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mobydick

INSERTO DI ARTI E CULTURA DEL SABATO

“The Fighter” di David O. Russell

ON THE ROAD CON MICKY WARD

di Anselma Dell’Olio

he Fighter è un film sulla boxe ma è un errore non vederlo perché non boxe non è esattamente un MacGuffin, un mero pretesto intorno al quale ruota piace il genere, anche se gli stilemi ci sono e molto di più. Toro scala storia, però conta alla pari del dramma (non melodramma) famigliare e Da non della storia d’amore, per niente banali. La differenza la fa il realismo tenato (di Martin Scorsese con Robert De Niro) è classificato perdere il film della trama e la verosimiglianza. Qui non ci sono le esagerazioni tra i dieci film migliori di tutti i tempi, e Rocky (di John G. plateali del melò, ma un intreccio che ha il sentore della vita Avildsen con Sylvester Stallone star e autore) come uno dei sulla vita del pugile welter, vissuta. Mickey Ward (Mark Wahlberg) è un pugile welsuccessi popolari di tutti i tempi (è curioso che ha vinto del suo fratellastro Dicky Englund ter juniores, con sette sorelle e un fratello ex cam3 Oscar, uno in più di Toro, infinitamente superioe della loro famiglia di origini irlandesi. pione di boxe e suo allenatore, quando non è re). Il film biografico di David O. Russell è metroppo intrippato con il crack per ricordarsene. no appariscente, come il protagonista Micky Ambientato a Lowell, che dette i natali La storia è tratta dalla vera vita dei fratellastri Micky Ward, un pugile welter grande incassatore, con un a Jack Kerouac, è un racconto che ha Ward e Dicky Englund, figli della stessa, tosta Alice (l’irrigancio sinistro notevole. È stato un concorrente legittimo il sapore del vissuto, senza conoscibile Melissa Leo, già candidata all’Oscar per Frozen Ritra pesi massimi (come Il discorso del re, The Social Network, I Ward-Englund sono una famiglia d’origini irlandesi di Lowell, Il Grinta, Winter’s Bone, Il cigno nero, 127 ore) con sette nomination ver). esagerazioni alla statuetta dorata: regia, montaggio, film e tre per attori non protagoMassachusetts, cittadina operaia già in sofferenza per l’abbandono della melò nisti: Christian Bale, Melissa Leo e Amy Adams (Bale e Leo hanno vinto). La grande industria quando il film inizia nel 1993.

T

Parola chiave Maghreb di Gennaro Malgieri Affari di cuore a ritmo di danza di Stefano Bianchi

NELLA PAGINA DI POESIA

L’autobiografia in versi di Dino Campana di Filippo La Porta

Chi ha paura degli Impressionisti? di Gabriella Mecucci La memoria riconoscente di Maurizio Ciampa

Erratica romana (con sosta alla Gnam) di Marco Vallora


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