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Il CORRIERE ROMA DI
Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi
numero 16 anno LXVII GIOVEDI 15 MAGGIO 2014
Direttore Giovanni Tagliapietra
IL CENSIMENTO
Se questa è la vetrina della nostra città siamo rovinati. Roma ha bisogno di qualcuno che si occupi dei disagi e delle fragilità dei suoi cittadini prima di ogni altra cosa. Prima della Nuvola di Fuksas, della estate romana e dei Fori illuminati. Decine di migliaia di anziani in difficoltà possono tranquillamente andare a fondo mentre Marino e i suoi assessori giocano a fare politica e ad amministrare. I Movimenti per la Casa controllano pacchetti di voti. I marginali, gli invisibili come quelli che come spettri occupano la Stazione Termini non votano e quindi non contano. Non sappiamo nemmeno quanti siano. Niente censimento, niente problema. Mai una Giunta è stata così lontana dai cittadini. Ma dopo le elezioni europee...
“C
artolina da Roma”, potrebbe essere questo il titolo della fotografia di copertina. Foto scattata in una sera qualsiasi, alla Stazione Termini. È la vera immagine di Roma, che stride terribilmente con quelle che il sindaco Marino vuol accreditare di fronte alla platea mondiale. Quelle figure disperate, sofferenti che occupano tutti i vani liberi dell'ingresso dormono lì, è la loro casa. Vengono accuditi dai volontari, certo, ma appartengono a quel popolo di marginali, di invisibili che trovi ormai in ogni angolo della capitale. Per loro non c'è un programma di inclusione sociale, quella che l'assessore Cutini riserva con entusiasmo ai Rom, né la possibilità di inserimento nel progetto di Housing sociale lanciato dall'assessore Caudo. È uno degli scandali di questa città, sarà pure una eredità di amministrazioni prece-
SCENARI
zazioni di bengalesi, di magrebini, di slavi, siamo assediati e non reagiamo.Subiamo i cortei dei senza casa e tolleriamo le occupazioni. Non c'è una impennata di orgoglio, una azione decisa. Assistenza sociale, di questo ha bisogno la capitale, di qualcuno/qualcosa che attenui il disagio di vivere di centinaia di migliaia di persone alle prese con problemi insostenibili. Questo prima di pensare a qualsiasi altra cosa. Non si può considerare tutto questo un effetto collaterale. Roma è una città di vecchi, spesso fragili e precari, spesso malati e soli. S.Egidio assiste direttamente o indirettamente diecimila persone anziane, nella capitale ci sono 26 centri diurni, con lista d'attesa lunghissima e serviizi discutibili. Nessuno osi dire che può bastare. Della nuvola di Fuksas, dei Fori illuminati e dell'Estate romana la gente non sa che farsene. Preferirebbe vivere. Pascucci a pagina 4
denti, ma il sindaco-chirurgo dovrebbe occuparsi di questa immagine prima che di altro. E' una giunta particolarmente sciagurata e auto-referenziale, quella che governa il Campidoglio. Se quella precedente faceva probabilmente troppi affari e non aveva né classe né stile, la squadra di Marino è fatta di primi della classe che sanno poco o nulla di Roma e che amministrano da una nuvola, volano altro, applicano asetticamente delle teorie e ne verificano l'eventuale successo. Roma ha bisogno di altro. Oggi si scopre la necessità dell'autovelox per limitare i danni, ma basterebbe far rispettare le regole del codice, essere presenti sulle strade; scatta l'ordinanza anti-alcol, ma basterebbe anche in questo caso essere in campo in modo fermo, massiccio e determinano, essere Stato, amministrazione. Incentivare gli onesti e punire chi viola la legge, scardinare il malaffare. Abbiamo consegnato una città ad organiz-
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SanitLazio
IL PUNTO
la 16 ANNO NUMERO
E adesso Marino fa la corte a Grillo
La giunta scavalla l’estate. Ma il “conguaglio” incombe
EDI LXVII GIOV
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IlCORRIERE ROMA DI
SCENARI
PRIMO PIANO
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SNOBBATO DA RENZI E OSTAGGIO DI SEL. DOPO LE EUROPEE LA RESA DEI CONTI
E adesso Marino fa la corte a Grillo di Carlo Rebecchi
S
stanzialmente, anche Ignazio Marino. Anche lui più che ai partiti guarda, o almeno dice di guardare, ai cittadini. Solo che tra i due, Renzi e Marino, c’è una grande differenza: il primo, a prescindere da quali saranno i risultati della sua azione, è indubbiamente un leader; Marino non ancora. Ciò che più ha colpito, nel suo modo di fare, è stato fino ad oggi l’incertezza. Le sue “gaffes”, il suo “zig zag” programmatico sono stati interpretati da più d’uno, all’inizio, come una tattica per saggiare gli atteggiamenti degli altri partiti. Sembrava che l’Americano/e/o il Marziano volesse lavorare in tandem con Renzi. Invece Marino non ha minimamente tentato di fare della Capitale la “vetrina” della politica riformista del Pd, un obiettivo che avrebbe potuto rafforzare vicendevolmente il presidente del consiglio e il sindaco di Roma. Al contrario, chi frequenta Renzi lo definisce spesso “seccato” e “irritato” per la gestione confusionaria della Capitale, che lo ha tra l’altro costretto – nel tentativo di non compromettere il risultato delle elezioni europee – a venir meno ai suoi principi di sana gestione delle città, prima con l’adozione del “decreto Salvaroma” e poi con il via libera al pagamento del salario accessorio ai 25.000 dipendenti comunali. “Certo, così non può andare avanti” avrebbe detto Renzi ai suoi collaboratori riferendosi ai “pasticci” di Marino il quale, pur sapendo dall’inizio che il salario accessorio era fuori legge, non ha fatto nulla per mettere ordine nella giungla retributiva capitolina. Il premier, però, ha intanto dovuto dare il via libera al pagamento, perché dietro ai 25.000 dipendenti comunali ci sono 25.000 famiglie i cui componenti votano. D’altra parte, anche quando Marino ha voluto “fare contento”, o al limite, “non scontentare” il presidente del consiglio, lo ha fatto in maniera confusa. E’ il caso dell’intervento sull’Acea per riformarne il consiglio d’amministrazione e nominare il nuovo vertice. Il sindaco di Roma ha fatto tutto da solo, andando a scegliere il nuovo amministratore delegato in quel di Firenze – Alberto Irace, che ha lavorato con Renzi ai vertici di Publiacqua -, designando come presidente Catia Tomasetti su raccomandazione dell’eminenza grigia del premier, il sottosegretario Delrio e accontentando poi il sottosegretario Legnini con la scelta di Elisabetta Maggini, Angelino Alfano con quella di Franco Paparella e Enrico
Letta con quella di Paola Profetta. Scelte che hanno irritato il Pd romano, che nel nuovo cda dell’azienda non ha più alcun consigliere di riferimento. E così i democratici hanno fatto in
modo che avessero ampia eco i precedenti di Irace, in particolare l’avviso di garanzia da lui ricevuto negli anni scorsi per irregolarità quand’era a Publiacqua. Tutte polemiche comunque tacitate sul nascere ma che riprenderanno forza dopo il 25 maggio per cristallizzarsi poi nella discussione sul bilancio 2014. Ad oggi non si conosce il fondamento delle voci relative al tentativo di Marino di compensare l’eventuale uscita dalla Giunta dei consiglieri di Sel con l’ingresso di consiglieri grillini. Nel giugno dello scorso anno Grillo aveva messo il veto; ma oggi anche Grillo sembra cambiare strategia, visto che aveva detto che non avrebbe mai partecipato ad un talk show della Rai e invece ora va a Porta a Porta. Se il progetto di Marino fosse reale, la sua attuazione dipenderebbe ovviamente da Grillo e da Renzi, anche lui disponibile a mettersi con chi vuole le riforme, grillini compresi. Ma, come detto, il futuro dipende dai risultati elettorali. Studio Associato La Salute Dentale dei Dott.ri: Gradi, Corbi, Cavazza
arà un giugno rovente. E non si pensi alla temperatura atmosferica. A renderlo incandescente saranno i “regolamenti di conti” in Campidoglio tra i partiti che sostengono la Giunta Marino, logica conseguenza di contrasti sui quali la prova di forza finale è stata rinviata a dopo le elezioni europee . Un calcolo ovvio, troppo pericoloso scaricare sul voto per il Parlamento di Strasburgo il malcontento provocato nei cittadini da una gestione della Capitale che continua ad essere confusa, piena di contraddizioni e inefficiente. Per colpa del sindaco, il “marziano” in bicicletta, ovviamente. Ma anche per l’incapacità dell’ “azionista di maggioranza” della Giunta, cioè il Pd, di interpretare le aspirazioni della città e di dare risposte alle necessità dei romani. Un partito da mesi sul punto di scoppiare, diviso al suo interno, con i riformisti “renziani” in crescita ma non ancora capaci di rottamare la nomenklatura da anni alla guida del partito, che si oppone a quel cambiamento che per l’ex sindaco di Firenze è l’unica via per salvare l’Italia. Il “mezzogiorno di fuoco” sarà appunto in giugno, quando si discuterà il bilancio 2014. Il Sel di Vendola (rappresentato in Giunta dal vicesindaco Luigi Nieri) metterà l’altolà all’eventuale cambio di linea del Pd romano minacciando di far cadere il governo della città; sfida alla quale pare che il sindaco voglia rispondere con un nuovo tentativo (dopo quello fallito ad inizio mandato) di cooptare nella maggioranza i rappresentanti del M5S di Beppe Grillo. Fantapolitica? Nemmeno gli addetti ai lavori, cioè i politici, sembrano capire dove si sta andando. Meno di tutti nel Pd. Fino alle primarie che hanno portato Renzi alla segreteria nazionale, i dirigenti del Pd romano erano tutti schierati al fianco di Bersani e D’Alema. Da quando l’ex sindaco di Firenze è a capo del partito, (quasi) tutti dicono ora di lui che è il migliore. Una conversione a prima vista troppa rapida e, per molti, sospetta. E soprattutto in aperto contrasto con l’atteggiamento dei militanti, che sembrano invece più aperti al nuovo. L’ex senatore Lionello Cosentino, segretario cittadino, cerca una sintesi delle due posizioni, smorza i contrasti, insiste sull’unità del partito. Ma anche lui, alla domanda se per il Comune di Roma si voterà nel 2015, cioè in anticipo, dà una risposta timida: “spero di no… ”. Oltre non si spinge; del resto come potrebbe, con alle spalle un partito con due teste ciascuna delle quali è ostile all’altra? E così non resta che registrare la posizione sul terreno. Da una parte i riformisti renziani, appoggiati dai dalemiani (ma guarda un po’: il rottamato D’Alema che dà una mano al suo rottamatore?) e dall’area Dem dei popolari ex Dc. Dall’altra il vecchio apparato del Pd Romano, quello che fa capo a Cosentino e che anni fa “governava” di fatto la capitale (e oggi è rappresentato dagli Zingaretti e dai Bettini…). Fuori dal Pd, ma spina acuminata sul suo fianco sinistro, un terzo protagonista: il Sel che, piuttosto di aderire ad una prospettiva riformatrice, minaccia di far saltare tutto. A questo stato di cose si è giunti attraverso il sovrapporsi nel Pd di lotte interne che si sono accentuate quando gli elettori hanno cominciato a vedere nei partiti una delle cause del triste stato in cui si trova non soltanto Roma ma l’intero paese. A livello nazionale, Renzi sta cercando di salvare il Pd presentandosi come portatore della medesima protesta che è la bandiera del M5S e, soprattutto, con le proposte costruttive che Beppe Grillo non è ancora stato capace di proporre. Allo stesso modo di Renzi si presenta, so-
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IL PUNTO
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ei anni di tempo perso (5 sotto la gestione Alemanno, 1 con Marino), e sul salario accessorio per i dipendenti comunali di certo c'è soltanto il rinvio al 31 luglio. Nel frattempo i tecnici del Campidoglio, quelli del ministero della Funzione pubblica e i colleghi del Tesoro dovranno trovare una soluzione per evitare la mannaia sulle buste paga. Il rischio è che salvato per il momento il salario accessorio futuro (con la riscrittura del contratto di comparto con la trattativa partita in Conferenza unificata giusto il 15 maggio), il Tesoro o magari la Corte dei Conti, possano chiedere indietro la restituzione delle indebite spettanze precedenti. Tradotto dal burocratese: dal 2009 in poi i dipendenti del Comune hanno incassato una parte variabile dello stipendio (in media 200/300 euro), non giustificata da compiti e competenze svolte. Se il Salva Roma Ter (la numerazione latina indica il travaglio nella scrittura e riscrittura del decreto) ipotizza la riscrittura dei contratti per salvare e giustificare da ora in avanti l'aumento in busta paga, per il pregresso il discorso è ben più complicato. Ignazio Marino - che in queste convulse giornate ha salutato il posticipo a luglio come la soluzione a tutti i
SVENTATO IN MODO AVVENTUROSO IL MAXI SCIOPERO DEI "COMUNALES" IL PROBLEMA È SOLO RIMANDATO
La giunta scavalla l’estate Ma il “conguaglio” incombe
mali (e rischi) - dovrebbe ascoltare bene il sottosegretario alla Funzione pubblica Angelo Rughetti: <Si tratta di una soluzione tampone per consentire alle amministrazioni locali di continuare a erogare il salario accessorio>. Slavo poi puntualizzare: <La restituzione è un'eventualità che va verificata in concreto. La circolare ha previsto una formula di rito ("salvo conguaglio"), per consentire ai dirigenti comunali di lasciare intatte le buste paga senza incorrere in responsabilità contabili. D'altra parte il Salva-Roma non poteva tradursi in una sanatoria: sarebbe stato ingiusto nei confronti dei comuni che avevano già ottenuto la restituzione dai dipendenti.Lo stabilisce il SalvaRoma ter: tramite una minore corresponsione dell'indennità di risultato per gli anni a venire. La restituzione sarà cioè spalmata da qui al futuro, non recuperata attraverso un'una tantum che sarebbe una botta clamorosa per i lavoratori>. Il tecnico Rughetti, insomma, ipotizza che scavallato luglio si possa tornare a parlare di tagli con i dipendenti comunali. Intanto con l'apertura della Conferenza unificata il sindaco ha evitato uno sciopero generale, il blocco dell'attività comunale, un flop clamoroso alle elezioni europee e preso tempo. Se però qualcuno alla Corte dei Conti o al ministero del Tesoro non dovesse essere contento e soddisfatto della soluzione individuata entro fine luglio si potrebbe tornare alla carica e chiedere la restituzione a rate di quanto in più percepito senza averne diritto. Di certo settembre diventerebbe un mese di fuoco. Ad agosto gli scioperi non si fanno: fa troppo caldo e anche i lavoratori vanno in ferie. Ma immaginate cosa succederebbe se con l'apertura dei cedolini di fine agosto i 24 mila dipendenti comunali scoprissero quella voce ("salvo conguaglio") in busta paga. Un conguaglio, magari spalmato su quasi un decennio, che preleverebbe comunque 200/300 euro al mese per far rientrare l'amministrazione comunale di tutte le anticipazioni indebite pregresse. Marino si è lamentano dell'immobilità della giunta Alemanno in materia. Vero, verissimo. Però il sindaco con il machete poteva pensarci prima e non attendere maggio 2014 per metterci la testa. E trovare una soluzione tampone ancorché traballante e giuridicamente aggredibile. La gestione di una multinazionale come Roma forse dovrebbe imporre anche ai politici di professione un timing preciso. Il problema è che la responsabilità degli amministratori locali è sempre evanescente. Marino gestisce dall'alto del Campidoglio miliardi di euro, tanti, tantissimi che neppure un ministro può immaginare. Se è vero che anche i ministri combinano pasticci, ci si aspetterebbe perlomeno una maggiore attenzione alle pratiche urgenti, invece di perdere mesi per l'apertura (parziale), dei Fori Imperiali al traffico pedonale. Una proposta: visto che non si trovano i guardiani per tenere aperto il Colosseo e la notte perché i consiglieri e assessori comunali non si immolano e si mettono a fare gli uscieri a turno? Lo stipendio in fondo lo prendono da Roma e dai Romani, forse sarebbero in grado di non perdere almeno le chiavi dell'anfiteatro Flavio.... Forse.
Sul braccio di ferro per garantire il salario accessorio ai 24mila dipendenti comunali, il sindaco è riuscito ad ottenere dal Tesoro una proroga. Ma la dilazione a fine luglio non esclude che i dipendenti del Campidoglio debbano restituire a rate la parte eccedente nei prossimi anni. Il rischio è che a settembre gli scioperi ora solo sospesi esplodano con violenza. Bisognava proprio aspettare maggio 2014 per risolvere una pratica del 2009? Assessori e consiglieri potrebbero almeno farsi perdonare facendo i guardiani a turno per l'apertura notturna del Colosseo di Leonardo Giocoli
il
ORSINO
P
della
Sempre all'insegna dell'improvvisazione Se questa è una Giunta...
L’
DI
ennesimo scivolone di Ignazio Marino è stato bloccato in extremis. Alberto Irace, scelto dal sindaco per ricoprire la carica di Ad di Acea era sotto inchiesta a Pistoia ma il procedimento è stato (provvidenzialmente) archiviato giusto in questi giorni. Sarebbe stato il colmo trovarsi con l’ennesimo candidato manager dalla fedina penale non immacolata. Certo Irace poteva avvisare prima il suo sponsor ed evitargli la brutta figura. Rimpasto in vista, dicono tutti: Loretta Napoleoni come assessore al bilancio? Economista romana ben vista dai grillini (Ma il capogruppo Marcello De Vito esclude appoggi alla Giunta) ma certo non da Renzi. E di Silvia Scozzese, appena entrata nella “cabina di regia”del piano triennale, esperta di finanza, ci si può fidare? Certo Marino farà di tutto per liberarsi Rita Cutini e di Flavia Barca. Non gli servono in questa fase, non
gli hanno dato coperture sufficienti. Molto meglio tenersi Marta Leonori, che ne combina una al giorno. Adesso sta caricando a testa bassa con l’ordinanza anti-alcol. Buona nella forma, inconsistente nella sostanza. Sembrano tutti avulsi dalla realtà questi assessori, come l’assessore all’urbanistica Giovanni Caudo, un vero tecnico, che annuncia la creazione di 576 alloggi di Housing sociale (leggi alloggi con affitti calmierati). Lo dice con tono soddisfatto, come se avesse risolto l’emergenza casa. Poi leggi il resto della dichiarazione e vedi che ci vorrà una generazione prima che qualcuno possa sul serio utilizzare tanto (poco) ben di Dio. I vigili minacciano di disertare anche i seggi. Ma il comandante Raffaele Clemente che fa? E il vice sindaco Luigi Nieri, tanto bravo a mediare? Chi cavalca l’efficienza invece è Cristina Maltese, dinamica presidente del XII Municipio. Ha la patata bollente di Porta Portese, sta provando a pelarla. Scotta ma non si lamenta.
CHI SALE dall’alto Marcello De Vito, Loretta Napoleoni e Cristina Maltese CHI SCENDE dal basso Alberto Irace, Marta Leonori e Giovanni Caudo
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IlCORRIERE ROMA
PRIMO PIANO
DI
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IN COPERTINA
IL CENSIMENTO
Li abbiamo contati e sommariamente censiti. Basta osservare cosa succede dopo le nove di sera nella stazione più grande d’Italia, seconda in Europa dopo quella di Parigi. A Roma i senzatetto aspettano ancora il programma delle politiche sociali, d’altro canto non sono elettori, non votano. Con i cartoni sono più di 50 a dormire sdraiati sul marciapiede davanti all’ingresso principale della stazione. E tornano anche bande di varie nazionalità a presidiare lo scalo ferroviario intitolato a Papa di Stefania Pascucci
R
oma – Stazione Termini: a mezzanotte i “posti letto” sono tutti assegnati sotto la facciata dell’ingresso principale. Sui cartoni sono già stesi e coperti i clochard, alcuni già dormono, altri s’intrattengono per le ultime chiacchiere. In tutto una cinquantina, sparsi lungo i 150 metri dell’entrata. E’un’elezione di domicilio a tutti gli effetti. Sul marciapiede stazionano anche gruppi di bande (criminali?) di varie nazionalità, che osservano e scrutano l’andirivieni. “Un luogo da vivere”, lo slogan di Grandi Stazioni Spa, la società gestrice, non avrebbe potuto rappresentare al meglio la realtà. Cosa sta succedendo alla Capitale? Saltano agli occhi di chi osserva tre questioni: degrado, sicurezza e senzatetto. Termini è uno snodo centrale di arrivi e partenze da ogni parte d’Italia e da oltreconfine. Una volta i clochard, i disgraziati, i vagabondi sostavano nella via adiacente, in via Marsala, dove erano in parte tollerati. Oggi lo specchio del degrado romano è visibile a tutti. Non si tratta, però, della stazioncina pugliese del film di Sergio Rubini, ma della prima stazione italiana, definita così proprio dall’azienda presieduta da Mauro Moretti e dall’ad Gaetano Casertano, per grandezza e traffico e la seconda d'Europa dopo la Gare de Paris Nord. Le foto che Il Corriere di Roma ha scattato qualche giorno fa rappresentano esattamente
quanto sia incerta la mano dell’amministrazione. E’ ciò che si percepisce. A marzo scorso, su impulso del comune, è partito il primo censimento sugli home-
AULA GIULIO CESARE
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less gestito dalla Fondazione De Benedetti con 1200 volontari che hanno somministrato interviste, parlato con i senza fissa dimora. I risultati dell’inda-
gine non sono ancora noti a distanza di due mesi. Anche qui, come nel caso degli abusivi del commercio, il centro storico è però un libro aperto, pronto per essere letto. Le foto che pubblichiamo in questo articolo di denuncia evidenziano una città abbandonata a se stessa. I clochard sono in continuo aumento in tutta Europa. Questo dicono le statistiche più recenti. In Italia, i senzatetto sarebbero circa 48mila. A Milano il fenomeno è aumentato del 69% rispetto al 2008, senza contare , ovviamente, i siriani che in questi giorni dormono alla stazione Centrale, quelli sono “rifugiati politici”, non appartengono alla categoria “barboni”. E poi avranno diritto di voto. Invece i clochard non votano, non occupano le case, sono deboli fisicamente, non vanno nei cortei a manifestare. Hanno solo bisogno d’aiuto. C’era Marino il giorno dell’affidamento del progetto censuario dei senza fissa dimora. Due mesi fa il sindaco della Capitale dichiarava a tal proposito: «Oltre ai numeri, infatti, potremo conoscere le caratteristiche di un fenomeno in continuo mutamento e aggravato dalla crisi economica in corso. Sarà così possibile migliorare la programmazione di politiche sociali e di assistenza mirate ed efficienti sull'intero territorio cittadino». Potremo, faremo, sarà possibile. Ecco il lessico preferito dal politico. Noi il censimento lo abbiamo consegnato prima della Fondazione De Benedetti.
Meno male che c'è il Peciola
anno ragione quelli del Movimento Cinque Stelle quando allargano "botta" a risvegliare l'ìnteresse collettivo, a riempire i taccuini. Il Comune, è noto, è schierato con il le braccia sconsolati e elencano a chi ha voglia di starli ad ascoltare fronte Raimbow, appoggia dichiaratamente e giustamente la causa dei diritti dei gay. E quando quali temi che hanno provato a imporre all'attenzione del Consiglio. C'è cuno soffia la notizia che la seduta del consiglio straordinaria dedicata all'omofobia è saltata il clima tutto, denunce, proposte, dossier, argomentazioni sui grandi e piccoli si ravviva, le luci si accendono improvvisamente nei pressi dell'Aula Giulio Cesare. Irma Battaglia e problemi della Capitale.Non li ascolta nessuno, nell'aula Giulio Cesare il solito Peciola, vivono la schizofrenia di essere organici alla maggioranza e insieme di essere due si pensa ad altro, lasciando che il trust di apprendisti stregoni messo insieme da Marino sorvegliato consiglieri "contro". Per loro è un vulnus inaccettabile, quel dibattito s'ha da fare ad ogni costo. E dai controllori del Pd inventi soluzioni per il bilancio, per la viabilità, per la casa. Restano i grandi Battaglia-Peciola contano, le loro urla si sentono. Sel è "scandalizzata" dalla cancellazione, e Sel è temi quelli accademici, che dividono e fanno litigare ma non portano da nessuna parte. Consiglieri di importante, Peciola è nella "cabina di regia", è l'uomo chiave di collegamento con i movimenti per la tutti i partiti e colori se ne stanno per i fatti propri, a fare finta di elaborare qualcosa, rintanati negli casa. I grillini - sempre presenti - sono spettatori attenti e rispettosi. E' un incidente diplomatico di portata rilevante. Ma come, abbiamo appena allontanato lo uffici del Gruppi. La politica la fanno con i comunicati, detspettro dello sciopero dei comunales, cadiamo sull'omofobia? tati alle agenzie con cadenza ossessiva, note di commento riCi vuole la mediazione del vecchio navigatore dell'Aula, il lanciate in via telematica. Uno straccio di notizia rimbalza, si aggiorna, si modifica, si trasforma in una valanga di ri- “Non è vero che siamo assenti dall’assemblea capitolina” dicono i consiglieri della maggioranza e dell’op- pluridecorato Panecaldo, anziano, autorevole, abituato a mesposte e contro risposte, spesso inutili, retorici, imbarazzanti. posizione. Vale la pena raccontare un episodio involontariamente comico. Una consigliera della Lista per diare. Chiederò la con vocazione, assicura, poi tratta con il Sui giornali non finiscono quasi mai, è uno sterile dibattito Marino (taceremo il nome per pietà), incrocia nei pressi dell'Aula un paio di colleghi grillini, quelli che non presidente dell'Assemblea Coratti: sorridono, tutto risolto, il di dubbio valore a fini esclusivamente interni. Che gli uffici mancano a una seduta e li apostrofa: "Ma voi chi siete, che ci fate qui". Evidentemente non li aveva mai no- Campidoglio sarà Rainbow dopo le elezioni, seduta straorstampa a capo chino assecondano. La vera comunicazione tati, forse perché non si affaccia troppo spesso in Campidoglio? Sembrava di assistere a quel siparietto che dinaria il 27 maggio? Irma Battaglia mastica amaro, avranno gli assessori la fanno telefonando ai giornalisti amici, nelle Brignano racconta spesso in Tv, di quando lo interrogava la professoressa di storia.“Hai studiato altro da pensare in quelle giornate, e chissà come sarà andato redazioni dei giornali, assicurandosi un giusto risalto. E i Brignano?”“Ehhhh e che mmochiede! Tutto!”Poi voltandosi verso i compagni con richiesta di aiuto.: …” ma il voto. Peciola riavvia il ciuffo e sbuffa, pronto per un altro cronisti comandati in Campidoglio finiscono per capire cosa questa chi è?... ma che insegna?”“A storia…” risponde uno dal primo banco.“A storia de chi?”“De tutti”. confronto. Cornelius succede scorrendo le agenzie sul proprio Ipad.Poi arriva la “ah! Allora vabbè, ne dimo un pezzo per uno….”
Assenteista incallita
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PRIMO PIANO
giovedì 15 maggio 2014 pagina 5
IlCORRIERE ROMA DI
SCENARI ENTRO IL 2015 CAMBIERÀ FACCIA L'INTERA AREA. NUOVO ORDINE PER IL MERCATINO
Operazione Porta Portese, partita di Francesco Vitale
A
ccompagnare Porta Portese verso una nuova riqualificazione. È uno dei progetti attivati da Cristina Maltese, presidente del XII Municipio di Roma. Un progetto che nasce da una call europea per la valorizzazione di aree urbane e che ha tra gli obiettivi non solo il recupero delle strade ma una chiave urbanistica più ampia. Occhi puntati su Porta Portese, dunque, ma anche sulla viabilità che va da Viale Trastevere al fiume. E quello che c’è in mezzo. Sarà una operazione maquillage e una mezza rivoluzione, spiega la Maltese, Porta Portese vedrà trasformare le sue strade ma soprattutto il mercato domenicale, croce e delizia dei residenti che spesso si trovano imprigionati nel caos più totale e con difficoltà di movimento ogni settimana. Il mercato verrà infatti riordinato, i banchi sistemati in spazi riservati e numerati, ciò che permetterà un maggiore deflusso di tutte le persone che affollano ogni settimana quell’area alle spalle di viale Trastevere, per curiosare e magari fare qualche acquisto a buon prezzo. Intanto sono già iniziati i lavori su quel tratto di via Portuense, l’asse principale: lavori necessari e in ogni caso non procrastinabili. Verrà rifatto il marciapiede, sistemata la strada e realizzata una pista ciclabile. La presidente Maltese sottolinea l’importanza di valorizzare le imprese artigiane con un finanziamento a giovani imprese attraverso l’attivazione di tirocini. Ciò è stato possibile grazie a un tavolo aperto con gli assessori
Marta Leonori e Giovanni Caudo che ha visto il XII Municipio diventar coprotagonista. Il mercato dovrà salire di livello, insomma, senza perdere quel fascino e quella personalità che lo hanno
reso famoso nel mondo. Anche per la riqualificazione del mercato è stato aperto uno spazio di concertazione. Non ci si è affidati insomma a qualcuno chiedendo una consegna chiavi in mano
entro una certa data. A proposito, fine dei lavori entro metà 2015. Sistemata via Portuense si passerà a via Bargoni dove è prevista la sostituzione degli impianti semaforici e della illuminazione, quindi un restyling omogeneo che consenta di riconoscere all’area una sua identità. Fin qui tutto bene ma anche abbastanza scontato, in linea con le strategie di riqualificazione urbana.Ma la Presidente del XII Municipio ha anche un’altra ambizione, accolta da Caudo e Leonori: quella di riportare in vita l’arte dei biciclettai e di conseguenza di riqualificare il Clivio Portuense. E’ un’idea romantica e di sicuro appeal. Ovviamente l’intera operazione suscita speranze, aspettative e appetiti. Si lavora in sinergia con i comitati di quartiere, che hanno interesse che l’area di Porta Portese e dintorni smetta di avere una serie di problemi simili a quelli di quartieri
più periferici della Capitale. Lo spettro del degrado incombe su una zona piuttosto ampia e per raddrizzare la situazione e rendere il quadro omogeneo sarebbe necessario estendere la qualificazione il più possibile. L’asse che va da Porta Portese al Tevere non è compreso nel prezzo, ma c’è una speranza: quella che la Matese riesca a sensibilizzare la commissione capitolina affinché colga l’importanza di questo progetto. Intanto si va avanti, i residenti vedono una prospettiva, il popolo delle bancarelle ancora non sembra aver capito bene se l’idea di rimettere tutto in ordine sia un vantaggio o uno svantaggio. Il pubblico degli affezionati soffrirà un po’ di nostalgia. Poi farà l’abitudine alla nuova Porta Portese. E la presidente, che segue passo passo il progetto studiando ponderose documentazioni, cercherà altre aree da rimettere in sesto.
CONTROCANTO/ RESIDENTI E AMBULANTI, C'È CHI FRENA
Nostalgia per un mercato che non sarà più come prima
F
austo, romano e residente in Via Portuense, da oltre 40 anni va a passeggio ogni domenica a Porta Portese. Non compra mai nulla, ma “si diverte” a vedere turisti e romani che scelgono qualche vestito a basso costo delle passate collezioni o imitazioni delle grandi marche. Per lui quel luogo identifica la capitale: si ricorda quando da piccolo, dopo la messa, i genitori lo portavano lì; era un momento di svago, di relax e spesso anche di socializzazione. Ricorda che poco più che adole-
scente, a Porta Portese ha comprato la sua prima bicicletta per poche decine di lire. E ammette di averla ancora quella bicicletta. Fausto è convinto che questa immagine domenicale, tra la polizia e i vigili che controllano, i mendicanti al centro della strada, i borseggiatori che sgusciano tra la gente, le persone cariche di buste, i turisti spaesati e divertiti e i negozianti urlanti, con la riqualificazione del quartiere possa sparire quell’atmosfera caotica ma allegra. Gennaro è un napoletano, da sette anni
ogni sabato notte parte dal capoluogo campano per arrivare a Roma alle prime luci dell’alba, montare la bancarella per poi ripartire alla domenica pomeriggio. Colpisce il cartello: MANICOMIO TUTTO A UN EURO. Vende oggetti di ferramenta ma anche casalinghi (dall’imbuto ai filtri per le caffettiere). Vende anche CD e DVD “origginali” (con la doppia g, c’è scritto sul cartello). Per il venditore, poco più che trentenne, la riqualificazione del mercatino, significherà sicuramente la perdita del la-
voro, perché in futuro non ci sarà posto per tutti. “C’è chi chi dopo un furto in casa – afferma Gennaro - ha giurato di aver trovato dei suoi oggetti in vendita su quei banchetti, la domenica successiva. Ma sicuramente non sono solo i ladri a fare affari. C’è anche molta altra gente onesta”. Anche soltanto trovarsi in mezzo a tanto oggetti particolari tutti nello stesso posto, fa un certo effetto. Un effetto che, pur a vantaggio di un maggiore ordine e decoro, i romani e i turisti non troveranno più.
L’INTERVENTO
Aldo Moro dinanzi al problema dei palazzinari di Lucio D'Ubaldo*
L’
anniversario che ricorda la strage di Via Fani, con il rapimento e la prigionia, nonché infine l'uccisione di Aldo Moro, costituisce sempre l'occasione per un esame più o meno approfondito del pensiero e dell'opera dello statista pugliese. Sebbene in tono minore rispetto ad altre passate ricorrenze, questa volta le celebrazioni hanno comunque rinfrescato alcuni interrogativi mai sopiti. Da voci autorevoli è venuto l'invito a non abbassare la guardia nella battaglia per la verità su uno degli episodi più gravi - o forse in assoluto il più grave - che la Repubblica abbia conosciuto a partire dal dopoguerra. L'auspicio è che si proceda speditamente alla costituzione in piena regola della nuova e già deliberata commissione parlamentare d'inchiesta. In questo caso, però, si rende necessario ottenere la desecretazione di carte e documenti finora mantenuti riservati: il governo, in sostanza, deve fare un passo in avanti togliendo i divieti finora opposti con il ricorso al segreto di Stato. Fortunatamente la figura di Moro non è caduta nell'oblio; anzi, a ben vedere, qualcosa di nuovo inizia a profilarsi nello studio sul ruolo e le attività che egli ha svolto in campo
politico e istituzionale. Andrebbe quindi sviluppata, di più e meglio, l'analisi della sua formazione giovanile all'interno dell'associazionismo cattolico, come pure il suo impegno intellettuale e giornalistico, ad esempio sulle colonne del settimanale barese "La Rassegna" (1943-1945). Prima dell'ingresso nelle file della Democrazia cristiana, egli aveva mostrato particolare attenzione ai problemi legati alla difficile ripresa dell'attività democratica nel Meridione. Moro coglieva nel rigurgito antipolitico di vasti strati sociali la diffidenza verso la pervicace diffusione di metodi burocratici e autoritari con i quali i partiti, ciascuno con il proprio impianto ideologico e programmatico, cercavano d'imporsi sulla scena pubblica. Per parte sua ne era altrettanto infastidito, come oggi, per così dire, lo potrebbe essere chiunque avverta un sentimento di estraneità rispetto alla confusione che avvolge e deprime la dialettica democratica. È in questa intransigenza etica e politica che risiede il fascino, ancora attuale, della posizione morotea: nulla si capirebbe dello stile inconfondibile dell'uomo e dello statista se non andassimo alla radice della sua prima definizione, a contatto con le profonde
inquietudini della società del tempo, di un pensiero critico, esigente e combattivo. Un'altro tassello andrebbe aggiunto in questa possibile rimeditazione della sua figura di politico. Nel 1964, arrivato da poco alla guida del governo, sente il bisogno dopo un viaggio ufficiale in Gran Bretagna di inoltrare una breve lettera ad alcuni amministratori locali con la documentazione relativa alla esperienza delle New Town inglesi. Scrive Moro: “Poiché i problemi urbanistici delle grandi città sono fondamentalmente gli stessi, ho pensato che potrebbe essere di qualche interesse, per i competenti servizi di [zona, ndr], prendere visione della documentazione che mi è stata data a Harlow e che qui accludo". Il Sindaco di Roma, Americo Petrucci, tra i destinatari della missiva al pari del Presidente della Provincia di Milano e del Sindaco di Torino, risponde con un biglietto di ringraziamento. Non ci sono sviluppi, né da una parte né dall'altra, come se lo scambio di note mancasse di un retrostante motivo di stimolo in ordine a nuovi piani d'intervento. Il Campidoglio aveva finalmente adottato il suo Piano Regolatore, senza dubbio il più ambizioso e complesso tra quelli messi in atto nel
secolo ventesimo. In ogni caso, ferme restando le linee del Piano, il modello delle New Town non rientrava nella programmazione della Capitale e del suo hinterland. Da questo, anzitutto, si può dedurre il perché fosse destinato a rimanere sterile il dialogo tra Campidoglio e Palazzo Chigi. Ad ogni buon conto non è da sminuire il senso e la portata della sortita del Presidente del Consiglio. L'anno prima, in qualità di segretario del Partito, aveva bloccato la contestata riforma urbanistica del Ministro Sullo, uomo di punta della sinistra democristiana; riforma che invece, in armonia con la legislazione dei Paesi europei più avanzati, avrebbe potuto arrestare la crescita disordinata delle nostre città grazie all'introduzione di un meccanismo di controllo pubblico sulle aree edificabili. A ridosso della competizione elettorale, una violenta campagna di stampa contro la presunta minaccia alla proprietà della casa, alimentata dalla destra economica e dai beneficiari della rendita fondiaria, dava altro filo da torcere al principale partito di governo e gettava molta sabbia negli ingranaggi del nascente centro-sinistra. Troppe insidie e troppe ambiguità: si bloccò tutto, come è noto, con grande soddisfazione di
proprietari terrieri, speculatori e palazzinari. Ecco allora la domanda conclusiva: perché Moro, dopo aver visto quel progetto di nuovo insediamento alla periferia di Londra, ne fa oggetto di comunicazione con alcuni amministratori locali? È probabile che avesse desiderio perché no? - di riaprire un confronto sulla delicata questione dello sviluppo urbanistico italiano. Non si spiega diversamente questa chiara ricerca di dialogo. Sebbene archiviata, la riforma elaborata da Fiorentino Sullo obbligava a riprendere i fili di una discussione gravida di conseguenze per il futuro: non era facile, ma bisognava battere un colpo. Debole o fuori tempo, senza nemmeno una cornice politica adeguata, questo colpo non mancò. Forse era necessario rilanciare dal basso, azionando la leva delle autonomie locali, la pur garbata e prudentissima sollecitazione del leader di governo. E questo non avvenne.
* ex Senatore, Consigliere Municipio I Roma Centro (Lista Marchini)
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COSE NON DETTE
N
IlCORRIERE ROMA
CRONACHE
giovedĂŹ 15 maggio 2014 pagina 7
e muoiono cinque al giorno in Italia, a Roma il fenomeno sta allargandosi. L'edicola è come la farmacia, un punto di riferimento immediato, sicuro. Se viene a mancare te ne accorgi subito. Quelle edicole nude, sbarrate, coperte degli scarabocchi dei Writers metropolitani sono inquietanti. Le rivendite di giornali hanno sempre avuto una importanza particolare, nel tessuto urbano. Ora ci si rende conto che qualcosa di grave sta succedendo. Molti giornalai chiudono, si arrendono. Ă&#x2C6; semplicemente una conseguenza della crisi economica? Forse l'avvento del web le ha rese definitivamente obsolete? Oppure c'è dell'altro? La percentuale per ogni "pezzo" venduto è di 11.60, venti centesimi per quotidiano. Gli editori non investono, di prodotti che tirano che fanno cassetta non ce ne sono piĂš, e il margine per l'edicolante diventa inesistente. Dodici ore al giorno in gabbia per niente, alla fine uno si arrende. E non gli subentra nessuno, e nessuno si compra il gabbiotto (150-200mila euro).
DI
IL GIORNALAIO Ă&#x2C6; COME IL FARMACISTA, UN PRESIDIO PER LA COLLETTIVITĂ&#x20AC;
Stanno morendo le edicole e nessuno muove un dito di Francesco Vitali Rosati Edicole addio, l'allarme è giustificato? SÏ. L'allarme c'è, anche se ancora contenuto. Ma è prevedibile un peggioramento grave, tale da non sapere oggi come sarà la situazione dopo l'estate. PerchÊ le edicole chiudono? Per diversi motivi: il primo è la situazione generale del paese. La popolazione ha meno disponibilità economiche e perciò taglia quelle spese che considera superflue: in primis la lettura. Il secondo è la crisi specifica dell'editoria, che ha costretto a chiudere alcune testate storiche, e spesso porta a
Sono sempre meno a resistere. Una delibera (contestata) consente agli edicolanti romani di esporre e vendere anche un certo tipo di prodotti alimentari, c'è chi vende prodotti da ufficio, chi fa i fax e le fotocopie, chi ricarica i cellulari. Ci si ingegna ma non basta. E non tutti hanno la mentalità dei commercianti. Gli italiani leggono sempre meno, ma non è questo il punto. Ne parliamo conLo abbiamo domandato a Errigo Iannelli, segretario provinciale del SI.NA.G.I. (il sindacato nazionale dei giornalai d'Italia).
â&#x20AC;&#x153;riciclareâ&#x20AC;? (rivendere) riviste vecchie. Cosa si può fare per invertire la tendenza? Ognuno deve fare la propria parte: il governo, gli editori... Una speranza è quella dell'informatizzazione: spostarsi in rete e ampliare i servizi. Occorrerebbe una legge, ma per via della situazione politica non possiamo aspettarci niente a riguardo. E gli edicolanti cosa possono fare? Gli edicolanti non hanno molte possibilitĂ . Al massimo possono tenere le edicole aperte piĂš a lungo, ma anche quella è una spesa. PerchĂŠ non fanno tutti cosĂŹ? PerchĂŠ alcune edicole sono sempre aperte, mentre altre magari lavorano solo mezza giornata? Sempre per motivi economici. Le edicole aperte sono spesso quelle in centro: offrono servizi ai turisti che permettono di lavorare piĂš ore. Ma i giornalai che fanno mezza giornata gestiscono l'edicola da soli e non hanno possibilitĂ di stipendiare altro personale. Fanno due conti e vedono che non conviene restare aperti.
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anità S
la
Lazio
del
NUMERO 16 ANNO LXVII GIOVEDI 15 MAGGIO 2014
L’EDITORIALE
DIRITTO DI REPLICA
Il cittadino si rassegni, ciò che conta in sanità è solo il controllo del potere
Neonatologia al S.Giovanni, nuovo reparto e nuove incubatrici a pagina 13
a pagina 11
L'ennesimo bluff di Zingaretti a pagina 12
Se il ministero della Sanità diventa ufficio elettorale
B
asta girare per la città e vedere il ritratto del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che sovrasta i mezzi pubblici dell’Atac con una pubblicità elettorale sicuramente dispendiosa. Legittima la pubblicità elettorale ma non si può e non si deve trasformare il Ministero della Sanità in ufficio elettorale ad personam. Se fosse accaduto in una campagna elettorale dell’ex Ministro della Salute Francesco Storace si sarebbe scatenato il finimondo. Ciò non avviene per la Lorenzin, già super sponsorizzata da Paolo Bonaiuti poi da Angelino Alfano ed infine da “Re” Giorgio Napolitano. Si mormora nei palazzi della politica italiana che, quando Renzi formò il Governo dopo l’uscita di Enrico Letta, Napolitano abbia inserito il nome di Beatrice tra i quattro ministri consi-
gliati dal Colle del Quirinale. Della sanità sicuramente l’attuale Ministro della Salute non conosce né i meccanismi né le regole, al punto di far rimpiangere agli operatori Rosi Bindi, ed è tutto dire. Nel caos imperante del quadrante laziale intanto emergono alcune situazioni particolarmente allarmanti. Come quella del rinvio dell’arrivo del nuovo Direttore Generale del San Camillo Forlanini D’Urso, con relativa proroga del manager uscente Morrone che è più all’estero che nella sua struttura aziendale. È un caso strano quello del grande ospedale di Monteverde. Mentre si ritarda il “cambio della guardia” tra Morrone e D’Urso, sembra che sia in arrivo il dott. Alessandro Cipolla, ben noto alle cronache per essere il funzionario che presiedeva il concorso dell’ex coniuge. Qell funzionario salvato proprio da Zin-
garetti che, rispondendo ad una interrogazione del Capogruppo di Forza Italia alla Pisana Luca Gramazio, dichiarava legittima la presenza di Cipolla in commissione visto che la candidata-moglie era separata legalmente. Non è tutto chiaro e trasparente, da quel punto di vista. Comunque si dice e si mormora, nei corridoi dell’azienda ospedaliera che Alessandro Cipolla potrebbe arrivare come nuovo Direttore Amministrativo. Quel Cipolla che aspirava a diventare Direttore Generale dell’azienda in oggetto, ma fu fatto fuori dal famoso “concorsone”. Un pasticciaccio brutto, ma il personaggio è sicuramente protetto dalla ex moglie, che grazie a quel concorso è diventata potente al nono piano del palazzo della Regione a via Raimondi Garibaldi. Così va il mondo. Il Corvo
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la
SanitĂ Lazio
LA MAPPA DEL POTERE
giovedĂŹ 15 maggio 2014 pagina 10
del
Non si muove foglia, ne riparliamo a giugno
Z
ingaretti evidentemente è distratto dalla campagna elettorale. Oppure, allâ&#x20AC;&#x2122;incontrario, proprio perchĂŠ câ&#x20AC;&#x2122;è da pensare alle Europee tiene tutto nel freezer. Il risultato è che le criticitĂ nelle figure-chiave della politica sanitaria laziale restano in attesa di tempi migliori. Come la scandalosa situazione del S.Camillo Forlanini, riaffidata a Morrone vista la latitanza del nuovo dg designato. Poco chiara la situazione ancora al S. Filippo Neri e in parte al S.Andrea. Moirano resterĂ sul serio a gestire due Irccs? Ne cambierĂ i vertici? E Macchitella che fa? Tutto fermo, se ne parla a giugno.
Asl Viterbo Direttore Generale LUIGI MACCHITELLA (COMM. STRAORD.) Direttore sanitario Patrizia Chierchini Direttore Amministrativo Daniela Donetti (in scadenza)
Asl Rieti Direttore Generale Laura Figorilli Direttore sanitario Marilina Colombo Direttore Amministrativo Maurizio Greco
Asl Frosinone Direttore Generale ISABELLA MASTROBUONO Direttore sanitario Roberto Testa Direttore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini
Asl Roma A
CENTRO STORICO Direttore Generale Camillo Riccioni Direttore sanitario Barbara Giudiceandrea Direttore Amministrativo Alessandro Moretti
LEGENDA Commissario Facente funzione A rischio? Vacante In uscita a
Asl Roma B
CENTRO STORICO Direttore Generale VITALIANO DE SALAZAR Direttore sanitario Concetto Saffioti ff Direttore Amministrativo S. Cenciarelli
Asl Roma C
EUR E DINTORNI Direttore Generale CARLO SAITTO Direttore sanitario Marina Capasso Direttore Amministrativo Silvia Cavalli
Asl Latina Direttore Generale MICHELE CAPOROSSI Direttore sanitario Alfredo Cordoni Direttore Amministrativo Vania Rado
Asl Roma D
DA TRASTEVERE A OSTIA Direttore Generale Vincenzo Panella Direttore sanitario Vittorio Chinni ff (in scadenza) Direttore Amministrativo Alessandro Cipolla
Asl Roma E
DAL VATICANO A BRACCIANO Direttore Generale Angelo Tanese Direttore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi
Asl Roma F
CIVITAVECCHIA Direttore Generale Giuseppe Quintavalle Direttore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea
Asl Roma G
TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACO Direttore Generale GIUSEPPE CAROLI Direttore sanitario Federico Guerriero Direttore Amministrativo Daniele Aguzzi
Asl Roma H
CASTELLI, ANZIO, NETTUNO Direttore Generale FABRIZIO Dâ&#x20AC;&#x2122;ALBA Direttore sanitario Narciso Mostarda Direttore Amministrativo Francesca Merli
AZIENDE OSPEDALIERE San Giovanni Addolorata
San Camillo Forlanini
Direttore Generale ILDE COIRO Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli
Direttore Generale Aldo Morrone Caterina Elisabetta Amoddeo ff Direttore sanitario Direttore Amministrativo Rossana Direnzo
Santâ&#x20AC;&#x2122;Andrea
Policlinico Universitario Umberto I
Direttore Generale Egisto Bianconi Direttore sanitario Francesco Stella ff Direttore Amministrativo Angelo Scozzafava
Direttore Generale Domenico Alessio Direttore sanitario Amalia Allocca Direttore Amministrativo Marta Branca
San Filippo Neri
Ifo
Commissario Filippo Sommella Direttore sanitario Patrizia Magrini ff Direttore Amministrativo Manuel Festuccia ff
Direttore Generale Fulvio Moirano (COMM. STRAORD.) Direttore sanitario Marina Cerimele Direttore Amministrativo Giorgio Marianetti
Spallanzani
Ares 118
Direttore Generale Fulvio Moirano (COMM. STRAORD.) Direttore sanitario Andrea Antinori ff Direttore Amministrativo Lorella Mengarelli
Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI Domenico Antonio Ientile Direttore sanitario Direttore Amministrativo Francesco Malatesta
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PRIMO PIANO
giovedì 15 maggio 2014 pagina 11
la
Sanità Lazio del
L’EDITORIALE
Il cittadino si rassegni, ciò che conta in sanità è solo il controllo del potere
N
el panorama della sanità laziale ci sono tante eccellenze, lo dicono tutti. Ci sono donne e uomini di altissimo profilo in tutti i quadranti, in tutti i ruoli. Eppure le cose non funzionano, eppure le cose vanno a rotoli. Non si può incolpare genericamente il sistema di questo disastro ci sono delle responsabilità precise, delle sacche di resistenza al buon governo, al buon senso, alla correttezza, c’è qualcosa che non funziona nel manico. Le decisioni, le scelte, le strategie sono mediamente appannaggio di persone non all’altezza, o non lucide, o portatrici di interessi non direttamente legati all’utenza, ai cittadini. Se poi arriva anche la salute e il benessere di tutti meglio, ma a volte sembra sia un effetto collaterale. È uno scollamento tra chi dovrebbe pensare la sanità e la realtà verso la quale ogni azione è diretta che fa riflettere. Agghiacciante. Parlando con diversi diret-
il
ORSINO
S
della
Ci sono le elezioni, per carità, mettiamo da parte i problemi
S
ono tempi cupi, la sanità laziale è sempre alle corde, ma è un periodo in cui meno se ne parla e meglio è. Ci sono le elezioni, i tagli e i problemi devono finire sullo sfondo. Zingaretti ha altro da fare che pensare ai malati. Calma piatta. Sul piano generale si muove solo come un bulldozer il grillino Davide Barillari, di altri, come la manager del S.Giovanni Addolorata Ilde Coiro e quella di Frosinone Isabella Mastrobuono, si notano i fatti sottotraccia, goccia dopo goccia. Qualche intervento qua e là, senza tanta pubblicità. Si muove la dg di Rieti, Laura Figurilli, porta la croce con molta dignità Aldo Morrone, rimasto signorilmente a tappare il buco al S.Camillo. È sparito invece Vitaliano De Salazar dopo il ciclone provette scambiate al Pertini. Le attività si vedono anche scorrendo i siti aziendali. Alcuni sono sciatti e trasandati, incomprensibili al comune utente. Ma la cosa
pare non interessi a nessuno. Si è svegliata la Teresa Petrangolini, con una iniziativa e una interrogazione. Non l’ha filata nessuno. Belli i tempi della denuncia, del Tribunale del Malato, di Cittadinanza Attiva. Eppure da denunciare c’è, e parecchio. Una volta lo faceva l’opposizione, oggi lo fa Assotutela di Maritato, pronto ad inserirsi in ogni varco e a denunciare le cose che non vanno. La politica invece è sparita, qualche dichiarazione qua e là, ma niente di più. Comincia a diventare materia che scotta, la sanità, con la direttiva delle strutture sotto i sessanta posti letto che devono chiudere e i tagli degli ospedali minori meglio non affrontare gli amministratori inferociti. Escono poco i sindacati, le associazioni datoriali e di categoria fanno poco chiasso e su tante cose è meglio mettere la sordina. I giornali si accodano, si adeguano. Liste d’attesa? Un disastro, ma alla Pisana si deve parlare d’altro. Il responsabile della cabina di regina Alessio D’Amato è desapareicido, forse ha altri problemi. E l’Ares 118? Anche la nuova manager, Maria Paola Corradi, non sembra particolarmente tonica.
CHI SALE dall’alto Davide Barillari, Aldo Morrone e Ilde Coiro CHI SCENDE dal basso Alessio D’Amato, Teresa Petrangolini e Maria Paola Corradi
tori generali si ha la sensazione che le soluzioni siano lì, a portata di mano. Si sentono fare discorsi ragionevoli, logici, lineari. Tutto mira al risultato, al risparmio, ad un futuro migliore. Ma c’è un passaggio, un imbuto, al termine del quale ogni buona intenzione si annacqua e finisce per confondersi con una brodaglia indefinibile. Tutto rallenta, fino a fermarsi. Emergono distinguo, lacci e lacciuoli burocratici, gli interessi. Il profitto, l’utile (se si può dire) non viene dalla soluzione dei problemi dei cittadini (Rsa, liste d’attesa, pronto soccorso efficienti) ma da altre variabili per lo più incomprensibili a chi è fuori dai giochi e dal recinto. In una gestione familiare del bilancio, delle attività si baderebbe al sodo. Si spende quello che si può, si risparmia dove è possibile, si cerca di indirizzare gli sforzi verso obiettivi realizzabili. Con questa architettura organizzativa della sanità regionale le cose vanno in tutt’altro modo. Non c’è più una lira, quindi non si tratta più di mazzette, tangenti e cose simili. Ci sono però interessi da assecondare, equilibri da mantenere, appetiti da soddisfare. C’è il controllo del potere da mantenere, soprattutto, ad ogni costo. E quando una cosa non si può o non si riesce a fare, basta alzare il tappeto e buttare tutto sotto. Ci penseranno altri. Zingaretti ha passato mesi a promettere, ad oggi ha combinato poco o niente. Per dare ossigeno al sistema sanitario regionale sono stati liberati dei soldi, troppo pochi e distribuiti senza logica. In compenso le promesse non sono state mantenute e il tessuto di infrastrutture sanitarie minori è stato sbriciolato spesso senza una logica. C’è un sub commissario governativo a vigilare, per fortuna. Ma anche lui si è visto poco.
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la
SanitĂ Lazio
CRONACHE
giovedĂŹ 15 maggio 2014 pagina 12
del
IL FATTO
BLITZ DEL GRILLINO BARILLARI ALLA STRUTTURA DI SEZZE
Casa della Salute, scatola vuota Ă&#x2C6; lâ&#x20AC;&#x2122;ennesimo bluff di Zingaretti di Francesco Vitale
B
arillari contro Zingaretti, è una sfida mortale. Il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle ha deciso di svelare il bluff della politica sanitaria del Governatore e ci sta riuscendo. Con caparbietĂ , determinazione. Come in occasione del blitz alla casa della Salute di Sezze. Al secondo tentativo, mercoledĂŹ 14 maggio Davide Barillari ha fatto centro. Se non è una struttura fantasma poco ci manca, i conti e le dichiarazioni di Zingaretti non sembrano trovare fondamento. Non câ&#x20AC;&#x2122;è niente da fare: lĂŹ i servizi millantati dal presidente non esistono, e quel che c'è non funziona. Le immagini sono desolanti e raccapriccianti. Il cancello dâ&#x20AC;&#x2122;ingresso è aperto. Dentro praticamente il deserto. Câ&#x20AC;&#x2122;è una signora alla cassa del Cup, ma dopo circa unâ&#x20AC;&#x2122;ora chiude tutto e va via. Tanto non c'è nessuno. I responsabili della struttura, avvisati, si precipitano da Latina per raggiungere gli
incursori grillini. Ma non serve. Tutti gli uffici di segreteria e amministrativi sono chiusi. A piantonare l'interno ci sono solo un infermiere e un portantino. Lâ&#x20AC;&#x2122;accesso agli atti della Asl conferma d'altra parte che la Casa della Salute di Sezze è ancora un vero e proprio cantiere: ci vorrĂ oltre un anno prima che qualcosa possa iniziare
a funzionare sul serio. Praticamente un bluff. Appunto. E i responsabili non possono fare a meno di negare lâ&#x20AC;&#x2122;evidenza: nel protocollo dâ&#x20AC;&#x2122;intesa stato firmato tra Asl e Regione viene indicata la scadenza dei lavori a giugno 2015. La denuncia era partita giĂ alcuni giorni prima quando lo stesso Barillari, sentitosi male dopo una ma-
nifestazione ad Aprilia, aveva dichiarato su Facebook di aver trovato il portone della Casa della Salute chiuso con un lucchetto. â&#x20AC;&#x153;Ha sbagliato portaâ&#x20AC;?, replicava la Regione. Ma alcuni giovani che erano appoggiati a quel cancello avrebbero confermato che quella struttura è stata aperta solo il giorno dell'inaugurazione. Poi basta. Forseesageravano, ma non troppo. Sul suo profilo Facebook il consigliere regionale pentastellato aveva sostenuto che le Case della salute, come quella di Sezze, sono
balle elettorali firmate Pd. Solo annunci spot. Barillari inoltre aveva pubblicato due foto. Una di Zingaretti davanti allâ&#x20AC;&#x2122;ingresso della Casa della salute di Sezze, il giorno dellâ&#x20AC;&#x2122;inaugurazione, e unâ&#x20AC;&#x2122;altra scattata da lui davanti allâ&#x20AC;&#x2122;ingresso della struttura chiuso, per mostrare che non aveva sbagliato porta ma che lâ&#x20AC;&#x2122;ingresso era lo stesso. Una guerra dichiarata, un braccio di ferro che continua. I dati, in ogni caso, sono imbarazzanti. Dal giorno dellâ&#x20AC;&#x2122;inaugurazione a oggi, solo 16 posti letto sono attrezzati, c'è un infermiere di una cooperativa che ha il compito di gestire il tutto. In due mesi hanno ricoverato 7 persone, su un bacino di utenti di oltre diecimila persone. C'è stato un investimento di 800 mila euro per adeguare la struttura. Per ora soldi spesi decisamente male. La popolazione di Sezze alza le spalle: loro nemmeno la conoscono la Casa della Salute.
LA CASA DELLA SALUTE DI ROCCA PRIORA INAUGURATA IL 23 APRILE
Aperta, ma non funziona IL TUO U UFFICIO A ROMA: ROMA: COME E QU ANDO VUO QUANDO VUOII
S
embra di essere agli studios di CinecittĂ . La facciata dipinta a nuovo, i cartelli con una bella scritta, ma dentro non è cambiato quasi nulla. Tranne una ritinteggiata alle pareti e qualche cartello. I servizi che câ&#x20AC;&#x2122;erano prima ci sono oggi, quelli che mancavano e che caratterizzano una Casa della Salute, cosĂŹ come ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, â&#x20AC;&#x153;ancora non ci sonoâ&#x20AC;?. Come dimostrano eloquentemente le foto al Pua ci sono le sedie sulle scrivanie, e dietro la facciata, proprio come su un set cinematografico, lastruttura cade a pezzi. Il reparto di degenza infermieristica e di lĂ da venire, lâ&#x20AC;&#x2122;ambulatorio odontoiatrico, al momento, ha soltanto una sedia attrezzata al centro di una stanza. Le provette per le analisi cliniche vengono portate allâ&#x20AC;&#x2122;ospedale di Frascati. Come conferma sconsolato uno dei medici di famiglia â&#x20AC;&#x153;ci siamo solo noi e i servizi sono quelli che câ&#x20AC;&#x2122;erano primaâ&#x20AC;?. Addirittura in quella che dovrebbe essere la Casa della Salute ci sono dei tetti in Eternit. CosĂŹ i cittadini che vorranno usufruire dei servizi della struttura rischieranno di venire a contatto anche con lâ&#x20AC;&#x2122;amianto. Altro che Casa della Salute.
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CRONACHE
giovedì 15 maggio 2014 pagina 13
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Sanità Lazio del
DIREZIONE GENERALE DELL'AZIENDA OSPEDALIERA DIRITTO DI REPLICA LAINTERVIENE DOPO GLI ARTICOLI SU UNA VICENDA DEL 2012
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eonato morto al San Giovanni. Un verbale accusa l’Ospedale” , scrive l’autorevole Corriere della Sera, ed è l’ennesimo “caso” che coinvolge il grande ospedale romano. “Le incubatrici sono obsolete e hanno le bilance rotte. Salute dei neonati a rischio”, rincara la dose il giornale. Ce n’è abbastanza per sollevare un polverone, ma il direttore generale dell’Azienda Ilde Coiro (insediata da pochi mesi) non ci sta e ribatte a stretto giro di posta che l’impostazione del giornale stravolge completamente il senso della notizia legata alla relazione di una commissione interna redatta due anni fa nei giorni immediatamente successivi alla morte di Marcus, bimbo prematuro deceduto per uno scambio di flaconi. Ci sono otto medici indagati per quell’episodio. Ma non c’è dubbio che l’articolo ingeneri nel lettore il dubbio che le condizioni odierne di quel reparto siano quelle rilevate dalla commissione. “Innanzitutto il documento cui si fa riferimento è stato l’atto conclusivo di una indagine interna che “non ha accusato” l’Ospedale, bensì evidenziato problematiche allora presenti all’interno della UOC Neonatologia, affrontate e risolte per fornire assistenza in linea con standard di
Neonatologia al S.Giovanni, nuovo reparto e nuove incubatrici di Francesco Vitale
eccellenza - spiega la CoiroDall’indagine non sono emerse disfunzioni tali da far considerare a rischio l’assistenza o far prendere in considerazione l’adozione di provvedimenti drastici.” L’Azienda ha conseguentemente adottato una serie di provvedimenti riguardanti la
logistica gestionale del Reparto, nonché la consistenza quantitativa e qualitativa delle risorse tecnologiche ed umane - afferma la manager del S.Giovanni - e li elenca: è stata realizzata la nuova sede del Reparto che occupa una superficie 750 metri quadrati nel Corpo D (piano terra) del presidio ospe-
ultima generazione. le prime 11 già consegnate e collaudate saranno attive dal prossimo mese nel nuovo reparto. Le altre 12 incubatrici ancora presenti nel Reparto, di cui 3 da trasporto, acquistate nel periodo compreso tra il 1999 e il 2005 (5), sono e sono state sempre oggetto di periodiche verifiche manutentive del Servizio di Ingegneria Clinica aziendale e della ditta costruttrice. L’ultima verifica è del 10 aprile scorso. Uno scenario, insomma, ben diverso da quello dato in pasto - senza una mediazione critica - ai lettori romani. Il S. Giovanni, peraltro, ha chiesto alla Regione deroghe al blocco delle assunzioni per 2 Medici Neonatologi per l’anno Sopra il direttore generale 2013, ricevendo l’autorizdel San Giovanni, Ilde Coiro; zazione per una sola unità a sinistra il nuovo reparto (assunta dal mese di daliero S.Giovanni marzo 2014) e ha richiesto anadove, secondo le loga deroga anche quest’anno. previsioni, saranno Infine, si legge in una nota della trasferite le attività direzione generale dell’Ospeentro il mese di giugno. Il dale, “è stato effettuato un nuovo Reparto utilizzerà in Audit clinico sull’evento ocmaniera più razionale gli spazi corso con la partecipazione del e consentirà di avere migliori personale del Reparto per la ricondizioni di lavoro per il per- valutazione delle procedure e sonale, migliori percorsi in- delle modalità di erogazione terni ed esterni e migliore dell’assistenza”. L’indicazione è accessibilità dei parenti dei ri- chiara, quegli errori - se errori coverati; ancora, sono state ac- ci sono stati - difficilmente si riquisite 16 nuove incubatrici di peteranno.
REDAZIONALE
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el giorno della Festa dell’Europa lo scorso 9 maggio, le parole del premier Matteo Renzi sull’apertura dell’Italia alla “crescita e occupazione come valori costitutivi dell’Unione” non possono che trovare il consenso dei lavoratori e di chi difende i loro diritti: rimane però il fatto che oggi il nostro Paese risulta al primo posto per numero di condanne di infrazione rispetto al diritto comunitario, con 250mila euro di multa al giorno comminati per la bellezza di 114 procedure Ue non rispettate. “È un’emergenza che ci costa centinaia di milioni”, ha scritto solo quattro giorni fa il quotidiano La Repubblica. Tanto è vero che “siamo ultimi per il rispetto il livello di illegalità nel rispetto delle regole comuni ai 28 paesi dell’Unione”. Se da una parte, nel nostro Paese a parole si chiede di esaudire quelle che sono le direttive europee, anche sull’occupazione, dall’altra, sul piano pratico, si continua ad eludere in modo sistematico quanto indicato dell’Unione. Con il risultato che questo comportamento danneggia le casse dello Stato italiano e pure il bilancio comunitario. I dati più aggiornati sui precari della Pubblica amministrazione, emessi di recente dalla Ragioneria Generale dello Stato, indicano che sono quasi
LAVORO Festa dell’Europa, ma l’Italia è la maglia nera per mancati recepimenti direttive UE
310mila le unità di personale a tempo determinato: quasi la metà appartengono alla scuola, oltre 140mila, poi vi sono 167mila precari in forza ad altri comparti (con presenze maggiori nelle Regioni ed autonomie locali, quasi
53mila posti, e nelle forze armate, oltre 39mila). Lo studio nazionale ha anche dimostrato che nella scuola, dove si assume pochissimo rispetto al numero di posti vacanti (125mila) e all’enorme mole di precari vincitori di concorso,
pubblico o riservato (oltre 300mila), la spesa per i supplenti è passata in cinque anni da 512,69 milioni di euro a 861,10 milioni di euro, con un incremento del 68%. “È giunto il momento – dice Marcello
Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – di stabilizzare questi precari. Altrimenti i buoni auspici sull’incremento dell’occupazione si perderebbero nel nulla. Nella scuola questa situazione di blocco potrebbe essere rimossa entro l’anno dalla Corte di Giustizia Europea: che metterebbe così la parola fine sulla questione sulla compatibilità della normativa italiana, avallata con la Legge 106/2011, rispetto alla direttiva comunitaria in tema di reiterazione dei contratti a termine, la 1999/70/CE. Ma anche all’assenza di risarcimento del danno prodotto a docenti, amministrativi, tecnici ed ausiliari che hanno svolto almeno tre anni di supplenze”. “Però il problema del mancato recepimento delle direttive europee in fatto di stabilizzazioni del personale – continua Pacifico – riguarda anche altri comparti. Ad iniziare dalla Sanità, dove il Decreto Balduzzi, approvato nel maggio del 2013, ha di fatto condannato alla precarietà decine di migliaia di precari. I quali nella PA continuano ad avere riservato un trattamento denigratorio e riduttivo: basti pensare al fatto che in Italia un lavoratore a tempo determinato non può candidarsi come Rsu. Anche in questo caso in dispregio della normativa UE”. (www.anief.org)
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Sanità Lazio
CRONACHE
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IL GIALLO
NULLA DI FATTO DOPO L'INCONTRO IN REGIONE PER IL CENTRO DI ECCELLENZA DELLA FONDAZIONE ROMA
Alta diagnostica a Latina? Buio fitto di Giulio Terzi
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iallo era e giallo rimane. La realizzazione del centro di alta diagnostica della Fondazione Roma nel capoluogo pontino resta un grosso punto interrogativo. Il 14 maggio l'incontro chiarificatore nell'ufficio del governatore Zingaretti si è chiuso con un nulla di fatto. Se ne riparlerà più avanti. Eppure attorno a un tavolo c'erano i principali attori, Maurizio Venafro del Gabinetto del presidente, il consigliere regionale del Pd Enrico Forte, il direttore generale della Asl di Latina Michele Caporossi e per la Fondazione Roma, Alfredo Loffredo e l'avvocato Giovanni Malinconico. La presenza di Forte è il segno di una forte valenza politica dell'incontro. Perché il nodo è politico e si delinea sempre più come un nodo di interessi, di affari. Venafro è il braccio destro di Zingaretti e parla per il "capo". Ha chiesto ulteriori chiarimenti e proposto un tavolo di confronto, un classico quando si vuole con-
gelare una situazione. L'accordo sottoscritto a suo tempo dalla Fondazione, dalla Asl (allora il manager era Renato Sponzilli) e dal Comune di Latina non va più, "qualcuno" ne trae vantaggi troppo esigui. C'è un altro competitor? Un altro soggetto aspira ad ospitare il super-centro per il
quale il deus ex machina della Fondazione Emmanuele Emanuele, ha fatto investire 13 milioni di euro? Ei lavori fatti a spese di Comune e Provincia? Il problema concerne soltanto l'utilizzo dell'immobile messo a disposizione dalla Asl a titolo gratuito presso la palazzina direzionale
prestazioni e sconto del 30% del prezzo praticato dal centro per tutte le altre richieste che la Asl presentasse), ma non a cambiare programmi. Ha già pagato un forte anticipo alla Siemens sui macchinari sofisticati, avveniristici, che verranno consegnati entro il 30 settembre. C'è una forte penale all'orizzonte. E per rendere operativo il tutto i tecnici della Fondazione devono entrare in possesso dei locali entro il 31 maggio. E' qualcosa di più di una minaccia. Se Regione e Asl non verranno a più miti consigli Emmanuele d e l l 'o s p e d a l e Emanuele Santa Maria Goandrà avanti da retti di Latina ? La Fondazione si In alto l’Ospedale Goretti e sopra solo, trovando un'altra soluera detta disponiil prof. avv. Emmanuele Emanuele zione in loco. bile a rivedere i presidente Fondazione Roma Naturalmente termini economici dell'intesa (assegnazione c'è la coda di soggetti desiderosi gratuita alla Asl del 30% delle di aiutarlo.
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SANITÀ&RICERCA
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Sanità Lazio del
LO STUDIO RIABILITAZIONE DEI BAMBINI CON PARALISI CEREBRALE INFANTILE
Come si può far raggiungere la consapevolezza del movimento Indagine maturata all’interno del Servizio di Riabilitazione Infantile della Fondazione S.Lucia. l’importanza di un training che coinvolga anche anche l'immaginazione e la consapevolezza motoria nei bambini con PCI al fine di rendere più efficace la terapia
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er il secondo anno consecutivo Loredana Zoccolillo – del Servizio di Riabilitazione Infantile della Fondazione Santa Lucia IRCCS- ha vinto il premio S.I.R.N. per i fisioterapisti con un lavoro dal titolo: “Immaginazione locomotoria nell’età evolutiva: effetti di un training basato su immaginazione e internalizzazione dello schema del passo nei bambini con paralisi cerebrale.” Questo premio rappresenta un importante riconoscimento all’attività di ricerca svolta dal Servizio di Riabilitazione Infantile diretto dalla dr.ssa Daniela Morelli. Lo studio in questione ha indagato la capacità di immaginazione locomotoria durante l’età evolutiva e verificato l’efficacia di un training basato su immaginazione e internalizzazione dello schema del passo in bambini con paralisi cerebrale infantile di tipo emiplegica. Il presupposto è che l’immaginazione motoria (atto volontario in cui un soggetto simula mentalmente l’esecuzione di un’azione motoria) si sviluppa nell’infanzia e si consolida nell’adolescenza , ed è alterata in persone con esiti di paralisi cerebrale infantile (PCI). Per verificare l’ipotesi di lavoro otto adulti sani (28.1±5.1 anni), otto bambini sani (8.1±3.8 anni) e
dodici bambini con emiparesi da PCI (7.5±2.9 anni) sono stati valutati mentre simulavano marciando sul posto i passi necessari a raggiungere un target (posto a 2 o 3 mt.). Lo stesso veniva successivamente raggiunto camminando ad occhi bendati prima ed ad occhi aperti dopo. La valutazione della biomeccanica del cammino e delle strategie locomotorie messe in atto dai soggetti sono state effettuate dall’ing.
Marco Iosa mediante strumenti altamente tecnologici quali un sistema optoelettronico ed un’unità inerziale indossabile (Optogait, con unità inerziale gyko, Microgate). I bambini con PCI sono stati successivamente divisi in modo random in due gruppi (randomized controlled trial): un gruppo è stato sottoposto a normale terapia riabilitativa, l’altro ha effettuato un training del cammino basato su esercizi di
immaginazione, costruzione ed esecuzione di percorsi, in assenza del supporto visivo. Le valutazioni iniziali hanno mostrato che negli adulti vi è significativa corrispondenza tra i passi immaginati, quelli eseguiti bendati e quelli reali, mentre nei bambini non vi è corrispondenza tra il numero di passi immaginati e quelli eseguiti. Nei bambini con Paralisi Cerebrale infantile oltre a non essere presente correlazione tra i passi immaginati e quelli realmente eseguiti sono presenti anche errori di raggiungimento del target e differenze nei tempi impiegati per raggiungerli. Questo studio ha mostrato che per un adulto sano l’immaginazione motoria è in grado di predire il giusto numero di passi per coprire una data distanza. Tale capacità è ridotta nei bambini, ma mentre i bambini sani sono in grado di compensare usando feedback propriocettivi e/o vestibolari durante il cammino bendato, quelli con PCI hanno potuto ridurre i loro errori solo dopo uno specifico training. Tale training, mirato ad incrementare la consapevolezza motoria, ha portato ad una riduzione della fase di appoggio sull’arto meno affetto, ovvero ha ridotto la strategia di sfuggire il carico, tipica di questa patologia, migliorando lo schema del passo.
Sanità Lazio
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paste all'uovo ed aromatizzate ai funghi, ai tartufi, al nero di seppia, al basilico e al peperoncino. Dobbiamo segnalare in particolare la bontà dei fusilli, lavorati con speciali tecniche che ne impreziosiscono forma e sapore. Nomi singolari auspici di buona cucina sono: Bombardoni, Anelli tricolori, Carrati, Clementine, Marselite, Partacce… e via all'infinito in un turbino di immaginazioni culinarie e fantasticherie contornate da opportuni condimenti ed appropriate preparazioni. Serviamo con la nostra 6 Eccellenza Pasta Italia i migliori ristoranti sul territorio nazionale,siamo presenti anche all’estero. Ci distinguiamo per etica, serietà, puntualità e senza false modestie… perché la nostra pasta è veramente buona !
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IlCORRIERE ROMA
LITORALE
giovedì 8 maggio pagina 17
DI
IL CASO
CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO. STRADA LUNGA PER IL RIPRISTINO DELLA LEGALITÀ?
I
Antonella Moroso (NCD) nel mirino dei magistrati
n seno al Consiglio del X Municipio esplode la “grana” Antonella Moroso. La Procura di Roma ha chiesto al Gip il rinvio a giudizio per la Moroso (NCD), subentrata a Pietro Malara (FI) con una contestata sentenza del Tar, confermata dal Consiglio di Stato, ed oggi accusata di aver alterato i verbali elettorali, aumentando il numero di voti di preferenza per essere nominata a consigliere. Sulla questione era stato lo stesso Pietro Malara, prima eletto e poi dimesso d’ufficio dal Tar, a presentare un dettagliato esposto lo scorso 12 luglio. Le indagini avrebbero accertato le responsabilità della consigliera municipale, tanto che il pm Mario Palazzi ha chiesto il rinvio a giudizio per falso in atto pubblico, ora, l’ultima parola spetterà al GIP. “Dopo la mia elezione al consiglio municipale nel 2013 – ha ricordato Piero Malara - Antonella Moroso, ha fatto ricorso presentando dei verbali elettorali del municipio sui quali risultavano più voti di quelli che le erano stati riconosciuti. Dopo la
di Enzo Bianciardi sentenza del Tar, ho chiesto a mia volta l’accesso agli atti, constatando che le copie dei verbali del municipio, in realtà, risultavano contraffatte. Per questo ho immediatamente presentato una circostanziata denuncia alla Procura che ha provveduto a far sequestrare i verbali custoditi presso la Prefettura, consentendo di dimostrare la manomissione di quelli del Municipio, e successivamente, ha avviato una serie di attività investigative che hanno portato al rinvio a giudizio immediato della stessa consigliera Moroso. Le prove emerse - racconta Malara - infatti sarebbero evidenti: non solo i registri risulterebbero contraffatti, ma sarebbero stati sequestrati dei manoscritti, presso l’abitazione della consi-
gliera, dove sarebbero stati registrati i voti reali e le modifiche successivamente apportate sui registri stessi”. A riportare Malara in Consiglio c’ha pro-
vato Tommaso D’Annibale (FI), ma la sua istanza di decadenza è stata respinta e di fatto, essendo la nomina della Moroso determinata da una sentenza dell’autorità giudiziaria bisognerà attenderne un nuovo pronunciamento. Per l’accertamento della verità (la Moroso fino a prova contraria potrebbe essere innocente) ci vorranno due anni e mezzo, almeno per il completamento dei due gradi di giudizio, un tempo “infinito”. Il Movimento 5 Stelle annuncia la richiesta di dimissioni della Moroso. “In merito alla vicenda dei verbali falsificati all’interno delle liste del Popolo della Libertà – scrive Paolo Ferrara (capogruppo 5Stelle) - presenteremo in aula una richiesta di dimissioni im-
CRESCE IL RICORSO AL FAI DA TE DEI CONCESSIONARI PER DIFENDERSI DALL’EROSIONE
La guerra della sabbia I
ritardi accumulati nell’avviare il ripascimento degli arenili, slittato in autunno quello di Ostia ponente, rinviato alla prossima primavera l’intervento ipotizzato a levante del canale dei pescatori, ha scatenato una sorta di guerra della sabbia e dato il via ad interventi di recupero privatizzati che rischiano di squilibrare il sistema spiagge del litorale romano. Fabrizio Fumagalli, presidente del Sib Lazio ha puntato il dito contro la realizzazione di due scogliere di protezione dinanzi alla spiaggia dello stabilimento Conchiglia, che hanno di fatto accelerato il processo erosivo negli attigui Urbinati e Salus. “Non si tratta di nuove scogliere – spiega Antonio Caliendo, assessore lavori pubblici X Municipio – quanto il ripristino dell’esistente opera muraria. Si tratta di una scogliera di circa due metri necessaria a preservare l’arenile dello stabilimento. L’autorizzazione alla posa delle opere murarie è arrivata dalla regione, in considerazione dell’azione erosiva in atto e di conseguenza, abbiamo dato il via libera”. Intanto la guerra della sabbia è entrata nel vivo. “Ad Ostia bisogna fare un intervento di protezione dell’arenile che funzioni. – nota Ruggero Barbadoro, presidente Fiba Lazio – A levante i due maxi riporti di sabbia del 2009 e 2012 non hanno sortito l’effetto sperato e nonostante i milioni spesi, la situazione è peggiorata. Servono delle barriere soffolte che proteggano la spiaggia, con pannelli di circa 150 metri, da realizzare a circa 400 metri di distanza l’uno dall’altro, a partire dal canale dei pescatori”. Il Sib denuncia, in particolare, il mancato rispetto del “Protocollo d’intesa per la difesa per la ricostruzione e la difesa del litorale di Ostia” sottoscritto dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma e dalle stesse Associazioni dei Balneari di Ostia che prevedeva, appunto, un intervento pubblico in difesa della costa, a garanzia dell’interesse dei cittadini. “L’ultimo dragaggio del Canale dei Pescatori – ha affermato Fumagalli (Sib Lazio) - è stato risolto a costo zero per il Municipio X semplicemente
“vendendo” la sabbia dragata ad una ditta che produce cemento. Quella sabbia, semmai doveva essere riversata in mare per consentire alla
corrente di distribuirla sugli arenili delle spiagge sotto flutto, dal Med al Venezia. La Regione deve completare gli interventi programmati ed assumere la guida tecnica ed amministrativa dei prossimi interventi, senza autorizzazioni “ad personam”. Il Comune, invece, dal canto suo, nel rispetto della legge Regionale n 53/98, deve istituire nel suo bilancio un capitolo di spesa specifico per la manutenzione della spiaggia, compreso il dragaggio del Canale dei Pescatori, convocando un tavolo di confronto con i balneari, chiamati a partecipare alle spese di manutenzione”. En. Bia.
ULTIMA FATICA LETTERARIA DEL POETA LEONARDO VILLEGGIANTE
La via Crucis in romanesco Leonardo Villeggiante, poeta e scrittore calabrese, ma da anni residente ad Ostia, ha presentato la sua ultima fatica letteraria: La via crucis in romanesco. Il libro, pubblicato dalla casa editrice Sovera accompagna e fa rivivere, i momenti salienti di tutte le XIV stazioni della passione di Cristo raccontate in versi nel dialetto romanesco, in cui si cimentava, per la prima volta l’autore. “L’opera di Villeggiante – scrive mons. Falbo nella prefazione – tocca il cuore e fa vibrare i sentimenti.” Lo stesso autore spiega: “La via crucis ha una dimensione mistica ovunque si vada e con qualsiasi linguaggio la si voglia
rappresentare. Ho praticamente rivissuto con Cristo i momenti cruciali della sua passione…fino alla morte. Si può dire che sono entrato anima
e corpo nel suo estremo dolore soffrendo assieme a lui….” Dopo “Un passo dietro l’altro”, opera composta in lingua italiana, Leonardo Villeggiante torna a proporci un’opera poetica di grande intensità e la versione in romanesco rappresenta uno strumento adeguato a veicolare emozioni forti, profonde ed universali. Letta questa Via crucis in romanesco , si potrebbe dire che il vernacolo risulta essere più adatto della lingua pura per suscitare nel lettore quelle emozioni che la straordinaria sfida del Cristianesimo ancora oggi procura. L’opera è reperibile nelle migliori librerie. E.B.
mediate della consigliera Antonella Moroso. Le notizie raccolte negli ultimi giorni anticipano possibili scenari da prima Repubblica nel nostro municipio. Siamo convinti che le istituzioni di prossimità, quelle più vicine ai cittadini, dovrebbero invece essere di esempio per la comunità”. Ad una possibile soluzione sta lavorando la burocrazia dei partiti, Pietro Di Paolo, responsabile regionale del NCD ha anticipato che, qualora venissero confermate le accuse di alterazione dei verbali, sarebbero ingiustificabili, frase sibillina per far scattare una sorta di autosospensione della consigliera Moroso che congelerebbe la situazione attuale (togliendo però un seggio all’opposizione). L’altra via, difficile da percorrere, potrebbe essere invece quella, come ha chiesto il presidente Andrea Tassone, dell’intervento delle “autorità” (il Prefetto?) che , applicando l’art. 325 del Codice di Procedura Civile (istituto della revocazione) andrebbero a ripristinare la prima graduatoria degli eletti, consentendo a Malara la partecipazione al Consiglio.
NUOVA VIA PER LO SVILUPPO TURISTICO SUL LITORALE
Mare e studio Non solo mare… Ostia, infatti accoglie anche il turismo congressuale con il patrocinio di Assobalneari Roma. Per la prima volta, infatti, è stata scelta Ostia come location per un importante convegno medico nel campo dell’oftalmologia, presente anche il ministro della sanità Beatrice Lorenzin. Nuova opportunità, dunque, e soprattutto, nuova visione turistica del litorale romano, il cui primo passo è il possibile l’utilizzo di un centro di eccellenza come il Polo Natatorio (ed anche il vicino Palafilkjam con annesso centro federale) in un settore dell’incoming turistico in forte crescita nella Capitale e su cui gli operatori del settore puntano. Il Presidente di Assobalneari Roma Renato Papagni ha spiegato: “Sarebbe opportuno che il nostro sistema turistico fosse in grado di fare rete al fine di completare con la sua filiera anche il segmento del Turismo Congressuale. In modo da integrare l’offerta di congressuale romana con il fascino e l’appeal del mare” . Nel corso del convegno di studio, organizzato dal Prof. Andrea Niutta, medico chirurgo, specialista oculista e Primario del dipartimento di Oftalmologia dell’Ospedale G.B. Grassi di Ostia, sono state trattate le ultime novità in tema di patologie delle vie lacrimali e le tecniche in tema di diagnostica e terapia nei disturbi della superficie oculare. I medici presenti hanno partecipato anche ad un aggiornamento sulle Tecniche di ricostruzione della parte bulbare dopo escissione di neoformazioni endobulbari comprese - le ultime novità in tema di cross linking corneale. Infine, sono stati affrontati i casi complicati di chirurgia della cataratta con femtolaser e le nuove possibilità terapeutiche dell’impianto intravitreale di desametasone a lento rilascio. E.B.
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IlCORRIERE ROMA
POLITICA&REGIONE
DI
giovedì 15 maggio 2014 pagina 18
SCENARI/ 1 CIOCIARIA, IL FUTURO NON È MAI STATO COSÌ LONTANO
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Aeroporto e grandi opere, le solite ipocrisie elettorali
rano i primi anni del terzo millennio quando a Frosinone, in campagna elettorale per le amministrative, si cominciava a parlare di progetti di sviluppo e rilancio nel settore del trasporto pubblico. Erano soprattutto i berlusconiani a lanciare temi di sviluppo e a presentare progetti sulla stazione ferroviaria, ventilando la possibile soluzione dei problemi legati al collegamento con Roma, cui le migliaia di pendolari erano ovviamente sensibilissimi. In quel periodo Ciampino, soffocato dalla richiesta di voli per lo scalo, cercava di ottenere nuovi socket da vendere alle compagnie di volo low cost, e l’ENAC vigilava…. Frosinone aveva l’aeroporto…Ben presto arrivarono gli investitori, i quali secondo le normative vigenti europee sugli scali aeroportuali, sapevano della remota possibilità della realizzazione di uno scalo low cost, gemello di quello di Ciampino, per abbassare lo stress dello scalo romano. All’epoca, come nel caso della stazione, fu la società di trasporto stessa a presentare i primi progetti, realizzati sullo studio dei dati di densità e infrastrutture, alle amministrazioni e agli enti che sembravano snobbare ogni richiesta di concessione. I dati in possesso dagli investitori privati attestavano nell’area aeroportuale già esistente la possibilità di un alto rendimento per investimenti immobiliari, dato il basso costo di realizzazione, (vedasi la nascita dei poli commerciali di sviluppo dei centri commerciali). Questo avrebbe potuto giustificare un investimento di basso costo sull’aeroporto già esistente, adattabile, a seguito della realizzazione di un allungamento della pista, la realizzazione di un hangar ed il conseguente allargamento dell’area aeroportuale nei limiti delle normative UE, a piccolo scalo civile. Naturalmente non è accaduto nulla di tutto questo. E il territorio è ancora lì a sognare
un’oc casione di sviluppo. Infatti dopo aver liquidato le società di trasporto, sbattendogli la porta in faccia, le amministrazioni nell’ombra hanno tessuto una fitta ragnatela di scambio di interessi impadronendosi dell’idea e rielaborandola secondo il puro spirito di lucro lobbistico. Qualche sindaco della zona ha rilevato i terreni limitrofi all’area aeroportuale, ha trovato il modo di rilanciare attraverso l’amministrazione ed i propri canali l’idea della realizzazione di uno scalo frusinate prima aeroporto civile ,poi aeroporto regionale, poi aeroporto commerciale,infine eliporto,
ECCO DOVE TROVARCI supermercati SUPERMERCATO PIM CORTINA D’AMPEZZO VIA TRIONFALE, 8044 00135 ROMA SUPERMERCATO PIM TORREVECCHIA VIA DI TORREVECCHIA 313 00168 ROMA SUPERMERCATO PIM MAFFI VIA PIETRO MAFFI, 114 00168 ROMA SUPERMERCATO PIM FONTANILE VIA DI TORREVECCHIA, 590 00168 ROMA SUPERMERCATO PIM ODERISI VIA ODERISI DA GUBBIO, 133 00146 ROMA SUPERMERCATO IPERFAMILY VIA DI TORREVECCHIA, 1050 00168 ROMA SUPERMERCATO PIM NEWTON VIA FELICE BELLOTTI, 2 00151 ROMA SUPERMERCATO PIM CASALOTTI VIA PIEDICAVALLO, 39 00166 ROMA SUPERMERCATO PIM IGEA VIA IGEA, 42/44 00135 ROMA SUPERMERCATO PIM BIOLCHINI VIA LUIGI BIOLCHINI, 15 00146 ROMA SUPERMERCATO PIM BRAVETTA VIA DI BRAVETTA, 403 00164 ROMA SUPERMERCATO PIM VIA TERESA DE GUBERNATIS SNC SUPERMERCATO PIM VIA VIARA DE RICCI, 51
etc…. Ma c’era anche una parte “antagonista”, decisa a partecipare al gioco: si costituiva in agenzie, società, ed ogni tanto portava l’argomento in assisi civiche, tanto per creare l’illusione del movimento. Intanto il tempo passava, i progetti lievitavano nei costi a dismisura, e le cubature cresciute all’invero simile, avevano trasformato l’idea: da quella di un aereoporto a basso impatto, secondo le normative in materia, in un mega scalo con tutti i confort… . Improponibile, naturalmente. Dalla data della costituzione ad oggi la società ADF avrebbe bruciato via 6 milioni di
euro, senza aver realizzato mai nulla, esecondo le indagini aperte dalla Procura della Repubblica di Frosinone lo scorso anno, lo scandalo tirerebbe dentro tutta la politica ciociara, senza distinzioni di fazione, da destra a sinistra passando al centro. Dietro l’idea dell’aeroporto hanno marciato tutti, da Francesco Scalia, ad Antonello Iannarilli, da Picano a Marrazzo, sotto la guida del quale la Regione designò Frosinone scalo aeroportuale. La corte dei conti nel 2011 dichiarò le spese onerose ed eccessive e l’ultima mossa del commissario Patrizi è stata quella di mettere in liquidazione la società, giusto per mettere a tacere la cosa. Va ricordato che tutto il capitale gestito era in compartecipazione con gli enti territoriali interessati al progetto, quindi di origine pubblica . Tutti i soldi spesi sono andati persi perché riguardano la progettazione, quindi i piani di impatto e le relazioni degli esperti e degli enti competenti (l’ENAC vigilava su tutti i passaggi quale ultimo ente di verifica e certificazione per l’ottenimento della concessione spazio aereo ) . C’è stato naturalmente anche chi ha sempre osteggiato apertamente la faraonica opera ipotizzata, come i comitati della zona aeroporto, valutando negativamente gli aspetti dell’impatto ambientale. Alla fine dei discorsi il trasporto nella zona resta palesemente arretrato, e ancora oggi la stazione di Frosinone (non parliamo dell’aeroporto) è tutt’altro che all’altezza delle necessità del territorio. I cittadini sono stati truffati e derisi da una classe politica che ancora oggi osa parlare di sviluppo, senza convincersi della necessità di operare politiche sostenibili, di riconversione e riutilizzo delle strutture esistenti. Il Sindaco Ottaviani senza interpellare la cittadinanza, è tornato a promuovere realizzazioni di nuove strutture, ampiamente fuori misura. Il futuro non è mai stato così lontano dalla Ciociaria.
SI RINGRAZIANO I SEGUENTI ESERCENTI CHE CI OSPITANO E DISTRIBUISCONO OGNI SETTIMANA
edicole ARNAUDI ANTONIO Via Merulana, 139 ARPINI BRUNA Piazza del Parlamento BALZOTTI LUCIANO Via del Tritone, 152 BONELLI ALFREDO Via Roma Libera, 22 BRESSI VITTORIA Via Ripetta/Via Tomacelli BUFFONI NADIA Via XX Settembre, 96/97 CAIAFFA BRUNO Largo del Tritone CAMPONESCHI RITA Galleria Colonna (Alberto Sordi)Largo Chigi CANU ANNA Salita de Crescenzi/ Pantheon CASUCCI SILVANA Piazza Sonnino CECCHINI BEATRICE Piazza Farnese CIARDULLI FRANCESCA Viale Carlo Felice/ San Giovanni
COLASANTI ELENA Piazza Pasquale Paoli DE CAROLIS ALDO Piazza San Silvestro, 13 DE SERIO EDOARDO GALLONI MASSIMO Piazza Indipendenza DE SILVESTRI WANDA Largo Tassoni Corso Vittorio DI STEFANO FIORELLA Piazza Cinquecento, 64 Via d’Azeglio DURANTINI MARCO Vicolo Sciarra / Via del Corso FARINA ROSSANA Piazza Campo de’ Fiori, 2 FERDINANDI MARILISA Piazza della Minerva, 37 FERRI SERGIO Piazzale Albania FIORETTI ANDREA Viale Trastevere ang. Via Morosini FURINI ENRICO Piazza del Gesù, 48
GIORGETTI MARIA GRAZIA Piazza Capranica GIUSTI ROBERTA Piazza del Viminale GRECO MARCO Piazza di Spagna, 57 GREGORI BRUNO EREDI Via Zanardelli altezza civ. 16/1 LORIA AURORA Via E. Filiberto Altezza civ. 144 MANCINI ALBERTO Via della Dogana vecchia MASINI ANTONIO Piazza Fontanella Borghese MASSARONI ELISA Largo Arenula MATTEUCCI MARISA Piazza santa Maria Liberatrice MILLO SERGIO Via dei Sabini Via del Corso NOTARPIETRO ELENA Via Boncompagni, 12/14
PERUGINI CINZIA Viale Manzoni Via Merulana RO.MA SRL Via Sora Corso Vittorio Emanuele ROMANO FRANCESCO Via Marmorata/Largo Gelsomini SIRAMA SNC Piazza Benedetto Cairoli STAIANO MARINA Via Merulana, 204 TERASCHI PRISCILLA Via della Scrofa, 101 VENDITTI STELLA Via Celimontana, 5 VERDONE MARIA ANTONIETTA Via Mario de’ fiori/ via della Croce VITELLI MAURIZIO Via Flavia, 52 EDICOLA Piazzale Roberto Ardigò EDICOLA Piazza Morelli EDICOLA Via Rosa Raimondi Garibaldi
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REGIONE&POLITICA
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DI
PASTICCIO CHE COINVOLGE PROVINCIA E COMUNE, SCENARI/2 UN FASCICOLO APERTO, SI VA AVANTI LO STESSO
Rio Marino, appalto in Procura? No problem
L’
appalto di Cusani finisce in Procura, ma l'amministrazione provinciale non ferma l'iter e ben presto affiderà i lavori, anche se il cantiere difficilmente potrà aprire. Ennesimo capitolo nero per il territorio pontino, dove in tempo di campagna elettorale nemmeno la magistratura frena i business più smaccatamente clientelari. Non è passata inosservata la vicenda dell’appalto per la realizzazione del porto canale di Rio Martino - nel bel mezzo del parco Nazionale del Circeo - affidato dalla Provincia ad una associazione temporanea di imprese composta dalla Icad costruzioni generali e dalla onnipresente ditta Poseidon Service di Pietro Delle Cave (vero e proprio assopigliatutto a Latina e dintorni, in termini di piccoli e grandi appalti pubblici…). La Procura delle Repubblica di Latina ha aperto un fascicolo ipotizzando un turbativa d’asta indagando tre persone per l’affidamento quanti mai sospetto per lavori da 5 milioni di euro: l'appalto se l'è aggiudicato l’Ati con un ribasso imbarazzante: di soli 4mila euro. Ma perché l’amministrazione provinciale avrebbe accettato? In pratica la ditta Poseidon e soci ha proposto una miglioria nei lavori offrendo un di rifare il ponte sul Cicerchia (lavori stimati per un importo di 500mila euro). L’azione piuttosto furba ma allo
stesso tempo grossolana vedremo se si tratta di turbativa d’asta o meno - appare anche ai meno esperti un modo per consentire di dare in affidamento due cantieri evitando di indire una ulteriore gara. Un passo falso per chi ha avallato l’offerta. Gli esperti di gare che hanno studiato le carte, però, hanno spiegato che qualcosa è stato taroccato in partenza. A puzzare, infatti, sono le modalità con cui è stata gestita l’assegnazione della gara. Come scrive Bernardo Bassoli: «A tal proposito viene richia-
si sarebbe dovuto spalmare in un range (o intervallo) da 0 a 25, e non da 17,7 a 25 come effettivamente è avvenuto a causa di una cervellotica frazione». Ma, tralasciando il non trascurabile aspetto tecnico, c’è da domandarsi se non vi fosse un accordo pregresso tra Provincia e aziende vincitrici Non è peregrino pensarlo, visto che l'amministrazione provinciale, nonostante tutto, non ha inteso bloccare l'iter. Ma chi si fermerà certamente è il Comune di Latina, che voleva procedere con un'altra gara per la gestione provvisoria dei pontili sulla sponda del canale appena liberati. Un bel pasticcio.
CONQUISTATA A SORPRESA LA "BANDIERA BLU" MA TROPPE COSE NON FUNZIONANO
Ma il Lido di Latina è veramente in Serie A?
L
atina sugli scudi. Il sindaco Di Giorgi sventola trionfante la sua bandiera blu nuova di zecca. Per la prima volta il Lido di Latina si è conquistato questo riconoscimento, che lo mette sullo stesso piano di Sabaudia, Sperlonga, le gemme del Litorale. Va detto che non si tratta solo di poter vantare acque cristalline, ma di essere in grado di offrire un contesto adeguato e politically correct sotto ogni aspetto. Servizi balneari e infrastrutture efficienti, sicurezza, confort alberghiero, insomma il massimo. Latina lido è all'altezza? La commissione dice di si. Ma c'è un risvolto della medaglia meno piacevole. Se il sindaco fa festa l'opposizione picchia duro. Si avvicina l’estate, e il lungomare di Latina languisce nell’incuria, mettendo a rischio la
esercizi commerciali GELATERIA PARADISO VIALE I. MONTANELLI 130 MONTANI ICE VIA DI CASALOTTI, 59/A GELATERIA RETRÒ VIA BALDO DEGLI UBALDI, 118 LA CAFFETTERIA MASSÌ DI SCARDELLA MASSIMILIANO VIA G. ALLIEVO 41 ROMA BAR TABACCHI LEANDRI VIA PAOLA FALCONIERI 81 ROMA BAR A QUATTRO SRL DI MONTECCHIARI PATRIZIO VIA P. VENTURI 73 ROMA BAR DI LA MARCA LUCIANO VIA TOR DE SCHIAVI 153/A ROMA KRISTAL BAR SNC CIRC.NE NOMENTANA, 568-570 ROMA BAR GELATERIA TERRA ANNAMARIA, VIA LIVORNO 13 ROMA PASTICCERIA SALENTINA VIA LAGO TANA 51 ROMA (METRO B1 LIBIA BAR CIRCO MASSIMO VIALE AVENTINO, 14 ROMA GA MA DA SNC VIALE AVENTINO 28 ROMA
mata la Deliberazione numero 12 del 10/04/2013 emessa dall’Autorità di Vigilanza dei Lavori Pub-
blici: “In caso di aggiudicazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (e questo è il caso), la formula utilizzata dalla stazione appaltante per l’attribuzione del punteggio dell’elemento economico deve consentire di attribuire l’intero range dei punteggi, variabile da zero al massimo fissato nel bando di gara”. Sostenevamo che il punteggio dell’offerta economica
LIBRIZZI GIORDANA VIALE AVENTINO 101 ROMA STINZIANI ANGELO VIALE AVENTINO 78 ROMA GELATERIA PUDDINU VIALE AVENTINO 59 ROMA BAR AUGUSTO MASSIMO VIA DEL CIRCO MASSIMO, 5 ROMA BAR CIAMPINI VIALE DELLE TRINITÀ DEI MONTI ROMA CAFFÈ VAN GOGH VIA DELLA PINETA SACCHETTI ROMA BAR GIOVENALE PIAZZA GIOVENALE 6 ROMA VALORANI’S FORUM LARGO CORRADO RICCI, 30 ROMA BAR DI AFFATATI PIER MATTEO VIA CLAUDIA 14 ROMA BOATTINI BAR VIA MASTROGIORGIO 58 ROMA BAR DI CAPALDO SIMONE VIA DELLA LUNGARA 39 ROMA ALOISE DOMENICO VIALE TRASTEVERE 36 ROMA BRONTOLO, ABBIGLIAMENTO BAMBINI, DI SILVI SIMONA VIA STELVIO 12 ROMA
stagione balneare del capoluogo pontino, denuncia Marco Fioravante, consigliere comunale del Partito Democratico, che accusa la maggioranza e l’amministrazione Di Giorgi di concentrarsi sulla
GELATERIA FIOR DI LUNA VIA DELLA LUNGARETTA 96 ROMA GELATERIA MIANI MARIA GIOVANNA VIA DELLA SEGGIOLA 12 ROMA BAR ICA VIA GASPARE GOZZI, 61 ROMA BAR VIVONA PIAZZA VIVONA 20 ROMA BENEVENTO BAR VIA ACHILLE FUNI, 32 ACILIA MALI SRL BAR MARTINICA VIA DELLA MARTINICA 151 ROMA ZAMA CAFFÈ PIAZZA ZAMA 5 ROMA OLD SHAMROCK VIA CAPO D’AFRICA V26/D ROMA CAFFÈ MARTINI DI ROSSI STEFANO PIAZZALE DEL COLOSSEO 3 A/B ROMA RISTORANTE ALFONSO COUS COUS VIA BRESCIA, 23 ROMA ANTICA DOMUS VIA S.GIOVANNI IN LATERANO, 6 ROMA ALIVERNINI ROBERTO VIA CASTELFORTE 27 ROMA ROCCI DANILO VIA TOR DE SCHIAVI 340 ROMA DI MUZIO DOMENICO VIA FEDERICO DEL PINO 62 ROMA BAR GASTRONOMIA SGANGA ANTONIO PIAZZA NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE 11 ROMA
presentazione di piani di rilancio da realizzare (vedere il PLUS) dimenticandosi, però, della cura ordinaria del litorale della città. C'è sul piatto anche il mancato ripascimento delle spiagge (qui la colpa è della Regione), ma ci sono anche i detttagli come quelli , delle pessime condizioni delle passerelle, del problema cronico dei passaggi per disabili, dell’organizzazione del senso unico, della definizione del piano campeggi e di cento altre situazioni che sono di competenza comunale e che rendono meno brillante l'immagine complessiva del Lido. Chi ha ragione e chi ha torto? Latina è a un passo dalla serie A calcistica ed è entrata in punta dei piedi nell'Eden delle bandiere blu. L'importante è che si creda (o che si convinca) la gente.
BAR NATI STANCHI VIA TOR DE SCHIAVI 306 BAR MARIO VIA BRA 15/19 ROMA CAFFÈ SCHETTINO VIA SAN MELCHIADE PAPA ROMA BAR PASTICCERIA DI COLA FILIPPO VIA RUGGERO ORLANDO 68 ROMA LOVE 4 PIZZA VIA PEVERAGNO 52 ROMA BAR MEDIANO VIA TRIONFALE 11454 ROMA BAR TABACCHI DELLA SALA ANNA VIA PASQUALE II 109,111 ROMA ANTICO CAFFÈ DI ROMA VIA GIANNINA MILLI 52 ROMA BAR DI MANUEL ARIS VILLANI P.ZA MARESCIALLO GIARDINO ROMA BAR BARCOLLANDO VIALE ADRIATICO 139 ROMA TRATTORIA DA PAOLO, VIA SAN FRANCESCO A RIPA, 92 ROMA ESTETICA-SOLARIUM ESSENZA VIA STELVIO 15/17 ROMA ILIOS CUCINA GRECA VIA GASPARE GOZZI, 119 ROMA LE PETIT CAFE' VIALE VEGA N.6 ARTE BIANCA PANE, PIZZA, DOLCI E...SFIZI VIALE ADRIATICO, 97
GRAN CAFFÈ 2 SCALINI VIA ACAIA, 34 ROMA CAFFÈ VALENTINI PIAZZA TUSCOLO,2 ROMA PIZZERIA AL TAGLIO NON SOLO PIZZA VIA DEGLI SCIPIONI 95 ROMA OASI PARK VIA TARQUINIO COLLATINO 56/58 ROMA
OSTIA PRESTIGE BAR VIA DELLE GONDOLE ANG.PIAZZA SANTA MONICA BETTER CAFFE' VIALE PAOLO ORLANDO 3 BAR DUCA CORSO DUCA DI GENOVA 124 BAR GELATERIA SISTO PIAZZA ANCO MARZIO 7 PASTICCERIA BAR KRAPFEN PAGLIA PIAZZA ANCO MARZIO 18/19 BAR STABILIMENTO BALNEARE VENEZIA LUNGOMARE AMERIGO VESPUCCI N.8 CENTRO SPORTIVO RESORT "LE DUNE" LUNGOMARE DUILIO N.22 BAR GELATERIA "NABIL" PORTO TURISTICO DI ROMA BAR MILELLIS VIA CAPITAN CONSALVO N.13 SUPERMERCATO TODIS VIA CASTELPORZIANO N.294 (INFERNETTO)
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RUBRICHE
DI
VISTI PER VOI IDEE PER UN ITINERARIO DI TUTTO RIPOSO
Le dolci acque del Lazio
P
er chi abita nel Lazio ed è abituato alle gite del week end il territorio non ha ovviamente segreti. Talvolta sfuggono dei particolari, talvolta, per gioco, si possono inseguire degli itinerari " a tema" e scoprire legami e accostamenti inconsueti e gratificanti. Se è un must la gita al mare sul litorale tirrenico, se i Castelli per godere di passeggiate artistiche e della buona tavola rappresentano una gradevole abitudine.Ma ci sono anche le passeggiate ai laghi e alle terme del Viterbese: tutto il territorio romano è circondato da laghi d’origine vulcanica, punteggiati da borghi legati alla storia del papato e delle nobili famiglie capitoline che hanno lasciato in eredità edifici monumentali, dimore da sogno, manieri e ville degne di visite. Filo conduttore dunque l'acqua, che a nord della capitale l’acqua è presente un po’ ovunque: laghi, torrenti, terme e piscine naturali. Il primo lago importante che si incontra viaggiando per una quarantina di chilometri da Roma è Bracciano, che domina dall’alto con il castello Orsini Odelscalchi, ricco di affreschi, arredi preziosi e armature, spesso scelto dai vip per celebrare feste e matrimoni. E’ piacevole passeggiare sul lungolago e rilassarsi ai tavoli dei numerosi ristorantini e agriturismo dove si degustano specialità lacustri come il risotto al luccio o gli spaghetti con gamberi e coregone. Nei dintorni del lago sono segnalate alcune zone archeologiche d’epoca etrusca da visitare, assieme a romantici borghi, a chiese e collegiate antiche e alle terme apollinari di Vicarello, che risalgono all’età romana. Superata Bracciano si arriva in fretta ad Anguillara Sabazia, un tempo luogo di villeggiatura dei nobili romani, dove si concentrano bellissime dimore patrizie e, su una rupe a picco sul lago, il castello Orsini. Oltre a ospitare famose sorgenti d’acqua effervescente, Anguillara è conosciuta per un villaggio neolitico risalente a circa
LE MANIE ASTROLOGICHE di Patrizia Tamiozzo Villa con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po' maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente (giovedì, 15 maggio 2014)
♈ Ariete
(21 Marzo-20 Aprile) Venere, congiunta a Urano nel vostro segno, vi gratifica nel lavoro e nella vita sociale; però Marte opposto desidera che siate calmi e non perdiate l’amicizia di chi vi sta a cuore; dopotutto Marte è il vostro governatore e se vi portate bene vi premierà.
♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio) Non vi farete scoraggiare da un Saturno in opposizione e troverete una soluzione anche nelle questioni più difficili; però vi farà bene uscire dal solito ambiente e frequentare nuove conoscenze: loro vi saranno amiche e se sono nervose si calmeranno perché invierete, come di solito, onde alfa.
♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno) Il lago di Bracciano 8mila anni fa, sommerso dalle acque del lago in località La Marmotta. A pochi chilometri in direzione est si trova il piccolo lago di Martignano, anch’esso d’origine vulcanica che appartiene al parco regionale di Bracciano. Viaggiando in direzione nord, verso Viterbo, si arriva al lago di Vico, riserva naturale: interamente circondato da un canneto, il lago ha una strana forma a ferro di cavallo e alterna zone paludose e deliziosi prati. Prima di rientrare a Roma si può arrivare fino alle terme di Viterbo, vere e proprie Spa e piscine a cielo aperto, pubbliche e private, le cui sorgenti sono quasi tutte sulfuree e presentano una temperatura dell’acqua tra i 35 e i 60 gradi. Sono terme pubbliche le Masse di san Sisto, con tutti i servizi e tre piscine, una d’acqua sulfurea calda, una fredda e una tiepida, in campagna tra i resti archeologici della zona tra Viterbo e Vetralla. Piacevoli e gratuite le terme del Bullicame, a poco più di 2 chilometri da Viterbo. Più famose le terme dei Papi, strutture private che offrono, accanto alle cure tradizionali, anche trattamenti estetici rigeneranti con i fanghi, cure dermatologiche e inalazioni. Qui, come alle Masse di san Sisto, è possibile fare il bagno anche tutta la notte, sotto le stelle.
Con un benefico Marte amico e con l’aiuto di Mercurio nel vostro segno, sarete più simpatici e comunicativi del solito e passerete giorni sereni, senza preoccupazioni economiche e benvoluti da tutti. Amori ricambiati.
♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio) Giove, ancora nel vostro segno, aumenta di più la vostra già notevole sensibilità, ma Venere in aspetto negativo rende difficile l’accordo con la persona amata; evitate le discussioni e regalatevi momenti di relax e distrazioni con i vostri figli.
♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto) Venere e Urano positivi giovano alla vostra carriera, potete avere quella promozione e quell’avanzamento di prestigio che desideravate; però comportatevi in maniera chiara e onesta, con mosse rette, e non avrete a pentirvene.
♍ Vergine
(23 Agosto-22 Settembre) La vostra ambizione è aumentata da un Mercurio negativo, che vi rende troppo desiderosi di conferme sia nel lavoro che in famiglia; siate più pazienti, avete tutto da guadagnare, anche perché Nettuno in opposizione può indurvi in errore.
♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre) Sostenuti da Marte e illuminati da Mercurio, sarete superlativi nel campo della comunicazione; la sfera sentimentale, però, con una Venere opposta vi richiede più dolcezza e più comprensione con il partner.
♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre) Dovete evitare di essere pessimisti, come vorrebbe Saturno nel vostro segno; evadete con il pensiero e dedicatevi con tutto il cuore a chi amate, così vedrete l’orizzonte roseo e non più grigio come vi sembrava.
♐ Sagittario
(23 Novembre-21 Dicembre) Mercurio in opposizione può rendervi troppo suscettibili, cercate invece di non impermalosirvi e siate più sereni, se ne gioverà il vostro lavoro, e poi avete sempre una bella Venere amica, che continua a proteggere il vostro amore.
♑ Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio) Cercate di non bisticciare e di non essere troppo gelosi come vorrebbe Urano negativo, unito alla dea dell’amore, anche lei ostile, e a un Marte, poco simpatico: questo gioverà alla vostra salute e alla vostra intesa sentimentale.
♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio) Dedicatevi un poco alla vostra forma fisica come un Marte favorevole vi invita a fare; Mercurio, positivo, vi invita a partecipare alle riunioni organizzate dagli amici: con la vostra simpatia li rallegrerete e potrete fare anche qualche conquista; e se siete single questo sarà perfetto.
♓ Pesci
(20 Febbraio-20 Marzo) Anche se avete l’appoggio di Giove e Saturno, Mercurio negativo può ostacolare quel progetto che avevate in mente; perciò fatevi consigliare da una persona cara, che ha a cuore il vostro benessere e il vostro futuro.
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ABBIAMO PROVATO PER VOI INCONTRO CON LO CHEF FERRON, MAESTRO DEL RISOTTO
A lezione di riso di Francesco Vitali Rosati
lavoro. Nel corso del lungo incontro pome- base per eccellenza. È andata bene: gli chef abriele Ferron, chef vero- ridiano, scandito dalla degustazione di al- cinesi sono molto curiosi di apprendere i nese di fama internazio- cune sue prelibatezze, abbiamo metodi europei, e specialmente italiani. Come mai? Qual è, a riguardo, la nale, definito approfittato per scambiare quattro chiacpeculiarità della cucina italiana? “l'ambasciatore del riso nel chiere con lui. Ferron, lei possiede una cono- Gli italiani sono stati i primi a trasformare mondo”, un marchio di scenza non comune della storia e il riso in una portata vera e propria: il riqualità riconosciuto, la Pila Veciae, e una sotto. Prima di noi, dilocation tutta particoverse culture lo lare, la terrazza di Arutilizzavano solo come cioni, famiglia storica di pietanza secondaria, vinattieri che di quel bollito o al vapore, accoriso particolare è il “vetstato a carni o verdure. tore” per Roma. Un Era quello che è il pane mix di eccellenze per per noi. una “lezione” di alta cuC'è una qualità particocina rivolta ad un publare di riso che preferiblico selezionato. E sce? Ferron ha stupito come Sicuramente i due tipi al solito, realizzando in più pregiati sono il Cartempo reale - e spieIl riso nano vialone cucinato dallo chef Gabriele Ferron da Arcioni a Roma naroli e il Vianone nano, gando, come si fa in teche uso spesso. Ma esilevisione - un pranzo della preparazione del riso. stono più di tremila varietà, e nessuna di completo a base di riso, dall’antipasto al Come nasce questa sua passione? queste è veramente cattiva! Il riso è buono tortino di riso e cioccolato (il cacao era di Bruco, piccola azienda artigianale lanciata Sin da ragazzo mi sono innamorato del- per natura. Che consigli può dare a un cuoco verso l’Olimpo). Il riso è un elemento es- l'arte culinaria. Da lì alla “specializzazione” dilettante? senziale della nostra tradizione culinaria, nel riso il passo è stato breve. La mia famiamato per la sua versatilità e per le sue pro- glia possedeva - e possiede tutt'ora - La Pila La cucina è un'arte, e in quanto tale va visprietà nutrizionali. Ma quanto lo cono- Vecia: un'antica riseria situata nella pianura suta. Non basta imparare tecniche e ricette, sciamo realmente? Oggi lo assumiamo veronese, nella quale si pratica ancora la la- bisogna avere sensibilità. Le faccio un così, senza riflettere e senza una media- vorazione del riso secondo il sistema arti- esempio: poco fa una signora mi ha chiesto quale fosse il tempo di tostatura del riso alzione culturale. La lezione di Ferron, gar- gianale d'un tempo. Nell'ambiente lei è considerato l'interno di una ricetta particolare. Io le ho bato nei modi e nell’eloquio ma preciso e uno dei massimi esperti in mate- risposto: “Non ne ho idea”. È vero! Queste puntuale nelle spiegazioni, ha sicuramente ria. Sappiamo che è appena tor- cose non si misurano, si sentono. aperto nuovi orizzonti a quel pubblico di Nessun trucco, quindi? nato da un lungo viaggio in privilegiati. Oriente, dove ha tenuto alcune Ma sì, qualche trucco c'è. Per esempio, Oltre a essere un maestro di cucina, Ferron quando il riso inizia a tostarsi, a cambiare lezioni. è un uomo affabile, spiritoso, che nutre una passione sincera e coinvolgente per il suo Sono stato in Cina, dove il riso è l'alimento di densità, produce un suono particolare.
G
STORIE DI CIOCCOLATO
Il cacao e le sue origini
I
nteressandomi ormai da un po' di tempo di cioccolato, ho verificato che tra le tante singolarità che riguardano questo fantastico alimento ve ne è una che colpisce più di altre: a fronte dell'elevatissimo numero di persone che consumano cioccolato, sono pochissime quelle veramente informate sul cacao, la materia prima usata per la produzione del cioccolato. L'albero del cacao vede probabilmente le sue origini molte migliaia di anni prima di Cristo, in una zona del Sud America compresa tra i fiumi Orinoco e Rio delle Amazzoni, nella foresta amazzonica. L’ albero mediamente è alto 6/7 metri e fruttifica due volte l'anno. Il frutto, chiamato cabosse, somiglia ad un pallone di rugby, lungo 20/25 cm, dalle colorazioni più varie: di solito rosse, verdi o gialle. All'interno della cabosse si trovano 30/40 semi, usualmente detti fave di cacao. Questi sono i semi di cacao da cui si parte per realizzare il cioccolato. L'albero del cacao, la cui denominazione botanica ufficiale, risalente a Linneo, è Theobroma (dal greco cibo degli dei) cacao, ha bisogno di particolari condizioni climatiche (caldo umido) per crescere e fruttificare, per cui la zona di coltivazione e' la fascia del globo tra 20° latitudine
Nord e 20° di latitudine Sud rispetto all'equatore. Originariamente la pianta si è sviluppata nel centro/sud america, nel tempo, dal XVII secolo in poi, la pianta è stata coltivata in altre zone della Terra, ovviamente all'interno della medesima fascia equaroriale. Cosi la pianta del cacao arriva ai Caraibi, in Africa, in Indonesia, Malesia, Sri Lanka e Java. Si conoscono tre varietà botaniche di cacao: il criollo, il forastero ed il trinitario. Il criollo è la varietà più pregiata e rara di cacao. Si stima che oggi rappresenti al massimo il 5% della produzione mondiale. Viene coltivato soprattutto il Messico ed in Venezuela. Il suo pregio sta nel fatto che è ha sapori ed aromi particolarmente aromatici e delicati, per cui il cioccolato che si ricava da esso ha caratteristiche organolettiche particolarmente elevate. Al contrario del criollo, il forastero è la specie di cacao più diffusa e più prodotta al mondo. L’aromaticità complessiva è scarsa, mentre ed ha un marcato aroma primario di cacao. È una pianta molto resistente alle malattie. Il trinitario deriva dalla ibridazione tra le piante del cacao criollo e del forastero. Ha una resa produttiva ed una resistenza alle malattie simili al forastero, ma la qualità gustativa del frutto è superiore. Anthelme Brillat-Savarin
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Range Rover Evoque: fenomeno inglese anticrisi!
di Davide Bianchino
Quello dei Suv è forse l’unico settore rimasto a dare buoni segnali di vita. Per il resto il mercato automobilistico è ancora in crisi. In Italia così come nel resto d’Europa. Pochissime le auto che fanno registrare timidi segnali di ripresa e tutti, guarda caso, nei settori di nicchia, quelli cioè dai volumi di vendita meno popolari. Tra questi ci sono infatti le berline di lusso che continuano a risentire poco o niente della crisi. Ma c’è un’auto in particolare che più di tutte fa parlare di sé nella classifica delle vendite: la Range Rover Evoque. Nel luglio del 2012, ad appena un anno dal suo lancio commerciale, la Evoque fece già registrare un totale di 80 mila ordini complessivi (un record non solo in tempo di crisi), risultando anche in Italia la Suv più venduta e spodestando dal trono la VW Tiguan, vettura dal prezzo decisamente più basso. L’enorme successo di vendite comportò inevitabilmente tempi di attesi lunghissimi, fino a 10 mesi. Oggi i tempi di consegna si sono ridotti ma la richiesta continua ad essere sempre molto alta. Il motivo del suo successo è tanto geniale quanto sin troppo semplice. La Evoque rappresenta il sogno, finalmente realizzabile, di possedere una mitica Range Rover. Prima che arrivasse la Evoque, l’aristocratica Casa inglese aveva sfornato solo delle enormi, fantastiche, ricchissime ma anche costosissime vetture. Decisamente alla portata di pochi, cosa che ha sicuramente contribuito all’immagine di esclusività che contraddi-
stingue il marchio. Oggi finalmente c’è la possibilità di portarsi concretamente a casa un pezzo di mito che le ridotte dimensioni esterne non scalfiscono affatto. Sia ben chiaro: la Evoque è una vettura costosa per la sua categoria ma rimane pur sempre in una fascia di prezzo abbordabile. In ogni caso lontanissimo dalla sorellona di famiglia, la Range Rover da 90mila euro. Il prezzo di accesso della Evoque è di circa 35.000 euro ma salendo con i cavalli e lasciandosi tentare dalle infinite dotazioni si può arrivare a superare di slancio i 70 mila euro. La Evoque piace perché è inconfondibilmente una Range ma il nuovo corso stilistico della Casa ha dato alla vettura una personalità ben definita. Una linea tanto riuscita da essere in parte ripresa anche dalle nuove versioni delle Range più grandi. Inoltre, le dimensioni relativamente contenute della vettura (4,36 metri di lunghezza), sono apprezzatissime in città. Non a caso è uno dei suv più venduti anche a Roma. Nonostante il marchio di fabbrica consenta di immaginare luoghi decisamente più selvaggi in cui sciogliere le briglie ai cavalli del motore, va da sé che i potenziali acquirenti utilizzeranno la Evoque prevalentemente su un grigio tappeto di asfalto. Ed è un peccato perché sotto pelle la Evoque è una Range, anzi una Land Rover a tutti gli effetti. Quindi il top per affrontare in sicurezza anche il più duro fuoristrada, dalla neve al fango e persino sulla sabbia dei deserti africani. Sempre, però, con quella indiscutibile classe che contraddistingue da decenni le vetture della Casa inglese.
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SCELTI PER VOI AL TEATRO ARGENTINA, DAL 20 AL 30 MAGGIO
Frost-Nixon, ancora attuale 37 anni dopo di Maria Pia Miscio
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icordate il Watergate? A qualche decennio di distanza, dopo un Premio Pulitzer assegnato ai giornalisti che portarono alla luce lo scandalo che costrinse un presidente a dimettersi, dopo qualche film e migliaia tra articoli, saggi, inchieste, libri, la vicenda che si concluse con la resa di Richard Nixon e la sua definitiva uscita dalla scena politica americana, continua ad Sopra Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani; intrigare e ad affascinare autori, lettori a destra na foto di scena di Frost/Nixon e spettatori. Ne è la prova mai ottenuta prima sullo scandalo del “Frost/Nixon”, match teatrale in pro- milioni di dollari d'incasso. gramma al Teatro Argentina di Roma “Frost/Nixon” è in pratica la rivisita- Watergate, con l'ammissione dell'illedal 20 al 30 maggio, nel quale potere zione teatrale del primo storico caso cito commesso “perché un presidente politico e potere mediatico sono di “televisione/spettacolo”: Morgan a volte è costretto ad andare contro la ripercorre infatti l'avventuroso pro- legge”. E' la confessione di un uomo messi a confronto. La commedia in cartellone all'Argen- getto di David Frost, spregiudicato combattivo e orgoglioso, ma messo tina è tratta dall'opera omonima di anchorman che nel 1977 decise di alle corde negli ultimi secondi della Peter Morgan, scritta nel 2006 e ac- realizzare, anche senza l'aiuto dei trasmissione dall'incalzante precicolta da un grandissimo successo di grandi network, una serie di interviste sione delle domande, delle date e dei pubblico e di critica. Premiato con il all'ex presidente Richard Nixon, co- riscontri. Un episodio storico realTony Award Frank Langella, l'attore stretto a lasciare la Casa Bianca tre mente accaduto. che prima a teatro e poi a cinema ha anni prima. Quattro interviste e quat- Trentasette anni dopo quei fatti, la interpretato Nixon; pluripremiato tro round senza esclusione di colpi tra versione italiana di “Frost/Nixon” è dal botteghino Ron Howard, che dal i due, ma il nucleo della commedia è curata da Ferdinando Bruni ed Elio testo di Morgan ha tratto nel 2008 un il loro ultimo incontro, terminato con De Capitani, ancora una volta insieme film che all'uscita ha sfiorato i trenta la clamorosa confessione di Nixon, alla regia di un testo di teatro civile.
Ma il lavoro a quattro mani questa volta si trasforma in una vera e propria sfida sul palcoscenico perché ad interpretare David Frost è Ferdinando Bruni, mentre Richard Nixon ha il volto di Elio De Capitani. Sulla scena, che ricrea un set televisivo, i due protagonisti si muovono nella consapevolezza che soltanto uno sarà il vincitore di quel confronto. Ed ecco Nixon, che De Capitani ci restituisce come un uomo fiero e duro, deciso a riabilitare la sua reputazione di fronte al popolo americano, ma che avverte tutto il peso della responsabilità. Il Frost di Bruni è un
IL 21 MAGGIO ANTEPRIMA LIVE ALL'AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
"In tempo reale tour", Renga non delude
S
arà l'Auditorium Parco della Musica ad ospitare, il 21 maggio, l'anteprima live di “Tempo Reale Tour”, il tour di presentazione del nuovo album di Francesco Renga, reduce dalla sua straordinaria partecipazione a Sanremo. E con lui, sul palco della Sala Santa Cecilia, ci sarà come guest star Alessandra Amoroso, con la quale il cantautore duetterà finalmente dal vico in “L'amore altrove”, il brano inciso insieme e che si caratterizza per l'armonia e l'eleganza dei testi e della musica. Del nuovo album fanno parte anche “A un isolato da te” e “Vivendo adesso”, i due brani che il cantautore udinese ha presentato proprio al Festival di Sanremo. Ricomincia dunque da “Tempo reale” l'avventura musicale di Renga, che negli anni ha sempre scelto la strada del rinnovamento e della sperimentazione di nuove forme musicali e che ora propone un album, da settimane saldamente nella classifica dei dischi più venduti, nato interamente sotto il segno della novità: nuova infatti è la casa discografica, nuovo è il produttore, nuovo gli autori. Come non citare Roberto Casalino, che ha scritto “A un isolato da te”, oppure Elisa, che ha firmato “Vivendo adesso”?. E nuovo è anche l'uso che Francesco Renga fa della sua voce e delle sue straordinarie capacità vocali, con registri e tim-
uomo altrettanto determinato, a tratti carismatico, deciso a vincere quel duello che lo consegnerà alla storia. E il duello va in scena,. lucido e incalzante, con un ritmo che cattura lo spettatore e che culmina nell'ammissione di colpa di Nixon. Ad affiancare i due protagonisti sulla scena un gruppo di giovani attori, che si muovono con naturalezza e misura. Luca Torraca, Alejandro Bruni Ocana e Andrea Germani interpretano lo staff di Frost; Nicola Stravalaci, severo e rude, è invece il portavoce di Nixon, che tenta disperatamente di impedirgli di confessare. Una speciale funzione di narratore è quella attribuita a James Reston junior, collaboratore del New York Times che contribuì in maniera determinante con le sue ricerche al buon esito dell’operazione, interpretato da Bruni Ocana. Frost/Nixon Dal 20 al 30 maggio 2014 Teatro Argentina Largo di Torre Argentina 52, Roma Orari: martedì, mercoledì e venerdì h 21; giovedì e domenica h 17; sabato h 19 Biglietti da € 12 a € 30 Info: 06 68400311/14
APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
Da "Tristano e Isotta" a "La bella addormentata"
P bri mai usati in passato nonostante la disinvoltura che il cantante ha mostrato nel passare dal rock dei Timoria alle atmosfere romantiche e quasi liriche di “Un uomo senza età” del 2009. Rock, melodia, tensione espressiva ed improvvise aperture orchestrali caratterizzano oggi la sua musica. Francesco Renga ha debuttato come frontman di uno dei più influenti gruppi rock italiani degli anni ’90, i Timoria, e ha proseguito poi da solista pubblicando cinque album che hanno segnato altrettante fasi della sua carriera in perenne evoluzione artistica. Tantissimi sono i singoli che gli hanno portato fortuna, da “Raccontami” (premio della critica a Sanremo 2001) ad “Angelo”
(brano vincitore del Festival di Sanremo 2005), passando attraverso alcune delle sue più belle pagine in musica: “Ci sarai”, “Cambio direzione”, “Favole”, “Mai così”, “Ancora di lei”, “Tracce di te”, “Dove il mondo non c’è più” e “La tua bellezza” sono tutti brani del canzoniere di Renga che uniscono energia e melodia, potenza espressiva e grande immediatezza melodica. Francesco Renga in “Tempo reale tour” Mercoledì 21 maggio 2014, h 21 Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia Viale Pietro De Coubertain, Roma Biglietti da € 30 a €55 Info: 892982
er gli appassionati di belle storie senza tempo ecco due appuntamenti da non perdere. L'Auditorium della Conciliazione propone il 17 maggio la rielaborazione in chiave moderna della storia di Tristano Isotta, celebratissimo romanzo cortese e poi immortale opera lirica firmata da Richard Wagner. ospitando il film-concerto “Tristano e Isotta – Eros e Thanatos, una fiamma senza tempo”. Protagonisti dell'opera sono due musicisti, la pianista Rossana Tomassi Golkar e il violinista Marco Rogliano. Il pianoforte e il violino, accompagnati dai sessanta elementi dell'Orchestra Sinfonica dell'Europa Unita, raccontano duettando il loro amore tragico ma infinito, muovendosi su una scenografia virtuale studiata per svelare il mondo interiore dei musicisti durante l'esecuzione del dramma. Il risultato è un particolare film-concerto giocato a ritmo di partitura seguendo le musiche di Wagner. L'iniziativa, che si avvale di moderne tecnologie ed è prodotta in esclusiva dall'Orchestra dell'Europa Unita, diretta dal maestro Nicola Marasco, nasce, oltre che dal desiderio di rileggere la storia dei due amanti, da quello di avvicinare i giovani al mondo dell'opera lirica. Tristano e Isotta Sabato 17 maggio 2014, h 21 Auditorium della Conciliazione Via della Conciliazione 4, Roma Biglietti da € 22 Info: 06 32810333
E senza tempo appare la favola che il Teatro dell'Opera propone dal 23 maggio al 1° giugno. Si tratta del balletto in tre atti “La bella addormentata nel bosco”, su musiche di Tchaikovsky e coreografie di Marius Petipa rielaborate per questo allestimento dello stabile lirico capitolino da Paul Chalmer. Protagonisti i ballerini del Corpo di Ballo dell'Opera, con ben quattro scintillanti danzatrici che si alterneranno nel ruolo della principessa Aurora: Ana Pavlovic, Jurgita Dronina, Gaia Straccamore e Alessandra Amato. Nel ruolo di Florimondo, il principe che risveglia con il suo bacio Aurora da un sonno centenario, è interpretato da Vladimir Shishov e Alessandro Macario. Direttore dell'Orchestra dell'Opera è invece David Garforth. Periodicamente riproposta nel cartellone dell'Opera, “La bella addormentata nel bosco” è diventata un classico nella programmazione dello stabile, soprattutto in questa pregevole versione coreografata da Chalmer. E se negli anni gli interpreti sono cambiati, il fascino del balletto e la qualità dell'esecuzione restano immutati. La bella addormentata nel bosco Dal 23 maggio al 1° giugno 2014 Piazza Beniamino Gigli 7, Roma Biglietti da € 12 a € 80 Info: 06 481601
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