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mobydick
SUPPLEMENTO DI ARTI E CULTURA DEL SABATO
di Anselma Dell’Olio
M
Il film di Gus Van Sant sul politico gay americano
IL PARTIGIANO
MILK
ilk di Gus Van Sant racconta gli ultimi otto anni del primo politico americano apertamente omosessuale, Harvey Milk. Uscito in autunno negli Stati Uniti, la storia della carriera politica e dell’assassinio del consigliere comunale di San Francisco ha raccolto una raffica di osanna dai critici. Gli elogi più rispettosi sono stati per il cast, in particolare per l’Harvey Milk di Sean Penn. Già candidato per i Golden Globes, vinto per fortuna da un superbo Mickey Rourke in The Wrestler, nessuno dubita che Penn avrà la nomination all’Oscar. La carriera di Van Sant si divide tra film confezionati per il grande pubblico e quelli indipendenti a basso costo che lo hanno lanciato. Drugstore Cowboy è uscito nel 1989, anno che ha visto emergere talenti notevoli come Spike Lee (Fa’ la cosa giusta) e Steven Soderberg (Sesso, bugie e videotape). In concorrenza con loro, il film di Van Sant ha vinto a sorpresa i premi sia per il film sia per la sceneggiatura della National Society of Film Critics. My Own Private Idaho (1991) torna alla tematica gay degli esordi (Mala Noche), il marchio dei suoi film personali, con la storia di due marchettari, uno ricco e uno squattrinato. River Phoenix vince la Coppa Volpi alla Mostra di Venezia, e Reeves è preso sul serio come attore per la prima volta, dopo le commedie che gli hanno dato la notorietà (Bill and Ted’s Excellent Adventure). Il regista inaugura il filone tradizionale e lancia la carriera americana di Nicole Kidman con To Die for (1995) su una carrierista della tv disposta a uccidere chi le ostacola l’ascesa. Dopo vari insuccessi fa il botto al botteghino con Good Will Hunting, genio ribelle (1997); i protagonisti, Matt Damon e Ben Affleck, vincono l’Oscar per la sceneggiatura. Segue il bizzarro rifacimento scena per scena di Psycho di Hitchcock, un mezzo fallimento che dice di aver fatto «perché nessun altro lo debba fare».
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È stato osannato dalla critica ma in realtà sembra assolvere solo al compito di creare consensi alla causa omosessuale. Legittimo, purché il conformismo politico non voglia chiamare capolavoro un’opera di propaganda un po’ banale
9 771827 881301
90124
ISSN 1827-8817
Parola chiave Cibo di Gennaro Malgieri Kitty, Daisy & Lewis alle radici del rock di Stefano Bianchi
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