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Chiropratica: into the world 2011
Into The World 2011 L’avventura giorno per giorno! Dr.ssa Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.
Siamo al 90o giorno di viaggio, che a dirlo in mesi sembra poco, ma in quanto ad esperienza di vita sembra eterna! Penso di aver imparato di più in questi 2 mesi che in tutta la mia vita! Imparare tramite l’esperienza diretta è una benedizione ed è moooolto più semplice. Viaggiare in questo modo sembra strano a dire ma è un lavoro! Tutto è un’ incognita! Devi veramente vivere giorno per giorno ed adattare costantemente il tuo essere alla situazione! La vita da noi è semplice: ti alzi, apri il frigo, fai colazione, prendi un mezzo pubblico, vai al lavoro, mangi, torni a casa, fai una doccia calda, guardi la TV e via dicendo. Semplicissimo ma super noioso! Entriamo troppo facilmente in un circolo vizioso e non riusciamo più ad apprezzare le piccole cose! Il backpacking invece è l’opposto! Non hai nessuna certezza! E quando dico nessuna, intendo nessuna! L’unica cosa che sai è quanto è il tuo budget quotidiano e che sei libero di fare assolutamente ciò che vuoi! Dove vai, quando, come, con chi, chi può dirlo! Dipendi da tutto e da niente! Se hai deciso di spostarti in treno ed il treno non c’è, beh, pace, cambia piano e prendi un autobus locale! Ma l’autobus non è mai in tempo ed è sempre pieno di gente che va’, che viene, è un circo di per sè! Ma non importa, ti adatti e lotti per il tuo posticino e bevi “chai” con gli altri passeggeri! Poi assaggi di tutto! Incontri un sacco di gente proveniente da tutto il mondo che magari, attorno ad un bel falò, ti racconta la problematica israeliano-palestinese di cui tanto
o votare, etc; non sono né Israeliani né Palestinesi! E ogni giorno, per mille altre questioni, ci sono guerre spesso a causa della religione, gli ebrei circondati da Stati musulmani, e molto altro! Oppure impari come vivono i “baba” indiani! Insomma, impari un sacco di cose che a scuola non ti hanno mai insegnato, finalmente ti senti vivo e la tua sete di conoscenza è insaziabile, una sensazione indescrivibile ma molto intensa!
hai sentito parlare ma mai ti ha toccato veramente, in quanto lontana dalla tua vista! Ma ora è vicina! Sei seduto accanto ad una ragazza che ha dovuto farsi 2 anni di servizio militare e che ti racconta tutta la storia di come Israele ha “occupato” parte della Palestina e che ora quei Palestinesi invasi si rivoltano perché è come se abitassero nella terra di nessuno, non hanno cittadinanza e non possono ottenere un passaporto DARMASALAM AMRITSAR
MANALI
ATTARI
NEPAL DELHI
ABC
POKHARA
SHAKTIKOR JAISALMER
CHITWAN N.P. PUSHKAR JAIPUR
JODPUR
AGRA
KATHMANDU
GORAKPUR VARANASI
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Chiropratica - N. 21 - Gennaio 2012 15
DIARIO DI VIAGGIO Il nostro itinerario di viaggio finora: 9 Nov 2011 Kathmandu: città 10 Nov 2011 Kathmandu: Swoyanbku Nath Stupa (tempio delle scimmie) 11 Nov 2011 Kathmandu: Pashoupatinati (crematorio) + Boudha 12 Nov 2011 Bus da Kathmandu a Pokhara (8 ore) 13-18 Nov 2011 Pokhara: Carlos ammalato, Karma hotel 19 Nov 2011 Pokhara: rifugio tibetano 20-28 Nov 2011 trekking per l’ABC 29 Nov 2011 ritorno a Pokhara, ricerca per continuare il viaggio e giro in moto al peace Pagoda 30 Nov 2011 Bus Pokhara - Kathmandu 1 Dic 2011 Kathmandu: burocrazia per ottenere il visto Indiano 2 Dic 2011 Kathmandu: visita alla piazza di Pathan 3 Dic 2011 Kathmandu, Pathan, finale for Nepal con Carlo Mamberto 4 Dic 2011 Bus da Kathmandu a Shaktikor 5-9 Dic 2011 Shaktikor: volontariato 10 Dic 2011 Shaktikor: volontariato + Dutch mountain school 11 Dic 2011 Bus per Chitwan, Parco Nazionale di Chitwan: elephant breeding center + giro in bici 12 Dic 2011 Parco Nazionale di Chitwan: canoa, jungle walk, jeep ride into the jungle 13 Dic 2011 Parco Nazionale di Chitwan giro in elefante, bus per Kathmandu 14 Dic 2011 Kathmandu 15 Dic 2011 Kathmandu: Blind massage clinic teaching + visto indiano
17 Dic 2011 Bus da Kathmandu a Saurali jeep fino a Gorakpur treno fino a Varanasi 18 Dic 2011 Tour di Varanasi con JP + luogo sacro buddista 19 Dic 2011 Varanasi 20 Dic 2011 Università di Varanasi + tempio delle scimmie 21 Dic 2011 Treno Varanasi - Agra 22 Dic 2011 Treno per Agra 23 Dic 2011 Agra: città + il forte di Agra 24 Dic 2011 Taj Mahal e treno per Dehli 25 Dic 2011 Dehli: tempio Sikh + vecchia città 26 Dic 2011 Dehli: grandi magazzini 27 Dic 2011 Dehli: Gandi museum e Red fort 28 Dic 2011 Dehli - Armistar treno 29 Dic 2011 Armistar: Tempio d’oro + show al confine Pakistano 30 Dic 2011 Fattoria, Hotel, palazzo di Mr. Singh 31 Dic 2011 Matta: Tempio + fuochi d’artificio al tempio d’oro 1 Gen 2011 Bus Armistar - Patankot Darmsalam - Mc Load 2 Gen 2011 Bus Mc Load - Manali 3 Gen 2011 Old Manali, giornata di relax 4 Gen 2011 New Manali 5 Gen 2011 Bus Manali - Dehli - Jaipur 6 Gen 2011 Jaipur: a casa di Sanjeev e giro in moto alla sera 7 Gen 2011 Jaipur: visita al forte di Amber + Chaukhodanie tourist attraction 8 Gen 2011 Jaipur: pink city, Jal Mahal, Hawa Mahal, bus per Pushkar 9-10 Gen 2011 Pushkar: Sukha’s place 11 Gen 2011 Pushkar: Sukha’s place, giro in moto e visita al aloo baba 12 Gen 2011 Pushkar: Sukha’s place 13 Gen 2011 Pushkar: Sukha’s place, giro in moto, vista della città dal mama tempio
14 Gen 2011 Pushkar: Sukha’s place, festival degli aquiloni e giro in moto 15 Gen 2011 Bus da Pushkar - Jodpur: visita della città e treno per Jaisalmer 16 Gen 2011 Jaisalmer: visita al forte 17 Gen 2011 Jaisalmer: giro in moto, Sam dune’s, Jain temple, Budabagh 18-20 Gen 2011 Jaisalmer: trekking in cammello nel deserto 21 Gen 2011 Bus da Jaisalmer a Udaipur 22 Gen 2011 Udaipur art & folks museum, city palace e cena con i koreani 23 Gen 2011 Udaipur museum e cena con gli israeliani 24 Gen 2011 Udaipur: colazione con un’africana e un’italiana e visita della città + bus per Diu 25 Gen 2011 Diu: giro in scooter + visita al forte 26 Gen 2011 Diu: tartarughe marine + mercato del pesce + cena con i francesi 27 Gen 2011 Bus Diu - Mumbai 28 Gen 2011 Mumbai: couchsurfing + slum tour 29 Gen 2011 Mumbai: isola Elephanta + giro della città 30 Gen 2011 Bus Mumbai - Goa 31 Gen 2011 Arambol: giro scooter fino al flee market 1 Feb 2011 Goa: giro scooter fino all’isola del Paradiso 2 Feb 2011 Arambol: beach + Sweet lake 3 Feb 2011 Arambol 4 Feb 2011 Da Arambol giro in scooter fino a Palolem nel sud di Goa 5-8 Feb 2011 Arambol: beach
SEGUITECI! Seguiteci, per vedere tutte le migliaia di foto e note di viaggio, su facebook “Into the world 2011” e se ci lasciate un “mi piace” e ci chiedete l’amicizia ne saremo estremamente contenti. Inoltre potete seguire le nostre avventure anche in video, grazie al nostro sponsor BOBINE.TV, saranno, a breve, disponibili tutti i filmati da noi realizzati, per farvi viaggiare con noi. Andate in internet, cercate www. bobine.tv e poi, una volta entrati nella pagina, cliccate in alto a destra su “video on demand” e, nello spazio dove è indicato “inserisci i termini da ricercare”, mettete “INTO”. Viaggiate con noi e continuate a mandarci i vostri commenti, perché ci fanno sentire a casa anche se siamo lontani e grazie ancora a tutti coloro che ci seguono.
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ANNAPURNA BASE CAMP (ABC) 1° giorno da Nayapul a Tikkedunga. Siamo partiti da Pokhara alle 8 am e siamo saliti su di un autobus per Nayapul. Dopo pochi chilometri per chissà quale motivo abbiamo dovuto cambiare autobus e ci siamo ritrovati in piedi per tre ore in un mezzo che per legge, forse, poteva caricare sì e no 40 persone... eravamo circa 100. Gente sul tetto, in piedi, seduti uno in braccio all’altro... un avventura di per sé... Arrivati finalmente a destinazione eccoci partiti per il nostro primo giorno di trekking. Da Nayapul a Tikedunga, 3 ore di cammino in salita e già pensavo morire! I nostri zaini pesavano circa 10 kili l’uno, senza guida e senza portatori... noi soli contro la montagna e una mezza bozza di cartina scritta su di un quaderno il giorno prima! 2° giorno da Tikedunga ad Ulleri... 2 ore di scalini alti come me! Non ho mai fatto così tanti scalini tutti in una sola volta... e come scoprimmo dopo era solo l’inizio! Lì mi sono anche fatta schiacciare contro un muro da una mandria di asini carichissimi di roba che non si fermano davanti a nien-
te ihih! dopo altre 4 ore di salita eccoci a Gorephani. Un hotel che costa 100 rupie a notte in camera doppia con il bagno e la doccia calda, un caminetto in sala pranzo e del cibo buonissimo! Lì conosciamo un americano e giochiamo a carte e al gioco tipico nepalese che si chiama “karenbal”, una specie di bigliardo ma con dei dischetti di plastica... divertentissimo! Sveglia alle 4 am per salire in montagna a 3193 metri per vedere l’alba... Siamo in cima quasi per primi e davanti a noi c’è una fiaccolata di turisti tutti con le loro torce e giacconi che vengono come noi ad osservare questo magnifico spettacolo naturale... è la prima volta che finalmente possiamo ammirare in tutta la sua bellezza l’Annapurna South e il Fishtail... delle bestie di montagne alte quasi il doppio del Monte Bianco! Fa un freddo cane, c’è vento ma il paesaggio è mozzafiato e come tutti ci scateniamo con milioni di foto! Ritorniamo alla base... facciamo colazione e via per altre 6 ore di camminata in salita fino a Tadapani. Riposo finalmente! 3° giorno da Gorephani a Tadapani: salita
seguita da una discesa interminabile nel bosco. Altre 6 ore di cammino 4° giorno: da Tadapani a Chhomrong sono altre 6 ore circa. Lì incontriamo il nostro amico John, un inglese che vagabonda in Asia esattamente come noi con il quale condivideremo a tratti tutto il resto della nostra avventura. La vista da Chhomrong è incredibile. In cielo non c’era una nuvola manco a pagarla e le montagne che ci circondavano erano una meraviglia! 5° giorno: da Chhomrong a Hymalaya altre 6 ore di camminata in salita... arriviamo a pezzi ma siamo soddisfatti! Da qui in poi la strada si farà dura, da qui in avanti si inizia veramente a salire in altezza! 6° giorno: dall’Himalaya al campo base Annapurna... 4130 metri!!! Che traguardo! Siamo quasi in cima al Monte Bianco. Otto ore di camminata in salita. Una fatica allucinante ma quasi mi viene da piangere quando saliamo gli ultimi gradini che ci portano dritti dritti ai piedi del ghiaccio dell’Annapurna 1... Una delle montagne più ardue da scalare... la chiamano la montagna killer! Festeggiamo il traguardo raggiunto con John l’inglese, 2 ragazze svedesi, Inaki lo spagnolo e degli australiani! Sveglia all’alba per vedere il sorgere del sole e via di nuovo a rifare tutta la strada percorsa fino a Bamboo dove arriviamo stanchi morti e finalmente dopo quattro giorni facciamo una bella doccia calda. Grazie a Dio che con noi abbiamo dei sacchi a pelo a prova di gelo perché molti nostri compagni di avventura non riescono a dormire per il freddo!!! 7° giorno dall’ABC a Bamboo. Scendiamo 6 ore con il sorriso stampato sulle labbra e salutiamo tutti coloro che incontriamo con il più vivace dei Namaste possibili pensando... Dio ragazzi quanta fatica dovete ancora fare per arrivare in cima, ihihih. Noi ce l’abbiamo fatta... su forza e coraggio che domani anche voi sarete felici come delle pasque!
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8° giorno da Bamboo a Jhuni a fare il bagno nelle acque termali per solamente 50 centesimi di euro. Che spettacolo nuotare in una vasca d’acqua bollente dopo tutta la fatica dei giorni prima! Assolutamente da fare! 9° giorno da Jhuni a Nayapul 7 ore in discesa. Fine del trekking. Piedi, ginocchia e gambe a pezzi ma il cuore pieno di emozioni e bei ricordi! SHAKTIKOR Volontariato a Shaktikhor (Nepal) Quando siamo partiti da Kathmandu il 4 dicembre 2011 in un bus locale assieme ad un sacco di gente di Shaktikhor non sapevamo proprio cosa aspettarci da questa nuova avventura. Sul bus eravamo gli unici turisti e nessuno tranne Hari (un ragazzo di 26 anni insegnante di inglese) parlava inglese. Da Kathmandu alla nostra destinazione sono circa 180 km e ci mettiamo la bellezza di 7 ore! Qui le strade sono tortuose in montagna, spesso non asfaltate e gli autisti guidano come pazzi. Non ho mai visto cosĂŹ tanti sorpassi in curva cieca, ma nella loro pazzia hanno un sistema di uso del clakson molto sofisticato per evitare milioni di incidenti ihihih. Meglio riderci sopra! Dopo 3 ore di viaggio la gente si mette a cantare canzoni popolari locali, applaudiamo, gridiamo “ramroâ€? (bello) e ci divertiamo con loro ma ben presto scopriamo che non conoscono nient’altro e per 4 ore sentiamo la stessa melodia, ipod a palla nelle orecchie e via, arriviamo all’hotel “Up & Downâ€? che giĂ fuori è buio pesto. Niraj, il figlio del proprietario, ci mostra la nostra stanza ed esausti andiamo a dormire (sono le 8 pm, ma senza elettricitĂ si vĂ a dormire prima e ci si sveglia presto). Il mattino seguente scopriamo che qui non si fa colazione. Alla mattina alle 8 per noi, perchĂŠ loro si svegliano tutti alle 5, si beve un tè e poi si mangia Dhal Bath alle 10.30 am (riso, patate, verdure, pollo) rigorosa-
mente solo con le mani, poi si fa cena alle EJ OVPWP DPO JM %IBM #BUI $BSMPT FE io ci guardiamo e pensiamo: mamma mia, qui penso che sarà dura e invece subito ci adattiamo perfettamente alla loro cultura. L’acqua calda per la doccia non esiste, qui in Nepal tagliano la luce un tot di ore al giorno (circa 10 ore in questo periodo) perchÊ non c’è abbastanza energia per tutti. Qui tutta l’elettricità è idroelettrica. L’unico momento in cui c’è luce sempre è durante il periodo delle piogge (maggioagosto), quindi è bene girare sempre con una torcia a portata di mano perchÊ, quando meno te lo aspetti, puff non c’è piÚ luce (loro hanno una tabella con gli orari quindi lo sanno, noi no!). Oh well, ecco il vero Nepal. Verso le 10 am andiamo a spasso per tutto il villaggio insieme a Niraj che parla con tutti spiegando che sono una chiropratica e che se hanno mal di schiena o altro possono venire da me. Presto fatto, a partire dal giorno seguente già dalle 7.30 am c’era una lunga fila di persone che ci aspettava. Carlos mi fa da assistente e via. Per 6 giorni trattamenti,
trattamenti, trattamenti, avremo visto circa 300 persone! Non è per niente poco! Un ragazzo era cosĂŹ soddisfatto che mi ha regalato un pollo vivo. Lo abbiamo ucciso e mangiato con il Dhal Bath il giorno seguente. Miam miam. Ho ricevuto anche dei pop corn, delle erbe per il tè e anche un orologio, ihihih! Le persone che abbiamo incontrato ci hanno accolto come re, ci hanno invitato nelle loro case ed offerto “chiaâ€? (tè). Molti ci tenevano proprio a farci conoscere i loro familiari e mostrarci le loro abitazioni. Quasi nessuno parlava inglese. Abbiamo dovuto imparare noi il Nepali; DUXA (male), DUKEKO CHINA (non fa male), BOSNUS (siediti), ASU (oggi), BOLI (domani), PARSI BOLI (dopo domani) e ovviamente l’immancabile NAMASTE (ciao) e DANNEBAT (grazie). Siamo diventati quasi bravini! Una sera abbiamo pure partecipato ad un matrimonio. Che ridere, ad un certo punto c’erano dei tipi che suonavano musica e solo uno ballava in mezzo ad un cerchio di persone (mezzo paese) e noi ci siamo avvicinati per vedere e in men che non
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si dica, la folla ci ha buttato nel cerchio e ci urlava BALLATE! Per 30 minuti abbondanti eravamo gli unici a ballare con tutti i nepalesi che guardavano e ridevano. Non smetterò mai di ripetere che i nepalesi in generale nella loro semplicità e povertà sono persone stupende, veramente hanno un cuore enorme ed un rispetto per gli stranieri ammirevole. Alla fine di questi 7 giorni siamo parte della famiglia dell’hotel, il padre (bua) e la madre (ama) ci ripetono continuamente che ormai io sono la loro figlia e che Carlos è il loro “join” (marito della figlia). Il figlio Niraj ormai ha 3 sorelle, io sono la sua “Boini” (sorella piccola) e per ufficializzare il tutto prima della nostra partenza fanno un rito nel quale ci mettono la tikka in fronte (il pallino rosso indu) e ci mettono una sciarpa beige intorno al collo, ecco, ora sì che siamo diventati parte della famiglia! Il quinto giorno siamo anche andati a visitare una scuola su per i bricchi sponsorizzata da un’ organizzazione olandese. Ci vogliono circa due ore di cammino in salita per arrivare e giunti a destinazione troviamo dei bambini poverissimi, sporchi, mal vestiti, scalzi ma con tanta voglia di imparare, che tenerezza! E pensare che prima della costruzione di questa piccola scuola questi bambini dai 4 agli 8 anni, se volevano studiare, dovevano camminare circa 4 ore al giorno per arrivare alla scuola più vicina. Quindi GRAZIE Dutch Mountain School e Finale for Nepal (associazione italiana) per ciò che avete fatto. Un fatto divertente: un giorno un maestro della scuola mi dice: “posso farti una domanda?” E io “certo”. Lui serissimo: “come mai hai i capelli lunghi?” Bella domanda ihihi: “non so, così perché mi piace!” Lui sempre più serio: “no, non capisci, perché hai i capelli lunghi?” E io: “non lo so, nella nostra cultura uno è libero di avere i capelli lunghi, corti, blu, biondi insomma non c’è un perché”. Niente da fare con questo
tipo. Ho dovuto parlarci per 30 minuti per spiegargli che non c’era un perché! Nel tempo libero abbiamo organizzato con i bambini del posto tornei di ping pong, partite di cricket (sport nazionale) e carte (scopa). Molto divertente. Insomma in questa settimana abbiamo vissuto una vita semplice con persone stupende. Un esperienza senz’altro indimenticabile P.S. Per le persone che mi hanno aiutato credendo in me e in questo progetto beh, ecco, i vostri soldi sono serviti qui, per questi bambini ed adulti bisognosi di aiuto. Grazie di cuore. CHITWAN Che emozione sapere che presto vedrai elefanti, coccodrilli, rinoceronti e molti altri animali. Sei nella giungla, una giungla relativamente piccola e controllata, ma pur sempre giungla! Arriviamo a Chitwan e già per strada si vedono camminare elefanti tutti colorati. Passano a meno di 2 metri da noi che siamo in bici. Abbiamo gli occhi spalancati e la bocca aperta nel vedere e poter ammirare questi enormi pachidermi da così vicino! Sembra di essere in una favola, da noi i principi azzurri arrivano a cavallo, qui a dorso di elefante. Il giorno dopo sveglia presto (ricordando che abbiamo dormito in una bettola che più bettola non si può per risparmiare un solo euro (idioti che non siamo altro!) e giro in canoa sul fiume. Una canoa di legno alta poco più di una spanna dal livello dell’acqua. Avvolti nella nebbia, la pace che ci circonda è indescrivibile. Due ore passano in fretta. Approdiamo sulla terra ferma dall’altro lato del fiume e le nostre guide (sono 2) armate di un bastoncino di legno, seraficamente ci dicono: “ok, ora camminiamo nella giungla. Vedete, questa è cacca fresca di poche ore fa e queste sono le orme anch’esse fresche di rinoceronte (siamo circondati). Nel parco
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sono circa 400, di norma se ci vedono o ci avviciniamo troppo, tendono a caricare, sono molto aggressivi. La cosa migliore da fare è correre a zig zag e arrampicarsi su di un albero più alto di 2 metri. Se potete, lasciate anche cadere un pezzo di indumento perché non hanno una buona vista, ma sentono benissimo gli odori! Se solo poteste immaginare la mia faccia in quel momento, già mi facevo tutto un film su di me che vengo caricata da un colosso di 400 kg con un corno gigante sul muso, in preda all’isterismo, che corro a zig zag cercando di spogliarmi in cerca di un albero alto abbastanza da salvare queste belle chiappette da turista europeo che non sa un fico secco della giungla! Un miracolo che, in preda sempre all’isterismo, non mi sia messa a correre all’infinito come in Forest Gump e non mi fermassi mai più, così che mi perdo pure in questa giungla e mi tocca farmi un rifugio alla Bear Grills per soppravivere. Mamma mia, me la sto facendo sotto e mi dico ma perché cavolo nessuno me l’ha detto prima? Io mi immaginavo una passeggiata a mo’ di puffo “tralalalla”! Madoncinina mo’ sono cavolacci amari! Iniziamo a camminare e molto molto cauti seguiamo passo per passo la nostra guida. Nulla, vediamo tanti insetti, scimmie ma nessun rino. Bene a questo punto quasi, quasi, sono contenta che se ne stiano ben lontani ma poi shhhhhhhhhhhhhh! Fa la nostra guida e si ferma, davanti abbiamo un muro alto 3 metri di erba secca. Tra 2 mesi tutto ciò verrà bruciato e sarà facile vedere in lontananza ma ora non vediamo a più di 5 metri! A 40 metri da noi l’erba si muove, un rumore di passi sordi fa vibrare la terra, un grugnito, sento che il cuore sta per esplodermi dal petto penso che, ancora prima di vedere il rino, morirò di infarto. Il sudore freddo mi scende nella schiena; Fight or fly cosa farà il mio corpo? SPLASHHHHHHHHHHHH il rino sembra
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aver trovato una pozza d’acqua e siamo salvi. Cinque o al massimo dieci secondi sembrati eterni, siamo carichissimi di adrenalina, riprendiamo a camminare, ma niente, non vediamo nessun rinoceronte. Pausa pranzo e poi nel pomeriggio jeep safari. Seduti comodamente sul nostro mezzo di trasporto mi sento più sicura. Vediamo un pitone, coccodrilli, scimmie, camaleonti, uccelli e un rinoceronte!! Che bello: è li che ci guarda a meno di 10 metri. Poi un idiota giapponese salta giù dalla jeep per fare una foto, la guida è preda del panico, il rino si snerva, momento di panico, il rino scappa, il giapponese torna nella jeep senza ancora capire cos’è successo perché non parla inglese e la guida mi sembra più pallida di prima! Pace, io e il rino per almeno un pochino siamo riusciti a scambiarci un occhiata indimenticabile Che bei momenti! Mattino dopo gita in elefante. In quattro sul suo dorso, ciondolanti ad ogni passo e abbastanza scomodi (ma dico, chi se ne frega sei su di un elefante, yuppie!) vediamo tanti cervi e tanti rinoceronti. Molto bello perché dall’alto dell’elefante puoi avvicinarti tantissimo senza che loro si impauriscano. Scattiamo foto e finalmente siamo soddisfatti!
sicuro non hanno scelto di nascere! Però, grazie a gente come Susan, il mondo può cambiare. Massaggio fatto da ciechi. Un corso serio, con lezioni di anatomia, esami e stage per poi ottenere un diploma, un lavoro, soldi, un futuro. Che fantastici ragazzi! Grazie! VARANASI Varanasi, la città santa più antica del mondo! Al primo impatto mi sono sentita spaesata, spaventata, schifata. Dopo solo tre ore volevo scappare via al sud, su una bella spiaggia bianca, ma poi il destino ha fatto sì che non ci fossero treni disponibili per almeno 4 giorni e così abbiamo dovuto imparare a convivere con questa nuova realtà! Dio grazie per questo, altrimenti me ne sarei pentita! La città a prima vista appare confusa, caotica e particolarmente inquinata, per strada ci sono tonnellate di cacche di vacche, cani e capre, i bagni pubblici non esistono, dove hai voglia fai pipi, ti chini e la fai, tutti i posti sono buoni! Il Gange è bello da lontano ma se lo guardi bene sembra una pozza immensa
di germi e rifiuti, eppure molti ci fanno il bagno, lavano i vestiti e si lavano pure i denti! In questo periodo dell’anno fa particolarmente freddo e, di conseguenza, in tutte le strade ci sono molte persone che fanno piccoli fuochi con qualunque cosa disponibile per riscaldarsi. Mucche e persone si accampano in perfetta simbiosi intorno a questi piccoli falò per il benessere comune. Stradine strettissime compongono un enorme labirinto e questa è la città vecchia! Dopo appena 30 minuti dal nostro arrivo decidiamo, come tutti, di andare a vedere le cremazioni lungo il Gange. Carlos fa una foto ed eccoci nei guai. Un tipo si avvicina a noi e ci spiega che abbiamo fatto una cosa gravissima, se la famiglia del defunto ci vede, vengono a romperci la macchina e ci portano in questura dove la nostra sim card viene distrutta e dobbiamo pagare una multa salatissima! Ovviamente ci piglia male ed invece ce la caviamo con una “donazione” di appena 3€ ad una vecchiettina che ci dà pure la benedizione! Boh, sicuramente una
BLIND MASSAGE Ricordando il volontariato a Shaktikor, una mattina insegno anche qualche tecnica di stretching, trigger point e filosofia chiropratica alla clinica di massaggio per ciechi. Susan, un inglese, assieme a suo marito, un osteopata, dopo un viaggio in Nepal si sono sentiti in dovere di aiutare queste persone che agli occhi della comunità portano un Karma negativo e sono di conseguenza considerati meno di niente. In Nepal la cecità è un problema serio. Spesso ciò è dovuto a malnutrizione in gravidanza (ricordate che il Nepal è il 3° paese più povero in Asia). Insomma una vita miserabile per questi poverini che di WWW.CHIROPRATICA.COM - ISCRIVETEVI ALLA NEWSLETTER
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fregatura da turisti, ma lì per lì, non era per niente comico e per essere più tranquilli diamo questi 3€ e fine della storia (tanto la foto ce l’ho, ihihih)! Quindi se per caso capitate a Varanasi non fate foto sul luogo delle cremazioni! Superato il primo giorno, tutto va meglio e impariamo a ritrovarci nelle stradine labirinto, incontriamo un sacco di altri viaggiatori simpaticissimi e impariamo a gestire tutti i venditori ambulanti che continuamente ti offrono qualcosa! Lungo le rive del Gange appendetevi un cartello in fronte: NON VOGLIO FARE UN GIRO IN BARCAAAAAAAAAAAAAA! Ihihih. Una cosa importante da sapere a Varanasi è che se il guidatore del Tuk Tuk parla un buon inglese non prendetelo, cercherà di fregarvi! Prendete quelli che parlano solo Hindi: sarà un po’ più difficile fargli capire dove volete andare, ma il prezzo sarà decisamente migliore! In poche parole Varanasi non è certo la città dove manderei mia figlia da sola in vacanza, ma è senz’altro molto interessante da vedere! Almeno una volta nella
vita va vista e va capita! Sono contenta di averla visitata! Tra l’altro l’Università di Varanasi è la terza università più grande al mondo, sono 5 km quadrati di spazio enorme! E poi c’è uno dei 4 luoghi sacri a Buddha, il Sahrnath, a soli 10 km! Per curiosità i 4 luoghi sacri per i Buddisti sono: 1. Lumbini (Nepal), Buddha è nato lì. Era un principe e come tale era circondato da ricchezza. Quando per la prima volta è uscito dal palazzo reale e ha visto tutta la povertà si è sentito male e ha deciso di rinunciare a tutto. 2. Bodhgaya (India), dove ha meditato per 6 anni prima di raggiungere il Nirvana. 3. Sarnath (India) è dove ha tenuto il primo “sermone” a 5 discepoli i quali poi hanno portato il buddismo in 27 paesi. 4. Kushinagar (India) dove è morto. Da non perdere anche è il BLUE LASSI BAR dove si beve un super buonissimo lassi (una specie di yoghurt con frutta!). Dal bar tra l’altro (che sarà un 2 metri per 2) si vedono passare tutti i cadaveri che
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vengono poi bruciati sulla riva del Gange! La famiglia trasporta il corpo su una barella (il corpo è coperto, non si vede, state tranquilli) e cantano Ram Naam Satya Ha (invocano il nome di Dio). Uno spettacolo interessante per noi che non siamo abituati, soprattutto mentre sorseggi il tuo Lassi, lì seduto comodamente al bar, hihih! Anyway. Sulle rive del Gange tantissimi giocano a cricket (sport nazionale) e ad un altro gioco Gulli Danda (sembra il fiolet valdostano o la lippa ligure tanto per interderci!) Tutte le sere dalle 6 alle 7 potete anche assistere ad una cerimonia induista lungo le rive del Gange! Ci sono dei tipi che a ritmo di musica muovono candele, candelabri, lanciano fiori. (un po’ noiosino alla lunga ma carino da vedere) ovviamente io non ci capisco niente ma è un po’ come assistere ad una nostra messa, se non capisci o credi, guardi solo lo show ihihih! Basta, ho già parlato troppo, ora sta a voi andare a vedere con i vostri occhi la città santa più antica del mondo e farvi una vostra opinione! Un’ultima cosa: sono 5 le categorie di persone che non vengono bruciate: • Le donne incinte • I bimbi sotto i 10 anni • Gli Holy men (uomini santi) • I cobra (non sono persone, ma...) • Le persone morsicate dai cobra Questi ultimi vengono caricati su di una barca, legati ad un sasso e pluffffff, via, dentro il Gange! Qualche pesce se li mangerà sicuramente in seguito! A volte questi cadaveri riaffiorano anche, ma il buon Gange se ne occupa e tramite le correnti li porta via! In questo tratto del Gange non ci sono coccodrilli e infatti una leggenda narra che qualunque animale oltrepassi i confini sacri diventerà cieco per sempre e quindi è per questo che non lo fanno! Per curiosità, un corpo impiega circa 3 ore per bruciare, se sono ciccioni 4, ihihi, e
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vengono usati circa 250 chili di legna per ogni cadavere! AGRA Il Taj Mahal: una delle 7 meraviglie del mondo! Prenotiamo un treno da Varanasi ad Agra per il 23 dicembre. Dovrebbe partire alle 5 di mattino e arrivare alle 6.55, giusto in tempo per ammirare l’alba sul Taj! e invece no, tutto va storto. Causa nebbia, siamo costretti a rimanere in stazione fino all’una e mezza e il nostro treno ci metterà “solamente” 19 ore ad arrivare a destinazione, per poi scoprire che il 24 è un venerdì ed è l’unico giorno di chiusura del Taj Mahal! Ihihi, dobbiamo rimandare di un altro giorno, la nostra impazienza è sempre più forte per vedere questa “meraviglia” del mondo! Ormai sembra un’odissea e siamo molto determinati a compiere la missione. Taj, prima o poi, sarai nostro! Approfittiamo del nostro giorno in più per visitare la città di Agra ma non è che ci sia molto! Il forte di arenaria rossa costruita dagli imperatori Moghul e poi il Taj Mahal, il mausoleo conosciuto in tutto il mondo con il nome di derivazione persiana “La luce del palazzo” Finalmente giunge il fatidico giorno. Siamo al 25 mattina, Natale per noi, sono le cinque e mezza di mattina e siamo già pronti davanti alla biglietteria, ma apre solo tra un ora e fa un freddo barbino, andiamo a fare colazione da Jhonny’s! Pancia piena, ecco che si va. Abbiamo i nostri biglietti! 750 rupie a persona (circa 10€ contro le 20 rupie per gli indiani) ma chi se ne frega, è da fare! Siamo in coda, uomini da una parte, donne dall’altra e indiani in un’altra ancora, passiamo i metal detector, passiamo i controlli e uaoooooooooooooooooooo di fronte a noi un orgasmo architettonico! Il Taj Mahal è stato costruito nel 1631 da Shah Jahan per la sua defunta moglie
Mumtaz Mahal dalla quale ha avuto la bellezza di 14 figli. Ci sono voluti 22 anni e 20.000 persone per compiere quest’incredibile impresa monumentale. Il marmo e le pietre preziose furono trasportate dall’Afganistan, China, Tibet, India, Russia etc., il tutto a dorso di elefanti, cavalli, asini e quant’altro. Il 99% di tutto il Taj è perfettamente in simmetria con la tomba della moglie che si trova nel centro del Taj. Tutte le porte, finestre etc. convergono sulla tomba, incredibile! Il palazzo è alto 81 metri e largo 81. Di fronte al palazzo ci sono 8 giardini a sinistra e 8 giardini a destra per un totale di 16 (ovviamente) e ci sono 53 fontane. Tutto coincide con la data dell’inaugurazione del palazzo: 1653! Ci sono 22 archi sulla porta sud del palazzo e ci sono 22 scalini per arrivare alla tomba che simbolizzano i 22 anni impiegati per costruire il Taj. Assolutamente tutto ciò che si osserva è in perfetta simmetria, non so come spiegare bisogna vederlo! Il marmo bianco e le decorazioni in pietre preziose sono impressionanti! I giardini e le fontane sono
bellissimi ed il verde dell’erba contrasta con il bianco del monumento! Ma la vera particolarità del Taj Mahal è la sua capacità di presentarsi con un aspetto sempre differente a seconda del momento in cui lo si osserva. Infatti, il sottile gioco di luci e ombre sul delicato marmo di cui è rivestita l’intera struttura, complici anche le pietre semi-preziose incastonate al suo interno, si presenta sempre diverso agli occhi dell’osservatore. A seconda dell’ora del giorno in cui è osservato, il Taj Mahal assume una colorazione bianca, rosa o dorata e posso confermarlo, infatti è una della ragioni per la quale ci siamo alzati così presto e potete vederlo dalle foto! Ragazzi, che dirvi, guardatevi le foto e i video e, se potete, andate a vedere di persona questa meraviglia del mondo perché ne vale proprio la pena: io sono rimasta senza parole ihihihih! GOLDEN TEMPLE Il tempio più sacro per i praticanti della religione sikh. Fantastico monumento,
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specialmente illuminato in occasione del capodanno! ATTARI BORDER Cambio della guardia, solo in India può succedere. Uno stadio all’aria aperta, controlli a non finire, 5000 persone riunite nello stesso posto. Una grata separa il confine indo-pakistano. Un uomo vestito di bianco urla in hindi qualcosa tipo: Chi sono i migliori? Un boato dalla tribuna indiana dove ovviamente siamo seduti: INDIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!! La risposta immediata dal lato pakistano. PAKISTANNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN! E così via per un’ ora! Persone che ballano per strada ed il solito tipo vestito di bianco che continua ad incitare la folla come in un club med incredibile! Guardie che con buffi cappelli vanno avanti e indietro e giunti in prossimità del cancello, alzano la gamba a 90° e la sbattono con forza a terra per impressionare il “nemico”. Lo stesso accade dall’altro lato, un botta e risposta continuo! Il cancello si apre, le guardie si stringono la mano, richiudono i cancelli e via per un secondo round, Ihihih. Ora provate ad immaginare lo stesso tra Italia e Francia!! Tutti i giorni alle 5pm. Impressionante, no? Vi giuro solo qui può succedere una cosa del genere India, Incredibile India, mica per niente! Da non perdere!
MANALI Posto di montagna influenzato dal Tibet. Panorama mozzafiato. Lo Yak, che bell’animale! Relax e passeggiate in montagna, mi ricorda un po’ la Valle d’Aosta e quasi mi sale un po’ di nostalgia. Nevica, fa un freddo barbino. DIU Diu... un’isoletta che prima apparteneva ai portoghesi! Molto carina! Piena di pescatori caratteristici! Abbiamo anche visto delle tartarughine marine... solo 2 e per poco ma è sempre un inizio e un sacco di delfini. Bella da girare in scooter! GOA GOA! Dopo aver passato 3 giorni a Mumbai... città da 20 milioni di abitanti arrivare in spiagge quasi perfette circondati da una grande comunità di hippie è veramente pericoloso per il prosieguo del viaggio! Questo posto ti trattiene come una ragnatela! Spiaggie bianche quasi deserte che all’alba e al tramonto si affollano di gente che fa tai chi, yoga, giocolieri, bancarelle improvvisate sulla sabbia, bonghi, musica, balli... frutta fresca con yoghurt alla mattina, insalata a pranzo, surf, libri... Un vero paradiso! Comprare una casa qui costa circa 7000 euro... Un pensiero mi attraversa la mente... che sia questo il posto che cerco?... non so... forse manca ancora qualcosina per potersi definire il posto perfetto... se mai
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questo luogo veramente esiste! Comunque non tutto è relax... c’è anche il rovescio della medaglia... il bucato da fare a mano, il biglietto da prenotare per il prossimo Paese che ora posso dirvielo con certezza, sarà la Malesia, il 14 di marzo, la lotta con l’ambasciata malesiana per scoprire se ci vuole un visto o no (e sto parlando di 10 telefonate in 2 giorni) per scoprire che non ci vuole! Ma insomma... so che può sembrare banale, ma porta via tanto tempo in un posto dove internet non è così facilmente accessibile! Ah dimenticavo di dirvi... stiamo dormendo al Woodstock (ihihihi) in tenda per 100 rupie a notte (1,5 €)... tutto il giorno fanno corsi completamente gratuiti di yoga, difesa personale con bastoni, meditazione, pranamaya e tantissimi altri nomi strani che ora non ricordo! Tutti possono accedere senza dare una lira... non male eh? Il pesce alla griglia costa circa 5 € servito con insalata e patatine... che altro posso dirvi di Goa? Se dentro vi sentite hippie o lo siete stati... Arembol è il posto che fa per voi! Se volete una spiaggia deserta e un bungaloo sulla spiaggia per pochissimo, Paradise Beach fa per voi! Se vi piace fare shopping anche se qui costa un po’ di più perché è tutto importato dal Nepal... beh questo è un posto che adorerete! Penso che questa parte dell’India ci piaccia moltooooooo...
Breve curriculum vitae Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a partecipare ad una “missione chiropratica” in Costa Rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratificante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). Attualmente lavora a Genova.
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Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012 15
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Into The World 2011 L’avventura giorno per giorno! - Parte seconda Dr.ssa Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.
Hampi: avete presente un documentario della National Geogaphic dove al verde intenso delle piantagioni di banane e risaie contrasta il blu dei fiumi e dei laghi e il marroncino d’orato di enormi massi di varia forma e grandezza?. Il tutto coronato da templi vari, scimmie,strade sterrate e locali “shanti”. Ecco questo è Hampi. Un posto talmente bello che tra pochi mesi chiuderanno tutte le guest house della zona al di la del fiume (dove ovviamente dormono tutti i backpackers, noi inclusi) per farlo diventare parco nazionale. Assolutamente da vedere!! Due episodi sono accaduti ad Hampi: 1. Il mio primo “food poisoning”, intossicazione alimentare che a dirla in gergo popolare significa vomito e dissenteria! Eh si, ora posso dire di essere una vera viaggiatrice! Ho patito 12 ore di pullman notturno e grazie a dio il mio corpicino ha tenuto duro ma al primo prato di Hampi… ecco Cora che se ne frega di tutto e di tutti (tanto siamo in India) e prrrrrrrrrrrrrrr… ahhhhhhhhhhhhh…. che liberazione!! Dopo di che albergo con bagno in camera e non ho visto altro per due giorni ! Che bei momenti!!! 2. Un giorno per caso, mentre siamo al lago, arrivano tre tipi indiani e tra una chiacchera e l’altra ci dicono che Baba Cesare abita a meno di 2 km da li… 2 km??? Dobbiamo assolutamente trovarlo! Chi è Baba Cesare? A Pushkar, una sera Sukha il proprietario di dove alloggiamo, ci dice che dobbiamo assolutamente vedere un documentario sui veri hippie che negli anni ’60 sono immigrati in India e ci sono poi rimasti! E li c’è la storia di Baba Cesare! E qui, a distanza di 1 mese, senza saperlo ci troviamo a 2,
malapena, 2 km da lui… destino sia… l’obbiettivo della giornata è trovarlo e incontrarlo di persona! Che personaggio. Non posso entrare nei particolari per ragioni “politiche” ma guardate il film su youtube e capirete!! ihihihi…. INCREDIBILE INDIA. Ah su youtubes se vedete il trailer del films vedrete anche una tipa che viaggia su di una barchetta rotonda lungo un fiume… questo è hampi dove eravamo noi! Piccola info en passant! Gokarna: spiaggia semi deserta popolata da hippie. Bella per rilassarsi ma ancora non definibile paradisiaca! Però anche a Gokarna abbiamo avuto un’avventura mica da ridere: prendiamo uno sleeper bus che parte alle cinque di pomeriggio da Ospet e dovrebbe arrivare alle due di mattina a Gokarna. Che bell’orario di emmental, co-
munque… sul bus con noi ci sono Josè, un Argentino di Cordoba e la sua ragazza parigina. Josè non parla inglese, al momento di partire… sorpresa hanno venduto più biglietti del previsto e per i nostri amici pur avendo pagato 1200 rupie non c’è posto. Tipico dell’India, succede spesso! Dibattiti, urla, turisti inferociti, indiani arrabbiati… 40 minuti e ancora non si risolve nulla! Passano altri 20 minuti e si trova una soluzione. I nostri amici al posto di una cuccetta doppia possono avere una cuccetta singola e riavere indietro 400 rupie. Prendere o lasciare! Ok si parte, ma qui in India i problemi non si risolvono mai così facilmente e cosi dopo un’ora di bus torna un tipo e dice: “Ok vi abbiamo ridato 400 rupie però ora sappiate che questo bus non arriva diretto fino a Gokarna , arriva a 40 km da li e
PAI DOI WIANG LA
CHANG MAI DOI INTHANON
GOA GOKARNA
HAMPI CHENNAI
BANGKOK
MAMMALLAPURAM PUDUCHERRY KODAIKANAL MUNNAR ALLAPUZHA
TRICHY MADURAI KRABI
VARKALA
PHI PHI ISLAND / PUKET
KANYAKUMARI
TOMSAI BEACH KOH ADANG / KOH LIPE
KOTA BHARU PERHENTIAN ISLAND
PENANG ISLAND
I NOSTRI SPONSOR:
TAMIL NAGARA KUALA LUMPUR
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DIARIO DI VIAGGIO Il nostro itinerario di viaggio finora: 9-10 Feb 2011 Arambol beach 11-14 Feb 2011 Hampi (Cora malata), affittiamo uno scooter, Baba Cesare 15 Feb 2011 Bus Hampi - Gokarna (avventura dei cordobesi) 16 Feb 2011 Gokarna Om beach - GIORNO 100 17 Feb 2011 Gokarna Om beach e Moon beach 18 Feb 2011 Bus Gokarna - Kochin - Munnar 19-21 Feb 2011 Munnar in scooter 22-24 Feb 2011 Allapuzha con battello pubblico fino a kottayam (3 ore); con battello privato assieme ai francesi (6 ore); Marari beach, fort Kochin (Carlos) 25 Feb 2011 Bus Allapuzha - Varkala 26-28 Feb 2011 Varkala in scooter e festival elefanti+ Varkala beach 29 Feb 2011 Bus Varkala - Kanyakumari 1 Mar 2011 Bus Kanyakumari - Madurai 2 Mar 2011 Bus Madurai - Kodaikanal - autostop Vatakanal 3-4 Mar 2011 Vatakanal in giro in jeep con Shaju e Anil (un tipo sposato con una valdostana) 5 Mar 2011 Bus Vatakanal - Trichy - Puducherry 6 Mar 2011 Puducherry city 7 Mar 2011 Auroville 8 Mar 2011 Bus Puducherry - Mammallapuram
9-11 Mar 2011 Mammallapuram in moto + crocodile bank 12 Mar 2011 Bus Mammallapuram - Chennai 13 Mar 2011 Chennai 14 Mar 2011 Aereo per la Malaysia 15-18 Mar 2011 Kuala Lumpur petronas tower, food hunting + matrimonio malese, concerto (orchestra) 19 Mar 2011 Bus Kuala Lumpur - giungla di Tamil Niagara 20-22 Mar 2011 Trekking nella giungla e campeggio, canopy walk 23 Mar 2011 Bus T. Nagara - Kota Bharu 24 Mar 2011 Bus kota Bharu - Besu - battello fino alle Perhentian Island 25 Mar - 4 Apr Perhentian Island 5 Apr 2011 Bus to Kotha Beru 6 Apr 2011 Bus Kotha Beru to George town Penang Island 7-9 Apr 2011 Penang Island scooter around island 10 Apr 2011 Bus from Penang Island to Thailand 11 Apr 2011 Boat Pakbara - Koh Lipe - Koh Adang (allarme tsunami) 12-14 Apr 2011 Koh Adang 16 Apr 2011 Bus Trang - Krabi 17-18 Apr 2011 Krabi
19 Apr 2011 20-29 Apr 2011 30 Apr 2011 1 Mag 2011 2 Mag 2011 3 Mag 2011 4 Mag 2011 5-10 Mag 2011 11 Mag 2011 12-16 Mag 2011 17 Mag 2011
come di norma abbiamo incluso nel prezzo del biglietto una navetta incaricata a portarvi a destinazione. Avendovi ridato 400 rupie se volete prendere la navetta dovete pagarne 300 altrimenti potete prendere un taxi! A questo punto potete solo immaginare la reazione dei nostri amici e anche la nostra che siamo costretti ad intervenire per aiutare la ragazza che cerca disperatamente di spiegare all’indiano che non è giusto. In tutto questo Josè non capisce nulla perché non parla inglese … Altre urla ma non si raggiunge un accordo. Decidiamo di lasciar perdere per ora tanto mancano almeno ancora 5 ore di bus al verificarsi del problema. Arriviamo! Sono le due del mattino e ci attende il tipo della navetta. Un casino che non potete credere! Turisti contro indiani per la storia del biglietto… al che per finire il tipo della navetta offeso
prende una macchina e se ne va lasciando sul ciglio della strada 27 poveri turisti che nel buio della notte si guardano negli occhi chiedendosi che diavolo sta succedendo. Pace… facciamo una festa improvvisata tanto non c’è altro da fare prima o poi qualcosa succederà! Dopo 1 ora torna il tipo e molto caldamente dice: “ok, salite tutti tranne voi due indicando i nostri amici. Voi non vi voglio mai più vedere! Ed ecco che Cora e Carlos entrano in gioco. Dai su… sono brave persone… in fondo che ti hanno fatto di male… sono loro che hanno subito un torto etc…etc… (psicologia al 100%) bon, si calma e viene fuori che lui pensava che lo volessimo fregare e che in realtà è il tipo dell’altro bus che l’ha fregato… insomma paga le 300 rupie e partiamo in un bus di capacità massima 12 persone e siamo in 27. Dopo 20 km buchiamo una gomma!
Morale della favola arriviamo in spiaggia a Gokarna alle cinque… tutto chiuso dobbiamo aspettare le 8… che bell’alba… ma che sonno!! Munnar: interminabili coltivazioni di tè. Piccoli arbusti tagliati in perfetto stile “ prato inglese”. Tè a perdita d’occhio. Donne vestite in abiti locali lavorano e potano questi arbusti solamente con una forbice alla quale c’è legato un sacchetto… 100 rupie al kilo. Incredibile. Un panorama mozzafiato. Allapuzha: la così detta Venezia dell’est. Sono 900 km di canali e canaletti interamente percorribili con imbarcazioni a volte piccole a volte grandi. Piccole significa “canoe” di legno alte poco più di una spanna sopra il livello dell’acqua che servono ai pescatori locali. Grandi significa vere e proprie case galleggianti tappezzate da foglie di cocco intrecciate per renderle veramente
18-19 Mag 2011 20 Mag 2011 21-22 Mag 2011 23 Mag 2011 24 Mag 2011 25-30 Mag 2011 31 Mag - 1 Giu 5 Giu 2011 6 Giu 2011 7 Giu 2011 8-11 Giu 2011 12-16 Giu 2011 17 Giu 2011
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Boat Krabi - Railay Tomsai beach Boat Tomsai beach - Phi Phi Island Phi Phi Island boat tour Boat Phi Phi Island- Puket Puket Bus Puket - Bangkok Bangkok Bus Bangkok - Chang Mai Chang Mai Giro in moto route 1864 Doi Inthanon National park Doi Inthanon National park Mae sarin- Doi wiang la Doi wiang la Tempio buddista + long neck a Noy Soy Border Burma + villaggio Huaisalab Pai Chang mai Bus Chang mai - Bangkok Bangkok Bangkok - Koh Tao Koh Tao Bangkok Anglo- Seam Reap (Cambodia)
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molto particolari e belle da vedere! Camera in affitto in una casa privata, mi sembra di essere tornata studente. Quattro giorni davvero magnifici. Ah dimenticavo, qui abbiamo visto un serpente di mare morto arenato sulla spiaggia. Un bestione di circa un metro con riflessi sul blu. Ero scioccata. Un serpente di mare porca miseria!!!Già già non siamo più nel Mediterraneo signori e signore! Qui ci sono tante simpatiche bestiole a me totalmente sconosciute! Beh sai com’è… l’importante è saperlo ihihihi. Tra parentesi, dicono che sono molto velenosi! Varkala: una magnifica spiaggia che si può ammirare da una scogliera. Turismo principalmente inglese e di passaggio per poche settimane. Bei locali, bei ristoranti, begli alberghi. La nostra prima mangiata di pesce! Si si… dopo 4 mesi al risparmio ci paghiamo un bel fritto di calamari con riso, insalata e gamberetti con verdure in salsa locale con patatine e verdure bollite. Il tutto con una bella birra ghiacciata e un paio di parote (tipo piadina locale). Totale della cena 525 rupie. Carissimo per il nostro budget di massimo 200 a cena ma convertito in euro significa 9 euro… ihihih… chi se ne frega per una volta e poi il pesce era buonissimo! Qui affittiamo anche un motorino e facciamo 40km per andare a vedere un festival di elefanti. Musica per ore… tamburi, varie specie di flauti e 51 elefanti adornati come Dei… bello, un ora bello, ma poi, come tut-
te le cose indiane, dura troppo, sempre con lo stesso ritmo e show… ci stufiamo e ce ne andiamo! Kanyakumari: il punto più a sud dell’India. Il punto preciso dove si incontrano il mare Arabico, il mare Indiano e il Bengala. Nulla di che. Persone molto arroganti e per niente simpatiche. Troppo turismo indiano, troppi soldi. Non ci piace, rimaniamo solo 1 giorno! Un momento di storia da ricordare. Nel 2004 c’è stato uno tsunami, 1000 persone hanno perso la vita. Povere… un momento di silenzio! Vatakanal: un posto di montagna molto remoto nel quale incontriamo un indiano sposato con una ragazza di Courmayeur!!! Incredibile come il mondo è piccolo! Rimaniamo ospiti a casa sua per 2 giorni… ci fa conoscere i posti e essendo lui un gran appassionato di musica (suona il flauto) alla sera possiamo godere di un concerto privato a casa sua… una banda improvvisata composta da un israeliano che suona una specie di chitarra a 11 corde, un tipo inglese che suona il tamburo, un chitarrista tedesco e il nostro amico flautista! Bello e molto rilassante! Puducherry: nulla di che… città colonizzata un tempo dai francesi… troppo cara per i nostri gusti, non ci rimaniamo molto… Mammallapuram: città dove principalmente si trovano scultori di marmo! Molto bravi!!! Spiaggia non bellissima ma siamo
al termine del nostro viaggio indiano… aspettiamo con ansia il 14 per andare in Malaysia! Chennai: grossa città nella quale siamo ospitati da un Australiano che lavora all’ambasciata! E’ ora di salutare l’India… Kuala Lumpur: Magnifica capitale della Malaysia!Una città futuristica che funziona alla perfezione. Pulita, moderna, multi etnica! Uao… una bella differenza rispetto all’India! Alloggiamo da un Malaysiano musulmano simpaticissimo e super ospitale, non potevamo trovare di meglio. Le Petronas Tower, le più alte torri gemelle al mondo sono uno spettacolo allucinante specialmente viste di sera. Incredibile. Sembra di essere in un film di fantascienza. Qui, musulmani, hindu e cinesi convivono in perfetta armonia. Chinatown è il paradiso dello shopping. Qui proviamo a farci mangiare la pelle morta dei piedi dai pesciolini… che sensazione strana… un solletico allucinante ma alla fine devo dire che ti senti i piedi proprio puliti per benino! In questa magnifica città siamo anche invitati ad un matrimonio musulmano malese che per tanti versi non sono molto diversi dai nostri e siamo andati a vedere un’ orchestra (the malaysian philarmonic orchestra)! L’orchestra era condotta da Claus Peter Flor e come ospite d’onore avevano Daniel Muller Schott, uno dei più grandi cellisti a livello mondiale! Molto bello!!! Con Hunch, il ragazzo che ci ospita e la sua amica impariamo molto sulla cultura musulmana e ci rendiamo conto che avevamo tanti pregiudizi sbagliati! Tamil Niagara: Quattro giorni nella giungla! Un parco nazionale bellissimo dove tra l’altro si può trovare il ponte sospeso tra gli alberi più lungo al mondo. Durante il nostro trekking abbiamo combattuto senza sosta con le sanguisughe, animali che non conoscevo e che spero non dover affrontare mai più , camminato e sperimentato cosa vuol dire avere l’umidità al 100% (bere 18 litri di
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acqua in 2 giorni) e cosa vuol dire dormire in mezzo alla giungla solo nella tua tendina (tanti di quei rumori che io, solo per uscire a fare pipi, avevo una paura matta). Al ritorno abbiamo dovuto anche attraversare un fiume a piedi con gli zaini sulla testa (acqua alla cintura) e abbiamo avuto un incontro ravvicinato con i tapiri (che sono animali splendidi e molto più grossi di quello che mi immaginavo). Una giungla spettacolare nella quale bisogna sempre mantenere un rispetto assoluto per la natura… tutto può ucciderti in un nano secondo se vuole, ihihih… per fortuna non era la nostra ora! Perhentian Island: le mie prime isole veramente paradisiache ! Sabbia bianca e acqua cristallina e non vi dico che meraviglia potersi buttare in acqua con la maschera e dopo 2 metri di nuoto ritrovarsi faccia a faccia con tartarughe, squali e milioni di pesci. Un posto che assolutamente mi resterà nel cuore… fare immersioni li è stato come scoprire un nuovo mondo e pensate che tutte le mattine sotto al nostro balcone del bungalow vedevamo grosse iguane lunghe 1 metro, 1 metro e mezzo passeggiare in tutta libertà… viva la natura!!! Thailandia del sud: isole, isole, isole. Questa è la definizione di Thailandia del sud! Se volete le belle spiagge, il divertimento e il sole, beh, siete nel posto giusto! Nell’equazione però dovrete calcolare i milioni di turisti che tutti gli anni affollano queste isole e spesso dovrete condividere l’esperienza
con loro! Però l’isola deserta dove rimanere soli la potete sempre trovare, specialmente se siete muniti di una tenda! Allarme tsunami: la nostra prima isola della Thailandia… Koh Lipe! Sbarchiamo sull’isola e dopo pochi minuti, ecco scattare l’allarme tsunami! In panico eccoci correre a destra e a sinistra senza ben sapere cosa fare e, alla fine, saltare sulla prima barca disponibile per andare a Koh Adang, l’isola di fronte che ha una montagnola più alta! Corriamo come dei pazzi su per una salita ripidissima, carichi come dei muli, per ritrovarci infine sul cucuzzolo della montagna ad aspettare il disastro! Siamo insieme ad altri turisti e ovviamente assieme a tutti i locali… tutti insieme a domandarci quale sarà il nostro destino… alla fine, dopo ore di attesa, per fortuna non succede nulla, ma come ben venuto nelle isole della Thailandia direi che non c’è male ihihih! Thailandia del nord: 14 giorni di paura e delirio nelle montagne e campagne del nord Thailandia in moto! Giorni pieni di adrenalina dove ci succede di tutto! Siamo in 5 in 3 moto. Freni da cambiare, gomma bucata, gomma esplosa… salite e discese che solo un super motociclista può godere a fondo, pioggia… dormire in tenda nei parchi nazionali, bagnarsi in acque termali e cascate, imparare a conoscere la cultura dei colli lunghi burmesi e poi parlare con i militari di confine tra Myanmar e Thailandia… Capitare senza neppure sapere il perché in
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un villaggio di 384 persone e non poterne uscire perché le moto sono bloccate dal fango. Incontrare il capo tribù e terminare a bere e mangiare nella sua casa con la sua famiglia… dormire in un tempio buddista e ritrovarsi a porsi mille domande di fronte alla statua del Budda… guardare per ore il nostro amico che si tatua una gamba con rami di bamboo… analizzarsi a fondo e forse per la prima volta domandarsi la vera domanda… chi sono io? Cosa voglio? Ragazzi che dire… un flash mentale incredibile e un cambiamento radicale rispetto al sud Thailandia con le sue spiagge bianche e i milioni di turisti che le riempono… Un viaggio spettacolare rivolto all’apertura mentale e allo scambio interculturale…
Breve curriculum vitae Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a partecipare ad una “missione chiropratica” in Costa Rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratificante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). Attualmente lavora a Genova.
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Chiropratica: into the world 2011
Into The World 2011: the big picture! L’avventura giorno per giorno! - Parte terza Dr.ssa Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.
Dalla Cambogia in poi il viaggio prende un’altra piega... Arrivo a Siam Reap con un infezione al piede che mi trascino dietro da Kotao in Thailandia. Da una semplice vescica creata da una pinna larga durante un’ immersione subacquea, mi ritrovo con una piaga gigantesca, infetta, che non ha l’intenzione di andarsene a meno di prendere antibiotici e farmi curare in un ospedale locale. Ma ciò non mi ferma. Visitiamo i templi di Angkor Wat in bici, facciamo volontariato in una scuola di bambini poveri, rimaniamo scioccati dal Killing Field e la Prigione S21 dove il regime di Pol Pol e dei Kmer Rossi nel 1975 uccidono 3 milioni di abitanti cambogiani in uno dei genocidi più recenti della nostra storia, ammiriamo i delfini Irriwaddy nel fiume Mekong e attraversiamo tutto il paese solo ed esclusivamente in autostop. All’inizio di luglio abbiamo preso la nostra decisione... a fine mese partiamo per l’Australia da Kuala Lumpur! Questo ci da con comodo 20 giorni da gestire per arrivare dalla Cambogia alla Malaysia. Partiamo e decidiamo di andare ad incontrare il ragazzo argentino che ha viaggiato con noi in moto dal nord della Thailandia a Puket. Li, in un supermercato locale ci rilassiamo e commettiamo un errore da pivelli lasciando la nostra borsa con tutti gli effetti personali e di valore di Carlos nel carrello della spesa, con conseguenza logica e palese, che ce la rubano! Carlos rimane senza passaporto e carte di credito e cosi via in una nuova avventura di tele-
fonate infinite con ambasciate, banche e consolati vari, oltre ai genitori in Italia per riottenere la carte di credito... Allo scadere del nostro visto Thailandese e dopo una breve separazione (Carlos è dovuto tornare a Bangkok e io sono dovuta andare verso la Malaysia) eccoci di nuovo viaggiatori “legali” e approvati dalla società! Carlos ha di nuovo il suo passaporto (per una volta devo dire che sono fiera dell’ambasciata Italiana e dell’aiuto che ci ha fornito) e siamo in viaggio destinazione Kuala Lumpur a casa del nostro amico e couchsurfer
Hunch. Il volo per l’Australia è di circa 8 ore. Arriviamo a Brisbane alle 9 di sera ed è con grande gioia che noto che il mio caro amico non c’è! Sto “pirla” ha confuso gli orari e sarà, come al solito, in ritardo! ihihih! Come sono contenta il mio caro amico Schrimp non è per nulla cambiato! Soggiorniamo da lui per 2 mesi e nel mentre ci troviamo lavori per poter sopravvivere in uno dei paesi più cari al mondo! Servo hot dog in una scuola, vendo gelato italiano in una fiera di pecore, faccio da segretaria chiropratica al capo di Shrimp, alla sera
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Chiropratica - N. 23 - Ottobre 2012 41
DIARIO DI VIAGGIO Il nostro itinerario di viaggio: 17-22 Giu 2012 Siem Reap 23 Giu 2012 Siem Reap - Kampong Chan 24-25 Giu 2012 Kratie 26-27 Giu 2012 Phnom Pehn 28 Giu 2012 Kampot 29 Giu 2012 Kep 30 Giu-2 Lug 2012 Sikhanouville Ostress beach 3-6 Lug 2012 Koh Kong 11-18 Lug 2012 Pukhet
19 Lug 2012 Pukhet - Kuala Lumpur 20-28 Lug 2012 Kuala Lumpur 29 Lug 2012 Kuala Lumpur - Australia 30 Lug 28-Set 2012 Brisbane (Australia) 29 Set 2012 Medan 30 Set-5 Ott 2012 lago Toba 6 Ott 2012 Medan 7 Ott 2012 Bandung 8 Ott 2012 Yogyakarta
9 Ott 2012 10-14 Ott 2012 15-16 Ott 2012 17-20 Ott 2012 21-25 Ott 2012 26-28 Ott 2012 29 Ott 2012
consegno volantini e di giorno lavoro in un centro commerciale. Tutto ciò però ci permette di pagarci qualche sfizio: una settimana nella grande barriera corallina, un tour organizzato per vedere le balene, partecipare ad una gara di barca a vela, un biglietto alla partita di rugby Argentina-Australia, etc. A due giorni del mio trentesimo compleanno però non ce la faccio più! Devo riprendere il mio viaggio. Le cose tra Carlos e me non vanno più e decidiamo di separarci. Decido di partire per l’Indonesia... e così il primo di ottobre atterro con la Virgin Airline a Medan, Sumatra. Poche ore dopo incontro i miei cari amici, Bird e Cat, chiropratici provenienti dall’Inghilterra, e viaggio con loro per un mese. Rimaniamo una settimana al lago Toga dove gli insegno a guidare il motorino e dove incontriamo “James Bond” un nostro nuovo compagno di
viaggio che di mestiere dice di fare la spia!!!. Poi andiamo a Yogiakarta, visitiamo il tempio di Borobudur, scalo il monte Bromo e vedo i vulcani, facciamo festa e beviamo Arak in spiaggia ammirando i magnifici tramonti di Bali e, dulcis in fundus, viviamo 5 giorni in un barcone che va da Bali all’isola di Komodo, alla ricerca dei mitici grandi draghi. Il 28 ottobre, con una grande tristezza nel cuore, lascio il continente Asiatico e me ne torno nel vecchio continente Europeo. Il rientro è abbastanza devastante. Mi sento catapultata in un mondo matrix: pillola blu realtà, pillola rossa il sogno, cosa è reale e cosa non lo è più? Quanto può cambiare la tua vita in un anno di viaggio? O meglio, quanto può cambiare il tuo punto di vista su tutto ciò che conoscevi prima e quanto hai vissuto? E possibile subire uno shock culturale ed è possibile soffrire il mal
d’Asia? Come si può spiegare a parole il profumo della morte, la spiritualità di un posto sacro, la fatica di un trekking, il sorriso di un bambino per strada, il gusto di un frutto esotico, il sapore della libertà? Faccio fatica... a dire la verità non ci riesco proprio! Penso che mi ci vorrà un po’ di tempo da sola, io e la mia mente, per realizzare tutto ciò che ho vissuto! La mia mente è in emergenza tsunami... ho bisogno di ritrovare la calma, la quiete! Miseria che avventura! Se anche voi da qualche parte sentite questa voglia di scappare e vedere cos’altro il mondo ha da offrirvi, per favore, fatelo! Non potrete rimpiangere una tale esperienza di vita . Ora vi lascio alle foto... grazie per avermi seguito e a risentirci presto per nuove avventure perché il viaggiare è la droga più potente che esista! Una volta provata non è possibile disintossicarsi!
Borobudur Yogyakarta Monte Bromo Bali Kuta beach Komodo boat tour Bali Legian beach Bali - Singapore - Doha - Milano
Breve curriculum vitae Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a partecipare ad una “missione chiropratica” in Costa Rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratificante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). Attualmente lavora a Genova.
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Plantare
Attivo Bionaif Attivo Bionaif è il rivoluzionario plantare anatomico che partendo dai piedi dona benessere a tutto il tuo corpo Attivo è stato studiato per chi passa tante ore in piedi, per lo sportivo, per chi soffre di problemi di postura e di mal di schiena. Attivo può aiutare a risolvere anche qualche problema di circolazione, di ritenzione idrica e di cellulite. Il plantare “attivo” è ideale per migliorare la stabilità e ridurre i gonfiori dei piedi e dell’arto inferiore.
Perché “attivo”? Si chiama proprio “attivo” perché è attivo, nel senso che non subisce solamente il peso corporeo, correggendo i problemi posturali, come accade con i normali plantari ma il plantare segue tutte le modificazioni del piede, adattandosi di volta in volta alla nuova condizione. Attivo svolge un’azione continua di spinta e di massaggio che, oltre a dare una funzione di controllo sulla stabilità e sull’equilibrio della postura, migliora anche la circolazione sanguigna.
Plantare ATTIVO. Il benessere ai tuoi piedi.
COJEDA
s.r.l. Ruelle L. Revel, 2 - 11017 Morgex (AO) Tel. 010.5536800 - www.cojeda.com