Il Nuovo Corriere IlNuovoCorriere di
numero 22 anno I - 1 euro
Roma e del Lazio
VENERDÌ 29 MAGGIO 2015
Il futuro di Marino nella mani di Sel?
I
di Carlo Rebecchi
l futuro di Ignazio Marino quale sindaco di Roma dipende anche dalle elezioni regionali del 31 maggio, e questo anche se la tornata elettorale non riguarda il Lazio. Perché di una cosa molti sono convinti : se alla luce del risultato di domenica prossima il premier-segretario del Partito democratico decidesse di portare il paese alle urne, per costringere i suoi avversari della minoranza ad uscire dal patito si anticiperebbe sicuramente anche la fine della consiliatura di Marino in Campidoglio. La spaccatura che sta emergendo con chiarezza sempre maggiore nella maggioranza che sostiene il sindaco marziano è infatti identica a quella che già da mesi rallenta il cammino delle riforme lungo il quale Renzi ha avviato il suo governo. Un cammino difficoltoso, che potrebbe diventare molto piu `agevole, e addirittura in discesa, se il premier riuscisse a liberarsi della minoranza interna del Pd, che potrebbe passare con il Sel di Nicky Vendola, perdita che sarebbe secondo tutti gli osservatori «compensata» dall’arrivo nel Pd di molti delusi del centro e del centrodestra. La scelta che attende Renzi è nota da tempo a tutti i partiti, ed in particolare ai dirigenti del partito di Vendola, Sinistra ecologia e libertà. Ma poche ne parlano apertamente, quasi per scaramanzia. Come tutti i partiti, a cominciare dal Pd, anche il Sel è spaccato tra chi mette al primo posto del proprio programma l’arrivo o la permanenza al governo e chi ha come punto di riferimento il proprio passato e divisioni ideologiche che, per fortuna, sono sempre piu` abbandonate dai cittadini, i quali vogliono ormai avere a che fare con partiti, e politici che pensino soprattutto a risolvere i loro problemi, che la crisi economica ha reso sempre più gravi.
IL CENSIS SCOPRE L’ACQUA CALDA E L’AMMINISTRAZIONE CAPITOLINA FA SPALLUCCE
Roma non può morire di traffico di Giulio Terzi
R
oma muore di traffico, il Censis scopre l’acqua calda e l’Amministrazione capitolina fa spallucce. Il secondo capitolo del diario “Roma verso il Giubileo” redatto dal prestigioso, autorevolissimo centro di ricerche diretto dall’intramontabile Giuseppe De Rita lascia un po’ di amaro in bocca. Certo non sta ai sociologi, agli analisi risolvere i problemi di una città. Ma almeno andare oltre la fotografia della situazione, essere in qualche modo propositivi avrebbe per lo meno sollevato lo spirito. Invece niente. Qualunque romano con un po’di sale in zucca messo di fronte ad un foglio di carta bianca avrebbe a modo suo raccontato le stesse cose, pur senza numeri, percentuali, sondaggi e grafici. Non servono neppure ingegneri del traffico per imprimere una svolta alla situazione, basta una buona iniezione di buon senso, la considerazione del fatto che l’intero sistema di viabilità cittadino è stato disegnato grosso modo negli anni Sessanta e che così sostanzialmente è rima-
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Da città dell'accoglienza a capitale degli sgomberi
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All’interno l’inserto di Sanità del Lazio
NUMERO 22 ANNO
I VENERDÌ
IL PUNTO
29 MAGG IO 2015
del
Cosa nas con il braccio de di Gruppo S.Raferro ffaele-Regio ne
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La sanità dei Castelli ostaggio della poli tica
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sto, con poche, inpercettibili e ininfluenti variazioni. E’ cambiato l’automobilista, sono cambiate le automobili, è perfino cambiato il codice della strada, sono decuplicati i veicoli in marcia. Ma certi semafori, certi imbuti, certe direzioni obbligate, certi passaggi pedonali, certi divieti, sono rimasti quelli di allora. E siamo in mano a degli apprendisti stregoni che di traffico non sanno nulla, che si inventano il ticket all’interno dell’anello ferroviario, che cercano in tutti i modi di scoraggiare l’uso della macchina privata senza offrire delle alternative. Abbiamo dovuto anche subire la balordaggine del doppio Grab ( leggi duplice anello di piste ciclabili) proposta da Marino: i romani hanno bisogno di altro, hanno bisogno di autobus che funzionino e non inquinino, che passino con frequenza doppia, hanno bisogno di parcheggi, tanti parcheggi, dovunque, per non essere costretti alla doppia fila, hanno bisogno di poche regole ma muscolarmente fatte rispettare. segue a pagina 3
VERSO IL GIUBILEO ELECTION DAY Ignazio sotto scacco A giugno giochi chiusi a pagina 4
VILLA BORGHESE Il parcheggio tra promesse tradite e degrado
Venticinque comuni domenica alle urne
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Ceccano, Fondi, Albano Laziale, Colleferro e Zagarolo, che hanno più di 15 mila abitanti, il ballottaggio si svolgerà domenica 14 giugno se nessuno dei candidati raggiungerà il quorum previsto dalla legge. Le modalità del voto sono diverse a seconda del numero degli aventi diritto.
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SCELTI PER VOI Andate a nome nostro a pagina 12
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PRIMO PIANO
PRIMO PIANO LA QUESTIONE RIFUGIATI METTE IN CRISI IL CAMPIDOGLIO
Da città dell’accoglienza a capitale degli sgomberi Marino in un anno ha cambiato idea e strategia su immigrati e profughi: era disposto ad aprire le porte a chi scappa dalle guerre, ora scarica tutto sull'area metropolitana. Il Giubileo è alle porte e i cittadini chiedono decoro e legalità nella capitale. Il prefetto Gabrielli non dà possibilità di scelta, ogni comune della provincia dovrà prendersi la sua quota di disperati (di passaggio?). Ma c'è chi non ci sta e minaccia barricate. Cova la rivolta ovunque, ai Castelli siamo quasi alla guerriglia urbana di Giovanni Santoro
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ra Roma città dell’accoglienza. Si è trasformata nella Capitale degli sgomberi. Ha impiegato poco più di un anno il sindaco Ignazio Marino a cambiare strategia sugli immigrati e sui profughi: era disposto ad aprire le porte per garantire l’ingresso a chi scappava dalle guerre, adesso l’inversione a ‘U’. Il Giubileo è alle porte, i cittadini chiedono decoro e legalità. E l’inquilino del Campidoglio che fa? Scarica il peso sulla provincia. Sarà l’area metropolitana a subire il peso dei nuovi centri per i rifugiati. Da Frascati a Marino, da Monte Compatri a Rocca di Papa, passando per Genzano: saranno 700 le persone che arriveranno a breve sui Castelli Romani. Nessuna possibilità di scelta: la lettera del prefetto Franco Gabrielli è perentoria. Ogni Comune dovrà prestare soccorso, gli arrivi stabiliti sulla base della popolazione residente: lo 0,15% degli abitanti castellani. Che non ci stanno e sono pronti alle barricate. Nell’ordine del successore di Pecoraro, non c’è spazio per i dubbi: “Far perve-
nire allo scrivente la mappa delle strutture dove ospitare gli immigrati”. Per ognuno di loro saranno “garantiti 35 euro”. Soldi utili per le
questioni amministrative e di integrazione. Perché gli enti locali dovranno garantire, con quella cifra, assistenza sanitaria, pasti (3 al giorno), un servizio di tra-
sporto pubblico. E anche una scheda telefonica. Con la mente che corre a Mafia capitale, con il ras delle coop rosse Buzzi che – intercettato – diceva: “Questi
rendono più della droga”. Velletri dovrà accoglierne 79 mentre, Albano 61 rifugiati, Genzano 36, a Frascati 33, Grottaferrata 30, ad Ariccia 29,
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Il futuro di Marino è nelle mani di Sel? A
Roma, che Sel sarebbe stato prima o poi costretto a decidere « con chi stare » è diventato evidente subito dopo la nomina di Marino a sindaco. Troppo diversi l’appoccio della coalizione di maggioranza e del «Marziano» ai problemi dei romani, la prima di stampo « vecchio Pd» (quello di Bersani e D’Alema, per intenderci) ; il secondo pronto ad andare verso il centrodestra. Per mesi lo scontro è stato tra Marino e il Pd, la formazione piu`forte della maggioranza, con Sel « alla finestra » , tanto c’era il partito democratico a tentare di fermare Marino. Poi alla guida del Pd è arrivato Renzi, leader del «nuovo Pd » che cerca di costruire (aprendo al centro)
il « Partito della Nazione », e sia pure lentamente questo ha cambiato le carte sul tavolo : sia pure lentamente il Pd romano è stato costretto ad allinearsi sulla linea Renzi. A fare opposizione « di sinistra » a Marino il Sel è venuto a quel punto a trovarsi in prima linea. Se ne è resa conto l’Italia intera quando la settimana scorsa i giornali nazionali hanno pubblicato il resoconto della manifestazione organizzaza da tutti i sindacati capitolini contro il sindaco Marino. In prima fila, alla testa del corteo che ha attraversato la città, c’era addirittura il capogruppo di Sel nell’aula Giulio Cesare, Gianluca Peciola. A livello di politica cittadina, una « bomba » che ha fatto passare in secondo piano il numero eseguo di
manifestanti (circa 2.000) a fronte di un numero di dipendenti capitolini che supera le ventimila unità (cui andrebbero poi aggiunti i dipendenti dell’Atac e dell’Ama). Bomba il cui effetto è stato amplificato dalla reazione del vicesindaco Nieri, che ha definito la manifestazione « una buffonata», dichiarazione alla quale Peciola ha replicato con un categorico: « Il nostro posto era lì». Sottolineato dall’affermazione, fatta in precedenza in piazza, che se la giunta ha fatto cose buone (le unioni civili, la sfida a Cerioni sulla spazzatura) e da una forte autocritica, perché «la nostra maggioranza – ha affermato – pecca di capacità di incidere su temi cruciali come la casa, i dipendenti pubblici, l’accoglienza». Nieri ha contro-
replicato chiedendo a Vendola di chiarire «qual è la linea di Sel a Roma », « ditemelo – ha precisato – perchè io non mi voglio fare strumentalizzare. Se dobbiamo fare opposizione esco dalla giunta e passo in minoranza». Non è soltanto Nieri a chiedere (a Vendola) quale è la linea del partito. Anche le altre componenti della maggioranza capitolina vorrebbero saperlo, come si evince da documenti firmati dai responsabili romani del Pd, della Lista civica Marino e dal Centro Democratico. Per il momento se ne discute, e ci si scontra, senza mostrarlo all’esterno ; ma è evidente che le cose cambieranno appena saranno piu ‘ chiari i progetti di Renzi. Carlo Rebecchi
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a Rocca di Papa 25, 20 a Lanuvio e Lariano, 13 a Castel Gandolfo, 18 a Monte Compatri e 3 a Nemi. I sindaci della zona si consultano; pronti a scrivere una lettera in cui spiegare il perché dei loro ‘no’, con capofila il monticiano Marco De Carolis. Altri tacciano. Altri ancora sono sul piede di guerra, ma non manca chi è disposto a sacrificare parte del consenso elettorale per rispondere alla chiamata della solidarietà. Genzano, sotto la spinta di Rifondazione Comunista, ha risposto alla manifestazione di Forza Nuova. Con il sindaco Flavio Gabbarini che chiarisce: “Nessuna ondata ma poche decine di persone, come predisposto, in un quadro di condivisione dell'emergenza dei flussi migratori”. Il luogo adatto sarebbe, per il primo cittadino, l’hotel Primus. A Rocca di Papa, il sindaco Pasquale Boccia ha risposto al prefetto rendendosi disponibile a ospitarli. Conditio sine qua non: “A patto che si tratti di minori non accompagnati, essendo presenti sul territorio adeguate case famiglia. Per gli altri non ci sono strutture adeguate”. Situazione da guerriglia urbana a Marino. La città, che ha la sua guida Fabio Silvagni ai domiciliari per una questione di appalti e sponsor, si è vista
PRIMO PIANO
arrivare 80 tra donne e uomini. “senza alcun preavviso”. Il Comune chiede a Gabrielli di bloccare l’iter. Facendo leva su questioni tecnico-burocratiche.
La polemica non si è fatta attendere e sulla questione interviene anche l’ex sindaco Adriano Palozzi. Il consigliere regionale sottolinea come l’am-
ministrazione sia stata “informata solo all’ultimo preavviso e senza preavviso”. “Le palazzine individuate, inoltre, sono già abitate da alcune famiglie ita-
liane che, dopo aver acquistato casa e aperto un mutuo, rischiano di ritrovarsi a vivere in un centro di accoglienza contro la loro volontà”, continua l’esponente di Forza Italia. E la tensione sale. Nei giorni scorsi sono andati a fuoco gli appartamenti che avrebbero dovuto ospitare i migranti. Distrutti i mobili e infranti i vetri delle finestre. La paura dei residenti è che in quei 40 metri quadri, in cui andrebbero a vivere anche 9 persone, si possano nascondere i cosiddetti foreign fighters: i terroristi dello Stato Islamico pronti a colpire l’Occidente, nella loro pseudo guerra di religione. Allora la proposta alternativa: la soluzione potrebbe essere un ostello comunale chiuso da mesi, dopo il fallimento della società che lo aveva in gestione. Ma i i Castelli si preparano alla mobilitazione.
SEGNALATO AI SERVIZI COMPETENTI E ALL'ASSESSORE DANESE DA 27 GIORNI
Nessuna risposta per il barbone di Piazza Morelli
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apa Francesco li nutre, consente loro di lavarsi, li ospita. Il Comune di Roma è distratto da altro, aveva appaltato il sociale a partner quanto meno discutibili, oggi lascia il campo libero a S.Egidio e alle associazioni di volontari. Esiste un servizio specifico, a dire il vero, e svolge una discreta attività con qualche risultato. Ma nella media rappresenta un’arma spuntata. Abbiamo provato ad “adottare” un barbone in difficoltà, abbiamo mandato ripetute segnalazioni, poi ci siamo rivolti direttamente all’assessore competente, alla Danese. Abbiamo utilizzato la mail istituzionale, non la legge nessuno? Abbiamo tentato vie traverse e tortuose. Niente. Ma non ci arrendiamo. Pubblicheremo questa foto finchè non vedremo muoversi qualcosa da parte del Campidoglio. Sperando che non sia troppo tardi.
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Roma non può morire di traffico L
e biciclette? Ma si è mai pensato ai sette colli, ai saliscendi che condizionano mezza Roma, alla popolazione anziana che rappresenta una fetta più che determinante della popolazione per le scelte di viabilità da parte della Amministrazione? Gli anziani vanno in bicicletta? Par di impazzire sentendo parlare di traffico sindaco e assessori. Si chiudono i Fori per preservare l’area monumentale, per regalarla ai turisti: e si manda a pezzi un quadrante di Roma, si aumentano le tariffe della sosta, si tolgono i parcheggi gratuiti. Senza pensare a quelle decine di migliaia di lavoratori nel mondo del commercio, della ristorazione, del turismo, che vengono dalla periferia, dalla provincia e che tornano a casa ad orari impossibili e
senza mezzi pubblici disponibili: dove come e quanto devono pagare per parcheggiare? Dicevamo di una segnaletica fuori dal tempo e dallo spazio: possibile che nel tappo-imbuto di via Cipro ( è nella top-ten delle strade impossibili di Roma) si registrino nove stop al traffico (semafori, pedonali, strisce) nel giro di seicento metri? Anche un bambino sarebbe capace di snellire il traffico in quella strada. Gli amministratori no. Come cornice di questo discorso c’è infine il servizio pubblico, sotterraneo e di superfice. Ed è da qui che prende le mosse il Censis (che di tutto quello che abbiamo detto non fa cenno): «Una mobilità densa e vischiosa. Il tallone d'Achille di Roma è il traffico. I problemi quotidiani della mobilità urbana penaliz-
zano non solo la vita dei residenti, ma sono valutati sempre più criticamente da tutte le categorie di visitatori. Roma è l'unica capitale europea in cui il servizio di trasporto pubblico non rappresenta la spina dorsale della mobilità cittadina. Basti considerare che nell'ora di punta della mattina assorbe appena il 28% della domanda di mobilità. La maggioranza dei romani (il 58%) ritiene che il principale fattore che manca alla capitale per essere una città moderna è proprio un efficiente sistema di trasporto pubblico, questione anteposta persino alla vivacità economica e occupazionale (segnalata dal 45% dei cittadini) . Adesso che lo sappiamo ci sentiamo molto meglio, e il traffico sembra addirittura più snello. Aggiunge poi il Censis: «Aa Roma la concen-
trazione dei mezzi privati è impressionante. All'enorme parco circolante (2,5 milioni di veicoli, di cui 1,9 di automobili) corrisponde un tasso di motorizzazione elevatissimo (856 veicoli ogni 1.000 abitanti), che non ha eguali tra le grandi capitali europee (a Parigi è pari a 415 veicoli ogni 1.000 abitanti, a Londra scende a 398). Di conseguenza, il tempo medio di spostamento di chi viaggia in auto a Roma nelle ore di punta del mattino si attesta sui 45 minuti a causa della congestione del sistema viario». Tanto di cappello. Ma con le statistiche non si risolvono i problemi. Qualcuno ha mai interrogato sul serio gli automobilisti, i tassisti, i guidatori degli autobus? Giulio Terzi
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CRONACHE
SCENARI VERSO IL GIUBILEO
I
Ignazio sotto scacco A giugno giochi chiusi
l bando per rimpolpare la flotta di autobus di Roma uscirà a ore, probabilmente in Gazzetta ufficiale già a giugno. Quello che è dato sapere è che l'Atac intende potenziare il servizio pubblico della Capitale con 700 nuovi bus in vista del Giubileo che comincerà a dicembre. Sarebbe un'ottima notizia se non fosse che solo qualche mese fa - sull'altare dei costi da tagliare e della presunta razionalizzazione del servizio pubblico - proprio il Campidoglio abbia provveduto a segare il 20% delle corse. Delle due l'una: o erano troppe allora le corse (e allora aveva ragione Marino a "razionalizzare"), oppure i 700 autobus tardivamente ordinati sono un escamotage politico per evitare che da dicembre, con i pellegrini appiedati, si possa dire: cosa sta facendo il Comune? Il problema è che Roma - e questa volta non è certo colpa di Marino - è cronicamente in ritardo con le infrastrutture per portare la Città Eterna nel 21esimo secolo. Abbiamo meno di un terzo delle reti metropolitane rispetto alle altre grande capitali europei. Abbiamo troppe macchine per abitanti, abbiamo una flotta di mezzi pubblici tra le più vecchie del mondo. Eppure ci permettiamo di perdere mesi in discussioni su come e cosa fare. Non è credibile avere la verità in tasca. Però almeno avere un barlume di linea guida. Di progettualità. Che non può essere solamente perdere oltre 18 mesi della parziale pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali. Il governo ha ribadito che non concederà
munque - salvo incomputabili incidenti di percorso Renzi sarà il presidente del Consiglio che si intesterà il Giubileo straordinario della Misericordia. Marino verrà lasciato in terza fila con la sua bella fascia tricolore di rappresentanza a fare da contorno alle cerimonie ufficiali. E poi se almeno avesse il supporto dei romani - e avesse amministrato bene la città negli ultimi 2 anni avrebbe potuto battere i pugni sul tavolo e reclamare la gestione dell'evento. Purtroppo i romani sanno bene come è andata: dopo la gestione Alemanno Marino avrebbe dovuto rappresentare la svolta. Invece è saltato fuori che la maggiore novità sono le biciclette con cui si sposta il sindaco in una città di Sette colli. Opportunità e buon senso avrebbero suggerito di adottare magari dei mezzi ecologici (ibridi, elettrici), più funzionali. Magari spuntare come in Germania, Norvegia, Francia, Spagna, degli sgravi fiscali fenomenali per i romani che avessero optato per un mezzo di ultima generazione. Invece no. Ora, passata la tornata regionale, il governo assumerà pubblicamente la decisione di affidare la gestione dell'evento religioso ad un uomo di provata fede e dimostrata esperienza. Probabilmente l'attuale prefetto o il predecessore. A Marino non resteranno che le briciole. Se proprio gli andrà bene Marino potrà avere la medaglietta di commissario (ma ben affiancato da due vice operativi). Forse, a volte, bisognerebbe avere la capacità di fare un passetto indietro. Forse...
Il commissariamento è questione di giorni. E dopo aver tagliato il 20% delle corse nel maggio dello scorso anno, ora l'Atac pubblica un bando per prendere (in leasing) ben 700 nuovi mezzi. Solo che neppure una flotta nuova potrà risolvere i ritardi cronici delle infrastrutture. Abbiamo solo un quarto delle metropolitane rispetto agli altri Paesi europei. E si continua a puntare sul trasporto su gomma di Leonardo Giocoli
- nonostante le insistenze - nuovi e ulteriori fondi a Roma per il Giubileo. Né 300, e neppure i 200 milioni auspicati dalla giunta. L'unica partita straordinaria - gestita direttamente dal governo - sarà l'assunzione fuori blocco di 2.500 agenti che serviranno per il 2016 anche a supplire alle croniche carenze d'organico delle forze dell'ordine. La gestione della macchina
organizzativa giubilare - lo ribadiamo non sarà appaltata a Marino e compagnia. Matteo Renzi è troppo scaltro e spregiudicato - ma pure calcolatore - per affidare ad un politico un evento mediatico di portata mondiale. Forse il suo governo traballerà nei prossime mesi, però per la mancanza di alternative politiche concrete è ipotizzabile che possa vivacchiare fino al 2017, o ai primi mesi del 2018. Co-
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CRONACHE
PROVINCIA DI RIETI Castelnuovo di Farfa Commissario straordinario Luisa CORTESI
PROVINCIA DI VITERBO Blera sindaco uscente Francesco CIARLANTI lista civica
PROVINCIA DI FROSINONE Belmonte Castello sindaco uscente Antonio IANNETTA lista civica
Marcetelli sindaco uscente Daniele RAIMONDI lista civica
Bomarzo sindaco uscente Roberto FURANO lista civica
Ceccano Commissario straordinario Emilio Dario SENSI
Montebuono sindaco uscente Dario SANTORI lista civica
Fiuggi sindaco uscente Fabrizio MARTINI lista civica Fontana Liri sindaco uscente Giuseppe PISTILLI lista civica Guarcino sindaco uscente Giuseppe DI VICO lista civica
PROVINCIA DI ROMA Albano Laziale sindaco uscente Nicola MARINI centrosinistra Arcinazzo Romano sindaco uscente Giacomo TROJA lista civica Colleferro Commissario straordinario Alessandra DE NOTARISTEFANI
Patrica Commissario straordinario STEFANIA GALELLA Palombara Sabina sindaco uscente Paolo DELLA ROCCA lista civica
Piedimonte San Germano sindaco uscente Domenico IACOVELLA lista vivica
Roiate sindaco uscente Patrizio BATTISTI lista civica
Pontecorvo Commissario straordinario Ernesto RAIO
Marano Equo sindaco uscente Franco TOZZI lista civica
San Gregorio di Sassola Commissario straordinario Gianni CAPUZZI
Montelanico sindaco uscente Simone TEMOFONTE centrosinistra
Zagarolo sindaco uscente Giovanni PANICCIA centrosinistra
ELECTION DAY
PROVINCIA DI LATINA Fondi Ventotene sindaco uscente sindaco uscente Salvatore DE MEO Giuseppe ASSENSO centrodestra lista civica
Trevi nel Lazio sindaco uscente Pierfilippo SCHINA lista civica
DOMENICA SI VOTA IN 25 COMUNI
Alle urne con rabbia e preoccupazione In campo vecchie glorie (da Moffa a Troja) e giovanissimi aspiranti sindaci con uno sguardo al Campidoglio e alla politica nazionale. La crisi del centro destra e le divisioni all'interno del partito egemone, il Pd. A Ceccano, Fondi, Albano Laziale, Colleferro e Zagarolo si potrà andare al ballottaggio, il 14 giugno
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nche 25 comuni del Lazio sono coinvolti nell’election day del 31 maggio prossimo, su un totale di 378 dell’intera regione. In pratica, si tratta del 6,6% dei comuni laziali che dovranno eleggere sindaco e consiglio comunale. Non in tutti i comuni le modalità di voto saranno le stesse: infatti nei centri con popolazione legale superiore ai 15 mila abitanti è previsto un turno di ballottaggio, il 14 giugno prossimo. Data unica, senza ballottaggio per i comuni con meno di 15 mila abitanti, che in questo caso rappresentano la maggioranza, ben 20 sul totale dei 25 che andranno al voto. In campo vecchie glorie (da Moffa a Colleferro a Troja ad Arcinazzo) e giovanissimi aspiranti sindaci. E' un test di notevole interesse politico soprattutto nell'area dei Castelli. Con uno sguardo all'evoluzione della situazione politica in Campidoglio (ora c'è anche l'area metropolitana) e alla politica nazionale. Un test sulla crisi del centro destra e sugli effetti delle divisioni all'interno del partito egenome, il Pd Ma vediamo, provincia per provincia, quali sono i co-
muni che domenica prossima andranno alle urne. Sono 9 in provincia di Frosinone: Belmonte Castello (778 abitanti), Ceccano (23.098), Fiuggi (9.645), Fontana Liri (2.993), Guarcino (1.658), Patrica (3.084), Piedimonte San Germano (6.036), Pontecorvo (13.223) e Trevi nel Lazio (1.853). Sono soltanto due i comuni chiamati al voto in provincia di Latina: si tratta di Fondi (37.180) e di Ventotene (691). E ugualmente due sono i comuni che voteranno in provincia di Viterbo: Blera (3.356) e Bomarzo (1.814). In provincia di Rieti si vota invece in tre centri: Castelnuovo di Farfa (1.047), Marcetelli (97) e Montebuono (917). E poi la provincia di Roma, che come quella di Latina eleggerà il maggior numero di sindaci e consigli comunali con i suoi nove centri chiamati alle urne. Si tratta di Albano Laziale (38.433), Arcinazzo Romano (1.394), Colleferro (21.574), Marano Equo (786), Montelanico (2.152), Palombara Sabina (12.167), Roiate (749), San Gregorio da Sassola (1.553) e Zagarolo (16.922). Nei cinque comuni con un numero di abitanti superiore
a 15 mila (Ceccano, Fondi, Albano Laziale, Colleferro e Zagarolo) il turno di ballottaggio, nel caso nessuno degli aspiranti sindaci raggiunga il 50% più uno dei voti, è previsto per domenica 14 giugno. In questo caso, vincerà chi avrà ottenuto il maggior numero dei voti. Gli elettori si troveranno dinanzi una scheda di colore azzurro con sopra stampati i nomi dei candidati a sindaco e a fianco i simboli delle liste che lo appoggiano. I modi in cui si può votare sono tre. È possibile tracciare un segno solo sul nome del candidato, e in questo modo si dà la preferenza a lui, ma non alla lista o alle liste che lo sostengono. È possibile tracciare un segno solo sul simbolo di una lista, e in questo caso si dà la preferenza ad essa e anche al candidato sindaco collegato. È possibile tracciare un segno sul simbolo di una lista e sul nome di un candidato, anche non collegati fra loro; in questo caso si tratta del voto disgiunto. Va ricordato inoltre che è possibile indicare una preferenza per 1 o 2 consiglieri, purché questi siano di sesso differente (maschio e femmina). Per vincere bisognerà ottenere il 50%+1 dei voti
e nel caso questo non si verifichi, toccherà andare al ballottaggio fra i due candidati che avranno ottenuto il maggior numero di voti. Nei venti comuni del Lazio con meno di 15 mila abitanti gli elettori riceveranno una scheda di colore azzurro, sulla quale sono stampati i nomi dei candidati sindaci con accanto i contrassegni delle liste che li sostengono. Non è previsto il voto disgiunto, per cui se si esprime la preferenza ad un sindaco, automaticamente si vota la lista che lo appoggia. Sono possibili le preferenze per i consiglieri comunali, ma c'è da fare una ulteriore distinzione per i comuni minori (popolazione sotto i 5.000 abitanti). Per i comuni con meno di 15.000 abitanti si possono esprimere due preferenze, purché siano di genere differente, mentre per quelli inferiori a 5.000 abitanti si può esprimere una sola preferenza. Per vincere bisogna ottenere il maggior numero di voti, anche soltanto uno in più. Il ballottaggio è previsto solo nel caso in cui ci sia parità assoluta e nel caso dovesse capitare un ulteriore pareggio, diventerà sindaco il candidato più anziano fra i due.
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CRONACHE
PRIMO PIANO REALIZZATO SOTTO IL GALOPPATOIO È ORA TERRA DI NESSUNO
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Il parcheggio di Villa Borghese tra promesse tradite e degrado
quallore, abbandono e incuria: ecco il parcheggio del Galoppatoio di Villa Borghese, uno dei parchi storici di Roma, immerso nel centro della capitale e potenziale vetrina per i turisti. Che però, insieme ai romani, si ritrovano a contemplare la terra desolata, l’ombra di quella che fu la “dolce vita romana”. Da anni quel parcheggio ospita rifiuti e macchine di dubbia provenienza; vano ogni tentativo di bonifica, passato anche attraverso un progetto fallimentare di project financing. Eppure, sarebbe manna dal cielo per chi è costretto ad usare l’auto per spostarsi e arrivare in centro, per chi quotidianamente è alle prese con mezzi pubblici sempre meno efficienti. Sarebbe una risorsa preziosa nella visione che il sindaco Ignazio Marino ha di una Roma e di un centro storico progressivamente svuotato da auto e motocicli. Inutile cercare colpevoli, quel degrado si accompagna di pari passo con un rimpallo di responsabilità interminabile. E tanti esercizi commerciali, che lì avevano scelto di aprire la loro sede, sono costretti a chiudere i battenti. Ma è tutta l’area intorno che avrebbe bisogno di un restyling radicale, a cominciare dal sottopassaggio che collega via Veneto a piazza di Spagna. Dopo un lunghissimo periodo di pessima o assente ge-
uno sguardo. Ma di lavori, nemmeno l’ombra. Eppure la società che gestisce il parcheggio, la Saba Italia, si era impegnata a metterli in cantiere incassando la disponibilità del Comune di Roma a rinunciare a svariati milioni di euro di introiti, a patto che le opere necessarie venissero effettuate. Quel parcheggio, secondo il progetto, era destinato a trasformarsi nel nuovo hub della mobilità capitolina: nome assai pomposo per una struttura che, stando al progetto della Saba Italia, doveva contenere circa 2 mila posti auto, stalli per moto, pullman turistici e bus elettrici, oltre a circa 350 box privati, gallerie pedonali e altri servizi. Approvato in conferenza di servizi, il progetto dove a essere a costo zero per l’amministrazione capitolina, che avrebbe rinunciato agli introiti a favore della Saba, che dal canto suo si impegnava ad investire circa 140 milioni di euro nei lavori, con inizio previsto nel giugno 2013 e completamento entro 36 mesi. A distanza di anni, i romani stanno ancora aspettando che quei lavori comincino. Mentre la società che gestisce l’impianto continua ad intascare cifre faraoniche da chi lascia lì la propria auto, senza far nulla. Inutile chiederne conto a qualcuno. Né all’allora sindaco Alemanno, men che mai al successore Ignazio Marino e al suo assessore al traffico e alla mobilità Improta. E il parcheggio del galoppatoio di Villa Borghese, con annessi e connessi, continua ad essere terra di nessuno.
Doveva diventare il nuovo hub della mobilità capitolina. Ma i lavori, completamente a carico della società che gestisce la struttura e in programma da giugno 2013, non sono mai cominciati. Sulla carta duemila posti auto, stalli per moto, bus turistici ed elettrici e gallerie pedonali per un costo di 140 milioni. Nulla è stato fatto
stione, percorrere il tunnel significa fare lo slalom tra porzioni di pavimento di-
velto, pareti sudice, scale mobili e tappeti troppo spesso fermi, con quella barriera del gradino d’ingresso da via del Bottino, il senso di insicurezza per chi percorre i lunghi corridoi, l’illuminazione monotona e inadeguata con i cavi elettrici a vista e le vetrine disadorne dove nessuno posa più
Marsiglia batte Roma 4 a 0 soldi (spesi bene) dell'Unione Europea. Il mio rientro a Roma per certi versi è stato traumatico. Sporcizia dappertutto, molti angoli della città al buio, maleodoranti e insicuri. Mendicanti dappertutto, insistenti e sporchi. Intolleranza verso gli immigrati che percepisci a pelle, soprattutto se sali su un autobus o prendi la metro. Ma è soprattutto l'insicurezza che mi colpisce. E non solo per quello che leggo sui giornali. Nella zona dove abito, al Tiburtino, incontro continuamente ubriachi e drogati. Anche camminare per strada, la sera, non è più un piacere, ma piuttosto un incubo. Amministratori romani, per favore, fate qualcosa! E magari andate a Marsiglia a copiare qualche buona idea.
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er un paio d'anni sono stato residente a Marsiglia per lavoro e da poco sono tornato a Roma. Che delusione! Mi dispiace dirlo, ma Marsiglia batte Roma 4-0 in pulizia, efficienza, trasporti e buon vivere. In questi due anni la seconda città francese si è fatta bella, pulita, ordinata. Più accogliente, ottimista e vivace dal punto di vista culturale. Essere stata scelta nel 2003 come capitale europea della cultura le ha fatto molto bene. La zona dei Docks, giù al porto nuovo, dove arrivano e partono decine di traghetti e navi da crociera, è stata bonificata ed ospita oggi negozi e locali alla moda, caffè, bistrot. Il porto vecchio continua a essere il cuore pulsante della città: vivace, animato, sicuro. Due nuovis-
sime linee di tram attraversano il centro cittadino assicurando un trasporto veloce e silenzioso. E in questa città cosmopolita bianchi e neri, cristiani e musulmani, francesi e arabi sono molto ben integrati. Il servizio di nettezza urbana è efficiente e ordinato, con sistemi di raccolta semiautomatica - almeno in alcune zone - incentrati su grandi serbatoi interrati, un sistema usato anche a Santander in Spagna e finanziato con
Giulio B. - Roma Invitiamo i cittadini di Roma e del Lazio a denunciare le cose che non vanno con foto ed email a questo indirizzo: noncisto@corrierediroma-news.it
anità S
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Lazio
del
NUMERO 22 ANNO I VENERDÌ 29 MAGGIO 2015
IL PUNTO
IN PRIMO PIANO
Cosa nasconde il braccio di ferro Gruppo S.Raffaele-Regione
La sanità dei Castelli ostaggio della politica a pagina 9
a pagina 8
È il collasso della sanità accreditata?
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iamo ormai alla farsa finale, è il collasso della sanità accreditata? La crisi riguarda grandi e piccoli, non si salva nessuno. Non è solo un problema del Gruppo San Raffaele o della piccola Villa Betania, del Gruppo Garofalo, dell’Ini o di altre realtà minori. Il sistema non regge più e la Cabina di Regia decide chi salvare e chi mandare a fondo. Il San Raffaele, leggi Tosinvest, è una corazzata, conta ben tredici strutture nel Lazio, compreso anche IRCCS San Raffaele della Pisana (140 ricercatori), l’annuncio della chiusura e dei licenziamenti viene dopo uno scontro avvenuto al tavolo tecnico svoltosi negli uffici regionali. Dunque sospensione di tutte le attività sanitarie erogate, licenziamento di tremila dipendenti impegnati nell’assistenza a pazienti anziani e fragili e a bambini con gravi disabilità intellettive. La
proprietà denuncia l’atteggiamento dilatorio e sprezzante (molti altri imprenditori possono sottoscrivere) della cabina di regia della Regione Lazio, guidata dall’inaffondabile ex consigliere regionale Alessio D’Amato, che con i suoi “no” praticamente impone la chiusura delle strutture San Raffaele che vantano nei confronti della Regione crediti pesanti e attualmente ricoverano quasi cinquemila pazienti. Bisogna ricordare che l’allora Commissario ad Acta per la Sanità, Filippo Palumbo, nel lontano febbraio del 2013 si era impegnato al pagamento delle prestazioni sanitarie erogate dal San Raffaele di Cassino, una delle tredici strutture colpite oggi da Nicola Zingaretti, che in quest’ultimo periodo corre ad inaugurare fantomatiche “Case della salute” che non hanno alle spalle nessuna organizzazione sanitaria. Ma le stesse promesse il governatore le ha
Alessio D’Amato
fatte ad altri e non le ha mantenute Ci piacerebbe sapere dove saranno ricoverati ed assistiti tutti coloro i quali si sono rivolti e/o si rivolgono alle strutture accreditate del San Raffaele del Lazio. Mentre parliamo di grossi numeri non vogliamo e non possiamo dimenticare i cento cinquanta lavoratori della Casa di Cura Villa Betania, struttura funzionante per il Servizio Sanitario Regionale con la convenzione ex Pio Istituto. I Sindacati di Villa Betania denunciano la irresponsabilità della ASL RME, quella che si deve unificare, secondo la zarina Flori De Grassi, con la ASL RMA. Dove finiranno i cento cinquanta lavoratori a rischio licenziamento? Andranno ad allargare la schiera dei licen ziati: tutti insieme a spasso, sotto le finestre di casa Zingaretti.. Il Corvo
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Sanità Lazio
CRONACHE
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IL PUNTO COSA NASCONDE IL BRACCIO DI FERRO GRUPPO S.RAFFAELE-REGIONE
Non si può giocare sempre sulla pelle di pazienti e lavoratori È un problema di metodo e di sostanza, in mezzo ci sono cinquemila pazienti che certo tremano di fronte all’incognita del futuro e tremila dipendenti. Migliaia di famiglie vivono ore di angoscia senza poter fare nulla e senza avere alcuna responsabilità. Ostaggi della politica, di un braccio di ferro infinito che passa sulle loro teste e che li vede comunque vittime, danni collaterali. Se l’imprenditore ha torto deve essere chiaro a tutti e trasparente. Ma l’Amministrazione pubblica ha delle responsabilità precise. Deve fare delle scelte e deve spiegarle pubblicamente di Giulio Terzi
È
un problema di metodo e di sostanza, visto che in ogni caso in mezzo ci sono cinquemila pazienti che certo tremano di fronte all’incognita del futuro e tremila dipendenti che si vedono arrivare le lettere di licenziamento, vere o fasulle che siano. Diciamo che a spanne 6-7mila famiglie vivono ore di angoscia senza poter fare nulla e senza avere alcuna responsabilità. Ostaggi della politica, ostaggi di un braccio di ferro infinito che passa sulle loro teste e che li vede comunque vittime., danni collaterali. E’ immorale che ciò accada ed è immorale che una amministrazione pubblica non sappia trovare una soluzione, quale che sia. Stiamo parlando del confronto tra il Gruppo S.Raffaele (leggi Tosinvest) e la Regione. Ma il discorso si può estendere a decine di altri contenziosi di questo tipo irrisolti, nel panorama della sanità regionale. Il potere politico-amministrativo tiene per il collo imprenditori grandi e piccoli, migliaia di lavoratori e di malati. Senza pietà. Dove sia il torto e dove la ragione arrivati ad un certo punto non ha importanza. Non si deve arrivare ad un punto limite, al ricatto incrociato. La nota del Gruppo S. Raffaele è senza via di scampo, chiudiamo perché la Regione ci costringe a farlo, le lettere di licenziamento sono già partite, prima si pensava che il confronto musco-
lare fosse solo su alcune situazioni circoscritte, oggi si scopre che la rottura è su tutti i fronti. Sono grandi numeri ma nessuno si sconvolge, basso profilo sui giornali, tacciono i politici, la Regione non si affretta nemmeno a spiegare, a chiarire. E’ questo che convince poco? Quando si vuole alzare un polverone i media sanno suonare la grancassa e le campane. In questo caso non funziona: La solita partita di poker truccata dalla Regione e dalla Tosinvest? Può anche essere , troppe volte sono partite le lettere di licenziamento,
troppe volte dipendenti hanno bloccato la Cristoforo Colombo. Ma si è arrivati ancora una volta al limite della sopportazione e non è umanamente accettabile che dipendenti e malati siano usati come merce di scambio da una parte e dall’altra. L’imprenditore fa un mestiere, deve essere rispettato a meno che non vi siano obiettive, gravissime e certificate ragioni per metterlo fuori gioco: nel qual caso tuttavia la Regione deve farsi carico di tutto, a partire dai pazienti, parliamo di sanità, di salute, di malattie, non di automobili
BUONE NOTIZIE, MA SOSPETTE, VISITA E ANNUNCIO A UNA SETTIMANA DALLE ELEZIONI COMUNALI
Zingaretti porta 30 posti in più a Colleferro
“A
bbiamo ripreso a investire, ad assumere più gente, ci hanno autorizzato la prima tranche di stabilizzazione dei primi 600 precari della sanità regionale”, ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in visita all’ospedale di Colleferro. Buone notizie per tutti e un regalo per quella struttura e per il candidato del centro sinistra. Domenica si vota per le comunali, e il governatore annuncia tempestivamente anche il potenziamento dell’ospedale di Colleferro con due reparti di terapia intensiva (con quattro posti letto in più) e oculistica, dove sarà possibile effettuare prestazioni di iniezione intravitreale, rimozione del cristallino impiantato e inserzione secondaria di protesi di cristallino intraoculare. “Colleferro risorgerà sia perché ora possiamo spendere ma anche perché l’ospedale è stato inserito nelle reti di cura territoriali. Ci saranno 30 posti letto
in più, e l’ospedale è stato inserito nella rete ictus regionale grazie anche alla telemedicina, in collegamento con il ‘Gemelli’. Entro poche settimane apriremo poi gli altri quattro piani”. Quanto al reparto Maternità “a ottobre ci saranno le verifiche degli atti aziendali, ma su Maternità e Chirurgia toracica ci sono delle leggi
dello stato, sostenute da prove scientifiche: operarsi e fare nascere bambini in reparti dove è troppo basso il numero di interventi è pericoloso. Non c’è da parte mia intenzione di destrutturare, ma non terrò aperti reparti dove si entra per curarsi e si rischia di morire. Questo è un principio etico che non vale una preferenza elettorale. Penso sia giusto che ai cittadini di Colleferro venga fatto un discorso di verità. Questa- ha concluso Zingaretti- è la prima delle visite per aprire e non per chiudere”. Gli interventi hanno avuto un costo complessivo di 750mila euro. Il candidato sindaco del centro destra è una vecchia conoscenza della politica, Silvano Moffa, già sindaco di Colleferro, già presidente della Provincia, già sottosegretario, etc. Ma non in grado di difendere l'ospedale e di mettere sul tavolo trenta posti letto.
o generi alimentari. L ’Ente pubblico deve garantire un servizio e assicurare il benessere a tutti, pazienti, lavoratori, imprenditori. Che pagano le tasse e devono essere messi in condizioni di operare. Oggi questa parte datoriale, il Gruppo San Raffaele, annuncia la sua resa e lo fa indicando con nomi e cognomi i suoi interlocutori. È la decisione «causata – scrive l’azienda in una nota – anche dall’atteggiamento dilatorio e sprezzante assunto in occasione dell’ultimo di una lunga serie di incontri, dalla Cabina di Regia della Regione Lazio (nella persona del Dott. Alessio D’amato) nonché dall’Avvocatura Regionale (nella persona del coordinatore Avv. Nicola Sabato)». «Ci siamo difatti nuovamente imbattuti nell’incomprensibile posizione della Regione – aggiunge la nota – che, pur pretendendo dalle nostre Case di Cura di continuare nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, si ostina da un lato a non voler liquidare tali prestazioni e dall’altro a non rilasciare nemmeno i titoli dovuti, ormai da quasi quattro anni, in conseguenza dell’emanazione del DCA n. 62/2011 di riorganizzazione dell’offerta sanitaria delle nostre strutture, provvedimento che ad oggi scandalosamente non trova ancora piena esecuzione». Lo scontro può risolversi in qualunque momento con una tregua o un no contest. Il problema si riproporrebbe più avanti. Qualcuno risponda e spieghi punto per punto ciò che sta.
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GRUPPO SAN RAFFAELE ANNUNCIA: REGIONE E ASL INADEMPIENTI, SCENARI ILQUESTA VOLTA CHIUDIAMO DAVVERO
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a un lato gli annunci, dall’altro i fatti. Da una parte il governatore Zingaretti che elenca i successi della sanità laziale, dall’altra i tagli che la Pisana abbatte sul settore. Stavolta la tegola cade sul gruppo San Raffaele: stipendi a rischio per 3mila dipendenti, assistenza in bilico per 5mila pazienti. La notizia diventa ufficiale dopo l’ennesimo tavolo con gli uffici regionali. Che non hanno alcuna intenzione di liquidare le prestazioni della società. Quattro anni dopo la riorganizzazione dell’offerta, infatti, nessun assegno staccato. All’appello mancano circa 90 milioni di euro, 48 mesi di ritardi per saldare le fatture portano alla chiusura forza per 13 ospedali. A pagare il conto “bambini con disabilità intellettive, pazienti post comatosi, malati terminali”, scrive in una nota l’azienda. La decisione, drammatica, è presa: le lettere di licenziamento sono partite lo scorso 22 maggio. Una scelta che rischia di portare al collasso il sistema sanitario, già minato dai debiti accumulati negli anni e dal piano di rientro lacrime e sangue. “A fronte di questo – si legge nella nota del San Raffaele – stona l’ottimismo del presidente della Regione, che neanche una manciata di mesi fa aveva annunciato l’uscita dal tunnel che, invece, sembra non vedere proprio la luce”. In effetti, basta concentrarsi sulla situazione dei Castelli Romani. Solo un anno fa la conferenza dei sindaci della Asl RmH aveva ap-
La sanità dei Castelli ostaggio della politica L'annuncio della chiusura delle strutture del gruppo S.Raffaele (a Montecompatri lavorano 400 dipendenti) va ad aggravare sul territorio una situazione già complicata. Ariccia, Frascati, Marino al centro di uno scontro senza esclusione di colpi. Accordi tra i boss della destra e della sinistra? Ma per Zingaretti va tutto bene di Giovanni Santoro
Il San Raffaele di Montecompatri provato l'atto aziendale di riorganizzazione della rete ospedaliera. Tre le strutture che segnano un cambio di rotta: lo Spolverini di Ariccia, il San Giuseppe di Marino
e il San Sebastiano di Frascati. Gli 8 milioni spesi per il primo non servono più, si concentrerà tutto a Marino. Per la gioia del sindaco Fabio Silvagni (oggi ai domiciliari
per un’inchiesta di sponsor e appalti), che aveva visto nel 2013 il nome del San Giuseppe tra i 175 a rischio chiusura. Soddisfatto anche il suo collega di Frascati,
Alessandro Spalletta, perché la struttura conserva i reparti di chirurgia e di ortopedia. Ma perde l’oncologia. Una scelta che divide. Spaccato, infatti, il Pd frascatano, mentre l’opposizione non ha perso tempo e ha raccolto circa 4mila firme per evitare il trasloco forzato. Con il consigliere forzista Mirco Fiasco che accusa di accordi politici il senatore Bruno Astorre, ras dei democrat sui Castelli, e l’esponente alla Pisana Adriano Palozzi, ex guida proprio a Marino. Insomma, volano gli stracci da una parte e dall’altra. Sulle spalle dei cittadini. Che non solo rischiano di perdere un polo oncologico, ma vedono l’unico centro dialisi ad Albano. Uno solo su un territorio di oltre 600mila abitanti. Tutto questo mentre su quel quadrante si abbatte la grana San Raffaele. Il gruppo ha la sua sede a Monte Compatri e dà lavoro a circa 400 persone. Proprio l’amministrazione monticiana, guidata da Marco De Carolis, aveva dato il suo supporto alla raccolta firme, per evitare il trasferimento di oncologia. Generando un duro scontro con la minoranza Pd, che accusa il sindaco di scelta politica. Mentre De Carolis fa appello al diritto alla salute e all’assistenza sanitaria, sancita dalla Costituzione. Neanche il tempo della polemica politica, che adesso a rischio sono i lavoratori compatresi. Eppure per il governatore Zingaretti va tutto bene.
SANITA&RICERCA STUDIO CONGIUNTO FONDAZIONE S.LUCIA- UNIVERSITÀ DEGLI STUDI FORO ITALICO
Minibasket in carrozzina, una metodologia valuta i progressi nella coordinazione del movimento di Marco De Leo
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vantaggi di praticare sport e attività fisica per le persone con disabilità sono generalmente riconosciuti e riguardano lo stato di salute generale, la salute psico-sociale, la capacità funzionale e la qualità della vita. In particolare questo è valido per i giovani che, attraverso la pratica sportiva, possono non solo curare il proprio stato di salute (contrastando gli effetti deleteri della sedentarietà) ma possono positivamente reinterpretare il loro ruolo a seguito di un infortunio invalidante e riguadagnare l'autostima e l'integrazione sociale. La partecipazione in attività sportive per i giovani con disabilità è notevolmente aumentata negli ultimi anni e il basket in carrozzina è uno degli sport più diffusi, tra quelli praticati in carrozzina. La letteratura scientifica è ricca di lavori anche relativi al basket in carrozzina, inerenti molteplici aspetti della disciplina sportiva: dalla fisiologia alla biomeccanica. Tuttavia la quasi totalità dei lavori ha trascurato la fascia di età più giovane dei praticanti basket su sedia a ruote. Pertanto lo studio condotto da ricercatori della Fondazione Santa Lucia Laboratorio ARASHlab (Applied Research on Amputees and
Human performanceS Laboratory) diretti dal Dottor Marco Traballesi ed i ricercatori del Centro Interuniversitario di Bioingegneria del Sistema Muscolo-scheletrico Umano, Dipartimento di Scienze Motorie Umane e della Salute, Università degli Studi “ Foro Italico, diretti dal Professor Aurelio Cappozzo, hanno portato alla pubblicazione
su una rivista di interesse internazionale BioMed Research International dell’articolo “Wheelchair Propulsion Biomechanics in Junior Basketball Players: A Method for the Evaluation of the Efficacy of a Specific Training Program” Bergamini Elena, Morelli Francesca, Marchetti Flavia, Vannozzi Giuseppe, Polidori Lorenzo, Paradisi Francesco, Traballesi Marco, Cappozzo Aurelio, and Anna Sofia Delussu; questo articolo colma un vuoto esistente nel campo del basket in carrozzina. Nel lavoro, che ha impegnato tutti i partecipanti per circa 3 anni, è stata sviluppata una metodologia per la valutazione biomeccanica della propulsione delle sedia a rotelle ed è stato ottenuto un elenco di indici biomeccanici associati ai risultati di una prova di sprint di 20 metri mediante l'utilizzo di
sensori inerziali applicati ai polsi ed alla sedia a ruote degli atleti. Questi indici hanno dimostrato di correlare con l'esecuzione della prova e di fornire informazioni quantitative sul modo in cui gli atleti eseguono il test di 20 metri sprint. Gli indici biomeccanici sono stati usati per definire un programma di allenamento specifico, mirato particolarmente a migliorare la forza e la coordinazione. La metodologia biomeccanica proposta è stata poi utilizzata per valutare l’efficacia del programma di allenamento (specifico) dopo tre mesi di somministrazione. Gli indici biomeccanici sono stati in grado di identificare il miglioramento, dopo allenamento, sia della forza che della capacità di coordinazione. Sia il metodo di valutazione biomeccanica che il programma di allenamento sono stati ben tollerati dagli atleti. I risultati dello studio sono stati raggiunti grazie all'interazione efficace all'interno del gruppo di ricerca multidisciplinare (medici, ingegneri, allenatori, preparatore atletico, fisioterapisti) che ha permesso di affrontare e rispondere alle esigenze sia degli allenatori che dei fisioterapisti, attraverso le competenze complementari dell'intero team di ricerca.
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QUI PONTINO COMUNALI SOLO A FONDI E VENTOTENE
Al voto nel feudo storico di Fazzone Quanto vale ancora il centro destra? Nel comune sede del più importante mercato ortofrutticolo del centro sud, oggetto di indagini della magistratura e di polemiche, domenica 31 si misura il "peso" residuo (dopo la caduta di Cusani) del sistema di potere che ha retto fin qui il Lazio meridionale. Sei sfidanti, per tutti l'obiettivo è di arrivare al ballottaggio Un voto di estremo interesse politico, quello di Fondi, il feudo storico di Claudio Fazzone, fino a poche settimane fa plenipotenziario di Berlusconi nel Lazio Meridionale. Il centro destra vacilla, anche se non è ancora in caduta libera, l'ex presidente della Provincia Armando Cusani è fuori gioco, azzerato dalla legge Severino e inseguito dai giudici . Nel comune sede del più importante mercato ortofrutticolo del centro sud, oggetto di indagini della magistratura e di polemiche, domenica 31 si misura il “peso” residuo del sistema di potere che ha retto fin qui il Lazio meridionale.
di Pietro Arnetti
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ra i venticinque comuni del Lazio che il 31 maggio si recheranno alle urne per rinnovare i consigli comunali ed eleggere i nuovi sindaci, due sono quelli del Pontino interessati all’election day. Si tratta di Fondi e di Ventotene. Il primo comune, con i suoi 37.180 abitanti elettori, conoscerà probabilmente il nome del nuovo sindaco soltanto domenica 14 giugno, al termine del ballottaggio, a meno che uno dei candidati non raggiunga, come prescrive la legge, il 50 per cento dei voti più uno. La certezza
In alto tutti i candidati sindaco di Fondi a confronto; sopra: a sinistra Geppino Assenso, sindaco uscente di Ventotene e a destra lo sfidante Gerardo Santomauro sul nome del primo cittadino sulla splendida isola di Ventotene si avrà invece già al termine delle operazioni di voto e di scrutinio del 31 maggio, dal momento che sono soltanto 691 gli elettori del comune. Per quanto riguarda Fondi, sede dell’importante mercato ortofrutticolo, sono cinque gli sfidanti del sindaco uscente, Salvatore De Meo, che tenta il bis della propria esperienza amministrativa. Contro di lui sono scesi in campo Mario Fiorillo, ex dirigente
scolastico sostenuto dal Partito Democratico; Arnaldo Faiola, avvocato e consigliere di opposizione uscente, con la lista “W Fondi”; Gianfranco Antonetti, ex addetto stampa del Comune, con la lista “Fondi ci chiama”; Appio Antonelli, 34 anni, del Movimento 5 Stelle che fa il suo esordio a Fondi; Giovanni Trani, consigliere provinciale sostenuto da due liste, “Nuovo Centrodestra” e “Giovani Per Fondi”. Sono invece sei le liste a sostegno dell’uscente De Meo: “Forza Ita-
lia”, “Noi al Comune”, “Fondi Unita”, “Fondi Azzurra”, “Litorale e Sviluppo Fondano”, “Io Sì”. Nessuna donna si è candidata per amministrare la città. Rispetto alle amministrative di cinque anni fa, sono soltanto 13 le liste presentate, tre in meno dunque. Ma i candidati sindaco, che nella precedente tornata erano stati cinque, quest’anno sono diventati sei. Un record, per la città di Fondi, che potrebbe portare però ad un voto ancor più frammentato e con l’obiettivo comune a tutti i candidati di arrivare almeno al ballottaggio del 14 giugno. Le amministrative del prossimo 31 maggio segneranno inoltre il debutto della doppia preferenza uomo-donna: al momento del voto l’elettore potrà optare per una seconda preferenza, diversa per genere dalla prima opzione, pena l’invalidità della scheda. Nessuna sorpresa invece a Ventotene, piccola splendida isola, che anche quest’anno si è aggiudicata la bandiera blu per il suo mare. Come volevano le previsioni, sono due i candidati a sindaco: il primo cittadino uscente Geppino Assenso, 69 anni, che si ripropone per la terza volta alla testa della lista “Ventotene Insieme“, e lo sfidante Gerardo Santomauro, 45 anni, notaio nativo dell’isola pontina ma da anni residente a Benevento, con la lista “Buona Onda“. Sono in tutto venti gli aspiranti consiglieri comunali. Sarà uno scontro diretto, tra continuità e cambiamento. Chissà chi avrà la meglio. Qualche giorno di pazienza, e il nuovo sindaco di Ventotene avrà un nome.
30-31 MAGGIO/ Il Beach Beer Fest organizzato da Il Birrafondaio sul litorale di Fondi
Birra (artigianale) sole e mare, due giorni di festa al Tahiti Club
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ue giorni dedicati alla birra artigianale, al sole e al mare, conditi da musica dal vivo, gastronomia a km 0 ed eventi sportivi. Sono gli ingredienti che contribuiscono a comporre la ricetta del Beach Beer Fest, manifestazione organizzata dalla rivista “Il Birrafondaio” nel weekend del 30 e 31 maggio nello splendido tratto di costa che si trova tra Terracina e Sperlonga, nel sud del Lazio. Ad ospitare la festa sarà lo stabilimento camping Tahiti Club, sul litorale di Fondi, dove all’ombra di grandi gazebo, o baciati dal sole sul prato all’inglese del solarium o in
spiaggia, sarà possibile godere di alcune delle migliori produzioni brassicole italiane e non solo: Pontino, Turan, Itineris, Okorei, Birra del'Eremo, Insieme Birra, Birrificio Classe 1920, Buskers, Caulier e Ayinger. I partecipanti potranno accompagnare le loro birre con il menù e sfizi preparati dal ristorante Luna Rossa con cura e massima attenzione alla qualità delle materie prime, di produzione locale. Nel corso delle due giornate non mancheranno musica e intrattenimento: sabato ci si potrà sgolare con La Versione Di Vasco Tribute Band,
che proporrà i grandi successi del Blasco, e ballare con i ritmi soul, funky e dance della Vinyl Only Crew, costola della Adaptors Soul Crew. Domenica, invece, ad accompagnare il tramonto potrete godervi la session di bossa nova del quartetto formato da Valeria Arienti (voce), Alfredo Sciocchetti (sax), Emmanuel Losio (chitarra) e Leonardo De Rose (basso). Nella giornata di domenica, inoltre, si terrà un torneo di beach volley, e una serie di esibizioni sportive dentro e fuori dall'acqua. Tra queste da non perdere quella di frisbee freestyle dei ragazzi del Frisbee Power Roma.
IN BREVE SABAUDIA
Ecco la fonte di Lucullo È stata finalmente restituita al pubblico la fonte di Lucullo, grotta artificiale ricavata da un’antica cisterna romana risalente probabilmente all’età dell’imperatore Domiziano, se non precedente, dopo i lavori di recupero finanziati dal Comune di San Felice Circeo per un costo di 24 mila euro. All’inaugurazione del sito erano presenti il sindaco di San Felice Circeo Gianni Petrucci, il vicesindaco e assessore alla Cultura e Turismo Eugenio Saputo, il delegato ai beni archeologici Franco Domenichelli, il sindaco di Sabaudia, Maurizio Lucci. L’intervento è stato effettuato con l’assenso della Soprintendenza Archeologica e del Comune di Sabaudia, sul cui territorio la fonte sorge. Oltre agli interventi di restauro interni, è stata aperto un nuovo cancello nella recinzione per consentire l’utilizzazione della gradinata come un piccolo anfiteatro da 50, 60 posti. Ora il Comune chiederà alla Asl di Latina di analizzare l’acqua della fonte per verificarne la potabilità.
LATINA E FORMIA
Due spiagge off limits Da oltre cinque anni le analisi compiute dai tecnici dell’Arpa Lazio in quelle zone danno sempre lo stesso responso: la qualità del mare è scarsa. Per questo, nel decreto, in cui vengono indicate e classificare le acque destinate alla balneazione, il presidente della Regione Nicola Zingaretti ha fissato il divieto permanente di fare il bagno a Latina, nei pressi di Rio Martino, nonostante il capoluogo pontino per il secondo anno consecutivo abbia ottenuto la bandiera blu, e a Formia, nell’area del “Castello Miramare” (ovviamente si tratta di un errore di trascrizione dell’Arpa Lazio, che esclude il Castello Miramare il quale, è notorio, si trova in collina). Le restanti aree del litorale pontino sembrano invece godere di ottima salute, con una qualità delle acque eccellente.
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RUBRICHE
TRA RICETTE DA PAROLA DI CHEF VIAGGIO RISCOPRIRE O DA DIMENTICARE
La storia della nostra Italia passa attraverso un pezzo di pane di Rita Monastero
L’
Italia dei pani si snoda in una mappa variegata, di cui ancora una volta ci ritroviamo a parlare, perché mille e più volte non basteranno a disegnarla tutta. Nel lungo cammino che mi ha portato attraverso la nostra Penisola, alla ricerca di ricette e documentazioni da inserire nel mio ultimo libro “I Pani Dimenticati” per Gribaudo, mi sono imbattuta in tante realtà sconosciute e inimmaginabili, a volte tristi, a volte simpatiche e divertenti. Due esempi fra tutti. Un pane legato a ricordi tristi in particolare mi ha colpito e fatto riflettere su quanto viviamo felicemente in mezzo al nostro benessere, anche se spesso non riusciamo a vederlo e trascorriamo le nostre esistenze lamentandoci su cosa invece non abbiamo: il Pane di ghiande, signori miei, una delle cose più sconcertanti che abbia mai sentito in tutta la mia vita. Ci porta indietro ai tempi delle guerre, delle miserie e della fame, quella vera, quando mancava tutto e di qualsiasi cosa ci si accontentava; questa ricetta orribile l’ho trovata come in un filo conduttore in molte regioni italiane, da nord a sud, e l’ho volutamente bypassata, nel senso che ne ho raccontato l’esistenza ma mi sono guardata bene
dal trascriverne la ricetta. In pratica, si raccoglievano le ghiande nei boschi, si sgusciavano e si mettevano a bollire per ore e ore, un po’ per cercare di ridurre l’amaro del tannino in esse contenuto, un po’ per ridurle in una spessa poltiglia, che poi si versava su una pietra rovente e lì si lasciava a rassodare. Improponibile e inimmaginabile ai nostri giorni, questo pane, se così si può
chiamare, ha sfamato e sostenuto popolazioni sopraffatte dalla miseria, equiparandole un po’ alle bestie, visto che tipicamente le ghiande sono nutrimento dei maiali. Ecco, questo è un pane dimenticato, da ricordare solo nella misura in cui serva da monito per non rivivere errori e dolori del passato. Una ricetta invece simpatica, che ci fa sorridere per la sua semplicità, è il Pane Tramvai e ce la regala la bella ed elegante Milano. Dovete sapere che sul fi-
nire del 1800 in questa città comparvero i primi tram, che coprivano le distanze alla stratosferica velocità di 15 km all’ora; per raggiungere le mete stabilite ci mettevano un’eternità. Nacque così questo pane, detto Panettone dei Poveri, per sfamare i passeggeri del tram, che lo acquistavano alle fermate e a volte lo ricevevano anche come resto all’acquisto del biglietto; si tratta di una pagnotta saporita, arricchita da zucchero, uvette e zeste di limone. Morbida e delicata, oggi viene ancora consumata in città ed è stata inserita fra i prodotti rappresentativi di Expo 2015; c’è da dire che, ancora una volta, questo tipo di ricetta l’ho ritrovata in tanti territori slegati tra loro e pure distanti chilometricamente. Ad esempio in Trentino ho trovato un Pane con le Pere molto simile al Tramvai, ma realizzato con una percentuale di farina di segale, senza zucchero ma con in più pere, nocciole e semi di anice che, aggiunti alle uvette, lo trasformano in un dolcetto d’altri tempi. Tutto ciò a dimostrazione del fatto che possono cambiare alcuni ingredienti, ma il filo conduttore resta unico e affratella tutti noi italiani in una sola grande e bella famiglia. Alla prossima settimana amici miei, un saluto dalla vostra LovelyCheffa!
La ricetta di Sisto Saltimbocca alla romana
Ingredienti per 4 persone 500 grammi di arista di maiale 150 gr di prosciutto crudo salvia fresca Preparazione battere le fette di.arista adagiare sopra.una foglia di salvia e una di prosciutto e fermare con uno stecchino e passare tutto nella farina.
Mettere in padella con.olio ben caldo e far rosolare.aggiungere 1/2 bicchiere di vino bianco attendere che evapori e coprire con coperchio per 3 minuti. Servire con rametto di salvia fresca.
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LE MANIE ASTROLOGICHE di Patrizia Tamiozzo Villa con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po' maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente (31 maggio - 6 giugno 2015)
♈ Ariete (21 Marzo - 20 Aprile)
♎ Bilancia (23 Settembre - 22Ottobre)
Dal 5 con Venere che si congiunge a Giove nel segno del Leone ed entrambi in aspetto positivo a Urano, nel vostro segno, potrete avere un successo inaspettato. Certo la pazienza non fa parte del vostro repertorio ma ora, con Mercurio favorevole. potete contare sull’appoggio di chi vi vuol bene!
Un bel Mercurio vi porta buoni consigli e riassesta le vostre finanze; anche Saturno dal segno del Sagittario vi reca nuove conoscenze che potranno esservi utili e vi farà reagire in modo positivo a quella Venere negativa che negli ultimi tempi vi ha fatto sentire poco amati. Ma dal 5 se ne andrà dalla quadratura al vostro segno e passerà in un segno amico.
♉ Toro (21 Aprile - 21 Maggio) Venere dal 5 vi fa sentire poco amati e per questo vi gratificherete con cibo e bevande, mentre è bene per voi tenere un po’ di più alla linea e ignorare le false promesse di un Giove negativo; per fortuna avete sempre un bel Plutone che vi carica di energia e unendosi alla Luna il 5 e il 6 vi rende padroni di ogni situazione.
♊ Gemelli (22 Maggio - 21 Giugno) Con Mercurio in lunga permanenza nel vostro segno potrete concludere ottimi affari e avere successo con la vostra intuizione sempre geniale. Avrete nuove amicizie molto favorevoli e Marte vi darà una mano per sistemare non solo le questioni finanziarie (da sempre il vostro chiodo fisso), ma anche quelle sentimentali.
♋ Cancro (22 Giugno - 22 Luglio) è ancora nel vostro segno e, anche se dal giorno 5 passa nel Leone, per ora contribuisce con la sua forte carica emotiva a farvi sentire amati e desiderati. Però una Luna opposta i giorni 5 e 6 vi invita a non essere prepotenti e ad essere più mansueti con i vostri superiori e pazienti con i figli.
♌ Leone (23 Luglio - 22 Agosto) Una bella Luna in un segno amico dal giorno 2 vi rende più ottimisti e vi prepara all’arrivo di una splendida Venere il giorno 5 nel vostro segno. L’aiuto di questi due pianeti di successo (Giove e Venere) vi fa trovare quel che desideravate di più: un buon lavoro? un matrimonio? un figlio? Il Cielo vi accontenterà.
♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre) Mercurio vi apre la mente e il vostro intelletto è più brillante del solito e ne avevate proprio bisogno con Venere diventata negativa dal giorno 5 e Giove in Leone che vi rende sospettosi e diffidenti anche verso i parenti e i vicini; cercate invece di essere buoni e comprensivi con tutti e il Cielo vi premierà per la vostra bontà.
♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre) Mercurio e Marte opposti vi rendono imprudenti e distratti più del solito, cercate di reagire occupandovi di più della famiglia e della casa. Saturno nel vostro segno vi invita a chiedere consiglio ai più anziani che sanno indicare la via giusta da seguire. Dal giorno 5 una bella Venere vi ricompensa con l’amore del partner.
♑ Capricorno (22 Dicembre - 20 Gennaio) Vi è richiesto un continuo impegno professionale e famigliare e voi cercate di evadere nutrendovi molto (anzi troppo) ed essendo combattivi con i superiori e con il coniuge; cercate invece di rendere il vostro carattere più accomodante e mansueto; si rasserenerà l’ambienta famigliare e quello lavorativo.
♒ Acquario (21 Gennaio - 18 Febbraio) Siete pieni di nuove idee interessanti e all’avanguardia suggerite come sono dalla lunga sosta di Mercurio in Gemelli e soprattutto da Urano ”il vostro pianeta protettore” a cui tutta l’umanità deve tanto. Per cui donate consigli preziosi agli altri che vi ascoltano e vi sono grati.
♍ Vergine (23 Agosto - 22 Settembre)
♓ Pesci (20 Febbraio - 20 Marzo)
Se siete studenti siete piuttosto stanchi, è vero che le scuole chiuderanno e potrete andarvene in vacanza, però il giudizio finale e la maturità vi fanno dubitare di voi stessi. Ma non vi preoccupate, tutto si sistema; anche gli anziani del segno vivranno bei momenti con l’aiuto di un Plutone amico.
Nella prima parte di questo mese non mancano le difficoltà recate anche da Marte e Mercurio in quadratura che vi caricano di lavoro, ma fortunatamente avete sempre Nettuno nel vostro segno che vi dà la giusta carica e vi fornisce quelle intuizioni geniali che vi rendono il primo nel lavoro (e, se siete studenti nello studio).
SISTORANTE Il ristorante si trova vicino ai Musei Vaticani e a pochi passo dal mercato Trionfale. Le materie prime quindi sono sempre freschissime e per questo motivo il menu cambia quotidianamente. Tra le varie portate, molto buoni gli gnocchi, fatti in casa, se ne possono scegliere 6 tipi. Ambiente molto familiare e informale, massima cura per i commensali, a disposizione 45 coperti.
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venerdì 22 maggio 2015 pagina 14
RUBRICHE
ALL’EX MATTATOIO SCELTI PER VOI ILDIFESTIVAL TESTACCIO DAL 2 GIUGNO A SETTEMBRE
Torna Eutropia tra folk, rock e Patti Smith di Tonino Merolli
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a prima edizione di Eutropia è stata sicuramente un successo, testimoniato dalla presenza di tanti appassionati richiamati anche dall’idea di assistere a performance di alto livello a prezzi mai esorbitanti. E così anche quest’anno si replica, a partire da martedì 2 giugno, sempre a Roma, Campo Boario-Ex Mattatoio di Testaccio negli spazi della Città dell’Altra Economia. Un festival caratterizzato, anche in questa occasione, da un programma ricco di appuntamenti, non solo musicali. Da ricordare poi la creazione di un’area, denominata Eutropia Skatepark (aperta dalle 16 alle 22), per gli appassionati di skate, bici e pattini che potranno poi, insieme a tutto il resto del pubblico, gustare cibi prevalentemente d’origine biologica e a km zero. Entrando poi in merito alle singole serate, saranno inaugurate dall’esibizione dell’Orchestraccia (€ 10), formazione che raccoglie cantanti ed attori in un progetto ispirato dalla musica romana dell’800 e 900. Il primo, imperdibile appuntamento, sarà quello con Patti Smith e il suo gruppo. Domenica 14 giugno (€ 25) la band riproporrà l’album di culto “Horses”, primo lavoro dell’artista statunitense, che sarà eseguito da una band dove trovano posto musicisti dell’epoca come Lenny Kaye
Patti Smith si esibirà domenica 14 giugno alla chitarra e Jay Dee Daugherty alla batteria. A seguire, fra le tante proposte, i tre giorni di musica, vino e cibo dedicati alla Puglia (17-18 e 19 giugno) con i concerti di Don Pasta (€ 7), Officina Zoè (€ 8) e Canzoniere Grecanico Salentino (€ 8). Il 25 saliranno sul palco gli Einsturzende Neaubauten (€ 20), storica industrial band teutonica, seguiti a ruota (26 giugno) dal Banco del Mutuo Soccorso(€ 25) con lo spettacolo multimediale “Un’Idea che non puoi fermare” nel quale sa-
ranno eseguiti i maggiori successi del gruppo prog capitolino. Domenica 28 giugno il grande interprete della musica giamaicana Jimmy Cliff (€ 18), mentre il mese di luglio si aprirà con un concerto gratuito di Marina Rei; il giorno successivo sarà il turno dell’attore Francesco Pannofino (€ 10) con “Io Vendo le Emozioni”, perfetto esempio di teatro canzone. A seguire il gruppo scozzese The Fratellis (3 luglio, € 18), Petra Magoni e Ferruccio Spinetti (8 luglio, € 12), Claudio Si-
monetti’s Goblin in “Suspiria” (9 luglio, € 12) e Modena City Ramblers (domenica 12, € 10). Fra le altre proposte poi come non segnalare il concerto di Goran Bregovic martedì 14 luglio (€ 20), quello dei Blonde Redehad la sera successiva (€ 15), i 99 Posse+ Banda Bassotti (sabato 18, €10), gli irlandesi Flogging Molly il 22 (€ 15) e il giamaicano- statunitense Shaggy domenica 26 (€ 22). Infine, nei mesi di agosto e settembre, grande attesa per George Clinton & Parliament- Funkedelic (1 agosto, € 22), i cileni Inti Illimani(4 agosto, € 10), l’africano Baba Sissoko (il 5, € 8), i grandi esponenti del rockgipsy Gogol Bordello (26, € 20), Brunori Sas il 9 settembre (€ 15) e Carmen Consoli (p.a. da definire) il 10 con il suo “L’Abitudine di Tornare Tour”. Eutropia Festival Dal 2 giugno a settembre 2015 Città dell’Altra Economia, Ex Mattatoio Lungotevere Testaccio o Largo Dino Frisullo, Roma Info e orari: 391 4373768
DAL 28 AL 30 MAGGIO TRE GIORNI A TUTTA MUSICA
Al Mojo Station di Roma i signori del blues
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orna, da giovedì 28 a sabato 30 maggio, il Mojo Station Blues Festival edizione numero undici e, come sempre, lontano dai consueti circuiti commerciali, propone un cartellone non rintracciabile in altri festival di matrice afroamericana, con produzioni originali, dj set, mostre fotografiche presso il romano Monk Club di via Mirri. Musicista di punta della prima serata, giovedi 28 maggio, è lo storyteller australiano C.W. Stoneking che, assieme alla sua band di cinque elementi, presenterà il nuovo cd “Gon’ Boogaloo”. Il live sarà preceduto dal concerto del principale oneman band italiano, ovvero The Blues Against Youth; apertura di Dan De Vita, promettente talento romano a voce e chitarra. Il grande Watermelon Slim è la star di venerdi 29 maggio: il bluesman di Clarksdale, Mississippi, porterà a Roma il Blues Down-Home viscerale ed autentico. Sarà accompagnato dal duo italiano Made In Blues, mentre prima di lui si esibiranno The Cyborgs, oramai una realtà non solo italiana, ma anche internazionale. Apertura con la divertente ed allegra String-Blues Band, Paola Ronci & The Hay Bale Stompers. La giornata si concluderà con il dj-set a cura di Corry X della crew di Superfunk Roma.
Protagonista indiscusso della serata di chiusura del Mojo Station Festival, sabato 30 maggio, e punto di riferimento dell’intera rassegna è Luther Dickinson: il cantante e chitarrista dei North Mississippi Allstars è considerato attualmente il numero uno in assoluto del blues mondiale ed è al suo primo tour da solista in Italia. Sul palco anche i romani Dead Shrimp e il cantautore sardo River Of Gennargentu. Mojo Station Blues Festival Dal 28 al 30 maggio 2015, h 19 Monk Club Via Giuseppe Mirri 35, Roma Biglietti € 10 Info: 06 6485 0987
Watermelon Slim è la star di venerdi 29 maggio
IN SCENA AL TEATRO INDIA
“L’esposizione universale” di Luigi Squarzina
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ettant’anni quasi e non dimostrarli. Parliamo de “L’esposizione universale” di Luigi Squarzina, opera teatrale scritta nel 1946, nell’immediato dopoguerra, e ambientata negli spazi dell’Eur 42. Quel testo, esempio di teatro documento con ispirazioni neorealiste ed esempio di teatro civile, nel 1948 valse al suo autore il Premio Gramsci, conferitogli da una giuria presieduta da Eduardo De Filippo e costituita da Visconti, Stoppa, Costa e Pandolfi. Ora viene riproposto al Teatro India di Roma, dal 4 al 14 giugno, con la regia di Piero Maccarinelli e con Stefano Santospago e Luciano Virgilio come protagonisti. La trama ruota attorno alla condizione umana di un gruppo di sfollati che occupano gli spazi dell’Esposizione, con il loro quotidiano sforzo per ricominciare dopo il periodo bellico, fra amori e storie di famiglia. Le loro vicende si intrecciano con gli interessi più speculativi di affaristi senza
scrupoli che han ben capito quale potrà essere lo sviluppo economico di quell’area nel periodo della ricostruzione. Insomma Squarzina pone una serie di problemi sia a chi enfatizza il periodo fascista sia a chi ne sfrutta la disfatta a fini speculativi. Da un lato storie familiari e storie individuali, dall’altro conflitti ideologici e degrado sociale: sullo sfondo la Storia o meglio un pezzo di storia del nostro paese. Del cast fanno parte anche 16 giovani allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia e dell’Accademia Silvio D’Amico, affiancati da attori di altra generazione per dare vita a questo spettacolo che è anche un omaggio a Luigi Squarzina per tanti anni direttore artistico del Teatro Argentina. L’esposizione universale Dal 4 al 14 giugno 2015 Teatro India Lungotevere Vittorio Gassman 1, Roma Biglietti da € 10 € 18 Info e orari: 06 684000345
IN PRIMA FILA AUDITORIUM Giovanni Caccamo in concerto Giovanni Caccamo, reduce dalla vittoria al 65esimo Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte con il brano “Ritornerò da te”, presenta il 29 maggio il suo album d’esordio “Qui per te”. Alternando elettronica e pop, pianoforte e synth, “Qui per te” contiene undici tracce dal respiro internazionale tutte scritte e interpretate dallo stesso Caccamo che firma anche la grafica dell’album. Biglietti € 10; info 892982 CASA DEL JAZZ I ritmi di Ludovica Manzo La cantante e compositrice Ludovica Manzo presenta il suo album di debutto “Scraps”, giovedì 28 maggio alle 21 alla Casa del Jazz di Roma. L'artista di origini campane, fissa finalmente su disco un progetto in cantiere da molti anni, realizzato con il suo quintetto composto Biglietti € 10; info 06 704731 TEATRO DEI SATIRI Professione: separata Dal 27 maggio al 7 giugno va in scena “Professione: Separata”, commedia scritta e diretta da Salvatore Scirè. Con questo lavoro, interpretato da Francesca Milani e Gabriella Di Luzio, l’autore continua ad esplorare il mondo della coppia, focalizzandosi questa volta su un momento particolare, quello della separazione. Biglietti da € 17 a € 20; info 06 6871639 TEATRO TOR BELLA MONACA Omaggio a Rino Gaetano Due serate dedicate a Rino Gaetano, il 3 e il 4 giugno, al Teatro Tor Bella Monaca. Il 3 giugno va in scena “Avrei voluto un amico come lui”, che ripercorre la storia del cantautore. Il 4 giugno invece spettacolo musicale per ripercorrere i grandi successi di Rino Gaetano con Andrea Rivera. Biglietti € 10; info 060608
direttore responsabile Giovanni Tagliapietra redazione via Boezio, 6 00193 ROMA tel. 06 32 80 34 81 - fax 06 32 80 34 00 redazione@corrierediroma-news.it www.corrierediroma-news.it editore IL NUOVO CORRIERE EDITORIALE SRL INCE SRL Distribuzione Emilianpress s.c.r.l. via del Maggiolino, 168 - 00155 Roma Pubblicità Commerciale INCE Srl - via Boezio n. 6 - 00193 Roma Tel. 06.32803407 – email: pubblicita@corrierediroma-news.it Pubblicità legale Concessionaria esclusiva per la pubblicità legale Il Sole 24 Ore Spa System Via Monterosa 91 - 20149 Milano Tel. 02.30223594 e-mail: legale@ilsole24ore.com iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) al numero 25423 stampa Arti grafiche Boccia spa via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 Salerno P. Iva e Codice Fiscale 9713300584 registrazione Tribunale di Roma n° 266 del 27 novembre 2014
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FONDAZIONE ROMA: PRIORITÀ ALLA SANITÀ
Nel difficile contesto attuale, caratterizzato da una crisi che non è soltanto economica e finanziaria, ma anche etica e culturale, e che sta sgretolando molte delle certezze sulle quali abbiamo fondato il nostro modello di società, e tra queste il sistema di welfare, che non appare più in grado di fronteggiare le esigenze di una popolazione crescente e connotata da un forte tasso di invecchiamento, è la Sanità il versante più a rischio. Proprio per questo, la Fondazione Roma, antica istituzione privata, protagonista di quel mondo che si dedica alla solidarietà, riconducibile a quello che comunemente viene chiamato “terzo settore”, ma che sarebbe più corretto chiamare “terzo pilastro”, come da sempre sostiene il suo Presidente, ha avviato già da qualche anno una rimodulazione della distribuzione delle risorse a beneficio della Sanità, seguendo l’indirizzo strategico voluto dal Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, fondato sul continuo rinnovamento della missione filantropica, per coniugare la tradizionale attenzione alle esigenze del territorio di riferimento nei settori cruciali del welfare, con l’impegno attento e propositivo nei confronti delle complesse sfide poste dal tempo presente. La Fondazione Roma ha scelto, pertanto, di moltiplicare il proprio impegno nella Sanità, avviando alcune importanti iniziative, connotate dalla sostenibilità, dalla ricerca di soluzioni innovative ad alto contenuto tecnologico, dalla consapevolezza di poter dare una mano importante, senza però avere pretese risolutive e salvifiche.
Nell’ambito del potenziato impegno a favore della Sanità, da segnalare: la sottoscrizione di un accordo tra la Fondazione Roma ed il CONI, attraverso il quale verrà donato all’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport dell’Acqua Acetosa un apparecchio per la risonanza magnetica destinato non solo agli atleti tesserati, ma anche e soprattutto, ed è questo il valore aggiunto dell’iniziativa, alla cittadinanza, che potrà fruire di prestazioni di diagnostica per immagini a prezzi sociali; la realizza-
zione a Latina di un centro di eccellenza nel settore della diagnostica medica in campo onco-ematologico e nell’ambito delle malattie neurodegenerative, che sarà dotato per le attività di ricerca di un tomografo RMN/PET e della TAC Force, due apparecchiature di ultimissima generazione, presenti in pochissimi centri in Europa, destinate ad aprire nuovi e rivoluzionari scenari nella diagnostica e nell’affronto delle più diffuse patologie onco-ematologiche; la donazione al laboratorio di robotica dell’Ospedale “Bambino Gesù” di Santa Marinella, un’eccellenza tutta italiana a livello internazionale nella riabilitazione pediatrica, di un sofisticato macchinario denominato “Lokomat” che, già utilizzato nei centri più avanzati nel mondo, consente il recupero della funzionalità delle gambe nei pazienti con disabilità motorie causate da danni neurologici, congeniti o traumatici. Infine, la Fondazione Roma si sta adoperando, tra molte difficoltà, per la realizzazione di un villaggio residenziale a Roma, nella zona della Bufalotta, interamente dedicato ai malati di Alzheimer. Questa patologia, altamente invalidante ed in continuo aumento a causa dell'invecchiamento della popolazione, rappresenta oggi una delle grandi emergenze del nostro tempo. Ebbene, al fine di dare una risposta alternativa al ricovero, la Fondazione Roma vorrebbe costruire quello che diverrebbe il primo esempio in Italia di ambiente organizzato, che riproduce spazi e servizi tipici di un piccolo paese, i cui residenti sono i malati stessi, ospitati gratuitamente in case che ricordano l’ambiente di provenienza, liberi di muoversi e al contempo assistiti da socio-sanitari, che ricoprono un doppio ruolo, parrucchiere, cameriere, commesso nei negozi, portiere, operatore ecologico, ecc. Nel villaggio sono previsti spazi destinati allo sport, alla riabilitazione, alla socializzazione, ai servizi ed al divertimento aperti a tutti, per favorire la partecipazione dei residenti e dei familiari alla vita relazionale, in un ambiente confortevole, stimolante e maggiormente rispettoso della libertà e della dignità dei pazienti ospitati. Laddove crescono le esigenze della collettività, la Fondazione Roma fa, dunque, corrispondere un maggiore impegno economico e progettuale nel segno della concretezza e della sostenibilità.
www.fondazioneroma.it
Storica, privata, indipendente.