IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 26 MAGGIO 2015

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Il Nuovo Corriere IlNuovoCorriere di

numero 21 anno I - 1 euro

Roma e del Lazio

MARTEDÌ 26 MAGGIO 2015

Finalmente la capitale ha trovato l’uomo giusto di Carlo Rebecchi

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e il buon giorno si vede dal mattino, e cioè se alle dichiarazioni seguiranno i fatti - come i precedenti sembrano confermare fin da ora - Roma ha trovato la persona giusta per saziare la sua “fame” di ordine e certezze. No, il possibile uomo della provvidenza non è Ignazio Marino: nei due anni trascorsi finora in Campidoglio, il sindaco è stato una delusione. E’ - o meglio potrebbe essere: l’esperienza ci invita ad aspettare il risultato della sua azione - il “poliziotto” Franco Gabrielli, da qualche settimana prefetto, cioè rappresentante del governo, nella capitale. Un poliziotto, dicono coloro che lo conoscono bene, il cui motto potrebbe essere “più decisioni che decisionismo”. Che significa: se ci sono delle decisioni da prendere, esse “vanno prese ma devono essere condivise”. Di decisioni, anche inizialmente contestate, Gabrielli - 55 anni, sposato e tre figli - nella sua carriera ne ha prese tante. E finora si sono trasformate tutte in successi: contro le Brigate Rosse, alla guida dei servizi segreti, per far fronte all’emergenza del terremoto in Abruzzo, contro la mafia, a capo della protezione civile. Ai “servizi”, come si legge su qualche sito internet, fu soprannominato “Epurator”: aveva infatti rinviato ai corpi di appartenenza circa duecento agenti non adatti a quel delicatissimo compito. Un “Epurator” che alla protezione civile ha realizzato da ultimo un “lavoro di squadra” formidabile, riuscendo a rimettere in linea la “Costa Concordia” e ad avviarla alla demolizione. A Roma, succede - come prefetto - a Giuseppe Pecoraro che, con Marino, ha avuto due anni di scontri. Con Marino, finora, tutto sta filando liscio come l’olio. “Io voglio riavvicinare i cittadini alle istituzioni: non può passare l’idea che comune e prefettura sono in guerra” ha affermato recentemente, aggiungendo un significativo “e con questo non do giudizi su nessuno”.

IL CASO/ LA BUONA GIUSTIZIA COMINCIA DALLA VITA ORDINARIA DI UN TRIBUNALE. MA A LATINA LE COSE VANNO COSÌ

Fort Apache A

ndare a trovare giustizia nel tribunale di Latina è un lavoro per giovani. Non è infatti un posto per quelli di media età. I numeri del ministero della Giustizia parlano chiaro: questo tribunale deve ancora smaltire 31.499 pendenze civili e 37.336 penali. Campa cavallo. Se inizi una causa verso i 50 anni, potrai trovare la sentenza attorno ai sessanta, se tutto va bene. Il ritardo medio per ogni causa è di oltre 3 anni. E’ tra gli ultimi venti classificati per performance di inefficienza su 75 tribunali. E quando entri o telefoni ti rendi conto che è tutto vero. I numeri purtroppo coincidono con il disastro che ti viene incontro. Piccolo esempio. Al centralino del Palazzo di Giustizia se chiedi il numero di fax della segreteria del presidente ti senti rispondere – con voce addolorata – che “loro” hanno a malapena un fax che funziona anche come telefono e che la presidenza non ha quel metodo di trasmissione moderno di comunicazione di massa. Poi scopri invece che non è così, che presidenza il fax lo tiene. Ma intanto hai sbagliato numero e la pratica inoltrata con urgenza farà il giro del mondo e

L'INCHIESTA

Fiera di Roma, cronaca di una morte annunciata

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segue a pagina 4

All’interno l’inserto di Sanità del Lazio

a città eterna rischia di trovarsi tra qualche mese unica capitale europea senza un polo fieristico e congressuale. L'ente laS an ità scivola verso il baratro Lazio tra debiti, interessi passivi, collassi strutturali. Dopo dieci anni di scelte sbagliate pagano come al solito i lavoratori. E il sinManovrato daco Ignazio Marino il gruppo re di fiducia all’Id affidato a Rocca (Crii, L vuole abbandonare la ) barca prima che affondi. NUMERO 21 ANNO

IL FATTO

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26 MAGG IO 2015

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PIANO

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derubricata come “persa” nei meandri di chissà quale ufficio. L’altro, fatto, è molto più divertente, se non vogliamo piangere: il direttore amministrativo. Una figura determinante che dà indicazioni a tutti, nessuno si muove nell’organizzazione del tribunale senza la sua linea politico strategica. Nel tribunale di Latina a chiunque si chieda informazioni su come, dove e quando trovare il dirigente in molti si mettono a ridere perché dicono che non ci sia quasi mai, forse una o due volte a settimana. Si tratta di Aniello Palumbo e in realtà ricopre il ruolo effettivo di dirigente della procura di Siena il quale gli ha conferito l’incarico di reggenza del Tribunale di Latina con decorrenza immediata dallo scorso anno. Ma sul sito del tribunale di Latina le notizie sono scarne: dopo il nome del dirigente non c’è nessun numero di telefono, né una mail, né la struttura di segreteria, né orari per il pubblico. Sul web inoltre accanto all’elenco degli uffici non compare nessun nome, quindi nessun nome, nessun responsabile. (Gio.Tag.)

QUI PISANA Registro sui tumori Un’inedita unanimità a pagina 5

SCENARI

SCUOLA Ventiquattromila guai in vista per Ignazio Marino

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er il secondo mese di seguito vigili urbani, educatrici di nidi e materne e amministrativi troveranno da 70 e i 250 euro in meno in busta paga. Il vice sindaco Nieri e i sindacati di nuovo al tavolo di contrattazione. L’imperativo è fare presto e trovare un’intesa prima che il Governo decida di subentrare al Comune nella gestione della vertenza.

a pagina 7

Vietato fumare nei parchi Ma anche ripulirli e sistemarli a pagina 6

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martedì 26 maggio 2015 pagina 2

PRIMO PIANO

ROSSO PER LA SORTE DELLA STRUTTURA, TROPPO L’INCHIESTA ALLARME COMPLICATO SALVARLA

Fiera di Roma, cronaca di una morte annunciata La città eterna rischia di trovarsi tra qualche mese unica capitale europea senza un polo fieristico e congressuale. L'ente scivola verso il baratro tra debiti, interessi passivi, collassi strutturali. Dopo dieci anni di scelte sbagliate pagano come al solito i lavoratori. E Marino vuole abbandonare la barca prima che affondi di Giovanni Santoro

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oci pubblici che assistono, in silenzio, al disastro. Una delibera di valorizzazione che attende l’approvazione da anni. La vendita del vecchio spazio espositivo che potrebbe non coprire i debiti accumulati. Pannelli solari acquistati che permettono uno sconto di appena il 20% sull’energia prodotta. Un braccio di ferro tra il sindaco e l’amministratore delegato. Ecco spiegata la cronaca di una morte annunciata, quella della Fiera di Roma. Con i lavoratori costretti a pagare le colpe altrui e una procedura di mobilità che porta dritto al licenziamento. Mentre la Città eterna potrebbe ritrovarsi, fra qualche mese, l’unica Capitale europea senza un centro fieristico e congressuale. L’allarme lanciato dai dipendenti non può essere più nascosto. Come le responsabilità. L’ultimo tentativo di evitare il fallimento è stato fatto nelle scorse settimane nelle stanze della Regione Lazio. Lì era convocata una commissione per capire cosa fare. La Pisana era presente. Ma degli altri titolari pesanti delle quote nessuna traccia. Né il Campidoglio né la Camera di Commercio hanno risposto all’appello. Nonostante le sorti dell’ente siano appese a un filo. Il velo sulla situazione finanziaria è stato tolto da tempo. L’Unicredit vanta 185 milioni di euro di crediti nei confronti della società. Non solo. Perché la Fiera avrebbe in corso un concordato da 30 milioni. Avrebbe perché nessuna conferma, su questo punto, arriva dai soci. Poi ci sono le infiltrazioni idriche, con danni per circa 7 milioni. Senza contare i 68 milioni di interessi passivi dovuti per i piani industriali. Cifra pagata con denaro pubblico dai vertici di via De’ Burrò. Finita qui? No. Perché l’ultima notizia è quella sui pannelli solari. Il contratto è stato stipulato lo scorso dicembre, ma sospeso in autotutela, consigliato da un avvocato della Investment foundation, che detiene l’ente. Un togato che a sua volta siede nel

consiglio di amministrazione della Roma Solare srl, la ditta che ha fornito l’impianto. Una struttura che, però, avrebbe garantito solo un quinto dei risparmi su tutta l’energia prodotta. Non un bell’affare, tanto che l’ad Carlo Paris ha deciso di sospendere tutto. Una vicenda che aveva portato il sindaco Ignazio Marino a chiedere le dimissioni dell’amministratore delegato

dell’azienda pubblica. Un braccio di ferro smentito dai diretti interessati, ma che ha tenuto banco per settimane. Due protagonisti che dovrebbero salvare la Fiera e, invece, si fanno la guerra. Mentre i fornitori continuano a bussare alla porta per i circa 35 milioni che la Investment dovrebbe saldare per lavori urgenti di manutenzione alle strutture portanti del padiglioni. Sommandoli agli altri si

sale a oltre 230 milioni. Cifra che rischia di mettere definitivamente in ginocchio lo spazio espositivo. Perché se anche si riuscisse ad approvare la delibera di riqualificazione dell’ex centro, ferma in assemblea capitolina da un anno, gli incassi potrebbero non bastare a coprire i buchi accumulati in un lustro. Ne è convinto lo stesso Paris, che viene proprio da Unicredit. Il provvedimento

Le promesse del Campidoglio rimaste sulla carta

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n via libera che sapeva di salvezza. La valorizzazione dell'ex Fiera di Roma è stata approvata dalla giunta Marino nel luglio 2014. Un provvedimento che avrebbe dovuto sbloccare l'iter per la riqualificazione dell’ex centro fieristico e congressuale. Che era attesa da 2007. Al posto dei capannoni, sulla proprietà della Investment foundation, sarebbero dovuti nascere nuovi quartieri. Case per l’edilizia sovvenzionata e uffici. Per la loro realizzazione sarà bandito un concorso internazionale di architettura. Nei 7,6 ettari, 10mila metri quadri dovrebbero essere restituiti a Roma Capitale. “Realizzeremo spazi verdi e una pista ciclabile”,

garantiva sicuro l’assessore alla Trasformazione urbana, Giovanni Caudo. Sul resto del quadrante, l’idea è quella di un’area residenziale fino a un massimo dell'80%, ovvero 60mila metri quadri. Solo un quinto, però, per le case popolari. “Troppo poco”, tuona Sel. Ma Caudo sottolinea lo sforzo di portare le cubature su 75mila metri quadri, 18mila in meno rispetto alla variante dell’ex sindaco Alemanno. Nessuna archistar, metà degli interventi funzionali al territorio e uffici per la sede Onu. Promesse rimaste su una carta neppure approvata dall’assemblea capitolina. G.S.

fu approvato dalla giunta Marino nel luglio 2014, ma i consiglieri comunali nonostante lo pongano tra gli ordini del giorno non si sono ancora espressi. Sono passati 10 anni dall’idea di vendere la vecchia area, in cui sarebbero dovuti sorgere anche degli uffici Onu (vedi box). Tre sindaci dopo la situazione è la stessa. Così quella valorizzazione auspicata dagli abitanti non solo rischia di arrivare fuori tempo massimo, ma potrebbe non bastare a salvare i 75 lavoratori. Di questi, 23 saranno licenziati il 9 giugno, data in cui i sindacati hanno convocato una manifestazione. L’aula Giulio Cesare, messa alle strette, è riuscita a dare il via libera solo a una mozione che impegna il governo cittadino a stoppare la procedura di mobilità. Un atto che, in realtà, non ha valore. Con la fiera che scivola verso il baratro. Ecco quello che un socio di maggioranza è riuscito fare in 10 anni. Perché, come dicono i bene informati, Marino sarebbe intenzionato ad abbandonare il polo fieristico. Come i dipendenti.


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IL CASO

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PRIMO PIANO

DA FIORE ALL'OCCHIELLO DELLA GIUNTA RUTELLI A IMBARAZZANTE PALLA AL PIEDE DELLA AMMINISTRAZIONE MARINO

“Punti verde qualità”, come limitare i danni

n vuoto a rendere. Una storia in cui c’è chi guadagna e chi ci perde. I punti verde qualità dovevano essere il fiore all’occhiello di una strategia amministrativa, firmata Rutelli, che avrebbe portato alla cura di oltre 400 tra parchi e aree verdi della Capitale. Anni dopo, invece, l’obiettivo è quello della limitazione del danno. Parliamo di circa 400 milioni di euro, che a parole avrebbero dovuto pagare i privati. Ma nei fatti sono stati garantiti al 95% dal Campidoglio. Che adesso si trova a dover ripianare i buchi lasciati da chi ha fiutato l’affare, ha preso il malloppo e lasciato quegli spazi all’incuria. Fino ad oggi sono stati saldati 25 milioni di euro da palazzo Senatorio: ne restano 260. Ecco che nasce l’elenco dei buoni e dei cattivi. Nella black list ci sono 11 impianti. Gestiti da chi, dalla fine dello scorso millennio, si è fatto prestare soldi dalle banche per realizzare solo in parte le strutture promesse. Restituendo solo una piccola quota di quanto dovuto. Quattordici di queste sono attive e funzionanti. Ma le altre sono solo fantasma. Inchieste, arresti e denunce hanno stoppato

a fine anni ’90 una volta diventato capo gabinetto dell’ex sindaco Alemanno. Le quote della prima vennero rilevate da Silvio Fanella, considerato il cassiere di Gennaro Mokbel nella maxi truffa TelecomSparkle, ed ucciso da componenti dell’estrema destra in un agguato il 3 luglio 2014. Le responsabilità del Comune non vengono nascoste da Sabella, che punta il dito contro i dipendenti capitolini: “Atti e firme false, piani finanziari superficiali, permessi per spazi commerciali che nulla hanno a che vedere con gli obiettivi posti”. Una via d’uscita potrebbe essere quella di cercare un accordo con le banche per rinegoziare i mutui, abbattendo i tassi di interesse. E i tempi del rimborso da dilazionare, insieme a una maxi-sanatoria. Opportunità garantite, però, solo ai virtuosi. Ma per salvare il salvabile senza commettere gli errori del passato, l’aula Giulio Cesare dovrebbe tornare a leggere le delibere che approva. Perché quella della fidejussione è una decisione presa con provvedimenti del Consiglio, tra il 2005 e il 2010. La promessa è quella di evitare di firmare coperture finanziarie per i concessionari. I cittadini si chiedono ancora dov’è la qualità.. Giovanni Santoro

Dovevano garantire la cura di oltre quattrocento parchi, restano solo i debiti da pagare, 260 milioni. Undici impianti nella black list, 41 progetti ancora al palo tutto. Indagini nelle cui pagine, tra gli altri, figurano anche gli ex membri della squadra Alemanno: Sveva Belviso e Marco Visconti, Marco Pomarici e Alfredo Antoniozzi. In manette gli imprenditori Massimo Dolce e Marco Bernardini, i funzionari comunali Stefano Volpe e Anna Maria Parisi. Le accuse sono di truffa aggravata e falsa fatturazione. Troppo facile accedere ai prestiti garantiti da Bcc e Credito sportivo: bastava saldare cash un decimo dell’opera. E salta il tappo. Al netto delle attenzioni degli inquirenti, bisogna pagare i conti; mentre 41 progetti sono ancora al palo. La patata resta bollente e il sindaco Marino, come spesso fa in questi casi, delega tutto al super assessore Al-

fonso Sabella. È stato il titolare della legalità in Campidoglio, e magistrato, a stilare la lista della colpevolezza, anche se contestata da molti concessionari. Nell’elenco nero chi non ha rispettato scadenze e ha commesso abusi. Anche il Mondo di mezzo di mafia capitale era interessato all’affare. Appalti e subappalti, che facevano gola all’associazione a delinquere di Massimo Carminati. L’ex terrorista nero si era interessato alla gestione della struttura Olgiata – oggetto nel gennaio 2013 di un incendio sospetto –, gestito dagli arrestati Bernardini e Dolce. Nella galassia dei Pvq si era affacciato anche Antonio Lucarelli con le società Mondo Verde e Green Gest, fondate con i cugini e lasciate

IL FATTO L’ESPONENTE DI SEL ACCUSATO DI TURBATIVA DI GARA E FALSO

Rieti choc, indagato il sindaco Petrangeli S ono accuse gravi quelle piovute sulla testa del sindaco di Rieti Simone Petrangeli, avvocato, classe 1975, rappresentante di Sinistra Ecologia e Libertà, considerato l’uomo nuovo della politica reatina. Secondo la procura reatina Petrangeli avrebbe compiuto i reati di turbativa di gara e falso in concorso con Vincenza Bufacchi (ex Cna di Rieti), nominata dal sindaco presidente dell’Azienda Servizi Municipali. Nell’inchiesta condotta dagli agenti della Forestale coordinati dal sostituto procuratore Lorenzo Francia, la municipalizzata sarebbe risultata idonea a partecipare all’appalto riguardante il servizio di igiene urbana, raccolta e trasporto dei rifiuti nel comune di Citta-

ducale grazie a percentuali che sarebbero state aumentate ed avallate da una nota redatta dal primo cittadino di Rieti, Comune già socio di maggioranza della società, ma nettamente inferiori a quelle rilevate dalle indagini della Forestale. Le indagini sono partite nel 2014 grazie alla denuncia di Domenico Cricchi, dirigente del settore Ambiente: secondo i dati in suo possesso la differenziata era molto inferiore al 46,50%, rispetto invece a quanto dichiarato in atti dal sindaco di Rieti. Nel capitolato di gara erano definiti parametri specifici per i partecipanti riguardanti la percentuale di raccolta differenziata operata dal Comune, ma durante le indagini sarebbero emerse discrepanze sostanziali tra i

parametri dichiarati dal presidente dell’Azienda Servizi Municipali e quelli prescritti. In particolare le dichiarazioni rese dal presidente prima e dal sindaco dopo avrebbero indotto in errore la commissione di gara del comune di Cittaducale facendo ammettere la Municipalizzata nonostante di fatto non avrebbe avuto titolo a partecipare.


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CRONACHE

SCENARI LE DELIBERE LUNARI DEL CAMPIDOGLIO

Vietato fumare nei parchi Ma anche ripulirli e sistemarli Marino emana l'ultima direttiva che vieta di fumare e accendere barbecue nei parchi cittadini. Peccato che i nomadi che vivono dentro Monte Mario non siano stati informati della direttiva del Campidoglio e che ogni sera, allegramente, organizzino una braciolata in piena area protetta. E scatta anche l'allarme zecche per l'incuria nei giardini cittadini. Vigili e guardiaparchi forse non entrano nei 200 ettari della Riserva naturale da qualche lustro: sembra una foresta incantata con liane e alberi caduti, segnaletica diventa e sentieri ad ostacoli. Eppure - con il Giubileo dei pellegrini - questo spicchio di Roma che lambisce la via Franchigena - potrebbe diventare un'attrazione laica da valorizzare. Ma forse fa più scena pedalare sui Fori Imperiali di Leonardo Giocoli

E

cco un piccolo esempio di come l'altisonante organizzazione del Giubileo da parte del Comune sia solo una passerella mediatica. Tutto preso dalla ribalta giubilare il sindaco ha emanato una direttiva antifumo. Scrive Ignazio Marino: dal 15 giugno al 30 settembre sarà vietato fumare nei parchi urbani e nelle ville storiche di Roma. Stando a quanto prevede l'ordinanza firmata il 7 maggio scorso per prevenire il rischio di incendi nel periodo di massima pericolosità individuato dalla Regione Lazio. Il provvedimento impedisce anche di accendere barbecue, al di fuori degli spazi appositamente predisposti, in tutte le aree verdi della città. Infatti, il testo prevede <il divieto, in tutto il territorio comunale, di tutte le azioni determinanti, anche solo potenzialmente, l'innesco di incendio nelle aree e nei periodi a rischio>. Direttiva sacrosanta se solo l'amministrazione capitolina - oltre a dettare regole e proclamare editti - si attivasse perché la manutenzione del "verde pubblico" fosse reale e non soltanto una macchia d'inchiostro - in perfetto burocratese- su di un pezzo di carta. Ultimamente molti cittadini segnalano la presenza di pulci e zecche tra i rovi e le sterpaglie dei parchi cittadini. Ma non basta. Uno dei principali polmoni verdi della Capitale è la riserva naturale di Monte Mario. Sul sito Romanatura - società del Comune - si esalta la bellezza unica di questa oasi verde da oltre 200 ettari situata nel cuore di Roma. Si decantano specie arboree e passati suggestivi (come la

prossimità alla via Francigena). Vero, verissimo. Però farebbe bene Marino (e anche lor signori che gestiscono il sito dei parchi romani), a farsela ogni tanto una passeggiata dentro a questo Parco. O anche negli altri sempre che non tema di infestarsi con gli insetti. Ma Monte Mario e il suo evidente abbandono merita un approfondimento ulteriore. Qualche anno fa - era solo il 2010 - si spesero una barca di quattrini (in collaborazione con Legambiente Lazio) per mettere in sicurezza, e rendere fruibile, il parco con panchine, transenne in legno, sentieri battuti, aree di sosta, indicazioni dei percorsi. Insomma, un vero parco per i romani. Un parco che si affaccia sulla città eterna dal quadrante Nord. C'è da chiedersi da quanto tempo - se mai ci è capitato - Marino non passeggi

o faccia una bella sgambata - dentro la riserva di Monte Mario. Andrà già bene se non finirà in un fossato di terra erosa dalle piogge e dalla mancata manutenzione. I famosi cartelloni della riserva sono stati abbattuti, le indicazioni sui sentierio (non) percorribili si reggono con il fil di ferro (quando ancora ci sono). Il magnifico parco sembra abbandonato e addormentato. Liane di edera e rampicanti cuciono - in una selva selvaggia - questo spicchio di macchia mediterranea. I sentieri sono

quasi scomparsi, le aree di sosta coperte di graffiti. Tronchi caduti e (poche) cartacce, completano l'ospitalità. A dire il vero, a parte il tappeto di foglie cadute da oltre un lustro, la riserva di Monte Mario è piuttosto pulita - a parte le deiezioni lasciate da qualche animale e altrettanti incivili padroni forse perché avventurarsi nel parco e per i sentieri è più impresa da Indiana Jones che da escursionista o podista sporcaccioni. L'aspetto bizzarro è che il parco, così assopito nel suo struggente abbandono selvaggio, è quasi più bello. Sorge però un sospetto: tra qualche settimana Marino salirà sulla panoramica per inaugurare (per la seconda volta in un anno), il rifacimento del costone che rischiava di precipitare a febbraio 2014. La seconda inaugurazione, probabilmente, verrà accompagnata e preceduta da una visita precipitosa degli uomini del Servizio Giardini. La macchia selvatica potata, alla bene e meglio solo l'estate scorsa (in tempo con la prima inaugu-

razione parziale), è cresciuta più rigogliosa che prima. E la sistemazione del verde è da riattuare. Forse, con l'occasione, sarebbe il caso di mandare anche un plotone di giardinieri, magari accompagnati da un esercito di volontari forse proprio quelli di Legambiente, a risistemare il parco dentro, non solo dove passano le auto. Se la direttiva antifumo ha un senso perché non evitare - come spesso accade l'estate - che fenomeni di autocombustione per l'stremo calore provochino l'ennesimo incendio? E inutile vietare di fumare e accendere barbecue (se nessuno controlla e presidia) e se poi ci di disinteressa per anni. Salvo poi emanare una inutile direttiva, tanto per dire: lo avevamo detto... Certo, poi ci sarebbe da occuparsi del solito clan di senza fissa dimora che hanno preso residenza nuovamente dentro al parco. Ai signori che ne hanno fatto il loro camping dal Campidoglio non devono aver comunicato che è vietato accendere fuochi visto che fanno salsicciate e braciolate quasi tutte le sere. Per evitare a vigili urbani e guardie provinciali di smarrirsi suggeriamo di cercarli dietro al palazzo di Giustizia di piazzale Clodio (sotto il piccolo ponticello della strada). Oppure tra la Scuola Leopardi e l'Osservatorio dello Zodiaco. Se lorsignori avessero dei dubbi su come rintracciare barboni e nomadi attrezzati, basterà chiedere ai residenti di piazza Belsito, o seguire i cercatori della povertà e i loro carrellini colmi di immondizia presa dai cassonetti.

segue dalla prima pagina

Finalmente la capitale ha trovato l’uomo giusto P

oi, invece di fare polemiche, ha cominciato il giro dei municipi, facendosi elencare dai dirigenti i problemi concreti da risolvere al più presto. A Ostia, dove è stato accolto dal “delegato” Alfonso Sabella, magistrato anche lui di grande livello, ha concordato la nascita immediata del Comitato per l’ordine e la sicurezza, con questi obiettivi: sicurezza del territorio, criminalità pesante e leggera, abusivismo, controllo del territorio. Con riunioni di verifica dei risultati ottenuti ogni quindici giorni.

Un metodo da trasferire anche a Roma città, soprattutto a pochi mesi ormai dall’inizio del Giubileo. Su Roma, dove per esempio negli ultimi tre anni gli scippi sono aumentati del 75%, Gabrielli ha fatto finora dichiarazioni che tutti i romani “normali” non hanno problemi a condividere. Come un netto “no” alle ronde e alle polizie private “perché alla sicurezza dei cittadini debbono badare le istituzioni”. E gli insediamenti rom? “Le occupazioni nella capitale sono 109, occupazioni con anche più di mille per-

sone”, “nei campi va ristabilita la legalità a tutti i costi, anche con leggi speciali come quelle utilizzate per la terra dei fuochi”. Parla chiaro, pane al pane e vino al vino, Gabrielli. Ammette (che dice Marino?) che a Roma certi “posti sono invivibili”, riconosce che in vista del Giubileo “non possiamo escludere attentati terroristici” ed occorre quindi tenere alta la guardia. Che per evitare che Roma venga soffocata dalle manifestazioni “occorre saper dire qualche no” e quanto agli scioperi ricorda

che esiste “lo strumento delle precettazioni”. Si dice che Matteo Renzi, dopo averlo visto all’opera nel recupero della Costa Concordia, straveda per lui, e che lo avrebbe nominato prefetto di Roma per dare “un punto di riferimento”, “una guida” a Marino. Nei fatti probabilmente è così. Ma quando i giornalisti gli hanno chiesto se si sente un sindaco-ombra ha risposto ridendo:”Non ho queste velleità. Voglio solo riavvicinare i cittadini alle istituzioni”. Il lavoro non gli manca. Carlo Rebecchi


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CRONACHE

ANNI DI GESTAZIONE, ALLA FINE TUTTI D'ACCORDO. QUI PISANA DUE MA NON C'ERANO INTERESSI IN GIOCO

A

lla fine è andata bene a tutti, l'unanimità si raggiunge di rado alla Pisana. Ma ci sono voluti due anni di sforzi e di serrate battaglie consiliari dei grillini regionali per arrivare a far approvare dall'aula la proposta di legge sul registro tumori, una norma attesa che, nel corso dei mesi, ha goduto di sempre maggior appoggio nella politica regionale, come testimoniato dalle 19 firme che hanno siglato il provvedimento proposto dal M5S Davide Barillari. Con la legge possono iniziare la raccolta, registrazione ed elaborazione di dati statistici completi su incidenza, prevalenza e sopravvivenza dei casi di tumore tra la popolazione regionale. Come spiega il nuovo testo, “si potrà meglio valutare l’appropriatezza dei trattamenti terapeutici in oncologia, rilevando eventuali differenze nell’accesso alle cure erogate, in relazione alle condizioni socio-economiche del paziente oncologico, nonché all’area geografica di provenienza”. Era ora. Barillari, soddisfatto, ha celebrato “un giorno storico per i cittadini del Lazio: non solo perché questa è la prima legge proposta dal Movimento 5 Stelle ad essere approvata dall’Aula - ha detto - ma perché il testo è frutto di un lungo lavoro di consultazione sul territorio con cittadini,

Registro sui tumori, un’inedita unanimità Esultano i grillini:è la prima legge promossa dal M5S approvata dall'aula. Ma la tregua è destinata ad infrangersi subito, c'è il provvedimento sulla gestione degli arenili, Barillari e compagni hanno già depositato centinaia di emendamenti

professionisti e associazioni che almeno da vent’anni chiedevano a gran voce l’istituzione del Registro tumori regionale, a fronte di dati sempre più preoccupanti sull’incidenza delle neoplasie sul nostro territorio, specie in alcune aree”. Sulla stessa linea

d'onda il presidente della commissione Politiche sociali e Salute, Rodolfo Lena, spesso in passato contrapposto a Barillari e Porrello (altro M5S in prima linea sui temi della sanità e della salute) per la gestione dei lavori della commissione . “I Registri

sono necessari perché senza di essi in nessuna struttura ospedaliera, pubblica o privata, ci sarebbe l’obbligo di archiviare i dati relativi alla diagnosi e alla cura dei tumori. Se si vuole sorvegliare l’andamento della patologia oncologica occorre quindi

che la Regione si assuma il compito di andare a ricercare attivamente le informazioni; le codifichi, le archivi e le renda disponibili per studi, ricerche, campagne di sensibilizzazione. Questi dati sono essenziali per la ricerca sulle cause del cancro, per la valutazione dei trattamenti più efficaci, per la progettazione di interventi di prevenzione e per la programmazione delle spese sanitarie”. Insomma tutti contenti (per una volta, agli interessi partitici sono stati anteposti quelli della popolazione, ma forse non c'erano interessi in gioco) ma non distratti. Si ricomincia subito a litigare, c'è la discussione della prossima legge in programma, quella sulla gestione degli arenili, argomento che desta appetiti più sostanziosi della prevenzione. Il centrodestra promette battaglia, i grillini hanno depositato centinaia di emendamenti e il presidente Zingaretti ha l'occhio fisso sul calendario in attesa dell'inizio della stagione estiva. Ci saranno polemiche, poi sarà il momento del ”collegato” del Bilancio, sempre che le procure non intervengano prima come da mesi si ripete nei corridoi della Pisana e di via Raimondi Garibaldi. Pare che ci sia qualcuno, nei corridoi, che non aspetta altro e che prevede fuochi d'artificio ad ogni inizio di settimana. B.A.

Finale di Coppa Italia, un’immagine da rovesciare S

ono uno dei sessantamila tifosi che la sera del 20 maggio hanno preso parte, dagli spalti, all’interminabile finale di Coppa Italia tra Lazio e Juventus. È finita male per noi della Lazio, dopo 120 minuti di lotta sul campo e di incitamento da curve e tribune. Ma è stato uno spettacolo fantastico: di grinta, di tecnica, di fantasia, ma anche di correttezza e di fair play. Per questo ne approfitto oggi - all’indomani di quell’1 a 2, e sperando di non essere smentito lunedì nel derby - per urlare (urlo più, urlo meno, dopo i tanti della finale di Coppa Italia) il mio “Non ci sto” alla rappresentazione dei tifosi laziali sui grandi media come incivili, violenti, fascisti e quant’altro. Certo, ci sono anche queste persone nelle file della tifoseria, ma quando in campo e fuori (arbitro, allenatori, giocatori, prefetto, forze dell’ordine) si fanno le cose per bene, queste frange di violenti vengono isolate dal pubblico andato allo stadio solo per godersi lo spettacolo.

Ci sono poi segnali importanti che possono venire dall’alto. La presenza di un Presidente della Repubblica ad una finale di Coppa Italia non è di tutti i giorni e sottolinea una cosa che dovrebbe essere chiara a tutti: che il calcio è uno spettacolo bellissimo, da godersi tutto, dalle coreografie sugli spalti alle geometrie in

campo. Ed è stato belle il gesto del Presidente di voler mettere lui stesso al collo dell’allenatore sconfitto, Pioli, la medaglia d’argento. Sarebbe bello che questa presenza del Capo dello Stato nel mondo dello sport fosse più frequente. Ma lo sapete che nell’ippica uno dei Premi internazionali più importanti e antichi si chiama “Presidente della Repubblica”, ma da decenni è regolarmente disertato dai Capi dello Stato? Una presenza a Capannelle, in quel giorno, di Mattarella sarebbe un segnale altrettanto importante. Augusto M. - Roma Invitiamo i cittadini di Roma e del Lazio a denunciare le cose che non vanno con foto ed email a questo indirizzo: noncisto@corrierediroma-news.it


CRONACHE

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LE QUESTIONI AMMINISTRATIVE, RESTA IL PROBLEMA DI UNA IL CASO CONTROVERSE AUTENTICA "BOMBA" A DUE PASSI DAL VATICANO E DA PIAZZALE CLODIO

Quei 30.000 litri di benzina sotto via Andrea Doria

La nuova stazione di servizio ha capacità triple rispetto al piccolo distributore di un tempo. Il conflitto con il Ministero dei Beni Culturali e il divieto di realizzare nuovi impianti all'interno di centri fortemente abitati, e la sentenza contraria del Tar di Franco Tardini

P

COM’ERA

roprio sotto la storica via Andrea Doria, “deliberata” dal Consiglio Comunale nel lontano 2 febbraio 1901, si trovano stipati, in enormi serbatoi circa 30.000 litri di carburante. Parliamo proprio del Centro Storico Municipio I, della via che costituisce il proseguimento di viale delle Milizie, nel tratto tra Largo Trionfale e Piazzale degli Eroi, che la stessa delibera comunale di oltre 100 anni fa, faceva nascere simile ad un boulevard parigino, distinta da due filari di platani secolari e da due splendidi marciapiedi, gli unici a Roma cosi ampi, ben 11 metri, e dove sono ora presenti attività enogastronomiche di qualità. Senza tralasciare il fatto che la bella via Andrea Doria, di formazione post-unitaria è caratterizzata da palazzi e palazzine di valore storico artistico tutelati dal Codice per i beni Culturali. È possibile che l’Amministrazione capitolina abbia dato le autorizzazioni necessarie per la costruzione di una stazione di servizio stile autogrill per dimensioni, nel centro storico della città? Sembrerebbe di si poiché il sindaco Marino ha firmato insieme alla Q8 il ricorso in appello al Consiglio di Stato il quale ha ritenuto opportuno di non entrare nel merito avverso alla Sentenza del Tar che aveva annullato tutte le delibere emanate dal comune dando ragione ai cittadini che come Comitato Residenti Città Storica avevano chiesto aiuto nel marzo del 2005 proprio al giudice amministrativo. Ma tutto è cominciato un anno prima nell’agosto del 2004 quando al ritorno dalle ferie estive i

butori nuovi nei centri densamente abitati. Chi può negare che Via Andrea Doria non sia un centro densamente abitato? Per abbattere le Torri Gemelle sono serviti “solo” 22.000 litri di carburante. Invece in via A. Doria alcuni cittadini dormono sopra 30.000 litri. Di estrema attualità è anche il rischio attentati se si pensa che la nuova stazione di servizio dista poche centinaia di metri dalla Cappella Sistina, dai musei Vaticani, dalla Cittadella Ecco come è stato modificato il distributore giudiziaria in piazzale Clodio, di benzina a Via Andrea Doria dal Palazzaccio e dagli uffici giusi tratta infatti della costruzione di una nuova diziari in via Giulio Cesare. Ma la cosa più stazione di servizio che avrà una capacità ero- grave è che l’Amministrazione avrebbe autogativa triplicata rispetto al piccolo distributore rizzato i lavori per la costruzione della stazione esistente, che implicherà lo spostamento dalla di servizio in conflitto con il Codice dei Beni sede stradale al centro dello storico marcia- Culturali. Siamo in pieno centro storico. Inpiede che per questo motivo sarà in parte de- fatti sempre il coriaceo Coordinamento Resimolito. Ecco come sono finiti quei 30.000 litri denti Città Storica aveva richiesto un parere di carburante sotto via A. Doria. Al di là degli alla Soprintendenza Beni Architettonici e Paeaspetti giudiziari, vi sono due macroscopici saggistici di Roma Capitale la quale facendo elementi la cui rilevanza oggettiva getta ombre propria la sentenza del Tar sosteneva che i laimportanti sulla vicenda della stazione di ser- vori autorizzati avevano modificato l’originaria vizio in via A. Doria: la legge regionale n. posizione del distributore, le dimensioni e la 8/2001 in merito alla realizzazione di impianti capacità di erogazione, fino ad alterare lo di carburante all’interno dei centri abitati sta- stesso tessuto urbanistico-edilizio. E di fatto bilisce espressamente divieti ed incompatibi- prima di autorizzare i lavori nel 2004 perché lità per i quali non possono essere realizzati l’Amministrazione non ha acquisito il parere per esempio in zone pedonali o a traffico limi- necessario della Soprintendenza come previtato, se siano privi di sede propria e dunque sto dal Codice dei Beni Culturali? I luoghi di per i quali il rifornimento avviene sulla sede cui si paraa hanno più di 100 anni sono in stradale arrecando intralcio. Ancora la stessa pieno centro storico, ma non è stata mai chielegge nazionale che proprio al fine di evitare sta dall’Amministrazione, né tantomeno acpericoli per la sicurezza legata a scoppi incendi quisita, la prescritta autorizzazione e attentati oltre ai danni per la salute legati alle obbligatoria e vincolante della Soprintenemissioni di vapori, vieta l’impianto di distri- denza.

OGGI

residenti di via A Doria si trovano sotto casa un vero e proprio cantiere che si confonde con quello che contestualmente e legittimamente il Comune aveva autorizzato per la costruzione del Mercato Trionfale. Insomma in una giungla di impalcature tendoni e pannelli il cantiere per la nuova stazione di servizio risultava perfettamente “impacchettato” in modo da impedire la vista sia ai lati che dall’alto, e impedire dunque di capire cosa si svolgesse all’interno. Alle prime richieste di spiegazioni, l’Amministrazione risponde che si trattava di lavori di manutenzione del piccolo distributore esistente allora sulla sede stradale. Ma dalla successiva richiesta di accesso agli atti emerge che il sospetto dei cittadini è fondato:

NONCIPOSSOCREDERE SEGNALETICA CHE COMPARE E SCOMPARE

Sabaudia, strisce blu a piacere (del sindaco) Le strane scelte dell’amministrazione Lucci sul lungomare. Alcuni ristoratori e gestori di stabilimenti “puniti” dal parchimetro, altri no. Tutti sono a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. Una duna adibita a parcheggio privato del gestore “La Giunca”, salvato dalle pennellate delle strisce blu senza motivo

D

a qualche giorno gli uomini del Comune di Sabaudia si sono dati da fare per dipingere le strisce blu davanti al ristorante e stabilimento Lo Scoglio (nella foto a lato) che si trova sul lungomare. Della serie: se vuoi mangiare paga la tassa all’amministrazione. Il proprietario Franco Natale, noto ristoratore, la prende con ironia, lui con le sue foto esposte dentro il locale sul mare con Marcello Mastroianni e altri famosi personaggi risponde così: «Il parchimetro lo paghiamo noi al cliente» e certamente non nel conto. Eppure a soli cinque metri (vedere la foto a destra) dal famoso esercizio pubblico, c’è La Giunca, altro bar ristorante e stabilimento, i cui posti macchina sono liberi da tassametro e addirittura coperti da teli improvvisati. Ma la sorpresa non finisce qui: il proprietario dispone addi-

rittura di una duna adibita a parcheggio privato. La domanda, allora, sorge spontanea: il sindaco Lucci, primo cittadino della città Razionalista, vede da un occhio solo oppure è una scelta meditata quella di premiare l’uno con

la carota e di punire l’altro con il bastone? Saremmo curiosi di sapere il perché di tale scelta che di “razionale” ha di fatto ben poco. Giuseppe Cecchini


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CRONACHE

SONO I DIPENDENTI AI QUALI IL SINDACO PRIMO PIANO/2 TANTI HA TAGLIATO LO STIPENDIO

Ventiquattromila guai in vista per Ignazio Marino Per il secondo mese di seguito vigili urbani, educatrici di nidi e materne e amministrativi troveranno da 70 e i 250 euro in meno in busta paga. Il vice sindaco Nieri e i sindacati di nuovo al tavolo di contrattazione. L’imperativo è fare presto e trovare un’intesa prima che il Governo decida di subentrare al Comune nella gestione della vertenza di Maria Pia Miscio

A

nche questo mese, per il secondo mese di seguito, i 24 mila dipendenti dell’amministrazione capitolina riceveranno stipendi più bassi. Effetto della decisione della Giunta Marino di applicare con atto unilaterale il nuovo contratto: una decisione arrivata a fine marzo dopo che, a un anno dall’inizio delle estenuanti trattative con i sindacati e quando sembrava che l’accordo fosse stato raggiunto, il 27 marzo scorso i dipendenti del Comune di Roma hanno bocciato con un referendum la pre-intesa firmata dalla giunta e da Cgil e Cisl, ma non dalla Uil. Il risultato? Da 70 a 250 euro mensili in meno per i 6.000 agenti della polizia municipale, per le 6.262 educatrici delle scuole comunali (nidi e materne), per gli 8.500 amministrativi e per altri circa 4.000 dipendenti. E ora è corsa contro il tempo per trovare un’intesa che coinvolga anche la Uil e che, soprattutto, convinca i dipendenti del Campidoglio, scongiurando clamorose iniziative di protesta della “base” e il rischio dell’ennesima figuraccia per il sindaco Ignazio Marino, al quale la trattativa potrebbe essere sfilata di mano per evidente incapacità. Incaricato per oltre un anno di gestire la vertenza sul salario accessorio è stato il vice sindaco Luigi Nieri: una trattativa difficile ma necessaria per trovare criteri di erogazione dei bonus diversi dai vecchi premi a pioggia, bocciati nel 2014 dal Ministero dell’Economia. Sembrava fatta due mesi fa. Ma, a sorpresa, il 27 marzo i dipendenti del Comune hanno bocciato la pre-intesa, che ha riportato in vita il

Soldi solo fino all’estate. Rischiano di chiudere le biblioteche comunali ischiano di chiudere i battenti entro pochi mesi le 37 biblioteche comunali di Roma. I soldi stanziati dal Campidoglio basteranno solo per qualche mese ancora, subito dopo l’estate non sarà possibile continuare a pagare le utenze, le spese di manutenzione, il personale, l’acquisto di libri, giornali, materiali multimediali. A lanciare l’allarme è Fabio Moscovini, della Cgil Roma. Per il 2015 la giunta Marino e l’assessorato alla Cultura, guidato da Giovanni Marinelli, hanno infatti destinato all’Istituzione Biblioteche 16 milioni 745 mila 688 euro, contro i 19 milioni 830 mila euro del 2014 e i 20 milioni 932 740 euro del 2013. Insomma, nel volgere di due anni tre milioni in meno, un taglio che comincia a farsi sentire in tutta la sua drammaticità. Quei fondi infatti servono a gestire l’intero sistema, compresi gli stipendi dei 280 dipendenti, cui si aggiungono altri 90 addetti, provenienti da Zetema e mai internalizzati dal Comune. Neppure il taglio degli stipendi delle 370 persone che

R

a vario titolo lavorano nelle biblioteche comunali è servito. Scattato a partire dal primo gennaio come effetto del nuovo contratto unilaterale imposto dalla Giunta Marino, quel taglio ha portato ad una riduzione delle retribuzioni dai 200 ai 300 euro mensili per ciascun dipendente. Inutilmente, perché i 17 milioni scarsi con i quali il Sevizio Biblioteche dovrebbe mantenersi in piedi, a conti fatti serviranno a stento a superare l’estate. L’unica speranza è che vengano stanziati dei fondi aggiuntivi per consentire la sopravvivenza dell’istituzione. Quanto alle retribuzioni tagliate ai 370 dipendenti, l’unica speranza è che arrivi a buon fine la snervante trattativa per il salario accessorio, che da mesi vede contrapposti da un lato il sindaco Marino con la sua giunta, dall’altro i 24 mila dipendenti dell’amministrazione capitolina, che la brutta sorpresa dello stipendio ritoccato al ribasso l’hanno avuta in aprile. M.P.M.

vecchio contratto, ma senza bonus, spianando la strada al taglio degli stipendi. Una situazione che, sebbene consenta al Campidoglio un cospicuo risparmio mensile, certo non può durare. Impossibile accettare simili tagli agli stipendi; impossibile per il sindaco Ignazio Marino inimicarsi le 24 mila persone che consen-

tono alla capitale di funzionare. Da brivido gli scenari ipotizzabili se quell’esercito dovesse decidere di manifestare la propria rabbia con scioperi e manifestazioni: nidi e materne chiusi; uffici e sportelli pubblici serrati; vigili impegnati a non vigilare. Per giunta a pochi mesi dall’inizio di quel Giubileo straordinario

che trasformerà Roma in una vetrina mondiale e per il quale il sindaco Ignazio Marino non può che fare affidamento sulla “macchina” del Comune. Ed ecco i vigili impegnati nelle grandi pulizie di primavera-estate per liberare la città da campi rom abusivi, ambulanti abusivi, camion bar dislocati dove non dovrebbero essere, da auto parcheggiate in sosta vietata. Ecco amministrativi, impiegati e contabili impegnati ad elaborare tariffe e cartelle per la pleiade di tributi comunali, per le varie esenzioni alle quali tanti cittadini meno fortunati hanno diritto, e così via. Di qui la necessità di riprendere la trattativa al più presto, dopo settimane di silenzio. E la trattativa è ricominciata: il primo incontro tra il vice sindaco Nieri - al quale Marino non ha risparmiato una bella strapazzata dopo il fallimento della prima trattativa - e i sindacati Cgil, Cisl e Uil è avvenuto giovedì scorso. Niente di fatto, ma la Uil ha chiesto di poter approfondire alcune proposte del Comune, bocciate qualche mese fa. Nieri da parte sua non ha detto no ad alcune richieste. In particolare quella che riguarda l’applicazione immediata dell’accordo riguardante le 6.262 educatrici, previa delibera in giunta. L’imperativo, per tutte le parti, è fare presto. Prima che qualcuno, a Palazzo Chigi e dintorni, si accorga di quanto sta accadendo e decida di “commissariare” Marino, il vice sindaco e l’intera giunta, portando la vertenza in via XX Settembre o affidandone la supervisione al sempre più indispensabile prefetto Franco Gabrielli, che come rappresentante dell’Esecutivo, ha tutti i titoli per farlo.

FOCUS/4 LA PROPOSTA AL COMUNE DELLO STORICO EDICOLANTE DI S.LORENZO IN LUCINA

“Fateci diventare centri di informazione pubblici” L’ edicola di Marco Borioni e di sua moglie Daniela è in una delle più belle piazze di Roma, San Lorenzo in Lucina. Dal chiosco, incastonato tra i “dehors” di due famosi bar, Ciampini da una parte e Teichner dall’altra, lo sguardo arriva ai negozi di alta moda appena più lontani. Un “salotto” frequentato da residenti, politici (sulla piazza si affaccia la sede di Forza Italia, durante questo incontro vediamo seduto al bar Ciampini Denis Verdini) e turisti di qualità con il gusto del bello e dell’eleganza. Un “paradiso” anche per Marco e Daniela? “Qui le cose vanno, discretamente; di sicuro meglio che in altri posti. Con un unico vero problema però: che non c’è più il prodotto”. Ma i giornali, non vende quelli? “Guardi quanti ne vendo: oggi 30 Messaggero, 25 Corriere, 20 Repubblica. In una giornata che comincia alle cinque del mattino e si allunga fino alle diciannove” spiega Marco scorrendo la lista delle pubblicazioni. Il suo chiosco ne è pieno zeppo, dentro e fuori. “Non c’è il prodotto – spiega – perché gli editori non

hanno capito quel che si vende. Vede il DVD allegato a questo settimanale? Costa 15 euro e 90 per un film. Fuori mercato. Con pochi euro, su internet, se ne comprano almeno tre”. Già, internet. La Rete, ed i ritmi lavorativi di oggi, hanno fatto scomparire quei lettori di giornali che passavano ore seduti nei caffè con un quotidiano davanti. Oggi turisti e politici passano di corsa (i politici in ogni caso il giornale non lo comprano mai, trovano la loro “mazzetta” in ufficio). “Per nostra fortuna – dice ancora Marco – ci sono i … bambini”. Nel pomeriggio, attorno alle 16/17 riempiono la piazza accompagnati dai genitori o, più spesso, da nonni e zie. Magari non sanno ancora leggere, ma per i giocattoli non ce n’è bisogno”. E così i giocattoli sono il “business” dell’edicola. Accanto a giocattoli dai prezzi quasi proibitivi di certe collezioni editoriali (che gli editori non sappiano fare i commercianti?) ce ne sono altri

Marco Borioni alla portata di tutti, che gli edicolanti comprano di propria iniziativa dai grossisti, per poi rivenderli con maggiore

guadagno. Altre entrate che compensano il calo delle vendite di giornali sono i gratta e vinci e le schede telefoniche. Più qualche accendino o guida turistica. Una costante – in piazza San Lorenzo in Lucina ma anche in altre piazze del centro storico – è il fatto che moltissimi, fra i turisti italiani e stranieri, utilizzano l’edicola come punto di informazione. Si fermano, non comprano il giornale ma chiedono. E questo ha fatto venire a Marco un’idea: quella che il Comune possa utilizzare le edicole come centri di informazione. “Quella decina di chioschi informativi comunali aperti per i turisti – spiega – sono quasi sempre chiusi. La mia, le nostre edicole sono aperte fino a sera. Ogni giorno. Si potrebbe fare in modo di aggiungere ai prodotti propri dell’edicola anche le informazioni per i turisti, per esempio con la presenza di una persona che parli inglese. E sul tetto dei nostri chioschi ci potrebbero essere pubbli-

cità sponsorizzate dal comune”. Marco, ma come lui anche altri edicolanti, non chiedono soldi “ma opportunità”: per esempio un canone ridotto per l’occupazione del suolo pubblico. Il problema non da oggi , a sentire lui – che nel mondo delle edicole lavora e vive dal 1979 – sono i rapporti con il Campidoglio. Perché? “Il nostro rapporto con il Comune? Nullo” è la sua risposta ad una precisa domanda. Non è il primo edicolante, nell’inchiesta che il Nuovo Corriere di Roma dedica alle edicole, a denunciare la mancanza di una politica attiva del Comune per la difesa, ed eventualmente la valorizzazione, delle edicole quale luogo di aggregazione sociale al servizio dei cittadini (e dei turisti, tanto più ora che sta per cominciare l’anno del Giubileo). In ogni caso, Marco non è disposto ad aspettare con le mani in mano iniziative comunali che forse mai arriveranno: la decisione di affidare almeno nel pomeriggio la gestione della sua edicola ad una persona che parli inglese l’ha già presa e, anticipa, “diventerà presto operativa”.


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anità S

la

Lazio

del

NUMERO 21 ANNO I MARTEDÌ 26 MAGGIO 2015

IL FATTO

IN PRIMO PIANO

La scommessa dell’elisoccorso

La pace di Bracciano: salvo l’ospedale Padre Pio a pagina 13

a pagina 14

Manovratore di fiducia all’Idi, il gruppo affidato a Rocca (Cri)

L

Ora arriva il già famoso coma notizia in sé è abbastanza clamissario straordinario della morosa e merita tutta l’attenzione Croce Rossa Italiana, Francepossibile per le implicazioni che sco Rocca, che cosi detiene un contiene. Francesco Rocca, comdoppio incarico. Una decimissario straordinario della Croce sione maturata evidentemente Rossa, diventa direttore generale dell’Idi-San tra Oltre Tevere e Palazzo Carlo, la struttura sanitaria capitolina che Chigi, visto che la Cri è avproprio in questi giorni, dopo aver trovato la viata ad una revisione proquadra economica, sta mettendo ordine nei fonda e che c’è da ricollocare il suoi vertici aziendali. Come si ricorderà, la fedele servitore dello Stato. congregazione proprietaria dell’Idi è stata Da parte sua Sergio Felici, faccommissariata dopo che il vecchio vertice totum delle due strutture con aveva creato un buco che stava portando al super deleghe da parte dei tre totale fallimento. La Segreteria di Stato Vaticommissari preposti al concana ha gestito fin qui direttamente la situaFrancesco Rocca trollo del Gruppo, si è già trazione, nominando un cardinale alla guida sferito nella struttura della Congregazione proprietaria della struttura e affiancandogli l’ex presidente del Bambino Gesù autonoma del San Carlo dove, come si ricorderà, esiste Profiti, poi affidando il tutto a tre supercommissari. un pronto soccorso non riconosciuto dal sistema del-

l’emergenza sanitaria. Nuovo ed imprevisto scenario, nuovi rapporti che il neo direttore generale dell’Idi dovrà impostare con i vertici della ASL competente per territorio. Va ricordato che nel gruppo finanziario che gestisce questo “bene” della Congregazione entra di prepotenza un colosso sanitario dell’Italia del nord, il San Savini, fino ad oggi interdetto dall’operare nel territorio regionale del Lazio, e assieme la finanziaria del Vaticano, che, pare abbia già messo a disposizione alcuni milioni di euro per pagare almeno gli stipendi degli oltre mille dipendenti . Resta da dire che verso questa struttura sanitaria religiosa nel contesto del Giubileo verranno spinti milioni di pellegrini a farsi controllare nei ed altre patologie dermatologiche. Con buona pace dell’Ifo (Irccs pubblico) che per le stesse terapie dell’IdiSan Carlo ha una struttura ben conosciuta a Roma, il San Gallicano. Il Corvo


la

Sanità Lazio

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LA MAPPA DEL POTERE

del

Zingaretti decide in fretta per Ifo e Spallanzani Marta Branca commissario

Z

ingaretti ha deciso in fretta, molto in fretta rispetto ai suoi parametri: al posto di Alberti, manager con la valigia già in servizio a Torino, il presidente ha promosso al ruolo di commissario straordinario di Ifo Regina Elena, San Gallicano e Spallanzani l'attuale direttore amministrativo (catapultato all'incarico solo due mesi fa). Marta Branca, 48 anni è un dirigente di ruolo del servizio sanitario regionale ed ha coperto ruoli apicali all’interno delle strutture sanitarie, nell’azienda Policlinico Umberto I, San Filippo Neri e lo stesso Spallanzani. Ha rappresentato l’Aran (Agenzia nazionale per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) presso organismi europei come l’Hospeem (European hospitals ad Healthcare employer’s association) dove ha ricoperto il ruolo di vice-segretario generale. E'la scelta giusta? La Branca gode evidentemente di fiducia incondizionata, rappresenta uno strappo alla regola (non rientra nella famosa short list): ma rientra probabilmente nella strategia della Giunta. I due Irccs sono brutte gatte da pelare, il commissario dovrà chiedere aiuto e vedersela con i baroni dell'Ifo; dovrà scegliersi un direttore amministrativo (Lorella Mengarelli, direttore amministrativo prima di lei, retrocessa ma pur sempre nella short list e con un curriculum di prim'ordine).Un futuro tutto da scrivere.

Asl Viterbo Commissario LUIGI MACCHITELLA Direttore sanitario Antonio Bray Direttore Amministrativo Daniela Donetti

Asl Rieti Direttore Generale Laura Figorilli Direttore sanitario Marilina Colombo Direttore Amministrativo Manuel Festuccia

Asl Frosinone Direttore Generale ISABELLA MASTROBUONO Direttore sanitario Roberto Testa Direttore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

Asl Roma A

CENTRO STORICO Commissario Ernesto Petti Direttore sanitario Barbara Giudiceandrea Direttore Amministrativo Alessandro Moretti

LEGENDA Commissario Facente funzione A rischio? Vacante In uscita a

Asl Roma B

CENTRO STORICO Direttore Generale VITALIANO DE SALAZAR Direttore sanitario Vittorio Amedeo Cicogna Direttore Amministrativo Sabrina Cenciarelli

Asl Roma C

EUR E DINTORNI Direttore Generale CARLO SAITTO Direttore sanitario Marina Capasso Direttore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Latina Direttore Generale MICHELE CAPOROSSI Direttore sanitario Alfredo Cordoni Direttore Amministrativo Vania Rado

Asl Roma D

DA TRASTEVERE A OSTIA Direttore Generale Vincenzo Panella Direttore sanitario Flavia Simonetta Pirola Direttore Amministrativo Paolo Farfusola

Asl Roma E

DAL VATICANO A BRACCIANO Direttore Generale Angelo Tanese Direttore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

Asl Roma F

CIVITAVECCHIA Direttore Generale Giuseppe Quintavalle Direttore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G

TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACO Direttore Generale GIUSEPPE CAROLI Direttore sanitario Domenico Bracco Direttore Amministrativo Daniele Aguzzi

Asl Roma H

CASTELLI, ANZIO, NETTUNO Direttore Generale FABRIZIO D’ALBA Direttore sanitario Narciso Mostarda Direttore Amministrativo Francesca Merli

AZIENDE OSPEDALIERE San Giovanni Addolorata

San Camillo Forlanini

Direttore Generale ILDE COIRO Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Direttore Generale Antonio D’Urso Francesco Cortese Direttore sanitario Direttore Amministrativo Alessandro Cipolla

Sant’Andrea

Policlinico Universitario Umberto I

Direttore Generale Egisto Bianconi Direttore sanitario Lorenzo Sommella Direttore Amministrativo Paola Longo

Direttore Generale Domenico Alessio Direttore sanitario Amalia Allocca Direttore Amministrativo VACANTE

San Filippo Neri

Ifo

Commissario Angelo Tanese Direttore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Luisa Velardi

Direttore Generale Marta Branca Direttore sanitario Direttore Amministrativo

Spallanzani

Ares 118

Direttore Generale Marta Branca Direttore sanitario Direttore Amministrativo

Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI Domenico Antonio Ientile Direttore sanitario Direttore Amministrativo Francesco Malatesta

LO ABBIAMO SEGNALATO DA 25 GIORNI

Nessuna risposta per il barbone di Piazza Morelli

P

apa Francesco li nutre, consente loro di lavarsi, li ospita. Il Comune di Roma è distratto da altro, aveva appaltato il sociale a partner quanto meno discutibili, oggi lascia il campo libero a S.Egidio e alle associazioni di volontari. Esiste un servizio specifico, a dire il vero, e svolge una discreta attività con qualche risultato. Ma nella media rappresenta un’arma spuntata. Abbiamo provato ad “adottare” un barbone in difficoltà, abbiamo mandato ripetute segnalazioni, poi ci siamo rivolti direttamente all’assessore competente, alla Danese. Abbiamo utilizzato la mail istituzionale, non la legge nessuno? Abbiamo tentato vie traverse e tortuose. Niente. Ma non ci arrendiamo. Pubblicheremo questa foto finchè non vedremo muoversi qualcosa da parte del Campidoglio. Sperando che non sia troppo tardi.

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CRONACHE

la

Sanità Lazio del

EDITORIALE

La cabina di regia ignora le logiche della prevenzione

U

n notevole passo avanti, un atto civile importante con ricadute sulla vita dei cittadini. L'approvazione del registro regionale dei tumori - giunta dopo un prolungato pressing del Movimento Cinque Stelle - è certamente un successo di questa consiliatura: arriva con colpevole ritardo, prima c'era altro da fare, ma comunque permetterà un monitoraggio costante delle diverse fasi, dalla diagnosi alla cura, delle patologie oncologiche in tutte le aree del Lazio. La raccolta dei dati sensibili sarà certamente di aiuto alla ricerca sul cancro, all'individuazione dei trattamenti più idonei ed efficaci, aumentando in questo modo la prevenzione e la sensibilizzazione della popolazione nei confronti di questa malattia. Perfetto, la cabina di regia della sanità regionale proprio nei giorni scorsi ha messo ordine nel quadrante dello screening e il registro si inserisce nel solco. Per una volta l'enfasi del provvedimento è giustificata anche se il rivendicare il fatto come merito proprio da parte del governatore Zingaretti un po' infastidisce. Perché ci sono altre battaglie, altri fascicoli drammaticamente aperti ( o meglio drammaticamente chiusi e dimenticati) che aspettano di essere presi in considerazione, e che riguardano la sorte di decine di migliaia di utenti del Lazio. La rivoluzione del registro è a costo zero, ma brilla e porta prestigio, è uno strumento tecnico sul quale il Lazio era in ritardo. Gli altri dossier richiedono attenzione, fatica, provvedimenti, investimenti. E creano "movimento" sul territorio e quindi alimentano interessi di ogni tipo. Non si riesce a capire perché Zingaretti si intestardisca a inaugurare case della salute senza seguirne l'evoluzione (sono ancora case semi-vuote) e senza valutarne l'effetto reale sul campo. L'operazione Giubileo consentirà alla Cabina di regia di sistemare un po' di buchi nella struttura ordinaria della sanità laziale, di mettere ordine in situazioni drammaticamente scoperte, in-

somma di andare (quasi) a regime con la scusa del fatto eccezionale che scavalca procedure e regole. Un bel regalo di Papa Francesco a Zingaretti. Ma ci sono settori che non investono l'affaire Giubileo e che quindi restano in ombra, dimenticati. Eppure incidono pesantemente sulla vita e sui nervi dei cittadini. Parlarne è quasi un delitto, ricordarlo infastidisce. Abbiamo fatto dimenticare alla opinione pubblica che c'è un problema di terza età, di cittadini con malattie neurodegenerative (demenze senili, alzheimer, ma anche parkinson e sclerosi multipla) di malati non autosufficienti,

di disabili adulti e anziani a rischio. Insomma ci sono categorie di cittadini non tutelati, abbandonati. Non esiste una rete di assistenza domiciliare integrata degna di questo nome, non esiste una rete di controllo, non esistono posti a sufficienza nelle Rsa, anzi non esistono praticamente Rsa. Ma di tutto questo non si parla. Chi ha soldi sopravvive, chi non ne ha va inevitabilmente a fondo. Non c'è scampo, non c'è salvezza. Si lascia la briglia sciolta ai privati, centri di ogni tipo nascono ovunque, soprattutto in provincia. C'è una regia occulta? Forse sì. Qualcuno può obiettare

che non vi siano fondi a sufficienza, ma se si trovano risorse per realizzare case della salute se ne potrebbero trovare anche per costruire una rete di assistenza essenziale. Se gli ottomila posti in Rsa indicati come fabbisogno ormai da anni fossero stati realizzati probabilmente ci sarebbero meno accessi ai Pronto Soccorso, migliaia di anziani verrebbero tutelati, accuditi, curati. Ma chiedere alla Cabina di regia di ragionare in termini di programmazione obiettivamente è una impresa disperata, la confusione sull'uso del termine prevenzione probabilmente è irrisolvibile



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CRONACHE

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Sanità Lazio del

IL FATTO AL VIA IL PROGETTO PER “COPRIRE” TUTTE LE PROVINCE DEL LAZIO

La scommessa dell’elisoccorso È prevista la realizzazione nei Comuni del Lazio di 206 aree per l’atterraggio e il decollo degli elicotteri del servizio regionale 118 in impianti dotati di illuminazione notturna. La distanza dal luogo di un evento al più vicino Dea si ridurrebbe ad un massimo di 30 minuti di volo. Già individuati 79 siti

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idea è piuttosto confusa e l’impressione è che non si abbiano le idee chiare, il timore che si tratti del solito effetto annuncio è forte. Ma non c’è dubbio che l’idea sia giusta e che la sua realizzazione sia in atto doveroso nei confronti della popolazione laziale. Parliamo del progetto che prevede la realizzazione nei Comuni delle cinque province del Lazio di 206 aree per l’atterraggio e il decollo degli elicotteri del servizio di elisoccorso regionale 118. In questa ottica il governatore Zingaretti ha coinvolto tutti i sindaci e i presidenti delle province L’obiettivo è quello di certificare, entro la prossima estate e in breve tempo, l’agibilità in piena sicurezza dei siti individuati, implementando in modo significativo la rete esistente. A questi si aggiungono le 38 aree previste a Roma per il Giubileo portando così la rete dell’emergenza-urgenza a contare su 244 punti autorizzati per l’operatività delle eliambulanze regionali. E’ una scelta intelligente, ci si chiede perché non sia stata messa in atto prima, ma ci si interroga anche sul feed-back, sulla capacità di risposta da parte delle amministrazioni locali e sulla effettiva capacità dell’Ares 118 di gestire e mantenere una rete di questo tipo quando a malapena riesce a tenere in piedi la attività routinaria a terra. Servono uomini, collegamenti, fondi, capacità. Quanto poi all’aspetto-tempo pensare che

l’operazione possa avere tempi brevi significa essere ciechi e sordi. Ma qualunque tecnico del settore direbbe che la scommessa dell’Elisoccorso va giocata e portata avanti ad ogni costo. La rete così come viene presentata dai responsabili della Regione sarebbe determinante sul piano della sicurezza e accrescerebbe di molto la possibilità di salvare vite umane: la «distanza» tra il luogo dell’evento in

ogni comune del Lazio e il Dipartimento d’emergenza di riferimento si ridurrebbe ad un massimo di trenta minuti di volo, garantendo così un’assistenza tempestiva anche alle comunità più isolate e difficilmente raggiungibili. Con questa progetto la Regione Lazio sarebbe la prima in Italia a dare attuazione in modo così esteso e capillare a quanto previsto dal regolamento europeo

965/12, che è stato recepito nella legge regionale 11 del 2014 e che permette di utilizzare campi sportivi e spazi aperti ma solo dopo una valutazione tecnica di agibilità condotta dal personale di Ares 118, tecnici dell’elisoccorso e dell’Enac. Afferma la Regione che nei Comuni della provincia romana è già stato individuato un primo gruppo di 79 siti tra campo di calcio in sintetico e in erba, già

dotati di impianto di illuminazione notturna; in provincia di Viterbo le aree sono 51, in quella di Latina 32; nella provincia di Frosinone 31, in quella di Rieti 13. Verifiche e sopralluoghi inizieranno nei prossimi giorni per predisporre e ottenere il relativo parere dell’ENAC. Si tratta di tradurre il tutto sul piano operativo naturalmente e di mettere il vertice dell’Ares 118 in grado di agire.

SCENARI LA SANITÀ CHE VERRÀ

Aumentano le borse di studio. Ma i test contengono errori Specializzazioni mediche: passano a 6.500 i nuovi contratti per formare i nuovi specialisti medici. Peccato però che il Regolamento è stato copiato da quello del 2014, e quindi senza apportare modifiche sostanziali e lasciando tutte le criticità emerse nella prima edizione. Morale c'è il rischio di un ennesimo, grandissimo contenzioso dinanzi alla Giustizia Amministrativa

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e borse di studio statali per il Concorso di accesso alle Scuole di Specializzazione in Medicina 2015 saranno 6.000. Il Ministero dell’Economia e Finanza ha, infatti, autorizzato la copertura dei 6.000 contratti di formazione specialistica a finanziamento statale da mettere a concorso per l’a.a. 2014/2015 ed il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha firmato il decreto interministeriale Salute-Miur-Finanze riguardante tali contratti. Quindi, le borse per le Specializzazioni in Medicina a carico dello Stato per il prossimo concorso saranno 6.000, 1.000 in più rispetto allo scorso anno. A tale numero dovrebbero poi aggiungersi 500 borse finanziate dalle Regioni, per far fronte ad esigenze forma-

tive specifiche evidenziate dalle singole Regioni. I contratti statali saranno ripartiti tra le seguenti Aree di Scuole:1.506 per l’area funzionale di chirurgia; 1.856 per l’area funzionale dei servizi; 2.638 per l’area funzionale di medicina. Seppure il Ministro Giannini, anche di recente, abbia confermato che l’espletamento delle prove avverrà entro l’ultima settimana di luglio 2015, tuttavia manca ancora il provvedimento ministeriale di attribuzione dei contratti ministeriali alle singole Università per tipologia di specializzazione, nonché la conseguente pubblicazione del bando di concorso. Ed i tempi sono a dir poco stretti. Intanto, il Regolamento con le nuove modalità di accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina

pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevede, fra l’altro, che ogni candidato potrà concorrere per un massimo di 3 tipologie di Scuola da indicare in ordine di preferenza. I 70 quesiti della parte generale della prova di selezione faranno riferimento alla formazione clinica del percorso di laurea. “Di fatto, però, tale – spiega l’Avv. Cristiano Pellegrini Quarantotti esperto di diritto amministrativo e di impugnative di concorsi pubblici – “Attualmente, sono pendenti, infatti, presso il TAR del Lazio ed il Consiglio di Stato molti ricorsi degli aspiranti specializzandi che si sono ritenuti lesi dagli accadimenti e dalle numerose irregolarità che si sono verificate nel concorso 2014 E’ auspicabile che il nuovo concorso si svolga senza le criticità di quello passato”.


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CRONACHE

del

LA CABINA DI REGIA INVERTE LA ROTTA, IN PRIMO PIANO SALVO IL “PADRE PIO”

La pace di Bracciano L’ospedale del Lago era nella lista nera di Zingaretti, i sindaci del territorio avevano fatto ricorso al Tar, ora la Regione accetta tutte le richieste e annuncia addirittura il rilancio della struttura. Una vittoria del dialogo, dice. Ma per l’opposizione ha prevalso la paura di perdere una battaglia e di creare un precedente. “Salvati” anche Monterotondo e Subiaco

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coppia la pace attorno al lago di Bracciano, l’0spedale Padre Pio è salvo, anzi, verrà addirittura rilanciato e potenziato. Contro il piano di riorganizzazione ospedaliera che penalizzava la struttura ridimensionandola i sindaci del territorio avevano fatto un ricorso al Tar, ora lo hanno ritirato, visto che il nuovo decreto di Zingaretti “recepisce in pieno le proposte dei comuni e e supera pertanto le motivazioni alla base del ricorso presso al giustizia amministrativa”. Non sono i sindaci a dare la notizia, ma un soddisfatto comunicato della Regione, che sottolinea come lo stallo (definizione elegante per dire la rivolta armata degli amministratori locali) sia stato superato e come sia previsto per l'ospedale di Bracciano “un ruolo coerente con la programmazione sanitaria regionale in particolare nella rete dell'emergenza”. L’ospedale Padre Pio rimane sede di pronto soccorso h24 con 57 posti letto ordinari, dei quali 25 di area chirurgica indistinta, 20 di Medicina generale, 2 di Terapia intensiva post-chirurgica e 4 posti letto ‘tecnici’ di osservazione breve intensiva oltre a 10 posti letto di Day Surgery”.Troppo facile, forse la Regione aveva paura di perdere sul tavolo del Tar e di creare un pericoloso precedente per altre situazioni simili che co-

vano sotto la cenere nel resto della Regione. Ma alla fine quel che conta è il risultato. Invece della “riconversione” dell’ospedale si assiste alla “conversione” di Zingaretti che non si ferma a Bracciano, ma coinvolge nell’operazione anche altri due ospedali di cui era stata decretata prematura morte, e cioè Monte-

rotondo e Subiaco. Ora vengono definiti presidi centrali nella erogazione di servizi sanitari e vengono anche gratificati da una iniezione (per ora sulla carta) di denaro fresco. Un investimento di 3 milioni di euro per l’ospedale di Monterotondo, di cui 2,1 milioni di euro dalla Regione e 900mila euro dalla Asl Rm G, per

potenziare il Pronto soccorso e realizzare il servizio psichiatrico di diagnosi e cura: nell’ospedale eretino sono stati mantenuti operativi i reparti di chirurgia, ortopedia e ginecologia, con la previsione di apertura delle sale operatorie anche il sabato. Per l’ospedale di Subiaco il decreto e ha preservato la direzione sanita-

ria, le unità organizzative e gli incarichi professionali di medicina, chirurgia, anestesia, lungodegenza, medicina d’urgenza ed accettazione, osservazione breve, laboratorio analisi, diagnostica per immagini, cardiologia, ortopedia e oculistica con Monterotondo e day surgery multispecialistico con Tivoli.

VITERBO

La partita a poker su Villa Buon Respiro I

l sindaco dica qualche cosa, dermi il meccanismo inferrnale, inventi una soluzione. Niente, silenzio. Attorno alla vicenda di Villa Buon Respiro la struttura di riabilitazione del Gruppo San Raffaele è calato un silenzio imbarazzato e imbarazzante. Si chiude? Vediamo il bluff della proprietà'' Mandiamo a casa pazienti e lavoratori? Sembra di essere seduti ad un tavolo di poker, ma è l'ennesima partita della serie. I vertici Asl ci ragionano sopra, i sindacati fanno le loro riunioni, proprietà si chiama fuori, non interviene e non partecipa. E' chiaro, aspetta un segnale dalla Regione, dove certamente stanno lavorando per disinnescare la mina. Cosa darà il san Raffaele in cambio dell'attenzione di

Zingaretti? Qual è il punto di contatto? ' Se si andasse fino in fondo sarebbe una notiziona e vien da chiedersi: la Asl di Macchitella ha un piano b? Parliamo della salute di 230 pazienti e dei futuro di 160 dipendenti. Che fare di loro, soprattutto dove trasferire gli ospiti, tutti con pesanti problemi psichici e psichiatrici? Magari il direttore generale della Azienda sanitaria sa già come fare, in fondo è una eventualità analizzata svariate volte nel corso degli anni. Ma Villa Buon Respiro non è solo una struttura sanitaria, è un pezzo di realtà viterbese, è un pezzo di città. E il legame dei viterbesi con quel maneggio "particolare" è forte. Chi si assumerà la responsabilità di spezzarlo.


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SERVIZI

CRONACHE

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Sanità Lazio del

PARLA STEFANO POMPILI, DIRETTORE SANITARIO DELL'AZIENDA OSPEDALIERA S.GIOVANNI ADDOLORATA

La riorganizzazione di un ospedale? Ruota attorno ai bisogni del paziente Il significato del convegno in programma il 29 maggio presso la Sala Folchi vale il modello per intensità di cure e l’integrazione con il territorio." Uno degli obiettivi finali riguarda la possibilità di rendere un professionista "forte" non per il numero di posti letti gestiti, ma per le competenze, le tecnologie e la qualità delle relazioni instaurate, necessarie al paziente" di Francesco Vitale

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iorganizzare l’ospedale: il modello per intensità di cure e l’integrazione con il territorio. E'' Il tema del prossimo convegno in programma il 29 maggio presso la Sala Folchi del Presidio Ospedaliero San Giovanni Addolorata di Roma. Tra gli obiettivi dell'incontro quello di proporre una soluzione ottimale standard che possa essere riferimento per l'organizzazione di un ospedale sia a livello regionale che nazionale.“ Una occasione per rendere più efficiente la struttura sanitaria”, come spiega il dottor Stefano Pompili, uno dei Responsabili Scientifici insieme alla dottoressa Carmela De Francesco. Cosa si intende per intensità di cure? Gli ospedali moderni stanno vivendo un momento di profondo cambiamento, con una necessità di nuovi fabbisogni organizzativi rispetto al passato.In questo contesto, diverse esperienze nazionali e internazionali stanno orientando la riorganizzazione delle attività sanitarie ospedaliere in base al livello di complessità clinica e assistenziale dei pazienti. Tale modalità organizzativa prevede che nell'ospedale le attività non siano suddivise solo in base alle Unità Operative o specialità di appartenenza, ma in base al bisogno di cura e di assistenza del paziente. Ci può spiegare in che modo può avvenire? In pratica l’organizzazione dell’ospedale deve essere strutturata intorno al bisogno del paziente adottando un sistema basato su intensità e natura della cura con aree disciplinari integrate e percorsi diagnostico-terapeutici predefiniti. Le modalità assistenziali, la durata della

degenza e lo stesso regime di ricovero vanno adattati alle necessità del paziente. Tutto questo permette il potenziamento delle competenze delle singole discipline specialistiche nelle aree di degenza più opportune ed un utilizzo più efficiente delle risorse umane. Un tema importante è sicuramente quello della integrazione con il territorio. È fondamentale non solo rendere efficiente l’ospedale, ma soprattutto creare una sinergia con il paziente, ma anche con i medici di base e le strutture territoriali. Nel nostro Ospedale un'elevata percentuale di pazienti anziani fragili residenti nei distretti viciniori effettuano accessi ripetuti al Pronto Soccorso per patologie che potrebbero essere gestite meglio in forma congiunta. Ecco quindi la necessità di saper dialogare con il medico di famiglia e con l’Assistenza Domiciliare CAD. L'organizzazione per intensità di cura e complessità assistenziale è uguale in tutti gli ospedali? No, ogni ospedale in base alla sua collocazione sul territorio e alla organizzazione deve gestire la propria attività assicurando un'occupazione ben distribuita dei posti letti e garantendo la presenza di team trans-disciplinari e pluri-specialistici tali da rendere il più possibile flessibile e coordinati i percorsi di cura necessari al paziente. Qual è l’obiettivo che si vuole raggiungere? Uno degli obiettivi finali riguarda la possibilità di rendere un professionista "forte" non per il numero di posti letti gestiti, ma per le competenze, le tecnologie e la qualità delle relazioni instaurate, necessarie al paziente

RICERCA&SANITÀ/Progetto di ricerca quasi interamente finanziato dalla Ue

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Altissima tecnologia per migliorare la qualità della vita ai parkinsoniani

n piccolo sensore, un telefono cellulare ed un paio di cuffie sono le componenti del prototipo di un nuovo dispositivo che offre speranze di sollievo per chi ha il morbo di Parkinson. Il progetto di ricerca REMPARK, cofinanziato dai fondi europei (il contributo UE è di oltre 3,2 milioni di euro sul costo totale di circa 4,7) non offre una cura per la malattia, ma punta a migliorare la qualità della vita dei pazienti, dando loro maggiore autonomia. L’evento finale della ricerca durata quattro anni è stato il 21 aprile a Madrid. A guidare il consorzio, di cui fa parte la Fondazione Santa Lucia di Roma, è il Politecnico universitario della Catalogna, con la partecipazione di università ed istituti di Bel-

moli acustici esterni per migliorare la deambulazione. I ricercatori sono riusciti ad integrare elettronica ed algoritmi complessi in un dispositivo ergonomico, affidabile e discreto. Nel sistema, si trova un accelerometro, per rilevare le accelerazioni nella camminata; un magnetometro che funziona come bussola, ed un giroscopio che registra il modo in cui il paziente si muove sui tre assi spaziali. I dati sono immagazzinati e analizzati da algoritmi matematici, che permettono di valutare qualsiasi movimento fatto dal malato. Ma ora la ricerca spera di andare oltre, rendendo il dispositivo capace anche di regolare il quantitativo dei farmaci per i pazienti, in tempo reale.

Un piccolo sensore, un telefono cellulare ed un paio di cuffie sono le componenti del prototipo di un piccolo dispositivo che offre speranze di sollievo per i malati. Capofila del consorzio (di cui fa parte anche la Fondazione Santa Lucia di Roma) è il Politecnico di Catalogna di Marco De Leo gio, Germania, Irlanda, Israele, Portogallo e Svezia. Il dispositivo di REMPARK permette di rilevare quante ore un paziente è in stato di mobilità ridotta, a

che velocità cammina nelle diverse fasi della giornata, se soffre di blocchi e quanti sono. Inoltre, nel caso di un problema motorio attiva un sistema di sti-


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CRONACHE

TAVOLA CALDA DELL’ALBOS CLUB SI CONVERTE LITORALE LA ALLA FILOSOFIA DEL CIBO DI OSCAR FARINETTI

Tra dubbi e attese il debutto di Eataly a Fregene Tutti i piatti saranno preparati a Roma e quindi trasportati al mare. I titolari degli altri stabilimenti divisi sul successo dell’iniziativa, ma non intimoriti: “Possiamo contare su una clientela fedele e affezionata, non ci saranno defezioni”.“Se questo marchio può dare maggiore visibilità al nostro litorale va benissimo” di Emanuele Bianchi

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a venerdì scorso la tavola calda dello stabilimento Albos Club di Fregene è diventata una succursale di Eataly sul lungomare più titolato a nord della capitale. “Vogliamo essere precursori con questa novità che mira a proporre un’alimentazione sana e selezionata - afferma Marco Borlenghi, titolare dell’Albos Club - considerando che il nostro stabilimento è frequentato da famiglie e sportivi. Puntiamo sul buon cibo e Eataly rappresenta una garanzia in questo senso. Presto ci attiveremo con iniziative a favore dell’ambiente con raccolta differenziata e compattatori in loco”. Fregene da sempre è la spiaggia della borghesia romana, che pretende cibo e servizi di alta qualità. Questa novità stravolge il consueto menù con prezzi accessibili e un servizio impostato sulla semplicità. Il lungomare è ancora deserto considerando che tutti aspettano la fine delle mareggiate per dare avvio alla stagione estiva. È difficile ipotizzare quale sarà il gradimento di turisti e villeggianti rispetto a questa inedita iniziativa del “gusto” esportata dalla capitale. Intanto abbiamo rivolto qualche domanda ai titolari dei ristoranti poco lontani dall’Albos Club. Enrico, proprietario de “L’Occhio d’Amare” ha affermato che “a Fregene tutti i ristoranti sulla spiaggia hanno una clientela fidelizzata e i piatti che vanno per la maggiore sono spaghetti

alle vongole, piatti di mare e fritture. Non credo che Eataly potrà avere un enorme successo considerando che chi vuole stare a contatto con la sabbia pretende anche di mangiare cibi di mare freschi e caratteristici”. Paola, titolare del “Sogno del Mare” si dice favorevole all’inedita iniziativa dell’Albos Club in collaborazione con il punto vendita che fa capo a Oscar Farinetti: “Perché essere preoccupata. Si tratta di una proposta che dà visibilità a Fregene e probabilmente darà ulteriore impulso al turismo contribuendo ad animare la nostra costa.

Noi siamo qui da 42 anni e abbiamo una clientela affezionata. Ognuno è libero di sviluppare nuove proposte e fra di noi addetti ai lavori non esiste alcun conflitto”. Per tornare alla novità del punto ristoro dell’Albos, Mariano Lerro, dell’ufficio sviluppo progetti Roma di Eataly, ci spiega che sarà possibile fare colazione con cibi dolci e salati fin dalle otto, al bar dello stabilimento denominato “Pagoda”. Ogni mattina direttamente dal punto vendita di via Ostiense partirà un furgone refrigerato che quotidianamente proporrà prodotti diversi sia per la prima colazione che per pranzi e cene. Nella “Pagoda” dal pomeriggio si serviranno anche centrifughe e cocktail fino a tarda sera. La tavola calda sarà fornita di piatti prodotti in giornata e adatti alla stagione estiva come mozzarelle fresche e insalate di terra e di mare, primi da infornare e secondi di carne. Per i piatti si spenderà da un minimo di 5 a poco più di 10 euro a portata, i vini costeranno dagli 8 ai 15 euro, spumanti fino a 30 euro; poi si potranno acquistare birre artigianali e distillati. A luglio aprirà un chiosco del marchio di Farinetti sulla spiaggia dello stabilimento nel quale si potrà acquistare cibo da asporto. Per ora commenti soft, ma torneremo per verificare l’effettivo impatto di questa inedita iniziativa turistica cercando di capire se l’esigente clientela di Fregene è pronta a novità che modificano le abitudini radicate in decine di anni di frequentazione del litorale.

TEMPO LIBERO DAL 19 AL 21 GIUGNO LA MANIFESTAZIONE CHE APRE L’ESTATE

A Fiumicino una Notte Bianca lunga tre giorni Il porto si animerà con il Beer & Food Village tra musica, balli, enogastronomia e soprattutto con gli stand dedicati alle birre artigianali prodotte dai maestri italiani. Sabato 20 e domenica 21 immancabile appuntamento per gli amanti del mare e della nautica con il Campionato Italiano Off Shore, tappa del Campionato Mondiale

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l conto alla rovescia è cominciato: Fiumicino si prepara ad ospitare la lunga Notte Bianca delle Sport, in programma dal 19 al 21 giugno prossimi. Si tratta della seconda edizione dell’evento che, lo scorso anno, al suo debutto, ha collezionato ben 30 mila presenze che, nelle intenzioni degli organizzatori, quest’anno potrebbero raddoppiare. Cuore della Notte Bianca, voluta dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Esterino Montino, sarà ancora il Porto di Fiumicino, location ideale per ospitare le tre giornate del Campionato Italiano Offshore, che si svolgeranno in concomitanza. E per le tre giornate, piazzale Mediterraneo, adiacente alle tribune pubbliche dalle quali sarà possibile assistere alle gare, ospiterà il Villaggio Beer & Food, vero e proprio festival dei sapori italiani e dell’eccellenza della nostra enogastronomia, con un focus dedicato alla birra artigianale. Infatti, tra i 44 stand enogastronomici, molti saranno quelli dedicati alla spumeggiante bevanda, prodotta dai birrifici artigianali

secondo tecniche tradizionali o secondo i più moderni dettami. Tutti i maestri birrai sono accomunati perà dalla qualità del prodotto, dalla cura nella preparazione, dalla selezione accorta degli ingredienti necessari a dare ad ogni birra una sua spiccata personalità, una sfumatura particolare, una diversa gradazione, una nota unica magari grazie a qualche incursione negli stili internazionali. Insomma, una gioia per i palati più esigenti. E per accompagnare ogni sorsata di birra, ecco i prodotti della gastronomia italiana e quelli mutuati dalle tradizioni culinarie straniere. Non solo birra e buon cibo, comunque al Beer & Food Village. Perché piazzale Mediterraneo ospiterà anche un’ampia area gioco per i bambini, una pista da ballo e soprattutto il grande palco per concerti, cabaret, spettacoli e dimostrazioni. Soprattutto, il mare di Fiumicino ospiterà uno degli eventi più attesi dagli amanti dei motori. Perché, in concomitanza con la Notte Bianca qui farà tappa il Campionato Italiano Off Shore, con protagonista il campione del mondo di Endurance e cittadino di

Fiumicino, Maurizio Schepici. Il Campionato Italiano Off Shore, che si disputa in mare aperto, è ormai da anni la punta di diamante tra le varie discipline della Federazione Italiana Motonautica (FIM), l’organo di controllo di questa categoria di sport, e tappa obbligatoria per chi voglia partecipare ai Campionati del Mondo, con concorrenti da tutti i continenti che richiamano sponsor e finanziatori dagli Stati Uniti agli Emirati Arabi. Insomma, un’occasione irripetibile per vedere dal vivo i bolidi del mare sfrecciare tra le acque di Fiumicino. Sabato 20 giugno - alle 10,14 e alle 11,45 - si terranno infatti le sessioni di prove ufficiali Off Shore 3000 e 5000. Domenica 21 - alle 10,30 e alle 12 - tutti con il fiato sospeso con le due gare valide per il Campionato nazionale. La competizione sportiva si concluderà alle 13,30 con la premiazione dei vincitori nelle due categorie. L’altro appuntamento per gli appassionati della velocità e dei motori, è quello di domenica 21, dalle 9 in poi, per il raduno di Ferrari e Tuning, dove nulla è prodotto in serie.




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CRONACHE

OBIETTIVO SCUOLA PER L’ANIEF PROTESTA LEGALE

Sciopero degli scrutini, botta e risposta tra Garante e sindacato Per centinaia di migliaia di famiglie a Roma e in tutto il Lazio la fine dell’anno scolastico potrebbe slittare di qualche giorno. Secondo il presidente Anief Pacifico le norme parlano chiaro: il blocco è illegale per gli studenti che frequentano l’ultimo anno di un ciclo scolastico; non lo è per le classi precedenti, per le quali le valutazioni finali possono slittare anche di cinque giorni rispetto al calendario stabilito

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li scrutini? Non possono essere boicottati dei docenti. A dirlo è stato Roberto Alesse, presidente dell'Autorità di garanzia sugli scioperi, che in un'intervista al Corriere della Sera ha detto che "di fronte all'eventuale violazione palese delle normative di settore si porrebbe il problema di ricorrere a quello strumento eccezionale, a tutela delle famiglie e degli studenti che hanno diritto ad una regolare conclusione del loro cicli di formazione", vale a dire la precettazione. Per il garante, quindi, a nessuno è dato muoversi al di fuori delle regole. I diritti degli utenti vanno tutelati. Alesse ritiene che l'accordo del 1999 proibisca in modo categorico la proclamazione di scioperi in concomitanza con le giornate nelle quali si effettuano gli scrutini finali. "E noi vigileremo affinché quelle norme vengano rispettate". “Fa pensare l’intervento del presidente

gno di legge sulla buona scuola, appena approvato dalla Camera - che docenti, studenti e famiglie non vogliono. Come dimostrato dalla partecipazione amplissima agli scioperi e alle manifestazioni dell'ultimo mese. A tal proposito, Anief ricorda ai lavoratori che nell’allegato al Contratto nazionale della Scuola è specificato, in attuazione della Legge del 12 giugno 1990, n. 146, “Norme sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati. Istituzione della Commissione di dell'Autorità sugli scioperi, che ha parlato di possibile sciopero degli scrutini in palese contrasto con la normativa. Eppure, le norme non dicono questo: è chiaro che se il sindacato dovesse arrivare ad un’iniziativa del genere, lo farebbe non di certo forzando la legge”, è

stata la replica di Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir. Per il sindacato, il blocco degli scrutini potrebbe essere la risposta estrema all'estrema resistenza del Governo Renzi a cambiare un provvedimento - il dise-

garanzia dell'attuazione della legge”, che il blocco degli scrutini è un atto possibile da realizzare: “Gli scioperi proclamati e concomitanti con le giornate nelle quali è prevista l’effettuazione degli scrutini finali non devono differirne la conclusione nei soli casi in cui il compimento dell’attività valutativa sia propedeutico allo svolgimento degli esami conclusivi dei cicli di istruzione. Negli altri casi, i predetti scioperi non devono comunque comportare un differimento delle operazioni di scrutinio superiore a 5 giorni rispetto alla scadenza programmata della conclusione”.

LA PROTESTA DEL 27 MAGGIO

Nidi e materne a rischio sciopero Tutto dipende dalla Giunta Marino

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aterne e nidi comunali a rischio chiusura mercoledì 27. Mentre scriviamo è appesa a un filo la possibilità di revocare lo sciopero indetto da Cgil e Cisl, che pure dopo una lunga e faticosa trattativa il 15 maggio scorso hanno portato a casa l’accordo per l’organizzazione del lavoro nelle strutture comunali. Accordo non ancora entrato in vigore, a meno che il vicesindaco Nieri non presenti, come promesso, la delibera con la quale la giunta Marino si impegna ad attuarlo immediatamente. Le nuove regole prevedono nei nidi romani l'applicazione del rapporto di un'educatrice ogni 7 bambini (e non più 6), stabilito dalla legge regionale, ma anche la sostituzione di ogni educatrice assente (con l'atto unilaterale applicato da Comune non veniva più sostituita la prima) e l'integrazione di un'ulteriore supplente nel caso in cui siano presenti nel nido oltre il 75% dei bambini iscritti. Nelle scuole d'infanzia il rapporto sarà di una maestra ogni 25 bambini e verrà ripristinato il sistema di sostituzione a full-time il mattino e part-time il pomeriggio. Via libera anche ad ulteriori sostituzioni a integrazione in presenza di bambini disabili. L'orario di attività didattica delle maestre delle materne salirà a 30 ore contro le 27 di prima, ma le ore in più saranno spalmate su tutta la settimana e non saranno più utilizzate per sostituire il personale assente. Niente di fatto invece per il salario delle maestre, legato alla vertenza in atto che riguarda tutti i 24 mila dipendenti del Comune di Roma, compresi vigili urbani e amministrativi. M.P.M.

PER ANIEF-CONFEDIR INADEGUATA LA RISPOSTA DI PALAZZO CHIGI ALLA SENTENZA DELLA CONSULTA

Pensioni, pronto il ricorso contro l’una tantum del Governo Il decreto varato dall’Esecutivo dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale del blocco delle indicizzazioni è per il sindacato una risposta poco efficace e ancora una volta incostituzionale. La rivalutazione deve essere invece reale e retroattiva, non un contentino concesso per chiudere definitivamente la questione “L’una tantum voluta dal Governo come risposta di Palazzo Chigi alla sentenza della Consulta, sul blocco delle indicizzazioni sulle pensioni superiori a tre volte il minimo, è a dir poco inadeguato: Anief-Confedir farà ricorso in tribunale contro il decreto del Consiglio dei Ministri del 19 maggio, ingiusto e incostituzionale”. Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente

Anief e segretario organizzativo Confedir, commentando la decisione dell’Esecutivo di risolvere, attraverso il decreto appena approvato, l’inadempienza statale nei confronti di milioni di cittadini pensionati con una somma irrisoria pari a 500 euro.

“La rivalutazione delle pensioni, sempre più basse rispetto all’inflazione, doveva essere reale e retroattiva spiega Pacifico - come ha indicato la Consulta, che ha di fatto annullato integralmente il blocco sulle indicizzazioni senza fare alcuna distinzione tra reddituali. La Corte Costituzionale, infatti, ha espresso un concetto semplice, legato alla necessità di associare le retribuzioni differite al costo della vita”. “Il Governo - continua il sindacalista Anief-Confedir - non può contrastare

un atto amministrativo e ignorare anche quanto disposto dalla legislazione vigente: se proprio voleva intraprendere una strada diversa, rispetto a quanto deciso dalla Consulta, avrebbe dovuto approvare una nuova legge. In questo modo, invece, si vuole dare un ‘contentino’ e chiudere la questione. Siamo pronti a dare battaglia, impugnando in tribunale la decisione di limitare la portata di quella sentenz”a. Tutti i pensionati interessati possono scrivere a pensioni@confedir.it”.


martedì 26 maggio 2015 pagina 21

RUBRICHE

SEGRETI PER COMBINARE PAROLA DI CHEF IINGREDIENTI E SAPORI

Fantasia, gusto e palato assoluto Così nasce un piatto unico perfetto di Rita Monastero

H

o preparato la cena per domani, perché - come tutte le donne che lavorano fuori casa - devo approfittare di qualsiasi buco temporale per portarmi avanti con l’organizzazione familiare. E così ho fatto un piatto che mi piace tanto, esotico, fresco, veloce e soprattutto buonissimo; una ricetta creata da me, sulla base di assaggi fatti qua e là, di ricerche sulle tavole di altri Paesi e dei miei personalissimi gusti. Un bulgur integrale alla frutta secca. Il bulgur è meno diffuso dell’usatissimo cuscus e anche decisamente diverso. Mentre quest’ultimo deriva da una particolare lavorazione della semola di grano duro, il bulgur è un frumento integrale, preziosa fonte di fibre e vitamine; si cuoce allo stesso modo, facendolo rinvenire e gonfiare in acqua bollente salata, poi si condisce nel modo preferito, trasformandolo in una fresca insalata o in un goloso piatto unico, arricchito da intingoli di pesce o spezzatini di carni. Io lo preparo sempre con 24 ore di anticipo, in modo che abbia possibilità di assestarsi nel gusto, e lo amo particolarmente pieno zeppo di frutta secca; ci metto uvette e chicchi di melagrana; semi di girasole; di sesamo e di zucca; pinoli e pistacchi, nocciole e mandorle e, per finire, tantissime foglie di menta fresca, che gli danno un odore e un sapore fresco e stuzzicante. Lo faccio in estate e in inverno; domani finirà come accompagnamento a delle belle fettine di arista di maiale, cotte in teglia al

forno con spumante, capperi e pomodoretti, e si sposerà benissimo con il loro sughetto saporito. La carne calda, il bulgur freddo (ma tirato fuori dal frigo una mezz’oretta prima di cena, in modo che abbia a riprendersi), in un armonioso equilibrio di croccantezza, sapori omogenei e temperature diverse. Dovete sapere che io adoro i piatti unici; non solo mi piace ritrovarmi nel piatto tanti sapori e colori da assaggiare a forchettate alterne, ma trovo anche che siano una mano santa nell’organizzazione di un pasto; certo, bisogna sapere combinare fra di loro i diversi elementi, non è che tutti si sposano bene. Per organizzare un piatto unico ci vuole estro, gusto, palato assoluto; bisogna scegliere con equilibrio vegetali, carni e sughetti. Tendenzialmente, io mangio molto sano ed equilibrato;

una vera dieta mediterranea: molte, moltissime verdure; carne e pesce nella giusta misura; tanto olio di oliva e pochi grassi animali; frutta a non finire. Prediligo le cotture poco invasive, al vapore ad esempio, anche se non demonizzo i fritti. Al contrario, ritengo e insegno che una frittura fatta bene non faccia affatto male, ma tutto certo sta nel saperla fare, e di questo parleremo prossimamente. L’unica cosa su cui proprio non mi tengo, sono i dolci; lì cedo, sono golosa come una bambina. Posso rinunciare a tutto, ma non a qualche dolcetto, un gelato, un pasticcino, anche solo un biscotto, preferibilmente fatto in casa. E con dolcezza ora vi saluto, amici miei, e vi do appuntamento alla prossima. Buona settimana felice dalla vostra LovelyCheffa!

La ricetta di Sisto Alici fritte

Ingredienti per 4 persone 800 gr di alici fresche farina olio di semi di arachidi Preparazione spinare e lavare le alici mettere sul fuoco una pentola con 1 litro di olio e portare a temperatura

adagiare le alici sulla farina e calarle nell'olio ben caldo raggiunta la doratura scolarle e servirle con spicchio di limone.

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LE MANIE ASTROLOGICHE di Patrizia Tamiozzo Villa con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po' maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente (26 maggio- 2 giugno 2015)

♈ Ariete (21 Marzo - 20 Aprile)

♎ Bilancia (23 Settembre - 22Ottobre)

Con l’arrivo di Marte nei Gemelli avete incominciato a ritrovare l’intesa ideale con il vostro partner. Anche Mercurio vi sta influenzando e risolleva il feeling tra le coppie, che incominciavano a mostrare segni di saturazione. La salute va migliorando; Giove, in un segno amico, vi incoraggia per quelle cure di cui avete bisogno.

Con Mercurio, positivo, che vi spinge a cercare di più i vostri amici, potrete avere il loro sostegno in tutte le iniziative che vorrete attivare in questo periodo; anche Giove vi aiuta per le vostre conquiste nel campo lavorativo e sociale. In amore dovrete pazientare perché in questo periodo Venere è negativa.

♉ Toro (21 Aprile - 21 Maggio) Anche se è la stagione del vostro compleanno, dovete pensare soprattutto agli interessi familiari. Una dolce Venere vi rende molto affettuosi con i bambini. Attenzione alle finanze domestiche perché Giove vi induce a qualche spesa eccessiva.

La vostra intelligenza, acuita da Mercurio e Marte in Gemelli, trova il modo per ottenere risultati brillanti per la vita finanziaria e sociale; una bellissima Venere alimenta i vostri sogni d’amore e vi spinge a nuove conquiste: attenzione, comunque, a non rischiare di perdere il certo per l’incerto.

♊ Gemelli (22 Maggio - 21 Giugno)

♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)

Mercurio è il vostro protettore e continua a vegliare su di voi e sulle vostre iniziative professionali e finanziarie. Marte però vi rende facilmente irritabili. Siate più sereni, soprattutto con i vostri cari, per assicurare la piena armonia fra le pareti domestiche.

Per fortuna in questo periodo avete Saturno che modera le vostre scelte, spesso sbagliate: è infatti Saturno che rallenta le vostre intemperanze psicologiche, dovute a Marte e Mercurio in opposizione; cercate di stare più calmi e fidate solo nei vostri familiari, come vi consigliano Giove e Urano positivi.

♋ Cancro (22 Giugno - 22 Luglio)

♑ Capricorno (22 Dicembre - 20 Gennaio)

Con Venere nel vostro segno, vivete finalmente un momento magico nella sfera affettiva e sentimentale. Questo è anche il mese in cui potreste decidere di sposarvi, se non lo avete ancora fatto: se poi volete un bambino, questo è senz’altro il momento buono per decidervi a metterlo in cantiere.

♌ Leone (23 Luglio - 22 Agosto) Finalmente avete una nuova carica di energia e vitalità, donatavi da: Giove, Saturno e Urano; approfittatene per dare corso a nuove iniziative. Non esagerate nelle spese e pensate un po’ anche a coloro che soffrono: le vostre iniziative benefiche vi porteranno fortuna.

♍ Vergine (23 Agosto - 22 Settembre) Mercurio e Marte, negativi, vi rendono tesi e nervosi; cercate di reagire incrementando gli esercizi fisici e andando in palestra; evitate litigi con i colleghi e intemperanze verbali con i superiori; insomma, imponetevi di andare d’accordo con tutti!

È grande il vostro desiderio di coccole, ma a causa di Venere in opposizione rischiate forti delusioni: anche la vostra tendenza a sottomettere eccessivamente il partner va incontro a fiere reazioni. Per fortuna nel lavoro tutto ok per via di Plutone nel vostro segno.

♒ Acquario (21 Gennaio - 18 Febbraio) Mercurio, in lunga sosta nei Gemelli, vi offre buone opportunità e anche Marte vi rende stimati e apprezzati da superiori e colleghi. Sono favoriti i lavori nel settore informatico, del resto, anche in questo anno viviamo nell’era acquariana e voi siete di questo segno!

♓ Pesci (20 Febbraio - 20 Marzo) Mercurio e Marte, negativi, creano problemi in famiglia. Ritagliatevi un po’ di tempo per dedicarvi ai figli e ai genitori anziani. Sempre a causa di Marte e Mercurio nei Gemelli rischiate anche di essere polemici nel lavoro. Venere; positiva vi fa sentire amati e desiderati, però non approfittatene troppo!.

SISTORANTE Il ristorante si trova vicino ai Musei Vaticani e a pochi passo dal mercato Trionfale. Le materie prime quindi sono sempre freschissime e per questo motivo il menu cambia quotidianamente. Tra le varie portate, molto buoni gli gnocchi, fatti in casa, se ne possono scegliere 6 tipi. Ambiente molto familiare e informale, massima cura per i commensali, a disposizione 45 coperti.

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RUBRICHE 12 AL 14 GIUGNO LA RASSEGNA DEDICATA SCELTI PER VOI DAL ALL’INDIE CON IL MURO DEL CANTO E KUTSO

IN PRIMA FILA

Nessun dorma, a Guidonia c’è il Rock Festival di Tonino Merolli

I

l rock indipendente nazionale trova una sua nuova vetrina, completamente gratuita, con i tre giorni della prima edizione del “Nessun Dorma-Rock Festival” che animerà la pineta comunale di Guidonia Montecelio, importante centro dell’area tiburtina a pochi chilometri da Roma, dal 12 al 14 giugno prossimi. Sul palco si alterneranno i migliori nomi del rock indie italiano come il Pan del Diavolo, Il Muro del Canto, Kutso, Marta sui Tubi, Il Management del dolore post operatorio e Fast Animals and Slow Kids. Un’iniziativa, questo “Nessun Dorma-Rock Festival”, in grado di convogliare nel centro Italia le proposte della nuova musica indipendente italiana, quella slegata dalle solite logiche, radiofoniche e televisive. Una kermesse nata anche per soddisfare la richiesta di moltissimi giovani residenti in quest’area metropolitana che hanno bisogno di veder rappresentata anche la loro cultura e le proprie passioni musicali, rispetto a quelle spesso usa e getta imposte dal mercato discografico. Il festival potrebbe poi portare a Guidonia molti giovani provenienti da Roma e dalle città limitrofe. Un obiettivo possibile che non solo favorirebbe il commercio ed il turismo cittadino, ma anche quel concetto di aggregazione sociale che vede già la città di Guidonia Montecelio, dove si svolgono altre interessanti manifestazioni (“Fairyland Celtic Festival”, dedicato al folk celtico), importante polo culturale nell’ambito dell’area metropolitana. E, per ampliare lo spettro delle iniziative, questo nuovo festival di rock indipendente sembra decisamente un’ottima idea. Per quanto riguarda il programma musicale si parte venerdì 12 con Il Pan del Diavolo, l’esplosivo duo palermitano che sta portando in tour le canzoni del nuovo lavoro “Rockfolkboom”, una miscela di folk

senza dubbio tra le più importanti realtà musicali dell’attuale panorama rock italiano. Anche per loro una partecipazione al Festival di Sanremo del 2013 ma, soprattutto, un’attitudine ai live che non teme paragoni. Grintosi, dinamici e compatti, concerto dopo concerto. La serata di domenica 14 (quella finale) vedrà il live de Il Management del dolore post operatorio. Interessantissimi originali e provocatori presenteranno il nuovo lavoro “I Love You”. Chiuderanno la kermesse i Fast Animal and Slow Kids, tra le novità più fresche che il rock indipendente ha partorito negli ultimi anni. I FASK presenteranno al pubblico il I Kutzo nella loro esibizione al Festival di Sanremo loro ultimo lavoro in studio rock d’oltreoceano e carisma mediterraneo. A se- “Alaska”. A condurre le tre serate sarà il giornalista guire sarà la volta de Il Muro del canto formazione e critico musicale Federico Guglielmi mentre, alcapitolina che fa della sua romanità una bandiera. l’interno dell’area attrezzata, ci saranno numerosi Fra racconti e canzoni d’autore appassionate, pro- punti vendita con vinili, libri, cd, magliette e gadget testa e riflessione, andrà in scena il lato più oscuro, oltre agli immancabili stand gastronomici con eccellenti prodotti del territorio. duro e moderno della tradizione. Nessun Dorma Rock Festival Sabato 13 gli attesissimi Kutso, reduci dalla fortuDal 12 al 14 giugno 2015 nata partecipazione all’ultima edizione del Festival Pineta comunale di Guidonia di Sanremo con il brano “Elisa”. Il quartetto capitaPiazza Caduti di Nassiriya nato da Matteo Gabianelli propone spettacoli traApertura area concerti h 19 volgenti, capaci di coinvolgere ed entusiasmare il Ingresso gratis pubblico fra dinamiche imprevedibili e intelligenti Info: www.nessundormarockfest.it testi al vetriolo. Dopo di loro i Marta sui Tubi,

ALL’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA IL 30 MAGGIO

La grande festa in musica di Samuele Bersani

S

amuele Bersani torna ad esibirsi live il 30 maggio all'Auditorium Parco della Musica di Roma con “Plurale Unico”, una sola e irripetibile serata che, nel come indica il nome stesso, racchiude il senso dell'unicità dell'evento. Sul palco, insieme alla sua band storica, Bersani ospiterà infatti amici e colleghi che si mescoleranno con lui in uno spettacolo di forza corale. Dopo il tour di “Nuvola Numero Nove”, che aveva affascinato le platee di tutta Italia, Samuele si ripresenta dal vivo con lo stesso incanto, questa volta per un concerto speciale, dove le canzoni avranno i suoi colori ma anche quelli di chi lo affiancherà e lo verrà a trovare. Infatti al concerto romano nella Sala Santa Cecilia parteciperanno Carmen Consoli, Caparezza, Malika Ayane, Pacifico, Musica Nuda. E non sono escluse aggiunte dell’ultima ora. Il concerto fa da prologo a una ripresa del tour dell’artista. L’autore di “Spaccacuore” ha dalla sua una lunga carriera, con un debutto artistico di tutto rispetto nel 1991 all’interno del tour “Cambio” di Lucio Dalla: “Il Mostro” è una ballata ipnotica, racconta di un mostro peloso e gigante, a sei zampe, che viene ucciso in nome della sua diversità. Da allora il cantante e autore romagnolo ha collezionato collaborazioni illustri e successi: ha scritto testi per Fiorella Mannoia, Mina e Ornella Vanoni. Sua

è la colonna sonora del film di Aldo, Giovanni e Giacomo, “Chiedimi se sono felice”. Ai suoi album hanno collaborato Stefano Bollani, Fausto Mesolella degli Avion Travel, Ferruccio Spinetti di Musica Nuda, Cesare Picco, Rocco Tanica, Fabio Concato e Sergio Cammariere. Preceduto dal singolo “En e Xanax”, nel settembre 2013 è uscito il nuovo e sorprendente album di inediti, “Nuvola numero nove”. Samuele Bersani 30 maggio 2015, h 21 Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia Biglietti da € 30 a € 50 Info 06 8024 281

IL 30 MAGGIO AL TEATRO GRECO

Campionato mondiale di Hip Hop, le selezioni a Roma

S

arà il Teatro Greco ad ospitare, sabato 30 maggio, “Italy Hip Hop Dance Championship”, spettacolare competizione di street dance valida come qualificazione per il “World Hip Hop Dance Championship” in programma dal 4 al 9 Agosto a San Diego, negli Stati Uniti. Le migliori ventiquattro crew italiane, scelte attraverso una serrata selezione pomeridiana, si daranno vita, a partire dalle 21, a una serata di grande spettacolo e competizione condotta dal rapper Rido e animata dalle selezioni musicali di DJ Baro del Colle Der Fomento e del collettivo Romezoo Dj’s. Le crew sono suddivise in quattro categorie: Junior da 7 a 12 anni, Varsity da 13 a 17, Adult con più di 18 anni e quindi Megacrew . Si sfideranno con performance originali, per mostrare il meglio della street dance “made in Italy” a una giuria internazionale che decreterà i nomi di coloro che difenderanno i colori italiani alla finale mondiale negli Stati Uniti. Alla grande energia della street dance farà

da contraltare una sempre maggiore ricerca creativa da parte delle crew scelte, ormai sempre più coinvolte in un dialogo che lega competizioni di settore e grandi talent televisivi, che sempre più spesso attingono al bacino dell’hip hop per finalità di casting. La giuria della competizione è formata da Meg, da sempre nella family Hip Hop International, prima come partecipante e coreografa, poi come giudice internazionale. Con lei ci saranno Laura of Modulo Project; Kris, uno dei personaggi più rispettati nella scena italiana ed europea sin dagli anni ’80; l’inglese Tomas Simon, performer e coreografo che ha lavorato con grandi star internazionali; il francese Junior, tra i pionieri europei della street dance. Italy Hip Hop Dance Championship Sabato 30 maggio 2015, h 14 e h 21 Teatro Greco Via Ruggero Leoncavallo 10/16, Roma Biglietti: eliminatorie da € 10 a € 15; finale da € 15 a € 18 Info: 06 48900159

TEATRO INDIA In scena “La cerimonia” Dal 28 al 30 maggio il Teatro India propone “La cerimonia”, spettacolo teatrale con l’adattamento di Attilio Marangon e la regia di Roberto Gandini. Protagonisti sono i giovani attori con e senza disabilità del Laboratorio Teatrale Integrato Pietro Gabrielli, per accompagnarci in un lungo viaggio poetico da “Le Baccanti” di Euripide a “Le nozze” di Cechov a “La visita di condoglianze”di Achille Campanile. Ingresso libero su prenotazione; info 06 58333672 CASA DEL CINEMA Festa del cinema bulgaro E’ in programma dal 25 al 31 maggio, alla Casa del Cinema di Villa Borghese, l’ottava edizione del Festival del Cinema Bulgaro a Roma. Sarà una kermesse dedicata al meglio del cinema bulgaro degli ultimi anni, ma anche ai cent’anni di vita di questa interessantissima scuola di cinema. In concomitanza con la proiezione dei film, si terranno incontri con attori e registi bulgari. Info e orari 0606087 ORION LIVE Lo “Status” di Marracash Serata a tutto rap, il 28 maggio prossimo, all’Orion Live Club di viale Kennedy 52, a Ciampino. Sul palco ecco Marracash, al secolo Fabio Bartolo Rizzo, considerato uno dei principali rapper italiani. Presenterà live il suo ultimo album, “Status”, per il quale si è avvalso di importanti collaborazioni con artisti come Tiziano Ferro, Fabri Fibra, Neffa. Biglietti € 19,55; info 06 80241281 TEATRO ARGENTINA Franca Valeri in scena Dal 3 al 7 giugno il Teatro Argentina presenta l’ultimo lavoro della grande Franca Valeri, “Il cambio dei cavalli”. Si tratta di una commedia, di cui la Valeri è autrice e interprete, affiancata da Urbano Barberini e diretta da Giuseppe Marini. Ironia graffiante, dialoghi vivaci e ricchi di intelligente ostilità, battute brillanti e caustiche: sono gli ingredienti di questa commedia, con la quale la grande signora del teatro italiano graffia e diverte ancora. Biglietti da € 12 a € 29; info e orari 06 684000345

direttore responsabile Giovanni Tagliapietra redazione via Boezio, 6 00193 ROMA tel. 06 32 80 34 81 - fax 06 32 80 34 00 redazione@corrierediroma-news.it www.corrierediroma-news.it editore IL NUOVO CORRIERE EDITORIALE SRL INCE SRL Distribuzione Emilianpress s.c.r.l. via del Maggiolino, 168 - 00155 Roma Pubblicità Commerciale INCE Srl - via Boezio n. 6 - 00193 Roma Tel. 06.32803407 – email: pubblicita@corrierediroma-news.it Pubblicità legale Concessionaria esclusiva per la pubblicità legale Il Sole 24 Ore Spa System Via Monterosa 91 - 20149 Milano Tel. 02.30223594 e-mail: legale@ilsole24ore.com iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) al numero 25423 stampa Arti grafiche Boccia spa via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 Salerno P. Iva e Codice Fiscale 9713300584 registrazione Tribunale di Roma n° 266 del 27 novembre 2014


martedì 26 maggio 2015 pagina 23

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S. GIOVANNI – APPIA

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PORTUENSE – GIANICOLENSE

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PRENESTINA – CASILINA TUSCOLANA

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NICOLANTI PIETRO VIA M. DE FIORI MARANDOLA ENRICO VIA CAMPO FARNIA N 9

CORSO FRANCIA – PARIOLI FARNESINA – FLAMINIA

BRUGÈ RENATO CORSO FRANCIA N 228 CAMPAGNA GIUSEPPE PIAZZA EUCLIDE N 31 CECCHINI BEATRICE PIAZZA FARNESE N 105 COMANDUCCI ALDO VIA BEVAGNA DE GREGORI ALESSANDRO PIAZZA A. MANCINI CIOCCIO STEFANO CORSO FRANCIA MAGLIANO UGO VIALE REGINA MARGHERITA DI GIORGIO DEBORA PIAZZA GIUOCHI DELFICI PANTANELLA BIANCA MARIA VIALE PARIOLI N 54 FARINA GIULIO CESARE PIAZZALE PARCO DELLA RIMEMBRANZA FIORETTI CESARE VIA FLAMINIA NUOVA N 2 PACINELLI BRUNO PIAZZA BUENOS AIRES MASSIMIANI WALTER VIA DELLA FARNESINA N 269 E.V.O.D.B. SAS VIA TIEPOLO PELUSO PATRIZIA VIALE DEL VIGNOLA N 85 CANTARANO MARCO VIA GRAMSCI N 1/B BIAGINI MASSIMILIANO VIA FLAMINIA N 229 BARCA MARCO VIA FLAMINIA VECCHIA SCHIAVONI FERNANDA LARGO G. BELLONI VERDE GIANLUCA PIAZZALE DI PONTE MILVIO TOMASSI ALBERTO VIA CORTINA D’AMPEZZO DI MANNA SALVATORE PIAZZALE SANTIAGO DEL CILE BELLANTONI GIOVANNI VIALE PARIOLI N 166 GIA.DA. SNC PIAZZA S. JACINI SANNA ROSARIO VIA FILIPPO CIVININI N 11 VINCI RENATA VIALE PARIOLI N 2 VITA SANDRO VIA DEGLI ORTI DELLA FARNESINA MANCINI MASSIMO PIAZZA ISTRIA N 46 MERCANTI MARCO VIA ARCHIMEDE N 47 EUR – LAURENTINA – OSTIENSE ARDEATINA – MAGLIANA – PIRAMIDE AUTUORI AGOSTINO VIA DELLA GRANDE MURAGLIA AUTUORI GIANCARLO PIAZZA GAZOMETRO BOCCACCINI MARGHERITA VIALE DELL’AERONAUTICA SCHIANO FRANCESCA PIAZZA CINA CHIRIACÒ ANDREA PIAZZA KENNEDY CIMINI ELENA CIRCONVALLAZIONE OSTIENSE N 263 CUTTICA PIERLUIGI VIA DEL SERAFICO N 90 CORBEZZOLO FULVIO PIAZZA SILVIO D’AMICO COCCO LOREDANA VIALE DEL PATTINAGGIO CUCCHIARALE CRISTIAN VIA A. BALDOVINETTI DE SANTIS ANDREA

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