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he di c a n o r c
L’amore e l’odio non sono ciechi, bensì abbagliati dal fuoco che essi stessi apportano
Friedrich Nietzsche
9 771827 881004
di Ferdinando Adornato
QUOTIDIANO • GIOVEDÌ 21 OTTOBRE 2010
DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK
Maggioranza e opposizione ai ferri corti: ma sulla norma soprattutto colpevoli equivoci. La base di Fini in rivolta
Almeno tenete fuori il Quirinale Destra e sinistra paralizzano il Paese con il “lodo degli imbrogli“ C’è l’inganno del Pdl:coinvolgere nello scudo il Colle per camuffare il salvacondotto per Berlusconi C’è quello di Pd e Idv:fingere di non sapere che,fin dall’inizio,la legge è sempre stata “retroattiva” di Riccardo Paradisi
Senza risorse e senza libertà
S
Privatizziamo la Rai prima che i partiti la distruggano di Gianfranco Polillo a somma di due opposte faziosità può assicurare l’imparzialità dell’informazione? Domanda retorica. Eppure questo è il paradosso che sembra caratterizzare sempre più la situazione italiana. E dilagare dalla televisione alla carta stampata. Una volta vigeva il principio dell’azionista di riferimento. I canali televisivi erano distribuiti tra i principali partiti della Prima Repubblica: una convenzione che trovava un correttivo nella professionalità di chi ci lavorava. E al tempo stesso il sistema politico spingeva verso la ricerca di intese più ampie. a pagina 11
Via libera a una manovra da 80 miliardi
ul nuovo Lodo Alfano costituzionale, approvato in prima commissione martedì scorso e presto all’esame dell’aula, è stata montata una bolla mediaticopolitica che sarebbe clamorosa se in Italia non fosse ormai ordinario il clamoroso. Una bolla alimentata di non sense, fuor d’opera generati da riflessi condizionati che nel discorso della maggioranza, come in quello di una parte dell’opposizione, moltiplicano equivoci e confusione. a pagina 2
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Il ministro elogia i finiani
Parla Michele Ainis
Alfano rilancia: «E adesso cambieremo anche la Carta»
«Ma il Presidente deve essere sempre sopra le parti»
E intanto Casini: «Questa legge è un errore: forse inevitabile. Speriamo che almeno serva a rendere più sereno il clima»
«In realtà questa norma resta lo stratagemma più onesto tra i tanti pensati fin qui dalla maggioranza»
Errico Novi • pagina 3
Alessandro D’Amato • pagina 8
Il grande pasticcio di Kabul Dalle elezioni irregolari alla trattativa Nato-talebani L’opinione del celebre analista pakistano
di Antonio Picasso eri nella storia dell’Afghanistan è stata scritta una pagina dalle tinte chiaro scure. Da tempo si parlava della ineluttabilità di trattare con i talebani. Ma forse nessuno si sarebbe immaginato che i negoziati si aprissero con i rappresentanti del nemico scortati dalle truppe Nato a Kabul. Un bilancio altrettanto negativo, arriva dalla commissione elettorale. a pagina 14
I
di S. P. Seth e versioni sul futuro dell’Afghanistan sono molte e mutevoli. Ma non tutte dipendono dall’esercito americano. Né solo dalla forza dei talebani: il problema ora è che il Pakistan non vuole perdere questa guerra. a pagina 14
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s eg ue a (10,00 pagina 9CON EURO 1,00
I QUADERNI)
• ANNO XV •
Drastico ridimensionamento delle spese statali e invenzione del «welfare-to-work»: il governo britannico disegna i contorni di una nuova società
Francesco Lo Dico • pagina 5
Il New York Times rivela i particolari degli incontri fra Usa e terroristi
Ma il vero ostacolo ora è Islamabad
Tagli & sviluppo: la lezione di Cameron
NUMERO
205 •
WWW.LIBERAL.IT
• CHIUSO
Una rivoluzione «oltre la Thatcher»
Se Tremonti facesse un viaggio a Londra... di Carlo Lottieri
N
el Regno Unito sta succedendo qualcosa d’importante. Il governo guidato da David Cameron ha infatti annunciato un radicale ripensamento del bilancio statale che implica, di fatto, un’articolata riforma della stessa società inglese. Quello annunciato ieri è infatti un piano di austerity da 80 miliardi di sterline che prevede drastici tagli alla spesa pubbliIN REDAZIONE ALLE ORE
ca. Chi da noi si lamenta per le (timide) sforbiciate di Giulio Tremonti, dovrebbe forse fare un viaggetto a Londra e chiarirsi un poco le idee. Basti sottolineare che il Regno Unito dovrà ridurre di circa 500 mila unità i dipendenti statali in quattro anni, così da abbassare di circa il 25% l’onere rappresentato dalla maggior parte dei ministeri. a pagina 9
19.30