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he di cronac
Sei amato solo dove puoi
mostrarti debole senza provocare in risposta la forza Theodor W. Adorno
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di Ferdinando Adornato
QUOTIDIANO • MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009
DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK
È polemica sul voto di Zurigo che ha vietato la costruzione di nuovi minareti islamici. E in Italia non manca chi fa lo svizzero...
I “muezzin” della Padania Ue e Vaticano contestano l’esito del referendum elvetico: «È un colpo alla libertà religiosa». Invece i mullah di casa nostra soffiano sul fuoco: e la Lega propone la croce nel tricolore di Riccardo Paradisi
Comincia alla Camera l’iter della Finanziaria
Preoccupazione per l’esito del referendum svizzero che vieta la costruzione di nuovi minareti: sono questi i sentimenti ricorrenti nell’Occidente. Monsignor Antonio Maria Vegliò (nella foto) ha espresso il timore del Vaticano per la restrizione della libertà religiosa. Stessa presa di posizione da parte della Ue: solo in Italia si leva la voce dissonante della Lega.
Un governo riformista ha il dovere di cambiare le pensioni Il responsabile lavoro del Pdl: «Non è vero che l’esecutivo è fermo. Ma è vero che ora ci vuole molto di più» di Giuliano Cazzola
Entro il 2030 potrebbe essere navigabile d’estate: ecco come Usa, Canada, Danimarca, Norvegia e Russia si contendono il controllo di un oceano immenso
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LA VERITÀ STA NEL MEZZO
LE REAZIONI A CASTELLI
Né integralisti, La Russa chiude, né multiculturali Frattini apre di Giancristiano Desiderio
di Francesco Capozza
La giusta via, come al solito, è il sentiero di mezzo. In questo caso il sentiero di mezzo dice pressappoco così: si innalzino pure minareti, ma si ascoltino le campane dei campanili. Abbiamo bisogno di integrazione, non di multiculturalismo.
Il Pdl è diviso su tutto: opposte le reazioni di Ignazio La Russa e Franco Frattini alla proposta di Castelli di mettere la croce nella bandiera italiana. «Suggestiva», dice il ministro degli Esteri; «offensiva» risponde il collega della Difesa.
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troppo basso il tasso di riformismo del Governo? In quindici mesi di attività – nel bel mezzo di una crisi improvvisa e profonda – sono tanti provvedimenti assunti, in molti campi, che hanno sicuramente un profilo innovatore. L’Italia si è data una nuova politica energetica; sono stati impostati primi cenni di politica industriale; avviate alcune misure di accelerazione del processo civile. Nei prossimi giorni arriverà alla Camera, in seconda lettura, un testo che affronta anche taluni miglioramenti del processo del lavoro, che valorizzano la conciliazione e l’arbitrato, che orientano il giudizio nelle cause di licenziamento, secondo parametri che limitano la discrezionalità del giudice.
na minaccia è tale soltanto se le viene riconosciuta dignità da chi dovrebbe fare preoccupare. Se non si concede questo passaggio, qualunque sfida diventa soltanto una serie di parole. Ma è altrettanto vero che ignorare una minaccia può essere pericoloso: Bolton, Romano e Cervellera spiegano a liberal le tre strade possibili per fermare Teheran: guerra totale, nuovo round diplomatico o rafforzamento delle sanzioni.
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È
50 ANNI DOPO IL VECCHIO TRATTATO
Le mani sull’Artico alle pagine 12, 13, 14 e 15
Teheran prima attacca l’Aiea poi invita a nuovi incontri con i diplomatici occidentali
Ahmadinejad apre il suk nucleare L’Iran conferma le nuove dieci centrali e poi riparla di dialogo di Vincenzo Faccioli Pintozzi
Per la prima volta la comunità internazionale è unanime
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seg1,00 ue a (10,00 pagina 9CON EURO
I QUADERNI)
• ANNO XIV •
Luttwak: «Adesso servono sanzioni molto più dure» di Pierre Chiartano ora di intervenire con le sanzioni economiche contro il regime iraniano già stremato da inflazione e crisi globale». Edward Luttwak, stratega di Washington, non si fa incantare dalle aperture di Larijani sull’atomica e irrita
«È
NUMERO
237 •
WWW.LIBERAL.IT
• CHIUSO
l’atteggiamento di leader come il turco Erdogan o quelli di Paesi come la Germania. Mentre la Cina «può far poco» sul dossier nucleare iraniano, la Russia «si è comportata saggiamente negando armamenti sofisticati a Teheran». a pagina 8
IN REDAZIONE ALLE ORE
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