di e h c a n cro
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La minima deviazione iniziale dalla verità si moltiplica col tempo di migliaia di volte
Aristotele
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di Ferdinando Adornato
QUOTIDIANO • VENERDÌ 4 DICEMBRE 2009
DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK
Stanziati 21 milioni di dollari del governo al National Institute for Health: e la sinistra del suo partito torna ad applaudirlo
Il baratto Kabul-embrioni Per placare le proteste contro l’aumento delle truppe, Obama sblocca d’improvviso i fondi per la ricerca sulle staminali. Una tattica cinica, ma soprattutto una decisione contro la vita di V. Faccioli Pintozzi
Berlusconi-Fini: ormai è diventata una soap-opera
a coincidenza appare quanto meno sinistra. Il giorno dopo l’annuncio della surge in Afghanistan, un aumento di 30mila uomini in armi e provenienti dagli Stati Uniti, il presidente americano approva la concessione di fondi governativi per la ricerca sulle cellule staminali embrionali. La decisione politica non rappresenta una novità assoluta: già lo scorso marzo Obama aveva annunciato che avrebbe rimosso il bando imposto sull’utilizzo dei fondi del governo centrale a una delle sperimentazioni più controverse del mondo moderno. La ricerca avverrà, invece, su undici linee cellulari custodite dagli scienziati dell’ospedale pediatrico di Boston, e su altre due dell’Università Rockefeller di New York.
L
Alla mattina Gianfranco si fa tutore della magistratura: «La sua indipendenza garantisce la tenuta della democrazia» Al pomeriggio Silvio nega le polemiche: «Tra me e lui non c’è alcuna competizione. Leggo sui giornali frasi che non ho mai detto»
«Il presidente si sta «Sono esseri umani, piegando alle lobby» non fiocchi di neve» di Massimo Fazzi
di Daniel S. McConchie
Obama «si è piegato alla lobby della ricerca scientifica, che non ha ancora ottenuto un risultato degno di nota nella ricerca sulle staminali embrionali ma ha paura di ammettere il suo fallimento per interromperla». È l’opinione di Francesco D’Agostino, presidente del Comitato nazionale per la bioetica.
Nel 1998, le cellule staminali embrionali sono state isolate dagli embrioni umani per la prima volta. Gli scienziati che hanno lavorato a quella ricerca speravano che queste cellule - in uno stadio ancora “non specializzato” - avrebbero potuto curare molte malattie al momento incurabili.
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OVVIETÀ E RISCHI DEI CO-FONDATORI
La commedia, il gioco d’azzardo
di Errico Novi
Dopo l’invito dell’ex manager Rai al figlio di “fuggire” all’estero
ROMA. È il giorno del-
l Paese dell’ovvio. Ecco che cosa siamo diventati. È ovvio, scontato, che la magistratura abbia una funzione indipendente rispetto all’esecutivo. Ma in Italia no. È ovvio, praticamente scontato, che ci sia bisogno di un sistema giudiziario nel quale avere fiducia. Ma in Italia no. In Italia dire cose del genere significa non solo dare una notizia ai giornali, ma anche creare un fatto politico. Perché? Perché siamo diventati il Paese delle ovvietà straordinarie? Perché il partito di maggioranza ha due leader i cui destini sono di fatto divisi, ma sono costretti a fare ancora di necessità virtù. Il governo e la maggioranza si reggono a mala pena sui rapporti burrascosi tra Berlusconi e Fini.
la pace, come previsto. Dopo la farsa, dopo la tragicommedia, arriva la il gioco delle parti. Dal canto suo, Siulvio Berlusconi se l’è presa con i giornalisti dicendo che lui ha sempre pensato tutto il bene possibile di Gianfranco Fini ma che come al solito la stampa ci mette il suo veleno e gli fa fare una figuraccia: «Tra me e Gianfranco non c’è competizione. Non ho mai detto quello che mi hanno attribuito i giornali: certe cose non le ho mai nemmeno pensate». E Fini torna a parlare di magistratura la cui libertà è indispensabile.
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di Giancristiano Desiderio
I
gue a (10,00 pagina 9CON EUROse1,00
I QUADERNI)
IL LEADER USA DEI “PRO LIFE”
PARLA FRANCESCO D’AGOSTINO
Napolitano boccia Celli
• ANNO XIV •
Appello del presidente ai ragazzi: «Restate in Italia» Ma come si può sconfiggere l’assenza di futuro? di Riccardo Paradisi
ROMA. I nostri giovani devono restare e devono aiutarci a costruire il futuro: l’appello arriva dal presidente Giorgio Napoletano ed è una sostanziale bocciatura della lettera che Pier Luigi Celli ha inviato al figlio spingendolo ad andare a cercare lavoro e futuro all’estero. Insomma: ha ragione il direttore della Luiss quando invita i ragazzi a lasciare l’Italia perché non è più un posto per giovani talentuosi, o ha ragione Napolitano quando si appella alla volontà di far NUMERO
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• CHIUSO
crescere il Paese? Hanno ragione quanti invitano a espatriare in cerca di occasioni migliori oppure chi preferisce spingere per continuare a combattere in patria? Il dibattito è aperto: ne parliamo con Giacomo Vaciago, Vittorio Emanuele Parsi e Irene Tinagli.
IN REDAZIONE ALLE ORE
a pagina 8
19.30