2008_11_15

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ISSN 1827-8817 81115

L

di e h c a n cro

a giustizia senza forza è inerme, la forza senza giustizia è tirannica. Incapaci di fare forte ciò che è giusto, abbiamo fatto giusto ciò che è forte

9 771827 881004

Blaise Pascal

QUOTIDIANO • DIRETTORE RESPONSABILE: RENZO FOA

di Ferdinando Adornato

DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK

Duecentomila studenti invadono Roma: difendono la scuola pubblica o quella di Stato?

L’Europa cerca un’altra Maastricht

Sulla cresta dell’Onda c’è un inganno di Giuseppe Baiocchi accontano gli storici che hanno indagato le prime università medioevali di aver notato con meraviglia la giovanissima età dei rettori di quegli antichi atenei. Giungendo poi alla logica conclusione che si trattava sempre di uno studente. E cioè che era la comunità degli utenti che, desiderosa di camminare sulla via della conoscenza, organizzava i corsi e le discipline, chiamando i migliori maestri a comunicare e trasmettere la loro scienza. Non solo: ma la competizione faceva sì che, attirati dal compenso e dai benefit di allora, i più ricercati professori si spostassero per tutta l’Europa. Segno che perfino nel tanto vituperato Medioevo, l’investimento sulla conoscenza si sviluppava all’insegna della concorrenza positiva e addirittura del libero mercato del sapere. se g ue a p ag i na 7

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Si è aperto ieri a Washingthon il G20, vertice mondiale straordinario che dovrà affrontare la crisi economica. Oggi i leader cominceranno a discutere di nuove regole.

di Enrico Singer a pagina 8

Come Berlusconi può superare il calo di consensi e l’impatto della crisi

Tre consigli a un premier in recessione

La politica morbida di Barack Obama

di Enrico Cisnetto uando il premier si occupa a tempo pieno di politica estera è sempre un gran brutto segno. E non tanto per le boutade su Obama, e neppure per le molto più azzardate e pericolose dichiarazioni sulla Russia e lo scudo stellare, quanto piuttosto per il fatto che – ancora una volta, incassata la vittoria elettorale – il presidente del Consiglio sembra annoiarsi di fronte alla necessità di sporcarsi le mani con la gestione degli affari correnti. Affari che questa volta, peraltro, sono di una gravità assoluta. Da un lato, infatti, assistiamo impotenti all’acuirsi di un declino economico e industriale italiano che continua imperterrito il suo cammino. Non bastavano gli ultimi dati della Banca d’Italia e dell’Istat per dimostrare che la crisi ha già iniziato a contagiare le imprese per effetto della contrazione del credito, e che queste continuano a registrare un trend declinante per quanto riguarda gli investimenti. Ora è arrivato anche l’Eurostat a certificare che ormai per l’Italia è recessione tecnica. Ed è una recessione più profonda di quella che ha colpito la Germania (e che per ora ha di fatto risparmiato la Francia e la Spagna): ennesima dimostrazione che la tesi del «siamo tutti uguali di fronte alla crisi» ha le gambe molto, molto corte. Dall’altro lato, anche «l’uomo della strada» percepisce che il Paese è di fatto «non governato».

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se gu e a p ag in a 4

MOBYDICK Oggi il supplemento

SEDICI PAGINE DI ARTI E CULTURA

Che cosa cambia per l’Unione Europea dopo l’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti? Davvero dobbiamo aspettarci una ”rivoluzione”?

di Stefano Silvestri a pagina 12

Analisi e supposizioni sul potere italiano

LA LEGGE E LA VITA Polemiche, riflessioni e sentimenti sul triste epilogo della vicenda Englaro

Parlando con Eluana

SABATO 15 NOVEMBRE 2008 • EURO 1,00 (10,00

alle pagine 2 e 3

CON I QUADERNI)

• ANNO XIII •

NUMERO

220 •

WWW.LIBERAL.IT

L’Era tremontiana colpirà anche la Banca d’Italia? di Giancarlo Galli he aveva in mente il superministro Tremonti quando al Senato s’è lasciato scappare un «se una banca fallisce si opera un salvataggio e i banchieri vanno a casa o in galera»? Immediatamente rimbalzate ai piani alti delle Istituzioni creditizie, quelle parole hanno provocato lunghi brividi. E mille interrogativi: contentino verbale dai risvolti populisti a placare un’opinione pubblica che ha perso fiducia negli gnomi “intoccabili”, o messaggio cifrato per dire che siamo alla vigilia di grosse novità, con più di una testa in bilico? Non bastasse, la battuta acida, inconsueta in un personaggio solitamente compassato: «Ne ho piene le scatole di queste invenzioni sulla finanza creativa. Le cartolarizzazioni le ha inventate il signor Ciampi nel 1998, il copyright è suo. Io non c’entro un tubo. Le ho trovate nel 2001». s e gu e a pa gi n a 1 1

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• CHIUSO

IN REDAZIONE ALLE ORE

19.30


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