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SUPPLEMENTO DI ARTI E CULTURA DEL SABATO
Israele alla fiera del libro di Torino
di Filippo Maria Battaglia
L
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Lo Stato israeliano ospite d’onore al Salone che apre i battenti giovedì. Nonostante le polemiche che hanno accompagnato la sua candidatura. Da Apperfeld ad Amos Gitai, protagonisti e appuntamenti al Lingotto. E non solo...
E GLI ALTRI Parola chiave Denaro di Sergio Valzania
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YEHOSHUA
a domanda è semplice semplice, ma è di quelle che mettono subito in imbarazzo: «La bellezza salverà il mondo?». Come è ovvio, pensare di ottenere una risposta chiara o quantomeno ancorata in granitiche certezze, è quanto mai vano. Ciononostante, la XXI Fiera del libro, che si aprirà giovedì prossimo 8 maggio a Torino, ha deciso comunque di porsi l’interrogativo, dedicandogli tra l’altro il tema principale della rassegna. E come ogni anno, a discuterne saranno filosofi, scrittori, antichisti e studiosi di ogni genia: da Remo Bodei a Giovanni Reale, da Raffaele La Capria a Erri De Luca passando per Vittorio Sgarbi, Andrea Cortellessa e Valerio Massimo Manfredi. Con un ospite autorevole, e per qualcuno anche piuttosto ingombrante: Israele. Una candidatura da subito accompagnata da accese polemiche - talune provenienti da accademici come Gianni Vattimo, che ha partecipato all’assemblea di boicotaggio della Fiera del libro che si è svolta alla facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna la scorsa settimana -, che fino alla vigilia non si sono spente. Emblematico il divieto del questore di Torino di esporre la bandiera israeliana alla Fiera perché «potrebbe essere intesa come una provocazione». Una
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