Corriere dell'Isola n. 10 2015

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settimanale GRATUITO delle isole di ischia e procida • www.corrieredellisola.com

RACCONTO “DI-VINO” Il passo della vite nei freddi mesi invernali e il sacrificio di un prodotto che si coltiva giorno dopo giorno.

Il vino, un bene di tutta l’Isola d’Ischia Pag. 4 e 5

MANI LEGATE IL PUBBLICO SCOMPARE a Forio

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• primo piano

12 - 18 Marzo 2015

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L'APERTURA

VERI MIRACOLI QUELLI DELLA NOSTRA TERRA

Il Corriere dell'Isola è una realtà giovane, innovativa e in costante crescita. Primo free press delle Isole di Ischia e Procida distribuiamo il nostro giornale ogni settimana in un totale di 6.000 copie per volta senza stancarci mai. La nostra redazione è alla costante ricerca di nuove penne, con l'ambizione di crescere ancora e migliorarci. Chiunque sia interessato può mandare una mail a redazione@corrieredellisola.com

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n queste settimane ho osservato attentamente la nostra Isola sgretolarsi poco a poco a causa della pioggia bruta e incessante, ma anche dell’uomo. Eppure di quelle gocce oggi si vedono anche i frutti. Il terreno affonda morbidamente sotto lo stivale di chi inizia a coltivare per l’estate le proprie primizie, e i viticoltori hanno cominciato il loro percorso verso la nuova annata del 2015. Abbiamo dato spazio ai miracoli, quelli veri ed assoluti come solo il mare, l’aria e la natura in sé sanno offrire. Nelle pagine 4 e 5 affrontiamo in anticipo sulla prossima vendemmia le ambizioni e speranze

dei maggiori viticoltori locali, mentre ci dedichiamo all’amore di un nipote verso sua nonna alle pagine 12 e 13. Non dimentichiamo però i giovani, con i tanti dubbi del servizio civile a Casamicciola, analizzati dalla nostra Sara Mattera a pagina 7, mentre Domenico Savio ci spiega cosa sta accadendo al bene pubblico per eccellenza, la spiaggia, nel comune di Forio. Questo e molto altro su questo numero del Corriere dell’Isola, libero e indipendente da sempre. A.punzo@ corrieredellisola.com

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L’EDITORIALE

«Isola Nova: collabora e ...Azione» • di Graziano Petrucci

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he sia sempre mancato nel nostro corredo di cittadini la parola "collaborazione" non è una novità. Si da il caso, invece, che sia proprio questa a spingere realtà come "Isola nova" ( che, è bene ricordarlo, è un'associazione la quale prima di sbarcare nuovamente sull'isola, proprio per i risultati ottenuti in altri Comuni sparsi in giro per la Nazione, all'inizio si è vista negare proprio l'aiuto da par-

CORRIERE DELL’ISOLA è un settimanle distribuito gratuitamente ogni giovedì ad Ischia e Procida. www.corrieredellisola.com Registrazione al tribunale di Napoli n. 4816 del 20/11/1996

te delle amministrazioni isolane).

Oggi, cerca di imporre per quanto è possibile l'attivazione di certe dinamiche che potrebbero essere costruttive - senza dubbio- per il futuro dell'isola e del territorio intercettando opportunità fino a ieri impensabili. Lo sportello aperto nel Comune di Ischia, in collaborazione (appunto) con altre associazioni ha fatto guadagnare ai ragazzi, professionisti, che la compongono un bel po' di terreno sulla scala del gradimento, anche grazie agli scenari propositivi che si costruiscono di volta in volta

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in relazione alle possibilità. Con l'amministrazione Monti, prima che si frantumasse sotto i colpi del dissesto, erano riusciti a coinvolgere il Sindaco su un'idea ben precisa. Ossia l'uso di alcuni locali dismessi di Villa Arbusto in relazione a un progetto - che è possibile trovare su campaniasviluppo. it- e che consente di accedere a un micro credito di circa venticinque mila euro, da restituire in forma diluita nel tempo, con il fine di dare concretezza a idee grazie a un supporto economico. Le categorie per le quali è possibile

presentare la propria idea di uso su quei locali sono almeno quattro e c'è tempo fino al 23 marzo 2015. Ora, in prossimità delle elezioni, guarda caso proprio a Lacco Ameno, qualcuno spenderà questo credito sulla "collaborazione" come visione lungimirante che è riuscita ad avere un'amministrazione. Vero o no, ci interessa poco. L'auspicio a questo punto dovrebbe essere un altro, diverso.

Cioè sollecitare in chi ha voglia di realizzare la propria idea partecipando al bando, la volontà di collaborare per il proprio territorio e,

perché no, pure per se stessi. Visto che non lo farà la politica, men che meno potrà farlo adesso con un'amministrazione inesistente, se i cervelli, quello buoni, cominciano a collaborare magari si può assistere a qualcosa di positivo.

Anche, magari, creare opportunità di lavoro da una propria idea che se valida potrebbe raggiungere il finanziamento. Perché non provare? Facebook Graziano Petrucci

DIRETTORE RESPONSABILE Diego Mattera d.mattera@corrieredellisola.com Coordinatore: Annamaria Punzo redazione@corrieredellisola.com Vice Coordinatore: Alessandra Vuoso a.vuoso@corrieredellisola.com

Collaborano con la redazione: Alessandro Mollo, Cristian Messina, Elettra Irace, Rossella Cavallo, Sara Mattera, Henri Camillo Bermudez, Francesco Esposito, Francesco Imparato, Enrico Scala, Pancrazio Arcamone

CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ Nuvola Grafica Via Mons. Schioppa 78 • 80075 Forio (NA) Tel. +39 348 0815024

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• FoCUS anTiCHi mESTiEri: L' “oro” DEL noSTro FUTUro

12 - 18 marzo 2015

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unione e rispetto del territorio per la produzione di un vino tutto ischitano

IscHIa: -vITIcolTUra e vITI-cUlTUra Ancor prima dell'inizio della stagione turistica, è il terreno che si rivela prezioso miracolo per gli isolani. Lo sanno bene i viticoltori che proprio in questi giorni e nei mesi passati, hanno iniziato il nuovo ed entusiasmante percorso per la nuova annata 2015. Ma ne vale la pena? L'abbiamo chiesto proprio a loro...

• di Rossella Cavallo

l

a coppa di Nestore, pervenuta nella necropoli di San Montano a Lacco Ameno, testimonia sì uno dei più antichi esempi di scrittura alfabetica, ma attesta anche le origini millenarie della viticoltura: è su incisa una frase che inneggia al buon vino locale e testimonia che gli Antichi Eubei, che avevano colonizzato l'isola, avevano introdotto la coltivazione della vite e quindi la produzione del "nettare degli Dei"; la tecnica di coltivazione è infatti di origine greca, in cui ci si riconosce tutt’ora nella scelta di diverse varietà di uva e nei diversi modi di allevamento.

Anche il nome romano di Ischia, Aenaria, deriva dalla parola greca “Oinaria”, che significa “luogo delle viti e del vino”.

E la viticoltura divenne un’attività così radicata nel territorio che si è protratta nel corso dei secoli (nel ‘500 si attesta già l’asportazione del vino locale in terra estera!) fino a diventare oggi un perno dell’economia isolana, che può vantare un territorio molto fertile, caratteristica derivante dalla sua origine vulcanica.

E come ricordato dalla casa Mazzella, l’Isola d’Ischia prima ancora che per la tradizione peschereccia, si caratterizza per la tradizione tipicamente terrestre che è la vendemmia.

Nonostante l’annata del 2014, considerata all’unanimità come poco fortunata, non c’è stato alcun calo della produzione vinicola, proprio per via del prestigio che la qualità del vino isolano mantiene sul mercato, grazie anche al riconoscimento della “D.O.C.” (Denominazione di Origine Controllata,seconda tra tutte le DOC italiane). È giusto parlare di un vino che sia totalmente isolano.

Per citare le parole del rappresentante di Pietratorcia, “è un vino perfettamente riconoscibile, perché influenzato dal clima e dal territorio, che riesce a marcare il vino, ma cosa altrettanto importante, si tratta di un prodotto riconosciuto, sia dagli isolani che dai turisti”.

Basti pensare al “dolce” Biancolella e ai più “massicci” Forastera e Piedirosso, che godono per l’appunto dell’etichetta “D.O.C”.

Produrre un vino di qualità ma che sia idoneo alla vendita per quantità sembra quasi un accostamento impensabile, tenendo conto anche del fatto che i lavori “manuali” possono incidere sul costo di produzione, poichè non in tutte le zone è possibile meccanizzare il lavoro, come per i vigneti di Iannopino e Fontana, a causa dell’orografia del territorio: molti vigneti si posizionano su terreni con pendenze che vanno ben oltre il 30 %, e sono ora raggiungibili via mare o grazie alla tecnica dei terrazzamenti con muri a secco realizzati in tufo.

Di conseguenza i tempi di lavorazione si prolungano notevolmente, basti pensare alla spremitura dei grappoli.

A concorrere nel rapporto

qualità-quantità c’è lo sviluppo (o declino?) del turismo, che ha cambiato l’economia dell’isola nell’ultimo secolo.

Rispetto al passato, gli impianti dei vigneti hanno una maggiore densità, ma i sistemi di potatura restano quelli tradizionali, i quali portano a perseguire una migliore e omogenea disposizione delle viti sulla superficie, per agevolare l’esecuzione delle operazioni colturali.

Quindi se da un lato si cerca di “spalmare” i prezzi di vendita, dall’altro si cerca di rispettare e rientrare nelle ordinanze del Disciplinare di produzione di vini ad indicazione geografica tipica “Campania”, di cui esiste anche il tipico “Ischia”.

Si deve infatti pensare al vigneto non solo come ad un luogo di produzione, ma anche ad un paesaggio bello da vedere, e queste due funzionalità sono strettamente correlate.

A questo segue il controllo

qualitativo, che disegna la tracciabilità del percorso dell’uva, dalla vite alla cantina: nella vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche locali atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche.

Per qualsiasi controllo si fa riferimento all’ Is.Me.Cert., ossia l’ Istituto Mediterraneo di Certificazione Agroalimentare.

Riguardo una possibile previsione per quanto riguarda la vendemmia per quest’anno, anche se adesso ci troviamo in periodo di potatura, non ci si può ancora sbilanciare, ci sono troppe variabili di cui bisogna tenere conto.

Ma se alcune di queste sono controllabili, come il vitigno, il tipo di terreno e la densità della distribuzione, altre non lo sono, e tra questi il fattore meteo: le viti hanno bisogno di un clima mite che ne accompagni i tempi di maturazione, e l’eccessiva secchezza o una tempesta di più rischiano di danneggiare il tutto.

La nostra isola ha una superficie particolarmente fertile, ma è presente un alto tasso di umidità. Una bella sfida per le viti e per le case di produzione.

I competitors sull’isola ne sono tanti. I su citati Mazzella, le cantine di Pietratorcia, le case D’Ambra e Cenatiempo tra le più note.

Ognuno con una propria produzione e propri obiettivi da portare avanti, ma delle caratteristiche in comune emergono: oltre l’amore per la propria terra, la volontà di promuovere un unico vino isolano, e i risultati si vedono: il Biancolella è conosciuto ed apprezzato, riconosciuto anche dai meno intenditori della materia.

Ma soprattutto, si cerca di rispettare le proprietà autoctone del territorio, in quanto anche queste concorrono alla riconoscibilità, all’aroma e al sapore dei vini. Il fattore umano ci mette il suo, e si spera che anche le condizioni climatiche facciano la loro parte: un clima stabile e mite – ci dicono da Pietratorcia- da un aroma maggiore e più gradevole ai vini.

Non solo turismo, non solo terme, non solo mare.

Ischia è un isola di terra, e ad accompagnare il coniglio a tavola la domenica ci sono vini letteralmente frutto del nostro territorio.

E poter vantare un vino che nonostante la crisi economica e climatica gareggia bene sulla linea nazionale, apprezzato da isolani e turisti, riconosciuto come un prodotto di alta qualità e prestigio da intenditori ed enti di controllo non è assolutamente una cosa da poco!

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FOCUS ANTICHI MESTIERI: L' “ORO” DEL NOSTRO futuro •

LA BEVANDA IDENTITARIA Il poeta inglese finì per celebrarlo in una delle sue opere. Perché niente meglio del vino riesce a raccontare l'isola.

E a custodirne la storia

• di Alessandra Vuoso

"

Il vino, infatti, è ‘l’acqua di Ischia’ e, come vino da pasto non se ne trova uno più valido da Roma in giù. In effetti si beve in tutta Europa con altri nomi, ed è proprio un bello spettacolo vedere le multiformi imbarcazioni provenienti da porti stranieri che si addossano l’una all’altra nel porticciolo circolare, uno dei rari lasciti piacevoli del malgoverno borbonico […]. Assaggiate dunque questo vino, quale che sia il punto dell’isola in cui viene prodotto […]. E assaggiate anche i vini rossi.

Provateli tutti, più volte”. Così scriveva Norman Douglas nel suo celebre libro “Isole d’estate”.

Era il 1931. Ma la storia e la celebrità del vino ischitano hanno origini molto più antiche, che corrono di pari passo con quelle dello sviluppo della civiltà isolana greca e romana.

I coloni greci salpavano dalla madrepatria diretti

verso lidi fertili e propizi da colonizzare, dove costruire nuove città e instillare il loro sapere. Portavano spesso con sé tralci d’uva da impiantare nelle nuove terre, ché il vino non solo era bevanda molto apprezzata, ma svolgeva un ruolo importante nella ritualità sociale.

Ed eccoli diretti verso quella che sarebbe diventata la Magna Grecia, ossia l’Italia Meridionale. Affrontano lunghi e impervi viaggi via mare, seguendo rotte tramandate di memoria in memoria da tempi ancestrali. Si fermano, poi, in luoghi propizi e strategici, importanti snodi commerciali. Prima colonia dell’Occidente è proprio l’Isola d’Ischia, dove, sulle pendici del Monte Vico, i coloni Euboici fondarono Pithecusa nel

Domanda e risposta Investire in un terreno a scopo agricolo quanto conviene oggi? Vale la pena proiettarsi in un mondo tanto antico quanto “alternativo?

“Oggi sostenere economicamente, da un punto di vista della tassazione, un terreno non è eccessivamente costoso, forse incidono molto di più le spese per un mantenimento ordinario tipo la manovalanza. Secondo una mia personalissima opinione i vini prodotti a Ischia non sono di qualità eccelsa per mancanza di conoscenza e tecnica nel settore, nonostante disponiamo di un clima molto favorevole ed un terreno adatto a tutti i tipi di agricoltura. Per rilanciare il sopra citato settore si dovrebbe approfondire la conoscenza di tecniche usate altrove, quindi mi riferisco a Corsi informativi che vengono spesso proposti da grandi aziende vinicole. Tutto sommato è un settore che io considererei sicuramente e fatto bene con conoscenza e soprattutto offrendo qualità e genuinità potrebbe dare grandi risultati competendo con le tante altre eccellenze Isolane, campane e perché no... Nazionali!”

Ciro Morgera, responsabile “CM casa”

775 a.C. Qui la fertilità del suolo vulcanico, unita al clima mediterraneo e alla presenza del castagno favoriva in modo particolare la viticoltura. I pali di castagno erano necessari alla più diffusa tecnica di coltivazione greca che, a differenza di quella con tutori vivi e vite maritata, utilizzava inerti, i cosiddetti tutori secchi – pali di castagno, appunto -, cui venivano legate le viti. Si tratta della tecnica tuttora utilizzata dai viticoltori isolani, benché spesso i tutori in castagno siano stati sostituiti da pali in cemento. I vigneti ischitani lasciano trasparire tuttora l'eredità della cultura vitivinicola degli antichi greci: la varietà selezionate di uve – molte delle quali oggigiorno estinte a Ischia, anche se se ne sta provando il reinserimento -, la forma di allevamento bassa per meglio sfruttare il calore del suolo, il numero elevato di ceppi per m² e la potatura corta.

Le forme di “allevamento basso” oggi sono le più comuni e si sono sempre utilizzate soprattut-

to nel lato ovest dell’isola, come ad esempio ai Frassitelli o a Forio.

Ma fino a qualche decennio fa esistevano anche viti maritate a pioppi secolari, di cui qualche raro esempio resta forse in località Chianole a Barano.

Soprattutto in seguito all’esponenziale incremento demografico avvenuto tra la metà del 1500 e l’inizio del 1900 - quando la popolazione isolana passa da 3400 a 31000 unità – si diffonde la pratica di viticoltura alta. Molti appezzamenti di terra fino ad allora destinati all’agricoltura vennero usati per costruire case, per questo la popolazione rurale fu costretta ad usare al meglio il poco spazio che le rimase: mentre in alto coltivava l’uva, in basso, fra gli spazi delle vigne, poteva tranquillamente continuare a coltivare il resto, addirittura alberi da frutta, che spesso diventavano proprio i tutori delle viti.

Resta quindi una ideale suddivisione dell’Isola in base alle tecniche di coltivazione, che ricalca le tradizioni antiche. Da una parte l’utilizzo di tutori secchi o di viti corte tagliate “alla greca” – che dessero uve quantitativamente inferiori ma dal maggiore tasso alcolico -, dall’altra l’uso del sostegno vivo ad alberello e di spalliera “latina” che poi ha dato origine alla pergola.

La viticoltura cosiddetta “eroica” ha disegnato il paesaggio isolano tracciando perimetri e creando suggestive terrazze sul mare. Questi terrazzamenti sono sostenuti dalle parracine, muri a secco costruiti con pietra tufacea, la stessa che veniva utilizzata per la costruzione dei palmenti - dove un tempo l’uva veniva pigiata a piedi nudi – e della pietra torcia, utilizzata come peso per la spremitura delle uve in una fase successiva.

La produzione del vino è stata di cruciale importanza per l’Isola, sia per consumazione in loco che per l’esportazione di uve e vini. Oggi undici aziende vitivinicole destinano oltre 400 ettari di vigneti alla produzione del vino d’Ischia, bianco e rosso, uno dei primi vini in Italia ad avere la Denominazione di Origine Controllata.

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a Forio di veramente libero rimarra’ solo quel che resta dell’arenile di Cava dell’Isola

DoMeNIco savIo aTTacca l’aMMINIsTrazIoNe “GIU’ le MaNI Dalle sPIaGGe lIbere” • di Domenico Savio

F

orIo - Ci saranno servizi privatizzati e a pagamento su tutte le spiagge attualmente libere del paese, che saranno assegnati a privati e che, conoscendo passate e tristi esperienze, la faranno da padrone piazzando ombrelloni, occupando pezzi di spiagge e creando problemi a coloro che non vogliono o non possono usufruire di servizi a pagamento. È una vergogna amministrativa, politica e sociale.

La pulizia delle spiagge, la sicurezza della balneazione e i servigi igienici devono essere garantiti dal Comune, mentre eventuali servizi consistenti nella disponibilità di ombrelloni, sedie a sdraio, lettini, bar e ristorazione devono essere assicurati dallo stesso ente pubblico a prezzi popolari accessibili a tutti!

L’amministrazione di Francesco Del Deo ha preparato un altro colpo di mano contro residenti e turisti, che d’estate si recano sulle spiagge per bagnarsi e prendere il Sole.

Ha stabilito nuove “Norme di utilizzazione del litorale marittimo per finalità turistiche e ricreative”, che definiscono spiaggia totalmente libera solo quel che resta della

spiaggia libera (SL) di Cava dell’Isola, tutte le altre spiagge attualmente libere diventeranno SPA (Spiaggia Pubblica Attrezzata), da San Montano a Citara, dove il Comune potrà individuare, mediante apposita procedura di appalto, un soggetto affidatario dei servizi minimi e gratuiti da erogare obbligatoriamente, come pulizia, assistenza e salvataggio dei bagnanti e servizi igienici adeguati, anche per i diversamente abili, mentre sarà consentita la presenza di servizi a pagamento, come noleggio di ombrelloni e natanti, sedie a sdraio, lettini, chioschi bar, spogliatoi, docce, eccetera. Viene indicata

come spiaggia libera (SL) quella striscia, interdetta alla balneazione, di 16 metri lineari esistente a San Francesco sotto il promontorio di punta Caruso, mentre quella esistente a Citara sotto Agnone viene persino e totalmente ignorata. Insomma, conoscendo passate esperienze del genere, anche alla luce di inefficienti servizi di controllo e di sanzioni da parte del Comune, questi affidatari potranno farla da padrone sistemando ombrelloni, occupando parte dell’arenile e creando problemi a residenti e turisti che non intendono o non possono usufruire dei servizi a pagamento. L’ex

spiaggia libera alla Chiaia, gestita dall’attuale stabilimento balneare Blumar, rimarrà destinata a spiaggia pubblica attrezzata per disabili (SPAD), dove varranno le stesse condizioni delle spiagge pubbliche attrezzate.

Comunque, come avverranno le procedure di appalto e i soggetti affidatari come saranno individuati, per conoscenza diretta oppure l’Amministrazione comunale pubblicizzerà tali possibilità di lavoro autonomo attraverso la stampa e manifesti affissi nel paese o saranno riservate solo a coloro che avranno la fortuna di venirlo a sapere tramite conoscenza,

considerato che nella proposta di Regolamento ciò non è specificato?

Però all’art.5, concessioni demaniali, è scritto “Dalla data di approvazione del presente Regolamento è vietato, fino all’approvazione del Piano di Utilizzazione delle Aree del Demanio Marittimo (PUAD), con finalità turistiche e ricreative, da parte della Regione e del conseguente Piano comunale, il rilascio di nuove concessioni demaniali, finalizzate all’installazione di nuove strutture balneari. Sono fatti salvi i procedimenti afferenti alle nuove istanze, inoltrate prima dell’entrata in vigore del presente Regolamento…”

Sino a questo momento non ci risulta che la Cittadinanza sia stata informata di tale scadenza alimentando, così, il legittimo sospetto della solida e vergognosa gestione clientelare della cosa pubblica.

L’art.9 del Regolamento nelle zone di costa bassa con scogliera prevede che il Comune, in alternativa al rilascio della concessione demaniale e mediante apposita procedura di appalto, può consentire l’installazione di pedane e la presenza di servizi riservati principalmente alla balneazione. Dunque, ci risiamo con

le pedane, che sottraggono spazi liberi importanti alla collettività e che costituiscono veri obbrobri ambientali.

Intanto oggi martedì 10 marzo 2015 alle ore 10,00 si riuniscono la 1^ e 2^ commissione consiliare permanente, di cui noi facciamo parte, dove l’Amministrazione comunale approverà a maggioranza il Regolamento per la privatizzazione dei servizi balneari su tutte le spiagge attualmente libere del Comune e per l’installazione delle pedane sulle zone di costa bassa con scogliera.

Il gruppo consiliare del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista da oggi si batterà prima nelle Commissioni consiliari e poi in Consiglio comunale contro l’installazione delle pedane e per la concreta libera fruizione di tutte le attuali spiagge libere del paese prevedendone il loro progressivo ampliamento e affinché la pulizia, l’assistenza e salvataggio dei bagnanti e i servizi igienici adeguati, anche per i diversamente abili, siano garantiti gratuitamente dal Comune mediante le insostenibili imposte che già vengono fatte pagare ai cittadini e la tassa di soggiorno imposta ai turisti…

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iSoLa •

12 - 18 marzo 2015

quando gli interessi politici colpiscono i progetti sociali e culturali

casaMIccIola TerMe e Il servIzIo cIvIle TaroccaTo … TroPPe PerPlessITÀ!

• di Sara Mattera

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asamICCIola - Titoli di studio e di formazione non valutati in modo equo, candidati non ammessi ai colloqui senza una spiegazione plausibile e altri che, pur avendo ottenuto un punteggio bassissimo, sono rientrati nella rosa dei venti fortunati idonei selezionati. Si chiama servizio civile, ma nel caso del comune di Casamicciola Terme, di civile ha avuto ben poco,a partire dall’organizzazione.

Infatti, il bando del servizio civile, denominato, “progetto Informatutti” che si poneva l’obbiettivo di migliore il servizio di assistenza, informazione e organizzazione degli uffici comunali, era uscito a metà ottobre,ma i colloqui si sono svolti soltanto il 30 e il 31 dicembre scorso , a ridosso dello scadere della presentazione definitiva del progetto e dei candidati selezionati all’ente del servizio civile nazionale. Quando poi, qualche settimana fa, sono state pubblicate le graduatorie definitive, è scoppiata la bufera.

Nel bando vi era scritto che il 20 % dei posti sarebbero stati riservati a tutti quei candidati che pur possedendo solo

la licenza media, avrebbero mostrato una buona predisposizione e un grande interesse per il progetto. Predisposizione che sarebbe stata valutata in sede del colloquio, ma la cui postilla sopra citata non è stata difatti rispettata, in quanto alcuni dei candidati selezionati con riserva hanno ottenuto un punteggio bassissimo, tanto da finire agli ultimi posti della graduatoria.

Se a questo poi aggiungiamo che i titoli conformi al progetto, posseduti da alcuni candidati,non sono stati valutati in modo adeguato perché a quanto pare, “secondo la legge ai fini valutabili per il servizio civile varrebbero solo i titoli ottenuti dai corsi di formazione, e quindi alle certificazioni e altri attestati affini non è possibile dare punteggio alcuno”, il quadro

della bufala e del concorso taroccato va completandosi.

Tante anomalie che hanno lasciato molto perplessi i giovani presentatisi ai colloqui, e la cui intelligenza è stata decisamente offesa non solo da tentativi di dare spiegazioni poco plausibili in merito alla graduatorie ,ma anche dal continuo sottolineare che non vi erano stati fatti alcuni favoritismi da parte di

chi aveva l’incarico di gestire le selezioni. Peccato che, invece, nei venti candidati la gran parte dei selezionati siano stati proprio i cosiddetti “raccomandati”, parenti di chi lavora nel comune o semplicemente rappresentanti di un alto bacino di voti utili per elezioni future. Un servizio civile, insomma, che pare sia stato destinato ai favoritismi della classe politica e amministrativa del comune di Casamicciola piuttosto che alla vera causa dell’esistenza del progetto.

Per chi non lo sapesse, infatti, il servizio civile nazionale è nato nel 1972 in alternativa al servizio di leva obbligatorio per quanti preferissero servire la nazione non imbracciando le armi, ma impegnandosi in attività socialmente e culturalmente utili. Nel 2005, il servizio civile è diventato volontario e non più istituito in alternativa al servizio militare. Un’ opportunità per tutti i giovani di età compresa dai 18 ai 28 anni che vogliano fare un esperienza formativa retribuita diversa dalle solite e al tempo stesso una buona occasione anche per gli enti nazionali e comunali di migliorarsi socialmente, istituzionalmente e cultural-

mente attraverso i progetti del servizio civile. Obbiettivi che purtroppo ancora una volta nel contesto isolano, ma anche italiano, sono stati spesso dimenticati generando cosi amarezza .Amarezza di chi vuole davvero partecipare ai progetti e fare nuove esperienze , amarezza di chi con titoli di studio e competenze vede continuamente sfumarsi le opportunità date invece a chi magari di competenze e interessi reali non ne ha, ma solo conoscenze importanti, l’amarezza nel vedere la propria intelligenza offesa da chi invece dovrebbe avere l’obbligo soprattutto morale di tutelare gli interessi dei giovani e di determinati progetti; l’amarezza nel vedere qualcuno vantarsi delle conoscenze che ha e che possono regalargli un posto di lavoro, ma soprattutto la delusione più grande: quella di rendersi conto che in Italia e nella nostra isola non è possibile portare avanti progetti culturalmente e socialmente interessanti senza che la politica non arrivi a macchiarne le buone intenzioni con i suoi soliti “magheggi” e a svalutarne così completamente il valore.

TUTTI I LUNEDÌ MERCOLEDÌ E VENERDÌ Lunedì • ore 11 Pilates Mercoledì • ore 14 Zumba step • ore 11 Pilates • ore 15 Circuito Funzionale • ore 14 G.A.G. • ore 16 Brekdance • ore 15 Lamboaerobica • ore 17 Brekdance • ore 16 Baby dance • ore 18 Hip Hop • ore 17 Hip Hop • ore 19 Hip Hop • ore 18 Hip Hop • ore 20 Zumba • ore 19 Hip Hop • ore 20 Zumba Step

Venerdì • ore 11 Pilates • ore 14 Zumba step • ore 15 Total Body • ore 16 Baby dance • ore 17 Hip Hop • ore 18 Hip Hop • ore 19 Hip Hop • ore 20 Zumba

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• EConomia

12 - 18 marzo 2015

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ASCOM NEWS a cura di Marco Laraspata

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per informazioni ed iscrizioni la segreteria  aperta dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 18.00 alle 20.00

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ATTUALITA' •

12 - 18 Marzo 2015

Sabato 7 marzo, presso la sede dell’Associazione politico-culturale “20 luglio” a Lacco Ameno, si è tenuto un incontro per parlare della vita e delle idee di Ipazia

SERATA PER IPAZIA • di Henry Camilo Bermudez

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ORIO - La libertà di pensiero, di espressione e la parità dei sessi sono state le tematiche principali dell’incontro su Ipazia visto che il personaggio in questione incarna al meglio questi ideali, o meglio diritti, che ancora oggi, a distanza di milleseicento anni dalla sua morte, stentano a essere riconosciuti ed elargiti a tutti.

Ipazia non è un nome comune, infatti dalla sua etimologia veniamo a sapere che vuol dire altissima, sublime e tale lo è stata la sua vita, come la leggenda che dalla sua abominevole morte ha avuto origine. Ipazia nacque attorno al 370 d.C. ad Alessandria d’Egitto e fin da giovanissima, sotto l’influsso positivo del padre Teone, si avviò agli studi della matematica e dell’astronomia dimostrando però di avere anche delle ottime inclinazioni verso la filosofia abbracciando le idee di Platone. Di lei non ci sono rimaste opere e quindi molte sue notizie le apprendiamo dagli scritti del suo allievo Sinesio, che ci mettono in evidenzia le enormi conoscenze astronomiche della sua insegnante. La grandezza di Ipazia sta nel fatto che, come altri matematici e astronomi del suo tempo, non considerava l'opera di Tolomeo come la parola definitiva in fatto di conoscenza astronomica, anzi essa era ritenuta una semplice ipotesi matematica perché era necessario proseguire le ricerche per una più adeguata

comprensione della natura e della disposizione dei pianeti nell'universo. Dal punto di vista filosofico si è detto che era una fervida sostenitrice del platonismo e tali notizie le abbiamo sempre da Sinesio che riteneva Ipazia la più naturale e diretta erede delle teorie di Platone e Plotino che tanto erano state discusse, approvate ma anche criticate nei secoli precedenti. Di stampo pagano, Ipazia si trovava in disaccordo con il cristianesimo che in quel periodo, grazie all’editto di Tessalonica del 380 d.C., era la religione ufficiale. Di conseguenza tutte le altre religioni, come il paganesimo, erano minoritarie dal punto di vista dei fedeli e per questo più vulnerabili alle prevaricazioni cristiane che non si fecero attendere. Infatti nel 391 d.C. Teodosio emanò dei decreti con in quali si dava inizio a una vera e propria “caccia” ai pagani perché ritenuti eretici.

In pochi anni vennero bru-

ciate biblioteche, contenenti volumi di inestimabile valore, e templi pagani che erano memorie di un glorioso passato.

Essendoci in corso una vera e propria guerra di religione, a cui i cristiani da sempre ci hanno abituato, ci furono delle vere e proprie liste di “proscrizione” con le quali si dovevano eliminare personaggi importanti che erano legati al mondo pagano e che potevano interferire con la religione cristiana. Cosi anche la nostra Ipazia venne ritenuta pericolosa e venne presa di mira dal vescovo Cirillo il quale ordinò la sua uccisione nel marzo del 415 d.C. Fu una morte assai cruenta e macabra visto che alcuni monaci cristiani la fecero prima cadere da un carro, per poi denudarla e massacrarla a furia di bastonate e colpi di cocci di vasi rotti. In nome della fede cristiana, i monaci non si fermarono davanti al cadavere della donna. Infatti continuarono a infierire sul suo corpo

smembrandolo e bruciando tutti i pezzi affinché non rimanesse alcuna traccia della martire. A distanza di sedici secoli, Il caso di Ipazia è sicuramente uno dei più efferati femminicidi messi in atto dai cristiani e tale elemento

deve farci riflettere in maniera profonda. La religione, che dovrebbe essere armonia interiore ma che più volte sfocia nel fanatismo, rischia sempre più di essere causa di guerre e odi nei confronti di chi ha una fede diversa. E

sicuramente tale problema attanaglia ancora la nostra società poco aperta verso “l’altro” e verso le convinzioni religiose di quest’ultimo. Durante il nostro incontro grazie a Lucio Iacono, presidente dell’Associazione “20 Luglio”, sono stati letti dai presenti alcuni passi di libri che ancora di più ci hanno fatto capire la grandezza di Ipazia e della sua figura, che ha affascinato migliaia di scrittori che si sono occupati di lei. Dopo le letture e dopo un sano dibattito, che ha animato la serata, è stato possibile vedere il film “Agorà”, regia di Alejandro Amenabar, che ripercorre in maniera semplice ma esaustiva le vicende di Ipazia e del suo periodo. In alcune scene del film vediamo la forte presa di posizione dei cristiani quando distruggono barbaramente papiri e sculture antiche. Tutto questo grazie anche ad attori e sceneggiatori che hanno saputo tirare fuori il meglio di loro per offrire allo spettatore un capolavoro cinematografico.

Comunque possiamo assolutamente annoverare Ipazia nel cerchio dei martiri che si sono battuti per la causa del libero pensiero e della libertà di professare la propria fede.

Concetti che purtroppo ancora oggi, nonostante il progresso, vengono poco tenuti in considerazione viste le guerre che scaturiscono dal calpestamento di quest’ultimi. Guerre e conflitti che si impongono in maniera prorompente nella società odierna e che in noi dovrebbero, almeno, suscitare grande scalpore e perplessità.

ALL’EUDISHOW LA PRESENTAZIONE DEI CAMPIONATI MONDIALI DI APNEA OUTDOOR

S

i è svolta nella splendida cornice della mostra fieristica Eudishow, domenica 8 Marzo u.s., la presentazione della 1^ edizione dei Campionati Mondiali CMAS di Immersione in Apnea Outdoor (specialità: assetto costante e jump blue), in programma in località Sant’Angelo – Isola d’Ischia (NA), dal 4 all’11 Ottobre 2015. Alla presentazione, andata in scena nello spazio denominato “Apnea Theatre”, hanno partecipato, in qualità di relatori, il Presidente Federale, Prof.

Ugo Claudio Matteoli, il Segretario Generale CMAS, Hassan Baccouche, il Presidente di Apnea Outdoor World Championships Ischia Island 2015 (Comitato Organizzatore dell’evento), Prof. Alberto Azzali, il Presidente del Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, Dott. ssa Donatella Migliaccio, e il Responsabile Amministrativo della medesima Area Marina Protetta, Dott.ssa Anna Di Scala. Inoltre, in veste di testimonial della manifestazione, erano presenti, al tavolo dei relatori, gli atleti

Michele Tomasi e Alessia Zecchini, detentori, rispettivamente, del Record Mondiale CMAS di Apnea in Assetto Costante senza Attrezzi (-71,00 m) e del Record Mondiale CMAS di Apnea in Assetto Costante con Attrezzi (-86,00 m). All’iniziativa, contraddistintasi per il folto e variegato pubblico presente, hanno preso parte anche il Prof. Carlo Allegrini

(Vice Presidente del Comitato Organizzatore), Stefano Floris e Roberto Leone (membri del Comitato Organizzatore), Michele Geraci (Direttore di Gara) e Pietro Sorvino (collaboratore del Comitato Organizzatore).

La presentazione, conclusasi in un clima di generale entusiasmo, ha fornito l’ennesima dimostrazione di come l’apnea outdoor e,

in particolar modo, la specialità dell’assetto costante siano sempre in grado di suscitare un fascino e un interesse davvero ineguagliabili, sia tra gli addetti ai lavori che tra i semplici appassionati, per i quali sono in atto tutta una serie di iniziative per renderli quanto più possibile partecipi di questa importante e attesissima sfida organizzativa.

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• TEATRO

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Rubrica teatrale | L'altra parete... voci e velluto! •

Testo e regia di Vincenzo Salemme: ipocrisia e invidia ci fanno ridere e riflettere!

“L’amico del cuore”

al Teatro Augusteo con Biagio Izzo Al Teatro Delle Palme torna “Menecmi – Due gemelli napoletani” con Tato Russo, spettacolo che diverte da oltre 30 anni. In scena fino a domenica 15 marzo.

• di Francesco Esposito

N

APOLI – Venerdì 13 marzo, dopo il successo a Roma e Foggia, Biagio Izzo debutta a Napoli al Teatro Augusteo con “L’amico del cuore” di Vincenzo Salemme. Si tratta di una commedia del 1991. quando nello stesso anno fu rappresentata da Salemme era un atto unico e si intitolava “L’ultimo desiderio”. Negli anni successivi l’autore sentiva che la commedia aveva una potenzialità maggiore e decise quindi di scrivere “L’amico del cuore”, ampliandola e separandola in due atti. Nel 1998, invece, la commedia diventò un film, il primo lungometraggio da regista di Salemme, ed ebbe il trionfo che tutti conosciamo.

Adesso l’autore ha avuto la possibilità, grazie alle meravigliose doti artistiche e comiche di Biagio Izzo, di mettere nuovamente in scena lo spettacolo teatrale, stavolta ricoprendo il ruolo di regista. «Dalle prime letture – spiega Salemme nelle note di regia – mi sono reso conto che la commedia, dentro la trama comica, ha una vena di profonda cattiveria.

In questa edizione mi piacerebbe portare in superficie la crudeltà dei

rapporti umani. In questa edizione mi piacerebbe che Michelino Seta diventasse vittima di se stesso, di tutto ciò in cui ha finto di credere, di tutto il suo provincialismo culturale, di tutta la sua mentalità aperta ma solo a parole. E quindi mi piacerebbe che Roberto Cordova diventasse un uomo che coglie nella propria malattia (deve subire un trapianto cardiaco con poche probabilità di sopravvivenza) un’occasione di rivalsa nei riguardi dell’amico più fortunato, quell’amico del cuore, Michelino, che ai suoi occhi appare un uomo di successo per di più sposato con una donna bellissima». I due, infatti, sono amici dall’infanzia e, molto probabilmente, Roberto, pensa che l’amico abbia avuto una vita più facile, più fortunata. Quale occasione migliore quindi per “vendicarsi” di quell’amico che si dice uomo aperto e democratico, quell’uomo che giudica la gelosia un sentimento barbarico, quale occasione miglio-

re per dimostrare che le sue sono soltanto chiacchiere. «Quindi, in definitiva, - continua il regista – mi piacerebbe che questa edizione fosse proprio un duello, in cui l’arma scelta dai contendenti non è la spada ma l’ipocrisia. Il tutto nella tessitura classica della commedia degli equivoci, dove ognuno dei personaggi si veste di un ruolo per nascondere la propria natura più profonda. E su tutti spicca Frida, il sogno. Frida, la bellissima moglie di Michelino, Frida la bionda svedese, Frida ricordo di una Svezia del progresso, la Svezia della libertà, la Svezia senza tabù e senza peccato.

Mi piacerebbe aprire in qualche modo la commedia al pubblico, cioè che ognuno degli spettatori maschi si domandasse: ma se il mio amico del cuore, in punto di morte, mi venisse a chiedere, come ultimo desiderio, di andare a letto con mia moglie, cosa farei? E mi farebbe anche piacere sapere cosa ne pensa la moglie». Biagio Izzo, attore tra i più degni nel moder-

no panorama artistico napoletano, interprete sicuro e deciso, mattatore senza alcuna ombra di dubbio, dice che «la morale di questo testo sta nell’indicare quanto noi ci nascondiamo, senza avere “gli attributi” di dire veramente quello che pensiamo; difficilmente troviamo il coraggio di essere noi stessi e solo la morte riesce ad abbattere i pregiudizi e le formalità, e dà il “diritto” di andare anche dal nostro migliore amico e chiedergli di fare l’amore con la moglie. Il mio personaggio è un giornalista che millanta libertà di sesso, trasgressione, apertura mentale; quando poi gli arriva questa proposte viene fuori la vera persona: bigotto, provinciale e geloso. E nonostante tutto, alla fine, accetta la proposta: ed ecco la cosa grave!». Lo spettacolo resterà in scena al Teatro Augusteo fino a domenica 22 marzo. Al Teatro Delle Palme, invece, giovedì 12 marzo, torna un “grande classico” del teatro napoletano degli ultimi decenni: “Menecmi – Due gemelli napoletani” da Plauto a Shakespeare riscrittura di Tato Russo, che da anni lo porto in scena. Musiche di Zeno Craig e regia di Livio Galassi, è uno spettacolo tutto da ridire, il cui preciso ritmo comico è stato collaudato negli anni, crescendo e diventando sempre più attuale e divertente. « Una versione quella che presenterò nello storico spazio di via Vetriera a Chiaia spiega Tato Russo - che dopo oltre

settecento repliche in trentatre anni di riprese, proverà ad accontentare i diversi gusti del pubblico grazie al riadattamento della celebre opera di Plauto ed alla visione shakespeariana espressa nella Commedia degli Equivoci, accomunando il pensiero dei due autori». Tra gli attori che affiancano il popolare artista vanno citati Rino Di Martino, Clelia Rondinella e Renato De Rienzo. Una messinscena che dopo anni ancora continua a procurare incontenibili risate. Il pubblico la considera addirittura “curativa”, riconoscendo finalmente la comicità vera rispetto a quella propinata dai comici di oggi. Alla domanda “cosa hanno in comune con il teatro napoletano Plauto e Shakespeare”, Russo risponde «il fatto di essere grandi autori di teatro. Come affermava Viviani, per esprimersi attraverso la scrittura vi sono tanti mezzi, come ad esempio la saggistica e la narrativa, ma per scrivere di teatro occorre parlare al pubblico con intelligenza».

Seguendo quegli stessi schemi della “fabula palliata”, cui s’ispirò Plauto, ed aggiungendo ad un pizzico di satira politica, con un’abbondante manciata di Shakespeare, Tato Russo punterà ancora a tutto tondo sulla “commedia degli equivoci”, spaziando tra i canoni del grande autore latino e del celebre commediografo inglese. Lo spettacolo resterà in scena al Teatro Delle Palme fino a Domenica 15 marzo.

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• uNA NONNA SpEciAlE

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Parrucche, trucchi, smalti e tanta simpatia per un duo speciale

una nonna sPrinT Quando amore e’ sinonimo Immacolata Borriello è una simpaticissima signora di 80 anni, che ultimamente sta letteralmente spopolando sul web grazie agli sketch con il nipote Michele Schiano, noto al mondo musicale isolano per le sue kermesse canore. Un momento intimo che i due protagonisti della nostra storia hanno voluto condividere con tutto il mondo.

Ecco il perché

• di Annamaria Punzo

U

na vita come tante, passata a prendersi cura della propria famiglia e dell’amore della propria vita, senza stancarsi o tirarsi mai indietro. Nonna Immacolata è l’esempio perfetto di un’esistenza dedita alla passione e al tempo stesso al sacrificio. Michele, il nipote, ogni giorno sceglie di raccontare la signora Borriello, “la nonna di tutti” come lui stesso ama definirla, sottolineandone la passione, la vitalità e l’eterna giovinezza che in questa donna regnano sovrani. Una testimonianza forte da raccontare proprio

per dare coraggio e vera speranza a chi vive costantemente il problema della malattia, della fatica psicologica di veder spegnersi lentamente chi si ama di più, senza mai smettere di lottare.

Michele, tu sei la voce e la memoria di tua nonna.

Ogni giorno le dedichi il tuo mondo coinvolgendola in video che stanno spopolando online. Parlami di lei Semplicità e umiltà forse sono questi gli aggettivi che descrivono mia nonna. Ma in effetti aggiungerei anche tanta umanità . Una donna di 80 anni nata a Napoli da papà Luigi,all'epoca caposquadra portuale e da mamma Concetta un’ umile casalinga. Primogenita di 4 figli aveva un rapporto bellissimo, mi raccontava, con le sorelle Anna e Vincenza e grande stima per il fratello Antonio. Fu grazie a una vacanza ad Ischia che conobbe Nonno Mimì quello che diventerà l'amore eterno della sua vita, talmente forte da decidere di lasciare la sua Napoli e trasferirsi qui.

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uNA NONNA SpEciAlE •

12 - 18 Marzo 2015

di FamigLia

sketch, l’avrebbe aiutata a stare meglio?

Mia nonna quest'estate si è sentita male a causa di un ictus. Io pur non avendo mai perso le speranze ho iniziato a rispolverare qualche nostro video ...perché devi sapere che l’idea dei video è' una storia vecchia.

Il nostro rapporto è stato spesso immortalato dalle mie telecamere: ricordo che un giorno mio nonno Mimì si arrabbiò tantissimo e distrusse la cassetta registrata da me e mia nonna sotto i piedi. Ma rivedere alcune cose con lei ci ha portati a sorridere a dimenticarci del suo malanno che tra risate e voglia di vivere è' passato velocemente. Non sono i video a farla stare bene ma

il rapporto che ha con i figli con i nipoti ...i travestimenti, le parrucche, le storielle che le racconto e che la fanno divertire e arrabbiare sono quelli gli ingredienti che hanno contribuito alla sua lucidità e veloce guarigione.

La forza di tua nonna siete voi, i suoi cari, ma cosa succede quando qualcosa non va? Come si concilia il tuo stato emotivo con quello fisico di tua nonna?

Quando qualcosa non va purtroppo quasi tutti noi asciughiamo le lacrime e tante volte senza alcun pentimento e timore anche quando si pensa al peggio mi illumino di fantasia per darle Luce e coraggio... Continuo ad essere il suo giulla-

re a prescindere da tutto....

L'ho fatto anche tempo fa all'ospedale, durante il ricovero, e se per caso cade una lacrima faccio finta di niente e vado avanti, per lei.

Cosa suggerisci a chi vive una condizione come la tua? Stare vicino con il cuore e non con il corpo e basta... penso sia un messaggio fondamentale Si, ma soprattutto è bello non fossilizzarsi solo sul passato ma avere buoni propositi per il domani perché l'età a volte è' solo un dato anagrafico e la vita continua …

Michele, ultime battute, dedica un saluto speciale dal Corriere dell’Isola alla tua “Regina” Grazie nonna per avermi

CENTRO SPORTIVO

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dato la tua gioia, le tue lacrime, attraverso la tua meravigliosa essenza. A volte sono sorrisi mentre altre lacrime, ma sono certo che il nostro sarà un rapporto eterno. Gli anni passano e tu diventi sempre più dolce: mi porti nei tuoi sogni e mi racconti di quando ti innamorasti del nonno, quel ragazzo solare che ti portava in giro per l'isola a

piedi nudi, e di come tu non capissi quanto poco bastasse per essere felici. Se chiudo gli occhi vedo i tuoi e se ascolto il cuore sento te. Sono più che convinto che nessuno mai potrà distruggere il nostro grande sentimento quello che portiamo dentro.

Grazie ancora per il tuo insegnamento e per il tempo prezioso che ci dedichiamo.

Un grazie da parte del web,

perchè scrivono a migliaia per raccontare della nonna che non hanno mai avuto e che vedono in te, che hai conquistato i loro cuori!

Cuori di chi è in fin di vita e ritrova il sorriso grazie a te, dei tanti italiani che ti seguono da tutto il mondo.

Sono questi i grandi messaggi che fanno di te la regina di cuori. Grazie nonna.

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• RubRicHE

ASCOM NEWS a cura di Marco Laraspata

un nuoVo ProTocoLLo d’inTesa Fra anTiTrusT e guardia di Finanza Per raFForzare La coLLaBorazione

I

l 19 febbraio 2015, presso il Comando Generale della Guardia di Finanza, il Comandante Generale del Corpo, Gen. C.A. Saverio Capolupo, e il Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Prof. Giovanni Pitruzzella, hanno siglato il nuovo protocollo di collaborazione per la tutela della concorrenza, del mercato e del consumatore.

L’accordo, che rinnova una linea di partenariato già operativa da diversi anni, abbraccia nuove aree di intervento, in linea con le più ampie competenze riconosciute all’Autorità negli ultimi anni, con particolare riguardo al settore delle pratiche commerciali scorrette, del Rating di legalità e al controllo sul commercio di prodotti agricoli e agro-alimentari.

In un quadro di generale rafforzamento delle sinergie operative tra il Corpo e l’Antitrust, l’intesa regola anche i profili organizzativi per attività di carattere didattico

Gli Uomini di Mondo di nuovo in scena il 13, 14 e 15 marzo alle ore 21:00 al teatro Polifunzionale

L’uomo cHe scamBiÒ

sua mogLie Per un caPPeLLo

C

in favore del personale delle due Istituzioni interessate.

Nel corso della cerimonia, il Comandante Generale ha ribadito l’importanza che la tutela delle libertà economiche e la salvaguardia dei diritti dei consumatori assume per sostenere lo sviluppo e la crescita del Paese, assicurando il pieno supporto della Guardia di Finanza nello svolgimento delle funzioni attribuite all’Autorità.

Al termine dell’incontro, il presidente Pitruzzella ha sottolineato “l’importanza e l’efficacia di questo rapporto di collaborazione, al servizio e in difesa del cittadino consumatore”, rinnovando il ringraziamento alla Guardia di Finanza che opera al fianco dell’Autorità.

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12 - 18 Marzo 2015

è un vecchio piano Bösendorfer, c’è la filosofia Kantiana, ci sono strade trafficate, il jazz e un ritorno al medioevo. Ci sono personaggi curiosi, insoliti, affetti da malattie lontane eppure più vicine di quanto uno immagini. Lo spettacolo teatrale “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” degli Uomini di Mondo è in scena il 13, 14 e 15 marzo alle ore 21:00 al teatro Polifunzionale per l’Ischia Teatro Festival. Lo spettacolo dà vita alle figure, alle azioni, alle parole dell’omonimo saggio di Oliver Sacks. L’adattamento di Corrado Visone regala una panoramica su un mondo di personaggi assurdi, vittime di malattie neurologiche, eppure profondamente umani. Il dottor Sacks offre la doppia immagine di medico e drammaturgo, in un dialogo continuo con il suo pensiero.

Egli racconta la bellezza del cervello, la sua infinita capacità di modellarsi agli eventi, con stupore e meraviglia. I personaggi rivelano un mondo di malattie dai contorni indefiniti, e di difficile comprensione da parte dei “sani”.

Lo spettacolo teatrale accoglie questo mondo di disperazio-

la malattia e combatte per sopravvivere. Si è immaginato il suo studio, con una vetrata aperta sul traffico di New York, negli anni ottanta. Lo spettacolo mette in scena corpi di persone affette da patologie neurologiche di diversa natura, con un sottofondo jazz per piano solo.

Sono corpi estremamente comici, se non fossero anche e soprattutto drammatici. ne e redenzione, di incredulità e di capacità di adattamento, con il sottofondo di una partitura jazz. La regia di Valerio Buono gioca con le ombre, con una vetrata che fa da sfondo e confine tra normalità e anormalità. Un racconto in atto unico, di emozioni, sentimenti, reazioni, meraviglia per la straordinaria molteplicità dell’universo.

Tutti noi viviamo di certezze.

A volte sono inconsce, altre sono scontate. La memoria, la vista, le percezioni sensoriali fanno parte del nostro essere.

Ma cosa accade quando si perde la capacità di riconoscere, di ricordare, di “essere” nel vero senso della parola?

Lo spettacolo “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” indaga sul vuoto

che crea la malattia neurologica all’interno della persona.

I personaggi presentano storie vere, raccolte in anni di ricerche da Oliver Sacks, l’autore dell’omonimo libro.

Il suo interesse va soprattutto a come la persona affronta

Si cerca di fondere insieme il romanzo, la narrazione, il teatro, la musica, per scoprire che sono esattamente queste cose qui che regalano alle persone una fondata speranza di salvezza.

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• SPORT

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I gialloblu prendono un'altra batosta a Pagani e si ritrovano sempre più giù in classifica. Adesso due sfide difficili contro Casertana e Juve Stabia, ma la società non perde occasione per creare ancora più confusione con dichiarazioni inopportune.

Nel frattempo anche Iodice ammette che la rivoluzione di gennaio è stata esagerata

ISCHIA, COSÌ PROPRIO NON VA • di Pancrazio Arcamone

I

SCHIA - Il tanto atteso riscatto non c'è stato.

Con Catanzaro e Paganese l'Ischia riesce a racimolare la miseria di un punticino. Adesso, dopo il cocente 4-0 patito con la squadra di Andrea Sottil, la classifica si fa sempre più preoccupante.

A questo punto il rischio di diventare fanalino di coda, e retrocedere direttamente nel limbo dei dilettanti, è più che reale. E questo nonostante una Reggina che continua a perdere e un Savoia che sembra sempre più prossimo ad una pesante penalizzazione. Come se non bastasse, l'Ischia è attesa adesso da due partite delicatissime: a meno di clamorosi colpi di scena, sarà problematico – se non impossibile – racimolare punti con Casertana e Juve Stabia, squadre che senza mezzi termini puntano ai play-off. In tutto questo, la società, anziché adoperarsi per rendere l'ambiente più sereno, componente indispensabile per far bene, fa di tutto per rendere l'impresa sempre più complicata. Dopo le gratuite prese di posizione di Pino Iodice contro i vertici federali, che hanno scatenato il putiferio che tutti sappiamo, con ritorsioni verso la società che non possono essere escluse a priori, l'ineffabile direttore generale, o segretario che dir si voglia, si è lasciato andare ad altre perle di saggezza, che fanno il paio con quelle dette qualche giorno prima da Vichy Di

Bello. In pratica le figure che allo stato attuale, visto le cariche che ricoprono, dovrebbero adoperarsi per infondere serenità e fiducia, non hanno trovato di meglio da fare che annunciare il loro addio al termine della stagione. Nulla questua sul fatto che, nel caso del porta chiavi del “fu” presidente, qualcuno possa legittimamente dire basta nel portare avanti un discorso sociale, come può essere il calcio, quando non ha più stimoli. Ma è ridicolo se a fare questo è un dipendente.

Da stipendiato qual è farebbe bene a chiudere la ciabatta, visto che le sue incaute uscite causano solo danni al suo datore di lavoro. Come era facile prevedere, la cosa ha finito per mandare in estasi la tifoseria, che sui social network hanno commentato con giubilo la lieta novella.

Tra le parti la scintilla della stima non è mai scoccata; insomma, dire che Iodice non è stato mai amato non è un esagerazione. A differenza di quanti lo hanno preceduto in passato, non lascia un gran ricordo di sé, anche perché – oltre al fatto di essersi servito del nome dell'Ischia per ritagliarsi uno spazio mediatico in tutta la penisola – probabilmente sarà ricordato per l'incapacità nell'organizzare una società. Sotto questo aspetto la disorganizzazione la fa da padrone, basti pensare che col Catanzaro non sono state diramate neanche le formazioni, e i poveri giornalisti in tribuna stampa si sono dovuti arrangiare per dare un

COSÌ IN CAMPO MERCOLEDÌ SERA Il tabellino del match tra gialloblu e azzurrostellati

PAGANESE ISCHIA ISOLAVERDE

4 0

PAGANESE (4-3-1-2): Casadei; Tartaglia, Perna, Moracci, Bolzan (34’ Donida); Vinci, Bergamini, Malaccari; Deli (69’ Longo); Aurelio (74’ Russini), Girardi. A disp.: Novelli, Galoppo, Franco, Biaschi. All. Sottil.

ISCHIA (3-5-2): Mennella; Impagliazzo (62’ Verachi), Caso, Sirignano; Bruno, Finizio (74’ Fumana), Gerevini (62’ Alvino), Millesi, Armeno; Ciotola, Infantino. A disp.: Giordano, Bassini, Chiavazzo, Bulevardi. All. Maurizi.

Arbitro: Colarossi di Roma (Quitadamo-Antonacci).

Marcatori: 6’ Bergamini (P), 66’ Vinci (P), 81’ Russini (P), 92’ rig. Girardi (P).

Spettatori 300 circa con una trentina di ospiti giunti da Ischia. Ammoniti: Finizio (I), Caso (I), Tartaglia (P), Girardi (P). Angoli 5-3. Recuperi: 2’-3'st.

Note: A fine gara i giocatori dell'Ischia hanno avuto un lungo colloquio con i tifosi, che ovviamente non hanno gradito la seconda debacle consecutiva in trasferta

classifica LEGA PRO GIRONE C

CLASSIFICA

nome al volto dei ventidue in campo. Incredibilmente, al triplice fischio, il tuttologo Trani si è preoccupato di consegnarle in sala stampa. Per pietà, ridateci il buon Monti che come addetto stampa è stato una figura eccellente.

Il prossimo impegno casalingo è con la Casertana, un'altra delle pretendenti al salto di categoria. Tanti ex isolani militano nella formazione di terra di lavoro. A cominciare da Sasà Campilongo allenatore al cui nome è legato il ritorno in lega pro, dopo quasi un ventennio di purgatorio tra i dilettanti, per seguire con i vari Mattera, Tito, Cunzi e Rainone. In pratica l'ossatura di quell'Ischia che dettava legge su tutti i campi, giocatori che attualmente sono tra gli artefici principali delle imprese esaltanti della loro nuova squadra.

Quanta leggerezza nel darli via come fossero quasi inutili suppellettili. Al loro posto

sono arrivati tanti presunti bravi calciatori, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

L'Ischia annaspa in fondo alla classifica con i fini dicitori voluti da Maurizi, che mentre andiamo in stampa è dato per dimissionario, e portati dal “Cireneo” Basile, mentre la Casertana grazie ai suppellettili si trova beatamente li in alto. E come se non bastasse il gioco latita, e questo per esclusivo demerito di un allenatore che non è riuscito a trasmettere nessuna idea in tal senso. In fondo resta problematico dare una propria identità ad una squadra quando si è all'oscuro della materia trattata. L'allenatore romano, anche nei post partita, ha dato spesso segno di confusione quando in modo alquanto distaccato, alle domande più imbarazzanti, ha risposto a monosillabe, gesticolando e muovendo il labbro in modo imbarazzante, lasciando trasparire un

non so che di presunzione e di umana sopportazione, come se i i contenuti delle domande poste fossero prive di qualsiasi senso logico. La filosofia dei piedi invertiti e dei moduli lasciano il tempo che trovano. La gente alle chiacchiere astratte preferisce vedere la palla in fondo al sacco. E questo è il problema vero, perché per raggiungere lo scopo occorre che ci sia qualcuno che ti faccia capire qual è la strada per arrivarci.

E Maurizi in questo non si è dimostrato in grado. A poco è servita la rivoluzione di gennaio, visto i risultati.

Il cammino altalenante non si discosta molto da quello della gestione Porta. Adesso scopriamo che finanche dall'interno piovono critiche per l'aver stravolto la squadra di partenza, che poteva essere migliorata con pochi e mirati acquisti. Toh, ma guarda, le stesse cose che dicevano le penne all'arrabbiata in tempi

1. SALERNITANA 2. BENEVENTO 3. CASERTANA 4. JUVE STABIA 5. LECCE 6. MATERA 7. FOGGIA -1 8. CATANZARO 9. V. LAMEZIA 10. BARLETTA 11. MARTINA F. 12. LUPA ROMA 13. PAGANESE 14. COSENZA 15. MELFI -2 16. MESSINA 17. AVERSA N. 18. ISCHIA 19. SAVOIA 20. REGGINA -1

64 61 54 52 51 50 46 44 39 36 34 33 33 33 31 25 25 23 23 19

Promossa in B la prima in classifica. 2^, 3^ e 4^ ai playoff.

16^, 17^, 18^ e 19^ ai playout.

20^ retrocessa in Serie D PROSSIMO TURNO (30^ giornata): Ischia-Casertana, SavoiaCatanzaro, Melfi-Martina Franca, Cosenza-Lecce, Vigor Lamezia-Benevento, Foggia-Messina, Lupa RomaJuve Stabia, Aversa-Reggina, Barletta-Paganese, Salernitana-Matera non sospetti. Adesso escono dalla bocca perfino di Pino Iodice. Ma allora è proprio vero che quando la nave sta per colare a picco i primi a scappare sono quelli che hanno rastrellato nelle dispense.

L'AVVERSARIA. I falchetti vogliono consolidare il terzo posto. Tanti gli ex gialloblu in campo

CASERTANA, VINCERE PER SOGNARE LA SERIE B

La squadra più in forma del campionato. Così si presenta la Casertana che sabato affronterà l'Ischia Isolaverde in una sfida dai mille significati. La squadra di Mister Campilongo è reduce da tre vittorie e adesso si ritrova al terzo posto: a due punti dalla Juve Stabia, i falchetti sono al momento sicuri di disputare i play-off. In campo con un classico 4-3-3, i rossoblu sono compagine di grande spessore, forti di una rosa qualitativamente eccelsa. Basti guardare la difesa, che può contare su calciatori di categoria superiore come Gianluigi Bianco, classe '88, terzino sinistro con grande esperienza in B che quest'anno si è scoperto bomber avendo già realizzato 5 reti. Sul versante opposte dovrebbe agire Riccardo Idda, anche lui nato ventisei anni fa: si tratta di un giocatore di buona corsa, che – come da estetica “campilonghiana” – sa fare bene tanto la fase di difesa che quella offensiva. Al centro della difesa spicca l'ischitano Peppe Mattera, che dopo un inizio difficile (segnato anche da un infortunio) si è conquistato un posto da titolare. Per Peppe una vita in gialloblu, ma sabato, ne siamo certi, non farà di certo distinzioni. Passando al centrocampo troviamo un fuoriclasse per la categoria come Marco Mancosu, centrocampista classe '88 che ha alle spalle esperienze in Serie A con il Cagliari (13 presenze e un gol in massima serie per lui). Davanti alla difesa agirà il croato Ivan Rajcic, che dopo essere stato vicino alla cessione a gennaio ha trovato la fiducia di Campilongo: l'ex tecnico dell'Ischia non ha voluto rinunciare all'esperienza del mediano, che ha alle spalle un passato in Serie B con Bari e Frosinone. In attacco ecco i pezzi forti della squadra: nel tridente spicca il fantasista Giuseppe Caccavallo, autore di 5 reti in stagione tra Casertana e Paganese, l'ex Gubbio può fare leva su doti tecniche non indifferenti e sull'esperienza accumulata in tanti anni tra i professionisti (classe '87, il suo percorso inizia nel 2006 con il Lecce in Serie B, quando realizzò due reti in undici presenze). Al suo fianco Nicola Mancino, centrocampista cresciuto nel Napoli, autore in due anni a Caserta di quindici reti: in passato ha giocato in Serie B con Grosseto e Ternana, ma i suoi anni migliori sono stati quelli a Foggia in Prima divisione. A chiudere il tridente l'ex Albinoleffe Karamoko Cissè, a quota 7 reti in stagione e autore in carriera di 25 reti tra Serie B e C1. Tanti gli ex della gara: nella Casertana, oltre a Mattera e Campilongo, vanno aggiunti Tito e Rainone, mentre in casa Ischia troviamo gli ex Alvino, Bruno, Chiavazzo e Bacio Terracino. Questi i protagonisti della sfida numero 36 tra le due squadre. I precedenti sono nettamente a favore dei casertani: i falchetti hanno totalizzato 16 vittorie, 7 i successi isolani, 12 i pareggi, 55 i gol fatti dalla Casertana e 25 dai gialloblu. La prima gara tra le due compagini campane risale alla stagione 53-54, quando falchetti si imposero per 5-1 al Rispoli.

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L'Ischia ormai è in picchiata e al momento può sperare solo nei risultati negativi di Reggina e Savoia per evitare l'ultimo posto. Urge una scossa

CALCIO A 5. Isolani sconfitti dalla Turris dopo un buona ripresa: la salvezza si allontana. Foriani raggiunti sul finale

una sQuadra senza anima e senza gioco

viRTuS iScHiA, cHE pEccATO! pAREGGiO pER il FORiO

I

l progetto Maurizi ha fallito, inutile nascondersi dietro l'evidenza. A dimostrarlo l'incredibile batosta patita a Pagani, un 4-0 contro una squadra modesta che non riusciva a vincere addirittura da tre mesi. L'Ischia, insomma, riesce nell'impresa di resuscitare una compagine data ormai in picchiata e lo fa ancora una volta giocando una gara pessima, per giunta senza mai riuscire a rendersi pericolosa sotto porta. Vengono al pettine, così, errori di gestione a più riprese anticipati da certa stampa e che adesso appaiono giganteschi agli occhi di tutti, dal tifoso agli addetti ai lavori. Risulta a questo punto evidente che troppe operazioni di mercato hanno nei fatti snaturato un gruppo di calciatori che a novembre lo stesso Maurizi era stato in grado di scuotere, come attestano le vittorie con Reggina e Lecce. Insomma, e non è una provocazione, il mercato di gennaio ha nei fatti indebolito l'Ischia. Questo è un dato incontrovertibile, anticipato su queste pagine già una settimana fa e ripreso poi da altri organi di informazione: numeri (e calcolatrice) alla mano il tecnico romano ha fatto meglio con i giocatori scelti da Antonio Porta che con i vari Bruno, Caso, Chiavazzo e tutti gli altri che sono arrivati sotto l'impulso suo e del Ds Basile. Adesso non ci resta che sperare in un miracolo, perché è chiaro che da qui alla fine dell'anno bisogna lavorare su questo materiale umano, perché – arrivati a marzo – non c'è più la possibilità di correggere il tiro, acquistare altri giocatori e via discorrendo. Di certo la squadra ha in questo momento assoluto bisogno di una scossa per sperare ancora di potersi giocare le proprie carte con la lotteria

dei play-out. In questo senso, al termine del match con gli azzurrostellati di Sottil, che fa il paio con la tragedia sportiva di Foggia, la scossa sembrava potesse essere rappresentata dalle dimissioni di Agenore Maurizi e del suo staff. Una scelta forte e per alcuni inevitabile.

Dopo le prime indiscrezioni, però, è arrivata la smentita della società ischitana, che ha rimandato la questione ai giorni successivi, dimenticando che sabato c'è il match contro la Casertana di Campilongo e Peppe Mattera. Ancora una volta, insomma, quel che rimane del sodalizio gialloblu si dimostra in piena confusione e non comprende che, per il bene della squadra, questa decisione non può essere rimandata. Anche perché sabato arriva al Mazzella non una squadra qualunque, ma la terza in classifica, una vera e propria corazzata che rischia di gettare ulteriormente nel baratro la banda gialloblu. Sabato, con questi chiari di luna, solo un miracolo potrà permettere agli isolani di evitare un'altra cocente sconfitta, con o senza Maurizi in panchina. Certo, allo stato attuale, sembra impensabile proseguire con un allenatore che nel girone di ritorno ha racimolato solo 8 punti. Ma

a preoccupare più dei risultati e dei numeri sono certamente le prestazioni e l'atteggiamento della squadra, che tanto contro il Catanzaro, quanto contro la Paganese, si è dimostrata senza anima e quasi rassegnata a un risultato negativo.

Se scossa non ci sarà, o peggio ancora se si vivrà un'altra rivoluzione senza senso (si parla del ritorno di Antonio Porta), allora non resta che sperare nel male altrui. In questo senso vengono in soccorso le situazioni di Reggina e Savoia: i calabresi nelle ultime quattro gare sono riusciti nell'impresa di fare peggio dell'Ischia, perdendo tutti i match; i campani, invece, devono convivere con problemi societari e con la spada di Damocle dei punti di penalizzazione. Solo così, a meno che non arrivi al Mazzella il classico salvatore della patria, i gialloblu possono sperare di evitare l'ultimo posto. Anche perché il calendario parla chiaro e al momento sembrano pochi i punti alla portata degli isolani: se l'Ischia soccombe al cospetto di una squadre mediocre come la Paganese, cosa succederà quando dovrà affrontare squadre come la stessa Casertana, la Juve Stabia, il Lecce e il Matera? (Cr.Me)

La Virtus Ischia (Serie C2) perde il decisivo scontro salvezza contro la Turris Octava e sembra dire addio al sogno di evitare i play-out. La gara termina 4-2 per i corallini e lascia l'amaro in bocca in casa ischitana anche alla luce della buona reazione della ripresa, arrivata nonostante le tante assenze. I gialloblu sono arrivati a Torre del Greco senza difensori di ruolo: mancavano all’appello Eroico M. (squalificato), De Simone, Giametta e Carnevale. La cronaca del match: la Turris imprime subito un ritmo alto alla gara, ma gli isolani tengono bene il campo. Al 5’ Volpe impensierisce con un tiro dalla distanza il portiere Lubrano, in campo al posto di De Nicola infortunato. Al 10’ Testa, su assist di Vuoso, non riesce a battere a tu per tu l'estremo difensore Linguella. Al 12’ il torrese Volpe si invola in contropiede e trova il jolly all’incrocio dei pali. Passano 5 minuti e Vuoso ristabilisce la parità con un calcio di punizione magistrale. Arrivano cinque minuti di rilassamento e i corallini si portano sul doppio vantaggio: al 20’ è Zurolo a sorprendere la retroguardia isolana, che sfrutta uno scambio veloce con Volpe; al 23’ gol fotocopia sempre sullo stesso asse. La Virtus accenna una risposta, ma i locali dilagano: tiro di Iorio, la sfera viene deviata da Di Scale e Lubrano viene spiazzato. Finisce il primo tempo con la Turris in netto vantaggio. Nella ripresa la Virtus cerca il tutto per tutto e mette in campo un pressing ultraoffensivo; i bianco rossi locali, invece, non riescono ad essere incisivi come nel primo tempo. Al 10’ della ripresa Fondicelli calcia a botta sicura, ma Linguella para. Al 15’ Vuoso, imbeccato magistralmente da Di Scala, fallisce a tu per tu con l’estremo difensore locale. Al 20’ è Di Scala che dalla distanza prova ad accorciare le distanze, ma il portiere è superlativo. La gara si accende e fioccano i cartellini gialli e ben quattro giocatori della Turris vengono ammoniti; la Virtus si porta così al quinto fallo. Gli isolani ci provano in tutti modi ed al 26’ Del Neso accorcia le distanze su una bella azione manovrata. La pressione sale e al 29’ La Virtus conquista il tiro libero. Del Neso si incarica della battuta, ma il suo tiro finisce a lato. Non c’è più tempo e l’arbitro sancisce la fine della ostilità. Prossima gara sabato prossimo in casa contro la Megic Futsal: una gara da vincere assolutamente per continuare a coltivare le residue speranze di salvezza diretta.

In Serie D il Forio pareggia 5-5 sul campo della Virtus Flegrea. I biancoverdi chiudono il primo tempo in vantaggio per 3-2, grazie alla doppietta messa a segno da Valerio Di Maio e Beneduce. Nella ripresa, le reti di Di Maio e Rossi permettono alla squadra di Bertrando di giungere a due minuti dalla fine in vantaggio di 5 a 4. Ma ecco arrivare la doccia ghiacciata, con il Flegrea che trova il pari proprio negli istanti conclusivi dell'incontro. La gara tra Futsal Ischia e Sporting Aversa è stata sospesa in corso di svolgimento per mancanza del numero minimo di giocatori ospiti. Lo Sporting Aversa, infatti, giunto sull'isola con appena 3 giocatori, ne ha perso un altro per infortunio durante la gara. Venendo così meno il numero minimo di giocatori, l'arbitro non ha potuto far altro che sospendere la gara. Molto probabilmente i gialloblù otterranno una vittoria a tavolino

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ECCELLENZA. Gli uomini di Iovine vengono battuti dal San Giorgio ma presentano ricorso per un errore tecnico dell’arbitro.

Rinascita dei procidani, che battono 2-0 il Portici grazie ai fratelli Costagliola

REAL FORIO SCONFITTA CON MISTERO. PROCIDA OK

I

l Real Forio non ripete la prestazione positiva di sette giorni fa con la Turris e viene sconfitto 3-1 in casa del San Giorgio, giocando un secondo tempo da dimenticare. La partita, però, sarebbe stata viziata da un errore tecnico dell’arbitro. Infatti, dopo la rete del definitivo 3-1 dell’attaccante locale Savino, il giocatore del San Giorgio, nell’esultare, si levava la maglietta. Savino era già ammonito e, a norma di regolamento, avrebbe meritato il secondo giallo e dunque l’espulsione. L’assistente di linea ha segnalato l’episodio all’arbitro, che però ha estratto solo il giallo. Il Real Forio dunque prepara il reclamo per far valere l’errore tecnico dell’arbitro. La cronaca del match: il gol del vantaggio locale arriva al ‘10, Loasses coglie l’incrocio dei pali su punizione, sulla ribattuta Borrelli è lesto a colpire di testa e a portare in vantaggio i suoi. Al 17’ il Real Forio pareggia i conti con Mautone, che sottoporta devia in rete il pallone calciato da Maggino.

Nella ripresa il San Giorgio attacca con rinnovato vigore e al 49’ passa nuovamente in vantaggio con Viscovo, su tiro di potenza. Al 70’ arriva la rete di Savino che chiude i conti: ottimo l’assist di Loas-

ses per l’attaccante, che però andava espulso. Vince il San Giorgio che si porta ad appena 2 lunghezze proprio dal Real Forio, ma la gara sarà con molta probabilità ripetuta per l’incredibile errore tecnico dell’arbitro. Rimane comunque il fatto che gli isolani sono stati battuti da una diretta concorrente per la salvezza: la classifica langue e gli uomini di Iovine sono chiamati al riscatto già nel prossimo turno, quando affronteranno il Quarto, protagonista di un buon girone di ritorno.

V

ITTORIA PER IL PROCIDA – La squadra di Cibelli ritrova contro il Portici una vittoria che mancava dal lontano 13 dicembre. A decidere l’anticipo dello “Spinetti”

sono due procidani, i fratelli Costagliola, che per la seconda volta in questo campionato segnano nella stessa partita (era già successo nello 0-3 di Quarto). Il Procida è in partita già dai primi minuti e al 21’ costruisce la prima, clamorosa, palla gol: Marigliano crossa dalla destra su punizione, Vallefuoco svetta più in alto di tutti ma colpisce l’incrocio dei pali. Nel finale di tempo calano i biancorossi e al 38’ Scielzo, dopo una dirompente azione personale, si presenta a tu per tu con Bardet che è straordinario nell’intervento in uscita a bassa a respingere la conclusione dell’attaccante napoletano. Nella ripresa i biancorossi riescono a sbloccare il punteggio al 15’: altro cross su punizione di Marigliano, Aprile colpisce da

solo in piena area di rigore ma si vede respingere la conclusione da Celli, fulminato poi dal tap in vincente di Tony Costagliola. Settima rete stagionale per il fantasista biancorosso, capocannoniere degli isolani. La gara si accende con il Procida che ha tanti spazi in contropiede, così arriva la rete del 2-0: D’Auria ruba palla a centrocampo e si invola verso la porta in solitaria, l’attaccante ex Quarto è altruista nel rinunciare al gol servendo Lorenzo Costagliola che a porta vuota non può far altro che insaccare. Ora i procidani sono attesi dalla difficile trasferta con il Gladiator, squadra nei fatti già salva e che può fare affidamento su bomber Pagano, autore di 15 reti in stagione.

PROMOZIONE CAMPANIA GIRONE B

ECCELLENZA CAMPANIA GIRONE A

CLASSIFICA

CLASSIFICA

1. CASTEL S. GIORGIO 56 2. S.VITO POSITANO 51 3. JUVE POGGIOM. 46 4. PRO PAGANI 41 39 5. PIMONTE 6. S.M. LA CARITÀ 37 7. ORATORIO DON G. 37 36 8. BARANO 9. REAL POGGIO 33 10. NEAPOLIS 33 11. COSTA D’AMALFI 32 12. REAL S.EGIDIO 30 13. FLORIGIUM 26 14. ALFATERNA 23 15. BOYS PIANURESE 12 16. MARI 12

1. TURRIS 2. SESSANA 3. HERCULANEUM 4. VIRTUS VOLLA 5. S.MARCO TROTTI 6. PORTICI 7. GLADIATOR 8. CAMPANIA 9. SIBILLA S. 10. STASIA 11. HERMES CAS. 12. QUARTO 13. PROCIDA 14. REAL FORIO 15. SAN GIORGIO 16. PUTEOLANA

Promossa in Eccellenza la prima in classifica. 2^ e 3^ ai playoff. 12^, 13^, 14^ e 15^ ai playout. 16^ retrocessa in Prima Categoria

Promossa in Serie D la prima in classifica. 2^, 3^ e 4^ ai playoff. 12^, 13^, 14^ e 15^ ai playout. 16^ retrocessa in Promozione

PROSSIMO TURNO (26^ giornata): Barano-Florigium, Juve Poggiom.-Real S.Egidio, Mari-Pimonte, C.S.GiorgioAlfaterna, Neapolis Costa d’Amalfi, Pro Pagani-Real Poggio, S.Vito PositanoOratorio D.G.,S.M. Carità-B. Pianurese

PROSSIMO TURNO (26^ giornata): Herculaneum-Calcio Campania, Gladiator-Procida, Portici-Hermes Casagiove, Puteolana-San giorgio, Real Forio-Quarto, S.Marco Trotti-Sibilla, Stasia-Sessana, Virtus Volla-Turris

62 58 48 43 35 34 33 33 32 29 26 25 25 24 22 21

PALLAVOLO. Gli alligati perdono 3-2 con il Volla. Lacchesi battute in casa

3a CATEGORIA. I termali battono 3-2 il Chiaiano e superano il Real Pitone

CALCIO GIOVANILE. Prova orgogliosa dei gialloblu, fermati sul 3-3

ISCHIA, ADDIO AL SOGNO PLAY-OFF? FUTURA, NON RIESCE L’IMPRESA

MONDO SPORT, LA VETTA È TUA! ANCORA SENESE PROTAGONISTA

ISCHIA BERRETTI, CHE REAZIONE A MATERA TRIPLETTA DI CASSIN

Solo un punto per l’Ischia Pallavolo (Serie C maschile) che sabato pomeriggio si arrende sul 3-2 al Volley Volla, attuale vicecapolista del girone. Un risultato, questo, che potrebbe non essere sufficiente per continuare a coltivare il sogno play off. Partono i bene i gialloblù, che si impongono nel primo set con il risultato di 26-24. Nel secondo e nel terzo game invece gli isolani commettono qualche errore di troppo, in particolar modo in fase di ricezione ed in difesa. Il Volley Volla ne approfitta e si impone prima per 17-25, poi 20-25. La risposta degli alligatori arriva nel quarto set. Con l’ingresso di Buono migliora la fase difensiva. Ferrandino e compagni giocano alla grande e arrivano sul due pari (25-16 il risultato). Il tie break, però, è amaro, con gli ospiti che chiudono la gara con un 8-15.

Sconfitta anche per la Futura, sotto 1-3 con il Due Principati: troppi errori per le lacchesi, che rendono facile la vita a una squadra che punta i play-off.

Il Mondo Sport batte meritatamente il Chiaiano (3-2 il risultato) e, complice il turno di riposo della capolista Real Pitone, vola al comando del girone. La squadra termale non parte bene, tanto che il Chiaiano coglie il palo con una punizione e sfiora la rete in un altro paio di circostanze. A portarsi in vantaggio sono invece gli isolani con un gol in acrobazia del solito Michele Senese. Il gol cambia l’inerzia della gara: il Mondo Sport diviene padrone assoluto del match, mentre gli ospiti scompaiono dal campo per tutto il primo tempo. Ancora Senese concede il bis, con una bella conclusione. Matteo Vuoso porta i termali, incitati domenica da un pubblico numeroso, sul 3 a 0, con una deviazione sotto misura. Nella ripresa c’è il risveglio degli ospiti, che riaprono la gara al 90’ con le reti di Esposito e Miggiani. Troppo tardi, però, per la rimonta. I termali sono attesi adesso dalla sfida con il Villaricca: una gara difficile, da vincere per sognare ancora la promozione.

Prova orgogliosa dell’Ischia Berretti, fermata sul 3-3 dai pari età del Matera dopo un’entusiasmante rimonta. Il primo tempo dei gialloblu è da dimenticare: i lucani vanno al riposo sul doppio vantaggio con le reti di Natale al 10’ (tiro magistrale all’incrocio dei pali) e con sfortunata autorete di Di Costanzo al 45’. Gli ischitani nella ripresa scendono in campo con la voglia di riscattarsi, forte di un Cassin superlativo: al 47’ si procura e realizza un calcio di rigore; al 56’ segna un gol di rapina e all’88’ sigla l’insperato vantaggio con un tiro potente.

In mezzo, al 74’, c’è il rigore fallito da Colapietro, che trova sulla sua strada l’ottimo Lamarra, estremo difensore gialloblu.

In pieno recupero arriva la beffa per gli isolani: Collocola, in dubbio fuorigioco, sigla il 3-3 in solitaria. Nel prossimo turno i ragazzi di Mister Leo se la vedranno al campo “Vincenzo Rispoli” con la Paganese, squadra che naviga nelle zone di metà classifica. Un impegno tutt’altro che proibitivo.

redazione@corrieredellisola.com

PROMOZIONE. Le isolane, entrambe battute in casa, si preparano alla “stracittadina”.

La vittoria sembra servire più al Florigium, in lotta per la salvezza; il Barano è lontano dai play-off.

BASKET. I rossi battono 78-62 il Monte di Procida e festeggiano

FLORIGIUM E BARANO SCONFITTI

FORIO PROMOSSO IN SERIE C sUCCEsso pEr LA CEstIstICA

ORA SOTTO CON IL DERBY

È

la settimana del derby tra Barano e Florigium, un appuntamento a cui entrambe le isolane arrivano dopo avere raccolto una sconfitta tra le mura amiche. Gli aquilotti di Mister Di Nolfo sabato mettono paura alla capolista San Giorgio ma non riescono a strappare neanche un punticino al termine di un’ottima prestazione. Gli ospiti vincono per 2-1 al Don Luigi Di Iorio: la partita, in realtà, si era messa subito sul binario giusto per il Barano, che nel primo tempo domina in lungo e in largo. La squadra di Dinolfo trova il vantaggio con Gianluca Saurino su assist del solito Farina, e nei primi quarantacinque minuti sfiora in più di una circostanza la rete del raddoppio.

Clamorosa l’occasione che capita a Mattera: servito da G.Saurino, non riesce a deviare in rete a due passi dalla porta. Nel secondo tempo gli ospiti entrano in campo con un altro approccio e trovano i due gol su altrettanti errori della difesa bianconera: doppietta di Desiderio al 55’ e al 58’, l’attaccante arriva così a quota 10 gol in stagione. La partita volge al termine con il Castel San Giorgio arroccato dietro in difesa del risultato,

con gli aquilotti che sbattono contro un muro apparso invalicabile. Bella comunque la prova dei baranesi, che pagano a caro prezzo gli errori compiuti. Il ko rimediato rallenta ulteriormente il cammino degli isolani verso i play off. Anzi, se non dovesse essere disposto il recupero di campionato con il Pro Pagani, le speranze di accedere agli spareggi nobili sarebbero nei fatti prossime allo zero.

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LORIGIUM, LA CLASSIFICA FA PAURA – I foriani si arrendono in casa con il Neapolis, una delle dirette concorrenti nella lotta salvezza. Il 2-0 finale punisce

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sport •

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eccessivamente gli isolani, che nonostante le numerose assenze giocano una gran gara e vengono trafitti dagli ospiti nelle uniche due occasioni create. Non parte male la squadra di mister Monti. Anzi, nel primo tempo i biancoverdi mettono in grande difficoltà gli ospiti, chiudendoli nella loro metà campo. Il gol però non arriva, anche perchè Zavota fallisce una clamorosa occasione a due passi dalla porta, e quando, successivamente il Florigium trova la rete del vantaggio con Savio, la terna arbitrale annulla. Al riposo si va sullo 0 a 0. Nella ripresa, dopo una occasione per gli ospiti ad inizio

frazione, i biancoverdi protestano richiedendo due rigori in due minuti, ma in entrambi i casi la giacchetta nera non concede la massima punizione. Al 21’ Iervolino va via sulla sinistra indisturbato si presenta davanti a Verde e lo batte, portando così il Neapolis in vantaggio.

Anche il raddoppio arriva con una veloce ripartenza finalizzata dal pallonetto di Bevo. Piove sul bagnato in casa Florigium, con Pasquale Savio che viene espulso per un fallo di reazione e sarà costretto a saltare il tanto atteso derby. Una “stracittadina” che i foriani devono vincere assolutamente, per non perdere il treno salvezza.

Una vittoria che ha il sapore della Serie C. Entra nella storia il Forio Basket, che si impone con un agevole 78-62 sulla Virtus Monte di Procida e, confortato dalla matematica, può iniziare a progettare il prestigioso campionato dell’anno prossimo. Vittoria tranquilla per i ragazzi di coach Barbuto, che non soffrono mai la squadra locale: da segnalare solo un lieve calo nel secondo parziale, quando il vantaggio, negli altri quarti sempre a doppia cifra, si assesta sugli otto punti.

La sorpresa della promozione arriva solo in serata, quando i rossi vengono a conoscenza della sconfitta di Bellizzi. Ora, con 5 giornate d’anticipo, il Forio Basket può puntare con tranquillità ad un prestigioso secondo posto, lontano appena due punti. Nel week-end in programma il match con il Bellizzi: sarà occasione per festeggiare la promozione con il pubblico.

SERIE D - Vittoria orgogliosa della Cestistica Ischia, che si impone 60-50 sullo Sporting Portici. I gialloblù ci mettono il cuore e riscattano la prestazione scialba del turno precedente . Partono subito molto forte i ragazzi del coach Ruggiero che conquistano un buon vantaggio. Gli ospiti reagiscono e chiudono in parità il primo quarto, sul 13-13. All’intervallo lungo, però, si va sul +17 in favore della Cestistica, un risultato che spiega da solo il dominio in campo degli isolani. Il Portici nel terzo quarto si riavvicina ai gialloblù, che però controllano con personalità il vantaggio acquisito e non soffrono più di tanto. Con questa vittoria gli isolani si portano a 6 punti: prossimo impegno la trasferta contro il fanalino di coda Simeon Nocera.

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Accademia musicale 2.0 Un’idea scaturita da una passione: la musica. Così è nato Cademi (www. cademi.it) , social network dedicato a tutti i maestri di musica d’Italia (e soprattutto a chi ne cerca uno). A crearlo sono stati due giovani di 28 e 27 anni, rispettivamente Roberto Marazzini e Fabio Forghieri. Entrambi, manco a dirlo, sono appassionati di musica.

Cademi è nato da un’esigenza: Cercando un maestro privato ci si è accorti di quanto limitanti fossero i 200 caratteri di un annuncio di un noto sito di listing: “Ciao sono Marco, ho 32 anni e insegno la batteria. Chi è questo Marco, che background ha, che tipo di musica suona, da quanto insegna, ha studiato al conservatorio o no, quanto prende all’ora, viene a domicilio, quando è disponibile. E così è nato il progetto.

Cademi si rivolge a tutti i maestri di musica d’Italia, senza distinzioni nè di preparazione nè di esperienza. Per i maestri di musica, Cademi è la più grande innovazione dopo che si è passati dai volantini sui pali della luce ai siti di listing come Kijiji e Subito.it. Ovviamente gli usufruitori finali sono tutti coloro che sono alla ricerca di un maestro privato ( e a breve, di video lezioni online). Le prime statistiche indicano che non esiste un’età precisa per iniziare: tanti cinquantenni quanto studenti in età scolare.

L’iscrizione è aperta a tutti coloro che sanno insegnare uno strumento musicale. In molti casi un maestro meno è formalmente istruito e più è bravo ad insegnare. Sembra un paradosso ma è così. La varietà il nostro punto di forza, dal concertista polistrumentista all’autodidatta di fisarmonica.

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E’ incredibile come a soli due mesi dal lancio del marketplace si sia raggiunto i 700 insegnanti iscritti in tutta Italia, per essere un progetto totalmente autofinanziato è un grande risultato.

Sono oramai oltre 50 coloro che hanno trovato un maestro tramite Cademi. Ulteriore novità: a breve gli utenti potranno valutare gli insegnanti (ma non verranno pubblicati prima di Settembre). Il ranking è parte integrante della piattaforma. Per ora l’italia, fra poco L’Europa.

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