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he di c a n o r c

Avanti brav’uomo, coraggio, non hai nulla da temere. La fortuna di Cesare naviga con te Giulio Cesare

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di Ferdinando Adornato

QUOTIDIANO • VENERDÌ 20 AGOSTO 2010

DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK

Mentre finiani e berlusconiani continuano a insultarsi, il leader del Carroccio dice: «Non vedo alternative alle urne»

Bossi, operazione Bruto

I piani segreti del Senatùr per portare Tremonti a Palazzo Chigi Insiste ogni giorno per votare ma al tempo stesso “blandisce”Napolitano: il suo progetto, o con un governo istituzionale o dopo elezioni vinte dalla Lega, è sostituire Berlusconi PARADOSSI D’AGOSTO

di Riccardo Paradisi

Tra i due litiganti, il terzo gode

ROMA. Un fantasma si aggira per l’Italia d’agosto ma non è quello delle elezioni anticipate. No. Il vero fantasma di cui tutti parlano, anche se nessuno vuole nominarlo in pubblico, è quello di Bossi che si mangia Berlusconi. Un piano a due velocità: in autunno, accettando un nuovo governo guidato da Tremonti; o dopo le elezioni, con un bottino di voti tale da consentirgli di dettare le condizioni di un nuovo esecutivo a trazione-Tremonti. Insomma: Bossi pensa al federalismo: se c’è Berlusconi, tanto meglio, altrimenti, si vedrà. Intanto i finiani, in attesa del vertice Pdl di oggi, ci vanno pesante: «Berlusconi è il Caimano. Ci vergognamo di averlo difeso». a pagina 2

di Giuseppe Baiocchi n tempo l’agosto delle ferie era per la politica monopolizzato da Pannella e dai radicali, con le loro iniziative spesso sopra le righe. Di solito gli effetti legislativi e parlamentari erano di poco conto, ma il monopolio mediatico era certamente assicurato. Da qualche anno, invece, la scena è stata“rubata” a Pannella dalla Lega Nord e soprattutto dal suo leader. E Bossi, che Pannella l’aveva studiato bene, ha sempre segnato l’agosto politico: sia nel delineare la strategia che avrebbe seguito nei mesi successivi, sia nel rinsaldare il rapporto carismatico con la sua base popolare, in un vorticoso “su è giù” per le strade e le feste della Padania. Questa volta non sembra neppure necessario che metta in esercizio la sua fantasia politica.

U

Dalla debolezza degli Usa agli attacchi a Israele

Povero Occidente se dimentica di difendere i suoi Stati

La campagna d’agosto del leader centrista

«È arrivato il tempo di riconciliare la nazione»

La fusione forzata tra le culture nega l’idea di Stuart Mill su cui è nata la nostra civiltà

Buttiglione consegna a Casini la tessera numero uno del nuovo partito. «C’è bisogno di responsabilità comune per salvare il Paese dalla rissa continua»

di Daniel Pipes

Alessandro D’Amato • pagina 8

Ieri Francesco Cossiga è stato sepolto a Sassari

Dati allarmanti dalla Cenerentola europea

La Sardegna dà l’addio al suo «eroe italiano»

Inflazione e disoccupazione, la Grecia ormai è in vendita

di Pierre Chiartano

di Enrico Singer

SASSARI. «Ciao presidente»:

al rischio di bancarotta dello Stato, che aveva lasciato il debito pubblico allo sbando, a quello di un collasso generale dell’economia. Una recessione profonda con la disoccupazione che ha già toccato il 12% e che, a fine anno, potrebbe arrivare al 20% con punte del 70%. E con il potere d’acquisto crollato di oltre il 15% al pari dei consumi. Siamo ben al di là dell’austerità. a pagina 18

D

un solo grido e un lunghissimo applauso, così la sua Sassari ha salutato “alla voce”per l’ultima volta Francesco Cossiga. Migliaia di persone hanno atteso fin dalle prime ore del mattino per accogliere l’arrivo della salma. Qualche ora prima a Roma era continuato il commiato al presidente. Poche persone, solo familiari e amici strettissimi. a pagina 8 seg1,00 ue a p agina 9CON EURO (10,00

I QUADERNI)

• ANNO XV •

NUMERO

a fervente ammiratore quale sono di tutto ciò che la civiltà occidentale ha realizzato, mi interrogo spesso sul perché molti dei suoi figli nutrano verso di essa una profonda ostilità. Se la democrazia, il libero mercato e il principio della giustizia hanno portato stabilità, benessere e responsabilità morale senza precedenti, com’è possibile che così tanti “beneficiati” non riescano ad apprezzarlo? E perché mai gli Stati Uniti, che così tanto hanno a cuore la prosperità degli uomini, incoraggiano una simile ostilità? E perché mai il “piccolo” Stato di Israele, simbolo vitale di un popolo oppresso, suscita un odio così ardente al punto che alcune persone arrivano a immaginarne la cancellazione?

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a pagina 2

161 •

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• CHIUSO

IN REDAZIONE ALLE ORE

segue a pagina 21

19.30


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