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ALL’INTERNO L’INSERTO DI ARTI E CULTURA
9 771827 881004
di Ferdinando Adornato
QUOTIDIANO • SABATO 30 OTTOBRE 2010
DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK
Giornata di tensione tra il leader di Fli e il Cavaliere che torna al suo cavallo di battaglia: «La magistratura è un macigno sulla democrazia»
Nessuno mi può giudicare Berlusconi: «Non cambio vita, ma voglio cambiare quella dei giudici» Il premier difende il suo “life style” e lancia un nuovo ultimatum sulla giustizia: «O c’è intesa o parlerò alle Camere». Ma Fini replica: «Solo sotto il fascismo i pm non erano indipendenti» ABUSI DI POTERE
di Riccardo Paradisi
Ma quella telefonata non c’entra con il gossip
ROMA. La guerra sulla giustizia non finisce mai. Il premier, sotto pressione per il caso Ruby, minaccia di «portare lo scandalo magistratura in Parlamento». Gli risponde Fini, di fatto bloccando la riforma targata Alfano: «Solo durante il fascismo i giudici dipendevano dal potere politica». a pagina 2
di Giancristiano Desiderio uò il presidente del Consiglio telefonare in questura e “consigliare”il rilascio di una persona fermata per accertamenti su un furto? Può il capo del governo essere esposto al ricatto o al sospetto del ricatto? Può il premier gestire in modo grossolano le sue serate fino al punto da esporre sul piano nazionale e internazionale non solo se stesso, ma il governo dello Stato che rappresenta? La telefonata in questura per chiedere la liberazione di Ruby è la risposta. a pagina 2
P
Difficile trovare precedenti storici
Dura presa di posizione del settimanale
Da Ceaucescu a Soraya: Famiglia cristiana attacca: quando la cornetta serve «È un uomo malato per “salvare” il potere e fuori controllo» Solo nei regimi autoritari è capitato Il capo del governo, messo sotto accusa, in passato che i leader intervenissero. sbotta: «Sono stato aggredito Ma per difendere i propri familiari, e so anche da chi. Ma ora basta non per togliere dai guai le “amichette” complotti: io amo la vita e le donne» Maurizio Stefanini • pagina 4
Errico Novi • pagina 5
Dopo il manifesto dei vescovi
Amici della Cei, ora lanciate la sfida ai partiti di Rocco Buttiglione el corso dei secoli Dio ha educato il suo popolo». Così iniziano gli Orientamenti Pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010- 2020. È un buon inizio. Il cristianesimo non è una giusta strategia pastorale e politica per salvare l’uomo ma il riconoscimento che Dio, di sua iniziativa, ci viene incontro e ci salva per mezzo del suo Figlio Gesù Cristo. Per questo non siamo mai disperati anche nelle difficoltà del nostro tempo. a pagina 10
«N
Giovani: 1 su 4 senza lavoro
A Bruxelles solo un’intesa generica sul nuovo Patto. Si decide a dicembre
Come leggere i nuovi numeri dei disoccupati
Europa dimezzata (e senza fondi)
di Gianfranco Polillo a quanti sono i disoccupati in Italia? L’8,2 per cento, aveva detto l’Istat nel comunicato del 1 ottobre. E ieri ha ritorccato un po’ la cifra: 8,3% con un tasso giovanile che sale al 26,4%. L’11 per cento aveva scritto, invece, la Banca d’Italia nel suo ultimo bollettino, a pochi giorni di distanza dal primo pronunciamento Istat. a pagina 6
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ARRIVEDERCI A MERCOLEDÌ
Cadendo di lunedì il giorno festivo dedicato alla celebrazione di Ognissanti, il nostro quotidiano tornerà regolarmente nelle edicole mercoledì 3 novembre
Tutto rinviato sul debito. Londra blocca l’aumento del bilancio di Enrico Singer
L’equivoco del risparmio delle famiglie
n’intesa di massima – “politica” come si usa dire in questi casi – sulla creazione del Fondo europeo di solidarietà per i Paesi a rischio di bancarotta e sulla tanto inseguita revisione del Patto di stabilità. Ma un sostanziale rinvio al prossimo vertice – quello di fine anno – per dare tempo al presidente Herman Van Rompuy di mettere nero su bianco i contenuti del doppio compromesso che ha chiuso, ieri, uno dei Consigli europei più contrastati che ha visto i Ventisette dividersi in fronti contrapposti. Con Berlino e Parigi contro tutti. a pagina 8
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I QUADERNI)
• ANNO XV •
Ma il governo italiano fa il gioco delle tre carte di Enrico Cisnetto entre a Roma si perde tempo a parlare di tutto meno di quello che si dovrebbe, a Bruxelles si decidono le sorti dell’Unione Europea, con la correzione del Patto di stabilità e l’avvio della revisione del Trattato di Lisbona, nel nostro più assoluto disinteresse. È disarmante vedere come il dibattito politico in Italia sia ridotto a chiacchiericcio da bar sport. Altrove si decide su questioni decisive per il presente e per il futuro, mentre gli italiani consumano cronaca nera e rosa, che entra nelle case insieme al gossip politico senza soluzione di continuità con le prime due.
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a pagina 9 NUMERO
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IN REDAZIONE ALLE ORE
19.30