ISSN 1827-8817 10913
Fare facilmente ciò che gli altri
he di cronac
trovano difficile è talento; fare ciò che è impossibile al talento è genio
9 771827 881004
Henri Frédéric Amiel di Ferdinando Adornato
QUOTIDIANO • MARTEDÌ 13 SETTEMBRE 2011
DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK
Il premier è a Bruxelles. La manovra economica alla Camera: il voto di fiducia forse già domani
Berlusconi come Andropov Mezzo Pdl vuole la perestroijka. Ma lui ormai dice solo «niet» Sono sempre di più quelli che gli consigliano di lasciare. Ma il Cavaliere resiste. E respinge anche gli inviti centristi per un “patto di fine legislatura”. Gli amici rivelano: «Ha paura di finire in carcere» AUTOLESIONISMI
Un’altra giornata nera per le Borse
Chiudersi nel bunker è irresponsabile. Anche per lui
Pressing dell’Ue: «Italia, servono nuove misure» I timori del default della Grecia affossano i mercati. Milano perde 3,9%. Non bastano nemmeno le rassicurazioni di Trichet: «È vero, la crescita è lenta ma il mondo non è in recessione» Francesco Pacifico • pagina 6
La tesi dell’analista dell’American Enterprise Institute
Attenti, se l’Euro crolla travolgerà anche gli Usa di Desmond Lachlan urante le elezioni del 2008, la vittoria di Barack Obama venne agevolata in gran parte dalla crisi finanziaria. Nel 2012 il presidente potrebbe scoprire quanto è vero quel detto che recita che, in politica, ciò che arriva deve tornare in circolo. E la sua corsa per la rielezione rischia di essere caratterizzata, per la seconda volta, da un’altra crisi finanziaria. La differenza principale fra quella e questa, è che la seconda non è nata negli Stati Uniti ma in Europa. E si tratta di una crisi su cui il presidente Obama non ha alcun controllo. Se giudichiamo rispetto agli eventi più recenti, la fine dei giochi per l’Eurozona non sembra essere troppo lontana. Le riforme economiche e fiscali messe in atto dalla Grecia sembrano essere veramente fuori binario, e la crisi del debito si è propagata: da Atene è arrivata al Portogallo, all’Irlanda. Poi alla Spagna e all’Italia che sono troppo grandi sia per fallire sia per ottenere credito. a pagina 6
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gue a (10,00 pagina 9CON EUROse1,00
I QUADERNI)
di Osvaldo Baldacci
Il parere di Capotosti
Lavori in corso
«Tranquillo, Anche se fa un passo la Chiesa cerca indietro una nuova non rischia frontiera la galera» politica di Franco Insardà
di Luigi Accattoli
Gli «intimi» dicono che il Cavaliere non vuole lasciare perché ha paura della galera. «Nessun rischio», lo rassicura Capotosti. a pagina 4
Che intende il cardinale Bagnasco quando per tre volte propone ai cattolici impegnati in politica di farlo “insieme”? a pagina 5
apire quando è arrivato il momento di uscire di scena e soprattutto saper uscire bene è molto importante. Quando la crisi diventa conclamata e ciononostante si cerca di resistere a oltranza in un bunker, questo pregiudica il presente, il futuro e anche i giudizi dei posteri. E per di più dà sempre più fiato ai nemici estremisti e giacobini mettendo in difficoltà i moderati sia tra gli amici sia tra gli avversari. È sempre successo così nella storia, e continua a succedere. Silvio Berlusconi dovrebbe prendere spunto dalle vicende storiche e ascoltare gli amici più fidati. Non lo ha fatto in questi ultimi anni e così ha perso un’occasione dopo un’altra.
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a pagina 2
Scoppio in un impianto vicino ad Avignone: un uomo è morto
Francia, allarme nucleare Rogo nella centrale: «Nessuna fuga radioattiva» di Massimo Fazzi n’esplosione, e in Francia torna l’incubo del nucleare. A sei mesi esatti dalla tragedia di Fukushima, ieri uno scoppio ha scosso il reattore di Marcoule nel Gard (uno dei più vecchi del Paese), con conseguente rischio di fuga radioattiva. La centrale di Marcoule è sul fiume Rodano, a Nord di Avignone e Marsiglia, non troppo distante dall’Italia (242 km in linea d’aria da Ventimiglia). Poco dopo le 16, l’Agenzia francese per la sicurezza del nucleare (Asn), che vigila sul settore atomico e sulla protezione dei consumatori, ha comunicato che l’incidente di Marcoule era “chiuso”. a pagina 14
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• ANNO XVI •
NUMERO
177 •
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