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Bisogna essere molto forti per amare la solitudine

Pier Paolo Pasolini 9 771827 881004

QUOTIDIANO • GIOVEDÌ 9 SETTEMBRE 2010

di Ferdinando Adornato

DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK

Il Senatùr sprezzante: «Napolitano lo incontriamo la prossima settimana, prima devo andare in montagna»

Berlusconi in un cul de sac Consigli (non richiesti) a un premier prigioniero dei suoi errori

Il Cavaliere parlerà in aula a fine mese e dice: «Non voglio le elezioni. Ma Bossi insiste: «Se Silvio non si dimette, voteremo noi contro il governo». E così si resta in un vicolo cieco ADORNATO: TROPPI AUTOGOL, ALLA FINE CADRÀ PER MANO DI BOSSI

ROMA. Silvio Berlusconi si è messo in un cul de sac. Forse ce l’ha spinto Bossi, forse ci si è messo da solo, ma ora non sa che cosa fare. Prendete quel che è successo ieri. Da una parte, il Pdl ha annunciato minacciosamente che tra il 27 e il 30 settembre in Parlamento il premier andrà in Parlamento a chiedere la fiducia sui cinque punti d’agosto. Fiducia che, come è noto, Fini gli ha già assicurato domenica scorso a Mirabello. Dall’altra Bossi ha ancora più minacciosamente annunciato che la Lega è pronta sia a sfiduciare il proprio governo.

Soltanto un governo di responsabilità nazionale può farci uscire dal pantano

RICOLFI: IL VOTO NON GLI CONVIENE, IL SUO CONSENSO È IN CALO Difficilmente, dopo una nuova tornata elettorale, potrebbe riavere una maggioranza stabile

CACCIARI: DOVREBBE APRIRE UNA FASE NUOVA, MA NON LO FARÀ Ha una sola scelta: ammettere il fallimento. Finirà invece punito dal risultato del Senato

OSTELLINO: NIENTE DA FARE, SIAMO IN MANO AI DILETTANTI Ha commesso tutti gli sbagli possibili e adesso non ha chanche: ne pagherà le conseguenze

segue a pagina 2

Ancora incidenti dopo la contestazione a Schifani

Bonanni aggredito alla festa Pd Il segretario della Cisl attaccato a Torino dai centri sociali a colpi di petardi. Bersani: «È un atto squadrista» Francesco Lo Dico • pagina 10

Mecucci, Capozza e Novi pagine • 2,3,4,5

Teheran conferma: «Decideranno i giudici»

Dopo le polemiche alla Mostra di Venezia

Fermata la lapidazione, Sakineh salva (per ora)

Salviamo Mazzini, non era un terrorista!

Viaggio nella nuova compagnia di bandiera di cui nessuno parla più

Do you remember Alitalia? La società non va male: meno ritardi e nuove rotte in arrivo. Ma non durerà: è troppo piccola per competere con i low cost e troppo grande per misurarsi con i colossi. Il futuro resta con Air France di Francesco Pacifico

ROMA. Rocco Sabelli ha un cruccio: dove trova-

Primo successo della comunità internazionale: il regime iraniano costretto a bloccare l’esecuzione della donna

Sollevazione di storici contro la lettura estremista del padre del Risorgimento nel film di Mario Martone

Vincenzo Faccioli Pintozzi • pagina 16

Riccardo Paradisi • pagina 12

EURO 1,00 (10,00

CON I QUADERNI)

• ANNO XV •

NUMERO

175 •

WWW.LIBERAL.IT

re i soldi per aprire nuove rotte verso le ricche Shanghai o Mumbai. E se è difficile convincere i “patrioti” che l’accompagnano dal 2008, è più facile fare proseliti presso il socio francese. Il quale non esclude un ulteriore sforzo dopo i 323 milioni impegnati per il 25 per cento di Alitalia. Soprattutto se a Palazzo Chigi gli inquilini cambieranno prima del previsto. Perché in Air France prendono molto sul serio l’amministratore delegato quando ripete fino all’ossessione che servono investimenti per cambiare davvero le cose. Che soltanto svoltando in direzione del lungo raggio si esce dallo stallo di compagnia troppo piccola per sfidare i carrier internazionali, ma troppo grande per fare concorrenza alle lowcost. a pagina 9

• CHIUSO

IN REDAZIONE ALLE ORE

19.30


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