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di e h c a n cro
Esercitare liberamente il proprio ingegno, ecco la vera felicità
Aristotele
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di Ferdinando Adornato
QUOTIDIANO • MARTEDÌ 8 DICEMBRE 2009
DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK
Dopo le accuse della “Padania” all’Arcivescovo di Milano, un’alleanza trasversale per conciliare sicurezza e accoglienza
Il Patto della Cittadinanza
Fini,Casini e Pisanu lanciano insieme una nuova strategia dell’integrazione,alternativa alla Lega. Il presidente della Camera: «Via l’immigrazione dal processo breve».E tutti difendono Tettamanzi di Errico Novi
di Francesco D’Onofrio
di Giancristiano Desiderio
nche le vicende dell’ultima settimana hanno posto in evidenza il fatto che il rapporto tra la giustizia vista nel suo insieme e la politica vista altrettanto nel suo insieme, non è un rapporto che possa essere vissuto come in una partita di calcio tra due tifoserie contrapposte ma, al contrario, come una vicenda di straordinario rilievo politico e costituzionale che richiede per ciò stesso una distinzione radicale tra maggioranza di governo e maggioranza costituzionale. Il problema infatti è stabilire qualòe ambito della nostra legislazione è da considerarsi «costituzionale».
Gianfranco Fini non piace il presepe della Lega e alla Lega non piace il presepe di Fini. Ognuno faccia il presepe come più gli piace e non interferisca nel presepe altrui. Sennonché, le cose non sono così facili perché il presepe in questione non è solo quello fatto di pastori e pecorelle e Re Magi ma anche e soprattutto quello di Palazzo Chigi, il “presepe breve”. E siccome il presepe berlusconiano si regge sulle due gambe leghista e finiana, si capirà che se ognuno si mettesse a fare il proprio presepe, allora, la capanna di Palazzo Chigi non arriverebbe all’Epifania.
ROMA. La «Fatwa» lanciata dalla Lega contro il cardinale Dionigi Tettamanzi ha lasciato il segno: tutti, infatti, hanno attaccato Bossi e i suoi sodali, considerati ormai i veri estremisti del nostro paese. Al punto che Gianfranco Fini, Beppe Pisanu e Pier Ferdinando Casini hanno firmato ieri un nuovo patto per la cittadinanza inclusiva fatta di «accoglienza e integrazione», come ha chiesto loro don Vincenzo Albanese, creatore della comunità Capodarco dove si è svolto l’incontro fra i tre leader politici. In particolare, poi, il presidente della Camera ha colto l’occasione per lanciare un aut-aut alla maggioranza: «È inammissibile escludere il reato di immigrazione clandestina dall’elenco di quelli per i quali si applicherà la nuova norma sul processo breve» voluta dal presidente del Consiglio.
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PROMEMORIA PER LE RIFORME
L’“ISLAMISMO” DEL CARROCCIO
Una giustizia senza tifoserie
Il partito delle Fatwe
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LA PRIMA DELLA SCALA RILEGGE BIZET Con la regia di Emma Dante, una moderna interpretazione della libertà femminile ha aperto la stagione lirica milanese
Carmen 2009 La donna aggressiva, ma con Chanel n. 5
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Via libera dalla Commissione: ora doppia fiducia alla Camera e al Senato
Il sequestro della Finanziaria La maggioranza approva il testo, le opposizioni lasciano l’aula di Francesco Pacifico
Le ragioni della protesta di Pd e Udc
ROMA. La Finanziaria non si discu-
Ieri è iniziata la Conferenza sul clima
A Copenhagen (per adesso) lavorano le lobby Incontri frenetici tra i negoziatori, in attesa dell’arrivo dei leader della politica, da lunedì prossimo.
Tremonti, superministro o supercommissario?
te, si vota e basta. La maggioranza ha fatto tutto da sola e ha approvato il maxiemendamento che integra la legge economica dello Stato direttamente in Commissione, dopo che le opposizioni unite avevano abbandonato i lavori per protesta. Ora la Finanziaria arriverà in Aula dove è già previsto il ricorso alla fiducia senza ulteriori discussioni. Tra le novità, un modesto recupero di fondi per i Comuni dopo il taglio dell’Ici e qualche sostegno al lavoro anti-disoccupazione.
ROMA. «La Finanziaria ha un grande regista che ha commissariato la sua maggioranza, che ha ritirato tutti gli emendamenti prima della discussione, e di fatto la commissione Bilancio. E con la fiducia annunciata sarà commissariato anche il Parlamento. Parlo, ovviamente, del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti». Pierpaolo Baretta, capogruppo del Pd in commissione Bilancio della Camera, non ha dubbi su quello che è accaduto l’altra notte e su che cosa succederà in Aula.
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Luisa Arezzo • pagina 8 se1,00 gue a (10,00 pagina 9CON EURO
I QUADERNI)
• ANNO XIV •
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di Franco Insardà
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