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Visita alla Tenuta Argentiera

VISITA ALLA Tenuta Argentiera

È sempre un piacere andare sulla costa bolgherese. Da tempo attendevo di ricevere una telefonata da parte di Leonardo Raspini, direttore generale, per andare in visita alla Tenuta Argentiera.

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La telefonata mi è stata fatta e pertanto con vivo piacere sono andato, di prima mattina, per poter degustare alcuni vini, esattamente le ultime annate di Argentiera e le 3 annate prodotte del vino “Ventaglio”. Conosco bene questa tenuta perché l’ho vista nascere. I precedenti proprietari erano Corrado e Marcello Fratini, che nel 1999 acquistarono, da imprenditori fiorentini, 600 ettari di terreno, quale parte della storica “Tenuta di Donoratico”. I fratelli Fratini piantarono le vigne ed edificarono la cantina, utilizzando in gran parte materiale edile vecchio. Una splendida cantina con vista mare da brivido. La tenuta deve il suo nome all’area mineraria etrusca dove si estraeva l’argento. Oggi i terreni vitati sono circa 80 ettari, tutti facenti parte della doc Bolgheri. Dal 2016, proprietario è l’austriaco Stanislaus Turnauer, toscano d’adozione, coadiuvato dal ceo dottor Federico Zileri dal Verme, dal dottor Leonardo Raspini, direttore generale, agronomo e gran conoscitore del territorio bolgherese. L’enologo è il dottor Niccolò Carrara e il consulente enologo esterno è Stéphan Deranancourt, esperto non solo di vini bordolesi. Come sappiamo lo stile dei vini e gli uvaggi di Bolgheri sono quelli bordolesi. Ho conosciuto diversi proprietari di chateaux a Bordeaux che hanno cercato, e qualcuno vi è riuscito, d’acquistare, aziende o terreni a Bolgheri. Il vitigno principe coltivato a Bolgheri, che anche i francesi c’invidiano, è il Cabernet Franc. La storia di Bolgheri è iniziata per merito del marchese Mario Incisa della Rocchetta, che ha im-

paolo baracchino fine wine critic

info@paolobaracchino.com www.paolobaracchino.com piantato il primo vigneto di Cabernet a Castiglioncello di Bolgheri creando il mitico vino “Sassicaia”. La prima annata uscita in commercio del Sassicaia è stata la 1968. La doc Bolgheri Superiore e la Bolgheri Sassicaia nascono nel 1994. A Da sinistra: Massimo Basile, Niccolò Carrara, Leonardo Raspini, Paolo Baracchino e Federico Bosco

mio avviso i produttori, nel produrre il vino, hanno voluto, almeno inizialmente, utilizzare troppo il legno per far si che i vini assomigliassero a certi rossi bordolesi. Per fortuna, lentamente, qualcuno si è accorto che è piacevole bere il vino che non sia contaminato, in modo eccessivo, dal legno. Il lavoro è lungo ma sicuramente i vini, in questo senso, miglioreranno. Ma, tornando alla Tenuta Argentiera, questa ha le vigne che baciano il mare e arrivano a un’altitudine di 200 metri s.l.m. L’esposizione delle vigne tra sud e sud/ est e la ventilazione dovuta alla vicinanza del mare fanno si che ci sia un’importante escursione termica tra il giorno e la notte. Questo fa si che i vini si arricchiscano di profumi. L’azienda produce i vitigni Cabernet sauvignon, Cabernet franc, Merlot, Petit verdot, Syrah e Vermentino. Per quanto riguarda i terreni, ci sono quelli in “zona Poggio”, che è ricca di sabbie rosse di Donoratico strutturate da materiali ferrosi, adatte per il Vermentino e per le varietà tipiche bordolesi. I terreni nella “zona Villa” hanno una composizione d’argilla e limo adatti alla coltivazione del Merlot e del Petit verdot. I terreni ubicati nella zona alta denominata “I Pianali” sono ricchi di scheletro e calcareo- argillosi, ideali per il Cabernet sauvignon, Cabernet franc e Merlot. Da queste vigne nasce il vino “Argentiera”. C’è un altro terreno, grande poco meno di un ettaro, denominato “Ventaglio”, a 120 metri s.l.m., impiantato a Cabernet Franc. I vini prodotti dalla Tenuta sono i seguenti: “Ventaglio” circa 3.000 bottiglie annue; “Argentiera”, produzione annua 70/95.000 bottiglie; “Villa Donoratico”, produzione annua 135.000 bottiglie; “Poggio ai Ginepri”, produzione annua 200.000 bottiglie; “Vermentino” produzione, annua 40.000 bottiglie: “Rosato”, produzione annua 20.000 bottiglie. Veniamo adesso alla degustazione dei vini. Per quanto riguarda la larghezza del tannino è importante che faccia le precisazioni che seguono, affinché possa esser compresa. Io sento il tannino del vino sulla gengiva superiore. La totale larghezza del tannino è 6/6, cioè tutta la larghezza della gengiva superiore. Ovviamente, se il tannino è meno largo, potrà esser per esempio 5/6 e così via. La larghezza del tannino è importante quando la qualità dello stesso è di buono o alto livello. Più il tannino è largo, più il vino è degno d’attenzione, ma il tannino, come ho precisato, dev’essere, in ogni caso, di buona qualità. Passiamo adesso a descrivere i vini degustati.

TENUTA ARGENTIERA ARGENTIERA Bolgheri Superiore doc annata 2015

(uvaggio: 50% Cabernet sauvignon, 40% Merlot e 10% Cabernet franc) Color rosso rubino-porpora intenso-nero. Dal bicchiere si innalza un intenso e piacevole profumo di tartufo nero, seguito da note di menta, eucalipto, pepe nero, noce moscata, intense di chicchi di liquirizia, alloro, salvia, prugna, mirtillo, ciliegia, bacca di ginepro, cuoio biondo (è quello fresco) per terminare con soffi di tabacco biondo della Virginia. Al palato il vino ha corpo medio intenso ed è sapido, minerale con copiosi e piacevoli sapori di prugna e ciliegia strizzate. Il vino è ben equilibrato con la massa alcolica sottomessa alla freschezza e ai tannini, che sono dolci, abbastanza larghi (5/6) e setosi, un pò serrati e spessi. Durante tutta la lunga persistenza gustativa rimangono i sapori fruttati avanti detti. Nel finalissimo si sente una lievissima sensazione amara dovuta alla presenza del legno. 95/100

TENUTA ARGENTIERA ARGENTIERA Bolgheri Superiore doc annata 2016

Rosso rubino-porpora intensinero. Mix olfattivo fatto di profumi lievi di pelle di conceria in ultimissima fase di lavorazione, intensi di cioccolata, menta, eucalipto, prugna, ciliegia un pò matura, mirtillo, cono gelato quello fine, lievi di tartufo nero, rosmarino, lievi d’inchiostro di china, violetta per terminare con pizzicotti di bacca di ginepro (assomiglia al profumo della ceretta da scarpe solida). Al palato si sente un corpo medio meno intenso di quello del 2015. Sapori di cioccolata e ciliegia un pò sottospirito. Il vino è dotato di una buona freschezza, ma si sente bruciare lievemente la gengiva superiore. I tannini sono dolci, larghi (6/6--), inizialmente setosi per poi nel finale asciugare un pò la gengiva superiore, forse a causa dei tannini del legno. I tannini sono meno compatti e intensi di quelli del 2015. Lunga è la sua persistenza gustativa. 92/100

TENUTA ARGENTIERA ARGENTIERA Bolgheri Superiore doc annata 2017

Veste rosso rubino un pò granato, intenso. All’esame olfattivo emergono profumi intensi di ciliegia e noce moscata seguiti da bacca di ginepro, cioccolata, mela rossa, pepe nero, alloro, salvia, rosmarino, menta, eucalipto, lievi d’oliva nera, prugna, boisé, sella di cuoio per terminare con piacevoli sospiri di mirtillo. Al gusto mostra un corpo medio appena sufficiente. Vino equilibrato con la massa alcolica dominata dalla freschezza. I tannini sono dolci, larghi (6/6--), radi, non intensi e serrati come il 2015, inizialmente setosi per poi nel finale asciugare un pò la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di cioccolata. 91/100

TENUTA ARGENTIERA ARGENTIERA Bolgheri Superiore doc annata 2018

Manto rosso rubino intenso. Lo scrigno olfattivo si apre con profumi di prugna, menta, eucalipto, lievi di pepe nero, intensi di noce moscata e ambra. Il percorso olfattivo prosegue con lievi toni di pelle in fine lavorazione di conceria, inchiostro di china, conserva di pomodoro per terminare con ricordi di tabacco biondo della Virginia. Il corpo è medio un pò superiore a quello del 2017. Vino equilibrato tra alcol e freschezza. I tannini sono dolci, abbastanza larghi (5/6), inizialmente setosi per poi asciugare un pò la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza gustativa intensa. Nel finale si sente bruciare un pò il palato superiore. 91/100

TENUTA ARGENTIERA ARGENTIERA Bolgheri Superiore doc annata 2019

(uvaggio: 48% Merlot, 45% Cabernet sauvignon e 7% Cabernet franc) Manto rosso rubino-porpora intenso-nero. Al naso è un’esplosione di profumi di cioccolata e noce moscata, seguiti da prugna, cassis, menta, eucalipto, mirtillo, ciliegia croccante

per terminare con sensazioni di pomodoro pelato. All’esame gustativo ha corpo medio, sapore di prugna e boisé, è sapido e minerale. Vino equilibrato con massa alcolica dominata dalla freschezza e dai tannini, che sono dolci, grassi, abbastanza larghi (5/6), cioccolatosi e setosi. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di prugna, cioccolato, violetta e boisé. Vino molto giovane che si deve ancora esprimere al meglio e dovrà perdere un pò la nota boisé.

96/100

TENUTA ARGENTIERA VENTAGLIO Toscana igt annata 2015

(uvaggio: 85% Cabernet franc e 15% Cabernet sauvignon) Rosso rubino intenso con lievi trame porpora. All’olfatto ha intenso profumo di tartufo nero che mi ricorda l’Argentiera 2015, seguito da chicchi di liquirizia, conserva di pomodoro, menta, eucalipto, lievi di formaggio erborinato e cassetto di medicine, cioccolata, boisé per terminare con la nota fruttata di ciliegia. Al gusto ha corpo medio che tende ad assottigliarsi un pò. Sapori di prugna e cioccolata. Vino ben equilibrato con la freschezza e i tannini che, dominando senza ripensamenti la massa alcolica, sono dolci, abbastanza larghi (5/6) e setosi. Lunga, ma non lunghissima, è la sua persistenza aromatica intensa con finale di prugna. 93/100

TENUTA ARGENTIERA VENTAGLIO Toscana igt annata 2016

(uvaggio: 100% Cabernet franc) Abito rosso rubino intenso con lievi trame porpora. All’esame olfattivo esprime un profumo intenso di noce moscata, seguito da menta, eucalipto, mela rossa, violetta, tostatura del legno, prugna e origano. Il corpo è medio e si assottiglia più lentamente rispetto al 2015. Vino ben equilibrato con la freschezza e i tannini. che non fanno sentire neppure minimamente la massa alcolica, presentandosi dolci, abbastanza larghi (5/6++) e setosi. La persistenza è lunga, ma non lunghissima (lo è più di quella del 2015), con finale di cioccolata. 93/100

TENUTA ARGENTIERA VENTAGLIO Toscana igt annata 2018

(uvaggio: 100% Cabernet franc) Rosso porpora intenso-nero. Naso vario e piacevole con profumi di menta, eucalipto, colla Coccoina (latte di cocco e mandorla), violetta, prugna, mirtillo, guscio duro di mandorla, conserva di pomodoro, lievi di chicchi piccoli di liquirizia, fragolina di bosco, erbacei per terminare con sussurri d’ambra. All’assaggio è molto piacevole, fine ed elegante. Il corpo è medio e il vino ben equilibrato. I tannini sono dolci, abbastanza larghi (5/6) e setosi. La sua persistenza è lunga grazie anche alla freschezza perché, al momento in cui il corpo si esaurisce, la freschezza da continuità alla persistenza, come il ponte levatoio del castello. Vino fine ed elegante, che per questo mi ricorda un pò la Borgogna.

95/100

Alla degustazione hanno partecipato Sergio Antonini, Massimo Basile, direttore commerciale e marketing, Niccolò Carrara, enologo interno, e Federico Bosco, curatore del blog “Io bevo tanto”. Finita la degustazione ho confessato la mia soddisfazione per averla effettuata e per riaver preso contatto con questi vini, dopo qualche anno di mia latitanza dall’azienda. Leonardo ci ha poi portati a pranzo a San Vincenzo, al ristorante “La Perla” dove abbiamo consumato un piacevole pranzo a base di pesce, bevendo il Vermentino prodotto dalla Tenuta, insieme all’Argentiera 2015 e 2019 e al Ventaglio 2018. Dopo pranzo con Leonardo siamo andati sulla terrazza del ristorante, seduti al sole per fumarci comodamente e beatamente il sigaro Toscano “Presidente”. Di ritorno a Firenze ripensavo con piacere ai vini degustati e bevuti e alla bella giornata trascorsa con Leonardo.

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