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L’Hosteria Giusti accoglie i Les Enfants du Champagne

paolo baracchino fine wine critic

info@paolobaracchino.com www.paolobaracchino.com

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Era tanto tempo che bolliva in pentola la voglia di fare una sessione de Les enfants du Champagne a Modena alla “Hosteria Giusti” da Matteo Morandi e la sua famiglia. A dire il vero alcuni del nostro gruppo, me compreso, eravamo stati ultimamente da Matteo, ospiti di Vincenzo Tardini per una storica degustazione dello Champagne Krug, esperienza irripetibile (vedi Oinos n. 35).

Sostenitore, più degli altri, di fare questa serata è stato Leo Damiani, amico di Matteo da tanti anni. Purtroppo alla serata non erano presenti Roberto Schneuwly e Maurizio Tarquini. Alla degustazione-cena eravamo in 6 Enfants du Champagne: Stefano Azzolari, Leo Damiani, Marco Maffei, Valerio Mearini, Orazio Vagnozzi e il sottoscritto. Ospiti della serata sono stati Alberto Lupetti, Claudio Cavicchioli e Vincenzo Tardini. Quest’ultimo è stato presente ad altre nostre serate ed è considerato un nostro membro supplente quando manca qualcuno de Les Enfants du Champagne. La serata è stata dedicata ai formati magnum di Champagne annate 2002, 2008 e 2012. Mie riflessioni sulle annate: la 1996 per me è stata un’annata molto importante per la champagne; le 2002, contrariamente a quanto è stato detto, è stata un’annata un pò gonfiata, come lo è stata, sempre per me, a Montalcino l’annata 2010. Ho seguito alcune Maison nelle annate 2002, 2004, 2006 e 2008 e ho rilevato che la qualità degli Champagne, in generale, è andata a salire col salire delle annate citate. Ricordo bene, per esempio, la Perrier Jouet col Belle Epoque, che con l’annata 2008 ha raggiunto l’apice della piacevolezza rispetto alle 2002, 2004 e 2006. Finezza ed eleganza, ricca varietà olfattiva, bollicine fini e buona persistenza. La 2011 un pò carente di struttura, ma con freschezza generosissima. La 2012, sempre del Belle Epoque, che ricordava, in tono lievemente inferiore, la 2008. La 2013, grande sorpresa: finezza, eleganza e potenza. Ma non andiamo fuori tema, parlando solo di Belle Epoque. Ogni bottiglia fa storia a sé, lo ha dimostrato in questa degustazione la magnum di Cristal 2008 con profumo inaspettato, per me in senso negativo, di banana verde. Per me sorprendente è stato il Thienot Cuvée Alain 2008, nel quale ho sentito una forte nota minerale di pietra focaia e pop corn, che lo ha fatto sembrare il Dom Perignon. Di sorprese ce ne sono state diverse. Tutti sapevano quali Champagne sarebbero stati serviti, ma non l’ordine di servizio. Per me inconfondibili sono stati gli Champagnes tipicamente legnosi, come il Bollinger e il Jacquesson. Sorprendente è stata per tutti la Grande Dame 2008 sia per il colore che per la gioventù che esprimeva sia al naso che al gusto. Avevamo 10 Champagnes, 9 in formato magnum e uno in formato 0,75 litri per negligenza di un membro de Les Enfants Du Champagne: si dice il peccato, ma non il peccatore. Matteo ha servito gli Champagnes abbinandoli perfettamente ai suoi piatti. Si è iniziato la serata mangiando nella corte lo gnocco con gli affettati, bevendo quello che è risultato essere stato il Gosset

Da sinistra: Claudio Cavicchioli, Vincenzo Tardini, Paolo Baracchino, Alberto Lupetti, Stefano Azzolari, Marco Maffei, Leo Damiani, Valerio Mearini e Orazio Vagnozzi

Grand Millesime 2012 che aveva una sapidità incredibile. Col Belle Epoque 2012 e col Mum RSRV Blanc de Blancs 2012 ci è stato servito una favoloso tagliolino al burro e parmigiano. A seguire i maccheroncini al sugo d’anatra, accompagnati al Cristal 2008 e all’Alain Thienot 2008. Che dire poi della guanciola abbinata al Dom Perignon 2002 e alla Cuvée Louise 2002? Perfetto abbinamento! Continuando questa piacevole passeggiata enogastronomica, col baccalà in umido con peperonata e gnocco fritto sono stati giustamente serviti i 2 Champagnes che avevamo un pò di presenza di legno, il Bollinger RD 2002 e il Jasquesson – Millésime 2002. Per finire ci è stato servito il cotechino fritto abbinato alla Grande Dame 2008, sposalizio perfetto vista la sua gioventù gustativa espressa anche da una ricca freschezza. È stata una bella serata, tutti volevamo rilassarci e godere il piacere della compagnia, del cibo e degli Champagnes. A fine serata, dato che tutte le bottiglie non erano vuote mi sono goduto, insieme a Valerio Mearini, il Dom Perignon 2002 e il Thienot 2008. Successivamente qualcuno si è gustato un buon sigaro, io ho fumato il sigaro “Presidente” della famiglia del Sigaro Toscano. Tutti eravamo appagati dalla splendida serata. Seguono i punteggi degli Champagnes della serata, espressi dai 6 membri de Les Enfants du champagnes presenti e da Vincenzo Tardini, aspirante socio supplente.

Dom Perignon Louis Roederer Cristal 2002 95/100 2008 95/100

Perrier Jouet Belle Epoque 2012 94/100

Bollinger R.D.

2002 94/100 Veuve Clicquot La Grande Dame 2008 93/100 Thienot Cuvée Alain Thienot 2008 93/100 Jaquesson Millésime Gosset Grand Millésime 2012 93/100 2012 91/100 Mum RSRV Blanc de Blancs 2012 91/100 Pommery Cuvée Louise 2002 90/100

Personalmente posso dire di non avere riconosciuto la Cuvée Louise, che ricordavo ricca sia al naso che al gusto di prezzemolo e sedano fresco. Idem per il Cristal 2008, da me bevuto più volte in bottiglia 0,75lit nelle quali non ricordo di aver mai sentito all’olfatto la banana verde. Sorprendente per me è stato l’Alain Thienot 2008 che, per la sua ricchissima mineralità, lo avevo inizialmente scambiato per il Dom Perignon. Le bottiglie sono state rese palesi terminata la degustazione-cena.

Tre generazioni della famiglia Mattei. Da sinistra: Laura, la madre di Matteo, Daniele, Cecilia e Matteo Morandi

MAISON GOSSET GRAN MILLÉSINE annata 2012

(uvaggio: 67% Chardonnay e 33% Pinot noir) Veste giallo paglierino con riflessi oro. Le bollicine inizialmente sono grossolane per poi diventare abbastanza fini e numerose. Olfatto ricco e vario con profumi di pan brioche, minerale, iodio, prezzemolo, mela renetta un pò acerba, sapone di Marsiglia, ananas un pò acerbo, salsedine, fiori bianchi (biancospino), panno caldo inamidato per terminare con ricordi di colla Coccoina (latte di cocco e mandorla). Al palato la bollicina è un pò grossa. Vino con corpo medio, sufficiente e minerale. La freschezza e la mineralità dominano la massa alcolica, rendendo il vino ben equilibrato. Il corpo va un pò via indebolendo la sua persistenza, che però viene sostenuta dalla freschezza e pertanto il vino diventa persistente con finale di pompelmo giallo. Per me è migliore al naso che al gusto. 91/100

MAISON PERRIER JOUET BELLE EPOQUE annata 2012

(uvaggio: 50% Chardonnay, 45% Pinot noir e 5% Pinot meunier) Color giallo oro con bollicine inizialmente abbastanza fini e poi fini e abbastanza numerose. Mix olfattivo con profumi intensi di pietra focaia e colla Coccoina (latte di cocco e mandorla), seguiti da pera Kaiser, anemone, mandorla salata grigliata, radice di fiore con terra e gambo di ciclamino spezzato. Al palato ha bollicine fini, corpo medio ed è sapido e minerale. Vino ben equilibrato con la freschezza che avvolge tutta la bocca e non fa sentire minimamente la massa alcolica. Lunga è la sua persistenza con finale di limone. Bello Champagne, fine ed elegante, sulle orme del 2008 e un pò diverso dal 2013, che ha anche un pò più struttura. 94/100

MAISON MUMM CORDON ROUGE RSRV BLANC DE BLANCS annata 2012

(uvaggio: 100% Chardonnay di Cramant) Manto giallo oro lucente con bollicine abbastanza fini e numerose. Dal bicchiere si innalzano profumi di pietra focaia, limone, camomilla, torsolo di mela renetta, cuoio biondo, colla Coccoina, lemongrassa, lievi di zabaione e caramella dura al limone. Assaggio molto sapido e minerale. La bollicina è un pò viva, ma carezzevole. Vino ben equilibrato con la freschezza che domina completamente la massa alcolica. Il corpo inizialmente è medio e poi si assottiglia un po’, ma rimane persistente grazie alla freschezza. Finale gustativo di limone e pompelmo giallo.

91/100

MAISON LOUIS ROEDERER CRISTAL annata 2008

(uvaggio: 60% Chardonnay e 40% Pinot noir) Giallo oro lucente con bollicine abbastanza fini e numerose. Sorprende di sentire il profumo di banana verde. Non ho ricordo di tale profumo in questo Champagne. Seguono profumi di pasticceria, gesso, mela renetta matura, intensi di cuoio biondo, uva zibibbo per terminare con sussurri del fiore elicriso (liquirizia). Al palato la bollicina è fine e il vino è sapido e minerale. Il corpo è medio e il vino ben equilibrato tra alcol e freschezza, mentre i tannini sono un pò asciuganti. Si sente tirare un pò la gengiva superiore. Questa bottiglia non aveva particolari difetti, però non ho riconosciuto il Cristal 2008 che conoscevo, quindi la bottiglia non era perfetta! 95/100

MAISON THIENOT CUVÉE ALAIN THIENOT annata 2008

(uvaggio: 60% Chardonnay e 40% Pinot noir) Giallo oro abbastanza intenso con bollicine inizialmente un pò grossolane e poi abbastanza fini e numerose. Naso intensamente minerale, profumi di pop corn (per me sinonimo di molta mineralità), gesso, melone bianco, nocciolina tostata, intensi di colla Coccoina (latte di cocco e mandorla), dolci della parte esterna del confetto, lievi di camomilla con finale intenso di prezzemolo. L’assaggio rivela un corpo medio e molta mineralità e sapidità. Vino ben equilibrato con alcol e freschezza in perfetta armonia tra loro. Lunga è la sua persistenza gustativa. Lo Champagne si allarga in tutta la bocca, regalandoti una piacevolissima mineralità. Per me è lo Champagne più minerale della serata. 93/100

MAISON MOËT & CHANDON DOM PÉRIGNON annata 2002

(uvaggio: 52% Chardonnay e 48% Pinot noir) Mostra un giallo oro intenso con bollicine abbastanza fini e numerose. L’olfatto è contraddistinto dai profumi di pietra focaia e una nota intesa di bacca di ginepro, seguono note di guscio duro di mandorla, frutta secca dolce, gas GPL per terminare con intensi profumi di colla Coccoina (latte di cocco e mandorla), zabaione ed elicriso (pianta con profumi misti di liquirizia, menta e camomilla). All’assaggio rivela una piacevole bollicina fine e un corpo medio importante. Sapore di mandorla. Il vino ha una ricca acidità che, insieme alla nota minerale, lo rendono vincitore sulla massa alcolica, facendo capire il suo potenziale di longevità. Lunga è la sua persistenza aromatica intesa con finale di colla Coccoina. 95/100

MAISON POMMERY CUVÉE LOUISE annata 2002

(uvaggio: 65% Chardonnay e 35% Pinot noir) Color giallo oro lucente. Le bollicine inizialmente sono grossolane per poi assottigliarsi un pò e sono abbastanza numerose. Il naso non è particolarmente generoso, ma spicca tra tutti un intenso profumo di pasticceria, seguito dalla mela renetta, lievi di cuoio biondo (quello fresco) per terminare con ricordi di gambo di ciclamino spezzato. In bocca le bollicine si fanno un pò sentire, non passano inosservate. Il corpo è inizialmente medio sufficiente, ma tende subito a spogliarsi. La freschezza domina la massa alcolica, rendendo il vino equilibrato. Lunga ma non lunghissima è la sua persistenza aromatica intensa con finale che a me ha ricordato, per la sua nota amarognola, il lievito di birra. Avevo altri ricordi di questo Champagne poiché in altre annate si sentiva in modo marcato il prezzemolo e il sedano fresco.

90/100

MAISON BOLLINGER RD annata 2002

(bottiglia 0,75 lit) (uvaggio: 60% Pinot noir e 40% Chardonnay) Veste giallo oro lucente. Le bollicine sono fini e abbastanza numerose. Dal bicchiere si innalzano profumi di pasticceria e intensa banana verde, cuoio biondo e boisé. La nota di legno è un pò la sua caratteristica e la troviamo più o meno sempre. La cavità orale è accarezzata da bollicine finissime. Il corpo è medio e il vino ha un buon equilibrio gustativo tra alcol e freschezza. I tannini del legno asciugano un pochino la gengiva superiore. sapori di banana verde, pesca pelosa, foglia di ruta e foglia di pomodoro. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale boisé. 94/100

MAISON JACQUESSON annata 2002

(uvaggio: 57% Pinot noir e 43% Chardonnay) Abito giallo oro intenso e luminoso. Le bollicine sono fini e numerosissime. Al naso sembra essere evoluto, ha note intense di uva zibibbo, caffé freddo, mango, papaia, elicriso (mix di liquirizia, menta e camomilla), mela renetta matura, mela cotta con finale ricordo di distillato legnoso. Al palato le bollicine sono fini. Il vino ha tanta struttura, anche se è equilibrato con la massa alcolica impercettibile. Sapore di caffè freddo già sentito all’olfatto. Lunga è la sua persistenza con finale dolce di frutta secca, in particolare d’albicocca secca. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa. 93/100

MAISON VEUVE CLIQUOT LA GRANDE DAME annata 2008

(uvaggio: 92% Pinot noir e 8% Chardonnay) Dal bicchiere traspare un giallo paglierino chiaro con riflessi grigi. Le bollicine si trasformano da abbastanza fini a fini e sono numerosamente presenti. Mix olfattivo fatto di profumi di prezzemolo, sedano fresco, pietra focaia, cuoio biondo, limone, colla Coccoina (latte di cocco e mandorla) per finire con piacevoli sussurri di pop corn appena fatti. Al palato manifesta, come aveva fatto all’olfatto, tutta la sua gioventù. Le bollicine sono fini, Il vino ha corpo medio ed è sapido e minerale. La generosa freschezza rende il vino ben equilibrato con la massa alcolica impercettibile. Durante l’esame della persistenza gustativa si sente che il corpo si assottiglia un pò ed è la freschezza che lo sostiene durante il suo percorso. Sorprendente per colore e per sapori. Molto giovane. 93/100

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