Modulo 5 3 design delle pagine

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Applicazioni Editoriali Design delle Pagine


Le pagine racchiuse dalla Copertina

Sebbene la cover di un libro o di una rivista rappresenti il primo fattore di attrazione grafica, l’organizzazione degli elementi che si trovano nella pagine racchiuse da essa dovrà allo stesso modo risultare piacevole alla vista o comunque interessante. Nel design concettuale che coinvolge la realizzazione di una cover si dovrebbe pertanto considerare, insieme a questa, anche la realizzazione grafica delle pagine interne.


Ciò che differenzia maggiormente un design editoriale “interno” da quello specifico per una cover è spesso l’enorme quantità di materiale da organizzare.

Data la quantità di elementi da inserire in un dato formato di pagina è essenziale gestire al meglio il posizionamento di tutte le componenti grafiche, affinchè ogni elemento abbia la sua rilevanza e allo stesso tempo risulti perfettamente visibile.


La struttura di base che viene stabilita per una prima pagina dovrà poi essere utilizzata, in varie possibili modalità, anche nelle restanti pagine: questo per stabilire un senso di variazione e allo stesso continuità in tutta la realizzazione grafica.

Pertanto un design grafico editoriale “interno” non deve solamente stabilire un nesso con la cover ma deve anche avere una sua precisa struttura, creata dall’insieme delle pagine che lo compongono.


Inoltre, specialmente nel caso delle riviste, molto spesso lo stile “editoriale” scelto per il design interno delle pagine dovrà essere simile in ogni numero, sempre per creare quella familiarità visiva che un lettore generalmente si aspetta nella visualizzazione di più numeri di una stessa rivista.

Strutturare una Pubblicazione Editoriale Esistono dei passaggi chiave da considerare nella realizzazione di pagine editoriali. Questi passaggi devono pertanto costituire la prima preoccupazione in ogni realizzazione grafica di tale tipologia.


1. Definizione dei Contenuti Una volta stabiliti gli elementi chiave nella progettazione di un design editoriale completo (target della pubblicazione, numero e formato delle pagine, ecc.) sarĂ necessario stabilire quali dovranno essere le tipologie di contenuto presenti nelle pagine.

In questo modo si potrĂ poi definire quali contenuti dovranno apparire sotto forma di immagini e quali invece saranno rappresentati da elementi di testo.


Pertanto, stabilendo la tipologia di contenuto, avremo chiara la principale natura delle pagine da rappresentare graficamente.

Infatti in questo tipo di concept grafico è fondamentale sapere fin dall’inizio della progettazione se il design sarà formato principalmente da immagini o da elementi di testo, com’è il caso ad esempio della seguente grafica editoriale.


Esempio di design editoriale costituito solo da elementi di testo Design: Abbott Miller/Pentagram

Nonostante l’assenza di immagini, l’interesse visivo viene fornito attraverso un’alternanza tra i tipi di font utilizzati.


Al contrario nel seguente design editoriale il layout generale, molto semplice dal punto di vista dei caratteri di testo, permette alle immagini presenti e al colore predominante di emergere nettamente, sia nella front cover che nelle pagine interne.

Graphic Designer: Filip Bla탑ek - Illustrazione di Copertina: Donald Beekman


Una volta definiti gli elementi primari si potrĂ procedere alla scelta dei singoli componenti e soprattutto alla loro organizzazione nel formato di riferimento.

Qualunque siano gli elementi grafici da utilizzare, una griglia di riferimento come vedremo piĂš avanti costituisce sicuramente lo strumento che maggiormente ci aiuta in un posizionamento armonico degli elementi.


2. Identificare i Componenti ricorrenti Molte spesso in un design editoriale gli elementi ricorrenti delle pagine interne sono rappresentati attraverso la definizione di sezioni e di colonne: elementi grafici utili a contenere, in ogni numero, una stessa tipologia di contenuto.

Si tratta pertanto di componenti grafiche ricorrenti che conferiscono ad una pubblicazione editoriale quel senso di continuitĂ e appartenenza ad un unico progetto, necessario nelle pubblicazioni strutturate in piĂš volumi o numeri.


Ad esempio molte riviste offrono settimanalmente sulle loro pagine delle sezioni dedicate allo sport, delle sezioni di carattere scientifico, delle colonne con contenuti dedicati all’arte e alla cultura, e cosÏ via.

Pertanto nel determinare la struttura di pagine editoriali bisognerĂ considerare quali dovranno essere gli elementi costanti, in ogni numero e/o volume, e quali invece le componenti variabili.


Una volta stabilito questo si potrà decidere in che modo rappresentare graficamente tali elementi ricorrenti e in che modo stabilire per loro delle variazioni grafiche, tra i diversi numeri/volumi di una stessa serie.

Per stabilire in che modo rappresentare di base gli elementi ricorrenti bisognerà considerare:  L’ampiezza del contenuto da inserire di volta in volta nella sezione “ricorrente”.


ďƒź In quale misura e in che modo i contenuti di una sezione “ricorrenteâ€? cambieranno nel corso dei numeri e dei volumi di una serie. ďƒź Il posizionamento nel formato di riferimento rispetto agli eventuali altri elementi presenti.

Prendiamo in considerazione ad esempio la struttura generale di una rivista, famosa a livello mondiale, come il Time.


In ogni numero il Time viene organizzato graficamente (e per contenuti) in alcune sezioni principali che mantengono costante la loro identitĂ visiva.

Al confronto tali sezioni (chiamate: BrieďŹ ng, The Well, Life e Arts) presentano alcuni elementi in comune (tipologia dei caratteri di testo, dimensioni costante dei caratteri nelle intestazioni e nei paragrafi, organizzazione dei testi in colonne) e alcune dinamiche di variazione, come ad esempio dei colori diversi


ed un posizionamento mutevole dei testi e delle immagini d’accompagnamento. Le sezioni nel Time Magazine


3. Identificare il formato pagina adatto e il tipo di ritaglio Nel caso in cui si venga incaricati anche della scelta del formato grafico, sarà senz’altro utile conoscere i principali formati di “taglio”, diffusi nelle pubblicazioni editoriali.

Per “taglio” editoriale si intende la dimensione reale di una pagina, all’interno della quale i contenuti saranno inseriti.


Dimensioni generali delle pagine dei giornali: 38x53 o 31x45 cm

Dimensioni generali delle pagine delle riviste: 15x21, 16,5x24, 20,32x27,94, 21x29,7, 22x30, 23x33 cm.

Dimensioni generali delle pagine libri: 17x24, 15x21 cm.


Nella maggior parte dei casi, per ragioni ecologiche ed economiche, quotidiani e libri hanno progressivamente adottato un ritaglio grafico piĂš ridotto che permette ovviamente un consumo minore di carta.

Le riviste al contrario tendono comunque ad utilizzare un taglio molto piÚ grande, per risultare piÚ accattivanti, mostrando foto di dimensioni adeguate a catturare l’attenzione delle persone.


4. Una griglia per il Design Editoriale Una griglia, in un design editoriale, fornisce un utile strumento per l’organizzazione e l’ordinamento dei contenuti all’interno di ogni pagina.

In questo modo tuttavia è sicuramente più semplice non solo stabilire l’organizzazione ottimale degli elementi grafici in una singola pagina, ma anche stabilire, con più cognizione, il posizionamento dei contenuti in tutte le pagine, applicando i criteri di ripetizione e variazione ai vari elementi inseriti.


Ovviamente in primo luogo la griglia dovrà adattarsi al “taglio” scelto per le pagine.

Molti libri, riviste e giornali contengono degli elementi seriali, che dovrebbero apparire in maniera ricorrente in alcune (o tutte) le pagine: è questo ad esempio il caso dei titoli principali degli articoli, di capitoli e di paragrafi, delle intestazioni contenenti il nome dell’autore e/o il titolo dell’opera o del capitolo.


Molte pubblicazioni inoltre, a seconda della tipologia, prevedono ulteriori elementi di costanza. Ad esempio nell’organizzazione dei contenuti per un libro di ricette, molti elementi presenti, sia visivi che testuali, dovrebbero apparire con ricorrenza, per ogni ricetta. Ovviamente la definizione di tali elementi di “costanza� dipende dalla tipologia editoriale (un libro, una rivista, un quotidiano, ecc.) per cui bisogna realizzare la grafica.


Ad esempio in questo tipo di grafica editoriale (adatta ad un libro di ricette), elementi ricorrenti, sempre presenti nella griglia di riferimento di ogni pagina potrebbero essere: le foto relative ai


principali passaggi da svolgere, il titolo della ricetta, la sezione di testo relativa agli ingredienti e soprattutto la foto relativa all’esito finale di una ricetta che dovrebbe immediatamente catturare l’attenzione del lettore. Molto spesso, specialmente nelle pubblicazioni di carattere didattico, come quella rappresentata di seguito, il normale flusso dei paragrafi viene spesso interrotto da quelli che possono essere contenuti aggiuntivi, esempi, curiosità , foto, ecc: tutti elementi che per contenuto dovrebbero essere posizionati al di fuori del testo, utili da utilizzare come strumenti di variazione, in una semplice organizzazione di paragrafi.


Le tabelle possono costituire un valido strumento di variazione


Esistono ovviamente infinite possibilità di sistemazione e organizzazione dei vari componenti grafici all’interno di una griglia di riferimento: l’unico limite è dettato ovviamente dalle dimensioni della pagina e dai margini necessari in fase di stampa.

Tipologie di Griglia

E’ possibile scegliere tra due tipologie di griglie.


Griglia Modulare – Questo tipo di griglia è particolarmente utile per dividere i contenuti in moduli singoli oppure inserirli in gruppi a coprire intere zone del formato. Pertanto una griglia di questo tipo diventa indispensabile quando i contenuti da posizionare sono ricchi di immagini: tale griglia permette infatti una grande flessibilità organizzativa. Anche nel caso in cui le immagini siano in numero inferiore rispetto agli elementi di testo, la griglia modulare può comunque essere utile per organizzare con più facilità le variazioni nella disposizione delle componenti grafiche.


Nelle seguenti immagini d’esempio è possibile vedere come, in una griglia modulare, solitamente composta da 4 colonne e da 4 righe, immagini e testo possano essere organizzati diversamente, occupando uno o piĂš riquadri (moduli) della griglia.


Esempi di utilizzo di una griglia modulare

Modulo


Uno dei tanti possibili posizionamenti attraverso l’utilizzo dei moduli di una griglia modulare.


Griglia a Colonne – Una griglia di questo tipo è utile soprattutto nell’organizzazione di pagine ricche di elementi di testo che possono appunto essere suddivisi in colonne. Molto spesso una griglia di questo tipo alterna paragrafi di testo e immagini, sfruttando proprio la suddivisione in colonne. Il numero di colonne dipende dal formato grafico scelto: in base a questo si potrà definire l’ampiezza delle colonne e le modalità di adattamento a queste dei testi e delle immagini.


Per realizzare correttamente la griglia a colonne più adatta al nostro scopo è necessario considerare i seguenti fattori: › La larghezza delle colonne deve assicurare sempre la leggibilità dei testi: pertanto sarà necessario sperimentare diverse tipologie e dimensioni dei caratteri, affinchè questi possano adattarsi al meglio alla suddivisione in colonne della pagina. › Nel caso in cui alcune colonne debbano contenere delle illustrazioni, esse dovranno adattarsi alle immagini. › E’ importante considerare una grandezza adeguata per i margini di separazione tra le varie colonne, affinchè la divisione tra gli elementi di testo risulti chiaramente visibile.


Variazioni nella Griglia Una griglia, come abbiamo giĂ accennato, offre diversi spunti per inserire con facilitĂ elementi di variazione nella realizzazione delle pagine. Una griglia viene di base usata per creare una struttura unica, da utilizzare come modello grafico di riferimento per ogni pagina. Tuttavia una volta chiaro il modello grafico di partenza, i moduli o le colonne di una griglia possono essere usati come strumenti di riferimento per riorganizzare di volta in volta gli elementi, a seconda delle pagine da rappresentare.


Tuttavia, dal momento che la funzione base di una griglia è quella di fornire un senso di omogeneità all’intera struttura grafica, è importante non spezzare completamente, in maniera arbitraria, la struttura stabilita in partenza, mantenendo sempre degli elementi di coesione tra le pagine (ad es. la dimensioni delle didascalie, dei titoli, la presenza di numeri di pagina rappresenti in uno stesso modo, ecc.)

Per gestire correttamente delle variazioni, utilizzando una griglia di riferimento, è bene considerare le seguenti opzioni già ampiamente sperimentate:


Griglie Alternate - Uno dei metodi più semplici per introdurre un forte effetto di variazione consiste nell’utilizzare, a seconda della tipologia di pagina, griglie strutturate diversamente. Ad esempio una volta creata una prima griglia di riferimento e posizionati gli elementi si potranno realizzare, con lo stesso tipo di griglia, due o più variazioni compositive: in questo modo si avranno due o più griglie strutturate diversamente, da alternare all’interno della pubblicazione.


Ripetizione di Sezione – Una stessa sezione della griglia, con una particolare organizzazione degli elementi, può essere ripetuta in altre pagine, ma posizionata di volta in volta in un’area diversa. Posizionamento Alternato – In questo caso le pagine sfruttano uno stesso tipo di griglia ma le illustrazioni e le colonne di testo si invertono di posizione da pagina a pagina. Ad esempio in una prima pagina la colonna di testo sarà posizionata a sinistra e l’immagine si troverà nelle colonna di destra; sul retro della pagina invece l’immagine sarà a sinistra e la parte di testo si troverà sulla colonna a destra.


5. Valutare i Componenti Standard La maggior parte delle pubblicazioni editoriali utilizza delle componenti comuni che un graphic designer deve conoscere per terminologia e modalità d’uso. Conoscendo questi elementi chiave sarà più facile stabilirne l’aspetto e regolarne il posizionamento in un progetto di grafica editoriale completo.


Questi elementi molto spesso, se correttamente usati, rappresentano un ulteriore strumento per conferire ritmo ed un senso di omogeneitĂ alle pagine di una pubblicazione. Di seguito vengono riportati i principali elementi standard delle pubblicazioni editoriali:

› Intestazione (o head): la parte superiore di ogni pagina che divide il contenuto (immagini/testi) dai bordi. › Titolo di Prima Pagina (o headline).


› Deck: con questo termine tecnico si vuole indicare quelle brevi linee di testo (o piccoli paragrafi) che vengono generalmente usate come sottotitolo specifico al titolo principale, per meglio definirlo. › Sottotitolo - Si tratta di titoli subordinati che servono a separare e a distinguere i singoli paragrafi di un testo. › Corpo del Testo (o body) - Rappresenta la posizione dei contenuti di testo principali, all’interno di ogni pagina. › Sidebar - Questa componente racchiude dei contenuti supplementari che vengono riportati generalmente ai margini delle pagine. Tuttavia una “barra di contenuto” di questo tipo può benissimo essere posizionata anche nell’intestazione di pagina


› Didascalia – con questo termine si indicano degli elementi di testo aggiuntivo che servono a supportare e a descrivere immagini, foto e illustrazioni presenti in una pagina. › Runners – I runners sono elementi (sia di testo che visivi) che servono ad indicare il “posizionamento” del lettore all’interno della pubblicazione. Questi elementi possono essere posizionati sia a piè di pagina che nell’intestazione di ogni pagina. › Call-outs – Con questo termine si indicano delle parti di testo separate rispetto al corpo principale e messe bene in evidenza, per richiamare l’attenzione del lettore.


› Numeri di pagina - Si tratta sempre di elementi utili ad indicare al lettore il suo posizionamento durante la visualizzazione delle pagine. Molto spesso i numeri di pagina vengono racchiusi all’interno dei runners. › Footer (o piè di pagina) – con questo termine si indica la sezione inferiore di ogni pagina. › Numerazione delle Pagine (o pagination) - La numerazione delle pagine sta ad indicare non l’apparenza dei singoli numeri ma la loro modalità di ripetizione nell’intera pubblicazione. Nelle pubblicazioni editoriali i numeri posizionati a destra sono sempre dispari, mentre quelli a sinistra risultano sempre pari.


Runners

Call-outs

Titolo

Deck


FINE LEZIONE


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