Corriere dell'Isola n. 11 2015

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CoSa VUoL DirE UNA RIFORMA DA CAPIRE CaCaCE a pag. 12-13

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QUanDo La riBELLionE non BaSTa pUnZo a pag. 4 anno XiX - n. 11 • 19 - 25 marzo 2015

settimanale GRATUITO delle isole di ischia e procida • www.corrieredellisola.com A rischio la “disoccupazione” per i dipendenti estivi Cavallo a pag. 5

LA STAGIONE DEL LAVORO PUNTI DI VISTA VIA BAIOLA

ViSTa DaGLi oCCHi Di…

moCCiaro a pag. 7

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pag. 17

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• primo piano

19 - 25 Marzo 2015

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L'APERTURA

EFFETTO A CATENA

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l benessere di un paese passa per quello del suo cittadino. Se il cittadino è felice, allora darà a sua volta qualcosa di buono al proprio “mondo”. Si chiama welfare alla spicciola, ma è una teoria pura e cruda alla base di tutti quei buoni propositi pre stagionali che ogni anno di questi tempi si sentono in giro. E qui arriviamo al dunque, quali sono le intenzioni per questa estate 2015?Nella mia letterina virtuale chiederei agli imprenditori, ai big del settore, di collaborare al benessere dell’isola senza affossare le piccole realtà con pacchetti assurdi. Chiederei ai cittadini di amare la propria isola, di non abbandonare frutta, agrumi e ogni bene sugli alberi, ma di coglierli e scambiare i propri averi con chi ha qualcosa da offrire, come già avviene su facebook. Chiederei alle amministrazioni di pensare più come se il comune di

pertinenza fosse il giardino di casa propria, piuttosto che qualcosa da cui trarre unicamente uno stipendio. In effetti sono davvero troppe le cose che vorrei chiedere. Ma il Corriere dell’Isola ha piuttosto chiesto all’Ascom cosa significa il pacchetto del lavoro, il famoso colpo grosso di Renzi che sta facendo tremare gli ischitani(5); ha approfondito il tema del mondo scolastico, (12- 13) e alzato i toni di una possibile discussione circa i trasporti di terra. Ma in questa piccola apertura, il Corriere dell’Isola vuole dare il benvenuto ad una bravissima illustratrice nuova “firma” del nostro settimanale, Lisa E. Mocciaro, che ci accompagnerà in un mondo alternativo al classico articolo, verso la satira. Date uno sguardo a pagina 7 per conoscerla meglio … buona settimana a tutti i lettori del Corriere dell’Isola.

Il Corriere dell'Isola è una realtà giovane, innovativa e in costante crescita. Primo free press delle Isole di Ischia e Procida distribuiamo il nostro giornale ogni settimana in un totale di 6.000 copie per volta senza stancarci mai. La nostra redazione è alla costante ricerca di nuove penne, con l'ambizione di crescere ancora e migliorarci. Chiunque sia interessato può mandare una mail a redazione@corrieredellisola.com

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L’EDITORIALE

«Teletrasporto» • di Graziano Petrucci

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orse dovremmo rivedere tutta la serie di Star Trek. Il fine, è evidente, dovrebbe poter essere quello di lasciare libera l’immaginazione e viaggiare nello spazio con Spock e il Capitano Kirk alla ricerca di nuovi mondi e forme di vita. Li ricordate? “Dove nessun uomo è mai giunto prima”. Ogni volta che l'astronave arrivava alla prima fermata utile, solitamente un Pianeta da esplorare, si usava il teletrasporto. Fantastico modo per arrivare in un punto ben preciso sulla superficie. Naturalmente stiamo parlando di una serie televisiva,

CORRIERE DELL’ISOLA è un settimanle distribuito gratuitamente ogni giovedì ad Ischia e Procida. www.corrieredellisola.com Registrazione al tribunale di Napoli n. 4816 del 20/11/1996

famosa certo. Stiamo parlando poi, solo in ipotesi, di un apparecchio in grado di trasportare cose e persone. In questa direzione non mancano le prove tecniche di teletrasporto da parte della scienza.

Ovviamente si tratta di fisica, per l’esattezza di quella quantistica, e l’argomento potrebbe essere utile da approfondire. Tuttavia ciò di cui voglio parlare, riguarda altro.

L’argomento è il trasporto pubblico. Sembra un paradosso che gli scienziati stiano facendo passi da gigante nel regno quantistico e, noi, sull’isola, non siamo capaci con gli strumenti e le risorse che abbiamo a disposizione di creare e organizzare un’azienda di traspor-

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to, fermiamoci a quella terrestre, con il fine di costruire un servizio degno di questo nome. Virtuoso e corrispondente ai parametri che si usano per identificare una località turistica. C’è tanta ancorché assurda normalità per le strade che non ci pare vero poter immaginare un’azienda che funzioni.

Pubblica o privata o magari a partecipazione mista. Che sia capace di garantirci gli spostamenti da un capo all’altro dell’isola senza perdere la giornata manco fossimo a piedi in qualche strada sconosciuta del Congo. Che abbia al comando un capitano e dei collaboratori efficienti. Il problema oggi, invece, non è tanto quello di

sollevare l’allarmismo e di vedere tutto nero. Semmai è quello in cui la trascuratezza diventa ordinaria e non ci fa più effetto. Non ci interessa degli autobus che impiegano tempi inconcepibili, quando ci sono e se passano quelli che abbiamo «acquistato» da altri mercati, perché tanto abbiamo l’auto. Non ci interessa delle condizioni in cui turisti e autoctoni devono sopportare per spostarsi.

La preoccupazione che nasce da questo stato di cose è un futuro oscuro cui a nessuno interessa il declino che – diciamolo – potrebbe essere arrestato o rallentato. Il dubbio, invece, è che neppure alla politica di casa nostra, quella lo-

DIRETTORE RESPONSABILE Diego Mattera d.mattera@corrieredellisola.com Coordinatore: Annamaria Punzo redazione@corrieredellisola.com Vice Coordinatore: Alessandra Vuoso a.vuoso@corrieredellisola.com

Collaborano con la redazione: Alessandro Mollo, Cristian Messina, Elettra Irace, Rossella Cavallo, Sara Mattera, Henri Camillo Bermudez, Francesco Esposito, Francesco Imparato, Enrico Scala, Pancrazio Arcamone, Cristina Migliaccio Illustrazioni: Lisa E. Mocciaro Foto: Franco Trani

cale ma anche regionale, interessi prevedere un congegno alternativo. Forse perché è difficile immaginarlo. Oppure nessuno sa che esistono gli strumenti normativi per iniziare un percorso serio di rilancio. Quel che è certo, invece, è che si rischia di penalizzare ulteriormente il settore dei trasporti e il turismo se non si fa qualcosa.

Intanto ho una proposta. Dotare le fermate di pensiline con schermo piatto su cui far scorrere le avventure dell’Enterprise e del suo equipaggio. Speriamo soltanto che continueranno a passare gli autobus.

Facebook Graziano Petrucci

CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ Nuvola Grafica Via Mons. Schioppa 78 • 80075 Forio (NA) Tel. +39 345 0749186 corrieredellisola@nuvolagrafica.it commerciale@corrieredellisola.com

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• FoCUS TraSporTi

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Il disimpegno passa anche dalle chiacchiere di chi ha promesso soluzioni e invece perde ancora tempo

un soGno chiamaTo auToBus cosTi Quel che cosTi Pasqua porta i primi grossi problemi per i trasporti pubblici, ma cosa ci aspetta per l’estate?

• di Annamaria Punzo

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ORIO - Ad Ischia succede che il voto valga un fiorino, un silenzio tombale quando c’è qualcosa che non va. E così funziona in tutti i settori della vita purtroppo, dal lavoro alle considerazioni personali.

Mancano pochissimi giorni

all’apertura della stagione estiva, la Pasqua si avvicina e come abbiamo già detto in passato, i preparativi qui e lì sono evidenti. Ma a cosa andranno incontro i nostri turisti, tanto attesi, una volta giunti sull’Isola Verde e ammesso che ci riescano? Direi a poco, molto poco. Non per la mancanza di strutture, di

posti da vedere e di piatti da gustare, ma per la carenza di ospitalità che è pecca più grande di un’Isola che non riesce a garantire un trasporto pubblico onesto, costante e oggettivamente valido per tutto il suo territorio.

Per l’Italia e per il panorama internazionale diffondiamo le nostre bellezze, e facciamo

benissimo, ma è nel piccolo tessuto locale che andrebbero concentrate per prime le nostre risorse e il nostro tempo. Le battaglie per il bene pubblico sono essenziali ma continuare ad interrogare i Sindaci che a loro volta interrogano l’Assessore ai trasporti, Sergio Vetrella, che a sua volta interroga (?) il Parlamento, a cosa ci porta? Ad un nulla di fatto. Il perché non è difficile da individuare: in tanti anni di lotte non si è mai ottenuto qualcosa, probabilmente

perché a monte non ci sono le reali volontà d’intervenire.

E’ una barzelletta infatti, il pensare che in un’Isola dove si rinnega il comune unico perché c’è chi crede che il potere andrebbe nelle mani di pochi e chi invece pensa che più sindaci abbiano maggiore peso, non ci sia stata la capacità in tanti anni, tante amministrazioni e moltissime chiacchiere, di cambiare la situazione dei trasporti ad Ischia. E allo stesso modo le associazioni dei commercianti, gli enti, i

singoli potenti imprenditori, dove sono quando serve un insistente pressing? Ischia è la perla del golfo di Napoli, ha un’affluenza turistica che veicola ospiti anche per Napoli stessa, siamo il bigliettino da visita della Campania. Ma niente autobus. E allora vale la pena cominciare a considerare una remota possibilità, ovvero affidarsi al privato quanto meno per supportare le carenze dell’Eav ad Ischia.

Se ne è forse flebilmente discusso l’anno scorso, quando

un mini tour di conoscenza, a cui parteciparono diversi Sindaci isolani, fece discutere talmente tanto da affossare tutta la vicenda. Eppure allora se ne è parlato molto, una polemica sul diritto alla mobilità si è accesa al di sopra di ogni quotidiano commento alla fermata del bus, e tutti hanno detto no al privato. Ma non è cambiato nulla. La stagione estiva ha fatto la sua misera figura e non ci siamo fatti mancare neanche le classiche percosse al conducente, un clichè che piace tanto al turista del nord. Ma rieccoci qui, a metà marzo inoltrato, senza una soluzione valida.

Non possiamo rivolgere una domanda alle autorità, interrogarle circa l’impegno profuso per la vicenda descritta in questo articolo, sarebbe cosa da poco e spazio per molte parole inutili. Ma possiamo proporre un’idea, un progetto e perché no, un gruppo di mezzi finanziati da tutti, in cooperativa. Isolani imprenditori, studenti, cittadini mettete le vostre forze e le vostre idee per offrire un’alternativa al disimpegno delle amministrazioni. L’unione fa la forza, ma anche il pensare e discutere di cose concrete. Scrivete a redazione@corrieredellisola.com

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JoB aCT •

19 - 25 marzo 2015

le sTaGioni delle riforme: JoBs acT e ischia A cosa va incontro il lavoratore stagionale? Marco La Raspata, vicepresidente Ascom prova a risponderne

• di Rossella Cavallo

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obs Act. Un termine facile e orecchiabile per una riforma che vuole pulire e semplificare il mercato del lavoro, portando delle novità nei contratti, nella gestione del personale, fino ai contratti di solidarietà, e che contempla l’introduzione del contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti.

Questo significa che le tasse saranno meno gravose per chi assume, e, in caso di licenziamento, è previsto un equo indennizo per il dipendente.

Si cerca di mirare, tra le righe, alla continuità del rapporto di lavoro.

E la novità più consistente è l’entrata in vigore di un’assicurazione universale del lavoro che prenderà il nome di NASPI, che avrà lo scopo di tutelare, a detta di Renzi, una platea più ampia di persone e di rendere più equi i sussidi garantiti dal Governo.

Se da un lato ci sono gli occupati, dall’altro si trovano i non occupati, ossia coloro

che momentaneamente non percepiscono una retribuzione o non lavorano.

E questo è un problema di molti isolani.

“Una strada, cinquanta alberghi”, come si divertono ad ironizzare la maggior parte dei turisti che hanno soggiornato ad Ischia anche solo per un brevissimo periodo.

La condizione di disoccupato si spalma su una larga fetta della popolazione, che grazie al turismo ci vive.

E in materia di disoccupazione e temporaneità, il Jobs

Act introduce l’acausalità nei contratti a tempo determinato fino ad un massimo di 36 mesi.

Questo però non è applicabile al lavoro stagionale.

E proprio dalle “regioni turistiche” in questi giorni è partita una mobilitazione dei lavoratori stagionali riguardo la ridefinizione dell’erogazione degli ammortizzatori sociali: chi riuscirà a lavorare 6 mesi di stagione, percepirà solo per 3 mesi il sussidio di disoccupazione. Una decisione che mina l’econo-

mia di un territorio fondata in prevalenza sul turismo, oltre che danneggiare intere famiglie.

Mentre si attendono chiarimenti, rinviati a Camera e Senato, nonché dall’Inps, poiché ad Ischia si lavora soltanto sei mesi all’anno, viene da chiedersi a cosa va incontro il dipendente stagionale.

Prova a dare una risposta Marco La raspata, vicepresidente dell’Ascom Ischia: “ I vincoli del Jobs Act non riguardano le attività

commerciali, è un problema riguardante le imprese e le attività turistiche.

Il periodo di disoccupazione potrebbe essere ridotto se il periodo di attività si allungasse almeno fino ai dieci mesi, puntando anche ad altre risorse che l’isola offre, e non vivendo unicamente di turismo balneare.

L’aumento del lavoro è dato dalle presenze, più turisti arrivano, più ne ritornano, più ne sono, e maggiore è la domanda di lavoro.

In questo modo si possono

prolungare i contratti con il vecchio personale e consentire l’ingresso a contratto dei giovani. Non dimentichiamo che uno degli obiettivi della riforma è far emergere il mercato nero!”.

Un invito a riflettere su quel che di buono può portare questa riforma del lavoro, che predilige una forma di contratto a tempo indeterminato e la durata del trattamento di disoccupazione prolungata in casi di disagio economico (la cosiddetta riforma Aspi).

E ancora un monito per Ischia a cercare di estendere l’attività lavorativa, provando a trasformare quello che è il turismo “mordi e fuggi” che caratterizza i mesi estivi, in un turismo continuo, simile al turismo religioso: si pensi a quelle zone (la vicina Pietrelcina, per dirne una) che hanno il turismo come perno dell’economia locale proprio il turismo, ma che è continuo e non conosce sosta nel corso dell’anno.

Ischia non è solo mare e terme, e se si prolunga la stagione lavorativa, non c’è riforma che può andare ad intaccare i lavoratori!

La miglior difesa è conoscere la legge, e conoscere anche le proprie potenzialità.

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• ISOLA

19 - 25 Marzo 2015

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Parola ai commercianti del mercato di Forio

“Grazie al comune per il lavoro straordinario che stanno facendo, ma che non ci abbandonino più” Poche settimane e i lavori di ristrutturazione al mercato comunale di Forio saranno ultimati. Nell’attesa, speranze e pareri dei commercianti che provvisoriamente e non senza qualche piccolo disagio portano avanti le loro attività ai Marinai D’Italia, a pochi passi dal porto

fare un po’ di manutenzione almeno ogni due anni. Anche per l’amministrazione è un danno economico aspettare di dover fare un intervento così drastico, noi vorremo in futuro evitare lo spostamento, evitare di creare problemi alla capitaneria, al demaniale del porto, all’Asl. Qui il tempo è il nostro primo nemico, perché quando c’è maltempo non possiamo lavorare, poi molti

• di Maria Elettra Irace

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ORIO - I commercianti del mercato rionale di Forio, che ha sede in via Matteo Verde, dopo anni di attività hanno ottenuto finalmente dal comune l’avvio dei lavori di manutenzione allo stabile che aveva manifestato negli ultimi anni non pochi problemi. Sia i commercianti che lavorano nei banchetti esterni, sia quelli che hanno i loro negozi all’interno dello stabile foriano pagano ovviamente permessi e affitto al comune e si era fatta doverosa una messa in sicurezza dell’edificio. Nel frattempo il comune ha fatto sì che i commercianti ottenessero i permessi per continuare provvisoriamente a svolgere le loro attività nel parcheggio sul lungomare di Forio, di fronte alla sede dei

Marinai D’Italia. La maggior parte dei commercianti sono entusiasti dei lavori, che dovrebbero finire prima di Pasqua, ma sperano ovviamente in tempi più brevi possibili, visto che molti si sono dovuti adattare alla nuova situazione e alla nuova sede che nel suo carattere di provvisorietà ha creato qualche disagio. Prima di tutto le condizioni meteo, perché negli ultimi giorni la pioggia insistente ha costretto tutti i commercianti a rimanere a casa.

Vincenzo ci racconta: "I lavori si dovevano fare perché il mercato era in condizioni precarie, anche pensando ai turisti.

Non dimentichiamo che la prima cosa che chiedono i turisti quando arrivano è

Un mercato diverso

dove sia il mercato! Però io non vorrei che si arrivasse di nuovo al punto in cui eravamo arrivati, bisogna

di noi si sono dovuti arrangiare, io ho dovuto comprare un furgone, ombrelloni, perché lavoravo all’interno e non

avevo le strutture per operare all’aperto. L’amministrazione però ha operato bene perché il mercato era arrivato a un livello di strutture precario, inoltre i turisti soprattutto d’estate si lamentavano per la puzza causata dalle fogne.

Grazie al comune non ci sarà più questo problema, quindi noi tutti ringraziamo per il lavoro straordinario che stanno facendo però chiediamo che dopo venga tenuta sempre sotto controllo la situazione, chiediamo di non venire abbandonati di nuovo". Entusiasmo nelle parole di un altro commerciante, Salvatore: "Dovete sapere che il mercato era già stato ristrutturato nel 2006 per quanto riguarda le fogne esterne. Adesso la fogna all’interno aveva fatto sì che il pavimento sprofondasse, quindi si doveva fare un intervento. Dobbiamo ringraziare la consigliera Galasso, che si è attivata subito per fare questi lavori nonostante le tante difficoltà per ottenere i permessi per farci stare nel frattempo qui.

Grazie a lei abbiamo avuto qui acqua calda e corrente. Loro potevano anche chiudere per i lavori e non attivarsi per farci continuare le nostre attività nel frattempo, lasciandoci in mezzo a una strada. Questa giovane ci ha permesso di continuare il servizio che offriamo alla comunità. Hanno già rifatto la fogna, devono ancora fare intonaci e pavimentazione ma per fine mese dovrebbero finire, anche perché poi i nostri permessi per stare qui scadono. Io colgo l’opportunità per ringraziare la consigliera Galasso, una giovane nuova nella politica, per quello che ha fatto per noi". Faccio notare a Salvatore che non tutti i commercianti mostrano lo stesso entusiasmo: "Non hanno capito che anche il comune ha trovato tante difficoltà, io non voglio difendere nessuno ma bisogna dire le cose come stanno: alcuni pretendevano un gazebo e fontane per ogni gazebo, e ci sarebbero voluti soldi che il comune al momento non ha. Ci sono venuti incontro come meglio hanno potuto perché ripeto, potevano benissimo lasciarci in mezzo a una strada, quindi per questo dobbiamo ringraziare tutti quelli che si sono attivati per noi".

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iSoLa •

19 - 25 marzo 2015

Ne avevamo denunciato l’inquietante presenza nei giorni scorsi

ischia: finalmenTe si rimuovono i rami a rischio crollo Ma nel parcheggio villa romana ma in via michele mazzella svettano ancora due grossi pini secchi

si nota alzando lo sguardo verso il cielo, è che le folti chiome di rami secchi di questi due grossi alberi sono piene di pigne che potrebbero cadere sul selciato e colpire cose e persone. Quello che ci chiediamo è questo: dopo la nostra denuncia giornalistica dei giorni scorsi questi due pini sono stati censiti dalla pubblica amministrazione? E se si, quando saranno rimossi semmai per far posto a due nuovi alberi? *

• di Gennaro Savio

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SCHIA - Nei giorni scorsi, attraverso un dettagliato servizio giornalistico, denunciammo la presenza all’interno del parcheggio di Villa “Romana” di un grosso pino dalla cui chioma un ramo spezzato ed altri da rimuovere pendevano come una spada di Damocle sulla testa degli automobilisti che parcheggiavano la propria auto sulle strisce blu. Ebbene, in queste ore si sta finalmente provvedendo a sfoltire la chioma del pino e a rimuovere i rami pendenti prima che questi potessero causare danni a cose e persone. Nella giornata di oggi non si sono potute terminare le operazioni di sfoltimento della chioma per la presenza nel parcheggio di alcune macchine e che dovrebbero essere portate al termine domani. Intanto nel centro cittadino di Ischia persiste la presenza di due pini secchi. **Uno si trova nel parcheggio antistante l’ingresso della pineta cosiddetta degli “Atleti” a due passi da piazza degli Eroi mentre l’altro sul ciglio della strada di fronte il deposito della Eav Bus, nelle adiacenze della scuola media “Scotti” di Ischia. La cosa che subito

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ATTUALITA' •

19 - 25 Marzo 2015

A settembre una nuova iniziativa culturale

Ischia-International festival of philosophy Arriva il Festival della Fisosofia.

• di Sara Mattera

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SCHIA - “Colpevole di essersi rifiutato di riconoscere gli dei riconosciuti dalla sua città,di aver introdotto nuove divinità e di aver corrotto i giovani”. Così nel 399 a.c Socrate, massimo esponente della tradizione filosofica occidentale, colui che “sapeva di non sapere” e che era solito ammaliare, nell’agora greca, con il suo pensiero, giovani di varia estrazione sociale, vide la propria sentenza di morte. Condannato dagli uomini del suo tempo che lo considerarono una minaccia proprio a causa di quella filosofia che egli stesso considerava come un dialogo continuo e come un’ arma di conoscenza dell’uomo e dei propri limiti. La Condanna di Socrate,rappresenta forse, una condanna al significato essenziale dell’essere un libero pensatore, ma soprattutto una condanna a quel principio a cui molti altri filosofi successivamente aspirarono:la filosofia come pratica di vita, non relegata soltanto entro le

mura accademiche. E del resto lo stesso Nietzsche nonostante fosse un fervente critico del pensiero socratico , nel suo saggio “ Aldilà del bene e del male”” sostenne che il filosofo fosse “ colui che costantemente vive, sente, intuisce e sogna grandi cose, colui che viene colpito dai proprio pensieri come se venissero dall’esterno,colui che spesso

sfugge a se stesso perché ha paura ma che è troppo curioso per non tornare a se stesso ogni volta.” Ed è proprio su questa scia di curiosità e di analisi sul ruolo della filosofia che, sabato 14 marzo, presso la Biblioteca Antoniana si è svolta la conferenza “ Socrate , Platone, Nietzsche chi è il filosofo” tenuta dal brillante Raffaele Mirelli. Ed è proprio

lui,Isolano laureatosi in filosofia alla Federico II di Napoli e emigrato in Germania per proseguire i suoi studi in un dottorato di ricerca presso l’università di Friburgo,ad essere l’ideatore,il direttore scientifico e l’organizzatore dell’ “Ischia International Festival of Philosophy –la filosofia il castello e la torre,”che si terrà dal 24 al 27 settembre 2015 sulla nostra isola. Un progetto organizzato grazie al partenariato con la FISP(Fédération Internationale des sociétés des philosophie), l’istituto italiano degli studi filosofici, il dipartimento di studi umanistici dell’università di Palermo , il circolo culturale Sadaoul e che avrà come protagonista proprio la filosofia e come location principali la torre di Michelangelo e il Castello Aragonese. L’obiettivo è quello di far conoscere la filosofia al pubblico, interrogandosi su chi sia il filosofo e su quale sia il suo ruolo nella società attuale e nel mondo del lavoro.

Oggi infatti, sono molti i giovani che si appassionano allo studio della filosofia , il cui inquadramento però nel mondo professionale è ancora molto incerto,nonostante

la pluralità degli approcci educativi . Proprio attraverso il canale turistico si vuole far conoscere l’ applicazione non solo teorica ma anche pratica del campo filosofico.

Durante il festival saranno organizzate sessioni giornaliere di dibattici pubblici che vedranno protagonisti grandi e piccini, scolaresche ,ma anche esperti internazionali e non del settore, quali Andrea le Mole, James Conant, Giuseppina Russo,Giuseppe Ferraro Andreas Urs Sommers, Renate Reschk, Erri de luca. La Filosofia torna in piazza,proprio come ai tempi di Socrate,dunque, e lo fa in grande stile, cercando così di non essere più un settore fuori dalla realtà o di elitè, ma di attirare non solo chi la studia ma anche chi ha un semplice interesse verso di essa. programma piu dettagliato del festival.

Giovedì 24. 09. 2015 Ore 18:00 presso biblioteca Antoniana,presentazione delle bellezze dell’isola d’Ischia.

“Ischia come patrimonio culturale e naturale italiano”. A riguardo interverrà il direttore del “Circolo Sadoul”. Seguirà la Lectio del Prof. Andrea Le

Moli: Le ombre della Filosofia. Il Novecento e il mito della caverna” Venerdì 25. 09. 2015 Presentazione della “Torre di Guevara” e del progetto di restauro della stessa iniziato da una cooperazione tra il “Circolo Georges Sadoul” e l’università tedesca di Dresda.

Sessioni presso la torre di guevera e il castello aragonese.

Interverranno: Prof. Andreas Urs Sommer: „Filosofia come azzardo“ e Prof. James Conant: “Hollywood Cinema and the Question of Art: Some Remarks on Alfred Hitchock’s Pyscho” .

Sabato 26. 09. 2015 La città Sommersa: presentazione di Aenaria.Interverranno: Prof.ssa Renate Reschke e Giuseppina Russo.

Domenica 27. 09. 2015 In mattinata escursione dei partecipanti. Nel pomeriggio alle 16 “Filosofia con i bambini” con il prof. Giuseppe Ferraro. A seguire Erri De Luca con l’intervento “La parola come utensile”. Filosofia e teatro: Rappresentazione del dialogo “Il Viandante e la sua ombra“ di F. Nietzsche” per la regia di Salvatore Ronga.

La nostra isola è ricca di giovani artisti promettenti che con grande passione realizzano opere molto suggestive. Questa settimana abbiamo incontrato Ylenia Pilato

“NULLA SI CREA, NULLA SI DISTRUGGE, TUTTO SI TRASFORMA” Ylenia Pilato, nata a Lacco Ameno nel 1986, è una giovane artista che vive a Forio.

Appassionata di arte, ha partecipato a varie mostre con le sue opere.

• di Henry Camilo Bermudez

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ORIO - La celeberrima frase che compone il titolo di questa settimana è del chimico e biologo francese Antoine-Laurent Lavoisier vissuto nel XVIII secolo ed essa sembra rappresentare perfettamente l’animo creativo e assai inventivo di Ylenia Pilato, giovane artista isolana che si è saputa mettere in luce con diversi suoi lavori.

Dopo aver frequentato la scuola, nella quale ha realizzato di avere una naturale predisposizione verso l’arte, ha cominciato a partecipare, a partire dal 2012, a diverse mostre collettive isolane. Tra di esse, per citarne alcune, ci sono la mostra presso il Museo Civico del Torrione a Forio tenutasi dal 28 aprile al 12 maggio 2013, la 1° mostra d’arte Estemporanea presso Palazzo Pezzillo a Forio dal 7 al 13 aprile 2014, la mostra presso le Antiche Terme Comunali di Ischia Porto in occasione dei 160 anni del porto d’Ischia da luglio al 25 novembre 2014 e la mostra sulla Cina presso Casa dei Popoli a Barano d’Ischia che si è tenuta dal 7 al 13 febbraio 2015 e di cui ci siamo occupati qualche numero fa. Abbiamo incontrato Ylenia e con grande interesse le abbiamo posto alcune domande alle quali ci ha risposto cosi: D: Quando ti sei accorta di avere una grande passione verso il mondo artistico?

R: Tutto nasce ai tempi delle scuole medie,

durante i laboratori di educazione artistica. Mi sono subito accorta di avere un grande amore verso l’arte.

D: Quali sono i materiali che usi principalmente per realizzare i tuoi lavori?

R: Utilizzo principalmente la stoffa. Le persone che guardano le mie creazioni spesso si domandano come mi sia venuto in mente di realizzarle con questo materiale. Durante i laboratori di educazione artistica, dopo aver tracciato uno schizzo, semplicemente un contorno su una tela, decido di riempirlo con frammenti di tessuto. Ed ecco che questo materiale duttile e materico trascende dalla sua naturale collocazione quotidiana per diventare quadro. I pezzi si compenetrano in nuove geometrie di forte impatto cromatico nella loro calda morbidezza corporea.

D: Cosa ti piace rappresentare nelle tue opere?

R: Seguo l'ispirazione del momento. Mi piace realizzare sia i paesaggi della mia isola, sia le persone e i soggetti di svariata natura. Abiti dismessi, stoffe vecchie, usate e recuperate

raccontano la mia interiorità, mettendo da parte le parole e lasciando parlare soltanto le sensazioni. Filo conduttore, oltre alla passione per i tessuti, è rappresentato dal recupero. “ Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” , frase di Antoine-Laurent Lavoisier, è ormai diventata il mio motto.

D: Quali sono le opere che ti hanno dato più soddisfazioni nel realizzarle ?

R: Le opere che mi hanno dato maggiori soddisfazioni sono diverse ma quelle a cui sono maggiormente legato sono quattro. Prima di tutto “Vento di primavera” (40 x 40 cm) , eseguito durante la prima mostra estemporanea presso Palazzo Pezzillo a Forio dal 7 al 13 aprile 2014. Tale quadro è stato scelto anche

per la copertina del libro canzoni ucraine e italiane di Valentina Gavrish a cura di Bruno Mancini. Poi sono molto legata a “Casa isolana” (50 x 50 cm) essendo questo il mio primo collage. In questo quadro è raffigurata una casa tipicamente isolana, dando risalto all'architettura dell'isola. Ancora mi piace ricordare l’opera “New Cosmos” (80 x 80 cm), o meglio la sinossi dell’opera stessa. Tale opera nasce da pezzi di stoffa che, amalgamati e incollati attraverso varie stratificazioni, narrano la nascita di un nuovo universo ad opera di una mitica creatura. Si rappresenta, quindi, una danza cosmica, lo spazio- tempo, dove l’astrazione diventa l’esplosione della vita. Eteree farfalle e variopinti uccelli volteggiano in un cielo fiabesco, mentre meravigliose creature affiorano dai profondi abissi marini. Infine voglio menzionare l’opera “Risveglio di Flora” (100 x 70 cm) dove si elogia la figura della donna, vista come simbolo di delicatezza, sensualità e dolcezza in chiave quasi poetica.

D: Hai qualche artista, magari come esempio, al quale ti rifai?

R: Non mi ispiro a nessun artista in particolare. Ogni mia opera è diversa. Seguo solo l'ispirazione e la creatività del momento. Comunque adoro lo stile orientalista. Mi piace perchè con le stoffe posso sbizzarrirmi meglio accostando sete per realizzare cuscini a veli per tende e altro ancora.

D: Ci sono progetti artistici nel tuo futuro?

R: Per quanto riguarda i progetti artistici, conto di fare una personale sia sull'isola che fuori Ischia. Credo che allargare i propri orizzonti sia qualcosa molto importante nell’arte come nella vita.

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• TEATRO

19 - 25 Marzo 2015

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19 - 25 Marzo 2015

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Rubrica teatrale | L'altra parete... voci e velluto! •

La coppia Mauri – Sturno porta in scena “Una pura formalità”, libero adattamento dal film di Tornatore

Immensa prova d’attore

per Glauco Mauri al Teatro Bellini Spettacolo meraviglioso dove il cielo e la terra si fondono per conoscere la vita.

Un duello in cui le armi sono le parole e il tempo non esiste. In scena al Teatro Bellini fino a domenica 22 marzo

• di Francesco Esposito

N

APOLI – Tanti gli applausi che, martedì 17 marzo, hanno accolto al Teatro Bellini la prima de “Una pura formalità”, il nuovo spettacolo della coppia Glauco Mauri e Roberto Sturno, liberamente tratto dall’omonimo film del 1994 di Giuseppe Tornatore. La vicenda, in breve, narra di un uomo che viene arrestato di notte, durante una tempesta, e portato in un fatiscente commissariato. C’è qualcosa di inquietante: tutto è sbilenco, una prospettiva irregolare, libri e faldoni ingrigiti dagli anni, sui muri misteriosi graffiti e un orologio senza lancette, come se il tempo si fosse fermato. L’uomo è sempre più nervoso, ma quando arriva il commissario la tensione si smorza. Interrogatorio. È stato trovato un cadavere e l’uomo (che si qualifica come un celebre scrittore) non riesce a ricostruire le sue ultime ore. All’alba, finita la schermaglia dialettica, tutto sarà divenuto finalmente “chiaro”. Quando "Una pura formalità"di Giuseppe Tornatore uscì nel 1994 fu accolto, per la sua inquietante novità, con una certa difficoltà da parte della critica.

Oggi è considerato uno dei suoi film più belli in assoluto (lo stesso autore ne è convinto), un "piccolo capolavoro". I magistrali interpreti del film sono Gerard Depardieu (lo scrittore) e Roman Polanski (il commissario); nella rivisitazione teatrale lo scrittore è Roberto

Sturno e il commissario è Glauco Mauri, che ha anche riscritto il testo per la messinscena e curato la regia. « L'intensità del racconto, - spiega Mauri – il suo ritmo, illuminato da emozionanti colpi di scena, una razionale e al tempo stesso commossa visione della vita, mi hanno spinto, in pieno accordo con Tornatore, ad una libera versione teatrale. Già il film ha una sua struttura sospesa fra cinema e teatro e questo mi ha molto aiutato nel lavoro. E come negli "incontri" fortunati, la storia così magnificamente raccontata nel film, ha fatto germogliare in me emozioni inaspettate che diventavano sempre più mie. Un'opera tanto più è valida quanto più dona a un interprete la possibilità di scoprire sfumature umane e

poetiche in essa nascoste». Ottantacinquenne, classe 1930, Mauri dopo l’esordio in teatro, nel 1954 ne “I fratelli Karamazov”, ha lavorato con i massimi nomi del teatro italiano: Renzo Ricci, Giorgio Albertazzi, Anna Proclemer, Franco Enriquez, Valeria Moriconi, Mario Scaccia e altri. Ha interpretato con grandissimo successo opere teatrali di Shakespeare, Ionesco, Beckett, Sofocle, Brecht e molti altri. Dotato di uno stile interpretativo di grande espressività e intensità, Mauri ha dato anche vita a molti personaggi televisivi nell’epoca d’oro degli sceneggiati. Ottenne un grande successo come Christian ne “I Buddenbrook” (1971). Dal 1981 ha creato una propria compagnia teatrale alla quale si è unito Roberto Sturno, splendido attore, che

è diventato un suo prezioso collaboratore e con il quale, ormai, forma un duo indivisibile, collaudato e molto apprezzato da pubblico e critica. Lo spettacolo “Una pura formalità”, meraviglioso contenitore dove il cielo e la terra si fondono per conoscere più da vicino la vita, è un duello in cui le armi sono le parole e il tempo non esiste. Pur con la tipica atmosfera di un thriller, è un viaggio alla scoperta di se stessi, di quella che è stata la propria vita. "Gli uomini sono eternamente condannati a dimenticare le cose sgradevoli della loro vita; e più sono sgradevoli e prima si apprestano a dimenticarle".

Ecco quello che scrive in uno dei suoi romanzi Onoff che nella lunga notte al commissariato, cerca ansiosamente di ricordare... Ma ricordare cosa? Un altro uomo, il commissario, aiuta Onoff in questa faticosa e disperata, a tratti violenta, ricerca di un passato che si è voluto dimenticare. E lo aiuta accompagnandolo nella memoria. «La storia fa nascere numerosi interrogativi – continua Glauco Mauri – ed è pervasa di "misteriosi perchè". Il cinema ha le sue ricchezze espressive, il teatro ne ha altre che sono sue proprie. E su un palcoscenico, nel nostro caso, la parola assume un valore non solo di racconto ma anche di invito alla fantasia e alle domande. Domande necessarie all'uomo per aiutarlo a cercare di comprendere quel viaggio, a volte stupendo e a volte terribile, ma sempre affascinante, che è la vita». Immensa prova d’attore per Glauco Mauri che, ancora una volta, non delude ed emoziona il pubblico che da sempre gli riserva ammirazione, stima e affetto. Lo spettacolo resterà in scena al Teatro Bellini fino a domenica 22 marzo.

Per info e biglietti: www.teatrobellini.it

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• FOcuS iSTRuZiONE

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Aprrofondiamo le linee guida della riforma dell'istruzione del governo Renzi

la scuola camBIa solo se...

• di Lilly Cacace Rajola

I

n settembre il presidente del Consiglio Matteo Renzi, presentando il suo libro della «Buona scuola», aveva lanciato l’idea di una grande consultazione per testare le opinioni del mondo della scuola in merito ai 12 punti chiave della sua proposta. La consultazione si è poi svolta dal 15 settembre al 15 novembre, online e attraverso dibattiti nelle scuole.

207 mila partecipanti on line, un milione e 300 mila accessi al sito, 5 mila mail ricevuti: numeri elevati, anche se molto inferiori a quelli del mondo reale della scuola (circa 7,8 milioni di studenti e 800 mila docenti).

All’indomani della consultazione viene annunciato che entro metà febbraio sarà varato un decreto legge che porterà la scuola al centro del processo di riforma del paese.

A febbraio invece vengono pubblicate solo le linee guida della riforma, e si rimette la questione nelle mani del Parlamento. Il 12 marzo, infatti, il Consiglio dei ministri vara un disegno di legge da sottoporre al dibattito parlamentare.

Il Presidente del Consiglio,

insieme al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ne illustra personalmente i punti salienti: - Riacquista centralità e forza il concetto di autonomia scolastica. I Dirigenti scolastici vedono aumentati i propri poteri e responsabilità, hanno maggiore libertà nel definire il piano formativo della Scuola e nell’organizzare l’Organico Funzionale dei docenti, ma sono tenuti a rendere pubblico e trasparente ogni atto comprese le assunzioni dei docenti.

- Anche i curricula dei prof e degli alunni, nonché i bilanci delle scuole, saranno pubblicati online e accessibili a tutti, ma soprattutto a chi dovrà valutare le scelte dei presidi.

- La carriera dei docenti procederà ancora per scatti di anzianità, ma ad essi si affiancheranno dei premi in denaro destinati a “valorizzare il merito del personale docente”, assegnati dal Dirigente Scolastico.

- Saranno assunti 100mila precari tra coloro che fanno parte delle graduatorie ad esaurimento. Successivamente si entrerà nella Scuola solo per concorso.

- Alternanza scuola-lavoro:

sono previsti stage di almeno 400 ore in azienda per gli studenti dell’ultimo triennio dei tecnici e dei professionali, di 200 ore per i licei. A disposizione un fondo, a regime, di 100 milioni all’anno a partire dal 2016. Per innovazione didattica e laboratori territoriali, aperti anche di pomeriggio, sono stanziati invece subito 90 milioni. L’obiettivo è orientare i giovani al lavoro e contrastare la dispersione scolastica.

- La formazione degli insegnanti sarà obbligatoria e permanente, e sarà parte integrante del piano formativo

della Scuola, redatto dal Preside con l’ausilio del Collegio Docenti.

- L’organico funzionale, un contingente di insegnanti privi di cattedre a disposizione di reti di scuole, permetterà di evitare la formazione di classi troppo numerose, le cosiddette “classi pollaio”.

- La Carta del prof.: si prevedono per il primo anno 500 euro per tutti i professori, che potranno essere spesi solo per consumi culturali (libri, teatro, concerti, mostre, ecc.).

- La scuola potrà finanziarsi anche attraverso attività economiche o con le donazioni

del 5 per mille nella dichiarazione dei redditi dei cittadini.

Arriva anche lo School bonus, un “bonus fiscale” per chi (cittadini, associazioni, fondazioni, imprese) intende investire nella scuola.

L’intenzione dichiarata dal governo, di mettere la scuola al centro del rinnovamento del Paese, al di là dei buoni propositi, sembra lontana dal realizzarsi. Infatti si percepisce nel DDL uno sforzo organizzativo, ma il cambiamento rimane in superficie. “Date le premesse ci aspettavamo di più”, afferma Vanessa Pallucchi, responsabile di Legam-

biente Scuola e formazione, l’associazione professionale di docenti ed educatori ambientalisti. “È positivo che alla fine si sia scelta la forma del disegno di legge, che potrà essere arricchito dal dibattito parlamentare, però ci saremmo aspettati una riforma di più ampio respiro, che andasse a toccare questioni strategiche come il riordino dei cicli scolastici, un ripensamento complessivo dell’intero sistema di valutazione, per non parlare della didattica cui si accenna in maniera fin troppo generica...”

Franco Lorenzoni, che ha dedicato tutta la sua vita alla didattica innovativa, in proposito scrive: “Se davvero si deciderà di investire in modo consistente nella formazione iniziale e in servizio dei docenti riguardo all’inglese, perché non immaginare un’analoga immersione di un cospicuo numero di insegnanti in laboratori, corsi, ricercheazioni e minisperimentazioni sul campo che mettano al centro della didattica il dialogo e il confronto tra le argomentazioni come ambienti di apprendimento privilegiati?” e continua: “Ci sono insegnanti che da decenni, anche

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FOcuS iSTRuZiONE •

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MA l’EDucAZiONE AMbiENTAlE Si iNSEGNA?

pRAcATiNAT NON DEvE cHiuDERE

Nello scorso mese di gennaio è stata diffusa la notizia che l’educazione ambientale starebbe per diventare materia scolastica obbligatoria, a partire dal prossimo anno. Il progetto, a cura dei ministeri dell'Ambiente e dell'Istruzione, prevederebbe un’ora di educazione ambientale a settimana, nelle scuole di ogni ordine e grado, a partire dalla materna. Le linee guida del progetto, contenute in un fascicolo di almeno 150 pagine, comprendono dieci argomenti base, dai rifiuti alla biodiversità, che saranno affrontati anche nell'ambito di altre materie.

Si sa ancora poco dei particolari del progetto, per esempio non è chiaro a quali docenti dovrebbe essere affidato l’insegnamento della nuova disciplina: i docenti di scienze? quelli di educazione civica? E come sarà possibile gestire l’insegnamento di una materia per sua natura interdisciplinare, senza un ripensamento forte della didattica?

Ma c’è di più: come sostiene Vanessa Pallucchi (responsabile nazionale di Legambiente S&F), “L’educazione ambientale non è una disciplina, ma deve essere un modo trasversale di leggere le discipline”, innanzi tutto attraverso l’esperienza portata avanti dai diversi soggetti - insegnanti, associazioni ambientaliste e di volontariato ecc. - che secondo Legambiente rappresenta “un valido contributo per potenziare quel modello di scuola ancora abbozzato troppo timidamente nella riforma, e che vede nella didattica laboratoriale e nel lavoro per competenze uno dei principali elementi di innovazione”. Ancora: non c’è educazione ambientale se non c’è apprendimento in situazione. Si apprende molto di più sul rapporto delle comunità umane con l’ambiente in una giornata di volontariato per la pulizia di una spiaggia, che in dieci ore di lezioni frontali. L’educazione ambientale non si insegna, ma si pratica, o per dirla con Vanessa Pallucchi “non si può insegnare ma si può apprenderla insieme”.

Pracatinat è, fra i Centri di Educazione Ambientale del nostro Paese, di gran lunga quello che può vantare l’esperienza più ricca e complessa, nonché l’attività più intensa e completa. Nasce inizialmente come Centro Soggiorno, nella struttura degli ex sanatori della Fondazione Agnelli, due edifici in un bosco di pini silvestri e larici, a 1600 m. di altitudine, nel Parco Naturale Regionale Orsiera Rocciavrè, in Val Chisone. Nel 1984 il Centro di Soggiorno diventa Laboratorio Didattico sull'Ambiente, con un'attività prevalentemente rivolta al mondo della scuola, che si trasformerà poi in Laboratorio territoriale per una società sostenibile, offrendo servizi a scuole e gruppi ma anche ad enti locali e a partner pubblici nella progettazione, formazione, produzione culturale e accompagnamento di processi di sviluppo locale sostenibile. Inserito nell'elenco del Ministero della Pubblica Istruzione degli Enti accreditati per la formazione del personale della Scuola, Pracatinat ha continuato per molti anni a svolgere la sua attività sia come albergo (per il turismo sostenibile) sia come Laboratorio, con un unico progetto. Sono nate a Pracatinat le più interessanti elaborazioni teoriche sull’Educazione ambientale degli ultime trent’anni, e qui sono state sperimentate per prime le pratiche didattiche più innovative.

Da qualche tempo però Pracatinat rischia di chiudere perché la Regione Piemonte, socio maggioritario del Consorzio che lo gestisce, non intende continuare a finanziarlo: lo stato del bilancio regionale, a quanto pare, non consente di confermare che l'amministrazione sarà in grado di sottoscrivere anche per quest'anno i 270 mila euro del contratto di servizio. Tuttavia gli altri soci (fra cui Comune di Fenestrelle, Comune di Torino e Città Metropolitana) non sono disponibili a sciogliere la società e questo dà una qualche speranza. Intanto, su Change.org, sono arrivate a 3500 le firme alla petizione contro la chiusura di Pracatinat, con commenti che dimostrano il grande affetto di insegnanti e ragazzi per questa straordinaria istituzione.

in situazioni assai difficili, propongono metodologie attive che partono da un ascolto attento dei ragazzi e praticano la conversazione euristica.

Sarebbe importante offrire a ogni istituto risorse finanziarie per sperimentare di più e scegliere, ad esempio, alcune discipline a cui dedicare maggiore tempo, adottando

orari flessibili. Così, accanto ai docenti che si azzarderanno a cominciare a insegnare le loro discipline in inglese, si potrebbero formare in ogni scuola gruppi di docenti che si cimentino a educare intrecciando diversi saperi, avendo come priorità lo sviluppo del pensiero critico e argomentativo dei ragazzi, dando valore,

nella conversazione, ai loro pensieri autonomi – sia spontanei che più strutturati – in un intreccio forte che colleghi continuamente intuizioni, emozioni e conoscenze”.

Più positivo, pur con qualche perplessità, il commento di Giovanni Borgarello, voce di spicco della didattica ambientalista e co-fondatore

del Centro di educazione ambientale di Pracatinat: “Meno male che si torna a occuparsi della scuola come obiettivo strategico - dice - e che si ricomincia a dare centralità alla figura e al ruolo dell’insegnante, stabilizzando finalmente i precari, stabilendo il principio che da ora in poi nella scuola si entra per concorso, e sì, anche premiando l’impegno e la passione di quegli insegnanti che si danno da fare più degli altri”. Per quanto riguarda la didattica, Borgarello vede un segnale positivo nella possibilità, per gli studenti delle superiori,

di modulare i propri piani di studio inserendo discipline aggiuntive, e una buona occasione negli stage previsti per l’alternanza scuola-lavoro, anche se bisognerà vedere come si tradurrà tutto questo nella pratica. “Una cosa che invece mi lascia scontento - aggiunge - è la scarsa attenzione per il tema della sostenibilità. Si parla di educazione ambientale, molto en passant, e si accenna al rapporto della scuola con il proprio territorio, ma il tema della sostenibilità dello sviluppo non è affrontato. È vero, però, che c’è una proposta di legge sull’educazione

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ambientale che potrebbe sviluppare questi temi (vedi box)” In conclusione si può dire che la riforma della “Buona Scuola” è assai lontana dall’avere quei risultati rivoluzionari che si speravano all’indomani della grande consultazione, e anche i tempi di realizzazione si sono inesorabilmente allungati rispetto a quelli promessi lo scorso novembre; e tuttavia essa costituisce un’opportunità di cambiamento che potrebbe avere effetti positivi non solo sulla suola ma sull’intera società. Speriamo che non vada sprecata.

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• RubricHE

ASCOM NEWS a cura di Marco Laraspata

Il cognome si può registrare

come marchio e l’omonimo non può più usarlo Il 1Proprietà industriale: anche il cognome è un segno distintivo forte all’interno dello stesso settore commerciale.

19 - 25 Marzo 2015

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I Divini Commedianti in scena il 21 e 22 marzo alle ore 21:00 al teatro Polifunzionale

PENSIONE O’MARECHIARO

C

hi ha detto che il cognome non è un bene “tutelabile”?

Anzi, tutt’altro. Per cui, se un’azienda registra, come proprio marchio, il cognome dell’imprenditore, tutti i competitors non possono più utilizzarlo, almeno nello stesso settore commerciale.

Così, per esempio, via libera alla duplicazione del nome “Ferrari” se un’azienda opera nel campo automobilistico e l’altra in quello degli spumanti. Infatti, il cognome può ben essere considerato un “marchio forte”, ossia tutelabile anche dalle imitazioni e dai facili accostamenti, nonostante esso costituisca un nome di persona che, potenzialmente, potrebbero avere anche altri soggetti. La tutela giuridica, però, resta confinata allo stesso settore merceologico o in uno strettamente affine. E ciò perché in ambito commerciale il diritto al nome, che pure è fondamentale, incontra una

sicura compressione. È quanto affermato dalla Cassazione con una sentenza di ieri [1].

La Corte ha precisato che integra una scorrettezza professionale la decisione di introdurre nella denominazione sociale il patronimico di uno dei soci, già compreso nel marchio registrato da terzi, quando l’inclusione non risponde a un’esigenza descrittiva rispetto ad attività svolta e prodotti e servizi offerti.

Risultato: la società depredata dal proprio segno distintivo può ottenere l’inibitoria laddove il patronimico può costituire un marchio forte

per la sua capacità distintiva, specialmente quando non ha significato nel linguaggio comune né può richiamare in alcun modo l’attività del titolare. Se dunque il cognome è già stato utilizzato da terzi, che lo hanno regolarmente registrato, l’omonimo che opera nello stesso comparto produttivo non può inserirlo in un marchio complesso: per esempio, aggiungendo al cognome dell’azienda concorrente un altro ancora (nell’esempio precedente “Ferrari Gomme”), ma al massimo vi può aggiungere il suo nome.

[1] Cass. sent. n. 3806/15 del 25.02.2015.

L

a compagnia Divini Commedianti in scena il 21 e 22 marzo alle ore 21:00 al teatro Polifunzionale.

Carla e Mario Altomori, una coppia milanese, decidono di trascorrere un breve periodo di ferie a Genova in una pensione a due stelle.

La profonda insofferenza che la signora Altomori nutre nei

confronti del popolo napoletano è l’elemento attorno al quale gira tutto lo spettacolo, infatti, nell’attimo in cui la stessa scopre che i gestori della pensione sono napoletani, inizia ad avere delle profonde crisi di panico.

La trama è tutto un susseguirsi di esilaranti gag e colpi di scena, i personaggi offrono allo spettatore un quadro, a

volte surreale, ma che ritrae appieno le peculiarità della gente comune. E proprio la possibilità offerta allo spettatore di potersi identificare rende la commedia attuale oltre che piacevole e divertente.

Lo spettacolo NON è in abbonamento e andrà in scena il 21 e 22 marzo presso la Sala Teatro Polifunzionale in via delle Ginestre – Ischia.

FOCUS PSICOLOGIA

IL LUPO una persona sana portatrice di mente non convenzionale!

• a cura della Dott.ssa Stefania Regine

“

Malattia mentale, disturbo psichico, devianza, delirio, condotte antisociali, psicopatia, difficoltà, ritardo, schizofrenia, depressione, personalità borderline, distorsioni, sintomi, ansia, disturbi alimentari, dipendenze, psicosi, nevrosi, allucinazioni, pensieri ossessivocompulsivi, per arrivare a pazzia, follia… E molto ancora potremmo continuare, elencando tutte le parole che sono solitamente associate da esperti e non alla psicopatologia. Nel susseguirsi degli anni tale termine ha perso la sua accezione originaria (il tipo di approccio con cui si affrontano i fenomeni mentali ritenuti patologici, in altre parole malati) fino a essere usato in maniera allargata e generica per indicare le varie forme in cui si manifesta l’ampia gamma di patologie del sistema psichico. Rileviamo che non ci riferiamo a quei disturbi legati al cervello giacché organo, che sono di competenza della neurologia, ma ai problemi legati al vivere quotidiano. Non è obiettivo di quest’articolo, per motivi d’interesse e spazio, entrare nel merito dei cosiddetti disturbi mentali, ne disquisire sugli approcci utilizzati dai colleghi psicologi e psichiatri, poiché innegabilmente ci sono interventi efficaci, capaci di ridurre intensità e durata dei sintomi, come i farmaci, la psicoterapia, interventi psicosociali individuali e di gruppo, e luoghi adatti in cui affrontarli. L’obiettivo è invece una riflessione sulle etichette e sugli stereotipi che circondano tale tema, nella convinzione che, una simile azione non implichi negare l’esistenza della questione ma piuttosto inviti a cambiare punto di vista.

In sintesi, si propone una lettura relazionale del disagio psicologico, per cui, analisi e interpreta-

zioni acquisiscono senso e può esser dato loro un significato, solo all’interno di un dato contesto relazionale, sociale e culturale.

“Io sono un lupo feroce e affamato e vivo nel bosco. Questa mattina ho avvistato uno spuntino succulento; era vestito di rosso e si incamminava verso il bosco. Mi sono appostato dietro un albero in attesa di mangiarla mentre quella sciocca merenda raccoglieva fiori e inseguiva farfalle.

La ragazzina cantava: “Trallallero, trallallà, vado dalla nonna!” Allora mi venne un’idea geniale.

Balzai fuori e con una voce gentile le proposi di fare una gara di corsa: bisognava arrivare dalla nonna per primi. La bambina prese la via più lunga, mentre io presi la scorciatoia e arrivai prima alla casetta della nonna. Appena arrivai mi pappai la vecchia senza problemi e, aspettando Cappuccetto Rosso, mi infilai i suoi panni. Poco dopo giunse Cappuccetto Rosso che fece molte domande riguardanti il mio strano aspetto; non le elenco perché sono caritatevole. Spazientito mi pappai anche la bimba e mi addormentai beatamente. Per sfortuna mia passò di lì un cacciatore che, insospettito, entrò nella casetta e capì quello che era successo. Allora mi aprì la pancia e ne uscirono i due spuntini e insieme fecero festa.

Così, purtroppo finisce la mia triste storia.”

Questa storiella in parte fa sorridere, noi solitamente abituati a tifare per Cappuccetto Rosso ci ritroviamo qui di fronte ad una nuova versione raccontata dalla famosa controparte: il lupo. Adesso, proviamo a pensare a Cappuccetto Rosso come metafora delle persone che vivono una vita definibile nella norma, mentre al lupo come a chi vive un disagio mentale. E chiediamoci: se parteggio per Cappuccetto Rosso, posso simpatizzare anche per il lupo? Questi

aspetti posso stare assieme? Parliamo di salute e malattia, due concetti comuni a tutti, la cui discriminante sta nella differenza fondamentale tra uno stato e l’altro. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute è definibile come uno “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattia o infermità", ne deriva, che al pari di quella fisica, anche la salute mentale, la tanto agognata “normalità”, non è poi così semplice da definire, poiché non basta la sola assenza di patologia, ma è necessaria anche una condizione di completo benessere, inteso come un costrutto soggettivo, a cui ognuno di noi dà la sua accezione. In sintesi, se il “malato” è definito dai “normali” per contrapposizione, dopo aver letto la suddetta definizione di salute: qualcuno può forse asserire di esserlo? Ora pensiamo all’altra faccia di questa medaglia, che immagine ha di sé chi lotta quotidianamente per provare un po’ di serenità?

Forse, potremmo dire, la paura, nello specifico il timore di perdere il controllo e il contatto con la realtà che lo circonda. Perché forse si ha coscienza di quello che succederà, il rischio è di rimanere intrappolati in una condizione che si è contribuito a creare, etichettando la diversità, e parliamo molto spesso di derisione, emarginazione, insomma sofferenza. Franco Basaglia,

psichiatra e neurologo italiano, a cui si ispira la legge che introdusse una importante revisione ordinamentale degli ospedali psichiatrici, disse: “...la follia è vita, tragedia, tensione, è una cosa seria. La malattia mentale, invece, è il vuoto, il ridicolo, la mistificazione di una cosa che non c’è, la costruzione a posteriori per tenere celata, nascosta l’irrazionalità.” L’etichetta del malato mentale è stata così abusata nel linguaggio comune da risultare svuotata della propria emotività per essere riempita di alibi utili solo a chi è dall’altra parte. Definire le persone attraverso una “malattia” serve forse a minimizzare e controllare ciò che sfugge alla ragione, pensiamo ad esempio ai classici titoli di cronaca nera “uccide per un raptus di follia” oppure allo “scemo del villaggio che parla a vuoto seduto sulla panchina”. Ma se proviamo per un momento a chiamarci fuori dal pregiudizio comune, potremo accorgerci che il disagio psichico appartiene a tutti noi, in quanto membri di una società comune e in quanto tale abbiamo il potere di decidere come affrontarlo.

Accettare ciò si rivela essere un atto doveroso e necessario per superare lo stereotipo e le etichette di “malato mentale”. “È grave essere diversi?” “È grave sforzarsi di essere uguali…” (Paulo Coelho)

Dr.ssa Regine Stefania Psicologa - Psicoterapeuta Via Sant'Antonio Abate, 14 - 80075 Forio, Ischia (NA) TEL. 3459729121 MAIL reginestefania@yahoo.it

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• SPORT

19 - 25 Marzo 2015

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Il pareggio con la Casertana è servito a poco, alla luce di una classifica che si fa sempre più complicata.

Nonostante i risultati poco lusinghieri, il direttore Basile apprezza la presa di posizione dei giocatori, che nei fatti hanno deciso di confermare Maurizi. Nell'ultima sfida censurabili i fischi all'ex capitano Peppe Mattera

ISCHIA, ULTIMO POSTO A UN PASSO • di Pancrazio Arcamone

I

SCHIA - Silenzio, parla Basile. Il direttore sportivo usa parole d'apprezzamento per la presa di posizione dei calciatori tesa ad indurre la società a rigettare le dimissioni del tecnico Maurizi. Dimissioni che non si è mai capito bene se effettivamente presentate dal diretto interessato, oppure frutto della fantasia di qualcuno. Nel ritenere comunque infelice la decisione della riconferma, appare eccessivo lasciarsi andare a frasi del tipo: “I giocatori hanno creduto nel tecnico.

Questo dimostra che ha lavorato bene. E trattenere Maurizi è stata una mossa giusta”. A parte il fatto che non è di poca rilevanza che negli ambienti sportivi le valutazioni in merito siano diametralmente opposte a quelle del direttore sportivo, viene da chiedersi: se le cose sono andate nel modo che tutti sappiamo, è per esclusiva colpa dei giocatori che hanno disatteso le direttive del loro tecnico? In pratica i giocatori hanno remato contro. Siccome una chiave di lettura del genere può essere pericolosa, oltre che ingiusta, l'invito ad essere prudenti quando si fanno determinate analisi è doveroso. In un ambiente già di per sé carico di tensione, certe uscite potrebbero alimentare ulteriormente il malcontento, con risvolti difficili da prevedere. Basile, assolvendo l'allenatore, si è prodotto in un'autodifesa.

Dire il contrario sarebbe equivalso a riconoscere le proprie colpe in sede di calcio mercato. La rivoluzione della rosa, anche se avallata da società e allenatore, è stata fatta da lui che, nello svuotare gli armadi altrui, si è guardato bene dal non portare via anche gli scarti. Di conseguenza, se il tanto atteso cambio di marcia non c'è stato, la colpa è soprattutto sua.

Contro la Casertana dei tanti ex l'Ischia si è vista assegnare contro il sesto rigore consecutivo. Decisione forse discutibile, ma che non deve portare a farci sentire vittime di complotti orditi dal palazzo. Che Pino Iodice ci abbia resi invisi con le sue esternazioni contro Lotito è noto. Ma a gridare al complotto ad ogni piè sospinto si finisce per riabilitare chi si è servito del nome dell'Ischia per proprio tornaconto. Se l'ambizioso segretario, o direttore generale che dir si voglia, si fosse adoperato per rendere la struttura societaria degna di questo nome, e non per meri interessi personali, forse i tormenti sarebbero stati di gran lunga inferiori.

Ma non finisce qui: per rendere ancora più ingarbugliata la matassa, Iodice ha annunciato le sue dimissioni al termine della stagione, unitamente a quelle del portachiavi del “fu” presidente.

Un modo geniale, insomma, per rendere sereno l'ambiente e raggiungere quella salvezza che ad otto giornate dal termine della regular season appare sempre più problema-

8 marzo 1998, ultimo precedente in Serie C allo stadio Menti. Nelle vespe giocava l'isolano Gianni Di Meglio; nell'Ischia in panchina un giovane Mennella

JUVE STABIA 0 ISCHIA ISOLAVERDE 0

JUVE STABIA: Bifera; Monaco, De Francesco (Feola dal 23' s.t.); Nicodemo, Amodio, Di Meglio; Manca (De Liguori dal 15' s.t.), Menolascina, Matticari, Fontana (Caccavale dal 42' del s.t.), Bonfiglio. In panchina: Ambra, Saladino, Orlando, Solimene. All. Ferrari.

ISCHIA: Di Muro; Colletto, Vitali; Libassi, Ruggiero, Toledo; Terrevoli, Cianciotta, Ricci (Milone dal 30' s.t.), Turcheschi (Cavaliere dal 9' s.t.), Barbera (Ghillani dal 49' s.t.). In panchina: Mennella, Ciaramella, Acquino, Parise. All. Rispoli.

ARBITRO: Faccani di Mantova.

NOTE: spettatori 3.500 circa, incasso 46 milioni. Espulso Cianciotta al 27' s.t.; ammoniti Amodio, Ricci, Turcheschi, Cianciotta, Monaco, Barbera, Di Meglio, Matticari.

Angoli 5 - 2 per la Juve Stabia. Partita brutta, ma ricca di episodi come dimostrano un'espulsione, 8 ammonizioni e un palo per parte. Nel primo tempo lo stabiese Matticari coglie il legno di testa. Nella ripresa, al 69', palo interno dell'ischitano Terrevoli su azione in contropiede. Nel finale le vespe protestano per una trattenuta ai danni di Malaccari. Al termine della gara esonerato l'allenatore stabiese Enzo Ferrari, al suo posto Pasquale Casale, ex giocatore e allenatore proprio dell'Ischia.

classifica LEGA PRO GIRONE C

CLASSIFICA

tica. Nel frattempo va sottolineato l'ingeneroso trattamento riservato a Mattera. Il suo ritorno sull'isola nelle vesti di ex è stato salutato con fischi e aggettivi francamente ingiusti. A Peppe è stato rimproverato la decisione di cambiare maglia, oltre al saluto finale ai propri supporters. Per chi non lo sapesse, al difensore, già nella scorsa stagione, fu negato un biennale da parte dell'anonimo cugino, che preferì farlo sottoscrivere ai più generosi che garantivano un lauto contributo di solidarietà. Al termine della stagione poi, malgrado una richiesta da parte del giocatore di gran lunga inferiore al cifra proposta dalla Casertana, la società continuò a fare orecchie da mercante. E siccome Mattera vive di calcio, la logica conseguenza fu imbarcarsi per la terra ferma, e lasciare a malincuore la squadra che lo aveva lanciato. Per la serie nessuno è profeta in patria, Mattera è

stato gratificato dello stesso trattamento riservato ai tanti giocatori isolani costretti ad emigrare contro la loro volontà.

Dopo il brodino caldo con la Casertana, domenica l'Ischia farà visita alla Iuve Stabia.

Gli stabiesi viaggiano a vele spiegate verso i play off, per l'Ischia non sarà facile portare via punti. E tenuto conto che la Reggina appare decisamente più in palla dopo l'insperato successo di Aversa, il rischio di finire relegati a fanalino di coda è serio. Purtroppo il futuro appare segnato. L'Ischia dovrà vedersela con poche squadre decise a conservare il bene supremo, il mantenimento della categoria. A meno di clamorosi e improbabili colpi di scena, saranno Reggina, Aversa, Messina e Savoia, a contendersi insieme agli isolani il diritto a disputare i play out. Improbabile il coinvolgimento di altre squadre

che attualmente si trovano avanti di almeno sei punti, anche perché l'ultima parte della stagione è quasi sempre caratterizzata da accordi sottobanco (per la serie “due feriti sono meglio di un morto”). Si spera che per questo ultimo scorcio di stagione, l'Ischia possa contare su una più massiccia presenza di sostenitori, che potrebbero fungere da stimolo per non mandare la stagione alle ortiche. Purtroppo la causa principale delle poco popolate tribune del Mazzella è semplice: l'Ischia annoia, e non poco. Per regalare nuovi interessi, occorrerebbe invertire il trend. Ma la cosa è impossibile visto chi occupa il posto in panchina. Allora se i giocatori si sono accollati con coraggio responsabilità assolutamente non loro, sarebbe auspicabile che in modo anarchico agiscano d'istinto, facendo quello che probabilmente sanno fare.

1. SALERNITANA 2. BENEVENTO 3. CASERTANA 4. JUVE STABIA 5. MATERA 6. LECCE 7. FOGGIA -1 8. CATANZARO 9. V. LAMEZIA 10. BARLETTA 11. COSENZA 12. MARTINA F. 13. PAGANESE 14. LUPA ROMA 15. MELFI -2 16. SAVOIA 17. AVERSA N. 18. MESSINA 19. ISCHIA 20. REGGINA -1

64 64 55 55 53 51 49 44 39 39 36 35 33 33 32 26 25 25 24 22

Promossa in B la prima in classifica. 2^, 3^ e 4^ ai playoff.

16^, 17^, 18^ e 19^ ai playout.

20^ retrocessa in Serie D PROSSIMO TURNO (30^ giornata): Casertana-Benevento, Messina-Cosenza, PaganeseSavoia, Matera-V. Lamezia.

Lecce-Aversa, RegginaMelfi, Catanzaro-Salernitana, Lupa Roma-Foggia, Juve Stabia-Ischia, Martina FrancaBarletta Semmai ricorrendo all'aiuto dei giocatori più navigati come Mennella, Schetter, Millesi, Ciotola e Sirignano.

E, nel caso sciagurato le cose alla fine dovessero andare male, avrebbe veramente senso dire “è stata colpa nostra”.

L'AVVERSARIA. Le vespe vogliono difendere il terzo posto. Attenzione a Ripa e Di Carmine

JUVE STABIA, UNA VITTORIA PER I PLAY-OFF

Vincere per continuare a sognare i play-off e per puntare così a un pronto ritorno in Serie B. Questo l'obiettivo della Juve Stabia in vista della sfida di domenica contro l'Ischia Isolaverde, compagine anch'essa alla disperata ricerca di punti. Senza Pancaro in panchina, esonerato per fare posto a Marco Savini, le vespe sono chiamate a bissare il perentorio successo sulla Lupa Roma, uno 0-3 senza attenuanti e nel segno di Samuel Di Carmine, autore di una doppietta. In grado di passare senza fatica dal 4-4-2 al 4-3-3, agevolata da due esterni bravissimi tanto nella fase difensiva quanto in quella offensiva, la Juve Stabia può fare affidamento sul giusto mix di giovani ed esperienza: a spaventare tifosi e ambiente gialloblu è soprattutto un attacco che fa leva sulle giocate di Francesco Ripa, l'anno scorso capocannoniere del girone B di Seconda Divisione, un vero rapace dell'area di rigore come dimostrano le 84 reti siglate in carriera tra i professionisti. All'ex Arzanese, ignorato da Pancaro ma schierato da titolare con Savini, si aggiungono clienti scomodi come il già citato Di Carmine, attaccante scuola Fiorentina e autore finora di 14 reti in campionato: un bottino niente male per la punta che sta vivendo la migliore stagione della carriera. Da non dimenticare, poi, gente che parte dalla panchina Francesco Bombagi, esterno offensivo con un passato in serie B con la Reggina, a cui va aggiunto il francese Matthias Lepiller, ex Verona. Da grande squadra anche il centrocampo: basti pensare a giocatori d'esperienza come Giovanni La Camera (in B con Rimini e Cittadella) e l'italo-nigeriano William Jidayi (ex Padova e Sassuolo), senza dimenticare un grande vecchio come Fabio Caserta, protagonista in Serie A fino a poche stagioni fa e ora relegato in panchina, a dimostrazione della grande qualità della squadra del presidente Improta. Sulla fascia spazio a un giocatore di grande spessore come Alessandro Carrozza, ex Varese e Atalanta (13 presenze in serie A per lui, 55 gettoni e 11 gol in serie B). A guidare la difesa c'è il ceco Jan Polak, classe '89 con grande esperienza in patria (vedi Slovan Liberec) e in Polonia. Tra i pali, infine, una sicurezza come Matteo Pisseri, classe '91 con grande esperienza in Serie C con Gubbio, Catanzaro e Renate. Questi i protagonisti della 26esima sfida tra le due squadre in campionati professionistici e non. Una lunga storia iniziata il 7 novembre 1954 nel campionato di Promozione Campana, quando al Rispoli le “vespe” si imposero per 0-2 con reti di Galletti e Cerardi. Tra i professionisti - in campionato e Coppa Italia - le squadre si sono incontrate 14 volte: il saldo è a favore dell'Ischia, alla luce delle 5 vittorie isolane, a cui vanno aggiunti i 6 pareggi e 3 successi stabiesi. L'ultimo precedente in campionato risale al novembre scorso, quando gli stabiesi si imposero al Mazzella per 2-1 con reti di Ripa e Cancellotti. Per l'Ischia segnò il brasiliano Cruz, ora al Lumezzane. (Cr.Me)

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L'Ischia è chiamata alla missione impossibile contro le vespe, ma la salvezza si decide nelle gare con le dirette concorrenti Reggina e Lupa Roma

CALCIO A 5. Gli isolani vincono 6-4 sul Caracciolo e credono nell'impresa. Debacle per la Futsal, bene il Forio

contro la Juve staBIa serve un mIracolo

viRTuS iScHiA, cHE viTTORiA! FuTSAl iRRicONOScibilE

O

ra c'è da guardarsi solo alle spalle. Protagonista di un girone di ritorno da film horror, l'Ischia Isolaverde si ritrova ad appena due punti dall'ultimo posto ed è costretta così ad abbandonare definitivamente qualsiasi velleità di salvezza diretta. A complicare i piani di Mister Maurizi è la vittoria della Reggina sull'Aversa Normanna, un successo inaspettato che mostra la bontà di una rosa infarcita di giovani interessanti (vedi Insigne) e di calciatori di grande esperienza (vedi Cirillo e Aronica).

Il distacco dai calabresi, che non fa dormire i tanti tifosi gialloblu, è nei fatti di un solo punto, considerata l'ormai imminente penalizzazione che sarà inflitta ai gialloblu per il celebre ritardo nella presentazione della fideiussione.

Gli isolani, così, rischiano di ritrovarsi già domenica in ultima posizione, considerata la probabile vittoria della Reggina sul Melfi e l'elevato coefficiente di difficoltà della sfida con li vedrà impegnati domenica con la Juve Stabia.

Inutile, in questo senso, girarci intorno: per l'Ischia sarebbe un lusso già solo uscire dal Menti di Castellammare con un pareggio, figuriamoci fare bottino pieno. A rendere le cose ancora più difficili ci pensano poi le squalifiche di Sirignano (in flessione dopo 3 mesi ad alti livelli) e di Antonio Schetter. L'allenatore Agenore Maurizi, chiamato per l'ennesima volta a fronteggiare un'emergenza, sembra orientato a confermare il 4-3-1-2 con cui i gialloblu hanno pareggiato con i falchetti dell'ex Campilongo. Parliamo di un modulo che ha trasformato in meglio il gioco isolano e questo anche grazie all'utilizzo di alcuni calciatori nel loro ruolo naturale, come

Armeno e Finizio. In ottica formazione, davanti all'ormai titolarissimo Luigi Mennella (a proposito, che fine ha fatto Ioime?), agiranno – da destra verso sinistra – Finizio, Impagliazzo, Formato e Bruno, con la probabile ed ennesima bocciatura per Bassini e Caso. A centrocampo potrebbe esserci il gradito ritorno di Emiliano Massimo in cabina di regia, ma l'ex Avellino sembra al momento destinato ad entrare a partita in corso. Davanti alla difesa dovrebbe infatti agire Angelo Chiavazzo, con Bulevardi e Gerevini ai suoi lati. Dietro le punte confermato Millesi, autore di un assist incredibile in occasione dell'1-1, mentre la coppia d'attacco sarà composta da Ciotola e Infantino.

Questo l'undici che Mister Maurizi sembra intenzionato a buttare nella mischia dal primo minuto, giocatori chiamati ad un'impresa che – stando ai pronostici – appare ai limiti dell'impossibile. L'Ischia, però, è obbligata a provarci, nonostante le tante assenze e un clima che non appare dei migliori (c'è chi giura che non è stato del tutto accantonato un insensato ritorno al passato). La speranza, insomma, è quella di recuperare a Castellamare

almeno una piccolissima parte dei tanti punti persi per strada con le dirette concorrenti lungo un girone di ritorno sconcertante, segnato da un calcio mercato spesso senza senso (tanto per dirne una, che senso ha svincolare Fiandaca e Di Cesare se poi fai giocare Finizio da interno di centrocampo?).

Se contro la Juve Stabia la sconfitta è da mettere in conto, l'Ischia sarà obbligata a vincere i due match successivi. Match che appaiono assolutamente alla portata dei gialloblu: il primo al Mazzella contro la Lupa Roma, squadra modesta ma dal grande cuore; il secondo al Granillo contro la Reggina. È in questi due match, e non con la Juve Stabia, che si deciderà il futuro gialloblu: in questo senso, già solo una sconfitta contro laziali e calabresi potrebbe determinare la certa retrocessione dei campani, a meno di incredibili penalizzazioni ai danni di Savoia e altre dirette concorrenti. D'ora in poi, insomma, è vietato sbagliare. Nella consapevolezza, però, che per evitare la retrocessione diretta – a fronte di tanti errori nel girone di ritorno – c'è bisogno anche di qualche miracolo contro le cosiddette grandi del girone.

La Virtus Ischia si impone per 6-4 sul Caracciolo e torna a sperare nella salvezza diretta. La prima azione al 5' è per gli ospiti, Longobardi supera Eroico e calcia di destro, De Nicola compie un grande intervento e salva il risultato.

All'8' si vede la Virtus Ischia in avanti, triangolano Vuoso e Fondicelli, ma la conclusione di quest'ultimo è imprecisa. Al 9' gli ospiti si portano avanti con un gran gol di Giaccio, che dalla distanza indovina la conclusione e batte De Nicola; ma la gioia dura pochissimo, con gli isolani che pareggiano al 10' con Vuoso che appoggia in rete su suggerimento di Fondicelli, 1-1 e partita apertissima dopo l'equilibrio tattico iniziale. La Virtus Ischia si porta in vantaggio e completa la rimonta al 19' con Fondicelli, bravissimo a scavalcare De Sio in uscita con meraviglioso un sinistro da posizione defilata. La gara torna nuovamente in equilibrio al 29', quando Di Febbraio fa partire un cross sul secondo palo, Cacace è il più lesto a mettere dentro, siglando il 2-2. Così finisce il primo tempo. Nella ripresa, al 5', Del Neso fa 3-2 con grande furbizia, dalla rimessa laterale calcia forte dritto in porta, la palla colpisce un avversario rendendo la rete regolare tra le proteste ospiti. La Virtus si porta sul 5-2 con Del Neso e Di Scala. Gli ospiti peró non mollano e Variselli al 14' con un gran tiro dalla distanza segna il 5-3 quando mancano 15 minuti al termine. La partita è infinita, gli ospiti riaprono tutto al 18' con un 2 contro 1 che mette Longobardi nelle condizioni di battere De Nicola e siglare il 5-4 clamoroso.

Il Caracciolo tenta gli ultimi assalti col portiere di movimento Ronga, e viene beffata nel finale, la palla persa dallo stesso, viene catturata da De Simone che da lontanissimo la spedisce in porta, siglando il definitivo 6-4 che fa regala 3 punti sospiratissimi agli isolani, dopo una gara davvero emozionante.

SERIE D – Crisi profonda per la Futsal, che conosce la seconda sconfitta in campionato e pareggia 3-3 con l'Agerola in Coppa Campania, perdendo così la possibilità di accedere alla finali. In campionato la Futsal perde 9-1 con il Pozzuoli e dopo il match deve fare i conti con una vera e propria rivoluzione tecnica. Dopo un inizio di campionato al vertice, le recenti prestazioni poco brillanti hanno creato qualche malumore nello spogliatoio che, in seguito ad una riunione con la società, aveva chiesto il cambio di allenatore. La società non ha mantenuto la parola ed ecco che quattro calcettisti hanno deciso di fare le valigie: Roberto Manzi, Gianpaolo La Franca, Filippo Buono ed il bomber Michele Di Scala. Un vero e proprio dramma sportivo per la squadra isolana, chiamata adesso a riorganizzarsi. Può esultare, invece, il Forio calcio a 5, che vince 5-4 con il Real Patria. Match winner è lo scatenato Valerio Di Maio, autore di ben quattro delle cinque reti messe a segno dagli isolani.

L'altro gol porta la firma, invece, di Anelli. La prima frazione di gioco si chiude con il Forio in vantaggio per 3 a 1 e assoluto padrone del campo. Nella ripresa, gli isolani si portano sul 4 a 1. A questo punto vi è, complice un rilassamento dei biancoverdi, il ritorno del Real Patria che si porta sul 4 a 3. Valerio Di Maio realizza la quinta rete dei padroni di casa. Negli ultimi minuti il Real Patria va ancora in gol ma non riesce a pareggiare i conti.

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ECCELLENZA E PROMOZIONE. I foriani vincono 2-1 sul Quarto e sono fuori dalla zona rossa. Perde, invece, il Procida.

Gli aquilotti battono il Florigium e sognano ancora i play-off

BENE IL REAL FORIO IL BARANO VINCE IL DERBY

B

uona prova del Real Forio, che torna alla vittoria tra le mura amiche. La squadra di Mister Iovine batte 2-1 il Quarto e conquista così l’undicesimo posto. Bastano pochi minuti per vedere i foriani in vantaggio: traversone dalla sinistra, la retroguardia ospite si dimentica di De Felice che con un colpo di testa manda la palla nell’angolo opposto beffando il numero uno ospite. Poco dopo Romano sfiora il raddoppio, ma il suo tiro va fuori di pochissimo.

Dopo un’occasionissima mancata dal Quarto (fallito un “rigore in movimento”), arriva il raddoppio del Real Forio con Romano, che approfitta di una leggerezza della retroguardia ospite, si presenta davanti a Ciccarelli e lo batte con freddezza. Il Quarto, invece, si fa vedere esclusivamente su calcio di punizione. Nella ripresa il Quarto spreca subito una chance ghiotta per riaprire la gara. Poi tocca al Real Forio fallire due buone occasioni: prima Mazzella e poi Di Dato non trovano lo specchio della porta da posizione favorevole.

Nel finale di gara, Mautone rimedia il doppio giallo e lascia il Real Forio in dieci uomini. Nonostante l’inferiorità, il Real tiene bene, ma

nei minuti conclusivi arriva il gol dell’ex Ischia, Carmine Ciocia, ma è troppo tardi per una rimonta. I foriani nel week-end se la vedranno con la temibile Sessana, squadra che – a 4 punti dalla capolista Turris – sogna ancora la promozione diretta. E non potrebbe essere altrimenti per una compagine che può fare affidamento su vecchie conoscenze della Serie A come Dino Fava Passaro (16 gol in due stagioni nell’Udinese) e Alfonso Camorani. Se il Forio può esultare, lo stesso non si può dire per il Procida, battuto per 1-0 dal Gladiator; a decidere il match la rete di Pagano, ma gli isolani avrebbero meritato il pari, alla luce delle occasioni sprecate da Botta, Tony Costagliola e Vallefuoco, a cui va aggiunto il rigore sprecato da D’Auria

all’80’. Ora gli isolani affronteranno l’ostico San Marco Trotti, quinto in classifica.

P

ROMOZIONE Dopo le due sconfitte subite da Neapolis e San Giorgio, il Barano si impone per 2-1 nel derby con il Florigium. La gara si sblocca al 16’ sugli sviluppi di un calcio piazzato. Farina serve fuori area Mario Sogliuzzo: la sua conclusione batte il portiere foriano. Dopo che Mattera sfiora il raddoppio per i baranesi, il Florigium trova il gol del pareggio al 29’: su cross di Pino Buono il portiere bianconero, Malaspina, non trattiene la palla, ne approfitta Paradiso che segna con un facile tap-in. La gioia degli ospiti dura poco: al 32’ Saurino serve di prima intenzione Mattera che mette

al centro, Simone Farina è più lesto di tutti e ribadisce in rete. Nella ripresa sono davvero poche le occasioni create dalle due squadre: solo al 90’ Matarese, da poco entrato in campo, non concretizza una clamorosa palla gol. Con questo risultato i baranesi – che adesso affronteranno il Costa d’Amalfi di Bomber Criscuoli (20 gol per lui) – continuano a coltivare il sogno play off.

Si complicano invece i piani salvezza in casa biancoverde, ormai ad un passo dalla certezza di disputare i play-out.

Nemmeno il calendario aiuta i foriani, ora attesi dal match con la capolista San Giorgio, squadra che può fare affidamento su giocatori come De Luca e Desiderio, autori di 21 reti in due.

PROMOZIONE CAMPANIA GIRONE B

ECCELLENZA CAMPANIA GIRONE A

CLASSIFICA

CLASSIFICA

1. CASTEL S. GIORGIO 57 2. S.VITO POSITANO 54 3. JUVE POGGIOM. 49 4. PRO PAGANI 44 42 5. PIMONTE 6. S.M. LA CARITÀ 40 7. BARANO 39 8. ORATORIO DON G. 36 9. NEAPOLIS 36 10. REAL POGGIO 33 11. COSTA D’AMALFI 32 12. REAL S.EGIDIO 30 13. FLORIGIUM 26 14. ALFATERNA 24 15. BOYS PIANURESE 12 16. MARI 12

1. TURRIS 2. SESSANA 3. HERCULANEUM 4. VIRTUS VOLLA 5. S.MARCO TROTTI 6. PORTICI 7. GLADIATOR 8. CAMPANIA 9. SIBILLA S. 10. STASIA 11. REAL FORIO 12. HERMES CAS 13. QUARTO 14. PROCIDA 15. SAN GIORGIO 16. PUTEOLANA

Promossa in Eccellenza la prima in classifica. 2^ e 3^ ai playoff. 12^, 13^, 14^ e 15^ ai playout. 16^ retrocessa in Prima Categoria

Promossa in Serie D la prima in classifica. 2^, 3^ e 4^ ai playoff. 12^, 13^, 14^ e 15^ ai playout. 16^ retrocessa in Promozione

PROSSIMO TURNO (27^ giornata): Alfaterna-S.Vito Positano, Boys Pianurese-Juve Poggiomarino, Costa d’AmalfiBarano, Florigium-S.Giorgio, Oratorio D.G.-Pagani, Pimonte-S.Maria Carità, Real Poggio-Mari, Real S.EgidioNeapolis

PROSSIMO TURNO (27^ giornata): Calcio Campania-Portici, Hermes Casagiove-Gladiator, Procida-S.Marco Trotti, Quarto-Puteolana, San Giorgio-Virtus Volla, Sessana-Real Forio, Sibilla Soccer-Stasia, Turris-Herculaneum

65 61 51 43 38 37 36 33 32 29 27 26 25 25 25 21

PALLAVOLO. Le lacchesi perdono con l’ultima. Foriane a -1 dal terzo posto

CALCIO – 3a CATEGORIA. I termali battono 3-1 il Villaricca

BREVI ALTRI SPORT. Sabato si rivede finalmente il tennis sull’isola verde

FUTURA, CHE SCIVOLONE! GIARDINI POSEIDON DA SOGNO

MONDO SPORT, È ANCORA VETTA ORA IL MATCH CON IL REAL PITONE

MARATONA, FORTI E VELOCI OK! AMATORIALE, MERIDIANA REGINA

Brutta figura per la Futura (Serie C Femminile) che martedì sera soccombe per 3-0 sul campo del Doria, ultima in classifica. Sconfitta meritata per le isolane, mai in partita alla luce di parziali dai risultati inequivocabili (25-14; 25-22; 25-16). Le lacchesi, che sprecano una ghiotta occasione per ottenere ancora punti utili in chiave salvezza, se la vedranno sabato con l’UISP Pozzuoli quinto in classifica. Le ragazze di coach De Siano sono chiamate al pronto riscatto. Nella serie C Maschile turno di riposo per l’Ischia Pallavolo, che sabato sfidano l’Indomita Salerno, penultima in classifica. Nella serie D femminile, invece, i Giardini Poseidon battono 3-2 il Volalto. L’avvio non è dei migliori per le foriane, che perdono nettamente il primo e il terzo set. Al tie-break finisce 15-13 e ora le isolane sono al terzo posto, a un punto dalla MP Auto.

Dopo il turno di riposo, le foriane se la vedranno con la Union Volley Sannita, terzultima e in cerca di punti salvezza

La capolista Mondo Sport supera un altro importante scoglio.

La squadra di Buonomano si è imposta per 3 a 1 sul campo del Villaricca. Il primo tempo si chiude con i termali in vantaggio per 2 a 0, grazie ad uno-due micidiale realizzato a pochi minuti dalla fine del primo tempo.Le reti le mettono a segno Scibilia su punizione e Calise, che servito da Ferrandino batte il portiere avversario. Dopo avere ben controllato i locali anche nella ripresa, a sei minuti dalla fine della partita, i termali calano il tris con Michele Senese. Nei minuti conclusivi il Villaricca realizza la rete della bandiera con Percacciuolo. E’ l’ultimo atto prima del triplice fischio del direttore di gara. Con questo risultato i casamicciolesi conservano il primo posto e nel week-end affronteranno proprio la diretta concorrente Real Pitone, distanziata di un punto e con una partita in meno giocata. Vincere significherebbe blindare la vetta della classifica e continuare così a sognare la seconda categoria.

Nella 42esima edizione della Mezzamaratona di Ferrara, buona prova di Vito Russo della A.S.D. Forti e Veloci Isola d’Ischia. L’atleta, che si prepara per la gara di Agropoli, ha chiuso la sua prestazione con un tempo di 1.51.40. La squadra ischitana nel frattempo si prepara per i prossimi appuntamenti di Salerno, Milano e Berlino.

Nel Torneo Amatoriale di calcio, giunto alla sua 35esima edizione, il Ristorante Meridiana strapazza 7-1 l’Epomeo Floreana e, approfittando della sconfitta del Panza (2-1 con Lucignolo), si ritrova da solo in testa alla classifica. Bene il Sant’Angelo, che batte 4-2 Casthotel ed è quinto.

La stagione del Tennis ischitano inizia sabato 21 marzo con il torneo di 4a Categoria in programma sui campi dello Sporting club di Panza.

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Gianni Sasso conquista un bronzo ai mondiali di Paratriathlon in Australia; il ciclista Michele Scotto d’Abusco trionfa a Bracciano; nel Judo, oro a Terni per i giovani Terranova e Di Spigna

UNA GRANDE SETTIMANA DI SPORT

MEMORABILI IMPRESE PER QUATTRO ATLETI ISOLANI

U

na sette giorni ricca di soddisfazioni per lo sport isolano, con quattro atleti dello scoglio che hanno portato in alto il nome di Ischia in Italia e nel mondo. Una settimana di trionfi che inizia con il bronzo conquistato in Australia da Gianni Sasso in occasione della seconda prova di Coppa del mondo di Paratriathlon. L’atleta isolano, tesserato Cicliscotto, ha fatto registrare un tempo di 1h 21’37” e si è dovuto arrendere ai due australiani dati per favoriti , Brant Garvey e Glen Jarvis.

Il nostro Gianni è risultato il migliore in bici (20 Km in 35 minuti circa), terzo nella prova di nuoto (750 metri in 13 minuti), mentre ha registrato qualche difficoltà Sasso qualche difficoltà nella corsa chiudendo i 5km in 28’24”. Se avesse rispettato i suoi standard in quest’ultima prova, l’oro sarebbe stato assolutamente alla sua portata: c’è un po’ di amaro in bocca, ma sono stati comunque incamerati punti importanti per la classifica e per il ranking. Spostandosi in Italia, motivo d’orgoglio per l’isola è anche la prestazione del ciclista Michele Scotto D’Abusco, che conquista a

Bracciano la GranFondo dei Laghi. Una gara intensa, che ha ricordato le tipiche corse del Nord Europa, segnata non solo dai continui (e ostici) saliscendi ma soprattutto dal freddo e dalla pioggia che ha infastidito e non poco i concorrenti dalla metà del percorso. Proprio quando la corsa si è fatta più complicata

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sport •

19 - 25 Marzo 2015

ecco l’azione decisiva che ha visto protagonisti il nostro Scotto D’Abusco, anche lui tesserato Cicliscotto, e l’ex motociclista Paul Pellissier del team Terenzi. I due hanno trovato “l’accordo” per salutare la compagnia del gruppo e provare a vincere la gara: nel momento decisivo è emersa l’esplosività fisica di

Michele, che in solitaria ha tagliato il traguardo. Ottima prova per l’atleta ischitano che bissa così il primo posto di categoria e il secondo posto assoluto registrato nella GranFondo Molisana. Soddisfazioni, infine, arrivano anche dal Judo: nel torneo internazionale di Giano dell’Umbria ottima prova di Rocco Terranova della Ischia Judo (categoria Esordiente D, 45 kg), che in due ore ha vinto 5 gare centrando così l’oro di categoria. Bene anche Sara Di Spigna della Olympic Forio (cat. Esordiente A, kg.57), che ha conquistato l’oro nel medesimo torneo umbro.

(Cr.Me.)

BASKET. I rossi festeggiano. Gialloblu messi K.O. dall’ultima

IL FORIO CENTRA I PLAY-OFF DEBACLE pEr LA CEstIstICA

Non finiscono i successi per il Forio Basket, che dopo avere centrato la Serie C nazionale, ottiene anche l’accesso matematico ai play-off. La squadra del coach Antonio Barbuto supera il Bellizzi con il risultato di 72-66, al termine di una gara tutt’altro che brillante. Sono appena 19 i punti realizzati nel primo quarto, a dimostrazione forse dell’eccessiva tranquillità con cui i rossi foriani sono scesi in campo dopo una settimana di (giustissimi) festeggiamenti. All’intervallo lungo il Bellizzi è addirittura avanti, ma dal terzo quarto parte il riscatto degli isolani che, nonostante la prestazione svogliata, riescono a portare a casa l’intera posta in palio. Ora i foriani, sempre terzi in classifica, dovranno vedersela con il Casavatore, squadra che naviga nei bassifondi della classifica ma che ancora spera nell’accesso in Serie C. SERIE D - Ancora una sconfitta per la Cestistica Ischia, che compie un passo indietro rispetto alle belle prestazioni delle scorse settimane. I gialloblu vengono sconfitti per 61-59 sul campo dell’ultima in classifica, il Nocera, che ottiene così i primi punti del campionato. La gara si mette subito male per gli isolani, che all’intervallo lungo sono sotto (31-28). Tornati in campo i gialloblù sembrano essersi finalmente calati nella gara, portandosi anche in vantaggio. Ma presto la luce si spegne ed il Nocera raggiunge il pari sul 51 a 51. Si va così al supplementare, con i locali che riescono ad avere la meglio.

Brutta battuta d’arresto per gli ischitani, che nel week-end se la vedranno con il Pro Cangiani terzultimo in classifica e distante 6 punti.

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LA NOTA STONATA a cura di Francesco Imparato

Pagare per suonare? Ma scherziamo?

Prendo spunto questa settimana da un articolo apparso su un sito (http:// www.bebeap.it/12584-cosa-e-il-pay-to-play.html), e ringrazio il mio amico Stefano per averlo portato alla mia attenzione, per una riflessione che potrebbe presto riguardarci da vicino, nella nostra piccola isola: quello che comunemente viene definito il pay-to-play.

Con questo termine si intende proprio PAGARE PER SUONARE, né più né meno. Il fenomeno è conosciuto già da tempo nel mondo della musica emergente, soprattutto nel giro delle band live. E’ quel diabolico meccanismo per il quale, passando per sedicenti “Manager”, impresari e venditori di fumo vari, molti musicisti sono costretti a sborsare cifre nemmeno irrisorie per cercare di farsi conoscere. E’ il caso ad esempio dei gruppi di apertura: la prassi ormai consolidata di pagare per poter aprire il concerto della star di turno è ciò che, a detta del redattore dell’articolo citato, svilisce non solo i musicisti, ma tutto il mondo delle band emergenti. E certo è che questo ragionamento mi trova d’accordo: almeno nella musica, dove anche l’orecchio meno esperto dovrebbe saper riconoscere un minimo di qualità e di professionalità, si auspicherebbe una maggiore meritocrazia. Trovi a volte gruppi indecenti che aprono concerti anche di star internazionali … Com’è possibile? Semplice: quelle persone hanno pagato per essere su quel palco; hanno, come si dice, “dato la mazzetta” a chi organizza la logistica del concerto, che di solito si occupa di trovare i gruppi di apertura. Portando questo ragionamento in altri ambiti, non stupirebbe a questo punto trovare lo stesso ignobile modus operandi anche nel mondo dei talent. Chi di voi, onestamente, non ha mai pensato che molti dei personaggi che si affacciano negli show televisivi abbiano pagato per essere lì?

E non ci si sorprenda se poi su quei palchi si viene fischiati! Cito l’articolo: “nel momento in cui pagate per suonare da qualche parte, sappiate che quelle persone sono lì per ascoltare quelli che suoneranno dopo di voi, e voi siete proprio in mezzo a dare fastidio. […] Se avete pagato per essere lì significa che probabilmente non vi conosce nessuno, altrimenti sareste saliti su quel palco attraverso altri percorsi”.

In che modo questo riguarda anche la nostra isola? Negli ultimi tempi sono aumentate ad Ischia le iniziative musicali. Concorsi canori dilettantistici, serate tributo, jam session, serate di beneficenza, e chi più ne ha più ne metta. TUTTE INIZIATIVE LODEVOLI, sia chiaro.

Incentivare il movimento musicale isolano è un grande merito. MA…c’è un ma. Senza voler additare nessuno, voglio sottolinearlo, ma la beneficenza non deve essere in favore del proprietario del locale che intasca i proventi della serata o per chi ha organizzato che si fa pubblicità (e magari divide gli utili con il primo).E se così è, non si suona gratis, figuriamoci pagare per suonare!

Fratelli in musica, non si paga per lavorare, non si paga per emergere, si pagano gli hobby. Io pago le mie immersioni. Se la musica per voi non è un hobby, state molto attenti e diffidate dai venditori di fumo!

Dite la vostra a lenotestonate@gmail.com

19 - 25 Marzo 2015

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Cine…amando a cura di Cristina Migliaccio

Al cinema con Luana Pezzuto Tutti abbiamo un film preferito.

Quello di Luana ha come protagonista Will Smith: “La ricerca della felicità”.

Mi piace vedere il cinema come una porta che affaccia su mondi diversi; non è il modo in cui entriamo da quella porta a fare la differenza nelle nostre vite, ma è il modo in cui ne usciamo. Se qualcuno vi chiedesse qual è il vostro film preferito, avreste la risposta pronta? Luana Pezzuto, del team di “I love Ischia”, ce l’ha e inaugura questa nuova rubrica cinematografica con un film del 2006, diretto da Gabriele Muccino e interpretato da Will Smith: “La ricerca della felicità”. Ambientato negli anni ’80, il film illustra il periodo buio della vita di Chris Gardner, durante il quale si ritrova a crescere da solo il figlio di cinque anni. Nonostante i problemi, il padre cerca di regalare al figlio un’infanzia quanto più spensierata possibile, distraendolo con domande di grammatica e sogni nel cassetto.

La trama si srotola in un mondo di difficoltà, dove debiti e carenza di lavoro diventano le uniche costanti del protagonista. Come la stessa Luana ha affermato, la narrazione «è intrisa di aforismi e la storia è incentrata sul rapporto difficile tra padre e figlio, quasi inusuale», dove alla fine della giornata non risulta importante quale tetto si abbia sulla testa o quante banconote ci siano nelle tasche; ciò che conta davvero è stare insieme.

La narrazione è strutturata con dialoghi emozionanti e la stessa Luana Pezzuto, quando le è stato chiesto il momento preferito del film, ha indicato il punto in cui Chris Gardner dispensa il consiglio che le persone dovrebbero sentirsi dire ogni giorno: «Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Se hai un sogno, tu lo devi proteggere. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto».

Prodotto dalla Medusa Film, il perno della storia ruota attorno alla felicità, sfuggente e a tratti mitologica. Il protagonista corre da una strada all’altra, ma la sua corsa non è soltanto fisica, è soprattutto mentale, spirituale. E al termine del suo percorso, la felicità tanto inseguita e tanto cercata, quando sembra avergli voltato del tutto le spalle, arriva da sola.

Cine…amando vi aspetta con un nuovo appuntamento e un nuovo film tutto da consigliare.

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19 - 25 Marzo 2015

BY NIGHT a cura di Franco Trani •

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19 - 25 Marzo 2015

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