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di e h c a n cro
Gli uomini mentono quando assicurano che hanno orrore del sangue.
9 771827 881004
Ivan Bunin di Ferdinando Adornato
QUOTIDIANO • GIOVEDÌ 20 AGOSTO 2009
DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK
Non bastano le elezioni contro le bombe
PIOMBO SUL VOTO IN AFGHANISTAN
Attacco suicida a Kabul. Razzi sui ministeri a Baghdad: quasi cento morti. Nel giorno più importante per il futuro della democrazia asiatica i terroristi continuano a insanguinare le urne
di Mario Arpino Davvero cambierà qualcosa nel mondo, con le elezioni in Afghanistan? Davvero votare equivale a scegliere la democrazia? Sì, ma solo in un lontano futuro. a pagina 2
Anche a Baghdad aspettano il voto colloquio con Carlo Jean Kabul vota mentre Baghdad brucia: una coincidenza terribile, che sempre di più mette alla prova la fiducia di quella regione nell’Occidente. a pagina 4
Quanto può costare la mano tesa di Obama
Terrore a Oriente
di Daniel Pipes La strategia della Casa Bianca è basata su una menzogna. E la sua attuazione è un pericolo per gli americani, per i loro interessi ed i loro alleati. a pagina 5
alle pagine 2, 3, 4 e 5
La riforma non può più aspettare
Le alleanze secondo Latorre
Contraddizioni di una proposta
«Il bipartitismo muore tra Bossi e Di Pietro»
Gabbie salariali, ecco i segreti del grande bluff
di Riccardo Paradisi
di Mario Seminerio
Il Carroccio attacca Napolitano
l Rapporto istituzionale del Nucleo di valutazione sulla spesa pensionistica (Nvsp) non ha aggiunto nulla di particolarmente nuovo che non fosse già stato reso noto del monitoraggio annuale del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato sul andamento della spesa pensionistica e sanitaria. In sostanza, la crisi ha radicalmente mutato il quadro macroeconomico preso a riferimento della riforma Dini del 1995.
ostruire un’alternativa di governo credibile, superare l’illusione del Pd come partito a maggioritaria, vocazione inaugurare una politica di alleanze, sostituire all’antiberlusconismo un progetto politico, lavorare per un sistema alla tedesca che limiti i condizionamenti di Lega e Italia dei Valori. Nicola Latorre, vicepresidente dei senatori Pd ed esponente di punta dell’area bersaniana fa con liberal una riflessione a tutto campo sugli scenari della politica italiana messa in vibrazione dalle bordate agostane della Lega su dialetti, tricolore e unità nazionale. Polemiche e contraddizioni che hanno creato imbarazzo nel Pdl ma che saranno destinate a rientrare presto, secondo Latorre, senza la presenza di un’alternativa di governo credibile all’attuale maggioranza.
arà anche vero, lo scrisse Ennio Flaiano, che «in Italia la verità non esiste e la linea più breve tra due punti è l’arabesco», ma sulla questione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità si sta esagerando. L’unico rimasto a difenderne l’importanza è il capo dello Stato, mentre il resto del mondo politico se ne fotte: chi per distrazione, chi per convenienza, chi perché, abbandonato il secessionismo politico, non rinuncia al secessionismo come stato mentale.
l tormentone dell’estate politica 2009 è quello delle gabbie salariali, altrimenti definite (dal loro inventore, Umberto Bossi) «territorializzazione del reddito». Non che questa precisazione sia di maggiore aiuto a comprendere esattamente di che si tratti, però. I leghisti hanno detto che l’espressione “gabbie salariali”non è corretta, ma sono loro ad averla usata per primi, salvo poi annodarsi in precisazioni assolutamente insoddisfacenti per comprendere quale è l’obiettivo “operativo”. Si è parlato di «rapportare retribuzione e costo della vita al territorio» ignorando che, nel lungo periodo, il tasso di crescita delle retribuzioni reali (cioè al netto dell’inflazione) dipende dalla crescita della produttività, e non da una «scala mobile geografica». Senza contare che esiste un accordo-quadro.
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La crisi non va in pensione. Il governo lo sa? di Giuliano Cazzola
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I QUADERNI)
• ANNO XIV •
NUMERO
Per la Lega la Patria diventa una spesa inutile di Marco Palombi
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