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di e h c a n cro
ALL’INTERNO L’INSERTO DI ARTI E CULTURA
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di Ferdinando Adornato
QUOTIDIANO • SABATO 20 NOVEMBRE 2010
DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK
Bossi continua a ripetere: «È meglio andare a votare.Anche con la fiducia». E oggi a Milano inizia la convention dell’Udc
La finta guerra del 14 dicembre Berlusconi punta tutto sull’ora X della fiducia: ma se pure ce la facesse,il suo sarebbe comunque un governo finito.Il Centro rilancia: l’unica soluzione è un esecutivo di responsabilità nazionale LA CRISI DIMENTICATA
di Riccardo Paradisi
Le tre condizioni per evitare di seguire Grecia e Irlanda
ROMA. Bossi ha gettato la maschera: meglio le elezioni, anche se il governo ottiene la fiducia. Insomma, la «grande guerra» del voto del 14 dicembre è inutile: il governo non c’è più. E oggi i centristi da Milano rilanciano la proposta di un governo di responsabilità nazionale.
di Enrico Cisnetto inora è andata bene. L’Italia è riuscita a piazzare tutti i tioli pubblici che ha dovuto emettere in sostituzione di quelli in scadenza e a copertura del nuovo debito, seppure pagando quasi un punto di più di rendimento rispetto ai tassi precedenti. E ci conforta sapere che sono solo 10-12 i miliardi da tirar su entro fine anno, missione per nulla impossibile nonostante che l’Europa sia ripiombata nuovamente nel pieno di una tempesta finanziaria, questa volta per colpa dei problemi dell’Irlanda e, per possibile contagio, del Portogallo. Ma se i segnali che arrivano dai mercati fanno presagire che anche questa volta la Ue potrebbe vincere il braccio di ferro con la speculazione – perché negli ultimi giorni sono scesi tanto i differenziali tra i titoli dei vari paesi europei e quelli tedeschi (i Btp italiani viaggiano intorno ai 160 punti contro il record di 191 toccato venerdì 12 novembre) quanto i credit default swaps, cioè i costi per assicurarsi contro eventuali fallimenti degli Stati – altrettanto vero è che nulla può dirsi scongiurato. Lo dimostra il fatto che questa estate, dopo il salvataggio della Grecia e la costituzione dell’apposito Fondo europeo anticrisi tutti erano sicuri che la storia non si sarebbe ripetuta. segue a pagina 6
F
a pagina 2
Ormai è guerra aperta nel Pdl campano
Scoppia il caso Carfagna: «Sono pronta a dimettermi» La ministro delle Pari Opportunità vuole lasciare il governo e il Pdl «ma solo dopo il voto del 14 dicembre». «Il partito non mi ha difeso ogni volta che mi hanno offesa in questi mesi» Giancristiano Desiderio • pagina 3
Quattro lettere aperte all’Assemblea dell’Udc
Unite il Paese con la ricerca Andrea Olivero La q u estio n e crist ian a al N or d Biagio de Giovanni U n n u ov o d estin o per la Nazio n e Carlo Lottieri Il p op o lo è st an co d i fa ls e pr omes se Carlo Ripa di Meana
alle pagine 4 e 7
ELEZIONI E PARLAMENTO
La politica è al buio: ci vuole un nuovo patto costituzionale di Francesco D’Onofrio uesta lunga crisi di governo pone in evidenza tre fatti di grande rilievo politico e costituzionale: la sostanziale sottrazione delle scelte fondamentali di politica economica alle vicende proprie di una crisi di governo (la legge di Stabilità votata prima delle votazioni concernenti la vera e propria crisi di governo); il rapporto tra voto popolare e voto parlamentare per quel che concerne la legittimità a governare il Paese (solo il voto popolare rende legittimo il governo del Paese o, al contrario, qualunque voto parlamentare consente di dar vita a qualunque governo in una sorta di assemblearismo parlamentare, più che di vero e proprio governo parlamentare?); la riforma federalistica dello Stato. Si tratta di tre questioni fondamentali per la definizione di un equilibrio costituzionale stabile, quale certamente era quello racchiuso nella Costituzione repubblicana del 1948: la sovranità nazionale rispetto all’integrazione europea da un lato; il rapporto tra voto popolare e voto parlamentare per la legittimità di un governo della Repubblica; scelta non federalistica dell’ordinamento territoriale della Repubblica. segue a pagina 3
Q
La Turchia disposta ad accettare lo Scudo «solo se non è contro l’Iran»
La nuova scommessa di Obama Il vertice Nato cerca di ricomporre il puzzle Usa-Russia-Europa di Enrico Singer
Nessuna novità sostanziale dalla nuova dottrina
onvincere Mosca che lo scudo antimissile non è puntato contro la Russia e tentare, anzi, di associarla al nuovo piano di difesa immaginato da Washington. Convincere l’Europa che la Nato, ormai, è un’alleanza che sposta la sicurezza fuori dai suoi confini, soprattutto a Oriente. Senza irritare troppo la Turchia a pagina 26
Il Patto formalizza il ritiro dall’Afghanistan
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seg1,00 ue a (10,00 pagina 9CON EURO
I QUADERNI)
• ANNO XV •
NUMERO
di Antonio Picasso a dottrina della nuova Nato partirà dall’Afghanistan. Prima però farà scalo in Europa: Washington vuole infatti iniziare a trattare con Bruxelles, non con le singole Cancellerie sparse per il Continente. a pagina 27
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19.30