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Come ogni nazione è in grado
he di cronac
di mangiare, di bere e respirare, nello stesso modo è in grado di occuparsi dei propri problemi
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Gandhi di Ferdinando Adornato
QUOTIDIANO • VENERDÌ 20 APRILE 2012
DIRETTORE DA WASHINGTON: MICHAEL NOVAK
Questa mattina a Roma il primo step; fra due mesi al convegno della “Fondazione liberal” il passo definitivo
Al via il Partito della Nazione Oggi Casini lo lancia alla Costituente, a giugno il meeting di Todi Colpo di acceleratore al progetto dopo un vertice con Fini e Rutelli. Anche Pisanu è interessato. Intanto il Carroccio affonda nel caos del tutti contro tutti: soldi del partito per la casa di Calderoli La corsa per l’Eliseo vista da Roma
Parigi o Vasto? Hollande agita la sinistra italiana Domenica in Francia primo turno delle presidenziali: il candidato socialista è favorito su Sarkozy. Anche se al ballottaggio peseranno gli orientamenti dei candidati sconfitti dopodomani Enrico Singer • pagina 6
VOLTARE PAGINA
di Osvaldo Baldacci
È il momento giusto, mentre crolla la Lega (con la Seconda Repubblica)
erve un Partito della nazione? Anzi, la domanda più corretta è «serve un partito alla nazione?», «un partito per la nazione?». E, se sì, che tipo di partito serve? Su quali basi? Queste sono domande ineludibili che emergono con grande forza dalla realtà di fatto. Le prime risposte arriveranno oggi alla Costituente e a giugno al meeting della Fondazione liberal a Todi.
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di Giancristiano Desiderio llora, breve riassunto. Bossi piange e si fa da parte. Il Trota si dimette. Belsito è epurato. Rosy alla fine è cacciata. Boni dice “faccio come Bossi”. La linea di Maroni, con la scopa in mano, è stata chiara fin dall’inizio: pulizia, pulizia, pulizia. Però, è una linea che comincia a mostrare dei limiti. Se non si mette un punto, il rischio è quello di cacciare tutti dalla Lega e di restare solo. In questo il “caso Calderoli” e il “caso Reguzzoni” sono esemplari. a pagina 2
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Anche il “triumviro” finisce nell’occhio del ciclone
La cedolare secca l’ex ministro Dalle carte dell’inchiesta la conferma: Via Bellerio pagava l’affitto di un appartamento privato al Gianicolo. L’interessato conferma ma dice: «Sono solo calunnie, mi serviva per lavorare» Francesco Lo Dico • pagina 2
L’opposizione chiede la sospensione della gara. I piloti temono per la sicurezza
Appello dei vescovi Usa
Formula 1, testacoda in Barhein
Disobbedite alle leggi se offendono l’uomo
Polemiche e manifestazioni contro il Gran Premio nell’Emirato (Fia), perché si trovava costretto da «interessi nazionali superiori» a non poter ospitare la manifestazione. Oggi le istituzioni di Manama vogliono far passare il messaggio che non ci sia alcun pericolo. I ribelli dovrebbero rendersi conto che riflettori e telecamere venuti da occidente non possono che tornare utili alla loro causa. Questo ovviamente a rigor di logica. Perché la monarchia non può prevedere un’escalation di piazza. Mentre gli oppositori, stranamente, hanno già detto no al Gp. a pagina 10
di Antonio Picasso e tutto va come previsto, in Bahrein non sarà una moschea a fare da proscenio alla rivoluzione, bensì il circuito di F1 a Sakhir. A differenza dello scorso anno, il Gran Premio nell’opulento emirato si farà. L’occasione potrebbe tornare ghiotta sia per i ribelli che per il governo. Quest’ultimo spera di dimostrare che la situazione nel Paese è sotto controllo. A differenza della primavera 2011, quando l’emiro alKhalifa si era rammaricato con la Federazione automobilistica
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• ANNO XVII •
NUMERO
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William E. Lori oi siamo cattolici. Noi siamo americani. E siamo orgogliosi di essere entrambe le cose, grati per aver ricevuto il dono della fede che deriva dal nostro essere discepoli cristiani, e grati per il dono della libertà che ci deriva dalla nostra cittadinanza americana. Essere cattolici e americani dovrebbe significare non dover mai essere costretti a scegliere fra l’uno e l’altro.
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a pagina 12
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