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Il Metropole di Venezia

L’ICONICO HOTEL DI LUSSO SULLA SUGGESTIVA RIVA DEGLI SCHIAVONI PRESENTA LA NUOVA CUCINA SOSTENIBILE CONTEMPORANEA DELL’ORIENTALBAR & BISTROT, FRA L’ORIENTE E LA LAGUNA

Vasca in mosaico madreperla nel salotto della Exclusive suite Damasco vista laguna

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Il Metropole di Venezia, iconico 5 stelle indipendente, si trova sulla suggestiva riva degli Schiavoni, gode di una posizione straordinaria a pochi passi dai Giardini de La Biennale e Piazza San Marco. Eclettico e teatrale, è un hotel che seduce per il sofisticato fascino veneziano intriso di Oriente, l’attenzione ai dettagli e l’atmosfera intensa che pervade ogni ambiente.

A renderlo unico, camere e suites con una spettacolare vista sulla Laguna arredate con pezzi d’epoca originali e preziosi tessuti che richiamano la tradizione di Venezia, fondata il 25 marzo del 421 d.C., giorno in cui venne consacrata la splendida chiesa di San Giacomo di Rialto, probabilmente la più antica della città, inestimabile ‘Patrimonio Mondiale dell’Umanità’ Unesco. Da più di cinquant’anni il Metropole è gestito dalla famiglia Beggiato, albergatori veneziani “docg” da ben 3 generazioni. Oggi al timone vi è la dinamica Gloria, vera e propria anima bella di questo boutique hotel: appassionata e creativa, la sua gestione è conosciuta in tutto il mondo per una calda ospitalità lontana dalle convenzioni. Al Metropole è come abitare nella storia… “Il nostro obiettivo e la nostra sfida, tramite l’arredamento d’antiquariato e le collezioni d’oggetti (ventagli antichi, borse antiche, specchi antichi, cavatappi antichi) è quello di far vivere i nostri ospiti in un museo ma con un’accoglienza autentica e molto contemporanea. Qui ogni angolo racconta storie del passato e gli ospiti illustri che vi hanno soggiornato. In questo periodo stiamo lavorando al progetto di affissione di una targa sulla facciata principale dell’Hotel a perenne ricordo dei soggiorni veneziani al Metropole del padre della psicoanalisi Sigmund Freud (Freiberg, 6 maggio 1856 – Hampstead, 23 settembre 1939)”. Ma il Metropole offre anche un’oasi di benessere, che pochi hotel a Venezia possono vantare: “Abbiamo la nostra straordinaria e intrigante Metropole Spa – dal latino ‘Salus per Aquam’, cioè la salute attraverso l’acqua – & Wellness, realizzata interamente da maestranze artigiane veneziane, inaugurata a fine febbraio 2020, un ambiente davvero molto veneziano, suggestivo, avvolgente e intenso d’ispirazione orientale, decorato con colonne antiche, dove ritrovare il benessere d’anima e corpo. Così l’energia vibrante dell’oro, simbolo di calore e forza, domina il contesto attraverso rifulgenti mosaici e decori in foglia 24 carati, fondendosi alle proprietà rilassanti dell’acqua. Gli ospiti possono infatti godere di una piscina intima ma scenografica a 37° con profondità di 135 centimetri dove immergersi per godere delle proprietà benefiche dell’acqua calda, oltre a una stazione idromassaggio e giochi d’acqua con getti massaggianti che aiuteranno ad abbandonare le tensioni; l’hammam, bagno di vapore caldo alle essenze aromatiche pregiate, rinvigorisce e rigenera: qui la pelle acquisisce luminosità e tonicità in poco tempo, anche grazie all’uso del tradizionale sapone nero; poi un rito antico: una vasca raccoglie il ghiaccio a cui attingere per favorire lo scambio termico dopo l’hammam e ottenere un effetto rinvigorente. Un percorso multisensoriale che influisce positivamente sul benessere della mente anche attraverso una doccia con cromoterapia dove la variazione di temperatura e l’intensità dei getti d’ac-

Exclusive suite Damasco vista laguna

qua aiutano a riattivare l’organismo; a scaldare tutta l’atmosfera, fiamme calde per conciliare il riposo, rasserenare la mente e invitare alla meditazione. Un’incredibile esperienza sensoriale tra lumi di candela, essenze intense e vapori caldi per una sensazione d’appagamento immediato che potrà essere completata con massaggi dalle tecniche orientali, trattamenti e rituali speciali, dove a colpire è senza dubbio l’uso esclusivo. Un gran salottone con un’atmosfera d’intimità, dove si può richiedere anche un drink che viene offerto con un cesto alla porta, senza che nessuno entri all’interno: 90 minuti di totale privacy – senza richiesta specifica, non c’è all’interno personale della spa -, relax assoluto e sicurezza, grazie alla regolare attività di sanificazione e aerazione degli spazi“. E dopo gli anni stellati Michelin, che hanno caratterizzato per più di un decennio la cucina dell’Hotel Metropole, a marzo 2022 si è aperto un nuovo importante capitolo per la ristorazione dell’Orientalbar & Bistrot. La spinta si è originata dal desiderio della proprietà di ripartire con grande energia dopo le sfide affrontate durante il biennio di pandemia, continuando comunque a perseguire l’obiettivo d’eccellenza e dell’alta qualità, ma rispondendo però anche alle esigenze di un consumatore sempre più consapevole e attento verso l’ambiente e valorizzando la duplice anima della cucina, orientale e veneziana. Così la scelta di prodotti freschi e genuini del territorio e della Laguna, le relazioni con piccoli fornitori, la stagionalità e la cura per l’estetica dei piatti si uniscono a nuovi valori legati alla sostenibilità, ponendo un occhio attento sulla riduzione degli sprechi e puntando sul “fatto in casa”, a partire dai panificati – pasta, pane e dolci – che vengono sfornati quotidianamente. “Ho fortemente voluto un Bistrot, una formula fruibile, meno formale, che approcciasse il bisogno di benessere e buon cibo in modo più semplice ed essenziale – racconta la general manager Gloria Beggiato – l’obiettivo è avvicinare lo stile del bistrot alla filosofia dell’hotel, creando un progetto artigianale che valorizzi l’autenticità di Venezia e il suo storico ruolo di crocevia per l’Oriente. Il nostro executive chef Roberto Dal Seno ha preso profondamente a cuore questo percorso e il comando della cucina con grande professionalità e organizzazione. Sono piacevolmente colpita dalla sua profonda conoscenza delle materie prime e dall’impegno d’ottimizzare il prodotto al 100%, ottenendo risultati davvero interessanti. La cenere vegetale, per esempio, è una vera e propria pillola contro gli sprechi. Ottiene una polvere tostando le bucce di porro e l’involucro di altri vegetali, che utilizza per dare sapidità e nuance al piatto. Un ottimo risultato è stato ottenuto per esempio sui moscardini e sulle verdure dell’orto”. Luogo prediletto da musicisti e artisti, l’Orientalbar & Bistrot accoglie l’ospite grazie al suo spiccato animo retrò e savoir faire da speakeasy col suo arredo distintivo e iconico: alle pareti specchi antichi e armature thailandesi dell’Ottocento si incastonano in boi-

serie di legno scuro che ne fanno da cornice; i tendaggi a sipario rosso intenso aprono la vista dalle grandi finestre che si affacciano sulla Laguna; morbidi divani in velluto, mobili coloniali e un’opera d’arte contemporanea site-specific firmata dall’artista Joseph Kosuth – inaugurata durante il vernissage della Biennale Arte 2017 – insieme alle luci soffuse e ai lumi di candela regalano all’ambiente un’atmosfera inimitabile. Una curiosità dalla storia: alla fine del Settecento, questo spazio era la cappella in cui il musicista Antonio Vivaldi compose alcune delle sue più celebri opere e dove per circa quarant’anni impartì lezioni di musica alle giovani putte dell’allora Ospedale della Pietà. Di quel periodo, oggi è ancora possibile ammirare le colonne originali agli estremi del banco bar. Così oggi all’Orientalbar & Bistrot, luogo dall’atmosfera senza tempo, si è passati dal buon bere al buon bere e mangiare: “Sono veramente emozionata vedendo i veneziani, clientela a cui teniamo particolarmente, che tornano a trovarci per godere della loro mistica città – racconta Gloria Beggiato – quindi, quando pensiamo alla nostra offerta di ristorazione, cerchiamo di mettere insieme le esigenze di un pubblico internazionale col gusto della clientela locale”. Ed ecco che il menu inizia con 2 degustazioni d’assaggi che esplorano al meglio il dualismo della nuova proposta: i “Veneziani” rappresentano la selezione dei sapori più tradizionali e includono gli intramontabili patè di fegato alla veneziana e sarda in saor; gli “Oriental” sono invece caratterizzati dall’uso di spezie, aromi e ingredienti tipici della cucina fusion, com’è possibile sperimentare assaggiando “tataki di tonno alle erbe, salsa ponzu e shiso”. L’esperienza continua poi con le portate principali. “L’antipasto ‘le verdure dell’orto’ è un punto d’arrivo nell’elaborazione del vegetale, dove la lunga preparazione e le diverse consistenze ottenute sono l’espressione di un livello molto alto di sperimentazione – spiega l’executive chef Roberto Dal Seno – con gli ortaggi di stagione che vengono trattati in diversi modi: affumicati, cotti sottovuoto, brasati, caramellati e poi ricomposti su un terriccio di malto”. La valorizzazione dei vegetali continua poi col risotto scelto per la nuova carta che, oltre a proporre una selezione di verdure dell’Isola di Sant’Erasmo, è arricchito da gamberi rossi, katsuobushi e una mantecatura alla vaniglia. Il baccalà rimane il protagonista indiscusso sia nei primi che nei secondi. I ravioli ripieni sono guarniti con una crema di pomodoro montata all’olio e un surplus di rosso d’uovo, serviti con un brodo di pesce povero della Laguna. Il secondo di baccalà è invece presentato in un tegame di rame con polenta bianca, burro nocciola e capperi fritti. “Dulcis in fundo” introduce infine una selezione di dessert dove spicca un’interessante proposta di 7 piccole emozioni da condividere: ananas caramellato, mela al pepe di Sichuan, tiramisù, croccante al cioccolato, prugne con mousse al cioccolato bianco e cialda di patate con caramello. Oltre a una cucina rinnovata, all’Orientalbar & Bistrot si ritrova anche la sua altra anima, cioè l’esperienza, il successo inalterato e il fascino del bartending del passato, espresso nel modo più autentico e fedele. Qui i cocktail e i drink storici sono i protagonisti e vengono riprodotti seguendo le ricette, le tecniche di realizzazione e il servizio a regola d’arte. La carta valorizza gli Unforgettable e i Classics e ogni scelta viene accompagnata e valorizzata dal racconto del nostro barman. I Martini Cocktail – su tutti, Vesper Martini e Montgomery – vengono realizzati seguendo la tecnica del pre-batch, ossia la miscelazione 24 ore prima del servizio per mantenere la temperatura e la gradazione alcolica perfette. Tra i Signature, il Metropoire è il drink iconico del Metropole: servito in un’elegante e scenografica coppa Champagne, è a base di frangelico, liquore di pera, Champagne, cherry e una scoppiettante zolletta di zucchero. L’Oriental Spritz è invece una rivisitazione dello spritz classico, realizzato con una riduzione preparata in casa con liquore greco, radice di zenzero e cardamomo. In primavera e in estate poi il grande Giardino degli Agrumi nella corte interna, coi suoi soli 30 coperti riservati anche agli

ospiti esterni, è un’oasi lussureggiante con palme e gelsomini profumati: “Il polmone verde del Metropole è un cornice di pura quiete da vivere nella bella stagione in ogni momento della giornata – commenta la signora Beggiato – dalla colazione al mattino fino al servizio dell’Oriental bar, col suo immutato fascino d’altri tempi e l’atmosfera coinvolgente, tutti i giorni dalle 11 a mezzanotte. Location perfetta al tramonto per un aperitivo serale all’aperto al rientro da una giornata alla scoperta della città, è fruibile comunque anche col maltempo perché abbiamo una parte coperta, quindi assolutamente non è condizionato dal meteo”. Ma vi sono anche altre esperienza da provare, come i sabati delle cene speciali con l’offerta di un menù dedicato alla serata e accompagnamento di musica dal vivo, che in estate trovano la propria cornice nel giardino dell’hotel, spazio verde dallo charme esotico. E da ottobre a marzo, tutti i pomeriggi, viene proposto di vivere il rito del tè con una selezione di pregiate miscele in foglia Dammann Frères servite in stile inglese oppure orientale con piccola pasticceria fatta in casa. Anche l’offerta della conciergerie si è completata con un portfolio insolito… “Abbiamo creato 4 esperienze per permettere ai nostri ospiti d’approcciare una Venezia autentica, partiamo con l’aperitivo al tramonto per il quale un lussuoso taxi acqueo attraverserà alcuni dei più suggestivi piccoli canali di Venezia per scoprire gli scorci più pittoreschi della città per concludere l’esperienza nello speciale momento dell’imbrunire con una bottiglia di bollicine italiane e piccoli assaggi serviti in un cesto di vimini. Si brinda a bordo, davanti a un indimenticabile tramonto sulla Laguna. Altra intrigante proposta è il tuor privato dei giardini segreti con una guida d’eccezione, la scrittrice Mariagrazia Dammicco, che sui romantici spazi verdi veneziani ha pure scritto un libro. Proseguiamo con l’esperienza alle Tessiture Bevilacqua – le radici della famiglia nel mondo della tessitura affondano nel 1499 – dove si entra in un mondo antico coi pavimenti in legno che scricchiolano e questi telai del Settecento giganteschi in legno con milioni di fili… Un’arte che risale alla ‘Scuola della Seta’ della Serenissima che sta andando perduta, dove le tessitrici, rigorosamente a mano, creano fantastici e preziosi velluti, damaschi e broccati veneziani. L’ultima è la visita all’isola monastero di San Francesco del Deserto, dove il santo fece tappa nella primavera del 1200 di ritorno dalla Terra Santa imbarcato su una nave veneziana, accompagnati da uno dei 5 monaci residenti, 4 ettari fuori dal mondo con questi cipressi altissimi in mezzo alla laguna solcata dagli aironi, dove in inverno si va a caccia. Come vedi sono esperienze veramente speciali perché cerchiamo di differenziarci, quindi le cose strepitose, che danno un brivido anche a me che sono veneziana, ho pensato di condividerle!”.

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