Corriere dell'Isola n. 5 2015

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L'APERTURA

ODIO

LOCALE

O

gni tanto chi vive ad Ischia pensa di essere in una bolla, isolato da qualsiasi male. Eppure succede di tutto anche qui dalle nostre parti. Si inquina, si distrugge, si specula, si fa del male al prossimo, qualcuno fa del male al proprio padre. Accadeva pochi giorni fa alla Mandra, dove nell’indignazione di tutti un giovane ha picchiato suo padre, costringendolo a recarsi all’ospedale con tanto di trauma cranico. Non voglio dare ulteriore visibilità a tale individuo, che si è fin troppo crogiolato del proprio orrendo gesto sui social network, ma voglio alzare una riflessione. Non siamo distanti dai mali che affliggono la terraferma, bensì spesso ne siamo inconsapevoli complici. Non è questo il caso specifico, ma accade ugualmente anche qui, può succedere qualsiasi cosa e la comunità isolana dovrebbe essere sempre attenta e vigile a tali delicate condizioni familiari e meno portata a farsi i fatti degli altri quando conviene al proprio morboso interesse. Ma il nostro giornale questa settimana è dedicato in parte alla

politica, perchè l'aria sta cambiando e si sente. Un nuovo Presidente della Repubblica sta per accompagnarci in un cammino complesso per i prossimi sette anni, mentre vecchie e nuove alleanze aprono scenari interessanti per la politica anche a livello locale. Ne abbiamo discusso nella nostra analisi con due ospiti d'eccellenza, ma abbiamo anche dato spazio ai pensieri di chi vive d'aggregazione e crede in una politica giovane e senza peli sulla lingua. E ancora, dopo l'ennesimo no in regione, parliamo di Comune Unico con il Senatore De Siano, che ci spiega le sue ragioni e sfata qualche “dubbio”. Auguro una buona lettura a tutti i nostri lettori, che ogni settimana ci aspettano gratuitamente nei punti distribuzione e che alimentano quotidianamente il nostro impegno, pronti ad offrire contenuti inediti, approfonditi e reali di una società in continua evoluzione. a.punzo@corrieredellisola.com

Il Corriere dell'Isola è una realtà giovane, innovativa e in costante crescita. Primo free press delle Isole di Ischia e Procida distribuiamo il nostro giornale ogni settimana in un totale di 6.000 copie per volta senza stancarci mai. La nostra redazione è alla costante ricerca di nuove penne, con l'ambizione di crescere ancora e migliorarci. Chiunque sia interessato può mandare una mail a redazione@corrieredellisola.com

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L’EDITORIALE

«Buttati a mare» • di Graziano Petrucci

E

’ carico di sconforto il dottor Emanuele Gin. La sua professione, ho pensato, essendo psicologo, dovrebbe consentirgli di tenere a bada il disagio. Un rammarico che prova ogni volta – mi dice- che da Napoli deve recarsi a Ischia e viceversa.

Poi ascoltandolo sul traghetto sul quale siamo riusciti a imbarcarci assieme, dopo i tanti sospesi in questi giorni, mi sono accorto che la sua è una storia simile a quella di tante altre persone. Che si recano in terraferma, o viceversa, nell'incertezza di non sapere se CORRIERE DELL’ISOLA è un settimanle distribuito gratuitamente ogni giovedì ad Ischia e Procida. www.corrieredellisola.com Registrazione al tribunale di Napoli n. 4816 del 20/11/1996

riusciranno oppure no a tornare a casa. Non si tratta di un esercito di rassegnati che hanno abdicato ai propri diritti. E quella del dottor Gin non è rabbia fine a se stessa. E solo che ormai tutti immaginano, da qualche tempo, e non danno più per certa l’esistenza di una continuità territoriale attraverso il servizio offerto dalle compagnie di navigazione se non quando riescono a partire. «Continuità territoriale, la chiamano, ma è solo agitata, mossa come una bandiera al vento che c’è in questi giorni di mal tempo. Di quanto però sia sempre inidoneo per consentire la traversata a questo punto non so dirlo. E’ l’esempio tipico di una SOCIETA’ EDITRICE Nuvola Grafica Via M. Schioppa 78 - Forio (NA) PROGETTO GRAFICO, IMPAGINAZIONE E STAMPA Nuvola Grafica www.nuvolagrafica.it

soluzione di continuità che rischia di cristallizzarsi al grado di normalità. Una situazione che invece di normale non ha proprio niente».

Lui, il dottor Gin, napoletano di adozione, è in difficoltà mentre sfoga il suo malessere. Stenta a credere che nessuno dica niente o, se lo fa – perché gli ho detto che c’è ancora qualcuno che tenta di battersi per un servizio che la realizzi finalmente questa continuità territoriale -, non riesca a intaccare e sensibilizzare il tessuto sociale e le persone». Non è scoraggiato per lui. No. Dalle sue frasi che lasciano trasparire la figura di un uomo mite ma che, però, ha una vasta esperienza, si capisce che prova

amarezza per lo stato in cui versa l’isola. «In cui galleggiano – è il caso di affermarlo con forza – linee veloci, con aliscafi che spesso sono inadatti a fronteggiare le correnti, il maltempo, e che non sono come quelli che riuscivano a percorrere la distanza tra Ischia e Napoli in soli quaranta minuti già negli anni ‘80. O le linee traghetto che, come per le prime, subiscono sia le influenze delle «condizioni meteo marine avverse» e sia quelle degli armatori che, naturalmente, sono mossi più da ragioni economiche o, più sfacciatamente, di contabilità». «La sensazione diffusa anche tra gli utenti – ha continuato il mio interlocutore – è che si ha a che

fare con una disorganizzazione organizzata per creare il caos e l’allerta tra le persone. Si ha l’impressione che tra i call center muti cui spesso non risponde nessuno (evidenzia più deficit in quello della Caremar) o tra le corse cancellate senza quasi preavviso, tutto sia creato proprio per accendere una situazione d’incertezza, tra i pendolari isolani e della terraferma. Tutto per renderla ordinaria.

Possibile che tra – quanti siete?sessantamila abitanti, tra i politici e tutti assieme a chi vi rappresenta, non c’è nessun capace di alzare la voce?». Ecco, questa è una bella domanda.

Facebook Graziano Petrucci

DIRETTORE RESPONSABILE Diego Mattera d.mattera@corrieredellisola.com Coordinatore: Annamaria Punzo redazione@corrieredellisola.com Vice Coordinatore: Alessandra Vuoso a.vuoso@corrieredellisola.com

Collaborano con la redazione: Alessandro Mollo, Cristian Messina, Elettra Irace, Rossella Cavallo, Sara Mattera, Henri Camillo Bermudez, Francesco Esposito, Francesco Imparato, Enrico Scala, Pancrazio Arcamone

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L’analisi dell’evento che segnerà i prossimi sette anni della politica italiana

Benvenuto mr. PreSident 41 minuti di applausi per 30 minuti di discorso. Sergio Mattarella, dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana, ne parliamo con i “big” isolani e non solo • di Annamaria Punzo

F

ORIO - La politica nazionale è specchio di quella locale molto più frequentemente di quanto si possa credere. L’elezione dell’On. Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica ha risollevato l’unità del PD, ma forse solo apparentemente. Per un partito che si unisce

però ve ne è uno che si sgretola, quello del Cavaliere, che sembra avere diverse problematiche da affrontare, mentre non è una novità l’indecisione del Movimento 5 Stelle nell’asse parlamentare, con forti poteri ma poca voglia di agire concretamente.

Il gruppo capeggiato da Grillo e

Casaleggio ha ugualmente applaudito al nuovo Presidente in carica, sintomo forse di una stima non suscitata dal suo predecessore.

Eppure alla politica nazionale si addice moltissimo quella locale, e nella nostra analisi abbiamo deciso di ascoltare i rappresentanti dei due

grandi contendenti di queste elezioni: per il PD il Sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino, per Forza Italia il Senatore Domenico De Siano, capogruppo del partito in Campania.

GIOSI FERRANDINO

S

ergio Mattarella Presidente della Repubblica. Sinonimo di un PD unito, di un’alleanza distrutta o di un teatrino fatto di molta dietrologia nascosta?

Che aria si respira in casa Renzi?

«L’elezione del Presidente della Repubblica va letta al di fuori delle logiche che regolano attualmente il Parlamento. È indubbio che il PD ne sia uscito rafforzato, soprattutto perché ha cancellato l’onta del 2013 dimostrando, come sostiene Renzi, di poter essere la guida politica dell’Italia. Ma non credo alla dietrologia, mi sembra che il quadro sia abbastanza chiaro.

Berlusconi e Forza Italia non hanno saputo “leggere” quello

che stava accadendo in Parlamento. Hanno perso il treno e, quando se ne sono resi conto, non hanno saputo rispondere in maniera univoca e compatta».

Non vi è dubbio che questo sia stato un colpo grosso per il Premier in carica, una grande strategia politica che pensa si possa ritrovare in una nuova e compatta alleanza per le Riforme? O vige la regola delle 3 maggioranze in questo contesto, senza possibilità di incontro?

«Renzi ha già ampiamente dimostrato di essere un raffinato stratega, ma è evidente che l’esperienza da sindaco lo abbia favorito nello sviluppare quella che, in ogni caso, è una peculia-

IN BREVE Il dodicesimo presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella è nato il 23 luglio 1941 a Palermo. Il padre Bernardo è stato assieme a Giuseppe Alessi e Salvatore Aldisio uno dei democristiani impegnati nel movimento autonomista siciliano. Dopo il diploma conseguito al Liceo Classico San Melone Magno di Roma si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza della Sapienza, seguendo le orme paterne e conseguendo la laurea nel 1964 con una tesi sulla funzione del diritto politico. Anche se in gioventù fu un attivista in movimenti come la Gioventù Studentesca di Azione Cattolica, dopo la laurea intraprese la carriera accademica presso l’Università di Palermo, dove è stato prima professore associato e poi ordinario. L’attivista politico in famiglia è il fratello Piersanti, presidente della Regione Siciliana e propugnatore di una politica di trasparenza e onestà. Le posizioni assunte da Piersanti durante la Conferenza regionale dell'agricoltura nel febbraio del 1979 furono forse quelle che portarono il 6 gennaio 1980 al suo assassinio ad opera, senza dubbio, della mafia siciliana, per cui il presidente regionale stava diventando un personaggio troppo scomodo. Questo evento segnò per il fratello Sergio l’entrata in politica attiva, e da allora per il neopresidente è stato un percorso in salita: nel 1983 l’elezione alla Camera dei Deputati per la circoscrizione della Sicilia occidentale, poi gli innumerevoli incarichi ministeriali e l’elezione a Giudice Costituzionale, carica ricoperta dal 2011, il 29 gennaio 2015 l’elezione a Presidente della Repubblica Italiana. Dei tre figli avuti dalla moglie Marisa Chiazzese, Bernardo Giorgio è stato eletto 2014 capo dell'ufficio legislativo del Dipartimento della funzione pubblica presso la presidenza del Consiglio dei ministri.

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rità innata. Aveva già ben chiaro in quadro generale, sapeva che poteva ricompattare il PD e spiazzare Area Popolare con il nome di Mattarella, mettendo al contempo all’angolo Forza Italia. Detto questo, è naturale che l’auspicio è che le riforme continuino nello spirito della più larga convergenza possibile. Ci sarà qualche scossone, è inevitabile.

Ma alla fine Renzi riuscirà a proseguire nel percorso di riformare l'Italia, come ha sempre fatto fino ad oggi».

Dal nazionale al locale, quanto conta la coesione in un grande partito per le piccole realtà locali?

«E’ fondamentale a tutti i livelli. La politica riesce ad incidere quando agisce nell’ottica di squadra, quando condivide progetti e percorsi e trova un punto di mediazione tra sensibilità diverse».

Ultime battute, un triplo messaggio da inviare al Presidente Mattarella, al Premier Renzi e al “vinto” Berlusconi … cosa direbbe?

«Auguro a tutti buon lavoro, al Presidente, al Premier e all’imprenditore».

redazione@corrieredellisola.com

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DOMENICO DE SIANO

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e ultime e recentissime elezioni del Capo dello Stato hanno evidenziato una serie di problemi per Berlusconi. Un momento difficile per Forza Italia, o una nuvola passeggera?

“Dobbiamo superare un momento di particolare difficoltà che certamente non è sorto con l’elezione del Capo dello Stato, ma che attiene alla particolare condizione di inagibilità politica del Presidente Berlusconi costretto ingiustamente a combattere battaglie difficilissime con le mani legate dietro la schiena. In questo senso sarebbe stato opportuno che tutti, tutti coloro che si richiamano al progetto politico del Presidente Berlusconi, avessero fatto quadrato intorno a lui. Così non è stato, complice, probabilmente, sia l’assalto mediatico al Presidente Berlusconi e il conseguente calo del consenso elettorale. Capisco le preoccupazioni e le aspirazioni di tutti ma, francamente, non comprendo la miopia politica di quanti sono convinti che spaccando il partito possano governarne le dinamiche e andare da qualche parte. Non funziona così e il buon senso dovrebbe suggerire che nei momenti difficili bisogna fare squadra. Il presidente Berlusconi a breve riprenderà comunque una sostanziale agibilità politica e con l’intuito straordinario e le capacità politiche che lo contraddistingue saprà rimettere in moto il partito per fargli riconquistare quel primato elettorale che, per valori e progetto politico, gli spetta”.

Sergio Mattarella è il Presidente di tutti?

“Persona di indiscutibile spessore, Sergio Mattarella è il presidente di tutti. Ho apprezzato il suo discorso di insediamento e i temi, tutti condivisibili, che ha voluto evidenziare. Sul suo nome, vorrei rimarcare, non c’è mai stato nessuna pregiudiziale.

Il problema attiene, come già detto in mille salse, al metodo col quale si è arrivati alla sua indicazione. Ma tant’è. Al di là di questo, sono convinto che saprà essere arbitro imparziale dell’azione istituzionale dei poteri dello Stato, che saprà

accompagnare con il giusto equilibrio il percorso delle riforme necessarie al rilancio del Paese e, soprattutto, che saprà stare vicino ai cittadini con straordinaria sensibilità e attenzioni ai loro bisogni. Il suo discorso di insediamento è, in questo senso, un buon inizio, un segnale positivo”.

Forza Italia resiste in Campania ed è una realtà più che viva. Quanto si riflette nella politica di partito, la nostra Regione?

“In Campania, malgrado le ben note difficoltà interne ed esterne, e nonostante un Governo romano che è tutt’altro che amico, abbiamo dimostrato coi numeri e coi fatti una vitalità e un consenso difficilmente riscontrabile altrove. Un ruolo importante lo ha giocato la forte volontà dell’attuale classe dirigente del partito nel non cedere di un passo alle difficoltà e l’esperienza di governo alla Regione con il Presidente Stefano Caldoro e in tutte quelle realtà provinciali e comunali dove abbiamo lavorato bene. In Regione l’esperienza è stata particolarmente positiva e abbiamo dimostrato, con il risanamento di una situazione finanziaria assolutamente disastrosa, quella lasciataci in eredità dalla precedente amministrazione, che i moderati, Forza Italia in testa, possono esprimere un’ottima

classe dirigente in grado di dare risposte adeguate ai territori e ai loro bisogni. Abbiamo risanato i conti di un Ente in stato di fallimento, abbiamo posto le condizioni per una politica di sviluppo efficace. Non è poco, date le condizioni di partenza che hanno visto, ad esempio, lo sforamento del Patto di Stabilità, il default dei conti della Sanità, un debito sui Trasporti di quasi un miliardo di euro, per non parlare del peso morto dei carrozzoni clientelari delle Partecipate messe in piedi dalla sinistra. Non è poco, mi creda”.

Ultime battute, un triplo messaggio per il Presidente della Repubblica, per il Premier Renzi e per l’On. Silvio Berlusconi, cosa direbbe?

“Al Presidente Mattarella auguro buon lavoro e che, in questo agone politico così confuso e confusionario, possa davvero aiutare il Paese ad attuare le riforme necessarie ad affrontare la difficile sfida economica e sociale che l’attende. A Renzi che, capisco, fa anche il suo mestiere di segretario del Pd, chiedo almeno un po’ più di equilibrio e maggiore attenzione per i bisogni della Campania e del Sud. In Campania aspettiamo, ad esempio, una più equa ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale che attualmente penalizza i nostri concittadini, lo sblocco del turn over per il personale della Sanità, più risorse per i trasporti, meno vincoli per il Patto di Stabilità. Al Presidente Berlusconi sottolineo soltanto la mia vicinanza e l’impegno, al suo fianco, nelle difficili battaglie che ci attendono”.

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5 - 11 Febbraio 2015

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Prima Repubblica versione 2.0

Oh Politica, torna straccio: e il più povero ti sventoli • di Josi Gerardo della Ragione

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icono che con l'elezione di Sergio Mattarella come Capo dello Stato, l'Italia sia definitivamente ripiombata nel "baratro" della Prima Repubblica. All'era dei Craxi, Berlinguer, De Gasperi, Andreotti, Moro, Fanfani o Almirante. In parte sì, è vero: ma solo all'apparenza.

Del sessantennio segnato dalla lotte tra l'imbattibile Democrazia Cristiana e l'agguerrito Partito Comunista, è stato riportato in auge solo il ricordo, l'ombra, la maschera.

E poco altro.

Quella a cui siamo di fronte, dopo il decadimento inarrestabile del ventennio berlusconiano (che coinvolge tutti, affini e finti oppositori, e non solo l'ex cavaliere di Arcore), è ciò che potremmo definire, seguendo la diffusa moda degli hashtag da twitter, #primarepubblica2.0.

E che significa? Nulla, una sorta di ritorno al passato. Ma annacquato da tastiere, pc, web, selfie e tanta, tantissima, tv spazzatura.

C'è la ricostruzione, neanche troppo faticosa, di un grosso partito moderato che risponda alle esigenze di vertici imprenditoriali, e diventi porto accogliente per la sempre più bieca e falsa morale italiana.

Pd, Ncd, Scelta Civica, Udc, e tanto altro ancora. Tutti stretti, per non cadere giù dalle poltrone, sottraendo ossigeno ad ogni focolaio di protesta. Poi c'è un nuovo cuore pulsante a destra, nato dalle ceneri di ciò che fu Alleanza Nazionale, quella piegatasi alle logiche del "pater patriae" degli anni '90, attendendo il proprio turno (ma senza mai godere alcuna eredità). Dalla Lega Nord a Fratelli d'Italia: un concentrato, al retrogusto di Casa Pound, capace di dare voce agli istinti primordiali dell'individuo. Un po' razzista, un altro po' xenofoba, ed un pizzico intollerante verso l'altrui pensiero. E, infine, la riproposizione di una forte opposizione parlamentare, targata M5S, che spacca gli schemi convenzionali del tacito compromesso che ha segnato la defunta ed improba Seconda Repubblica.

Ma Renzi non è Aldo Moro, così come Alfano ed Orfini

non hanno nulla da condividere, in termini di spessore politico ed internazionale, con la classe dirigente della Democrazia Cristiana. I vigorosi appelli di piazza di AN, hanno lasciato spazio ai tweet al vetriolo di Salvini o le grida, in romanesco, della Meloni. Agli operai in corteo, ed alle fabbriche occupate per mesi in difesa dei diritti al lavoro ed all'istruzione, oggi vengono riproposti primi tentativi di nuova partecipazione dal basso quali meet up, gazebo in piazza, ed i post di Beppe Grillo.

Sì, ha qualcosa della Prima

Repubblica. Ma è 2.0. E non tanto per la struttura parlamentare, ma per il semplice fatto che essa è espressione della coscienza civica e del substrato sociale nazionale.

Di una collettività che non sa più esprimere voglia di riscatto; che non riesce più a difendere, con coscienza di cittadinanza attiva (in altra epoca diremmo "di classe"), i propri diritti. Via, via sottratti, nell'indifferenza. Nell'apatia di nuove generazioni assonnate, restie a proteggere qualcosa per cui non hanno mai combattuto. Diritti acquisiti alla nascita, ma svuotati

di ogni significato reale (il "diritto al lavoro", su tutti).

Un popolo inerme, volutamente ridotto in questo stato da chi, a prescindere da colori d'appartenenza, dal 1994 ad oggi ha sistematicamente distrutto ogni base di partecipazione popolare. A partire da ciò che più manca dell'epoca antecedente allo scandalo "Mani Pulite": le sezioni di partito. E quindi, di converso, la voce dei territori.

Lì ci si confrontava, su ogni cosa. Nelle città, nei paesi, spesso ne esistevano anche più di una. Lì dentro si trascorreva anche tutta la gior-

nata. Per riunioni politiche, sì.

Ma anche giocando a carte, a biliardino. Guardando la Tv, ascoltando la radio, leggendo libri o godendo di una mostra di disegno o pittura. Erano l'ossigeno della società civile; di una penisola che ha sì un governo a Roma; ma che si fonda e regge su oltre 8.000 comuni.

E' da lì, da ogni frazione, che bisogna ripartire. Non per imporre le proprie idee, ma semplicemente per permettere a tutti di esprimere un punto di vista. Per riaccendere le spie del controllo collettivo: quelle che debbono assolutamente caratterizzare una democrazia parlamentare.

Una struttura dove il delegato senta oggi giorno il fiato sul collo del delegante.

Pier Paolo Pasolini, nell'ultimo verso della poesia "Alla bandiera rossa", scriveva: "ridiventa straccio, e il più povero ti sventoli". Era il 1961, in piena "Prima Repubblica".

Oggi quello stesso appello, nel futuristico 2015, deve essere gridato ancor più forte.

Non solo ad una parte della società italiana. Ma a tutta, a tutti. Alla Politica.

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poLiTiCa •

5 - 11 Febbraio 2015

Terzo tentativo per Domenico De Siano dopo il secondo k.o. in Regione.

il comune unico oBiettivo di tutti Si allontana la possibilità di un referendum entro fine 2015, il motivo?

• di Annamaria Punzo

I

SCHIA - Sembra uno scherzo, eppure non si può parlare ancora di Comune Unico ad Ischia. Non ci sono i numeri necessari in Regione, e la discussione non è neanche facilmente vicina ad un suo concreto sviluppo. Esultanza di pochi e dubbi di molti, che accendono i riflettori sull’operato dell’On. Domenico De Siano, che questa volta sembra avere qualche problema anche in Regione. Il Coordinatore regionale di Forza Italia infatti dopo un primo passaggio apparentemente positivo non ha ottenuto udienza neanche nella giornata di mercoledì.

I numeri necessari non sono arrivati, sintomo che questo comune unico non si deve fare per qualcuno, ma a tal proposito a caldo, ne abbiamo discusso proprio con il Senatore, puntuale nelle sue risposte.

Parliamo di Comune Unico, cosa non va in Regione, riusciremo il 12 febbraio ad avere un riscontro circa il referendum?

“Me lo auguro, voglio essere ottimista, sebbene, tra l’ostruzionismo dell’opposizione di sinistra e una certa superficialità di alcuni consiglieri regionali di maggioranza vi siano state e vi sono ancora alcune difficoltà. Penso, tuttavia, che ci sono i margini, legislativi e politici,

per conseguire questo importante obiettivo. Intanto il primo, quello referendario che mi pare assolutamente nobile: far decidere ai cittadini le scelte da operare è il principio fondante della democrazia partecipata. Un principio che evidentemente non piace a qualcuno. Per quanto mi riguarda l’impegno c’è tutto”.

Per chi parla di “flop” di Domenico De Siano, cosa sente di rispondere?

“Che andiamo avanti e che ci daremo da fare fino all’ultimo minuto utile. Rispondo di guardare la storia recente del nostro partito in Campania che dimostra quanto meno la nostra tenacia. Un esempio?

Nonostante i problemi e l’impegno

di quanti amano crearli, abbiamo combattuto la battaglia per le elezioni Europee riportando il 23,9 % dei consensi, il miglior risultato azzurro in Italia. Lo stesso per le elezioni del Consiglio della Città Metropolitana di Napoli dove siamo il primo partito al pari del Pd, e l’elezione del presidente dell’Anci, giusto per fare qualche esempio.

Sappiamo quanto meno combattere le nostre battaglie e, probabilmente, meglio di altri. Combatteremo fino all’ultimo anche quella sul Comune Unico. Certo, non ci mancano i problemi e, spesso, chi parla di flop non lesina a crearceli. Ma, considerato il valore che attribuiamo alle nostre battaglie, ai nostri ideali e al progetto politico, andiamo avanti”.

Il Comune Unico darà davvero il potere nelle mani di pochi come chi è contrario si ostina a dire?

“Il legislatore ha previsto la possibilità di istituire il Comune Unico per ragioni che attengono alla razionalizzazione e all’uso appropriato delle risorse in una logica di efficienza nelle erogazione dei servizi.

Tutto qua. Altrimenti, la stessa cosa potrebbe dirsi per grandi realtà

come i comuni di Napoli, Milano o Roma. Ma non è così. La tesi, per così dire, complottistica, appartiene probabilmente a chi preferisce la frammentazione, i mille rivoli del potere e il caos. E magari rimestarci dentro. Francamente faccio fatica a credere che questi signori non abbiano ancora capito che il mondo è cambiato”.

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CULTURA •

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Mercoledi 28 gennaio, presso la sede dell’Associazione politico-culturale “20 luglio” a Lacco Ameno, si è tenuto un incontro per parlare del noto scrittore e poeta Erri De Luca.

LA PAROLA CONTRARIA Erri De Luca è uno scrittore e poeta italiano nato a Napoli nel 1950. Ha scritto vari libri editi da “Feltrinelli” e collabora anche con diversi giornali come “La Repubblica”, “Il Corriere della Sera” e “Avvenire”

• di Henry Camilo Bermudez

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ORIO - L’Articolo 21 della nostra Costituzione cita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Possono sembrare concetti assodati, scontati e banali ma nel nostro paese non sempre le cose sono tali, anzi il più delle volte diritti sacrosanti come la libertà di pensiero e la libertà di espressione vengono impunemente calpestati. Lo sa lo scrittore e poeta Erri De Luca che, per aver semplicemente espresso un proprio pensiero e cioè che la TAV va sabotata, è stato accusato di istigazione a delinquere dalla procura di Torino, rischiando una pena che va da uno a cinque anni di reclusione. Il processo ha avuto inizio il 28 gennaio 2015 ma lo scrittore e poeta napoletano è stato rinviato a giudizio a marzo. Di questo e di molto altro si è parlato nell’incontro “#Iostoconerri” organizzato dall’Associazione “20 luglio”, nata nel dicembre 2011 e di cui Lucio Iacono è presidente. Quest’ associazio-

ne non è nuova a tematiche di questo tipo essendo assai sensibile a realtà politicoculturali cercando di farlo nel modo più autentico possibile rispettando le forme consolidate di organizzazione al suo interno e mettendo al primo posto la creatività individuale , la diversità di idee, il sano confronto e la ricerca in forma laica e libertaria. All’evento erano presenti varie persone che spontaneamente hanno letto alcuni passi dell’ultimo libro dello scrittore intitolato non a caso “La parola contraria”. In particolare sembra doveroso ricordare l’aiuto della pro-

fessoressa Rosaria Scotti che con entusiasmo ha coadiuvato l’associazione nell’organizzare il tutto. Dalla lettura

approfondita di alcuni passi del libro di De Luca veniamo a sapere che le fatidiche parole, “la TAV va sabotata”,

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’Associazione Pro Casamicciola Terme organizza un “Corso di formazione gratuito per tramandare l’arte dell’intreccio per la produzione artigianale di cesti”.

Il corso sarà tenuto dal maestro artigiano Salvatore Scotto di Minico di Campagnano d’Ischia i giorni 4 – 11 – 18 e 25 febbraio, 4 marzo 2015, dalle ore 16 alle ore 19 presso l’Osservatorio Geofisico 1885 sulla collina della Gran Sentinella di Casamicciola Terme. La partecipazione al corso è gratuita fino al raggiungimento dei posti disponibili.

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sono state proferite dallo scrittore nel settembre del 2013 in una breve intervista ad alcuni giornali tra i quali Huffington Post Italia. La tesi della procura è che De Luca, con la semplice forza della parola, avrebbe danneggiato i cantieri della Ltf (Lione-Torino-Ferrovia), società francese che si occupa dei lavori della TAV, ma soprattutto ancora, secondo la procura, De Luca avrebbe sostenuto, incentivato e fomentato la formazione di gruppi di persone armate di petardi, bombe e tenaglie che con il loro operato, certamente illegale, avrebbero fatto diverse irruzioni nei cantieri della TAV situati nella Val di Susa. Per le sue parole e per una sua semplice espressione, De Luca è stato denunciato dalla Ltf e ancora è stato etichettato come un “sabotatore” o addirittura come un “istigatore” delle folle. L’accusa dovrebbe in qualche modo dimostrare la connessione presunta tra parole e azioni commesse, ma sembra difficile dimostrare qualcosa del genere visto che le azioni violente in Val di Susa si susseguono in manie-

ra regolare ancor prima delle parole “provocanti” di De Luca. Questi, dal canto suo, cerca di difendersi in questo suo nuovo libretto , dicendo e sostenendo che il verbo sabotare è nobile perché il suo impiego non bisogna forzatamente ricollegarlo al danneggiamento materiale, anzi il più delle volte tale verbo può assumere il significato figurato di ostacolare qualcosa senza però commettere azioni illegali. Il verbo sabotare veniva utilizzato anche da Gandhi che può essere a tutti gli effetti riconosciuto come il simbolo della “non violenza”. La vera vittima di questa situazione, che sta assumendo delle caratteristiche davvero paradossali, non è in realtà lo scrittore, come egli stesso sostiene, ma l’Articolo 21 che è stato citato pocanzi e che viene minato nella sua essenza dalla procura torinese che manda a processo un cittadino reo di aver espresso la propria opinione su un tema molto sensibile del nostro paese. De Luca, come è ovvio che sia, continua ad avere le proprie opinioni sostenendo che i lavori per la TAV siano

molto dannosi per la salute dei cittadini della Val di Susa visto che bucare le montagne può generare polveri ricche di amianto e di altre sostanze cancerogene. E a questo ha aggiunto che: “Uno scrittore deve difendere le sue opinioni, che in questo caso per me sono poi diventate convinzioni. Cosa altro devo fare se non difenderle ?”. Sicuramente il tema della TAV, dibattuto e analizzato in ogni suo aspetto, può generare pareri contrastanti e ognuno di noi, nel rispetto delle idee altrui, è libero di avere le proprie convinzioni ma nell’ incontro “#Iostoconerri” si è cercato soprattutto di far valere l’importanza del diritto e, oserei dire, del dovere di libera espressione come mezzo unico di comunicazione e di relazione del genere umano.

Non ci resta che auspicarci che la giustizia, facendo il suo corso, si renda conto di aver commesso un vero attentato alla libertà soffocando e condannando la parola di un cittadino che, come tutti noi, si è macchiato della “colpa” di aver semplicemente detto ciò che pensava.

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• teatro

5 - 11 Febbraio 2015

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Il 7 e 8 febbraio, alla Sala Teatro Polifunzionale, sipario ore 21:00, l’appuntamento è con lo spettacolo della storica compagnia Giannino Messina

PercHÉ PaPÀ È Mio figlio

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SCHIA - La storica compagnia Giannino Messina ritorna in scena con “Perché papà è mio figlio”.

Uno spettacolo esilarante

che già dal titolo fa intuire una trama intrecciata, colma di equivoci e situazioni che terranno il pubblico con il fiato sospeso.

La commedia fu proposta per la prima volta dall’autore Rescigno a Luisa Conte nel 1972. Il testo fu scritto evidentemente dopo la prima

guerra mondiale si fa, infatti, riferimento al “divorzio” richiesto nella città di Fiume, città che dopo la guerra l’Italia perse.

Il tema dominante è l’amore, che oggi, come allora, non conosce né confini geografici, né confini di età.

Lo spettacolo NON è in abbonamento e andrà in scena il 7 e 8 febbraio 2015, ore 21:00 al Teatro Polifunzionale in via delle Ginestre – Ischia.

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Rubrica teatrale | L’altra parete… voci e velluto

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All’Augusteo ritorna la coppia Ward-Belvedere con il musical “Tutti insieme appassionatamente”

Mariano Rigillo al Teatro Delle Palme con “Erano tutti miei figli” di Miller • di Francesco Esposito

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APOLI - QMercoledì 4 febbraio al Teatro Delle Palme ha debuttato Mariano Rigillo, protagonista di “Erano tutti miei figli”, il primo successo teatrale dello scrittore americano Arthur Miller. Presentato con la traduzione di Masolino D’Amico e la regia di Giuseppe Dipasquale, il lavoro rappresentò la grande svolta nella carriera del drammaturgo ed autore newyorkese. La storia è imperniata sulla figura dell’imprenditore Keller, il quale durante la seconda guerra mondiale, da poco terminata, non aveva esitato a trarre profitti dalla vendita di pezzi “difettosi”, destinati all’aeronautica militare, e che erano costati la vita a ben 21 piloti. Arrestato per fornitura di materiale non conforme alle norme, l’uomo riesce a scagionarsi dall’accusa scaricando tutta la responsabilità sul suo socio.

Intanto, mentre la sua famiglia fa i conti con il dramma della scomparsa in guerra di un figlio mai ritrovato, sarà la giovane fidanzata del ragazzo, figlia del socio finito in galera, a fare emergere le contraddizioni nella vicenda e a

svelare le verità subdolamente celate dal cinico industriale.

Evidenziando le piaghe della società americana del secondo dopoguerra, Arthur Miller spezza gli ideali della famiglia, del successo e del denaro: il suo Joe Keller rappresenta un pericolo per la società non per ciò che ha commesso ma perché rifiuta di ammettere la sua responsabilità civile, convinto che una discreta dose di illegalità sia necessaria. L’autore definì questo suo primo successo «un’opera destinata a un teatro dell’avvenire. Mi rendo conto – scrisse Miller – di quanto sia vaga questa espressione, ma non riesco troppo bene a definire ciò che intendo. Forse significa un teatro, un’opera destinata a diventar parte della vita dei suoi spettatori. Un’opera seriamente destinata alla gente comune, importante sia per la sua vita domestica che per il suo lavoro quotidiano, e insieme un’esperienza che allarga la consapevolezza dei legami che ci collegano al passato e all’avvenire, e che si celano nella vita». Rigillo, a proposito di questo testo, che porta in scena per la seconda stagione teatrale consecutiva, afferma che «il dramma di Miller è stupefacente, in due

anni di lavoro, l’autore è riuscito a mettere sulla carta uno dei più grandi classici del ’900 dove tornano tutti i conti.

Puntando su di un argomento che non potrà mai essere non attuale come l’industria bellica, proprio come nella tragedia greca, il testo, osservando l’ingordigia umana, propone dei principi sempre validi nel tempo». Lo spettacolo resterà in scena al Teatro delle Palme fino a domenica 8 febbraio.

Al Teatro Augusteo, invece, venerdì 6 febbraio debutta “Tutti insieme appassionata-

mente”, musical molto caro al pubblico di tutto il mondo.

Il titolo è quasi un invito che in questo momento giunge benvenuto: riunirsi tutti insieme a teatro per ridare passione, ottimismo e serenità al grande pubblico. Dopo il grande consenso ottenuto con “My Fair Lady”, torna l'amata coppia del musical italiano composta da Luca Ward e Vittoria Belvedere.

Come è costume del regista e produttore Massimo Romeo Piparo, che già nella passata stagione ha celebrato i film

“Sette Spose per Sette Fratelli” e “Jesus Christ Superstar”, si celebra un altro anniversario di uno dei film musicali più amati di tutti i tempi, nel 50° dalla sua uscita nei

cinema. La pellicola, interpretata magistralmente da Julie Andrews, uscì nelle sale nel 1965 e da allora rimane uno dei classici che si tramandano di generazione in generazione. Tre generazione hanno cantato Do-re-mi coi propri bambini e ancora oggi questo Musical può riuscire nella missione di riunire a teatro intere famiglie. Luca Ward darà voce e corpo al rigido militare Von Trapp, padre vedovo di sette figli che, come in ogni favola a lieto fine, verrà ammorbidito e quindi domato dalla dolcezza femminile, a cui darà tutto il suo vigore Vittoria Belvedere, sempre più matura per il musical.

Con loro in scena ben sette bambini dai 4 ai 17 anni. Una produzione firmata Peeparrow-Il Sistina con un cast di grandi professionisti della Compagnia Stabile del Musical, su licenza esclusiva della Fondazione "Rodger&Hammerstein" di New York. Lo spettacolo resterà in scena fino a domenica 15 febbraio.

Per info e biglietti: www.teatrodellepalme.it www.teatroaugusteo.it

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• appuNtaMeNti

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I progetti di Leone e Greco in pubblicazione per la collana AMRA

iScHia e il geoParco VeSuVio SiTi uneSco • di Rossella Cavallo

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APOLI – Un fuoriprogramma del tutto eccezionale sabato 31 gennaio alla Feltrinelli, sede Piazza dei Martiri: la presentazione dei volumi "Ischia, patrimonio dell'umanità" e "Geoparco Vesuvio", a cura di Pietro Greco e Ugo Leone per Doppiavoce edizioni.

Alla presentazione erano presenti anche il critico teatrale Giulio Baffi, il direttore dell'Osservatorio Vesuviano Giuseppe de Natale e la presidente dell'area marina protetta Regno di Nettuno Donatella Migliaccio.

E nonostante si trattasse di un evento non presente sulla locandina (quindi la comunicazione dello stesso era limitata) la sala era comunque gremita di curiosi e appassionati, provenienti specialmente da Ischia, e che per poter partecipare al dibattito che è seguito hanno letteralmente affrontato il mal tempo.

Più che di "semplici volumi", si tratta di due idee, due progetti, che si spera di vedere realizzati da qui a non molto tempo: la candidatura e la

successiva nomina di Ischia e del Geoparco del Vesuvio, “quel grande delinquente" (già parco Nazionale dal 1995) come patrimonio UNESCO: la Convenzione del '72 promuove l'identificazione, a livello internazionale, la protezione, la conservazione e la Valorizzazione del patrimonio mondiale culturale e naturale considerato di importanza per tutta l'umanità.

E un tale riconoscimento, oltre che assicurare prestigio, porterebbe un utile sviluppo economico/territoriale.

Si tratta di progetti unici, che nonostante la prospettiva internazionale bene si integrano con il territorio della Regione Campania, il cui 33% costituisce area protetta.

"Come diceva Totò, signori si nasce. Ed Ischia ed il Vesuvio sono nate per diventare patrimonio UNESCO. Ma

biente presso la facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Napoli Federico II, e attualmente presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, per il quale il riconoscimento Unesco rappresenterebbe una sorta di valore aggiunto: l'area del Geoparco è più estesa rispetto al Parco Nazionale, in quanto comprende un maggiore numero di siti geologici di particolare rilevanza naturalistica ed educativa, nonché archeologica e culturale.

Se il prof. Leone ha curato maggiormente gli studi sul Vesuvio, Pietro Greco, dottore in chimica e giornalista scientifico, si è occupato di Ischia, che per la sua storia e per la sua bellezza paesaggistica merita di Ed Ischia ed il Vesuvio sono nate per diessere annoveraventare patrimonio UNESCO. Ma il dono ta nella lista dei di natura non basta: per poter ottenere siti protetti dalla questo riconoscimento l'intervento di valo- Convenzione rizzazione deve partire dai cittadini".

Unesco.

Con lo stesso il dono di natura non basta: entusiasmo del prof. Leone, per poter ottenere questo anche Greco dice la sua: riconoscimento l'intervento l'origine felice di questi voludi valorizzazione deve partire mi ha un origine strategica, dai cittadini". ossia la collaborazione con le Così introduce Ugo Leone, scuole. docente di Politica dell'AmI giovani devono essere

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consapevoli della valenza di Ischia, e la "medaglia Unesco" è uno stimolo per lo sviluppo sostenibile, solida legge delle Convenzioni.

Si tratta di trasmettere il patrimonio e le risorse alle future generazioni nella stessa maniera in cui è consentito a noi di usufruirne, e se possibile, migliorare.

Concorda Donatella Migliaccio, la "giovane" del gruppo degli interventi: Ischia, insieme a Vivara, Procida, possiede un ricco patrimonio culturale e naturale, è anzi l'intera Campania un continuum di bellezze.

Dalla sua, Giuseppe de Natale sottolinea come Ischia e Il Vesuvio abbiano tutte le carte in regola per ottenere il marchio Unesco: la fondazione di Pithekoussai, prima colonia Greca, l'eruzione pliniana del 79 d.c., il parco nazionale e la fama di "isola verde".

Ma secondo quali criteri viene applicata la Convenzione?

Dal 2005 esiste un insieme di 10 criteri, che vale per entrambe le tipologie di sito.

Il sito in questione deve, tra questi, rappresentare un capolavoro del genio

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appuNtaMeNti •

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iScHia, patriMoNio DeLL'uMaNitÀ Scritti di: Maria Cristina Buia, Guido D’Agostino, Rosario de Laurentiis, Domenico Fulgione, Maria Cristina Gambi, Paolo Gasparini, Costanza Gialanella, Pietro Greco, Antonietta Iacono, Ugo Leone, Giuseppe Luongo, Mariarosaria Mazzacane, Agostino Mazzella, Francesco Rispoli, Giuseppe Sollino, Rossana Valenti.

Geoparco veSuvio Scritti di: Gabriele de Filippo, Maurizio Fraissinet, Pasquale Giugliano, Giovanni Gugg, Ugo Leone, Mario Panizza, Ciro Raia, Massimo Ricciardi, Massimo Russo, Claudio Scarpati, Amalia Virzo De Santo. a cura di Pietro Greco e Ugo Leone, Doppiavoce edizioni, collana AMRA. creativo umano, testimoniare evoluzione culturale, apportare una testimonianza unica su una tradizione o civiltà, essere un esempio eminente dell'interazione uomo-ambiente ed esempio rappresentativo di grandi epoche storiche o processi

geologici.

Tutte queste caratteristiche sono in linea sia con Ischia che con il Vesuvio, e in questo caso si tratterebbe di una categoria mista, ossia una categoria di beni, che "illustrano l’evoluzione della società e degli insediamenti

umani nel corso Mentre ci si prepara alla candidatura, si dei secoli, sotto pensa anche ad un implementazione del progetto: fare della provincia di Napoli l’influsso di intera un Parco Nazionale. sollecitazioni e/o di vantaggi originati nel loro ambiente naturale e delle ed esterne". forze sociali, economiche e Ma come già detto, serve un culturali successive, interne intervento "dal basso" per

poter fare il grande passo con il riconoscimento internazionale.

Mentre ci si prepara alla candidatura, si pensa anche ad un implementazione del progetto: fare della provincia di Napoli intera un Parco Nazionale. Da ovest ad est, da

14 febbraio GRAND RE-OPENING, con musica dal vivo

Pozzuoli, ai Campi Flegrei, passando per i Camaldoli e il centro storico di Napoli (già sito Unesco) e finendo alle falde del Vesuvio, vi è un proseguo di storia, bellezza, paesaggio e cultura.

E se siti Unesco sono nati, siti Unesco diverranno!

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• iNForMaZioNe

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JoB acT

e la nuoVa forMa Di conciliaZione Tra DaTore Di laVoro e aZienDe

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on l’entrata in vigore dei nuovi contratti a tutele crescenti, il Job Act introduce una nuova forma di conciliazione tra datore di lavoro e azienda.

Si tratta di una conciliazione facoltativa che evita, a monte, e una volta per sempre, la possibilità che il dipendente impugni il licenziamento in tribunale. Vediamo di che si tratta e come funziona.

CONCILIAZIONE FACOLTATIVA DEL JOB ACT In base alla recente riforma del lavoro, nel caso in cui l’ex dipendente contesti il licenziamento, il datore, per tacitare le pretese di quest’ultimo, potrà recarsi presso una delle sedi abilitate a convalidare le conciliazioni di lavoro (come la Direzione territoriale del lavoro (Dtl), o le commissioni sindacali e gli enti di certificazione). In tale sede egli potrà offrire formalmente, all’ex dipendente, una somma di denaro con assegno circolare.La procedura, come detto, è facoltativa, ma la legge stabilisce,tuttavia, che la conciliazione dovrà avvenire

entro e non oltre 60 giorni dalla comunicazione del licenziamento;e che l’azienda non potrà offrire meno di 1 mensilità della retribuzione per ogni anno di lavoro, da un minimo di 2 sino a un massimo di 18 (con importi dimezzati, fino a un massimo di 6, per le imprese fino a 15 dipendenti). Non potranno, quindi, essere considerati vincolanti accordi per importi minori rispetto a questi.

La conciliazione si considererà conclusa e perfezionata nel momento stesso in cui l’ex dipendente accetterà l’assegno.Resta però ferma, per il lavoratore, la possibilità di contestare eventuali ulteriori irregolarità del rapporto di lavoro, come eventuali differenze retributive (per mensilità non pagate, TFR, straordinari, ecc.). Esse potranno essere oggetto anche di un ulteriore e apposito accordo o, diversamente, sfociare in tribunale.

LA CONCILIAZIONE OBBLIGATORIA Invece, per i soli lavoratori assunti prima dell’approvazione del Job Act continuerà ad applicarsi la vecchia normati-

va, la quale prevede una conciliazione obbligatoria presso la Dtl solo nel caso di licenziamenti economici e comunque a condizione che l’azienda abbia più di 15 dipendenti.A differenza della precedente conciliazione facoltativa, questa deve avvenire prima il licenziamento e il datore sarà libero di offrire la somma che crede.

Conciliazione volontaria Accanto a queste due procedure, resta sempre la possibilità del dipendente di attivare una conciliazione facoltativa presso la Dtl, per stimolare un incontro con l’azienda innanzi ai rappresentati di entrambe le parti. È un tentativo di accordo facoltativo e gratuito, il cui mancato esperimento non comporta alcuna conseguenza.

CONCILIAZIONE MONOCRATICA Resta anche la possibilità, per il dipendente, di chiedere l’intervento dell’Ispettore del lavoro (anch’esso presso la Dtl) al quale verranno denunciate le irregolarità e le inadempienze dell’azienda. L’ispettore convoca le

parti, ma, a differenza della precedente ipotesi, in caso di mancata partecipazione del datore o di mancato accordo, scatterà l’accertamento, con l’eventuale applicazione di sanzioni particolarmente salate.

CONCILIAZIONE INFORMALE Esiste infine un’ultima possibilità per azienda e dipendente di trovare un accordo. Esso viene raggiunto tra le parti e poi convalidato in una sede protetta (Dtl, sedi sindacali ecc.).

JOB ACT,E IL LICENZIAMENTO LEGATO ALLA PRODUTTIVITÀ DEL LAVORATORE Il licenziamento del dipendente per scarso rendimento, pur non essendo espressamente previsto dalla legge, è comunque stato elaborato dalla giurisprudenza, che lo ha ricondotto al licenziamento disciplinare, come effetto

derivante dall’inadempimento del lavoratore che, per colpa dovuta a negligenza o imperizia, produce meno o produce male o in tempi troppo lunghi.Il licenziamento, per essere legittimo, è necessario che sia anticipato da una contestazione disciplinare scritta dell’azienda, ove vengano specificate, in modo dettagliato, le condotte del lavoratore.Il datore di lavoro deve contestare non lo scarso rendimento in sé, ma i singoli comportamenti che lo determinano.Ovviamente, a prescindere dalla valutazione dell’imprenditore, il giudice avrà un pieno potere, poi, di sindacare il licenziamento e ritenerlo eventualmente invalido in assenza dei presupposti del giustificato motivo soggettivo.

Se il datore di lavore ,inoltre, vorrà licenziare il dipendere aggrappandosi alla motivazione dello scaro rendimento e

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alle conseguenze economiche organizzative, dovrà fondare l’atto di recesso solo sulla misurazione oggettiva del rendimento prescindendo da colpe e da deficit psico-fisici del lavoratore.

NEL PUBBLICO IMPIEGO Discorso diverso bisogna fare per il caso di licenziamento per scarso rendimento all’interno della pubblica amministrazione. Qui esiste già una legge che disciplina tale fattispeciela quale stabilisce che lo scarso rendimento deve essere riferibile ad un arco temporale non inferiore a due anni e che debba essere rilevato nell’ambito nell’ambito delle procedure di valutazione del personale.È sufficiente una valutazione sommaria o un errore nella scelta di un criterio per rendere illegittimo il licenziamento (con conseguente diritto alla reintegra del dipendente).

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Nonostante qualche acquisto di troppo, adesso la truppa gialloblu sembra all'altezza della categoria. Note positive vengono dalle prestazioni di Francesco Millesi, altri nuovi acquisti invece non convincono. Nel frattempo la società si mostra ancora latitante e l'impressione è che ci sia qualcuno che agisca nell'ombra

ISCHIA IL MERCATO TI HA RESA PIÙ FORTE • di Pancrazio Arcamone

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SCHIA - Il calcio mercato ha chiuso i battenti.

Da oggi finalmente si può ritornare a parlare di calcio giocato, materia passata in secondo piano negli ultimi trenta giorni, dal momento che le prime pagine dei giornali sono state quasi sempre monopolizzate dalle notizie di radio mercato. Molti i cambi di casacca tra le compagini di Lega Pro: si è trattato per lo più di scambi, di soldi veri ne sono circolati pochini, per non dire niente. E con le difficoltà economiche che attanagliano le società, la cosa era data per scontata sin dall'inizio da molti addetti ai lavori. L'Ischia è stata tra le società più attive: il direttore Basile, per essere alle prime armi, non ha mostrato alcun impaccio nel districarsi in un mondo notoriamente popolato da lupi famelici, sempre pronti a divorare eventuali polli da spennare.

Ma c'è anche chi sostiene che, essendo state quasi tutte operazioni in entrata, paragonare il direttore sportivo al pennuto sia esempio calzante.

E in effetti bisogna riconoscere che, mentre la lista dei volti nuovi è di una quindicina di elementi, quella in uscita è decisamente di numero inferiore, un po' per incapacità, ma anche per la furbizia e l'intelligenza di qualche gio-

catore che, capito l'antifona, ha fatto in modo di rendersi irreperibile, mandando alle ortiche i progetti di qualcuno che, in quanto a chiarezza nei rapporti, non è proprio di quelli da prendere ad esempio. Questo finisce per tradire le attese del tecnico Maurizi, che sin da subito aveva manifestato il desiderio di avere a disposizione una rosa di 22, massimo 24 giocatori, in modo da poter lavorare con tranquillità, così da non dovere sopportare eventuali musi lunghi da parte dei tanti calciatori in esubero. Per fortuna che alcuni di quelli in uscita erano dei prestiti, pertanto sono stati restituiti al mittente, altrimenti non si sa come sarebbe andata a finire. Adesso non resta che aspettare, per rendersi conto se si è agito in modo oculato, nell'esclusivo interesse di migliorare la squadra, o per meri interessi di bottega. Perché, stando alle prime apparizioni, qualche dubbio sull'effettiva utilità di alcuni elementi resta. Forse sarebbe stato più saggio, e meno dispendioso, operare con interventi mirati.

Fatta eccezione per Millesi, Infantino e qualche altro, il resto non sembra composto da fenomeni in grado di fare sfigurare i vari Finizio, Rainone e via discorrendo.

Resta comunque un mistero individuare che ci sia dietro a tutto questo traffico. Se non

L'organico ischitano è stato rivoluzionato dal mercato. Caos sui numeri della rosa: cerchiamo di fare chiarezza.

ECCO LA NUOVA ROSA GIALLOBLU OUT DI CESARE E FIANDACA

Un mese di mercato intenso ha letteralmente stravolto la rosa dell'Ischia Isolaverde. Per venire in soccorso dei tanti appassionati delle vicende gialloblu, cerchiamo adesso di fare chiarezza sull'attuale organico a disposizione di Mister Maurizi. Per farlo torniamo un attimo alla conferenza stampa di Salvatore Basile, quando il Ds ha spiegato che sono 26 i giocatori attualmente in rosa. Parole, queste, che hanno sorpreso addetti ai lavori e tifosi che, non supportati da un ufficio stampa all'altezza, erano convinti che ci fossero 29 o addirittura 31 calciatori in organico. L'arcano si spiega così: Conte e Taglialatela sono stati aggregati alla Berretti; Di Cesare è stato nei fatti mandato via; Fiandaca, invece, si allena ma “da separato in casa”, Bacio Terracino non viene considerato perché infortunato dall'era Porta. La rosa a disposizione di Maurizi è dunque questa: PORTIERI: Giordano, Ioime, Mennella DIFENSORI: Bassini, Bruno, Caso, Formato, Impagliazzo, Finizio, Sirignano CENTROCAMPISTI: Armeno, Bulevardi, Chiavazzo, Gerevini, Iannascoli, Massimo, Millesi, Tomicic, Trofa, Verachi + Bacio Terracino ATTACCANTI: Abbracciante, Alvino, Ciotola, Fumana, Infantino, Schetter

classifica LEGA PRO GIRONE C

CLASSIFICA

c'è la longa manus del “fu presidente” di certo c'è il suo assenso, non fosse altro per il pacchetto azionario di sua proprietà, custodito in mani amiche. Basile da parte sua ci mette la faccia e come il Cireneo porta la Croce, ma vai a capire chi si nasconde dietro la tenda. Je suis Pinò?

Facile. Apprezzabile lo sforzo fatto dal D.S. che ha promosso un incontro con la stampa, proprio con l'intento di squarciare le tante zone d'ombra che rendono problematico individuare su chi grava l'onere di portare avanti la società. E su quello che potrà essere il futuro. Come era facile prevedere allo stato attuale l'unico volto noto a calciatori e tecnici è Vichy Di Bello. Per il resto è buio pesto. Il direttore generale ha dato l'ok a tutte le operazioni di mercato, sobbarcandosi l'onere di accollarsi personalmente tutte le spese ad esso collegate. Un quadro allarmante che non promette niente di buono in proiezione

futura. Per portare avanti un progetto serio, occorre prima di tutto una società forte e coesa. Diversamente i tanti sforzi fatti potrebbero risultare inutili. L'ombroso, oltre che permaloso direttore sportivo Calabrese, dopo una sferzante e dura requisitoria che non ha risparmiato nessuno, ha lanciato un s.o.s. all'isola intera, invitandola a fare quadrato per portare in acque tranquille la sgangherata caravella gialloblù.

Invito che si spera non cada nel vuoto, nonostante i toni poco diplomatici del barbuto giovanotto che va comunque giustificato non fosse altro che per la giovane età. Nel frattempo, e per fortuna, dal campo arrivano buone notizie: Millesi, alla prima apparizione davanti al suo nuovo pubblico, si presenta con una prodezza degna di quelli che hanno confidenza con l'attrezzo. Un gol che ha consentito di domare la baldanzosa e sfrontata resistenza di un Martina Franca sceso al

Mazzella in abiti tutt'altro che dimessi. I pugliesi, almeno nel primo tempo, hanno tenuto spesso in soggezione i gialloblù, apparsi a tratti finanche timorosi di scoprirsi, per paura di subire gol in contropiede. Tre punti di platino che consentono di guardare a vista posizioni più tranquille.

Nel prossimo turno si farà visita alla Salernitana, e sperare in un risultato a sorpresa, non è per niente utopistico.

I nuovi arrivati, anche se in numero eccessivo, hanno dato una fisionomia nuova alla squadra: l'Ischia finalmente è una compagine da Lega Pro, e di conseguenza ha tutti i requisiti per affrontare qualsiasi avversario a fronte alta, sia che questi si chiami Salernitana, che Aversa Normanna e Savoia che saranno di scena al Mazzella successivamente.

Il discorso salvezza però non passa a condizione che ci sia servilismo da parte degli organi di informazione, né tanto meno attraverso i silenzi della tifoseria. Ma solo se chi si

1. BENEVENTO 2. SALERNITANA 3. JUVE STABIA 4. CASERTANA 5. LECCE 6. FOGGIA -1 7. MATERA 8. CATANZARO 9. BARLETTA 10. PAGANESE 11. V. LAMEZIA 12. LUPA ROMA 13. MARTINA F. 14. MELFI -2 15. MESSINA 16. COSENZA 17. SAVOIA 18. ISCHIA 19. REGGINA 20. AVERSA N.

50 48 43 41 39 38 38 33 31 28 27 27 26 25 24 24 20 19 18 12

Promossa in B la prima in classifica. 2^, 3^ e 4^ ai playoff.

16^, 17^, 18^ e 19^ ai playout.

20^ retrocessa in Serie D PROSSIMO TURNO (24^ giornata): Cosenza-Casertana, MessinaPaganese, Matera-Catanzaro, Barletta-Reggina, Aversa Normanna-Foggia, LecceSavoia, Salernitana-Ischia, Juve Stabia-Martina Franca, Lamezia-Melfi, BeneventoLupa Roma diverte dietro la tenda decida prima o poi di uscire allo scoperto, insieme a eventuali compagni di avventura, in modo da rendere serenità e certezze a tutti.

L'AVVERSARIA. I granata vengono da un mese in chiaroscuro. Attenzione al capocannoniere del girone, Caetano Calil.

SALERNITANA, ESISTE SOLO LA VITTORIA

Vincere per non perdere di vista il Benevento. Questo l'obiettivo della Salernitana in vista del match, sulla carta agevole, contro l'Ischia Isolaverde. La squadra granata vuole mettersi alle spalle un gennaio altalenante, culminato nella prestazione in chiaroscuro contro la Vigor Lamezia, con il pari arrivato a pochi secondi dal novantesimo. Scongiurata così la seconda sconfitta interna della stagione dopo quella dell'ottobre scorso con il Lecce: per il resto l'andamento all'Arechi è ai limiti della perfezione, con 24 punti conquistati sui 33 disponibili tra le mura amiche (meglio hanno fatto solo Lecce, Casertana e Juve Stabia). Un dato che è conseguenza di una rosa di altissimo livello: occhio soprattutto al capocannoniere Caetano Calil, autore in questa stagione di dodici reti e reduce da sei anni di fila in serie B con le maglie di Frosinone, Crotone e Varese (145 presenze e 26 reti per il fantasista brasiliano). In campo con un 4-3-3 molto offensivo, la Salernitana può fare affidamento su una rosa altamente competitiva: basti considerare i nomi, sempre in ballottaggio, che compongono l'attacco, da Ettore Mendicino (classe '90 cresciuto nella Lazio, 3 reti in stagione) all'ex Crotone Denilson Gabionetta, fino ad arrivare a Maikol Negro e all'esperto ex Lupa Roma Giampietro Perrulli. Reparto offensivo completato dal rapido Andrea Nalini, autore della rete con cui la Salernitana ha battuto l'Ischia nel settembre scorso. Attacco da urlo, ma il centrocampo non è certamente da sottovalutare: faro della mediana è il classe '83 Francesco Favasuli, una vita in Prima Divisione con le maglie di Pisa, Cavese, Martina Franca e Teramo (275 presenze e 38 reti per lui). Alla sinistra di Favasuli dovrebbe agire uno tra Manolo Pestrin (in massima serie con il Messina nel 2007) e l'ex Padova Andrea Bovo, l'anno scorso a Pescara in Serie B. A destra sembra in pole-position l'esperto Davide Moro, classe '82 prelevato nel mercato di gennaio dall'Empoli. Reparto altamente affidabile è anche la difesa, guidata da un centrale di grande spessore come Maurizio Lanzaro: alle sue spalle esperienze in Serie A con la Reggina e nella Liga spagnola con il Saragozza. Al fianco del difensore scuola Roma dovrebbe esserci Trevor Trevisan, reduce da stagioni in serie B con le casacche di Varese e Padova; sulle fasce, invece, spazio all'ex Napoli Antonio Bocchetti (prelevato dalla Paganese) e all'ex Udinese e Torino Riccardo Colombo. Questi i protagonisti della quattordicesima sfida della storia tra le due squadre: I precedenti sono tutti dalla parte della Salernitana, vittoriosa in sei occasioni. Per il resto cinque pareggi e una sola vittoria gialloblu risalente al 21 febbraio 1988, con rete di Salvatore Buoncammino. L'ultimo precedente allo stadio Arechi risale al 26 settembre 1993, con i granata che si imposero per 1-0 con rete di Giovanni Pisano. Curiosità: l'unico ex della gara è Francesco Millesi, a Salerno nel 2009. (Cr.Me)

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A Salerno per cercare l'impresa, ma le gare da vincere sono quelle con Savoia e Aversa. A differenza di altre squadre, i gialloblu sono usciti rafforzati dal mercato

UNO SGUARDO AL GIRONE C. Tante le operazioni che in questo mese hanno viste protagoniste le avversarie dell'Ischia

la SalVeZZa non È una MiSSione iMPoSSiBile

iL puNto SuL caLcio Mercato reGGiNa e averSa protaGoNiSte

D

opo un mese segnato da quattordici acquisti e dodici cessioni, l'Ischia Isolaverde può dirsi pronta, o quasi, per l'ultimo sprint. La vittoria sofferta contro il Martina Franca ha mostrato i primi frutti della rivoluzione di gennaio, con un Millesi in grande spolvero e un Infantino che, nonostante una forma di certo non delle migliori, ha messo in campo una prova tutta cuore e sostanza a disposizione della squadra. Adesso, però, arriva il difficile: il primo impegno vede i gialloblu impegnati nella complicatissima trasferta contro una Salernitana in cerca di conferme dopo un mese ricco di delusioni (2 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta). I granata puntano solo ed esclusivamente al successo per non perdere la scia del Benevento: l'Ischia sarà dunque chiamata ad una gara di contenimento, nella speranza di colpire in contropiede. Proprio in ottica ripartenze, gli ultimi giorni di mercato hanno regalato a Maurizi un attaccante veloce e tecnico come Alvino, che torna sull'isola dopo sei anni. Probabile, dunque, l'utilizzo dal primo minuto del giocatore proveniente dalla Casertana, con Millesi che scalerebbe così a centrocampo. Si tratta, è bene sottolinearlo, di una delle tante soluzioni che Maurizi potrebbe adottare per sorprendere la Salernitana nella tana quasi inespugnabile dell'Arechi: in attacco, infatti, non vanno dimenticati i vari Armeno, Schetter e il nuovo arrivato Tomicic, di cui si dice un gran bene nonostante negli ultimi anni non sia riuscito a dimostrare tutto il suo valore. Se a centrocampo l'unico certo di un posto sembra al momento Emiliano Massimo (Gerevini non ha

convinto negli ultimi tempi), in difesa dovrebbero essere confermati i quattro schierati dall'inizio contro il Martina.

In questo senso, non sorprende di certo la fiducia riposta in Sirignano, che dopo un inizio di stagione così così è cresciuto in maniera esponenziale imponendosi tra i migliori difensori della Lega Pro. Qualche dubbio, invece, sulla conferma di Bruno: il laterale, anche lui in prestito dalla Casertana, al momento non è apparso più affidabile di Mario Finizio, che di certo è annoverabile tra le poche note positive del girone d'andata. Aldilà dei nomi che scenderanno in campo, la retroguardia isolana sarà chiamata ad una giornata di straordinari, al cospetto di un attacco atomico guidato dal capocannoniere del girone Calil. Alla luce di tanti giocatori granata che rappresentano dei veri e propri lussi per la categoria, non è certo da Salerno che l'Ischia deve costruire la sua salvezza: non possiamo certo essere accusati di “volare basso”, ma un pareggio su un campo difficile come l'Arechi sarebbe da accogliere a braccia aperte. I match da non sbagliare per i gialloblu, e su questo non abbiamo dubbi, sono altri: nello specifico sono

AVERSA NORMANNA: tante operazioni per la squadra di Mister Marra. Vanno via, tra gli altri, Forino, Pippa, Forte e Giovannini; arrivano gli attaccanti Sassano e Mosciaro dal Cosenza, poi l'esperto Magliocchetti, l'ex Arzanese Mangiacasale, il terzino Amelio e il portiere Lagomarsini BARLETTA: il mercato inizia nel peggiore dei modi, con Floriano ceduto al Pisa. Acquistati esclusivamente giovani come Velocci (via Genoa), l'ex Ischia Ingretolli, Core dal Martina e, sopratutto, Turchetta dal Parma BENEVENTO: la squadra era già competitiva. Ceduto Bassini all'Ischia, i sanniti hanno acquistato dal Chievo il centrocampista Djiby N'Diaye CASERTANA: sembrava che Campilongo volesse rivoluzionare la rosa e invece sono arrivati solo Kuseta, Rainone e Caccavallo. Ceduti Bruno, Alvino e Chiavazzo all'Ischia, e con loro Alessandro al Piacenza.

CATANZARO: rivoluzione calabrese. Sono arrivati gli attaccanti Bernardo, Mounard, Mancuso e Razzitti, il mediano Giandonato, il talentuoso Sarr (via Parma), i difensori D'Orsi (via Sassuolo) e Ghosheh. Tra i tanti addii spiccano quelli di Vacca, Maiorano e Kamara COSENZA: più cessioni che acquisti per i calabresi. Vanno via Mosciaro, Sassano e Partipilo (tutti attaccanti), arrivano il mediano scuola Lazio Riccardo Serpieri e il classe '88 Peppe Statella, proveniente dalla Pro Vercelli FOGGIA: rande colpo a centrocampo con l'acquisto del 22enne Nadir Minotti (scuola Atalanta); ceduto il terzino Felipe Curcio alla Lupa Roma.

JUVE STABIA: ottimi gli acquisti di Burrai, Maiorano, Carrozza e Aveni; ceduti Vella all'Aquila e l'ex Arzanese Fiory al Pavia LECCE: notevole l'acquisto di Herrera (dalla Paganese), con lui arriva il difensore Beduschi. Ceduti Carrozza, Della Rocca, Rullo e Donida.

LUPA ROMA: Del Sorbo è stato scelto come sostituto di Perrulli, volato a Salerno. Sono poi arrivati Margarita, il terzino Felipe e il difensore Masi MARTINA FRANCA: rinforzata la mediana coi messinesi Pepe e Bucolo MATERA: buona sessione per i lucani. Arrivano l'uruguaiano Flores e l'attaccante Diop (ex Torino), vanno via Gallozzi e l'ex Ischia Lorenzo Longo MELFI: last-minute l'acquisto di Nicola Falomi, attaccante 30enne habitué della Lega Pro; da aggiungere la punta Cicerelli e il mediano Gallo MESSINA: il vero colpo è Amato Ciceretti, trequartista scuola Roma.

Barusso è a un passo; da segnalare gli arrivi di Mancini, Rullo e De Paula PAGANESE: Ceduti De Liguori, Caccavallo ed Herrera, i campani hanno rinforzato la difesa con Donida, Bolzan e Perna. In attacco torna William.

REGGINA: un mercato segnato da tre ritorni eccellenti (Cirillo, Aronica e Berardi), dalla permanenza di Insigne e dal colpo Balistreri in attacco SALERNITANA: a un passo da De Liguori, i granata acquistano Moro e il difensore Bocchetti. Ceduto l'attaccante David Mounard.

SAVOIA: notevoli gli acquisti di Boilini e delle punte Ferrante, Partipilo.

VIGOR LAMEZIA: pochi movimenti, il più importante porta il nome e cognome di Salvetore Papa, mediano proveniente dall'Aversa Normanna

quelli in casa contro Aversa e Savoia, in programma rispettivamente il 14 e 22 febbraio. Vincere entrambi questi scontri diretti rilancerebbe di certo gli isolani, adesso a sei punti dalla zona salvezza e con ben sette lunghezze di vantaggio sul fanalino di coda Aversa Normanna. In chiave playout, attenzione alla rinascita della Reggina, ora a 18 punti alla luce dell'annullamento della penalizzazione per irregolarità nei pagamenti dei contributi. Una notizia certamente non accolta con entusiasmo dall'ambiente gialloblu, che in realtà dovrebbe pensare a fare la corsa su squadre come Cosenza, Vigor Lamezia, Martina Franca, Lupa Roma e finanche Paganese, tutte apparse in fase calante in quest'ultimo mese. La netta impressione è che se l'Ischia e le altre quattro squadre in zona play-off siano uscite rafforzate dal mercato invernale, quelle di metà classifica – al contrario - sembrano avere conosciuto un'involuzione. Anche alla luce di questo dato, i gialloblu sono chiamati adesso a prendere il massimo da febbraio, per trasformarlo così da “corto e amaro” a mese della rinascita (Cr.Me.)

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5 - 11 Febbraio 2015

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ECCELLENZA. Nel week-end in programma la gara tra le due isolane, sempre più invischiate nella zona playout. In questo turno, i foriani di Mister Iovine vengono raggiunti nel finale dalla Sibilla; i procidani, con Cibelli in panchina, frenano la forte Sessana

REAL FORIO E PROCIDA È DERBY SALVEZZA

V

a sotto, rimonta, recrimina con la giacchetta nera in almeno 4 circostanze, e si lascia recuperare dall’ex Ursomanno quando ormai l’impresa sembrava compiuta. È questa l’estrema sintesi del match del Real Forio al cospetto della Sibilla Soccer.

Il 2-2 finale è un risultato che, classifica alla mano, risulta maggiormente gradito agli ospiti. Nonostante avrebbe avuto bisogno dei tre punti, la squadra foriana può comunque dirsi soddisfatta, perché al punticino conquistato vanno sommati la determinazione ed il carattere impiegato oggi dal Real Forio. “Se il Forio giocasse sempre con la grinta di oggi, non avrebbe alcun problema a salvarsi” confessa Carannante a fine gara. In effetti la compagine di mister Iovine oggi ha dato vita ad una prestazione di ben altro tenore rispetto alle ultime esibizioni casalinghe, pagando a caro prezzo qualche ingenuità difensiva ma anche la direzione arbitrale.

E se il digiuno di vittorie casalinghe continua, tuttavia la strada intrapresa lascia ben sperare per il futuro. Da rivedere alcune decisioni del direttore di gara, in particolar modo il gol annullato nel primo tempo sullo

0 a 0 agli isolani. Il match: nel primo tempo il Forio si rende subito pericoloso, pochi minuti dopo il fischio di inizio, con Capuano, ma l’estremo difensore bacolese si supera mettendo in angolo.

Sugli sviluppi di un angolo, il Real troverebbe anche il vantaggio con Di Dato ma la terna arbitrale annulla per una presunta posizione di off side. Ospiti in vantaggio al 30’ con la conclusione dalla distanza di Cicatiello che beffa il portiere Mazzella.

La reazione del Real Forio si concretizza in un colpo di testa di Magaddino, con la palla che termina alta di poco. Al riposo si va con gli ospiti in vantaggio per 1-0.

Ad inizio ripresa, la Sibilla sfiora il raddoppio con Lepre, ma Mazzella è attento. Da lì in poi è monologo foriano,

con i cronisti che registrano un paio di palle gol per la squadra di Iovine e almeno altri tre episodi da moviola.

Al 77’ arriva il – sacrosanto – pareggio isolano con Di Dato, bravo a girare in rete una punizione rimpallata. Pochi minuti dopo, all’80’, Magaddino sfrutta un traversone proveniente dalla sinistra e batte ancora il portiere avversario. Rimonta completata. Finita qui? Macchè. Al 91’ la difesa isolana si dimentica di Ursomanno, calciatore biancoverde fino al mese scorso. E’ il gol dell’ex che chiude la gara. Adesso i foriani saranno di scena a Procida, in un derby tutto isolano che dirà molto in chiave salvezza. I “cugini”, con in panchina il nuovo mister Cibelli, sono riusciti a pareggiare contro una Ses-

sana in crisi dopo un inizio campionato straordinario.

Match dal ritmo basso, da segnalare un gol annullato al 4’ per una dubbia posizione di fuorigioco; al 32’ Fava Passaro serve Rosi che al volo mette di poco sulla traversa.

Nella ripresa il Procida si dimostra ancora squadra attenta e concede un’occasione ai locali solo al ‘61 (il tiro di Fava Passaro finisce di poco alto). L’ultima vera occasione della gara è isolana: Aprile apre a destra per Lorenzo Costagliola, diagonale rasoterra del numero undici e palla che sfiora il montante alla destra di Ciontoli prima di perdersi sul fondo. Un buon punto per i procidani, che adesso affronteranno con più fiducia il derby con il Real Forio.

PROMOZIONE CAMPANIA GIRONE B

ECCELLENZA CAMPANIA GIRONE A

CLASSIFICA

CLASSIFICA

1. CASTEL S. GIORGIO 46 2. JUVE POGGIOM. 39 3. S.VITO POSITANO 38 4. PRO PAGANI 33 5.ORATORIO DON G. 33 6. PIMONTE 31 7. COSTA D’AMALFI 30 29 8. BARANO 9. REAL POGGIO 29 10. S.M. LA CARITÀ 28 11. REAL S.EGIDIO 26 25 12. NEAPOLIS 13. FLORIGIUM 21 14. ALFATERNA 16 9 15. MARI 16. BOYS PIANURESE 7

1. TURRIS 47 46 2. SESSANA 3. HERCULANEUM 40 4. VIRTUS VOLLA 34 5. S. MARCO TROTTI 30 6. PORTICI 27 7. GLADIATOR 26 24 8. STASIA 9. SIBILLA S. 23 10. CAMPANIA 23 11. PROCIDA 21 21 12. QUARTO 13. REAL FORIO 20 14. SAN GIORGIO 19 19 15. HERMES CAS. 16. PUTEOLANA 17

Promossa in Eccellenza la prima in classifica. 2^ e 3^ ai playoff. 12^, 13^, 14^ e 15^ ai playout. 16^ retrocessa in Prima Categoria

Promossa in Eccellenza la prima in classifica. 2^ e 3^ ai playoff. 12^, 13^, 14^ e 15^ ai playout. 16^ retrocessa in Prima Categoria

PROSSIMO TURNO (21^ giornata): Barano-Mari, Pianurese-Oratorio DG, Costa d’Amalfi-S. Vito Positano, Florigium-Pro Pagani, Juve Poggio-Castel S.Giorgio, Neapolis-S.Maria Carità, Pimonte-Real Poggio, S.Egidio-Alfaterna

PROSSIMO TURNO (21^ giornata): Campania-Quarto, Gladiator-Herculaneum, Hermes Casagiove-Sessana, ProcidaReal Forio, Portici-Stasia, San Marco Trotti-Virtus Volla, Sibilla-Puteolana, Turris-San Giorgio

CALCIO A 5. Gli isolani bene in campionato e coppa. I foriani asfaltano la Futsal Friends

CALCIO, 3a categoria – Il Mondo Sport annichilisce il Maued e vola al quarto posto

PALLAVOLO. Gli alligatori contro il Solopaca; per le lacchesi ecco la Partenope

LA FUTSAL NON SI FERMA PIÙ FORIO INCONTENIBILE

GRANDE CASAMICCIOLA LA VETTA ORA DISTA 2 PUNTI

DOPO IL RIPOSO, ECCO LE ISOLANE ISCHIA E FUTURA CERCANO PUNTI

Prosegue il cammino trionfale della Futsal Ischia, che in campionato si impone 8-3 sul Pro Patria. padroni di casa sbloccano il risultato dopo soli 3’ grazie al goal di Luigi Lubrano, che raddoppia sette minuti dopo con un gran destro dalla distanza.

Pochi minuti dopo è ancora un Lubrano, Gildo questa volta, a bucare il portiere ospite al termine di una bellissima azione di Buono sulla fascia destra. Il primo tempo si chiude sul 3-1 alla luce del gol di Rocca. Nella ripresa ci pensa il solito Acatrinei a chiudere la partita, segnando due goal in 3’. Le altre reti portano le firme di Enrico e Giuseppe Di Meglio e ancora di Acatrinei; per gli ospiti in rete Boccaro (il secondo su assist di Di Meglio G.) che valgono il 5-1 per i ragazzi di Ilarità. In settimana gli isolani si impongo 4-2 nell’andata dei quarti di finale di coppa Campania contro l’ Atletico Chiaiano. Bene anche il Forio, che in campionato si impone 13-0 sulla Futsal Friends con uno scatenato Di Maio.

Sotto una pioggia incessante, il Mondo Sport si aggiudica la sfida play off rifilando una cinquina al Maued Sport.

Non c’è stata partita, tanto che i casamicciolesi chiudono la prima frazione di gioco sul doppio vantaggio: entrambe le reti portano la firma dello scatenato Michele Senese. Nella ripresa non muta il copione della gara, con i padroni di casa che comandano il gioco e che dilagano: la terza rete la mette a segno Vincenzo Verde con un bel colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Lo stesso Verde avrebbe l’occasione per realizzare una doppietta ma manda alto. Il quarto gol è di Michele Senese che con un’acrobazia devia in rete un angolo proveniente dalla sinistra, realizzando così la tripletta personale. Sul finire della gara c’è gloria anche per Giorgio Di Iorio, che, ancora sugli sviluppi di un corner, batte il portiere avversario con un colpo di testa. Con questa vittoria il Mondo Sport raggiunge il quarto posto, a due punti dalla vetta.

Al termine del girone di andata, i campionati di pallavolo hanno osservato un turno di riposo prima di iniziare le gare di ritorno. Nella serie C maschile, l’Ischia Pallavolo Sabato prossimo affronterà la seconda gara casalinga consecutiva: gli alligatori, dopo aver battuto l’Oplonti Vesuvio, proveranno a concedere il bis con il Net Volley di Solopaca, seconda in classifica a quota 27 punti e avversaria di grande spessore. La Futura Volley, nel campionato femminile di serie C, sabato prossimo affronterà invece la Partenope, squadra che occupa la quinta piazza alla luce dei 19 punti totalizzati. Un match che non sembra spaventare le ragazze di Emanuela De Siano, che andranno alla ricerca di punti salvezza. Nella Serie D femminile, il Forio Giardini Poseidon affronta il Volley Sessa, penultimo: le isolane, quarte in classifica, sono nettamente superiori, con la vittoria che sembra già scritta. Ma, si sa, nello sport mai dare nulla per scontato.

redazione@corrieredellisola.com

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5 - 11 Febbraio 2015

PROMOZIONE. La squadra di “Billone” Monti viene annichilita 4-0 dal San Vito Positano. Polemiche per la gara non disputata dal Barano a Pagani: “I traghetti non sono partiti, abbiamo la coscienza a posto”

BASKET. I rossi battono la New Energy. Gialloblu battuti dall’Angri

FLORIGIUM NON PERVENUTO

FORIO, CHE CARATTERE! CEstIstICA, NIENtE DA FArE

BARANO, IL RINVIO DELLA DISCORDIA

S

confitta senza appello del Florigium al cospetto di un San Vito Positano impeccabile Al 7’ è già vantaggio locale: Gargiulo innesca D’Alesio, che con un diagonale preciso supera Petrone. Il raddoppio arriva cinque minuti dopo: cross in area di Gargiulo e tocco vincente di Iannucci. Al 23’ ecco il tris locale con Porzio, bravo a sfruttare un cross di Cifani. La gara, nei fatti, finisce qui: i costieri abbassano il ritmo, mentre il Florigium tenta di imbastire qualche azione, senza riuscire mai ad impensierire il portiere locale. La ripresa, poi, è ben gestita dai padroni di casa, che comunque non disdegnano qualche altra azione di rilievo. Non sorprende dunque il gol del poker alla mezz’ora: bella combinazione che parte da Cifani ed è proseguita da Scippa, sul cui tiro c’è la respinta della difesa foriana; sulla sfera si avventa così Cifani che segna e chiude il conto. Con questa sconfitta il Florigium, ormai stabilmente in zona playout, si conferma in crisi di risultati: la classifica inizia a farsi oltremodo preoccupante, con la dodicesima ora distanziata quattro punti. Nel week-end la squadra di Billone Monti

è chiamata ad una vera e propria impresa: allo stadio Calise arriva il Pro Pagani, quarto in classifica ma con una gara in meno disputata.

Tra i paganesi occhio soprattutto all’attaccante Vittorio Somma, autore in stagione di 13 reti.

B

ARANO, POLEMICA CON IL PRO PAGANI – A causa delle avverse condizioni meteo, domenica scorsa il Barano non si è imbarcato per disputare la gara con il Pro Pagani. Si parla di rinvio del match, ma la squadra di casa non ci sta: chiede la vittoria a tavolino dal momento che altre squadre come il

Martina Franca hanno giocato spostandosi in traghetto proprio nella giornata di domenica. Non si è fatta attendere la risposta dei baranesi attraverso le parole di Mister Thomas Di Nolfo, intervistato dal portale Sport Isclano: “Abbiamo avuto problemi con i traghetti. La corsa delle 10 e 30 e delle 11 e 10 non è stata effettuata. Partire dopo non ci avrebbe permesso di arrivare al campo in tempo utile per la disputa della gara.

La dirigenza così – afferma Dinolfo – ha ritenuto opportuno non partire. Abbiamo trascorso l’intera mattinata in Capitaneria per ottenere i documenti che attestano quanto accaduto. Noi abbia-

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mo la coscienza pulita. La Federazione deve prendere solo atto di quanto accaduto, altrimenti si creerebbe un precedente al quale poi potrebbero appellarsi tutte le società della terraferma.

Qualcuno da Napoli è venuto, ma nessuna isolana è andata a giocare fuori.

Certo – conclude Di Nolfo – è interesse del Pro Pagani muoversi per vincerla a tavolino”. Archiviata la questione rinvio, gli aquilotti saranno impegnati questa settimana al campo “Di Iorio” contro il Mari, per una sfida da non prendere sotto gamba ma di certo tutt’altro che dall’alto coefficiente di difficoltà.

Il Forio Basket si impone per 70-65 sul New Energy Cedri e ottiene un’affermazione molto importante. I rossi foriani conquistano infatti il terzo posto in solitaria, con una gara in meno rispetto alle avversarie. La gara è equilibrata e complessa: i ragazzi del coach Barbuto partono meglio, chiudendo il primo quarto in vantaggio per 20-11. Nel secondo parziale vi è però la reazione del San Nicola Cedri e all’intervallo lungo si arriva sul 31-33. I casertani fanno sul serio e con un mini break si portano sul 50-56. Il Forio, però, non ci sta e con una prestazione impeccabile pareggia e raggiunge gli ospiti sul 63 pari. Galvanizzati, i rossi si portano in vantaggio e amministrano il +5 che permette loro di conquistare un’affermazione importantissima. Se il Forio vola in classifica nella Serie C Regionale, stesso non può dirsi per la Cestistica Ischia (Serie D). La squadra di coach Ruggiero cade ancora al Taglialatela.

L’Angri vince 64 a 58 sull’isola, riducendo le chance salvezza degli isolani ai play out. Eppure la Cestistica non ha affatto sfigurato, ricevendo i complimenti degli avversari: la squadra isolana è partita subito molto forte, portandosi anche sul +5.

La reazione ospite arriva e all’intervallo lungo si arriva in equilibrio (35-36). Nel terzo tempo la Cestistica Ischia gioca con determinazione e si riporta sopra, raggiungendo di nuovo il vantaggio di 5 punti. Nella parte finale della gara, però, viene fuori l’Angri, che grazie anche alla maggiore fisicità e qualità della rosa, riesce ad imporsi e a condannare, forse definitivamente, gli isolani.

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LA NOTA STONATA a cura di Francesco Imparato

Vibetunes: musica per non udenti?

Può sembrare una contraddizione in termini, eppure è proprio così: gli organizzatori del Festival internazionale di musica classica e sinfonica di Cartagena, in Colombia, in collaborazione con l’agenzia Y&R, hanno creato un’app che permette a quei 360 milioni di persone in tutto il mondo (più del 5% dell’intera popolazione mondiale) che hanno qualche forma di disabilità uditiva di “ascoltare” la musica sul proprio smartphone. L’applicazione trasforma le canzoni e le melodie in vibrazioni che si alternano in base alle note, alla frequenza e alla loro combinazione Tutto nasce dall’idea di creare un modo per permettere anche alle persone sorde di poter seguire dal vivo un concerto percependo la musica dell’orchestra. Ma come funziona quest’app? Una volta scaricata sul proprio smartphone basta aprire l’applicazione e far partire la musica. A questo punto l’app trasforma le frequenze e le battute di una canzone in differenti vibrazioni che permettono di individuare le note, il ritmo e le combinazioni di queste, facendo in modo che anche i non udenti possano percepire battute e complessità di una canzone o di un pezzo strumentale tramite la percezione tattile.

In questo modo si dà la possibilità a una persona sorda, tramite il senso del tatto, di “ascoltare” il battere e il levare del tempo e la complessità di una melodia o di un pezzo strumentale. Vibetunes può ovviamente riprodurre canzoni di qualsiasi artista e genere, anche se non mancano piccoli miglioramenti da fare, come la qualità della “traduzione” dei vari passaggi dal sonoro al tattile. Di certo quest’applicazione dimostra quanto la tecnologia sia ogni giorno sempre più utile per abbattere barriere e facilitare la vita di un disabile.

Gli studi riguardanti musica e sordità non sono una novità: si tratta di una branca scientifica lungamente studiata e discussa. Già nel 2005 Shane Kerwin, laureato in product design alla Brunel University inglese, aveva realizzato Vibrato, un particolare altoparlante che permetteva alle persone affette da sordità di percepire la musica con le dita; ma Vibetunes va decisamente oltre: la facile reperibilità nonché fruizione e la possibilità di scaricare l’applicazione direttamente sul proprio cellulare può avere un impatto notevolmente positivo sulla partecipazione dei non udenti a eventi musicali idealmente pensati per tutti Vibetunes è, per ora, disponibile solo per Android e l’applicazione base è dotata della 9° sinfonia di Beethoven.

Ancora una dimostrazione che la musica può solo abbattere muri ed ostacoli, in ogni modo possibile!

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BY NIGHT a cura di Franco Trani •

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