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he di cronac
Nel matrimonio ci son molti dolori, ma nel celibato non c’è alcun piacere.
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Samuel Johnson di Ferdinando Adornato
QUOTIDIANO • VENERDÌ 8 GIUGNO 2012
DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK
Clamorosa intervista tv della Cancelliera: «Non possiamo fermarci perché qualcuno non vuole procedere»
Il vero piano della Merkel «Voglio l’unità politica, ma dividiamo l’Eurozona tra chi corre e chi no» Scoperte le carte in vista del vertice del 29: «L’Ue deve avere poteri di controllo sui bilanci» Monti: «Rigore indispensabile, ha ragione la Germania. La fase critica ancora non è superata» LA SVOLTA DI ANGELA
L’ANALISTA INGLESE
Preso l’assassino di Brindisi
Unione sul serio, Stati Uniti d’Europa, non il controllo è l’unica soluzione dei conti a Berlino per il futuro di Osvaldo Baldacci
di Ian Traynor
ngela Merkel pensa a una riforma dell’Unione Europea. Pensa a un’Europa più politica con meno burocrazia e più autocoscienza. In particolare, la Merkel indica la necessità di un’unione fiscale e di politiche di bilancio più coordinate. Non esclude che per andare in questa direzione si possa procedere anche con un’Europa a due velocità e vorrebbe definire un piano di lavoro già a partire dal prossimo vertice di fine giugno. Che la cancelliera pensi a livello europeo e chieda una più forte unione politica è un buon segno. Negli ultimi tempi, la sensazione era che la Germania fosse concentrata solo su Berlino e vedesse l’Europa come un problema. a pagina 2
cco un indice della velocità con la quale si sta evolvendo la politica della crisi dell’euro: soltanto due settimane fa l’attenzione generale era puntata in modo quasi eccessivo sul nuovo presidente francese François Hollande, che giurava a Parigi nelle vesti di Monsieur Crescita per poi precipitarsi verso la sua prima missione, a sfidare Frau Austerity d’Europa, la cancelliera Angela Merkel. Sabato scorso il braccio di ferro “crescita contro austerity”aveva già fatto un passo indietro, e ieri addirittura Angela Merkel ha cambiato le carte in tavola a Hollande: è arrivato il momento dell’unità politica. Ma è davvero un obiettivo ragionevole?
A
La banalità del male della porta accanto
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di Riccardo Paradisi
Oggi nuovo vertice per cercare una mediazione
Governo, rompere o no? Il Pdl si spacca sul “grilloberlusconismo” Alfano e Cicchitto appoggiano Schifani che aveva accusato frange del partito di essere troppo movimentiste. Ma restano i dissidi sul sostegno all’esecutivo • pagina 6
a pagina 5
Gli inviati Onu cacciati dal luogo dell’ennesima strage
India e Cina vogliono sostituire la Nato a Kabul
Assad spara sugli osservatori
Usa-Pakistan, ormai è rottura
di Luisa Arezzo
di Antonio Picasso
ashar al Assad ha perso ogni legittimità. Con queste parole durissime, mai dette fino a ieri, Ban Kimoon, segretario generale dell’Onu, ha chiarito meglio di chiunque altro che il “dittatore” di Damasco potrebbe avere i giorni contati. Ad accelerare la crisi la notizia di un nuovo massacro di almeno 78 civili, fra cui donne e bambini, avvenuto mercoledì in un villaggio vicino Hama. a pagina 10
i è chiusa ieri a Pechino la dodicesima edizione degli incontri tra Capi di Stato tra i membri della Shanghai cooperation organization (Sco). I sei membri a pieno titolo dell’organizzazione, affiancati da candidati partner e osservatori, hanno dimostrato una global vision che Stati Uniti ed Europa difficilmente saranno in grado di raggiungere.
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EURO 1,00 (10,00
CON I QUADERNI)
• ANNO XVII •
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essantotto anni, commerciante di carburanti, pensionato. Lo stragista che ha piazzato e fatto esplodere l’ordigno davanti alla scuola “Morvillo-Falcone” di Brindisi, uccidendo la sedicenne Melissa Bassi e ferendo altre cinque ragazze, sembra avere finalmente un volto oltre che un nome. Si chiama Giovanni Vantaggiato e alla questura di Lecce ha confessato: «Sì, quella bomba l’ho fatta io da solo. L’ho pensata e l’ho costruita. Ho spinto il bottone per farla esplodere». Movente? «Un Confessa colpo di tel’omicida: sta» ha det«So come to Vantaggiato. Una ho fatto, ma non so versione che non perché convince l’ho fatto» gli inquirenti i quali riguardo al movente hanno definito l’interrogatorio “non soddisfacente”. Insomma resta il mistero del perché di un atto così atroce, che la follia non spiegherebbe del tutto. Perché infatti colpire proprio quella scuola intitolata al magistrato antimafia Giovanni Falcone e a sua moglie Francesca Morvillo? E perché proprio nel giorno dell’anniversario della loro morte a Capaci?
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IN REDAZIONE ALLE ORE
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