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di e h c a n cro
In un’epoca di pazzia,
credersi immuni dalla pazzia è una forma di pazzia Saul Bellow
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di Ferdinando Adornato
QUOTIDIANO • VENERDÌ 11 SETTEMBRE 2009
DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK
Si aprono oggi a Chianciano gli Stati Generali dell’Unione che sfida il “finto bipartitismo”
La scommessa del Centro fa discutere l’Italia «Cristiani, liberali, decisivi. Senza di noi non si può governare bene il Paese» di Franco Insardà
ROMA. Già nello slogan“Nasce dal Centro l’Italia
L’opinione di Roberto Formigoni
Le proposte di Enrico Letta
«Voglio un Pdl più moderato, alleato con l’Udc»
«Caro Casini, costruiamo insieme una nuova strada»
di domani”c’è la volontà di distinguersi dal bipartitismo di plastica. Diversità sottolineata anche nell’invito agli amici dell’Unione di Centro per gli Stati Generali, che iniziano oggi a Chianciano, firmato da Rocco Buttiglione, Lorenzo Cesa, Ferdinando Adornato e Savino Pezzotta. Il segretario Lorenzo Cesa, ha ribadito l’importanza dell’appuntamento di Chianciano: «Gli Stati Generali del Centro sono una tappa fondamentale per la costruzione del nuovo partito. Nel Paese c’è un impellente bisogno di una grande forza di Centro che risponda ai veri problemi della gente, che apra una fase di riforme necessarie, che possa garantire stabilità e moderazione a un’Italia sempre più lacerata nel suo tessuto sociale da questo bipolarismo estremista».
di Riccardo Paradisi
di Francesco Capozza
ROMA. «Da parte mia c’è evidentemente molto interesse nell’ascoltare quello che sarà detto a Chianciano. Io l’ho già detto al meeting i Rimini di Cl e ho continuato a ripeterlo: secondo me si deve lavorare sia nel centro che nel Pdl», dice a liberal il presidente Roberto Formigoni.
ROMA. «Credo che ci sia una differenza di fondo tra il nostro approccio all’Udc e quello del presidente del Consiglio. Noi siamo molto rispettosi del cammino che il partito dell’amico Pier Ferdinando Casini sta compiendo», dice a liberal l’onorevole Enrico Letta.
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Il presidente della Camera al seminario del Pdl
Democrazia, mafia, immigrazione: Fini rilancia la sfida al premier di Guglielmo Malagodi
GUBBIO. Lo aspettavano in tanti, l’intervento di Gianfranco Fini alla“scuola di formazione del Pdl” a Gubbio. Almeno da quando, rifiutando la “mano tesa” di Berlusconi dopo gli attacchi del Giornale di Feltri, aveva fatto sapere che, proprio a Gubbio, avrebbe affrontato i problemi politici, non risolti, del neonato partito. Se dice quello che pensa, a costo di provocare talvolta «fastidio», è perché «è nella natura di un partito come il nostro discutere». «Chi Show sulle escort di fronte si aspettava un pena un attonito Zapatero siero unico in una grande famiglia come il Pdl - spiega il presidente della Camera - aveva sbagliato i conti», perché è «preciso dovere non di un co-fondatore ma di qualsiasi iscritto al partito» esprimere liberamente le proprie opinioni. E soprattutto «avere occasioni per farlo». Secondo Fini «è molto più leale la polemica aperta che la riserva tacita».
Berlusconi: «In 150 anni io il più grande»
IL TESTO DEL DISCORSO DEL PRESIDENTE USA AL CONGRESSO SUL NUOVO PROGETTO PER LA SANITÀ Una legge da 900 miliardi per garantire copertura sanitaria a tutti. Mentre l’America ricorda l’11 settembre, Obama punta sul Welfare
«La mia riforma costa meno delle guerre di Bush»
alle pagine 14 e 15
a pagina 6 se1,00 gue a (10,00 pagina 9CON EURO
I QUADERNI)
• ANNO XIV •
NUMERO
180 •
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IN REDAZIONE ALLE ORE
19.30