NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe
riViSTa PubbLiCaTa a Cura deLL’aSSoCiazioNe Pro CHiroPraTiCa iTaLiaNa. SPedizioNe iN abb. PoST. Gr. iii Pubb. iNF. 70% - € 2,50 - Settembre 2008 - NuMero 13
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editore: associazione Pro Chiropratica italiana redaZione: ruelle Laurent revel, 2 - 11017 Morgex (ao) Tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349 www.prochiropratica.com www.chiropratica.com e-mail: info@prochiropratica.com direttore responsabile: enrica Ferri reGiStraZione: presso la cancelleria del tribunale civile e penale di aosta il 23-06-1995 Pubblicità: a.P.C.i. comitato di redaZione: enrica Ferri Louise La rue antonio Gil baiju Khanchandani impaGinaZione GraFica e Stampa: Tipografia Marcoz s.n.c. Piazza e. Chanoux, 1 - 11017 Morgex (ao) Tel. e fax 0165.809640 L’editore non si assume alcuna responsabilità circa dati, opinioni o conclusioni espressi dai vari collaboratori di questa pubblicazione. di questo numero sono state stampate
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autunno al colle San carlo Foto di Pellissier eddy
Sommario Finalmente la chiropratica è riconosciuta! pag. 3 parker Seminar di nuovo in europa dopo 18 anni di assenza 4 “ dolore vertebrale e iperlordosi lombare 7 “ la scoliosi come difendersi 10 “ assistenza vertebrale preventiva nell’infanzia 13 “ Un mondo piccolo piccolo e come apprezzarlo 15 “ maternità e postura: come migliorare 18 “ ernia discale lombare fatti e miti 21 “ beijing 2008 XXiX olimpiade di pechino 23 “ “onora il padre e la madre?” 28 “ la kinesiologia applicata e lo sport 31 “ la bocca ed il corpo. parte quinta 34 “ europei di calcio 2008 e chiropratica 37 “ le mie prime impressioni come studentessa chiropratica 40 “ la chiropratica e i cavalli. anche gli animali amano la chiropratica “ 42 come il cervello può ingannarci 46 “
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Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008 3
L’opinione del Presidente
Finalmente la chiropratica è riconosciuta!
Louise La Rue Presidente Associazione Pro Chiropratica Italiana dopo la legalizzazione della professione avvenuta alla fine del 2007, questo nuovo anno si presenta ricco di novità per la professione Chiropratica. Per chi non ne fosse ancora al corrente presentiamo l’emendamento della legge finanziaria (articolo 2, comma 355) che ha legalizzato la professione: “È istituito presso il Ministero della salute, senza oneri per la finanza pubblica, un registro dei dottori in chiropratica. L’iscrizione al suddetto registro è consentita a coloro che sono in possesso di diploma di laurea magistrale in chiropratica o titolo equivalente. Il laureato in chiropratica ha il titolo di dottore in chiropratica ed esercita le sue mansioni liberamente come professionista sanitario di grado primario nel campo del diritto alla salute, ai sensi della normativa vigente. Il chiropratico può essere inserito o convenzionato nelle o con le strutture del Servizio sanitario nazionale nei modi e nelle forme previsti dall’ordinamento. Il regolamento di attuazione del presente comma è emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, dal Ministro della salute.” in effetti, anche se per l’istante, come potete leggere nell’articolo del dr Williams, presidente dell’associazione italiana Chiropratici, la situazione non è ancora perfettamente definita per ciò che riguarda la figura professionale e il registro che doveva essere creato, la situazione è molto più chiara e positiva. Sempre di più i pazienti arrivano dal chiropratico dicendo che hanno letto della
legalizzazione della professione e sempre più medici riferiscono i loro pazienti ai “colleghi” chiropratici, mentre varie sono le assicurazioni che hanno cominciato un processo di integrazione dei chiropratici all’interno dei servizi coperti dalle loro polizze. La professione chiropratica italiana gode di molto prestigio a livello europeo e mondiale e l’assegnazione all’italia del prestigioso “Parker Seminar” da parte del Parker College of Chiropractic ne è una prova concreta. Per quattro giorni oltre 400 chiropratici provenienti da tutto il mondo si sono ritrovati in Giugno, a rimini, per un congresso che ha presentato le ultime tecniche e le ultime ricerche e scoperte del mondo della chiropratica. Nel contempo oltre 100 assistenti chiropratiche, le gentili signorine che vi accolgono dal vostro chiropratico, hanno potuto seguire una serie di corsi e presentazioni sulla chiropratica e confrontarsi sulle problematiche che emergono
negli studi dei professionisti. il seminario è stato un successo totale e sicuramente verrà riproposto nei prossimi anni. da notare che l’italia sarà anche l’ospite del Congresso europeo dei Chiropratici che si svolgerà l’anno prossimo ad alghero in Sardegna: un’altra occasione per la nostra professione per farsi conoscere sia dalla popolazione sia dalla stampa. La copertina di questo numero rappresenta bene la situazione attuale per quanto riguarda la professione in italia: • una strada leggermente in salita con qualche ombra e qualche nuvola all’orizzonte; • ma una strada che ci porta al cielo, dritta, abbastanza liscia e dal futuro limpido e brillante. Sperando che nell’autunno possa essere realizzato anche il registro della professione, per una trasparenza totale e completa su chi sono i veri chiropratici, vi auguro una buona lettura.
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La chiropratica
Parker Seminar
di nuovo in Europa dopo 18 anni di assenza Dr. Williams John D.C. Presidente dell’Associazione Italiana Chiripratici Vorrei ringraziare il dr. Fabrizio Mancini e il dr. Gilles LaMarche del Parker College of Chiropractic per aver affidato all’ aiC il ritorno in europa del Parker Seminar, dopo una assenza di ben 18 anni. il seminario ha avuto luogo a rimini, dal 26 al 28 giugno e nonostante un periodo davvero molto breve per poter organizzare un evento così complesso e unico nel mondo della chiropratica come un Parker Seminar, sono lieto di constatare l’enorme successo in termine di partecipazione e qualità del programma accademico e specialmente della soddisfazione per l’organizzazione registrato tra i delegati presenti. dopo anni di tensioni e disappunti nell’associazione, soprattutto per la situazione precaria in cui giaceva la professione, è stato un piacere sentirmi dire da più di un socio di essere fiero di fare parte dell’aiC. doppiamente piacevole è il fatto che alcuni colleghi mai iscritti nella nostra associazione, per motivi validi e non, abbiano finalmente deciso di versare la quota e fare parte dell’aiC. il merito per questo successo va al Comitato Parker capeggiato da Thomas rigel. Thom ha potuto contare su baiju Khanchandani, daniel rigel e Christine del bene per l’organizzazione mentre Valeria, Sara e anna hanno validamente, come al solito, coordinato dall’ufficio centrale tutto il seminario. Tony Gil è stato indispensabile nel gestire gli espositori. La lista dei relatori illustra l’importanza del programma accademico e include personaggi come Terry Yochum, John donofrio, Jean-Pierre Meersseman, Fabrizio Mancini, Gilles LaMarche, Patrick Gentempo, Liz Peacock, ray broome, Gene orlowsky, Ken Thomas, deed Harrison, Thom rigel, alfio Caronti, adrian Wenban, e reed Phillips. Melanie engels è stata una grandissima inspirazione per le assistenti che hanno partecipato con noi per la pri-
ma volta (sicuramente non l’ultima). Parker rimini è stato anche l’occasione nella quale l’aiC ha festeggiato, con il resto del mondo chiropratico, il riconoscimento della chiropratica in italia. Ci siamo trasferiti nella bellissima cittadella medievale di Gradara dove siamo stati ricevuti dal sindaco che ci ha salutato con il racconto della tragedia di Paolo e Francesca svoltasi proprio a Gradara. Per fortuna, almeno gli italiani conoscono la storia perchè la mia traduzione simultanea in inglese ha lasciato un poco a desiderare! La “Victory dinner” è stata consumata in diversi piccoli e caratteristici ristoranti, mentre attori e
cantanti entravano e uscivano per portare allegria durante il pasto. alla fine, siamo andati via con i bellissimi fuochi artificiali sparati dalla torre di Gradara, per una serata che in molti hanno descritto come “indimenticabile”. Per concludere il convegno in bellezza, il dr. LaMarche ci ha chiesto di organizzare anche il prossimo Parker Seminario europeo nel 2010! Siamo già al lavoro e Parker roma si terrà dal 24 al 26 giugno 2010 all’Hotel Melià. Possiamo assicurarvi un’altro seminario ricco di contenuto e tre giorni pieni di chiropratica e con un programma sociale da non perdere.
A che punto è la chiropratica in Italia dopo il riconoscimento della chiropratica nel 2007, resta ancora da definire il profilo professionale. Non sarà possibile ne creare un registro o albo dei chiropratici abilitati ad esercitare in italia, ne formulare un curriculum universitario per diventare chiropratico senza fare questo primo, importantissimo passo legislativo. Per tutto l’inizio del anno 2008, io, l’avv. Frattari e Jean-Pierre Meersseman abbiamo partecipato a dibattiti ed incontri con i rappresentanti del Ministero della Salute e con altre figure del mondo della sanità e di quello politico. ogni incontro ha contribuito a ridurre il divario d’opinione tra la sanità ufficiale e la professione chiropratica ma il vero colpo che ha cambiato l’atteggiamento del ministero nei nostri confronti sono state le relazioni fatte da personaggi di spicco del mondo chiropratico ed il susseguente dibattito fatto a roma il 25 giugno di questo anno. Hanno partecipato il dr. Giovanni Leonardi, direttore Generale del Ministero della Salute, il Senatore Luigi Lusi, relatore della recente legge sul riconoscimento della chiropratica, il prof. Vincenzo Saraceni, dell’università La Sapienza di roma, il dr. Paolo roberti di Sarsina, consigliere sulla medicina non-convenzionale del Consiglio Superiore della Sanità, il dr. elio rossi, rappresentante della Conferenza Statoregioni, il dr. Terry Yochum radiologo - chiropratico, il dr. Jean-Pierre Meerseman, chiropratico, il dr. Thomas rigel, chiropratico, il dr. reed Phillips, della FCer, il dr. Ken Vall, Principal of aeCC, il dr. Jennifer bolton, Presidente eCCe, Laura Frattari, avvocato aiC, John Williams, Presidente aiC, il dr. Fabrizio Mancini, Presidente Parker university, il dr. Ken Thomas, Parker university, il dr. ray drury, rappresentante del Life West College of Chiropractic. L’incontro è durato più di tre ore ed è stato caratterizzato da scambi di vedute amichevoli e interessanti concernenti il futuro ruolo della chiropratica in italia. a seguito di questo incontro, il Ministero della Salute, in collaborazione con l’aiC, ha steso un documento che sarà presentato in Parlamento sotto forma di ddL (disegno di legge) dal Governo italiano.
La chiropratica
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Il logo del Parker Seminars Il Dr. Thomas Rigel
Il Dr. John Williams
Il Dr. Fabrizio Mancini
Non è mai troppo presto per cominciare ad istruirsi
I chiropratici del congresso
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La chiropratica
Le assistenti chiropratiche in due fasi del corso
Il Dr. Jhon Williams con Valeria Dallera
Il Dr. Gilbert Meyronet e il Dr. Cristine Del Bene hanno aperto le danze del seminario
Breve curriculum vitae Dimostrazione Chiropratica
Spettacolo a Gradara
Si laurea nel 1978 dal Palmer College of Chiropractic e si trasferisce in italia nel 1981. Nel 1990 viene eletto presidente della commissione legislativa dell’associazione italiana Chiropratici e nel 1991 viene presentato il 1° progetto di legge sulla Chiropratica in italia. eletto “Chiropratico dell’anno” nel 1999 dall’aiC. Nel 2000 viene eletto vice presidente e nel 2004 diventa il presidente dell’associazione italiana Chiropratici.
Sponsors del seminario
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Chiropratica e postura
Dolore vertebrale e iperlordosi lombare
Dr. Eddy Pellissier D.C., C.C.S.P. Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici Le cause del dolore vertebrale lombare sono innumerevoli. Vari studi hanno evidenziato che solo il 20% delle lombalgie e dei dolori lombari sono provocati da un problema specifico della colonna vertebrale mentre il restante 80% è provocato da cause non specifiche quali posture e movimenti scorretti, stress psicologici, forma fisica scadente ed eccesso di peso corporeo. La maggior parte di queste cause possono essere corrette e controllate da semplici azioni di prevenzione come, ad esempio, l’introduzione di una attività fisica adeguata: la prevenzione dei sintomi è sicuramente da preferire al correre ai ripari dopo che i sintomi si sono installati. Tra le varie cause dei dolori vertebrali possono essere elencati: • l’accentuazione della lordosi lombare; • una “spondilolistesi”, cioè lo “scivolamento” in avanti di una vertebra sull’altra; • discopatie o riduzione dell’altezza verticale del disco intervertebrale; • la presenza o meno di osteofiti dovuti a condizioni degenerative della colonna. Qui di seguito sono riportati alcuni esercizi che hanno lo scopo di ridurre la lordosi lombare, spingendo le vertebre lombari indietro e mantenendo il bacino in anteroversione. Tali esercizi possono essere utili anche nella prevenzione e nella terapia della pubalgia, spesso causata da una eccessiva retroversione del bacino o tensione del muscolo ilio-psoas. Foto 1. La posizione dimostrata è una posizione di rilassamento; il bacino, appoggiato sulle tuberosità ischiatiche, è in anteroversione, mentre la lordosi lombare si inverte, da concava diventando convessa. Si ha così un’azione opposta alla spondilolistesi anteriore: il corpo vertebrale
scivolato in avanti, viene spinto passivamente all’indietro. Foto 2. Con un tavolo ed un cuscino si può ottenere una posizione di pari efficacia, lasciando sporgere il bacino al di fuori del tavolo con gli arti inferiori rilassati e leggermente piegati.
Foto 3. Per il trofismo dei muscoli dorsali, la foto mostra un esercizio da eseguire con il torace appoggiato sul tavolo, con un cuscino sotto l’addome: piegare leggermente le gambe eseguendo un allungamento della schiena sollevando la testa, le spalle e il torace, mantenendo lo sguardo
Foto 1
Foto 2
Foto 3
Foto 4
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(AI MAL DI SCHIENA Nuovo orizzonte della salute
Nuove frontiere della chiropratica
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Chiropratica e postura
verso il tavolo. evitare di accentuare la lordosi lombare. Foto 4. Si ottiene una valida azione di decompressione sui dischi lombari appendendosi alla spalliera o ad una sbarra, come da foto. Questo esercizio è preferibile alla sospensione pura, in quanto il muscolo ileo-psoas è rilasciato, la colonna lombare è dritta ed i muscoli della regione lombare si possono così allungare. Non particolarmente indicata per le persone che soffrono di dolori articolari agli arti superiori
Foto 5. Lo stesso effetto dell’esercizio 1 può essere ottenuto sdraiandosi sulla schiena e portando le ginocchia verso il petto come dimostrato nella foto, la posizione è meno passiva ma forse più efficace in presenza di dolori acuti. Foto 6. Mostra un esercizio specifico per l’allungamento del muscolo ilio-psoas, responsabile molto spesso dell’accentuazione della lordosi lombare in quanto, inserendosi da un capo sulle vertebre lombari e dall’altro sul femore, quando è troppo contratto aumenta la pressione sui
Foto 5
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dischi intervertebrali favorendo un ulteriore scivolamento in avanti delle vertebre interessate con conseguente iperlordosi del tratto lombare. Foto 7. esercizio utile per la decompressione unilaterale del disco vertebrale da ripetere per entrambe le gambe come mostrato nella foto. Foto 8. esercizio per il muscolo trasverso dell’addome che spinge all’indietro con la sua contrazione la massa viscerale, costituendo un valido supporto che impedisce lo scivolamento delle vertebre lombari.
Breve curriculum vitae Chiropratico dal 1983, laurea conseguita presso il Canadian Memorial Chiropractic College, a Toronto (Canada), dopo anni di esperienza in quel paese rientra in italia nel 1991 e per otto anni detiene la presidenza dell’associazione italiana Chiropratici dal 1995 al 2003. Si specializza in chiropratica sportiva (è maestro di sci fin dal 1975) e nel corso degli anni si occupa delle squadre nazionali italiane di Snowboard, Sci nautico, Ski-arc e Skyrunning. Nominato “Chiropratico dell’anno” dall’aiC nel 2000. relatore in vari congressi, da alcuni anni si occupa di scrivere articoli e diffondere la chiropratica attraverso tutti i canali possibili tenendo anche lezioni di filosofia chiropratica nelle scuole di chiropratica europee.
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Nuovo orizzonte della salute
Chiropratica e pediatria
La scoliosi come difendersi
Dr. Renzo Spadon D.C., C.C.S.P. Dr. Patricia Mitchell D.C., C.C.S.P. La parola scoliosi deriva dal greco “skolios” che vuol dire storto, contorto. Per scoliosi s’intende una deviazione laterale della colonna vertebrale, non modificabile volontariamente, che si accompagna ad alterazioni anatomiche delle vertebre e delle altre strutture di sostegno del tronco. E’ una condizione che, nella maggior parte, occorre nei bambini durante la
fase della crescita. Ci sono vari tipi di scoliosi ed è importante indagare sulle cause prima di iniziare terapie e cure. E’ stato dimostrato che nella popolazione generale il 2% delle donne e lo 0.5% dei maschi si presenteranno con questa problema. Come genitori, ci sono alcuni segni che si osservano nei figli che potrebbero indicare la presenza di una scoliosi:
quando il soggetto è in piedi, scompare, o quasi, quando il tronco è in flessione o il paziente è prono. Questo tipo di problema può essere dovuto a dismetrie negli arti inferiori, torsioni al livello del bacino o postura antalgica dovuto a una disfunzione o infiammazione articolare. - S coliosi strutturale, in questo caso il rachide risulta deformato in modo
Osservando dal posteriore; - curvatura verso destra o sinistra della colonna vertebrale - dismetria dell’altezza delle spalle - dismetria dell’altezza delle scapole - sporgenza di una scapola nel confronto dell’altra - asimmetria dei triangoli della taglia - dislivello delle creste iliache Nell’utero la colonna è mantenuta nella sua curva primaria
Quando il bambino è sdraiato sul pavimento crea e esercita la curva lordotica cervicale.
Nel “gattonare” il bambino crea la curva lordotica lombare.
Osservand dall’anteriore; - sporgenza da una parte della cassa toracica o seno Anche se questi segni non sono necessariamente sempre indicativi della presenza di una scoliosi sarebbe opportuno fare una valutazione più approfondita. LA CLASSIFICAZIONE DELLA SCOLIOSI Prima di tutto si deve distinguere tra un atteggiamento scoliotico ed una scoliosi strutturale: - Atteggiamento scoliotico, che noi chiropratici chiamiamo funzionale, ha la caratteristica che la scoliosi, presente
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Chiropratica e pediatria
A Colonna non compensata
B Colonna compensata
La colonna A porta il peso sulla destra della linea a piombo, per cui, su una pedana stabilometrica la persona caricherà più peso sulla gamba destra. La colonna B è com-
Nel piegamento avanti appare la classica gobba dovuta alla scapola e alla distorsione delle costole dalla parte della convessità.
pensata e il peso viene distribuito lungo l’asse di gravità (linea a piombo) e il peso è ripartito egualmente su entrambe le gam-
A
be.
permanente e la deformazione non è volontariamente riducibile ed è presente invariata in tutte le posizioni. La scoliosi viene definite in base all’età di manifestazione: - infantile sotto i 3 anni - giovanile dai 3 ai 9 anni - adolescente dai 10 ai 18 anni - e infine adulta Viene classificata naturalmente anche in base alla causa, fra cui possono essere elencate le malformazioni vertebrali congenite, le malattie neuromuscolari come la paralisi cerebrale, la distrofia muscolare, la poliomielite, l’ipotonia congenita, l’atrofia muscolo-spinale e
B
l’atassia di Freidrich. Può anche essere associata ad altre malattie come la sindrome di Marfan, la neurofibromatosi e la sindrome di Down. C’è da aggiungere però, che la gran parte delle scoliosi strutturali, l’80% infatti, viene considerate idiopatica, cioè di etiologia sconosciuta, in quanto non ci sono deformazioni congenite visibili radiograficamente e non ci sono altre evidenti cause, per cui, come mi piace scherzare “idiopatica, perché siamo idioti e non capiamo da dove viene”. La visita dal chiropratico spesso riesce ad individuare cause della scoliosi che sono invisibili con i mezzi normalmente usati come i raggi x, perche tali
Gabbia toracica nornale
Scapole
Gabbia toracica distorta
Scapole
La rotazione dei corpi vertebrali aumenta la gobba toracica e deforma inormali contorni della gabbia toracica
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Nuovo orizzonte della salute
cause sono da ricercare nelle sublussazioni o piccoli blocchi di alcune articolazioni: bacino, articolazioni sacro ilacali o vertebre. Queste piccole alterazioni del normale funzionamento del corpo possono portare, se non corrette all’inizio, a future scoliosi molto più difficili da correggere. Infine è molto importante misurare le curve scoliotiche da radiografie fatte in ortostatismo, ovvero in piedi, con la gravità che agisce sul corpo. L’entità della deviazione scoliotica viene espressa in gradi. Il sistema di misurazione attualmente in uso è quello di Cobb. Queste misurazioni sono molto importanti perché la gravità potrebbe meglio indicare una certa terapia piuttosto di un’altra. Inoltre le radiografie sono un punto di riferimento per verificare l’evoluzione della situazione. CONSEGUENZE SINTOMATICHE DELLA SCOLIOSI La presenza della scoliosi innanzitutto può causare problemi di natura estetica e quindi psicologica non indifferente. Il carico anormale sulla colonna vertebrale e la deformazione possono creare danni alle articolazioni, muscoli e legamenti provocando rachialgie e dolori artrosici. Il disco intervertebrale può anche essere deformato e spinto verso la convessità della curva con un suo conseguente indebolimento e maggior epossibilità di degenerazione. L’assimmetria toracica può rallentare il gioco respiratorio provocando una sindrome restrittiva e complicazioni cardiopolmonari. CHIROPRATICA E LA SCOLIOSI Lo scopo principale della visita è quello di classificare il tipo di scoliosi per decidere il trattamento più adatto da seguire ed acquisire dati per poter controllare l’evoluzione del problema. Nel caso
Chiropratica e pediatria
dell’atteggiamento scoliotico i trattamenti chiropratici possono avere un notevole successo. Lo scopo è quello di correggere la disfunzione responsabile della deviazione del rachide. Potrebbe essere necessario l’aggiustamento chiropratico a livello vertebrale o del bacino e l’uso di plantari o rialzi per le dismetrie articolari. Per quanto riguarda la scoliosi strutturale, lo scopo delle nostre terapie consiste nel migliorare, per quanto possibile, il funzionamento neuromuscolare in maniera da permettere la massima espressione del proprio sistema nervoso per aiutare il corpo a compensare e resistere a questa deformità. Particolare attenzione a questo riguardo viene dato a disfunzioni della zona cervicale, dell’apparato stomatognatico (bocca e apparati connessi), del sistema oculo-vestibolare e dei propriocettori nei piedi. Questo perché queste zone sono particolarmente collegate con i riflessi posturali del corpo e possono inibire importanti muscoli posturali diminuendo di conseguenza la stabilità della colonna. Tipicamente le terapie comprendono l’aggiustamento chiropratico e sovente l’uso di esercizi specifici per aiutare a correggere gli squilibri neuromuscolari. In conclusione, una valutazione chiropratica può essere utile a verificare la necessità delle terapie chiropratiche nel caso specifico, vista l’oggettiva difficoltà di scoprire in fase iniziale questa malattia, sia da parte di molti medici generalisti sia da parte dei genitori stessi. Aggiungiamo che la chiropratica non preclude altre cure e spesso tutte le cure possono essere complementari. La migliore cura è la prevenzione e, nel caso delle scoliosi, tale prevenzione può già cominciare dalle prime settimane di vita di vostro figlio perché, come dice il proverbio, “Prevenire è meglio che guarire”
Tipico atteggiamento dovuto ad una scoliosi toraco lombare
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Chiropratica e pediatria
Assistenza vertebrale preventiva nell’infanzia
Dr. Eddy Pellissier D.C., C.C.S.P. Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici La colonna vertebrale attraversa le proprie fasi di sviluppo e formazione durante l’infanzia, l’età in cui l’individuo è soggetto a numerose cadute. Queste possono talvolta comportare lesioni vertebrali, e ciò rende consigliabile effettuare frequenti controlli della colonna per verificarne il corretto sviluppo. Se i genitori sono sempre assai preoccupati per la salute dentale dei figli, molti mostrano un interesse scarso, o addirittura inesistente, per la loro colonna vertebrale in crescita. Non dobbiamo dimenticare, invece, che la colonna contiene il sistema di controllo di tutte le funzioni dell’organismo e richiede perciò attenzioni particolari. Alcune affezioni dell’infanzia, come la scoliosi, possono spesso essere risolte se il trattamento correttivo viene iniziato precocemente. Sviluppo di una corretta coordinazione motoria nei bambini I dati attualmente disponibili indicano che lo sviluppo e l’organizzazione principale a livello neurologico avvengono durante i primi cinque anni di vita del bambino e che qualunque debilitazione insorga in questo periodo condizionerà in modo significativo tale sviluppo. Nel corso dei primi mesi di vita, la mobilità è di tipo unilaterale: gamba e braccio situati sullo stesso lato del corpo si estendono e flettono insieme per creare il movimento. A circa sei mesi d’età, il bambino comincia a gattonare secondo un andamento “incrociato” (cross-crawl) in cui sono il braccio e la gamba opposta a flettersi ed
estendersi insieme. È stato stimato che il 25% della popolazione presenta problemi di lateralità incrociata. La dominanza emisferica corticale comincia a svilupparsi all’età di circa cinque anni. Si tratta del fenomeno per il quale un lato del corpo diviene la parte dominante e di controllo. Tale dominanza ha inizio in genere con la scelta della mano, e si estende poi agli occhi, ai piedi e alle orecchie. La dominanza unilaterale è prerogativa esclusiva dell’uomo e raggiunge il pieno sviluppo tra i cinque e gli otto anni. L’orientamento della dominanza ha una componente ereditaria: genitori a dominanza destra hanno maggiori probabilità di avere figli a dominanza destra. Circa l’85% dei bambini è destrimano. Gli adulti hanno tendenza a forzare i bambini affinché “brucino le tappe” dello sviluppo neurologico. Molti genitori credono, infatti, che una deambulazione e un’alimentazione autonoma precoci siano indici di intelligenza. Spesso, tuttavia, una forzatura in tal senso produce carenze nello sviluppo del sistema nervoso, così necessario per la successiva acquisizione della coordinazione motoria. La rapidità dello sviluppo è variabile nei bambini, i quali devono poterne completare le diverse fasi senza interferenze. Vi è anche una scuola di pensiero secondo la quale il bambino che gattona più a lungo sarà esposto in misura minima a problemi di coordinazione, mentre il contrario avverrà per quello che ha gattonato solo per un breve lasso di tempo.
L’uso del girello può ridurre il periodo di gattonamento di molti bambini e, in questo modo, il modello di lateralità incrociata può non svilupparsi correttamente. Si ritiene che il lato destro del cervello controlli la metà sinistra del corpo e viceversa. La confusione neurologica causata da azioni unilaterali può essere risolta con esercizi di lateralità incrociata. La coordinazione motoria dipende da uno sviluppo corretto della lateralità incrociata ed è fondamentale individuare i potenziali disturbi nella fase iniziale dello sviluppo del bambino. Una persona con problemi di lateralità incrociata sarà facilmente confusa nel ricevere indicazioni direzionali: si sdraierà sul ventre quando le verrà richiesto di giacere sul dorso, o girerà a destra anziché girare a sinistra.
É meglio che tutto il lavoro che faccio per questo “passo incrociato” serva a qualcosa!
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Chiropratica e pediatria
Se un bambino cammina e corre in modo corretto, questo andamento fungerà da esercizio di cross-crawl costante. Per effettuare una semplice verifica, basta chiedere al bambino di marciare sul posto usando la gamba e il braccio controlaterali. Il soggetto dovrà iniziare immediatamente la marcia: qualunque esitazione indica già un lieve disturbo della coordinazione motoria. Gli esercizi che seguono, eseguiti due volte al giorno per cinque minuti durante un periodo di due mesi, produrranno un notevole miglioramento dei problemi di cross-crawl.
1. Marciare sul posto, usando braccio e gamba opposti nella stessa direzione. 2. Sollevare gamba e braccio opposti in direzioni opposte. 3. Con la mano chiusa a pugno, “colpire” l’aria sollevando al tempo stesso il ginocchio opposto. 4. In posizione supina, sollevare contemporaneamente braccio e gamba opposti. La testa deve restare immobile, mentre gli occhi seguono costantemente il sollevamento del braccio.
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Borse, zaini, cartelle… Le cartelle dei bambini sono spesso piene di libri pesantissimi. Il metodo migliore per trasportare questi libri è in uno zaino, poiché il peso si distribuisce su entrambe le spalle e viene scaricato sui resistenti muscoli dorsali. Purtroppo, la scelta del tipo di cartella, soprattutto tra gli adolescenti, è spesso soggetta ai meccanismi di imitazione presenti all’interno del “gruppo”, che talvolta fanno preferire modelli a tracolla o a valigetta. In tal caso, occorre sottolineare che è necessario spostare la borsa da un lato all’altro ogni 20 metri circa, garantendo così una distribuzione uniforme del peso e riducendo lo stress esercitato sui muscoli superiori della spalla e sulla colonna vertebrale.
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I nostri lettori
Un mondo piccolo piccolo e come apprezzarlo Enrico Garbo
Sono un appassionato di fotografia, mi chiamo Garbo enrico ed abito a San Maurizio Canavese in provincia di Torino e, dopo aver dovuto ricorrere alle cure di un chiropratico per rimettere a posto
la mia schiena, con successo devo dire, ho cominciato a dedicarmi nuovamente alla mia passione prediletta: la fotografia. avevo dovuto abbandonarla per un periodo di tempo in quanto una fastidiosa sciatalgia mi aveva bloccato. Per più di un anno trascinarsi con zaino e chili di attrezzatura fotografica su per i monti e valli non era una attività che la mia schiena tollerasse benissimo. Tornato in forma dopo qualche trattamento ho scoperto che con il mio chiropratico avevo una passione in comune, la fotografia e su suo incitamento è nato questo articolo per farvi condividere un mondo piccolo e che spesso sfugge ma che può dare grandi soddisfazioni: il mondo degli insetti e dei fiori. a due passi da casa mia nella campagna del Canavese si possono fare degli incontri ravvicinati stupendi: basta aprire gli occhi e guardare il mondo in modo nuovo. La mia attrezzatura fotografica
comprende una reflex Canon 20d con obbiettivo Sigma 105. Gli scatti sono effettuati a mano libera con l’aiuto di un flash incorporato nella macchina. i momenti migliori per scattare le foto di insetti sono al primo mattino, quando gli insetti, ancora infreddoliti dalla notte, si lasciano avvicinare più facilmente e, senza fare movimenti bruschi, ci si può avvicinare a 12 - 15 centimetri. Se poi la notte è stata piovosa o umida si notano sul corpo degli animaletti delle bellissime gocce di pioggia o rugiada. Per anni sono passato in queste campagne con il mio cane senza notare o immaginare tutto questo ma da un anno circa, grazie al nuovo obbiettivo macro che ho comprato, la mia visione del mondo si è decisamente ampliata e mi sono accorto che anche le cose piccole piccole hanno dei significati grandi grandi. Spero che apprezzerete queste foto e che grazie a loro possiate vedere il mondo in un modo diverso.
Interno fiore
Tetritidae
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NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe
Ape con gocce di rugiada su schiena
I nostri lettori
Ibisco Coccinella septempunctata
Dolomedes fimbriatus con sacco ovigero
Tettigonidae
Faccia di libellula verde
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I nostri lettori
Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008 17
Libellula che ride Occhi di farfalla Leptopterna dolabrata Chrysomela populi con larve o uova
Bruco peloso Sympetrum pedemontanum in accoppiamento
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Chiropratica e postura
Maternità e postura: come migliorare Dr. Coralie Pellissier Ms.C. il Chiropratico spesso viene interpellato da donne con dolore alla schiena sviluppatosi durante o a seguito della gravidanza (international Chiropractic Pediatric association Website, 2004). Normalmente il dolore si risolve post partum, ma, per alcune donne, questo non accade e il mal di schiena torna quando il bambino deve essere preso in braccio giornalmente (american academy of orthopaedic Surgeon, 2006). a 24 mesi, un bambino pesa in media dai 12 ai 13 kilogrammi (National Centre of Health Statistic, 2006) e se alzato o trasportato in maniera errata, può causare danni
Figura 1. il supporto in azione Referenza: Hippychick website
Figura 2. inclinazione pelvica Referenza: Kendal, McReary, Provance, Muscles testing and function (1993) Permesso ottenuto per la pubblicazzione
alla schiena. Per ridurre il mal di schiena associato proprio nel trasportare i bambini, alcune compagnie hanno sviluppato supporti in grado di facilitare il compito delle madri. L’Hippychick™, una di queste, afferma che il loro prodotto sia in grado di aiutare il genitore a trasportare il proprio figlio appoggiandolo sull’anca in modo tale da ridurre lo stress sulla schiena. usando la loro cinta, la colonna vertebrale non viene girata mantenendo quindi una postura eretta corretta. La compagnia, inoltre, afferma che il prodotto è raccomandato da osteopati, chiropratici, fisioterapisti e molti altri medici (Hippychick website, 2006). un’altra compagnia, l’Hipseat™ , pretende che il suo prodotto ridistribuisce il peso del corpo in modo tale da alleviare la tensione esercitata su braccia, spalle e parte alta della schiena (HipSeat website, 2006). entrambe però mancano di ricerche scientifiche su quanto affermato. questa tesi di laurea investigherà l’effetto che provoca un supporto da bambino sull’attività elettrica generata dai muscoli spinali quando si trasporta un bambino sull’anca. pertanto, sia l’attività muscolare della schiena della mamma sia il potenziale beneficio di un supporto sul bambino verranno analizzati e discussi. Per realizzare questo progetto svoltosi all’ anglo-european College of Chiropractic (aeCC) research Laboratory, è stato utilizzato un metodo di ricerca chiamato “hypothesis testing difference” (differenze tra le ipotesi). Per ottenere i dati analizzati, 19 ragazze
Figura 3. muscoli Spinali Referenza: Moore, Dalley. Clinically Orientated Anatomy (2006) Permesso ottenuto per la pubblicazzione
di età adulta compresa tra i 20 e i 30 anni, nulliparous (senza figli), senza recenti episodi di mal di schiena sono state testate ed analizzate mentre trasportavano un peso sull’anca con e senza supporto. La superficie elettromagnetica di attività del muscolo spinato toracico e lombare fu misurato in tre fasi: 1) rilassato in posizione eretta neutra, 2) posizione eretta trasportando un peso di 12kg sull’anca destra e 3) posizione eretta trasportando 12kg sull’anca destra con il supporto “Hippychick”. La colonna vertebrale è sorretta posteriormente da 7 strati muscolari. il quinto strato consiste nei muscoli spinali dorsali che sono gli estensori primari della schiena. Questi muscoli percorrono longitudinalmente tutta la colonna vertebrale avvolti dalla fascia toraco-lombare. Hanno origine ancorata ai processi spinali dal d11 al L5, alla cresta sacrale mediana e laterale, alla
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Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008 e19
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Il Seggiolino Koala nest è raccomandato da osteopati, fisioterapisti e chiropratici. Fabbricato direttamente in Italia questo prodotto è ideale per i bambini da 6 mesi a 3 anni. Il Koala nest è una comoda cintura di sostegno che riduce la tensione a cui si sottopongono la spina dorsale, la schiena e tutti i muscoli coinvolti mentre si sostiene un bimbo in braccio. Il Koala nest è dotato di una comoda tasca dove potrete inserire il vostro cellulare, chiavi, portafoglio o altro. Ovunque voi andrete, questa comoda cintura vi porterà sollievo e vi aiuterà nel duro compito di genitore. Una volta cresciuto il bambino il Koala nest può essere comunque usato quale marsupio per varie attività: alcuni nostri clienti ci hanno scritto che lo usano per la pesca, passeggiate in montagna e uno lo usa per seguire il figlio che fa gare di trial mettendoci dentro chiavi inglesi cacciaviti e candele. Il materiale usato per fabbricare il Koala nest è DuPont Cordura, altamente resistente all’abrasione ed impermeabile. Koala nest utile dai 6 mesi ai 3 anni per i bambini e poi per tutta una vita di comodità per voi. Come usare il Koala nest: Inspirare e allacciare la fascia il più strettamente possibile a livello dell’anca indifferentemente dal lato sinistro o destro. Chiudere la fascia con l’apposito velcro e allacciare la cintura di sicurezza. Posizionare il bimbo sul seggiolino con le gambe divaricate. Il bambino può essere posizionato anche con il corpo rivolto verso l’esterno.
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Chiropratica e postura
I risultati furono sorprendenti! left thoracic activity
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Figura 4: posizionamento degli elettrodi
cresta iliaca e sacro-tuberosa, al sacro-coccigeo e ai legamenti posteriori sacroiliaci. Le evidenze elettromiografiche dimostrano che tutti questi muscoli sono attivi durante la flessione e l’estensione del busto. in flessione i muscoli appaiono controllare il movimento più che produrlo ed in completa flessione l’attività muscolare cessa completamente (Marieb and Mallatt, 2001). Studi condotti rispettivamente da Marras, davis and Granata (1998), Swie and Sakamoto (2004) e Kumar, Narayan and zegda (1996) dimostrano che i muscoli spinali si attivano anche quando il busto esegue movimenti rotazionali. eseguendo un mo-
EMG activity in mV/sec2
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Riassumendo i risultati: l’attività elettromiogrammica di tutto il gruppo spinale è impeccabile quando i soggetti sono in posizione eretta neutra, ma aumentano significatamente quando il soggetto il peso supporto vimento rotatorio, la zona compresa tra L2 posizione erettatrasporta neutra, masenza aumentano (fatta eccezione del muscolo spinato toracico destro). Utilizzando il supporto l’attività muscolare è minore rispetto a e L5 si attiva dai 30 gradi e più mentre la significativamente quando il soggetto trasenza.
zona compresa tra d10 e L3 si attiva a soli
sporta il peso senza supporto (fatta ecce-
Ciò dimostra l’efficacia del supporto bambino nel ridurre l’attività muscolare dei muscoli spinali toracici e 15 gradi. zione del muscolo spinato toracico destro). dorsali.
Kumar and Narayan (2006) sostengono utilizzando il supporto l’attività muscolare che un eccessiva rotazione e flessione del è minore rispetto a senza. Per maggiori informazioni e per consultare la tesi in versione integralel’effi inglese prego il sito:bambusto amplifica immediatamente l’ampliCiò dimostra cacia delvisitare supporto www.chiropratica.com tudine dell’attività elettromagnetica gebino nel ridurre l’attività muscolare dei nerata dai muscoli spinali incrementando muscoli spinali toracici e dorsali. Coralie Pellissier, autore di questa tesi, socia della ditta Cojeda s.r.l e chiropratica specializzata in bambini, ha deciso di mettere appunto un supporto bambino “made in Italy” alcune modifiche così l’asimmetria corporea risultando in conricordate: di fipratiche. gli ne potete avere tanti, Potrete acquistare questo prodotto dal vostro chiropratico di fiducia o direttamente dal nostro sito: www.cojeda.com uno sforzo maggiore dei tessuti e muscoli. ma di schiena solo una, proteggetela! Ricordate: Di figli ne potete avere tanti, ma chiedete di schiena solo una, proteggietela!! Quest’alterata asimmetria corporea tende maggiori informazioni al voChiedete maggiori informazioni al vostro chiropratico ad indebolire il sistema aumentando il ristro chiropratico. schio delle lesioni vertebrali. Curriculum: riassumendo i risultati: l’attività eletPer maggiori informazioni e per consultare tromiografica di tutto il gruppo spinale la tesi in versione integrale inglese prego è impeccabile quando i soggetti sono in visitare il sito: www.chiropratica.com
Breve curriculum vitae Coralie Pellissier, autore di questa tesi, si è laureata in chiropratica nel 2008 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica e chiropratica sportiva. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membra della Nazionale italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a partecipare ad una “missione chiropratica” in Costa rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratificante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). attualmente lavora a Genova.
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Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008 21
Chiropratica e scienza
Ernia Discale Lombare fatti e miti
Dr. Leonard Hardy D.C.
Il mal di schiena o colpo della strega colpisce un enorme percentuale della popolazione, uno o più volte durante la loro vita. Secondo vari studi scientifici è il disco stesso la causa più comune del mal di schiena cronico ed un altro studio conferma che il più comune tessuto di origine del dolore, sono le fibre esterne del disco e del legamento longitudinale posteriore. 1. Cos’è l’ernia del disco? 2. Si puo’ avere anormalità del disco, senza sentire dolore? 3. Cosa puo fare la chiropratica? 4. Ma l’ernia rientra? 5. Ricerche. Cos’è l’ernia del disco? Le 24 vertebre della colonna vertebrale sono separate una dall’ altra da un cuscinetto di cartilagine chiamato disco intervertebrale. Il disco è composto da uno strato duro esternamente e da un interno soffice che serve ad ammortizzare i vari urti e sforzi che deve subire la schiena quando ci si muove e la si sottopone a vari stress. Il disco è soggetto a lesione e degenerazione con il passare del tempo. Certe attività e tipi di lavoro aumentano il rischio di danni al disco. Quando il materiale soffice del disco fuoriesce da una debolezza o lacerazione dello strato esterno, si dice che il disco è erniato. Ci sono varie categorie come il bulging, la protrusione e l’ernia vera e propria che indicano quanto è grave la lesione del disco, pero’ in pratica questi termini indicano semplicemente che il disco
non e più in condizione e/o posizione normale. Il dolore è causato dall’irritazione dei nervi della colonna vertebrale e dei tessuti molli che si trovano vicino al disco. L’ernia crea spesso dolore nel gluteo e nella gamba (sciatica) e spesso nel tossire e nello starnutire provoca dolore molto forte. A volte si ha difficoltà a camminare sul tallone o sulla punta del piede perché c’è una debolezza muscolare dovuta all’ernia e in casi estremi si può anche perdere il controllo della vescica. Si può avere anormalità del disco, senza sentire dolore? Secondo uno studio scientifico (Magnetic Resonance Imaging Of The Lumbar Spine In People Without Back Pain, The New England Journal of Medicine, July 14,1994; vol.331, nr.2) è possibile. Lo studio, condotto da Richard Deyo dell’Università di Washington a Seattle, ha preso in esame per la prima volta colonne dorsali non di persone sofferenti ma di 98 volontari che non avevano mai lamentato il minimo mal di schiena. Si è scoperto che il 75 per cento di loro avevano deformazioni, ernie e altre anomalie. Difetti che, evidenziati da una RMN in una persona che lamenta dolore, vengono nella maggior parte dei casi operati. Secondo Deyo invece, molto spesso non c’e un rapporto di causa effetto tra difetto e dolore: solo pura coincidenza. Se studiamo le lesione discale, trovia-
mo risultati sorprendenti : 36% delle persone senza dolore hanno mostrato i dischi normale a tutti livelli. 52% delle persone senza dolore hanno mostrato bulging almeno a un livello. 27% delle persone senza dolore hanno mostrato protrusione a un livello. 1% delle persone senza dolore hanno mostrato una ernia vera e propia. Cosa puo’ fare la chiropratica? Il fattore essenziale nella cura di tutti i tipi di problemi dei dischi è di seguire l’evoluzione durante il periodo di cura in modo da arrestare il peggioramento della situazione e da prevenire ricadute, quando sia possibile una correzione completa. Durante la visita il chiropratico vi chiede quali sono i vostri sintomi e quali attività possono peggiorare il vostro dolore per capire quali sono le cause della perdita funzionale e così anche che cosa causa vostro dolore. Il chiropratico usa la sua esperienza e preparazione per valutare il vostro singolo caso. Il chiropratico concentra la sua attenzione sulle cause dell’ernia stessa, cioè l’errato funzionamento muscolare attorno al disco ed una cattiva funzionalità meccanica, che causa problemi al sistema locomotorio. Il chiropratico usa le sue tecniche per creare un nuovo equilibrio funzionale in una maniera sicura ed efficace così che lo stress sui vostri dischi è ridotto
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NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe
al minimo, il dolore diminuito. Le strutture lesionate avranno la possibilità di guarire e il paziente puo’ tornare a funzionare normalmente. Comunque, la cosa migliore è sempre prevenire, sottoponendosi periodicamente a un esame della colonna vertebrale e delle strutture ad essa associata, in modo da evitare l’insorgere di discopatie. ricerche in una ricerca effetuata su pazienti con problemi di mal di schiena e di sciatica, vennero utilizzati 4 diversi tipi di approccio: la chiropratica, le trazioni e due tipi di medicinali. il gruppo sottoposto ai trattamenti chiropratici fu
Breve Curriculum vitae
Chiropratica e scienza
quello che portò al maggior numero di guarigioni. un dato interessante emerso fu, che nel gruppo sottoposto a trazioni, un gran numero di persone dovette poi essere sottoposto ad interventi chirurgici. La chiropratica sembra dare migliori risultati nei casi di sciatica se viene utilizzata come trattamento iniziale. Ciò nonostante la maggior parte delle persone si sottopongono dapprima alle cure tradizionali. anche per questi pazienti, però, si riescono ad ottenere risultati eccellenti. un gruppo di 3136 persone affette da mal di schiena e gambe (lombosciatalgia) con problemi al disco (protusione), che era stato sottoposto a cure mediche, fisioterapia e farmaci senza aver ottenuto risultati positivi, venne sottoposto a trattamento chiropratico. in un periodo di due anni il 50,4% ottenne risultati eccellenti senza ricadute sintomatiche, il 34,4% ebbe ricadute che però risposero bene ai successivi trattamenti chiropratici. il 15,2% non ottenne miglioramenti significativi.
COLONNA COLONNA LOMBARE LOMBARE CON OSTEOARTRITE CON OSTEOARTRITE (veduta laterale) (veduta laterale)
Leonard Hardy è nato a San FranRADICE DEL RADICE DEL NERVO NERVO cisco, California. Ha studiato chiro- NORMALE NORMALE pratica al “Life Chripractic College West” negli Stati uniti d’america. Si è laureato nel 1985. È arrivato in italia nel 1986 ed ha cominciando a lavorare al Centro Static di bari IRRITAZIONE IRRITAZIONE come chiropratico. in passato haDELLA RADICE DELLA RADICE lavorato presso la “bios Chiropra- DEL NERVO DEL NERVO tic”, Civitanova Marche con il dott. Sven boehne. Ha iniziato a lavoraOSSO OSSO SACRO re presso la Clinica Sanrocco nel SACRO 1997 dove lavora tuttora (sede di reggio emilia).
ma l’ernia rientra? osservazione clinica (ben eliyahu. Journal Manipulative Physio. Thera. 1996 Nov.; 19(9) : 597-606) di 27 pazienti sottoposti ad una risonanza prima e dopo le cure dal chiropratico, ha mostrato che dopo le cure dal chiropratico, 80% dei pazienti presi in esame, hanno avuto un risultato clinicamente positivo , e, dopo la seconda rMN, anatomicamente 63% ha mostrato una lesione del disco ridotta o completamente riassorbita.
BIBLIOGRAFIA 1. Mooney V.: Where is pain comming from? Spine 1987 2. Kuslich AD: The tissue origin of low back and sciatica, Orth. Clin. North Amer. 1991 Magnetic Resonance Imaging of the Lumbar Spine in People without Back pain. The New England Journal of Medicine, July 14, 1994; vol. 331, nr. 2 3. Ben Eliyahu; Journal Manipolative Physio. Thera. 1996 Nov.
COLONNA COLONNA LOMBARE LOMBARE CON ERNIA CON DISCALE ERNIA DISCALE (veduta laterale) (veduta laterale)
DISCO NORMALE DISCO NORMALE
DISCO NORMALE
DISCO NORMALE
FORMAZIONE DEI BECCHI OSTEOFITARI
FORMAZIONE DEI BECCHI OSTEOFITARI
VERTEBRE LOMBARI ANOMALE
VERTEBRE LOMBARI ANOMALE
VERTEBRA LOMBARE NORMALE ERNIA DEL DISCO
ERNIA DEL DISCO
IRRITAZIONE NERVOSA
DEGENERAZIONE DEGENERAZIONE DEL DISCO E SUO DEL DISCO E SUO ASSOTTIGLIAMENTOASSOTTIGLIAMENTO
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NERVO NORMALE
VERTEBRA LOMBARE NORMALE
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Chiropratica e sport
Beijing 2008
XXIX Olimpiade di Pechino Dr. Daniele Bertamini D.C., C.C.S.P. Ex presidente AIC, ex presidente FICS L’evento L’Olimpiade è senza dubbio il più grande evento sportivo in assoluto, basta assistere alle cerimonie di apertura e di chiusura della manifestazione olimpica per rendersene conto. Se poi ci si sofferma a guardare i numeri, riesce difficile stimare la quantità di risorse economiche ed umane che questa manifestazione riesce a coinvolgere. Dal punto di vista sportivo si può affermare che l’Olimpiade rappresenta il più importante palcoscenico che un atleta possa sperare di calcare. Il livello di competizione è altissimo così come è altissimo il prezzo che devono pagare gli atleti per guadagnarsi un pass che consenta loro di essere protagonisti. Due italiani al seguito della squadra di Canottaggio Il Dr. Jon Cory di Bologna ed il Dr. Daniele Bertamini hanno preso parte alla XXIX Olimpiade di Pechino al seguito della squadra italiana di Canottaggio. Il Dr. Cory con il compito di ridurre gli effetti dello stress sul fisico dei nostri atleti, il Dr. Bertamini, nel suo ruolo di chiropratico, per lenirne le sofferenze e ottimizzarne il gesto. La partecipazione di chiropratici alle Olimpiadi è storia recente. Le cronache ci dicono che il primo chiropratico abbia fatto la sua apparizione ad una Olimpiade nel 1984 a Los Angeles in seguito alle pressioni di alcuni atleti americani. Da allora il numero dei chiropratici presenti alle Olimpiadi successive è cresciuto costantemente. Ad Atene, quattro anni fa, Il Dr. Cecchi di Torino aveva portato il suo contributo alla squadra di Nuoto ed il Dr. Bertamini aveva già prestato la sua opera alla squadra di Canottaggio. Ad Atene la loro pre-
senza era stata condizionata da permessi di accesso (accrediti) giornalieri; a Pechino, per la prima volta, è stato concesso un accredito Olimpico ad un chiropratico. Mens sana in corpore sano Come oramai tutti sanno il compito del chiropratico è quello di individuare le possibili interferenze che si possono instaurare nel complesso reticolo nervoso e rimuoverle attraverso le tecniche a sua disposizione con lo scopo di consentire la migliore comunicazione possibile tra la “centrale “ e la “periferia“ e vice versa. Nel caso di atleti altamente specializzati, che nel corso della loro preparazione
vengono sottoposti a carichi di lavoro estenuanti sia dal punto di vista fisico che mentale, uno stato di “stress” si può instaurare senza che l’atleta ne abbia la percezione. Per definizione lo stress è: “il livello di logorio e di tensione a cui veniamo sottoposti durante la nostra vita”. Quando un organismo è sottoposto a sollecitazioni fisiche e mentali, il corpo mette in atto tutta una serie di risposte che possono consentire a quell’organismo di adattarsi, garantendone la “sostenibilità”. Qualora questo non dovesse succedere ci troveremmo di fronte alla comparsa di “sintomi” che si possono differenziare in
Da Sinistra a destra il Dr. Nicola Pucci, medico federale, Virgilio Checconi, fisioterapista, il Dr. Antonio Spataro, Direttore sanitario FIC, il Dr. Daniele Betrtamini, chiropratico e il Dr. Jon Cory, chiropratico.
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CHiroPraTiCi CHe SoSTeNGoNo L’APci
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Gil Antonio Misitano Elisabetta Centro Sanrocco Steiner Wayne Turgot Marie Zweier Robert
Geise Keith Stefano Mario Zweier Robert
Lombardia
Trentino Alto Adige
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Valle d’Aosta
Friuli Venazia Giulia
Almeras Vincent Chiropratica S.C Glain Jerome Migliore Jean Philippe Pellissier Eddy
De Luca Marcus De Luca Patricia Ferraro David Gruen Daniela Mae Gruen Eric Kragt Michael Mitchell Patricia South Stephen Spadon Renzo Veneto
Attanasio Korinna Baekkel Kristian Falinska Jane Centro Sanrocco Longfield Samantha Jolivet Jean Paul Mariani John
Piemonte
Andresini John Bertamini Daniele Maioli Stefano Meyronet Gilbert Murugan Patrick Pasquetto Simona Pellissier Coralie Pellissier Eddy Zarco Yvon
Emilia Romagna
Aguilar Eduardo Boehne Swen Daugaard Pelle Del Bene Cristine Khanchandani Baiju Weseloh Curtis Williams John Marche
Aguilar Eduardo Abruzzo
Liguria
Cannillo Giuseppe Molise
Fronteddu Sebastiano Pisanu Robert Sardegna
Dejean Renaud Ives Gregory
Albarello Joseph Andresini John Attanasio Korinna Belig Ralph Amed Bensen Geary Bergstrom Erik Binazzi Bettina Butler Claudia Butler Paul Estibal Gerard Farnesi Alberto Giuntoli Alessio Von Hofsten Cecilia
Campania
Albarello Joseph Ives Gregory
A.S.D Genesis Bernard Frederick Brunstein Florian Dejean Renaud Ives Gregory Liem Kai Neuray Paul Petricone Giovanna Rigel Thomas Rigel Daniel
Umbria
Lazio
Toscana
De Leo Michele Nicholson Gordon Sicilia
De Leo Michele Oliva Benito
Cannillo Giuseppe Calogiuri Stefano Gaetano John Vinci Davide
Calabria
Puglia
ABrUzzo aGuiLar eduardo cAlABriA de Leo MiCHeLe oLiVa beNiTo cAMPAniA deJeaN reNaud iVeS GreGorY eMiliA roMAGnA aTTaNaSio KoriNNa baeKKeL KriSTiaN CeNTro SaNroCCo FaLiNSKa JaNe LoNGFieLd SaMaNTHa JoLiVeT JeaN PauL MariaNi JoHN
FriUli VeneziA GiUliA CHiroPraTiCa eaCH barbaro GarY lAzio a.S.d GeNeSiS berNard FrederiC bruNSTeiN FLoriaN deJeaN reNaud iVeS GreGorY LieM Kai NeuraY PauL PeTriCoNe GioVaNNa riGeL daNieL T. riGeL THoMaS liGUriA aNdreSiNi JoHN berTaMiNi daNieLe MaioLi STeFaNo MeYroNeT GiLberT MuruGaN PaTriCK PaSQueTTo SiMoNa PeLLiSSier CoraLie PeLLiSSier eddY zarCo YVoN loMBArDiA biSaNTi GioVaNNi CriSPiNi LeLLo daMaSKe daVid GiL aNToNio LuCCHiNi GiuLia MiSiTaNo eLiSabeTTa MuruGaN PaTriCK CeNTro SaNroCCo STeiNer WaYNe TurGoT Marie zWeier roberT
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ParMa - Pr - Via Traversetolo, 20/d - Tel. 0521.483304 TraVerSeToLo - Pr - Via borsellino, 1 - Tel. 0521.842000 reGGio eMiLia - re - Via del Fante, 5/d - Tel. 0522.511211 PiaCeNza - PC - Viale Malta, 4 - Tel. 0523.338581 ParMa - Pr - Via Farini, 9 - Tel. 0521.236799 aLTedo - bo - Via Nazionale, 83 - Tel. 329.1242486 boLoGNa - bo - Via a. righi, 17 - Tel. 051.233970 riMiNi - rN - Viale Valturio, 20/a - Tel. 0541.785566 S. arCaNGeLo - rN - Via Cabina, 18 - Tel. 0541.625914 FaLCiaNo - rSM - Via dei piaceri, 86/a - Tel. 0549.909299 udiNe - ud - Viale Venezia, 205 - Tel. 0432.233185 CordeNoNS - PN - Viale del benessere, 4 - Tel. 0434.583202 Gorizia - Go - Via Cascino, 8 - Tel. 347.7780993 CordeNoNS - PN - Viale del benessere, 4 - Tel. 0434.583202 roMa - rM - Via a. Corelli, 10 - Tel. 06.45438930 roMa - rM - Via Cagliari, 42 - Tel. 06.8417438 roMa - rM - Viale dell’arte, 85 - Tel. 06.5918455 roMa - rM - Via Cagliari, 42 - Tel. 06.8417438 rieTi - ri - Via P. borsellino, 18/20 - Tel. 0744.404129 roMa - rM - Via appia Nuova, 138 - Tel. 06.83506516 roMa - rM - Viale ippocrate, 92 - Tel. 06.44235751 roMa - rM - Via Giambattista Vico, 22 - Tel. 06.36006884 roMa - rM - Via Flaminia, 53 - Tel. 06.3225847/55 roMa - rM - Via Flaminia, 53 - Tel. 06.3225847/55 SarzaNa - SP - Via Variante aurelia, 70 - Tel. 0187.603135 GeNoVa - Ge - Via brigata Liguria, 3/15a - Tel. 010.562018 GeNoVa - Ge - Via brigata Liguria, 3/15a - Tel. 010.562018 GeNoVa - Ge - Via Ceccardi, 2/4 - Tel. 010.580974 SaNreMo - iM - Tel. 0184.502098 SaNreMo - iM - Corso G. Garibaldi, 131 - Tel. 0184.507733 GeNoVa - Ge - Via brigata Liguria, 3/15a - Tel. 010.562018 GeNoVa - Ge - Via Maragliano, 6/5 - Tel. 010.5702516 GeNoVa - Ge - Via Maragliano, 6/5 - Tel. 010.5702516 LoaNo - SV - Via aurelia, 456 - Tel. 019.673984 MoNza - Mi - Via Cavallotti, 13 - Tel. 039.3900097 MiLaNo - Mi - P.za iV novembre, 1 - Tel. 02.6697772 SaN doNaTo MiL. - Mi - Via Kennedy, 24 - Tel. 02.51621803 berGaMo - bG - Via Maffei, 14 a - Tel. 035.222959 MiLaNo - Mi - Via ricasoli, 2 - Tel. 02.8690127 CoMo - Co - Via G. Ferrari, 7 - Tel. 031.3370530 buSTo arSizio - Va - Viale Cadorna, 3 - Tel. 0331.620911 LeCCo - LC - Corso C. alberto, 76/b - Tel. 0341.350424 CoMo - Co - Via recchi, 7 - Tel. 031.574444 SaN doNaTo MiL. - Mi - Via Triulziana, 1 - Tel. 02.511046 MiLaNo - Mi - Via Frua, 22 - Tel. 02.4692205 CerNuSCo S/N - Mi - Piazza Matteotti, 3 - Tel. 02.92111951 ToSCaLaNo Mad. - bS - Via benamati, 26 - Tel. 0365.541605 erbuSCo - bS - Via iseo, 6/a - Tel. 030.7704110 breSCia - br - Via Corsica, 113 - Tel. 348.3129310 CiViTaNoVa M. - MC - Corso V. emanuele - Tel. 0733.818105 CiViTaNoVa M. - MC - Via Sonnino, 11 - Tel. 0733.784094 FerMo - aP - P.zzale azzolino, 22 - Tel. 0734.224658 MaCeraTa - MC - Via Morelli, 20 - Tel. 0733.36155 S. beNedeTTo - aP - Via Mario Curzi, 29 - Tel. 0735.593074 FerMo - aP - P.zzale azzolino, 22 - Tel. 0734.224658 aNCoNa - aN - Via Gianelli, 22 - Tel. 071.202812 ieSi - aN - Corso Matteotti, 20 - Tel. 0731.215750 SeNiGaLLia - aN - Via Gherardi, 70 - Tel. 071.7939649 CaMPobaSSo - Cb - Via zurlo, 3 - Tel. 0874.698179
GaeTaNo JoHN STeFaNo CaLoGiuri ViNCi daVide
iVrea - To - Corso Nigra, 52 - Tel. 0125.49225
ToriNo - To - Via Vittorio ii, 24 - Tel. 011.542841 Chiropratica - N.amedeo 13 - Settembre 2008 25 CuNeo - CN - Via Silvio Pellico, 8 - Tel. 0171.696655 CuNeo - CN - P.zza europa, 15 - Tel. 0171.66613 NoVi LiGure - aL - Corso Marenco, 49 - Tel. 347.2717115 VerCeLLi - VC - Via dionisotti, 18 - Tel. 329.7606156 ToriNo - To - Corso rosselli, 182 - Tel. 011.3850161
CoraTo - ba - Via Paulucci, 3 - Tel. 080.8981829 MaNFredoNia - FG - P.za G. Verdi, 6/d - Tel. 347.9935466 FoGGia - FG - Viale degli aviatori, 112 - Tel. 347.9935466 FoGGia - FG - Via Manfredonia - Tel. 0881.568517 SaN SeVero - FG - Via Taranto, 58a - Tel. 0882.225074 LeCCe - Le - Via a. de Gasperi, 2 - Tel. 340.5042489 LeCCe - Le - Via Taranto, 58a - Tel. 0832.249926 MarTiNa FraNCa - Ta - Via Sallustio, 19 - Tel. 347.8940276
sArDeGnA FroNTeddu SebaSTiaNo Nuoro - Nu - Viale del Lavoro, 13 - Tel. 0784.257036 CaGLiari - Ca - Via alziator, 15 - Tel. 070.389119 PiSaNu roberT SaSSari - SS - Via Torino, 13 - Tel. 079.275555 siciliA de Leo MiCHeLe LoNGFieLd SaMaNTHa NiCHoLSoN GordoN toscAnA aNdreSiNi JoHN aTTaNaSio KoriNNa beLiG aHMeT-raLPH beNSeN GearY berGSTroM eriK biNazzi beTTiNa buTLer CLaudia / PauL
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MeSSiNa - Me - SS 114 Tremestieri - Tel. 090.6255844 MariNa di raGuSa - Via Porto Venere, 63 - Tel. 329.1242486 PaLerMo - Pa - Via briuccia, 52 - Tel. 091.6702898 ViareGGio - Lu - Via don bosco, 193 - Tel. 0584.54635 LuCCa - Lu - Viale G. Puccini, 1780 - Tel. 0583.511051 PiSa - Pi - Via Matteucci, 38 sc.G/6 - Tel. 050.581312 CeCiNa - Li - Corso Matteotti, 22 - Tel. 0586.630920 FireNze - Fi - Via Passavanti, 4 - Tel. 055.574972 LuCCa - Lu - Via romana, 231 - Tel. 0583.490115 PiSa - Pi - Via Matteucci, 38 sc. G/6 - Tel. 050.581312 MoNTeCaTiNi - Pi - Corso Matteotti, 107 - Tel. 0572.911124 FireNze - Fi - Via Mameli, 58 - Tel. 055.576943 SCaNdiCCi - Fi - Via Santa Maria Greve, 16 - Tel. 055.254975 LuCCa - Lu - Via Macelli, 37 - Tel. 058.34654 FireNze - Fi - V.le Fratelli rosselli, 62 - Tel. 055.2381634 ViareGGio - Lu - Via battisti, 184 - Tel. 058.4961562 SiGNa - Fi - Via amendola, 2 - Tel. 055.875927 FireNze - Fi - Viale Gramsci, 12 - Tel. 055.289891 ViareGGio - Lu - Via Cesare battisti, 184 - Tel. 0584.943148 MariNa di PiSa - Pi - Via Milazzo, 92 - Tel. 050.35646 PiSa - Pi - Via Manzoni, 10 - Tel. 050.24124 TirreNia - Pi - Vione Vannini, - Tel. 050.39497 PiSa - Pi - via Matteucci, 38 - Tel. 050.581312 PeSCia - PT - Via del Giocatoio, - Tel. 0572.477876 PoNTedera - Pi - Via Valtriani, - Tel. 380.3035822 SieNa - Si - Viale Sardegna, 37 - Tel. 0577.281049 roSiGNaNo S. - Li - Via rossini, 31 - Tel. 0586.793631 PoMaraNCe - Pi - P.za S. Carlo, 9 - Tel. 0577.281049 FireNze - Fi - Via Scipione ammirato, 102/a - Tel. 348.7446746 LuCCa - Lu - Via del brennero, 344 - Tel. 348.7446746 MariNa di PiSa - Pi - Via Milazzo, 92 - Tel. 050.35646
zWeier roberT
TreNTo - TN - Largo Nazario Sauro, 22 - Tel. 0461.236756 ViLLa LaGariNa - TN - Via Salisburgo, 15 - Tel. 349.4373864 riVa deL Garda - TN - Viale dante, 47 - Tel. 0464-521210 riVa deL Garda - TN - Viale dante, 47 - Tel. 0464.521210
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PeruGia - PG - Via Costa di Prepo, 3a - Tel. 075.5005363 TerNi - Tr - Via barbarasa, 46 - Tel. 0744.404129
VAlle D’AostA PeLLiSSier eddY
aoSTa - ao - Loc. borgnalle, 10 - Tel. 329.7606156
Veneto de LuCa PaTriCia de LuCa MarCuS Ferraro daVid GraHaM daVid GrueN daNieLa Mae GrueN eriC KraGT MiCKaeL MiTCHeLL PaTriCia SouTH STePHeN SPadoN reNzo
ViCeNza - Vi - Contrà del Guanto, 7 - Tel. 0444.323999 ViCeNza - Vi - Contrà del Guanto, 7 - Tel. 0444.323999 PadoVa - Pd - Via Querini, 4/a1 - Tel. 049.658000 b. deL GraPPa - Vi - Via barbieri, 26 - Tel. 0424.529355 ViLLorba - TV - Viale della repubblica, 19/C - Tel. 0422.420513 MeSTre - Ve - Via Paruta, 31 - Tel. 041.989055 SaN doNÀ di PiaVe - Ve - Via Carozzani, 14 - Tel. 0421.41570 ViLLorba - TV - Viale della repubblica, 19 - Tel. 0422.420513 PadoVa - Pd - Via Montà, 110/C - Tel. 049.8900066 MeSTre - Ve - Via daniele Manin, 91/1 - Tel. 041.972304 beLLuNo - bL - Via per Nogaré‚ 47 - Tel. 0437.33041 ViCeNza - Vi - Via dell’ industria, 67 - Tel. 0444.966230 ViTTorio VeNeTo - TV - Via Guerrini, 5/7 - Tel. 0438.553548
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NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe
Chiropratica e sport
“acuti” o “cronici”. il dr. antonio Spataro, responsabile sanitario della Federazione italiana Canottaggio, consapevole di quanto lo stress possa influire sullo stato fisico e mentale degli atleti, ha voluto che due chiropratici facessero parte del contingente al seguito dei suoi atleti; il dr. Cory, che utilizzando un sofisticato programma di “brain Training”, aveva il compito di aiutare gli atleti a controllare gli effetti indesiderati derivanti da uno stato di stress attraverso esercizi di respirazione ed il controllo dell’attività di determinate onde cerebrali. il dr. bertamini che dopo aver seguito il Gruppo olimpico durante la preparazione di tutto l’anno con la collaborazione dei colleghi dr. Mc dougal, dr. Nurey, dr. albarello ed il dr. Luster, si era
meritato il pass olimpico. Proprio il dr. Spataro, responsabile del Settore Sanitario della Federazione ed il direttore Tecnico andrea Coppola, hanno richiesto la presenza di almeno un chiropratico durante tutta la preparazione degli atleti del Gruppo olimpico e Mondiale. Nel corso della massacrante preparazione alla stagione agonistica, ottobre 2007, alla conclusione delle olimpiadi, agosto 2008, i chiropratici hanno accumulato quasi 300 giorni di presenza di cui 116 dal dr. bertamini. Questo l’elenco delle manifestazioni internazionali alle quali ha partecipato il gruppo chiropratico: Coppa del Mondo, Monaco (Germania), Mc dougal, Cory - Qualificazioni olimpiche, Poznan (Polonia), albarello - Coppa
del Mondo, Poznan (Polonia), bertamini, Cory - Campionati del Mondo under 23, brandeburgo (Germania), Nurey - Campionati del Mondo non olimpico e Junior, Linz (austria), Luster - olimpiadi di Pechino (Cina), bertamini, Cory. al di la delle prestazioni sportive degli equipaggi italiani presenti a Pechino, si può affermare che lo stato di salute dei nostri atleti era ottima e che hanno portato a termine il loro impegno senza aver accusato alcun problema fisico. Per concludere queste sono le parole che il Presidente Federale renato Nicetto ha voluto scrivere sul libro olimpico del dr. bertamini : “...e un grande ringraziamento per il grande lavoro fatto su tutta la Squadra olimpica “
Breve curriculum vitae daniele bertamini, nato a Genova il 21/07/1948 si è laureato al Palmer College of Chiropractic (Stati uniti d’america) nel 1975. È stato presidente dell’associazione italiana Chiropratici dal 1984 al 1995. in seguito è diventato presidente della Federazione internazionale Chiropratique du Sport dal 1996 al 2006. È l’attuale presidente presidente del Comitato italiano Chiropratica dello Sport ed ha rappresentato la chiropratica italiana in veste ufficiale alle olimpiadi di Pechino con la squadra di canottaggio. esercita a Genova dal 1976.
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Chiropratica e sport
Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008 27
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Nuovo orizzonte della salute
Psicologia
“Onora il padre e la madre?” Dr. Roberto Vincenzi Psicologo Quasi tutti i danni psicologici, che colpiscono gli esseri umani, provengono dalla famiglia dove il bambino è cresciuto e, nella maggior parte dei casi, questi danni sono stati causati dai genitori e dai parenti, nei periodi dell’infanzia, della adolescenza, della prima età adulta del figlio. Alcune situazioni delle quali veniamo a conoscenza attraverso i media, sono così terribili e crudeli, da farci provare forti emozioni di dolore e di rabbia, quando le leggiamo o vediamo in TV. Parlo di bambini e adolescenti che subiscono violenze sessuali, incesto, percosse, torture, segregazione. Questi sono i casi che finiscono sui giornali. Ma non tutti gli abusi vengono scoperti e puniti; i casi che diventano di dominio pubblico, sembra costituiscano solo la punta dell’iceberg delle violenze domestiche sui figli. Altre situazioni, meno gravi e drammatiche, non vengono mai scoperte. E sono quelle famiglie dove genitori fortemente nevrotici, riversano sui figli tutti i loro disturbi, ostacolano la loro crescita e impediscono loro di diventare adulti ed autonomi.
In queste famiglie non ci sono abusi sessuali o violenza fisica, ma un’atmosfera priva di vero amore, di rispetto, di comunicazione diretta e reale. Bastano queste mancanze, unite alla visione quotidiana del papà o della mamma che si arrabattano in preda ai loro complessi, per far ammalare psicologicamente i figli. Nei casi più gravi, come diceva lo psichiatra Morton Schatzman, si può parlare di un vero e proprio “assassinio dell’anima” che viene perpetrato nei confronti dei bambini. In tutte queste famiglie, i genitori, quando a loro volta erano bambini, sono stati trattati male e danneggiati psicologicamente dai loro padri e madri. Crescendo, poi, hanno aderito alla mentalità moralista secondo la quale i genitori vanno sempre rispettati, sono sempre buoni e, se hanno sbagliato, è stato per errore o per troppo amore. Questa mentalità impedisce loro di capire come è stata veramente la loro infanzia e quali persone erano davvero i loro genitori. Così, diventati genitori a loro volta, sfogano
sui figli tutto quello che hanno subito quando i figli erano loro. E i bambini si prestano molto bene a questo trattamento: sono piccoli, deboli, indifesi, mancano di mezzi espressivi, rischiano spesso di non essere creduti se si lamentano, non possono andarsene dalla situazione e, soprattutto, hanno un fortissimo bisogno di affetto. Così, per avere anche una briciola di quell’amore che chiedono e che per i bambini è vitale, in mancanza di alternative, accettano qualsiasi situazione psicologicamente malata, sperano che cambi o si adattano e in questo modo si ammalano. Le coppie che trasformano in nevrotici i loro figli molto spesso sono coppie che non funzionano, coppie nelle quali il padre e la madre non vanno d’accordo da sempre, ma non cambiano il modo di vivere, non si separano, fingono che tutto vada bene, avvelenando così giorno dopo giorno la loro vita e quella dei loro figli. In una famiglia sana, dovrebbe esserci un certo tipo di rapporto nella coppia dei genitori ed un tipo di rapporto diverso tra i genitori e i figli. Questa diversità di rapporti fa capo alla cosiddetta “barriera generazionale”, cioè la necessaria differenza di ruolo tra giovani e adulti, tra genitori e figli. Ma se manca l’armonia nella coppia dei genitori, se il rapporto è in forte crisi, allora può capitare che uno dei due genitori, anziché impegnarsi a cercare di migliorare la relazione col partner, costruisca invece un legame affettivo molto forte con uno dei figli e, attraverso questo, si compensi del cattivo rapporto che ha col partner. Anche se tutto questo non sfocia in un incesto tuttavia si ha la “rottura della barriera generazionale”, che comporta gravi danni nell’equilibrio della famiglia e fa nascere la nevrosi nella mente del figlio “prescelto”.
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Psicologia
oltretutto, questo tipo di amore del genitore verso il figlio quasi sempre non è sincero. Non è un voler bene al figlio per quello che è veramente. Molto spesso il figlio viene usato come “alleato” nella lotta contro il partner. in situazioni come queste i genitori litigano davanti ai figli; ognuno dei due squalifica e disprezza l’altro, senza rendersi conto della sofferenza che un comportamento del genere produce nei bambini, che non capiscono questo gioco perverso, nel quale vengono tirati dentro senza saperlo. Tipico è il caso delle madri che iperproteggono i figli maschi, li tengono sotto “la campana di vetro”, rendendoli diversi dai loro coetanei e inadatti ad affrontare il mondo. o, all’opposto, i genitori che trattano i figli come se fossero adulti e li mettono al corrente di pensieri e sentimenti inadatti alla loro età e al loro ruolo in famiglia. anoressia, bulimia, forti nevrosi nascono spesso in situazioni come queste. Gravi danni vengono compiuti dai genitori immaturi, quelli che vogliono essere “amici” dei figli e rifiutano il ruolo del genitore, che permette e proibisce e in questo modo aiuta il figlio a formarsi il senso di realtà. Caratteristica di queste situazioni è il fatto che i genitori non hanno saputo costruire una nuova famiglia, ma fanno sempre riferimento alle loro famiglie di origine. Ciascuno dei due rivendica il primato della sua famiglia, su quella dei suoceri e questo è uno dei motivi ricorrenti di litigio. i parenti sono sempre presenti nelle conversazioni che si fanno in casa, ad essi si fa riferimento, come nelle guerre tra tribù, nelle quali ciascuno afferma che i suoi sono mi-
gliori degli altri. La polemica, il rinfacciare cose avvenute in passato, il confronto fra le famiglie di origine, diventano lo stile di vita e chi ne fa le spese sono i figli. La psicanalista svizzera alice Miller, che per tutta la vita si è occupata di questi problemi, ritiene che, per aiutare chi proviene da una di queste famiglie, il terapeuta non si debba limitare ad essere uno specialista, un tecnico, un giudice fuori dalle parti e “neutrale”. e’ necessario “essere dalla parte del paziente”, credergli e sostenerlo. il terapeuta che aiuta chi, quando era bambino, ha subito danni psicologici in famiglia, deve abbandonare il ruolo dell’osservatore distaccato e rivestire invece quello di “testimone consapevole” che prova empatia per la persona che sta aiutando. Secondo alice Miller è sbagliato l’atteggiamento “buonista” di certi terapeuti per i quali
una terapia ha successo se i figli “perdonano” i genitori per quello che hanno subito da piccoli e se si riesce ad ottenere una riconciliazione tra genitori e figli. Questo atteggiamento del terapeuta, per lo più, è causato dal fatto che lui stesso non ha risolto i problemi coi suoi genitori. Ma è un modo di fare dannoso e tossico per il paziente perché gli impedisce una completa presa di coscienza della sua famiglia e della sua infanzia. il terapeuta che invita a “perdonare” i genitori e riconciliarsi ostacola la crescita del suo paziente e lo condanna a restare psicologicamente “bambino” e “figlio” per tutta la vita, anche dopo la morte dei suoi genitori. “onora il padre e la madre” dice il Quarto Comandamento, ma non tutti i genitori meritano di essere onorati, non tutti hanno diritto al perdono dei figli.
Breve curriculum vitae Sono nato a Genova nel 1949, la psicologia mi interessava fin da ragazzo, ed ho percorso una lunga serie di esperienze, che mi hanno portato a diventare Psicologo Psicoterapeuta, iscritto all’ordine degli Psicologi della Liguria. dal 2004 sono associato al CirS (Centro interdisciplinare per ricerca e la Formazione in Sessuologia) diretto da Jole baldaro Verde; assieme agli altri soci (psicologi, psichiatri, ginecologi, neurologi, medici) abbiamo elaborato uno studio sulla coppia oggi. dall’aprile 2006 sono iscritto all’albo dei Consulenti Tecnici (CTu) del Tribunale di Genova. dal maggio 2006 sono docente presso la “Scuola di Psicoterapia istituzionale” di Genova, dove svolgo lezioni sulla psicoterapia. attualmente la mia principale attività è costituita dal lavoro in studio privato, rivolto a pazienti adulti affetti da nevrosi; in collaborazione con psichiatri e neurologi, mi occupo anche di pazienti borderline o psicotici.
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Nuovo orizzonte della salute
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Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008 31
Chiropratica e scienza
La kinesiologia applicata e lo sport
Dr. Kristian Baekkel, D.C., C.C.S.P. Ormai da diversi anni, i chiropratici in tutto il mondo hanno aiutato numerosi atleti ad incrementare le proprie prestazioni sportive . Attraverso l’uso della kinesiologia applicata abbiamo trovato uno strumento straordinario che ci aiuta a trovare ed a trattare eventuali squilibri muscolari, affinché si possano prevenire infortuni e velocizzare i tempi di guarigione. Presso la clinica “San Rocco”, abbiamo sempre utilizzato la kinesiologia applicata come mezzo diagnostico utile a scoprire dove meglio poter applicare le varie tecniche chiropratiche che abbiamo a disposizione. In un certo senso noi tutti possiamo essere considerati atleti, cosicché ciò che può essere ritenuto valido per gli atleti professionisti, può essere altrettanto valido per ciascuno di noi nella vita di tutti i giorni. La kinesiologia applicata è uno strumento che permette di valutare tutti gli aspetti strutturali, chimici e mentali della nostra salute, utilizzando test muscolari in combinazione con altri metodi diagnostici standard. Essendo, inoltre, un mezzo funzionale di valutazione del tutto non invasivo, la kinesiologia applicata si è diffusa in tempi brevi. I trattamenti possono presentare degli aggiustamenti specifici, terapie muscolari varie, tecniche cranio-sacrali, stimolazione dei punti di agopuntura e dei meridiani, consigli riguardanti l’alimentazione e varie tecniche pertinenti allo stato emotivo. Il triangolo della salute mette in evidenza le tre cause principali, che riguardano problemi di tipo strutturale, chimico ed emotivo, e che possono compromettere la salute del singolo individuo. La quasi totalità dei problemi di salute, siano essi di tipo funzionale o patologico, si riferiscono ad almeno uno, se non di più, degli
elementi caratterizzanti il triangolo della salute. D. D. Palmer, il fondatore della chiropratica, scrisse nel suo libro, “La scienza, l’arte, e la filosofia della chiropratica”, che le cause determinanti di una malattia sono di origine “traumatica, tossica e di autosuggestione”, e ciò dimostra ulteriormente che il concetto di triangolo della salute ha origini remote. La kinesiologia applicata permette al Dottore in chiropratica di valutare l’equilibrio funzionale relativo al triangolo della salute e di indirizzare il trattamento verso quei punti ove si evidenzia uno squilibrio. Il chiropratico essendo inoltre consapevole dell’importanza del triangolo della salute, valuterà ogni pa-
ziente secondo ciascun elemento, in modo da poter evidenziare l’esatta causa relativa alla patologia riportata dal paziente stesso. Intorno agli anni ‘60, George Goodheart, un chiropratico americano, scoprì che i test muscolari avrebbero potuto essere utilizzati come strumento per “dialogare” indirettamente con il corpo del paziente e, naturalmente, riceverne informazioni a riguardo. Questa scoperta, apparentemente banale, diede inizio alla Kinesiologia Applicata. Con il passare degli anni questa tecnica si è sviluppata ed è diventata una tra le più usate dai chiropratici. In seguito si è formato il College Interna-
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Nuovo orizzonte della salute
zionale di Kinesiologia Applicata e ad oggi i chiropratici, i medici, i dentisti e tutti gli altri professionisti laureati nel settore medico possono farvi riferimento al fine di imparare questa importante tecnica diagnostica, utile da applicare alla propria attività lavorativa. Durante la valutazione della parte strutturale della salute di un soggetto, noi analizziamo la funzionalità dello scheletro, delle articolazioni, dei muscoli, dei legamenti, dei tendini, e altro ancora. La totalità delle funzioni del nostro corpo, vista come una catena cinematica, che agisce come se fosse un’unica complessa unità funzionale, attraverso l’adattamento dei muscoli, fa sì che i sintomi possano sorgere lontano da dove effettivamente risiede la causa iniziale. Facciamo un esempio pratico: immaginiamo che stiate facendo jogging e improvvisamente prendiate una storta alla caviglia. Dopo 1015 giorni di riposo, ghiaccio e quanto altro, incominciate a stare meglio e continuate con la vostra vita normale (camminando, facendo sport, ecc.). Tuttavia, potrebbe succedere che questo adattamento muscolare possa creare un alterato meccanismo secondario attraverso il bacino e la colonna vertebrale, che a loro volta possono creare sintomi tipo mal di schiena, mal di testa, o addirittura problemi ben più seri. D’altra parte, spesso osserviamo come pro-
Chiropratica e scienza
blemi di T. M. J. (articolazione temporo mandibolare), ad esempio uno sbilanciamento a livello della masticazione oppure una masticazione unilaterale, possano essere responsabili di un modello di adattamento muscolare su tutto il corpo. Cercate di immaginare cosa cio’ possa significare per un atleta professionista che ogni giorni sostiene un enorme stress fisico, settimana dopo settimana. E’ pertanto ovvio che se un atleta si trova in una fase di adattamento muscolare, questo è sicuramente piu’ esposto ad un improvviso infortunio ed è per questo motivo che è estremamente importante, da un punto di vista preventivo, mantenere un atleta completamente bilanciato a livello strutturale.
Personalmente ritengo importante che quando si lavora quotidianamente con atleti, sia necessario lavorare con un team medico (polispecialistico), poiché, nel caso si dovesse incorrere in un infortunio al ginocchio, ad esempio, il medico o l’ortopedico tratteranno, in modo tradizionale, il sottosistema passivo (articolazioni, cartilagini, ecc.), mentre il fisioterapista e/o il massaggiatore si rivolgeranno verso il sottosistema attivo (muscoli e tendini). In qualità di chiropratici, noi ci prendiamo cura del bilanciamento e della funzionalità del “sistema di controllo centrale” che equivale al sistema nervoso che, infatti, controlla sia il sottosistema passivo che quello attivo. La Kinesiologia Applicata, spesso chiamata neurologia funzionale, attraverso i test muscolari rappresenta un incredibile strumento che permette di controllare l’equilibrio dei vari sistemi nervosi, che a loro volta controllano ciascuna cellula presente nel nostro corpo. Il lato chimico del triangolo della salute riguarda tutti gli aspetti biochimici del singolo atleta. Siamo sicuri del fatto che specifici elementi nutritivi, alimenti, liquidi ed altro ancora possano avere un certo effetto all’interno del corpo umano e che cio’ possa influenzare la performance dell’atleta sia in modo positivo sia in modo negativo. E’ del tutto scontato che sport diversi necessitino di una differente alimentazione. Osser-
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Chiropratica e scienza
viamone pertanto due tipologie differenti. il maratoneta, il quale pratica uno sport di resistenza, fondamentalmente usa energia aerobica e pertanto il sottosistema avrà bisogno di alimenti che favoriscano la produzione di questo tipo di energia, a differenza di un sollevatore di pesi, che di base usa energia anaerobica e perciò il sottosistema necessiterà di altri alimenti che forniranno questo tipo di energia. Tuttavia, anche all’interno della medesima disciplina sportiva, si presentano differenti necessità individuali che dovranno essere approcciate in modo singolare. Nel calcio, ad esempio, il centrocampista ha necessità diverse dal portiere, un’elevata resistenza verso acuti riflessi e capacità di concentrazione. un altro aspetto importante da valutare è quello di osservare se un atleta presenta delle intolleranze alimentari. infatti, in quel caso, risulta chiaro che se l’atleta consuma alcuni degli alimenti a cui risulta intollerante, compromette il suo metabolismo e come risultato finale decrementa la sua energia e la sua performance. La Kinesiologia applicata, attraverso i test muscolari, rappresenta uno strumento valido per valutare queste intolleranze alimentari; così come, negli ultimi anni, questo tipo di indagine può essere fatta tramite test di laboratorio o altri tipi di test quali il VeGa test o l’analisi dei capelli. e’ di fondamentale importanza trovare la giusta “miscela di ottani” per ogni atleta, così
come è ugualmente importante trovarla per la Ferrari e naturalmente aiutare ciascun atleta a recuperare il più velocemente possibile, attraverso il giusto programma nutrizionale, dopo ogni allenamento e dopo ogni partita. L’ultimo elemento del triangolo della salute riguarda l’aspetto emozionale della salute. Secondo il mio modesto parere, l’importanza di questo aspetto della nostra salute è stato ampiamente sottostimato nel passato. Tuttavia, nell’ultimo decennio, ha finalmente trovato la sua vera considerazione. Lo stato emotivo, l’aspetto affettivo dell’atleta, puo’ includere il dolore e/o paura del dolore, cambiamenti d’umore a causa di stati d’ansia e perdita di entusiasmo o demotivazione. Questo aspetto è stato tradizionalmente trattato dagli psicologi e da persone di fiducia, ma esistono numerose tecniche chiropratiche che possono influire ed aiutare gli atleti
ad affrontare periodi stressanti e a ricuperare momenti di perdita. Puo’ succedere a chiunque di avere un giorno “buio” e noi, in qualità di persone “comuni”, possiamo o meno cercare di nasconderci dalle persone a noi vicine, ma per un atleta ciò può diventare ben visibile agli occhi di tutti durante la sua performance. Continuando ad utilizzare la metafora della Ferrari, come fatto precedentemente, noi possiamo sistemare il motore ed equilibrare la macchina, possiamo trovare la giusta miscela di ottani e metterla nel motore, ma tuttavia quali sarebbero le conseguenze se il nostro pilota non fosse in gran forma quel giorno e non volesse correre? Gli atleti e/o le squadre capaci di trovare il giusto “momentum” , la corretta motivazione ed il coraggio secondo il bisogno, questi sono gli atleti e le squadre che diventano eminenti e lasciano il proprio nome nella storia, mentre coloro che non hanno questa capacità rimangono dei buoni atleti professionisti. ed è per questo motivo che l’aspetto emotivo risulta così di fondamentale importanza per i professionisti dello sport. BIBLIOGRAFIA: - Maffetone: Complementary Sports Medicine - Maffetone: Everyone is an athlete - Leaf : Applied kinesiology manual - Walter : AK Synopsis - J.P.Meersseman: Chiropratica - Seru: Corso di Chiropratica
Breve curriculum vitae Kristian baekkel, danese, laureato nel 1987 negli Stati uniti (Palmer College of Chiropractic) e diplomato C.C.S.P. (Certified Chiropractic Sport Physician). È Specializzato in Kinesiologia applicata e beST. Ha prestato consulenza per la Juventus F.C. nella stagione 1999 - 2000 e’ un membro della Federazione internazionale Chiropratica Sportiva (FiCS) e ha lavorato come consulente chiropratico nel campionato mondiale di canottaggio a zagreb (2000). dal 2002 fa parte dello staff medico di a.C. Milan come consulente. Lavora presso il Centro Sanrocco dal 2004 anche a Parma.
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Nuovo orizzonte della salute
Come chiropratica e odontoiatria collaborano
La bocca ed il corpo Parte quinta
Dr. Daniele Chiesa medico chirurgo specializzato in odontostomatologia Il dente è uno degli organi più innervati del nostro corpo e al suo interno, nella camera pulpare, trovano alloggiamento il nervo, diramazione del trigemino, l’arteria e la vena che alimentano i tessuti dentari ed i vasi linfatici che ne drenano le scorie metaboliche. La camera pulpare è un ambiente asettico ed isolato dall’esterno. Lo smalto, in condizioni di salute, è un materiale a pori chiusi altamente resistente privo di capacità rigenerative mentre lo strato sottostante, la dentina, è poroso e contiene i filamenti sensitivi provenienti dalla polpa ed ha capacità rigenerative. Quando i batteri attaccano e riescono ad intaccare lo smalto, ecco la carie. Non essendo stata prevista dalla natura la figura del dentista, i denti sono dotati di una sorta di capacità di autoriparazione; i tessuti dentinali reagiscono cercando di contrastare l’infezione e poi “otturare” la breccia formatasi. Questa è l’origine di quelle macchie marroni che spesso si trovano fra dente e dente. Esse sono costituite dalla cosiddetta dentina secondaria che altro non è che un tessuto reattivo, una specie di callo, che l’organismo crea per chiudere l’accesso carioso ai batteri. Questo tessuto non è certamente resistente come lo smalto e quindi è nuovamente e facilmente aggredibile dai batteri; quando tutte le capacità di difesa vengono superate l’infezione si approfondisce all’interno della sostanza dentale distruggendo tutto quello che trova sul suo cammino. All’interno della corona si forma, quin-
di, una sorta di grotta che può rimanere totalmente asintomatica fino a quando l’infezione non raggiunge la camera pulpare. Talvolta il paziente si reca dal dentista perché nota che filamenti di cibo, specie carne e verdure, rimangono intrappolati fra i due denti, altre volte perché, durante la masticazione, la “volta “ della grotta cede evidenziando tutta la cavità cariosa. In questi casi se la lesione non è troppo vicina alla camera pulpare quindi al nervo, si può tentare un recupero dell’elemento mediante una otturazione, tenendo sempre presente che siamo di fronte ad un dente gravemente lesionato che in futuro potrà dare nuovamente problemi. Quando i batteri giungono in polpa scatenano una infezione dei tessuti molli i quali vengono irritati dalle tossine batteriche con invio di segnali di allarme al cervello: il DOLORE. Il “Mal di denti” da infiammazione /infezione del nervo ha caratteristiche ben precise: • Generalmente il paziente avverte una certa sensibilità al freddo e durante la masticazione, poi per l’interessamento di recettori più profondi il dente diventa sensibile anche al caldo. • Incominciano poi a comparire alcune fitte dolorose, mentre il “fastidio di fondo” aumenta. • Se a questo punto non si è ancora intervenuti, la situazione precipita e... guarda un pò sempre la notte: andiamo a dormire e..zac dopo un po’ fitte a non finire e la notte diventa bianca. Quando ci sdraiamo il dolore si inten-
sifica perché aumenta il flusso sanguigno alla testa e di conseguenza anche ai denti; la pressione aumenta all’interno della camera pulpare e del tessuto nervoso con ulteriore stimolazione dei recettori dolorifici. Alzandoci dal letto la pressione diminuisce ed anche un pochino il dolore. In questi casi, in attesa dell’intervento odontoiatrico, l’unico aiuto arriva dagli antidolorifici e dal freddo. L’applicazione di compresse ghiacciate genera una vasocostrizione locale che diminuisce l’afflusso ematico oltre a generare una sorta di anestesia locale. Nei tempi andati (anche senza andare troppo indietro) la terapia di elezione era l’estrazione, ”via il dente via il dolore”, perché le terapie conservative erano difficili e costose. Oggidì con l’evoluzione delle tecniche operative, della filosofia del mantenimento dell’integrità dell’apparato masticatorio, l’estrazione è diventata l’ultima risorsa quando tutte le altre risultino inapplicabili o di scarsa efficacia e durata. Quando la polpa dentale viene colpita dall’infezione in maniera irreversibile (PULPITE), l’unica terapia possibile è la Devitalizzazione denominata altresì Terapia Canalare (TC). Nel precedente articolo dedicato all’anatomia, abbiamo visto che l’interno del dente, radici comprese, è occupato dai tessuti molli formati dal nervo e dai vasi sanguini e linfatici. L’anatomia radicolare può essere molto complessa con la presenza di canali multipli anche soprannumerari, collaterali ecc. ecc. : scopo della TC è la ri-
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Come chiropratica e odontoiatria collaborano
mozione di tutto il contenuto canalare (Denervazione), la detersione, la sterilizzazione ed infine la sigillatura del canale per impedire che i batteri possano ricolonizzare il canale. La devitalizzazione è una terapia molto precisa che richiede tempi e passaggi obbligati. La sagomatura del canale veniva fatta a mano con strumenti di diametro via via crescente (i famigerati aghetti), la sigillatura doveva essere fatta con la Guttaperca, una sostanza gommosa naturale, che veniva compattata a caldo dentro al canale. Fino ad una quindicina di anni fa questa era una tecnica particolarmente complessa che richiedeva molto tempo e dedizione da parte del dentista e c’è sempre stato un fiorire di tecniche, sostanze e strumenti mirati a renderla rapida ed efficace nelle mani di qualsiasi dentista però con risultati spesso negativi. La svolta epocale la si deve alle missioni spaziali. Uno dei principali problemi della messa in orbita dei satelliti sono il peso e soprattutto le dimensioni delle antenne e di quelle paraboliche in particolare. La soluzione fu trovata con la realizzazione di una nuova lega metallica: il Nickel-Titanio. Caratteristica fondamentale e risolutiva di questa lega è la sua memoria elastica; un filo, un foglio possono essere piegati, arrotolati e cessata l’azione ritornare alla forma primitiva. Questo permise di impacchettare le antenne e di distenderle facilmente una volta in orbita. In odontoiatria la prima utilizzazione si ebbe in ortognatodonzia; i fili in nickeltitanio (NT) sostituirono i fili in acciaio facilitando la correzione dei disallineamenti dentari con forze traenti minime.
Esempi di corrette terapie canalari
In Endodonzia, la branca dell’odontiatria che si occupa delle TC, la realizzazione di strumenti in NT ha portato alla elaborazione di protocolli operativi di sicura efficacia e rapidità. La sagomatura del canale si ottiene abbastanza rapidamente anche nei canali difficili perché lo strumento, fatto ruotare da un apposito trapano, scaldandosi diventa flessibilissimo riuscendo a penetrare all’interno anche in presenza di curve accentuate. Mentre si sagoma, il canale viene irrorato di ipoclorito al 5% che permette la dissoluzione chimica del contenuto canalare.
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Ottenuta la sagomatura e la sterilizzazione del canale si può procedere al riempimento ed alla sigillatura del lume canalare. Una più sicura sterilizzazione del canale può essere ottenuta integrando l’ipoclorito con la luce LASER. Una corretta TC deve sigillare la radice in tutta la sua lunghezza ed anche eventuali canali laterali. Una non corretta procedura operativa con una insufficiente sagomatura, detersione e sigillatura può portare alla comparsa di una infezione dell’apice radicolare con sviluppo di ascessi e granulomi. Talvolta la polpa riesce a resistere all’attacco batterico ma entra in uno stato di “pulpite cronica”. In questo caso la sintomatologia può essere minima e saltuaria; il paziente avverte qualche fastidio ma nulla che induca a ricorrere alle terapie odontoiatriche. Una situazione del genere però induce un trasmissione continua di informazioni nocicettive cioè di “qualcosa che non funziona”. Il cervello a sua volta per far cessare questo invio continuo di informazioni, può attuare una strategia di alleggerimento della pressione sul dente incriminato attraverso una modifica degli schemi motori dei muscoli masticatori. I muscoli masticatori sono però collegati ai muscoli cervicali ed un loro prolungato affaticamento si può ripercuotere in altri distretti corporei con quadri patologici tipo cervicalgia, brachialgia, ecc. ecc. Il dente che causa patologie in altri distretti corporei viene definito “DENTE NEUROLOGICO”. Questa definizione pur essendo una realtà clinica viene misconosciuta e sottovalutata in ambito odontoiatrico
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NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe
mentre è ben conosciuta in ambito chiropratico specialmente fra i cultori della CHiNeSioLoGia aPPLiCaTa (applied Kinesiology / aK). il dente neurologico è una patologia insidiosa perché può rendere vano l’intervento riabilitativo in quanto se la manipolazione riesce a ristabilire i corretti valori di tono muscolare, il dente neurologico ritorna sotto pressione riprendendo a “trasmettere” e di conseguenza il cervello dovrà rimodificare lo schema motorio. Con le tecniche di indagine kinesiologiche è facile identificare il dente in questione; a questo punto l’odontiatra che ovviamente deve conoscere il significato di “dente Neurologico”, deve intervenire in maniera appropriata. un dente può essere “Neurologico” non solo per problemi cariosi ed endodontici ma pure per problemi gengivali o di sovraccarico funzionale. Come già illustrato in precedenti articoli il dente è sospeso all’interno dell’osso da un sistema elastico formato da tessuto fibroso e ricco di recettori nervosi (recettori parodontali). Questo tessuto elastico ha la funzione di ammortizzare le pressioni masticatorie mentre i recettori nervosi avvertono il cervello quando le pressioni siano ec-
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superficie masticante smalto dentina polpa
legamento peridontale nervi e vasi
cessive. Quando, per variazione dei contati dentali o per una otturazione “alta”, il dente è sottoposto ad un carico eccessivo, i recettori nervosi inviano segnali al cervello. Questo, come prima soluzione, invia un comando ai muscoli masticatori perché modifichino lo schema di chiusura in modo da alleggerire la pressione sul dente. Se la modifica allo schema motorio diventa cronica i muscoli possono andare
in affaticamento e quindi dare origine a quadri algici anche lontani dall’apparato masticatorio. identificato il dente neurologico si può procedere, mediante piccoli e mirati ritocchi dei contatti con il dente antagonista ad eliminare il sovraccarico. anche in questo caso la sinergia culturale ed operativa fra il chiropratico ed il dentista diventa il punto di forza per la risoluzione dei quadri patologici del paziente.
Breve curriculum vitae Nato a Genova nel 1955, Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1982 universita’ degli Studi di Genova Specializzazione in odontostomatologia nel 1985. diploma di perfezionamento in “Neuro- stomatologia applicata alla postura ”università degli Studi di Chieti. dal 1987 membro dell’accademia italiana di Kinesiografia ed elettromiografia Cranio-Mandibolare (aiKeCM). ideatore della Tecnica di “Coronoplastica in deglutizione” nel 1988, pubblicata nel testo: bazzotti - boschiero ”Principi di occlusione neuromuscolare” Cea Milano. dal 1989 docente aiKeCM ed attuale Segretario Culturale. Fellowship (i.CC.M.o.) international College of Cranio Mandibular orthopedic (uSa), in ortopedia Cranio Mandibolare nel 1997. Membro e relatore “Progetto Giacobbe” C.N.r. (Consiglio Nazionale ricerca) Faenza diploma triennale aiKa (accademia italiana Kinesiologia applicata). dal 2003 Professore a contratto (rapporti occlusione postura) al corso di laurea in Podologia università di Genova. docente al Corso di perfezionamento in “Neuro- stomatologia applicata alla postura” università degli Studi di Chieti. Moderatore tecnico sez. gnatologia forum odontoiatrico “odontoline”. Coautore del testo” ortodonzia moderna” Marrapese editore roma 2007. relatore a corsi e congressi nazionali ed internazionali. Libero professionista odontoiatra in Genova.
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Chiropratica e sport
Europei di calcio 2008 e chiropratica Dr. Erik Bergstrom D.C. Nel 1989 partecipando ad un convegno di medicina sportiva a Montecatini Terme, parlai dell’applicazione della Chiropratica nello sport. In quell’occasione conobbi Gian Carlo Conti, futuro massaggiatore del Livorno Calcio. Dalla fine degli anni ‘90 partì la mia collaborazione con il Livorno, che in quegli anni aveva iniziato la propria scalata verso la serie A; il mio lavoro come chiropratico sulla base delle indicazioni fornitemi dal medico della squadra mirava ad ottimizzare la riabilitazione e la prevenzione degli infortuni dei giocatori. Quando Donadoni approdò sulla panchina del Livorno, il rapporto professionale si infittì anche grazie al preparatore atletico Giovanni Andreini e crebbe soprattutto un rapporto di fiducia reciproca. Quando Roberto Donadoni mi chiamò per chiedermi di essere il sesto elemento dello staff sanitario per gli EURO 2008, la mia risposta era scontata: ne sarei stato entusiasta. Nel giorno della mia presentazione allo staff , la grandezza della situazione e la responsabilità dell’incarico mi hanno emozionato, ma mi assicurarono che sarebbe stato come entrare in una grande famiglia e così fu. Il 25 maggio 2008 sono andato a Coverciano ed é iniziato il ritiro con la squadra. I primi giorni sono trascorsi all’insegna di una reciproca conoscenza fra di noi. Alcuni giocatori hanno una lunga esperienza con la Chiropratica, mentre altri non avevano mai sperimentato la nostra disciplina. Dovevo conquistarmi la credibilità sia dello staff sanitario sia dei giocatori. Man mano che trascorreva il tempo, intervenivo sui giocatori ogni qualvolta ne avessero bisogno, a volte con grande calma, a volte appena prima di entrare in campo e talvolta anche di notte, come è capitato al rientro da una trasferta in Svizzera. Spesso avevamo dei momenti liberi, in cui non avevamo niente
da fare, d’altraparte i protagonisti sono i giocatori e noi siamo a loro totale disposizione. Insieme ai miei colleghi, che voglio puntualmente ringraziare per come mi hanno accolto, abbiamo dato disponibilità delle capacità l’un dell’altro in cerca di completare il quadro, per un pronto recupero del giocatore. Io ero l’ultimo nella scala gerarchica, d’altronde come lo è la Chiropratica in Italia a livello di disciplina sanitaria. Dobbiamo comunicare il nostro pensiero e creare alleati professionali con collaborazione integrativa piuttosto che alternativa. Ho cercato di fare questo al meglio ed è stato di grande arricchimento professionale e personale. L’interesse che gira intorno a questo sport e in particolare a questa squadra è enorme. Te ne rendi ancora più conto quando vedi che c’é più pubblico ad assistere ad un allenamento defaticante della nazionale italiana che ad una partita qualsiasi di mezza classifica della serie A svedese e più persone fuori dall’albergo alle due e mezzo di mattina al rientro dalla trasferta che a un matrimonio medio. Oltre ad i continui viaggi ed alle continue attenzioni dei media, questi ragazzi sono per lunghi periodi lontani dai loro cari, motivi che causano
stress che spesso non viene valutato da chi sta fuori a guardare. Chi mi conosce bene sa quanto amo il calcio e vivere l’atmosfera delle partite, dal pullman agli spogliatoi, alle ultime parole del commissario tecnico prima della partita, le emozioni di tristezza, rabbia e gioia sono state una esperienza indimenticabile che spiega il fascino di questo sport. La tensione del debutto contro l’Olanda con la delusione totale della brutta sconfitta. L’ottimismo dopo il pareggio sudato e salvato dalla parata del rigore da Buffon. La ritrovata convinzione nei propri mezzi dopo la vittoria con la Francia e infine la batosta ai rigori con la Spagna e noi crudelmente beffati dalla sfortuna. I ragazzi sono comunque caratterialmente molto diversi: chi più estroso, chi più riservato. Hanno in comune grande personalità e serietà professionale, anche perché senza queste caratteristiche è impossibile arrivare a quei livelli. Infine sono contento della partecipazione ad una partita e un volo di rientro di mia moglie e figlie che hanno vissuto pochi giorni ai margini di questa Grande Famiglia, ma hanno provato, anche se per poco tempo, l’intensità di questo ambiente.
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Nuovo orizzonte della salute
D I S S O LV E T E N S I O N E M U S C O L A R E E S TA N C H E Z Z A • R I L A S S A E R I N V I G O R I S C E • A I U TA A L E N I R E I L M A L D I S C H I E N A E L E C E FA L E E D OV U T E A I P R O B L E M I C E RV I C A L I • PA R AG O N A B I L E A L L A S E N S A Z I O N E D I BENESSERE DI UN MASSAGGIO PROFESSIONALE
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Chiropratica e sport
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erik bergstrom è nato in Svezia nel 1958. Si è laureato in chiropratica nel 1985 presso l’aeCC di bournemouth in inghilterra. Membro aiC dal novembre 1985. Vive a Pisa dal 1987. Specializzati in Kinesiologia applicata dal 1993 e specializzato in neurologia.
Per le foto si ringrazia Alberto Sabatini
Breve curriculum vitae
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Nuovo orizzonte della salute
Studenti in chiropratica
Le mie prime impressioni come studentessa chiropratica Jennissa Pellissier Studentessa in chiropratica Quando mi sono presentata al college (Anglo European Chiropractic College in Bournemouth, Ingliterra) per la prima volta, devo ammettere che ero molto confusa. Dal momento che ho dovuto mancare la prima settimana di corsi, (molto importante perché è specialmente dedicata all’orientamento dei “fresh students”, dei primini), a causa del corso di Maestra di snowboard che stavo finendo, quando ho cominciato a frequentare le lezione ero un po’ spaesata perché gli altri studenti avevano avuto modo di conoscersi da oltre 7 giorni e io non conoscevo nessuno. Devo ammettere che è stato abbastanza difficile presentarmi ai miei compagni di classe e soprattutto in inglese, ma dopo alcune lezioni in tecnica chiropratica e laboratori, lezioni nelle quali sei obbligato a parlare ai tuoi compagni di gruppo ed interagire in modo programmato, ho cominciato a conoscerli e crearmi un gruppo di amici. All’inizio ero perplessa e preoccupata sulla scelta di scuola che avevo effettuato perché adattarsi alla lingua inglese, in termini di accenti ed espressioni, è molto differente dall’inglese che ti insegnano a scuola e nella prima settimana di lezioni devo dire che ci capivo ben poco. Ma sapete come si dice, se non vuoi annegare devi imparare a nuotare e allora mi sono rimboccata le maniche e mi sono impegnata a parlare, leggere, ascoltare e vivere in inglese, con buoni risultati; dopo 15-20 giorni non dovevo più chiedere alle persone di ripetere ciò che avevano appena detto… (posso garantirvi che alcuni compagni o professori sembrano parlare con una patata in bocca, altri sembrano mangiarsi tutte le parole e spararle fuori a 100 km all’ora! Tenete conto che ci sono
studenti spagnoli, italiani, norvegesi, coreani, americani, canadesi, giapponesi, belgi e evidentemente inglesi e che per tutti la lingua da parlare è l’inglese! Una vera torre di Babele per ciò che sono gli accenti e le espressioni.) In seguito, risolto il problema della lingua, ho potuto cominciare a dedicarmi seriamente allo studio: provenendo dal liceo linguistico di Courmayeur ho avuto un po’ di problemi con i soggetti scientifici come chimica, biomeccanica e fisica ma fortunatamente il collegio offre un programma con tutors per aiutare gli studenti in difficoltà su questi soggetti. Devo anche ringraziare di aver incontrato vari amici che essendo bravi in queste
materie mi hanno aiutato tantissimo e devo dire che, passate le difficoltà iniziali, mi sono messa al passo degli altri senza troppe difficoltà. Un’altra difficoltà che ho incontrato e che non avevo assolutamente messo in preventivo sono stai i corsi di tecniche di aggiustamento: per quanto sapessi che avrei dovuto farlo, spogliarsi e rimanere in reggiseno e mutandine e farsi toccare da tutti i compagni e farlo agli altri risulta, all’inizio, una situazione molto imbarazzante. Ma dopo le prime lezioni ti rendi conto che di imbarazzante non c’è proprio nulla e questo corso è diventato, con quello di massaggio, uno dei miei preferiti e ho imparato tante cose.
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Studenti in chiropratica
Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008 41
L’altra cosa che ho imparato è a lavorare in gruppo perché nel college tendono ad assegnare molti lavori da fare assieme per permettere a tutti di tirare fuori il meglio di se e confrontare le varie idee. evidentemente non è sempre tutto rose e fiori, perché quando arriva il periodo degli esami c’è effettivamente da sclerare un po’, in quanto bisogna dare tutti gli esami di tutte le materie sia a dicembre che a marzo, con gli esami finali a giugno: bisogna passare tutte le materie e puoi al massimo ripetere 2 materie a settembre, prima dell’inizio del nuovo anno e, se non passi, si ripete l’anno al completo. un sistema completamente diverso da quello universitario italiano in quanto qui il fuori corso non esiste e o passi tutto o smetti di studiare; posso garantirvi che con i costi che questa università comporta si studia e tanto. Nel complesso mi sono trovata molto bene, ho fatto un mucchio di amicizie, ho passato il mio anno brillantemente e non vedo l’ora di finire gli altri 4 anni di studio per finalmente fare la chiropratica come mia sorella e mio papà.
Breve curriculum vitae
Jennissa Pellissier, studia chiropratica ed attualmente è al secondo anno. Grande appassionata di sport, Jennissa è stata membra della Nazionale italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2007 è diventata maestra di snowboard.
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Nuovo orizzonte della salute
Chiropratica e veterinaria
La Chiropratica e i cavalli L’arte di curarli
Dr. Susanne Brauner, D.C. - Ristampa di articolo apparso sulla rivista “Cavalli e cavalieri” - Aprile 2008 Susi Cottica, giornalista Oggi la chiropratica è ufficialmente la terza professione sanitaria al mondo dopo la medicina e la dentistica La chiropratica (da cui la professione, Dottore in Chiropratica, DC) fu fondata nel 1895 a Davenport, nello stato americano dello Iowa, da Daniel David Palmer. Togliendo la causa di una irritazione a un nervo per mezzo di un particolare tipo di manipolazione della colonna vertebrale, il dott. Palmer alleviò il sintomo della sordità in uno dei suoi pazienti. Quello fu l’inizio della chiropratica. Da quel momento la chiropratica si è diffusa in tutto il mondo e negli ultimi venticinque anni è diventata una professione praticata in oltre sessanta paesi nel mondo. Negli anni si è assistito alla nascita di organizzazioni mondiali di collegamento e coordinamento dell’insegnamento, della prassi e della ricerca della chiropratica.
ropratico che si occupa di animali, e di cavalli atleti in particolare, deve avere una spiccata sensibilità e una profonda conoscenza del cavallo non solo dal punto di vista veterinario e anatomico, ma anche equestre. Solo, infatti, conoscendo le problematiche e le diverse tipologie di lavoro del cavallo in attività sportiva è possibile individuare i punti dolenti e le contratture, scoprirne le origini, spesso legate a cattiva impostazione del lavoro, postura del cavallo e uso di attrezzature sbagliate, e risolverle. In questo senso il concetto di prevenzione è assolutamente importante e nasce dall’educare e istruire le persone che si occupano dei cavalli, sensibilizzandole di fronte alle problematiche strutturali più ricorrenti nei cavalli e dare loro le giuste indicazioni per la tutela della salute degli stessi.
Susanna Brauner ci spiega di cosa si tratta: “La chiropratica si fonda sul concetto che un cattivo allineamento della colonna vertebrale causa un blocco al normale movimento articolare e di conseguenza una compressione sul nervo che fuoriesce dalle due vertebre che sono bloccate o piú tecnicamente ‘sublussate’. La compressione del nervo causa un’alterazione della trasmissione dello stimolo nervoso dal sistema nervoso centrale a quello periferico. Considerando che il sistema nervoso regola tutte le azioni del corpo, volontarie e involontarie, un suo alterato funzionamento può avere effetti negativi profondi sul tutto l´organismo. Le articolazioni bloccate o ‘sublussate’ vanno incontro a un processo infiammatorio con coinvolgimento di tutti tessuti circostanti come legamenti,
Capire la chiropratica Per capirne di più e farci un’idea più precisa di questo metodo terapeutico, abbiamo intervistato Susanne Brauner, veterinaria, chiropratica umana e animale, oltre che cavaliere in concorso ippico e in dressage. Susanna unisce, quindi, l’esperienza scientifica della medicina veterinaria a quella della chiropratica sia umana che animale e all’esperienza di cavaliere. Perciò chi meglio di lei ci può spiegare di cosa si tratta? In particolare Susanne ci spiega la chiropratica applicata ai cavalli e i suoi vantaggi nella prevenzione di patologie strutturali e nella cura di traumi e problemi articolari. Prima di addentrarci nell’argomento è interessante sottolineare che il chiwww.chiropratica.com - Sosteniamo la chiropratica!
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Chiropratica e veterinaria
tendini e della muscolatura paravertebrale. La muscolatura paravertebrale cerca di ripristinare la corretta posizione della vertebra, andando incontro a contrattura, infiammazione e dolore. Nei grandi gruppi muscolari un’alterata trasmissione nervosa si traduce nelle forme lievi in una diminuita forza e contrattilità del muscolo, mentre nelle forme più gravi sviluppa in un primo momento contratture e infiammazione; in un secondo momento si può verificare una vera e propria atrofia del tessuto muscolare. Logica conseguenza è la diminuzione della forza contrattile del muscolo con limitata spinta, diminuito equilibrio e naturalmente dolore. Questo, in linea generale, il principio su cui si basa la chiropratica. Nella medicina veterinaria, nel caso particolare nel cavallo, sebbene ci si riferisca a quadrupedi e non a bipedi, la chiropratica segue gli stessi concetti di applicazione”.
La struttura del cavallo “Anche se il cavallo è un quadrupede e la meccanica del movimento è profondamente diversa da quella dell’uomo, l’esperienza mi ha insegnato, che i concetti sviluppati da Palmer rispetto alla chiropratica trovano piena applicazione anche al cavallo. Un aspetto diverso è che il cavallo, a differenza per esempio del cane, non ha patologie discali (ernie del disco). Nel cavallo abbiamo 7 vertebre cervicali (come anche in tutti mammiferi giraffe comprese), 18 vertebre toraciche, 6 lombari (cavalli arabi anche 5), 5 vertebre sacrali fuse e da 1820 vertebre del coccige. Il movimento dei singoli elementi è maggiore nella zona cervicale della colonna, per la mobilità della testa sul collo, e diminuisce notevolmente nella struttura rigida del torace per aumentare nuovamente nella colonna lombare. L’osso sacro è collegato attraverso il bacino agli arti posteriori e la sua struttura
rigida permette la trasmissione della spinta degli arti posteriori a quelli anteriori. La colonna vertebrale nella chiropratica viene vista come una unità funzionale in quanto la muscolatura paravertebrale collega sia le vertebre singole che i diversi tratti della colonna vertebrale. Il midollo spinale è connesso a tutta la colonna tramite i suoi legamenti e i suoi involucri. Da questo ne deriva che una sublussazione in una regione può influenzare negativamente anche altre regioni della colonna: un dolore nella zona lombare può essere causato da un problema cervicale e viceversa. Quindi, per avere una remissione della sintomatologia bisogna sempre lavorare su tutta la colonna. Un problema sulla colonna vertebrale può avere effetti anche sull’apparato muscolo-schelettrico in generale. Il cavallo, per sfuggire al dolore, cerca spesso posture antalgiche che possono ripercuotersi sulle articolazioni periferiche o sui tendini. Un posteriore che ha una diminuita spinta causa un maggior caricamento di peso sull’anteriore diagonalmente opposto, che può andare incontro a tendinite e ad altri processi infiammatori. Perciò, da un problema ne possono derivare molti altri strettamente legati tra loro e che con il tempo possono compromettere il rendimento o addirittura l´utilizzo del cavallo. Come uscire da questo circolo vizioso? Lo scopo della chiropratica è quello di individuare ed eliminare i blocchi articolari del movimento delle vertebre, ripristinando quindi l’ottimale funzionamento del tessuto nervoso e la salute dell’organismo con la conseguente regressione dei sintomi. Tutto ciò avviene attraverso l´utilizzo delle mani, che ‘aggiustano’ le sublussazioni permettendo un riallineamento della colonna verte-
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brale con conseguente regressione dei sintomi e ripristino della piena funzionalità del corpo. Un aspetto fondamentale della chiropratica è che non vengono utilizzati farmaci. Lo strumento primario del chiropratico sono, infatti, le sue mani: attraverso la palpazione della colonna vertebrale rileva le sublussazioni e con il cosiddetto ‘aggiustamento’ le vertebre vengono riallineate”. Quando serve il chiropratico? “Il chiropratico può valutare o lavorare su un cavallo anche a scopo preventivo, in quanto sublussazioni, sia nelle persone che negli animali, possono essere presenti da anni senza che si manifesti una sintomatologia dolorifica concreta e quindi senza che ce ne si renda conto. Questo aspetto è ancora più significativo nel cavallo. Perché nel cavallo? Essendo un animale predato, il cavallo in natura non può permettersi di emettere un suono di dolore in quanto lo renderebbe facile preda. Siamo noi, quindi, che dobbiamo imparare a capire quando un cavallo soffre. Nel cane un esame diagnostico è molto più semplice, in quanto la sua reazione al dolore è un vero e proprio pianto, il guaito; se il cane ha dolore lo sentiamo subito. Nel cavallo per individuare la zona del problema spesso bisogna ricorrere alle iniezioni diagnostiche, non perché il cavallo non sente male, ma perché la sua natura non prevede la fonetica del dolore; in pratica il cavallo non si lamenta mai. In certi casi può manifestare il dolore con una zoppia ma spesso, grazie alle posizioni antalgiche che assume, è in grado di mascherarlo. Solo con il tempo la zoppia si manifesta, spesso quando il problema è ormai critico. Troppo spesso una prestazione negativa in concorso o semplicemente il dimi-
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nuito entusiasmo al lavoro di un cavallo vengono interpretati come pigrizia o non voglia di lavorare; possono invece essere i primi sintomi di un dolore o dell’impossibilità del cavallo di eseguire gli ordini. Il chiropratico, attraverso un controllo regolare e periodico, può fare un quadro generale della salute del cavallo, individuare leggere contratture e tensioni e sbloccarle prima che diventino un problema serio. Il chiropratico, inoltre, lavora anche sulle articolazioni degli arti aggiustando distorsioni e storte che il cavallo può subire. Se ‘aggiustate’ subito non lasciano traccia, ma se non vengono trattate possono causare una debolezza permanente dell’articolazione colpita con maggiore predisposizione a futuri traumi, artrosi ecc. Dopo ogni grosso trauma, come una caduta in gara o scendendo dal van o una semplice scivolata (pensiamo per esempio allo sforzo che fa un cavallo quando resta murato nel box; per liberarsi spinge con forza causandosi spes-
so ingenti traumi) l’intervento del chiropratico è molto utile, tenendo conto, tra l’altro, che non utilizza farmaci o terapie invasive di alcun tipo”. I casi più comuni Il chiropratico grazie ai suoi trattamenti genera nel cavallo uno stato di maggiore rilassamento fisico e mentale che a sua volta elimina tensioni emotive e stress; per questa ragione può anche aiutare nella soluzione di problemi comportamentali come per esempio l´aggressività quando il cavallo viene strigliato o non vuole farsi mettere la sella, mordendo o calciando. Spesso questi problemi sono causati da dolori costanti che possono rendere i cavalli insofferenti o molto nervosi. A causa di dolori agli arti posteriori i cavalli, per esempio, possono essere restii a tenere i posteriori sollevati quando vengono ferrati. Durante il lavoro, invece, dobbiamo sospettare di un problema strutturale quando ci troviamo di fronte a un cavallo che lavora in modo molto asim-
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metrico: galoppa bene a mano destra e male a mano sinistra, si piega bene da una parte e male dall’altra, salta bene a mano destra, ma va in difesa a mano sinistra. e ancora, nei casi in cui il cavallo non riesce a tenere un appoggio costante sull’imboccatura, becca o scappa dopo i salti. i cavalli che non riescono ad avanzare in linea retta, che perdono facilmente l’impulso nelle girate strette. e ancora, la non costanza nel lavoro: un giorno il cavallo lavora bene e due lavora male e l’addestramento non sembra procedere a ritmi soddisfacenti. un altro segnale è il calo delle performance: il cavallo perde l’entusiasmo, comincia a fare errori o si ferma sul salto e così via. Le sublussazioni vertebrali, infine, possono causare irregolarità nei movimenti, ma anche vere e proprie zoppie paragonabili all’infiammazione del nervo sciatico delle persone. Per cui il campo di applicazione della chiropratica in equitazione è molto ampio. un cavallo in buona salute mostra più entusiasmo al lavoro e l’addestramento risulta notevolmente più facile; migliora la capacità di apprendimento e diminuisce il tempo necessario per avere lo stesso risultato”. come Si SvolGe la viSita “La visita del chiropratico prevede in
primo luogo una valutazione del cavallo in generale. Che cosa osserva il chiropratico? il cavallo anche da fermo può dare tante informazioni sul suo stato di salute, se ci sono presenti atteggiamenti antalgici, come per esempio arti posteriori molto sotto di sé o molto fuori posteriormente. La muscolatura dovrebbe essere sviluppata armoniosamente a entrambi lati. asimmetrie nello sviluppo della muscolatura sono un ottimo indizio per un utilizzo scorretto del corpo. all’ispezione del cavallo segue una visita in movimento, normalmente alla corda, dove si osserva il movimento delle anche e dei posteriori, dei quali si valuta la simmetria della spinta e dell’elasticità. importante è anche vedere se il cavallo preferisce una mano rispetto all’altra e se è capace di piegare il costato e l’incollatura verso l’interno o se per proteggere un arto posteriore sposta tutto il corpo. Si procede con la palpazione della muscolatura della schiena; personalmente inizio dalla muscolatura del torace e procedo verso quella lombare sacrale e del bacino per valutare il tono soprattutto della muscolatura paravertebrale e le eventuali contratture, che confermano il livello esatto delle sublussazioni delle vertebre. Palpando i processi spinosi e/o traversi delle vertebre si trova, poi, ulteriore conferma delle vertebre bloccate e si procede subito
all’aggiustamento. Le stesse valutazioni valgono anche per le due articolazioni sacro-iliache e per l’osso sacro. a livello cervicale si esegue, oltre alla palpazione, anche l’esame della funzionalità delle singole vertebre attraverso il movimento laterale della testa. importantissimo è anche come già accennato l’aggiustamento delle articolazioni periferiche. Se il segmento è stato correttamente trattato, il dolore e la contrazione della muscolatura, sia quella paravertebrale che quella dei grandi fasci muscolari, diminuiscono all’istante. Per normalizzare definitivamente il tono della muscolatura sono generalmente necessari dai 3 ai 5 trattamenti. il cavallo non deve assolutamente rimanere fermo, dopo il primo trattamento 1-2 giorni di corda sono indicati per dare al cavallo la possibilità di riequilibrarsi. Si può poi fare un piano di mantenimento, cioè una visita di controllo in prossimità delle gare o a scadenze regolari per avere il cavallo sempre in ottima salute e pienamente disponibile ad effettuare il suo lavoro al meglio delle sue possibilità. a questo punto va detto che la situazione ottimale sarebbe il trattamento del cavallo e del cavaliere. una rigidità nel cavaliere compromette la comunicazione con il cavallo. Contratture e tensioni del cavallo sono, infatti, spesso generate da blocchi e rigidità del cavaliere”.
Breve curriculum vitae Nata in Germania, Laurea in Medicina Veterinaria 1996, Tesi di Laurea in Chiropratica nella Medicina Veterinaria con il Professor addis e dr. Meersseman come relatori, Corsi di animal Chiropractic con la american Veterinary Chiropractic association terminati con la Certificazione “animal Chiropractor”. Laurea in Chiropratica al aeCC di bournemouth nel 2002. utilizzo di aK, TbM, activator. esperienze decennali nel campo equestre come amazzone nel salto ad ostacoli e dressage con addestramento di cavalli ( bereiter FN, 1. grado di istruttore d´equitazione tedesco).
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Chiropratica e mente
Come il cervello può ingannarci Se vedi qualcosa ruotare, corri dal medico! Non c‘è niente che si muove!
Tutto ciò che sa fare il nostro cervello! Leggi, anche se ti sembra bizzarro!
Le linee rosse orizzontali sono parrallele o no?
Seocndo uon stiduo di uan univretisà inlegse l‘oridne dlele letetre all‘intreno di uan praola nno è improtatne, ciò ceh improta è al pirma e l‘utliam letetra. Il retso nno improta motlo in qulael oridne si trvoa, lo leeggrai comnuque sezna prbloema.
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SEPARATORE GINOCCHIA Il SEPARATORE per le GINOCCHIA CUSCINOLO è disegnato in modo da separare le gambe durante il sonno e tenere le ginocchia, le anche e la colonna vertebrale in una posizione anatomicamente corretta. Ideale per alleviare i dolori sciatalgici. Perfetto per alleviare i sintomi pre e post maternità ed i problemi da decubito negli anziani.
CUSCINO LOMBARE Il SUPPORTO LOMBARE CUSCINOLO è disegnato in modo da adattarsi perfettamente al contorno della vostra schiena, specialmente nella zona lombare dove è più importante. Riduce l’affaticamento e porta sollievo ai problemi lombo-sciatalgici. Ideale per le persone che devono svolgere un lavoro sedentario. Adatto per la casa, l’ufficio o l’automobile. Utile per prevenire, in caso di predisposizioni, peggioramenti di problemi di ernie del disco.
ELEVATORE GAMBE Il CUSCINO ELEVATORE CUSCINOLO per gli arti inferiori è disegnato per sostenere in modo naturale ed anatomico le gambe che necessitano di riposo. Riduce l’affaticamento e porta sollievo anche ai problemi lombari. Ideale per le persone che soffrono di disturbi di circolazione, grazie al suo disegno ergonomico permette alla linfa di drenare rapidamente alleviando dolori e gonfiori. Aiuta in caso di vene varicose, flebiti, crampi ai polpacci, sovrappeso, ristagni ed è un coadiuvante indispensabile durante il periodo della gravidanza per evitare problemi alla circolazione.
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CUSCINO LOMBARE AUTO Il SUPPORTO LOMBARE per AUTO CUSCINOLO è disegnato in modo da adattarsi perfettamente al contorno della vostra schiena, specialmente nella zona lombare dove è più importante. Riduce l’affaticamento e porta sollievo ai problemi lombosciatalgici. Specifico per l’automobile e per i lunghi viaggi in aereo o treno. Ideale per le persone che devono guidare a lungo o che devono ricominciare a guidare dopo operazioni di ernia del disco.
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