IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDì 11 NOVEMBRE 2014

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Il CORRIERE ROMA DI

Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi

Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra

numero 36 anno LXVII GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014

PISTA CICLABILE

L’idea del sindaco Marino è di usare i 200 milioni assegnati da Renzi per “rammendare” le periferie. La sua idea è di investire quei fondi per creare spazi verdi e l’ennesima pista ciclabile che dovrebbe collegare diversi quartieri del quadrante nord di Roma. Idea balzana, uno spreco per Roma. che peraltro ha clamorosi precedenti. II sindaco ha mai visto quella realizzata a viale Palmiro Togliatti, tutta erbacce e senza ciclisti, assolutamente inutilizzata? Un'altra pista ciclabile - che ci permettiamo di segnalare è quella che insiste nel quartiere Prati su via Marcantonio Colonna e via Cicerone in direzione piazza Cavour. La pista (nella foto) passa davanti all’entrata di un noto Hotel, il Cicerone. I pullman sono costretti a parcheggiare sull'altro lato della strada, in seconda fila, per scaricare i clienti. E per fare questo occupano completamente la carreggiata, mettendo tutti i giorni in difficoltà gli automobilisti costretti a transitare contromano per superare l’ostacolo.

Roma - Via Cicerone, pista ciclabile davanti all’albergo

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on hanno veramente capito niente. E se ne devono andare. Il terremoto giudiziario che sta investendo la classe dirigente capitolina non deve distrarre dai problemi di fondo di una città che sta andando a picco senza che nessuno inverta decisamente la rotta. Con amministratori, politici, uomini d’affari e malviventi in galera o comunque inquisiti per la gente, per i romani non cambia nulla. Traffico, decoro urbano, sicurezza, periferie, abusivismo restano questioni aperte. E leggendo attraverso i comunicati ufficiali del Campidoglio – non chiacchiere di corridoio – le intenzioni del sindaco Marino che pervicacemente resta attaccato alla poltrona e anzi si propone per un suc-

cessivo mandato vengono i brividi. Renzi dirotta 200 milioni di euro (e vorremo vedere se, come e quando arriveranno) e il “marziano” sa già come impiegarli: c’è il progetto di rigenerazione urbana messo in campo dagli assessorati alla Trasformazione Urbana e allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale, ideato dal gruppo di giovani architetti ‘G124’ di Renzo Piano, che prevede la creazione di spazi verdi pubblici multifunzionali e una pista ciclabile che collegherà diversi quartieri del quadrante nord di Roma. Avere capito bene, il piano Marshall contro lo sfacelo della città, lo sfacelo delle periferie comincia dal dolce. I romani che sopravvivono a fatica al disordine, alla sporcizia, alla mancanza di servizi e di

MAFIA CAPITALE

sicurezza, alla presenza di sbandati, di spaccio, malavita e prostituzione, ai campi rom e alle occupazioni abusive non aspettano altro che una pista ciclabile. Pura follia. Le immagini, i filmati, hanno sbattuto in tutto il paese una realtà da terzo mondo, violentata, sporca, scrostata, abbandonata a se stessa. Anche senza aspettare i soldi del governo ci si aspetterebb e che la Giunta come regalo di Natale e come parziale risarcimento per i danni subiti e i mancati interventi rinunciasse a tutto,. A cominciare dalle luminarie di via del Corso per fare pulizia, per una operazione maquillage che restituisse dignità a quelle aree fin qui umiliate. Si concentri Marino con i suoi assessori sulla rimozione di quelle discariche a cielo aperto, mandi squadre di operai a pulire

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SanitLazio

IL CASO VIA VENETO

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NUMERO

Ecco perché Marino non poteva non sapere a pagina 4-5

Il Comune ha deciso di lasciare morire la strada della Dolce Vita a pagina 6-7

i muri, a estirpare le erbacce, a intonacare i muri scrostati, liberi i garage occupati e trovi adeguate sistemazioni a quei disperati che ci vivono, si imponga con chi di dovere per avere presidi permanenti di polizia-carabinieri- guardia di finanzaesercito giorno e notte e organizzi un controllo del territorio. In poche parole renda dignità a quei cittadini. Sospenda tutte le iniziative di vetrina lanciate in pasto alla platea internazionale, e chissenefrega della città della scienza, dei Fori imperiali ed altro se non c’è da mangiare e da vivere decentemente. Travasi la popolazione delle case occupate in alloggi veri e decenti, imponga affitti sociali, stacchi la spina a chi fa resistenza. Tutto questo per chiedere scusa ai romani. Il resto, per dirla con Califano, è noia.

36 ANNO

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