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INSERTO DI ARTI E CULTURA DEL SABATO
Nelle sale “Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti”
CANTO D’ADDIO IN 16 MM
di Anselma Dell’Olio
o zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti è il film di Apichatpong me impenetrabile, enigmatica oltre ogni comprensione, non-lineare, un miscuWeerasethakul che ha vinto la Palma d’oro all’ultimo Festival del glio di stili formali, imperscrutabile (il più vieto luogo comune per gli asiaÈ una cinema di Cannes. Erano vent’anni che non vinceva un film tici) e il giudizio più tremendo di tutti, «un purissimo film da festiasiatico, ed è stata la prima volta in assoluto che un film val», raramente un complimento. Ci si aspettava, dunque, un storia soffusa tailandese ha portato a casa l’ambito premio. C’erano rafilm difficile da leggere e da apprezzare, statico, troppo lundi pietas quella raccontata gioni per diffidare del film. Molti critici hanno parlato go e molto noioso, temibile, da vedere solo dopo molti da Weerasethakul nel film che ha vinto di «opera d’arte» - e il film lo è - e non soltanto caffé o come cura per l’insonnia, come alcuni criperché l’autore, che ha il soprannome usertici delusi hanno scritto. la Palma d’oro a Cannes. Un’opera d’arte, sospesa Non s’immaginava, date le premesse, di goderfriendly di «Joe», è più noto come importante tra realismo e mitologia, sulla morte intesa si il film seguendo ogni sequenza, dall’inizio alla fiartista visivo, «celebrato nelle principali gallerie ne dei suoi 113 minuti, senza un attimo di stanchezza, ma d’arte contemporanea più di quanto non sia conosciuto come trasformazione (anche così è andata. Certamente non è un film tradizionale. Alterna al cinema» (dalla prefazione al pressbook di Alberto Barbesu quella del cinema riprese di puro realismo (le cure mediche per un malato grave) con ra, critico, direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino e in pellicola) quelle di un mondo sospeso, galleggiante, in cui s’incrociano miti, fanmembro della giuria che ha assegnato i premi). Altre opinioni, invece, tasmi, fiabe, ricordi, passato e presente. di spettatori semplici e colleghi, vertevano sulla descrizione dell’opera co-
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