Corriere ortofrutticolo aprile 2018 web

Page 1

MENSILE DI

ECONOMIA

E AT T U A L I T À

DI

SETTORE

corriereortofrutticolo THE FIRST ITALIAN MONTHLY ON FRUIT AND VEGETABLE MARKET |

ANNO XXXII Nuova serie Aprile 2018 Euro 6,00

daily news: www.corriereortofrutticolo.it

PROTAGONISTI SALVATORE LOTTA Con lui un’azienda sarda si è fatta strada anche fuori dallʼisola PAG.25

BERRIES • PAG. 17 TREND IMPRESSIONANTE Grande successo di mirtilli e lamponi. Italia fanalino di coda

FIERE • PAG. 33 VIGILIA MACFRUT Confermata l’identità di evento nazionale di filiera. Due giorni sulla frutta esotica

4

Parco dei Principi 6-7 Novembre 2018

GEMMA EDITCO SRL - VIA FIORDILIGI, 6 - 37125 VERONA - I - TEL. 0458352317 /e-mail:redazione@corriereortofrutticolo.it / Poste Italiane Spa Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/04 n.46) Art. 1, comma 1, DCB VR


Il Progetto Salute

realizzato in partnership con Fondazione ANT aggiunge valore etico al consumo dei piccoli frutti per una sana nutrizione distributoree del PProgetto rogetto Salute Visita il sito e diventa partner distributor www.progettosalutepiccolifrutti.it www .progettosalutepiccolifrutti.it


Frutta Fresca Valfrutta Qualità Premium 100% italiana

Agnese, agricoltrice Villafontana, Verona

Rispetto per il consumatore. Il bollino che fa la differenza. Buona, sicura, genuina. Buono, biologico, La riconoscete subito dal bollino che Una gamma completa di prodotti Un sistema agricolo che utilizza moderni fresco! certifica l’origine 100% italiana e garantisce

ortofrutticoli sempre buoni perché

metodi di coltivazione ed energie

consumatore la scelta di un prodotto AlcealNero, il marchio del biologico dal frutto di una scelta delle migliori rinnovabili nel rispetto dell’ambiente e delle stagioni. sempre buono. 1978, è anche frutta e verdura fresca. varietà coltivate nelle aree più vocate.

Una linea buona e sana: prodotti biologici che nutrono in modo corretto, frutto di un’agricoltura che rispetta la terra e la sua fertilità. Prodotti che conservano tutto il gusto, e i sapori, del cibo vero.

Alce Nero. Agricoltori biologici dal 1978

VALFRUTTA FRESCO SPA Via G. Galilei, 5 - 48018 Faenza (RA) Tel. +39 0546 648601 - Fax +39 0546 6231 info@valfruttafresco.it - valfruttafresco.



Nel porto delle nebbie L’ortofrutta italiana ha tanti problemi, ma riserva anche tante sorprese. L’ultima è certamente il record dell’export nel 2017, che nessuno si aspettava. L’anno si è chiuso con 5 miliardi di vendite sui mercati esteri, con un incremento del 3% rispetto al 2016, un record storico nella storia della Repubblica. Un record frutto dell’aumento del valore delle nostre esportazioni e del contemporaneo calo dei volumi, quindi prezzi più alti. Anche il saldo commerciale torna su livelli massimi, poco più di 1 miliardo di euro (+3,2% sul 2016). Che dire: applausi. Il sistema ortofrutta Italia ha di che essere giustamente orgoglioso delle proprie imprese, private e cooperative, che - nonostante tutto - fanno miracoli. Nonostante - verrebbe da dire - un ministro che ha sempre snobbato il settore…ma non vogliamo infierire su un uomo politicamente morto e che, da reggente del Pd, è già finito sulla graticola. Il record dell’ortofrutta è passato in secondo piano sui media, offuscato dal bombardamento mediatico sul vino, anch’esso reduce dal record dell’export (6 miliardi ). Vino e ortofrutta trainano le nostre esportazioni agroalimentari (pasta, formaggi, salumi ecc) verso l’ennesimo record di 41 miliardi, ampiamente sottolineato da chi un giorno sì e l’altro pure esalta le nostre ‘eccellenze’. Vorremmo sommessamente ricordare a chi tutti i giorni suona la grancassa che se l’Italia fa 41 miliardi di export, arriviamo (in Europa) solo quinti, battuti nell’ordine da: Olanda (87 miliardi), Germania (76), Francia (60,5), Spagna (48). E che nei 48 miliardi della Spagna l’ortofrutta ‘pesa’ per 14,3 miliardi a fronte dei nostri 5. Quindi i nostri ‘record’ vanno letti non in assoluto ma in relazione ai nostri competitor, e allora la prospettiva cambia. Vogliamo far crescere l’export? Raggiungere il traguardo più volte sbandierato dal (precedente) governo dei 50 miliardi entro il 2020? Allora c’è bisogno in sostanza di una politica che accompagni le imprese che esportano, che non le lasci sole, che apra la strada verso i mercati lontani. E a questo proposito s’apre il discorso del nuovo governo. Premesso che stiamo ancora nel porto delle nebbie e non sappiamo da chi sarà composto il nuovo esecutivo, una cosa va detta. Nei programmi elettorali dei partiti che hanno vinto le elezioni di agricoltura si è parlato poco e in termini vaghi e riduttivi. Il tema dominante è stato la difesa del made in Italy , la “salvaguardia della qualità dei prodotti italiani minacciati dai trattati internazionali” (programma 5Stelle), se non la richiesta di dazi e misure doganali contro le importazioni (Lega). Insomma tanta propaganda, per il resto, silenzio. La complessità dei problemi della nostra agricoltura (com-

✍ Lorenzo Frassoldati

Aprile 2018

petitività delle imprese, costo del lavoro e dell’energia, fisco opprimente, burocrazia letale, ministero pasticcione) ridotta a slogan. Titoli di giornale che diventano programma elettorale e di possibile governo. Tutto questo mentre in Europa si parla di cose serie, la Pac post 2020, quanti soldi ci saranno, quanti soldi perderà la nostra agricoltura, quanti soldi perderà il nostro Sud a favore di altri paesi, che fine farà l’Ocm ortofrutta. Ma noi al momento non abbiamo nessun ministro a presidiare questi tavoli strategici per il nostro futuro. Solo qualche assessore regionale come Simona Caselli sta lavorando a Bruxelles (anche come presidente Areflh). Solo qualche europarlamentare di buona volontà come De Castro, La Via, Dorfmann tengono d’occhio la situazione, facendo quello che possono. Impossibile per ora far previsioni su cosa accadrà a livello politico. In campagna elettorale , come detto, di agricoltura non si è parlato per nulla. Tira aria di populismo, che fa rima con protezionismo. E tira anche aria di neostatalismo, dall’Alitalia alle banche. C’è nostalgia di Partecipazioni statali, dello Stato che faceva panettoni, conserve e pelati. Sembra incredibile ma è così. Tutti vogliamo proteggere la qualità del made in Italy, poi però vogliamo (dobbiamo) anche esportarla. Siamo liberisti quando vogliamo esportare , e insieme protezionisti quando vogliamo impedire ai prodotti altrui di entrare a casa nostra. Due parti in commedia, la nostra specialità. Tira anche aria di anti-Europa. Intendiamoci ‘questa’ Europa ha dato in molti casi e sta dando ancora pessima prova di sé. Però, per rimediare, non bisogna uscirne, ma starci dentro lavorando di più per portare a casa risultati per noi. L’esempio è la Spagna, per chi non lo avesse capito. Per le imprese che esportano complessivamente non tira aria favorevole. I problemi posti sul Tavolo nazionale ortofrutta avranno bisogno di una grande mobilitazione del settore per avviarsi a soluzione. Servirà una grande energia, una grande spinta propulsiva, ma temo che come sempre il settore dovrà arrangiarsi da solo. Stiamo a vedere cosa accade, si naviga a vista. Facciamo gli scongiuri…

EDITORIALE

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

PUNTASPILLI

MASTERCHEF Gli chef salveranno l’agricoltura, dice lo chef-filosofo tristellato Massimo Bottura. Parla pro domo sua, ovviamente, però difficile dargli torto. A differenza dei politici e dei sindacalisti, che fanno danni permanenti, il peggior guaio che possono provocare gli chef è una indigestione. *

www.corriereortofrutticolo.it

3


unitec-group.com


Sai proteggere il tuo futuro? Mi prendo cura della mia vita. Guardo avanti. Punto a crescere. Amo la mia famiglia. Credo nel mio business. So fare le scelte giuste.

Ho scelto Unitec. Sì, so proteggere il mio futuro.

Scegli chi è affidabile, chi mantiene le promesse, chi ha a cuore il tuo business e i tuoi risultati. Scegli di proteggere il futuro del tuo business. Scegli Unitec.

MACFRUT Rimini, 9-11 Maggio Pad. B1 Stand 075


ARANCIA ROSARIA. PERFETTO EQUILIBRIO TRA GUSTO E BENESSERE. Ricca di vitamine A, B, PP e C, ideale come coadiuvante della cura degli stati influenzali

Ricca di antiossidanti contro l’invecchiamento

Una sferzata di energia, ideale per chi pratica sport Effetti benefici sulla microcircolazione

Oggi Rosaria è anche una spremuta 100% di arance rosse, sempre fresca e disponibile tutto l’anno.


THE FIRST ITALIAN MONTHLY ON FRUIT AND VEGETABLE MARKET |

ANNO XXXII Nuova serie Aprile 2018

4 GEMMA EDITCO SRL - VIA FIORDILIGI, 6 - 37125 VERONA - I - TEL. 0458352317 /e-mail:redazione@corriereortofrutticolo.it / Poste Italiane Spa Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/04 n.46) Art. 1, comma 1, DCB VR

Direttore responsabile: Lorenzo Frassoldati Redazione: Emanuele Zanini Hanno collaborato: Chiara Brandi, Mariangela Latella Sede operativa via Fiordiligi, 6 37135 Verona Tel. 045.8352317-Fax 045.8307646 e-mail: redazione@corriereortofrutticolo.it Editore Gemma Editco Srl Coordinatore editoriale Antonio Felice Comitato di indirizzo Duccio Caccioni, Antonio Felice, Lorenzo Frassoldati, Corrado Giacomini, Claudio Scalise (coordinatore) Sede legale e amministrativa: via Fiordiligi, 6 37135 Verona E-mail: redazione@corriereortofrutticolo.it P.IVA 01963490238 Fotocomposizione e stampa: Eurostampa Srl - via Einstein, 9/C 37100 Verona Autorizzazione Tribunale di Verona n. 176 del 12-1-1965 Spedizione in abb. postale comma 26, art. 2, legge 549/95 La rivista viene distribuita in abbonamento postale c/c n. 11905379 Abbonamento annuo: 70 euro per due anni: 100 euro abbonamenti@corriereortofrutticolo.it Chiusura in redazione il 24.04.2018

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Profilo: Corriere Ortofrutticolo si è affer-

mato come rivista “di filiera” del settore ortofrutticolo italiano. La rivista collega chi produce, chi commercializza e chi vende al pubblico, oltre ai settori connessi (dai macchinari ai trasporti). La diffusione è capillare in Italia, dove si è allargata alla grande distribuzione alimentare e al dettaglio.

Diffusione: 6.000 copie. Ripartizione del mailing: Dettaglianti 23%, Produttori 22%, Grossisti 19%, Distributori 12%, Import-export 6,5%, Servizi 5%, Tecnologie e Trasformati 2,5%, Altri 10% Aprile 2018

S

O

M

M

A

R

I

O

Crescita a ritmi impressionanti per i piccoli frutti

PAG.17

Previste 2.200 assunzioni

41

NaturaSì supera i 500 supermercati

42

Swisscoop cresce nelle vendite online

42

Tramite In’s, Pam acquista i negozi Dico-Tuodì

42

MERCATI. La rivoluzione di Padova

43

FRAGOLE. Un mercato non facile che promuove chi esporta 21

Il presidente ha chiesto un cambio di passo a partire dalla ‘trasformazione green’

44

Apo Scaligera rinnova la propria immagine con il restyling del marchio storico Diva

Il Gruppo Grossisti: ripartenza sull’estero, attenzione ai clienti vicini, servizi 24h

46

MONDO Fruit Attraction cresce del 10% Maggiore spazio all’Italia

47

RUBRICHE EDITORIALE Nel porto delle nebbie

3

NOTIZIARIO

9

FOCUS PICCOLI FRUTTI Piccoli? Mostrano ritmi di crescita impressionanti Obiettivo mille tonnellate per il Nergi in Piemonte

17 18

23

ATTUALITÀ Copertina - Protagonisti SALVATORE LOTTA Il paladino della Sardegna

25

Essere sempre più utili

31

Il Mercabarna sfiora la soglia dei due milioni di tonnellate

48

Fiere. Rimini, la filiera al centro

33

UN MERCATO UN’AZIENDA Boom dell’export delle aziende italiane della IV Gamma

49

BONDUELLE. Successo delle ‘Regionali’ e crescita nel bio

49

SAN LIDANO. Eccovi servito il co-packer ideale della GDO

50

L’INSALATA DELL’ORTO. Qui l’originalità è di casa

51

MIOORTO. Una vasta gamma e una dinamica presenza estera

52

Due giorni dedicati all’avocado e al mango

34

Mela Val Venosta sempre più vicina al consumatore

35

Unitec: nuova filiale in Australia

39

Cresce l’export digitale

39

DISTRIBUZIONE&MERCATI MD Crescerà di 45 punti vendita.

www.corriereortofrutticolo.it

7


Fruit & Veg Professional Show 9 10 11 May 2018 R i m i ni E x po Cen t re I TALY Organized by:

macfrut.com


N NOTIZIARIO

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

Procede l’intesa tra Melinda e La Trentina. Presto la AOP Sarà operativa dalla prossima campagna melicola la AOP (Associazione di Organizzazioni di Produttori) di cui faranno parte Melinda e La Trentina. E sarà aperta anche ad altre realtà produttive. Principale obiettivo della AOP sarà lo sviluppo dell’attività commerciale, già svolta in comune, per la prima volta, tra i due Consorzi trentini, nel corso della passata campagna. Sta nel frattempo proseguendo, da parte di La Trentina, l’azione di consolidamento e razionalizzazione dell’attività industriale, frutto delle sinergie attuabili a seguito dell’accordo. In tempi rapidi sarà presentato il progetto di indirizzo varietale che metterà ‘a fattor comune’ tutto il territorio dei due Consorzi garantendo l’ottimizzazione delle produzioni e la valorizzazione delle diverse varietà, ognuna delle quali troverà destinazione negli areali produttivi meglio confacenti. “Il tempo sta dando ragione a questa partnership sempre più strategica con il Consorzio Melinda - ha recentemente dichiarato Rodolfo Brochetti, presidente del Consorzio La Trentina -, un’intesa che attualmente interessa l’85% della superficie frutticola trentina e che prosegue su tutti i fronti, dal miglioramento della gestione delle vendite e del servizio al mercato, all’ottimizzazione

Aprile 2018

delle risorse interne e alla condivisione degli obiettivi volti a una sempre maggiore sostenibilità delle produzioni”. Lo stesso Brochetti ha aggiunto: “Auspichiamo che ciò sia da stimolo a nuove collaborazioni con altri produttori”. La OP La Trentina conta su cinque cooperative distribuite in cinque Comuni con una produzione di 57 mila tonnellate di mele per 1.200 ettari coltivati; 250 gli addetti per un fatturato di circa 31 milioni di euro.

Zampagna nuovo general manager di Origine Group: crescita all’estero Da martedì 3 aprile Alessandro Zampagna è il nuovo general manager di Origine Group. Romagnolo di Cesena, 55 anni, dottore agronomo, sposato con una figlia, un master e un dottorato di ricerca all’University College di Dublino sui temi dello sviluppo rurale, Zampagna apporterà al Consorzio formato da 10 grandi player dell’ortofrutta, in particolare per kiwi e pere, la sua esperienza. Nel curriculum di Zampagna figurano numerose esperienze all’estero, all’interno di un percorso professionale che si è sviluppato dal volontariato internazionale in Africa a Consorzi di servizio per

l’ortofrutta, ad un parco scientifico-tecnologico, sempre con ruoli di responsabilità nella formazione del personale e nei progetti di trasferimento dell’innovazione nel settore agroalimentare per proseguire, negli ultimi anni, come dirigente in aziende ortofrutticole. Il presidente di Origine Group Ilenio Bastoni e il consigliere delegato Alberto Garbuglia in una dichiarazione congiunta hanno dato il benvenuto a Zampagna augurando che “le sue diversificate esperienze professionali sapranno contribuire efficacemente alla crescita del progetto Origine Group sul mercato europeo e sui mercati emergenti”. Nella foto da sinistra: Alessandro Zampagna, Reen Nordin (responsabile commerciale) e Alberto Garbuglia (consigliere delegato Origine Group).

Asparagi: Italia competitiva, Spagna in difficoltà E’ cominciata con un calo produttivo spagnolo superiore al 40%, la stagione europea degli asparagi. La mancanza di prodotto ispanico si colloca in una finestra temporale strategica e molto remunerativa perché anticipa l’inizio della campagna dei grandi produtto-

www.corriereortofrutticolo.it

9


NOTIZIARIO

ri d’Oltreoceano (come Perù e Messico, che dominano il mercato globale con volumi inimmaginabili rispetto al potenziale europeo) e per quanto riguarda il mercato comunitario, gioca di anticipo sulla produzione tedesca che ormai immette sul mercato il maggior numero di volumi del Vecchio Continente. Il calo di volumi spagnoli ha rappresentato un’ottima opportunità per le varietà italiane precoci, come quelle coltivate nel Sud, che si sono affacciate sul mercato europeo tra fine marzo e inizio aprile in presenza di una domanda forte. La Spagna comunque vuole crescere negli asparagi. “Stiamo lavorando - ha dichiarato alla rivista spagnola Valencia Fruits, Sjaak Berden, specialista di prodotto per Limgroup B.V. - a nuove varietà resistenti sia agli attacchi parassitari che alla siccità. Al momento quella che garantisce le performance migliori rispetto a questo tipo di stress è Starlim, una varietà verde che, fino ad ora, è stata destinata solo al mercato spagnolo”. E stanno investendo su nuove varietà anche le grandi case sementiere spagnole come Planasa, che nel 2016 ha lanciato Darvador, che riesce ad anticipare il raccolto di una settimana rispetto alle varietà Placosep e Darzilla, garantendo una produzione molto omogenea ed un’importante percentuale di asparagi di calibro superiore. (m.l.)

Cibus cresce: a Parma saranno 3.100 gli espositori Dal 7 al 10 maggio Parma sarà ancora una volta la capitale internazionale del cibo. All’hotel Shera-

10

www.corriereortofrutticolo.it

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

ton di Milano si è svolta la presentazione ufficiale di Cibus 2018. Un’edizione record con 3.100 espositori, 135 mila mq di spazi espositivi e 80 mila visitatori professionali previsti di cui il 20% dall’estero. Alla conferenze stampa hanno partecipato Gian Domenico Auricchio presidente Fiere di Parma, Antonio Ferraioli vice presidente di Federalimentare, il vice ministro Andrea Olivero, Ines Aronadio dirigente Italian Trade Agency e Antonio Cellie ceo Fiere di Parma. Nella kermesse saranno lanciati oltre 1.200 prodotti nuovi. Una selezione dei 100 prodotti più innovativi sarà esposta nel Cibus Innovation Corner, una nuova area di esposizione e incontri. Non mancherà l’ortofrutta con decine di aziende, in particolare della IV gamma, che esporranno i loro prodotti. Il giro d’affari dell’industria alimentare continua a progredire: nel 2017 ha raggiunto i 137 miliardi di euro, crescendo del 3,8%. Anche le esportazioni continuano a marciare spedite, segnando un +6% che a valore equivalgono a più di 41 miliardi.

nale e salutistico. In Italia si raccolgono circa 300 mila tonnellate di frutta in guscio all’anno. Noci e nocciole sono presenti lungo tutta la Penisola, anche se la produzione è concentrata fra Piemonte, Campania, Lazio, Sicilia, Emilia Romagna e Veneto. I noccioleti sono cresciuti del 6,5% nell’ultimo anno con quasi 80mila ettari a livello nazionale. Mandorle e pistacchi sono invece tipici del Sud con Puglia, Calabria e Sicilia in testa. I pinoli sono raccolti principalmente lungo le coste ed in montagna. La crescita dei consumi sta portando anche a un aumento dei terreni dedicati a queste coltivazioni con un +30% di noccioleti e mandorleti previsto nei prossimi 10 anni anche se rimane forte il flusso delle importazioni. Gli arrivi di frutta in guscio dall’estero hanno superato nel 2017 i 900 milioni di euro, in particolare da Stati Uniti (soprattutto noci e mandorle della California), Iran (pistacchi), Turchia (noci e nocciole) e Cina (pinoli) ma non mancano anche prodotti dal Cile, dall’Argentina (noci), e dall’Australia.

Ritorno alla frutta in guscio grazie ai consumi in crescita

Dieci anni di sviluppo per Apofruit in Sicilia

Sulle tavole degli italiani volano i consumi di frutta in guscio, dalle noci alle mandorle fino al nocciole, con un aumento del 10% degli acquisti nell’ultimo anno per un mercato che ha superato la storica soglia del miliardo di euro nel 2017. È quanto emerge dai dati diffusi dall’Ismea che evidenziano la svolta nel carrello per questi prodotti dall’alto valore nutrizio-

Un periodo di crescita che ha trainato lo sviluppo di un territorio dalla forte vocazione ortofrutticola e ha gettato le basi della coltivazione biologica nell’area di riferimento. È questa la sintesi dell’operato di Apofruit in Sicilia al compimento dei dieci anni di presenza a Donnalucata, in provincia di Ragusa. Dieci anni di numeri costantemente in salita che sono Aprile 2018


stati evidenziati in un evento che si è svolto il 10 aprile negli spazi dello stabilimento ubicato sulla Provinciale tra Donnalucata e Scicli, inaugurato il 1° gennaio 2008. Qui, alla presenza dei soci che coltivano ortaggi in serra (che attualmente sono una trentina con circa 50 ettari) e dei soci produttori di patate del Siracusano, Mirco Zanotti, presidente di Apofruit Italia (4.200 soci, sede centrale a Cesena, strutture e produttori associati che operano in quasi tutte le regioni d’Italia, 12 stabilimenti di lavorazione e 15 centri di ritiro e stoccaggio), ha salutato soci, produttori e dipendenti e si è detto molto soddisfatto dei risultati raggiunti. “In questi dieci anni molte cose sono cambiate - ha evidenziato Zanotti -. I soci produttori hanno registrato numeri in crescita anche grazie alle diverse opportunità, come l’accesso all’innovazione varietale, che Apofruit mette a disposizione dei propri soci, e allo sviluppo di alcune produzioni per le quali la Sicilia è particolarmente vocata. Tra queste la patata Selenella che, oggi, in provincia di Siracusa si estende su oltre 60 ettari, le produzioni di agrumi a Catania, le pesche, le nettarine e l’uva senza semi di Caltanissetta, le melagrane del Palermitano”. Il direttore generale del Gruppo, Ilenio Bastoni, ha evidenziato i numeri dello sviluppo: “In dieci anni sono raddoppiati sia i dipendenti fissi che gli stagionali, effetto virtuoso dell’aumento del conferimento dei prodotti. Il volume iniziale del prodotto conferito si aggirava sui 13 mila/14 mila Aprile 2018

quintali, mentre oggi, dieci anni dopo, a Donnalucata si conferiscono circa 60 mila quintali di prodotto. Oltre al conferimento di pomodoro, che resta la produzione predominante, oggi si producono anche melanzane, zucchine, cetrioli e, tra i prodotti recenti, l’ottimo peperone Sweet Palermo®. Valide alternative per integrare il reddito, verificate tramite test sperimentali, sembrano mostrare i piccoli frutti e le fragole. Ma anche i frutti tropicali come l’avocado e la frutta secca. La Sicilia resta un territorio centrale nelle nostre strategie di sviluppo”. Bastoni ha illustrato alcuni progetti finalizzati ad accrescere sia le superfici che il numero dei soci interessati alla conversione della produzione da tradizionale a biologica. Da parte sua Ernesto Fornari, direttore di Canova Srl, ha evidenziato come attualmente il prodotto biologico rappresenti già la metà del volume conferito allo stabilimento di Donnalucata.

Un buon 2017 per il CAR. Pallottini: Il 2018 sarà anche migliore Ancora una volta numeri positivi per il CAR, Centro Agroalimentare Roma. Con un fatturato di 17 milioni di euro ed un tasso di occupazione degli spazi disponibili vicino al 100% il CAR si conferma ai vertici tra i Centri agroalimentari in Italia e in Europa. Continua la crescita dei principali indicatori, primo fra tutti l’Ebitda che ha raggiunto il 22% in rap-

porto al fatturato e superato i 3,5 milioni in valore assoluto. Il risultato ante imposte è superiore al milione di euro ed ancora superiore a 500 mila euro dopo le imposte. “Il 2017 è stato un anno positivo dichiara il direttore generale Fabio Massimo Pallottini, subito dopo l’approvazione del bilancio ma il 2018 lo sarà ancora di più. Abbiamo segnali di una crescente attenzione dei migliori operatori italiani nei confronti del nostro comparto ortofrutta e non solo. Dobbiamo al contempo favorire i processi di crescita delle nostre aziende migliori”. Nel 2017 il CAR ha mantenuto stabili le tariffe, malgrado una impennata dei costi per le pulizie ed i rifiuti, riuscendo a garantire la copertura di questi importanti extra costi con risorse esterne Sono in corso di realizzazione quasi 10 mila metri quadrati di piattaforme refrigerate sia da parte di CAR ScpA che di operatori privati, per oltre 12 milioni di investimenti.

N NOTIZIARIO

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

Grape&Grape lancia l’allarme: il Sud deficitario in Ricerca e Sviluppo “Il gap sull’innovazione che registrano le regioni ortofrutticole del Sud Italia, sta conducendo a significative distorsioni di mercato ed è in gran parte causato dalla mancanza di aggregazione“. È la denuncia lanciata da Massimiliano Del Core (nella foto), presidente di Grape&Grape Group, la società di ricerca sull’uva da tavola che raccoglie non poche delle più significative aziende pugliese del comparto. “Le nuove tendenze di consumo continua Del Core - spingono sempre più verso il ready to eat. Questo significa, in poche parole, innovazione. La logica ‘dal campo al consumatore’ subirà degli assestamenti anche in virtù del fatto www.corriereortofrutticolo.it

11



Attacco al settore in Basilicata Due incendi dolosi in 7 giorni

che ci sarà bisogno di stabilimenti di trasformazione. Si tratta di un orizzonte inevitabile a cui il Sud non si sta preparando in maniera adeguata dal momento che per questo tipo di investimenti occorre passare necessariamente all’aggregazione, che qui manca, più che altro per una questione di approccio culturale”. Nonostante le regioni del Sud siano quelle maggiormente vocate alle colture ortofrutticole, se spostiamo l’analisi in termini di massa critica organizzata, la produzione delle OP per regione rappresenta appena l’8% del totale nazionale in Campania come pure in Sicilia e, addirittura, solo il 5% in Puglia. Questo gap si ripercuote e, anzi, si amplifica, sul piano degli investimenti in ricerca e sviluppo. Secondo i dati di Ismea, se la spesa nazionale dei programmi operativi 2012, destinata all’innovazione è stata di 1,1 milioni di euro (neanche lo 0,7% del totale dei finanziamenti), il Mezzogiorno non è arrivato a spendere 30 mila euro. “In un comparto produttivo così frastagliato - segnala Del Core - è difficile che il singolo agricoltore discosti le proprie scelte decisionali da un quadro meramente legato alle varietà da piantare o alle tecniche colturali da usare. In questo senso, se da un lato si registra che l’utilizzo dei programmi operativi per ricerca e sviluppo è praticamente inesistente nel Meridione, d’altro canto è anche vero che, queste dinamiche, rischiano di fare disperdere i risultati di quel poco di attività di ricerca che le singole realtà attive sul territorio, come la nostra, riescono a produrre”. (m.l.) Aprile 2018

Due incendi dolosi hanno colpito nel Metaponto, nella settimana tra il 9 e il 15 aprile, due aziende di primo piano del settore ortofrutticolo nazionale. A Scanzano Jonico, in provincia di Matera un primo rogo, lunedì 9 aprile, si è sviluppato nel magazzino di Apofruit (nella foto), una delle principali realtà ortofrutticole italiane con quartier generale a Cesena e con una consolidata presenza nel Sud, che comprende lo stabilimento lucano danneggiato dall’incendio doloso. Legacoop Romagna, attraverso una nota, ha spiegato subito la realtà dei fatti: “Un’esplosione di natura dolosa ha incendiato i cassoni di plastica per il trasporto e la raccolta della frutta. Se le indagini confermeranno il quadro che è emerso dai primi rilievi, si tratta di un attacco violento al ruolo che la cooperazione svolge in un territorio estremamente difficile. Apofruit, pur mantenendo salde le proprie radici in Romagna, rappresenta ormai un presidio importante a livello nazionale in termini di rispetto della legalità, tutela dei lavoratori e responsabilità nei confronti della società civile. Ci uniamo all’appello nei confronti

N NOTIZIARIO

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

delle istituzioni e delle forze dell’ordine affinché i responsabili vengano individuati e fermati nel tempo più breve possibile”. A pochi giorni di distanza, nella notte tra sabato 14 e domenica 15 aprile, le fiamme sono state appiccate anche allo stabilimento di Assofruit, OP ortofrutticola di primissimo piano in Basilicata, con sede in località Parisi sempre a Scanzano. Molto probabile, anche in questo caso, che si tratti di un atto intimidatorio. Sul posto di questo secondo incendio sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri di Policoro. Le fiamme, che hanno interessato una porta di carico del magazzino, sono state spente tempestivamente. Si è così evitato che si propagassero all’interno del magazzino e ai vicini uffici amministrativi. Sono stati raccolti reperti e materiale utile passato al vaglio degli inquirenti. Cosa sta succedendo in Basilicata? Colpire il settore ortofrutticolo è un danno gravissimo per un’economia rispettosa del territorio e importante per lo sviluppo e l’impiego legale di manodopera, caratteristiche molto bene rappresentate dalle due aziende colpite.

www.corriereortofrutticolo.it

13


II Edizione 6-7 NOVEMBRE 2018 ROMA, Parco dei Principi


Esperimenti sulle verdure adatte alle missioni spaziali Quattro verdure - cavolo cappuccio, amaranto, senape e ravanello - sono state piantate da un team di tre scienziati italiani in una serra iper-tecnologica nel deserto dell’Oman, dove sono state riprodotte le condizioni ambientali di Marte. Sara Piccirillo dell’Agenzia spaziale italiana, Luca Nardi dell’Enea e Francesco Cavalieri dell’Università di Milano hanno scelto queste piante per la loro capacità di adattarsi in un ambiente estremo e di crescere in fretta. Le hanno raccolte e mangiate. Il ciclo vegetativo è durato in tutto 15 giorni, il periodo minimo necessario alla crescita di queste varietà. Il progetto, chiamato

Aprile 2018

HortExtreme è stato allestito nell'ambito della missione Amadee18 coordinata dall'Austrian Space Forum. “Gli astronauti impegnati nella missione in Oman ci hanno riferito che le verdure sono buone, le hanno condite con olio e sale. Presto un prototipo di queste coltivazioni sarà sperimentato anche in alta quota - ha spiegato Sara Piccirillo - e successivamente in Antartide, per cercare condizioni ambientali e soprattutto di temperatura ancora più vicine a quelle di Marte”. Le colture sono state appositamente selezionate perché garantiscono un corretto apporto nutrizionale ai membri dell’equipaggio ‘marziano', con un sistema di coltivazione fuori suolo con riciclo dell'acqua (sistema idroponico) e senza uso di pesticidi e agro-farmaci. Il progetto tutto italiano HortExtreme è stato selezionato per la missione Amadee-18 in

quanto in grado di sviluppare ecosistemi chiusi per la produzione in loco delle risorse necessarie alle missioni umane di esplorazione del sistema solare. Si tratta di un sistema che ottimizza l’uso delle risorse con minor impiego di acqua, energia e fertilizzanti con implicazioni positive, in prospettiva, anche per le colture tradizionali. "Un altro aspetto importante da considerare di questo progetto e rimasto finora in secondo piano spiega ancora Piccirillo - è quello psicologico perché, oltre a un valido equipaggiamento, le missioni umane nello spazio avranno bisogno di contatti con la vita e attività rilassanti come può offrire la cura di una pianta. Tra gli obiettivi futuri del progetto c’è la produzione di ortaggi come il pomodoro, che non è stato finora possibile produrre in condizioni ‘marziane’ per il ciclo vegetativo lungo”.

www.corriereortofrutticolo.it

N NOTIZIARIO

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

15



FOCUS F

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

PICCOLI FRUTTI

Piccoli? Mostrano ritmi di crescita impressionanti Emanuele Zanini Il futuro è in mano ai piccoli frutti. A testimoniarlo sono i numeri che sta sviluppando il comparto per un mercato in crescita nelle aree chiave del mondo: dagli Stati Uniti, dove i consumi sono comunque già alti, all’Europa, dove la situazione è più diversificata con Paesi al top nelle vendite, come il Regno Unito, ed altri dove il settore sta crescendo con costanza ma più gradualmente, fino all’Asia che sta conoscendo un boom di richieste. I dati parlano chiaro: secondo uno studio presentato nel marzo scorso al Global Berry Congress di Rotterdam, dal 2000 ad oggi la produzione di piccoli frutti è raddoppiata, arrivando a 13,4 milioni di tonnellate lo scorso anno. Secondo alcune stime illustrate da Mihai Ciobanu, ceo di Fresh4cast, entro il 2020 i volumi dovrebbero toccare i 15,4 milioni di tonnellate: ovvero una crescita 2 milioni di tonnellate in soli tre anni. Oltre alle fragole - che all'estero sono considerate all'interno del comparto berries e che nel 2017 hanno raggiunto i 9,7 milioni di Aprile 2018

A livello mondiale la produzione dei berries è raddoppiata negli ultimi 15 anni e continua a crescere a un ritmo di 2 milioni di tonnellate ogni tre anni. L’Italia c’è ma è una Cenerentola tons (+100% sul 2000) con una prospettiva di salire a 11,3 milioni di tonnellate in tre anni - l'impennata riguarda i lamponi e le more, arrivati a 1,3 milioni di tons lo scorso anno (previsti 1,4 milioni di tons nel 2020), il 100% in più rispetto a 18 anni fa. L’exploit riguarda anche i mirtilli, che fra due anni dovrebbero raggiungere i due milioni di tonnellate, 300 mila tons in più rispetto ad oggi. Proprio i mirtilli stanno sviluppando numeri impressionanti: in tre anni, dal 2010 al 2012 la produzione è aumentata di 124 mila tonnellate, con un trend di crescita medio di 100 mila tons ogni biennio. Stati Uniti a parte, dove il consumo di questi frutti è ormai solido ma ancora con margini di crescita, anche in Europa i berries continuano nella loro marcia inarrestabile. I consumi di mirtilli crescono dell’8%, quelli dei lamponi addirittura del 20%. Nel Regno Unito nel 2017 le vendite di pic-

coli frutti (fragole comprese) hanno sviluppato volumi per 1,2 miliardi di sterline a valore. Come ha osservato Thomas Drahorad, presidente di Ncx Drahorad in un’intervista a My Fruit, “in Inghilterra si fattura di più per i lamponi che non per le arance, dati che a noi italiani sembrano incredibili”. In termini di consumi crescono anche Spagna e Polonia. In crescita pure la Cina che sta aumentando i consumi acquistando in particolar modo mirtilli dal Cile, leader mondiale per produzione ed esportazione di questo frutto. Il ruolo dell’Italia nel mercato globale al momento è ancora piuttosto marginale. I consumi sono limitati anche a causa della scarsa attenzione riservata a questa categoria dalla grande distribuzione organizzata. “Sarebbe sufficiente che la GDO si rendesse conto che da questa categoria un supermercato come Conad o Coop potrebbe marginare circa www.corriereortofrutticolo.it

17


PICCOLI FRUTTI

F FOCUS

18

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

Obiettivo mille tonnellate per il Nergi in Piemonte Il 2017 di Nergi, il mini-kiwi, è giudicato positivamente dalla piemontese Ortofruit Italia che ne ha avviato la produzione con convinzione. I risultati commerciali l’anno scorso ci sono stati nonostante una campagna produttiva complicata. “Ha fatto caldo quando non doveva, abbiamo avuto il freddo ad inizio stagione, con le piante che ne hanno risentito”, spiega il direttore del Gruppo cuneese, Carlo Manzo. “A valore il prodotto ne ha risentito. Abbiamo avuto problemi di qualità nella lavorazione. Le vendite ci sono state comunque, garantendo un prodotto di alto livello qualitativo. Solo che abbiamo avuto più scarto del previsto. Rimaniamo comunque ottimisti per il 2018”. Nel 2017 la raccolta di Nergi in Piemonte è iniziata il 20 agosto e si è protratta fino a 15 settembre. Dopo un periodo di affinamento di due settimane in magazzino, per consentire la maturazione e l’aumento del grado zuccherino, è iniziata la campagna commer-

ciale, che si è concentrata tra metà settembre e metà novembre. I volumi sono stati in leggera crescita passando dai 1.400 quintali del 2016 a 1.500 quintali. Per il 2018 le previsioni sono di toccare i 2.000-2.500 quintali di Nergi, grazie all'aumento di aree dedicate e l'ingresso di nuovi impianti di produzione. “Abbiamo rallentato la messa a dimora di altri impianti per avere la garanzia di collocare tutto il prodotto. Ad ogni modo - annuncia Manzo - prevediamo di arrivare a 10 mila quintali nel giro di tre-quattro anni. Stiamo inoltre effettuando delle prove di conservazione con l’Università di Torino per allungare la shelf life del frutto”.

10-20 milioni di euro all’anno”, afferma Thomas Drahoard nell’intervista. “Le catene non si rendono conto che questa categoria non è sfruttata, dovrebbero fare azioni di marketing, appoggiarsi ai fornitori per promuovere il prodotto e farlo conoscere alla clientela”. A complicare le cose per la produzione del Belpaese, è la concorrenza di altri Paesi emergenti come la Spagna che sta allungando la stagione con varietà tardive, e alcuni Paesi dell’Est Europa, che potrebbero dare fastidio. In questo scenario complesso si inseriscono tuttavia diverse realtà italiane in grado comunque di dire la loro sia nel panorama nazionale che, almeno in parte, estero.

Matteo Bortolini, direttore di Sant’Orsola conferma le indicazioni generali del comparto a livello nazionale, che parlano di un ritardo di avvio della produzione a causa del clima. Un fenomeno che ha riguardato anche le produzioni siciliane e calabresi. “A metà aprile la situazione è migliorata con ritmi tornati nella norma. A marzo ci sono stati problemi di reperibilità di prodotto, mentre ora (metà aprile, ndr) si è tornati a regime, sia per il lampone che per la mora e per il mirtillo. Dal 10 aprile con il ritorno del caldo le produzioni sono tornare a raddoppiare, con un rapido recupero su quanto si era perso nelle settimane precedenti”. "I prezzi - osserva Bortolini - inevitabilmente

www.corriereortofrutticolo.it

sono superiori allo scorso anno, ma ora ci aspettiamo una stabilizzazione delle quotazioni. La qualità è eccellente e c'è entusiasmo sul prosieguo della stagione”. Sant'Orsola stima di raggiungere i tremila quintali di lampone negli areali siciliani e duemila per le more. Ancora presto per fare stime sui mirtilli. Per il 2018, in generale, le aspettative parlano di seimila tonnellate di frutta, comprese ciliegie e fragole, oltre ai piccoli frutti, cioè il 20% in più rispetto al 2016 (nel 2017 si era registrato il 3% in meno dell'anno prima). In Trentino il culmine produttivo si avrà tra maggio e metà giugno, mentre nel Veronese ci si concentrerà tra metà aprile e fine maggio. In Sicilia e Calabria le produzioni sono partite, segnando un aumento in aprile. “Il mercato dei berries è sempre più dinamico - sottolinea lo stesso direttore di Sant’Orsola - e troviamo un ulteriore consolidamento delle nostre proposte di prodotto, che puntano anche sulla differenziazione della grammatura. Il grande cambiamento si avrà con il 2019, quando potremo contare sul nuovo stabilimento, che consentirà di ottenere ancora più margini. I lavori dello stabilimento, cominciati nel luglio 2017, sono in linea con il cronoprogramma, che prevede la loro chiusura entro la fine di quest’anno, quando effettueremo il trasloco nella nuova sede di Pergine Valsugana”. Rimanendo al Nord ma spostandoci in Emilia Romagna, sta avendo riscontri più che positivi il nuovo progetto di Apofruit dedicato ai berries attraverso la linea “Chicche di Natura” a marchio Solarelli, che coinvolge anche Coop Sole e Ortofruit. Dopo i test in alcune catene distributive lo scorso anno, tra giugno ed agosto, e la partenza a settembre, nel 2018 il progetto è ripartito in maniera ancora più decisa proponendo varietà di berries e altra frutta (mirtilli, fragole, lamponi, ribes, more, uva bianca, rossa e Aprile 2018


FOCUS F

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

Lamponi

Nei prossimi due anni la produzione mondiale dovrebbe raggiungere i due milioni di tonnellate

More

Aprile 2018

La loro produzione vede una vera e propria impennata che coinvolge anche l’Italia

Ribes

Una sempre maggiore specializzazione produttiva garantisce un’ottima qualità del prodotto nera sempre senza semi) in vari formati e grammature, sia in piccoli bicchieri che in cestini. “Il test - spiega Gianluca Casadio, responsabile marketing di Apofruit - è stato molto utile per definire le nuove linee guida su display, assortimento e packaging. Su quest’ultimo aspetto le iniziali confezioni proposte, cioè il bicchierino da 80 grammi per un consumo ‘on the go’ e il cestino da 125 grammi per un consumo a casa, sono state affiancate dalle nuove proposte, sempre a marchio ‘Chicche di Natura’, con bicchiere da 200 e 250 grammi oltre al cestino da 250 grammi mono-referenza, 200 grammi con due prodotti, 300 grammi con tre tipologie di frutti, 375 grammi con tre

PICCOLI FRUTTI

Mirtilli

Una nicchia nella nicchia con un importante utilizzo nella pasticceria

referenze e infine quello maxi da 400 grammi”. “La scelta di investire in questa categoria di prodotti - sottolinea Casadio - è stata dettata principalmente da due elementi. Il primo è che dalle ultime indagini sui consumi domestici si evince che il consumo dei frutti di bosco è aumentato negli ultimi 5 anni del 55%. Il secondo elemento è che abbiamo voluto offrire ai nostri soci produttori un’alternativa che fosse remunerativa”. Circa i dati di volume e fatturato dei primi tre mesi del 2018, dove il prodotto principale sono stati i lamponi coltivati in Italia, Apofruit ha già raggiunto il 35% di tutto il fatturato sviluppato nel 2017 da questa categoria. “Numeri che ci

stanno dando ragione della scelta fatta e la strada intrapresa”, conclude soddisfatto Casadio. Analizza la stagione in corso Carlo Manzo, direttore della piemontese Ortofruit Italia: “Abbiamo riscontrato un ritardo produttivo di venti giorni a causa del clima rigido dell’ultima parte dell’inverno. Il freddo per fortuna non ha causato danni ma solo rallentato la maturazione, garantendo comunque una produzione piena”. Per quanto riguarda il calendario Manzo anticipa che “a maggio inizieremo con le fragole e a seguire, da giugno, con il mirtillo, quindi con il lampone e le more. Con il mirtillo andremo avanti fino a settembre-ottobre, mentre con il lampone nelle settimane www.corriereortofrutticolo.it

19


PICCOLI FRUTTI

F FOCUS

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

Da sinistra, Matteo Bortolini di Sant’Orsola, Pietro Paolo Ciardiello di Coop Sole e Mediterraneo Group, Carlo Manzo di Ortofruit Italia e Thomas Drahorad dell’agenzia NCX

più calde durante l'estate ci fermeremo aspettando la nuova produzione sul rifiorente”. Per il lampone la prima raccolta avviene tra maggio e giugno e la seconda nella seconda parte dell’estate per proseguire poi fino a ottobrenovembre. Ortofruit, grazie ai buoni risultati ottenuti, è decisa a continuare i piani di investimento sui berries, possibili per la decisa riconversione di molte aziende socie, che hanno deciso di abbandonare produzioni ormai poco remunerative come le pesche, e in parte anche i kiwi, questi ultimi a causa di malattie come la batteriosi. C'è chi è partito anche da zero scommettendo da subito sulle bacche. Così, con i piccoli frutti, l’azienda di Saluzzo raggiunge i 10-12 mila quintali, di cui il 15% rappresentati da fragole, il 60% da mirtilli e lamponi e il restante 25% dal ‘minikiwi’ Nergi. Il percorso di crescita dovrebbe portare la produzione verso i 20-25 mila quintali nei prossimi 3-4 anni. Ad oggi sono una quarantina le aziende socie di Ortofruit che hanno investito in piccoli frutti, cinquanta se si considera anche Nergi. “La propensione verso questi prodotti è in deciso aumento. I

nostri soci si rendono conto che la produzione può essere remunerativa, a fronte comunque di investimenti iniziali importanti”, spiega Manzo. “Pur essendo distanti anni luce dai consumi sviluppati in Nord Europa e in Inghilterra, l’interesse anche in Italia c’è ed è crescente. Il consumatore italiano sembra disposto a spendere qualcosa in più per un prodotto ad alto valore nutrizionale”. Dal Piemonte al Sud. Il lampone è un prodotto-target per Mediterraneo Group, che fa sempre parte del gruppo Apofruit. Pietro Paolo Ciardiello, direttore di Coop Sole di Parete e partner di Mediterraneo Group, spiega: "ll lavoro si concentra sulla varietà Adelita. Abbiamo iniziato tre anni fa. La scorsa stagione abbiamo sviluppato oltre mille quintali. I lamponi rimangono il nostro cavallo di battaglia, ma ora vogliamo svilupparci anche sui mirtilli. Abbiamo una quindicina di ettari coltivati a berries, l’obiettivo è raggiungere i 20-30 ettari di piccoli frutti nel giro di 3-4 anni. Quest’anno, a causa del freddo, abbiamo avuto un inizio ritardato, ma le prospettive sono comunque

Quando vince l’innovazione: hanno successo le Chicche di Natura di Solarelli

20

www.corriereortofrutticolo.it

buone”. Anche Luciano Mattivi del Consorzio Piccoli Frutti di Verona, che commercializza i propri prodotti con il marchio Aurora Fruit, conferma il ritardo di inizio stagione, “anche se il caldo dalla seconda metà di aprile ha consentito di recuperare il terreno perduto. Se il tempo si manterrà buono le prospettive sono positive, con volumi in linea con le prospettive che parlano di 10 mila quintali di piccoli frutti. Con il lampone si partirà verso il 15 maggio e con il mirtillo da fine maggio”. Mattivi riflette sulla presenza dei piccoli frutti nella GDO nazionale, che è in aumento ma non abbastanza: “In Inghilterra, volumi a parte, c’è proprio - spiega - un approccio diverso con questa categoria. Le famiglie inglesi consumano berries quotidianamente, come ingrediente base delle colazioni per esempio. Sono molto diffusi. E sugli scaffali si trova non la data di confezionamento ma quella di scadenza, come per il latte. I piccoli frutti nel Regno Unito a livello di ricavi hanno superato la frutta con nocciolo e le banane”. L’export rimane fondamentale per Aurora Fruit, rappresentando almeno il 40%: “Finché non crescerà il peso delle vendite in Italia, le esportazioni rimarranno imprescindibili”. Insomma, c’è impegno nella produzione e nell’innovazione, ma sui berries il margine di crescita in Italia è ancora grande. C’è spazio per chi ci voglia investire perché il nostro Paese ha le caratteristiche per diventare protagonista in queste produzioni. Aprile 2018


FOCUS F

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

PICCOLI FRUTTI

Un mercato non facile che promuove chi esporta Emanuele Zanini Partenza al rallentatore per la stagione delle fragole, che hanno dovuto scontare un inizio di campagna caratterizzato dal maltempo che ha condizionato l’avvio della raccolta e di conseguenza delle quotazioni, che si sono impennate, in particolar modo sotto il periodo pasquale, con valori record. A metà aprile la situazione è andata migliorando con l'innalzamento delle temperature che ha fatto tornare un moderato ottimismo al comparto. Alcuni dei principali operatori del comparto descrivono la situazione più nel dettaglio. Per Apofruit, uno dei colossi ortofrutticoli italiani che ha tra i prodotti di punta proprio le fragole, l'avvio della campagna è stato regolare nei tempi se paragonato allo scorso anno, in cui il clima aveva precluso le produzioni di gennaio. “Successivamente però confessa Mirco Zanelli, direttore commerciale del gruppo romagnolo con sede a Cesena e diversi stabilimenti dislocati nelle principali aree produttive lungo lo Stivale - i volumi espressi sono stati inferiori alle aspettative condizioAprile 2018

La stagione è partita in ritardo a causa del freddo primaverile con danni notevoli per i produttori soprattutto del Sud e del Centro. La campagna si è ripresa dalla metà di aprile

Mirco Zanelli di Apofruit e Marco Eleuteri di OP Armonia

nati sempre da un andamento climatico negativo, caratterizzato da settimane di freddo e temperature basse e poca luce. Questa situazione ha di fatto limitato molto il raccolto. A tal punto che gli impianti non hanno potuto esprimere i volumi necessari per garantire la copertura delle richieste del periodo e dare una produzione media per pianta idonea a soddisfare le aspettative dei produttori”. La mancanza di prodotto è coincisa con il periodo pasquale, ac-

centuando le difficoltà. “La Pasqua quest'anno caduta così in anticipo, in concomitanza di tale situazione di mercato a cui si è unita l'insufficienza produttiva pure della Spagna, ha determinato una settimana di speculazioni sui mercati che non si evidenziava da diverso tempo in questi termini”, afferma il manager di Apofruit. Analizzando la situazione dei vari areali italiani, Zanelli annuncia che a Scanzano Jonico, in Basilicata, le condizioni sono stabili. I www.corriereortofrutticolo.it

21


F FOCUS PICCOLI FRUTTI

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

La freschezza non va mai per le lunghe Ecco perché noi di APO SCALIGERA siamo ogni giorno - m r-vvo 7- |;ķ r;u ]-u-mঞuঞ ruo7oম v;lru; =u;v1_bķ |u-11b-ঞ ; 1om|uoѴѴ-ঞĺ -Ѵb|࢘ķ ou]-mb - bom;ķ m v;u b bo u-rb7o ; r m| -Ѵ; =-mmo 7;Ѵ mov|uo l-u1_bo ( ѴĽou]o]Ѵbo 7;Ѵ | o u;r-u|o ou|o=u -ĺ

-ম 1_b-ubķ -lb1b b- Ѵ m]-ĺ è un marchio

www.diva.aposcaligera.it

22

www.corriereortofrutticolo.it

circa 95 ettari programmati, quasi tutti di varietà Sabrosa (nota con il marchio commerciale Candonga, ndr), almeno fino a metà aprile, ha determinato una resa produttiva inferiore del 25% a parità di periodo. Per quanto riguarda le quantità di prodotto disponibili Zanelli ammette che “con queste premesse sarà difficile poter raggiungere le previsioni produttive sperate. Quindi ci si aspetta di poter toccare almeno i 35 mila quintali in Basilicata, dove la varietà di riferimento rimane appunto Sabrosa, nonostante stiano proseguendo continui test su altre cultivar per continuare a sondare eventuali miglioramenti produttivi e qualitativi del prodotto. Sulla Campania puntiamo ad almeno 65 mila quintali. Qui la varietà di riferimento rimane Sabrina, a cui sono stati affiancati diversi ettari della varietà Fortuna”. Per quanto riguarda gli areali al Nord, prosegue Zanelli, “come avvio di campagna siamo sicuramente in ritardo rispetto ad un'annata normale di almeno 1015 giorni. Quindi si dovrebbero concentrare la produzione attorno alla metà di maggio. Anche qui gli ettari programmati sono stabili con una previsione di produzione di circa 8 mila quintali, in particolare con le varietà Brilla, Sibilla, Asia e Clery”. Sulle riposte del mercato dalla seconda metà di aprile in poi, “stiamo assistendo ad ulteriori assestamenti legati all’aumento delle disponibilità ed al persistere della presenza del prodotto spagnolo sul mercato nazionale. Le prospettive sono comunque positive in quanto all’aumentare dei volumi dovrebbe seguire anche un incremento dei consumi determinato da attività promozionali impostate e dalla diminuzione della presenza spagnola sul mercato nazionale. Inoltre le vendite dovrebbero risentire dei canali dell’export in maniera più incisiva, sia in Germania, in Svizzera e Austria, che rimangono i nostri principali mercati di riferimento in Aprile 2018


FOCUS F

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

tolinea il direttore Ciardiello, che comunque rimane ottimista. “Siamo fiduciosi per il prosieguo della stagione. La qualità del prodotto ha tenuto e andrà in miglioramento”. Per molti è stata una Pasqua da dimenticare per le fragole. Marco Eleuteri, direttore commerciale di OP Armonia, tracciando il quadro della situazione del comparto, è chiaro: “A livello produttivo abbiamo pagato la doppia ondata di freddo di Burian che ha causato un drastico calo nei volumi,

Fino a metà aprile produzione dimezzata per Coop Sole di Parete e in calo del 30% per OP Armonia. I vuoti sono stati colmati solo in parte dagli spagnoli pure alle prese con problemi climatici

quasi una battuta d’arresto”. La situazione ha creato non pochi disagi sul mercato. “Non sono state soddisfatte le richieste della grande distribuzione che si aspettava quantitativi importanti in una delle settimane cruciali della prima parte della primavera”. Quindi quel poco prodotto arrivato sugli scaffali della GDO è stato venduto a prezzo d'oro. Eleuteri parla di quotazioni ai massimi livelli, che hanno raggiunto il giovedì e venerdì prima di Pasqua anche gli 8 euro al chilo, con variazioni a seconda delle varietà: da Sabrina, a Melissa fino ai valori più alti con Sabrosa a marchio commerciale Candonga. “Noi come gruppo abbiamo cercato di evitare speculazioni. Ci abbiamo pure rimesso qualcosa come struttura ma abbiamo agito in maniera corretta e trasparente. C'è chi invece ha forzato sul prezzo proponendo il poco prodotto disponibile a

PICCOLI FRUTTI

esportazione. A questo si uniscono previsioni climatiche in Europa complessivamente buone che faranno sicuramente aumentare la richiesta”. Spostando lo sguardo al Mezzogiorno, per la Coop Sole di Parete (Caserta), la prima parte della stagione delle fragole ha segnato il passo con volumi dimezzati rispetto al 2017. Una situazione determinata dalle gelate e nevicate della parte finale dell’inverno che hanno inciso in particolare sul prodotto di marzo e inizio aprile. Nel 2016 al 31 marzo la cooperativa campana realizzò 18 mila quintali di fragole, e nello stesso periodo lo scorso anno i quintali furono 12 mila, quest’anno solo 8 mila. “E pensare che a febbraio avevamo il 50% in più di prodotto, che poi è stato tutto perso in marzo. Ora la stagione si è spostata tutta in avanti, mentre la Spagna rimane aggressiva”, sot-

Apo Scaligera rinnova la propria immagine con il restyling del marchio storico Diva Per la nuova azione di advertising, Apo Scaligera ha puntato sui valori fondanti della propria attività e in particolare sullo stretto rapporto che mette in contatto la parte produttiva con la grande distribuzione italiana ed estera. Il messaggio che si è voluto veicolare è racchiuso nello slogan “La freschezza non va mai per le lunghe”. La frase intende sottolineare il dialogo diretto ed efficace tra i due anelli della filiera, attraverso un servizio rapido ed efficiente. L’immagine della campagna pubblicitaria è dominata da una scena che si svolge in una corsia di un supermercato nel reparto ortofrutta con prodotti a marchio Diva: in primo piano si vedono due gambe di un agricoltore che indossa un paio di stivali, appena usciti dalla terra dei campi di coltivazione. Di fronte al produttore ortofrutticolo, si vedono un paio di scarpe lucide ai piedi di un buyer dell'ortofrutta. Le due figure, di cui si vedono solo le gambe, entrano così in contatto diretto. “Abbiamo scelto un'azione di marketing diretta, che fosse in grado di comunicare in maniera chiara e ad effetto il grande lavoro che ogni giorno svolgiamo per rispondere alle richieste del mercato e dei nostri clienti”, spiegano dall'azienda di Santa Maria di Zevio (Verona). “L’immagine - precisa l’impresa - che

Aprile 2018

abbiamo scelto vuole mettere in evidenza il dialogo diretto tra i due protagonisti e vuole sottolineare da una parte lo stretto rapporto in Apo Scaligera tra produzione e distribuzione e dall’altro, soprattutto attraverso lo slogan, la velocità di consegna dei nostri prodotti sugli scaffali della GDO”. Per quanto riguarda il brand Diva, è stato rinfrescato con un aggiornamento della scritta del logo - con un nuovo carattere più fresco e chiaro - circondato dal verde, bianco e rosso del tricolore italiano. L'obiettivo è rafforzare ulteriormente il brand, cavallo di battaglia di una delle principali organizzazioni di produttori ortofrutticoli del Veneto e non solo. Apo Scaligera è nata nel 1997 e oggi conta circa 160 aziende produttrici socie per un fatturato che supera i 42 milioni di euro. La produzione coinvolge oltre mille ettari di terreni. Ogni anno vengono commercializzate circa 45 mila tonnellate di ortofrutta, di cui soprattutto mele (11 mila tons), meloni (6 mila tons), ortaggi a foglia (5 mila tons), fragole (4.800 tons), pomodori (4.500 tons), peperoni (4 mila tons), cetrioli (2.700 tons), pere (2.300 tons), kiwi (1.500 tons), zucchine (1.500 tons) e melanzane (1.300 tons).

www.corriereortofrutticolo.it

23


PICCOLI FRUTTI

F FOCUS

24

quotazioni molto elevate. Ad ogni modo già verso il 10 aprile la situazione è andata migliorando con quotazioni tornate a valori nella norma”, con medie attorno ai 3 euro all'ingrosso. “Di certo con una Pasqua così precoce le bizze del tempo le abbiamo pagate ancora di più del solito”, aggiunge Eleuteri. Ad approfittare della situazione è stata secondo Eleuteri, tanto per cambiare, la Spagna. I buyer della GDO, innervositi per la mancanza di prodotto italiano su cui avevano effettuato una precisa programmazione in uno dei momenti clou dell'inizio stagione, si sono così rivolti alle aziende iberiche per rifornirsi di fragole durante il periodo pasquale. OP Armonia fino a metà aprile registrava un -20% dei volumi. “Non è stato facile far digerire agli associati questa complessa situazione di mercato”, afferma il manager,

www.corriereortofrutticolo.it

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

che aggiunge: “I volumi sono comunque iniziati a crescere nuovamente già dalla seconda settimana di aprile e in linea con la stagione. Le previsioni sono abbastanza buone, considerando che il clima dovrebbe orientarsi verso temperature calde.” Tornando al settentrione, la veronese Apo Scaligera registra un ritardo di una decina di giorni rispetto alla media, a causa del clima rigido di marzo e temperature inferiori alla media. “Dalla seconda metà di aprile in poi abbiamo

La Pasqua 2018 delle fragole è stata probabilmente la più pazza di sempre: prodotto insufficiente, prezzi alle stelle, speculatori in agguato e GDO in difficoltà

iniziato ad essere piuttosto ottimisti - confessa il direttore commerciale Gianluca Bellini -. La qualità in campagna è regolare e di buon livello. Puntiamo sulle varietà Eva e Garda, con un incremento delle produzioni di Apo 1 e Apo 2. Queste tipologie, in grado di sopportare anche eventuali impennate delle temperature, sviluppano l’80% del nostro paniere di fragole”. All’estero l'attenzione è rivolta soprattutto alla Germania, mercato fondamentale per Apo Scaligera visto che rappresenta l'80% dell'export che a sua volta copre circa il 60% del totale commercializzato. “Stiamo monitorando (al 20 aprile, ndr) il livello vegetativo della produzione tedesca e anche svizzera che poi sarà uno dei nostri competitor sui mercati. Prevedo comunque una situazione di mercato favorevole almeno fino a metà maggio”, conclude Bellini.

Aprile 2018


CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

COPERTINA PROTAGONISTI

SALVATORE LOTTA. Ha portato al successo la OP Campidanese

Il paladino della Sardegna Emanuele Zanini In pochi anni ha saputo valorizzare il comparto ortofrutticolo sardo come nessun altro prima. Ha raccontato il prodotto e la sua storia profondamente legata al territorio, fornendogli un valore aggiunto prima inesistente, attraverso innanzitutto frutta e verdura di alta qualità, affiancate da brand di successo. L'OP Campidanese di Terralba (Oristano) è la paladina dell'ortofrutta della Sardegna, un'organizzazione di produttori che da piccola realtà locale, con tenacia e passione, è riuscita a diventare un indiscusso punto di riferimento del settore sull'isola e un gruppo di primo piano anche nel resto d'Italia, aumentando progressivamente la Aprile 2018

Da imprenditore a direttore commerciale con due idee fisse: brandizzare il prodotto e valorizzare il territorio. Entrambe hanno funzionato e oggi la sua creatura è leader nell’isola

Gavina è stato il primo marchio commerciale creato da Salvatore Lotta

www.corriereortofrutticolo.it

25


PROTAGONISTI

COPERTINA

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

:- )

CHI è O.P. CAMPIDANESE

L'OP Campidanese nasce nel 2009 a Terralba, in provincia di Oristano, come organizzazione di produttori del territorio sardo formata da alcuni operatori locali. Nel corso degli anni la compagine sociale aumenta. Oggi l'OP conta 25 soci. Le principali produzioni locali sono rappresentate da carciofi, pomodori, carote, asparagi ed altre verdure, oltre a meloni, angurie e fragole. Nel 2017 l'OP sarda ha coltivato su oltre mille ettari più di 25 mila tonnellate di ortofrutta per un fatturato che ha raggiunto i 22 milioni di euro. In aumento le previsioni per il 2018, anno sul quale le prime stime indicano 32 mila tons di produzione per un giro d'affari che dovrebbe toccare i 26,4 milioni di euro. Il 30% delle vendite si sviluppano in Sardegna, il 60% nel resto d’Italia e il 10% all'estero. L'export è in crescita e quest'anno dovrebbe salire al 15-20% del totale venduto. Sono numerose le referenze di successo della compagine sarda, commercializzate sotto il marchio ad ombrello L'Orto di Eleo-

nora. Un nome che ha il sapore della storia locale. La denominazione infatti prende ispirazione da Eleonora d'Arborea, una giudice sarda vissuta nel 1300, nota per l'aggiornamento della Carta de Logu - una raccolta di leggi all'avanguardia per l'epoca in cui si parlava di tutela della donna, difesa del territorio e certezza nei rapporti sociali - e per aver lavorato per l'unificazione della Sardegna, allora divisa in quattro aree. Tra i marchi di riferimento dell’OP Campidanese non si può che cominciare con il primo e forse più noto: Gavina, la minianguria dolce senza semi. Altro cavallo di battaglia dell'OP è Majores, il melone verde di dimensioni compatte e dal gusto dolce. Entrambi i prodotti sono coltivati nella vasta pianura del Campidano, tra Oristano e Cagliari, e hanno ottenuto importanti riconoscimenti tra cui la stella del ‘Bellavita Awards 2015’ come prodotto d’eccellenza del made in Italy all’interno del mercato britannico e la medaglia del 'Macfrut Innovation Award 2016', per la novità su sostenibilità ambientale ed eco-

L’Orto di Eleonora e i Giganti del Gusto: due marchi collegati alla storia del territorio sardo

26

www.corriereortofrutticolo.it

nomica e miglioramento delle qualità delle produzioni. Eleonora invece è l'anguria nera senza semi di medie dimensioni, sarda al cento per cento, che quest'anno vedrà raddoppiate le aree dedicate. Camone Naturcuore è un pomodoro tondo liscio di dimensioni medio-piccole color rosso-arancio e la spalla di un verde intenso, resistente a molte fitopatologie. La raccolta, già iniziata, proseguirà fino in autunno. Sul pomodoro l'OP sta predisponendo un nuovo progetto sulla tipologia insalataro per rispondere alle crescenti richieste del mercato. La linea Fragolose, identificano le fragole in un nuovo formato da 400 grammi con un packaging dedicato. Le fragole dell'OP sono principalmente a varietà Sabrina a cui si aggiungono Sabrosa, Flavia e Flaminia. Quindi tra le ultime novità si annoverano le “Preziose - Patate di Sardegna”. Sono cinque gli ettari coltivati, tutti nella pianura del Campidano, nel Terralbese, su terreni sabbiosi particolarmente adatti alla tipologia di questa coltura. Nel corso del 2018 verranno aumentate anche le superfici destinate al carciofo spinoso di Sardegna DOP. Cresceranno anche le superfici coltivate ad asparago che nel corso di alcuni anni dovrebbero raggiungere i 30-35 ettari. Altre linee dell’OP sono ‘Passioni Gourmet’ per i carciofi, 'Drucy' per il peperone dolce e 'Su Codroiu' per i funghi. Oltre alla produzione, grande attenzione viene data infine al sociale e alla solidarietà. Nel 2014 l’Orto di Eleonora ha sostenuto la costruzione di una scuola in Burundi con, tra l’altro, l’avvio di due corsi di formazione in tecniche agricole e in nutrizione. (em.zan.)

Aprile 2018


COPERTINA

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

PROTAGONISTI

La Piana del Campidano tra Cagliari e Oristano, dove sono coltivati i campi dei produttori della OP Campidanese

propria presenza all'estero. Uno dei pilastri di questa crescita maturata in nemmeno un decennio è il direttore commerciale, Salvatore Lotta. Un imprenditore che ha nel cognome il proprio marchio di fabbrica. Un combattente che ha saputo prima risorgere dalle difficoltà - come la chiusura di un’azienda che dirigeva, l’Ortofrutticola Sarda, nel 2008 - per poi emergere definitivamente. Un processo alla cui base c'è un'idea di fondo: credere nel territorio e nei prodotti che la fertile terra sarda, a partire dalla vasta pianura del Campidano, situata nell'area sud occidentale dell'isola, è in grado di donare. Nell’immaginario collettivo la Sardegna è sinonimo di turismo, mare cristallino, spiagge e scogliere da sogno. Si associa invece meno all'ortofrutta. Su questo fronte state lavorando a fondo per cambiare questo modello distorto, presente soprattutto tra i non addetti ai lavori. In che maniera? "Siamo nati nel 2009 come un gruppo di produttori che attraverso un progetto condiviso voleva ridare valore alle produzioni locali per l'amore verso la propria terra. Oggi siamo la prima OP della Sardegna. È stato un perAprile 2018

corso di crescita basato sulla diversificazione delle produzioni. Tutto è iniziato nel 2009. Anno dopo anno siamo cresciuti. Il riconoscimento di OP e l'aiuto dei finanziamenti ci ha consentito di intraprendere un nuovo percorso che ci ha fatto fare un deciso passo in avanti. Fondamentale è stato però concentrarsi su alcuni temi come l’innovazione e il brand. Fondamentale è stato il lancio del marchio Gavina - il primo di una lunga serie - per identificare la mini-anguria senza semi. In pochi anni abbiamo conquistato il mercato. In Sardegna mancava l'identificazione e riconoscibilità del prodotto attraverso il marchio. Proprio grazie alla creazione di brand (un percorso che dopo Gavina è proseguito in primis con il marchio ombrello L’Orto di Eleonora, ndr) siamo stati in grado di effettuare un decisivo salto di qualità. Che è proseguito con il melone Majores fino all'ultima sfida con le fragole a marchio Fragolosa”.

“Qui più che altrove è necessario superare la frammentazione. Non bisogna temere la crescita di realtà più forti”

In Sardegna però siete una delle poche realtà ortofrutticole, se non l’unica, ad essere emersa con forza al di fuori del panorama locale. Perché? “Viviamo e operiamo in un territorio che sconta i problemi di altre regioni del Mezzogiorno: la frammentazione. E oggi, più che nel passato, chi va avanti da solo, alla fine, si ferma. Per essere competitivi su un mercato sempre più difficile come quello attuale è fondamentale e indispensabile lavorare uniti. Così anche traguardi che fino a pochi anni prima sembravano impossibili si sono raggiunti. Il nostro è un esempio in tal senso. Come dicevo abbiamo iniziato come un piccolo gruppo di operatori che sviluppava introiti di poche manciate di milioni di euro. Oggi siamo una OP che conta 25 soci e che fattura 22 milioni di euro, la prima in Sardegna nel settore. Se ampliamo l'orizzonte però il problema è che in una ipotetica classifica, le prime aziende a piazzarsi alle nostre spalle arrivano si e no a 5 milioni di euro di giro d'affari. Troppo pochi per sperare di contare qualcosa fuori dalla Sardegna. Poi diverse OP sono state create solo per convenienza, formate da aziende che si uniscono per sfruttare la fatturazione unica www.corriereortofrutticolo.it

27


PROTAGONISTI

COPERTINA

CHI è

:- )

SALVATORE LOTTA

Quinto di sei figli, unico maschio, Salvatore Lotta, 52 anni a ottobre, è nato a San Nicolò D'Arcidano in provincia di Oristano. Sposato con due figli di 28 e 22 anni, Lotta, dopo alcune esperienze commerciali nel settore avicolo nell'azienda di famiglia della moglie, entra nel mondo dell'ortofrutta attraverso alcune consulenze per alcuni conoscenti. Nel 1996 iniziano i primi rapporti con la grande distribuzione. Nel 1999 l’azienda Ortofrutticola Sarda srl immette sul mercato il primo datterino 'identificato', a marchio Pomino, in collaborazione con una nota catena della GDO. Negli anni successivi entra in un duro contenzioso legale con lo stesso retailer, con cui chiude i rapporti. Anche a causa di quell’esperienza negativa, complice anche la crisi economica, nel 2009 Ortofrutticola Sarda srl è costretta a chiudere. Salvatore Lotta, a cui non manca la caparbietà, ha la forza di reagire. I produttori soci legati ad Ortofrutticola Sarda decidono di ripartire con la OP Agricola Campidanese e chiedono a Lotta di ricoprire il ruolo di direttore commerciale. Il resto è storia recente. L'intuito di Salvatore lo porta a scommettere innanzitutto sul brand e sulla valorizzazione del territorio, raccontando anche i tesori nascosti della terra sarda. Nasce ‘L’Orto di Eleonora’, in onore di Eleonora d’Arborea, a cui vengono collegate svariate linee di prodotto, dal carciofo al pomodoro, al melone fino all'anguria, fino al brand 'I Giganti del gusto', il cui nome prende spunto da sacerdoti guerrieri alti più di due metri vissuti in Sardegna oltre 2.800 anni fa rinvenuti da una squadra di archeologi. Alla passione per la diffusione della cultura del proprio territorio si unisce una forte sensibilità per l’aspetto sociale che Salvatore Lotta fa emergere in ogni buona occasione. È stato particolarmente sensibile nel sostenere un Paese in difficoltà come il Burundi, in una complessa situazione politica ed economica. Recentemente Lotta ha affermato: “Credo che esportare la nostra cultura senza imporla sia la strada migliore per far star meglio chi oggi ha poco o nulla; il business è importante ma deve esserci spazio anche per altro”. (em.zan.)

ma che nella sostanza non hanno un progetto condiviso”. Ma la Sardegna ha potenzialità inespresse in grado di emergere come siete riusciti a fare voi oppure è destinata a continuare a giocare un ruolo di secondo o addirittura terzo piano? “Bisogna premettere che essendo un'isola, e quindi con inevitabili problemi di collegamento, la Sardegna parte un po' penalizzata. Ma sono convinto che le possibi-

28

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

www.corriereortofrutticolo.it

lità per fare di più ci sono. Eccome. Questo territorio ha caratteristiche pedoclimatiche uniche. I venti che soffiano, a partire dal Maestrale e dallo Scirocco, favoriscono le produzioni ortofrutticole, che maturano in maniera eccezionale acquisendo profumi e gusti di alto livello. Il sole e la luminosità che dominano per gran parte dell'anno assicurano un clima diverso rispetto ad altri areali, che sulla carta non può che avvantaggiarci. Su alcune produzio-

ni riusciamo ad anticipare i raccolti, riuscendo a competere con le precocità per esempio della zona di Murcia, in Spagna. Possiamo competere con tante produzioni. A partire dal carciofo, uno dei nostri cavalli di battaglia, di cui siamo leader assieme a Puglia e Sicilia. Al classico carciofo spinoso, presente fin dagli anni Settanta si è aggiunto con il tempo il violetto e quindi negli anni Novanta il romanesco. Oggi la nostra isola rappresenta la principale regione per lo spinoso e per il romanesco. L’altro asso nella manica è il pomodoro a partire dalla varietà camone, un altro big che molti ci invidiano". L’aspetto produttivo, insomma, sembra essere il problema minore. E le imprese? "Se le aziende sarde sapranno davvero fare sistema e creare nuovi gruppi solidi si potrà superare la frammentazione di oggi. Qualche giovane realtà del territorio ci sta provando e noi siamo pronti anche a creare nuove sinergie. Mi auguro riesca a emergere definitivamente, anche dovesse entrare in competizione con la nostra OP. Lo dico per il bene della nostra terra, che attraverso maggiore aggregazione può spiccare il volo. Ma ad oggi fa riflettere che nonostante le numerose tipologie di ortaggi e di frutta che la regione è in grado di produrre, il 70% dell'ortofrutta viene importata. Perché per esempio bisogna acquistare asparagi cileni a 7 euro al chilo a gennaio quando in Sardegna siamo in grado di produrli con alta qualità a quotazioni decisamente inferiori? Serve insomma un cambio radicale per stare al passo con i tempi e nel contempo capire cosa serve al consumatore. Per esempio quando lanciai anni fa la mini anguria mi diedero del visionario. Oggi il mercato mi dà ragione. Chi comprende che senza innovazione e aggregazione si è destinati a morire ha già iniziato con il piede giusto”.

Aprile 2018


COPERTINA

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

una storia. Trasmette emozioni”. Spostandoci sulla stagione produttiva e commerciale, come è iniziato il 2018 per la vostra OP? Quali sono le novità che avete in serbo per quest'anno? “A febbraio abbiamo registrato un aumento dei volumi del 3%, ma un -13% a valore a causa dell'inverno mite e siccitoso che ci ha penalizzato. A marzo abbiamo però subito recuperato con un +25% delle produzioni e un deciso incremento del giro d’affari. Ad una elevata produzione di asparagi e carciofi - da novembre fino, come da programma, a maggio - abbiamo affiancato, da febbraio, il raccolto di fragole (il 90% sono a varietà Sabrina con prove in corso con le cultivar Flaminia e Flavia). È un progetto quest'ultimo che crescerà progressivamente: dai 10 ettari coltivati l'anno scorso e i 15 di oggi, passeremo ai 20 nei prossimi anni. Proseguono

anche gli investimenti sull'uva da tavola, varietà Italia, senza semi, con nuovi tre ettari che si aggiungeranno ai cinque già presenti. Alcune coltivazioni ortofrutticole avvengono in aree fuori regione vedi una parte di mini-anguria e melone - ma il 90% è prodotto in Sardegna. Il nostro marchio di fabbrica”.

PROTAGONISTI

Qualità, per una realtà come la vostra, significa anche raccontare il profondo legame tra il prodotto, il territorio e la sua storia. “Questo sodalizio è la nostra carta vincente. Guardare al futuro facendo tesoro degli insegnamenti del passato e dalla cultura del territorio. I pozzi del sito nuragico di Sa Osa (Oristano) hanno rivelato una sensazionale sorpresa: 47 semi di melone riferibili all’età del bronzo, datati tra il 1310 e il 1120 avanti Cristo. Essi costituiscono attualmente la prima testimonianza certa della coltivazione del melone nel bacino del Mediterraneo. Questo significa che in Sardegna si produceva melone già oltre tremila anni fa. Perché non sfruttare in visibilità e immagine questa peculiarità straordinaria? Dobbiamo imparare a comunicare meglio. Dobbiamo copiare dal vino, che ‘vende' non solo un prodotto, ma un territorio,

Come vede il futuro in Italia e soprattutto in Sardegna? “Ci sarà bisogno, inevitabilmente, di una fase di ristrutturazione. Sarà necessario creare sinergie tra distribuzione e produttori, ma soprattutto mettere da parte le speculazioni e concentrarsi sulla programmazione. Serve creare un legame limpido, vero, sincero, onesto tra produzione e GDO. La trasparenza sarà una delle parole chiave del futuro. Chi non si adatterà finirà per perdere clienti e credibilità”.

EFFICIENZA, CELERITÀ, FLESSIBILITÀ

AL SERVIZIO DEL CLIENTE Sorrento Logistica Srl Via Pantanello, II Trav. dx - Zona Industriale - 04022 Fondi (LT) - tel. +39 366 7216394 - www.sorrentologistica.com

Strutturati per gestire ogni tipo di prodotto, anche il più complesso, grazie a un team di oltre 30 persone tra autisti, magazzinieri, impiegati. Disponiamo di 8 piani di carico, un piazzale di 16 mila mq e una struttura di 2 mila mq con impianti frigoriferi. Tutto al vostro servizio

Aprile 2018

www.corriereortofrutticolo.it

29


Aziende informano

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

I mini e i ciliegini Rijk Zwaan sorprendono e piacciono. Perché l’alta qualità premia sempre Tipologie premium in crescita

Sempre al numero uno delle vendite del reparto ortofrutta in Italia, nella categoria “pomodoro” si registra un trend in crescita per le tipologie di piccolo formato del segmento premium. Cambiano gli stili di vita, cambiano le abitudini di consumo e diventa determinante l’attrattività del prodotto al momento dell’acquisto, ancora prima del prezzo a confezione o al Kg. Infatti, se fino a qualche anno fa nel nostro paese alcune referenze non venivano nemmeno trattate perché considerate invendibili, oggi la maggiore profondità dell’assortimento viene premiata dai consumatori che sempre di più prediligono varietà mini, dal peso ridotto e dall’aspetto accattivante, da utilizzare come pratici snack fuori casa o da sperimentare in cucina in ricette sfiziose ed originali. Una prova di questo trend è l’assortimento ormai costante nei dodici mesi delle tipologie più conosciute, come ciliegini e datterini di alto gusto, con un duplice vantaggio: i consumatori possono acquistare non solo quel che trovano ma ciò che desiderano, quindi sono invogliati a tornare nello stesso punto vendita per acquistare un prodotto che riconoscono sullo scaffale, riducendo il fenomeno del cosiddetto nomad shopping, per la soddisfazione dei retailer che puntano ad una maggior fidelizzazione della clientela.

30

www.corriereortofrutticolo.it

Nuove varietà per nuovi trend di consumo

Per questo Rijk Zwaan, che all’attività di breeding vegetale affianca servizi di chain management analizzando preferenze dei consumatori e trend presenti e futuri, lavora a nuove varietà interessanti per un mercato esigente che si aspetta prodotti sorprendenti per il palato e per la vista, versatili nell’utilizzo. E’ un esempio Mirante RZ F1, varietà di pomodoro ciliegino dal peso medio di 14-16 grammi, adatta proprio al mercato premium e gourmet grazie al suo aspetto ed all’ottimo gusto. Tra le novità Rijk Zwaan nel pomodoro c’è anche un’intera gamma di specialità “WOW!”, accomunate dall’elevata qualità del gusto, dalla versatilità, dall’attrattività e dal livello d’innovazione, ed allo stesso tempo uniche nelle loro caratteristiche. Queste varietà si differenziano

infatti tra di loro per forme, colori e peculiarità di gusto: Farbini RZ F1, un mini plum (tipo san marzano) arancione affianca Idolini RZ F1, della stessa tipologia ma di color rosso intenso, Operino RZ F1, mini plum arancione a forma di pera, e Maggino RZ F1, mini plum giallo. Nella stessa gamma, inoltre, si inseriscono i datterini rossi Caldino RZ F1, Solarino RZ F1, noto per la sua straordinaria dolcezza, il mini blocky Confetto RZ F1, riconoscibile per la sua forma e un ciliegino eccellente dal rosso particolarmente intenso, Sugarland RZ F1. Rispondendo alle esigenze dei consumatori per gusto, versatilità e reperibilità, ed a quelle dei retailer per l’ottimizzazione della profondità dell’offerta nella categoria pomodoro, le nuove varietà mini e cherry rendono unica e di alto livello l’esposizione nel punto vendita, prestandosi a molteplici ed innovative soluzioni packaging e combinazioni di colore e forma, anche in cucina.

Per informazioni: Rijk Zwaan Italia srl T 051 4148210 marketing@rijkzwaan.it www.rijkzwaan.it

Aprile 2018


ATTUALITÀ

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

ASSEMBLEA CSO ITALY. Aperto l’anno del ventennale

Essere sempre più utili CSO Italy ha approvato il 16 aprile il bilancio 2017 e ha confermato in assemblea, attraverso le parole del presidente Paolo Bruni, la cui scadenza naturale di mandato sarà nel 2019, la ferma intenzione di allargare la base sociale in questo 2018 che segna, per Il Centro Servizi Ortofrutticoli con sede a Ferrara, l’anno del ventennale. L’assemblea è stata un momento significativo, anche per gli annunci fatti da Bruni circa gli eventi del 2018, momento sottolineato dalla presenza di tutti i soci. Una base sociale che si sta ampliando, a riprova di un riconoscimento delle attività che CSO Italy in questi anni ha portato avanti in tema di servizi alle imprese e in particolare su conoscenza delle produzioni e del mercato, sulla partecipazione collettiva alle fiere internazionali, sul forte impegno verso l’apertura di nuovi mercati e sulle problematiche fitosanitarie, nonché nella gestione di progetti di promozione. Aprile 2018

Impegno internazionale non solo nell’organizzazione della presenza italiana alle grandi fiere estere ma anche nella preparazione degli accordi bilaterali. Base sociale in estensione

Paolo Bruni ha tenuto la relazione programmatica all’assemblea CSO

Oggi CSO Italy - come ricordato nella relazione di bilancio - conta 66 soci, distribuiti su gran parte del territorio nazionale: Emilia

Romagna, Veneto, Piemonte, Trentino Alto Adige, Sicilia, Liguria, Lazio e Campania. Diversificata è anche la natura delle imprese che oggi siedono attorno al tavolo sinergico del Centro Servizi: organizzazioni di produttori, imprese commerciali, consorzi e le cosiddette aziende di ‘filiera', che dal 2012 hanno arricchito la società. Dopo l’approvazione del positivo bilancio 2017, CSO Italy si appresta alla celebrazione del ventennale in due tappe: la prima il 10 maggio in occasione della presenza di CSO Italy al Macfrut (dove ci sarà un ‘brindisi del ventennale’ esteso alle autorità e alla stampa) e la seconda attraverso un importante meeting che sarà organizzato in occasione dell’inaugurazione della nuova sede, sempre a www.corriereortofrutticolo.it

31


ATTUALITÀ

Ferrara, non lontana dall’attuale ma completamente autonoma, in autunno. Il presidente Paolo Bruni ha sottolineato: “È una grande soddisfazione la chiusura positiva del bilancio 2017 che ci fa sperare per il futuro della nostra azienda e premia l’impegno di tutti in questa direzione. Nei prossimi anni i nostri sforzi saranno diretti nel rendere CSO Italy sempre più nazionale, come dimostrano le recenti adesioni dell’OP Secondulfo (Campania), dell’OP Agrinsieme (Lazio) e Agrisì (Sicilia). Altrettanto importante sarà ottenere un riconoscimento istituzionale del grande lavoro tecnico che abbiamo fatto in questi anni sia in termini di informazioni statistiche che di apertura di nuovi mercati. Un grazie particolare a tutti i nostri associati che rappresentano gran parte del valore di CSO Italy. Quest’anno celebreremo i

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

primi vent’anni, un ventennale che coinciderà con l’acquisto di una nuova sede e che ci prepariamo a condividere con tutti i nostri soci e tutti coloro che ci hanno supportato in questi anni nella nostra attività”. Molto significativo è stato l’apporto dato dal CSO in questi ultimi anni per la crescita, anche qualitativa e coordinata, della presenza italiana alla Fruitlogistica di Berlino, senza dimenticare la presenza - sempre molto pro-

Al prossimo Macfrut il 10 maggio il ‘brindisi del ventennale’. Successivamente una importante iniziativa si svolgerà in occasione dell’inaugurazione della nuova sede

fessionale nell’assistenza alle imprese associate - a tutte le principali manifestazioni fieristiche mondiali dedicate al settore ortofrutticolo. Altrettanto e forse ancora più importante è l’impegno che viene profuso nella preparazione e nell’attuazione degli accordi bilaterali, fondamentali per sviluppare le esportazioni verso nuovi mercati, impegno fatto per conto e in stretta collaborazione con gli altri player del sistema ortofrutticolo italiano, a partire da FruitImprese. Le analisi del settore, con statistiche puntuali di livello nazionale e internazionale, sono un altro contributo prezioso. Nella nuova sede, il Centro avrà modo di espandere ulteriormente le proprie attività, che lo rendono un punto nevralgico dell’auspicato sistema unitario che dovrebbe rappresentare il settore, rendendolo più forte e compatto nell’interesse comune.

Proteggiamo le cose che contano. Da 25 anni i Contenitori Plastici Riutilizzabili (RPC) IFCO raffreddano, proteggono e trasportano gli alimenti freschi al meglio. Producono meno sprechi alimentari. Consumano meno risorse naturali. Riducono i rifiuti nelle discariche ed i costi legati alla commercializzazione di frutta, verdura, pane, carne, pesce, latticini e uova. Una miglior catena di fornitura serve a tutti. www.ifco.com

32

www.corriereortofrutticolo.it

Vi aspettiamo a Rimini al MACFRUT

Let’s eat.

Aprile 2018


ATTUALITÀ

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

MACFRUT 2018. La fiera presentata a Roma nella sede dell’ICE

Rimini, la filiera al centro Oltre 55 mila metri quadrati di superficie espositiva (il 10% di spazi in più rispetto al 2017) su 12 padiglioni; 1.100 espositori di cui il 25% esteri e 1.500 buyer invitati. Ecco i numeri della 35.ma edizione di Macfrut che si svolgerà a Rimini dal 9 all’11 maggio, presentata il 10 aprile scorso a Roma nella sede dell’ICE. La Colombia è quest’anno il Paese partner mentre il Veneto è la regione partner. Obiettivo di Macfrut è di crescere come fiera di filiera, dal campo alla tavola, e di incrementare il livello di internazionalizzazione. Ben 15 mila metri quadrati sono dedicati all’area pre-raccolta, battezzata Macfrut Field Solution, con tutte le principali innovazioni di settore presenti. Verrà allestita

Aprile 2018

Ma anche l’internazionalizzazione è un elemento essenziale di una edizione che intende consolidare il primato della fiera italiana dell’ortofrutta. Colombia e Veneto: Paese e regione partner un’area ‘dinamica’, AcquaCampus, 500 metri quadrati dove si potranno vedere in azione gli impianti di irrigazione tecnologicamente più avanzati, presentati dalle aziende leader mondiali. Il programma dei convegni è fitto. Ma la novità principale a questo proposito è la due-giorni del Tropical Fruit Congress e, subito dopo per importanza, viene il convegno internazionale sulle previsioni europee di pesche e nettarine, Europeach, per la prima volta in Italia grazie alla collaborazione CSO-Macfrut. Di sicuro rilievo

anche il meeting dei fornitori del gruppo tedesco Rewe (biennale) e di Coop Italia. Ma sono previsti oltre 50 eventi realizzati dagli espositori. “Ci sono tutti i presupposti perché si affermi come l’edizione della conferma, anche in termini di internazionalizzazione, grazie alla forte presenza di espositori esteri e alle 150 delegazioni provenienti da 32 Paesi”, ha affermato a Roma Renzo Piraccini, presidente di Macfrut e di Cesena Fiera. Un risultato raggiunto anche grazie all’intenso lavoro svolto in

www.corriereortofrutticolo.it

33


ATTUALITÀ

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

La novità. Due giorni dedicati all’avocado e al mango Tra le novità assolute dell’edizione 2018 di Macfrut, il Tropical Fruit Congress è un focus di due giorni sulla frutta tropicale che si svolgerà con due diverse sessioni il 10 e 11 maggio approfondendo le tendenze del mercato, i consumi, le ‘sales strategies’, gli sviluppi scientifici e tecnologici di prodotti sempre più richiesti nel mercato globale tramite il coinvolgimento di esperti, top buyer e produttori internazionali. Si tratta dell’unico summit europeo sul tema specifico, che ad un mese dall’evento ha già ottenuto un alto interesse con 186 adesioni di cui 156 estere. La prima edizione è dedicata ad avocado e mango, due prodotti diventati protagonisti del boom dell’esotico in Europa. In un’intervista, il presidente di Macfrut, Renzo Piraccini, ha spiegato: “Nella stagione 20162017 sono state consumate in Europa 505.369 tonnellate di avocado, con una crescita del 26,5% rispetto alla stagione precedente. L’UE è anche tra i principali importatori di mango, frutto che ha una produzione mondiale di 40 milioni di tonnellate e in Italia ha visto un sorprendente +23% nei consumi. Non potevamo ignorare queste tendenze e l’interesse che stanno creando a tutti i livelli della filiera. Da qui l’idea di lanciare questo appuntamento, e dedicare la prima edi-

34

www.corriereortofrutticolo.it

zione a mango e avocado”. A tutti i partecipanti al congresso sarà fornito un ‘ earbook’ completo di dati su produzione e consumo di mango e avocado, con una speciale sezione dedicata ai protagonisti della filiera. E proprio i principali operatori della frutta esotica saranno a Macfrut. Tra questi, Xavier Equihua Ceo di WAO (World Avocado Organization), l’americano Leonardo Ortega, direttore Ricerche di National Mango Board, dalla California Carlos Crisosto dell’Università di Davis, dal Perù Daniel Josè Bustamante Canny, presidente di Pro Hass, dalla Spagna Enrique Colilles, general manager di Trops, dalla California Emiliano Escobedo, ceo di Hass Avocado Board. Le due tavole rotonde ospitate nel forum metteranno a confronto Raffaele Spreafico manager di Spreafico, Luca Garletti ceo di Mc Garlet, Ulirich Spieckermann ceo di Eurogroup (Rewe), Adrielle Dankier, direttore commerciale di Naturespride, Norman Van der Gaag, manager di Aweta Group, Arrie De Kock ricercatore di Experico, Jetta Van den Berg, presidente di Savid, Alessandro Turatti, presidente di Turatti Nord America, Adriana Senior Mojica, presidente di CCI Colombia.

questi mesi con ICE sul piano internazionale e, a livello nazionale, “alla capacità della rete fieristica regionale, e dei tre appuntamenti più importanti per l’agroalimentare (Macfrut, Cibus e Sana), che hanno saputo fare sistema”, come ricordato a Roma dall’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna e presidente di Arefhl Simona Caselli. “Non era scontato il risultato di un coordinamento tra le tre fiere agroalimentari presenti nella nostra regione, a Rimini, Parma e Bologna, ma era fondamentale raggiungerlo”. Macfrut si svolgerà in un momento particolare anche dal punto di vista politico: in quei giorni sapremo il quadro definitivo della PAC. “Avere un collegamento internazionale come quello con ICE - hanno sottolineato Piraccini e Caselli - è fondamentale per ragionare seriamente anche sull’esportazione extra UE. È importante muoverci assieme rispetto a nuovi elementi della politica estera, Brexit compresa”. All’incontro, oltre ai citati Piraccini e Caselli, erano presenti l’ambasciatore della Colombia - Paese partner 2018 - Juan Mesa Zueta, il presidente di OPO Veneto - regione partner - Cesare Bellò, e la dirigente ICE Anna Flavia Pascarelli. Quest’ultima, sottolineando la collaborazione che da 15 anni lega l’agenzia alla kermesse, ha ricordato le performance record dell’export di ortofrutta registrate nel 2017. Del totale di ortofrutta inviato oltre confine, tuttavia, il 94% è destinato all’UE. Incrementare le spedizioni verso Paesi terzi diventa pertanto un’opportunità da non farsi sfuggire. “A tal proposito - ha concluso Renzo Piraccini - Macfrut diventa uno strumento importante per raggiungere l’obiettivo. Vorremmo essere considerati come braccio della filiera per realizzare l’internazionalizzazione e grazie ai nostri sforzi e alla collaborazione con ICE, siamo sempre più in grado di farlo”. (c.b.) Aprile 2018


ATTUALITÀ

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

Mela Val Venosta sempre più vicina al consumatore I consumi evolvono e anche il consumatore tipo diventa sempre più esigente, specie quando si parla di frutta. Il rapporto di fiducia fornitore-retailer oggi punta ad una collaborazione che deve sfociare nella costruzione di una relazione con il consumatore, basata anche su una conoscenza più puntuale del prodotto. Alla qualità del prodotto, si deve affiancare anche l’aspetto nutrizionale. "Il consumatore entrando nel punto vendita deve essere guidato in un acquisto che soddisfi al meglio le sue preferenze, ma anche le aspettative di gusto, qualità e necessità nutrizionali. Ad oggi, infatti, la sfida non è più semplicemente tra una mela rossa ed una gialla, ma è far conoscere le diverse varietà di mele nelle loro peculiarità affinché il consumatore possa scegliere quella che preferisce o quella più adatta alle esigenze dietetiche proprie e della famiglia”. Così Benjamin Laimer, referente marketing Val Venosta, che prosegue: "Il punto vendita è un punto di informazione che deve necessariamente evolvere verso un punto di educazione. Ma qual è il

Nuove strategie di marketing e un attento approccio al mercato da parte del Consorzio VI.P che analizza la stagione 2017/18 prima della sua anticipata conclusione

passaggio necessario su cui basare il processo di cambiamento? Il rapporto di fiducia fornitore-retailer poiché l’obiettivo è fornire insieme un servizio efficace in grado di ‘parlare al consumatore’. La sfida per il fornitore sta nella capacità di offrire contenuti e informazioni continuamente ag-

giornate al retailer, che a sua volta le metterà a disposizione di un consumatore sempre più evoluto ed esigente”. Emozione, coinvolgimento ed informazione sui prodotti nel punto vendita sono i concetti chiave che Mela Val Venosta sta adottando per creare sempre più

I manager operativi di VI.P Val Venosta: (da sinistra) Fabio Zanesco, responsabile commerciale, Gerhard Eberhofer, responsabile Bio Val Venosta e Benjamin Laimer, responsabile marketing. Analizzano una stagione particolare ma di svolta per il Consorzio

Aprile 2018

www.corriereortofrutticolo.it

35


ATTUALITÀ

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

Da sinistra Thomas Oberhofer, presidente di VI.P Val Venosta, e Josef Wielander, direttore generale del Consorzio. Nella foto della pagina accanto un momento della promozione delle mele della Val Venosta in un Mercato ortofrutticolo italiano

collaborazione e sintonia con i partner della distribuzione. Ma non c’è solo questo. In una vallata straordinaria per la coltivazione della mela come poche altre al mondo, i coltivatori spingono verso una sempre maggiore naturalità del prodotto. “Sono anni che Mela Val Venosta sostiene con convinzione la propria vocazione, rappresentata oggi nel logo aziendale dalla coccinella rossa, con progetti che rispettano l’ambiente perché solo in questa maniera siamo in grado di offrire una qualità di prodotto eccezionale garantita in ogni fase della filiera”, afferma il presidente di Vi.P Thomas Oberhofer. "Siamo molto orgogliosi dei progetti che stiamo portando avanti in questa direzione, ma non ci limitiamo a questo. A inizio 2018 abbiamo proposto ai nostri contadini la rinuncia volontaria a tutti gli erbicidi e oggi registriamo un’alta adesione spontanea: circa il 30% della superficie coltivata in Val Venosta è priva di erbicidi. Un segnale fortemente positivo che viene dai nostri agricoltori che sono i primi portavoce dei valori delle due coccinelle: naturalità e qualità”. Il responsabile commerciale di Vi.P Fabio Zanesco commenta così la stagione commerciale: “Siamo entrati nella parte conclusiva di una stagione commerciale molto particolare e stiamo affi-

36

www.corriereortofrutticolo.it

nando quotidianamente la nostra pianificazione per rispondere alle richieste dei clienti e garantire le forniture del prodotto. Freddo e grandine della primavera 2017 hanno segnato la nostra raccolta registrando un -35% in volume rispetto alla media ed un -20% rispetto alla già ridotta raccolta 2016. Il consuntivo finale del 2017 è stato molto buono per tutte le varietà, con richiesta continua e prezzi ottimi: il mercato italiano è stato ovviamente quello principale, a causa della forte mancanza di prodotto nazionale, ed abbiamo di conseguenza dovuto limitare e selezionare le destinazioni servite all’estero, focalizzandoci sui clienti strategici. Dai primi mesi del 2018 il mercato è ripartito con ancora maggiore dinamicità, tanto che abbiamo dovuto provvedere ad ulteriori aumenti di prezzo per rispettare il

Il punto vendita come punto di informazione e di educazione al consumo in una visione di “amicizia” con il dettagliante e lo stesso consumatore. Al concorso ‘l’Amicizia premia sempre!’ hanno aderito 15 mila consumatori e 500 fruttivendoli

nostro piano di decumulo, dato che abbiamo programmi garantiti con la Golden fino ad inizio estate con i nostri principali clienti nazionali, che ci hanno storicamente sempre mantenuti listati per un ampio periodo di fornitura. Per quanto riguarda le altre varietà tradizionali, andremo fino a giugno con la Red Delicious, mentre con la Pinova riusciremo a coprire il periodo primaverile. Kanzi®, Envy™, Ambrosia e Yello™ sono tutte terminate registrando buone performance di prezzo e ottimi riscontri dal lato organolettico”. Gerhard Eberhöfer è il responsabile vendite Bio Val Venosta. Per gli eventi già sopra citati da Zanesco, la stagione delle mele bio si è conclusa ad aprile, con un anticipo che non accadeva da anni. Per il futuro sia i produttori che il reparto vendita hanno già reagito a questa situazione. “In Val Venosta - afferma Eberhöfer -già dal prossimo anno le aziende bio e i nuovi areali produttivi aumenteranno del 20% così, anche in caso di un’annata sfavorevole, saremo in grado di fornire i clienti strategici. Possiamo anticipare che la nuova campagna commerciale 2018-19 inizierà regolarmente a fine agosto”. Tornando al responsabile marketing, Benjamin Laimer ricorda il concetto scelto per la campagna di comunicazione in corso: l’AmiAprile 2018


ATTUALITÀ

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

cizia, quella vera con la A maiuscola “che si basa - sottolinea - sui valori di sincerità, fiducia e passione”. Su questo si è fondata un’importante attività di promozione a partire dai primi di febbraio con spot sui principali network on line, proseguita a marzo con una campagna radiofonica multi-soggetto e un road show itinerante per supportare il contest ’l’Amicizia premia sempre!’. Il viaggio promozionale ha attraversato gran parte del territorio nazionale per incontrare in quattro piazze, due centri commerciali e cinque mercati ortofrutticoli. Il progetto non ha dunque coinvolto solo il consumatore finale, ma anche il fruttivendolo, parte attiva della strategia comunicativa scelta da Mela Val Venosta. Al concorso ‘l’Amicizia premia sempre!’ hanno aderito circa 500 fruttivendoli registrati e oltre 15

Aprile 2018

mila persone che hanno espresso la loro preferenza verso un proprio fruttivendolo di fiducia. Il consumatore ha votato il fruttivendolo amico e il più votato tra i fruttivendoli vincerà una Fiat Doblò. La premiazione si svolgerà il prossimo 10 maggio nel corso di

Macfrut 2018 presso Rimini Expo Centre in occasione del Convegno ‘Le nuove opportunità del dettaglio specializzato’. Che dire. Questo Vi.P parte dalla qualità di un prodotto e di un territorio per diventare una… macchina da guerra sul mercato.

www.corriereortofrutticolo.it

37


23-25 OTTOBRE 2018 INTERNATIONAL TRADE SHOW FOR THE FRUIT AND VEGETABLE INDUSTRY

MADRID - SPAGNA

1,600 exhibitors - 70,000 trade participants - 120 countries

www.fruitattraction.com IFEMA, Feria de Madrid (+34) 91 722 30 00 fruitattraction@ifema.es

ORGANIZZATA DA:


ATTUALITÀ

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

Unitec: nuova filiale in Australia Salgono a dieci le presenze internazionali del Gruppo di Lugo specializzato in tecnologie avanzate per la lavorazione dell’ortofrutta. Chiave dello sviluppo la vicinanza al cliente Si chiama Unitec Asia Pacific la nuova filiale operativa aperta di recente a Melbourne, in Australia, grande motivo di orgoglio per Unitec, il Gruppo italiano dalla forte vocazione internazionale specializzato nella progettazione e realizzazione di innovative tecnologie per la classificazione della qualità della frutta, che da oltre 90 anni opera in tutto il mondo fornendo ai suoi clienti soluzioni con alti standard di affidabilità e redditività. La nuova filiale operativa, come spiega in una nota l’azienda, è nata con l’obiettivo di affiancare i clienti australiani e neozelandesi di Unitec, fornendo loro pezzi di ricambio in tempi rapidi e un’assistenza professionale e specializzata. Ciò risponde alla filosofia aziendale che da sempre ritiene di fondamentale importanza la vicinanza, anche fisica, ai clienti, per garantire un livello di attenzione e servizio il più alto possibile. Unitec Asia Pacific si aggiunge alle altre 10 filiali operative Unitec, una in Italia (in Sicilia) e nove nel mondo, tutte in Paesi ad alta vocazione ortofrutticola (Francia, Spagna, California e Washington negli Stati Uniti, Cile, Argentina, Sudafrica, Turchia, Russia), nate con l’intento di stare vicino ai clienti e di essere a disposizione in un processo di innovazione continuo dei loro processi di lavorazione, attraverso un team di tecnici - elettrici, elettronici, meccanici e di software - e di commerciali, preparati e pronti ad aiutare le centrali ortofrutticole a migliorare il loro business. Stephen Riseborough, uno dei tiAprile 2018

tolari della centrale ortofrutticola australiana CherryHill Orchards, con sede a Coldstream, nello stato del Victoria, si è così espresso dopo aver visto in azione la nuova linea di lavorazione installata da Unitec: "Tutto il personale di Unitec è stato fantastico. Unitec ci ha coinvolto molto durante il processo di progettazione, che è stato sottoposto a modifiche e aggiunte continue per ottenere un risultato perfetto. L’impianto è fantastico! I tecnici e tutto lo staff Unitec sono stati meravigliosi. Abbiamo davvero gradito l’esperienza della loro presenza e del lavoro insieme sul cantiere: tutto è andato benissimo”. CherryHill Orchards dispone di un nuovo impianto di calibratura elettronica a 20 canali equipaggiato con l’innovativo Cherry Vision 3.0, la tecnologia intelligente che consente una classificazione completamente automatica delle ciliegie. Cherry Vision 3.0 dispone, infatti, di ‘occhi’ ad altissima risoluzione, che scansionano l’in-

Angelo Benedetti, presidente Unitec

Cresce l’export digitale L’export vola sul digitale: lo scorso anno è cresciuto in Italia del 23% a 9,2 miliardi di euro (1,7 miliardi in più rispetto al 2016). Eppure in valore assoluto il valore delle esportazioni di beni di consumo è ancora marginale: appena il 6,4% del totale esportato. E’ quanto emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Export della School of Management del Politecnico di Milano, secondo cui a trainare l’export online è il canale indiretto (che comprende le vendite di prodotti italiani effettuate dai grandi retailer online stranieri come Amazon e Zalando), che vale circa 6,9 miliardi e copre il 75% delle esportazioni digitali complessive. “Le vendite attraverso i canali digitali stanno crescendo a ritmi sostenuti, anche se il loro peso sul totale delle esportazioni resta limitato e si conferma un approccio all’export ancora tradizionale da parte delle imprese italiane - afferma Riccardo Mangiaracina, direttore dell’Osservatorio -. Ci sono ampi margini di miglioramento e grandi opportunità da cogliere nell’uso dei canali digitali per accedere ai mercati internazionali e sostenere la crescita delle esportazioni italiane. L’export online diretto (le vendite abilitate da operatori e-commerce attivi in Italia, come i siti delle aziende produttrici, quelli dei retailer online o i multicanale) invece rappresenta il 25% del totale, pari a 2,3 miliardi. Dal punto di vista dei settori merceologici, il food pesa per il 15% con 1,38 miliardi. Tra i mercati più interessanti c’è la Cina che rappresenta il 35% del mercato globale.

www.corriereortofrutticolo.it

39


ATTUALITÀ

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

L’area Unitec a Fruit Logistica 2018. L’azienda ha la sua sede a Lugo di Ravenna

tera superficie della ciliegia, per classificarne le caratteristiche: difetti interni, difetti esterni, grado di morbidezza, assenza o meno di gambo, oltre a calibro e colore. “Abbiamo cercato in tutto il mondo la tecnologia più adatta per la classificazione della qualità delle ciliegie e abbiamo trovato Unitec - dichiara Riseborough -. Pensiamo che questa offerta sia davvero

40

www.corriereortofrutticolo.it

la migliore sul mercato”. A rimarcare il valore di Unitec e la sua eccellenza nel mettere il cliente al primo posto è anche Trevor Hall, titolare della centrale ortofrutticola australiana Hallmark Orchards, la prima centrale ortofrutticola che in Australia ha creduto nelle tecnologie Unitec per la classificazione della qualità quale asset strategico per migliorare il

suo business: “Metterei Unitec tra le due aziende migliori con le quali ho trattato affari nella mia vita. Prima di tutto per la professionalità, poi per la collaborazione e per tutto quanto fanno per proseguirla”. Della stessa opinione è anche un altro nuovo cliente Unitec, Michael Stuart della neozelandese CentralPac: “Il personale addetto all’installazione è stato assolutamente fantastico. I tecnici che installano la linea sono molto professionali, tutto deve essere perfetto al millimetro, sono professionali durante tutto il processo”. Prima di scegliere Unitec, Michael Stuart ha valutato numerose tecnologie competitor, provenienti da diverse parti del mondo, ma quando ha scoperto la tecnologia Unitec non ha più avuto dubbi, perché ha compreso che solo questa li avrebbe aiutati a realizzare progetti ambiziosi in termini di crescita del proprio business: "Abbiamo viaggiato per tutto il mondo, visto altre linee. Poi siamo stati in Italia per vedere le linee di Unitec e abbiamo preso la decisione di acquistare Unitec. Siamo una grande azienda esportatrice e cerchiamo il meglio. Ci sono state parecchie persone che sono venute a vedere la linea e ad esse abbiamo consigliato di acquistare le tecnologie Unitec, anche per il supporto che abbiamo avuto”. Unitec Asia Pacific si pone ora l’obiettivo di portare in Australia e Nuova Zelanda soluzioni tecnologiche per la lavorazione e la classificazione della qualità di una vasta gamma di frutti in cui il Gruppo è specializzato (ciliegie, mirtilli, mele, pere, kiwi, albicocche, susine, pesche, ecc.), sempre con l’intento di migliorare concretamente il business dei clienti che le si affidano. Possiamo concludere così: Unitec è un orgoglio italiano, la dimostrazione che quando la filiera ortofrutticola italiana si esprime come sa non ha eguali nel mondo.

Aprile 2018


MERCATI&

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

“Oggi siamo di fronte a un momento storico della distribuzione, italiana e mondiale, a cui risponderemo con una crescita decisa, continua e determinata”. Così Patrizio Podini, fondatore e presidente di MD SpA, fa il punto sulle strategie del Gruppo, uno dei più dinamici della distribuzione italiana, a solida guida famigliare da 24 anni. L’occasione è stata la convention nazionale del Gruppo, che ha riunito a Sorrento più di 1000 addetti provenienti da tutta Italia: dirigenti delle sedi di Gricignano e Trezzo d’Adda, quadri, store manager, affiliati e partners. I numeri parlano chiaro: tra il 2014 e il 2017, dopo la storica acquisizione di LD Market, sono stati aperti 38 nuovi negozi a format e ristrutturate 130 filiali, con un incremento del fatturato del 130%. “Tra il 2018 e il 2021 contiamo di aprire in media 45 nuovi punti vendita da 1.500/2.000 metri quadri all’anno, a cui continuerà ad affiancarsi la ristrutturazione di centinaia di filiali, creando lavoro per altre 2.200 persone, con una media di 550 nuove assunzioni ogni anno”, ha sottolineato Podini. Il primo step di questa decisa accelerazione verso la crescita si è visto già il 18 gennaio quando il Gruppo si è aggiudicato all’asta per oltre 13 milioni il terreno delle ex acciaierie di Cortenuova (Bergamo) destinato alla realizzazione del più grande polo logistico in Italia nel canale discount che si estenderà per una superficie intorno ai 270 mila metri quadri, richiedendo un investimento di 80 milioni di euro per la riqualificazione e la ristrutturazione dell’area. Le strategie di crescita del Gruppo per i prossimi anni sono quindi riassumibili in poche parole Aprile 2018

DISTRIBUZIONE

MD: +45 punti vendita l’anno Previste 2.200 assunzioni Il piano di sviluppo per i prossimi quattro anni presentato alla convention nazionale di Sorrento rivela un fortissimo potenziale di crescita a conferma che i discount godono di ottima salute

Patrizio Podini, presidente MD Spa

chiave: sviluppo rete, potenziamento dell’offerta dei freschi, qualità e controlli ai massimi livelli, potenziamento della squadra anche grazie all’ingresso di nuove figure manageriali di primo piano, comunicazione. Durante la convention sono stati presentati ufficialmente i nuovi manager che affiancheranno Podini nel programma di sviluppo quadriennale: il direttore generale Piermario Mocchi e il direttore commerciale Vittorio Amatucci, ruolo inedito in MD, ma in linea con il nuovo corso dell’azienda. Le due figure, che rispondono direttamente al cavalier Podini e al cda in cui siedono anche i figli Maria Luisa e Marco, provengono entrambe dal mondo della grande distribuzione. Mocchi, milanese, classe 1964, dopo la laurea in economia aziendale in Bocconi, ha avviato il suo percorso professionale all’interno dell’attività di famiglia, un’azienda all’ingrosso di prodotti alimentari poi confluita nel Gruppo Garosci di Torino. Segue la fusione con il gruppo francese Promodes e, successivamente, con il

Gruppo GS. Impegnato nella distribuzione non più come imprenditore, ma come manager, Mocchi assume una serie di incarichi di grande responsabilità, prima nel Gruppo Carrefour che nel 2000 ha acquisito GS, poi in Artsana Prenatal dove fino al 2015 ricopre il ruolo di direttore generale Italia e Grecia. Gli ultimi due anni lo hanno visto impegnato come consulente/advisor per Fondi di Investimento Europei e promotore di start up attraverso IAG (la principale Associazione Italiana di Business Angel). Vittorio Amatucci, nato a Napoli nel 1969, debutta negli anni ’90 nel settore informatico che lascerà nel 1995 per la GDO, dove comincia ad operare in diverse realtà per approdare in Multicedi nel 1998. Il suo talento lo porta alla carica di direttore acquisti nel 2004, per poi arrivare nel 2006 al ruolo di direttore commerciale e infine a direttore marketing nel 2014. Per questa insegna segue importanti progetti tra i quali l’avvio dell’insegna locale Decò, il freezer Center Decò Superfreddo, fino alle campagne di comunicazione e marketing locali e nazionali. “Due figure professionali che provengono dagli estremi d’Italia così li ha presentati Podini - che coniugano al meglio l’anima di MD dove il Nord e il Sud vincono insieme. Vanno a completare una squadra vincente, in un mercato di grandi cambiamenti e sfide a cui il Gruppo risponde con investimenti significativi e dinamismo”. www.corriereortofrutticolo.it

41


DISTRIBUZIONE&

MERCATI

Swisscoop cresce nelle vendite online Coop Svizzera continua a spingere sull’e-commerce. Il 1° maggio la catena elvetica ha rilevato da Swisscom il pacchetto azionario del 50% della piattaforma di vendita online Siroop. Coop prevede di accorpare Siroop con il proprio canale di vendita Microspot. La piattaforma Siroop è stata lanciata da Coop e Swisscom nel maggio di due anni fa, acquisendo da allora progressiva esperienza nel mercato online. Ora per sfruttare meglio le grandi prospettive di crescita del comparto s’intende unire Siroop e Microspot sotto un unico marchio. Questo progetto punta a sfruttare al meglio il know-how acquisito, consolidando ulteriormente la posizione di mercato nel commercio online. Per consentire questo accorpamento, Swisscom cede le proprie azioni a Coop, rimanendo tuttavia partner a livello tecnico e di distribuzione.

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

NaturaSì supera i 500 supermercati La catena leader nel biologico conta 2.700 dipendenti e vanta un fatturato di 375 milioni di euro. E si prepara ad aprire 12 nuovi punti vendita per la prima volta anche nel Sud Il primo negozio fu aperto a Conegliano, nel Trevigiano, nel 1985; oggi EcorNaturaSì è una catena di 500 punti vendita ad insegna Naturasì e Cuorebio, che conta 2.700 dipendenti e vanta un fatturato di 375 milioni di euro. Ed ora è pronta ad aprire altri 12 store, per la prima volta anche al Sud. Il biologico è un comparto che attira sempre più consumatori ma non per questo di facile approccio, nemmeno per un operatore specializzato ed affermato come EcorNaturaSì. Il vero segreto del Gruppo è nella qualità del prodotto proposto, che va oltre la capacità di vendita (peraltro buona) e le singole tendenze del momento. Per ottenere tale qualità EcorNaturaSì gestisce direttamente una ventina di aziende agricole certificate. “Partiamo dalla produzione per garantire un buon livello di qualità e un certo spirito del bio”, dichiara il presidente Fabio Brescacin. “Il biologico - continua -

non si limita al fatto di mangiare un prodotto sano, ma è uno stile di vita, un modo di concepire e affrontare una serie di tematiche su cui noi siamo impegnati. Oltre al lato commerciale, acquisiscono grande importanza quello agricolo e culturale”. Non a caso il 51% del capitale sociale di EcorNaturaSì è di proprietà di una fondazione culturale ed i dividendi sono distribuiti anche in attività sociali, tra cui scuole e fattorie bio-dinamiche. Sugli aspetti commerciale, Brescacin precisa: “Abbiamo in programma il consolidamento del rapporto con i clienti e il miglioramento dei punti vendita per qualificarci rispetto alla grande distribuzione. Il nostro principale obiettivo è mantenere il livello di qualità e di servizio più elevato possibile”. Affrontando il tema della sostenibilità ambientale, l’imprenditore ammette che essa è a tutti gli effetti una condizione dettata dal mercato. (c.b.)

Tramite In’s, Pam acquista i negozi Dico-Tuodì In’s Mercato, l’insegna di discount del Gruppo Pam, si è aggiudicata i 61 punti vendita di Dico-Tuodì. I negozi sono stati rilevati per una cifra pari a 48 milioni di euro, quota a base d’asta. Con questa acquisizione In’s sala a 430 negozi. Il retailer discount è diffuso in diverse regioni del centro-nord tra cui Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Abruzzo e Lazio. In’s genera ricavi per 637 milioni di euro, poco più del 26% di tutto il gruppo Pam, che considerando tutte le insegne, arriva ad un fatturato di 2,4 miliardi, potendo contare su 684 punti vendita fra supermercati, ipermercati e discount. Con l’acqui-

42

www.corriereortofrutticolo.it

sto dei negozi Dico vengono assorbiti anche i 350 addetti del personale. La vendita è avvenuta dopo la cessione di altri 21 supermercati Dico-Tuodì in Campania da parte della società Due Mari, proprietaria dei supermercati a insegna Sole 365 e a sua volta orbitante all’interno del gruppo Megamark. Adriano Checchetto, amministratore delegato e fondatore di In’s commenta: “Stiamo già lavorando all’allineamento delle nuove strutture al nostro format di vendita. In un mese e mezzo contiamo di essere pronti per aprirli sotto il marchio In’s, appoggiandoci ai nostri centri distributivi e alla nostra base di Dese (Venezia)”.

Aprile 2018


MERCATI&

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

DISTRIBUZIONE

OBIETTIVO MAAP. Approvato il piano di sviluppo del Mercato

La rivoluzione di Padova Antonio Felice Se dovessimo fare una classifica dei Mercati all’ingrosso italiani saremmo in imbarazzo e faremmo sicuramente torto a qualcuno, ma una cosa è certa: pur non essendo ai primi posti dal punto di vista dimensionale (del resto non si trova in una metropoli ma in una città media), il MAAP di Padova merita una posizione di assoluto rilievo per alcune sue precise caratteristiche, come la leadership nazionale nell’export, la solidità della gestione, il peso inusuale in Italia del suo Gruppo Grossisti, e la vivacità dei suoi programmi. Quest’ultima è testimoniata dal business plan 20182021, proposto dal direttore generale Francesco Cera e approvato all’unanimità il 16 gennaio scorso dal nuovo Cda. Sui progetti in corso al MAAP abbiamo raccolto in queste pagine le testimonianze del nuovo presidente Domenico Minasola, un medico con una lunga esperienza di ammistrazione, del direttore generale Francesco Cera e del neo-presidente del Gruppo Grossisti Luca Brusadelli. Aprile 2018

L’edificio direzionale di MAAP si rivestirà presto di verde: ecco la simulazione

“MAAP - afferma il direttore generale - intende approcciare i prossimi anni con una metodologia ad ampio raggio che tenga conto degli aspetti gestionali di sviluppo non disdegnando però anche un rinnovo dell’immagine in ottica green e quindi con un’attenzione particolare all’ambiente e agli interventi sostenibili”. Saranno realizzazione a breve nuove piattaforme logistiche per circa 4.000 metri quadri, è prevista la rivisitazione completa degli ingressi e delle uscite con portali a forte caratterizzazione di immagine, la utilizzazione delle tecniche di rivestimento a verde per murature e pareti di vari edifici, la rea-

lizzazione di moderne e rinnovate infrastrutture per i servizi interni agli utenti, colori ed immagini nuove a tema ortofrutta anche sulle murature di cinta, un nuovo e più performante sistema informatico di gestione degli ingressi, la completa messa in sicurezza anti-sismica di tutte le strutture, la realizzazione di un avveniristico sistema di collegamento tra l’area del mercato centrale e la nuova area di espansione di circa 42 mila metri quadri nella quale potranno essere realizzate almeno 20 mila metri quadri di ulteriori piattaforme logistiche, parcheggi, aree di movimentazione ed anche aree a verde e di arredo urbano www.corriereortofrutticolo.it

43


DISTRIBUZIONE&

MERCATI

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

Il presidente ha chiesto un cambio di passo a partire dalla ‘trasformazione green’ Chiara Brandi Il 10 luglio prossimo ricorreranno i 25 anni del trasferimento del Mercato di Padova dalla vecchia sede di via Tommaseo all’attuale area di Corso Stati Uniti, nella grande periferia industriale della città. Un anniversario che il MAAP si prepara a festeggiare con importanti novità, risultato di un percorso avviato qualche anno fa e che ha trovato in Domenico Minasola, eletto alla presidenza nel novembre 2017, la guida giusta per un significativo cambio di passo. Il Corriere Ortofrutticolo lo ha intervistato. Presidente, qual è oggi lo situazione al MAAP e come vede il futuro? “Quella che abbiamo progettato è una vera e propria ‘rivoluzione green’; un cambiamento importante in termini ambientali che via via coinvolgerà tutti gli spazi del Mercato e gli attori al suo interno. Il messaggio che vogliamo comunicare è che ciascuno può fare qualcosa per migliorare l’ambiente in cui vive, anche in un’area industriale come questa. Si tratta di un dovere nei confronti delle prossime generazioni. Ad oggi sono già stati avviati i lavori per asfaltare il manto stradale nell’area del Mercato con un bitume di nuova generazione in grado di assorbire le sostanze nocive presenti nell'atmosfera, come le famigerate PM10 e PM2.5, per trasformarle in innocue attraverso un processo di fotocatalisi che accelera l'ossidazione degli inquinanti. In termini di riduzione delle polveri sottili, l’utilizzo di questo bitume su una superficie di mille metri quadri equivale a piantare ben ottanta alberi. Rive-

44

www.corriereortofrutticolo.it

Il presidente Domenico Minasola

stire di verde la palazzina degli uffici e parte delle aree dedicate al carico/scarico merci porterà, inoltre, ad una sensibile diminuzione della temperatura interna con effetti positivi in termini di consumi energetici. Il giardino pensile avrà un doppio effetto, pratico e di immagine. È un progetto che ci auguriamo possa partire a breve, nel frattempo è imminente la ristrutturazione dei servizi igienici. Da medico sono convinto che, sebbene apparentemente secondario come intervento, il rifacimento di bagni utilizzati quotidianamente da centinaia di addetti sia importante per l’igiene della struttura, per il miglioramento della qualità della vita delle persone che lavorano al suo interno e nei confronti di chi, da esterno, vi si imbatte. La nostra inclinazione ‘green’ si riflette anche sull’importanza che il biologico sta acquisendo all’interno del Mercato; e lo sarà sempre di più. Crediamo davvero in quello che facciamo e in un momento come questo, in cui per molte aziende la parola crisi non è ancora stata cancellata, guardiamo avanti con fiducia facendo investimenti ed implementando nuovi servizi, impegni e saperi manageriali. Proprio il management è uno dei fattori di successo del nuovo cor-

so del MAAP: l’attuale consiglio di amministrazione vanta una composizione equilibrata, ricca di professionalità multiple e complementari. Inoltre alla guida ci sono dei veri innovatori, come il giovane neo presidente del Gruppo Grossisti Luca Brusadelli, e come anch’io mi ritengo. Dalle professionalità in campo, a partire dal direttore Francesco Cera, profondo conoscitore della struttura e dei servizi che eroghiamo, non può che nascere qualcosa di buono per il futuro”. Una ‘rivoluzione’ la vostra che non si fermerà all’interno dei cancelli del Mercato ma che si aprirà alla città. “Aprirci alla cittadinanza è un altro nostro obiettivo. Vogliamo far sapere che ci siamo. Stiamo pensando di istituire giornate di apertura al pubblico e di organizzare iniziative volte ad incentivare gli acquisti collettivi. Il test sarà la grande festa di luglio per i 25 anni di attività del Mercato in questa sede rinnovata. Ma non solo; la nostra propensione al sociale si riflette anche incentivando progetti specifici, come la distribuzione di prodotti ancora freschi ad enti caritatevoli”. “L’aspetto educativo è un altro tema a cui teniamo particolarmente: continueremo ad accogliere scolaresche, come già facciamo da dieci anni, mentre alcune ristrutturazioni in programma verranno compiute tenendo in considerazione la possibilità di attribuirvi una funzione didattica. È il caso delle vasche di laminazione, ovvero i bacini di raccolta delle prime acque reflue delle superfici bituminose previsti per legge, per cui si prevede di creare attorno un’area dimostrativa con orti e frutteti”.

Aprile 2018


MERCATI&

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

Da innovatore avrà fatto una riflessione sulla nuova frontiera del commercio elettronico, l’ecommerce… “Crediamo che l’e-commerce sia il futuro e anche al MAAP stiamo valutando seriamente questa opportunità. Ovviamente ogni tipo di decisione in merito deve essere presa dai grossisti, ma siamo pronti a dare loro il pieno sostegno. Come in ogni cosa ci sono i pro e i contro ma è un dato di fatto che l’e-commerce stia crescendo rapidamente; anche negli anni in cui il mercato tradizionale registrava performance negative, le vendite online mostravano una crescita del 20%. Nel passato i Mercati si sono lasciati sfuggire il treno di una valida integrazione con la nascente, allora, grande distribuzione, ora dobbiamo prestare attenzione a non rifare lo stesso errore”. Il Mercato di Padova è il primo in Italia per export, con il 55% del prodotto commercializzato oltre

Le misure previste a favore dell’ambiente comporteranno importanti risparmi di energia e una maggiore efficienza. Il 10 luglio la festa dei 25 anni

Aprile 2018

confine. Ci sono iniziative per consolidare tale leadership nel prossimo futuro? “In effetti il commercio estero ha per noi un’importanza rilevante e sempre più l’avrà in futuro. Al momento gli obiettivi sull’estero si concentrano nel rafforzare la presenza sui mercati con i quali stiamo già intrattenendo rapporti commerciali e nell’implementarne di nuovi nell’area del nord-est europeo. Inoltre l’intenzione è di riprendere il progetto Albania, da quattro anni in stand by. Oggi la situazione è completamente diversa da come l’abbiamo lasciata: il Paese è in crescita e il mercato agroalimentare è già fortemente battuto dagli spagnoli. Sempre più nei prossimi anni l’Albania si proporrà come fornitore di prodotti freschi: la qualità offerta non è affatto male, il problema è relativo alle soluzioni di packaging ma in qualche modo ci stanno lavorando. In generale, la situazione geopolitica nei Balcani è in continuo e promettente divenire per cui varrà la pena ribattere tutti quei Paesi e valutare meglio le possibilità. Ma non solo, si intravvedono orizzonti più lontani: la Cina, dove MAAP ha messo il piede partecipando a una recente missione e, perché no, Dubai e i Paesi Arabi”.

DISTRIBUZIONE

Il progetto che trasformerà il MAAP in un Mercato verde

con la presenza di specchi d’acqua a fito-depurazione con funzione di utilità per utilizzo come vasche di laminazione per la raccolta delle acque di prima pioggia. Sciorinando tutti questi dati, Cera precisa: “Lo sviluppo che stiamo mettendo in atto coniuga la massima attenzione alla efficacia ed efficienza degli interventi in una ottica di sostenibilità. In questa direzione è previsto anche un ulteriore rinforzo dei sistemi fotovoltaici ampiamente diffusi sui tetti del mercato e che già rendono MAAP una struttura a basso impatto che prende buona parte della propria energia necessaria dal sole”. “Oltre a quanto riguarda i grandi miglioramenti strutturali - spiega il direttore - altre iniziative sono

Francesco Cera, dg di MAAP

in atto: verranno realizzate giornate aperte con l’obiettivo di ampliare il bacino dei clienti acquirenti illustrando ed esplicitando i servizi e la ampia gamma prodotti offerti; inoltre saranno sviluppati nuovi format di penetrazione commerciale per nuovi mercati esteri oltre a quelli tradizionalmente già coperti da MAAP che mantiene la propria caratteristica di primo mercato all’ingrosso nazionale per l’attività di export”. Francesco Cera, che da oltre vent’anni è direttore di Mercati (i primi 7 a Treviso), guarda al futuro con le idee chiare: “Siamo un Mercato ma dobbiamo valorizzarci come piattaforma logistica in grado di fornire servizi efficienti in affiancamento alla vendita. Ci sono altre sfide, ciò che conta è lo spirito di squadra che ci anima”. www.corriereortofrutticolo.it

45


DISTRIBUZIONE&

MERCATI

Il Gruppo Grossisti: ripartenza sull’estero, attenzione ai clienti vicini, servizi 24h I grossisti hanno un peso importante nella gestione del Mercato di Padova. Ciò discende dalla stessa composizione societaria che vede Comune e Camera di Commercio di Padova con il 50% della proprietà, il Gruppo Grossisti con il 49% e Confagricoltura e Coldiretti con l’1%. Dopo la storica presidenza di Giancarlo Daniele, da settembre dello scorso anno il testimone della guida del Gruppo Grossisti è passato al trentaseienne Luca Brusadelli. Il Corriere Ortofrutticolo lo ha intervistato. Da neo-presidente dei Gruppo Grossisti di Padova ha innanzitutto un’idea sulla situazione generale dei Mercati e della categoria? “Dobbiamo partire da una considerazione. La crisi del commercio all’ingrosso tradizionale dell’ortofrutta è indiscutibile e, a mio parere, ce la siamo persino meritata. I grossisti e coloro che hanno guidato i Mercati sono stati pressocché immobili per 40 anni. Ora dobbiamo reinventarci, mettere in discussione tutto, fare una vera e propria rivoluzione, confrontandoci con una nuova tipologia di domanda dei consumatori. A Padova ci vogliamo provare. Al Mercato sono attivi 29 grossisti, 24 dei quali appartengono al nostro Gruppo. Abbiamo un consiglio di 9 membri, completamente rinnovato, con operatori che rappresentano tutte le specializzazioni esistenti all’interno. Dobbiamo cambiare mentalità, rivedere la struttura dei costi sulla base di una nuova efficienza, diventando più imprenditori e meno commercianti, e dobbiamo darci obiettivi di lungo termine guardando avanti dieci anni. In quest’ottica ci stiamo muovendo e stiamo cercando

46

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

www.corriereortofrutticolo.it

di fare investimenti”. Obiettivi ambiziosi. Ma quali sono le strategie messe in campo per raggiungerli? “I nostri clienti, perché è da loro che dobbiamo partire, sono sempre più alla ricerca di servizi accessori complementari alla vendita. Sulla base di questo presupposto stiamo organizzando meglio gli spazi e pensando di costruire nuovi magazzini. Ma non solo, ad oggi il mercato richiede una logistica h24. Riuscire ad intercettare anche il responsabile acquisti della piccola catena locale è diventato per noi un dovere; per farlo bisogna necessariamente procedere ad una riorganizzazione degli orari di apertura. Sul fronte estero stiamo valutando la possibilità di ospitare nei nostri spazi qualche ufficio doganale dei Paesi di destinazione in grado di preparare e approvare le carte nella lingua di destinazione prima della partenza del carico. Se riuscissimo a farlo, il camion potrebbe viaggiare diretto dal punto di origine a quello di destinazione con un notevole risparmio di tempo e di pratiche burocratiche. Il tema che mi sta particolarmente a cuore è relativo al concetto di just in time. Mi piacerebbe davvero che si riuscisse ad implementare una sorta di ‘magazzino viaggiante all’olandese’ per il brand made in Italy”. Voi grossisti di Padova siete famosi per i vostri rapporti con l’Est Europa. Avete nuovi progetti sull’estero? “Da sempre a Padova abbiamo una forte propensione per l’estero, dobbiamo ricominciare a girare per fissare i mercati-target su cui puntare da qui al 2025. Ma dobbiamo anche riscoprire il ter-

Luca Brusadelli, nuovo presidente del Gruppo Grossisti

ritorio attorno a noi, rivisitando tutta la piccola e media distribuzione locale e regionale. Come accennavo prima, ci sono punti vendita indipendenti che non vengono più ad approvvigionarsi al Mercato. Dobbiamo riprenderci ciò che abbiamo fuori dalla porta di casa facendo conoscere i nostri punti di forza attraverso una comunicazione mirata e puntando su una logistica sempre più avanzata. Stiamo lavorando sia sul fronte internazionale, con iniziative nei Balcani e partecipando a una prossima missione in Svezia, sia su quello interno”. Insomma un nuovo corso senza dimenticare un recupero delle posizioni perse nel recente passato. “Certo. Il tema della modernizzazione è comunque prevalente e determinante in questo momento. Bisogna adeguarsi ai tempi e lo si deve fare in modo strutturale. Le premesse ci sono tutte: siamo riusciti nell’intento di costruire un team competente dalle professionalità variegate, sono in atto investimenti importanti per migliorare l’efficienza e la qualità del Mercato, la volontà non manca. Dobbiamo solo crederci”. (c.b.)

Aprile 2018


MONDO

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

Fruit Attraction cresce del 10% Maggiore spazio all’Italia Mariangela Latella Innovazione, sostenibilità e nuovi mercati sono le parole chiave della decima edizione di Fruit Attraction che quest’anno anticipa il suo programma di lavori dal martedì 23 al giovedì 29 ottobre anziché, come per le passate edizioni, dal mercoledì al venerdì. “Il cambio infrasettimanale spiega Raul Calleja, direttore di Ifema e patron di Fruit Attraction - serve per ampliare e migliorare il tempo utile commerciale dell’evento. I battenti apriranno con spazi rinforzati per l’Organic Hub, dedicato al bio, Smart Agro che si focalizza sulle tecnologie e la connettività in agricoltura e Hub Nuts dedicato alla frutta a guscio. Le sezioni Pasarela Innova e Foro Innova, inoltre, si fonderanno nell’Innovation Hub e, per la prima volta, la fiera aprirà le porte al settore dei fiori e delle piante, con la sezione Flower & Garden Attraction. Sul fronte dei Paesi importatori invitati, Canada e Paesi del Golfo saranno i partner di questa edizione per favorire le relazioni commerciali con l’Unione Europea”. Chiediamo a Calleja, in questa intervista esclusiva al Corriere Ortofrutticolo, qual è il trend delle adesioni a sei mesi dall’opening. “Al momento - risponde - il marketing si sta muovendo ad un buon ritmo, e ad oggi c’è una crescita del 10% delle superfici rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le previsioni indicano un aumento del 16% sia per gli espositori che per lo spazio espositivo. Stimiamo che le aziende che interverranno saranno più di 1.600 da tutto il mondo con circa 70 mila professionisti in visita provenienti da 120 Paesi”. Ci può dare qualche anticipazioAprile 2018

Intervista esclusiva al direttore Calleja. Sull’alleanza con Macfrut precisa: “Lo sviluppo sarà caratterizzato dall’allineamento delle strategie tra i due marchi. Mac Fruit Attraction deve crescere”

Raul Calleja, direttore di Ifema

ne sulla partecipazione italiana? “L'Italia è uno dei protagonisti di Fruit Attraction con espositori in crescita del 20% ogni anno. Al vostro Paese è dedicato tutto il Padiglione 3 ma sappiamo già che non sarà sufficiente. L'Italia è un Paese chiave nella fornitura internazionale di frutta e verdura, un vero e proprio ‘must’ per i visitatori professionisti. Nelle edizioni precedenti è stato, insieme alla Francia, il Paese che ha registrato la maggiore partecipazione. Non solo per l’ortofrutta ma anche per la parte dell'industria e della tecnologia ausiliaria”. Quali sono i trend per gli altri Paesi espositori? “Crescono quelli dell’UE quali, oltre a Italia e Francia, che sta spingendo molto, Olanda, Portogallo, Polonia e Grecia. D’altro canto si

registra una forte spinta in avanti anche dei Paesi Terzi come il Cile, il Brasile, Perù, Costa Rica, Colombia, Argentina, Sudafrica, permettendoci, per la prima volta, di arrivare a fornire un’area completa dedicata all’Emisfero Australe. In questo modo Fruit Attraction si conferma uno strumento essenziale per posizionare i prodotti di qualsiasi Paese nel mercato internazionale. In sistesi, la partecipazione espositiva extra Spagna rappresenta il 37% del totale. Questo dato riflette la forza dell'offerta europea sul mercato spagnolo”. E sul fronte dei buyer? “Sempre più massiccia l’adesione di professionisti europei del marketing e della distribuzione dei freschi provenienti, fra l’altro, da Italia, Francia, Portogallo, Regno Unito, Paesi Bassi, Germania, Polonia e Belgio a conferma che la Fiera madrilea è considerata un evento commerciale chiave per la produzione, il marketing e la distribuzione europei”. Alla luce dei dati di partecipazione alla fiera, come valuta l’evoluzione del mercato mondiale di frutta e verdura? “Il settore è in buona salute, ma in uno stato di allerta permanente e di costante aggiornamento in risposta, in particolare, ai nuovi cambiamenti che ci attendono nei prossimi 10 anni e che riguarderanno le biotecnologie, la nuova catena del valore, nuovi profili di consumatori e l’avvento dell’ecommerce nel settore dei freschi”. Cosa serve ai produttori e agli esportatori per mantenere posiwww.corriereortofrutticolo.it

47


MONDO

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

Il Mercabarna sfiora la soglia dei due milioni di tonnellate Boom di commercializzazione di frutta e verdura al Mercabarna che ha chiuso il bilancio 2017 con utili complessivi per poco meno di 7 milioni di euro, in crescita dell’11% rispetto al 2016. In particolare, la commercializzazione del settore ortofrutticolo ha riguardato compravendite per quasi 2 milioni di tonnellate (+6% sul 2016) se si considerano congiuntamente le attività del Mercato Centrale di Ortofrutta (+4% da solo, per 1,2 milioni di tonnellate commercializzate) e quelle della ZAC, Zona delle Attività Complementari, che da sola registra +10%, pari a poco più di 700 mila tonnellate e che riguarda le attività di confezionatori, trasformatori, centri di acquisto della GDO spagnola, aziende di logistica. Si tratta di cifre record, mai registrate in tutta la storia di questo importante hub commerciale spagnolo che, lo ricordiamo, è collocato nel centro della zona franca di Barcellona, creata all’inizio del secolo scorso con l’obiettivo di costituire un centro logistico strategico che potesse favorire l’import-export delle merci da e per la regione catalana e, in generale, tutta la Spagna, sia via terra che via mare. Non a caso nella Zona Franca sono collocati: l’hub del Mercabarna, la ferrovia e l’aeroporto. Vicinissimo anche il porto di Barcellona, che pure registra quest’anno dati di importante crescita, ad un ritmo più che doppio rispetto ai ritmi di crescita dei porti del Nord Europa. Un dato significativo dal momento che via mare viaggia il 60% delle merci esportate dalla Spagna e l’85% di quelle importate. Secondo una nota ufficiale del Mercabarna, il boom del 2017 è stato guidato principalmente da

48

www.corriereortofrutticolo.it

trasferimenti societari soprattutto nell’area delle attività complementari, ZAC, dove una decina di aziende hanno ampliato i propri impianti e dove pure si registra un incremento di nuove aziende che si sono installate dentro il Mercabarna per la prima volta. Si tratta, in particolare, di aziende specializzate nel settore dei prodotti ad alto valore aggiunto la cui domanda sta crescendo fortemente, come ad esempio frutta e verdura sbucciata e tagliata oppure mix di insalate pronte al consumo. La crescita del fatturato dipende inoltre da una crescita dei cosiddetti redditi atipici ossia quelli derivati dalle consulenze oppure dalla riscossione degli indennizzi assicurativi. La crescita record ha permesso al Mercabarna di pianificare investimenti importanti che, solo per il 2018, ammontano a 16,7 milioni di euro. “In particolare - precisa Agustí Colom, assessore al commercio del Comune di Barcellona e presidente del Mercabarna - gli investimenti programmati per i prossimi due anni sono dedicati al settore biologico, alla riduzione degli sprechi alimentari ed energetici e alla modernizzazione delle infrastrutture”. Il prossimo autunno, infatti, inizieranno i lavori per la creazione di un mercato bio dentro il Mercabarna con un progetto da 5,5 milioni di euro che porterà all’inaugurazione della nuova sezione già dal 2019. Sempre in autunno, con chiusura dei cantieri nel 2019, la lotta agli sprechi alimentari porterà all’apertura dei lavori per la modernizzazione del Green Point (2,2 milioni di euro di investimenti) e alla costruzione di un Center For Food Use (Centro per l’utilizzo degli alimenti) da 850 mila euro. (m.l.)

zioni di leadership sul mercato? “Occorre un aggiornamento continuo, soprattutto negli ortaggi, incorporare i miglioramenti nei processi produttivi a vantaggio e a garanzia della sostenibilità nel futuro. È necessario diversificare i mercati e accelerare la rimozione delle barriere fitosanitarie esistenti in molti Paesi. D’altra parte, il processo di innovazione deve essere accelerato rafforzando fondi e programmi operativi, principalmente finalizzati al finanziamento degli investimenti nelle aziende di produzione agricola. Vorrei sottolineare che l'armonia tra Ifema e Fepex ha permesso lo sviluppo di un progetto su misura per le esigenze del settore confermando la dinamicità e la flessibilità di Fruit Attraction”. Può darci qualche anticipazione sui contenuti dei convegni? “Stiamo lavorando a un vasto programma di seminari tecnici, che quest'anno farà perno sull'innovazione e la tecnologia come agente di cambiamento ed evoluzione”. Come continuerà il programma congiunto internazionale con Macfrut nel 2018-2019? “Lo sviluppo futuro sarà caratterizzato dall'allineamento delle strategie tra entrambi i marchi. L'edizione al Cairo si svolgerà dall'8 al 10 dicembre. Mac Fruit Attraction è nata per crescere e consolidarsi nel mercato globale della commercializzazione di prodotti freschi, alleandosi con partner strategici nei mercati importanti per il settore. Su questa linea stiamo continuando a lavorare con l’obiettivo di creare una nuova rete giovane, dinamica e flessibile che sappia adattarsi alle esigenze specifiche di ogni mercato”.

Alla presenza italiana non basta più un solo padiglione. Come a Berlino anche a Madrid il nostro è un Paese determinante

Aprile 2018


UN MERCATO UN’AZIENDA

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

IV GAMMA

Boom dell’export delle aziende italiane della IV Gamma Antonio Felice Emanuele Zanini Il mercato interno della IV gamma viene monitorato con attenzione da varie fonti - che ci raccontano per esempio come siano le zuppe e le insalatone arricchite a tirare in modo particolare in questo momento ma nessuno ha ancora affermato con chiarezza e precisione di dati quanto la IV gamma italiana stia crescendo sui mercati internazionali: un fenomeno enorme, pari solo al forte tasso di innovazione del settore. Ci sono aziende che superano il 70% di quota export (L’insalata dell’Orto), altre che raggiungono una quota export del 65% (Cultiva), chi supera il 50% (Mioorto), chi si ferma al 35% (La Linea Verde, ma con un fatturato per esempio 8 volte più grande di

BONDUELLE Successo delle ‘Regionali’ e crescita nel bio Per Bonduelle Italia - azienda che vanta un fatturato che nel 20162017 ha sfiorato i 190 milioni di euro - il 2018 è iniziato con diverse novità in cantiere, che si aggiungono a quelle presentate nel 2017. “Lo scorso gennaio abbiamo presentato la linea ‘I Piccoli Aprile 2018

Cultiva), chi è partito da una base del 10% di export (Ortoromi, Zerbinati) per salire di anno in anno sempre più in alto, chi - infine - è deciso a tentare la sfida dei mercati esteri in questi mesi. I prodotti delle aziende della IV Gamma italiana li troviamo ormai in tutta Europa e negli Emirati, dove giocano un ruolo da protagonisti. Per quanto il mercato cresca anche in Italia, l’apertura internazionale è una necessità per le aziende. Cinzia Busana, amministratore delegato de L’Insalata dell’Orto di Mira (Venezia) dichiara: "Pensiamo sempre di più ad esportare. Il mercato Italia è molto importante per la nostra azienda, siamo co-paker di insegne nazionali da anni, ma è all'estero che abbiamo le maggiori soddisfazioni in termini di garanzia di reddito per i nostri produttori che si sono adeguati ai più severi standard internazionali".

Piaceri', quattro ricette di vellutate raffinate, rivisitate e arricchite dal sapore di ingredienti particolari”, spiega Laura Bendazzoli, direttore marketing dell'impresa. “Una proposta unica sul mercato, valorizzata dal nuovo packaging di grande impatto a scaffale: un formato cup dal design accattivante. Lo scorso novembre, invece, abbiamo presentato ‘Gusto & Vitalità', gamma innovativa e unica, che si differenzia sul mercato e che si posiziona come la risposta ideale per quei consumatori

sempre più interessati a raggiungere un benessere olistico, inteso come voglia di stare bene. Gusto & Vitalità è una linea di gustosi e originali mix di insalata in busta da arricchire con una pratica bustina esterna, a tenuta sicura, contenente ingredienti sfiziosi e ricchi di proprietà nutrizionali. Al lancio, la gamma propone due referenze: Mix Energia e Mix Bellezza. Bonduelle ha anche ampliato la gamma di prodotti Filiera Garantita® con due nuove mono-vawww.corriereortofrutticolo.it

49


IV GAMMA

UN MERCATO UN’AZIENDA

50

rietà top seller di prima gamma: Gentilina e Romana. Così come la gamma ‘Le Insalate degli Agricoltori’ introducendo quattro varietà di insalate che si alternano in base alla stagione: Cicorino, Spinacino, Mix di Radicchi e Insalata di Lusia IGP, che si aggiungono a Songino, Lattughino e Rucola La produzione di fresco di IV gamma di Bonduelle si rivolge principalmente al mercato nazionale, ma fornendo materia prima anche alle filiali estere. Per Bonduelle, all’interno del comparto IV gamma, un segmento che sta registrando notevoli risultati è quello delle insalate in ciotola, un business che vale 28 milioni di euro e che cresce del 40% rispetto allo scorso anno, “grazie all’interesse sempre più forte da parte dei consumatori per prodotti ad elevato livello di servizio”, spiegano in azienda. “La gamma Le Regionali Bonduelle - spiega Laura Bendazzoli - prende ispirazione dai migliori prodotti del nostro territorio, offrendo ricette originali, ricche di gusto e colore. Un vero e proprio viaggio gastronomico, dalle mele trentine ai taralli pugliesi, passando per il pane sardo, nel tempo di una pausa pranzo”. Dopo aver fatto scoprire ai consumatori i gusti del Trentino, della Puglia, della Sardegna e della Sicilia, Bonduelle ha ampliato da poco l’offerta della gamma e li ha portati nel Nord Italia, con due nuove referenze ispirate alla Lombardia e al Veneto. Nel settore Bonudelle è presente anche con le ‘Cereallegre’, insalate di cereali e verdure studiate per la pausa pranzo. “Con questa referenza abbiamo sviluppato il nuovo segmento delle insalate di cereali la cui presenza negli scaffali di IV gamma è ormai consolidata con una posizione di leadership all’interno del segmento tale da guidarne lo sviluppo e la crescita con una quota del 30%”, aggiunge la manager. Bonduelle sta crescendo anche nel biologico, dove è entrata nel www.corriereortofrutticolo.it

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

maggio del 2017 con una nuova gamma brandizzata ‘Be!Bio' da Bonduelle. Be!Bio, disponibile 12 mesi all'anno, è nata per valorizzare una categoria in forte espansione, ma alla ricerca di certezze e di garanzie che una marca di fiducia può portare. “E lo abbiamo scoperto indagando i consumatori italiani - sottolinea Bendazzoli : i dati confermano i trend positivi del comparto bio, con crescite che attestano il grande interesse da parte dei consumatori. Be!Bio di Bonduelle è stato lanciato da pochi mesi e, nonostante sia ancora presto per fornire un giudizio definitivo, i risultati finora sono positivi. Nei prossimi anni, continueremo a lanciare nuovi prodotti che siano sempre più in linea con le esigenze dei consumatori, nel biologico così come nel convenzionale”. Nella gamma Be! È presente anche una linea di burger vegetali.

SAN LIDANO Eccovi servito il co-packer ideale della GDO In vent'anni San Lidano è cresciuta progressivamente diventando una delle realtà di spicco del settore. A testimoniarlo sono alcuni dei numeri che sviluppa: 50 milioni di fatturato; tre stabilimenti realizzati negli ultimi sette anni (quello a Bergamo dedicato alla IV gamma per i rifornimenti nel Nord Italia; la iper-moderna sede laziale su 13 mila metri quadri; il nuovissimo magazzino nell’agro pontino riservato alle lavorazioni di prima gamma, con le angurie come prodotto principe, oltre a kiwi, zucchine, lattughe, con15 private label di gruppi di-

stributivi di primo piano prodotte nei vari siti di confezionamento). Sostenute anche le esportazioni con i prodotti che raggiungono diverse aree europee ed extra europee fino agli scaffali di Dubai, a 4.400 chilometri di distanza con le referenze di IV gamma ‘OrtoPronto'. Un altro numero interessante della compagine sono le 30 mila tonnellate di angurie commercializzate che l'impresa intende raggiungere entro quest'anno, grazie agli importanti investimenti sulle coltivazioni di varietà seedless, mini e midi, sia a buccia scura che striata. In generale, non mancano le novità in casa San Lidano: dalla linea di prima gamma evoluta OrtoPronto CHEF, che semplifica la preparazione di contorni o ricette tradizionali, fino alla linea di IV gamma OrtoPronto BIO, “che ci permetterà di coprire anche il segmento del biologico, sempre mantenendo le premesse di massimo controllo nella gestione diretta della filiera”, annuncia il direttore commerciale Matteo Testa. “Il biologico anche nel nostro settore è diventato ormai quasi imprescindibile con trend di crescita e penetrazione nel mercato importanti”. L’azienda punta molto anche sul cocomero a cubetti 'Cuore Rosso', con pratiche confezioni dotate anche di forchetta per il consumo on-the-go. “I test effettuati nella precedente campagna - spiega lo stesso Testa - ci rendono ottimisti: questo articolo, contraddistinto da elevata deperibilità, necessita infatti di un’attentissima selezione delle partite di materia prima utilizzata, con focus obbligato riguardo le varietà e il grado di maturazione. Il nostro asso nella manica è poter disporre di un grande bacino di produzione all’interno del quale poter selezionare i frutti maggiormente indicati per la lavorazione in questione - angurie senza semi (particolarmente indicate) incluse”. A livello distributivo, dopo aver Aprile 2018


UN MERCATO UN’AZIENDA

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

servizio time saving. Tuttavia osserva Testa - notiamo anche quello che ci appare come un principio di affollamento dei player coinvolti”. L’approccio al mercato di San Lidano viene definito da Testa "contro corrente”. “In un contesto dove molti nostri competitore, in modo virtuoso e lungimirante, puntano decisamente all’affermazione del proprio brand, riversandovi importanti investimenti, San Lidano punta a configurarsi come “il perfetto copacker” per i marchi privati della distribuzione moderna. ContiAprile 2018

nuiamo a rafforzare le produzioni agricole e il loro controllo diretto e implementiamo gli stabilimenti di confezionamento e la tecnologia per dare il massimo in sicurezza alimentare. Questo testimoniato anche dal recente e importante riconoscimento di Coop Italia, che ci ha premiato come l’azienda ‘più sostenibile’ tra i fornitori di prodotto a marchio Coop, successo che crediamo ben attesti le potenzialità raggiunte dalla nostra organizzazione, riconosciuteci giornalmente dai nostri clienti”.

L’INSALATA DELL’ORTO Qui l’originalità è di casa L’azienda di Mira cresce puntando sull’originalità delle proposte e sul biologico. Negli ultimi anni, partendo dai 26 milioni di euro del 2014, il fatturato è aumentato dai 3 ai 4 milioni di euro e più all’anno. I prodotti di base sono insalate fresche pronte all’uso come lattughino, misticanza, valeriana, rucola, spinacino. Ma negli ultimi anni ha sviluppato novità particolarmente originali occupando, per esempio, posizioni leader nei fiori edibili, presentati alla Fruit Logistica 2017. Ben posizionate sono anche le ‘Tisane dell’Orto', due referenze a base di erbe aromatiche fresche per preparare infusi che rappresentano un unicum sul mercato europeo. La linea ‘Condimento al Momento’ offre mix di ingredienti freschi (pomodoro, olive, basilico, zucchine, radicchio rosso, peperone giallo, rucola, noci, pinoli) per preparare salse con cui condire primi piatti o aperitivi. L’idea dei fiori edibili è nata dalla passione del patron de L’Insalata dell’Orto, Luigi Busana, per i fiori. Oggi le varietà di fiori edibili disponibili sono otto e coprono tutte le esigenze che si avvicinano alla cucina, degli chef ma anche

dei consumatori curiosi di sperimentare. Sara Menin, responsabile marketing, ha dichiarato in un’intervista: “Crediamo tantissimo nelle potenzialità di questi nuovi prodotti nell’horeca e ci stiamo avvicinando anche al mondo del beverage”. L’Insalata dell’Orto raggiunge oltre 20 Paesi e per far fronte agli ordini ha ampliato nel 2017 lo stabilimento di Mira portandolo a 6.000 metri quadri e dotandolo delle più moderne tecnologie, con 15 linee complete di lavorazione per gli orticoli di prima e IV gamma. L’azienda conta 250 ettari di coltivazione tra serre e pieno campo, dislocate nelle provincie di Bergamo, Venezia, Salerno. Il 60% di questi terreni è coltivato a regime biologico. Proprio il prodotto bio, voluto con forza e determinazione da Raffaella Busana sin dal 2008, è tra le referenze di maggior interesse per le catene d’oltralpe, che puntano molto su questo segmento di mercato per differenziare la propria offerta rispetto alla concorrenza. Sempre nel 2017 è stata avviata la linea ‘Vegan Ok', che certifica

IV GAMMA

quadruplicato la presenza nella distribuzione nazionale negli ultimi dieci anni, l'impresa laziale sta puntando alla presenza anche nei punti vendita dei retailer esteri. “Abbiamo ottenuto subito risultati prestigiosi, come l’accreditamento per marchi privati del calibro di Rewe Beste Wahl e Penny in Germania. Oggi - sottolinea Testa - l’interlocutore medio sembra veramente mostrare un orientamento volto al non disperdere il valore di prodotti ad alto contenuto di servizio come i nostri, anziché mirare meramente al tentativo esasperato di acquisto a prezzo basso”. Nonostante ciò tra le le famose ‘4P' (Product, Price, Place, Promotion) la modalità di gestione dell'aspetto promozionale sembra ancora oggi detenere ampi margini di miglioramento, soprattutto in funzione delle esigenze dei produttori. Sulle tipologie di prodotti offerti San Lidano rimane fortemente concentrata sulla IV gamma, oltre che sulla prima gamma (fresco sfuso, con frutta e ortaggi). “Sicuramente monitoriamo il crescente peso sullo scaffale di tutte le altre referenze con contenuti di

l'impegno etico di tutta la filiera e il processo aziendale a non impiegare nessun genere di alimento, ingrediente o coadiuvante di fabbricazione di origine animale. Fondata negli anni ’70 da Luigi Busana, l’azienda ha lanciato nel 1991 il marchio L’Insalata dell’Orto e da quel momento è iniziata la trasformazione del prodotto in quarta gamma con una crescita vertiginosa, sostenuta da una forte originalità nelle proposte apprezzate anche all’estero. www.corriereortofrutticolo.it

51


IV GAMMA

UN MERCATO UN’AZIENDA

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

MIOORTO Una vasta gamma e una dinamica presenza all’estero Presente da generazioni in agricoltura tradizionale, la Società Agricola Mioorto di Carobbio degli Angeli (Bergamo) ha ben presto capito le potenzialità delle coltivazioni in serra fredda e già nel 1991 si è convertita alla coltivazione di ortaggi destinati alla IV gamma. Negli anni ha impiegato le più innovative tecniche colturali e le nuove varietà raggiungendo l’obiettivo di una costante produzione di ortaggi freschi alla base della lavorazione e del confezionamento della IV gamma di ortaggi. Oggi l’azienda, con il marchio Mioorto, esprime un fat-

turato a cavallo dei 40 milioni di euro. Marco Bertoli, socio dell’azienda con i fratelli Severino e Angelo, ha affermato in un’intervista: “La politica aziendale basata su qualità, continuità e servizio, dati alla mano, sta pagando. Abbiamo investito, rinnovato negli ultimi anni lo stabilimento, dotandolo di tecnologie innovative, e ciò ci permette di guardare con fiducia al futuro sia per il

mercato interno sia per l’estero”. Oggi il portafoglio di prodotti è molto ampio, tutti ad alto contenuto di servizio. Alcuni esempi: il pinzimonio con dressino in bicchiere snack da 165 grammi e in ciotola da condividere da 350 grammi, l’insalata di verdure da 200 grammi con riso o con quinoa rossa e riso, spaghetti vegetali di carota e zucchina oppure solo di zucca oppure di carota, barbabietola e zucca, proposti in confezione micro-ondabile da 200 grammi dotata di valvola di sfogo. L’azienda sviluppa all’estero il 40% del fatturato, dai mercati dell’Est alla Spagna. Frequenta assiduamente le fiere internazionali ed ha una gestione dinamica ed elastica che consente di cogliere immediatamente le opportunità offerte dai diversi mercati.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ammette l’utilizzo della Fenpirazamina L’EFSA (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) a inizio aprile ha esteso i limiti per l’applicazione del principio attivo Fenpirazamina a tutta una serie di orticole utilizzate nel comparto della IV gamma quali valeriana, lattughe, scarole, indivie, crescione, rucola, spinaci e bietole a costa e a foglia. Il Corriere Ortofrutticolo ha raccolto il parere di un grande produttore di prima gamma, alla base di tutte le lavorazioni di quarta gamma, Rosario Rago, per capire che cosa questo provvedimento significhi per i produttori e per i consumatori. “La vera novità - ha spiegato Rago - coinvolge soprattutto rucola, valeriana e lattughe perché l’utilizzo di questo principio attivo permetterà ai produttori di combattere la cosiddetta ‘muffa grigia’ (Botritys cinerea) causata da condizioni di eccessiva umidità in campo o in serra, senza lasciare residui sul suolo. Per combattere questa muffa si usavano, prima di questo provvedimento, altri principi attivi come ad esempio il Boscalid o il Pyraclostrobin ma avevano il limite che lasciavano residui sul terreno per cui in caso di alternanza di colture, gli impianti successivi potevano risultare contaminati da quei residui e, nel caso in cui non fossero ammessi per le nuove colture impiantate, venivano bloccati dal mercato. La registrazione di questo nuovo principio attivo ci permette di eliminare questo problema”.

52

www.corriereortofrutticolo.it

I tempi di pratico utilizzo della sostanza non sono brevissimi. Spiega l’imprenditore campano, esponente di spicco di Confagricoltura: “Inizieremo a fare dei test per verificare i riscontri sui prodotti di IV gamma ma ci vorranno almeno sei mesi tra prove in campo e tempistiche di registrazione, per l’immissione in commercio di questo trattamento. Però il vero problema per la IV gamma è la peronospora per la quale ancora non si è trovato un rimedio efficace soprattutto alla luce dell’obiettivo di arrivare a confezioni sugli scaffali a residuo zero senza però il costo delle perdite in campo”. Quali saranno le conseguenze sul piano commerciale? “Sicuramente quello di ridurre le perdite derivate dalla muffa grigia che ad oggi dipendono dalla capacità dei tecnici in campo di accorgersene preventivamente e intervenire per tempo o anche dipendono da sbagliate irrigazioni che determinano un eccesso di umidità”. (m.l.)

Aprile 2018


Frutta Fresca Valfrutta Qualità Premium 100% italiana

Il bollino che fa la differenza.

Buona, sicura, genuina.

Rispetto per il consumatore.

La riconoscete subito dal bollino che certifica l’origine 100% italiana e garantisce al consumatore la scelta di un prodotto sempre buono.

Una gamma completa di prodotti ortofrutticoli sempre buoni perché frutto di una scelta delle migliori varietà coltivate nelle aree più vocate.

Un sistema agricolo che utilizza moderni metodi di coltivazione ed energie rinnovabili nel rispetto dell’ambiente e delle stagioni.

VALFRUTTA FRESCO SPA Via G. Galilei, 5 - 48018 Faenza (RA) Tel. +39 0546 648601 - Fax +39 0546 623156 info@valfruttafresco.it - valfruttafresco.it


Scegli un partner


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.