Corriere dell'Isola n. 1 2015

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IL COMUNE UNICO

sport •

a tu per tu CON BENEDETTO VALENTINO pag. 2

IL FU 2014 DAL NAZIONALE al locale

mattera e scala pag. 6 e 7 anno XiX - n. 1 • 30 Dicembre 2014 - 14 Gennaio 2015

Quest’anno cosa metti sotto l’albero?

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L’ANNO CHE VERRÀ Gli Isolani che non ti aspetti Cavallo, Vuoso, Irace pag. 4 e 5

EVENTI IL PRESEPE Di Ghiaccio

cavallo pag. 13

INTERVISTA ESCLUSIVA IL NATALE DI peppe barra

pag. 9

SPORT ISCHIA CALCIO

tutti i nomi Del mercato

messina a pag. 16

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• primo piano

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L'APERTURA

NON E’ LA SOLITA STORIA …

• di Annamaria Punzo

I

l 2014 è finito, possiamo annunciarlo senza troppa scaramanzia, carico di aspettative per il nuovo anno in arrivo. Ma il 2015 cosa ci porterà di buono? Abbiamo pensato di dedicare la nostra copertina all’anno che verrà, lasciando indietro il passato, alla ricerca di qualcosa di migliore per tutti noi. Non siamo andati a cercare il commento dei grandi imprendi-

tori, dei soliti noti, che spesso appaiono quasi come guru indiscussi del sapere locale un po’ ovunque, bensì abbiamo bussato in amicizia alle porte di chi nel suo piccolo e nel suo grande ogni giorno per 365 giorni all’anno prova ad andare avanti nel migliore dei modi. Ed ecco artisti, imprenditori silenziosi, personaggi che ogni anno portano ad Ischia un po’ di notorietà pulita, lontana da quel turismo “trash” che tanto pare abbia colpito qualche interessato

… Il risultato? Un turbinio di emozioni, a pagina 4 e 5, verificate voi stessi!!! Non mancano gli approfondimenti sul 2014 alle pagine 6 e 7, nonché un’intervista davvero inedita, fatta dal bravissimo Francesco Esposito, amatore instancabile del teatro, che ha confezionato per noi una bellissima visione del Natale partenopeo visto da Peppe Barra.

La redazione del Corriere dell’Isola continua a crescere, dando il benvenuto a Sara

Mattera, nuova penna del nostro settimanale. Il 2015 sarà un anno speciale per il nostro giornale, fatto di impegno e d’amore per questo mestiere.

Cari lettori, nell’augurarvi un felice ultimo dell’anno, non posso fare a meno di ringraziarvi per la vostra affezionata e costante presenza, online e nei punti distribuzione. Siete la certezza che vale la pena lottare in ciò che si crede, ogni giorno, senza arrendersi mai.

Annamaria Punzo a.punzo@ corrieredellisola.com

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L’EDITORIALE

ISCHIA SALUTA L'EUROPA? C omune unico, se ne torna a parlare a gran voce, con un annunciato referendum previsto il 2 giugno. Per qualcuno sarà il paese di un solo potente, per altri l’inizio di qualcosa di straordinario, un percorso verso un’unica strada, fatta di innovazione in campo turistico, ma anche locale. Ne abbiamo parlato con Benedetto Valentino, promotore del distretto turistico ad Ischia,

CORRIERE DELL’ISOLA è un settimanle distribuito gratuitamente ogni giovedì ad Ischia e Procida. www.corrieredellisola.com Registrazione al tribunale di Napoli n. 4816 del 20/11/1996

decisamente pro Comune Unico.

Ecco il perché.

Benedetto, quanto potrebbe influire il comune unico nella vita di tutti i giorni?

“Parlare di Comune Unico è quasi come rivolgere uno sguardo dritti all'Europa. Ischia per la prima volta potrebbe riuscire a scappare da quella burocrazia stantia, vecchia quaranta anni, che l'attanaglia e non le permette di evolversi”.

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Spaventa il commento di qualcuno che vede nel comune unico un giocattolo di pochi?

“Non credo proprio. Noi dobbiamo guardare al futuro dei nostri figli, non al presente... chi comanda oggi, quanto potrà durare?

Non in eterno. La politica locale deve diventare più onesta, pulita e disponibile per tutti i cittadini.

Oggi viviamo in un mondo fatto di clientelismo, e questo è dovuto

soprattutto alle troppe municipalizzate e partecipate presenti sul territorio”.

Meno clientelismo, più onestà.

Un sogno per tanti, dagli imprenditori ai cittadini. Ma è tutto oro quello che luccica?

“Il Comune Unico non è la pillola universale contro tutti i mali dell'Isola d'Ischia, ma sicuramente è un ottimo punto da cui ricominciare.

Abbiamo bisogno di questo passo

in primis per migliorare la nostra visione del mondo che ci circonda, anche perché se non siamo noi a farlo, tra qualche anno secondo le direttive europee, saranno gli altri a imporcelo. Quindi, dato che possiamo scegliere, perché rinunciare?”

Grazie mille per la disponibilità.

“Grazie a voi”. A.P.

DIRETTORE RESPONSABILE Diego Mattera d.mattera@corrieredellisola.com Coordinatore: Annamaria Punzo redazione@corrieredellisola.com Vice Coordinatore: Alessandra Vuoso a.vuoso@corrieredellisola.com

Collaborano con la redazione: Alessandro Mollo, Cristian Messina, Elettra Irace, Rossella Cavallo, Sara Mattera, Henri Camillo Bermudez, Francesco Esposito, Francesco Imparato, Enrico Scala, Pancrazio Arcamone

CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ Nuvola Grafica Via Mons. Schioppa 78 • 80075 Forio (NA) Tel. +39 348 0815024

Foto: Franco Trani

corrieredellisola@nuvolagrafica.it commerciale@corrieredellisola.com

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30 Dicembre 2014 - 14 Gennaio 2015

PRIMO PIANO •

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• PRIMOPIANO

30 Dicembre 2014 - 14 Gennaio 2015

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Prospettive

IL 2015? LO ASPETTIAMO A BRACCIA APERTE

Ci piace guardare al futuro, perché vale la pena investire ancora nel domani, anzi-

ché soffermarsi su quanto l’anno appena trascorso sia andato bene, o nel peggiore

dei casi, male. Abbiamo intervistato diversi personaggi locali, imprenditori che

incontriamo tutti i giorni, chi con grandi attività, chi con lavori semplici e quoti-

diani. Abbiamo scoperto un tesoro fatto di ottimismo e voglia di fare. Tre temi,

tre risposte a bruciapelo: lavoro, turismo, desideri.

Ecco tutte le risposte

Giovannangelo De Angelis

Clemetina Petroni

Lavoro: La prospettiva per il lavoro degli architetti sull’isola non è molto positiva, perché è sempre legata all’economia del turismo. Non essendoci una sufficiente cultura sull’architettura e soprattutto non essendoci un margine di guadagno da parte delle aziende turistiche che permetterebbero poi di reinvestire questo margine di guadagno in qualità per migliorare le proprie strutture ricettive, non vedo grandi prospettive di miglioramento per il 2015 per quanto riguarda il turismo. Per la parte legata all’economia, lì spero che verrà risolta la questione dei condoni con una riappacificazione delle istituzioni, perché sono quelle che bloccano tutto, sopraintendenza, comune, toglie un po’ di fiato in tutti i senso agli architetti e a chiunque voglia costruire un filo di legalità. Purtroppo sono cose che si conoscono, non c’è una ricetta magica e la soluzione non può venire dal singolo architetto o dalle sole istituzioni. Noi proviamo a stimolare queste tematiche, a fare da cerniera con le istituzioni pubbliche e gli architetti, cercando di spronare gli uni e gli altri.

Però purtroppo non riusciamo a vedere all’orizzonte dei risultati. Questo non vuol dire che non continueremo l’anno prossimo, affronteremo dei temi importanti per lo sviluppo locale con degli attori importanti del mondo dell’architettura però è un processo lungo, non aspettiamoci risultati immediati ma continuiamo a battere sul chiodo, qualcosa dovrà succedere.

Turismo: Ognuno dovrebbe guardare un po’ di più il suo piccolo giardino e curarselo meglio, senza stare a guardare troppo a quello che fa o non fa il pubblico. Ci sono molti interventi di architettura fai da te, soprattutto sugli esterni, che andrebbero considerati, realizzabili con un minimo sforzo.

Bisognerebbe essere più attenti ai dettagli, ecco, perché possono fare la differenza. Il privato dovrebbe provare a migliorare quel poco che ha, ad amare un po’ di più l’isola e il proprio territorio: nel momento in cui tu ami qualcosa fai di tutto per questa cosa. Probabilmente ci siamo un po’ disaffezionati alla nostra isola, siamo un po’ trascinati dal concetto di crisi in generale. Ma penso che abbiamo le risorse, ognuno può fare qualcosa in più per far sì che quando arrivi il turista trovi un’isola curata. E non è poco.

Desideri: Avere più tempo per guardarci intorno, per capire il momento in cui stiamo vivendo.

Purtroppo i ritmi frenetici ci portano a essere superficiali, a non guardare le cose importanti. Cerchiamo troppo le mode, cerchiamo di cavalcare il flusso di quello che succede ma dedichiamo poco tempo a capire chi siamo e in che direzione vogliamo andare. Avere del tempo in più per noi stessi e per la natura che ci circonda, anche qui i risultati positivi con il tempo vengono sempre.

Lavoro: Si augura sempre il meglio per il lavoro. Senza lavoro siamo canne al vento, il lavoro invece ci dà la speranza, ci dà dignità, ci permette di programmare, progettare. La prospettiva è che il lavoro non manchi mai qui sull’isola, anzi che l’anno prossimo vada ancora meglio del passato 2014, ma sempre pensando alla dignità del lavoratore. Io credo molto nella collaborazione tra datore di lavoro e dipendente, perché molto spesso il dipendente non capisce l’importanza della passione per il lavoro e che facendo il bene del datore di lavoro fa anche il bene proprio. Perché se non esiste il datore di lavoro, non esiste il lavoratore. Molto spesso mi rendo conto che i ventenni questa cosa non la capiscono, bisogna che il lavoratore cerchi di far sì che l’azienda vada avanti al meglio, soprattutto nel settore turistico, affinchéil turista sia soddisfatto e ritorni perché ha trovato ospitalità e professionalità.

Turismo: In genere al Castello le mostre vengono programmate nel periodo di gennaio/febbraio, perché ci vuole un po’ di tempo per prepararle, bisogna valutare spazi, date. I concerti invece vengono organizzati quindici, venti giorni prima della data prevista. Ovviamente ci saranno concerti, manifestazioni, mostre di quadri e sculture. Spero anche grazie alla collaborazione di mio figlio di riuscire ad organizzare convegni sulla poesia, sulle erbe e i metodi naturali, io sono anche appassionata di astrologia, di natura, di passeggiate e sentieri, perché credo che un’alternativa al mare e alle attività estive sia importante e debba esserci. Abbiamo radici da scoprire, non perché sia una nostalgica ma perché credo che tutto quello che fa parte parte del passato sia importante. Noi apparteniamo anche al passato, se siamo quelli di oggi è perché c’è stato un passato alle nostre spalle.

Desideri: La speranza è che tutti questi settori nuovi possano destare la curiosità di isolani e non. Io credo che bisogni fare sempre l’interesse del pubblico, perché così facendo si fa anche quello del privato. Infatti spero prima o poi di poter realizzare l’idea di un biglietto ridotto di ingresso al Castello per tutti gli isolani (non solo per Ischitani, dato che spesso si parla dei luoghi turistici come se appartenessero solo a un comune). Molti sono gli isolani che non hanno mai visitato il castello, questa potrebbe essere un’idea per incentivare la curiosità per questo luogo di grande interesse per noi.

architetto e presidente dell’ass. PIDA, Premio internazionale Ischia di architettura

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PRIMOPIANO •

30 Dicembre 2014 - 14 Gennaio 2015

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Luigi Mennella

Antonietta Manzi

ROSARIA AMBROSIO

Lavoro: Per quanto riguarda la mia attività cerco di tenermi in esercizio. Per quest'anno alle porte abbiamo già lanciato, pochi giorni fa, il quinquifoglia. Eh sì! Perché se il trifoglio è comune, il quadrifoglio porta fortuna, allora ti regalo "il quinquifoglio che fa bene al portafoglio!".

Turismo: Quello che mi aspetto è che purtroppo, come ogni anno, si cercherà di cambiare ogni cosa senza esiti, e tutto resterà invariato. Quello che potrebbe succedere, però, è che ci verrà imposto il Comune Unico e probabilmente potremmo risolvere alcuni dei problemi atavici dell'isola d'Ischia, come quello dei trasporti, che è una nostra pecca grandissima.

Eppure il problema dei trasporti terrestri si potrebbe risolvere facilmente creando un servizio di taxi cumulativi, che caricherebbero gli utenti a un prezzo politico in tutte le zone dell'isola. Questo però si può fare solo col Comune Unico ed una amministrazione centrale, perché se ogni comune si ostina a voler tenere i propri taxi, i tassisti non possono fare un prezzo abbordabile, le fermate degli autobus restano pullulanti di persone che non riescono ad usufruire dei mezzi pubblici - come sta accadendo in questi gironi - e noi ischitani facciamo una gran brutta figura.

Desideri: Il quinquifoglio sarà il gadget del prossimo anno. Speriamo che, oltre alla salute che ovviamente deve essere la prima cosa, anche il portafoglio non patisca troppo in questo 2015!

Lavoro: Anche per quest'anno il bilancio è positivo, quindi auspichiamo che l'andamento si mantenga costante. L'augurio è che i lettori, soprattutto i più giovani, siano sempre più curiosi e attenti, capaci di costruirsi percorsi di ricerca personali.

Turismo: Vorrei che si individuassero delle priorità e si convogliassero su di esse le energie con una programmazione trasparente e lungimirante: penso alla depurazione, ai trasporti, all’assistenza sociale. Per questo, la prospettiva è rivolta agli amministratori, ma sarebbe ora che anche la cittadinanza fosse più partecipe, più consapevole, più coraggiosa nel vigilare e nel collaborare per la tutela dei beni comuni.

Desideri: Per il 2015 mi piacerebbe che Ischia cominciasse a capire cosa vuole essere e cosa vuole offrire, senza perdersi dietro a mode effimere e alle illusioni del mercato.

E’ difficile parlare di speranze e auspici senza cadere nella retorica, ma davvero desidererei vedere segnali in controtendenza rispetto all’individualismo spinto e agli opportunismi, piccoli e grandi, che guidano la convivenza (poco) civile sul territorio isolano.

Sul piano personale, mi ritengo molto fortunata e vedrò di meritarmi questa buona sorte cercando di migliorare la mia professionalità, la pratica politica e la qualità delle relazioni interpersonali.

Lavoro: Noi abbiamo una linea di prodotti cosmetici che ci consente di ampliare gli utili anche nei periodi di chiusura del parco, ma quest’anno, per la prima volta, siamo aperti anche durante l’inverno, per poter assecondare i turisti di questo periodo, e creare un impatto diverso. Resteremo aperti fino all’epifania. Anche in questo modo si parte diversamente per il nuovo anno, ma l’ unica garanzia per poter ampliare il nostro lavoro è rendere note le potenzialità, nonché i benefici, dell’acqua di Nitrodi, favorevole per la cura di molte patologie del corpo, pelle, capelli. Le sue potenzialità terapeutiche sono conosciute a livello ministeriale, per di più siamo immersi nel verde: l’ambiente completa il trattamento, e attrarre anche chi non ha bisogno di cure!

TURISMO: Sull’isola viviamo di turismo, è una cosa che riguarda grandi e piccole aziende territoriali, e il passaparola funziona anche all’estero. Tutti dobbiamo fronteggiare la crisi economica, e sperare nella ripresa anche degli altri Paesi: le perdite degli affezionati clienti russi sono compensate dalle presenze tedesche e dagli italiani. Ma ci si augura sempre di ripartire e per “fare muro” a questa situazione si dovrebbero creare delle reti, tra alberghi, parchi termali, per poter andare incontro ai turisti nel migliore dei modi; non bisogna pensare unicamente al lato commerciale ed economico, ai guadagni che portano, ma anche cercare di costruire dei legami con i clienti ( sia turisti che locali) : se si crea una certa empatia è anche più facile per noi proporre un’immagine e mantenerla, ma soprattutto veicolare i nostri messaggi al cliente.

DESIDERI: Far conoscere ancora di più il potenziale dell’acqua che ci ha reso noti. La posizione non è molto favorevole, e questo può scoraggiare chi vuol venire qui anche solo per una passeggiata mattutina per pura curiosità, però conoscere i benefici di quest’acqua unica, fantastica, e l’ambiente in cui si trova, possono essere un monito per tutti.

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Lavoro: Ovviamente questo è momento delicato. La speranza è che l’economia veda una qualche ripresa, ma questo non dipende da noi. Dovremmo concentrarci su quello che possiamo fare: Ischia è una località turistica, quindi buona parte dei nostri sforzi dovrebbero concentrarsi su quello. Perché è ovvio che in un’isola come la nostra, molti posti di lavoro dipendono proprio dal turismo.

Turismo: Tanto tanto turismo! A parte gli scherzi, credo che l’isola dovrebbe iniziare ad organizzarsi meglio. Il primo step sarebbe migliorare i servizi e i trasporti: proprio in questi giorni di festa vedo molti che girano invano nell’attesa di un bus che tutti di accogliere meglio i vacanzieri. Certo non è sempre così, ma spesso anche l’atteggiamento dell’isolano sembra alimentare tutti. Bisognerebbe essere più accoglienti.

Desideri: Credo che, alla fine, i miei desideri siano gli stessi di ogni commerciante: quello ovviamente di aumentare le vendite, le di sentirsi gratificato. Se le persone vengono sei soddisfatto perché significa che stai facendo un buon lavoro, e questo vale in qualrealizzati e soddisfatti quando si finisce la propria giornata lavorativa.

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spesso stenta ad arrivare. Da parte nostra dovremmo cercare lo stress che il turista già avverte per le pecche che conosciamo entrate. Ma soprattutto di vedere il proprio lavoro riconosciuto, siasi settore tu operi. La cosa più importante per tutti è sentirsi

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• l'anno che Fu'

IL 2014 ITALIANO • di Sara Mattera

ISCHIA - L’anno del conflitto arabo palestinese,l’anno delle rivolte studentesche di Hong Kong, l’anno dell’af-

cronaca

fondamento della nave sud coreana con a bordo centinaia di studenti in gita scolastica. E ancora, l’anno della morte di Robin Williams, delle olimpiadi giovanili , delle elezioni presidenziali in diversi paesi del medio oriente. Il 2014 è stato ricco di eventi: conflitti bellici ed elezioni, hanno

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politica

L’anno che sta per finire

Le sfide e le conquiste di un’ italia ancora tutta da migliorare.

30 Dicembre 2014 - 14 Gennaio 2015

cambiato gli assetti politico strategici di diverse nazioni e, le sempre più accese proteste popolari hanno occupato le prime pagine dei quotidiani e dei mezzi di informazione. Se l’anno che sta per andarsene, quindi, per il mondo, è stato molto movimentato,da meno non lo è stato neppure per l’I-

Se la politica è stata la grande protagonista delle pagine di quotidiani e settimanali italiani ,non da meno sono stati i fatti di cronaca tra processi, catastrofi naturali e morti che hanno fomentato l’opinione pubblica.

Gli scontri di Coppa Italia: il 3 Maggio rimane ferito, e successivamente decede, il giovane tifoso napoletano Ciro Esposito,rimasto coinvolto negli scontri avvenuti durante la finale di Coppa Italia tra napoli-fiorentina, per opera dell’ ex ultras romanista Daniele de Santis che lancia petardi al bus dei tifosi del napoli provocando così numerosi danni. Un episodio grave questo che non fa altro che peggiorare l’anno nero del calcio italiano.

Il processo eternit: Dopo una lunga battaglia giuridica, la corte di cassazione annulla la sentenza che condannava il magnate svizzero Stephan Schimidney a 16 anni di reclusione e ad un risarcimento monetario per aver procurato ingenti danni ambientali e la morte di numerosi operai in terre nostrane che lavoravano negli stabilimenti a contatto con l’amianto. Scoppiano le proteste delle famiglie coinvolte per l’ingiusta decisione.

Alluvione di Genova: il 9 e 10 ottobre molte province di Genova vengono colpite da una forte alluvione che causa un morto e circa 250 milioni di euro di danni.

La morte di Davide Bifulco: le pagine di cronaca si tingono di nero con la morte del giovane diciassettenne napoletano che, sfuggito ad un posto di blocco in via Cinthia, a Napoli, perde accidentalmente la vita a causa di un colpo di pistola di uno dei carabinieri presenti . è subito indignazione a Napoli per questa giovane morte.

Svolte nell’omicidio di Yara Gambirasio: dopo 4 anni da quel ventisei novembre 2010, in cui la tredicenne Yara Gambirasio non fece più ritorno a casa, perchè uccisa e seviziata, il 16 giugno viene arrestato il presunto assassinio della vittima: si tratta del muratore massimo Giuseppe Bossetti incastrato dalle prove delle tracce di DNA rinvenute sul corpo della vittima. Il giovane marocchino Moahmed Fikri, finad allora l’unico sospettato della scena del crimine, ed incriminato ingiustamente, viene finalmente considerato innocente.

Il 2014 è stato sicuramente l’anno della politica. Numerosi i dibattiti e le tematiche spinose affrontate dal governo e dall’opinione pubblica: la crisi dell’economia e del lavoro, l’emigrazione dei giovani italiani all’estero, il dibattito sempre più acceso sull’immigrazione clandestina e non. Notizie queste, che hanno fatto il giro dei quotidiani e dei canali di informazione per settimane.

- L’anno di RENZI: il protagonista indiscusso dello scenario politico del 2014 è stato Renzi. Febbraio ,infatti, si apre con la costituzione,su richiesta del presidente della repubblica Napolitano, del nuovo governo con a capo Renzi, segretario del partito del PD .E’ l’inizio di una lunga fase di polemiche, promesse e programmi per il futuro politico, sociale ed economico dell’italia. Il 2014 diventa così l’anno delle nuove riforme e dei disegni di legge:la riforma del senato che prevede che siano i consiglieri regionali ad eleggerlo e non più i cittadini; il decreto delle carceri che punta alla decongestione delle stesse eliminando la pena di detenzione per reati di lieve entità; la legge di stabilità che prevede misure sul taglio fiscale. Le belle parole e promesse di Renzi ammaliano il mondo politico e non, tanto che il 25 Maggio, le elezioni europee vedono la vittoria schiacciante del PD con il 40 % di voti.

- Job Acts: considerato come una riscrittura dell’articolo 18 della costituzione italiana, è il Jobs act a farla da padrone tra le tante nuove proposte di legge varate dal governo Renzi. Con nuove regolamentazioni in materia di licenziamenti e di assunzioni e con la garanzia di contratti a tempo indeterminato , il nuovo statuto dei lavoratori, approvato l’otto dicembre scorso, è stato sicuramente uno dei temi più dibattuti del 2014 e probabilmente lo sarà anche durante il 2015.

- La fine,forse, di Berlusconi: per un uomo politico che viene, un altro se ne va. Mentre, infatti, Renzi conquista il consenso politico, Berlusconi viene condannato per frode fiscale per il caso Mediaset, a svolgere un percorso di rieducazione presso l’istituto di sacra famiglia di Cesano Boscone, dove assiste gli anziani. La campagna per le elezioni europee quindi si apre con il più importante leader della scena politica italiana degli ultimi venti anni, privato, seppure parzialmente, della sua libertà.

Scandalo Mafia Capitale: L’ultimo mese del 2014, viene segnato dallo scandalo di “ Mafia Capitale”, che rappresenta un ulteriore stangata negativa all’immagine del mondo politico. Vengono arrestate 37 persone , tutte implicate in un ‘organizzazione di stampo mafioso, politico, imprenditoriale, con sede a Roma che fin dal 2002, è coinvolta in traffici illeciti, gare d’appalto, usura e corruzione di illustri esponenti politici.

Immigrazione: il 2 agosto viene approvato dal senato il decreto delle carceri che prevede che il reato di immigrazione clandestina non sia più punibile con una pena detentiva, ma con sanzioni pecunarie. La nuova decisione provoca proteste e l’opinione pubblica si spacca in due: C’è chi vuole gli immigrati fuori dai nostri confini, in quanto considerati troppo dispendiosi per un economia italiana sempre più in crisi, e chi invece non vuole negar loro il diritto ad essere tutelati. Con la diffusione del virus Ebola nell’africa occidentale, la paura dell’immigrato che varca i nostri confini anche in modo illegale aumenta sempre più. Anche un medico italiano di Emergency viene colpito dal virus.

talia, intricata anch’essa in una complessa rete di eventi e di sfide che ha dovuto affrontare in diversi ambiti.

Ingiustizie, soddisfazioni, eventi negativi e positivi.

Se da una parte il 2014 ha messo in luce, ancora una

volta, come l’Italia viva una profonda crisi politica ed economica, che va avanti da fin troppo tempo, dall’altra le grandi conquiste in campo scientifico,sportivo e culturale sono state di grandi soddisfazioni e la prova che

l’italia può ancora brillare. La strada,però, è ancora lunga. E per il 2015? Anno nuovo,vita nuova? Chi lo sa, quel che è certo è che la nostra nazione ha ancora moltissime sfide avanti a se.

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L'aNNO CHE FU' •

30 Dicembre 2014 - 14 Gennaio 2015

Cultura/ sport/ spettacolo/ scienza

Un altro anno si avvicina alla fine ed eccoci qui, a fare il punto

L’anno 2014 è stato sicuramente un anno di conquiste per l’Italia in campo culturale,scientifico e nel mondo dello spettacolo.

La grande bellezza: il 2014 si è aperto con il grande trionfo del cinema italiano ad Hollywood. A marzo infatti, il film, La grande bellezza di Paolo Sorrentino vince l’oscar come miglior film straniero. È il trionfo che riporta in auge la memoria del felliniano film neorealista , La Dolce vita, la cui trama e ambientazione sembrano essere riprese in qualche modo dal film di Sorrentino.

Gomorra ,la serie: L’anno del “du fritture”, del “ biv!vogli ver si mi poss fira e te”e del “ vienit a pigli u ‘perdon”. Non si può dire che la serie televisiva italiana, Gomorra, tratta dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, non abbia avuto successo durante questo 2014. Le sue battute hanno spopolato e sono diventate virali grazie anche ai video-parodia “ Gli effetti di Gomorra sulla gente” di The Jackal, casa di produzione napoletana fondata nel lontano 2005 da una gruppo di giovani ragazzi.

Le donne alla conquista dello spazio: record di soddisfazioni per Samantha Cristoforetti , prima donna italiana negli equipaggi dell’agenzia spaziale europea e prima donna italiana che il 22 novembre scorso è partita per una missione nello spazio delle durata di 7 mesi denominata ISS Expedition 42/43 Futura.

Mondiali di calcio e giochi olimpici: conquistando sette ori, otto argenti, e sei bronzi, l’Italia fa la sua bella figura alle olimpiadi giovanili di Nanchino tenutesi dal 16 al 28 agosto. Un po’ meno fortunata l’Italia dei mondiali di calcio che viene eliminata al primo turno.

Gli addii: il 2014 non ci ha risparmiato dalla perdita di grandi personaggi del mondo della cultura, della musica e dello spettacolo. A gennaio muore Arnoldo Foa, noto attore di teatro- A luglio è la volta del multi-talentuoso scrittore, attore e compositore Giorgio Faletti che muore per un tumore al polmone. Ci lascia poi, anche , il cantante Mango,stroncato per un’infarto durante un concerto e Virna Lisi, attrice italiana in auge durante gli anni 50 e sessanta.

La metropolitana di Toledo: secondo una classifica stilata dalla CNN,la stazione metropolitana di Toledo, inaugurata nel 2012 è tra le 15 metropolitane più belle d’europa. Una grande soddisfazione per l’Italia.

31 Dicembre

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IL NOSTRO 2014 Cosa è accaduto sull'isola d'Ischia in questi mesi? Scopriamolo insieme. di Enrico Scala

I

SCHIA - Dopo 365 giorni di promesse e speranze, ecco che anche questo 2014 si appresta ad andare in archivio. Ognuno ha la sua da dire: c'è chi vorrebbe che quest'anno non finisse mai, chi ne era stanco già da un po' , chi è pronto a far mille buoni propositi per il 2015 e chi invece cambierà ben poco. È impossibile dare un voto oggettivo ad un anno, ma certo si puó dire che questo 2014 è trascorso non senza lasciare il segno nel mondo e sulla nostra isola. Fosse per gli ischitani più puristi, il 2014 passerebbe alla storia come il centosessantesimo dalla creazione del porto d'Ischia, una delle opere più importanti dell'isola, che ha contribuito a consentire a migliaia e migliaia di turisti curiosi di visitare la splendida "isola verde". I festeggiamenti per questo evento, tenutisi tra il 14 e il 17 settembre, hanno dato nuova luce ad una struttura colossale, costruita col sudore e col sangue di centinaia di ischitani per ordine dei Borboni. Di grande prestigio per l'isola è stato poi, lo svolgimento del primo "Festival Nazionale di Teatro Amatoriale", il cosiddetto "Premio Aenaria", che ha dato modo a parecchie compagnie teatrali emergenti di mostrare al pubblico la propria bravura, chissà magari addirittura per ripercorrere le orme del grandissimo Edoardo De Filippo, che 30 anni fa lasciava questa terra per portare un po d'allegria in paradiso. Come spesso accade, l'isola è stata poi la meta preferita

di molti turisti d'eccezione: non dimentichiamoci dell'apparizione, sul suo enorme yacht, della star del Barcellona, Leo Messi, che non ha saputo resistere ad un bagno al largo della baia di Cartaromana; o di Lindsay Lohan, la chiacchierata attrice hollywoodiana giunta sull'isola attirata dalla vetrina dell'Ischia Film Festival, la creatura di Michelangelo Messina che anche quest'anno ha riscosso un grandissimo successo. Non va tralasciata poi la splendida esibizione di Carolina Kostner, che nei giorni scorsi ha deliziato la platea isolana con i suoi volteggi sul ghiaccio.

Anche politicamente è stato un anno movimentato, che ha visto gli isolani (in realtà, solo il 46% di questi) recarsi alle urne per le elezioni europee che hanno visto primeggiare anche qui il PD, mentre a Casamicciola è stata la volta di Giovan Battista Castagna, che dopo una lunga campagna elettorale, è riuscito ad imporsi nel suo comune. In ambito sportivo, quest'anno Ischia è riuscita ad ottenere grandi risultati: l'Ischia Isolaverde, dopo anni di gavetta, è riuscita a riacciuffare la Serie C1, quella che oggi ha preso il nome di Lega Pro, ma per restarci ci vorrà un inversione di marcia e chissà che la vittoria di fine anno contro il Lecce non sia stata la partita della svolta. Certo non è tutto oro ció che luccica e se è vero che questi sono stati i fatti più positivi del 2014 per la nostra isola, va detto che non sono mancate manifestazioni e proteste: tra i problemi più clamorosi ed evidenti di Ischia, vi è infatti da alcuni anni, la questione trasporti, marittimi o terresti che siano. Quest'anno, il malcontento che covava all'interno della popolazione

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è peró esploso in una serie di scioperi, dibattiti, volti a trovare una soluzione ad una situazione diventata ormai insostenibile, visto anche che, trovandoci "esclusi" dalla terraferma, il sistema dei trasporti dovrebbe essere la priorità di ogni comune. Nonostante ció, la telenovela Caremar sembra volersi protrarre al 2015 dopo la manifestazione di fine novembre che vide la partecipazione di circa un migliaio di persone tra studenti, sindacati e semplici cittadini pronti a dire no ad un'eventuale privatizzazione della cordata; ma allo stesso tempo anche per i trasporti pubblici su strada si sguazza in uno stato di perenne stallo dopo il fallimento di EAVBus. Al malumore creato da questi disservizi, va aggiunta la rabbia sorta in molti per il trattamento riservato alla spiaggia di Cava dell'Isola: quella che infatti era una delle spiagge più frequentate e amate da isolani e turisti si è trasformata in poco tempo in una trappola di terra e rocce pronte a franare da un momento all'altro, fatto testimoniato dall'apposizione (in due tempi) dei sigilli al lido foriano, superando le virulente proteste della popolazione, restia a rinunciare ad uno dei luoghi piu amati dell'isola.

Questo è, in pillole, quanto è avvenuto nell'ultimo anno sull'isola, l'eredità che il 2014 lascerà al venturo 2015, che è già lì, sulla porta, che attende solo di sentire il countdown per fare la sua scenografica entrata in scena.

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INTERVISTA •

30 Dicembre 2014 - 14 Gennaio 2015

Dal seicento ai nostri giorni: presepi e rituali, elementi fondamentali di una lunga tradizione

Peppe Barra tra amarezza e speranza, ci racconta il Natale “Guai ad abbandonare la tradizione perché in queste piccole risorse spirituali si nasconde la vera essenza dell'energia che ci può portare avanti nella vita”.

• di Francesco Esposito

P

eppe Barra, attore e cantante di primissimo livello, istrionico ed eclettico, vanta una storia artistica straordinaria, fatta di grandi successi che iniziano con la Nuova Compagnia di Canto Popolare; e ancora “La Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone, gli spettacoli con la madre, l'indimenticata Concetta, fino ad arrivare a “La cantata dei Pastori”, simbolo della tradizione teatrale natalizia partenopea. Il 24 marzo 2014 è stato conferito a Peppe Barra il Master Universitario di II livello “Honoris Causa” in Letteratura, Scrittura e Critica teatrale dalla Università Federico II di Napoli, ennesimo riconoscimento che lo riconferma quale prezioso protagonista della cultura nazionale.

Autentico e viscerale figlio di Napoli, Barra conosce, rispetta e perpètua le usanze legate al Natale, prima tra

tutte il presepe, che troneggia all'ingresso di casa sua, come testimone luminoso di una lunga tradizione, nonché certezza di una nobile eredità culturale.

Cosa rappresentano queste festività natalizie per la città e per Peppe Barra?

Una lunga e antica tradizione napoletana! In ogni pietra, vicolo, chiesa e monumento di Napoli, ci sono l'energia, il respiro e l'impronta del Natale che si festeggia e si consacra ogni anno. La tradizione natalizia a Napoli è lunghissima, in particolare quella dell'arte presepiale che, dal presepe di San Francesco in poi, qui trova la sua apoteosi. Essendo io napoletano sono legatissimo al Natale, in casa mia si è sempre festeggiato ed onorato col presepe.

A Concetta cosa piaceva del Natale?

Mamma era una donna talmente mite che adorava tutto quello che era gioia e allegria del cuore. Amava molto il Natale soprattutto per la tradizione e per quello che rappresentava nella sua memoria il ricordo. Una volta, da bambino, ero dinanzi al presepe e mamma mi do-

politici che non mi hanno aiutato a metterla in scena; la politica locale non si accorge – o non vuole accorgersi – della grande importanza de “La cantata dei pastori”. Per tanti anni mi sono logorato la mente e il mio essere attore per poterla rappresentare, fino a vendere, circa venti anni fa, delle mie proprietà per poterla mettere in scena.

Ma la città si è ribellata.

Il grido di protesta di tutti napoletani si può apprendere leggendo i molti interventi che si trovano nel web, in particolare su facebook, e in tutti i canali di comunicazione; sono carichi di malessere mandò cosa stessi guardando. Le chiesi perché Benino, il pastore che dorme, venisse messo ogni anno allo stesso posto. E mi rispose «pecché s'è fatto sempe accussì, è l'usanza: è stato sempe llà e llà s'adda mettere». Grazie a queste semplici parole, col tempo, ho capito che alcune cose non devono suscitare domande o avere risposte, ma devono essere fatte in un determinato modo per una ragione ancestrale, ragione che è dentro di noi, magari, e non lo sappiamo. E in queste

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parole, in parte, possiamo trovare il senso autentico della tradizione. Guai ad abbandonare la tradizione perché in queste piccole risorse spirituali si nasconde la vera essenza dell'energia che ci può portare avanti nella vita.

Rituali, simboli e magia sono elementi importantissimi del Natale.

Tutti questi rituali, queste magie, questi esorcismi che si facevano e che, ahimè, stanno diventando sempre meno presenti nel Natale dei napoletani, in realtà sono importantissimi perché proteggono la città. Adesso non c'è molto interesse per le tradizioni e si va incontro ad un mondo sempre meno magico, meno esorcistico e meno poetico.

Napoli aveva questa grande forza, appunto il legame a certe usanze; allontanandosi da tutto ciò si impoverisce.

Affinché queste tradizioni vengano protette c'è bisogno di cultura e di amore. Ma la nuova generazione, purtroppo, non ne ha.

Perché la nuova generazione non ha amore per le tradizioni?

Perché ha modelli banali, stupidi, violenti, rabbiosi.

Troppa “brutta televisione”.

Troppi strumenti elettronici che annullano la capacità di immaginare.

Si va avanti in un mondo sempre meno amorevole, meno elegante e meno colto.

“La cantata dei pastori”.

Dal '600 ad oggi, oltre tre scoli di storia teatrale.

Perché fu scritta?

Immaginiamo di trovarci in una Napoli barocca, trasudante sesso e aromi, nonché sensualità orientale, perché era una città cosmopolita, lo è sempre stata. I rituali che si facevano erano più legati

alla magia e alla lussuria piuttosto che alla tradizione cristiana e partenopea. I Viceré erano chiaramente cattolici nonché dominati da un ceppo clericale, i Gesuiti, che, nel 1698, commissionò all'abate Perrucci una sacra rappresentazione per allontanare il popolo napoletano dagli spettacoli blasfemi che si facevano in quel periodo.

Così nacque “La cantata dei pastori”. Ma in poco tempo divenne un fenomeno diverso: il popolo se ne appropriò trasformandola in qualcosa di molto più blasfemo e profano di quanto i Gesuiti non avrebbero voluto. Oltre al personaggio comico di Razzullo, il popolo inserisce un altra figura per il proprio divertimento, Sarchiapone.

La “cantata” divenne così scurrile che nel 1889 ne fu sospesa la rappresentazione con un editto cardinalizio, tanto da far dire, poi, a Benedetto Croce che l'opera “era finita e non sarebbe stata rappresentata mai più”. Non fu così.

Dopo 40 anni, Napoli non avrà “La cantata dei pastori”.

Quest'anno, purtroppo, non si è potuto allestire lo spettacolo per mancanza di sensibilità da parte dei

e angoscia perché quest'anno non hanno potuto festeggiare il Natale anche con la “cantata”.

Cosa si aspetta dal 2015?

Mi auguro che possa arrivare, finalmente, un politico vero, un uomo che guardi più dentro di sé, che sia interessato all'amore per quelli che vivono disperatamente, senza risorse, e che non sia proiettato soltanto verso l'arroganza, il narcisismo e il potere assoluto. Un uomo che abbia il coraggio di togliere qualcosa ai ricchi e dare di più ai poveri. Purtroppo questo non succede perché la ricchezza è potenza e si ha paura di togliere a chi ha potere. Se si continua così la nostra civiltà andrà distrutta.

C'è speranza?

Certo! Proprio perché ho speranza ogni anno faccio il presepe e raccolgo le mie memorie per consegnarle ai giovani, in loro è tutta la mia speranza. Soprattutto in quelli che amano le tradizioni e si ritengono fortunati di essere nati a Napoli e non altrove. Perché dietro questa brutta scorza ruvida di delusione, disperazione e amarezza, che si va inspessendo sempre più attraverso gli anni, Napoli ribolle sempre di amore e di luce.

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teatro •

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Gli Uomini di Mondo presentano la commedia di Lello Genovese

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Il 4 gennaio 2015 tornano gli Uomini di Mondo, alla Sala Teatro Polifunzionale, sipario ore 21.00

PROBLEMI DI COPPIA

UN POSTO FISSO IN PARADISO

Ad esibirsi la compagnia Tra Palco e Realtà

E

ssere una coppia oggi, comporta tanti problemi e mille difficoltà. Per non andare d’accordo i motivi sono infiniti. Lo spettacolo analizza i primi rapporti tra uomo e una donna dall’antichità fino ai nostri giorni, sottolineando che a volte il vero problema e’ l’essere “COPPIA”. In un susseguirsi di situazioni ridicole e imbarazzanti,viaggeremo insieme ridendo ,nell’universo della coppia, sino a farci scoprire due giovani innamorati alle prese con un momento difficile della

Innesto tra la comicità napoletana e quella anglosassone

L loro vita di coppia, tra sesso insoddisfacente,mancanza di dialogo e gelosie inventate, verso una separazione oramai imminente. Ma riuscirà l’amore a far si che la coppia non

sia un … PROBLEMA? Lo spettacolo in abbonamento andrà in scena il 3 gennaio 2015, ore 21:00 al Teatro Polifunzionale in via delle Ginestre – Ischia.

a commedia in due atti si intitola "Un posto fisso in Paradiso" scritta da Corrado Visone e con la regia di Valerio Buono, vincitrice del Premio Schegge di Teatro e di scena il prossimo 15 gennaio a Pistoia per il premio Rafanelli. L'autore ha immaginato un'agenzia di pompe funebri a Napoli, i cui gestori, per sopravvivere alla crisi e anticipare la concorrenza, hanno l'idea di "andare a prendere i morti quando sono ancora vivi", cioè contattare degli aspiranti suicidi che non hanno il coraggio di compiere l'infausto gesto e accompagnarli verso una morte serena, garantendo loro "un posto fisso in paradiso". In breve si ritrovano l'agenzia piena di personaggi

particolari, accomunati dallo stesso obiettivo: darsi la morte. Tra tentativi di suicidio falliti, necrologi d'amore e impacchi di cipolle, i loro obiettivi si ribalteranno per diventare un potente inno alla vita e alla capacità di ricominciare sempre. Visone afferma in maniera chiara ciò che vuole trasmettere con questo nuovo spettacolo: "ho innestato sul tronco sempre vivo della comicità napoletana, l'umorismo nero tipico della comicità anglosassone.

L'obiettivo è parlare, e anche ridere di un argomento tabù come la morte e il suicidio, perché scateni la discussione, il confronto".

Lo spettacolo in abbonamento andrà in scena il 4 gennaio 2015, ore 21:00 al Teatro Polifunzionale in via delle Ginestre – Ischia

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SCULTURA •

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Parola allo scultore Amelio Mazzella

L’ARTE DEL GHIACCIO E IL NATALE ISCHITANO: CONNUBIO FORTUNATO Una formula nuova rivelatasi vincente dà un tocco di diverso al tradizionale presepe

È stata una scommessa per tutti, in primis per lo stesso Mazzella, che ha coniugato il talento scultoreo in una materia difficile da lavorare quale è il ghiaccio, con la tradizione presepiale, creando un mix insolito e moderno : “C’è stato moltissimo lavoro. La realizzazione delle statue è iniziata a Novembre, in laboratorio a Bacoli. Abbiamo realizzato circa due sculture al giorno, e prima di poterle sistemare nel bilico abbiamo dovuto adattare il pavimento. Stando all’interno del tir, il presepe resta intatto. È stata una cosa nuova anche per noi, abbiamo cercato di farci capire dalle amministrazioni comunali con una formula mai impiegata ad Ischia, e a provare il successo sono state

• di Rossella Cavallo

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SCHIA – Quest’anno il comune di Ischia ha stupito con gli allestimenti natalizi: aveva destato un certo interesse il Babbo Natale che domina piazza Antica Reggia, così come è piaciuta a grandi e piccoli la slitta di Babbo Natale di fronte il Municipio, affiancata da un pinguino e da un orso illuminati, passando per il Bosco Incantato e la pista di pattinaggio inaugurata dal bronzo olimpionico Carolina Kostner.

Queste ultime sono state le novità delle festività del 2013, ma quest’anno non ci si è fermati a piazza degli Eroi.

Ad Ischia Ponte c’è un valore aggiunto al tripudio di luci e ai tradizionali presepi: il presepe di ghiaccio, ai piedi del Castello Aragonese.

Per essere più precisi, il presepe di ghiaccio itinerante più grande d’Italia, che prima di fare tappa ad Ischia è stato portato a Fondi (LT).

Una riproduzione della Sacra Famiglia, con l’Arcangelo Gabriele e i Re Magi, scolpiti e finemente lavorati nel ghiaccio, all’interno di un tir frigo.

Un presepe da record, è il caso di dirlo.

Promotore dell’idea, nonché suo artista-artigiano, è Amelio Mazzella,

titolare dell’azienda Ghiaccio D’Arte, che nel 2010 durante le Olimpiadi Invernali di Vancouver ha sfiorato il podio al concorso di scultura.

Il ghiaccio è di produzione propria dell’azienda, ed in media viene realizzato un blocco alla settimana, ad una temperatura tra i -11° e i -10°; e dal blocco viene fuori l’anima della statua (una tecnica quasi michelangiolesca, ndr).

Per poter realizzare un presepe itinerante bisognava ideare una nuova formula, che consentisse ad un numero maggiore di persone di poter osservare il presepe, il quale doveva però essere strutturato in modo tale che non si deteriorasse nel giro di pochi giorni.

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le reazioni positive della comunità isolana, molto ospitale e culturalmente valida.”

Una scommessa vinta, data la notevole affluenza di persone che dal 16 dicembre si sono recate al Piazzale delle Alghe per vedere il presepe di ghiaccio: la notizia ha fatto il giro del golfo al punto da attrarre tanti curiosi turisti.

La notevole affluenza “di pastori in visita alla grotta” conferma come l’evento abbia fatto audience e di come abbia creato degli indotti positivi a livello locale, ma è la soddisfazione delle persone a fare la differenza, a dare una carica positiva a quest’esperienza, e a far tenere in conto allo sculture del ghiaccio e alla sua squadra di tornare ad Ischia, magari per una seconda edizione.

Ma prima del prossimo Natale, ci sono in ballo altri progetti : “Con il presepe itinerante, prima di approdare ad Ischia, siamo stati a Fondi.

Adesso ci aspettano Abano Terme e Asiago, e spero poi di riuscire a risollevare il Museo di Ghiaccio a Napoli, che è stato attivo dal 2007 al 2009”.

Con una sola speranza, un solo augurio, una sola parola, ma che valgono per mille: meritocrazia.

Se si fa qualcosa di buono e di utile, bisogna farsi conoscere, anche osare, come è stato il caso del presepe di ghiaccio itinerante.

Se l’offerta è valida, se il prodotto attira, specialmente se innovativo, i risultati arrivano!

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• MEDICINA

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Festeggiando in allegria

IL NUOVO ANNO SI ASPETTA TUTTI INSIEME ottimale per le feste.

Il piatto principale e benaugurale per eccellenza è proprio l’ultimo, le lenticchie associate al cotechino. Ma come possiamo presentare questo legume, simbolo di prosperità economica?

Bene, un’idea particolare e veloce, è proprio quella di fare della polenta. Una volta

Dalla tavola, ai posti dei commensali, fino al menù. Tutti i trucchi per un ultimo dell’anno glamour • di Annamaria Punzo

I

SCHIA – Sembra una sfida impossibile, eppure c’è chi ci riesce sempre. Apparecchiare la tavola per l’ultimo dell’anno con molti ospiti non è solo una dote della suocera, della cognata o dell’amica del cuore. Bastano poche semplici mosse, un’idea originale per rendere le portate più gradevoli e un menù semplice ma d’effetto.

Partiamo con il look del nuovo anno. Una base ideale da cui partire sono i colori, must del periodo in questione è sicuramente

il bianco, da abbinare con l’oro o con l’argento. Fondamentale è un buon centro tavola, meglio se fatto da noi, low cost e unico. Un’idea potrebbe essere quella di usare dei bicchieri cilindrici, o dei vasi di uguale forma, riempiti con palline d’oro o d’argento, alternati a piccole candele, in stile con il tema della serata. Un risultato semplice e davvero chic, con una spesa irrisoria. Come illustrato dal grafico poi, vi è un modo specifico di predisporre piatti e bicchieri, come anche posate e tovaglioli. Il galateo vuole, inoltre, che si indichi un posto specifico per ogni commensale, compresi i padroni di casa.

Nell’immagine presentiamo una serata con un numero simbolico di dieci ospiti,

raffreddata, basterà formare dei cerchi concentrici con una forma da biscotto, e adagiare sul disco creato una base tonda di cotechino cotto precedentemente, e le lenticchie. A completare il piatto monoporzione, una foglia di prezzemolo, adagiata elegantemente lateralmente al piatto.

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I gialloblu sono attesi dalla difficile trasferta di Barletta, ma nel frattempo si parla soprattutto di campagna trasferimenti.

Dopo l'acquisto di Ioime si continuano a fare nomi di giocatori che il tecnico Maurizi conosce bene.

Tanti i nomi in entrata e in uscita: a spiccare Di Piazza e Schetter

ISCHIA TUTTI I NOMI DEL MERCATO

I

SCHIA - La vittoria contro il Lecce e il pareggio con il Matera non hanno cambiato le carte in tavola. L'Ischia, su questo ci sono pochi dubbi, è una squadra da completare, se non da rifondare. Lo sanno bene il tecnico Agenore Maurizi e il direttore sportivo dei gialloblu, Salvatore Basile, alle prese con una rosa costruita male, con troppi doppioni in alcuni ruoli e nessun rincalzo in altri. Il mercato invernale, insomma, arriva al momento giusto: sono ore di intenso lavoro e l'impressione è che da qui a fine gennaio assisteremo ad una importante rivoluzione tecnica. Il primo di una lunga serie di acquisti porta il nome e il cognome di Raffaele Ioime, di professione portiere e già noto ai tifosi gialloblu per una grande prestazione nella stagione 2006-07, quando difendeva i pali del Brindisi. Una carriera da secondo, ad inizio stagione a Viareggio proprio con Maurizi, il portiere partenopeo arriva a Ischia non per fare da vice a Giordano, ma per giocarsi il posto da titolare, tanto che potrebbe partire dal primo minuto nella sfida con il Barletta, in programma nel giorno dell'Epifania.

Il suo acquisto, questo è certo, porterà alla cessione di almeno uno dei tre portieri in rosa. A più riprese Maurizi ha fatto riferimento alla grande

importanza all'interno dello spogliatoio di capitan Gigi Mennella, e questo – sebbene si facciano sempre più insistenti le voci della rescissione contrattuale – potrebbe portare l'isolano ad essere confermato come secondo. A quel punto, non sorprenderebbe affatto l'uscita di scena di Giordano e nemmeno la cessione in prestito del giovane Luca Taglialatela (che, vista l'età, ha assoluto bisogno di giocare). I movimenti di mercato, in entrata e in uscita, non si fermano certamente qui: Maurizi già per l'inizio del 2015 attende alcuni volti nuovi, che secondo alcune indiscrezioni avrebbero già firmato, ma sono stati lasciati a riposo perché provenienti dalla Serie B (che, ricordiamo, non si è fermata a Natale).

Vedremo se questa voce – incoraggiante – si concretizzerà, ma nel frattempo i tanti nomi accostati all'Ischia sembrano provenire tutti dalla Lega Pro. Tanta la carne a cuocere per Basile, ds bravo ad operare a fari spenti e dunque ad assestare il colpo a sorpresa. Pare esserci, comunque, una linea guida: considerato il momento delicato della stagione – guai a sbagliare un acquisto- si cercano giocatori che Maurizi già conosce bene. In questo senso non sorprende che mentre andiamo in stampa si faccia sempre più insistente il nome di Emiliano Massimo,

I PRECEDENTI. Il bilancio è a favore del Barletta, vittorioso per tre volte L'ultima gara risale all'aprile '95

NONA SFIDA CON LE FURIE ROSSE. ANTONIO SCHETTER UNICO EX Sarà un'Epifania nel segno dei colori gialloblu. Tutti gli occhi dei tifosi isolani saranno puntati sullo stadio Cosimo Puttilli, teatro della sfida tra Barletta e Ischia (calcio di inizio alle ore 12.30). Si tratta della nona sfida della storia tra le due squadre, con il bilancio favorevole ai pugliesi, che hanno totalizzato tre vittorie; a completare il quadro ci sono due successi gialloblu e tre pareggi. La prima sfida risale al dicembre 1991, quando con un po' di fortuna le furie rosse si imposero al Mazzella per 2-1 con reti di Baroni e Lanotte (gli isolani trovarono il vantaggio al 38' con Felice Falaguerra, su assist di Gonano). Nella gara di ritorno terminò 1-1 allo stadio Puttilli con reti di Antonio Di Gennaro e pareggio gialloblu di Guglielmo Ferrante. Nella stagione seguente i pugliesi si imposero in casa con la rete lampo di Matticari, ma al ritorno arrivà il primo successo gialloblu con reti di Massimiliano D'Urso e Luigi D'Alessio. Nel 93-94 ancora un successo interno per i campani con reti di De Siato, Rogazzo e Gonano. L'ultima sfida risale al 30 aprile 1995, quando i barlettani si imposero per 2-1 con rete della vittoria siglata da Umberto Calcagno, attuale braccio destro di Damiano Tommasi all'Associazione italiana calciatori. Da quell'anno i destini delle due squadre hanno smesso di incrociarsi: il Barletta fallisce nell'estate del '95 e, dopo un decennio tra Promozione e Serie D, torna tra i professionisti nel 2008; l'Ischia, invece, fallirà tre anni dopo, ritornando solo l'anno scorso nella vecchia Serie C.

classifica LEGA PRO GIRONE C

CLASSIFICA

adesso in forza al Grosseto e già vicino all'Ischia nello scorso mercato estivo. Ecco, proprio come Ioime, il mediano ex Avellino faceva parte del progetto Viareggio, poi naufragato per fallimento finanziario. A volere essere un po' maliziosi, qualcuno potrebbe ipotizzare che molti dei giocatori in forza ad inizio stagione alla squadra toscana potrebbero trasformarsi in obiettivi di mercato gialloblu.

Di certo c'è una trattativa in corso con gli attaccanti Marco Gaeta (ora al Messina, 13 reti tra i professionisti in quattro stagioni) e Matteo Di Piazza (3 gol quest'anno con il Savoia, ha militato anche in B con la Pro Vercelli). Su quest'ultimo, però, è piombata la Paganese di Mister Sottil, in cerca di una punta alla luce dell'avvio di stagione non esaltante di Girardi e Bernardo. Tra gli ex viareggini potenzialmente papabili per l'Ischia troviamo, poi, l'attaccante Moreno Beretta, classe

'93 che trova poco spazio a Pisa, e con lui i centrocampisti Niccolò Galli (ex Verona, ora alla Carrarese) e Manuel Ricci (scuola Lazio, non gioca a Reggio Emilia ed è stato alle dipendenze di Maurizi anche ai tempi del Pergocrema). Se finora abbiamo viaggiato ai limiti del fantacalcio, adesso spostiamo lo sguardo su quei giocatori che la società gialloblu sta trattando in questi giorni: da menzionare il difensore Gianmarco Bassini, classe '94 in forza al Benevento e dal fisico imponente (proprio l'identikit tracciato dal tecnico romano); da non dimenticare, poi, l'attaccante Raffaele Perna, classe '86 ora all'Aquila (memorabile la stagione 2011-12 quando realizzò 15 gol con il Pisa in C1). Ma nelle ultime ore i nomi caldi sono quelli del terzino destro della Spal, Johad Ferretti, e di Fabio Formato, difensore del Frosinone, classe 93' ma con poca esperienza tra i professionisti (solo

3 presenze in 4 stagioni).

Accostato all'Ischia è anche il centravanti brasiliano Caio De Cenco, pure lui della Spal, habitué della Lega Pro (nato nel 1989, ha siglato 29 reti tra Monza, Pavia e Bellaria).

Tanti i nomi in entrata, ma ci saranno anche numerose cessioni. Oltre al portiere, lasceranno l'isola almeno altri cinque giocatori, e i nomi sono i soliti: parliamo di Florio, Falagario, Conte, Rosa Gastaldo e Cruz. A questi potrebbero aggiungersi sorprese come Fiandaca e Di Cesare.

Occhio soprattutto ad Antonio Schetter, tra i più positivi in questo inizio di stagione, ma utilizzato con il contagocce da Agenore Maurizi. Oltretutto per l'ex Cavese, non c'è da dimenticare il discorso ingaggio, rimasuglio della vecchia gestione, e parliamo di cifre difficili da sostenere per le (povere) casse gialloblu, ma anche per quelle delle potenziali acquirenti. Tanti, insomma, i nomi in ballo in

1. SALERNITANA 2. BENEVENTO 3. JUVE STABIA 4. CASERTANA 5. FOGGIA 6. LECCE 7. MATERA 8. CATANZARO 9. PAGANESE 10. V. LAMEZIA 11. LUPA ROMA 12. BARLETTA 13. M. FRANCA 14. MELFI 15. COSENZA 16. MESSINA 17. ISCHIA 18. SAVOIA 19. AVERSA N. 20. REGGINA -4

40 37 36 33 31 31 28 27 25 23 22 22 20 20 19 17 15 13 10 6

Promossa in B la prima in classifica. 2^, 3^ e 4^ ai playoff.

16^, 17^, 18^ e 19^ ai playout.

20^ retrocessa in Serie D PROSSIMO TURNO (20^ giornata): Barletta-Ischia, CasertanaSalernitana, Juve StabiaBenevento, Lecce-V.Lamezia, Lupa Roma-Catanzaro, Matera-Aversa Normanna, Messina-Savoia, N.CosenzaMelfi, Paganese-Foggia, Reggina-Martina questo inizio di calcio mercato in salsa gialloblu: la speranza, adesso, è tutta riposta in Maurizi e Basile, chiamati a non sbagliare nemmeno un colpo. (Cr.Me.)

I pugliesi possono fare affidamento su giocatori importanti come Floriano, De Rose, Fall e Quadri

BARLETTA, UNA SQUADRA DA NON SOTTOVALUTARE

Una gara difficile, al cospetto di una squadra in grande forma dopo un inizio campionato altalenante. Si presenta così, per la truppa gialloblu, la delicata sfida contro il Barletta, reduce da tre vittorie consecutive (ultima quella clamorosa allo Zaccheria, nel derby con il Foggia). I pugliesi, a meno di qualche “scippo” in sede di calcio mercato, giungeranno alla sfida con la rosa al completo, senza squalificati o infortunati dell'ultim'ora (Maurizi, invece, deve fare a meno del centrocampista Richard Fiandaca). Il riferimento al mercato non nasce dal nulla: negli ultimi giorni, i tifosi barlettani sono in subbuglio per le sempre più probabili cessioni di pezzi pregiati come Roberto Floriano e Francesco De Rose, tra le vittime designate di una possibile spending review dopo i recenti problemi finanziari (non sono state elargite le mensilità di novembre ad alcuni giocatori). Su Floriano – autore di 25 reti in una stagione e mezza tra Barletta e Mantova - c'è l'interessamento di Matera, Ascoli e Vicenza; tanto mercato anche per De Rose, che può vantare 50 presenze in Serie B con la Reggina. Con o senza questi due giocatori, il Barletta è una squadra da prendere con le pinze: attenzione soprattutto all'attaccante senegalese Ameth Fall, classe '91 che dopo un avvio di stagione incerto sta inanellando una serie di ottime prestazioni (2 gol per lui, l'anno scorso in rete per 11 volte con il Rimini). Le chiavi del centrocampo pugliese sono nelle mani di Alberto Quadri, ex Lazio con grande esperienza tra i professionisti (in carriera una presenza in Serie A e 16 tra i cadetti tra Spezia e Avellino). In difesa si segnalano i centrali Mariano Stendardo (fratello del più noto Guglielmo e protagonista in B con Messina, Grosseto, Salernitana) e l'esperto Alessandro Radi, classe '82 con alle spalle una vita in Prima Divisione con, per citarne due, Gubbio e Teramo. A difendere i pali delle furie rosse il classe '89 Luca Liverani, cresciuto a Ravenna e da tre anni – con ottimi risultati – in Puglia. Questi gli elementi di spicco della squadra guidata da Marco Sesia, al primo anno a Barletta: nato nel 1970 a Torino, ex calciatore in B di Ancona, Reggina e Ternana, ha intrapreso la carriera di allenatore nel 2005, guidando negli anni Pro Vercelli e Chieri. Fondamentale per Sesia l'esperienza dell'anno scorso al Rapallo Bogliasco, in Serie D: presidente dei liguri, infatti, era proprio Giuseppe Perpignano, patron attuale del Barletta. Progetti ambiziosi, i suoi: anche per questo Quadri e compagni sono chiamati alla vittoria, per allontanare così le zone calde della classifica e distanziare l'Ischia di ben 10 punti. Proprio tra gli isolani figura l'unico ex della gara: parliamo dell'attaccante Antonio Schetter, che nella stagione 2011-12 realizzò 8 reti in 29 presenze, segnando così il suo record di marcature in carriera.

Chi lo sa, magari il Pittulli sarà teatro del classico gol dell'ex.

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SPort •

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Un 2014 ricco di successi ma segnato dalle contraddizioni di società e Carlino.

Il 2 gennaio l'incontro con l'amministratore unico: sarà fumata bianca?

UNO SGUARDO AL GIRONE C. Mentre l'Ischia cerca i rinforzi per la salvezza, le altre non stanno a guardare

FUTURO NEBULOSO: DI BELLO HA LA SOLUZIONE?

CaLCIo MerCato IN FerMeNto SaLerNItaNa: eCCo PerrULLI

• di Pancrazio Arcamone

N

atale è alle spalle. Il 2014 è agli sgoccioli e, come da tradizione, alla fine dell'anno ci si ritrova a stilare bilanci. In casa Ischia Isolaverde tutto sommato c'è di che essere soddisfatti. Malgrado tutte le diatribe interne, alzando il calice per il brindisi di commiato, il 2014 sarà ricordato come l'anno del ritorno nel calcio che conta. Un traguardo che ha del miracoloso, considerate le numerose vicende che ne hanno segnato il cammino. I problemi più evidenti, ed è inutile nascondersi, non vengono dal campo ma vedono protagonista la società. A farla da padrone è stato Lello Carlino, nel tempo autore di uscite spesso incomprensibili e inopportune, perché giunte sempre in momenti particolari (dalla celeberrima storia del panino, quando la squadra di Campilongo stentava a vincere, fino ad arrivare all'assurdo ultimo comunicato, nel pieno di una rivoluzione tecnica conseguenza dell'esonero di Antonio Porta). Uscite che, è bene specificarlo, non hanno caratterizzato l'annata in Serie D, “allegra” da molti punti di vista, ma che hanno scandito questo anno e mezzo in Lega Pro, quando al contrario sarebbero serviti un pizzico di buon senso e una certa diplomazia alla luce di un'esposizione mediatica maggiore rispetto ai tempi tra i dilettanti. Il fu presidente, invece, ha preferito sempre ricorrere alla polemica spicciola, creando così sconforto e apprensione. Ma forse quella di Carlino è stata una strategia studiata a tavolino, col solo scopo di rendere naturale la sua uscita di scena dopo un biennio scarso di presidenza che sarà ricordato

soprattutto per i prestigiosi traguardi conseguiti (con la conseguente, importante, pubblicità. E sappiamo bene quanto sia determinante l'immagine per un imprenditore). Insomma, se questo modo di agire aveva come fine ultimo quello di renderlo inviso finanche ad una piazza che l'ha difeso fino alla fine, così da giustificare una sua “fuga”, ebbene, il risultato è stato certamente lusinghiero. Ora, però, c'è da capire se le ultime dimissioni saranno quelle definitive oppure, come del resto è già accaduto, ne seguiranno altre. Il rischio dell'ennesimo deja vu è dietro l'angolo.

Adesso, però, c'è da pensare al futuro: in un contesto così nebuloso, non resta che scoprire cosa ha in serbo l'amministratore unico Vittorio Di Bello, che per il due gennaio ha indetto una conferenza stampa al Re Ferdinando.

Infelice l'orario (ore 12,00), si spera possa essere giustificato da notizie atte a rendere meno incerto il futuro.

Chi può dirlo, magari è stata trovata la chiave di volta per una riorganizzazione societaria, ma i dubbi rimangono: c'è da capire, per dirne una, cosa intende Di Bello quando nell'invito spiega che durante l'incontro “verranno gettate la

basi per il futuro dell'Ischia Isolaverde”, quando poi – poche righe dopo - auspica l'intervento dell'imprenditoria locale.

Insomma, l'amministratore unico ha già la soluzione o cosa? Di certo sarebbe il colmo se l'evento è stato ideato col fine ultimo di indire l'ennesima colletta.

E col mercato di riparazione che ha aperto i battenti, la cosa non può di certo essere esclusa a priori. I tifosi sperano che la befana non riservi amare sorprese, ma che porti in dono quanto serve per rendere più gioiose le giornate da qui a maggio. Quel che è certo è che i discorsi di calcio mercato potrebbero essere condizionati dall'esito delle due difficili trasferte che vedranno impegnati i gialloblu: se l'Ischia uscirà indenne da Barletta e Benevento, allora non è impossibile pensare a qualche conferma inaspettata. Ciononostante ci saranno comunque molte cessioni, perché prima di tutto c'è da sfoltire la rosa: in questo senso, impossibile escludere l'addio di qualche presunto incedibile, ritenuto tale solo perché finora ha fatto leva su qualche santo in Paradiso. Vedremo, come andrà a finire.

Nel frattempo, Buon Anno a tutti.

Numerose le operazioni di mercato che vedono protagoniste le società che militano nel girone C di Lega Pro, lo stesso che vede impegnata l'Ischia Isolaverde. Regina assoluta di questa seduta invernale è certamente la Salernitana di Lotito: è dei granata, infatti, il colpo ad effetto dell'ultima settimana, e parliamo dell'acquisto di Giampietro Perrulli, trequartista 29enne prelevato dalla Lupa Roma (per lui un passato ad Ascoli e Livorno). Una buona notizia, questa, per l'Ischia, che vede infatti indebolirsi una diretta concorrente per la permanenza in Lega Pro come i laziali, che rinunciano a conti a fatti all'ultimo elemento di spessore in rosa. Rimanendo sempre in casa Salernitana si segnala la rescissione contrattuale per Alessandro Volpe e l'interessamento per Nando Sforzini del Latina e per Mattia Sprocati del Crotone. Rimanendo nei piani alti della classifica, segnaliamo la trattativa messa in piedi dal Benevento per acquisire le prestazioni di Ndiaye Djiby, centrocampista senegalese, classe '94, in forza al Lumezzane ma di proprietà del Chievo Verona. Sempre i sanniti, in caso di cessione di Fabio Mazzeo, sono pronti ad acquistare in prestito dal Palermo la punta Cephas Malele, classe 94' di nazionalità angoliana. Il Lecce del nuovo mister Pagliari, invece, pensa a Roberto Insigne, in uscita dalla Reggina, e rischia di perdere Moscardelli, inseguito dal Carpi. Calma piatta, invece, a Caserta, dove si pensa prima di tutto a sfoltire la rosa: in uscita Rajcic (vicinissimo al Messina) , Simone Pontiggia e Giovanni Ricciardo; respinte al mittente le offerte per Fabio Tito, che con Campilongo sta trovando più spazio. Rimanendo in Campania, la Juve Stabia rischia di perdere Bomber Francesco Ripa (richiesto da mezza Lega Pro) e Maurizio Vella, su cui c'è l'interessamento dei portoghesi dello Sporting Braga.

Spostando il nostro sguardo verso la metà della classifica, oltre al sempre più probabile ritorno di Stefano Rossini (Vigor Lamezia) a Parma, si segnala l'ennesima operazione della sorprendente Paganese: il terzino Riccardo Bolzan, classe '84 ex della Nocerina, è in prova con la squadra di Mister Sottil e a breve sarà tesserato. Il Messina, che ha perso Bjelanovic, è interessato a Ivan Castiglia, ex Vicenza ora in forza alla Salernitana; il Savoia, invece, è in piena rivoluzione dirigenziale, ma nel frattempo ha ormai definito gli addii di Sergio Sabatino (all'Arezzo), Salvatore Gallo e Giacomo Cipriani (i torresi sembrano vicini all'avellinese Guido D'Attilio). Il Cosenza ha ormai definito la rescissione del contratto con il difensore Gaetano Carrieri, classe '88 con un passato a Varese. In fondo alla classifica si prevede una vera e propria rivoluzione: l'Aversa Normanna del Ds Costagliola dovrebbe rinunciare a Cardinale, Giannusa, Catinali e Gattoni; tra i pali arriverà uno tra Lagomarsini (Messina) e Fiory (Juve Stabia). Impressionanti anche i numeri della Reggina: otto i calciatori pronti a partire, tra questi spiccano Adam Kovacsik, Simone Masini e il talentuoso Jacopo Dall'Oglio. In arrivo a Reggio Calabria il difensore Antonio Porcino, classe '95 di ritorno dal prestito a Taranto.

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• sport

30 dicembre 2014 - 14 gennaio 2015

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Un anno ricco di emozioni: prima l’esonero di Campilongo, poi la promozione conseguita da squadra di giovani capitanata da Antonio Porta. La debacle, anche societaria, in Lega Pro e l’arrivo di Maurizi

IL 2014 GIALLOBLU TRA SUCCESSI E PAURE Un anno di rivoluzioni, esoneri, sorprese, successi sofferti, paure di fallimenti e tanto altro. Questo è stato il 2014 per l’Ischia Isolaverde, squadra che dopo sedici lunghissimi anni è tornata nella terza serie, la vecchia C1. Una categoria che appare un vero e proprio miraggio per molti nel gennaio scorso, dopo una trattativa mai decollata con il gruppo D’Ambra e, soprattutto, la sconfitta interna con il Chieti: un 0-3 cocente che porta all’esonero di Sasà Campilongo, uno dei grandi protagonisti della stagione precedente, quella della vittoria del campionato dilettanti e dello Scudetto di categoria. Il giorno dopo ecco arrivare la nomina di Antonio Porta, allenatore che non fa sognare i supporter gialloblu e che sin dalle prime dichiarazioni si dice pronto a dare spazio ai giovani, per beneficiare così dei contributi della Legge Melandri (vedi età media).

Nel frattempo se ne vanno tutti, o quasi, i fiori all’occhiello delle ultime, sfarzose, campagne trasferimenti, che – e qualcuno su queste colonne lo andava sostenendo da anni – nascondevano in realtà un lato oscuro fatto di sprechi alla lunga poco sostenibili. Al termine del mer-

cato invernale arrivano dei misconosciuti come Angelo Scalzone, Carmine Muro, Paolo Tricoli, a cui vanno aggiunti calciatori che sull’isola ci sono nati come Andrea Impagliazzo, Filippo Florio, Davide Trofa, che daranno il loro prezioso contributo. Tra tanti tira e molla, e questa è stata la grande fortuna dell’Ischia, rimangono in gialloblu Mennella, Mattera, Alfano e Cunzi, quattro giocatori che rappresenteranno poi la colonna portante di una squadra imbottita di giovani e che in tanti danno già

perretrocessa. Succede, però, qualcosa di inaspettato, e inizia tutto quel 26 gennaio, ad Aversa, con gli isolani che si impongono per 0-1 con rete di Evangelista Cunzi. Da quel momento qualcosa cambia: la squadra sa di non avere nulla da perdere, gioca senza patemi di sorta e – soprattutto – in modo semplice, come vuole il tecnico Porta, che disegna un 4-4-1-1 efficace (anche se per qualcuno fin troppo rinunciatario). Una settimana dopo arriva la dignitosa sconfitta in casa della Casertana, una botta

d’arresto che non condiziona i gialloblu, usciti invece fortificati, più sicuri dei propri mezzi. Arriva così una serie di sette risultati utili consecutivi, in cui spiccano i successi su Teramo e Foggia.

L’Ischia è la vera sorpresa del girone di ritorno: dopo la sconfitta con il Tuttocuoio, i gialloblu battono addirittura il Cosenza ed è proprio lì che la promozione sembra ormai cosa fatta. C’è anche tanta fortuna, va detto: a Sorrento i gialloblu meritavano di perdere, e invece vincono con gol del mai amato Spadafora;

come non avrebbero meritato il pari al Mazzella con il Martina Franca. Ma, alla fine, il gioco rinunciatario di Antonio Porta paga: così a tre giornate dal termine i gialloblu si ritrovano con otto punti di vantaggio sulla nona in classifica (le prime otto accedono direttamente in Lega Pro unica). Nel turno successivo, nonostante la sconfitta a Melfi, gli isolani conquistano la promozione e tornano in terza serie dopo sedici anni. Qui, però, iniziano i problemi. A fine giugno la squadra deve presentare la

documentazione per l’iscrizione e in tanti hanno paura di rivivere i tristi momenti del 1998. In uno scenario ricco di ombre, tra trattative mai decollate e interessamenti bloccati sul nascere da presunte richieste eccessive, la fidejussione viene presentata da Vicky Di Bello. L’Ischia torna così in terza serie. Ora c’è da organizzare la squadra: vanno via pezzi da novanta come Mattera, Cunzi, Tito, Alfano, De Francesco, arrivano tanti giovani e qualche elemento d’esperienza come Ciotola e D’Amico. L’inizio di campionato è incoraggiante: contro il Benevento gli isolani meritano il pareggio ma pagano l’inesperienza al cospetto di una vera e propria corazzata. I pareggi a reti bianche contro Melfi e Lamezia mostrano i problemi in fase offensiva degli isolani.

La vittoria sull’Aversa, l’unica del “secondo Porta”, è solo un’illusione: dopo il pari in casa del Savoia, arriva il capitombolo interno con il Foggia, la prima delle 6 sconfitte consecutive. Dopo la gara con la Lupa Roma, ecco l’arrivo di Maurizi e del suo staff: il resto è storia recente, con gli 8 punti totalizzati in 5 gare e una salvezza che non sembra più un miraggio.

CALCIO, ECCELLENZA. Le isolane affronteranno Campania ed Herculaneum

Michelangelo Di Maio presenta la decima edizione della manifestazione

Raccolti 1135 Euro durante la manifestazione nel segno della solidarietà

PROCIDA E REAL FORIO IN CAMPO NUMEROSI I VOLTI NUOVI

“FORIO CORSA”, UNA GARA CHE GUARDA AI TURISTI

TORNEO AMICI DI BAIOLA UN GRANDE SUCCESSO

Dopo la sosta natalizia, ecco il ritorno dell’Eccellenza. Tutto pronto in casa Real Forio per la sfida interna con l’Herculaneum, squadra terza in classifica da prendere con le pinze (da tenere sott’occhio l’attaccante Casonaturale, autore di sette reti). La squadra di Mister Iovine affronterà l’impegno, in programma il 4 gennaio, facendo leva sui tanti nuovi acquisti giunti durante il mercato di riparazione. Da ricordare De Felice e Fanelli, centrocampisti provenienti dalle giovanili dell’Ischia, e il centravanti Gaetano Maggino. Hanno lasciato il Torrione, tra gli altri, gli svincolati Romano, Ursomanno e Liccardo. Rimanendo in Eccellenza, il Procida è atteso invece da una sfida sulla carta più facile, al cospetto del Campania.

Anche la squadra di Mister Lubrano può fare affidamento su numerosi volti nuovi, tra questi da segnalare bomber D’Auria, il classe ‘96 Esposito (dalla Battipagliese) e Francesco Marigliano, centrocampista proveniente dal Ponticelli.

Spegne le candeline la “Forio in Corsa”, arrivata alla decima edizione. Anche quest’anno gli appassionati della corsa si danno appuntamento il 31 mattina a Forio per partecipare alla avvincente gara con la quale si saluta l’anno precedente e si dà il benvenuto al nuovo. L’evento è suddiviso in tre gare differenti, a seconda dell’età dei partecipanti. “Il nostro obiettivo è di rendere ancora più completo il pacchetto turistico della nostra isola. I turisti che scelgono l’Isola di Ischia per passare le proprie vacanze hanno la possibilità di partecipare alla gara. Forio è sempre più capitale dello sport con le numerose iniziative promosse.” A dichiararlo Michelangelo Di Maio nel corso della Conferenza Stampa svoltasi il 29 mattina al vecchio Municipio del Comune di Forio. Presenti il consigliere Colella ed il Sindaco Del Deo, che hanno speso parole di elogio nei confronti del Comitato Organizzatore.

Grande successo per la nona edizione del Torneo Amici di Baiola, manifestazione nel segno della solidarietà e con un occhio rivolto alle famiglie in difficoltà. Anche quest’anno quattro squadre si sono date battaglia nel pomeriggio del 24 al campo di Baiola della famiglia Manna. A vincere è stata la Casthotels, che in finale si è imposta per 4-1 su “Gli Amici di Zio Peppe”. Ma, come sostengono gli organizzatori, il risultato sportivo va in secondo piano, perché la manifestazione ha il fine di sollecitare la riflessione e promuovere una raccolta fondi che successivamente saranno devoluti a fini benefici.

La cifra raccolta quest’anno è di € 1135,00, e migliora quanto ottenuto nella passata edizione: con questa somma, come da tradizione, sono state effettuate 15 grosse spese, perlopiù di prodotti alimentari, consegnate poi ad altrettante famiglie in difficoltà. Un bravo a zio Pippo e a tutti i membri del Comitato Organizzatore.

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SPORT •

30 dicembre 2014 - 14 gennaio 2015

Dal calcio al Basket, dalla Pallavolo al ciclismo, ecco cosa ci ha riservato un anno di sport in chiave ischitana. Tante le eccellenze da difendere e valorizzare

UN ANNO NEL SEGNO DELLO SPORT MITICI FORIO BASKET E GIANNI SASSO

N

FORIO CALCETTO: Progetto nato pochi mesi fa.

Dopo un inizio di stagione poco avvincente sotto il profilo dei risultati, la squadra è stata affidata a Nello Bertrando.

on siamo in grado di prevedere cosa accadrà nei prossimi dodici mesi. Ma siamo certi che saranno per gli atleti isolani 365 giorni all’insegna della passione e dell’amore per lo sport.

Come, del resto, quelli appena trascorsi, che ricordiamo attraverso le imprese, i successi e le sconfitte delle varie realtà sportive isolane che hanno segnato il 2014.

REAL FORIO: L’anno che volge al termine è anche quello di nascita per il Real Forio, venuto alla luce nell’estate 2014. La squadra biancoverde ha ottenuto risultati positivi nei primi mesi, mentre Dicembre si è rivelato amaro.

PROCIDA: 2014 al di sotto delle aspettative per gli isolani. La squadra biancorossa dopo aver salutato mister Cibelli, ha dato vita ad un nuovo progetto affidato a Biagio Lubrano Lavadera.

La campagna acquisti estiva faceva presagire qualche vittoria in più, ma il cammino verso i play off ancora non è compromesso. Coraggio FLORIGIUM: Dopo una

rincorsa avvincente, è arrivata purtroppo la retrocessione dal campionato di Eccellenza ad opera del San Giorgio. Il Florigium però è ripartito con una nuova società ed un nuovo progetto guidato da Peppe Billone Monti. I risultati ottenuti nell’attuale campionato sono, in relazione a budget e rosa, positivi.

BARANO: 2014 amaro in casa Barano. Nell’ultima stagione, nonostante la più che buona qualità della rosa, gli aquilotti non son riusciti a centrare l’obiettivo prefissato (play off ). Quest’anno ai nastri di partenza si è presentata una squadra con lacune

molto simili a quelle della passata stagione: mancanza di un portiere affidabile, parco under limitato, e pochi ricambi (vedi il reparto difensivo). L’ambita prima piazza è ormai irraggiungibile. Ancora vi sono chance di arrivare agli spareggi nobili, ma non sarà facile.

VIRTUS ISCHIA (Calcio a 5): La retrocessione arrivata ai play out ha dato il via, nonostante il ripescaggio avvenuto in c2, ad una serie di cambiamenti. In panchina è arrivato Aniello Di Iorio, con Tufano dietro la scrivania.

Novità anche nella rosa con il tesseramento di De Simo-

ne, Carnevale, Serpico e Di Scala. Fin qui però i risultati non son stati quelli attesi, tanto che si lotta nelle zone calde della classifica.

FORIO BASKET: Anno d’oro per gli appassionati della palla a spicchi all’ombra del Torrione. Guidato da un superlativo coach Lamberti, il Forio ha vinto i play off di Serie D, approdando in C reg.

Sotto la guida di Barbuto, i rossi si stanno confermando temibili, stazionando nelle zone alte della classifica sin dall’inizio della stagione. Se continueranno così, Imsandt e compagni conquisteranno la Serie C nazionale.

FUTSAL ISCHIA: Nonostante il buon organico, la squadra del patron Ciro Elia non è riuscita a conquistare la promozione dalla D alla C2. Ci riprova quest’anno, e fino ad adesso le cose stanno andando per il verso giusto.

La Futsal Ischia ha chiuso il 2014 al primo posto. Per l’organico a disposizione, Ilarità è per certi versi obbligato a condurre la squadra in C2.

CESTISTICA ISCHIA: La salvezza conquistata nella scorsa primavera da Antonello Ruggiero e dai suoi ragazzi non ha dato nuovo entusiasmo alla dirigenza.

Nei mesi estivi la Cestistica ha rischiato di non iscriversi al campionato di Serie D, poi, scongiurato il triste epilogo, è partita con ritardo ma desiderosa di combattere per ottenere ancora una salvezza importante.

FUTURA VOLLEY: Anno positivo per le lacchesi, impegnate adesso in una difficile lotta salvezza.

ALTRI SPORT: Ischia è terra di tante eccellenze e tra queste non possiamo dimenticare Gianni Sasso, atleta dal grande cuore che anno dopo anno dimostra sempre di più la sua grandezza.

Con la nazionale italiana ha recentemente partecipato al primo mondiale di calcio per amputati, in Messico, mettendo in campo prestazioni superlative. Ora è in lizza per le Paralimpiadi di Rio 2016.

Con Sasso non possiamo non segnalare i tanti podisti e ciclisti che portano il nome di Ischia in giro l’Italia, sotto l’egida della Marathon Club, della ‘Forti e Veloci’ e della Cicliscotto. Forza ragazzi, continuate così!

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ISCHIA PALLAVOLO: Anno di cambiamenti. Gli alligatori, dopo diverse stagioni, hanno salutato Mario Cambria. A guidare la squadra vi è adesso Vittorio Scotto di Marrazzo. L’andamento in campionato è altalenante, ma gli isolani sono lontani dalle zone pericolose.

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Il Signore degli Agnelli

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• RUBRICHE & BY NIGHT

Cappella sconsacrata trionfo dell’arte tardo-barocca, conserva anche gli studi scientifici del principe

MUSEO CAPPELLA SAN SEVERO: IL PRINCIPE “INVENTORE” RAIMONDO DI SANGRO Tante leggende si snodano su Cappella San Severo, oggi museo, a cominciare dalla sua origine: si racconta che sul finire del ‘600 un uomo innocente, che veniva trascinato in carcere, passando accanto al luogo ove ora si trova il museo, vide apparire l’immagine della Madonna, la stessa immagine cui, tempo dopo, il duca Giovan Francesco di Sangro chiese la guarigione.

Per il compiuto miracolo, fece innalzare in quel luogo una piccola cappella, denominata per questo motivo Santa Maria della Pietà.

Il programma iconografico della cappella è tutto dedicato ai membri maschili della famiglia di Sangro, mentre i gruppi scultorei sono dedicati in linea di massima alle donne.

Un progetto che vuole integrare le virtù con l’esaltazione del rango del casato, nonché celebrarne i membri.

Man mano, questo luogo divenne quasi un vero e proprio tempo votivo: bellezza e mistero si fondono architettonicamente in una cappella sconsacrata che ospita l’opera più suggestiva del territorio Napoletano, opera di Giuseppe Sanmartino, ossia il Cristo Velato, quel Cristo carico di realismo e a grandezza naturale, che quasi sembra respirare sotto il velo marmoreo, con la sua sofferenza viva, simbolo del destino e del riscatto dell’umanità.

Oltre al Cristo Velato, sono presenti anche altre opere di grande impatto, il gruppo delle Virtù, tra le quali si ricordano la Pudicizia (la statua che celebra Cecilia Gaeatani , è memorabile il grado di perfezione nella modellazione del velo sul suo corpo nudo) e il Disinganno (monumento funebre di Antonio di Sangro, indicativo della sua liberazione da ozio e vizi per dedicarsi poi a Dio), e le macchine anatomiche, trattasi di due corpi scarnificati tramite i quali è possibile osservare nel dettaglio il sistema circolatorio.

Si parla moltissimo del Cristo Velato, ma davvero poco di lui, del settimo Principe di Sansevero, Raimondo di Sangro (figlio di Cecilia Gaetani e Antonio di Sangro), un uomo d’armi e letterato, inventore e mecenate.

Egli fu committente di diverse opere al fine di testimoniare tramite queste la grandezza del suo casato, che vantava illustri parentele e legami di amicizia con importanti personaggi, tra i quali Carlo Magno e Papa Innocenzo III. Raimondo era soprattutto un appassionato di scienze, in un epoca dove era facile confondere, secondo le credenze popolari, studi scientifici e stregoneria.

Su di lui circolano varie leggende, e la più famosa vuole che il velo del Cristo Velato fosse in origine un vero tessuto trasformato in marmo dal principe tramite sostanze alchemiche da lui inventate.

Non mancano dicerie anche riguardo le macchine anatomiche: è stato ipotizzato che il medico Giuseppe Salerno abbia iniettato nei cadaveri una sostanza creata in laboratorio dal principe, che ha permesso la conservazione dei vasi sanguigni.

Inoltre c’è la macabra ipotesi che questo processo sia stato compiuto mentre la donna era incinta.

Al di là di tutte le voci, restano le testimonianze dei diversi interessi del principe di Sansevero, e tra queste vi è la messa a punto di alcuni farmaci, la progettazione della carrozza marittima, la colorazione del vetro e la riproduzione del miracolo di San Gennaro: il principe in realtà voleva studiare i fenomeni fisici che portano allo scioglimento e alla successiva coagulazione delle sostanze.

Non mancarono interazioni tra Raimondo e gli artisti, che hanno portato Cappella Sansevero ad essere un luogo di arte, magnificenza e suggestione, che sintetizza la concezione barocca del coinvolgimento dello spettatore con studi ed interessi scientifici.

Un luogo che colpisce in particolar modo coloro che amano sì l’arte, ma sono affascinati dal mistero e dai personaggi spesso messi da parte per lasciar posto a rappresentazioni più tradizionali. Questo museo è invece la prova che genio e follia, che arte e scienza sono in perfetto equilibrio.

30 dicembre 2014 - 14 gennaio 2015

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LA NOTA STONATA a cura di Francesco Imparato

Cosa ci riserva il 2015?

Mancano pochi giorni all’inizio del 2015. Tra annunci e smentite possiamo già ipotizzare quali saranno i maggiori topic musicali del prossimo anno. Partiamo dal Superbowl: l’evento è stato negli anni un coronamento a carriere pluridecennali. Per il 2015 è stata scelta Katy Perry, sulle scene musicali da relativamente pochi anni, e le cui performances sono state a volte criticate per le carenze vocali della cantante. Il SuperBowl rappresenta un rischio per la Perry. Come ne uscirà? Poi i Grammy: anche quest’anno i Grammy awards riserveranno delle sfide testa a testa per l’assegnazione degli ambiti premi. Beyonce, Pharrell, Ed Sheeran e Sam Smith sono i favoriti. Sam Smith inoltre punterà a fare un poker di premi nelle 4 categorie maggiori. Scontro anche tra le due hits autunnali “Shake it off” e “All about that bass”.…..chi vincerà?

Sarà un anno difficile anche per Miley. Nel 2013 è stata la grande protagonista musicale (e non solo), nel 2014 Miley Cyrus ha scelto inaspettatamente un low profile tanto da non aver pubblicato nessun nuovo singolo. E cosa può fare per tornare alla ribalta una che ha già puntato sullo scandalo, sui video nuda, sull’auto-erotismo e sul fumare gli spinelli in diretta TV? Altro anno d’oro per le soundtracks: Fifty Shades of grey, Frozen Fever e Hunger Games, Home: il 2013 e il 2014 sono stati due anni grandiosi per le soundtracks. E dato che non c’è 2 senza 3 anche il 2015 potrebbe riservare soundtracks di successo. A febbraio arriva quella di Fifty Shades of Grey (50 sfumature di grigio), a marzo Frozen Fever, cortometraggio che seguirà il precedente Frozen, a novembre 2015 chiude la saga Hunger Games.

Ma soprattutto sarà un anno tutto per i grandi protagonisti: “Uptown Funk!” sarà il singolo che permette a Bruno Mars di tornare sulle scene senza pubblicare un nuovo album, che si attende essere il disco della consacrazione.

Un altro ritorno carico di attese è quello di Adele. Impossibile quantificare il successo di “21″ nel mercato discografico. Dopo l’enorme boom del 2011 e 2012, negli ultimi due anni (20132014) la cantante si è dedicata alla famiglia e si è quindi presa tutto il tempo necessario per ricaricare le batterie e ripartire con una nuova attesissima Era . L’attenzione si sposterà su altri due elementi, qualità musicale ed attenzione mediatica.

Last but not least, Rihanna. Una delle più grandi macchine da soldi nel mondo discografico contemporaneo è stata ampiamente sfruttata dalla sua ex-casa discografica, la Def Jam, pubblicando 7 album dal 2005 al 2012. Con il passaggio alla Roc Nation, Rihanna si è presa inaspettatamente una pausa che dura da 2 anni e che è destinata a concludersi proprio nel 2015.

Che dire, ne vedremo delle belle!

Buon anno e buona musica a tutti!!!

redazione@corrieredellisola.com

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