Magazine Novembre 2013

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ANNO 4 - N.4 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2013 - PERIODICO DELLA FONDAZIONE COSTRUIAMO IL FUTURO - DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO

NUOVO CENTRODESTRA

Costruiamo il Futuro News - Supplemento a Mediastore Italia - Anno 15- n.6- Giugno 2013 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 - Conv. in L. 46/2004 - Art.1 Comma 1 - LO/MI Registrazione al Trib. di Milano n.536 del 12 agosto 1999 - Editore: Frimedia S.r.l. - Stampa: Bellavite - (Missaglia) - Redazione: Palazzo di Vetro, C.so della Resistenza, 23, 20821 Meda (MB) -Tel. 0362/600463-4-5 - Fax 0362/600616

Editoriale

Penso positivo. Perché son vivo di Angelo Frigerio

Il 2013 è ormai alle spalle. Archiviamo un anno difficile. Crisi, disoccupazione, tasse: questi gli argomenti all’ordine del giorno delle agende politiche e “mediatiche”. Alla boa d’inizio anno, ci s’interroga su quale sarà il nostro futuro. Soprattutto dei nostri figli e nipoti. Io penso positivo, come diceva Jovanotti nella sua canzone. E non è il buonismo che mi muove ma alcuni dati oggettivi emersi negli ultimi tempi. Innanzitutto: le nostre aziende sono vive. Malgrado le bastonate, il tessuto produttivo ha tenuto. La crisi ha permesso il taglio dei rami secchi. Chi ha resistito, oggi ha la consapevolezza di poter sfruttare il momento della ripartenza. Che non dovrebbe tardare. Il contesto internazionale in secondo luogo. L’Irlanda è appena uscita dalle secche della recessione. Dopo tre anni di assistenza, oggi può fare a meno degli aiuti europei. E la sua economia si avvia a recuperare quanto perduto nell’ultimo quinquennio. La Spagna la segue a ruota. Le cure del governo di centrodestra, capitanato da Mariano Rajoy (subentrato all’irresponsabile Zapatero), stanno portando i primi frutti. Tanto che nel 2013 sono aumentati del 117% gli investimenti stranieri nel paese iberico. Anche la Grecia si sta piano piano risollevando. Qualche timido segnale di miglioramento del Pil c’è malgrado i dati drammatici della disoccupazione. Il terzo fattore sono i dati sull’export. Bene ha fatto il governo Letta ad aumentare la dote di Ice, la nostra agenzia per lo sviluppo internazionale. E’ in questa direzione che le nostre aziende devono guardare per poter risollevarsi dalla crisi. A questo punto la palla passa alla politica. Solo con riforme strutturali si potranno fornire alle imprese quegli strumenti per poter competere alla pari con altri nel mondo. Ma ce la possiamo fare. Lo abbiamo dimostrato anche nel calcio. In Spagna, nel 1982, rischiavamo di andare fuori dopo tre partite. Abbiamo alzato la testa e vinto, alla grande, il Mundial. Campioni del Mondo: speriamo di poterlo urlare anche nello stadio dell’Economia.

“SENZA BASE NON C’È ALTEZZA”

L’intervento del ministro Maurizio Lupi in occasione della presentazione del partito. “Senza base non c’è altezza”. Questo slogan, che segnala un’evidenza geometrica ma di cui in politica molti si sono dimenticati, era scritto su un volantino che una ragazza mi ha messo in mano sabato 7 dicembre 2013 durante la manifestazione pubblica di lancio del Nuovo Centrodestra. Uno slogan plasticamente rappresentato proprio da quella “base” accorsa in numeri doppi rispetto alle nostre previsioni agli Studios di via Tiburtina a Roma: ci aspettavamo seimila persone, ne sono arrivate più di tredicimila. Quel sabato è successo un fatto di popolo, persone che hanno manifestato la loro volontà di costruire prima che la loro indignazione e la loro rabbia. Un popolo che chiede stabilità non per le nostre poltrone, ma per ricostruire. Chi protesta ha le sue motivazioni, chi rottama pure, ma chi vuole costruire ha ragioni più forti. Un Paese che vuole uscire dalla crisi economica non può vivere in uno stato di campagna elettorale permanente, deve ritrovare la volontà di lavorare insieme per il bene comune. Bene comune che oggi si declina con un compito: riportare il segno più davanti all’indicatore della nostra economia. La stabilità è la condizione delle riforme necessarie, l’alternativa è un’avventura (una disavventura) al buio. E le riforme necessarie sono note a tutti: una nuova legge elettorale con cui si possa scegliere chi ci rappresenta, un fisco che aiuti chi vuole creare lavoro e che non penalizzi chi mette su famiglia, una burocrazia che non ostacoli chi mette la propria capacità imprenditoriale, la propria creatività e le proprie energie al servizio dello sviluppo del Paese. Abbiamo fondato il Nuovo Centrodestra per onorare questo impegno di responsabilità nei confronti del Paese contratto di fronte alla constatazione dello stallo in cui era finita la situazione politica dopo le ultime elezioni. Abbiamo fondato il Nuovo centrode-

L’INTERVISTA AL SOCIO

Il mio mestiere? Dare una seconda vita al legno La “Del Curto srl” ricicla i materiali di scarto dell’industria e della raccolta differenziata dei Comuni. Parla Nicolo Del Curto, titolare. A pagina 2

stra perché riteniamo che i moderati italiani, che in Italia sono maggioranza, non possano essere rappresentati da un partito che sta assumendo una deriva estremistica nella sua leadership. Questo, purtroppo, è diventata Forza Italia. Una riprova della bontà della nostra decisione è dal numero crescente di adesioni che vengono dal territorio, in quattro settimane sono 2.500 gli amministratori locali che sono confluiti nel nuovo partito. Non abbiamo posti da promettere, non abbiamo finanziamento pubblico, non abbiamo ancora una sede, abbiamo solo la promessa di un duro lavoro politico che riparta dal basso, dai sindaci, dagli assessori, dai consiglieri comunali, da chi si confronta quotidianamente con i problemi delle famiglie, delle imprese, dei giovani. Ripartire da chi lavora sul territorio vuol dire tornare a riaffermare il merito come criterio di selezione della classe politica. Chi ha mal digerito la nostra decisione tende a sminuirne la portata qualificandoci come un cespu-

PREMIO COSTRUIAMO IL FUTURO MONZA E BRIANZA

glio della sinistra. Per farlo deve negare la realtà, il nostro saldo radicamento nel centrodestra, deve far finta di non conoscere i contenuti delle nostre proposte politiche riassunti nel bellissimo discorso di Angelino Alfano alla manifestazione del 7 dicembre, deve ostinatamente chiudere gli occhi di fronte alla chiara determinazione, affermata sin dalla costituzione del governo, di voler costruire una forte alternativa al centrosinistra. Collaborare con l’avversario in un momento eccezionale della vita del Paese è la premessa leale per tornare a essere alternativi una volta ristabilite le condizioni della normalità di una dialettica politica. Non c’è su questo punto possibilità di equivoci, come dimostra la nostra proposta di legge elettorale: siamo per un bipolarismo di partiti o di coalizioni in cui alla chiusura delle urne si sappia chi ha la responsabilità di governare e chi quella dell’opposizione democratica. In Italia ci sono due sistemi elettorali che hanno dimostrato di funzionare in tal senso, la modalità di elezione dei sindaci e dei governatori di regione. Le nostre proposte, anche quelle di riforma istituzionale con la diminuzione del numero dei parlamentari e il superamento del bicameralismo perfetto, nonché quella di abolizione del finanziamento pubblico ai partiti sono lì, Renzi dimostri di voler fare sul serio. Sigliamo il contratto per l’Italia 2014, portiamo a casa le riforme di cui il paese ha urgente bisogno e siamo pronti a misurarci con lui. Perché, lo ribadisco, la nostra ambizione è quella di costruire un grande centrodestra alternativo al centrosinistra. Non ci riusciremo? Non credo, ma se succedesse saranno gli elettori a deciderlo, non abbiamo mai tenuto il loro giudizio. Diamo loro la possibilità di misurarci sui fatti, adesso che centrodestra e centrosinistra, chiarite le questioni congressuali o paracongressuali al loro interno, non hanno più alibi.

IL PERSONAGGIO

Tutti i miei segreti da “donna d’impresa” Alle pagine centrali

Antonella Mansi, già vicepresidente di Confindustria, è stata nominata presidente della Fondazione Mps. A pagina 7


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