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SUPPLEMENTO DI ARTI E CULTURA DEL SABATO
L’ISLAM di Pier Mario Fasanotti
ietro il bourqa ci sono occhi che non vediamo. Ma quegli oggi bucano il velo e spesso guardano lontano. Certamente più lontano degli occhi maschili dell’islam, che fanno così fatica a indurci a pensare che ci siano uomini in grado di distinguersi dal truce e barbuto potere che nei paesi a regime teocratico e dittatoriale maltratta le donne e soffoca ogni anelito di libertà. E anche quella civiltà, non necessariamente di stampo euro-americano o caricatura dell’Occidente, che ha formato la cultura di certe nazioni di credo maomettano come l’Iran, imbavagliata dai vari Khomeini. Tre anni fa una donna colta, intelligente e coraggiosa come Azar Nafisi, espulsa dall’Università di Teheran, ha usato la parola contro la dittatura. Dimostrando come la letteratura può essere più efficace di una dimostrazione in piazza (che tarda a esserci, peraltro). Dimostrando che nell’islam la vera speranza di democrazia sono le donne. Quelle donne - come ella stessa ha raccontato in Leggere Lolita a Teheran (Adelphi) - che si riuniscono in un appartamento,
Dalla Nafisi alla Durrani, da Dalia Sofer a Marjane Satrapi… Il germe della democrazia nelle opere delle scrittrici musulmane
SALVATO DALLE DONNE
si spogliamo delle corazze di stoffa scura che servono a castigare pubblicamente l’essenza e la forma della femminilità, e si mettono a leggere i classici della tradizione occidentale, senza per questo dimenticare certi grandi della letteratura persiana, come Omar Khayyam, un ateo che predicava in versi la provvisorietà dell’esistenza e indicava nell’amore il grande rimedio all’angoscia, come Hafez che se la prendeva contro l’ipocrisia e le squallide contraddizioni del clero locale, come Rumi per il quale poca importanza aveva il luogo della preghiera, fosse la moschea o la chiesa o la sinagoga. Perché c’è Lolita nel titolo del best seller dell’iraniana Nafisi? Gli ottusi censori di Teheran hanno pensato al sesso. Perché a questo, per comodità o malizia o patologia, pensano sempre. Miopia: Humbert, il protagonista maschile del romanzo di Nabokov, è un uomo che non tiene in nessun conto l’individualità della ragazza di cui s’invaghisce. Nabokov descrive, e assai bene, l’atto di imporre i
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La dimora dell’anima di Gennaro Malgieri 9 771827 881301
ISSN 1827-8817 80126
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Napoli vista dalla Parrella di Maria Pia Ammirati
NELLE PAGINE DI POESIA
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