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SUPPLEMENTO DI ARTI E CULTURA DEL SABATO
di Pier Mario Fasanotti ono due donne francesi che da tempo non si scollano dalla vetta della classifica dei libri più venduti. In Italia, ma non solo. La prima è Irène Némirovsky: francese per lingua, cultura e abitudini, ma nata a Kiev e fuggita nel 1918 (aveva 16 anni) dall’impero russo dei Romanov dopo la vittoria dei bolscevichi. La seconda è Muriel Barbery, nata a Bayeux nel 1969, docente di filosofia, autrice di un libro originale e bellissimo (L’eleganza del riccio, Edizioni e/o) che si è imposto in Italia grazie al vecchio ed efficacissimo passaparola e non per operazioni di marketing che ormai da noi sono spesso il sostituto volgare della critica. I romanzi della Némirovsky, a cominciare dal best seller mondiale Suite francese, sono tutti pubblicati da Adelphi che in questi giorni ha mandato in libreria l’ultima opera della franco-ucraina, intitolato I cani e i lupi (234 pagine, 18,50 euro). Parliamo subito di quest’ultimo, che per ragioni di ambiente e di personaggi rispecchia il percorso biografico della scrittrice. La vicenda s’inizia in una non nominata città ucraina, «culla della famiglia Sinner». Una città divisa e tribolata, soprattutto per gli ebrei che sotto il regno di Nicola II erano soltanto tollerati, spesso fatti bersaglio di odio, disprezzo e persecuzione.
IRÈNE IRENE & MURIEL
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Casi editoriali: Nèmirovsky e Barbery. Vita e opere delle due scrittrici francesi che dominano la classifica dei libri più venduti. La prima morta ad Auschwitz, la seconda docente di filosofia
Parola chiave Effimero di Rino Fisichella
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80419
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S
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