mobydick
SUPPLEMENTO DI ARTI E CULTURA DEL SABATO
NEL NOME I DI THEO
Poste italiane s.p.a. Spedizione in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1; comma 1 - Roma • Non acquistabile separatamente da liberal
nterview è il riuscito remake di un film di Theo Van Gogh, premiato durante la sua carriera con quattro Oscar olandesi e brutalmente assassinato ad Amsterdam il 2 novembre 2004 da un estremista islamico. Nemico di tutti i conformismi, compreso l’odio snobistico degli autori europei verso Hollywood, Van Gogh desiderava rifare tre dei suoi film più belli con attori americani per il mercato internazionale. Dopo la sua morte, i suoi amici produttori si sono impegnati a realizzare questo sogno, usando la troupe originale di Van Gogh e il suo metodo di lavorazione: tre camere digitali in contemporanea, dieci giorni di prova e nove di lavorazione. Interview è il primo dei tre ad arrivare sugli schermi, 86 minuti senza una nota sbagliata, un calo di ritmo o una scena di troppo e cattura l’attenzione dal primo fotogramma all’ultimo. È brillante, divertente e molto ben diretto e recitato dallo stimato regista e attore Steve Buscemi e da Sienna Miller, finalmente in un ruolo che fa onore al suo indiscusso talento. Il titolo del film si riferisce all’intervista che il giornalista di guerra Pierre Peders (Buscemi), scettico e imbronciato, comincia controvoglia a Katya (Miller), la diva demotica di film horror e di Citygirls, una serie di successo: un incrocio tra
continua a pagina 2
Nelle sale “Interview”, il primo dei tre remake hollywoodiani dei film più belli realizzati da Van Gogh, il regista olandese brutalmente assassinato nel 2004 da un estremista islamico
Parola chiave Fede di Sergio Valzania
9 771827 881301
80412
ISSN 1827-8817
Anselma Dell’Olio
Le notti di Moby a Manhattan di Stefano Bianchi
NELLE PAGINE DI POESIA
Palazzeschi il sovversivo di Francesco Napoli
Rileggendo Marco Aurelio di Giancristiano Desiderio Václav Havel un eroe al Castello di Nicola Procaccini
Il mondo scomposto da Jiri Kolar di Marco Vallora