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Tale e Quarenghi
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323 Ev enti
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#46 - Free Fun Magazine
Fino al 19 gennaio
Q U A R E N G H I Bergamanent #08 - Un’interpretazione di Leone Belotti / Calepio Press
Si spengono le insegne, si svuotano le strade. Una badante russa e un muratore marocchino aspettano l’ultimo bus. Un vecchio infagottato si avvicina lentamente, con incedere elegante. Dice: sono partito da ragazzo, con il sogno di costruire una città! Ha l’aspetto trasognato, ed un naso gigantesco. I due immigrati gli sorridono, e il clochard accenna un inchino alla badante: eccomi in capo al mondo, al cospetto dell’imperatrice di tutte le Russie! Vi riconosco, Maestà! Commossa, sfila la badante una baguette dalla borsa della spesa. Mon ami! Caterina la Grande mi porge le chiavi di San Pietroburgo per farne una grande capitale! Cento cantieri, le migliori maestranze... l’accademia delle scienze, l’istituto Smol’nyj, la Borsa, il maneggio, il teatro dell’Ermitage... la città è un’immensa pianta... e gli anni, i decenni volano come foglie... Poi il vecchio s’interrompe, ha gli occhi lucidi. Guarda i due immigrati e legge nei loro pensieri. C’era ancora il comunismo, lei era una bellissima ragazza, laureata in chimica col massimo dei voti, piena di speranze,... adesso è solo una badante, e appena licenziata! Il marocchino sa costruire da solo un edificio finito... ma ha un contratto da generico, a 3/4 della paga, e le dimissioni già firmate, alla ditta basta mettere una data, una pratica diffusa. Venite con me, avanti amici, seguitemi, nessuno vi aspetta, l’ho capito, sentite come finisce la mia storia...
Pochi passi, e s’infila nella porticina di servizio di un palazzo nobiliare. Sale uno scalone, scosta un tendone, si ritrovano in un salone. Sedete, accomodatevi, ora chiamo la servitù... questa era la mia casa, qui ho spedito i miei libri, i disegni... sognavo il ritorno, lontano dalla patria mi ero ricoperto di gloria... indicibile fu la mia delusione, i miei familiari avevano disperso e venduto le mie cose, il municipio sequestrato i miei beni... Sul tavolo compaiono piatti, bicchieri, pane e vino nel cartone. Rientrato in Russia... la sofferenza più grande... la morte di mia moglie... anche le feste, quando sei solo... una vita da emigrante... e quando mi intitolano una via, diventa la via degli immigrati... La badante e il marocchino, barcollando dolcemente, accennano un valzer... c’è la luna sui tetti, e un gatto innamorato, che randagio se ne va, con i ricordi del passato, e un sogno mai sognato... Buon nuit, bonne nuit... Silenziosamente il vecchio se ne va, dimenticando il suo cappotto... ma all’alba, da quel magico giaciglio, viene il vagito di un neonato... il marocchino ringrazia Allah, la badante gli dice di accendere il fuoco, è nata una famiglia... si sveglia a poco a poco tutta quanta la città, arrivano i vicini, la notizia corre di bocca in bocca: miracolo di Natale in via Quarenghi! E si sentono tutti un po’ Quarenghi, vicini e lontani, e portano doni a quel bambino, venuto al mondo da clandestino, in una casa sfitta.
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Dicembre
18:00 P.za Matteotti (BIKE) ChristMass - Critical Mass Natalizia. 20:00 Polaresco (RIOT) quattro band live a sostegno delle Pussy Riot. 21:00 Cinema del Borgo (CINEMA) L' amore inatteso. Druso Circus (JAZZ) Elusive Band. Tessera + 5€ cntr. ist. Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB 80 - Anteprima: Pussy Riot - A Punk Prayer di M. Lerner, M. Pozdorovikn (2013, 90') 4-5€ 21:30 Edonè (ACUSTIC) Radiolution Live, quarta puntata del nuovo format, in collborazione con Onde Quadre; a metà tra un programma radiofonico ed uno showcase, per due mercoledì al mese, il meglio della scena indipendente italiana. Ospite della serata: Paletti
Martedì 17
16:00 Traffic Gallery (ART) continuazione della personale Dirty Life by Orticanoodles. 17:00 Edoné (GAME) Torneo di calcio balilla a premi. 20:30 Polaresco (!!!) 3° torneo di Briscola Chiamata: iscrizione 5:00 € e ricchi premi in palio. 21:00 Clock tower Pub Treviglio (JAZZ) Great MusicFestival w/ Tony Monaco organ trio. Mamo's (CANTA TU) Karaoke. Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB 80: Il Fantasma dell'Opera di R. Julian (1925, 92') 4-5€. In collaborazione con Festival dei narratori italiani Presente Prossimo.
Mercoledì 18
Giovedì 19
18:00 Birrificio ELAV / Comun Nuovo (!) Inaugurazione del 2° Yule Fest - La più grande festa d'Inverno al Birrificio. Musica, teatro, proiezioni, cucina bergamasca, oltre 1500 posti a sedere.. fino alle 02:00 19:30 Birrificio via Priula (FOOD) Cena con zafferano della Valbrembana + 3 birre = 29€. 19:45 Polaresco (ACUSTIC) Apericena a sostegno di Libera, associazione contro le mafie + concerto Namaskar. 20:00 Beach Bar (SUPERFOOD) Hamburger night! 150 gr di carne di manzo da degustare in oltre 15 panini differenti. Mafalda Café Spirano (BEER) Happy Hour Beer 1+1 free. 21:00 Le Blanc (ERASMUS) Aperasmus Lapponia - Aperitivo Internazionale con DJ Set. Cocktails 4€. Mamo's (LOVE) Single party. Edoné (TEATRO) Jessica Lionello & F. Franzè in "Breviarium" Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB 80 - Anteprima: Pussy Riot - A Punk Prayer. 4-5€ 21:15 Ca del Fasà (ACUSTIC) Concertini semi improvvisati in meno di 30 metri quadrati! 21:30 O'Deas (HAPPY BDAY) Festa Brasileira again christmas con DjSet. Buon compleanno Ciccio! 22:00 Skin Fantasies (ROCK/METAL) Ink Club presents Ghost in Tour w/ Bongs + Eyes of Disdain. Druso Circus (HEAVY METAL/PUNK) Helion + Welt AM Draht. Tessera. 22:15 Officina 43 Castel Rozzone (BLUES) Stefano Macchia Electric Blues. 22:30 Limelight Milano (RAP ELECTRO) Festa di Natale di VICE w/ Pusha T + 12" Plastic Toys + Dj Paypal.
Venerdì 20
17:00 Locanda del monaco felice Suisio (BEER) 7° compleanno - 20 birre rare a rotazione su 11 vie. 18:00 Birrificio ELAV / Comun Nuovo (!) 2° Yule Fest - La più grande festa d'Inverno al Birrificio. Musica, teatro, proiezioni, cucina bergamasca, oltre 1500 posti a sedere.. fino alle 02:00 20:00 Amigdala (INDIE) Fried Night w/Plastic Made Sofa live con presentazione del video "Lizards on a wire" + Com'on. Pozzo Bianco (SUPERFOOD) Tradizione Italiana. Gnocchi + birra media = 10€ 21:00 Mamo's (CHRISTMAS) Babbo Natale party - se sei stato bravo, ritira il tuo regalo! Mafalda Café Spirano (COMBO) Casual Friday - All Shots 1€ all drinks 4€. Bar Capriccio84 /Presezzo (UNPLUGGED) RootsAngels Acoustic Duo. Cuore.TV Grezzago (!!!) Beeroperator - Delirium Noel - On Tap. Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB 80 - Anteprima: Pussy Riot - A Punk Prayer 4-5€ 21:30 Polaresco (SKA/DJSET) Festa dei babbi by UNI w/ Sugarcandy mountains + DJ Perro. Contest il Babbo più Bello! The Rocker Pub (ROCK/BLUES) Soul Station. O'Deas (OROBIC FOLK) Chester e i non li conosco. 22:00 Live Trezzo (ROCK) Rock TV Bday Party w/ Rock TV crazy Show + Guests. 10 €. Pub 2001 (!!!) The soul Cavern #3 speciale African Soul. Special guest: Palm Wine Edoné (DJ SET) Olè c'è il Vin Brulé. Dj Wise + Dj Pep + Dj Caravan →
22:00 Druso Circus (INDIE) Piccola Orchestra Karasciò. Tessera + 5€ CPG Melzo (CONTEST) Music Battle w/ Vodoo Funka monsta + Moop + The crushed cans. Musicattiva / Cologno al Serio (LIVE) Dean's Cadillac + Guest 22:30 Skin Fantasies ( DJ SET ) Last Beach Studio B-Day Party w/ Musica per fumatori d' oppio + N! + Dj Polso. 23:00 csa Pacì Paciana (DNB/DUBSTEP) Kaifa Dub Kulture live set. 3€. Bloom Mezzago (ELECTRO) Meladailabrianza presents Stand Up - Fuori c'é la rivoluzione Vol.3. 23:30 Under Music Club / Seriate (ELECTRO) Bauhaus Party presenta: Black&White records showcase
Sabato 21
16:00 Barrio Campagnola (MARKET) Vintage + autoproduzioni da comprare o scambiare. Bergamo Centro (KITSCH) Concerto itinerante dei Tamarros 17:00 Locanda del monaco felice Suisio (BEER) 7° compleanno - 20 birre rare a rotazione su 11 vie. 18:00 Birrificio ELAV / Comun Nuovo (!) 2° Yule Fest - La più grande festa d'Inverno al Birrificio. Musica, teatro, proiezioni, cucina bergamasca, oltre 1500 posti a sedere.. fino alle 02:00 19:00 - CDA / Caffè degli Artisti (BOOK) Presentazione del libro: "Tutto il peso della libertà" di Massimo Spadetto. 20:30 Galgarte (CINEMA) Presentazione e Proiezione di "Ecce Ubu" Lungometraggio di Luca Ferri. 21:00 Oratorio Dalmine (VOICE) Concerto Gospel con Maranatha Gospel Singers from U.S.A. Chiesa di san Martino (ACUSTIC) concerto di Giorgio Cordini & Mario Arcari.
21:00 Mafalda Café Spirano (ROCK) Saturday Rock Live w/ La diggej Nera + DJ Tolly. 21:30 csa Pacì Paciana (HIP HOP) Macro Marco from Blue Nox. 3€. 22:00 Secret place (?) Invisible°Show: Blind Joe Death John Fahey, riferimento assoluto per musicisti come Jim O'Rourke e Sonic Youth, è stato uno dei chitarristi, compositori e provocatori più influenti del secolo, capace di rivoltare il folk americano intrecciandolo a sonorità orientali, partiture classiche, raga indiani ma anche noise, tape recordings e timbri industriali. Il documentario “In Search of Blind Joe Death”, accompagnato da una performance dal vivo del chitarrista sperimentale Maurizio Abate, verrà proposto sabato 21 a Bergamo, in una serata che omaggia il musicista americano insieme a Blind Joe Death, il bluesman inesistente a cui Fahey attribuì buona parte della sua musica. Per info e prenotazioni > invisibleshow@yahoo.it \ 349 88 30 539
22:00 Druso Circus (TRIBUTE) i 2 Mondi - tributo a Lucio Battisti. Tessera + 5€ cons obb. CPG Melzo (FESTIVAL) Progetto Cervo fest #1 w/ Sunpocrisy + Decrew + The Disgrazia Legend + When You Know + Colbacco's Party. Edoné (LIVE) The Exhibition #20 presenta: Brothers in Law + Soviet Malpensa
22:00 La Raza Martinengo (ONE MAN SHOW) Dj Emilio Tirloni. Polaresco (RAP) Rap Battle con la crew di Derek. 22:45 Koko's Club (DNB/DUBSTEP/ ELECTRO) VialeRossiProject w/ Dilligas. 15€ con cons + shot. 23:00 Garage Club (DEEP/TECHNO) Deep Revolution pres. "Christmas in deep". 10€. Barabba (HARDCORE) Noisy christmas edition. Amigdala (HOUSE) Red Beach House Christmas Party.7€. Bloom Mezzago (TRIBUTE) Strummer Calling - tributo a Joe Strummer. Serata di beneficenza. 23:30 Clash Club (HIP-HOP/ELECTRO) Sabotage presenta: Xmas Party! Dj Edo + Lvca + Dj Erion + Roks + MC Tizle. 10/14 € 00:00 Bolgia (TECHNO) BPitch Control Showcase w/ Ellen Allien + Pfadfinderei.10/25 €. Live Trezzo (DANCE) Zarro night Christmas Edition w/ Molella 18€
Domenica 22
17:00 Locanda del monaco felice Suisio (BEER) 7° compleanno - 20 birre rare a rotazione su 11 vie. 18:00 Birrificio ELAV / Comun Nuovo (!) 2° Yule Fest - La più grande festa d'Inverno al Birrificio. Musica, teatro, proiezioni, cucina bergamasca, oltre 1500 posti a sedere.. fino alle 02:00 19:00 Mafalda Café Spirano (DEEP HOUSE) Enjoy Sunday Aperitif con DJ Set. Ristorante Garlini al Baio (SUPERFOOD) Cena con buffet a tema 20€. 21:00 Polaresco (SCHOOL PARTY) Festa delle superiori di Bergamo. 22:00 Druso Circus (SOUL/BLUES) Aida Cooper. Tessera + 5€ cntr. ist.
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Lunedì 23
11:00 Maite Città Alta (NEW OPENING) Tesseramento ARCI 2014 con birra o calice omaggio. 21:00 Mamo's (CANTA TU) Apertura Speciale Karaoke Show. Cuore.TV Grezzago (CHRISTMAS) In.cesto - Last Resort - Serata dedicata ai regali natalizi. Prima che sia troppo dopo. Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB 80: La mafia uccide solo d'estate. Regia di Pif. 5-7€. 22:00 www.facebook.com/ctrlmagazine (?) (C)inema (T)rouvé Le (R)arità del (L)unedì #29
Martedì 24
20:30 Bloom Mezzago (FOOD N JAZZ) Cena con Polenta & Kebab + A.R.T. 4four + Polpi&Ciara Djset. Cena 8€. 21:00 Mamo's (!) Panettone per tutti! Mafalda Café Spirano (ROCK) Christmas Rock Party - DJset e bollicine for all! Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB 80: La mafia uccide solo d'estate. Regia di Pif. 5-7€. 21:30 Locanda del monaco felice Suisio (HARD ROCK) Lemmy birthday. 22:00 Druso Circus (JINGLE BELLS) Concerto della vigilia. Tessera + 5€ cons. obb.
Mercoledì 25
12:30 Ristorante Garlini al Baio (SUPERFOOD) Pranzo di Natale 20€. 16.30 Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB 80: La mafia uccide solo d'estate. Regia di Pif 5-7€. Replica alle 18.30, 20.30 e 22.30
20:30 csa Pacì Paciana (SUPERFOOD) Cena degli Avanzi! Portate quello che è avanzato dai vostri pranzi natalizi e lo condivideremo! A seguire Trash Night w/ Pink Violence Squad. 21:00 Palaspirà Spirano (FOOD) Merry Christmas Night - special guests Polenta con cinghiale + Mex Cales Live. 22:00 Druso Circus (JINGLE BELLS) Grande Jam di Natale. Tessera + 5€ cons. obb. Edoné (DJ SET) Presepio Party. Dj Tax & Dj Pog feat Epo The Thaker 22:45 Bloom Mezzago (HARD ROCK) Natale satanico w/ Gordo d. Sanchez big band. 23:00 Daho Club (DUBSTEP/DNB) Black hole "Bass for Christmas". 12€. Amigdala (ELECTRO) Laserblast Full Crew.
Giovedì 26
16.30 Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB 80: La mafia uccide solo d'estate. Regia di Pif (Italia 2013, 90') 5-7€. Replica alle 18.30, 20.30 e 22.30 17:00 Edoné (MARKET) Barattiamo! Scambio di regali imbarattAnti 20:00 Mafalda Café Spirano (BEER) Happy Hour Beer 1+1 free. 21:00 Mamo's (LOVE) Single party. 21:15 Ca del Fasà (ACUSTIC) Concertini semi improvvisati in meno di 30 metri quadrati! 22:00 Druso Circus (TRIBUTE) Paolo Grassi e i musicanti a manovella - Tributo a Vinicio Capossela. Tessera + 5€ cons. Bloom Mezzago (CANTAUTORI) Santo Stefano Vergani. 22:15 Officina 43 Castel Rozzone (FOLK) Der Folk Ofen. 23:00 Amigdala (TECHNO) The district Dino Saints - Diego Zorzi.10€.
Venerdì 27
19:00 csa Pacì Paciana (RIOT FOOD) Aperitivo Champagne Molotov con buffet + dj Set. 20:00 Pozzo Bianco (SUPERFOOD) Tradizione Italiana. Scarpinocc bergamaschi + birra media = 10€ 20:30 Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB 80: La mafia uccide solo d'estate. Regia di Pif (Italia 2013, 90') 5-7€. Replica alle 22.30 21:00 Bar Pegaso / Calusco d'Adda (UNPLUGGED) Classicamente … la musica classica come non te l’aspetti! La batteria di Lele Basta e il Pianoforte di Stefan Marra. Mafalda Café Spirano (COMBO) Casual Friday - All Shots 1€ all drinks 4€. 21:30 The Rocker Pub (ROCK) Live band + Rock TV crazy DJset. 22:00 Skin Fantasies (REGGAE) Ink Club presents I-Trees is Panda Sound + Towelie&Madkem. Druso Circus (INDIE) Ettore Giuradei. Tessera + 5€ cntr. ist.
22:00 Edoné (COUNTRY) Bergamo Sottosuolo presenta: Rockin' Bonnie & The Mighty Ropers 23:00 Barabba (DEEP HOUSE) Snakes in da plane. Amigdala (HIP HOP/HOUSE) Black Mamba - Iba (SN) DjSet. Bloom Mezzago (SKA JAZZ) New York Ska Jazz Ensemble. 10€.
Sabato 28
10:00 GAMeC (ART) Ultima chiamate per le 3 mostre in corso, Fabro, Maljkovic, Zucchelli, visibili fino al 6 gennaio 16.30 Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB 80: La mafia uccide solo d'estate. Regia di Pif (Italia 2013, 90') 5-7€. Replica alle 18.30, 20.30, 22.30 20:00 Amigdala (TRIBUTE) Live night w/ Jova Notte, tributo a Jovanotti + Matta & Mila. 5€. 21:00 Auditorium Nembro (VOICE) concerto gospel con Focus from U.S.A. e Anghelion Gospel Choir. Mafalda Café Spirano (ROCK) Saturday Rock Live w/ La diggej Nera + DJ Tolly. 21:30 Arci Corte 105 / Via XX Settembre (JAZZ) La produzione del Collettivo Res presenta: Øra The Rocker Pub (ROCK) Rock Box - Cover Night. 22:00 TwentySeven (DARKWAVE) Stati di Agitazione DJset by Confusion. Live Keller (BLACK METAL) Imago Mortis + Ars Goetia. Edoné (HIP HOP) Freestyle rap battle by Teste Complesse 22:30 Csa Pacì Paciana (REGGAE) Bergamo reggae presents Dub Reunion. Druso Circus (TRIBUTE) Sonic Temple - tributo ai Cult. Tessera + 5€ cons. obb.
22:30 Barabba (ACIDTECHNO) Noize Slavery + guests. 23:00 Bloom Mezzago (ROCKABILLY) Fifty o' Clock: The backseat boogie. 5€. 23:30 Live Trezzo (METAL) Tributo a Iron Maiden con Clairvoyants + tributo a Metallica con Sad. 10€. Garage Club (DNB/DUBSTEP) Jungle Warfare crew presents Jungle Warriors.
Domenica 29
16:30 Teatro Sociale (DANZA) Stefan Sing e Cristiana Casadio in:Tangram. Danza di giocoleria mondiale. 10/12€. 19:00 Mafalda Café Spirano (DEEP HOUSE) Enjoy Sunday Aperitif con DJ Set. Ristorante Garlini al Baio (SUPERFOOD) Cena con buffet a tema 20€. 20:30 Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB80 presenta: La mafia uccide solo d'estate. Regia di Pif (Italia 2013, 90') 5-7€. Replica alle 22.30 22:00 Druso Circus (ROCK) Patti Chiari. Tessera + 5€ cons. obb.
Lunedì 30
16:30 Shed Drunk / Foppolo (PARTY) Festa Anni '80. Dj.set Luciano Bombarideri. 21:00 Clock tower Pub Treviglio (HARD ROCK) Great MusicFestival w/ Marco Mendoza Band Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB80 presenta: La mafia uccide solo d'estate. Regia di Pif (Italia 2013, 90') 5-7€. 22:00 www.facebook.com/ctrlmagazine (?) (C)inema (T)rouvé Le (R)arità del (L)unedì #30
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Martedì 31
18:00 P.za Sant' Anna (BIKE) Fino all' ultimo ciclista 2013. Tour di auguri nei più sinistri locali della città. 19:30 Castello di Ubliale Clanezzo (NEW YEAR) Miss DIvina presents il Gran Galà di San Silvestro w/ dj set by vitto Dj, le drag queen del Divina, i Divina Boys, special guest Riki Cellini. 20:00 Upset Seriate (LATIN DISCO REVIVAL) Dance Project presents Notte di capodanno! aperitivo + cenone + DjSet.60/15€ 21:00 Palaspirà Spirano (NEW YEAR) Cenone carne o pesce + spettacoli fino alle 5! 60€. Twentyseven (ROCK) Glam wire New year party! 17Crash + Superhorrorfuck + Raging dead. Cenone & DjSet. 30€. Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB 80: La mafia uccide solo d'estate. Regia di Pif. 5-7€. 22:00 The Rocker Pub (ROCK) Il capodanno dei veri rockers! 22:30 Factory Club Milano (NEW YEAR) Modular: the space age nye 2014 - Reset! + Tilt + Popstarz. 25€. Bloom Mezzago (DISCO) Videogames Disco Party con tutti i resident dj Bloom. 10€. 23:00 Amigdala (REGGAE/ROOTS/ DUBSTEP) Jamstone Sound + Dj Catchy + Lionpow + Gunfinga crew + Dread lion Hi Fi + Prince Jamo (UK) + Shame & Skandal. 10€. 23:30 Live Trezzo (NEW YEAR) Capodanno Tutto in una Notte Party. Tutta la musica del 2013. 15/50€ 00:00 Shed Drunk / Foppolo (PARTY) Capodanno New School 01:00 Druso Circus (NEW YEAR) capodanno Party w/ Point Break DJset. 5€ cons. obb.
2014 Gennaio
Mercoledì 1
16.30 Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB 80: La mafia uccide solo d'estate. Regia di Pif (Italia 2013, 90') 5-7€. Replica alle 18.30, 20.30, 22.30 21:00 Edone (GAME) La tombola dell' Albi e del Sergio. Mamo's (CANTA TU) un anno con il Karaoke
Giovedì 2
20:00 Beach Bar (SUPERFOOD) Hamburger night! 150 gr di carne di manzo da degustare in oltre 15 panini differenti. Mafalda Café Spirano (BEER) Happy Hour Beer 1+1 free. 21:00 Mamo's (LOVE) Single party. Auditorium P.zza Libertà (CINE) LAB 80: La mafia uccide solo d'estate. Regia di Pif (Italia 2013, 90') 5-7€. 21:15 Ca del Fasà (ACUSTIC) Concertini semi improvvisati in meno di 30 metri quadrati! 22:15 Officina 43 Castel Rozzone (ROCK) Street Gang.
Venerdì 3
10:00 GAMeC (ART) Ultima chiamate per le 3 mostre in corso, Fabro, Maljkovic, Zucchelli, visibili fino al 6 gennaio 20:00 Amigdala (BLUES) Fried Night 2fat men (UK) + La nera. Pozzo Bianco (SUPERFOOD) Tradizione Italiana. Amatriciana + birra media = 10€
21:00 Mafalda Café Spirano (COMBO) Casual Friday - All Shots 1€ all drinks 4€. 21:30 The Rocker Pub (HEAVY METAL) Dirty Heaven. 22:00 Druso Circus (BLUES) Zambuto. Tessera + 5€ cons. obb. Edoné (FUNK/DISCO) Liquorice Pocket Edition. Winstan & Dennis Emme dj set
Sabato 4
21:00 Mafalda Café Spirano (ROCK) Saturday Rock Live w/ La diggej Nera + DJ Tolly. Colere Ecomuseo (CINE) LAB 80 – Il grande sentiero: Pico Bolivar vinto da Nord di Alfonso Vinci (1950, 11'), a seguire Venezuela Jungle Jam di S. Villanueva O’Driscoll (2012, 50'), a seguire Heroes and Heroines di D. Monte (2011, 52'). Gratuito 21:30 The Rocker Pub (ALTERNATIVE) Sniperdog. 22:00 Druso Circus (TRIBUTE) Obsession - Tributo a Shakira. Tessera + 5€ cons. obb. Edoné (ROCK) Glass Cosmos + Sweet and Divine. A seguire Bond Street dj-set 23:00 Amigdala (DUB) Dub Club w/ Channel One from UK. 10€.
19:00 Mafalda Café Spirano (DEEP HOUSE) Enjoy Sunday Aperitif con DJ Set. Ristorante Garlini al Baio (SUPERFOOD) Cena con buffet a tema 20€. 20:00 Amigdala (TRIBUTE) Time Out - Tributo agli 883 + Ruggy + Com'on. 5€. Polaresco (GIRL POWER) serata tra donne: Spettacolo "La principessa sul cocomero" + live band tutte al femminile. 21:30 Edoné (ROCK) Point Break Dvj 22:00 Druso Circus (CANTAUTORI) Riki Cellini Birthday. Who is Pongo? Insieme a Valerio Baggio (pianoforte) e Alberto Venturini (percussioni) al via il live di "Pongo" il nuovo single di Riki Cellini arrangiato da Clemente Ferrari (Max Gazzè) e remixato da Paolo P.Lion Pelandi. Il video diretto da Paolo Bonfanti è stato girato in un set creato ad hoc al Druso
Domenica 5
16:30 Teatro Sociale (TEATRO) Ambaradan presents Akkademia Da Zirko Bobosky. 6€. 18:00 Palanorda (VOLLEY ) Caloni Agnelli Bergamo VS Sant'Anna Tomcar Torino. Skin Fantasies / Ink Club (REGGAE) I-Trees "the bulldozer sound" compie 10 anni! Tanti ospiti e selecta fino alle 04:00 del mattino
23:00 Daho Club (LONDON LOVE) Borderline presents CHELSEA GIRLS w/ Gaia from London Loves / Plastic Milano + Antonia GirlFromMars +Two Girls One Car. 23:30 Under Music Club / Seriate (ELECTRO) Bauhaus Party presenta: Romano Alfieri. Resident dj: Coloppio
Lunedì 6
22:00 www.facebook.com/ctrlmagazine (?) (C)inema (T)rouvé Le (R)arità del (L)unedì #31
Martedì 7
21:00 csa Pacì Paciana (CINEMA) Paciana Cinema: pizza + birra artigianale + film! Mamo's (CANTA TU) Karaoke. Cinema del Borgo (MOVIE) Diana. Teatro Tascabile (CINE) LAB 80: Dell’arte della guerra di L. Bellino e S. Luzi. 4-5€.
Mercoledì 8
21:00 Cinema ConcaVerde (CINEMA) Sacro Gra. Mamo's (ASTROLOGY) cartomamos - lettura gratuita tarocchi. Teatro Tascabile di Bergamo (CINE) LAB 80: Dell’arte della guerra di L. Bellino e S. Luzi (Italia 2012, 84’). 4-5€. 22:00 Druso Circus (JAZZ) Ricci Trio. Tessera + 5€ cntr. ist. Edoné (LIVE) Durty Geeks. Presentazione dell'EP "We gun make it" Il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica, e chi scava. Tu scavi. Durty Geeks presentano il loro esordio in vinile “We Gun Make It EP”. L’artiglieria: tastiere, giradischi, basso e batteria... pronti a colpire!
Giovedì 9
19:00 csa Pacì Paciana (RIOT FOOD) Aperitivo Champagne Molotov con buffet + dj Set. 20:00 Mafalda Café Spirano (BEER) Happy Hour Beer 1+1 free. Beach Bar (SUPERFOOD) Hamburger night! 150 gr di carne di manzo da degustare in oltre 15 panini differenti. 20:30 Cinema Conca Verde (CINEMA) Sacro Gra 21:00 Mamo's (LOVE) Single party. Teatro Tascabile di Bergamo (CINE) LAB 80: Bright Leaves di R. McElwee (Usa 2003, 110'). 4-5€. 21:15 Ca del Fasà (ACUSTIC) Concertini semi improvvisati in meno di 30 metri quadrati! 21:30 Edoné (ART) Già Judged Mostra d'arte concettuale di "the unfolding head" - Inaugurazione + proiezione cortometraggio.Fino al 6 Febbraio. 22:00 Druso Circus (ROCK) Senza filtro. Tessera. 22:15 Officina 43 Castel Rozzone (JAZZ) Montefort Trio.
Venerdì 10
20:00 Pozzo Bianco (SUPERFOOD) Tradizione Italiana. Pizza + birra media = 10€ Amigdala (ROCK'N'ROLL) Vintage Roots Jumpin' Night w/ Andy Fisher. 21:00 Auditorium di Ponteranica (TEATRO) Per la rassegna "In the mood for" Erbamil presents: "Se io fossi come te, tu non mi vorresti" Mafalda Café Spirano (COMBO) Casual Friday - All Shots 1€ all drinks 4€.
21:00 Teatro Tascabile di Bergamo (CINE) LAB 80: Il limite di R. Schillaci (Italia 2012, 60’). 4-5€. 21:30 O'Deas (FUNKY) The Shaker The Rocker Pub (TRIBUTE) The crismoon ghost - tributo ai Misfits. 22:00 Polaresco (GARAGE) concerto Anywave. Druso Circus (INDIE) Diaframma. Tessera + 8€ cntr. ist.
Sabato 11
21:00 Mafalda Café / Spirano (ROCK) Saturday Rock Live w/ La diggej Nera + DJ Tolly. Teatro Tascabile di Bergamo (CINE) LAB 80: Searching for Sugar Man di M. Bendjelloul (Svezia/UK 2012, 86’). 4-5€. 21:30 The Rocker Pub (TRIBUTE) Love Bite - tributo ai Def Leppard. 22:00 Druso Circus (TRIBUTE) Ten Legs - tributo ai Pearl Jam. Tessera + 5€ cons. obb. Polaresco (GIPSY) concerto di musiche Klezmer e Balcaniche con la Caravan orchestra. Edoné (ROCK) Bergamo sottosuolo presenta: Apache + Glitz La Raza Martinengo (SAMOAN NIGHT) Era Ventuno + Le Madri degli Orfani. Upset / Seriate (TRASH) Anno nuovo musica vecchia. Dj-set by: I Tarzanelli. Skin Fantasies (PSICHEDELIA) Last Beach Studio w/ TBA Special Guest + Musica per fumatori d' oppio + N! + Dj Polso. 23:00 csa Pacì Paciana (ROCK) Zeus! + Hibagon in concerto. Amigdala (ELECTRO) Laserblast presents Modek (B). 8€. Daho Club (MINIMAL/TECHNO) Dalmen calling w/ Big Family + Stephan Esse. 12€.
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LE PUNTATE PRECEDENTI
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Domenica 12
16:00 Edone (MARKET) Mercatino del baratto. 19:00 Mafalda Café / Spirano (DEEP HOUSE) Enjoy Sunday Aperitif con DJ Set. 20:00 Amigdala (BLUES) Live night w/ Nervs & muscles. 15/7€. 20:30 The Rocker Pub (EAT) Pizza acustica con i Full Acustic Jacket. 21.00 Teatro Tascabile di Bergamo (CINE) LAB 80: Searching for Sugar Man di M. Bendjelloul (Svezia/UK 2012, 86’). 4-5€. 22:00 Druso Circus (VOICE) Coro Voicing. Tessera + 5€ cntr. ist.
Lunedì 13
20:30 Cinema Conca Verde (!) Il Barbiere di Siviglia. L'opera su grande schermo 21.00 Teatro Tascabile di Bergamo (CINE) LAB 80: Six O’Clock News di R. Mc Elwee (Usa, 1996, 103'). 4-5€. 22:00 www.facebook.com/ctrlmagazine (?) (C)inema (T)rouvé Le (R)arità del (L)unedì #32
Mercoledì 15
20:30 Cinema Conca Verde (CINEMA) Vado a scuola di Pascal Plisson 21.00 Teatro Tascabile di Bergamo (CINE) LAB 80: Bert Stern – L'uomo che fotografò Marilyn di S. Laumeister (Usa 2011, 87'). 4-5€. 21:30 Edoné (ACUSTIC PUNK) Radiolution Live presenta: Caso 22:00 Druso Circus (JAZZ) Keys Trio. Tessera + 5€ cntr. ist.
Giovedì 16
19:30 Birrificio via Priula S. Pellegrino (EAT) Cena al Paruch, lo spinacio selvatico + 3 birre = 29€. 20:00 Beach Bar (UPERFOOD) Hamburger night! 150 gr di carne di manzo da degustare in oltre 15 panini differenti.
Martedì 14
16:00 Traffic Gallery (ART) continuazione della personale Dirty Life by Orticanoodles. 21:00 Mamo's (CANTA TU) Karaoke. ingresso libero. Teatro Tascabile di Bergamo (CINE) LAB 80: Bert Stern - L'uomo che fotografò Marilyn di S. Laumeister (Usa 2011, 87'). 4-5€. 22:00 Druso Circus (FUNKY) Chester e i non li conosco. Tessera + 5€ cons. obb.
20:00 Mafalda Café Spirano (BEER) Happy Hour Beer 1+1 free. 20:30 Cinema Conca Verde (CINEMA) Vado a scuola di Pascal Plisson 20:45 Cinema del Borgo (CINEMA) Cinecoaching - incontro + presentazione. Ingresso libero.
21:00 Mamo's (LOVE) Single party. Teatro Tascabile di Bergamo (CINE) LAB 80: Time Indefinite di R. McElwee (Usa 1993, 114). 4-5€. 21:15 Ca del Fasà (ACUSTIC) Concertini semi improvvisati in meno di 30 metri quadrati! 22:00 Skin Fantasies (ROCK) Ink Club presents Gost in Tour w/ Braque Deos + Tagua! Druso Circus (TRIBUTE) Tributo ai Toto. Tessera + 5€ cons. obb. 22:15 Officina 43 Castel Rozzone (ROCKNROLL) Sam Puffo and The Nicotiners. 22:30 Live Club / Trezzo (REGGAE) Alpha Blondy
Venerdì 17
20:00 Amigdala (ROCKN ROLL) Fried Night. Pozzo Bianco (SUPERFOOD) Tradizione Italiana. Testaroli + birra media = 10€ 21:00 Mafalda Café Spirano (COMBO) Casual Friday - All Shots 1€ all drinks 4€. Teatro Tascabile di Bergamo (CINE) LAB 80: Dal profondo d V. Pedicini (Italia 2013, 72'). 4-5€. 21:30 O'Deas (TRIBUTE) Riders on the storm - tributo ai Doors. 22:00 Polaresco (JAZZ) Roger Rota Quartet. Presentazione del nuovo disco Electric Maqamat. Druso Circus (INDIE) Nemesi + Antidoto alla noia. Tessera + 5€ cons. obb. Twentyseven Mozzo (ROCK) Vincenzo Marabita Full Band. Edone (TRASH) The mask night w/G9 Djs. 22:15 Evolution Café Paladina (TRIBUTE) Le Giannissime - tributo a Gianna Nannini. 22:30 The Rocker Pub (EPIC METAL) Pleasure Slave.
Sabato 18
21:00 Mafalda Café Spirano (ROCK) Saturday Rock Live w/ La diggej Nera + DJ Tolly. Teatro Tascabile di Bergamo (CINE) LAB 80: Zurkhaneh, la casa della forza di F. Spinetti (Italia 2011, 100'). 4-5€. 22:00 Druso Circus (ROCK/BLUES) 34° Street Gang. Tessera. Menez/Martinengo (ROCK) Micro Touch Magics + Palinka. Edoné (LIVE) Easy Sound! Festival musicale degli spazi giovanili 22:30 The Rocker Pub (PUNK) Sick Boy from Grosseto. 22:45 Koko's Club (DNB/DUBSTEP/ ELECTRO) VialeRossiProject. 15€ con cons + shot. 23:00 Daho Club (INDIE) Borderline presents MIDNIGHT CITY w/ Bond Street + Frankie&Flo (fron Glass Cosmos) + Sticks and Stones. Amigdala (REGGAE) Reggae in Europe - Heartical Sound (Fr) + Dreadsquad (Pl). 7€. 23:30 Clash Club (HIP-HOP/ELECTRO) Sabotage presenta: dj Shiftee from New York (2009 DMC world champion) + dj resident heroes. 10/14 €
Domenica 19
19:00 Mafalda Café Spirano (DEEP HOUSE) Enjoy Sunday Aperitif con DJ Set. Ristorante Garlini al Baio (SUPERFOOD) Cena con buffet a tema 20€. 20:00 Amigdala (BLUES) Live Night w/ Carolyne Mas (USA). 15/7€.
20:00 Polaresco (TEATRO) La Nuda Compagnia di Trento presenta: "La muffa nel cassetto" Cosa volevamo essere, cosa siamo diventati - E semplicemente perdersi. Solo perchè non sapevamo o potevamo farlo. 21:00 Arci Fuorirotta Treviglio (FOLK ROCK) Fattoria Zanardi + Patti Chiari. Teatro Tascabile di Bergamo (CINE) LAB 80: Zurkhaneh, la casa della forza di F. Spinetti (Italia 2011, 100'). 4-5€. 22:00 Druso Circus (SOUL/REGGAE) Awa Mirone & Valentino Novelli. PER COMUNICARE I TUOI EVENTI A: MANDA UNA MAIL AZINE.IT AG LM TR @C NE ZIO REDA
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MUSICA
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30 » Urban Sound: Calvino & Plastic Made Sofa 36 » Addetti ai lavori: Tour Manager
Touché
Immanuel Casto 22
Intervista a cura di THISUMANO
Dopo aver opportunamente cancellato il necessario ci siamo occupati del superFLUO
Perchè hai scelto questa carriera? Cosa si prova ad essere una star del web? Hai mai partecipato ad un film porno? Sei omosessuale? Sei fidanzato? Sei mai stato con una donna? Immanuel Casto è il tuo vero nome? Perchè parlare esplicitamente di sesso? Cosa si prova ad essere il vate del porn groove? Senza la musica cosa saresti?
Il percorso scolastico e l’ ambiente in cui sei cresciuto sono stati per te un motivo di piena efficienza oppure di incomprensioni e/o temporaneo distacco dalla realtà? Parlerei in particolare del liceo. All'inizio non è stato molto semplice, riscontravo un certo grado di chiusura mentale, non mi trovavo bene con i professori. Al contrario andando avanti le cose sono molto migliorate soprattutto gli ultimi anni. Non sono mai stato un gran secchione o un gran studioso ma ero brillante e noto poichè rivestivo alcuni ruoli di rappresentanza. In quegli anni cominciavo a combinare le prime cose a livello artistico, i primi spettacolini, mi ero già fatto un nome, nel bene e nel male. Che rapporto hai con i libri non letti, i film non visti e tutte le idee che sei costretto ad accantonare (almeno temporaneamente)? Devo dire che vivo molto proiettato nel futuro, penso molto ai progetti che voglio realizzare, già mentre sto concludendo un progetto penso a quello nuovo. Ci sono tante cose che vorrei fare anche a livello mediatico e ci sono molti ambiti in cui vorrei spaziare; diciamo che ho un ottimo rapporto con le cose che devo fare, tendo molto a progettare non vivo molto di sogni scollati dalla realtà, quando penso a qualcosa è già in termini di fattibilità. Sono un divoratore di media in generale, film e libri ed in particolare di telefilm, possiedo una collezione sterminata. Parlando di siti pornografici... ti sembra che le categorie siano dettagliate o pensi che si possa fare di meglio? Voglio dire io vorrei cercare "gente che conosco" e/o, "gente che assomiglia a gente che conosco" e resto sempre deluso...
Ormai le categorizzazioni sono molto sviluppate, si trova di tutto, ogni disciplina. Un gioco che facciamo con la band (io in realtà non mi presto) è quello di scegliere un sito porno, contare fino al 3 e proporre una parola , ad esempio BONDAGE, FETISH, GRANNY. Poi queste vengono inserite nel motore di ricerca ed il primo porno che compare va guardato, tutto. Ed escono le cose piu' assurde tipo nonne legate che si fanno eiaculare in faccia... Freudianamente parlando... come vivi il tuo rapporto con il microfono? Con il microfono ho un rapporto estremamente voluttoso. La domanda cade proprio a fagiuolo, in ogni data dell'ultimo tour durante l’esecuzione di un pezzo intitolato “Coiti nel buio”, dove è previsto un crescendo con un assolo di chitarra (è in versione rock), mi infilo dritto nell'esofago il microfono, il pubblico apprezza moltissimo, molto meno il mio tecnico del suono perchè ogni volta deve immediatamente chiudere l’audio altrimenti comincia a fischiare. Non l'ho fatto solamente a Milano perchè nel pubblico c'erano i miei fratelli e mi vergognavo (ride) mentre a Bologna durante il gran finale si è dimenticato di chiudere quindi mentre io sbocchinavo il microfono assordavo il pubblico. Un momento Dadaista che credo sia stato apprezzato. Il tuo personaggio è la tua terapia o una terapia ti salverà dal tuo personaggio? Io dico sempre che IO Manuel Cuni non sono Immanuel Casto, ma Immanuel Casto è parte di me. È tutta farina del mio sacco e delle mie turbe. Trovo che sia molto sano potersi esprimere a livello artistico e sperimentare in svariati ambiti affrontando tematiche particolari, è estremamente liberatorio e terapeutico, anche perchè quando voglio poi mi spoglio del personaggio. →
Benchè il tuo passato è la strada che ti ha condotto ad essere quello che sei ora, c'è qualcosa di cui ti penti? Da cui ti senti nauseato o semplicemente non rifaresti in quel modo? Il solito discorso, probabilmente un po' retorico, in cui tutti gli errori mi sono serviti per capire cosa non fare. Ricordo, parliamo di 14 anni fa, mi esibii in una festa in piscina a Rimini, in una villa, mi presentai in guêpière cantando canzoni da Rocky Horror, inframezzando il brano con delle imprecazioni blasfeme. Il pezzo non funzionò ed io iniziai a ragionare su cosa di quella formula non fosse vincente. Le basi per il mio approccio odierno. Il personaggio torna “persona” dopo un'intervista, un video o un’esibizione, oppure si fa strada anche nella vita quotidiana e vive di una vita propria? Devo dire che tendo a spogliarmi del personaggio. A me non piace molto essere riconosciuto per strada perchè in quel momento non sono nel personaggio, magari sto girando in tuta, non mi piace, mi sento comunque visto in un mio momento privato. Poi è chiaro fa sempre piacere ricevere degli apprezzamenti , su questo non si discute e di questo sono sempre molto grato ai fan, ma vorrei presentarmi al pubblico solo e come e quando voglio io. La TV rappresentava un punto d'arrivo, un naturale approdo del valore “oggettivo”, il centro delle cose...ora con il web è possibile eludere questo sistema chiuso e proporre operazioni artistiche che possono anche superare nella qualità (e nella quantità) i prodotti in heavy rotation sui network nazionali. Giudicando la tua carriera oggi.. pensi di aver fatto un buon lavoro?
È verissimo stiamo assistendo ad un cambiamento culturale epocale, un tempo la televisione era il punto d’arrivo, il palinsesto: ci arrivavi solo se avevi un potere forte alle spalle, ad esempio una casa discografica. La gente non aveva possibilità di scelta, subiva palinsesti e di conseguenza venivi visto da milioni di persone; non c’erano vari gradi di popolarità, o eri in televisione ed eri una star apprezzata, conosciuta da tutta Italia, o non esistevi. Adesso non è assolutamente così , si può avere una fama settorializzata, sconosciuta per altri. Della mia carriera sono soddisfatto, chi mi apprezza e mi segue sposa la causa, nella mia opera riscontra delle volontà autoriali ed una poetica specifica. La tua pulsione creativa ha trovato terreno fertile in piu’ direzioni, pensi di riuscire ancora a stupirti in futuro? Chissà, in effetti ho fatto veramente di tutto. Partendo dalla musica, passando dal teatro, serie televisive, qualche piccola partecipazione cinematografica ed il gioco di carte Squillo che sta diventando fra l'altro il mio business principale. Abbiamo di recente presentato presso Lucca Comics la prima espansione "Bordello d'Oriente" con l'esaurimento di tutte le copie, i fan contentissimi. Ho iniziato anche a scrivere un libro e spero di poterlo pubblicare a breve. Immanuel Casto Squillo Che difficoltà incontri nel portare avanti un progetto che non trova strade o percorsi spianati (se non per quanto riguarda il mestiere stesso)? Il Progetto Immanuel Casto ha delle stelle fisse che gli indicano la via oppure l'istinto e la visione al buio sono sufficienti a garantirne la stabilità?
È una domanda interessante. Non ho stelle fisse verso le quali orientarmi con pro e contro, sono per certi versi un pioniere, senza mettere in discussione tutte le influenze che ho avuto. Negli anni ‘70 / ‘80 si respirava una libertà creativa nel mainstream in prima serata che oggi è impensabile. Jo Squillo, Donatella Rettore, Ivan Cattaneo ed il primissimo Renato Zero, godevano di spazi e possibilità di comunicazione differenti da quelle odierne. In questo contesto attuale sono uno dei pochi. Hai sempre pensato di fare sul serio, oppure negli esordi c’era anche qualcosa che si avvicinava più al passatempo che all’idea di un lavoro vero e proprio? Negli ultimi anni il progetto ha preso una piega più professionale, devo dire - forse è triste da dire - ero un pochino più energico e vulcanico quando era un passatempo. Ricordo quando anni fa lavoravo presso un'agenzia grafica a tempo pieno scrivevo nei ritagli di tempo arrivavo a sera ed avevo una gran voglia di farlo,ora che ho tutta la giornata mi sento un po’ meno produttivo di allora. Esiste il sesso senza ardore? Ma certo che sì! Quante volte lo fai così tanto per arrivare all'orgasmo? Ne parlo anche in una mia canzone, orgia per noia, “per sfuggire alla tediosa atmosfera di un lunedì sera”. Mi capita di arrivare a metà di un coito e di dire "basta mi sono stancato", tutti mi dicono che sia una cosa orribile che non andrebbe mai fatta, però mi passa la voglia a volte, se chiaramente non mi piace particolarmente la persona con cui lo sto facendo. Tutto nei tuoi lavori è molto curato... è perchè anche tu “ti prendi cura di te”, seguendo il consiglio di una nota pubblicità?
Dipende, a volte sono un po' giù e sono un po' trasandato, generalmente sono il classico straight edge, “non bevo non fumo e non faccio zozzerie”, diciamo che mi conservo abbastanza bene. Hai mai ricevuto una proposta sessuale decente? Generalmente sono quelle che apprezzo di più. Io ho a che fare con una marea di freak e “li danno subito e me ne dicono di ogni”, qualche volta ho fortunatamente modo di esplorare una sessualità convenzionale.
Tutti si aspettano che io sia avvezzo alle pratiche più esotiche ma non succede, sono ordinario, forse anche un po' barboso ma tant'è, mi piacciono di più le cose semplici. Hai sentito parlare della proposta di estendere il periodo dei saldi anche al mondo della prostituzione? Io sono un grandissimo sostenitore delle prostitute ONLUS, per chi non può permettersele, tanta gente ne avrebbe bisogno, sarebbe una terapia più efficace di quella farmacologica. Tra l'altro mi appresto a partire per l'Australia, dove farò un'esperienza di almeno qualche mese, e ci sono rimasto male quando ho saputo che lì la prostituzione è legale. Il lavoro si svolge in apposite strutture, con tutte le tutele del caso e la tassazione prevista per legge. Come dovrebbe essere.
Britpop è una brutta parola Dave Rowntree
26
Intervista a cura di Piero Giostra e Maddalena Ramolini
Fotografia di: Federica Pecis
Bergamo, questa sera, sembra la sede staccata dell’Antartide. Lì la temperatura media è di - 97 gradi, qui direi che ci andiamo vicini, e in realtà ne soffriamo molto. Chi stiamo per incontrare invece non lo vivrà come un problema, forgiato com’è dalla classica resistenza stagna in dotazione ai British, che prevede inverni eterni trascorsi in braghe corte e calzettoni a losanghe – e quel particolare superpotere che ti rende capace di bere litri di birra ghiacciata fuori dai pub a maniche corte la notte di Natale. Dave Rowntree, batterista dei Blur e tante altre cose, stasera è in veste di DJ (al Daho di Dalmine, per la serata Borderline). Si presenta fuori dall’hotel San Marco con una moglie filiforme dagli occhi perennemente spalancati, grandi doti di tombeur de femmes, un cappello grigio che nasconde rossi capelli radi, ed uno sguardo un po’ affaticato dietro gli occhiali spessi.
Hai fatto tantissimi altri lavori: oltre a musicista e DJ, sei stato programmatore e animatore, pilota d’aereo, avvocato…c’è un altro lavoro dei sogni che non sei ancora riuscito a fare? Non avevo pianificato niente di tutto questo, in realtà, io volevo fare il programmatore e scrivere videogames: tutto qui. Non avevo programmato di far parte dei Blur, di fare l’avvocato, di essere un animatore. Cerco solo di fare quello che al momento mi sembra interessante. È per questo che ho avuto una vita cosi strana! Per una ragione o per l’altra certe cose succedono e se le trovo interessanti mi ci metto, perché no? Ci puoi dire i nomi di alcuni dei tuoi videogiochi preferiti? Quando ho iniziato a interessarmi di videogiochi, Pong era appena uscito nel Regno Unito, e c’erano le macchinette di Space Invaders nelle sale giochi. I miei preferiti a quei tempi erano Manic Miner e Defender, lo adoravo, ci ho buttato tutti i soldi che avevo solo per giocare. Non è stato uno spreco! Beh, forse un po’ si. E come hai trovato il tempo e la costanza per studiare e approfondire tutte le altre discipline? Uhm… Beh, non dormo tanto. È quello il segreto. Probabilmente morirò giovane… Io amo dormire, quindi credo che non sarò mai un avvocato… Il punto è che devi sacrificare qualcosa. Io non bevo, ma quando ero giovane passavo un sacco di tempo a bere, e a volte mi dicevo “Sto veramente sprecando il mio tempo”. Sai, se bevi non vedi mai la domenica mattina - e nemmeno il sabato mattina se è per questo! Improvvisamente, ho scoperto che ci sono molte più ore in una giornata di quante avrei pensato.
Una volta realizzato questo, diventa molto più facile coltivare nuovi interessi. In effetti non ho ancora scoperto cosa sia la domenica mattina. In Inghilterra pochissime persone lo sanno. Penso che hai idea di cosa sia la domenica mattina fino ai 14 anni circa, ma da lì a quando muori non la vedi più. Quale pensi sia un buon consiglio per un giovane musicista di adesso? Avere un piano B! Era un buon consiglio per i musicisti anche ai miei tempi. Entrambi i miei genitori erano musicisti, ma a nessuno dei due piaceva più di tanto. Mi hanno sempre detto di tenere la musica come hobby, e trovare qualcos’altro per pagare le bollette. Ovviamente li ho totalmente ignorati. Proprio come i miei! Ma è vero, sai? A quante band capita di avere il successo che noi abbiamo avuto? Una su centomila? Su un milione? Quante band ci sono là fuori? Devi avere fortuna, davvero, ed essere pronto a sacrificare tutto. Anche le domeniche mattina. Anche le domeniche mattina, e quello è un bel sacrificio! Sai, si dicono un sacco di palle riguardo allo stare in una band.
È facile, per chi ha avuto successo, dire “segui i tuoi sogni”. Ma la maggior parte delle persone lo fanno e non arrivano da nessuna parte. Quindi non bisognerebbe parlare con chi ha avuto successo di come ci sono riusciti, è diverso per loro. →
Sei anche noto per il tuo impegno politico con il Labour Party. Quale pensi debba essere la definizione di “sinistra” nel 2013? Sono cresciuto comunista. Nel corso degli anni sono diventato più moderato, e ora mi definisco socialdemocratico. Non dico alla gente quello che deve fare, in cosa deve credere. Non sono un politico, solo un volontario per la sezione locale del Partito Laburista. Di recente ho letto una tua intervista dove l’intervistatore menzionava la parola britpop - e tu hai detto che non ti piace affatto. L’hai definita orribile. Lo è. Cosa non ti piace delle etichette che si danno ai generi musicali? Non ho qualcosa contro le etichette in genere. È solo una brutta parola, britpop… veniva usata come se ci fosse un movimento ai tempi di cui noi avremmo dovuto fare parte. Ma non c’era un movimento e noi non facevamo parte di nulla. È piuttosto comune nel Regno Unito che i giornalisti facciano finta che qualcosa stia succedendo, che molte band siano d’accordo nello spingere un certo tipo di musica, quando in realtà ciascuno sta solo facendo la propria. Britpop fu la parola che venne coniata ai tempi per descrivere quello che noi ed altre band suonavamo, ma in realtà non avevamo molto in comune con loro. Britpop. È un mucchio di brutte sillabe, no? Avrei preferito un bel nome, anche se non ne facevo parte. Quindi pensi che il bisogno di dare un’etichetta a musiche diverse sia perché è più facile vendere qualcosa di perfettamente definito, diviso? Come al supermercato, dove con le etichette è più facile identificare un certo tipo di prodotto?
C’è sempre un problema quando si parla di musica.
La musica è qualcosa che va oltre il descrivibile. Fa appello a parti del cervello che non è facile esprimere a parole. Quindi parlare di che cos’è, cosa ti fa provare, è molto difficile. Capisco che ci siano persone che lo fanno di mestiere, ma britpop, sul serio? Brit-pop. Britpop. È il meglio che riescono a fare? Cosa evoca esattamente quell’etichetta? Altre etichette, almeno, hanno una sorta di natura evocativa, come il grunge, almeno ti dà un’idea di com’è la musica.
Mentre la funicolare di Città Alta ci riporta verso il San Marco, mostro a Dave tre fotografie molto significative: catturano i candidati alla segreteria del PD in pose più o meno ammiccanti. E’ il sette dicembre, vigilia dell’epifania renziana, ma il Nostro non ha dubbi: “Cheebati. The younger man wins. It’s gonna be him”. Dave continua, notando una notevole somiglianza tra Civati e il protagonista di una famosa serie televisiva britannica, capace di viaggiare nel tempo e di mutare le proprie sembianze e la propria personalità a seconda degli eventi. Se volete sapere di chi si tratta, non perdetevi l’intervista video che documenta l’intera serata. Senza saperlo, Dave ci ha regalato la miglior definizione di politico italiano dai tempi della Prima Repubblica.
Over the Top 29
Bass Line a cura di Pigro On Sofa
Ragazzi siamo invasi dalla musica, non se ne può più. Ovunque ti giri qualcuno fischia, qualcuno canta; ad ogni angolo di strada nasce un dj o una band; dobbiamo stare tutti un pò calmi! Come facciamo ad ascoltarci tutta la musica che ogni anno viene prodotta ?!
Un altro anno se ne va e una valangata di dischi anche quest'anno sono usciti. Le top ten di fine anno non aiutano, ma c'è qua il vostro Pigro di fiducia che vi aiuta a mettere un pò d'ordine. Eccovi una topten di primi dischi che mi son venuti in mente ;) Bu
to
on as co l
voli! dia
1) Drake - Nothing Was the Same Barba molto sexy. Bamba nel naso. Battisti mulatto. 2) Oneohtrix Point Never R Plus Seven Disco preferito dei fattoni. Suoni fatti a caso. Gente che urla al miracolo discografico 3) Arcade Fire - Reflektor Canadesi brava gente. Fare l'amore. L'unica cover band che andrei a sentire. 4) Daft Punk - Random Memory Access Ottimo marketing. Le nonne che ballano Get Lucky nel campeggio del lago d'Iseo. Nessuno nel Gennaio 2014 ne parlerà mai più. 5) Kanye West - Yeezus Capo assoluto. Video pazzi. Disco dell'anno.
6) Boards of Canada Tomorrow's Harvest Non mi serve la droga per sballare. John Carpenter lisergico. Ho un film nella mia testa. 7) Fka Twigs - EP2 Roba sensuale. Voce aliena. Hipster prima di te. 8) Disclosure - Settle Avere vent'anni. Erasmus. Scopare d'estate. Mdma nella granita. 9) The National Trouble Will Find Me Fare le cose come si deve. Birretta con gli amici di sempre. Abolire il termine indierock. 10) Zomby - With Love Rave party perenne. Colonna sonora per fare rissa. Tiratela di meno.
Urban Sound 30
Primizie musicali locali
Calvino A cura di Alessandro Monaci, Piero Giostra & Joan Piretz
Quali sono i tuoi fantasmi? Porca vacca, è difficile. Diciamo che si sta al mondo in una certa maniera e si ha una certa visione di sé. Siccome siamo delle cose abbastanza infinite, ci sono una serie di possibili persone nostre che sono dimenticate: per necessità, paura, paraculaggine. Però ci sono, e ogni tanto ti vengono a trovare.
Quello che ho cercato di far passare è che i fantasmi sono positivi, ci si convive. Finché rimangono nella penombra te la fai sotto, perché non li vedi, ma quando ci fai conoscenza, o almeno ci provi, sono dei compagni di viaggio. Il primo EP parla di un tradimento, di un rapporto con una donna. Questo di persone che (non) hai intorno. In Malocchio secondo me i fantasmi non si erano ancora manifestati. É la stessa casa, dove però c'è qualcosa che non capisco. E allora la interpreto in maniera negativa, e tutto viene preso come se volesse farti del male: tutto quello che hai attorno, luna, stelle, sole. Qui secondo me sono riuscito a fare un passo in più, a guardarmeli ulteriormente. Si sono palesati, abbiamo fatto conoscenza.
I ragionamenti di fondo tendono ad essere un filone continuo, perché è cambiato il nome del progetto? È cambiato il progetto. Il primo EP è stato registrato in presa diretta. Con questo ho avuto la possibilità di andare in studio e prendermi tutto il tempo per arrangiare e creare il mondo sonoro che volevo ci fosse. Uscire con il mio nome e cognome inevitabilmente avrebbe richiamato quel personalismo cantautoriale, che un po’ secondo me blocca; poi Calvino dà una cosa in più con cui giocare di contrasto. Mettere un nome davanti alla canzone crea dei rimbalzi che ampliano l'immaginario. È uno stimolo all'ascoltatore. Ascoltando il disco si percepisce, oltre alla competenza, scelte precise nei colori, nelle tensioni delle armonie. Premettendo che sono una capra musicalmente, quando avevo tredici anni il mio maestro di armonia e composizione mi metteva in fila 16 o 32 accordi di settima. Io prima dovevo ripercorrerli cercando di capire la sequenza, e poi dovevo costruirci sopra con la mano destra un tema. Dovevo dargli un senso. Quella era una cosa fighissima, capitava che delle volte mettevi giù una nota e se quella funzionava la tenevi per 5-6 accordi diversi…ogni accordo gli dava un colore. È la stessa cosa che accade col nome accostato alla canzone. Un approccio inusuale Si! Oppure il maestro apriva il primo giornale che trovava in casa, mi metteva davanti una pubblicità o un articolo e mi diceva di suonare sedici battute facendomi ispirare da essi. Era un bell’esercizio, faticosissimo rispetto a mettermi a leggere uno spartito. Mi ha insegnato ad avere avanti la tastiera e senza un tramite. →
Come scrivi i tuoi pezzi? Alcuni sono la botta di culo: sei in giro e ti viene in mente una melodia e anche cosa devi dire e quindi mi metto lì, la canticchio e me le segno sul telefono. Poi torno a casa e ci metto l’armonia. Ma questa cosa accade raramente, una volta all’anno, e dici “bah, che figata m’è successa”. E le altre volte? Succede di mettermi davanti alla tastiera, di girare improv visando ed a un cer to punto c’è una serie di accordi, a volte due o tre insieme, poi un altro, e dico “qua c’è qualcosa”. Sento che c’è qualcosa che mi interessa. Quindi li tengo, li faccio girare. Di solito il pezzo lo scrivo dopo aver trovato quella cosa lì, che è molto nebulosa. Metterlo in parole è una definizione di cos’è che mi attirava in quella successione (armonica, ndr). Quindi dai più importanza all’aspetto musicale che quello scritto? Cerco di trovare un equilibrio fra le due cose. Il bello è quando riesco a mettere nelle parole quello che per me quella musica sta evocando. Cer to, poi se su una cer ta melodia ci metti un cer to testo non è mai che sia la spiegazione dell’armonia. Sapore di sale ha una nostalgia, una malinconia che fa venir la mor te a me, però se leggi il testo e basta dici “oh, giornata al mare, bellissimo” Invece il connubio ti apre a una roba molto più complessa (ride e allarga le braccia, ndr). Mi piace molto creare rimandi, rimbalzi, creare delle ambiguità con cui uno ci gioca. Se è tutto molto piatto che cazzo lo ascolti a fare?
Ho sentito molta affinità con le musiche e le storie di Vinicio Capossela. Sbaglio? Per me Capossela ha un valore immenso, il mio preferito suo è Da Solo, perché penso abbia trovato un perfetto equilibrio… su tutto.
Capossela mi sono imposto di non ascoltarlo più. Sono classici che ascolti troppo, perchè ti piacciono tantissimo poi ti ritrovi a scrivere dei copioni e non va bene.
Tra l’altro anche con De Gregori ho dovuto smettere perché dà dipendenza. Ho avuto il tunnel con De Gregori e non se ne esce più! Quali sonorità stai cercando per il futuro del tuo progetto? Sto cercando di capire, le strade sono diverse. Mi piacerebbe inserire un pochino più di anima rock, ma non in senso di arrangiamento, ma del modo di “mettere giù” gli strumenti, cioè suonare in maniera rock l’intenzione. Quest’EP è molto posato, non porta mai all’eccesso a niente. Il che mi piace, ha la sua funzionalità. Più avanti vorrei un po’ più d’arroganza, col dovuto peso e la giusta sfacciataggine.
Plastic Made Sofa - Whining Drums Recensione a cura di Piero Giostra
Con Whining Drums i Plastic Made Sofa ci vogliono portare lontano. Fra titolo, cover etno - psichedelica e fotografie della band a proprio agio in orizzonti desertici sconosciuti a noi paesani, l’intenzione di teletrasportarci fuori dall’usuale è dichiaratissima, e riuscita in parte. Per due motivi. Il primo è che nonostante arrangiamenti inappuntabili e una produzione scura, massiccia ed efficace, tutto l’esotismo si riassume in strizzate d’occhio alle fughe alcaliniche à la Calexico e nel timido utilizzo di strumenti (diverse percussioni, Sitar, etc.) appartententi alle tradizioni musicali extraeuropee. In questo modo, gli evocativi suoni d’Oltremare vengono bidimensionalizzati e sembrano fungere da comodi esaltatori di sapidità istan-
tanei, come un Masai-show nel villaggio vacanze per occidentali. In secundis, il richiamo alle sonorità sessantiane (e settantiane) tanto care ai Nostri a volte appare come un debito un po’ ingombrante nella cifra stilistica globale della band, sacrificando spazio all’innovazione. D’altro canto, una psichedelia ben calibrata ed una saggia ricerca melodica impreziosicono le atmosfere del disco che resta, beninteso, composto da nove brani suonati e prodotti con indubbia qualità e competenza, in grado di coinvolgere l’ascoltatore verso ambientazioni suggestive e pulsazioni ora dilatate e sognanti, ora vivaci e dal tono scanzonato, e fare la gioia di chi preferisce viaggiare comodamente.
Tour Mannaggiament 36
Addetti ai lavori a cura di Alessandro Monaci
Lo schermo è vuoto e la casa è piena di festoni e parenti. Fisso il monitor cercando l’ispirazione, ma l’unico dito che preme qualcosa è quello della mia cuginetta sulla mia impazienza. Se le festività esaltano l’attitudine alla mia misantropia anche i tour di un gruppo mettono a dura prova le capacità di convivenza. Per Natale parlo con chi organizza l’equivalente musicale della lunga serie di pranzi e cenoni in famiglia: il tour manager.
Il t.m. è una figura professionale che richiede la domanda "cosa fa?" Il t.m. è quella persona che fa star bene la band e la crew in tutto e per tutto. Prima ancora di arrivare si assicura che ci sia il posto (prima di tutto) e che tutte le richieste delle schede tecniche vengano esaudite. Nel limite della normalità; se c’è un minimo problema si può anche soprassedere, ma le grosse mancanze vanno tutte curate. Poi dove non arriva il t.m. come figura, il suo ruolo è anche di far sì che gli altri che ruotano intorno al concerto facciano andare bene le cose. L'altra mansione, oltre all'organizzazione e tutto quanto, è quella di riscuotere l'incasso, fare tutti i calcoli del giro e occuparsi di tutte le scartoffie legate all’evento. Qual è la parte più difficile di tutto questo? Tutte sono comunque complesse. Dipende da dove si è: può anche essere difficile prendere i soldi! (ride n.d.r) Bisogna star lì a contarli tre o quattro volte perché qualcuno magari ti vuole fregare, succede anche questo. La parte più lunga per come lavoro io è quella di far tante telefonate e verificare tutto alla perfezione prima. Far notare dei particolari e assicurarsi che siano rispettati. Poi io, curando anche l'aspetto tecnico, avevo facilità a parlare direttamente con il responsabili di due o tre aspetti diversi. Mi evitava alcuni passaggi fra l'uno e l'altro. Poi capita di stare via anche un mese. A quel punto si crea un micro mondo che deve essere gestito, e tu devi essere gestibile. Devi avere un'attitudine a sapere stare con la gente. Come hai iniziato? È nato negli anni passati coi Verdena facendo solo da fonico. Sono iniziati i tour all'estero, ed essendo lì i budget sempre limitati ho fatto entrambe le cose. Dopo di che, al ritorno da queste serie di tour, è arrivato un anno in cui mi hanno chiesto di farlo anche per quello di Requiem in Italia. Ho accettato ed è stata una mazzata!
Una cosa che ho notato nelle carriere di molti t.m. è che spesso iniziano da semplici amici della band. In Italia, soprattutto a livello delle nostre band che hanno successo ma budget ridotti, si tende ad unire due figure: quella del t.m. e quella del band assistant. Il secondo dovrebbe fare assistenza ai bisogni della band (che goliardicamente si racchiudono nella richiesta di whiskey). È lì che il gruppo preferisce avere un amico, che anche se deve correre di qua e di là, prenderli dall'aeroporto e portarli al ristorante o cose simili non si fa problemi. Come mai hai smesso? Ho fatto quel tour, ed è stato bello. Alla fine ero però devastato dalla stanchezza. Mi ricordo che dopo l'ultima serata (di circa 80) sono tornato a casa, mi sono seduto sul divano e in quel momento m'è arrivato di tutto, febbre&co! E da quel momento ho giurato di non farlo più. Ho fatto delle scelte: è una vita da marinaio, per avere un reddito che ti permetta di viverci dovresti lavorare veramente tutti i giorni, e sempre lontano da casa. Io negli anni mi sono sposato, ho fatto un figlio e aperto un mutuo. In mezzo ai tour avevo già aperto uno studio. Per fare quello mi sono fatto degli studi di trattamento acustico. È uscito bene, e ho fatto di quello un lavoro. Ho aperto una ditta di pannelli per migliorare l'acustica di sale di qualsiasi tipo. È un lavoro appagante, sempre nel mondo della musica ma che mi permette di rimanere a casa Un orario indicativo quale può essere? Dipende da come è organizzato un tour. Se è organizzato "punk", magari con distanze importanti, ti svegli alle 9 e vai a letto alle 6 per più giorni. Se c'è la produzione hai dei vantaggi perché puoi arrivare un'oretta-due dopo. →
Se il tour è organizzato bene anche lì guadagni qualcosa. Ci sono tanti "se", che se metti insieme riesci a fare un bel tour senza uscirne pazzo. Ci sono differenze fra generi? O era una battuta quella del tour "punk"? No, era in senso selvaggio e anarchico. Ogni band ha le sue esigenze, ma alla fine chi fa punk è il più tranquillo: quelli che dicono "spacco tutto, spacco tutto!" poi vanno a letto presto (ride n.d.r.) Le cose più strane che ti sono successe? Eravamo a Catanzaro Lido. C’avevano comunicato di arrivare alle 10 del mattino, che per noi voleva dire non dormire niente e guidare ore. Arriviamo mentre stavano finendo di montare e c'hanno riempito di cose da mangiare dicendo che andava tutto bene. Dopo un po' chiedo e salta fuori che c'era un "piccolo problema": mancava il generatore. Questo è arrivato alle 5 del pomeriggio (targato Bg, tra l'altro...). Iniziano ad alzare la copertura in modo sbagliato e s'è inchiodata storta, quindi tutti giù dal palco.
Cade una scala a 10 cm dalla testa di Luca. Più un'altra serie di cose che m'hanno fatto arrivare al soundcheck già nervoso. Quando abbiamo attaccato il primo cavo per il primo canale ha iniziato a gracchiare tutto. Ah, già con la prova col cd metà colonna, quella destra, non andava. Allora ho preso il talkback (il microfono dal mixer al palco) e ho detto "ma come è possibile?! Siamo qui dalle 10 del mattino e non funziona niente!" ecc... Ho visto la scena al rallentatore: il titolare del service, a torso nudo, pelosissimo e ciccione, s'è girato, è saltato giù dal palco e ha iniziato a correre verso me con una mano tesa per strangolarmi. Dietro di lui il promoter, che era un ragazzo giovane. A un metro da me l'ha afferrato e con due mani e l'ha trascinato via dicendoli qualcosa. Lui si è calmato, quindi il promoter viene da me e mi fa "Tu sei matto! Non hai capito,qui comandano loro!" La mafia dei service? Ci deve essere un cartello che s'impone di non fare i concerti meglio di altri: adesso che ci penso in Calabria il canale dx non è mai andato!
CULTURE
40 » Le cit. invisibili: Diversamente occupati 42 » Fantamarketing: Vibratori & Equitalia 44 » Humus: Coffee Brick
46 » Wunderkammer: Fame di conoscenza 48 » Teatro: La storia di Agnes Browne 50 » Cinema: Risate di gioia
Diversamente occupati 40
Le cit. invisibili a cura di Nicola Feninno. #Luoghi #Libri #Forconi #VodkaTermeCasinó
23 milioni circa = persone che lavorano in Italia. 38 milioni circa = neonati in culla, vecchi in ospizio, malati, matti, bambini, giovani disoccupati incazzati-svogliati-rassegnati-o-tutto-questo-insieme, esodati, frati, suore, immam, mimi, nobili (de)caduti in piedi, carcerati; insomma persone che non lavorano (a parte quelli in nero). Dunque l'Italia NON è una Repubblica fondata sul lavoro. E per fortuna. Buuuu! Bordate di fischi, insulti: «mica è una questione di numeri, è il principio! Ignorante» «Di sicuro non ti è mai capitato di andare in banca ad accendere un mutuo per la casa!»... no, in effetti non mi è capitato. «E stai zitto che hai pure i capelli rossi!» Per sfuggire allo sciame di fischi salgo in auto - auto per cui non ho acceso un mutuo, l'hanno fatto, a suo tempo, i miei genitori - «figurati!» un urlo filtra ovattato dal finestrino. Metto in moto. Sul sedile del passeggero c’è Dostoevskij - un libro intendo - Note invernali su impressioni estive.
Il luogo: San Pellegrino Terme, 23km da Bergamo Il libro: Fëdor Dostoevskij, Note invernali su impressioni estive, tempo di lettura 2h ca.
Pochi chilometri. Coda. Clacson. La strada bloccata. Il tizio di fianco a me sbatte le mani sul volante. Gli leggo il labiale: porco o forco qualcosa. La moglie gioca nervosamente con le forcine. Un tizio mi bussa al finestrino - dalla silhouette pare una buona forchetta - «tutti a kasa!» urla. Abbasso il finestrino: «Sì, mi scusi, vado a San Pellegrino, poi torno a casa, davvero». «Non tu! I politici, tutti a kasa!» «E poi?» «Tutti a kasa!» Annuisco. Alzo il finestrino. Poco più avanti un ultrà picchia un altro ultrà “Forca Juve!” “Forca Milan!” “W la forca” “Forca puttana, devo andare al lavoro, vi levate?”. Allungo le mani sul volante, sconfortato, chiudo gli occhi. Finalmente sono a San Pellegrino. Fuori dalla macchina c’è un tizio con la barba lunga. No anche qui! «Guardi, avete ragione. Basta: cambiamo questo paese. Però dica la verità, lei mi sembra uno per bene: vi incazzate ora perché sono finiti i soldi. Tutti a casa e poi? Proposte? E tutta quella gente col braccio teso: glielo dica, rischiano che gli venga un crampo. Capisce è sempre lo stesso gioco delle parti: tutti recitano la propria, noi contro loro, e il copione non cambia. Noi dobbiamo diventare loro – capisce? - e poi c’è l’io da riscoprire e il tu. È il tu la rivoluzione! E poi io, ecco, io sono qui solo per leggere un libro, perché scrivo su un magaz...» «Nikolaj, Nikolaj» «Nicola, veramente» «Vieni Nikolaj. Senti il rumore del Brembo. Che cosa ne avete fatto del Grand Hotel?». Il tizio mi prende sottobraccio; cerco di concentrare il senso del tatto principalmente sulla chiappa sinistra, dove c’è la pressione del portafoglio. Non sia mai che la pressione – con tutto il portafoglio – sparisca. «E tu chi sei?» «Fëdor Dostoevskij. Dovresti riconoscermi, hai un mio libro lì. Quello in cui parlo del mio viaggio in Europa... brutti ricordi!».
Abbiamo passeggiato, bevuto una vodka, un’altra, poi al Casinò: quando ha scoperto che non si poteva giocare, si è incazzato: «Neanche mezzo rublo?! Siete un popolo di mezze seghe, questo siete. Lavorate per non pensare. E chi non pensa non combina nulla, fa finta, si agita. Ai miei tempi qui a San Pellegrino...» «Scusi, ma quando hanno costruito il Grand Hotel e il Casinó, era l’inizio del ‘900...non per essere scortese, lei era già morto» «E questo che c’entra? È il principio che conta! Idiota!». Idiota è un termine che gli piace. «Dicevo: ai tempi dei tuoi nonni si veniva qui a San Pellegrino a fare assolutamente niente. E lo si sapeva fare. Poi i vostri genitori hanno creato il mito dei soldi che crescono sempre, fino al cielo, come dicono i bimbi. Poi: bum! Finiscono i soldi e ci siete voi, voi giovani intendo: non potete fare crescere i soldi, non sapete starne senza, non vi vergognate di chiedere il sale al vicino. E tu come lo sai queste cose? volevo dirgli, ma lui ha riattaccato infervoratissimo «Vi chiedete per cosa valga la pena vivere. E non avete capito nulla. Anzi: un cazzo! Piuttosto trovate qualcosa per cui valga la pena morire: Iddio! La Russia!» «Lasci perdere Dio e la Russia che se no qui non...» «Allora una persona. Una persona per cui morireste. E non il lavoro, per Bacco! Cazzo!». Ho temuto che gli venisse un attacco epilettico. Poi qualcuno ha bussato nel mio cervello. Anzi al finestrino. Sono in macchina. Apro gli occhi. «Tutti a kasa!». Il labiale del tizio dell’auto a fianco è chiaro: bestemmia. Annuisco. Lasciatemi citare: Vado al lavoro per i soldi per la macchina per andare al lavoro. (Anonimo su muro anonimo) Googlandum: Giorgio Gaber L’America
Fantamarketing 42
Fantascienza applicata all’impresa a cura di Leone Belotti #GoodVibrations #NoEquitalia
No Bimby!
• Settore: impresa femminile individuale • Start: l’Italia è un mercato vergine nel campo dei vibratori per autoerotismo femminile. Mentre nei paesi nordici, protestanti, Stati Uniti, etc 80-90% delle donne possiede un vibratore, in Italia siamo al 5%, per ragioni legate all’educazione cattolica e commerciali: il prodotto non è disponibile nella grande distribuzione (supermercati, autogrill, elettrodomestici) ma è relegato in negozi o siti specializzati, porno shop e siti porno, che inibiscono l’utenza vergine. • Idea: vendere vibratori modello standard (non anatomico-carne, ma stilizzato-alluminio design, simile a un piccolo frullatore) attraverso dimostrazioni domestiche a gruppi di amiche, come il Bimby o i fiori di Bach, offrendo un tè-pasticcini pomeridiano o un aperitivo-assaggini vespertino, spiegando come funziona, mostrando alcuni video, facendolo ”passare di mano in mano”. • Business organization: scegliere il modello, contattare il fornitore, accordarsi per n1020 pezzi in conto vendita, trattare uno sconto del 20-30% sul prezzo di vendita, quindi applicare un sovrapprezzo del 30-40%.
Es.: prodotto da €50, lo si paga €35 e si vende a €70. Organizzare due presentazioni al giorno, una alle 16.00 per mamme, una alle 19.00 per single lavoratrici, con minimo 5 max 15 persone, rigorosamente solo donne. • Rendimento: vendere 5-10 pezzi nelle 2 presentazioni, guadagno netto di €140-350 per 2-3h di lavoro. • Frase vincente: “nel dubbio io dico: prendilo! Poi deciderai se tenerlo, o farne regalo, un regalo speciale, a un’amica speciale: o anche a una nemica!” • Implementazione: creare una rete di amiche sub-agenti, crescita geometrica del guadagno. • Formazione: provare a lungo il prodotto, parlare con persone esperte, essere preparate come divulgatrici di informazione medico-scientifica (benessere erotico), conoscere tecniche e metodi d’uso da consigliare per aiutare a raggiungere l’orgasmo e superare frigidità. Proporlo come strumento utile nel rapporto di coppia. Elaborare una sorta di manuale o guida pratica. • Slogan per reclutare clienti/agenti: “se non hai un cazzo da fare”
Monumento ai caduti di Equitalia
• Start: non è mai facile quando qualcuno si toglie la vita: depressione, debiti, disperazione, solitudine, stanchezza, le motivazioni sono multiple, eppure c’è un genere di suicidi molto ben definito, che non lascia adito a dubbi, parliamo dei caduti di Equitalia, persone che hanno dichiarato o lasciato scritto la motivazione del loro gesto: Equitalia. Equitalia vuol dire tasse, debiti, banche, agenzia delle entrate, guardia di finanza, ufficiali giudiziari, vuol dire un intero sistema dedicato a stritolare un individuo, ridotto a un numero, il contrario esatto dello stato sociale.
I caduti di Equitalia sono tutti uomini, quasi tutti titolari di partita iva, dal grande industriale al lavoratore autonomo, nella maggior parte dei casi si sono impiccati nel loro luogo di lavoro, capannone, laboratorio, ufficio. • Concept: di fatto, per quanto la cosa suoni assurda, sono morti per la patria, dopo una vita di lavoro, di iniziativa, di produzione, come antichi kamikaze, hanno messo la cosa più preziosa, la vita, sull’altare delle esigenze dello stato. • Idea: chi muore d’Equitalia muore anche per noi. Mi sembra giusto onorarli dedicando loro un monumento.
Caduti d’Equitalia nel 2013
Bertin Maurizio, 57, artigiano, Padova • Bongiorno Edoardo, 61, albergatore, Lipari • Borfiga Rodolfo, 57, imprenditore, Ventimiglia • Comani Alessandro, 59, imprenditore edile, Bologna • Canepa Maurizio, 58, agricoltore, Vercelli • Cannizzo Nunzio, 49, imprenditore, Gela • Casolino Raffaele, 35, fiorista, Portocannone Molise • Crivellaro Alessandro, 47, informatico, Schio • Cuneo Alessandro, 51, agente immobiliare, Soncino • Di Canio Vito, 55, gestore sala cinematografica, Potenza • Gaudenzi Gabriele, 50, imprenditore, Ravenna • Mancazzo Carmine, 60, imprenditore, Bitonto • Mancini Andrea, 65, imprenditore, Pisa • Marcante Elia, 65, imprenditore, Vicenza • Marottta Domenico, 66, falegname, Salerno • Mazzariol Gianfranco, 59, produttore birra, Aquileia • Mazzaro Albino, 54, artigiano, Padova • Melillo Luigi, 61, imprenditore, Grugliasco • Minichini Vincenzo, 55, ristoratore, Nola • Nirchi Roberto, 64, imprenditore, Frosinone • Piroddi Gonario, 47, artigiano edile, Nuoro • Rubli Fortunato, 57, imprenditore, Motta di Livenza • Santarossa Fermo, 71, imprenditore, Pordenone • Siligato Antonio, 77, imprenditore, Taormina • Zhaouwu Zhou, 43, imprenditore, Faenza • NN, 60, imprenditore, Ferrara • NN, 46, ex imprenditore, Venezia • NN, 53, falegname, Macomer • NN, 47, artigiano edile, Vado Ligure • NN, 53, imprenditore, Massa Carrara • NN, 43, imprenditore, Napoli • NN, 68, ristoratore, Pisa • NN, 48, informatico, San Marino • NN, 49, fiorista, Ventimiglia • NN, 46, imprenditore, Cagliari • NN, 48, sarto, Poggiomarino Vesuviano • NN, 54, agricoltore, Ostuni • NN, 47, fruttivendolo, Pomezia • NN, 53, tipografo, Padova • NN, 39, imprenditore, Castelfranco Veneto • NN, 60, imprenditore, Roseto Abruzzi • NN, 50, artigiano, Valdobiaddene • NN, 47, imprenditore, Treviso • NN, 77, imprenditore, Milano • NN, 48, imprenditore, Anghiari (fino al 11/12/13)
Coffee Brick 44
Humus - from London a cura di Mara D’Arcangelo #Ambiente #Londra #CaffèInPellet #Hipsterismi #BangladesiMolesti
Brick Lane a Londra è nota per: A. i mattoni rossi B. odore di curry ad ogni ora con annessi bangladesi molesti che cercano di trascinarti nei loro ristoranti (dribblare non basta, occorre affinare la tecnica “sguardo truce”) C. livelli di hipsterismo acuto che Milano fa ridere a confronto.
E poi ci sono le caffetterie. Sì, questo è un argomento delicato da trattare, sento già l'eco del ma-sarà-mica-caffèquello. Prima che piovano gli insulti, chiariamo una cosa: NO, non è caffè siamo tutti d'accordo. Sfortuna vuole il mondo riconosca che quella bevanda scura ad alto tasso di caffeina, servita a litri in bicchieri di carta, sia caffè o meglio coffee. C'è l' americano delle 7 am, il macchiato delle 11 am e il cappuccino di qualsiasi ora. Non azzardiamo a nominare l'espresso perché sarebbe un oltraggio al nome stesso. Fatto sta che a Londra le caffetterie hanno lo stesso livello di diffusione delle croste della varicella sul corpo, sono dappertutto anche dove non te le aspetteresti mai. Non a caso il Regno Unito è tra i cinque maggiori consumatori di caffè d' Europa; 200,000 tonnellate, di cui la metà viene consumata solo nella capitale. 200,000 tonnellate è quindi anche il caffè che dopo aver dato un senso al cappuccino delle 2pm - sempre che il cappuccino dopopranzo possa avere un qualunque senso - va a finire nella spazzatura. Metti caso che un trentenne migrato a Londra si sieda in uno di questi meravigliosi contenitori di genere umano e caffè. Metti caso che ordini un americano e mentre aspetta che la bevanda raggiunga una temperatura compatibile alle sue papille gustative, cominci a pensare al rapporto caffè - energia. Combina tutto ciò con il fatto che si tratta di un australiano-tedesco-ebreo piuttosto fuori di testa con una gran voglia di far soldi in maniera creativa e BAM ecco l'idea: trasformare il caffè in combustibile, pellet in particolare. E' così che Ben Becker crea Beenergy. Si tratta di una start-up, una di quelle cose che per me ha sempre avuto un significato ambiguo, collegato all'immagine nitida di giovani rampanti col culo parato che, non riuscendo a combinare nulla di sostanzioso, pensano di dare un nome al loro fancazzismo generale, per sentirsi imprenditori come papà. Se però l'idea è buona, trovi persone in gamba che ci credono e sei abbastanza folle da investire soldi che non hai in un' idea, la startup prende a pugni la crisi e funziona.
Ben Becker ha deciso di provarci e i primi risultati già si vedono: sono sempre di più le caffetterie di Londra che aderiscono all'iniziativa donando i propri scarti di caffè a Beenergy. Sul sito (beenergi.com) si trovano tutti i dettagli della trasformazione: Le caffetterie raccolgono tutti i resti di caffè in un apposito contenitore che viene ritirato dai furgoncini di Beenenergy. Il caffè , portato poi in stabilimenti specifici viene processato, trasformato e compattato in tronchetti, simili al pellet che viene comunemente usato per le stufe, solo che di colore più scuro. Essendo prodotto da scarti, il pellet di caffè oltre che più economico ha anche un minore impatto ambientale, anche perché il processo di trasformazione richiede meno energia di quello ordinario. La resa oltretutto è ottimale, 10 kg di caffè producono più calore che 10 kg di pellet normale. Al termine del ciclo di trasformazione il pellet è pronto per essere rivenduto come combustibile per case, edifici pubblici ma anche per le stesse caffetterie che il caffè l'hanno fornito. Ben sta pensando di portare la sua iniziativa anche in Italia, dove l'utilizzo di questo combustibile è particolarmente diffuso.
Se tra qualche anno vedrete comparire la voce “caffè” in un negozio di articoli per la casa, saprete che è tutto partito da un americano troppo caldo. In attesa che l'idea folgorante colpisca anche me, siedo al solito posto nella via dei mattoni perdendomi negli occhi distratti di chi passa. Ecco lo sapevo, mi sono ustionata di nuovo.
Fame di conoscenza 46
Wunderkammer a cura di Marta Dall’Agnola #AssaporareLaVita #CarneDiPantera #PolpaDiTopo #CuoreDiReLuigi
Ragazza: Allora tutti i weekend vi chiudete qui a mangiare? Ugo: No, solo qualche volta. Andrea: E mangiate sempre così tanto? Ugo: Questa volta è diverso. [...] Ragazza: Siete grotteschi! Grotteschi e disgustosi! Perché continuate a mangiare se non avete fame!? (“La grande abbuffata”, 1973, regia di Marco Ferreri) “Assaporare la vita” ad un certo punto può non essere solo un modo di dire. Quel certo punto può essere a cavallo tra ‘700 e ‘800 e avere a che fare con un eminente professore di geologia dell’Università di Oxford. Insieme alla ragione che rese il professor William Buckland famoso alla comunità accademica (suoi sono infatti i primi studi sui fossili di dinosauro) si accompagna un interesse di assoluta vocazione scientifica: conoscere in modo esaustivo ogni forma vivente sulla terra, a partire dai suoi abitanti, ovvero gli animali. A dispetto della carica prestigiosa, la gestione accademica del proposito del professor Buckland fu in effetti tutt’altro che ortodossa: egli volle infatti assaggiare, senza alcun filtro di sorta, almeno una volta ogni specie esistente, andando cosi componendo una sorta di “catalogo del commestibile”. Nel vortice di questa sua eccentrica ambizione Buckland provò le carni di diverse specie di animali domestici, di scimmie, finanche di una pantera, e ancora, di meduse, anfibi, rettili...
Si racconta di frequenti toast con polpa di topo accompagnati da tazze di thè, lamentele a proposito della stopposa carne di talpa e del saporaccio dei mosconi. Ma non solo di *animali* vive l’uomo, sicché sembra che il pantagruelico professore, con l’occasione di una visita alla Cattedrale di San Paolo, bevve da un calice esposto il sangue di un martire cristiano. In un climax di perversione alimentare, ecco che Buckland, all’urlo di “Il cuore di un Re mi manca!”, mangiò anche quello che veniva custodito nella collezione di cimeli di Lord Harcourt, arcivescovo di York, come il cuore di Luigi XVI. Pur tra gli aloni bizzarri di antichi aneddoti, le vicende alimentari del professor Buckland sono in realtà meno incredibili di quello che potrebbe sembrare (basti pensare ad oggi come deviazioni patologiche di appetito ossessivo verrebbero riconosciute sotto l’autorevole etichetta di iperfagia e picacismo). In ogni caso, giusto per chiudere il cerchio, il figlio che poi ebbe, Francis Trevelyan Buckland... ecco, tale quale.
La storia di Agnes Browne 48
Una tazza di té-atro a cura di Claire
Apro la finestra e nel gelo pungente cerco storie. Quelle che oltre ad essere ascoltate possono essere viste. Quelle che certe volte vorrebbero essere vissute. Quelle che oltre che in un libro o in un piccolo cinema, si possono trovare a teatro. Ed ecco quella di Agnes, Agnes Browne, in scena al Tieffe Teatro Menotti di Milano, dal 5 al 31 dicembre. Tolgo la sciarpa e mi siedo nella Dublino del 1967. Di fronte a me la piazza di un mercato, quello di Moore Street. Ed Agnes Browne, una donna emozionalmente ed economicamente sconvolta dalla morte del marito e dal suo avere sette figli cui tener testa. Il tono da subito comico non concede sosta nella situazione difficile, ed immediato giunge il desiderio di riscatto di questa piccola venditrice ambulante di frutta e verdura e della sua miglior amica Marion che si concretizza nel Sogno: quello di avere abbastanza soldi per andare insieme ad un concerto. La piazza del mercato inizia a popolarsi e, oltre alle due donne, compaiono gli usurai e il panettiere francese che tenta comicamente di proporre ad Agnes un appuntamento al di là dei rispettivi banchi (ben
diverso dall’immediato rimando al rozzo Cecco che propone alla Pina “ci vuole i sfilatino o ci dò tutto il filone?”). La bellezza di questa donna sta nel sorriso che le situazioni che le cadono addosso mettono negli spettatori in sala, nel gioioso manifesto femminista che in essa è contenuto, nonché nelle sembianze di Lucia Vasini che la interpreta - già Anjelica Huston nella pellicola cinematografica del 1999. Sì perché questa Agnes, a detta del regista,“è un personaggio cinematografico e anche questo modo di far teatro lo è abbastanza”. Come se la recitazione fosse basata su gesti ripresi a mò di primi piani e su una colonna sonora portante costruita e cesellata artigianalmente dai virtuosismi della band armena Jashgawronsky Brothers, gli inventori della musica da riciclo. I loro suoni, risultato di un’attenta ricerca - e selezione - di strumenti da cucina, come imbuti, barattoli, cucchiai e scope, riempiono il palco con il poco (o finto tale) a loro disposizione. Perché tutto fa musica e nulla va sprecato. Questa la storia di Agnes. Un po’ teatro, un po’ film. Un po’ commedia, un po’ sonata da tavola. Un po’ invito, un po’ consiglio.
Risate di gioia 50
Cinema e altre eresie a cura di Dario Incandenza
Il capodanno è il momento per fare i vostri buoni propositi. La settimana successiva potrete cominciare a piastrellarci la strada per l’inferno, come al solito. (Mark Twain) Le risate del titolo sono quelle di Gioia, detta Tortorella, figurante a Cinecittà e senza nessuno con cui passare l'ultima sera dell'anno. La sua strada incrocia quella di Infortunio, assoldato da un ladruncolo in una serie di furti che falliscono puntualmente. Amaro racconto di vinti e derelitti, Risate di Gioia, viene filmato nel 1960, in quaranta notti, tra le strade di una Roma miracolosamente deserta. Il 9 dicembre del 2013 ritorna in sala, restaurato e riproposto dalla Cineteca di Bologna, come scelta più anomala (e quindi più preziosa) dell'intero lotto di “Classici del Cinema Ritrovato”, la serie di film d'altri tempi che ritrovano mensilmente nuova luce sugli schermi italiani. Per accordarsi alla stagione, quest'ultimo titolo, nelle pa-
role di Farinelli (direttore della Cineteca), sarebbe “il nostro cinepanettone al contrario”. Nato dalla fusione di due racconti di Alberto Moravia e ambientato tutto in una notte (come sarà per Fuori orario di Scorsese), Risate di Gioia viene realizzato da Mario Monicelli dopo due successi della commedia all'italiana come I soliti ignoti e La grande guerra. Eppure, malgrado sia l'unico film nella storia del cinema italiano a veder recitare insieme Totò e Anna Magnani (affiancati dal cassavetesiano Ben Gazzara), fu un fallimento al botteghino. Il pubblico non apprezzò, forse perché la superficie di commedia era turbata dalla penombra incombente della fine di un'epoca, quella euforica del boom economico, e si tornava a parlare di sconfitta, di miseria e, soprattutto, di solitudine. Basta una rocambolesca notte di San Silvestro per arrivare a constatare ciò che è ormai definitivo: “La società è fracica”, dice Tortorella, la società è marcia. Ecco il nostro cinepanettone al contrario: una commedia umana, ma dal midollo malinconico.
Il precedente: Yvonne la Nuit (1949) di Giuseppe Amato La battuta: “Ti offro una bella pizza. I soldi ce li hai?” La canzone: The New Year - The End's not Near
EXTRA
53 » 10 posti in cui non andrai mai: Mănăstire în Peşteră (9/10) 54 » Pornografie alimentari: Buone feste 57 » Trippa Advaisor: Il Lampredotto
59 » C’è gente che dicono (e scrivono) 60 » Comiche Oroscopiche 62 » Ri-Edit: Locatelli 2.0 64 » Una striscia di Daw
CALENDARIO
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2013 30 Novembre / 01 Dicembre Passo San Pellegrino INSIDE Safe&Ride 07 / 08 Dicembre Cervinia 2014 18 / 19 Gennaio Engadina Silvaplana Corvatsch 01 / 02 Febbraio Passo del Tonale 22 / 23 Febbraio Madesimo 22 / 23 Marzo Val Senales Schnalstal
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Mănăstire în Peşteră 10 posti in cui non andrai mai a cura di Emilio B. www.emiliowasthere.blogspot.com
Mi chiamo Emilio e sono un incauto, e tu vieni con me in 10 posti in cui non andrai mai.
Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi. Io invece anche Natale con chi voglio. Per questo lo scorso 25 dicembre l’ho passato con un monaco in un monastero costruito in una grotta, in Moldavia. È stato difficile anche per me da trovare. Per voi sarebbe stato impossibile. Occorre prendere una “rutiera” (o, in russo, “marshrutka”: in italiano pulmino) da Chisinau fino a Orhei. Una volta lì prendere un’altra marshrutka fino a Orheiul Vechi o Trebujeni. Una volta lì chiedere indicazioni fino al monastero, che è ancora lontano. Io l’ho fatto a –15°C, sotto la neve e senza chiedere aiuto. C’è da camminare in
mezzo a una foresta e seguire l’istinto. Ero nel nulla più completo, circondato dal silenzio, quando ho visto una porticina in legno invitarmi ad entrare. Una ripida e buia scalinata mi ha portato dritto al cuore di questo piccolo monastero, scavato nelle viscere della roccia da monaci ortodossi 800 anni fa. Non è visibile dall’esterno. Ci vive un solo monaco. Munito di lampada a olio mi ha fatto visitare i cunicoli. Poi per pranzo mi ha dato 2 mele. Sull’uscio è in bella mostra l’indicazione di come fare il segno della croce nel modo corretto, che è diverso da come lo insegnano qui. Esercitati che tra poco è Natale.
Christmas Cock-Tales 54
Pornografie alimentari a cura di Maddalena Ramolini Illustrazione a cura di Oro
È la notte di Natale, fuori dalle finestre la neve scende lieve e voi siete a letto, col piumone e le babbucce di lana. Non riuscite a capire se sia un sogno o la realtà, ma a un tratto avete di nuovo sette anni, l’apparecchio a trazione extra orale in bocca e state scendendo lentamente le scale di casa vostra. Avete sentito un rumore e, col cuore che batte forte, siete certi che nel vostro salotto ci sia lui – Babbo Natale! – ad aspettarvi. Una volta giunti alla fine della scalinata, però, vi rendete improvvisamente conto - con una leggera inquietudine - che il rumore non viene da lì, bensì dalla cucina. Non sapete bene perché, ma avete una paura terribile di andarci. E fate bene: il periodo natalizio - dietro ai lustrini, ai panettoni senza canditi e alle arachidi già sgusciate - cela una voragine di perversione alimentare senza paragoni. Siete pronti a sfoderare l’alka-seltzer? Si comincia!
Le àlici piccanti in scatola
(1) Con l’accento tassativo sulla A. È fatto ormai noto che questo tipo di àlici piccanti sia stabile ai primi posti della classifica dei cibi più richiesti dai condannati nel braccio della morte del Nebraska. Uno di loro, tale John Smith III, addirittura permutò dieci giorni di vita con una scatola in più. In realtà questo atto non era privo di secondi fini: John Smith III puntava, tramite gli astro poteri delle àlici piccanti, a sviluppare nel sangue un anticorpo di origine ignota che rendeva l’organismo immune al 99% dei veleni di possibile utilizzo per l’iniezione letale. Aveva fatto questa preziosa scoperta per puro caso, grazie a dei manoscritti trovati nella sua cella, vergati con il sangue su fogli di carta igienica a opera di un detenuto che lo aveva preceduto. Purtroppo la cosa non funzionò, perché malauguratamente il veleno scelto per l’esecuzione di John Smith III faceva parte di quell’1% contro cui le àlici nulla potevano. I datteri nelle scatole di polistirolo col bastoncino di plastica a forma di ramo di palma.
(2) Questi datteri, lungi dall’essere un prodotto della natura, sono in realtà originati dagli scarti radioattivi del pongo per bambini che non vengono messi in commercio. La produzione di questa pasta modellante nasconde infatti un lato oscuro, tanto che chi la opera è costretto a firmare un accordo di segretezza pena la morte e ha un’aspettativa di vita media inferiore del 15% rispetto a chi lavora sulle piattaforme petrolifere e nelle centrali nucleari. Il procedimento è segretissimo e molto pericoloso: nonostante le accurate misure di sicurezza, vi sono a volte delle partite estremamente radioattive delle quali è vietata la vendita. Vengono allora, sottobanco, trasformate in datteri e vendute nella scatola suddetta durante il periodo natalizio.
Il polistirolo e il bastoncino di plastica a forma di ramo di palma sono a oggi, secondo la scienza, gli unici mezzi in grado di neutralizzare la pericolosità di questo elemento. La crema di uova e mascarpone per il panettone.
(3) Molti la apprezzano, ma sono in pochi a conoscere la sua sinistra origine: la crema di uova e mascarpone era in realtà uno strumento di tortura utilizzato durante il regime della repressione nelle carceri del Paraguay. Questa torbida pratica prevedeva l’ingestione coatta di chili e chili della suddetta crema - la cui ricetta era stata messa a punto da uno scienziato corrotto poi condannato dal Tribunale de L’Aja per crimini contro l’umanità - fino a che tutte le resistenze crollavano e il malcapitato confessava - o, al contrario, periva per esplosione dell’epigastrio. È documentato che, tra i pochi a conoscenza di questo segreto, qualcuno abbia cercato di utilizzarla con lo stesso scopo per eliminare un parente scomodo o una suocera mai digerita. Nel dubbio, dite sempre che siete già sazi, grazie. Il vol-au-vent.
(4) Oggi in via di estinzione, il vol-au-vent era una tartina ripiena molto in voga negli anni Settanta e Ottanta durante i pranzi e le cene natalizie. La sua popolarità durante quel periodo non era di certo casuale: il vol-au-vent è in realtà un prodotto di laboratorio utilizzato come strumento per controllare le masse durante i famigerati anni di Piombo. Una volta ingerito, il vol-auvent rilasciava un sistema di geo localizzazione, molto avanzato per l’epoca, che permetteva ai servizi segreti di controllare le mosse e i movimenti di alcuni soggetti scelti. Per non destare sospetti, fu deciso di promuoverlo come cibo popolare affinché si diffondesse sulle tavole di tutti.
Fino al 28 Dicembre 2013 In via Borfuro 5c - Bergamo www.cartuniadesign.com
Il Lampredotto 57
Trippa Advaisor a cura di Buzz Cattaneo
Ogni amante delle frattaglie sa che la cucina fiorentina ha un rapporto quasi religioso con le interiora, e così Trippa Advaisor è andato in pellegrinaggio. Crostini con fegatini di pollo, animelle e trippa, lingua al sugo, orecchie e musetto sono stati un ottimo spuntino di mezza mattina prima di visitare la Galleria degli Uffizi: che meraviglie, quanta arte, sapienza, maestria e cultura; e anche gli Uffizi non erano male! Passeggiando tra le opere d'arte (e una quantità al limite dell'imbarazzante di crocefissi) il tempo passa senza nemmeno accorgersene, così verso la fine del tour, proprio mentre lasciate la sala di Lorenzo da Pumenengo (detto il Rododendro) per entrare in quella di Antonello da Miramare (della scuola del Fellatio) è il languore a fare da orologio. Usciamo dalla galleria in overdose da bellezza e dopo pochi passi tra hòha hòle hàlde e maremme di varia origine arriviamo a Piazza del Mercato Nuovo, dove il cinghiale ci grugnisce la destinazione: il Trippaio del Porcellino. I trippai sono baracchini di street food sparsi un po' per tutto il centro storico di Firenze; amati dai fiorentini come dai turisti, i panini e le vaschette, quasi sempre a base frattaglie, sono l'ideale per spezzare le lunghe camminate tra piazze, vicoli, chiese e musei. L'offerta è ampia, ma siamo qui per un solo grande e squisito motivo, il lampredotto. Il lampredotto è uno dei quattro stomaci dei bovini, l'abomaso. È
formato da una parte magra, la gala, e da una parte più grassa, la spannocchia. La gala è caratterizzata da piccole creste (dette gale) di colore viola dal sapore forte e deciso. La spannocchia invece ha un colore più tenue ed un gusto più morbido. Dopo essere stato bollito con una attenta mistura (ovviamente segreta) di spezie e verdure il lampredotto viene tagliato a pezzetti con un ipnotico movimento di coltelli, per poi diventare la farcitura di un panino intinto nel sughetto di cottura stesso. La salsa verde che condisce, varia da trippaio a trippaio, ma, come caratteristiche comuni, possiamo individuare una piacevole piccantezza ed una buona dose di aglio che però tende a non restare pesante. Il panino è buono, è molto buono, è pazzesco! La consistenza è diversa a seconda che si stia addentando la gala o la spannocchia, ma solo con le due parti combinate, la salsa ed un poco di pane si ha il boccone perfetto di cui ci si innamora. Un bicchiere di vino, anche due, accompagnano il nostro panino col lampredotto. Anche il secondo. Al terzo panino gli amici se ne sono andati e vi ritrovate tutti soli ad accarezzare il muso del cinghialino con la mano un po' unta; cosa che i giapponesi dopo di voi non hanno apprezzato molto. Che popolo misterioso. Saporismo: ⃝⃝⃝⃝⃝ Frattaglianza: ⃝⃝⃝⃝⃝
C’è gente che dicono Rubrica di filosofia contemporanea a cura di Gros
Potrò risultare pesante... non me ne vogliate... ma la gente... soprattutto le donne... prima di uscire non si guardano in un cacchio di specchio... Cacchio! (Un infuriata fashion blogger butta su Facebook l'invettiva contro chi si veste male. Ora aspetto l'invettiva contro di lei da parte di un grammatic blogger)
Sarà il nuovo inchiostro camo di Facebook... (risposta di C. G. sul fatto che ogni tanto su FB spariscono post e commenti…)
L'importante non è avere l'ultima parola, l'importante è avere ragione. (Leo C. la sa lunga)
- Il prezzo è quello che vedo sul cartellino? - No di solito lo scriviamo a caso e poi chiamiamo un altro negozio per vedere quanto costano. (Un cliente di Cristiano C.)
Ricordiamoci che quello che fa Marilyn Manson oggi lo faceva Renato Zero 30 anni fa. (Giovanni C. fa un'analisi azzeccata)
Non sei finito ma stai ai calci di rigore con la morte. (J. Paumbo parla del cinema italiano a Gazebo)
Generalmente nel mondo dello show business se dicono che uno è gay è perché è gay. (Joe P. dice la sua riguardo ai rumors su Raul Bova)
- Cos'è il figlio? - È quella cosa che tieni in braccio mentre stai pippando (F. e G. discussione filosofica con dei genitori moderni)
- Sei fidanzato? - Fidanzato, ho una frequentazione. (Davide S. si tira indietro)
Mica regalo hashtag a cazzo. (M.homeboy mentre posta una foto su instagram)
C’è gente che scrivono
Comiche Oroscopiche 60
A cura di Gilles Deluso
Dritta del mese: I concetti di risata e di fine (dell'anno come dell'uomo) sono più affini di quanto si creda. Papini scriveva che ridere significa aver paura - “l'uomo è «l'animale che ride» perché lui solo sa di dover morire.” Perciò ecco a voi, per esorcizzare il baratro di fine anno, un mercuriale dream team comico/oroscopico: il 17 dicembre la Luna Piena cade in Gemelli, l'irrequieto giullare dello Zodiaco, con effetto rinfrescante e sdrammatizzante. Forti di una rinnovata agilità mentale, vi si incoraggia a seguire il vivace, il nuovo, il leggero. Prima che sia troppo tardi. Il segno del mese (gli alberi spogli gelano) e l’opposto del mese (foglie e polline s'elevano) Ariete Come Chaplin, Chico Marx, il maggiore dei fratelli, era un Ariete doc. Giocatore d'azzardo e donnaiolo compulsivo (il nome viene dallo slang chicken chaser) era pure un pianista di talento, ma si rifiutava di provare i pezzi prima degli spettacoli. Piuttosto, preferì inventare una nuova tecnica pianistica, sparando ai tasti che suonava. I suoi azzardi ricaddero sugli altri fratelli: gli ultimi 2 film dovettero farli per levarlo dai debiti. Fioretto festivo: ricuci quei buchi, non sono stimmate. Toro Due comici del tuo segno: Fernandel, il pacioso Don Camillo, e Corrado Guzzanti, istrione dalla voce onnimutante. Si sa che il bisogno di quiete e l'oralità (gola inclusa) sono due prerogative del segno. Il centro del tuo io è la bocca, “in un uomo, l'ingresso all'anima; in una donna, lo sbocco del cuore” (A. Bierce). Fioretto festivo: installaci una dogana. Gemelli L'opposto del mese “Chaplin non era il più divertente, io non ero il più
divertente, quest'uomo, Stan, era il più divertente.” (Buster Keaton su Stanlio). Ti libri sopra la terrigna gravità d'ogni Ollio capricornino, hai la mimica leggera e fanciullesca di Macario, l'ironia pungente di E. De Filippo. Comica del mese: Non c'è niente da ridere con Stanlio e Ollio. Cancro Tra le maschere comiche più note degli anni '80, Lino Banfi e Renato Pozzetto sono anche due burrosi Cancri. Uno è il Fatty Arbuckle della commedia scollacciata, l'altro il poeta lunare del neodadaismo padano. Bambinoni innaturalmente cresciuti, come in Da grande di Amurri. Fioretto festivo: prova a togliere le rotelle. Leone Un Leone (Steve Martin) incontra un altro Leone (Kubrick), che propone al primo di recitare nell'adattamento in chiave commedia sexy da Doppio sogno di Schnitzler. Il progetto non parte, forse per la difficoltà a comunicare tra ego ingombranti. Pensa: un grande comico, condannato alle commedie per famiglie, che manca la fatidica svolta con (il poi realizzato) Eyes Wide Shut. Fioretto festivo: meno specchi, più dialogo.
Vergine Il robotico Franco, più del bilancino Ciccio che lo affiancava con eleganza esitante, divulgava nei suoi sketch quel che il collega Carmelo Bene dimostrava a teatro: le Vergini non si trovano a proprio agio se non come calibratissime macchine. Marionette. Automi. Fioretto festivo: sprogrammatevi, anche la libertà dà orgasmi. Bilancia No, niente Keaton, né Tati, né Groucho Marx, ma Lenny Bruce, come Nietzsche una Bilancia insospettabile, se non fosse per il suo rimuginare in fatto di morale. “La verità è ciò che è, non ciò che dovrebbe essere. Ciò che dovrebbe essere è una sporca bugia”, diceva. Arrestato con accuse di oscenità, l'autore di Come parlare sporco e influenzare la gente muore per overdose a soli 40 anni. Fioretto festivo: siate meno inamidate, Bilance, e riconciliatevi con le gioie del turpiloquio. Scorpione Più di Benigni o Verdone, prendete Tino Scotti, asso milanese del teatro di rivista e della commedia anni '40 e '50. Detto Tino “Scatti” per le movenze elettriche, aveva una memoria prodigiosa e un eloquio convulso e potente. Dimenticato dai più, resta celebre per la pubblicità del confetto Falqui, eppure seppe profetizzare con la macchietta del “Cavaliere” il ventennio berlusconiano a venire. Fioretto festivo: lascia defluire il sovraccarico di nozioni e divinazioni. Sagittario Il segno del mese “Se un mio film riesce a far sentire infelice una perso-
na in più, allora sento di aver fatto il mio lavoro ” (Woody Allen). Di Allen hai il gusto del paradosso linguistico e delle cause perse, di Richard Pryor il brio donchisciottesco, di Mark Twain l'umorismo libertario. Anti/Comica del mese: Strade perdute con R. Pryor. Capricorno Incredibile a dirsi ma è qui, in terra saturnina, che alberga non il buffo, ma il comico vero, quello definito da Bene come la “cattiveria pura, il ghigno del cadavere”. Gli appartengono le cupe maschere dello scacco, come Ettore Petrolini, per cui l'arte era innanzitutto deformazione. O Paolo Villaggio, sommo tanatologo. Fioretto festivo: sospendi scadenze angosciose e fini presunte. Acquario A fianco di Totò e Troisi, si aggiunge dalle ultime generazioni un altro Acquario, Luttazzi, il più caustico e dissacrante tra i nostri comici. Lingua colta e affilatissima, ha almeno due tratti del segno più libertario dello Zodiaco, l'estro visionario e l'irrisione di ogni dogma e tabù. Fioretto festivo: non distruggere tutto, potrebbe rimanerti il Nulla. Pesci “Io vengo pagato per fare cose per cui i bambini solitamente vengono puniti.” Jerry Lewis, uno dei maggiori comici di sempre, è l'emblema pescino della liberazione fantasiosa, anarchica e naif, capace di mettere a soqquadro il mondo delle irregimentazioni adulte. Fioretto festivo: la regressione chiama, ma non rimandare l'inizio.
Amanuel Tewolde, studente di storia contemporanea, legge l’editoriale apparso sullo scorso numero su Antonio Locatelli. S’incazza: come storico, come etiope, come bergamasco. Ci invia un articolo con una sua interpretazione del personaggio. A noi è piaciuto molto e decidiamo di pubblicarlo qui.
Ri-Edit Antonio Locatelli è l'unico eroe fascista al quale sono stati dedicati monumenti DOPO il 1945. (Anzi no, c'è l'affaire Graziani e dello scempio storico del mausoleo di Affile, ma questa è un'altra vicenda, ben peggiore. Ne ha scritto il collettivo Wu Ming qui: http://bit.ly/U0n9N2). Eppure, c'è qualche talento della creatività mondiale che lamenta la scarsa attenzione che c'è a Bergamo attorno alla sua figura (una via fra le più centrali, un istituto superiore, l'ex Palazzo Littorio - ora Palazzo della Libertà costruito fra il 1937 e il 1940 e espressamente dedicato a Locatelli e un monumento costruito dopo la Liberazione sulla salita verso Città Alta non mi paiono poco), agitandone la figura come quella di un eroe sopra le parti, aggrappandosi più all'estetica mediocre di un testo che dovrebbe richiamare la Settimana Enigmistica che alla Storia e alle responsabilità di Locatelli. Partiamo dalla fine, iniziamo dalla morte di Locatelli: siamo in quella che dal 1936 al 1941 verrà chiamata “Africa Orientale Italiana”: le ambizioni imperiali di Mussolini trovano sfogo in una guerra violenta proclamata il 2 ottobre 1935 contro l'Etiopia. 275.000 etiopi morti (militari e civili), utilizzo massiccio di armi chimiche, un Paese occupato e umiliato, sottoposto alla repressione sistematica di qualsiasi anelito di libertà (basti ricordare l'eccidio del monastero copto di Debrà Libanos: 300 persone, fra monaci e laici, trucidate), una guerriglia che cerca di resistere come può all'invasore, colpendo le truppe di ricognizione come quella in cui era impegnato Locatelli quando fu ucciso. Antonio Locatelli, una delle stelle di un'aviazione che ha distribuito sulle teste degli etiopi 85 tonnellate di bombe all'iprite.
Antonio Locatelli, fascista della prima ora, che nel 1921 partecipava a spedizioni punitive a Crema o che probabilmente partecipava alla distruzione della sede e della biblioteca della Lega Proletaria a Lovere nel 1922. Antonio Locatelli, deputato del PNF all'epoca dell'omicidio Matteotti, vicenda da cui non prese le distanze. Antonio Locatelli, la cui adesione al fascismo fu totale fino alla morte, nonostante la feroce persecuzione da parte di Italo Balbo e alcuni giochi di correnti lo costrinsero a dimettersi dalla carica di Podestà di Bergamo, dove alcune sue decisioni non erano piaciute all'establishment (di contro a scelte probabilmente coraggiose, il Podestà Locatelli si appiattisce alle indicazioni sui tagli dei salari degli insegnanti, sull'aumento degli stipendi dei lavoratori pubblici “fascisti della prima ora” e sposta in Rocca il Museo del Risorgimento imponendo una visione della Storia che stravolge un corretto approccio al periodo). Antonio Locatelli, eroe del fascismo, celebrato da Mussolini e al quale il regime dedica tributi post mortem, così come - dopo la Liberazione - gli vengono dedicati a Bergamo in maniera acritica convegni, libri, ecc.... altro che “eroe” dimenticato! "Che cosa di Antonio Locatelli possiamo ricordare ai nostri figli? La dedizione alla Patria? Sì, ma che questa non sia oppressione delle Patrie d'altri uomini. Il coraggio? Sì, ma che questo non significhi schiavitù e sterminio d'altri uomini. La capacità e l'intelligenza? Sì, ma che queste non siano poste al servizio di chi nega libertà e giustizia al popolo." (Salvo Parigi, attuale presidente ANPI, nel 1956)
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2013
CTRL Magazine Via Bono, 43 - 24100 Bergamo www.ctrlmagazine.it redazione@ctrlmagazine.it 035.0342249 Editore: Matteo Postini matteo@ctrlmagazine.it Direttore: Nicola Feninno nicola@ctrlmagazine.it Redazione: Emiliano Azzoni, Chiara Brembilla, Mara D'Arcangelo, Luca Gallo, Gionata Giardina, Lorenzo Gaspari, Susanna Marchini, Alessandro Monaci, Michele Nozza, Oro, Gianluca Piretti, Dario Stefanoni, John Terrible. Progetto Grafico: Studio temp
Hanno scritto e collaborato: Antonio Amodeo, Leone Belotti, Alessandra Beltrame, Davide Berardi, Emilio Bertuletti, Jacopo Biffi, Francesca Bolazzi, Dario Cattaneo, Nicola Carrara, Sergio D’Adda, Marta Dall’Agnola, Rocco Fidanza, Luca Gibertini, Andrea Gorrini, Gros Grossetti, Alberto Guerrini, Jopparelli, Giovanni Lussana, Giorgio Moratti, Diego Nava, Francesco Previtali, Maddalena Ramolini, Alessandro Angelo Russo, Serena Valietti. Registrazione del Tribunale di Bergamo N° 2/08 in Data 24/01/08 Informazioni - Pubblicità: T: 349.1680619 CTRL magazine
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