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Il CORRIERE ROMA DI
Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi
numero 19 anno LXVII MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014
Direttore Giovanni Tagliapietra
ROM, IL GRANDE BUSINESS
E
egregare costa. Così dicono ripetutamente mediatori culturali, studiosi e, soprattutto, l’̉’ambasciatore’ Santino Spinelli, rom plurilaureato con cattedra all’università di Chieti. Per i nomadi i campi attrezzati, secondo la loro opinione, non costituirebbero una vera ‘inclusione sociale’, anzi sarebbero solo ghettizzanti. Non è bastato, allora, per il Comune di Roma aver speso quasi 100 milioni di euro dal 2005 ad oggi per la costruzione di 8 villaggi dove vivono 8mila persone, di cui qualche migliaio abusive. Non basta neppure che il popolo di lingua romanì non paghi alcuna utenza, come luce, acqua, gas, per non parlare dello smaltimento dei rifiuti cheè totalmente a carico del bilancio comunale. Solo per la pulizia dei campi legali e abusivi l’Ama presenta un conto annuale di 1,5 milione di euro, mentre i costi complessivi per i “villaggi della solidarietà” solo nel 2013 sono lievitati fino a 24 milioni di euro. Un fiume di denaro che solo in parte arriva a destinazione per la comunità dei nomadi; il resto sarebbe gestito direttamente dalle associazioni a cui verrebbe affidata l’intera gestione dei campi senza nessun bando di gara ma con la solita convenzione sottoscritta dal Comune di Roma. Difficile trovare questa documentazione, non è neppure pubblicata sul sito capitolino. L’amministrazione comunale è dotata anche di uno specifico “Ufficio nomadi” che si trova in viale Manzoni, guidato dall’ex assistente sociale Rita Cutini, assessore alle Politiche
Sociali. Le associazioni, citiamo quelle più importanti, l’Opera Nomadi, l’Isola Verde onlus e il consorzio Alberto Bastiani e la Arcisolidarietà Lazio, sono quelle che controllano e gestiscono diverse aree di campi nomadi. La nota dolente riguarda la programmazione di un futuro per i rom. Per Spinelli e altri autorevoli addetti ai lavori, i progetti presentati dalle associazioni non sarebbero utili all’integrazione con la società. L’allarme rosso riguarda la bassa scolarizzazione dei bambini rom, una scommessa persa ormai da più di trenta anni. Anzi, di più, come affermato da Monica Rossi, antropologa del Cnr e membro della commissione Ue per le povertà estreme: non si sa come sia stato speso il denaro per i rom. L’enorme mole di denaro pare non si possa rendicontare. Sul versante alfabetizzazione invece la questione è complessa. «Dal 1982 – spiega Rossi - ci sono i progetti di scolarizzazione , ma solo 20 rom hanno il diploma di scuola superiore». E non è storia ma realtà: basterebbe farsi un giro nel campo rom di via Prenestina 913, lì i bambini non sanno né leggere e né scrivere. Tanto lavoro a vuoto? Eppure la questione rom fa guadagnare milioni di euro, diventa un cavallo di battaglia per uomini e donne in campagna elettorale, e dulcis in fundo, ha favorito la nascita di un indotto lavorativo di migliaia di persone. La domanda finale che ci poniamo è questa: che fine fanno le palate di soldi pubblici messi in campo per aiutare i rom ad integrarsi culturalmente? Stefania Pascucci
L’INCHIESTA
la NUMERO
Atac in un vicolo cieco
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SanitLazio
IL PUNTO Movida e sballo, ma che fretta c’è...
17 ANNO
LXVII MAR
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FATTI DIETRO I Ma il Cto che fine farà?
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Recup, peo per il qualcosa? o ando euro Arriva il beve sapere. C'è sott d ma non si
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All’interno l’inserto di Sanità del Lazio
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IlCORRIERE ROMA
PRIMO PIANO
DI
INOSSIDABILI
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loro nomi – Esterino Montino e Monica Cirinnà, marito e moglie nella vita e coppia fissa in politica, nel PD, “staffetta” al Senato: prima lui poi lei - fanno parte del “panorama politico” romano da più di una ventina d’anni. Sono stati tra i principali protagonisti della “Roma da bere”, cioè del periodo in cui la Capitale è stata governata prima da Francesco Rutelli e poi da Walter Veltroni. Quindici anni che più “smart” non si può, quando la sinistra era ancora la “gauche caviar” –, espressione di una sinistra che trovava una delle sua ragioni di esistere nel presentarsi come la “faccia bella” di un’Italia additata come una specie di “regno del male”; un’Italia – quella berlusconiana – guardata dalla sinistra con disprezzo e senza neppure un briciolo di volontà di avviare con essa un dialogo. Troppo superiore la “gauche de noantri”; troppo basso il mondo che faceva riferimento all’ (ormai) “ex Cavaliere” di Arcore. Da un po’, di Esterino e Monica si parlava poco: di lui perché - da un anno esatto sindaco di Fiumicino – è ora assorbito a fondo dalla gestione del suo popoloso comune; di lei perché, eletta un anno fa a Palazzo Madama, ha passato gli ultimi mesi soprattutto a studiare il modo di trasferire a livello nazionale le energia mostrate nel consiglio comunale di Roma a sostegno dei diritti degli animali e per la parità di genere. Ora rischiano di tornare in prima (o in seconda) fila. Si è parlato di Monica, alla quale il sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino, ha detto di voler assegnare la difesa dei diritti degli animali. L’incarico era atteso a breve, lei si offerta e poi ha fatto marcia indietro, nulla di definito. Il solo annuncio è comunque già valso alla Cirinnà una lunga intervista su un grande quotidiano nazionale. E si capisce perché: nel momento in cui Silvio Berlusconi tenta di rilanciare la sua quota (FI è al momento al 20%) di centrodestra introducendo tra i temi per battere la sinistra una politica pro-animali (vero Dudù?), Marino sembra essersi reso conto di avere in casa, in questo campo, una risorsa che in caso di ele-
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IN CAMPO DA DECENNI, SEMPRE UTILI AL PARTITO
Montino-Cirinnà, l'usato sicuro Pd L'ex vice di Marrazzo governa Fiumicino come fosse una metropoli e taglia i decibel alla movida di Fregene, la senatrice accetta e poi rifiuta (?) il ruolo di garante degli animali offertole da Marino di Carlo Rebecchi zioni potrebbe rivelarsi vincente. Monica Cirinnà è infatti la “pasionaria” più genuina dei diritti degli animali. Del 1963, dopo la laurea in giurisprudenza ha iniziato ad interessarsi di politica proprio militando come volontaria nel movimento animalista e nel 1991 ha partecipato alla fondazione dell’associazione gattofila ARCA (Associazione Romana Cura Animali) per la protezione dei gatti liberi, la creazione di colonie feline e la pratica delle sterilizzazioni previste dalla legge. Eletta in consiglio comunale del 1993, Monica è stata nominata dal neo sindaco Francesco Rutelli “Consigliera delegata alle Politiche per i Diritti degli Animali”. Lo rimarrà per due legislature, e sarà poi confermata nell’incarico anche da Walter Veltroni. Una vera “gattara” che, a un anno esatto dall’insediamento di Marino in Campidoglio, non ha esitato ad accusare il sindaco di non avere mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale. E, alla vigilia di una riunione in cui la Giunta avrebbe dovuto chiudere due canili in vista di una delocalizzazione fuori Roma, ha diffuso una dichiarazione in cui chiede “scusa a chi si è fidato di me e ha votato Marino. Dopo aver lotta per anni contro Ale-
manno – ha aggiunto - non avrei mai creduto che una giunta di centrosinistra sarebbe stata peggio di una giunta fascista. Sono pronta ad incatenarmi perché i cani di Roma non vengano sbattuti fuori dalla città come monnezza”. Parole chiare che, come è regola nel Pd, hanno provocato immediate reazioni all’interno del partito. L’assessora Estella Marino, su Facebook, ha subito mostrato di non gradire il ritorno della Cirinnà. A suo giudizio dei diritti degli animali deve occuparsi un “tecnico” e a questo scopo, secondo la Cirinnà, starebbe raccogliendo curricula da sottoporre al sindaco. In attesa di vedere come
andrà a finire, una semplice costatazione: nel Pd non litigare sembra proprio impossibile. In ogni occasione. Chi finora si è tenuto fuori da liti con i compagni di partito è invece Montino. Una carriera nel PCI e nei suoi succedanei – Pds, Ds, Pd – iniziata a vent’anni o poco più da sindacalista dei braccianti della Cgil del Lazio (è di Maccarese) poi sfociata nelle elezioni prima a consigliere comunale e poi a consigliere regionale. Proprio Montino era vicepresidente dell’ assemblea regionale quando è esploso lo “scandalo Marrazzo”. Secondo molti avrebbe potuto esserne un valido successore, ma in quell’occasione il partito non lo ha sostenuto. E così, senza
polemiche, Montino si è fatto da parte. Non si è ricandidato per il Senato (eletto nel 2002, è stato confermato nel 2008) ed ha scelto di utilizzare l’esperienza accumulata negli anni in cui ha lavorato nelle giunte Rutelli e Veltroni per “far crescere” il giovane comune di Fiumicino, nel cui territorio si sta sviluppando l’aeroporto Leonardo da Vinci. Una bella lotta, quella tra l’aeroporto – deciso a realizzare una quarta pista – e il comune, che si oppone all’ampliamento dell’impianto aeroportuale per difendere il parco costiero e la “redditizia” Fregene. Che secondo alcuni gestisce “da sceriffo”; per difendere il riposo e il silenzio dei suoi amministrati, per esempio, ha deciso di vietare per tutto giugno sul lungomare eventi che possano richiamare di notte più di cinquecento persone, creando traffico e confusione. Montino non è mai stato in “primissimo piano”, ha sempre lavorato nel “backstage”, con abilità e pazienza. Sia quando è stato al partito (segretario del Pd di Roma dal 2005 al 2007) sia quando ha avuto incarichi delicati quali l’assessorato ai lavori pubblici di Roma durante il Giubileo. Su internet, pochi i riferimenti “scomodi”: soltanto quelli ad intercettazioni nello scandalo dei rifiuti a Roma (“scandalo Cerroni”) e ai rimborsi dei consiglieri regionali (“scandalo Fiorito”), ma niente coinvolgimenti diretti. Del resto Montino, che è enologo, dedica la maggior parte del suo tempo extrapolitica all’azienda agricola biologica che possiede con la moglie in Maremma. Al momento non sembra interessato a nient’altro, ma c’è chi dice che – come la moglie Monica – anche lui potrebbe essere un giorno chiamato da partito a mettersi di nuovo al servizio di Roma. Tutto dipenderà da Marino. Che deve decidersi a scegliere tra il continuare a traccheggiare incerto tra il Pd che detiene il potere nella Capitale e i “piddini” innovatori o rompere ogni indugio e passare armi a bagagli dalla parte dei secondi, i renziani. Una fase delicata, dove forse anche i “veterani” come Montino potrebbero sentirsi autorizzati a ritenersi necessari, riproponendosi come “usato sicuro”.
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SCENARI LA MINACCIA DI UN SETTEMBRE NERO
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l 31 luglio è la Linea Maginot di Ignazio Marino. Se entro quella data non si sarà trovato un sistema per evitare di tagliare i salari del 24mila dipendenti di Roma Capitale prepariamoci serenamente ad un autunno di fuoco. Lo sciopero generale di inizio mese ha messo i muscoli in mostra, ma non è finita. Se anche un moderato come l'uscente leader della Uil, Luigi Angeletti, minaccia di riproporlo in salsa settembrina vuol dire che i margini di manovra di Marino e del vicesindaco Luigi Nieri (che ha ereditato la patata bollente dell'assessorato al Personale) sono assai ridotti. Il problema degli arretrati - incassati in questi ultimi 6/8 anni senza alcun titolo contrattuale previsto dai parametri del ministero del Tesoro - a parole sembra risolto. Nieri si è sbracciato per garantire che non ci sarà il conguaglio, una sicurezza che va a sbattere contro la normativa nazionale sugli enti locali e con la linea rigorista di via XX Settembre. Insomma, a parole il Campidoglio garantisce che si troverà una soluzione per evitare di dover restituire quanto percepito, in pratica bisognerà trovare una via d'uscita normativa che al momento non esiste. A meno che Nieri non pensi di far pagare ai romani una tassa in più (la fantasia in Comune non manca) pur di evitare che i dipendenti comunali restituiscano a rate quei 200/300 euro al mese in più "indebitamente percepiti". SI tratterebbe di migliaia di euro a testa da rifondere in comode rate al ministero dell'Economia. Complessivamente, è stato solo stimati, ci vorrebbero dagli 800 ai 100 milioni per metterci una pietra sopra. Ma visto che il Comune ha già alzato giusto qualche settimana addietro tutte le tasse che poteva (dall'Addizionale Irpef alla tassa di soggiorno), non si riesce neppure ad immaginare dove possa trovare questi quattrini. Che qualcosa si stia muovendo in questo senso sembra confermato dall'incarico di assessore al Bilancio assegnato qualche giorno fa ad una "supertecnica" Il come Silvia Scozzese che h assunto la gatta dell'assessorato al Bilancio e alla Razionalizzazione della Spesa di Roma Capitale. Le deleghe assegnate all'assessore sono: politiche economiche e finanziarie di bilancio; politiche di razionalizzazione della spesa per l'acquisto di beni e servizi; definizione e verifica degli indirizzi gestionali di Aequa Roma Spa. Lo comunica, in una nota, il Campidoglio. Silvia Scozzese, tecnico dell'Anci, e gia' da tempo al lavoro nella cabina di regia sul decreto Salva Roma e sul piano di rientro. Prende il posto di Daniela Morgante (altrasuper tecnica della Corte dei Conti), ex signora dei conti che si e' dimessa lo scorso aprile per polemiche continue - oggi giustificate dai fatti - sulla linea di politica economica e fiscale di Marino dopo il varo del faticosissimo Salva Roma. Forse, ma solo forse, l'unico rimedio sarebbe un bel condono sui tributi comunali non pagati, per grattare via gli ultimi spiccioli. Ma questa sanatoria dovrebbe ricevere l'avallo di Palazzo Chigi, e non è escluso che ciò accada. SI dovrebbe rimettere mano però al bilancio e trasportare crediti, nei fatti inesigibili o incagliati, a sicure entrate. Marino, del resto, non sembra destinato a fare
metri previsti dal ministero del Tesoro. Una ipotesi sarebbe quella - già circolata - di far lavorare di più e per più ore e con mansioni nuove, gli attuali dipendenti. In alcune categorie è possibile. Per altri è complicato, per altre ancora è folle solo immaginarlo. Un maestro di scuola dell'infanzia (quello che un tempo si chiamava asilo infantile), guadagna mediamente meno di 1.400 euro, anche con il tanto sbandierato "salario accessorio". L'idea, per questa categoria è di aumentare le ore di servizio. Va bene. Ma avete mai provato a stare 8/10 ore con una masnada di monelli caricati a pellettoni da educare, portare a mensa, far disegnare o interessare?. Possibile, complicato (snervante) ma possibile allungare l'orario di lavoro di questi docenti. Peccato che - oltre alla sicurezza dell'infanzia a loro affidata (ogni ora di prestazione inevitabilmente l'attenzione cala) - allungando loro l'orario di lavoro, verrebbe meno la necessità di supplenti e precari che oggi sbarcano instabilmente il lunario con le supplenze o gli affiancamenti. Insomma, far lavorare di più i contrattualizzati a tempo indeterminato farebbe decadere migliaia di contrattisti a termine. Generando nuovi disoccupati in una metropoli dove un posto di lavoro è già un miraggio seppur sottopagato. Insomma, adesso la trattativa della famigerata Cabina di regia andrà avanti fino a fine luglio. poi c'è agosto e - ipotizzando di non riuscire a trovare una soluzione sostenibile - si rischia di ritrovarsi a settembre con i dipendenti comunali in rivolta. E' bastato un giorno di sciopero generale per mettere nel caos Roma. Immaginate soltanto cosa potrebbe accadere se, al rientro delle ferie, non si fosse trovata un'intesa sostenibile per comune e sindacati. Mamme che non sanno dove piazzare i pargoli, giornate di assemblea a macchia di leopardo, traffico nella bolgia (più di quella quotidiana), servizi impossibili da ottenere. C'è da chiedersi come se ne uscirà. Roma ha troppi problemi per lasciare vacante per 2 mesi proprio il Bilancio. La difficoltà a reperire una figura nuova dimostra che non è stato questo il problema principale del sindaco. Purtroppo per lui (e per noi che ci viviamo), i quattrini non saltano fuori a furia di promesse. Ipotizzare per le coppie omosessuali una sorta di unione di fatto (manca una normativa nazionale e quindi è solo un libro dei sogni), a parole è facile e conquista sicuramente il plauso degli interessati. Peccato che i problemi siano soprattutto quelli di chi non arriva a fine mese (etero o omosessuale che sia). Se il reddito medio dei romani è calato, il Pil comunale è in picchiata e le tasse hanno raggiunto il record dell'imposizione tributaria a livello nazionale, c'è poco da blandire masse di persone con promesse impossibili. Chi non riesce a riaprire al traffico mezzo chilometro di Panoramica in 4 mesi di lavori a singhiozzo, difficilmente riuscirà a rispettare la parola data. Poi raccontateci pure la storia delle sabbie sottili, che fanno franare Monte Mario, tanto non ci crediamo più. Ps: gli escavatori (l'unico in verità) su tra Prati e Balduina lavora dal lunedì al venerdì pomeriggio. Non è sicuramente questa la priorità del sindaco. Figuriamoci come evitare gli scioperi di settembre.
Scioperi in vista per Roma abbandonata
I dipendenti comunali ricevono (a parole) tante rassicurazioni sul mantenimento dei livelli salariali. Ma, a meno che Ignazio Marino non vinca 100 milioni alla lotteria entro l'estate, difficilmente si potrà convincere il ministero del Tesoro che gli arretrati non andranno restituiti. Illegale l'assegnazione a pioggia e immotivata (giunta Alemanno), illecito non recuperare (danno erariale). A meno che non si trovi un nuovo modo di spremere tasse da una città già record d'Italia nell'imposizione fiscale locale. Intanto arriva un supertecnico al Bilancio (Silvia Scozzese dall'Anci va al posto di Daniela Morgante che è tornata alla Corte dei Conti), per sostituire un altro supertecnico che ha mollato ad aprile la banda Marino. Primo compito della signora dei numeri di Piero Fassino: razionalizzare la spesa e dare suggerimento su come incassare gli arretrati (Aequa Roma Spa). Un mandato che è già tutto n programma. Sempre che il Campidoglio non intenda attuare un condono sui crediti fiscali messi in bilancio (alla voce entrate), ma mai incassati di Leonardo Giocoli
altro che promesse altisonanti. Il problema vero, per il futuro, è come giustificare i salari (normali e accessori). Sempre Nieri ha garantito - a parole - che manterrà gli attuali livelli di reddito dei dipendenti. E non parliamo dei di-
rigenti coccolati da ogni giunta, ma dello stipendio dei semplici impiegati, vigili o dei quadri, che già non superano i 1.500/2.000 euro netti al mese. Il problema sarà giustificare normativamente quell'aggiunta in più secondo i para-
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DI
L'INCHIESTA
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BRACCIO DI FERRO INFINITO TRA SINDACATI E AZIENDA
Atac in un vicolo cieco
Una partita a scacchi che rischia di trasformarsi in una prova di forza. Come dare respiro alle casse e migliorare il servizio se i dipendenti si mettono di traverso? Fallito in parte il progetto di portare "in strada" gli amministrativi, il piano non piace e i sindacati minacciano barricate. Esuberi? Il risparmio sarebbe di 12 milioni, i 70 manager ne costano 15 all'anno. E non parliamo delle consulenze dorate di Santo Iannò
U
na partita a scacchi che rischia di trasformarsi in una prova di forza. Da un lato l'Atac, decisa a dare respiro alle casse aziendali e migliorare il servizio trasferendo i lavoratori dalla scrivania ai bus; dall'altro i dipendenti, che non hanno risposto alla chiamata della municipalizzata del trasporto pubblico. Poco più di un terzo degli amministrativi, infatti, ha aderito all'iniziativa di "volontarietà": la strada indicata dalla società di via Prenestina, con il passaggio a una mansione "operativa" o un contratto da tempo pieno a parziale, per evitare la procedura di licenziamento collettivo (legge 223/91), avviata nell'aprile scorso. Su 323 esuberi individuati dall'ad Danilo Broggi, solo in 140 hanno sottoscritto la lista di adesioni, chiusa il 6 giugno scorso con una settimana di ritardo rispetto al cronoprogramma iniziale. Braccio di ferro che, nei piani, dovrebbe essere chiuso entro l'inizio di agosto. Niente da fare. L'elenco presentato ai sindacati è insufficiente per evitare il peggio. All'appello mancano circa 200 persone. Poco di più un centinaio ha preferito passare a un regime contrattuale part-time, pur di non lasciare scrivania e scartoffie; in circa 40, invece, hanno optato per la riqualificazione, disposti a vestire i panni di controllori, operatori di stazione, ausiliari della sosta e macchinisti per non perdere neanche un euro in busta paga. È il primo effetto del decreto Salva-Roma ter, con cui il Comune ha messo in sicurezza i conti del Campidoglio e che agli enti locali impone di rimettere in ordine le aziende partecipate e municipalizzate. Neanche il tempo di approvarlo che da via Prenestina sono partite le 323 lettere di esuberi: 312 in Atac, 8 in Atac Patrimonio e 3 nelle Officine grandi riparazioni. I licenziamenti non contemplati, aveva giurato l'assessore alla Mobilità Guido Improta, ma tutto dipende dalla risposta dei lavoratori. A cui il piano non piace. E che, a questo punto, rischiano la disoccupazione se non dovessero accettare la riorganizzazione imposta dai pianti alti della società di tpl. A questo punto si dovrebbe riaprire il tavolo con i sindacati, come sperano gli stessi segretari delle confederazioni romane. Perché l'azienda deve scegliere come proseguire la ristrutturazione. La terza via la indica la normativa: la direzione del personale individua i restanti esu-
beri basandosi sui criteri di anzianità, carichi familiari ed esigenze dipartimentali. Quest'ultime però sono ampiamente criticate dai sindacalisti, perché "possono dar luogo a scelte sulla base di simpatie o antipatie e non su una reale esigenza aziendale". Ai lavoratori la scelta obbligata: o la strada - nel senso dei mezzi pubblici - o a casa. I diretti interessati puntano a una nuova mappatura del personale, per capire se si può trattare sulle cifre. Perché non si può far finta che negli uffici di via Prenestina ci siano dipendenti fuori ruolo, quelli che sono stati descritti come gli 'imbucati'. In realtà molti sono quelli che non hanno avuto le dovute modifiche contrattuali in base a uno scatto di carriera, sottolineano nei corridoi
della municipalizzata. Che non nega però il sovraffollamento tra gli amministrativi (1600 su 12mila addetti), dovuto anche per colpa di chi non è al posto giusto. Retaggi di parentopoli, la pratica di portare amici e conoscenti nella società pubblica, ma i numeri non dovrebbero superare le cento unità: insufficienti rispetto agli obiettivi. Così le organizzazioni sindacali ricordano che per dare atto alla spending review basterebbe cancellare le liste dei super minimi garantiti a pochi eletti, oppure procedere con il taglio dei dirigenti. Circa 70 manager costano 15 milioni di euro l'anno. Mentre i 300 esuberi porterebbero un risparmio di solo 12 milioni. Per questo i sindacati sono in pressing sul di-
rettore Risorse Umane, Giuseppe De Paoli, che dovrebbe procedere a un nuovo censimento della forza lavoro e retrocedere a quadri alcune figure apicali. Senza dimenticare le 16 figure che potrebbero andare in pensione dal 2011 e restano invece al loro posto. Non è tutto. In discussione ci sono anche le selezioni interne: 8 concorsi per individuare altrettanti coordinatori di area. Esami che permettono uno scatto di qualifica e, quindi, di stipendio. "La procedura di mobilità ex 223/91 appare nella sostanza illegittima ed economicamente dannosa", attacca il consigliere regionale Fabrizio Santori. L'esponente di difendiAmo Roma punta il dito contro le "consulenze esterne dorate, un numero di
dirigenti esorbitante, nomine che vanno contro quanto previsto dalla spending review". Tutti questi i motivi che hanno portato il membro della commissione Trasporti della Pisana a presentare un esposto alla Corte dei Conti per chiedere "di revocare l’apertura formale del licenziamento", per evitare il rischio maxi risarcimenti. L'obiettivo è rimettere in discussione i numeri fin qui ipotizzati e le scelte aziendali. A nessuno è sfuggita la macrostuttura dal sapore elettorale, varata a maggio, e l'incarico nella direzione Risorse Umane per Luca Masciola, rinviato a giudizio per l'affaire parentopoli quando era direttore di Trambus. Sul pasticciaccio di via Prenestina il braccio di ferro non è finito.
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DI
AULA GIULIO CESARE
NOMINE, CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NULLA?
Ma “certi” dirigenti ci sono ancora
A
ria da restaurazione nella macrostruttura dal sapore elettorale varata in Atac un mese fa, prima delle Europee. Le nomine dell’ad Danilo Broggi, le quarte dell’èra Marino, lasciano ai posti di comando manager finiti nelle inchieste su parentopoli e legati al sistema-Bisignani. Ma nell’azienda di via Prenestina restano uomini legati alla Erg, società chiamata in causa nelle indagini sui titoli di viaggio clonati. Alla direzione dei Sistemi Itc e Nuove Tecnologie va Carlo Alberto Scoppola: dirigente vicino all’ala diessina-rutelliana del centrosinistra, guidata dall'ex assessore ai Trasporti e presidente Atac, Mauro Calamante; ma soprattutto a Maurizio Milan, con cui condivide l’associazione Città in movimento. Milan, alla fine degli anni Novanta, guidava proprio la Erg, che stampava i biglietti. Da manager di una società privata passa all’Atac, guidata proprio da Calamante, per dirigere il settore della Bigliettazione elettronica. Il vice di Scoppola è Gianluigi Di Lorenzo: anche per lui un passato nella Erg, che forniva il software di bigliettazione. Per questo, quando la municipalizzata del tpl decise di internalizzare la gestione del sistema, chiamò al timone di comando Di Lorenzo, finito successivamente nell'inchiesta sui titoli di viaggio falsati. Vicino a Milan anche Carlo Barrella, noto per i costi lievitati dei tornelli nelle metropolitane. Nel gruppo scala posizioni Roberta Pileri, ex moglie di Mauro Calamante e oggi alla segreteria Organi societari. Conferme anche per il centrodestra, ma solo per l’ala Basile-Bisignani. Tra questi Franco Middei che mantiene gli Affari legali, dove era stato nominato da Maurizio Basile (ex
ad Atac e capo di gabinetto del sindaco Alemanno). Basile, secondo i magistrati, graviterebbe nella galassia di Luigi Bisignani, il faccendiere a capo della P4. Con Middei c’è Gian Francesco Regard, avvocato proveniente dall’Ama (municipalizzata dei rifiuti) e indagato invece per parentopoli. Sulla poltrona prevenzione c'è Giovanni Battista Nicastro, che resta al Controllo operativo. Ribattezzato disastro dai sindacati per i mancati controlli sulla tratta Roma-Viterbo, Nicastro fu assunto ai tempi di Adalberto Bertucci alla guida di Atac e guidò il comitato elettorale di Renata Polverini per le regionali 2010. Aveva già preparato gli scatoloni Roberto Cinquegrani, che invece mantiene il vertice della Direzione Marketing. Del gruppo dei basiliani resiste anche Antonino Abbate: lascia gli Affari Legali per traslocare ad Atac Patrimonio. All’Amministrazione del personale c’è Mario Marinelli: per le sue mani, sarebbero passate molte delle assunzioni di parenti e amici contestate dalla procura. Per il centrodestra la Struttura resta a Sabrina Bianco, moglie di Luca Avarello e responsabile della campagna elettorale del fu Pdl. Discorso a parte per Giuseppe De Paoli. Il manager guida le Risorse Umane per 200 mila euro l’anno e ha un passato in Alitalia, proprio come l’assessore capitolino alla Mobilità Guido Improta. Sulla sua assunzione però, avvenuta a settembre scorso senza bando pubblico, ha acceso i riflettori la Corte dei Conti. De Paoli, per molti successore in pectore di Broggi, intanto ha nominato suo braccio destro Luca Masciola. Che, da direttore di Trambus,è stato rinviato a giudizio per l'affaire parentopoli. A volte ritornano. S.I
F
inalmente un po’ di vivacità. Per i cronisti costretti dai loro giornali a passare giornate oziando stravaccati in scomode sedie (i divani sono merce preziosa, spesso inarrivabili) qualcosa da mettere sotto i denti. Pare che Marino abbia deciso ( o sia stato costretto) a fare un po’ di pulizia. Non è chiaro come e perché ma cinque giornalisti dell’ufficio stampa sono stati spostati ad altri incarichi. In sostanza, non possono essere messi fuori, ci mancherebbe, ma possono essere più “utili” in altri uffici dell’amministrazione. Parcheggiati, insomma, in punizione. Non per colpe commesse, ma per una operazione di facciata, dicono. Il solito bene informato dice altro, sostiene che c’è stata una sorta di pulizia etnica. Erano troppi, certo, soprattutto per quello che l’ufficio abitualmente produce. E qualcuno doveva essere spostato, una volta finita la campagna elettorale (perché, diciamolo pure, di que-
POCHI BUS E SENZA ARIA CONDIZIONATA
Operazione sauna “S auna o tintarella, tutto gratis". Scherzano alcuni dipendenti negli uffici di Atac, nei giorni in cui parte la rivoluzione dei bus (tagli alle corse) e contemporaneamente la metà dei mezzi del quadrante est di Roma resta ferma ai box per la manutenzione agli impianti di condizionamento. La scena di utenti alla ricerca dell'autobus perduto, sotto un sole cocente, è da ordinaria confusione nel trasporto pubblico della Capitale. Il sindaco Marino parla di "razionalizzazione del servizio", in nome della spending review. In realtà, le 12 linee soppresse, fanno parte del piano "mannaia" sulla mobilità pubblica. Che nella Capitale già non si distinguono per frequenze e precisione. Prima era toccata all'area Collatina; dal primo lunedì con le scuole chiuse, si passa a quelle di Tor Sapienza e Tiburtino. Con annessa rabbia degli 'appiedati'. Si tagliano così circa 3 milioni di chilometri, già sottodimensionati rispetto al contratto di servizio, con relativa riduzione di risorse (-50 milioni). Meno veicoli per il piano dell'assessore alla Mobilità Guido Improta e per la mancanza di aria condizionata sui mezzi. “Ci ritroviamo a denunciare la scarsa preparazione d’intervento per fronteggiare il problema dei climatizzatori", scrivono i membri della segreteria del consiglio d’azienda Atac superficie, in una lettera indirizzata ai vertici
della municipalizzata. Situazione che potrebbe favorire malori, aggiungono gli autori della denuncia. Nella rimessa, ad esempio, di Tor Vergata la metà delle vetture è ferma. Il compito di verificare che tutto fosse in ordine spetta a Pietro Spirito, direttore centrale operazioni, e a Giuseppe Alfonso Cassino, responsabile di superficie. Entrambi, secondo i magistrati legati al sistema del faccendiere Bisignani e confermati con l'amministrazione di centrosinistra, avrebbero dovuto vigilare su Federico Mannini quadro del settore. Circa 500 mila euro di stipendio annuo in 3. "Un grande risultato per la città. Adesso aspettare l'autobus sarà l'occasione per puntellare la tintarella. Offrono i dirigenti", dicono ironicamente nella società comunale. E pensare che il sindaco Marino puntava tutto sul trasporto pubblico, anche per realizzare il "parco archeologico più grande del mondo". A Roma, però, secondo i dati Eurispes, ci sono 700 automobili ogni mille abitanti. Un record negativo che fa entrare di diritto la Capitale nella classifica delle città più congestionate d'Europa. Le velocità medie sono intorno ai 10 Km/orari, come quelle della prima industrializzazione. Tempo passato in auto? Circa due giorni pieni in un anno. Numeri che inevitabilmente ingolfano il tpl. Meno male che tintarella e sauna sono comprese nel biglietto.
Quei giornalisti sono di troppo sto si sono occupati quei giornalisti, della comunicazione dei vari Bettini, Gasbarra e compagnia). E proprio a questo potrebbe essere legata la “pulizia”. Giornalisti troppo legati a questo o a quello, qualche sgarbo ci può stare, qualche nervosismo. E con la scusa di far vedere all’esterno un ufficio stampa più snello, di risparmiare, si spostano persone scomode. Il machiavellico autore dell’operazione non ha fatto i conti con la agguerrita leadership della stampa romana, subito scesa in campo. I giornalisti non si toccano, contratto e mansioni sono sacre. Meglio lasciar perdere, non si sa mai, tanto fuori del Palazzo queste cose non interessano. Un cronista esce da una stanza con un pacco di fogli, dopo il Campidoglio Raimbow tocca occuparsi del Campidoglio Rom. Mi raccomando, politically correct, Rom, sinti, nomadi in genere sono merce pregiata per l’ala radical chic della Giunta e del Consiglio. Cornelius
MANCANO I TRENI E L'ATAC ROTTAMA
Quei "Chopper" revisionati e dismessi
I
treni mancano e l'Atac che fa? Rottama. È il destino dei 46 chopper, gli equipaggiamenti di trazione e frenatura usati sui mezzi che prima percorrevano la linea A dell'underground capitolina. Andati in pensione nel 2005 e poi dirottati sulle Frecce del Mare, i veicoli avrebbero dovuto traslocare sul percorso Roma-Lido per offrire, nelle promesse un servizio metropolitano. Circa 5 milioni di spesa per la ristrutturazione, poi la decisione di mandarli dallo sfasciacarrozze (insieme a quelli storici). Per rendere più appetibile la tratta ai privati, dicono i maligni. Il privato in questione è la francese Ratp, che ha messo gli occhi sui collegamenti verso Ostia e avrebbe già avanzato un'offerta di 250 milioni di euro. Sono gli effetti di una municipalizzata del trasporto pubblico si è trasformata in una tagliatutto. Via chilometri di linea e a casa i lavoratori di Roma tpl.
La società lamenta i mancati incassi tra Campidoglio e Regione (circa 27 milioni), e lascia senza lavoro 338 dipendenti su 1978. Mentre chi resterà in azienda dovrà rinunciare a una parte del salario accessorio (78 euro su stipendi di 1200 al mese). La protesta non porta alle soluzioni sperate e a rischio ci sono il servizio periferico e quello notturno. Resta complicata anche la posizione dei 310 addetti alle pulizie, colpiti dalla procedura di licenziamento avviata da Manutencoop. Sotto accusa le società che ha individuato gli esuberi "senza effettuare le dovute verifiche congiunte con i sindacati né aspettare l'apertura della Metro C e del deposito Graniti", attaccano i lavoratori. E se per gli ammortizzatori si può aspettare, l'orario è stato da subito tagliato del 34%: 300 euro in meno al mese in busta paga. La questione del trasporto pubblico non è solo affare di Atac.
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IlCORRIERE ROMA DI
L'INTERVISTA
C
e n'eravamo quasi dimenticati, la vecchia storia dei vitalizi. Un folto numero di ex consiglieri stanno lÏ, ad aspettare. A cinquant'anni quei soldi li prenderanno, e si tratta di una buona fetta di milioni con i quali si potrebbero fare tante cose utili alla collettività . E' pronto a sollevare la questione, a caricare a testa bassa scontrandosi con il muro di (a volte compiaciuta) indifferenza il nuovo capogruppo del Movimento Cinque Stelle al Consiglio della Pisana, Gianluca Perilli. Fa parte di quel gruppo di consiglieri - Davide Barillari in testa - che si agitano e battono i pugni sul tavolo e che non trovano la solidarietà neanche dagli altri gruppi di opposizione Gianluca Perilli, avvocato romano di 40 anni, da luglio sarà il nuovo capogruppo del M5S Lazio. Si sente pronto per questo incarico? SÏ, ho la fortuna di poter far tesoro dell’esperienza di Silvana Denicolò e Davide Barillari che durante il loro mandato hanno fatto da apripista per il M5S
martedĂŹ 17 giugno 2014 pagina 6
CRONACHE
PARLA GIANLUCA PERILLI, DA LUGLIO NUOVO CAPOGRUPPO DEL M5S LAZIO
"Aboliamo i vitalizi alla Pisana e risparmiamo 10 milioni l'anno� nella conferenza dei capigruppo. Sono stati mesi difficili, con la chiusura strumentale di tutte le forze politiche alle nostre proposte, ma spero si apra una fase nuova, in cui il dialogo prevalga sul preconcetto. Cosa si augura per il suo mandato da capogruppo? Vorrei che le nostre proposte di legge fossero condivise. Faccio l’esempio della proposta per l’abolizione dei vitalizi, a parole sono tutti con noi, nei fatti ancora non è stata calendarizzata, nonostante farebbe risparmiare almeno 10 milioni di euro l’anno. Gli oppositori della vostra proposta dicono che
Gianluca Perilli con Beppe Grillo sono un diritto acquisito. PerchÊ le pensioni dei cittadini non lo sono? Se si può mettere mano ad una pensione contributiva, spesso unico reddito per un cittadino comune, lo stesso si deve fare con i privilegi della politica. Stiamo parlando di un as-
segno mensile che non si eroga in base ai contributi versati, che si percepisce a partire dai 50 anni e che è possibile cumulare con altri vitalizi e pensioni. Lei conosce qualcuno che fuori dai palazzi della politica abbia lo stesso trattamento? Zingaretti ha recentemente detto di aver abolito i vitalizi, se è cosĂŹ a cosa serve la vostra proposta. Il Presidente non ha detto la veritĂ , i vitalizi “futuriâ€? sono stati aboliti ma nessuno ha ancora toccato quelli in erogazione e quelli che saranno versati ai consiglieri delle passate legislature una volta compiuti i 50 anni. Stiamo parlando di oltre 10 milioni di euro che potrebbero essere usati
per la sanitĂ , i trasporti, la salvaguardia paesaggistica e artistica. La vostra proposta su cosa si basa? Sono solo 4 punti, è molto semplice e non lascia spazio all’interpretazione, forse proprio per questo non la vogliono discutere: divieto di cumulo, perchĂŠ ci sono casi di ex politici che sommando vari vitalizi superano i 10000 euro al mese, 30% della somma da versare allo Stato come contributo di solidarietĂ , passaggio al regime contributivo, come succede per tutti e innalzamento dell’etĂ a 65 anni, perchĂŠ fare il politico non è un mestiere piĂš logorante del minatore o dell’operaio, figure che si sognano di andare in pensione a 50 anni. Pensa che ce la farete a farla approvare durante il suo “mandatoâ€?? Si ma non c’è solo questa, abbiamo altre proposte di legge che dovrebbero essere discusse e votate in tempi stretti, da quella per il settore funerario a quella sulla partecipazione, ma come fare se negli ultimi due mesi il consiglio non si è mai riunito? E.M.
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martedì 17 giugno 2014 pagina 7
CRONACHE
IlCORRIERE ROMA DI
PICCOLO GIALLO DI UNA ORDINANZA ANNUNCIATA E POI NON DECOLLATA, IL PUNTO ILL'INERZIA DELL'AMMINISTRAZIONE
L
e stanno provando tutte per trovare il giusto equilibrio tra movida ed esigenze dei cittadini. Ma il punto di incontro tra il popolo della notte, deciso a fare l’alba a tutti i costi, e chi alla stessa ora preferirebbe un po’ di relax sembra lontanissimo. Non bastano le ordinanze, in ritardo rispetto agli annunci in pompa magna, o gli sms-sos per denunciare l’illegalità. Per i ragazzi che passeggiano con bottiglie di birra o cocktail in mano quasi vuoti, il problema di recuperare altro “carburante” non c’è. Anche se il minimarket di fiducia, aperto di solito fino alle prime luci del mattino, è chiuso. Basta aggirarsi nei vicoli di Trastevere, Pigneto e San Lorenzo per trovare gli ambulanti stranieri, che girano con il loro carrellino-bancone pieno di etichette. I controlli promessi dal ministero dell’Interno, con il quarto patto Roma-Sicura (firmato a maggio) scarseggiano. Ai residenti, che hanno anche scritto un appello al presidente Napolitano, sembrano non bastare mai. Mentre l’ordinanza anti-alcol del sindaco Ignazio Marino è stata congelata per circa 2 settimane, dopo l’annuncio ufficiale. Nelle intenzioni dell’amministrazione, lo stop agli alcolici dovrebbe evitare gli eccessi della movida selvaggia, che nei fine settimana tiene sotto scacco diversi quartieri della città: da Testaccio a Trastevere, fino a Ponte Milvio. L’ultimo provvedimento (in vigore fino al 31 ottobre) si muove lungo 4 punti cardine: anticipo dalle 24 alle 22 al divieto di vendita di prodotti da asporto
Movida e sballo, ma che fretta c’è...
a sera, non conosce crisi: il passaggio di bustine e soldi da una mano all’altra continua. Leonori suggerisce, per aumentare la sicurezza, di tenere sempre accesi i lampioni. Una proposta che arriva proprio nei giorni in cui il commissario Cottarelli propone di tagliare l’illuminazione pubblica, in nome della spending review. Anche le sanzioni per chi sporca restano un miraggio: di multe da 100 euro neanche l’ombra; così le campane del vetro restano vuote, mentre muretti e panchine sono al completo di bottiglie e bicchieri vuoti. Non solo repressione. I residenti e i Municipi puntano sulla cultura. A Trastevere, il venerdì e sabato fino alla fine di luglio, 8 piazze ospiteranno mostre, cinema all'aperto, letture e giochi per i più piccoli perché “la cultura nuoce gravemente al degrado”. A San Lorenzo, altro luogo cult per incontri e serate, la soluzione è a tavola: il sabato sera si cena in piazza. Cibo e convivialità per strappare strade, vicoli e slarghi allo spaccio e allo sballo. Dall’una e mezza in poi tocca all’Ama fare pulizia. Dopo gli schiamazzi e la musica, il rumore delle pulitrici. Tanto per non perdere l’abitudine a un sottofondo. Mentre il popolo della movida continua il suo viaggio tra i banconi mobili. Fino all’alba. Fino a quando è ora di dirigersi verso un camion bar che prepara un hamburger fumante per stoppare i morsi della fame e controllare, almeno in parte, gli effetti dell’alcol. Fino al bicchiere della staffa. E alla prima sveglia, che suona dopo una notte insonne. S.I.
Dopo le denunce, le inchieste, i proclami, tutto resta praticamente come prima. Bastano le iniziative culturali che "occupano" le piazze calde? Certo che no. Divieto o non divieto la vendita abusiva di alcol funziona benissimo e gli eccessi diventano routine, vengono metabolizzati. In attesa che ci scappi l'incidente grosso
e dalle 3 alle 2 la possibilità di somministrare birra e shortini, dalle 24 vietato consumare su suolo pubblico e dalle 22 blocco alle bevute dalle bottiglie in vetro. Bere liberamente in strada, anche dopo quest’ora, non è impossibile però. Soprattutto senza controlli. L’assessore capitolino alle Attività produttive, Marta Leonori, punta sulla collaborazione con le forze dell’ordine. Che senza soldi, mezzi e uomini, do-
vrebbero monitorare aree troppo vaste per riportare nel perimetro del ‘decoro’ il popolo della notte. Senza dimenticare che se è facile identificare il locale che ‘sgarra’, più complicato è rincorrere i banconi-ambulanti. Sottotono anche i risultati dell’sms-sos. Inventato per segnalare a polizia e carabinieri chi commette reati, in primis legati allo spaccio, troppe segnalazioni dei cittadini restano inascoltate. E il giro d’affari dei pusher, 100 mila euro
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IlCORRIERE ROMA
PRIMO PIANO
DI
SCENARI
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PARLA CLAUDIO PICA, NUOVO VICE-VICEPRESIDENTE DELLA FIEPET CONFESERCENTI
“Teniamo in piedi Roma, ci devono ascoltare” di Giulio Terzi
S
torico passaggio di consegne alla FIEPET Confesercenti di Roma e Provincia. Pietro Lepore (Harry’s bar) alla guida, Claudio Pica (Segretario Associazione Esercenti Bar) eletto in Giunta con la carica di vice-Presidente insieme a Roberto Torretti e Clemente Quaglia. Lepore è un personaggio storico e carismatico, Pica, appena entrato a pieno titolo nella Fiepet con la sua Associazione di bar e gelateria porta un valore aggiunto e forze fresche. L’altro ingresso importante è quello della Assoristoratori di Torretti. Con queste adesioni Fiepet è la associazione di categoria più forte di Roma. Il momento è delicatissimo per Roma, per la categoria sono giorni di passione. E le incomprensioni, la freddezza nei rapporti con la Giunta Marino, con l’assessore Leonori in particolare non aiutano. Ne parliamo con Claudio Pica, fama da duro ma anche di infaticabile negoziatore.” In questi anni l’Associazione Esercenti Bar e Gelaterie, ha compiuto un notevole cambio di passo, grazie anche alla mutazione del contesto economico nazionale e cittadino ed in virtù dell’incremento di coloro che hanno deciso di aprire delle attività commerciali - spiega - In molti, hanno avuto necessità di avere un supporto sia nella fase dello start-up, che nella consulenza ed assistenza, soprattutto per superare le difficoltà di questi ultimi anni che hanno colpito duramente il nostro settore. Nel caso delle gelaterie, si registrano addirittura dati da record anche per quanto riguarda le potenziali assunzioni. E questo dimostra la vivacità della nostra categoria. ” Ma cosa non funziona? È necessario che si prenda atto che troppe sono le “pedine” in campo (Sovrintendenze, Asl, Enti di controllo e vigilanza vari, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine, Polizia Municipale, Camere di Commercio, Istituti di Credito, Aziende di pulizia e decoro urbano, Aziende di produzione e fornitura elettrica, Enti locali, Agenzia delle Entrate, soggetti politici,) perché si possano risolvere le problematiche che da anni cerchiamo di portare all’attenzione di tutti. I costi dell’energia sono
Pietro Lepore e Claudio Pica
diventati davvero insostenibili; nuove tasse e pressione fiscale erodono in maniera esasperante i guadagni; aggiungiamo burocrazia e cavilli . Non si respira E dunque? Chiederemo immediatamente un tavolo di lavoro e di confronto congiunto oppure un’ Assemblea generale del settore, dove ogni
soggetto venga coinvolto per trovare delle soluzioni che non sono più rinviabili. Da troppi anni assistiamo a nuovi rincari (ad esempio la Tariffa sulla Nettezza Urbana per gli Esercenti è divenuta davvero esorbitante e con il “servizio” che abbiamo sotto gli occhi in queste settimane) che tolgono flussi all’economia ed ai risparmi che sono stati per decenni la
forza dell’Italia; il costo del lavoro troppo alto non dà la possibilità di creare occupazione. Non vi rendono certo le cose facili… Basta pensare a ciò che è accaduto per la questione dei nuovi piani di massima occupabilità dove fra rimpalli e coinvolgimenti di Enti ed Istituzioni, promesse mancate e rinvii decisionali di ogni sorta, non sapevamo con chi rapportarci. Oppure per ciò che riguarda la nuova Ordinanza anti-alcol che limitando gli orari di vendita, penalizzerà gli Esercenti regolari che non possono avere colpe se non esiste un adeguato servizio di controllo, vigilanza e repressione. Abbiamo chiesto al Questore di Roma un maggior coordinamento ed una presenza più visibile delle Forze dell’Ordine (la cosiddetta “sicurezza percepita”). Ma se questi interventi tendenzialmente “repressivi” non verranno accompagnati da una maggiore pulizia ed un decoro urbano che educhi implicitamente anche ad un rispetto “estetico” delle regole, sarà difficile attenuare gli effetti negativi della cosiddetta “Movida”. Le prospettive… Io, come tutti gli imprenditori, sono e voglio essere ottimista e cogliere i segnali positivi che ci sono, molti sono attratti da questo settore che grazie alla vocazione turistica della nostra città, con grandi sforzi ed una caparbia volontà “del fare”, può ancora dare sbocco a tante persone. In tutto ciò, giocano un ruolo fondamentale i Fondi europei, sia per il settore del turismo che per quanto riguarda formazione, innovazione e start-up. Da anni si sentono promesse sulle possibilità di un accesso più facilitato ai Finanziamenti europei ed una loro spesa effettiva ed efficace ed in una situazione come quella attuale dobbiamo assolutamente fare un salto di qualità, visto anche quanto c’è bisogno di liquidità per far ripartire i consumi interni. C’è bisogno di un Patto collettivo per ottenere minore oppressione fiscale, di incentivi alla crescita che renda anche il giusto riconoscimento ai tanti nostri associati che creano ricchezza e posti di lavoro e danno un grandissimo gettito fiscale e quindi meritano maggior ascolto, coinvolgimento e di essere messi al centro dei processi decisionali. “
PRESENTATO A ROMA IL QUOTIDIANO DIRETTO DA PIERO SANSONETTI, IN EDICOLA DAL 18 GIUGNO
Il “Garantista” parte dal Sud alla conquista del Nord
L
a nascita di un nuovo giornale è sempre una notizia positiva se poi questo giornale si chiama Il Garantista - sarà diretto da Piero Sansonetti e sarà nelle edicole il prossimo 18 giugno - è una notizia se possibile ancora migliore. Perché nell’Italia che è in teoria la culla del diritto il garantismo è dimenticato a memoria nella prassi politica, mediatica e giudiziaria almeno da un trentennio. L’Italia per capirci è il Paese di Cesare Beccaria ma è anche il paese di Enzo Tortora, della civiltà giuridica ma anche degli arresti preventivi, delle carceri sovraffollate, delle inchieste show. Presentato a Roma, dove avrà la sede nazionale e in Calabria, dove ci saranno tre edizioni locali “Il Garantista - spiega il direttore Sansonetti - sarà un giornale non berlusconiano e che intende riportare il concetto garantista nella cultura di sinistra dove manca e in generale nella cultura italiana”.
Ma il giornale darà anche spazio al punto di vista giustizialista. “L’idea – dice ancora Sansonetti - è quella di avere sempre accusa e difesa”. Un giornale romano che non dimentica il Nord ma che guarda soprattutto al Sud ponendosi il problema storico del meridione “Credo che sia, in assoluto il primo giornale nazionale che viene pensato al Sud anziché al Nord – spiega Sansonetti - La nostra sarà una colonizzazione al contrario che parte da Reggio Calabria per riportare un pezzo di informazione davvero libera. E’ un progetto ambizioso, che va controcorrente. Ma le cose importanti si fanno sempre controcorrente. Sarebbe facile seguire il flusso del fiume. Oggi, o si risale il fiume o l’Italia non si salva, soprattutto non si salva il Sud”. Il presidente degli industriali reggini, Andrea Cuzzocrea, che fa parte del gruppo di imprenditori che ha deciso di investire nel nuovo quotidiano ha parlato di “esperienza molto ambiziosa,
fatta da imprenditori e giornalisti temerari, alla quale crediamo molto”. Un giornale ambizioso dunque il Garantista tanto da sfidare il senso comune, le ideologie vincenti e la religione ortodossa del giustizialismo. Che punterà sulla riflessione invece che sull’istinto, raccontando i drammi della cattiva giustizia senza nascondere i danni della cattiva politica naturalmente. Un giornale che parlerà da destra e da sinistra, ma sempre cercando di far prevalere lo Stato di diritto. Un giornale anche corposo, ventiquattro pagine nazionali (politica, cultura, cronaca, sport, tv e spettacoli) confezionate a Roma con tre edizioni di 20 pagine in Calabria e un’altra di 16 in Campania. Il 18 in edicola appuntamento quindi con il Garantista, un giornale che crea indipendenza, come recita lo slogan di lancio, soprattutto, è questo l’obiettivo, dai rilfessi condizionati del giustizialismo.
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anità S
la
Lazio
del
NUMERO 17 ANNO LXVII MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014
DIETRO I FATTI
COLD CASE
Ma il Cto che fine farà?
Ferite aperte di malasanità, il caso Nuova Itor a pagina 14
a pagina 13
Sanità convalescente. Grazie a chi? a pagina 12
Arriva il bando europeo per il Recup, ma non si deve sapere. C'è sotto qualcosa?
R
ecup, parola magica. Improvvisamente torna di moda. E' la chiave per risolvere l'emergenza liste d'attesa, lo sanno tutti. Come tutti sanno che dietro il mancato inserimento nella agenda dell'attuale Recup - il centralino regionale per la prenotazione delle prestazioni sanitarie - di tutti i soggetti ospedalieri e sanitari presenti nella Regione, pubblici e privati, ci sono ostacoli non solo di natura tecnica apparentemente insormontabili. Oggi il Recup viene gestito dalla cooperativa sociale Capodarco. E' una gestione storica, dura da quasi quattordici anni. E da undici si parla di un bando di gara europeo che faccia fare alla struttura un salto di qualità. Questo presuppone la possibilità che gli oltre trecento soggetti di Ca-
podarco, disabili e normodotati che da undici anni in regime di prorogatio tengono in vita il centralino del Recup vengano fatti fuori. C'è ovviamente anche il pericolo che ci sia una delocalizzazione del servizio fuori regione. Forse è anche per queste inquietudini (e per poco chiare ragioni di ordine politico e di interesse) che si è tirato per le lunghe, rimandando di anno in anno il momento di affrontare di petto la questione. In un occasione pubblica Zingaretti aveva annunciato, nell'autunno scorso, la firma del bando europeo entro l'anno. Uno dei tanti impegni disattesi. Aveva anche promesso che i lavoratori di Capodarco sarebbero stati garantiti sul piano occupazionale e sociale. Ora "si sa" che il bando c'è, che è organizzato in lotti per un valore complessivo della gara posto a
base d’asta, è pari a 60 962 018,50 euro, iva esclusa e calcolato su 24 mesi (ossia pari a 91.443.027,75 euro compreso di iva). Che non è rinnovabile. Che può dare adito a diverse interpretazioni e che potrebbe andare contro la logica della centralizzazione che fin qui ha ispirato tutte le mosse della nuova politica sanitaria. Cui protest? Qualcuno ha paventato una ipotesi-spezzatino. Sciocchezze, probabilmente. Ma c'è un particolare inquietante. Della cosa a livello ufficiale non si è parlato, non si sono indette conferenze stampa, non è stata data la necessaria pubblicità. Alla faccia della trasparenza. La faccenda l'ha tirata fuori il solito Maritato, di Assotutela. Nessuna replica. C'è sotto qualcosa? Reporter
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Sanità Lazio del
L’EDITORIALE
Abbiamo lavorato sodo sui femori. Meno male C
i stanno prendendo in giro per l'ennesima volta. È il gioco delle tre carte. Giocato con freddezza e con una buona dose di cinismo. Zingaretti e i suoi, quelli del governo della sanità regionale, la De Grassi, D'Amato, per l'occasione la direttrice del Dipartimento di Epidemiologia Marina Davoli (nel ruolo che un tempo rivestiva la vecchia Asp) e perfino il subcommissario governativo Botti, si sono presentati a vantare i successi ottenuti nel secondo semestre dello scorso anno in alcuni specifici quadranti facilmente traducibili in cifre: meno parti cesare, interventi al femore più rapidi, offerta di angioplastica negli infarti più ampia. Ottimo, come non esserne soddisfatti, si è passati da una situazione di fortissima sofferenza ad una situazione di sofferenza. Ed è un buon risultato. Ma Zingaretti ha voluto strafare e si è attribuito il merito della svolta. Perché ha attivato su
il
ORSINO
S
della
Il governo della sanità regionale? È fuori controllo
B
asta leggere l'editoriale in questa pagina per capire quale sia la valutazione del trust di cervelli che gestisce la sanità regionale. Flori De Grassi, Alessio D'Amato, i loro funzionari, sono fuori controllo e fanno finta di non saperlo. Ciò che irrita sono le posizioni, le esternazioni degli altri, di Teresa Petrangolini (Ex tribunale del Malato, ex Cittadinanza attiva) che plaudono entusiasticamente alla nuova stagione della sanità laziale. Stupisce Renato Botti, il sub commissario governativo, sorpreso ad applaudire. Eppure lui le cose le sa. Stupisce (anzi no, ormai nessun stupore) Zingaretti, che dopo aver deciso di sopprimere Bracciano e di cancellare Civita Castellana, in campagna elettorale annuncia investimenti e promette tutela. La gente ci casca ancora. Se la cabina di regia ha qualcosa in mente
lo tiene ben nascosto, chissà cosa devono combinare nella Asl del centro storico, chissà cosa deve accadere nel Pontino e nell'alto Lazio. E al San Filippo Neri come va? Come si comporta il miracolato Filippo Sommella (non si capisce se nei fatti sia commissario o direttore generale) in attesa che l'Ospedale venga fatto a pezzi? Siamo all'inizio dell'estate, sta per scattare l'emergenza ferie. Certamente in regione ci hanno pensato. A Rieti hanno già dato l'allarme, si accorpano i reparti, non si può coprire tutto, Laura Figurilli non batte ciglio. Fa bene, fa male? E gli altri manager subiranno la situazione? Zingaretti ha regalato ai direttori una quarantina di operatori a diversi livelli, una goccia nel mare, le regole del turn over vanno corrette. E Michele Caporossi a Latina come risolve le sue grane? A Fondi, a Terracina, a Priverno. Sarà una calda estate e non bastano gli strappi dei soliti Davide Barillari (M5S), Fabrizio Santori e Luca Gramazio (Fi) a dare speranza.
CHI SALE dall’alto Davide Barillari, Luca Gramazio e Laura Figurilli CHI SCENDE dal basso Renato Botti, Teresa Petrangolini e Flori De Grassi
quei settori un controllo specifico e il motore della premialità nei confronti dei direttori generali. L'equazione dovrebbe essere semplice: valuto i manager in base a quei risultati, loro faranno di tutto per essere all'altezza. Troppo semplice. Prima di tutto il sistema di valutazione c'è da tempo, arma spuntata di precedenti governatori. Nessuno l'ha mai usata, nessuna valutazione è stata fatta ed è stata resa pubblica (come sarebbe stato utile e necessario). Secondo punto, la presunta innovazione di Zinga dovrebbe esser maturata l'estate scorsa, gli effetti si sarebbero dovuti vedere nellìultima parte dell'anno. Il meccanismo è complesso, ci vogliono diversi mesi per mandare il tutto a regime. Quindi è discutibile sostenere che i progressi siano da attribuire alla gestione zingarettiana. Terzo punto. I manager divenuti improvvisamente virtuosi appartengono, per ragioni temporali, alla gestione precedente, sono i manager della Polverini (così desiderosi di compiacere il nuovo governatore che difficilmente comunque li avrebbe confermarti?) Perché i direttori generali scelti dalla nuova Giunta dopo un lento e faticoso iter, sono entrati in partita a Natale (gli ultimi addirittura in primavera), non hanno fatto a tempo ad adeguarsi, a prendere possesso. Quindi impossibile valutarli. C'è qualcosa che non funziona. Con la rivolta in mezza regione, gli ospedali che scoppiano, le grandi idee ancora in brodo di coltura e la politica (inconcludente) degli annunci, continuiamo a far finta che il Lazio sia una regione virtuosa. Inutile elencare le mille cose che non vanno, a cominciare dalle liste d'attesa per finire con il pasticcio della gestione dell'emergenza. Abbiamo lavorato sodo sui femori. E' un grosso passo avanti.
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Sanità Lazio
CRONACHE
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del
IL PUNTO
IL TRIONFALISMO DI ZINGARETTI COZZA CON LA REALTÀ. COME AL SOLITO
Sanità convalescente Grazie a chi?
Nell'ultimo semestre 2013 interventi al femore più rapidi, meno parti cesarei, offerta di angioplastica negli infarti più ampia. Merito dei vecchi manager, quelli nuovi sono entrati in partita a Natale di Giulio Terzi
F
inalmente una inversione di tendenza, le cose cominciano a funzionare, la sanità laziale ha cambiato pelle? Guardiamoci da queste pericolose illusioni, è successo dell’altro. Mercoledì scorso lo stato maggiore del governo sanitario si è presentato ai giornalisti agitando le bandiere. C’erano tutti insieme al presidente Zingaretti, a cominciare dal subcommissario di governo alla Sanità Renato Botti (finalmente) per finire alla la direttrice del dipartimento di Epidemiologia Lazio Marina Davoli, alla direttrice della Programmazione sanitaria Flori Degrassi e al coordinatore della Cabina di regia regionale sulla sanità Alessio D'Amato. Vediamo rapidamente di che si tratta. Interventi al femore più rapidi, offerta di angioplastica negli infarti più ampia e con un tasso di mortalità inferiore, diminuzione dei parti cesarei primari: sono tre risultati ottenuti dal Sistema sanitario regionale del Lazio in sei mesi (giugno-dicembre 2013), tre obiettivi che erano stati indicati dal governatore Nicola Zingaretti nelle «regole d'ingaggio» dei nuovi direttori generali, dai quali dipendono per loro sanzioni e premialità. I dati, sono contenuti nel nuovo sistema di valutazione ora attivo (invitiamo a controllare) sulla home page del sito della Regione Lazio. Un aggiornamento del 'Programma regionale di valutazione degli esiti degli interventi sanitari del Laziò (Prevale) che si presenta con due novità: gli addetti ai lavori potranno verificare mese per mese l'andamento delle strutture in merito alle prestazioni erogate,
Nicola Zingaretti, Alessio D’Amato e Flori De Grassi mentre una sezione del sito monitorerà le cure prestate, verificando che i pazienti vengano seguiti secondo gli standard internazionali. Il Lazio è così una delle prime Regioni che attuano in Italia ” il Decreto Balduzzi”, che dà mandato alle Regioni di promuovere un sistema di monitoraggio delle attività assistenziali. Che ciò consenta nei fatti di cambiare le cose, di migliorarle, sta naturalmente nella capacità di chi governa il sistema di intervenire per aggiustare gli ingranaggi che non funzionano. Zinga e i suoi saranno sul serio in grado di farlo? Nel dettaglio, la proporzione di fratture di femore operate entro le 48 ore è passato dal 16% del 2009 al 38%
del primo semestre del 2013, fino al 45% nel secondo semestre del 2013. Permane una grossa variabilità tra Asl di residenza, da un massimo del 57% (Asl Roma C) a un minimo del 12% (è il caso dell'Asl di Frosinone). La tempestività nella cura del femore, ha sottolineato più volte Zingaretti nel corso della conferenza stampa, è importante anche dal punto di vista economico, perchè curare subito e in modo efficace un anziano significa in prospettiva un risparmio significativo per le casse regionali in termini di terapie successive. L'offerta di interventi di angioplastica primaria negli infarti acuti del miocardio, poi, è passata dal 16% del 2009 al 32% del
primo semestre 2013 e al 38% nel secondo semestre del 2013. In questo caso si è osservata anche una riduzione della eterogeneità per popolazione, con una variazione per Asl di residenza nel 2013, con proporzioni che variano da un minimo del 27% a un massimo del 42%. Il tasso di mortalità a 30 giorni è diminuito, ha riportato la Davoli, di «più di un punto». Infine, nella proporzione di parti cesarei primari si è osservata una diminuzione, partendo dal 34% del 2009 fino al 31% del primo semestre 2013 e 30% nel secondo semestre del 2013. Anche in questo caso si osserva una variabilità per Asl di residenza, con proporzioni che variano da un minimo del 25% ad un massimo del 36% (nella Asl Roma A). «Sembra un piccolo risultato - ha spiegato ancora Davoli - ma nel caso dei cesarei è un comportamento più difficile da modificare, e bisogna lavorare molto con gli operatori». Perfetto, siamo a cavallo. Forse gli effetti di questo efficientamento non si vedono ancora, lo possono testimoniare gli utenti alle prese con una sanità che funziona nelle fasi acute ma non nella routine, nella gestione ordinaria e nella parte alberghiera. I dirigenti di Zingaretti, gonfi d’orgoglio, si aspettano gli applausi, tutto merito del sistema di premialità introdotto con i nuovi manager zingarettiani. Piccolo particolare. I dati si riferiscono ad un semestre, il secondo dello scorso anno: i direttori generali messi sul campo dalla nuova giunta sono stati scelti sotto Natale, e sono diventati operativi quest’anno (gli ultimi in primavera). A invertire la tendenza sono stati gli altri, quelli della passata gestione. Non ci ha pensato nessuno?
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CRONACHE
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Sanità Lazio del
FATTO CON L'INAIL, SI DICE DIETRO I FATTI ACCORDO MA ALLORA PERCHÉ È IN VENDITA?
Ma il Cto che fine farà? di Giulio Terzi
C’
è una dichiarazione rasserenante del presidente del Municipio VIII di Roma, Andrea Catarci, di fine maggio. Ha incontrato il direttore generale della Asl Roma C, Carlo Saitto e ha avuto garanzie sul fatto che si sia avviato, di fatto, quel percorso annunciato nel protocollo d’intesa tra Regione Lazio e Inail di un anno fa per il rilancio e il mantenimento della vocazione ortopedico-traumatologica del Cto. Tutto a posto? Tutt’altro. “Trauma center” addio, prima di tutto, l’ospedale della Garbatella si avvierebbe a diventare “altro”. E poi al di là delle rassicurazioni contano i fatti. Negli ultimi anni il Centro Traumatologico Ortopedico "Andrea Alesini" di Roma è stato lentamente depotenziato, ridotto e ridimensionato. Il CTO era parte integrante della rete di emergenza regionale, aveva un Reparto di Rianimazione, Neurochirurgia, un Reparto di Reimpianto Arti e un Pronto Soccorso
Medico che per 50 anni si è distinto nella Neurotraumatologia di emergenza nazionale. L’apertura del Campus Biomedico di Trigoria ha decretato l’inizio del depotenziamento del CTO e la sua lenta agonia (da 400 posti letto ai 130). In piena campagna elettorale, Zingaretti aveva espresso la sua “vicinanza” ai lavoratori del CTO, promettendo un
rilancio delle attività ortopediche e una riorganizzazione delle competenze con l’Ospedale Sant’Eugenio e non la dismissione del CTO. Negli ultimi mesi però la Asl RM C ha privilegiato lo spostamento di risorse, investimenti e professionisti verso il S.Eugenio. Una strategia precisal lucida, determinata. Il Cto non serve più, va ricollocato. Lavoratori e pa-
zienti vivono con preoccupazione il futuro della struttura della Garbatella,e i consiglieri regionali del M5S Lazio, Davide Barillari e Devid Porrello hanno inviato un’interrogazione a Zingaretti per chiarire le prospettive occupazionali del CTO e il destino di questa importante struttura, chiedendo di sapere quali reparti saranno ulteriormente ridotti, quali trasferiti ad altre strutture e quali invece saranno potenziati con investimenti in risorse e personale. Barillari ha dichiarato: “Non possiamo continuare a vedere depotenziare le strutture pubbliche senza fare niente, la sanità laziale sta prendendo una china a favore del privato convenzionato che in un momento di crisi come questo non è assolutamente auspicabile, biso-
gna intervenire sul pubblico, tutelando lavoratori e pazienti, per formulare un nuovo modello di sanità che offra a tutti lo stesso livello di assistenza.” C’è qualcuno che si batte per il vecchio Alesini. Ancora una volta. rassicurati? Neanche per sogno . Perché le agenzie nei giorni scorsi hanno ripreso e analizzato il piano di “dismissioni” di proprietà immobiliari vagheggiato dalla Giunta Zingaretti. C’è di tutto, si capisce che è raffazzonata. Ma in un paragrafo dedicato al cosidetto quinto gruppo, dei “progetti speciali”, vengono indicati nove compendi dal valore di 275 milioni tra cui palazzo Calabresi a Viterbo, palazzo Doria Pamphili di San Martino al Cimino e il Castello di Santa Severa, su cui è stato già realizzato un intervento di recupero. In questo gruppo ci sono anche l'ex Gil di Ostia, il San Giacomo, il Cto, il Forlanini e la sede Arsial. Vero, falso? Se qualcuno ha smentito ci è sfuggito. Cto ceduto all’Inail? E altra cosa anche dal concetto di “accordo-quadro” per un cambio di destinazione d’uso. Se fossero tutti più chiari?
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SanitĂ Lazio
CRONACHE
martedĂŹ 17 giugno 2014 pagina 14
del
COLD CASE
PER UN ERRORE HA PERSO UNA GAMBA MA LA COSA NON INTERESSA A NESSUNO
Ferite aperte di malasanitĂ , il caso Nuova Itor di Giulio Terzi
C
i sono nella sanitĂ (meglio nella malasanitĂ ) delle ferite aperte, mai rimarginate. Che periodicamente tornano a sanguinare. Casi irrisolti, persi nei meandri del Palazzo di Giustizia, vittime e familiari che quella giustizia chiedono. O almeno chiedono di capire, di sapere fino in fondo. Accade per la vicenda che ha visto protagonista un ragazzo di 20 anni che nella clinica Nuova Itor di Roma, dove nel maggio 2013, si è trovato con una gamba amputata per una diagnosi sbagliata: era stato curato per una frattura della tibia, ma in realtĂ era un tumore osseo con metastasi ai polmoni. Davide Barillari e Devid Porrello, consiglieri del M5S Lazio, hanno depositato unâ&#x20AC;&#x2122;interrogazione diretta al Presidente e commissario Zingaretti. Câ&#x20AC;&#x2122;è una denuncia ai carabinieri del Nas di Roma contro un ortopedico della casa di cura Nuova Itor, lâ&#x20AC;&#x2122;inchiesta tuttora in corso. Sul piano amministrativo non è successo niente, il presunto responsabile ha continuato a lavorare, la Regione, pare, non ha approfondito, nessun provvedimento. I genitori del ragazzo hanno chiesto aiuto ai media, senza troppo successo. Un cold case, di-
rebbero gli americani. Tentiamo una ricostruzione.Tutto comincia ad aprile dell'anno scorso, quando, dopo aver avvertito i primi fastidi al ginocchio, il giovane decide di fare una tac e una risonanza magnetica in un ospedale di Caserta, dove gli viene diagnosticato una frattura composta della tibia. I genitori decidono quindi di venire a Roma e di far visitare il figlio da un ortopedico della Nuova Itor che conferma la frattura e prescrive al ragazzo 40 giorni
di riposo e un tutore. Ma le condizioni peggiorano, la famiglia torna alla clinica romana, che sottopone il giovane prima a un prelievo del liquido e poi a un intervento di svuotamento. SarĂ quello l'errore fatale almeno cosĂŹ appare perchĂŠ quell'intervento andrĂ a toccare le cellule di un tumore primario scatenandone lâ&#x20AC;&#x2122;aggressivitĂ . Negligenza, imprudenza? I periti della Procura, piĂš avanti, non avranno molti dubbi, ma le vie della Giustizia sono tortuose. In ogni caso il ragazzo quindici giorni dopo collassa, ma questa volta i genitori decidono di andare all'Umberto I dove ricevono la terribile notizia: : osteosarcoma metastatico. Trasferito nel polo oncologico degli Ifo, la notte tra il 25 e il 26 giugno 2013 subisce lâ&#x20AC;&#x2122;amputazione della gamba. A distanza di quasi un anno, ancora non sono chiare le respon-
sabilitĂ e non si è riusciti a fare luce su una vicenda che ha stravolto la vita a un ragazzo oggi di 21 anni. La Nuova Itor si chiude nel silenzio, non risponde, come se fosse un normale incidente di percorso. "Vogliamo sapere perchĂŠ il responsabile del presunto caso di malasanitĂ non è stato sospeso, ma continua ad operare nella struttura accreditata", scrive Barillari nella sua interrogazione, invitando Zingaretti a verificare lâ&#x20AC;&#x2122;accreditamento della Nuova Itor che nel 2013 ha ricevuto oltre 12 milioni e mezzo di euro dallâ&#x20AC;&#x2122;amministrazione regionale. Il Consigliere del M5S Lazio chiede se e che cosa abbia fatto la direzione sanitaria nei confronti dello specialista ortopedico". Nebbie, solo nebbie, nessuna risposta. AssoTutela con il suo presidente Michele Maritato fa sentire la sua voce chiedendo che il medico e lâ&#x20AC;&#x2122;ĂŠquipe che hanno operato il giovane, sbagliando la diagnosi tenendo nascosto lâ&#x20AC;&#x2122;accaduto alla famiglia, vengano sospesi, in via cautelativa. Ma oggi, come allora, pare che nulla di tutto questo è stato fatto. Nessun provvedimento sarebbe stato preso dalla direzione aziendale. Qualcuno può e vuole fare qualcosa? Tacere è una prassi o ci solo altre connivenze e responsabilitĂ ? In poche parole cosa câ&#x20AC;&#x2122;è sotto?
Ă&#x2C6; scattato nella capitale il â&#x20AC;&#x153;piano caldoâ&#x20AC;? Ma lâ&#x20AC;&#x2122;emergenza anziani non si esaurisce nei mesi estivi
U
na rete tra i municipi per non lasciare soli gli anziani che in estate restano a Roma. ÂŤPer la prima volta sono state messe in collegamento tra loro centri anziani, farmacie, associazioni di volontariato, Asl,Medici di Medicina generale, case di riposo comunali e non. Ă&#x2C6; stato creato inoltre un collegamento con il ministero della salute (numero verde 1500) e con la Regione, tramite l'utilizzo dei fondi finalizzati alla sorveglianza attiva degli anzianiÂť. Lâ&#x20AC;&#x2122;assessore ai servizi sociali del Campidoglio Raffaella Cutini ne è sicura, questâ&#x20AC;&#x2122;anno il ÂŤpiano caldoÂť - scattato il 15 giugno e attivo fino a metĂ settembre - funzionerĂ . Nella sola cittĂ di Roma sono 590.603 gli ultra sessantacinquenni (il 22,4%) e quasi 3000 mila gli ultra settantacinquenni (l'11,3%). Tra le persone che vivono sole quasi il 42% supera i 65 anni. A loro è rivolto il piano con ÂŤinterventi mirati, servizi esistenti potenziati, attivitĂ ricreative per combattere la solitudineÂť. La Cutini, presentando il piano in Campidoglio, ha annunciato annuncia che ÂŤin collaborazione con i municipi per la prima volta rafforziamo i servizi cosiddetti pesanti, ovvero le dimissioni protette che si praticano quando l'anziano esce dall'ospedale, l'assistenza domiciliare e i pasti a domicilioÂť. Si potrĂ contare su due numeri telefonici: il Polo cittadino (800-021-617) -per raccogliere le richieste, dare indicazioni, favorire l'accesso alle Oasi e attivare interventi
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LA STAGIONE DELLA SALUTE La Casa di Cura Quisisana, punto di riferimento per qualunque esigenza medica, propone per ogni fascia di etĂ pacchetti estivi di screening, interventi e riabilitazione.
di assistenza leggera attraverso le associazioni di volontariato- e per le emergenze sociali resta attivo h24 il numero della sala operativa sociale (800-440-022), cosĂŹ come per le emergenze sanitarie ci si può rivolgere cm e sempre al 118. Il costo di tutto il piano ammonta a piĂš di 1,1 milioni, di cui 250 mila da Roma Capitale e il resto da fondi regionali. Sulla seconda parte del piano i dubbi sono legittimi, non si riesce a gestire la questione anziani durante tutto lâ&#x20AC;&#x2122;anno figuriamoci in estate quando tutto si sfilaccia, la gente va in ferie e negli ospedali si accorpano i reparti per risparmiare personale. Ma la domanda di fondo è unâ&#x20AC;&#x2122;altra. La rete di protezione che la Cutini annuncia dovrebbe rimanere in piedi tutto lâ&#x20AC;&#x2122;anno, lâ&#x20AC;&#x2122;emergenza anziani non è un fatto di stagione.
La stagione migliore per prenderci cura della nostra salute? Lâ&#x20AC;&#x2122;estate. La cittĂ ďŹ nalmente vivibile, la serenitĂ di poterci dedicare a noi stessi senza doversi preoccupare di scadenze varie, appuntamenti da rispettare, impegni da onorare. Tutto il tempo lo dedichiamo a noi, attraverso percorsi personalizzati per rimettersi in forma. A proporre questi programmi di salute e benessere è la Clinica Quisisana, polo di eccellenza nella Chirurgia Generale, Cardiochirurgia, Chirurgia Toracica, Chirurgia Urologica, Chirurgia della mano, Medicina Interna, Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia, Otorinolaringoiatria, Cardiologia clinica ed interventistica, Diagnostica per Immagini e Radiologia interventistica, Fisiatria e Riabilitazione. I programmi estivi sono rivolti a tutti, giovani e anziani. Per questi ultimi, in particolare, è previsto un pacchetto che comprende visita medica specialistica internistica (per la valutazione del quadro clinico ed eventuale impostazione diagnostica), visita cardiologica, visita ďŹ siatrica per lâ&#x20AC;&#x2122;impostazione di programmi adeguati per fascia di etĂ , valutazione nutrizionale e doppia seduta giornaliera di ďŹ sioterapia, con il supporto dellâ&#x20AC;&#x2122;alta esperienza dei terapisti e lâ&#x20AC;&#x2122;ausilio dei piĂš recenti macchinari in ambito di riabilitazione. Per chi deve sottoporsi a chirurgia ortopedica, è a disposizione un pacchetto completo intervento + riabilitazione, ma è anche possibile procedere alla riabilitazione senza intervento. In effetti, il periodo estivo, visto il â&#x20AC;&#x153;fermoâ&#x20AC;? dellâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ lavorativa, è in molti casi quello ideale per risolvere in maniera deďŹ nitiva problematiche articolari e tendineo-legamentose. Ma non câ&#x20AC;&#x2122;è solo ortopedia. Per tutte le fasce di etĂ sono previsti pacchetti speciďŹ ci, personalizzati ad hoc per le nostre esigenze: screening vascolare, screening cardiologico, screening dermatologico, screening colon-stomaco, screening mammella-ginecologico, screening prostata, screening tiroide, screening oculistico, screening otorino, screening fumatori. Insomma, lâ&#x20AC;&#x2122;estate è davvero la stagione piĂš bella: quella per rimetterci in forma, per proteggere e ritrovare la nostra salute. Ad attenderci troveremo il piĂš alto livello di professionalitĂ , tecnologie diagnostiche e terapeutiche di eccellenza, personale medico e paramedico qualiďŹ cato. Personalizza il tuo programma medico di soggiorno, intervento e riabilitazione chiamando il numero verde 800.299229. Per maggiori informazioni consultare il sito internet www.clinicaquisisana.it. O
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SANITÀ&RICERCA
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la
Sanità Lazio del
RIDURRE LA SOFFERENZA L'APPROFONDIMENTO COME E MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA
Il dolore cronico e la riabilitazione
International Workshop “Chronic Pain in Neurorehabilitation” organizzato dalla Fondazione Santa Lucia. La necessità di un approccio multisciplinare ad un fenomeno del quale spesso non si riescono ad individuare fino in fondo i confini
L
a Fondazione Santa Lucia, in continuità con il progetto formativo “dolore in riabilitazione” iniziato nel 2010 e proseguito negli anni successivi, ha organizzato nei giorni scorsi un Workshop Internazionale (“Chronic Pain in Neurorehabilitation”) dedicato al dolore cronico in riabilitazione. Il Santa Lucia, Ospedale di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione per la Riabilitazione Neuromotoria, ospita 2400 pazienti/anno (di cui il 15% circa provenienti da altre regioni) sia in regime di ricovero ordinario che ospedale diurno. Il 90% di questi pazienti è di competenza neurologica: in particolare, vengono accolti presso la Fondazione pazienti con esiti di gravi lesioni cerebrali, prevalentemente di natura traumatica o emorragica, con stato di coma prolungato, mielolesi, pazienti affetti da sclerosi multipla, patologie cerebrovascolari, malattia di Parkinson. Il 10% dei pazienti ricoverati è rappresentato da soggetti con amputazione di arto per i quali il percorso riabilitativo prevede anche la protesizzazione. Di particolare rilevanza sono i pazienti con trauma cranico grave con stato di coma, essendo questi pazienti di età molto giovane (15-44 anni). Si calcola che in Italia l’incidenza di pazienti con coma da
trauma cranico è di 20-25/100.000 abitanti/anno, la maggior parte dei quali dovuta ad incidenti stradali. Va pertanto ricordato che il trauma cranico non è soltanto la prima causa di morte tra i giovani, ma anche la principale fonte di disabilità, soprattutto neuropsicologica e sociale. In ottemperanza al decreto legge n. 38 del 15 Marzo 2010, che dispone in materia di monitoraggio e controllo del dolore sia in ambito ospedaliero che territoriale, la Fondazione Santa Lucia ha al suo interno l’organo specifico denominato Comitato Ospedale Senza Dolore (COSD) che, aderendo ai requisiti di legge, controlla che, come disposto, sia effetti-
vamente eseguito il monitoraggio/ controllo/trattamento del dolore cronico, laddove presente sin dall’ingresso del paziente o che compaia durante il percorso riabilitativo ospedaliero ordinario o diurno e ambulatoriale. La rilevazione del dolore cronico permette di calcolare che tale problematica e’ presente nel 10-15% dei pazienti seguiti presso la Fondazione. E’ da sottolineare che una discreta percentuale di pazienti non è in grado di riferire la presenza di dolore, talora per disturbi del linguaggio (prevalentemente in pazienti con patologia cerebrovascolare), ovvero per deficit cognitivi con assenza di con-
sapevolezza, come nella maggior parte dei pazienti con trauma cranico grave. In questi pazienti la rilevazione deve essere quindi effettuata attraverso segni indiretti (smorfie, sudorazione, allontanamento dallo stimolo che evoca dolore, aumento di pressione arteriosa e frequenza cardiaca, etc.) allo scopo di verificare la presenza/persistenza del dolore e fornire un adeguato trattamento. La complessità delle sindromi dolorose nella tipologia dei pazienti afferenti alla Fondazione, complessità dovuta alla molteplicità dei fattori che le condizionano (dolore da trauma, da lesioni di nervi periferici, da lesione delle vie del dolore nel sistema nervoso centrale, da prolungata immobilità, da amputazione), rende necessario un approccio multidisciplinare con solo farmacologico. Emergono, quindi, la necessità e la opportunità di condividere l’esperienza trasversale a tutte le patologie oggetto di riabilitazione sia all’interno della Fondazione che sul territorio nazionale. In tal senso, obiettivo dell'evento “Chronic Pain in Neurorehabilitation” è stato quello di dare alle sindromi di dolore cronico che accompagnano le patologie oggetto di riabilitazione, ma soprattutto ai pazienti che si avviano ai percorsi riabilitativi, l'adeguato risalto che essi meritano sia per quanto concerne la
corretta diagnosi che la migliore gestione possibile del dolore, allo scopo di ridurne la sofferenza e migliorarne la qualità di vita sin dalle prime fasi del recupero e nel medio e lungo periodo. A tale scopo, l'evento ha previsto interventi specifici sui meccanismi che sottendono il dolore cronico nei suoi diversi aspetti e sulle basi farmacologiche di trattamento, integrando tali conoscenze con metodologie non farmacologiche che collaborano alla gestione del dolore e che risiedono a buon diritto nei percorsi riabilitativi: fisioterapia, psicoterapia, terapia cognitivo-comportamentale, gestione infermieristica. Nell'ambito del workshop sono stati illustrati i lavori della Consensus Conference Italiana “Dolore Cronico in Neuroriabilitazione”, una piattaforma di lavoro creata dalle società scientifiche SIRN (Società Italiana di Riabilitazione Neurologica) e SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa) a cui partecipano numerose figure professionali della Fondazione Santa Lucia e che si propone di redigere linee guida condivise per la gestione del dolore cronico nei pazienti di competenza riabilitativa. L'evento è rivolto a tutti gli operatori del settore ed è stato accreditato presso il Ministero della Salute con 12,8 crediti formativi per medici, psicologi, infermieri, fisioterapisti e logopedisti.
Sanità Lazio
la
del
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IL CASO
LITORALE
IlCORRIERE ROMA DI
NOTTI D’ESTATE. L’ASCOM MINACCIA LA TERZA SERRATA DELLA SUA STORIA CONTRO LA PEDONALIZZAZIONE
Lungomare, solo a piedi o in bici di Enzo Bianciardi
P
er l’Estate romana Ostia lancia la pedonalizzazione del lungomare e propone: intrattenimento serale, eventi gratuiti ed anche shopping in riva al mare. Sulla carta l’alternativa giusta alle afose notti di luglio ed agosto e la possibilità di passeggiar liberamente ed andare in bicicletta. Una proposta che nasce anche con l’idea di allungare la giornata al mare di turisti e romani, prima in spiaggia e poi nel centro città, per finire con una cena a base di pesce, facendo shopping di qualità sul lungomare, tra animazione serale per i bambini e spettacoli. Sabato 14 giugno il debutto ufficiale dell’iniziativa che si concluderà il 24 agosto, con il lungomare che sarà off limits alle auto per un tratto di circa 2 chilometri, compreso tra via Giuliano da San Gallo fino a piazza Sirio. La pedonalizzazione, avverte il X Municipio, avrà orari diversi: dal lunedì al
giovedì dalle 20:30 fino all' 1:30 di notte, mentre dal venerdì alla domenica dalle 20:30 alle 3 di notte. Il via ufficiale all’iniziativa però non placa le proteste che hanno accompagnato gli altri eventi di chiusura del lungomare, anzi, le eventuali misure individuate a sostegno dal municipio: nuove aree sosta, bus navetta ed apertura notturna della Roma-Lido, non
convincono gli esercenti che puntano il dito anche contro il “mercatino” sul pontile (circa 700 mq di vendita) la cui offerta merceologica prevista non sarebbe certo di qualità. Intanto subisce un brusco stop “Approdo alla lettura” che avrebbe dovuto inaugurare i suoi padiglioni lo scorso 1 giugno, a causa del sequestro del manufatto che avrebbe ospitato, come sempre da
anni, gli eventi culturali e le manifestazioni previste sul pontile, in tutto un pacchetto di 90 serate attualmente sub sudice. Il Municipio, però, nel mirino della critica anche per la questione delle spiagge libere di Ostia ponente, va avanti per la propria strada senza tentennamenti. Andrea Tassone, presidente del X Municipio, afferma: “Stiamo lavorando da mesi per portare in Municipio un turismo di qualità. Assieme alla pedonalizzazione, che già di per sé, è un invito a vivere la città, promuoveremo decine di iniziative e spettacoli, con teatro e cinema in piazza gratuiti, tanti eventi dedicati alle famiglie che devono e possono godere delle bellezze di Ostia. L'iniziativa - vuole sottolineare Tassone - sarà a costo zero per l'amministrazione, a eccezione dello straordinario da corrispondere ai vigili urbani e per l'eventuale apertura della metropolitana che funzionerà fino alle ore 1.30 di notte, sia nel week end e sia la domenica”. L’Ascom è
pronta a dare battaglia contro il provvedimento e minaccia la terza storica serrata dei commercianti del litorale: “Non abbiamo intenzione di abbassare la guardia. – afferma Luca Capobianco, presidente Ascom – la protesta va avanti ad oltranza, abbiamo la solidarietà anche delle associazioni di cittadini del centro storico che dovranno affrontare con gli esercenti, pesanti disagi. Chiudere in questo momento i nostri negozi per protestare contro questa ennesima forzatura del Municipio rappresenta un danno grave per tutti. Dobbiamo ancora stabilire le modalità ed il giorno della protesta, ma andremo avanti lo stesso. Non è escluso – continua Capobianco - anche il ricorso altre forme di protesta, come sit-in in piazza Anco Marzio ed assemblee pubbliche. Devono spiegarci come hanno fatto ad autorizzare un suk sul pontile quando per anni hanno sempre contestato ed impedito qualsiasi manifestazione commerciale”.
DA FINE MESE SARÀ POSSIBILE CELEBRARE LE NOZZE NEL COMUNE TIRRENICO. SI PAGA DA 500 A 1000 EURO
TRA LE NUOVE TENDENZE, LE DONNE SCOPRONO IL FASCINO DELL’ORIENTE
Matrimoni in spiaggia, Fiumicino sorpassa Ostia
Danza del ventre tra passato, presente e futuro
F
iumicino scippa ad Ostia la location ideale per sposarsi in riva al mare. Non solo, per un matrimonio diverso, si può scegliere anche il castello di Maccarese o la pineta di Fregene, tutte le soluzioni sono possibili per dire “si” lontano da anguste ed insignificanti sedi comunali, basta pagare: 500 euro per i residenti nel comune e mille euro se si viene fa fuori. Un piccolo business nel quale Fiumicino sorpassa Ostia nonostante il consiglio del X municipio avesse approvato all’unanimità, già l’anno scorso, l’opportunità di realizzare una casa comunale sulla spiaggia. Tutto è rimasto fermo, però, ad una lettera d’intenti. Sarà perché il via libera è arrivato il 1 agosto, sarà perché l’iniziativa arrivava dall’opposizione, fatto sta ….che per sposarsi in spiaggia bisognerà andare a Fiumicino. “Il terzo cancello di Castelporziano – ricorda Salvatore Colloca, capogruppo di Fratelli d’Italia – è già, nella sostanza, una casa comunale. Però, adesso, nonostante la delibera di alcuni giorni fa del sindaco Marino, che ha previsto l’opportunità di sposarsi anche sulla spiaggia, bisognerà attendere il regolamento sulla scelta dei luoghi, che verrà poi effettuata tramite avvisi pubblici dedicati e con cadenza annuale. Il provvedimento
permetterà di accreditarsi presso il comune, previo sopralluogo degli uffici tecnici, pagando un canone annuale all'amministrazione e mettendo a disposizione un luogo idoneo. La mia delibera parlava di destinare i fondi derivanti dalle cerimonie (100 euro), alla ristrutturazione della Sala Azzurra ed al pagamento degli straordinari ai dipendenti comunali, ma per ora non ci sono indicazioni”. Fiumicino intanto canta vittoria: “Siamo stati tra i primi nel Lazio – afferma Esterino Montino – e forse di tutta Italia a fare una delibera importante come questa, che avrà un effetto ricaduta anche sul nostro
turismo. Il punto di partenza è stato quello di evitare le procedure lunghe per le autorizzazioni, istituendo una via celere per il rilascio a quei privati che vogliono presentare la domanda di iscrizione all’elenco dei siti dove sarà possibile celebrare i matrimoni civili,od in alternativa, individuare quegli spazi, all’interno di luoghi aperti al pubblico (anche monumenti archeologici), da destinare alla celebrazione del matrimonio civile solo. Già da fine giugno contiamo di poter celebrare i primi riti civili sulle spiagge, l’obiettivo è quello di officiare il doppio dei matrimoni”. En. Bia.
La danza orientale fa tendenza e si prepara ad invadere…le spiagge. La nuova moda dell’estate arriva da lontano ma è già “cult”: “I movimenti della danza orientale proposti in forma soft dando maggior risalto agli aspetti fisioterapici di questa disciplina mettono al centro l’individuo. – spiega Sara Amany, danzatrice del ventre ed insegnante alla rinomata scuola di danza classica delle Tersicore di Ostia – Danzando sulla spiaggia, ad esempio, si inizia bene la giornata. E’ sufficiente seguire un corso mattutino di 60 minuti, utile ad ogni fascia di età per impostare la giornata partendo da una rieducazione “dolce” del fisico, con una corretta postura e respirazione, sciogliendo così tensioni ed eventuali blocchi articolari e guadagnando un corpo flessibile, tonificato e rimodellato”. Ma il segreto del successo della danza orientale, le cui radici affondano nel periodo mesopotamico (circa 3 mila anni fa), è soprattutto in una visione diversa del corpo femminile, il modello non è più quello sponsorizzato delle modelle esili, dal fisico filiforme e pancia rigorosamente piatta, quanto quello ben più mediterraneo delle forme arrotondate. “Il corpo di ogni donna deve avere la giusta morbidezza – continua Sara Amany – che viene esaltata dalle movenze della danza. Non bisogna dimenticare, in sostanza, che la danza del ventre al di là dei luoghi comuni è una danza codificata dalle donne per altre donne. Il punto di partenza è come viene rappresentata. Innanzitutto, la donna si avvicina a questo tipo di danza per una sorta di attrazione e curiosità verso il mondo orientale, da cui nasce quel senso di benessere sin dal solo ascolto delle musiche orientali. Per imparare le giuste movenze, però, ci vuole tempo e passione e gli inizi sono comunque difficili. Imparare la danza orientale significa prima di tutto prendersi cura del proprio corpo, dedicandogli una serie di salutari esercizi ginnici nei punti più critici. Attraverso il ballo si può riacquistare fiducia in sè stesse e nel proprio corpo, che diviene strumento di espressione, parte viva e principale della nostra vita”. Per le tante donne angosciate in questi giorni dalla “prova costume”, potrebbe essere la giusta soluzione. “Si impara a stare bene con sé stesse. E’ il primo scalino di una filosofia di vita orientale che fa riferimento anche alla danza. – spiega Sara che propone spettacoli con danza e musica – lo spettacolo che abbiamo realizzato si chiama: El-Fen ElArabi, vuol dire appunto arte araba. Infatti, la danza è uno dei modi in cui si può esprimere l'arte. Lo scopo della serata è soprattutto quello di dare una piccola panoramica generale sulla Danza e Musica nel mondo arabo, facendo conoscere le diversità di generi e stili, proprio perchè non è solo e unicamente una danza "di seduzione". Le mode vanno e vengono e da qualche anno sta spopolando anche in periferia... ma chi prova si rende conto che è molto più di un semplice passatempo per rimodellare il corpo o ringalluzzire il compagno... è una Danza, e come tale richiede tempo e impegno”. E.B.
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IlCORRIERE ROMA
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POLITICA&REGIONE
DI
A CIVITAVECCHIA CAMBIA, TUTTO, IL CANDIDATO M5S COZZOLINO SCENARI HA SBARAGLIATO IL VECCHIO TIDEI, E ADESSO?
“Niente alleanze basate su scambi di poltrone” di Giulio Terzi
L
ivorno ha fatto rumore, quando una "piazza rossa" cade i giornalisti accorrono a frotte. Civitavecchia ha forse un sapore politico meno intenso, ma il significato della vittoria grillina è netto e importante. La città è alle corde, in difficoltà, il porto ha bisogno di risposte. Per la prima volta la sinistra egemone e il centro destra sono fuori gioco. Riusciranno i nostri eroi a governare. Lo abbiamo chiesto al neo sindaco Antonio Cozzolino. Un conto è vincere, un conto è governare e Civitavecchia è città complessa. La linea nazionale del M5S è piuttosto netta. Come vi comporterete? Le opzioni prevedono il coinvolgimento di altri poli politici? Hanno detto che ha vinto l'antipolitica: ma è proprio così? La complessità di Civitavecchia è indubbia, soprattutto dopo così tanti anni di malgoverno. Confermiamo che non faremo alleanze basate su scambi di poltrone, come annunciato in campagna elettorale e secondo lo spirito fondante del M5S. Abbiamo presentato in anticipo la squadra di governo proprio con l'obiettivo di metterci al riparo da qualsiasi dubbio al riguardo. La politica è passione per la cosa pubblica ed il bene comune. Sotto questo punto di vista non siamo affatto antipolitica. Il M5S ha vinto soprattutto perché la gente non ne poteva più della vecchia politica e dei vecchi personaggi. Un voto di protesta, di rabbia.
Altra cosa è il consenso. Il programma di Grillo è molto alternativo in una città industriale, di servizi, di infrastrutture. A seguirlo punto per punto c'è da smontare tutto. Cosa farete? Il consenso ci è stato ampiamente dimostrato, non soltanto attraverso il risultato elettorale, ma anche attraverso il riscontro del lavoro che abbiamo portato avanti quotidianamente negli ultimi anni. Definire poi il nostro programma come "programma di Grillo” è inesatto perché è stato redatto in partecipazione con i cittadini quindi in base alle loro richieste, proposte e necessità. Vi consiglierei di dedicarvi ad una lettura più attenta prima di esprimere giudizi così netti. Indubbiamente la città ha bisogno di essere profondamente rivista, con una visuale diversa rispetto al monosviluppo energetico che ha generato una crisi occupazionale senza pari. Futuro del porto, cosa va sviluppato? Avete già le idee chiare? E gli appalti? Qualche scricchiolio sospetto nel sistema già c'è stato... Il porto è il cuore della città e tale deve rimanere. Necessita però di un adeguamento tecnologico che sarà uno dei motori della rinascita economica cittadina. Penso alla elettrificazione delle banchine, al rinnovo del parco
ECCO DOVE TROVARCI supermercati SUPERMERCATO PIM CORTINA D’AMPEZZO VIA TRIONFALE, 8044 00135 ROMA SUPERMERCATO PIM TORREVECCHIA VIA DI TORREVECCHIA 313 00168 ROMA SUPERMERCATO PIM MAFFI VIA PIETRO MAFFI, 114 00168 ROMA SUPERMERCATO PIM FONTANILE VIA DI TORREVECCHIA, 590 00168 ROMA SUPERMERCATO PIM ODERISI VIA ODERISI DA GUBBIO, 133 00146 ROMA SUPERMERCATO IPERFAMILY VIA DI TORREVECCHIA, 1050 00168 ROMA SUPERMERCATO PIM NEWTON VIA FELICE BELLOTTI, 2 00151 ROMA SUPERMERCATO PIM CASALOTTI VIA PIEDICAVALLO, 39 00166 ROMA SUPERMERCATO PIM IGEA VIA IGEA, 42/44 00135 ROMA SUPERMERCATO PIM BIOLCHINI VIA LUIGI BIOLCHINI, 15 00146 ROMA SUPERMERCATO PIM BRAVETTA VIA DI BRAVETTA, 403 00164 ROMA SUPERMERCATO PIM VIA TERESA DE GUBERNATIS SNC SUPERMERCATO PIM VIA VIARA DE RICCI, 51
mezzi attraverso mezzi a basso impatto ambientale, ad un tavolo di contrattazione con gli armatori per ottenere da parte loro uno sforzo che riduca il peso della loro presenza in città sulla qualità dell'aria. La trasparenza più assoluta deve essere un requisito indispensabile nelle assunzioni, negli appalti e negli affidamenti dell'Autorità Portuale, che è tra l'altro prossima alla scadenza. Attendo a breve di presenziare al mio primo Comitato Portuale, un consesso al quale non mi risulta che il mio predecessore abbia mai partecipato.Insomma: abbiamo le idee chiarissime. Futuro delle infrastrutture: la Orte-Civitavecchia? Le infrastrutture sono indubbiamente importanti per sviluppare l'economia cittadina. E' d'altra parte indubbio che non possiamo immaginare ulteriori
colate di cemento ed asfalto su un territorio che è stato consumato oltre ogni misura. Occorre valutare quindi l'effettiva utilità dell'opera e le previsioni di un suo effettivo futuro utilizzo, prima di schierarsi tra chi è a favore e chi è contrario. Il paese deve imparare a pianificare con attenzione e lungimiranza l'utilizzo delle risorse economiche e del territorio. Si è spesso detto e scritto che Civitavecchia è un grosso sobborgo di Roma, che non ha una sua precisa identità. Condivide? Assolutamente non sono d'accordo con una simile visione della città. Civitavecchia ha una ricchezza immensa (archeologica, paesaggistica, termale, balneare e tanto altro ancora) ma non ne ha piena consapevolezza. Dateci il tempo di far rifiorire l'amore dei citta-
dini verso la Città d'Incanto. La invito a ripetermi la stessa domanda al termine del mio mandato. Civitavecchia ha un suo futuro politico? Il futuro è sotto i vostri occhi: la politica partecipata, il ricambio regolare della classe politica, l'onestà e la trasparenza come valori fondanti. Erano anni che non si vedeva così tanta gente emotivamente coinvolta nella politica attiva: il futuro siamo noi cittadini ed il nostro impegno. Sanità. Civitavecchia appartiene ad una Asl forse priva di una sua identità precisa. E l'ospedale cittadino, forse proprio per questo, non compare mai nelle cronache regionali. In generale, cosa cambierà da subito e cosa nel tempo? C'è sulla piazza un
SI RINGRAZIANO I SEGUENTI ESERCENTI CHE CI OSPITANO E DISTRIBUISCONO OGNI SETTIMANA
edicole ARNAUDI ANTONIO Via Merulana, 139 ARPINI BRUNA Piazza del Parlamento BALZOTTI LUCIANO Via del Tritone, 152 BONELLI ALFREDO Via Roma Libera, 22 BRESSI VITTORIA Via Ripetta/Via Tomacelli BUFFONI NADIA Via XX Settembre, 96/97 CAIAFFA BRUNO Largo del Tritone CAMPONESCHI RITA Galleria Colonna (Alberto Sordi)Largo Chigi CANU ANNA Salita de Crescenzi/ Pantheon CASUCCI SILVANA Piazza Sonnino CECCHINI BEATRICE Piazza Farnese CIARDULLI FRANCESCA Viale Carlo Felice/ San Giovanni
COLASANTI ELENA Piazza Pasquale Paoli DE CAROLIS ALDO Piazza San Silvestro, 13 DE SERIO EDOARDO GALLONI MASSIMO Piazza Indipendenza DE SILVESTRI WANDA Largo Tassoni Corso Vittorio DI STEFANO FIORELLA Piazza Cinquecento, 64 Via d’Azeglio DURANTINI MARCO Vicolo Sciarra / Via del Corso FARINA ROSSANA Piazza Campo de’ Fiori, 2 FERDINANDI MARILISA Piazza della Minerva, 37 FERRI SERGIO Piazzale Albania FIORETTI ANDREA Viale Trastevere ang. Via Morosini FURINI ENRICO Piazza del Gesù, 48
GIORGETTI MARIA GRAZIA Piazza Capranica GIUSTI ROBERTA Piazza del Viminale GRECO MARCO Piazza di Spagna, 57 GREGORI BRUNO EREDI Via Zanardelli altezza civ. 16/1 LORIA AURORA Via E. Filiberto Altezza civ. 144 MANCINI ALBERTO Via della Dogana vecchia MASINI ANTONIO Piazza Fontanella Borghese MASSARONI ELISA Largo Arenula MATTEUCCI MARISA Piazza santa Maria Liberatrice MILLO SERGIO Via dei Sabini Via del Corso NOTARPIETRO ELENA Via Boncompagni, 12/14
PERUGINI CINZIA Viale Manzoni Via Merulana RO.MA SRL Via Sora Corso Vittorio Emanuele ROMANO FRANCESCO Via Marmorata/Largo Gelsomini SIRAMA SNC Piazza Benedetto Cairoli STAIANO MARINA Via Merulana, 204 TERASCHI PRISCILLA Via della Scrofa, 101 VENDITTI STELLA Via Celimontana, 5 VERDONE MARIA ANTONIETTA Via Mario de’ fiori/ via della Croce VITELLI MAURIZIO Via Flavia, 52 EDICOLA Piazzale Roberto Ardigò EDICOLA Piazza Morelli EDICOLA Via Rosa Raimondi Garibaldi
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Il sindaco di Civitavecchia, Antonio Cozzolino, festeggiato dai suoi sostenitori magistrato importante, Amendola, reso celebre dalle sue crociate in difesa della salute del cittadino. Pare che in zona ci sia un preoccupante aumento di tumori. Che ne
pensa? Il termine "aumento dei tumori" è improprio. L'elevata prevalenza di molte forme tumorali è un dato di fatto già da diversi anni. Indubbiamente col passaggio della centrale al carbone
stiamo assistendo all’aumento di alcune forme tumorali e forse la riduzione di altre. Lo stato di salute della città è frutto del suo passato e del suo presente industriale e portuale, che può cambiare solo se si saprà disegnarne un futuro diverso, più rispettoso per l'ambiente e la salute e meno assetato di profitti. Abbiamo in programma un colloquio immediato con la Direzione Strategica d'Azienda. L'attività dei due Pronto Soccorso, di Civitavecchia e Bracciano, sarà uno dei tanti temi da discutere. La carenza di personale è insostenibile ed abbiamo la sensazione che quel poco che c'è non sia usato in maniera ottimale. Siamo ansiosi di sapere che cosa la ASL ha in cantiere in materia di prevenzione oncologica e non solo e di essere edotti sulla frequenza, la tipologia e l'esito dei controlli sanitari all'interno del polo di produzione termoelettrica.
GUIDONIA/ LA VITTORIA DEL SINDACO USCENTE È UN CASO POLITICO
De Rubeis, ancora lui. È bravo davvero il terzo Comune della provincia di Roma. L'unico, in regione, a riconfermare un sindaco uscente di centrodestra. Una vittoria che si trasforma in un caso. Guidonia Montecelio, 100 mila abitanti, resta in mano al forzista Eligio Rubeis che, al ballottaggio dell'8 giugno scorso, sconfigge lo sfidante dem, Domenico De Vincenzi. Per il presidente Cotral non sono bastati gli endorsment del governatore Nicola Zingaretti e di esponenti di peso del Pd: dal senatore Bruno Astorre al deputato Andrea Ferro, passando per il numero uno del consiglio regionale, Daniele Leodori. Già al primo turno di 2 settimane Rubeis aveva marcato le distanze dall'avversario, giocando il ruolo di lepre con il 43% delle preferenze e lasciando dietro di 7 lunghezze De Vincenzi. Poi i 56 punti percentuali di domenica scorsa. A bocca asciutta, per la seconda volta di fila, il 'laboratorio' Astorre. Proprio la vittoria nel 2009 aveva dato il via a un monocolore Pdl, che con lo scioglimento di que-
È
st'ultimo si era trasformato in un'amministrazione di centrodestra sostenuta da Fi e Ncd. Una versione di stabilità che la città non aveva mai conosciuto, ed evidentemente apprezzato, nonostante la logica delle correnti non lasci immune nessun centro. È lontano il terremoto, scatenato proprio da una denuncia del primo cittadino, che nel 2013 ha scosso il Comune di Guidonia. Era iniziato tutto con un comunicato stampa di Rubeis sulle "spese pazze": oltre 2 milioni di euro in cancelleria e ricariche telefoniche. Così furono indagate 17 persone tra dirigenti, impiegati comunali e imprenditori: tra loro anche il segretario gene-
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IlCORRIERE ROMA
POLITICA&REGIONE
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rale dell’ente Rosa Mariani e il dirigente all’Urbanistica Umberto Ferrucci. L'accusa era di associazione per delinquere. Ma mentre Rubeis era indeciso se rimuovere o no chi era sotto inchiesta, l'assessore alle Attività produttive Patrizia Salfa (che aveva contribuito a scoperchiare la vicenda) lasciò il suo incarico. Tutto alle spalle ormai. E almeno una soddisfazione, nel Lazio, per il contenitore di Berlusconi. Con Eligio Rubeis che da rieletto si trasforma in un caso da studiare tra i forzisti. Dopo cinque anni di governo non solo mantiene la poltrona da sindaco, ma migliora la performance della sua coalizione al primo turno: passando dal 34% di 5 anni fa al 43 di oggi. Poi la vittoria al ballottaggio. Con alcuni esponenti di Fi che rincarano la dose: "I successi elettorali non si costruiscono dalla sera alla mattina, ma nel corso di anni di buona amministrazione". Una vittoria che rischia di trasformarsi in una faida all'interno del partito regionale.. S.I
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DI
LE MANIE ASTROLOGICHE di Patrizia Tamiozzo Villa con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po' maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente (giovedì, 12 giugno 2014)
♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)
Mercurio negativo vi rende distratti e grava sul vostro lavoro; fortunatamente una bella Luna vi aiuta a rimettere ordine nelle vostre carte e vi spinge a creare cose nuove. Urano nel segno vi consiglia qualcosa di bello per festeggiare il fine settimana con il vostro amore.
♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio)
Venere vi rende molto attraenti, per cui non potete lamentarvi di un’eventuale trascuratezza del vostro partner; forse è soltanto la gelosia (Saturno è in opposizione) a renderlo poco affettuoso, ma tutto si sistemerà se sarete teneri e dimenticherete qualche sua parola un po’ pesante.
♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)
Questa è la vostra stagione e potete constatarlo per le soddisfazioni in famiglia e i bei voti presi alla fine dell’anno scolastico dai vostri figli; anche l’ambiente professionale vi è favorevole e un bel Marte positivo vi darà una mano per rassettare la vostra economia, sempre un po’ instabile.
♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)
Un po’ di pazienza vi occorre, in questo periodo che vi vede impegnati più del solito, ma con un bel Giove amico potrete farcela e vi sentirete anche ricambiati alla grande in amore, cosa che non vi accadeva da un po’ di tempo… Chi è ancora solo, troverà l’anima gemella.
♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)
Venere negativa può farvi bisticciare un pochino, ma tutto procede nel verso giusto per merito dell’affetto che nutrite per molti e che vi è ricambiato. La vostra scalata al successo, sorretti come siete da Urano, può impiegare un po’ di tempo, ma arriverà e vi vedrà felici.
♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)
Mercurio positivo aumenta le vostre entrate; la salute va curata e dovrete riguardarvi un pochino; però tutto quel che concerne la sfera sentimentale, con Venere amica, si tinge di rosa e aspettatevi quella chiamata al cellulare da chi vi ama e vuole incontrarvi.
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♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)
Il Sole positivo e Marte nel vostro segno (ormai da mesi…) vi danno la forza necessaria per portare avanti una questione delicata e che vi ha molto impegnati. In amore tutto procede bene; però non siate polemici, come al solito (questo è il vostro difetto, ora aumentato da Mercurio negativo…).
♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)
Venere è opposta, è vero, ma con la forza donatavi da Saturno nel vostro segno, potrete vincere ogni ostacolo, contando sull’affetto della famiglia e dei figli e sarete ricambiati. Momento positivo per le finanze, dovuto all’appoggio di Giove.
♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)
Una Luna favorevole rallenta l’influenza di un Sole opposto che vi complica un po’ la vita creando: ritardi, intoppi al computer e facendovi prendere fischi per fiaschi (da Sagittari distratti quali siete). Supererete tutto, però, fidando sull’aiuto del Cielo e di Giove, il vostro pianeta protettore.
♑ Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)
Marte negativo può creare malintesi sul posto di lavoro, ma con la vostra simpatia aumentata da Plutone e da una Venere positiva riuscirete a guadagnare l’appoggio di superiori e colleghi e ad avere l’affetto contraccambiato da tutti e, soprattutto, dal vostro partner.
♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)
Sole e Marte positivi vi rendono molto operosi e vi fanno prendere quei contatti che vi sono utili sul lavoro; anche per il lato economico, che vi preoccupa da sempre, potrete fare molto (e, del resto, quando mai voi, del Segno, ve ne state con le mani in mano?).
♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)
Prendetevi tutto il tempo necessario per dedicarvi a quello che vi piace fare; il vostro è un segno creativo e, con tanti pianeti a favore, ora il vostro intuito è alle stelle e il futuro si prospetta molto buono, anche in amore.
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Il Corriere di Roma n.19 ok del 13 - giu. 2014_Layout 1 13/06/2014 11.16 Pagina 20
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ABBIAMO PROVATO PER VOI
Il Chianti non va in vacanza
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o slogan è curioso, singolare. E di sicura efficacia: il Chianti non va in vacanza. Anzi punta ad accompagnare l'estate degli enoappassionati, e dei tanti turisti che visitano Roma e vogliono degustare una delle produzioni-simbolo del vigneto Italia, che vanta un export di 70 milioni di bottiglie l'anno nel mondo. L'idea è quella di berlo "fresco", di gustarlo a 16 gradi. Tutta un'altra cosa, n ei mesi più caldi dell'anno, come ha sottolineato il presidente del Consorzio Chianti Giovanni Busi presentando l'iniziativa a Palazzo Ferraioli, di fronte a Montecitorio. Il parametro, la regola fondamentale dunque è quella della temperatura ''Bisognerebbe bere il nostro vino - ha detto Busi - alla temperatura di cantina, 16 gradi di gradevolezza e freschezza di profumi e aromi che si sprigionano quando si sorseggia un calice di Chianti durante il periodo estivo. Forniremo un termometro che avvolge la bottiglia (convinti che diventerà l'oggetto cool dell'estate, agli enoappassionati che visiteranno gli oltre 85 tra ristoranti e enoteche associate all'Arte dei Vinattieri coinvolte per coinvolgere di più i giovani, peraltro abituati a bere drink 'frozen', e fare formazione anche tra gli esercenti che dovranno tenere sotto controllo la temperatura del vino in mescita. A tutti l'invito a raccontare sulla pagina Instagram del Consorzio (#gustalofresco) l'estate in compagni di un buon Chianti, un vino perfetto anche in stile aperitivo''. Il filo rosso, appunto, l'elemento principale della comunicazione è lo strumento che tutte le vinerie coinvolte nell'iniziativa riceveranno per l'occasione: un braccialetto rosso targato Chianti per misurare la temperatura della bottiglia. Un modo originale per fare marketing ma anche cultura. L'iniziativa, ha commentato Claudio Pica di Confesercenti Roma, ''è un nuovo stimolo per i
ristoratori in una città dove, in controtendenza col panorama nazionale, esercizi e gelaterie aprono invece di abbassare le saracinesche''. Il Chianti, ha aggiunto il presidente dell'Accademia della Cultura Gastronomica Pier Giorgio Tupini, ''rappresenta l'italianità nel mondo e il berlo fresco aumenta il gusto legato all'immaginazione''. Il progetto realizzato grazie alla collaborazione della Coviro, dell'Arte dei Vinattieri, dell'Accademia della Cultura Gastronomica di Botteghiamo e della Associazione Ristoranti Confesercenti Roma coprirà l'arco di un mese e si svilupperà su più livelli, enoteche e wine bar faranno la loro parte, i sessanta ristoranti aderenti all'iniziativa offriranno l'occasione di assaggiare le ricette della cucina romana in abbinamento al Chianti fresco. Sullo sfondo il tour di Botteghiamo, alla scoperta della sapienza artigiana nel cuore di Roma con degustazioni di eccellenza
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Soldatesse e Vip in via Veneto per i 70 anni dalla liberazione
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artedì scorso, una gicostumi; tra gli altri, sono intervegantesca bandiera nuti il prof. Enzo Cardi, presidente americana del 1944 Gruppo bancario Mediterraneo, sventolava dal balcone dell’Hotel ordinario di diritto pubblico delExcelsior Westin... era l’omaggio l’Economia nella Facoltà di Giuriagli Stati Uniti d’America voluto sprudenza dell'Università degli da Sara Iannone; il simbolo della Studi Roma Tre, e Vicenzo Scotti, manifestazione organizzata dalla presidente dell’università Link presidente dell’Associazione Campus, già Sottosegretario al “L’Alba del Terzo Millennio” per feMinistero degli Affari Esteri. Parsteggiare il settanteticolare attenzione è simo anniversario stata data all’infordella liberazione di mazione che in quelle Roma. Centocinore ritrova la libertà di quanta ospiti al gran critica e d’espresgala “Roma Libera di sione. Rinascere”, per ribaNel corso della serata dire il rapporto proSara Iannone ha anfondo che lega nunciato l’iniziativa l’Italia e l’America della sua Associanel ricordo di una In alto Vincenzo Bocciarelli con Sara zione di offrire ospitagiornata a partire Iannone; sopra Vicenzo Scotti, presidente lità ad alcuni studenti dalla quale nulla è americani per una dell’università Link Campus stato più come settimana di orientaprima. E quale location migliore se non l’Excelsior mento agli studi grazie all’accordo con la iNIC dove, il 5 giugno 1944, affacciato al balcone cen- Italy Network International Community e poi ha trale, il generale Mark Wayne Clark, comandante letto il messaggio del prof. Franco Pavoncello, della quinta armata, si affacciò per annunciare presidente della John Cabot University. ai romani che Roma era libera? Maria Giovanna Elmi, Camilla Nata e Rosanna E’ stata una festa coinvolgente, ricca di eventi lu- Vaudetti, hanno introdotto gli ospiti alle numedici e culturali in un’affascinante commistione in rose iniziative della serata, il prof. Vincenzo Sapuro stile Iannone, con tanto di tavola rotonda, nasi D’Arpe; George Papadopulos, ambasciatore concerto, lettura del discorso del Presidente Roo- di Grecia presso la Santa Sede; Corrado Calabrò; sevelt, e ancora sfilata, ritmi american jazz, de- Mario Basili, presidente Aifa; il principe Gugustazioni e una deliziosa cena placeè. Il tutto glielmo Marconi Giovannelli; il marchese Giurigorosamente ispirato agli anni del dopoguerra, seppe Ferrajoli e Olga; il barone Fabrizio Mechi; i compresi gli invitati! Infatti, mentre gli uomini conti Andrea e Michela Marini Sera; Pietro Lucmostravano la loro eleganza in smoking, le si- chetti, cerimoniale del Quirinale; Fulvio Rocco, gnore hanno potuto esprimere tutta la loro crea- prefetto di Chieti; Adele Lax Mazzotta; Elena tività sfoggiando mise e acconciature anni Aceto di Capriglia; Roberto Mezzaroma; la stilista ‘40/’50. La celebrazione dell’anniversario è stata Zina Bensalem; Emma Rossi Bernardi; Lilian aperta con una tavola rotonda, presieduta da Ramos; Simona Travaglini; monsignor Luigi CaLucio D’Ubaldo, presidente Fondazione Italia- solini.... Via Veneto per una notte ha rivissuto Usa, per approfondire gli aspetti culturali e gli in- quello che è stato il preludio di una futura e meflussi che l’arrivo degli americani ebbe sui nostri ravigliosa Dolce Vita.
La citycar più lussuosa è una coreana
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direttore Giovanni Tagliapietra direttore responsabile Filippo Gesualdi redazione via Boezio, 6 00193 ROMA tel. 06/32803407 redazione@corrierediroma-news.it www.corrierediroma-news.it Marketing & Pubblicità pubblicita@corrierediroma-news.it stampa Arti grafiche Boccia spa via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 Salerno P. Iva e Codice Fiscale 9713300584 registrazione Tribunale di Roma n.379 del 17/08/1948
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di Davide Bianchino
Sono finiti i tempi in cui le auto coreane erano sinonimo di low cost. I prezzi, è vero, sono saliti, raggiungendo quelli delle principali concorrenti, ma di pari passo con i contenuti tecnologici. Oggi il gruppo coreano Hyundai-Kia non è più visto dalle altre Case come un concorrente in crescita da tenere sotto controllo, bensì come un vero e proprio marchio “big” da temere. E i numeri danno loro ragione, visto che oggi l’azienda coreana è il quarto produttore mondiale di automobili e tallona ormai da vicino il colosso giapponese della Toyota. La Hyundai sforna ormai da tempo modelli sempre più ricchi e moderni. La nuova i10, la superutilitaria di successo della Casa concepita e costruita in Germania, mostra infatti una linea moderna ed elegante, nuovi motori leggeri ed economici, abitacolo ampio, finiture sopra la media. Già, le finiture. Chi lo avrebbe detto solo pochi anni fa che una coreana sarebbe diventata il punto di riferimento nella categoria? Hyundai c’è riuscita nel settore delle citycar, spodestando anche auto tedesche come la “VW up!”. Salendo sulla nuova i10 si ha subito netta la sensazione di trovarsi a bordo di un’auto di categoria superiore. I sedili sono ampi e ben rivestiti, le plastiche della plancia curate, il confort è decisamente sopra la media così come lo spazio a disposizione per passeggeri e bagagli. Insomma, un salto di qua-
lità notevole ma comunque atteso, viste le potenzialità già espresse dal marchio su altri modelli. La nuova i10 si presenta con un moderno motore 1.0 a benzina con tre cilindri e 68cv, sufficienti a renderla brillante nel traffico cittadino ma sempre con consumi più che accettabili. Disponibile anche un 1.2 da 87cv e 175 km/h di velocità massima. La qualità di una vettura si percepisce da tante piccole cose ma che tutte insieme fanno la differenza. Quattro vetri elettrici, Esp di serie su tutta la gamma, luci al led, vivavoce bluetooth, ergonomia dei comandi, possibilità di montare un “vero” cambio automatico, sono solo alcune di quelle tante piacevoli sorprese che quasi mai troviamo sulle altre concorrenti. Tra l’altro una categoria ben fornita: Fiat Panda, Citroen C1, Toyota Aygo, Chevrolet Spark, Opel Agila, solo per citarne alcune. I prezzi sono ai vertici del segmento ma, come detto, in linea con i contenuti offerti: si parte dai 9.850 euro della Classic, salvo sconti e incentivi vari che in questa categoria, si sa, non mancano mai. Più gli ormai famosi cinque anni di garanzia della Casa su tutti i modelli. Un’altra lodevole iniziativa della Hyundai è rappresentata dalla possibilità di ottenere un finanziamento ad hoc anche per coloro che hanno un contratto a tempo determinato di almeno sei mesi. Una mano santa in tempi di disoccupazione record. La cura del cliente, evidentemente, passa anche da questi particolari.
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ABBIAMO PROVATO PER VOI GELATERIA SPLASH, VIA EURIALO. UNA GARANZIA
Ci si va apposta, ne vale la pena di Maria Pia Miscio
C’
è un indirizzo che ogni amante del gelato dovrebbe conoscere: Gelateria Splash in via Eurialo 102/104, cuore del quartiere Appio. Non è una strada molto visibile, ci si va apposta. Ma vale la pena deviare dai soliti percorsi e fermarsi nel locale semplice e spazioso che, insieme al bancone ricco di gusti, ospita numerosi tavolini, sedie, panche, giochi, libri. Il tutto compreso nel prezzo del cono o della coppetta senza costi aggiuntivi. E’ questa la politica di Enrico e Simonetta, proprietari e anima di questo posto singolare. Singolare a partire dalla storia di quei due, marito e moglie: lui perito elettronico dell’IBM, lei bibliotecaria della Società Geografica Italiana. Un bel giorno decidono di mollare i rispettivi lavori e di tuffarsi in questa nuova avventura e il 13 febbraio 1996 la Gelateria Splash apre i battenti. Da allora sono trascorsi 18 anni, Enrico e Simonetta sono maturati e Futura, la loro figlia, è cresciuta ed è diventata un’apprezzata fotografa di scena. E la loro creatura, la gelateria, è cresciuta
anch’essa, fino a diventare un punto di ritrovo per la gente del quartiere e per i tanti amanti del gelato, disposti ad attraversare mezza città per assaggiare i gusti proposti nel locale. Già, parliamo di gusti: quelli classici ci sono davvero tutti. Cioccolato, crema, nocciola, caffè, fior di latte, pistacchio, stracciatella, fragola e limone, melone o pesca e quanto’altro tradizione co-
manda. Ed è proprio questa la parola d’ordine: tradizione., Vale a dire gelati fatti con materie prime sempre fresche e di stagione. Per questo i gusti variano a seconda del periodo. Ma anche a seconda delle materie prime a disposizione, a volte insolite, che Enrico e Simonetta reperiscono personalmente durante i loro viaggi invernali in camper in Italia, in Europa e nei paesi del Mediterraneo. Ed ecco uno straordinario gelato ai datteri tunisini, creme alla cannella o al cumino, gelato al pistacchio di Bronte, oppure lo strepitoso gelato alla liquirizia Amarelli. E poi creazioni da leccare a base di crostate, biscotti, yogurt e tante altre dolcissime alchimie che Enrico crea con passione e sapienza. Difficile elencare tutto: sono circa cento i gusrti prodotti e disponibili a rotazione. La scelta migliore? Scegliere personalmente. Gelateria Splash Via Eurialo 102/104, Roma Info: 06 7810407
Il Birrafondaio, il mondo della birra in una rivista accontare il mondo della birra artigianale con parole semplici, seguendo l’evoluzione di un settore letteralmente esploso negli ultimi anni nel nostro Paese, a partire da quello che è senza dubbio il “cuore pulsante” dell’intero movimento: Roma. È questo l’obiettivo de “Il Birrafondaio”, un nuovo progetto multimediale che nasce dall’idea di un gruppo di appassionati che con umiltà e testardaggine hanno deciso di impegnarsi nel contribuire a diffondere il “verbo” delle “craft beers” all’italiana. “Il Birrafondaio” è prima di tutto un mensile distribuito in maniera gratuita nei migliori locali della Capitale in cui è possibile acquistare e godere di una birra artigianale. All’interno del magazine ci sono interviste, rubriche e approfondimenti, news e curiosità sul mondo della birra artigianale. Tutto all’insegna di un linguaggio lontano dalle ricercatezze degli esperti e ricco invece di informa-
R
zioni utili per chi comincia a scoprire questo mondo e, travolto da un’offerta pressoché infinita, rischia di perdere la bussola. “Il Birrafondaio” è però anche un sito, aggiornato quotidianamente con news ed informazioni provenienti da tutta Italia, che si propone come un nuovo luogo di aggregazione virtuale per gli appassionati più esperti, ma anche per i “neofiti”, che potranno scoprire le ultime novità del settore, essere aggiornati su feste ed eventi in programma nella propria città ed interagire con la nostra redazione attraverso i principali social network. Per saperne di più: www.ilbirrafondaio.com
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27 GIUGNO AL 2 AGOSTO ALL'AUDITORIUM SCELTI PER VOI DAL PARCO DELLA MUSICA
Luglio suona bene, ce n'è per tutti di Maria Pia Miscio
I
l primo appuntamento, il 27 giugno, è ormai un classico: per la dodicesima edizione di Luglio Suona Bene, la manifestazione estiva organizzata dall’Auditorium Parco della Musica nella Cavea del complesso progettato da Renzo Piano, l’apertura è riservata alla Notte della Taranta. Ritmi antichi del Salento, ma ogni volta diversi perché l’Orchestra Popolare “La Notte della Taranta”, composta oggi da trenta musicisti di pizzica e musica popolare, è ogni volta diretta da un diverso maestro concertatore con il suo stile. Quest’anno tocca a Giovanni Sollima, violoncellista di formazione classica, autore e interprete di tanta musica contemporanea, alle prese per l’occasione con la forza ritmica e il richiamo ancestrale delle musica salentina. C’è tanta parte di mondo nel programma 2014 di “Luglio suona bene”, e c’è davvero tanta buona, ottima musica italiana. Scorriamoli subito i nomi degli interpreti della canzone made in Italy, ciascuno con una sua peculiarità. Lunedì 7 luglio in Cavea approderà Patty Pravo con il suo “SulLa Luna tour”; mercoledì 16 luglio toccherà al nostro Stefano Bollani, pianista di impareggiabile talento e tra i più dotati solisti jazz, insieme ad Hamilton de Holanda, fenomenale mandolinista brasiliano. Venerdì 18 luglio un inedito
Pino Daniele sarà protagonista di “Sinfonico a metà”, concerto reinterpretazione dei suoi brani più belli in chiave sinfonica. Con lui, oltre alla sua band, l’Orchestra Roma Sinfonietta diretta dal maestro Gianluca Podio. Sabato 19 luglio sarà la voce senza confini della nostra Giorgia ad ammaliare il pubblico con il suo “Senza paura tour 2014. Si cambia musica giovedì 24 luglio con “Ballo! Le danze popolari italiane”, Ambrogio Sparagna dirigerà l’Orchestra popolare italiana e il Coro popolare, in tutto 300 artisti che proporranno l’affascinante e ancora conosciuto repertorio delle danze popolari italiane. Lunedì 28 luglio sarà invece la volta di Loredana Bertè accompagnata da Bandabertè. Il nutrito gruppo di artisti italiani comprende poi mercoledì 30 luglio Massimo Ranieri , impegnato nel suo “Sogno o son desto”, viaggio-recital nel repertorio della grande canzone napoletana e tra i brani di autori come De Andrè, Tenco, Aznavour e Violeta Parra. Giovedì 31 luglio tocca invece a Roberto Vecchioni, classe inimitabile, in
La Notte della Taranta uno spettacolo rigoroso e semplice, con la musica e le liriche al centro di tutto. Venerdì 1 agosto la voce inimitabile di Peppe Servillo con gli Avion Travel sarà protagonista di “ReTour”, concerto senza enfasi e celebrazioni ma voluto quasi per testare la vitalità dei tanti brani che hanno emozionato il pubblico negli anni. Italianissimo anche il gran finale della rassegna, sabato 2 agosto, con “La Notte del Caffè”. Protagonisti saranno Nando Citarella e i Tamburi del Vesuvio, Stefano Saletti e la Piccola Banda Ikona, Pejman Tadayon e Sufi Ensamble Café Loti Trio: tre diversi modi di raccontare il Mediterraneo e le sue tante culture, in una notte di musica e sapori forti. Esaurito il folto gruppo di artisti ita-
liani, Luglio Suona bene dedica largo spazio ad artisti di punta del panorama internazionale. Si comincia l’11 luglio con Keith Jarrett, che non ha bisogno di presentazioni e che terrà un concerto in piano solo. Si continua con i Kraftwerk 3D, in programma lunedì 14 luglio. Il gruppo tedesco, pioniere della musica elettronica, porta in Italia il nuovo spettacolo in 3D, un artrave elettronico che incarna alla perfezione l'innovazione musicale e tecnica dei Kraftwerk. Martedì 15 luglio Damon Albarn, icona della musica britannica, presenterà il suo primo album da solista, senza i Blur, “ Everyday Robots”. Giovedì 17 luglio, serata nostalgia con l’Orquesta Buena Vista Social Club. Dopo 16 anni di storia, dopo migliaia di esibizioni in tutto il mondo, i musicisti resi famosi dall’indimenticabile film di Wim Wenders tornano per il tour dell’addio, con due ospiti d'eccezione: Omara Portuondo ed Eliades Ochoa. Domenica 20 luglio serata al femminile plurale con Joan as Police Woman, Suzanne Vega e Cat Power, tre artiste nella stessa serata per tre set musicali diversi, con differenti forma-
zioni. Lunedì 21 luglio ecco James Blunt: per tutti è l’autore ed interprete di “You’ re beautiful”, ma la sua storia musicale è lunga ed intensa. Martedì 22 luglio toccherà a Yann Tiersen, musicista di origini bretoni, che si è imposto all’attenzione del grande pubblico con la colonna sonora del film “Il favoloso mondo di Amelie”. Mercoledì 23 luglio ecco il rock di The National, band di New York considerata tra le più importanti e influenti del panorama contemporaneo. Venerdì 25 luglio torna a Roma Mogwai, la band post-rock più amata e rispettata del panorama indie-rock mondiale. Sabato 26 luglio concerto imperdibile per gli amanti del jazz: il leggendario pianista Herbie Hancock e il vulcanico sassofonista Wayne Shorter si esibiranno in duo. Domenica 27 luglio sarà invece la volta dei Simple Minds, la band scozzese capeggiata da Jim Kerr. Martedì 29 luglio toccherà invece al duo alternative pop folk rock più in voga del momento: parliamo di Clemens Rehbein e di Philipp Dausch, poco più che ventenni, che con il loro “Stolen Dance” hanno scalato ogni classifica. Luglio suona bene Dal 27 giugno al 2 agosto 2014, h 21 Auditorium Parco della Musica, cavea
LA RASSEGNA/AI GIARDINI DELLA FILARMONICA, DAL 18 GIUGNO AL 4 LUGLIO ALL'AUDITORIUM IL 18 IL CHITARRISTA PIÙ FAMOSO
Musica in viaggio, suoni e immagini
S
uoni e immagini dal mondo sono le parole chiave che meglio sintetizzano la rassegna estiva dell’Accademia Filarmonica Romana, in programma dal 18 giugno al 4 luglio nei Giardini della Filarmonica, in via Flaminia. “Musica in viaggio”, dunque, come suggerisce il titolo, attraverso l’Europa ed il Mediterraneo, con una parentesi d’oltreoceano in Argentina, musica in viaggio con la partecipazione di artisti provenienti da diversi paesi del vecchio continente, che condurranno gli spettatori alla scoperta di universi sonori e visioni di altre terre. La musica e la danza sono i due percorsi scelti per questo viaggio, con incursioni nel cinema, nella poesia, nella pittura e con momenti di incontro e riflessione. Si comincia mercoledì 18 giugno con un doppio appuntamento musicale dedicato alla Spagna, dapprima con la chitarra classica di Rafael Aguirre che eseguirà musiche di Sarasate, Albeniz, Gershwin e De Lucia; quindi con la chitarra flamenca di Ricardo Moreno, in un’esplorazione tra flamenco e ritmi contemporanei. Tappa in Portogallo, giovedì 19 giugno, a partire dalle 17, tra cinema, poesia e musica. Due i concerti della giornata: quello del pianista Manuel Araujo, che
proporrà un programma classico, e quello del Fado Trio che eseguirà le più belle e popolari melodie fado per la personalissima voce di Maria Ana Bobone. Venerdì 20 giugno i suoni della Slovacchia saranno protagonisti grazie alla filarmonica di Michal Cervienka e, a fine giornata, con gli archi degli scatenati diavoli tzigani, i Ciganski Diabli. Argentina in primo piano martedì 24 giugno grazie al “Concerto sudamericano”, preceduto dalla open session dedicata ai giovani talenti della musica che si sono fatti conoscere nel corso della passata stagione estiva della Filarmonica. Il “Viaggio” prende corpo, suono e immagine nella giornata di mercoledì 25 giugno con l’incontro dibattito sulle migrazioni in programma alle 18,30. Al quale farà seguito “Galghi”, ovvero la barca, spettacolo sospeso tra recita-
zione, musica e danza ideato da Badara Seck, cantore e poeta senegalese, che proporrà un viaggio ideale nel Mediterraneo, lungo le rotte di chi insegue una speranza chiamata occidente. La danza sarà invece protagonista assoluta giovedì 26 giugno con lo spettacolo “Heiros gamos”, sacro vincolo, scritto e diretto da Ashai Lombardo Arop. Giornata dedicata all’Iran, quella di venerdì 27 giugno, con musiche e poesie della tradizione persiana e l’inaugurazione della mostra della pittrice e illustratrice iraniana Atefeh Rezahei. Dall’Iran a Malta con il pianoforte di Gabi Sultana, martedì 1 luglio, mentre il viaggio continua mercoledì 2 luglio toccando l’Ungheria con l’ensemble She LIves e le musiche di Ligeti, Tihany ed Elia. Penultima tappa del viaggio, la Norvegia, giovedì 3 luglio, naturalmente con le musiche di Grieg eseguite al pianoforte e al violino, mentre i più bei lieder di Schubert, Berg, Krenek e Brahms saranno il leit motiv della serata di commiato. M.P.M. Musica in viaggio Dal 18 giugno al 4 luglio 2014 Giardini della Filarmonica Via Flaminia 118, Roma Biglietti da € 10 a € 15 Orari e abbonamenti: 063201752
Pat Metheny, una garanzia
È
forse il chitarrista più famoso del mondo, grazie al suo stile personalissimo in grado di coniugare jazz e rock, senza disdegnare qualche contaminazione pop. Parliamo di Pat Metheny, ragazzo sessantenne del Missouri, che dalla nativa Kansas City ha conquistato il mondo della musica. Quel musicista dall’eterna e indomabile capigliatura torna il 18 giugno all’Auditorium Parco della Musica di Roma per proporre, insieme al suo gruppo, il nuovo album, “Kin (<- ->)”, disco policromo e avventuroso, poco improvvisato ma ideato per dare largo spazio ad orchestrazioni complesse. E infatti, con lui, sul palco della Sala Santa Cecilia, ci saranno tutti i componenti del suo Unity Group – vale a dire Chris Potter al sax, Ben Williams al basso, Antonio Sanchez alla batteria – con il valore aggiunto rappresentato dalla presenza del polistrumentista Giulio Carmassi, trentaduenne talento toscano in grado di suonare in modo eccellente non solo il pianoforte ma molti altri strumenti. Sintetizzare in poche righe il percorso musicale di Pat Metheny è davvero impresa ardua. Come lui stesso ammette, d’altra parte. “Non sono un musicista da 140 caratteri, io. Non sono in grado di sintetizzare le mie idee musicali in un tweet – dice di sé Metheny – Certo, mi rendo conto che nella cultura di oggi il mio è un atteggiamento un po' suicida. Comunque sono abbastanza vecchio da avere capito che alla fine la buona musica vince sempre”. E dagli anni del Missouri in poi, seguendo la sua scalata nel mondo della musica, appare difficile dargli torto. Nell’America patria
del jazz è riuscito a forgiare un suo stile jazz, libero e aperto alle contaminazioni e alle influenze: quella del rock, quella della musica sudamericana, quella del pop. Fino ai tributi a Burt Bacharach, a Simon & Garfunkel o ai Beatles. Sempre con la sua inseparabile sei corde, strumento difficile nel panorama jazz, forse dalle potenzialità più limitate rispetto a quelle del sassofono, ma che nelle sue mani riesce ad evocare infiniti mondi musicali. Unica avvertenza: se il 18 giugno sarete al Parco della Musica a Roma, per favore spegnete i telefonini. Trilli, squilli continui e conversazioni danno davvero fastidio al ragazzo sessantenne dall’indomabile chioma. M.P.M. Pat Metheny Unity Group Mercoledì 18 giugno 2014, h 21 Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia Viale Pietro De Coubertin, Roma Biglietti da € 35 a € 55 Info: 06 802411
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