Corriere dell'Isola n. 3 2019

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LA REALTA’ DEGLI SPRAR IL RACCONTO MATTERA a pag. 10

AMBIENTE RISULTATI GOLETTA VERDE AD ISCHIA: TUTTI ENTRO I LIMITI a pag. 14 Anno XXIII - n. 3 • AGOSTO 2019

periodico GRATUITO delle isole di Ischia e Procida • www.corrieredellisola.com

AL PRIMO POSTO LA BARCA DELL’ASSOCIAZIONE FANTASY NAPOLI: MITO E AMBIENTE, STORIA E IDENTITÀ NELLE SPETTACOLARI COSTRUZIONI GALLEGGIANTI. APPLAUSI PER GIANCARLO GIANNINI

BARCHE ALLEGORICHE E INCENDIO DEL CASTELLO: IN MIGLIAIA PER LO SPETTACOLO DELLA FESTA DI SANT’ANNA

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L’ISOLA IN BREVE COMUNE D’ISCHIA: SICUREZZA STRADALE: DIVERSI GLI INTERVENTI PREVISTI SUL TERRITORIO I lavori di pavimentazione su via Acquedotto sono stati attuati grazie a dei fondi Regionali intercettati in merito al tema della sicurezza stradale, un progetto che rientra nell’ambito di un programma di riqualificazione teso ad assicurare una migliore vivibilità e fruibilità delle vie cittadine. Altri interventi riguarderanno Via Montagna, via Michele Mazzella, via Alfredo de Luca, via Sogliuzzo e via Leonardo Mazzella, dove si avvierà al rifacimento delle pavimentazioni, alla revisione della segnaletica orizzontale, come gli attraversamenti pedonali, al miglioramento dell’illuminazione stradale e alla sistemazione di parti della scarpata laterale alle carreggiate. L’obiettivo, quello di aumentare la sicurezza della rete stradale. «La sicurezza stradale è un punto importante della agenda della nostra amministrazione. Con il finanziamento regionale intercettato ripavimenteremo alcuni assi viari molto frequentati riprendendo in maniera più duratura ed efficiente la segnaletica orizzontale e verticale specialmente nei pressi dei plessi scolastici». Così il Sindaco Enzo Ferrandino

STOP AI RUMORI DEI GENERATORI NELL’AREA PORTUALE Sarà allocata nelle vicinanze dell’area portuale una cabina di trasformazione Enel che permetterà alle navi, ormeggiate la notte in Porto, di alimentarsi dalla rete elettrica così da spegnere i motori ed eliminare le immissioni rumorose. Una soluzione individuata, dopo diversi incontri, con tutti gli attori coinvolti: l’Amministrazione Comunale, la Capitaneria di Porto, Enel, Caremar e Medmar. «Grazie alla sinergia di tutti i soggetti CORRIERE DELL’ISOLA è un periodico distribuito gratuitamente ad Ischia e Procida. www.corrieredellisola.com Registrazione al tribunale di Napoli n. 4816 del 20/11/1996

competenti si riuscirà, a breve, a migliorare ulteriormente le condizioni di vivibilità dei cittadini della zona che, da decenni, erano angustiati dai rumori dei generatori delle navi ormeggiate la notte nel porto». Così il Sindaco Enzo Ferrandino.

“ARRAMPICAI AD ISCHIA” I EDIZIONE Un mese e mezzo, 6 tappe che hanno toccato le piazze di tutti i comuni dell’isola; circa 550 le persone che hanno provato l’ebrezza della salita in parete; più dell’ 80 % bambini; il partecipante più giovane aveva appena tre anni, il meno giovane ultrasettantenne. Questi i numeri della prima edizione di ArrampiCAI ad Ischia, manifestazione gratuita, promossa dal Gruppo Roccia “Aenaria Rock” dalla sottosezione isolana del CAI e dall’associazione Ischia Verticale, con il supporto di campaniamountainguides, allo scopo di avvicinare grandi e piccini a questa bellissima disciplina. Dal nostro punto di vista l’arrampicata potrebbe rappresentare una notevole possibilità di sviluppo per il territorio e dare maggiore impulso ad un turismo ecocompatibile, sportivo e destagionalizzato, nonché contribuire a promuovere, attraverso lo sport, la cultura del rispetto dell’ambiente e del territorio. Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto, soprattutto per una così alta partecipazione e per la tenacia di alcuni partecipanti che, vincendo paure e limiti psicologici, sono arrivati, anche provando più volte , in cima alla parete, raggiungendo l’obiettivo ed aumentando la propria autostima. In ogni tappa si è svolta, inoltre, una gara di “speed” che anche ha visto un folto afflusso di partecipanti. Di seguito i vincitori di ogni tappa, che sono saliti in cima alla parete, col tempo minore: Davide Castaldi col tempo di 10 secondi; Pietro di Noto Morgera col tempo di 16 secondi;

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Agostino Sorrentino col tempo di 16 secondi; Iacono Andrea col tempo di 17 secondi; Castagna Francesco col tempo di 20 secondi; Arcamone Giuseppe col tempo di 22 secondi. A loro va un buono sconto per la partecipazione ad un corso di introduzione all’arrampicata che si svolgerà a Ischia, ad Ottobre, con la Guida Alpina Oreste Bottiglieri e che rappresenta il prosieguo delle attività legate all’arrampicata che le due realtà portano avanti. Vi aspettiamo numerosi anche in questo caso. Ringraziamo i comuni che ci hanno supportato nella realizzazione dell’evento, il tour operator Cercopithecus ed Alto impatto per aver donato le magliette ufficiali dell’evento. Ringraziamento importante va ai soci delle due associazioni ed in particolare a Giuseppe Morgera, Fiorella Amendola, Giovannangelo De Angelis, Alexandra Mattera, Francesco Mattera, Agostino Iacono, Marco Illiano, Claudio Barile, Mikhail Pani , Valentina Kupfner, Denis Trani, vero motore della manifestazione che si sono impegnati in queste sei settimane garantendo un’adeguata presenza, fondamentale alla gestione delle presenze in parete ed buona riuscita dell’evento stesso. Infine va ricordato che questa manifestazione è stata possibile grazie allo sforzo di chi in questi ultimi anni si è impegnato e prodigato per creare le basi dello sviluppo dell’arrampicata ad Ischia. Ed è proprio ad una di queste persone, che purtroppo ci ha lasciato prematuramente, che vogliamo dedicarla affinchè il suo ricordo resti indelebile nei nostri cuori e nelle nostre rocce, che lui amava tanto. Lello Cannovo, una persona di un cuore, di una disponibilità e di un’umanità come pochi, tra i fondatori di Ischia Verticale. Insieme a lui vogliamo ricordare anche la piccola Nanà, cagnolina spettacolare, mascotte di tutti i climbers isolani e non solo, guardiana delle falesie, sempre pronta a donare amore ed allegria a tutti.

DIRETTORE RESPONSABILE Diego Mattera d.mattera@corrieredellisola.com Redazione redazione@corrieredellisola.com

IL GIUDICE CONFERMA I DOMICILIARI PER CLAUDIA SASSO. ACCOLTA LA RICHIESTA DEL PM VALTER BRUNETTI L’indagata non era presente alla convalida perché ancora in grave stato di choc. Ad attestarlo il direttore del Centro di salute mentale del “Rizzoli”, ove è ricoverata per essere sottoposta a cure specialistiche. L’avv. Gino Di Meglio si è opposto alla convalida spiegando che molto probabilmente la sua assistita prima che avvenisse l’impatto è stata colpita da improvviso malore. Una ipotesi che per la difesa emerge da una prima valutazione clinica. E la mancanza di frenata è la dimostrazione che non era più cosciente e capace di controllare il veicolo. In subordine applicarsi l’obbligo di firma o mantenere l’attuale stato detentivo

VALENTINA MANNA ELETTA GRAZIELLA 2019 «Rifacemmo la strada ma lentamente, mettendoci a sedere sotto tutti gli alberi, all’ombra di tutti i pergolati, discorrendo, fantasticando o comperando da tutte le giovani procidane i panieri di fichi, di nespole, d’uva che esse portavano, e lasciando così passare il tempo». Una di quelle era Graziella di cui Alphonse de Lamartine s’innamorò perdutamente trasponendola nel personaggio del suo celeberrimo romanzo che ispira da ben 69 anni l’elezione di Graziella. A vincerla è stata Valentina Manna, 18 anni. A eleggerla, una giuria tecnica presieduta dal Presidente del Procida Film Festival, Francesco Bellofatto e da una giuria popolare scelta tra il pubblico.

Collaborano con la redazione: Cristian Messina, Sara Mattera, , Cristina Migliaccio, Henry Camilo Bermudez, Piero dell’Ora, Antonio Di Meglio Illustrazioni: Lisa E. Mocciaro Foto: Franco Trani, Francesco Di Noto Morgera

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ISCHIA, BARCHE ALLEGORICHE E INCENDIO DEL CASTELLO

IN MIGLIAIA PER L’INCANTO DELLA FESTA DI SANT’ANNA

Al primo posto la barca dell’associazione Fantasy Napoli: mito e ambiente, storia e identità nelle spettacolari costruzioni galleggianti. Applausi per Giancarlo Giannini

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SCHIA - La voce narrante di Giancarlo Giannini, la speciale partecipazione del sassofonista Marco Zurzolo, gli inserti musicali di Carlo Faiello e un cameo di Lina Sastri, ma soprattutto l’incanto della baia di Cartaromana

gremita di barche e persone affacciate sullo spettacolo delle barche allegoriche che hanno sfilato sull’acqua: per la sua ottantasettesima edizione la Festa a mare agli scogli di Sant’Anna, impreziosita dall’incendio simulato del Castello aragonese e da un intenso spettacolo piromusicale, ha premiato il carro “L’Arca dei ricordi” (bozzetto di Luca De Giovanni, direzione di Gaetano Maschio), a cura dell’associazione “Fantasy Napoli” di Forio, che ha raccontato come l’acqua sia

diventato elemento intrinseco della quotidianità dell’isola, impreziosendo l’allestimento con una serie di chicche, compresa una motocarrozzetta “galleggiante”. In scena anche barche ispirate al mito di Oceano e Teti (la barca della Pro Casamicciola, seconda classificata e premio Di Massa per innovazione scenografica e Nerone per aver meglio interpretato lo spirito della Festa), alla storia turbolenta dell’isola (“Dall’oscurità alla luce della salvez-

za”, associazione Largo dei Naviganti), all’ambiente (con la storia del capodoglio spiaggiato Leopoldo, che ha ispirato “So’ vivo” degli Amici della Bottega dell’arte), fino alla leggenda di Nitrodi (Pro Loco Lacco Ameno). Il premio Domenico Di Meglio, assegnato attraverso il gradimento del pubblico (misurato grazie alle luci degli smartphone) è andato alla barca di “Fantasy Napoli”. Con la direzione artistica di Cenzino Di Meglio, lo spettaco-

lare disegno luci di Davide Scognamiglio ha illuminato la baia, richiamando gli antichi merletti delle donne isolane. Con la conduzione di Claudio Iacono e Anna Trieste e la presenza di una giuria qualificata presieduta dal direttore del MANN, Paolo Giulierini, la Festa a mare agli Scogli di Sant’Anna – che anche quest’anno si è avvalsa della collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli – ha richiamato migliaia di spettatori, rinverdendo i fasti di un rito antico che affonda le radici agli anni ’30 del Novecento. “Una Festa – spiega il vice sindaco di Ischia, Luigi Di Vaia – sempre più proiettata a una dimensione internazionale, come dimostrano gli apprezzamenti di una folta delegazione cinese e del maestro Giancarlo Giannini, guest star dell’evento. La sfida vinta è quella di far dialogare la antiche maestranze di costruttori delle barche con le nuove generazioni”. E all’indomani della Festa, su iniziativa dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, si è proceduto alla pulizia di scogliere e fondali: l’attività, svolta in sinergia con i volontari del progetto di mobilità internazionale del Project M.A.R.E dell’AMP Punta Campanella, ha visto il supporto pescatori, diving, nucleo subacqueo dei Carabinieri e della Capitaneria di Porto. “L’appuntamento – ha chiosato il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino – è per il prossimo anno, nel solco di una crescita sempre più evidente della Festa più importante dell’isola, fiore all’occhiello dell’intera Campania”.


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Le testimonianze dei commercianti e operatori portuali sulla nuova ordinanza EFerrandino”

AD ISCHIA FIGLI E FIGLIASTRI

NELLA NUOVA ORDINANZA COMUNALE • di Antonio Di Meglio

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SCHIA - Un argomento che ha fatto sicuramente discutere animatamente gli abitanti del comune d’Ischia e tutti gli abituali frequentatori del porto è stata l’ordinanza da poco partorita dall’amministrazione comunale e dagli altri enti che si sono prestati a collaborare con l’amministrazione comunale con l’intento di ridare decoro alla zona portuale, diminuirne quindi il traffico stradale e le criticità a livello di arredo e decoro urbano. Tuttavia questa ordinanza non ha dato gli effetti sperati, per gli operatori turistici e commercianti del porto d’Ischia nella migliore delle ipotesi l’ordinanza in questione “è da rivedere” quando non fosse il caso “di fare un passo indietro”. Proprio per dare voce alle opinioni ed esperienze di chi il porto lo vive nella mischia che la stagione turistica offre e quindi può toccare con mano i disagi veri della situazione faremo un piccolo riassunto dei provvedimenti effettuati e delle opinioni di queste persone. Iniziamo con un piccolo rias-

sunto di come e perché questa ordinanza è venuta alla luce: dalla data della sua elezione Enzo Ferrandino è stato un sindaco attento al decoro urbano, molti suoi provvedimenti sono stati presi in tal senso con risultati a volte positivi e a volte

deludenti. Il piano iniziale dell’amministrazione comunale era semplice: in buona sostanza bisognava prendere traffico, code per i taxi e per i servizi marittimi e spostare tutto lontano dalla zona nevralgica del porto. Nelle

intenzioni era un proposito lodevole poiché da anni ormai i commercianti e operatori turistici della zona portuale lamentavano la scarsa viabilità e la presenza di tassisti spesso troppo chiassosi e ingombranti. L’ordinanza viene quindi parto-

rita, i taxi sono quasi del tutto eliminati e le biglietterie hanno nuova sede all’ex parcheggio Guerra, tuttavia nella forma il provvedimento ha lasciato strascichi amari ed è qui che riportiamo le opinioni degli operatori turistici e commercianti del porto. sulla questione Taxi va detto che “l’ordinanza del sindaco Ferrandino è stata inutile e dannosa, in luogo di posteggi ingombranti ma, in qualche modo, ordinati ci si ritrova delle strisce blu che hanno sì una durata di sosta misera ma che, con il traffico della zona portuale, creano semplicemente più caos, per questo le attività che lamentavano una presenza ‘oscurante’ da parte dei tassisti ora hanno un problema peggiore e non governabile”. In aggiunta va specificato che “la quantità di strisce blu non è a norma di legge, i precedenti posti a strisce gialle che si trovavano presso i locali di Pizza Village sono stati sostituiti da semplici posti per ‘carico e scarico’ in modo da favorire il magazzino di cui il sindaco stesso è padrone di casa (i locali che ospitano Pizza Village ndr),

inoltre è stato smarcato anche il posto a strisce bianche di fronte alla biglietteria Alilauro dando il contentino solo a pochi ‘eletti’”. Altre persone si sono lamentate del decoro cittadino tradito, infatti “erano state promesse fioriere e altre opere per rendere la zona più accogliente e degna di un paese turistico, nulla di tutto ciò è stato realizzato, andando invece a completare un enorme tradimento del sindaco ai danni dei suoi concittadini”. Infine c’è stato chi ha ben sottolineato che “la gestione dei locali per le biglietterie è stata del tutto clientelare, favorendo una sola compagnia a scapito della altre come la Gestour che si ritrova a dover pagare l’affitto al concorrente più grande, praticamente si ritrova a farsi ‘tirare il sangue’”. Insomma: questa ordinanza ha fatto molti danni grazie ad un modo di fare, che sembra fare ‘figli e figliastri’, la speranza delle persone che ci hanno dato le testimonianze qui sopra è che il sindaco decida di ritoccare presto il suo provvedimento in modo da risolvere gli squilibri che si sono venuti a creare.

L’ASSOCIAZIONE AVVENIRE DI FORIO HA PROMOSSO UN CORSO PER PILOTA DI DRONI

A FORIO IL PRIMO CORSO PER PILOTA DI DRONI • di Sara Mattera

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ORIO - Svolazzano sempre più liberamente nei nostri cieli, catturano immagini e c’è chi addirittura, come Amazon e Poste Italiane, pensano ad impiegarli, in un futuro non troppo lontano per recapitare la posta. Parliamo degli APR, aeromobili a pilotaggio remoto, più comunemente conosciuti come droni- dispositivi di varie dimensioni capaci di librarsi in cielo senza la necessità di un pilota a bordo e che stanno sempre più catalizzando l’interesse di tanti. Utilizzati, infatti, durante la seconda guerra mondiale, originariamente in ambito militare per scopi di spionaggio e bombardamento, questi strumenti oggi giorno sono, infatti, impiegati in modalità decisamente meno belliche: dal monitoraggio ambientale ed architettonico di aree non raggiungibili da terra, alla ricerca di dispersi, dal telerilevamento dello stato delle colture o degli elementi inquinanti presenti nell’atmosfera fino ad arrivare all’effettuazione

di videoriprese per campagne promozionali turistiche. Un molteplice utilizzo quello dei droni che ha trovato sbocco non solo in campo professionale ma anche ludico. Sempre più, infatti, sono le persone che acquistano gli aereomobili per effettuare riprese puramente videoamatoriali. Un costume questo che si sta sviluppando a macchia d’olio anche sulla nostra isola dove non mancano comuni cittadini che effettuano con i droni riprese video dei luoghi più incantevoli di Ischia. Tali dispositivi, insomma, stanno spopolando ovunque nella quotidianità e se è vero che il fascino che riscuotono è direttamente proporzionale alla loro diffusione, vi è però anche la necessità per i loro possessori di avere una giusta competenza e conoscenza delle corrette modalità d’uso. Diverse, infatti, sono le accortenze da tenere in considerazione per chi utilizza un drone, a partire dalla sicurezza. Non sono pochi i casi in cui droni siano entrati in collisione con altri oggetti presenti nello spazio aereo arrecando danni a terzi. Come

non sono poche anche le problematiche derivanti dal loro utilizzo in termini di privacy. Essendo dispositivi che catturano immagini ed informazioni in luoghi pubblici e privati, volontariamente o involontariamente, il corretto utilizzo dei

droni prescinde, infatti, anche dalle nuove normativa europee in materia di dati personali. Il Garante della Privacy, a riguardo, ha difatti, fornito alcune linee guida per il volo degli APR tra cui, ad esempio, il non rendere riconoscibile discorsi

di terzi captati dai droni, in caso di pubblicazione online delle video riprese effettuate. Esistono, dunque, una serie di dettami, stabiliti dall’ENAC, ente nazionale per l’aviazione civile- che, in ossequio anche alle normative europee,

regolamentarizzano l’utilizzo degli aeromobili a pilotaggio remoto e che in questo biennio 2019-2020 dovranno cominciare ad essere osservate in modo sempre più stringente dai possessori di droni, al fine di non incorrere in spiacevoli episodi. Grazie alla regolamentazione del settore, inoltre, in un futuro molto vicino, radiocomandare un drone potrà diventare una vera e propria opportunità professionale. Per tutti questi motivi, proprio sull’isola di Ischia, lo scorso mese si è tenuto un corso ad hoc. L’associazione Avvenire di Forio, associazione di promozione sociale guidata dalla dottoressa Dina Guagliuolo, in collaborazione con l’Aereoclub di Benevento ha infatti organizzato un Corso per pilota di droni fino a 4kg presso la sede dell’associazione in questione ubicata in via Tommaso Cigliano. Il corso con relativo esame finale e rilascio di attestato, ha consentito ai partecipanti di apprendere le normative Enac e tutte le nozioni necessarie sulle corrette modalità di utilizzo degli APR.


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LO SCORSO GIUGNO PRESSO LA SALA LUCIA CAPUANO DEL MOLO BORBONICO DI FORIO

DA CASERTA AD ISCHIA PER RACCONTARE

LA REALTÀ DEGLI SPRAR

cumentario, realizzato da Zalab, nel 2016, per conto del Ministero dell’Interno con i fondi europei, ma poi mai distribuito al pubblico senza una plausibile motivazione da chi avrebbe dovuto darne l’autorizzazione alla distribuzione. Il collettivo di registi ha, però, deciso di renderlo ugualmente fruibile al pubblico, seppure gratuitamente e così, dopo varie tappe, che lo hanno visto essere proiettato in diverse città italiane, è approdato anche sulla nostra isola insieme ad alcuni dei suoi protagonisti. Tra questi proprio Mamadou figlio adottivo,come tanti migranti come lui, dell’Italia e che negli anni è diventato promotore di diverse iniziative e battaglie in nome dell’integrazione. Mamadou è giunto, infatti, sul suolo italiano, dalla Costa D’Avorio nel lontano 2007 e, dopo diverse peregrinazione nelle terre della puglia e del salernitano in cui coltivava, per pochi euro al giorno, pomodori ed arance, è approdato poi a Caserta. Per lo Sprar dell’ ex canapificio è diventato, infatti, operatore dell’accoglienza aiutando a risolvere le mille difficoltà burocratiche e del quotidiano vissute dai beneficiari di protezione internazione. «In questo film - ha raccontato Mamadou - vengono messi in luce i tanti aspetti

In occasione della giornata mondiale dei rifugiati, si è svolta l’iniziativa Voci per l’accoglienza, organizzata da La Stanza Sociale e che ha visto operatore del settore e migranti portare sull’isola la loro testimonianze dirette sul sistema di accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo politico • di Sara Mattera

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ORIO - «Sono sbarcato a Lampedusa undici anni fa. Sono stato salvato dalla guardia costiera. I primi tempi sono stati molto difficili». «Sono contento che l’isola di Ischia ci abbia accolto e consentito così di mostrare e raccontare alle persone parte della mia storia e quella dei miei compagni». Sono state queste le prime parole di Koaussi Pli Adama Mamadou, al termine della visione del documentario “Paese Nostro” proiettato alcune settimane fa presso il Molo Borbonico di Forio, in occasione della giornata mondiale del rifugiato grazie a “Voci per l’accoglienza”, iniziativa promossa da “La Stanza Sociale”, collettivo di cittadini isolani che da diverso tempo a questa parte si ripropone di organizzare eventi di stampo

IL MONITO DI AMADOU OUSSEYONOU SAL

«LA SOCIETÀ RITROVI IL SUO ESSERE CIVILE» «Sono arrivato in Italia- ha raccontato, invece, Amadou Ousseyunou Sal, frequentatore assiduo dell’isola di Ischia, giunto nella nostra nazione un ventennio fa ed oggi promotore di alcuni laboratori per favorire l’inclusione degli immigrati- con altri mezzi, non via mare. Fortunatamente, a differenza di molti altri miei connazionali avevo le possibilità. Sono venuto in Europa per studiare musica. Conosco bene il territorio dell’isola di Ischia e so che anche qui si stanno creando diverse tensioni sociali e che in tanti vedono l’immigrazione come una specie di invasione. Ci si dimentica però che l’immigrazione in Italia non è poi così recente. Conosco persone delle Somalia, anche di cinquanta, sessant’anni, che sono qui da tempo e che oggi purtroppo si ritrovano a dover lottare anche loro contro una società civile che sembra non gradire più la loro presenza». «Quello che mi stupisce è che la gente del sud si sia dimenticata che anni fa chi oggi governa l’Italia portava avanti una crociata, prima ancora contro gli immigranti, contro il meridione. Purtroppo in tanti si sono lasciati abbindolare da determinate parole e si sono alleati con chi prima li screditava. Quello che sta facendo ora il governo non è affatto garantire sicurezza, ma fomentare ancora di più la criminalizzazione.» «Oggi il messaggio che possiamo dare-ha proseguito ancora Amadou- è che le persone che sbarcano in Europa ci vengono per creare un qualcosa, perché credono in un mondo migliore, non solo per soldi. C’è bisogno di una società che ritrovi il suo essere civile e consapevole. Una società in cui ci sia anche la promozione di maggiori laboratori, di iniziative di sensibilizzazione che stimolino la convivenza interculturale. Il nemico, purtroppo, a volte ce lo creiamo da soli. Mi piace affermare che ogni persona in questo mondo rappresenta una risorsa e dovrebbe essere la politica prima di tutto a valorizzare le risorse dormienti nella società, italiani o stranieri che siano». È stato quindi un coro unanime quello degli operatori del centro sociale di Caserta, ma anche della Less Onlus, (cooperativa che oggi gestisce l’accoglienza migranti sul territorio di Napoli e Procida) che hanno portato sull’isola la loro testimonianza del vivere in prima linea il sistema degli SPRAR, gli unici, secondo i più, ad aver garantito fin’ora storie di concreta ed efficace accoglienza. Storie come quella di Mamadou che,nonostante i tempi difficili che oggi vive l’italia sul tema dell’integrazione, non dimentica quanto questa nazione gli abbia donato. « Io sono grato – ha detto infatti Mamadou- per quello che l’Italia mi ha dato. Ho una figlia, ho una compagna che è venuta perfino in Africa con me per conoscere il posto in cui sono nato. Sono grato che la sua famiglia le abbia permesso di venire nella mia terra di origine senza farsi troppe remore. È cosi che dovrebbe sempre essere» «Più siamo inclusi -ha concluso - più la società si sentirà libera e non ci saranno problemi di convivenza civile».

sociale sul territorio ischitano. Direttamente da Caserta, Mamadou è sbarcato sulla nostra isola per dare testimonianza della storia vissuta, prima come richiedente di protezione internazionale e poi come mediatore culturale, nel centro sociale ex Canapificio di Caserta che fine a qualche mese fa accoglieva il più grande sistema di accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo politico della Campania. Una storia gloriosa quella dello SPRAR casertano, fatta di laboratori di inclusione, di corsi di lingua, di momenti di aggregazione tra italiani ed immigrati, più volte premiato dal Viminale per le buone pratiche adottate nella gestione dell’accoglienza e dell’integrazione e la cui realtà è stata mostrata anche nel do-

dell’accoglienza. Nell’ultimo documentario viene raccontato il percorso lavorativo che ho fatto e anche le lotte che ho portato avanti insieme ai miei compagni per cambiare le cose. Il centro sociale dell’ex canapificio è diventato una famiglia per me ed è stato un punto di riferimento per tanti migranti». In questi anni di permanenza in Campania, il costa-avoriano non solo si è ben integrato nel tessuto del territorio, ma si è anche prodigato in iniziative a supporto della popolazione di Caserta. Da lui, infatti, sarebbe partita la proposta di utilizzare parte dei fondi ricevuti come premio per le attività eccellenti effettuate nell’ambito dello SPRAR di Caserta per l’accoglienza, per finanziare l’acquisto

di buoni-libro per le famiglie bisognose della città casertana e che da alcuni anni, a causa della mancanza di sussidi da parte del Comune non potevano acquistare libri di testo scolastici. Una storia di buona e funzionale accoglienza quella di Mamadou e del centro sociale di Caserta e che oggi purtroppo rischia di finire nel dimenticatoio: Non solo perché il centro sociale dell’ex canapificio è nel mirino di un’inchiesta da parte della Procura per presunta associazione a delinquere, sulla quale però allo stato attuale non ci sarebbero prove concrete, ma anche e soprattutto a causa del famigerato decreto 103/2018, meglio conosciuto come decreto Sicurezza, che rischia di cancellare definitivamente il sistema degli SPRAR che fino allo scorso anno, grazie a finanziamenti ad hoc, avevano di fatto garantito l’inclusione di rifugiati e dei richiedenti asilo all’interno del tessuto del territorio nazionale. Oggi, invece, con il decreto adottato, gli SPRAR stanno venendo gradualmente sostituiti dai CAS- sistemi di accoglienza straordinaria per nulla adeguati a garantire l’assistenza e l’inserimento dei migranti. «Caserta- ha raccontato Mariarita Cardillo giornalista ed operatrice del centro sociale ed oggi compagna di Mamadou con il quale ha avuto anche una figlia aveva il più grande SPRAR della Campania. Uno SPRAR in cui ogni mattina i richiedenti asilo e rifugiati accompagnavano i bambini della comunità locale a scuola, attraverso il progetto Pedibus e che ospitava donne vittime della tratta. Era un progetto inclusivo a 360 gradi che, con la collaborazione di Comune ed associazioni, gestiva l’accoglienza dei migranti in modo eccelso e incentivava la buona convivenza. Oggi, purtroppo, con il decreto sicurezza sono stati bloccati i fondi e gli Sprar sono stati sostituiti dai Cas. Tanti migranti resteranno senza permesso di soggiorno, senza sistemi e servizi che possano davvero integrarli e questo diventerà allora un problema di sicurezza». «Quanto all’ indagine sullo Sprar di Caserta aperta della Procura- ha aggiunto con fermezza Mariarita- il giudizio è stato rinviato perché non hanno trovato niente e non troveranno niente di quanto ci accusano. Abbiamo sempre operato in piena regolarità e questo lo sanno anche i cittadini e le istituzioni locali che continuano a supportare il nostro lavoro. Semplicemente, oggi la solidarietà, quella che è stata rappresentata per lungo tempo proprio dallo SPRAR di Caserta e dai suoi cittadini – è sotto attacco».


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JAMES NON SIA CONSIDERATO UN MORTO DÌ SERIE “B”

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SCHIA - Nemmeno il tempo di asciugare le lacrime per la morte del Caro Francesco Taliercio, che dopo due mesi di chiacchiere e passerelle dedicate alla sicurezza stradale, piangiamo una nuova giovanissima vittima. Velsmali Xhemal, per gli amici James, 16 anni, che era venuto a Ischia per trascorrere le vacanze e invece ha trovato la morte su quella strada maledetta che collega il porto con la Piripissa. È vero, questo è il momento del dolore e del lutto, ma non possiamo tacere nemmeno in questo momento. Non possiamo più permettercelo. Almeno io non ci riesco. Perché James è il figlio di ognuno di noi. Siamo stanchi delle chiacchiere e delle passerelle con cui i responsabili politici ed istituzionali della sicurezza stradale negata sulla nostra Isola, si esibiscono in discorsi dalle promesse sistematicamente non mantenute. Siamo stanchi di essere presi per i fondelli e costretti a contare morti come in una roulette russa. Bisogna passare dalla parole ai fatti e bisogna farlo immediatamente. A partire dalla messa in sicurezza della sopraelevata che se ci fosse stata la giusta volontà politica da parte di Città Metropolitana e Comune, oggi già sarebbe meno pericolosa. E invece, oltre alle chiacchiere, sino ad oggi non si è fatto assolutamente nulla. Eppure, senza perdere ulteriormente tempo, per rendere meno pericolosa la strada della morte così come propone il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, basterebbe collocare i

la volontà politica di rendere meno pericolosa la sopraelevata? E’ vero che noi automobilisti siamo indisciplinati e irrispettosi delle regole del codici della strada quando guidiamo, che si corriamo a dismisura senza avere rispetto per la propria vita e per quella degli altri, ma intanto che da questo punto di vista ci civilizziamo, cosa facciamo, continuiamo a contare morti o cerchiamo in tutti i modi di guardrail al posto delle ringhiere per la cui presenza qualche auto è finita persino per volare giù via Morgioni e, soprattutto, creare uno spartitraffico possente che divida le due corsie. Uno spartitraffico possente affinché possa fare da barriere per evitare che le auto in corsa finiscano nell’altra corsia come accaduto ieri e affinché non auto e motorini che fuoriescono dai tantissimi varchi aperti negli anni siano costretti ad immettersi sulla propria destra senza invadere la corsia opposta. E ancora chiediamo pattugliamenti e posti di blocco continui delle Forze dell’Ordine che possano fungere da deterrente contro l’alta velocità. E invece, come ha scritto l’amico Peppe Trani, ci troviamo venti vigili urbani disseminati sul porto per regolamentare il nuovo pian traffico agi imbarchi, oppure, aggiungo io, a tappezzare le auto di multe, e nessuno sulla sopraelevata a garantire più sicurezza: da non credere! E tanto difficile, cari sindaci Luigi De Magistris ed Enzo Ferrandino realizzare guardrail e spartitraffico? Troverete, finalmente, dopo questa ennesima morte innocente,

limitare i danni? Penso che sia giunto il momento di limitare e i danni e questo possono farlo solo le Istituzioni e il PCIM-L guidato dal Segretario generale Domenico Savio continuerà a battersi affinché ciò venga fatto. È poi la domenica sera si riapri via Iasolino. Intanto che ci civilizziamo nel rispetto del codice della strada, evitiamo di mandare a morire i nostri giovani sulla sopraelevata. E stavolta questa

richiesta non te la faccio come dirigente politico, ma semplicemente come papà. Una richiesta fatta da padre a padre, insomma. Caro James, coetaneo dei miei e dei nostri figli, scusaci, scusami, se non siamo riusciti a difendere la tua vita nel fiore degli anni più belli. Negli anni in cui l’esistenza dovrebbe essere solo felicità e spensieratezza. Ti voglio bene cuore di figlio. Che la Terra ti sia lieve piccolo. (Gennaro Savio)

INTERVENTO RIDICOLO IN VIA ARENELLA, IL COMUNE FA COPRIRE ALCUNE BUCHE CON L’ASFALTO CHE CON LA PRIMA PIOGGIA HA COMINCIATO A STACCARSI RENDENDO IL SELCIATO ANCORA PIU’ PERICOLOSO”

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seguito della durissima denuncia politica e giornalistica del PCIM-L, l’unica forza di opposizione nel paese nonostante non ancora presente in Consiglio comunale, l’amministrazione del sindaco Enzo Ferrandino, evidentemente per mostrarsi almeno per una volta celere ed efficiente, in questi giorni ha fatto “asfaltare” via Arenella, la strada che porta all’area N.U. di Ischia Ambiente costellata di buche larghe e profonde nelle quali si sarebbero potute ribaltare le auto dei residenti in transito e i camion della società monnezzara. Ma, purtroppo, nemmeno questa volta possiamo complimentarci con l’amministrazione ischitana visto i risultati di quella che, secondo loro, evidentemente doveva essere un intervento di messa in sicurezza. Infatti via Arenella è stata asfaltata per modo di dire visto che si è provveduto a riempire di asfalto solo alcune buche, forse quelle che ritenevano le più insidiose. La cosa incredibile è che attualmente via Arenella risulta ancora più pericolosa di quanto non lo fosse prima dell’intervento del Comune. Infatti con la pioggia di domenica 28 luglio 2019, parte dell’asfalto con cui erano state riempite le buche, è saltato rendendo il selciato pericolosamente scivoloso e sdrucciolevole: da non credere! Ma cari disamministratori di Ischia, vi rendete conto che i camion della N.U. di Ischia Ambiente pieni carichi di quintali di spazzatura, soprattutto su questa strada così ripida in salita ed estremamente pendente in discesa, dovrebbero transitare su di un tappeto di asfalto? Ma veramente state aspettando prima che si ribalti un camion con i lavoratori a bordo? Ma stiamo scherzando? Noi, intanto, come forza politica continuiamo a denunciare l’estrema pericolosità di via Arenella e se malauguratamente dovesse verificarsi un incidente, grazie ai nostri video e alle nostre foto, nessuno, ma proprio nessuno, potrà dire “ma io non sapevo” e dovrà assumersi tutte le responsabilità del caso. Intanto il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, guidato dal Segretario generale Domenico Savio, continua a chiedere con forza all’Amministrazione comunale di Ischia l’immediata messa in sicurezza di via Arenella.

CALCIO a 5

VIRTUS LIBERA UNDER 21: ARRIVA CARLO MAZZELLA

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l Arriva una giovane promessa all’ombra del Torrione. L’A.s.d. Virtus Libera Forio è lieta di comunicare agli organi di informazione ed agli appassionati che Carlo Mazzella indosserà la maglia bianco verde nella prossima stagione. Mazzella è nato a Napoli il 6 luglio 2002 ed ha da poco spento le diciassette candeline. Il nuovo acquisto della Virtus Libera Forio si è messo in evidenza negli stage organizzati dal club presieduti dal p residente Fiore D’Angelo nello scorso mese e ha subito catturato, per le sue qualità, l’attenzione di mister Nello Di Iorio, neo tecnico della Under 21, e della dirigenza foriana. Mazzella è il primo giovane rinforzo destinato alla under 21, formazione che quest’anno sarà chiamata a confermare e migliorare gli ottimi risultati ottenuti nello scorso campionato, quando arrivò, pur tra mille imprevisti, ad un passo dal vincere la finale play off. Carriera. Giovanissimo, ma non privo di esperienza. Di ruolo pivot, Carlo Mazzella ha iniziato la sua avventura in questo sport nella stagione 2018-19 mettendosi in mostra nel torneo “Csi” con la maglia del Buon Pastore. E’ proprio ai suoi ex allenatori che Mazzella rivolge un ringraziamento: “Sono davvero grato – afferma Mazzella – a Giovanni Vesce e Giovanni Conte, i quali mi hanno allenato al Buon Pastore dandomi la possibilità di mettermi in mostra e di crescere. Se oggi sono in un club importante come la Virtus Libera il merito è anche loro. Ora per

me – continua Mazzella – inizia una nuova avventura. Ringrazio la Virtus Libera per l’opportunità che mi concede, mi auguro di crescere e migliorare sempre”. Il Dg Caruso. Carlo Mazzella è il primo volto nuovo in tenera età che si lega al club bianco verde. Lo sottolinea con soddisfazione il Direttore Generale Area Amministrativa Giuseppe Caruso: “Quando il parco giocatori si incrementa con giovani atleti, di valore e di prospettiva, per noi della Virtus Libera Forio è sempre un momento positivo, di festa direi. Mazzella ha partecipato agli stage per giovani organizzati nello scorso giugno e ha subito catturato l’attenzione del mister e la nostra con le sue qualità”.


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• AMBIENTE

GIUGNO 2019

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IL MONITORAGGIO DI GOLETTA VERDE IN CAMPANIA

SU 31 PUNTI CAMPIONATI

OLTRE LA METÀ SUPERA I LIMITI DI LEGGE Nel mirino ancora foci di fiumi e torrenti: maglia nera per le foci dei fiumi Irno, Savone, Sarno, dei Regi Lagni, del canale di Licola e del torrente Asa giudicati “fortemente inquinati” per il decimo anno consecutivo

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In Campania, su 31 punti monitorati, oltre la metà supera i limiti di legge: sono sedici quelli giudicati fortemente inquinati e uno inquinato. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare. Con record assoluti, situazioni che nonostante gli esposti dell’associazione e i controlli delle forze dell’ordine mostrano un inquinamento ormai cronico: è il caso, ad esempio, della foce del fiume Irno a Salerno, del Savone a Mondragone, del fiume Sarno tra Castellammare e Torre Annunziata, della foce dei Regi Lagni a Castel Volturno, della foce del canale di Licola a Pozzuoli e della foce del torrente Asa a Pontecagnano, giudicati “fortemente inquinati” per il decimo anno consecutivo. È questa in sintesi la fotografia scattata lungo le coste campane dai tecnici di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. A parlarne, questa mattina in conferenza stampa, nella Casina pompeiana della villa comunale di Napoli, Mariateresa Imparato, Presidente Legambiente Campania, Andrea Minutolo, Portavoce Goletta Verde, Daniela Villani, Delegata al mare Comune di Napoli, Lucio De Maio, responsabile Unità Operativa Mare Arpa Campania, e Claudio Marro, dirigente Unità Operativa Complessa Monitoraggio e Controlli Arpa Campania. Un viaggio realizzato anche grazie al sostegno dei partner principali CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e Novamont; dei partner sostenitori Assovetro – Endless Ocean, Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio e con il contributo di Pramerica SGR (Pramerica Sicav Social 4 Future). Media partner del tour è La Nuova Ecologia. “Premesso che il nostro monitoraggio non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali - dichiara Andrea Minutolo, portavoce di Goletta Verde - precisiamo che la fotografia scattata da Goletta Verde ha l’obiettivo di restituire un’istantanea che denota la presenza di casi cronici che segnaliamo da anni, ma per i quali evidentemente nulla è stato fatto. Il nostro obiettivo è quello di puntare l’attenzione sull’inquinamento da scarsa o assente depurazione che ancora oggi affligge il nostro Paese. Ricordiamo che sono già quattro le procedure di infrazione comminate all’Italia dall’Ue con un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia arrivato pochi mesi fa. Basti pensare che, solo per la prima, la Commissione Europea ha già condannato il nostro Paese a pagare una multa di 25 milioni di euro più 30 milioni per ogni

semestre di ritardo nella messa a norma. Soldi che avremmo potuto spendere per adeguare il nostro sistema depurativo attraverso progetti innovativi a difesa della salute del mare e dei cittadini”. In particolare, in Campania i dati resi disponibili dall’Arpac, relativi ai controlli svolti nel 2018 sulle acque in uscita dagli impianti di depurazione, confermano la cronica criticità della situazione. Infatti, su un totale di 391 controlli eseguiti nella regione (a fronte dei 413 del 2017), il 39% è risultato “non conforme”, con punte di non conformità del 63% per gli impianti della provincia di Caserta e a seguire del 53% per quelli della provincia di Benevento, del 49% per quelli della provincia di Salerno, del 48% per quelli della provincia di Avellino e del 26% per quelli della provincia di Napoli. “Anche i controlli effettuati dall’Arpac rendono bene la gravità della situazione della depurazione in Campania dove, di fronte a quella che ormai è diventata una vera e propria emergenza - dichiara Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania - poco o niente è stato fatto dalle istituzioni. Quello della pessima qualità delle nostre acque in prossimità delle foci, che spesso diventano fogne a cielo aperto a causa del mancato funzionamento degli impianti di depurazione, deve diventare un tema prioritario nelle agende della classe politica regionale. È ora che la Regione Campania metta in atto al più presto un’adeguata ed efficace azione di prevenzione, piuttosto che attendere il conclamarsi delle varie crisi che puntualmente colpiscono il territorio come l’emergenza sul fronte della depurazione. Proprio per questo abbiamo accolto con piacere la proposta di legge di riordino dell’ARPAC con l’obiettivo di conferire a questo importante organismo un nuovo protagonismo. Speriamo che tutto ciò avvenga in tempi celeri, dotando l’Agenzia di risorse, strumenti e capacità di controllo, mantenendo saldo e rafforzando il principio ente terzo e imparziale”. Nelle scorse settimane, la sofferenza degli ecosistemi fluviali campani, a causa del deficit depurativo e degli scarichi illegali legati soprattutto ad attività agricole e industriali, si è manifestata sempre con più evidenza. Tantissime sono state le segnalazioni per la presenza di scarichi e anomalie lungo i corsi fluviali da parte di cittadini ed enti di tutta la regione,

indicando casi che spesso si riscontrano nei monitoraggi Arpac. Dalla presenza di cromo nel torrente Solofrana, affluente del fiume Sarno, a quella di mercurio nel fiume Sabato, affluente del Calore Irpino e che ha come sbocco finale il fiume Volturno, ma anche il fiume Ufita e Ofanto sono ormai costantemente minacciati. Per non parlare della proliferazione eccessiva di alghe e mucillagine nella costa tra Battipaglia e Eboli causate probabilmente dalla presenza importante di nutrienti proveniente dai settori intensivi dell’agricoltura e della zootecnia presenti nella Piana del Sele. Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde Il monitoraggio di Legambiente (i prelievi sono stati eseguiti dalla squadra di tecnici tra il 14 e il 18 luglio) prende prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni non dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo. In provincia di Caserta sono stati monitorati cinque punti e di questi due sono risultati fortemente inquinati: a Mondragone, alla foce del fiume Savone, e a Castel Volturno, alla foce del Regi Lagni. Entro i limiti, invece, i prelievi effettuati a Sessa Aurunca, alla foce del canale; a Mondragone, in località Fiumarella, sulla spiaggia di fronte alla foce della Fiumarella, e a Castelvolturno, in località Lago Patria, sulla spiaggia di fronte alla foce Lago Patria. Nella provincia di Napoli, su nove punti campionati, quattro hanno dato un giudizio di “fortemente inquinato” ovvero a Pozzuoli, in località Lido di Licola, alla

foce del canale Licola; a S. Giovanni a Teduccio, sulla spiaggia a 50 metri a sinistra della foce dell’Alveo Volla; a Torre Annunziata/Castellammare di Stabia, alla foce del fiume Sarno; a Castellammare di Stabia, in località Fosso Garibaldi, sulla spiaggia fronte rivo San Marco. “Inquinato”, invece, il prelievo effettuato a Ercolano, nel punto a mare di fronte alla foce del Lagno Vesuviano. “Entro i limiti” i campionamenti realizzati dai tecnici a Napoli, sul lungomare Caracciolo, sulla spiaggia Mappatella beach; a Portici, sulla spiaggia Mortelle; a Torre del Greco, in località Ponte della Gatta, sulla spiaggia sulla litoranea e a Torre Annunziata, località Lungomare Marconi, sulla spiaggia di fronte allo scarico. In provincia di Salerno, su tredici punti monitorati, dieci sono risultati “fortemente inquinati”: ad Atrani, alla foce del torrente Dragone; a Salerno, in località lungomare Clemente Tafuri, alla foce del fiume Irno, e nel punto tra Salerno e Pontecagnano Faiano, in località Torre Picentina, alla foce del fiume Picentino; a Pontecagnano Faiano, in località via mare Jonio/lungomare Magazzeno, alla foce del Torrente Asa; nel punto tra Pontecagnano e Battipaglia, alla foce del Tusciano; a Eboli, in località Marina di Eboli, alla foce del canale di scarico; a Capaccio, in località Laura, alla foce del rio presso via Poseidonia 441; nel punto monitorato in località Torre di Paestum Licinella, alla foce capo di fiume e in quello tra Capaccio e Agropoli, alla foce del fiume Solofrone; a Centola Caprioli/ Baia degli Angeli, alla foce rio presso la spiaggia. “Entro i limiti” i risultati dei punti campionati a Castellabate/Montecorice, in località Ogliastro/Baia Arena, sulla spiaggia di fronte alla foce del rio Arena; a Vibonati, in località Villamare, sulla spiaggia di fronte al Rio Caca Fave; e nell’altro punto campionato a Salerno, sulla spiaggia presso via Mantegna. Quattro i punti monitorati sull’Isola di Ischia, risultati tutti “entro i limiti”: a Ischia Ponte, sulla spiaggia del muro rotto; a Casamicciola Terme, in località Perrone, sulla spiaggia Perrone; a Forio, in località Chiaia Spinesante, sulla spiaggia di Chiaia davanti al canale, e a Ischia, in località lungomare Cristoforo Colombo, all’altezza del Rio Corbore. Permangono, poi, le criticità sulla cartellonistica informativa rivolta ai cittadini che, nonostante sia obbligatoria per ormai

da anni per i Comuni, non viene ancora rispettata. Indicazioni che hanno la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare e i dati delle ultime analisi. Su trentuno punti monitorati, i tecnici di Goletta Verde hanno segnalato la presenza di questo cartello soltanto in un punto, A Napoli, sul lungomare Caracciolo, sulla spiaggia Mappatella beach. Mentre in cinque casi non campionati dalle Autorità competenti, era presente il cartello di divieto di balneazione come previsto dalla legge. Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche l’improprio smaltimento degli oli esausti. Ecco perché anche quest’anno il CONOU, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, affianca, in qualità di partner principale, le campagne estive di Goletta Verde e di Goletta dei Laghi di Legambiente. Da oltre 35 anni il Consorzio è il punto di riferimento italiano per la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. Nel 2018, in Campania, il Consorzio ha proceduto alla raccolta di 11.265 tonnellate di olio minerale usato. L’olio - che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli - è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che, se smaltito indiscriminatamente, può determinare gravi effetti inquinanti. Altresì, se gestito e rigenerato secondo la prassi corretta, diviene una risorsa preziosa che torna a nuova vita sotto forma di basi lubrificanti; un esempio corretto di economia circolare. Negli anni di attività il CONOU ha raccolto 6 milioni di tonnellate di olio usato, avviandone a rigenerazione 5,3 milioni e consentendo la produzione di 3 milioni di tonnellate di olio rigenerato e un risparmio sulle importazioni di petrolio di circa 3 miliardi di euro, ponendo così l’Italia in vetta al settore a livello europeo. “La nostra è una missione precisa: salvaguardare l’ambiente da un inquinante pericoloso, ottimizzandone la gestione e i costi relativi in una ottica di massimo riutilizzo” – ha spiegato il presidente del CONOU, Paolo Tomasi. “Il nostro operato in difesa dell’ambiente, del mare e dei laghi in particolare, oltre ad evitare una potenziale dispersione di un rifiuto pericoloso, lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese”.


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