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SUPPLEMENTO DI ARTI E CULTURA DEL SABATO

Perché la filosofia vende più della psicoanalisi

di Pier Mario Fasanotti trano, ma vero. Ogni giorno nel mondo c’è qualcuno che compra un’opera di Sant’Agostino o comunque un libro dove si parla del filosofo cristiano autore delle Confessioni e La città di Dio, nato nel 354 e morto nel 430 d.C.. E Sigmund Freud, Gustav Jung e compagni? Non sono certo in testa alle classifiche. Come non lo sono più i manuali di psicoanalisi. Semmai a occupare una posizione privilegiata sugli scaffali sono gli scritti di Leopardi, Platone, Nietzsche, Seneca (va molto Lettere a Lucilio), Schopenhauer. Per citarne solo alcuni. Stiamo assistendo a una sterzata culturale dopo la sbornia freudiana, che ha alcolizzato, o «terapeutizzato», l’America. Se un regista come Woody Allen dovesse girare un nuovo film, e non fosse così (a volte) ossessivamente legato alle sue esilaranti esperienze sul lettino del terapeuta, dovrebbe inserire come personaggio laterale il consulente filosofico. È una nuova figura, cui si rivolgono non solo i singoli ma anche le aziende. A tutto vantaggio di coloro che credevano, fino a una decina di anni fa, che la laurea in Filosofia fosse un elegante documento da consegnare allo sportello per i disoccupati intellettuali. Certo, il linguaggio psicoanalitico improntato sul sentito dire continua a circolare. Basta sfogliare le riviste femminili e andare alle «lettere del cuore». Basta afferrare brandelli di discorsi al bar o in autobus: di fronte a una vedovanza c’è sempre qualcuno che consiglia di «elaborare il lutto», e se uno racconta un episodio che ha una certa stranezza, immancabile è il riferimento all’«inconscio». La rivoluzione freudiana operata all’inizio del Novecento (è di quella data L’interpretazione dei sogni) si è infilata nel tritatutto lessicale, il più delle volte sganciata dal vero significato che il pensatore austriaco conferiva ai conflitti interiori.

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W PLATONE W FREUD 9 771827 881301

80726

ISSN 1827-8817

Parola chiave Ipocrisia di Rino Fisichella Jesse Malin riletture d’autore di Stefano Bianchi

NELLE PAGINE DI POESIA

Il canto delle Sirene tra minaccia e armonia di Roberto Mussapi

Dopo la sbornia freudiana stiamo assistendo a una sterzata culturale per cui al lettino del terapeuta si preferisce la nascente figura del consulente filosofico. Per la ricerca di significato ci si affida più volentieri a Schopenhauer che a Jung

Tessere una storia partendo dalla cronaca di Maria Pia Ammirati Raymond Carver il cesellatore di Francesco Napoli

L’art sauvage che piaceva a Peggy di Marco Vallora


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07_26 by cronache liberal - Issuu