2010_09_30

Page 1

00930

di e h c a n cro

L’unico posto in cui “successo” viene prima di “sudore” è il Vidal Sassoon dizionario

9 771827 881004

di Ferdinando Adornato

QUOTIDIANO • GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE 2010

DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK

Alla Camera il premier parla per 54 minuti: poi Bossi mugugna e Bersani attacca: «Smettetela di dare la colpa agli altri»

Il disco rotto di Berlusconi Ripropone lo stesso programma (inattuato) del 1994, del 2001 e del 2008 e fallisce il suo piano: solo 305 voti senza Fini. E Casini avverte: «Continuando così saremo sul baratro»

TRA SOGNI E LACUNE

di Errico Novi

Il Cavaliere non vede più il Paese reale

ROMA. Forse è un dettaglio pic-

di Savino Pezzotta eri mattina sono entrato in Parlamento molto curioso: volevo capire quello che Berlusconi ci avrebbe detto e quali fossero state le prospettive che avrebbe avanzato. Confesso che mi attendevo parole nuove: non le ho sentite. Mi è sembrato di sentire un ripasso di cose già dette - qualcuna anche dimenticata nel 1994, quasi letteralmente, e nel 2006. Mi sarei atteso, come tanti italiani, parole chiare su ciò che ha tormentato la nostra estate. Non è vero che non è successo niente. Sono circolati dossier, insinuazioni, maldicenze che riguardano Berlusconi e il governo: su questo il premier non ha chiarito nulla. Indendiamoci, non voglio accusare nessuno.

I

Viespoli lascia il governo: guiderà il Gruppo al Senato

Ha vinto la «terza gamba» e ora diventa partito Riunione nel pomeriggio con il Presidente della Camera per dare il via libera alla nuova formazione. E il Pdl ormai è costretto a riconoscerla

segue a pagina 5

colo piccolo a misurare, un paio d’ore dopo il suo intervento, la pesante débacle politica di Berlusconi. È la leader dei liberaldemocratici Daniela Melchiorre ad annunciare che «non abbiamo sentito le parole che avremmo voluto su crescita e competitività, dunque diremo no». La portavoce degli ex diniani si chiama fuori dal conto, non darà il suo contributo per raggiungere l’asticella dei 316 voti “depurati”da finiani e Mpa. Obiettivo infatti fallito: alla fine i sì sono 342, con Fli e lombardiani decisivi, visto che senza di loro la maggioranza è ferma a 305. Non che Berlusconi ci sperasse più. Ma con il suo annuncio la giovane parlamentare ricorda all’aula di Montecitorio come tutto sia cambiato. E come una seduta concepita a fine luglio per emarginare Fini e certificarne l’irrilevanza si sia ribaltata nell’esito opposto. Berlusconi nel suo discorso tocca il tasto del «reciproco riconoscimento tra le due parti», cioè tra Fli e il resto della maggioranza.

Riccardo Paradisi • pagina 4

segue a pagina 2

A Varsavia il Cda del Gruppo

Unicredit sceglie il suo futuro: dal Triveneto alla Baviera

Il «dopo-Profumo» è sempre più caratterizzato dalla sfida tra la politica italiana e i manager tedeschi di Carlo Lottieri

Per la prima volta dopo otto anni, i lavoratori di ogni settore incrociano le braccia: Paese bloccato

Bruxelles un corteo di centomila persone, con le bandiere dei sindacati di tutti i 27 Paesi della Ue. Manifestazioni anche in molte altre capitali della Ue: a Roma il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, ha reclamato misure che ripartiscano in modo più equo gli effetti della crisi parlando in piazza Farnese. Ma è in Spagna che l’action day europeo ha assunto la forma e il significato politico più clamorosi: è il primo sciopero generale contro Zapatero.

ROMA. José Barroso è convinto che «un debito pubblico enorme è antisociale, perché non permette di fare spesa dove c’è bisogno». Concezione che non gli ha impedito di spuntare il rigore tedesco per venire incontro a Francia e Italia: «Rigore morbido per chi non abbassa il debito»: questa la linea al vaglio dell’Ecofin.

er dirla in termini molto semplici, quella che sembra profilarsi in merito alla vicenda Unicredit è una sorta di “secessione bancaria”, destinata a spostare verso la Germania meridionale l’asse decisionale di un gruppo bancario che, a tutt’oggi, continua ad essere il più importante del Bel Paese. L’uscita di scena di Alessandro Profumo, accusato di non aver informato il cda dell’ingresso dei nuovi soci libici (proprio mentre diventavano azionisti di maggioranza relativa), è frutto di molte spinte di carattere diverso. E probabilmente è in larga misura la conseguenza del dato più evidente: il crollo conosciuto dal titolo durante l’ultimo biennio e, più in generale, la cattiva salute dell’azienda.

a pagina 14

a pagina 15

a pagina 8

Tutta la Spagna in piazza. Zapatero traballa P Sciopero generale contro il governo: scontri, arresti e feriti a Madrid di Enrico Singer

La Commissione chiede «rigore morbido»

Sul debito, l’Europa frena la Merkel

A

EURO 1,00 (10,00

di Francesco Pacifico

CON I QUADERNI)

• ANNO XV •

NUMERO

190 •

WWW.LIBERAL.IT

• CHIUSO

IN REDAZIONE ALLE ORE

19.30


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.