10601
he di cronac
Non sono i fatti a turbare gli uomini, ma le opinioni intorno ai fatti Epitteto
9 771827 881004
di Ferdinando Adornato
QUOTIDIANO • MERCOLEDÌ 1 GIUGNO 2011
DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK
Forte discorso nell’ultimo appuntamento con le «Considerazioni finali» prima di traslocare alla Bce
Ora fate come dice Draghi «L’Italia è insabbiata, bisogna tornare alla crescita: ecco la ricetta» Meno tasse ai lavoratori e alle imprese. Ridurre fortemente la spesa: ma non con i tagli lineari. Rilanciare produttività, infrastrutture, istruzione. Ma il Governatore aggiunge una parola: «Subito» Sei interventi sull’analisi del voto
Il berlusconismo licenziato (O ha ragione lui a dire che non è ancora tempo di funerali?) Nel Pdl è sempre più caos: rinviato il vertice. E a fine giugno, la verifica chiesta da Napolitano
MESSAGGIO AL GOVERNO
di Antonio Picasso
Ascoltate la sua predica «non inutile»
ROMA. Ci si poteva aspettare più aggressività da Mario Draghi? L’appuntamento annuale delle considerazioni finali della Banca d’Italia ha rispettato la tradizionale sobrietà. Il Governatore non si è esposto in considerazioni post-elettorali, non ha attaccato il governo, come non ha nemmeno osannato Tremonti. ma ha insistito: «Bisogna puntare sulla crescita». a pagina 2
Parla Giorgio La Malfa
di Gianfranco Polillo
T
La corsa alla successione
«Idee giuste Per l’autonomia, per un governo il sostituto sbagliato» è Saccomanni
Ora un nuovo partito dei moderati
«La crescita avrebbe richiesto un lavoro paziente. Invece Silvio ci lascerà un disastro»
Diventa sempre più forte l’asse con Napolitano per una soluzione interna
La crisi del Pdl apre grandi spazi al Terzo Polo
Francesco Lo Dico • pagina 3
Alessandro D’Amato • pagina 5
ROCCO BUTTIGLIONE
ornare alla crescita: è stata questa la parola d’ordine delle ultime considerazioni di Mario Draghi, prima di trasferirsi alla Bce. La fine, ma anche l’inizio di un lungo ciclo, che per oltre cinque anni l’ha visto sedere nella scomoda poltrona di Palazzo Koch. Quella stessa esortazione aveva costituito l’incipit della sua prima relazione. E, nel mezzo, anni di delusione, visti i risultati raggiunti dalla nostra economia: da tempo fanalino di coda del mondo. Delusione, quindi, ma anche autoironia nel citare Luigi Einaudi e la sue “prediche inutili”: una tradizione che si rinnova nella prestigiosa storia della nostra Banca centrale. a pagina 4
SAVINO PEZZOTTA
Amici del Pd, attenti a non sbagliare
La Corte dei diritti umani non riconosce la natura politica del processo
Il rischio è ripetere la “gioiosa macchina da guerra”
Ultima beffa a Khodorkovsky
PAOLO DEL DEBBIO
Non si vive di solo carisma L’errore di Berlusconi rischia di distruggere il Pdl
Solo una mini-multa alla Russia dalla Corte Europea
GIUSEPPE BAIOCCHI
La Lega non capisce più il Nord Qui il partito di Bossi è diventato “vecchio”
UMBERTO RANIERI
Alleiamoci con il Terzo Polo Non rifare l’Unione: serve una coalizione riformista
BARBARA CONTINI
Una sola strada: governo di unità La politica ha toccato il fondo: ora ricominciamo
da pagina 6 a pagina 11
di Luisa Arezzo opo il danno, per Mikhail Khodorkovsky, è arrivata la beffa. E questa volta non per mano del suo acerrimo nemico, Vladimir Putin, o dell’ambiguo Medvedev (che continua a “giocare a scacchi” con lo zar di Mosca senza mai fare un passo più lungo della gamba), ma per mano del’Europa. Quella stessa Europa che dal 2003, anno del suo arresto, si è spesa in dichiarazioni e risoluzioni tese a ristabilire la verità.
D
a pagina 12
Parla Francesca Gori, di Memorial Italia
«Vince il Cremlino, giustizia non è fatta» di Pierre Chiartano rancesca Gori, presidente di Memorial Italia non ha dubbi sulla sentenza europea: «È un’occasione mancata abbastanza grave perché quello a Khodorkovsky è un processo politico: lui è in prigione per il semplice fatto di non aver rispettato gli accordi con Putin». a pagina 13
F
gue a (10,00 pagina 9CON I QUADERNI) • ANNO XVI • NUMERO 105 • WWW.LIBERAL.IT • CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 19.30 EUROse1,00