ANNO VII Vi siamo gratis
NUMERO 67 ctrlmagazine.it
Spiriti Pagani Tragedia: Christo in manette - Dentro il Grand Hotel - Eventi fino al 24 luglio
Nascondino World Championship
3—4 settembre 2016 Consonno
CTRL MAGAZINE
#67 — INDICE
GIOCO D'AMORE,
LIBERI TUTTI!
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Cover story
Un regno animale – Storia di Vali e Gianni
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Da Bergamo a Bergamo
Quasi un dio – Christo in manette
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Per immagini
Fu un Grand Hotel
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Intervista impossibile
La Morte
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RIPadvisor - Rubrica di recensione di cimiteri
La tomba nella roccia – Da qualche parte tra Tarquinia e Tuscania
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Interessanto
Sant'Antonio Abate
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Spoiler - Serie Tv
Billions
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Il TheMotivatore
Perché fare la prova costume?
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Meteorologeria - Rubrica di previsioni applicate
Il tempo previsto per giugno e luglio
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Saporismi
Intervista a Faye Campbell
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Fart
Bestemmiare è umano
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CGCD (&S)
C’è Gente Che Dicono (e Scrivono)
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Hello casoncello
Guida ragionata alle sagre paesane
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How to per tu
Come diventare un eremita
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Fumetti e niente arrosti
Profondo sonno
Ph: Ale Beltrame
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ascoltarla o ignorarla, prenderla o lasciarla, sono questioni importanti, serve una birra importante.
A Bergamo via Ghislandi 7 LunedĂŹ-GiovedĂŹ H 17-24 VenerdĂŹ-Sabato H 10-13 / 17-24
4 di 8 (continua nel prossimo numero)
COVER STORY a cura di Ivan Carozzi Fotografie di Gaetano Pappalardo
UN REGNO ANI MALE Gianni Menichetti e Vali Myers si sono conosciuti piÚ di quaranta anni fa in una sorta di canyon dalle parti di Positano. Questa è la loro storia (dove appaiono anche una volpe e Mick Jagger).
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Ho sentito per la prima volta il nome di Vali Myers il 16 gennaio scorso, grazie a un’intervista che feci per linus all’artista Matteo Guarnaccia. Matteo mi raccontò del suo viaggio in autostop ad Amsterdam, nel 1970. All’epoca aveva appena 15 anni. Amsterdam gli piacque così tanto che finì per restarci parecchio tempo. La città pullulava di giovanissimi venuti da tutta Europa. Una volta spedite le domande avevo immaginato Matteo di fronte al computer, con i boccoli bianchi, impegnato a ricordare vicende accadute 46 anni prima, che tuttavia erano ancora perfettamente conservate nella sua memoria. Cosa che meriterebbe una digressione e quella lettura di Sant’Agostino che mi riprometto di fare da tempo. Matteo mi disse che ad Amsterdam, nel 1970, lui e i suoi amici vestivano con gli abiti trovati nelle sartorie teatrali. Pedalavano su delle belle biciclette bianche, ereditate dai Provos e da Luud Schimmelpennink, autore di un piano per la mobilità urbana. Andavano ai concerti dei Pink Floyd oppure a vedere le mostre della strega Vali Myers, che disegnava col sangue mestruale. Chi era Vali Myers? Diedi un’occhiata alla pagina in inglese su Wikipedia, poi digitai di nuovo Vali Myers, stavolta su Google immagini. A quel punto vidi le foto di una donna dal volto tatuato e poi una serie di ritratti in bianco e nero della stessa donna, negli anni ’50 a Parigi, immersa in una classica atmosfera esistenzialista. Non era ancora tatuata. In una di queste foto in bianco e nero Vali, che all’epoca aveva più o meno 20 anni, si guarda allo specchio fino a poggiare sul vetro un bacio morbidissimo, che avrà reso quello specchio parigino, immagino, felice per il resto della vita. O forse turbato, intossicato. Vali, infatti, in quella foto non ha un’aria felice. La vita di un gruppo di sbandati nel quartiere latino, a Parigi, all’inizio degli anni ’50, è il soggetto di Love on the Left Bank, libro fotografico di Ed van der Elsken. In queste foto Vali balla in slip e reggiseno, fuma o siede in un caf-
fè insieme a qualche amico, proprio come in quel romanzo di Patrick Modiano: Nel caffè della gioventù perduta. Ripeto, non sembra molto felice. A Parigi era arrivata in nave dall’Australia, dov’era nata nel 1930 e dove per un periodo era stata la prima ballerina del Melbourne Modern Ballet. In altre foto, che furono scattate negli anni ’60, Vali Myers appare molto cambiata: posa con la guancia accanto a un barbagianni e mostra dei tatuaggi sugli zigomi e intorno alla bocca. Sul suo conto scoprii poi altre cose. Vali aveva ispirato un personaggio di Orpheus Descending, opera teatrale di Tennessee Williams. Era apparsa sulla copertina dell’edizione inglese di un romanzo di Francois Sagan: Those Without Shadows. Il tatuaggio di una folgore che compare sul ginocchio di Patti Smith, è opera di Vali Myers. Così come un tatuaggio sulla mano di Dee Dee Ramone. Vali Myers, inoltre, aveva conosciuto Marianne Faithfull e Mick Jagger. Joni Mitchell le aveva dedicato una canzone. Negli anni ’50 a Parigi aveva conosciuto Jean-Paul Sartre, Jean Cocteau e Jean Genet. Aveva vissuto a lungo nella camera 631 del Chelsea Hotel, a New York. Altre informazioni, immagini, aneddoti, si accumulavano confusamente, come succede lavorando su Google. Poi vidi il pezzo di un documentario girato da Ed van der Elsken, il fotografo che l’aveva ritratta negli anni ’50. Si erano rivisti diversi anni dopo, nel 1972, e stavolta Ed l’aveva filmata in Italia, a Positano. Vali si era stabilita lì da tempo, nel folto di un bosco, in fondo a una specie di canyon, dove campava in compagnia di decine di animali e di un ragazzo molto più giovane di lei: Gianni Menichetti. Nel filmato la coppia è circondata da un corteo di animali, compresi un asino e una scrofa. Gianni sorride, ma è di poche parole. Visto in mezzo alla vegetazione, sembra un Dioniso in carne e ossa. Ciò che è dentro di lui, in quel momento della vita, dev’essere così potente da non poter essere verbalizzato. Per questo, probabilmente, è molto laconico. Vali e Gianni
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mimano un atto sessuale e si baciano di fronte alla cinepresa. Muovono la lingua evocando in me l’intelligenza e l’abilità di un serpente, dentro un’evocazione più grande del giardino dell’eden. Provo una specie d’invidia. Ma non è tanto invidia, quanto lo stupore provato da chi vive in un’epoca in cui il corpo non è più così vitale. Vali Myers è morta nel 2003, a Melbourne, ma Gianni vive ancora a Positano, in quel canyon. Non se n’è mai andato. Quando è stata clonata una pecora nel 1996, è probabile che lui fosse lì, con le sue bestie, e che non si sia accorto di nulla. Così come, quando Al Qaeda ha messo una serie di bombe a Madrid, lui era lì. Quando un terremoto ha distrutto l’Irpinia, nel novembre 1980, lui era lì. “Quel giorno c’era una specie di scirocco, faceva caldissimo…”. Sono andato a conoscerlo nel suo eremo, l’ultimo sabato di maggio, passando il giorno prima per Napoli, dove su una bancarella in piazza Dante, per puro caso, ho trovato una vecchissima pubblicazione, forse dei primi anni ’60: Paris la nuit. Misteri, piaceri, inganni. In questa rivista si parla della vita notturna a Parigi - la città del bacio - e delle ragazze che arrivano da tutto il mondo per ballare, vestite di piume di struzzo. Dodo D’Hambourg, Bangura Ouma, Régine, Nelida. Su una di loro, durante uno strip, avevano proiettato una texture fatta di piccole svastiche. Ma Vali era diversa. Non le interessava fare carriera e oltre al ballo cominciava ad appassionarsi al disegno, cosa che – è una mia supposizione - raffinò moltissimo grazie al prolungato uso di oppio, che forse la fecondò ma per qualche anno le complicò molto la vita. A Napoli mi sono addormentato leggendo quel fascicoletto in bianco e nero e ascoltando in lontananza i botti dei fuochi d’artificio, provenienti da un quartiere a nord della città. Ne ho parlato con un amico del posto, che mi ha detto che forse erano stati esplosi da qualche clan per comunicare al mondo una notizia: è arrivata la droga.
Raggiungere casa di Gianni è stato più semplice di quanto pensassi. Con Gaetano, il fotografo, senza grande difficoltà abbiamo capito in quale punto parcheggiare, per poi inoltrarci nel bosco. “Vedrai”, mi aveva detto Gianni al telefono, “basta mettere un piede dentro e sei in Amazzonia”. Indosso ho una camicia a scacchi, simile a quella portata da Jack Kerouac, quando venne fotografato semiaddormentato su un sofà durante un party a Milano. Gianni era sul sentiero ad aspettarci e insieme siamo risaliti verso quel luogo scoperto 45 anni fa e mai più abbandonato. Dopo una mezz’ora di marcia, tra le felci, l’aria fresca e i versi d’uccellino, siamo arrivati di fronte alle sbarre di un piccolo cancello. Avevo già visto qualche foto, ma la muschiata spazialità del luogo, la sua vivida tridimensionalità, l’altezza e la vastità cangiante delle rocce color pesca che attorniano la casa, non sono facilmente riproducibili. Bisogna starci in mezzo e muovere lo sguardo a 360 gradi. Al cancello ci hanno accolto i tanti animali di Gianni e in particolare i suoi diciotto cani, dei bastardini, poco o nulla abituati alla presenza dell’uomo. Perciò alla vista di me e Gaetano ci hanno circondato e hanno cominciato a guaire e ad abbaiare. Gianni mi ha fatto l’elenco dei rispettivi nomi: dalla A di Avalon fino alla S di Shosho, passando per Chapati e Monday. Uno dei primi oggetti che mi ha mostrato, arrivati in casa, è stato un foglio di carta spesso come un papiro, riempito da una grafia accurata, elegantissima, con cui si ricostruisce la genealogia delle centinaia di cani cresciuti qui tra il 1971 e il 2013: Buffles son of Minnie, Smokey daughter of Janis e così via. Insomma, un pezzo d’arte che mi ha incantato, mentre sedevo all’interno dell’abitazione di Gianni, che non ha mai avuto corrente elettrica. Mai in questi 45 anni e mai in tutta la sua lunga storia. Così come non esiste un bagno. Però c’è un telefono (a cui Gianni risponde sempre con un giovialissimo Hallo!?) collegato a Telecom grazie a un cavo lunghissimo, che ade-
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risce a una parete rocciosa e poi s’immerge nel fitto del bosco, sibilando tra un’infinità di chiome verdi e tronchi d’albero, fino a rispuntare nella luce del sole, sulla strada per Amalfi. Con la pioggia a volte non funziona. La casa consiste di una sola minuscola stanza, che ha l’aspetto di un santuario, dove si trovano un letto a soppalco in castagno, costruito da un artigiano locale negli anni ’60, come nuovo, dei bauli, due sedie sfondate ma preziose, un caminetto, delle mensole con dei libri, disegni di Vali appesi ovunque alle pareti decorate, e in alto, accanto al materasso sul soppalco, una grande gabbia, di cui Gianni mi racconterà. Intanto ci sediamo e io non so da dove cominciare questa conversazione, in cui può intrecciarsi di tutto, come in internet o in un tappeto persiano. Oceania, Europa, America, il dopoguerra, opere d’arte, metropoli, uomini, cani, volpi, rospi, ere culturali trapassate, musicisti e artisti come Giotta Fuyo Tajiri e Ching Ho Cheng, di cui non avevo mai sentito dire. Gianni ascolta il mio preambolo e precisa che Vali non può essere identificata con gli esistenzialisti. Un po’ perché non amava l’etichetta, e le etichette in genere, un po’ perché non voleva essere confusa con tipi come Jean Paul Sartre e altre teste d’uovo. “Detestava gli intellettuali”. La frase non mi sorprende ma un po’ mi ferisce, dal momento che mi capita di venire associato a quella categoria, che neppure a me piace. Quindi questo fatto vuol dire che forse, se ci fossimo incontrati, non sarei piaciuto a Vali. Troppo diverso da lei: un intellettuale. Ma se il simile è attratto dal simile, allora, mi chiedo, che cosa c’è di affine tra me, Vali e Gianni? Perché sono arrivato fin qui? Che cosa mi ha attratto? Senz’altro l’erotismo che per me questa storia sprigiona. A proposito di sangue mestruale: Gianni mi dice che Vali infilò giusto una goccia di sangue in un quadro. Il resto è leggenda. A pagina 14 del bellissimo e a tratti sconcertante
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memoir scritto da Gianni e pubblicato negli Stati Uniti (spero che qualcuno lo traduca in Italia) viene descritta questa scena: Vali è ancora in Australia e si trova a una festa, sul terrazzo al secondo piano di una casa, quando all’improvviso un flusso di sangue mestruale le cola lungo le gambe e lei crolla e cade dal terrazzo in strada, rompendosi il collo e qualche dente. Ma ora chiedo a Gianni di raccontarmi tutta la storia da capo. Quando si stabilì Vali a Positano? Nel 1958, più o meno. E in compagnia di chi? Di Rudi Rappold, suo marito. Non era la prima volta che arrivavano da quelle parti. Avevano scoperto quella costruzione nel bosco, risalente forse al ’700, molti anni prima, nel 1952, nel corso di un viaggio in autostop. Ma è nel 1958, al termine dei suoi opium years, che Vali si stabilisce qui e insieme a decine di animali, compreso un asino che le passeggia per casa, scompare completamente dal mondo, per oltre dieci anni, mentre fuori succede di tutto, a cominciare dallo scoppio della contestazione. In questo periodo Vali disegna moltissimo. Il suo stile è qualcosa che sta “tra HR Giger e una strana commistione tra arte nordeuropea e africana”. Così ha provato a definirlo un amico, Lupo Borgonovo, osservando per la prima volta qualche disegno. Io vedo un po’ di Secessionismo viennese e un cupo espressionismo unito a una febbre, a un calore materno, specie quando osservo quelle spire cremose che sembrano masticare, avvolgere e proteggere le figure tra le pareti viscide di uno stomaco. In qualche modo, alcuni di questi disegni tenebrosi e caldissimi, mi sembrano come delle crostate morbide appena uscite da un forno. Mentre il mondo si prepara al ’68, Vali e Rudi vivono in comunione assoluta con gli animali. Il culmine di questo sodalizio è il rapporto privilegiato con una volpe, Foxy, che Vali riesce quasi ad addomesticare, nonostante spesso le devasti la stanza o faccia strage dei topolini lasciati liberi di
fare il nido nel caminetto. Foxy è l’animale che disegna più spesso e col quale Vali entra più in risonanza, fino a diventare per lei una musa e il soggetto di molti ritratti. Anche Gianni riuscì a maturare una certa complicità con la volpe, di cui ricorda come una visione mistica i riflessi ambrati della pelliccia e l’occhio sempre all’erta, di notte, quando sedeva su una specie di trono alla luce della lampada a gas. Marito e moglie lasciano il canyon solo di rado, per andare a ballare in qualche club sulla costiera, come la Buca di Bacco o l’Africana, dove si ritrova una clientela internazionale: gagà, artisti, attori dello spaghetti western. Una fauna simile a quella che popola il locale a Capri in cui si ambientano alcune scene di Totò a colori. Rudi e Vali si presentano così come sono, scalzi, randagi. Vanno e tornano a piedi, di notte. A volte vengono cacciati. Veniamo a Gianni. Gianni è ancora un ragazzo. Tra lui e Vali ci sono 22 anni di differenza. L’anno in cui Vali scopre per la prima volta Positano, il 1952, è l’anno in cui Gianni viene al mondo, in un paesino medievale di origini etrusche, Casole d’Elsa, in provincia di Siena. La famiglia Menichetti è di estrazione contadina. Il padre conosce a memoria Dante e l’Ariosto. Quando Gianni compie 4 anni si trasferiscono a Firenze. Adora il greco e il latino ma s’iscrive all’Istituto Magistrale, non appartenendo alla borghesia. Si descrive come un solitario. Durante un festival del cinema a Firenze, ricorda di aver visto la locandina di Vali, the Witch of Positano, altro documentario dedicato alla sua futura amante. Dopo la maturità decide di provare a Napoli con Lingue orientali, ma non s’iscriverà mai. Comincia a vagabondare, dorme di notte lungo il rettifilo, cioè il corso Umberto I che dalla stazione porta dritto verso il centro universitario. Dice che all’epoca Napoli era come Bombay, Istanbul. La sua vita ricorda in questa fase quella narrata da Renato Curcio in A viso aperto, quando racconta del periodo in cui, prima di entrare a Sociologia di Trento, vagabondò per Genova,
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dormendo sulle panchine e frequentando i giovani scappati di casa, gli emigrati senza tetto e quelli che Marco Pannella definì sottoproletari anfetaminizzati. Tramite un’amicizia comune, Gianni arriva finalmente a Positano. Scoppia un colpo di fulmine, per lei, per quel luogo sprofondato in un canyon, per gli animali. Ma più che un colpo di fulmine, un sortilegio. Questa è la storia del primo capitolo della sua vita. Inciso: Vali Myers è anche detta la strega (se non altro per l’immagine wiccan sfoggiata in alcune foto) ma secondo Gianni strega è una parola fuorviante. Lui preferisce spirito pagano, che in fondo, penso, è un’espressione concettualmente molto vicina a strega. Il secondo capitolo della vita di Gianni inizia quando Vali, che ha accumulato un portfolio non indifferente, gli chiede di accudire per lei gli animali, mentre con Rudi se ne va per un breve periodo a New York, in cerca di acquirenti e collezionisti. Quando tornano, Gianni non se ne va. Come un cane resta nei dintorni e per un mese dorme in una caverna scavata lungo una parete del canyon. Intanto l’amore con Vali esplode – come documentato nel film di Ed van der Elsken – mentre la storia di lei con Rudi va alla deriva, complice l’alcolismo di lui, fino a quando Rudi lascia Positano e Gianni diventa l’amante di Vali. O meglio, per usare le sue parole: la sua sailor’s wife, dato che Gianni custodisce il focolare, mentre per tutti gli anni ’70 Vali va e viene da New York e da Amsterdam, dove coltiva la sua attività di artista. Quando torna, Gianni di notte le legge le saghe degli aborigeni e soprattutto Moby Dick, innumerevoli volte. Come biasimarli. Entrambi scrivono, disegnano e provvedono agli animali. Questa è la loro vita, fino agli anni Novanta, quando inizia un periodo di grandi sofferenze, specie per Gianni, come si racconta nella parte più controversa e toccante del memoir. Vali, dopo più di quarant’anni, comincia ciclicamente a tornare in Australia, dove morirà nel 2003 di cancro allo stomaco.
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Sopra una mensola in alto noto una fila di libri. Mi arrampico sulla scaletta che porta di sopra, sul letto a soppalco, per poterli vedere da vicino. Le costolette sono avvolte in una leggera ragnatela. Aguzzando lo sguardo, scopro che la stanza qua e là è disseminata dello scintillio di altre ragnatele. Così chiedo a Gianni se non le abbia spazzate via, come farebbe chiunque, per una forma di rispetto e pietà per la vita dei ragni. È così, in effetti, e per spiegarmi fa un accenno al giainismo, l’antica filosofia indiana che lo ispira nel suo amore per le forme di vita più umili: i lombrichi, gli insetti, la salamandrina terdigitata che in questo luogo vive, o i girini di cui la grande vasca fuori dalla casa trabocca. Nel giro di giorni un’armata di ranocchie invaderà lo spazio vitale dei cani, dei polli, rendendo ancora più plastico e vibrante l’antispecismo sovrano instaurato su questo fazzoletto di terra. Ecco il numero della Paris Review della primavera 1958, di cui avevo letto. Dentro si parla di Vali Myers, in un lungo ritratto firmato dal direttore George Plimpton. La carta è imbrunita dalla polvere, dai depositi terrosi, e ha il tono giallastro, la consistenza, delle ali di una falena. È un tuffo al cuore ritrovare qua, in questo canyon, un pezzo di tale valore. Se per il feticista antiquario la libidine si collega anche al luogo in cui il reperto viene ritrovato, in questo caso il godimento è davvero massimo. Nel numero è contenuto anche il racconto di un giovanissimo Philip Roth, The Convertion of the Jews, che Gianni, con una risata, mi assicura essere divertentissimo. Poi, combinazione, mi torna in mente dove avevo già sentito quella parola, ‘Giainismo’: era in Pastorale americana, il romanzo di Philip Roth. Se non erro la figlia di Seymour Levov, il protagonista, si lascia quasi morire di fame pur di non disturbare la vita di altri esseri viventi, infliggendo un dolore terribile al padre. E quali sono stati i rapporti tra Gianni e i genitori? Gianni a
suo tempo troncò con la famiglia. I rapporti con suo padre e la sorella sono rimasti buoni, mentre per la madre restò uno choc, mille anni fa, vederlo tornare a Firenze col volto tatuato. Al funerale dei genitori non c’era, ma del resto nemmeno a quello di Vali. Per lui non aveva senso. Sembra una mancanza crudele, eppure Gianni mi è sembrato, almeno oggi, a 64 anni, una persona assolutamente perbene, consapevole, limpida, con una bella e armonica risata. Mai stato dal medico in cinquant’anni. C’è un altro aspetto, che mi appare ancora più evidente quando mi accenna dei suoi poemi in ottave composti per alcune capre. La passione per le rime e la poesia che gli derivano dal padre contadino, l’accento toscano intatto, lo collegano alla storia profonda e alla civiltà del nostro paese, molto più di quanto non lo sia la maggior parte di chi, come me, si collega a internet ogni cinque minuti. In questo luogo, in fondo, Gianni si è conservato e così facendo ha mantenuto in sé una storia che lo trascende e che altrimenti, esposta all’azione di altri fattori - la tv degli anni ’80? Il berlusconismo? - forse sarebbe stata liquidata. Nella gabbia costruita accanto al letto, che vedo alla sinistra del materasso sul soppalco, Vali Myers si andava a chiudere in raccoglimento. Era un omaggio alla gabbia di George, un gallo che aveva molto amato, e un ricordo delle gabbie in cui aveva visto esposte le prostitute di Grant Street a Bombay e infine un memento della condizione umana e universale: la libertà non esiste. “E Mick Jagger?”, chiedo a Gianni. Mick Jagger venne proprio qui, in questa casa. Arrivò un giorno con Marianne Faithfull, entrò da quel cancello, fece tutto il vialetto, circondato dal corteo dei cani, e poi andò ad accomodarsi sul letto, passando di fronte alla sedia in cui sono seduto. Così Vali aveva raccontato a Gianni. Mick era un ragazzo molto riservato, educato, un lord amante della poesia antica. Questo le era sembrato, mentre lei se ne stava chiusa nella gabbietta e Mick e Marianne
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seduti sul materasso. Anche Donovan si presentò un giorno sul cancello. “I’m Donovan”, disse, e Rudi gli rispose: “And I am Rudy, fuck you!”. Poi diventarono amici. A Gianni giro un paio di domande che mi sono fatto spedire da Brittany, una ragazza della Pennsylvania che su internet tiene un ricchissimo Tumblr dedicato a Vali Myers. Il Tumblr è pieno d’immagini, non potrebbe essere altrimenti, ma sento che condivide con me, e altre persone sparse per il mondo e connesse, un feticismo un po’ patologico, che si nutre di mitologie esotiche. Più sono oscure e trapassate, maggiore è la vertigine. È su quel Tumblr che ho trovato questo squisito aneddoto: Vali ha circa 70 anni e si trova in un bar, quando a un certo punto arriva un tizio che le fa: “E tu chi sei?”. Vali gli risponde “Bruce Lee” e con una specie di mossa di karate gli scaraventa il bicchiere di birra dall’altra parte del locale. In Australia, a Melbourne, esiste un trust dedicato a Vali Myers. Mi piacerebbe andarci e sfogliare i suoi stupendi diari, capolavori di calligrafia. Sfoglio un album di disegni raffinatissimi. Sono di Gianni, stavolta. Ogni tanto fa delle mostre. Ora è pomeriggio inoltrato. Sento il bisogno di uscire da questa stanza. Quando Gianni mi ha nominato l’esistenza, un tempo, di un nido di topi nel camino e di un altro sotto il letto, ho cambiato improvvisamente umore e ho cominciato a chiedermi fino a dove può spingersi il giainismo. Forse fino all’amore e alla tolleranza per le pulci, le zecche? Il pensiero mi ha messo addosso una certa inquietudine. Così mi è sembrato di sentire le caviglie e le braccia formicolare, come succede a quel personaggio di un romanzo di Philip K.Dick, e sono uscito. Subito mi hanno circondato i cani, abbaiando, colpendomi sui polpacci con le loro code bionde e rossicce. Ho fatto un giro nei pressi del pollaio, dove Gaetano stava scattando qualche foto. Lì ho verificato sull’iPhone che quanto registrato, tutto il me-
raviglioso racconto di Gianni, fosse salvo e al sicuro. Ho schiacciato play. Il file si apre con il rumore di un filo d’acqua, di un bicchiere posato e di un grido: Fragolaaaa. E poi il nome di un altro cane: Shoshooo. È la voce di una giovane ragazza, la compagna di Gianni, che con lui da quattro anni condivide la vita nel canyon. Posso solo dire che è molto in gamba, molto bella e molto riservata. Non ha acconsentito a dirmi altro sul suo conto, se non questo: tempo fa ha letto il libro di Gianni su Vali, quindi si sono scritti qualche mail, poi lettere di carta e alla fine lei ha preso un aereo e lo ha raggiunto qui, dov’è spuntata come una gemma sul verde albero genealogico del posto. Vali, Rudi, Gianni e adesso lei. Gianni mi raggiunge all’aperto. Da qualche parte qua intorno dev’esserci lo stagno dove Vali, di notte, portava il cibo a un’anguilla, chiamata Black Prince, recitandogli un verso di Edith Sitwell: “Munza rattles his bones in the dusk Lurking in murk because he must”.
Mi rendo conto di non aver chiesto a Gianni del tatuaggio che porta sulla fronte. Mi dice che fu Vali a disegnarlo, così come lui fu il tatuatore di Vali. Da principio pensavo si trattasse di una specie di Bindi, il simbolo indiano, e invece no: è l’impronta della zampa di una volpe. “A Napoli c’è gente che dopo avermi visto i tatuaggi mi dice: si stat’ puru tu ‘a Poggioreale?”. Ecco che Gianni si china a terra e solleva il corpo di una tartaruga. “Testudo hermanni”. La prendo tra le dita. Si chiama Winnie. Una coppia di tedeschi la regalò a un’altra coppia di tedeschi che poi la regalò a Vali. “E quanti anni ha?”. “117”. Classe 1899. Mi torna in mente una storia che ascoltai non ricordo più quando. C’era un’usanza tra gli hippie che viaggiavano in Asia. A un certo punto bruciavano i documenti d’identità, o li facevano a pezzi, per dimenticare chi erano stati e finalmente sparire.
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Otto spine
BIR RA e una pompa inglese
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CRAFT BEER PUB & SHOP BORGO S.CATERINA
Da Bergamo a Bergamo a cura di Davide Gritti
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Quasi un dio Christo, la passerella e la tempesta
Fotografie a cura di: Linda Alborghetti e Marco Bellini
The Floating Piers di Christo è l’evento del decennio. Un mix letale di bellezza, arte fine a sé stessa, egocentrismo, localismo, gigantismo e divertimento da transumanza. L’attesa ha generato campagne mediatiche patologiche. Immaginiamo cosa succederebbe se la Sarneghera, devastante temporale a supercella, causasse un disastroso incidente.
I Il significato è nessuno
Quando nel 1958 Christo Vladimirov Yavachev aveva impacchettato oggetti di uso comune, riflettendo sulla loro fragilità nomadica nell’opera Packages, di certo non avrebbe immaginato di trovarsi, sessanta anni dopo, ingiustamente impacchettato in una cella del carcere di Canton Mombello a Brescia, il più sovraffollato d’Italia, in custodia cautelare per il reato di strage. A parlare però è stato l’abominevole numero di morti nell’incidente occorso l’altroieri, 26 giugno, a The Floating Piers e nella zona di Pilzone d’Iseo, il cui conteggio non ancora definitivo ha già superato le 1917 vittime del disastro della diga del Vajont. A parlare sono i muri di fototessere che ricoprono la sala d’attesa della stazione ferroviaria di Iseo, nuovo centro operativo della Protezione Civile. Il coro popolare, civile, di gente semplice, si è levato straziato da ogni angolo d’Italia per chiedere che il colpevole sia assicurato alla legge, assordando le fievoli lamentazioni di rito della politica locale. Disperato è il tentativo di far ragionare, lamentando l’assoluta imprevedibilità di un evento climatico di tanta funesta intensità e l’assoluta innocenza dell’artista, colpevole soltanto di aver cercato di violare la natura, unendo un’isola alla terraferma, facendo camminare le persone sull’acqua. Benché sensori e procedure di emergenza fossero stati predisposti e rodati, nulla ha potuto l’uomo contro la Sarneghera, tempesta di eccezionale rapidità e squassante forza che in meno di mezz’ora ha quasi raso al suolo l’abitato di Pilzone e ribaltato la passerella. Sarneghera che, benché rara, già si è verificata nel passato con esiti modesti, ma con una tale intensità da saturare l’aria, annegando letteralmente chi si trovava al livello dell’acqua. Nata ogni volta, secondo la leggenda, dalla forza di due amanti che non si sono potuti amare in vita e che si cercano, come forze primitive, tra i flutti del lago. Una fine che tragicamente ricorda proprio la pratica dell’impacchettamento per cui l’artista bulgaro è noto. Una prova maestosa ed eccezionale che getta un’ombra macabra sulla superficiale, frivola e temporanea opera dell’uomo. I media, le istituzioni e importanti esponenti della cultura ufficiale stanno riproponendo quello che è stato ribattezzato “modello L’Aquila”, con maratone televisive, canzoni e mobilitazioni di piazza. Ma, diversamente da allora, non sembra funzionare. Mentre la macchina dei soccorsi vani continua da giorni a smuovere le macerie dell’abitato di Pilzone e ripescare cadaveri dal profondo lago, la macchina della disperazione quotidiana grida a gran voce e chiede giustizia umana per l’ira divina. Nella fiu-
mana di dichiarazioni e interpretazioni, fa discutere l’intervento di Roberto Benigni cha ha paragonato l’accaduto all’ultimo viaggio di Ulisse del XXVI canto dell’Inferno e la proposta di Vittorio Sgarbi di annegare Christo per contrappasso. Voce fuori dal coro quella di Dario Fo che invita a riflettere sul paragone tra mille morti “per divertimento” e i 10 mila migranti morti nel Mediterraneo “per sopravvivere”. In questo clima assolutamente mai visto nella storia dell’Italia Repubblicana, non stupisce la decisione del gip di Brescia di disporre la custodia, pur in assenza di gravi indizi di colpevolezza ed esigenze cautelari. Lo stesso pericolo di fuga è da escludersi, dal momento che l’artista bulgaro ha rifiutato l’elicottero messogli a disposizione dalla famiglia Beretta, proprietaria dell’Isola di San Paolo e facilitatrice della passerella. La limitazione della libertà del più libero degli artisti è, nel tentativo della giustizia bresciana, un modo per limitare l’esplosione delle proteste e delle ritorsioni contro il mondo dell’arte che si stanno verificando in questi giorni: l’incendio della galleria GAMeC di Bergamo che ha perso buona parte della sua collezione permanente e la distruzione parziale del complesso di Santa Giulia a Brescia, attaccato da picconi e martelli. L’arte sembra essere diventata il nuovo male assoluto.
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Il movimento NoArt, costituitosi all’indomani dell’incidente, promette un’escalation contro ogni forma di arte contemporanea. La rabbia ha colpito lo stesso entourage del wrap-artist, con l’aggressione di due operai specializzati bulgari, parte del team che ha costruito la passerella, gambizzati nella hall del loro albergo di Iseo. Dall’altro lato la custodia è quindi senz’altro anche un modo di assicurare a Christo una incolumità che sul territorio italiano non può essergli garantita. La sua figura, circondata da un alone di mito e celebrazione, evoca ormai la rabbia collettiva. L’avvocato newyorkese di Christo ha diffuso nella serata di ieri un comunicato stampa in cui l’artista si dichiara vicino alle vittime per questo strazio che nessuna parola umana può anche solo spiegare e racconta di aver seguito la burrasca dalla finestra della sala da pranzo di villa Beretta sull’Isola di San Paolo. “Quando per mesi non mi avete chiesto altro che il significato e il senso di The Floating Piers, io vi ho sempre risposto che non ve ne era nessuno. Ora che mi chiedete il senso di questa immane tragedia non ho che la stessa risposta, nessuno”.
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II Tre uomini in barca (per non parlar dell’ISIS)
Il vecchio Vega rosso sembra un motoscafo giocattolo radiocomandato dall’alto mentre zigzaga tra i lussuosi Acquariva e Rivarama, ancora bellissimi e costosissimi anche se ribaltati e squarciati, in balia delle onde. Alcuni dei loro proprietari, impazziti dalla paura, si sono chiusi in coperta, consegnandosi alle profondità del lago in una camera ammobiliata con classe, con uno spumante di Franciacorta in fresco. In assenza di un qualsiasi panorama, completamente oscurato dal ciclone e dai cumulonembi circostanti, il motoscafo e i suoi guerriglieri del terrore si dirigono alla cieca verso nord seguendo la costa, lontano dall’epicentro della Sarneghera. Da quell’angolo di lago arrivano grida e clacson di motoscafi, squarci di tela gialla che ricoprivano la passerella ed i camminamenti sulla terraferma. Il nord significa Lovere, Lovere significa la casa-base, la casa-base significa liberarsi delle bandiere nere, partire subito e sparire. Approfittare dell’attenzione rivolta all’incidente per raggiungere la Francia o il Belgio.
All’altezza di Riva di Solto il cielo e il lago tornano ad essere due cose separate, come Allah ha voluto. Ciascuno, come un rito che non gli è stato insegnato nei campi di addestramento, getta le armi in acqua. Il gorgoglio del ferro nell’acqua li sveglia dall’incubo, la battaglia di Lepanto non deve esser stato qualcosa di molto diverso. La relazione del dipartimento di coordinamento dei servizi segreti del Marzo 2016 parlava espressamente di cellule attive e interessate alle grandi arterie dei trasporti, come l’alta velocità. Se l’attacco si fosse fatto non sarebbe stato un successo, il 26 giugno 2015 era stato il giorno dei 30 turisti sulla spiaggia di Sousse, del decapitato di Lione, della moschea di Kuwait City, di Mogadiscio. L’attenzione era troppo alta, non avrebbero superato lo sbarramento di Polizia, non avrebbero raggiunto la passerella, al massimo avrebbero ucciso qualche poliziotto. Questa fissa degli anniversari era deleteria da un punto di vista strategico, ma i capi avevano detto che si doveva fare oggi. Il primo vero attentato terroristico in Italia, sventato dall’alto. Dalla mano di qualcuno, quasi un dio.
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Il pane buono ĂŠ fatto con procedimenti naturali utilizzando solo lievito madre e farina di grano duro da coltivazioni biologiche.
Acqua e Farina Forno e Cucina Prodotti Biologici via Moroni 31 Bergamo
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Per immagini a cura di Melissa Ghidini Fotografie di Mattia Rubino
Fu un Grand Hotel Mirando io vo del sovrastante ingresso l’esatto centro de la gran magione. E mi sovviene, come fosse adesso, quel dì che mi si offrì l’occasione
di transitarlo chetamente io stesso, con una coppia di gentil persone: per visitarne ogni intimo o recesso, dal vasto incominciando suo scalone.
Pasquale Trasi (assiduo frequentatore del Grand Hotel), Il Grande Albergo, 1959
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Un giornalista inglese aveva definito il Grand Hotel “un incanto, un sogno di sontuosità, di luce elettrica, di gaiezza e di eleganza; inquadrato da montagne e rupi, da un fiume spumeggiante. Una cosa fantastica, indimenticabile. E che banchetti al Grand Hotel! Fiori, piatti scelti, champagne; poi il Casinò e il Kursaal. Francamente, noi non abbiamo niente di simile in Inghilterra”. Era l’estate del 1909, il Grand Hotel
aveva aperto da pochi anni e si era già affermato come luogo ambito, punto di riferimento, San Pellegrino era uno dei luoghi più in voga della Belle Époque. Tre anni prima i Fratelli Wright avevano volato per la prima volta, circolavano le prime automobili, nasceva la prima macchina da scrivere italiana (Olivetti M1); di pochi anni prima è il Viaggio nella Luna (Le voyage dans la Lune) di Georges Méliès e, pochi anni
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più tardi, affonderà il Titanic. Una dei primi VIPs a varcare le soglie del Grand Hotel è, niente-popò-di-meno-che, udite udite, la regina Margherita di Savoia, la quale si reca a San Pellegrino nell’estate del 1905. Parmenio Bettoli ne decanterà le gesta in un articolo del "Corriere di San Pellegrino", ove più che una regina, pare descrivere un Arbre Magique: “Margherita di Savoia apparve sul trono d’Italia come
serto, come ghirlanda gentile ed olezzante che, meglio d’ogni catena di ferro, poté stringere solidamente tra loro il popolo e la monarchia”. Amen. Luogo vacanziero per nobili è stato fonte di ispirazione anche per scrittori e letterati. Proprio nel Grand Hotel, nel 1954, nascerà Il Gattopardo, unico romanzo di Tomasi di Lampedusa. Dicono che il principe siciliano, recatosi a San Pellegrino per accompagnare
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il cugino e poeta Lucio Piccolo, destò grande stupore. Le fonti ricordano il principe come “personaggio eccentrico dal quale spirava un’aria anacronistica e quasi esoterica: un misto di decadentismo barocco, di luttuosità fastosa, di stravaganza mercuriale un po' stregonesca”. Lo scrittore aveva tentato numerose volte di cominciare il romanzo, senza successo. Durante la vacanza compra un taccuino e si rinchiude in una suite
del Grand Hotel, chiedendo alle guardie del corpo di piantonare l’entrata e farvi accedere solo la servitù. Sarà l’aria fresca di montagna che promette di scacciar ogni malanno? Le passeggiate lungo il Brembo? L’acqua benefica delle terme? Il Chinò? Non sembra che Tomasi di Lampedusa fosse malato, che andasse matto per il chinotto e nemmeno ci pare un idromane, condizione che viene denunciata dal giornale di
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San Pellegrino e contro cui i medici dovrebbero protestare. Sembra avesse bisogno del giusto contesto. Il Gattopardo viene rifiutato da Mondadori ed Einaudi, pubblicato in seguito nel 1958, un anno dopo la morte dell’autore che non poté mai goderne la fama. Il cugino Lucio Piccolo, invece, pare si fosse recato a San Pellegrino per ritirare un premio di poesia che, istituito nel 1946, quell’anno proponeva in an-
teprima incontri tra scrittori emergenti e letterati/e celebri dell’ondata precedente tra cui spiccano: Calvino, Ungaretti, Montale, Zanzotto, Bellonci e de Céspedes. Il premio sarebbe stato consegnato a Piccolo da Montale. Nella Hall del Grand Hotel, il poeta si avvicina al maestro: “Mi permetta di presentarmi: mi chiamo Piccolo”. Montale, con aria guardinga e continuando a perlustrare la stanza rispose:
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“Complimenti. Suo figlio ha un gran talento. Ma dov’è?”. Chiarito il fraintendimento, Montale reiterò stupito: “Lei?! Credevo che il poeta che avevo letto con ammirazione fosse ancora adolescente”. Gli aneddoti a me conosciuti, terminano qui. La lista dei celebri ospiti dell’hotel è numerosa e sorprendente; dal generale Cadorna a Fellini, da Helenio Herrera a Ornella Muti per poi passare a Salvatore Quasimodo. Non ve
ne frega nulla di VIPs? Allora sappiate che anche noi siamo entrati nel Grand Hotel. Le immagini che vedete catturano non solo quel che resta, ma anche quello che non sarà più. Sono cominciati i lavori di restauro e pare che entro il 2019 ci sarà un nuovo Grand Hotel. I fondi arrivano dalla Regione e dal gruppo Percassi. L'architetto responsabile è Giovan Battista De Vecchi. Immagino – infine – che vi servirà sapere
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di quali patologie soffrire, qualora siate una coppia di ipocondriaci e decidiate di recarvi con un pacchetto Groupon al Grand Hotel. Emicranie? Crisi asmatiche? Nodi articolari? Alterazioni ai denti o alla bocca? Problemi di digestione? Soffrite del 90% di qualsiasi sintomo che si possa definire un malessere fisico? Pare possano essere tutti ricondotti all’uricemia. La cura idropinica di San Pellegrino
saprà alleviare inoltre le malattie del fegato. Le forme colicistiche catarrali e di coliciste calcolosa. Vale la stessa cosa per patologie ai reni ma, attenzione, in alcune malattie dell’apparato digerente, come l’ulcera gastrica e quella duodenale, ci sono controindicazioni. Vi converrebbe uno stile di vita sano e morigerato e una maratona di Medicina 33, prima di ascoltare i miei consigli datati 1960.
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Interviste impossibili a cura di Alessandro Monaci Illustrazione di Davide Baroni
Intervista alla
Morte
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Quando la realtà va oltre l’afflizione
La morte da sempre è la condensazione di una vita. È sull’andito dell’estrema soglia che si tirano i conti, si giudica e si assolve o condanna. E se questo è vero per gli individui, vale anche per le società, che degli individui sono la somma. E dal loro rapporto coi morti si comprende il giudizio che i vivi hanno di se stessi. Dunque ho fatto quello che non si fa più: ho parlato con Morte, per vedere nel suo specchio il riflesso della nostra cultura.
La morte danza o trionfa? Danze e trionfi risalgono a due periodi diversi. Quando danzo sono dolce: tutti sanno di morire e vengono avvisati, hanno tempo di rassegnarsi. Quando trionfo colpisco quando so che è il momento, senza avvisare chi ha vissuto abbastanza. Nelle danze sono egualitaria e giusta; nei trionfi cieca ed inesorabile. Partiamo dal passato allora: aveva un buon rapporto con gli uomini medievali? Mi accettavano. Tranne forse quando apparivo troppo repentina e violenta, in quel caso mi trovavano brutta e sgradevole. Uhm, ho sempre ritenuto più piacevole una dipartita improvvisa, no? Ci sono due modi per pensarmi: il vostro, uomini della civiltà della tecnica, che mi rifiutate e interdite; e quello delle civiltà tradizionali, che non mi rifiutano, ma non possono pensare a me troppo intensamente poiché sono loro troppo vicina e inserita nella vita di ogni giorno. Solo questi due? Vi sono delle vie di mezzo. Ad esempio nel ’600 sono stata sostituita con l’idea di mortalità: il senso della morte, un tempo concentrato nel momento della mia azione, era ormai diluito nell’intero complesso della vita e perdeva così d’intensità. Come accadeva ciò? Semplice, il barocco elevò i supplizi a piacere fisico. Si andava in chiesa non per adorare i santi, ma per vederli soffrire, guardando quadri pieni di rumor di singhiozzi e sgocciolio di sangue,
di svenimenti sensuali e di cadaveri aperti come su un tavolo anatomico. Se nel ’400 i morti ispiravano orrore e repulsione, duecento anni dopo trasmettevano quasi sensualità. Sensualità? La vostra difesa contro la natura ha due punti deboli: il sesso e la morte. L’uomo per millenni ha dovuto i suoi progressi ai mezzi di difesa che opponeva alla natura (che non è una provvidenza ben regolata, ma un mondo violento e caotico). Il muro della civiltà ha però due crepe dove la violenza selvaggia può penetrare: l’amore e la morte. L’amore è stato quindi tenuto a freno, mentre io addomesticata. La tecnica barocca per fare ciò fu quella di dipingere cadaveri? Esatto, ma al tempo stesso si sentì il bisogno di nascondere i veri corpi, di rinchiuderli non più in semplici sudari, ma in casse che non permettevano d’indovinare le loro forme. La bara passò dall’essere una barella ad essere un recipiente. Perché? Il tuo corpo, quando l’anima è dipartita, diventa per quanti lo contemplano qualcosa di orrido, una vista ripugnante ed angosciosa. Coloro che più l’amavano non possono allora trovar più in sé la forza di guardarlo per via della spaventosa alterazione che io gli ha causato. È destinato a cadere, trasformato in carogna, in un abisso di degradazione. Si è provato ad arrestare questo processo però. Una mummia dà a chi la contempla
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Fino al 24 Luglio orari d’apertura
Sabato - Domenica
10 - 13 ¡ 16 - 20
visite guidate
Sabato - Domenica tutto il giorno
Lunedi - Venerdi su appuntamento
l’illusione di una presenza. Avendo soppresso coi balsami le cause di corruzione, mantiene un residuo di vita. Sono tecniche legate però a periodi in cui si studiava la morte, mentre ora si studia la malattia e ci si disfa quanto prima dei cadaveri, bruciandoli ed evitando quindi quest’increscioso processo. La vita è dunque nella pelle? Se si pensa a ciò che si nasconde nelle narici, nella gola e nel ventre, non si troverà che lordume. Se ti ripugna toccare il muco e lo sterco con la punta del dito, come puoi desiderare di abbracciare il sacco stesso che li contiene? Ma come spiega la promiscuità coi morti che avveniva in passato? Le sepolture in chiesa davano vita a un continuo contatto con le immagini, gli odori e i suoni della putrefazione. Non solo: nei cimiteri si tenevano mercati e ci si cuoceva perfino il pane. Erano spazi aperti e vissuti delle città. In passato si era meno legati al corpo dei cari. Nel Medioevo erano apprezzate le terre che prima corrompevano i corpi, l’incorruttibilità era lasciata a santi e dannati. L’idea stessa di una tomba su cui piangere è contemporanea: la povera gente per più di un millennio è stata ammucchiata in fosse comuni. Come si è passati dai memento mori ai memento illius (ricordatevi di…)? Nell’800 è arrivata una rivoluzione del sentimento. L’affettività iniziò a dominare il vostro comportamento; e non
più distribuita su molti, ma concentrata su pochi parenti, che diventarono insostituibili e di cui non si poté più accettare la scomparsa. Vi manca una sola persona ed è come se non ci fosse più nessuno al mondo. Le reazioni alla morte di un caro non sono sempre le medesime? Nei tempi antichi si perdevano spesso i sensi e i rudi guerrieri, così intrepidi e valorosi, svenivano a tutto spiano. Questa emotività virile durò fino all’epoca del barocco: solo dopo il ’600 all’uomo, al maschio, convenne dominare le proprie emozioni. Poi in epoca romantica lo svenimento fu riservato alle donne. Oggi si è ridotto ad un sintomo clinico. L’educazione ci impone di ostentare quanta più impassibilità… Avete rimosso il lutto. I carri funebri non sono più neri catafalchi, ma grigie station wagon. Nascondete i sentimenti, vi sentite dispensati dal manifestarli, vestendo abiti neri a cui delegate i vostri gesti più drammatici e personali. Lei per noi è un tabù, in realtà vorremo nasconderla ancora di più. Gli uomini del Medioevo mi vedevano al loro fianco, ne avevano il presentimento, si scoprivano morenti e si preparavano. Per voi la crisi è scoprirsi falliti nel lavoro o negli affetti, e io sono solo un ulteriore fallimento. Vi sono stata accanto per millenni, ma ora di me provate vergogna.
E per l’ultima volta, tutte le risposte trovano conferma in: - Philippe Ariès, L’uomo e la morte dal Medioevo a oggi, Mondadori, 1994
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Aldilà dei luoghi comuni – Leone Belotti per Gruppo Cultras
RIPadvisor
Ω La tomba nella roccia da qualche parte tra Tarquinia e Tuscania SCENOGRAFIA †††††
EMPATIA †††††
Fotografia di Jennifer Gandossi Tutte le immagini su: www.ctrlmagazine.it/tag/ripadvisor/
MEMORIA †††††
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Devi conoscere i posti, e addentrarti nei boschi. Calarti negli alvei, inerpicarti, sudare. I sensi all’erta, sei un’anima in pena, un dio-cane da fiuto in cerca di segni ultraterreni. Poi una strana calma ti avvolge, e inoltrandoti per fitte vegetazioni cominci a regredire nelle generazioni, nelle civiltà passate. In te rivive e ti guida tuo nonno, poi suo nonno, e così per 25 volte, e passo dopo passo risali 100 generazioni, 2500 anni. Ti ritrovi nel 500 prima di Cristo, e tra i rovi riconosci l’imbocco di un dromos, il tunnel d’accesso alle camere sepolcrali. Ti avvicini con cautela, sei attratto, hai paura. Entri, stringi l’accendino, ma resisti alla tentazione di fare luce, aspetti che gli occhi si abituino. Poi ti sdrai sul letto scolpito nella roccia, poggi la testa sul cuscino di pietra, azzeri la memoria e sei nel regno delle ombre, in empatia ultraterrena. E finalmente senti la tua appartenenza a questo humus preistorico, e la coincidenza della tua inquietudine, del tuo essere ombroso, con il mistero dello spirito etrusco. Ed ecco che dentro questo seno di tenebra vaghi tesori lampeggiano e intorno a te scoppiano le risate, i canti, le danze sfrenate, l’odore dei cibi speziati, e le pareti prendono vita con scene di caccia e d’amore, e la gioia di vivere è al massimo grado, perché la vera festa, il vero lusso, è la morte. Le tombe più note hanno nomi che sono programmi, inviti after party, al termine della notte: la tomba della Regina, dei Giocolieri, delle Baccanti, del Cacciatore, del Cervo, del Cinghiale, della Scimmia, dei Leopardi, dei Tori, dei Leoni, degli Scudi, dei Troni, del Triclinio, dell’Alcova. Ma migliaia sono le tombe senza nome, in questo cimitero diffuso che occupa un’intera, grande regione geo-storica, l’Etruria-Tuscia, costituita dalla “fascia del tufo” tra il Tirreno e il Tevere, puntellata di città scavate, scolpite (Tarquinia, Tuscania, Sovana, Sorano, Pitigliano, Civita, Orvieto) e disseminata di necropoli, tombe nella roccia, a tumulo, a dado, ipogee, a camera, a camino, a piramide. E ti può succedere, mentre fai il morto nella tomba etrusca, di sentire improvvisamente una carezza, un fruscio, e un alito caldo e fetente: spalanchi gli occhi terrorizzato, e hai davanti il muso di una pecora, o di un cavallo, che t’interroga muto: cosa ci fai nella mia stalla?
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Interessanto del mese a cura di Haarine Glarice – Gruppo Cultras
Sant’Antonio Abate NASCITA MORTE
251 d.C., Qumans, Egitto. 17 gennaio 357 d.C., deserto della Tebaide.
Della vita di un eremita non si ha mai troppo da dire: o se ne prendono le distanze – e diventa allora una specie di cronistoria molto anonima, fatta di digiuno, di annichilimento dell’io, di preghiera, ascesi e pasti sporadici – oppure se ne considerano gli antecedenti e i seguiti. O gli aneddoti. Sant'Antonio d'Egitto - o del Fuoco, o del Deserto, o ancora sant'Antonio l'Anacoreta, o il Grande, come v’aggrada chiamarlo - è considerato il fondatore del monachesimo cristiano. Fu il primo abate della storia (da abbà = padre, ndr). Intorno ai vent’anni si ritirò in solitudine, vivendo da eremita: prima in una tomba scavata nella roccia nei pressi di Coma (odierna Qumans), e poi sul Monte Pispir, respirando l’aria salmastra spirante dal Mar Rosso. Trascorse i suoi ultimi anni nel deserto della Tebaide, dove morì all’età di 106 anni. Famose ancor più di lui, della sua età, del suo amore per la natura e per gli animali, divennero le tentazioni da cui si dice fu tormentato per tutta la vita, in un’oscura danza di seduzione e di grottesco. Quasi 1600 anni dopo, nel dominio dell’Onirico e del Surreale, Dalì ha dedicato loro lo scenario incontrastato di un quadro allucinato: ad ogni invito ad abbandonarsi ai sensi, cui fu sottoposto il santo, è associato un elefante; contro qualsiasi legge fisica, reggendosi su chilometriche gambe da insetto – sottili, esili, persino sulla tela su cui son dipinti sembrano rovinare da un momento all’altro – cinque pachidermi sfilano signoreggiati dalla Lussuria e dall’Opulenza. Nel suo quadro, Dalì celebra – forse – la componente umana di una vita tutta dedicata a coltivare un mistero: Sant’Antonio è solo, nudo, le sole armi che ha sono la fede e un crocefisso, per far arretrare il demonio, calato nelle vesti di un cavallo bianco. Nei tarocchi, la carta dell’Eremita rappresenta un’evoluzione personale, segreta, di continua crescita e metodica ricerca del Vero. Se compare al rovescio, essa indica lentezza che diviene inerzia, ritardo che cementifica il cammino intrapreso. L’accanimento a resistere è sempre sinonimo di virtù? COMMENTI DI DIO: DELL'ATEO:
Quel Dalì non mi è mai piaciuto. Chi si fa i cazzi suoi campa 106 anni.
Ricorrenza: 17 gennaio
Iconografia: Miss Goffetown
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Spoiler a cura di Jessica Costanzini Rubrica di metaintrattenimento [Intere stagioni di serie tv liofilizzate in poche aspre battute per il sollazzo dello spettatore pigro]
Billions Seguire una serie tv sul mondo dell'alta finanza può sembrare allettante quasi quanto farsi prendere a scudisciate sulle natiche e di questo, gli autori di Billions, sembrano essere assolutamente consapevoli, tanto da inaugurare il pilot con una bella scena sadomaso. A terra, legato come un salame, abbiamo il protagonista: l'integerrimo procuratore federale Chuck Rhoads. A Chuck piace farsi pungolare con uno stiletto tacco 12, improvvisarsi portacenere umano e, più di ogni altra cosa, mandare in prigione abbienti uomini d'affari per crimini finanziari. L'altro protagonista è il rampante miliardario Bobby “Axe” Axelrod. A Bobby piace la pizza, frequentare i Metallica e fare un mucchio di soldi manipolando il mercato attraverso mezzi illegali. Chuck e Bobby hanno due cose in comune: la prima è che entrambi non perdono mai, la seconda è Wendy, la moglie di Chuck. Wendy, infatti, non è solo la bellissima (soprattutto coi suoi stiletti tacco 12) e devota moglie del procuratore, ma è anche la psicoterapeuta aziendale di Bobby. Chuck subodora l'aroma dell'ennesima vittoria in tribunale, quando viene a conoscenza di alcuni illeciti finanziari della Axe Company. Partono le indagini e Bobby, per tutta risposta, alza la posta comprandosi una villa da 83 milioni di dollari. È così che i due cominciano a giocare a chi ce l'ha più lungo. La nostra psico-mistress, tra una frustata al marito e una seduta di psicoterapia, tenta di appianare le ostilità, ma i due - come mufloni nella stagione dell'accoppiamento - si dichiarano guerra. La situazione precipita drasticamente quando Chuck, pur di ottenere informazioni utili, ruba a Wendy gli appunti delle sedute con Bobby. Quest'ultimo, convinto che la sua terapeuta sia una spia, la ricatta mostrandole del materiale compromettente, ovviamente a tema BDSM. Wendy, ormai satura, lascia sia Chuck che Bobby, procurando in entrambi un lacerante vuoto emotivo che solo l'odio reciproco riesce a colmare. In chiusura di serie i due si giurano vendetta e si lustrano le corna in attesa della già confermata seconda stagione. Cos'è:
'argomento è maledettamente attuale: la corruzione L che serpeggia tra il mondo della finanza e la politica, ma soprattutto c'è la sfida tra due uomini disposti a perdere tutto pur di non perdere niente.
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ed è subito conflitto di interessi. Billions è la storia di uno scontro fra titani.
Ma finché c'è l'amore... Da un lato il Procuratore Federale Chuck Rhoades.
…e l'amicizia... Dall'altro lato il controverso e plurimiliardario genio della finanza Bobby Axelrod.
alla fine tutto si sistema.
In mezzo c'è la Signora Rhoades, stretta collaboratrice di Bobby:
Bobby: Quando ritiro un'offerta dal tavolo, mi lascio dietro Nagasaki. Chuck: Sai, l'unico uomo più pericoloso di un uomo dalle risorse infinite, è quello che non ha nulla da perdere.
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Il TheMotivatore a cura di Francesco Muzzopappa
Perché fare la prova costume quando si potrebbe trascorrere il tempo a leggere titoli lunghi e slegati dal testo che segue? Insieme alla rettoscopia e al cibo etnico a base di cavallette saltate in padella, la prova costume è una delle pratiche più odiate in assoluto sin dalla genesi del mondo. L’approccio terroristico comincia con i primi servizi dei TG, quando la bella stagione è alle porte. Insieme ai titoli “l’afa non dà tregua”, “code per traffico al rientro dai laghi” e “nonna morta per mancanza di fresco”, è facile che in coda ai telegiornali qualche giornalista solerte minacci uomini e (soprattutto) donne all’ascolto con l’incombente timore del bagnasciuga. Diciamolo: la prova costume è inutile. A che pro tentare di dimagrire velocemente per entrare in un costume Yamamay se poi si decide di trascorrere le vacanze nel Salento? Avete presente quante calorie ci sono in un panzerotto fritto al prosciutto? E in un pasticciotto? Nessuna Notte della Taranta potrà mai farvi perdere i chili accumulati in due settimane di permanenza a Lecce. Tanto il mito della perfezione è una chimera. La Venere di Milo, punto massimo di bellezza conclamata, ha un addome piatto, certo, ma è senza braccia. E anche ammettendo che si voglia
raggiungere la sua graziosità bisognerebbe iscriversi in palestra o comprare una bici per pedalare almeno sessanta minuti al giorno, anche cinque volte a settimana. Con gli stessi soldi ci mangiate una ventina di pizze, doppia mozzarella e con uno shottino di Amaro del Capo finale, che dà sempre quella stura corroborante che facilita la digestione. E poi fare esercizio fisico migliora forse la silhouette, ma non di certo l’umore. Un mio amico ha comprato un cardiofrequenzimetro per contare i battiti durante la corsa. Stremato dal sacrificio e ormai insofferente all’aggeggio attaccato al polso, lo ha slacciato con furia lanciandolo in cielo. Nella traiettoria ha incrociato il volo di un uccello che è poi morto in seguito al frontale. Un raro esemplare di Airone Cenerino, tra l’altro. E tutto questo per sfoggiare un profilo invidiabile in spiaggia. Vale la pena? Non so. Più che preoccuparsi della prova costume, io mi preoccuperei di scegliere un costume decente. Sulla spiaggia è pieno di brutti costumi. Anche se, come dice il proverbio, dai cattivi costumi nascono le buone leggi.
Illustrazione: 6K
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Piani per l’estate? Da lunedì a domenica dalle 09.00 alle 24.00 Dal 1º Maggio al 30 settembre Ristorazione, Animazione e Sport Parco della Trucca
*(Non) c’è Trucca non c’è inganno
Ne abbiamo due*
Rubrica di Previsioni Applicate a cura del Tenente Tritiğ
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Meteorologeria, giugno 2016 Aeronautica Minimale
N Pare che giugno 2016 sarà una prosecuzione di maggio, con temporali molto frequenti e improvvisi ad impedire di organizzare la benché minima serata danzante. Seguite attentamente queste operazioni per far piovere in casa vostra: oscurate completamente la stanza più a nord; versate sul pavimento secchi di ghiaccio fino a raggiungere una temperatura di -24°C; proiettate un raggio laser concentrato attraverso degli specchi verso il soffitto. A questo punto dovrebbe piovere e potreste essere morti.
Siamo sicuri che i condizionatori siano privi di discriminazioni? Assolutamente no, i condizionatori sono maschilisti, perché impostati negli uffici e negli edifici pubblici e commerciali su temperature tarate sul metabolismo di un maschio bianco di 40 anni e 70 chili. Un retaggio degli anni ’60. Come dimostrano le ricerche scientifiche, le donne necessitano di temperature del 25% più elevate. A tutte le donne il consiglio di boicottare i centri commerciali fino alla soluzione della controversia.
Mentre la Gran Bretagna, persa qualsiasi logica, sembra sempre più vicina a lasciare l’UE consegnandoci ad un decennio di carestie e cavallette, e la Francia galleggia a malapena sulle inondazioni, si rende metereologicamente molto sensata la proposta di reintroduzione della corte mobile sull’esempio di Carlo Magno, il Jean-Claude Juncker del Medioevo, con la commissione europea che scorazza qua e là per i territori dell’Impero a fustigare i nemici, fuggire la pioggia e il problema dei migranti.
Giorni fa mi trovavo ad Ancona, saziato da una frittura di pesciolini ghiaccio. Il ristoratore stava mescendo un bicchiere di Verduzzo quando abbiamo visto insieme i cerchi sismici dipanarsi attraverso il vino delicato. Il suo pensiero è andato al terremoto del 14 giugno 1972, con gli anconetani costretti per mesi a vivere sulle spiagge, sui treni e su una nave da crociera. Il mio pensiero è andato alla perfezione di quei cerchi e alla fortuna che ancora non c'abbia toccato né guerra né miseria.
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Il meteorologo del mese: Cecily Tynan, bionda meteorologa di WPVI di Philadelphia, che in un mese ha salvato un gufetto caduto ai bordi della strada (poi chiamato Ridley) e si è esibita in un selfie con un ippopotamo.
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Strumento meteorologico del mese: Anemografo di Palmieri: coppette in rotazione collegate a una macchina scrivente composta da quattro matite: a seconda della direzione del vento (grazie a quattro calamite) un supporto muove la matita giusta.
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Saporismi a cura di Buzz Cattaneo
Le interviste di Saporismi: Faye Campbell
Faye Campbell è un'idiota. Ammetto di essere partito prevenuto su di lei nel momento in cui ho iniziato ad intervistarla, ma incredibilmente è riuscita ad abbassare la mia, già scarsa, stima nei suoi confronti. Faye da 15 anni mangia solamente cibo spazzatura. Se sua madre prepara per pranzo roast-beef e patate, Faye apre le finestre, esce dalla stanza e va a mangiare delle patatine. La madre di Faye piange spesso, accusandosi di avere sbagliato qualcosa nell'educare la figlia. La madre di Faye ha probabilmente ragione. Faye non è grassa, come ci si aspetterebbe, dice che la sua forma fisica è un dono di Dio. Faye è un'idiota. Ho domandato a Faye il motivo di questa scelta di vita e mi ha risposto: "Perché a me le verdure non piacciono" (da leggere con vocina
fastidiosa da bambina di 5 anni). Fino a 13 anni Faye ha mangiato solo patatine e solamente dopo un paio di anni di terapia ha iniziato a mangiare altro. Cliente affezionata di McDonald's, Pizza Hut e simili, Faye toglie l'insalata dagli hamburger, la frutta dalle tortine, se mangia qualcosa di vegetale deve essere fritto, e per quanto riguarda il pomodoro sulla pizza dice "tanto non è vero pomodoro". Faye non ha un fidanzato, gli uomini grassi non le piacciono e quelli magri lo rimangono per poco se seguono la sua dieta. Faye non è una brutta ragazza, ma si crede una gran figa e questo la rende più fastidiosa. Ho domandato a Faye se avesse mai pensato di avere un tumore al cervello. Faye non mi ha più risposto. La morale: io mi incazzo per un mondo pieno di idioti, Faye si mangia felice le sue patatine e probabilmente mi seppellirà. Faye Campbell è un'idiota felice.
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FART a cura di *talia
Mia nonna diceva che bestemmiano solo gli ignoranti. Verosimilmente aveva buone, ma non tutte, le ragioni. Non poteva comprendere come la bestemmia includa il vigore terapeutico, quasi analgesico, di scaricare tensioni emotive o inietti qualità apotropaiche di relazione col soprasensibile: una sorta d’invocazione sporca alla divinità, non per questo meno autentica. Le donne, le cosiddette parenti di San Gennaro, mentre insultano nel duomo di Napoli il santo quando tarda a compiere il “miracolo” della liquefazione del sangue «Omm’e mmerda sciogli…» sono l’aneddoto interpretativo. Un vizio agevolmente sanabile grazie alla pietà evangelica: «In verità Io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno…» (Marco 3, 28-29) A Bergamo, territorio di devoti e devoti blasfemi, l’imprecazione è istituzionalizzata a intercalare grammaticale o tic
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linguistico sino allo stadio e sui cantieri, due luoghi investiti del primato mondiale di tale pratica. Il goal sfiorato dalla Dea è accompagnato da un’empietà nettamente percepibile, appena diluita fra le rispettive preferenze per due mammiferi quadrupedi. Sui cantieri se non imprechi non sei credibile, indegno d’appartenere all’etnia autoctona. Le operazioni del gruista, di sollevamento e scarico del calcestruzzo, delle assi, del ferro, dei ponteggi, non possono prescindere da una catenella di “sacramenti” che si alzano verso il cielo. In questo quadro, lo striscione appeso sulla gru del cantiere in concessione project financing dal Comune di Bergamo [foto giugno2016], oltre a essere utile come parafulmine morale, esprime in sé alcune nostre prerogative: conflitto e dialettica rustici e una congenita, folle passione per la commedia teatrale. C’è del genio in questa città. Amala.
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Rubrica di filosofia contemporanea a cura di GroS
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D (& S)
C'è gente che dicono (e scrivono)
Se Tetris mi ha insegnato qualcosa è che gli errori si accumulano mentre le conquiste scompaiono. (Andrea P. ci fa notare che c'è sempre da imparare. Da tutto!)
Certe volte le parole feriscono più delle ferite. (Alfonso S. fa il punto della situazione riguardo un litigio durante l'Isola dei famosi)
La vita è come l'uccello: a volte diventa dura senza motivo. (Maurizia P. sbarca su Twitter e butta lì qualche perla delle sue)
Si vede che questo autunno Sky ha avuto veramente una programmazione di merda. (Laura L. commenta il fatto che tutti quest’estate sono in dolce attesa)
La salita era corta ma breve. (Intervista a un ciclista al termine di una tappa del Giro d’Italia) Mi scorre il sonno nelle vene. (Alessandro S. un mattino non ce la faceva) Ho bevuto talmente tanto che ho acquisito il dono dell’obliquità. (Sergione I. quando beve cambia gradazione)
Dio è utile quanto il "ti prego non uccidermi" in un film horror. (Corra regala questa perla al mondo) C'hai la fotorrea! (Massimo D.P. ce l'ha con i tipi fotorroici) Mi piace anche esteriormente. (Alessio B. in una intervista parla di Allie Goulding)
Sagre, fiere e trallalà
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Hello Casoncello La mia idea di paradiso: mangiare del foie gras al suono delle trombe degli angeli. Sidney Smith
sagra (ant. sacra) s.f – sinonimi: consacrazione, celebrazione, festa, kermesse contrari: nessuno Hello Casoncello è una guida ragionata alle sagre paesane, dai monti ai laghi orobici, per una fuga gastronomica a pochi passi da casa o per una voglia improvvisa di trippe, cinghiali e altri alimenti quasi-dietetici.
Giugno Dove
Quale
Cosa mangiare
17—26
Castro
Sagra del casoncello
Casoncelli take-away
21—26
Cazzano San Andrea
Cazzano in festa
Fritture di pesce
22—24
Valbrembilla
Cadelfoglia in festa
Casonsei
24—26
Endenna
Festa di San Barnaba
Polenta taragna
24—26
Sarnico
Sagra del pesce fritto
Fritture di pesce 67
25
San Giovanni Bianco
San Pietro in festa
Trippa e carne alla griglia
25
Schilpario
Sagra della spalla
Spalla cotta di maiale
25
Martinengo
Cena del Colleoni
Zuppa e cinghiale in umido
26
Ornica
Festa della polenta taragna
bocconcini al timo
Luglio Dove
Quale
Cosa mangiare
1
Gandino
Corsa delle uova
Uova sode e frittata
1—3
Vall’Alta di Albino
Festa medievale
Schisola, tortina di polenta e taleggio
1—3
Riva di Solto
Sagra del pesce
Fusilli con le sarde
1—3
Roncola
Taragna Fest
Polenta taragna
2
San Giovanni Bianco
San Pietro in festa
Trippa e carne alla griglia
8—10
Tavernola
Holè Espana
Paella e sangria
10
Peia
Corsa dei cotechini
Insaccati di maiale
14—17
Albino
Sagra degli gnocchi ripieni
Gnocchi ripieni di crema ai formaggi
15—17
Tavernola
Sagra della sardina
Sardine
23
Parzanica
Holè Espana
Paella e sangria
23—24
Ponte Nossa
Sagra della paella
Paella
29—31
Parre
Sagra del Capù
Involtini di verza con ripieno di magro
IL CONSIGLIO
Venerdì 17 10:30 Piazzale degli Alpini (STREETFOOD) Street food Bergamo 17:45 Biblioteca Gavazzeni (INCONTRO) Incontro con il poeta Umberto Zanetti 18:30 Ex Chiesa della Maddalena (MOSTRA) Futurando: i giovani artisti di oggi immaginano il domani 20:30 Edoné (ROCK/?/ROCK) Edoné Locals Fest w/ Vanarin + Rich Apes + Pau Amma 21:00 Fuori Porta (POSTJAZZ) Sala-Zanini Duo Cassano (INDIEROCK) Festa per la Libertà dei Popoli w/ The Monkey Weather + The Pools Cologno (DUO/SPE/ROCK) Musicattiva w/ Pugni Nei Reni + Pinguini Tattici Nucleari Almenno San Salvatore (TRIBUTE) Festivalmen w/ Bandaliga, tributo a Ligabue KM33/Trezzo Sull'Adda (POPROCK) Non è Male Night w/ Penz Leffe (ROCK) Bös Festival w/ Guelder Rose + The Bad Juju + The Nuclears 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Mustang, di Deniz Gamze Erguven Lazzaretto (TODAGIOIA) Happening delle Cooperative: Roy Paci e i Tinturia 22:00 Bolgare (TRIBUTE) Nochinfest w/ Ottocento, tributo a De André Trucca (HIPHOP) Sabotage Park w/ Ghali
Sabato 18 09:00 Cocolele/Parco Goisis (SPORT) WRB Day: running, yoga, fitness, bootcamp 10:00 Ex Centrale Daste e Spalenga (ARTE/SPAZIO) Contemporary Locus 10: Passi, di Alfredo Pirri Trucca (KITE) Bergamovola: Festival degli aquiloni + laboratori bambini Lago d'Iseo (CAMMINARESULLEACQUE) Christo and Jeanne-Claude: The Floating Piers 10:30 Piazzale degli Alpini (STREETFOOD) Street food Bergamo 17:00 Edoné (COLORI) The Color Party 18:00 Giacomo/Via Quarenghi (INAUGURAZIONE) Clorofilla, mostra di fine anno accademico 18:30 Romano (FDM) Spritz & Pool Party Joe Koala/Osio Sopra (MARE/ AMARE) Fauna Cosa Giusta Fest w/ Diego DeadMan Potron + Selv + Filth In My Garage + Marnero + Ornaments 21:00 Ex Centrale Daste e Spalenga (CINE) Visita guidata Contemporary Locus 10 + maratona di cinema a cura di LAB 80. Fino alle 5 di mattina. Almenno San Salvatore (PINK FLOYD TRIBUTE) Festivalmen w/ Juliadream Belleville/Partico (GARAGEBLUES) Elli De Mon Cassano (SKA) Festa per la Libertà dei Popoli w/ The Bluebeaters Cologno (COUNTRY/REGGAE) Musicattiva w/ Hillbilly Heroin + Sistah Awa & Eazy Skankers e
GIUGNO
21:00 Leffe (PUNK/ROCK) Bös Festival w/ Un giorno di ordinaria follia + Coffeeshower + Shandon 21:15 Piazza della Libertà/Almè (TEATRO) deSidera: Matteo. Il ragioniere di Dio, di Giampiero Pizzol 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Irrational Man, di Woody Allen 22:00 Cocolele/Parco Goisis (ROCKABILLY) Ravabilly & the Sideburns Bolgare (CROSSOVER) Nochinfest w/ Linea 77 La MegaDitta/Basiano (POPROCK) Upstream Trucca (TRIBUTE)Vascombriccola Lazzaretto (INDIEROCK) Happening delle Cooperative w/ Ministri
Domenica 19 10:00 Ex Centrale Daste e Spalenga (ARTE/SPAZIO) Contemporary Locus 10: Passi, di Alfredo Pirri Romano (FDM) 13 eventi, 40 band e 5 palchi Trucca (KITE) Bergamovola: Festival degli aquiloni + laboratori bambini Piazzale degli Alpini (STREETFOOD) Street food Bergamo 11:00 Teatro Tascabile (TEATRO) Fuochi d’artificio: visita teatrale. Bis alle 15 e 17.30 13:00 Joe Koala/Osio Sopra (MARE/ AMARE) Fauna Cosa Giusta Fest w/ Gab De La Vega + The Ink Atmosphere + Monza + Sakee Sed + Bologna Violenta 16:00 Città Alta (TOUR/DEF/HORSE) Corsa di cavalli invisibili 17:00 Edoné (MOSTRA) Clochart
18:00 Cortile GAMeC (HAPPENING) Happening GAMeC. Art, music, drinks, food 21:00 Chiesa Vecchia/Ponte San Pietro (TEATRO) deSidera: Per obbedienza, di Francesco Niccolini e Fabrizio Pugliese Cassano (FOLKROCK) Festa per la Libertà dei Popoli w/ The Gang Cologno (ROCK) Musicattiva w/ Psicantria + Dean's Cadillac + Please Play Loud Trucca (HIPHOP) Addiction School Almenno San Salvatore (TRIBUTE) Festivalmen w/ Ottocento, tributo a De André Leffe (ROCK) Bös Festival w/ Stout + S.O.C.S. 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: 45 anni, Andrew Haigh Lazzaretto (SOUL/ROCK) Happening delle Cooperative: Stefano Damaro + Nesis 22:00 Bolgare (REGGAE) Nochinfest w/ Sistah Awa & Eaziskankers
Lunedì 20 19:00 Colle Pengiol/Berzo San Fermo (CAMMINATA/FOOD) Camminata al chiaro di luna al colle Pengiol + cena con prodotti agricoli locali 20:30 Edoné (BALL/ILLA) Torneo di calcio balilla a premi 20:45 Conca Verde (CINE) Mad Max: Fury Road, di Geroge Miller Conca Verde (CINE) Im Labyrinth Des Schweigens, di G. Ricciarelli, in lingua originale 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Les souvenirs, di J-P Rouve Cascina Elav (TEATRO) (S)legati, di e con Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi
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Martedì 21
Giovedì 23
10:30 Giardino Biblioteca Tiraboschi (NARRATORI) L'Albero racconta: Storie con gli alberi, sugli alberi e sotto gli alberi 16:00 Cinema del Borgo (CINE) Gli ultimi saranno ultimi, di M. Bruno 19:00 Pasticceria Sant'Anna (BEER) Degustazione di birre artigianali 20:45 Lazzaretto (ROCK) Summer Sound Festival w/ LMS + Pinguini Tattici Nucleari + Cornoltis 21:00 Conca Verde (CINE) Human, di Y. Arthus-Bertrand Romano (FDM/BIMBI) Cretinetti Trio & The Sister Edoné (SANGRIA/SPORT) Allegria Party Sport Edition 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Ave, Cesare!, di Ethan Coen e Joel Coen Cascina Elav (TEATRO) (S)legati, di e con Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi
20:00 Beach Bar (SUPERFOOD) Oltre 20 hamburger differenti di pura carne di manzo. Prova la sfida dell'hamburger night 20:30 Seminarino (RASSEGNALETTERARIA) Letture amene sotto il Berceau: L’invenzione della madre, di Marco Peano 20:45 Lazzaretto/Druso (REGGAE/DUB) Launch Party Outlook 2016 w/ Channel One + Afterparty @ Druso 21:00 Altagliere di Nese/Alzano (ACOUSTIC) Artisciò Romano (FDM) Musica e ballo latino-caraibico in piazza Roma Bloom/Mezzago (TEATRO) "Brutta", degli allievi del corso di teatro del Bloom Belleville/Partico (TEATRO) The Carrion Cinema del Borgo (CINE) Gli ultimi saranno ultimi, di M. Bruno Conca Verde (CINE) Rams. Storia di due fratelli e otto pecore, di G. Hákonarson Fuori Porta (JAZZ/FUNK) Spectrum San Paolo (ROCK) Birra 'N Banda w/ Todo Modo 21:30 Chiostro San Francesco (TEATRO) A levar l'ombra da terra: A-men: gli uomini, le nuove religioni e altre crisi Trucca (COMICO) Ridi'n Bergamo w/ Baz Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Remember, di Atom Egoyan Lazzaretto (SOTTOSUOLO) Summer Sound Festival w/ The Excitements + Supersuckers 22:00 Cocolele/Parco Goisis (CANTAUTORE) Parcoscenico w/ Chiara Dello Iacovo
Mercoledì 22 20:45 Lazzaretto (EURODISCO) Summer Sound Festival w/ proiezione partita Italia + silent disco 21:00 Cinema del Borgo (CINE) Gli ultimi saranno ultimi, di M. Bruno 21:30 Conca Verde (CINE) Rams. Storia di due fratelli e otto pecore, di G. Hákonarson Via Tasso (CINE) Esterno Notte: La finestra sul cortile, di Alfred Hitchcock
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LA PROLOCO OSIO IN COLLABORAZIONE CON L’ASSOCIAZIONE AL.CO. ORGANIZZA:
INGRESSO GRATUITO / INIZIO CONCERTI ORE 21:00 / CUCINA E PIZZERIA
AREA FESTE OSIO SOPRA / VIA CIRCONVALLAZIONE NORD
Venerdì 24 09:00 Valbondione (PARKOUR) Jungle Wave Camp 17:45 Biblioteca Gavazzeni (NARRATIVA/TEATRO) L'opera da tre soldi, di Bertold Brecht 18:00 Libreria Incrocio Quarenghi (ARCHIHOUR) Aperitivi di architettura: Nel paesaggio, con Giorgio Forlani, Dario Frigoli, Renato Ferlinghetti 20:00 Edoné (METAL) FoschNight w/ Stormlord + Vallorch + Ultra Violence + Fosch 20:30 Chiostro San Francesco (READING) A levar l'ombra da terra: L'eco di uno sparo 20:45 Lazzaretto (ROCK/HIPHOP) Summer Sound Festival w/ Vanarin + Inoki + Bonnot
21:00 Cassinone (HIPHOP) Sottozero Summer Festival w/ Sfera Ebbasta + Charlie Charles Belleville/Partico (REGGAE) Road to Zion Fuori Porta (ACOUSTIC) Sting Theory San Paolo (IRISH) Birra 'N Banda w/ The Clan Romano (FDM) Marta Sui Tubi Il Tiro/Martinengo (HARDCORE) Rock In Riot w/ Raw Power + Face Your Enemy + UprisingHC Parco delle Fonti/Sant'Omobono (HANDPAN) Enz Percus Bloom/Mezzago (TEATRO) "Brutta", degli allievi del corso di teatro del Bloom 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Remember, di Atom Egoyan
21:30 Accademia Carrara (SPE) Invisible°Show 22:00 Trucca (BLUES) Midnight Breakfast 22:30 Chiostro San Francesco (DOCU) A levar l'ombra da terra: Il nemico, un breviario partigiano
Sabato 25 09:00 Valbondione (PARKOUR) Jungle Wave Camp 10:00 Ex Centrale Daste e Spalenga (ARTE/SPAZIO) Contemporary Locus 10: Passi, di Alfredo Pirri 15:30 Libreria Incrocio Quarenghi (GRUPPOLETTURA) Gli anni, di Annie Ernaux + Le cose che non ho detto, di Azar Nafisi 17:00 Parco delle Fonti/Sant'Omobono (ARTE) Mostra di Selene Marchesi 18:00 Trucca (DJSET) Francesco Zazza & Danilo Carsana 19:00 Il Tiro/Martinengo (HIPHOP/ CORE) Rock In Riot w/ DSA Commando + Teste Complesse 20:00 Circolino della Malpensata (CANTAUTORE) Festa del Circolino della Malpensata w/ Andrea Arnoldi e il Peso del Corpo 20:30 Spazio GAMeCAFÈ (ROCK) Rockhestra + Dana Fuchs & Band 20:45 Lazzaretto (REGGAE) Summer Sound Festival w/ Acid Brew + Macka B 21:00 Cassinone (IRISH) Sottozero Summer Festival w/ Paddy's + The Rumjacks + The Clan San Paolo (XFACTOR) Birra 'N Banda w/ Moseek Parco delle Fonti/Sant'Omobono (DJSET) Matt Loqi
21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Perfetti sconosciuti, di Paolo Genovese Ex Centrale Daste e Spalenga (VISITANOTTURNA) Contemporary Locus 10: Passi, di Alfredo Pirri Teatro Tascabile (TEATRO) Valse Bloom/Mezzago (TEATRO – SPERIMENTALE) Gut Reaction
Domenica 26 09:00 Parcheggio centro sportivo/ Berzo SF (MERCATO) Mercato agricolo a km zero Valbondione (PARKOUR) Jungle Wave Camp 10:00 Biblioteca Gavazzeni Città Alta (MERCATINO) La bancarella dei libri Astino Estate (MOSTRA) Luigi Ghirri. Pensiero Paesaggio Ex Centrale Daste e Spalenga (ARTE/SPAZIO) Contemporary Locus 10: Passi, di Alfredo Pirri 10:30 Libreria Incrocio Quarenghi (ASHASAPERA) Danzatrice Kalbelya accompagnata da Nicolò Melocchi 11:00 Teatro Tascabile (TEATRO) Fuochi d’artificio: visita teatrale. Replica alle 15 e 17.30 Edoné (PIGIA) Reef ‘n’Roll Pigiama Party Cortile GAMeC (HAPPENING) Happening GAMeC. Art, music, drinks, food 19:00 Belleville/Partico (ROCK) La Merda + Trade of Faith + Huge Molasses Tank Il Tiro/Martinengo (END) Rock In Riot w/ MeneGuinness + Requiem for Paola P. + Viky Twisterman
21:00 Cassinone (RAP/CROSSOVER) Sottozero Summer Festival w/ Egreen + Antidoto alla Noia Chiesa San Bartolomeo/Albino (TEATRO) deSidera: Mi sono fermata a LadyMacbeth, con Lucilla Giagnoni San Paolo (LIVE) Birra 'N Banda w/ Dejavù 21:30 via Tasso (CINE) Esterno Notte: Perfetti sconosciuti, di Paolo Genovese Teatro Tascabile (TEATRO) Valse Convento della Ripa/Albino (DRUMS) Pulsar Ensemble
Lunedì 27 19:00 Capriate (SKA) Hidrogest Festival w/ Giuliano Palma. Rock on the water 20:30 Edoné (BALL/ILLA) Torneo di calcio balilla a premi 21:00 Cassinone (TRIBUTE) Sottozero Summer Festival w/ Bandaliga, tributo a Ligabue + Hangover San Paolo (HARDROCK) Birra 'N Banda w/ Mr Feedback 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: La corte, di Christian Vincent
Martedì 28 18:00 Circolino Città Alta (RASSEGNALETTERARIA) Letture amene sotto il Berceau: La Lettrice scomparsa, di Fabio Stassi 21:00 Cassinone (TRIBUTE) Sottozero Summer Festival w/ Megamax, tributo a Max Pezzali Conca Verde (CINE) Ritorno a Spoon River, di F. Conversano e N. Grignaffini
21:00 San Paolo (CELENTANO TRIBUTE) Birra 'N Banda w/ Il Re Degli Ignoranti Altagliere di Nese/Alzano (FAZZ) What the Fuzz Edoné (SANGRIA) Allegria School Party 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Lo Stato contro Fritz Bauer, di Lars Kraume
Mercoledì 29 21:00 Cassinone (SHOW) Sottozero Summer Festival w/ Teo e le Veline Grasse San Paolo (TRIBUTE) Birra 'n Banda w/ Vascombriccola 21:15 Villa Carrara/Villa Di Serio (TEATRO) deSidera: Finale di partita, regia di Roberto Negri 21:30 Scuola/Azzano (TEATRO) A levar l'ombra da terra: Nuova Barberia Carloni Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Hollywood Party, di Blake Edwards
Giovedì 30 20:00 Beach Bar (SUPERFOOD) Oltre 20 hamburger differenti di pura carne di manzo. Prova la sfida dell'hamburger night 21:00 Circolino della Malpensata (CANTAUTORE) Eduardo Giusto Belleville/Partico (TEATRO) Let's Improv. Boltiere (METAL) Marc Fest w/ Alteria + Hangover Cassinone (METAL) Sottozero Summer Festival w/ Soilwork + Anymore + Blackmail of Murder
21:00 Fuori Porta (LAUNEDDAS) Duo Osio Sopra (PUNK) Arca Rock w/ Los Fastidios + Years and Miles San Paolo (DIALÉT) Birra 'N Banda w/ Charlie & The Cats Altagliere di Nese/Alzano (POPOLARE) Tre Metri Sotto il Kilt Albino (ROCK/GUIT) Young'n Town Festival w/ Adriano Viterbini + Kuma + Acid Brew Trucca (DANZAORIENTALE) La Libellula 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Una notte con la regina, di Julian Jarrold
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LUGLIO Venerdì 01 17:45 Biblioteca Gavazzeni (INCONTRO) Il cerchio rosso, romanzo di Paola Caravona 20:30 Chiesa di San Bartolomeo (TEATRO) deSidera: Non dirlo. Il vangelo di Marco, di e con Sandro Veronesi Edoné (NEVERFEST) Moostroo + Filth In My Garage + Silence, Exile & Cumming + Otu 21:00 Boltiere (FOLK) Marc Fest w/ Piccola Orchestra Karasciò + Mosche di Velluto Grigio San Paolo (METAL) Birra 'N Banda w/ Rustless
21:00 Albino (ROCK) Young'n Town Festival w/ Sakee Sed + Etruschi From Lakota + Diego Deadman Potron + A Low Profile Parco delle Fonti/Sant'Omobono (JAZZ) Instant Trio Cassinone (HIPHOP) Sottozero Summer Festival w/ Nitro + Jack The Smoker Osio Sopra (FUNK/PERCUSSION) Arca Rock w/ What a Funk + Moruga Roncola (POLENTA/ROOTS) Taragna Fest w/ Awa & The Eazy Skankers + Radici Nel Cemento Boccaleone Open Space (BALKAN) Caravan Orkestar + Baccano dj set 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Il condominio dei cuori infranti, di Samuel Benchetrit
Sabato 02 10:00 Biblioteca A. Mai (VISITAGUIDATA) Sole di Giustizia. San Bernardino da Siena in Mai Ex Centrale Daste e Spalenga (ARTE/SPAZIO) Contemporary Locus 10: Passi, di Alfredo Pirri 15:00 Parco delle Fonti/Sant'Omobono (LAB) Mandala 16:30 Parco Vilafant/Rovetta (CAMMINATA) Occhi per il cieco, piedi per lo zoppo: camminata in coppia 17:00 Boccaleone Open Space (VINTAGE/INDIE/TEC) Recycle Garage + Bond Street + Zibram 18:00 Casa Museo Fantoni/ Rovetta (LIBRO) Maurizio Lorenzi presenta Identikit: il disegnatore di incubi
18:30 La MegaDitta/Basiano (HAWAIIANROCK) Mojito Party w/ The Royal Ukulele Pirate Orchestra 20:30 Edoné (NEVERFEST) ZU + Bangarang! 21:00 Boltiere (RAP) Marc Fest w/ Nex Cassel + Desperado crew Cassinone (PUNKBIDÉ) Sottozero Summer Festival w/ Cornoltis Osio Sopra (REGGAE) Arca Rock w/ Shame & Skandal + Adda Hi Fi Roncola (POLENTA/ROOTS) Taragna Fest w/ Rootz Ital Movement + Dj Set Bergamo Reggae + Train to Roots San Paolo (TRIBUTE) Birra'n’Banda w/ Bandaliga Albino (LIVE) Young'n Town Festival w/ Pinguini Tattici Nucleari + I Tarzanelli dj set + Eduardo Giusto + Minosse Sexy Club + Lonesome George + Marsyas Parco delle Fonti/Sant'Omobono (DJSET) Spirulina House + Wax Mo + Club Nation dj set Teatro Sociale (CLASSIC) Hidrogest presenta: concerto di Uto Ughi con l'orchestra dei filarmonici di Roma 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Il condominio dei cuori infranti, di Samuel Benchetrit Belleville/Partico (DJSET) Dj Joao
Domenica 03 06:00 Belleville/Partico (ALBA) Concerto all'alba di Eleuteria Arena + Ottavia Marini
09:00 Mura Città Alta (WORLDRECORD) L'Abbraccio delle Mura: catena umana con 11.500 persone 10:00 Ex Centrale Daste e Spalenga (ARTE/SPAZIO) Contemporary Locus 10: Passi, di Alfredo Pirri Piani dell'Avaro (RELAX) Giornata dedicata al benessere con meditazione, rilassamento, movimento guidato Spazio Fase/Alzano (HANDMADE) Factory Market 18:00 Cortile GAMeC (HAPPENING) Happening GAMeC. Art, music, drinks, food 20:00 Booccaleone Open Space (TEATRO/ELECTRO) Inferno, di Teatro Nucleo + Knobs + Controfase 21:00 Boltiere (ROCK) Marc Fest w/ Gotto Esplosivo + Welcome Wonderland Cassinone (TRIBUTE) Sottozero Summer Festival w/ Vascombriccola Osio Sopra (GARAGE) Arca Rock w/ Sonny and his Wild Cows + The Nuclears + Le Muffe Roncola (POLENTA/ROOTS) Taragna Fest w/ Il Proposito + The Orobians San Paolo (TRIBUTE) Birra’n’Banda w/ B. B. Band, tributo ai Blues Brothers Albino (SKA/JAZZ) Young'n Town Festival w/ New York Ska Jazz Ensemble + The Blessliners Edoné (ACOUSTIC) The Exhibition Night w/ Brandon Reilly 21:30 Scuola Primaria/Azzano (CINE) A levar l'ombra da terra: Inside Out, di Pete Docter Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Joy, di David O. Russell
Lunedì 04 20:30 Edoné (BALL/ILLA) Torneo di calcio balilla a premi 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Un bacio, di Ivan Cotroneo Cascina Elav (TEATRO) Il ritratto della salute, di e con Mattia Fabris e Chiara Stroppa 22:00 Edoné (COMICO) A levar l'ombra da terra: Quasi tutto mio, di Franco Rossi
Martedì 05 18:00 Orto Sociale/Porta S.Giacomo (RASSEGNALETTERARIA) Letture amene sotto il Berceau: poesie di Eloy Sánchez Rosillo 21:00 Altagliere di Nese/Alzano (ROCKABILLY) Brillantina Conca Verde (CINE) Nostalgia della luce, di P. Guzmán Edoné (SANGRIA) Allegria Party 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Le ricette della signora Toku, di Naomi Kawase Cascina Elav (TEATRO) Il ritratto della salute, di e con Mattia Fabris e Chiara Stroppa
Mercoledì 06 19:00 Edoné (PUNK) H2O + Crancy Crock + The Crimson Ghost 21:00 Grignano (DJSET) Easy Rider Rock w/ Mario Psycho XII 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Il cielo può attendere, di Erns Lubitsch
Giovedì 07
Sabato 09
20:00 Beach Bar (SUPERFOOD) Oltre 20 hamburger differenti di pura carne di manzo. 21:00 Circolino della Malpensata (CANTAUTORE) Michele Colli Grignano (BLUESROCK) Easy Rider Rock w/ Low Island Altagliere di Nese/Alzano (JAZZ) Omaggio a Paolo Conte Villa D'Almè (PSY/FOLK) Enjoy Arena Festival w/ Le Capre a Sonagli + Adrimann 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Fuocoammare, di Gianfranco Rosi
09:00 Piazza Olmo/Fino Del Monte (FOLKLORE) I nobili da Fin presentano "Ol Bertù" + rievocazione dei giochi antichi 10:00 Ex Centrale Daste e Spalenga (ARTE/SPAZIO) Contemporary Locus 10: Passi, di Alfredo Pirri 14:00 Edoné (ELECTRO) Knobs Meets Controfase Fest w/ Durty Geeks + Voga + In Bass We Trust + Barbershop Paradox + Fanciulli Groom Parco delle Fonti/Sant'Omobono (LAB) Mandala 18:00 Casa Museo Fantoni/Rovetta (LIBRI) Aperitivo con l'autore: Rosetta Spinelli presenta La bambina della Via Mala Albino (VINTAGE) Recycle Garage Market 19:00 Parco Vilafant/Rovetta (CARIOCA) Festa brasiliana 21:00 Ambria (DAVIDBOWIE) Ambria Music Festival #Noheroes w/ Arcane of Souls + Bangarang! + Durty Geeks + Gotto Esplosivo + Pinguini Tattici Nucleari + Rich Apes Accademia Carrara (TESORO) CTRL magazine organizza la Caccia al Dipinto Grignano (METAL) Easy Rider Rock w/ Gli Atroci + White Skull Villa D'Almè (SKA) Enjoy Arena Festival w/ Vallanzaska + Fusion Frenzy Treviglio (ROCK/POP) Bangherang Fest w/ Malkovic + Osc2x + Bond Street dj set Parco delle Fonti/Sant'Omobono Terme (INDIA) Asha Sapera + Nico Bansuri
Venerdì 08 21:00 Ambria (ROCK) Ambria Music Festival w/ Marlene Kuntz + Moostroo Grignano (TRIBUTE) Easy Rider Rock w/ Pearl Pusher, tributo ai Pearl Jam + Poottana Play For Money, tributo ai Nirvana Villa D'Almè (REGGAE) Enjoy Arena Festival w/ Lion D and The sound rebels + Paul Crooner & Cloud Treviglio (ELECTRO/POP) Bangherang Fest w/ LIM + Niagara + Laserblast dj set Parco delle Fonti/Sant'Omobono (FUNKYJAZZ) What Tha Fuzz 21:15 Orto botanico/Romano Di Lombardia (READINGMUSICALE) A levar l'ombra da terra: Aqva Parco Villa Ambiveri/Seriate (TEATRO) deSidera: Enoch Harden. I venti del destino, di A. Tennyson e R. Strauss 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Microbo e Gasolina, di Michel Gondry
21:30 Piazza Italia/Paladina (TEATRODANZA) A levar l'ombra da terra: Fuorigioco Inzago (INDIE/ROCK) Festa della Magnolia w/ Silence + Exile & Cunning + Guelder Rose + Spazio Bianco Stallo della Misericordia/ Bariano (TEATRO) deSidera: Il campione felice, di Paolo Aresi Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Le confessioni, di Roberto Andò 22:00 Bloom/Mezzago (HAWAIIANROCKNROLL) The Royal Ukulele Pirate Orchestra 22:30 Piazza Papa Giovanni XXIII/ Osio Sotto (TEATRO) A levar l'ombra da terra: Balcanikaos
Domenica 10 10:00 Astino Estate (MOSTRA) Luigi Ghirri. Pensiero Paesaggio Ex Centrale Daste e Spalenga (ARTE/SPAZIO) Contemporary Locus 10: Passi, di Alfredo Pirri 18:00 Albino (VINTAGE) Recycle Garage Market Cortile GAMeC (HAPPENING) Happening GAMeC. Art, music, drinks, food 19:00 Parco Vilafant/Rovetta (CARIOCA) Festa brasiliana 21:00 Ambria (SHOW) Ambria Music Festival w/ Teo e le Veline Grasse Grignano (ROCK'70) Easy Rider Rock w/ Iliade Ltd TNT/Treviglio (TEATRO) deSidera: Cosa fare a Faenza quando sei morto, di e con Gene Gnocchi Villa D'Almè (GIPSYROCK) Enjoy Arena Festival w/ Barabonzibonzibo + Denima
21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Le confessioni, di Roberto Andò Inzago (ALTERNATIVE) Festa della Magnolia w/ Sountrack of a Sammer + Garege Ermetico
Lunedì 11 20:30 Edoné (BALL/ILLA) Torneo di calcio balilla a premi 21:30 Inzago (POSTROCK) Festa della Magnolia w/ Frana + Il Buio Parco Villa Giavazzi/Verdello (CINE) A levar l'ombra da terra: Colpa delle stelle, di Josh Boone Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Assolo, di Laura Morante
Martedì 12 18:00 Circolino Città Alta (RASSEGNALETTERARIA) Letture amene sotto il Berceau: Marco Santagata e Gino Ruozzi 21:00 Altagliere di Nese/Alzano (JAZZ) Fabio Brignoli trio Conca Verde (CINE) La memoria dell'acqua, di P. Guzmán Edoné (SANGRIA) Allegria Party 21:30 Piazza Duca D'Aosta/Levate (TEATRO) A levar l'ombra da terra: Lampedusa è uno spiffero Inzago (CANTAUTORE) Festa della Magnolia w/ Regina Mab Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Steve Jobs, di Danny Boyle Cascina Elav (TEATRO) Cleopatràs, di Giovanni Testori
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Mercoledì 13 21:00 Cenate Sotto (REGGAE) Music for Emergency w/ Sistah Awa & The Eazy Skankers + Junior Kelly Fara Gera d'Adda (REGGAE) Fara Rock w/ Dubioza Kolektiv Edoné (PUNK) Punk Rock Raduno Warmup Show w/ Deecracks + Midrake + Sugus + Mega 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Jour de fete, di Jacques Tati Inzago (GARAGE) Festa della Magnolia w/ The Kaams + The Boogie Spiders Cascina Elav (TEATRO) Cleopatràs, di Giovanni Testori
22:00 Edoné (COMICO) A levar l'ombra da terra: Una donna tutti d'un pezzo, di Cinzia Marseglia
Giovedì 14 20:00 Beach Bar (SUPERFOOD) Oltre 20 hamburger differenti di pura carne di manzo. Prova la sfida dell'hamburger night 20:30 Cenate Sotto (FOLK) Music for Emergency w/ Vincitore BBC + Alessandro Sipolo + Modena City Ramblers 21:00 Palazzo via Forzenigo 17/ Gandino (TEATRO) A levar l'ombra da terra: Open Circolino della Malpensata (CANTAUTORE) Sistah Awa
con il patrocinio
8 * MARLENE KUNTZ MO0STROO
ES 9 * # NOHERO • BANGARANG!
ARCANE OF SOULS DURTY GEEKS • GOTTO ESPLOSIVO APES PINGUINI TATTICI NUCLEARI • RICH
14 * IL PAN DEL DIAVOLO ENDRIGO
HONY B 15 * ANT OF RIDDIM BAND & HOUSE
VITO WAR & RISING HOPE
ASSIN 16 * ASS T SASCO & DUB AKOM BAND
aka AGEN THING SHAN TY SOUND & SERIOUS
L’Organizzazione declina ogni responsabilità per eventuali danni a persone e cose.
10 * TEO E LE VELINE GRASSE
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www.ambriamusicfestival.it 14^ edizione
Luglio
INGRESSO
*LIBERO*
AMBRIA • VALLE BREMBANA
21:00 Ambria (INDIE) Ambria Music Festival w/ Il Pan del Diavolo + Endrigo Fara Gera d'Adda (REGGAE) Fara Rock w/ The Skints Parco delle Fonti/Sant'Omobono (RELAX) Bagni di Gong Altagliere di Nese/ Alzano (JAZZ) Marco Gamba duo 21:00 Palazzolo (RAP) Resta in festa w/ Otierre + Kaos & Dj Cream 21:15 Villa Albani/Mozzo (TEATRO) deSidera: Rumore di acque, di Marco Martinelli 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Dio esiste e vive a Bruxelles, di Jaco Van Dormael Inzago (HIPHOP) Festa della Magnolia w/ Flygirls + Mezzosangue + Snokesmake feat. Fat Mary Church
22:00 Cocolele/Parco Goisis (CANTAUTORE) Parcoscenico w/ Guido Catalano
Venerdì 15 11:00 Spazio Fase/Alzano Lombardo (STREETFOOD) The Big Food Festival 14:00 Parco delle Fonti/Sant'Omobono (LAB) Laboratorio esperienzale gioiello alchemico 19:00 Edoné (PUNK) Punk Rock Raduno w/ Chixdiggit + Jimmy Vapid + Tough + Volkov 21:00 Fara Gera d'Adda (FOLK) Fara Rock w/ Mau Mau
21:00 Cenate Sotto (METAL) Music for Emergency w/ Rain + Pino Scotto + Angel Witch Ambria (REGGAE) Ambria Music Festival w/ Anthony B & House of Riddim Band + Vito War & Rising Hope Maite (BLUES) Bergamo Blues Festival w/ Randolph Matthews Piazza Ferrari/Rovetta (60/70/80) La musica di Vicky Parco delle Fonti/Sant'Omobono (BARITONO) Florilegio Musicale con Giuseppe Capoferri e Davide Muccioli 21:00 Palazzolo (CANTAUTORE) Resta in Festa w/ Giovanni Lindo Ferretti 21:15 Orto Botanico/Romano (TEATRO) deSidera: A ritrovar le storie, di Monica Morini, Bernardino Bonzani, Annamaria Gozzi 21:30 Parco Carlo Collodi/Orio (TEATRO) A levar l'ombra da terra: Fiatone. Io e la bicicletta Via Tasso (CINE) Esterno Notte: The Walk, di Robert Zemeckis
Sabato 16 10:00 Ex Centrale Daste e Spalenga (ARTE/SPAZIO) Contemporary Locus 10: Passi, di Alfredo Pirri 11:00 Teatro Tascabile (TEATRO) Souvenir: gemme di teatro Spazio Fase/Alzano (STREETFOOD) The Big Food Festival 15:00 Scaccomatto/Predore (COLORI) The Color Party Edoné (PUNK) Punk Rock Raduno w/ Tha Manges + Zatopeks + Baby Shakes + The Mugwumps + The Leeches + Lucy And The Rats + The Ratcliffs
15:00 Teatro Tascabile (TEATRO) Souvenir: gemme di teatro 17:00 Rovetta (MERCATINO) Festa d'estate per le vie del paese 17:30 Cenate Sotto (METAL) Music for Emergency w/ Teodasia + Trick or Treat + Vision Divine + Rage Teatro Tascabile (TEATRO) Souvenir: gemme di teatro 18:00 Casa Museo Fantoni/Rovetta (LIBRI) Aperitivo con l'autore: Erica Balduzzi presenta Qualcuno che accompagni 18:30 La MegaDitta/Basiano (ROCK) Pinguini Tattici Nucleari 20:00 Calusco D'Adda (NESSUNDORMA) Notte Bianca 21:00 Ambria (REGGAE) Ambria Music Festival w/ Assassin aka Agent Sacso & Dub Akom Band + Shanthy Sound & Serious Thing Parco delle Fonti/Sant'Omobono (DJSET) Spirulina House + Paula Mstp + Club Nation dj set Fara Gera d'Adda (REGGAE) Fara Rock w/ EBM Earth Beat Movement 21:00 Palazzolo (ELECTRO) Resta in Festa w/ Machweo + Godblesscomputers + Aucan + Don Turbolento + Giulia Spallino feat Mamakass 21:15 Piazza della Biblioteca/ Mapello (TEATRO) deSidera: A ritrovar le storie, di Monica Morini, Bernardino Bonzani, Annamaria Gozzi 21:30 Piazza Vittoria/Valbrembo (READINGMUSICALE) A levar l'ombra da terra: Vita Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Carol, di Todd Haynes Vie del paese/Songavazzo (FOLKLORE) Palio degli asini
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Domenica 17 11:00 Teatro Tascabile (TEATRO) Souvenir: gemme di teatro Spazio Fase/Alzano (STREETFOOD) The Big Food Festival 12:00 Edoné (PUNK) Punk Rock Raduno Filler Day w/ Slander + Council Of Rats + Teenage Bubblegums 15:00 Teatro Tascabile (TEATRO) Souvenir: gemme di teatro 16:00 Ex Centrale Daste e Spalenga (ARTE/SPAZIO) Contemporary Locus 10: Passi, di Alfredo Pirri 17:30 Teatro Tascabile (TEATRO) Souvenir: gemme di teatro 18:00 Cortile GAMeC (HAPPENING) Happening GAMeC. Art, music, drinks, food.
20:30 Cenate Sotto (FOLK) Music for Emergency w/ Amici di Davide + La Famiglia Rossi 21:00 Fara Gera d'Adda (SUPERCAFONE) Fara Rock w/ Piotta Palazzolo (ROCK) Resta in Festa w/ Tre allegri ragazzi morti + Alessandro Sipolo + Albedo 21:30 Scuola Primaria/Azzano (CINE) A levar l'ombra da terra: Perfetti sconosciuti, di Paolo Genovese Parco dei Fontanili e dei Boschi/Lurano (READINGMUSICALE) A levar l'ombra da terra: Aqva Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Carol, di Todd Haynes
Trovi il calendario aggiornato su ctrlmagazine.it/eventi-bergamo
Lunedì 18 20:30 Edoné (BALL/ILLA) Torneo di calcio balilla a premi 21:00 Fara Gera d'Adda (ROCKNROLL) Fara Rock w/ The Graveltones 21:30 Parco Villa Giavazzi/Verdello (CINE) A levar l'ombra da terra: Boyhood, di Richard Linklater Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Truth Il prezzo della verità, di James Vanderbilt
Martedì 19 21:00 Cascina Elav (TEATRO) Federico, di e con Maria Pilar Pérez Aspa Edoné (SANGRIA) Allegria Party
21:00 Altagliere di Nese/Alzano (JAZZ) Carlo Magni trio 21:30 Villa Dorotina/Mozzo (TEATRO) A levar l'ombra da terra: La Maria Storta
Mercoledì 20 18:00 Castello di Brescia (MUSICA/ MUSICA) Musical Zoo Festival w/ Ninos du Brasil + Bienoise + Matteo Gamba + Lska 21:00 Ex convento/Fino Del Monte (CINE) Il Piccolo Principe Villa di Serio (INDIE/PSY) Rock sul Serio w/ Francesco Motta + Sonars 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Il fantasma e la Signora Muir, di Joseph L. Mankiewicz
FILAGOSTO FESTIVAL FILAGO [BG] • DAL 2 AL 7 AGOSTO 2016 MAR 2 AGO
MER 3 AGO
TARRUS RILEY
BANDABARDÒ
VEN 5 AGO
SAB 6 AGO
DEROZER
BUGO
GIO 4 AGO
TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI DOM 7 AGO
IL TEATRO DEGLI ORRORI
DEAN FRASER e ALAINE & BLACK SOIL BAND × SEVANA BLINDUR × PINGUINI TATTICI NUCLEARI × CORNOLTIS GIOVANNI TRUPPI × GIORGIENESS × I PESCI SOLUBILI
INGRESSO GRATUITO - A4 MI-BS USCITA CAPRIATE
WWW.FILAGOSTOFESTIVAL.IT
21:30 Cascina Elav (TEATRO) Federico, di e con Maria Pilar Pérez Aspa 22:00 Edoné (COMEDY) A levar l'ombra da terra: RG standup special, di Riccardo Goretti
Giovedì 21 18:00 Castello di Brescia (MUSICA/ MUSICA) Musical Zoo Festival w/ Gang For Four + Moon Duo + Sarah Farina + Pigo b2b Palmwine + Shazzula + Ottone Pesante + Halfred Parco delle Fonti/Sant'Omobono (RELAX) Massaggio, campana tibetana e cristalli 20:00 Ex-carcere di Sant’Agata (TEATRO) deSidera: Odisseo. Il folle volo, di e con Tiziano Ferrari. 3 repliche in serata Beach Bar (SUPERFOOD) Oltre 20 hamburger differenti di pura carne di manzo. Prova la sfida dell'hamburger night 21:00 Circolino della Malpensata (CANTAUTORE) Alex Lazzari Palosco (PUNKROCK) Riloi River Festival w/ vincitore BBC + Let It Slide Altagliere di Nese/Alzano (BLUES) Bluebirds Ubiale (TRIBUTE) Ubiale Power Sound Festival w/ Vascombriccola Villa di Serio (REGGAE) Rock sul Serio w/ Forelock & Arawak + Rootical Foundation + BergamoReggae Djset 21:30 Vicolo Staletti/Azzano (TEATRO) A levar l'ombra da terra: Delirium Betlem ovvero i Re Marci, di Alberto Salvi Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Perfect Day, di Fernando Leon de Aranoa
Venerdì 22 12:00 Bagnatica (METAL) Fosch Fest w/ Folkstone + Ancient Bards + A Tear Beyond + Rise Of Tyrants 18:00 Castello di Brescia (MUSICA/ MUSICA) Musical Zoo Festival w/ Islam Chipsy & E.E.K. + Go Dugong + Anudo + Lone + Borrowed Identity + Bruno Bellissimo + Dj Joao + Materia Sonica + Veeblefetzer + Mondocane 20:00 Ex-carcere di Sant’Agata (TEATRO) deSidera: Odisseo. Il folle volo, di e con Tiziano Ferrari. 3 repliche in serata 21:00 Piazza dell'Orso/Schilpario (READINGMUSICALE) A levar l'ombra da terra: Premiata Filatura FP Maite (BLUES) Bergamo Blues Festival w/ Alex Haynes Palosco (INDIE) Riloi River Festival w/ Helsinki + Elettric Ballroom Piazza Ferrari/Rovetta (ROCK) Wild Wolves Rock Ubiale (ROCK) Ubiale Power Sound Festival w/ Cornoltis + The Bastard Sons of Dioniso Villa di Serio (ROCK/ALT) Rock sul Serio w/ Giorgio Canali e Rossofuoco + Bangarang! 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Io e lei, di Maria Sole Tognazzi Accademia Carrara (CINE) The Forbidden Room, di Guy Maddin
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Sabato 23
Domenica 24
11:00 Teatro Tascabile (TEATRO) Souvenir: gemme di teatro. Bis alle 15 e 17.30 Edoné (MARKET) MICA market 12:00 Bagnatica (METAL) Fosch Fest w/ Anthrax + At The Gates + Sacred Reich + Destruction + Fleshgod Apocalypse + Ulvedharr + The Modern Age Slavery + Unredeemed + Fallout H.R. + Sinphobia + Denial 18:00 Casa Museo Fantoni/Rovetta (LIBRI) Annarosa Lazzeri presenta “Nelle pagine del Tempo. Le parole salvate dai ricordi” Castello di Brescia (MUSICA/ MUSICA) Musical Zoo Festival w/ Zola Jesus + The Kvb + Kill Your Boyfriend + Bambounou + Mattia Fontana + Moscow 287 + Invisible°Show + Universal Sex Arena + La Debs 19:30 Treviolo (TREVIVA) Dj set w/ Roberto Ferrari (Radio Deejay) + Davide De Marinis, tributo a De André + Vipers, tributo ai Queen 20:00 Ex-carcere di Sant’Agata (TEATRO) deSidera: Odisseo. Il folle volo, di e con Tiziano Ferrari. 3 repliche. 21:00 Ubiale (PUNK/ROCK) Ubiale Power Sound Festival w/ Punkreas + Gotto Esplosivo Palosco (FUNK/ROCK) Riloi River Festival w/ Pinguini Tattici Nucleari + What a Funk Villa di Serio (FESTIVAL) Rock sul Serio w/ Camillas 21:30 Via Tasso (CINE) Esterno Notte: Quo vado?, di Gennaro Nunziante 22:00 Bloom/Mezzago (INDIE) Arcane Of Souls
09:00 Edoné (MARKET) MICA market 10:00 Ex Centrale Daste e Spalenga (ARTE/SPAZIO) Contemporary Locus 10: Passi, di Alfredo Pirri. Ultimo giorno d'apertura Parco delle Fonti/Sant'Omobono (WORKSHOP) L'orgone segreto, con Davide Tupix 12:00 Bagnatica (METAL) Fosch Fest w/ Korpiklaani + Enslaved + Skalmold + Drakum + Embryo + Atavicus + Nightland + Kanseil + Atlas Pain + Norhod + Evendim 17:30 Teatro Tascabile (TEATRO) Souvenir: gemme di teatro 18:00 Castello di Brescia (MUSICA/MUSICA) Musical Zoo Festival w/ Lion D + Jakala reggae band + Rehab + Mancamelanina Records + Over(w)all Cortile GAMeC (HAPPENING) Happening GAMeC. Art, music, drinks, food 20:00 Ex-carcere di Sant’Agata (TEATRO) deSidera: Odisseo. Il folle volo, di e con Tiziano Ferrari. 3 repliche. 21:00 Ubiale (ROMANTICO) Ubiale Power Sound Festival w/ Ruggero de I Timidi Palosco (ELECTROROCK) Riloi River Festival w/ Voga + The Wicked Expectation Villa di Serio (CANTAUTORE) Rock sul Serio w/ Omar Pedrini + vincitore Musica da Bere 2016 Treviolo (TREVIVA) Panpers, cabaret + Moseek 21:30 Scuola Primaria/Azzano San Paolo (CINE) A levar l'ombra da terra: Sopravvissuto The Martian, di Ridley Scott Via Tasso (CINE) Esterno Notte: The Danish Girl, di Tom Hooper
How to per tu a cura di Sara Nissoli
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Come diventare un eremita 1
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Cara Redazione di CTRL, mi chiamo Bruno e fino a due giorni fa lavoravo in una nota agenzia pubblicitaria. L’altro ieri mi sono alzato e ho capito che (lo posso dire? Ma sì dai, lo dico) non me ne era mai fregato un cazzo. Come della palestra, delle amicizie, della città, del mio appartemento, degli zainetti in ecopelle da novanta euro e soprattutto del Moscow Mule. Già che c’ero, stamattina ho lasciato la mia ragazza. Ho pensato a una serie di alternative alla mia vita precedente tra
cui entrare a far parte di una comune e il suicidio. Ma la prima è troppo promiscua e la seconda un po’ estrema. Potete darmi qualche consiglio su come tirare avanti fin quando non mi fonderò con l’infinito? Già vi ringrazio. Bruno P.S.: Mi sono rimasti solo 240 euro, ho donato tutto quello che avevo al canile di Saluggia, Vercelli.
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Caro Bruno, innanzitutto complimenti per la tua nuova vita! Non sono scelte da tutti i giorni e stimiamo davvero il tuo coraggio. Abbiamo discusso molto riguardo il tuo caso e quello che ci sentiamo di consigliarti è senza dubbio la via dell’eremitismo. In molti ti hanno preceduto, a partire da santoni induisti a santi cristiani, ma la storia di questa pratica è tanto lunga che non la cominciamo nemmeno. Se hai ancora uno smartphone puoi cercare tu stesso, in caso contrario esistono ancora le biblioteche comunali. In ogni caso, caro Bruno, eccoti cinque essenziali consigli per prendere, partire e sparire.
1
Per prima cosa saluta tutti, abbandona l’ecopelle e procurati un sacco di juta. Leggero, spazioso e senza fronzoli, riempilo di ciò che pensi ti servirà per il resto della vita. Per molti è stato più facile del previsto: non ci hanno messo niente. Però vedi tu, magari un cambio di biancheria, una felpina, giusto per non pentirtene poi.
2
Scegli la tua meta, ovvero dove arriverai, rigorosamente a piedi, non necessariamente scalzo. Potrebbe essere dall’altro capo del mondo o a pochi chilometri. Noi ti consigliamo una via di mezzo: il Molise. Primo, perché esiste, secondo perché se è vero che lo conoscono in pochi probabilmente c’è molto spazio libero.
3
Arrivato a destinazione inerpicati sulla prima montagna che ti ispira fiducia. A quel punto cerca la grotta che ti ospiterà per sempre. Un luogo riparato, poco avvezzo all’umidità e possibilmente non distante da un piccolo corso d’acqua. In questo modo potrai andare a rane, che sono abbastanza proteiche, e organizzare così le tue prime cene a lume di candela, se ne hai portata una.
4
Ora sei un eremita. La tua vita è completamente nelle tue mani. Potrai cacciare, pescare, raccogliere frutti, meditare, pregare, parlare da solo, masturbarti, fare ginnastica, praticare birdwatching e molte altre attività. Addio caro Bruno, e attento agli orsi.
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CTRL magazine
In copertina
Fotografia di Gaetano Pappalardo Via Bono, 43 - 24100 Bergamo www.ctrlmagazine.it redazione@ctrlmagazine.it Mob. 349.1680619
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Leone Belotti, Dario Cattaneo, Chiara Generali, Melissa Ghidini, Gionata Giardina, Davide Gritti, Alessandro Monaci, Giorgio Moratti, Oro, Mirco Roncoroni.
Hanno scritto e collaborato Editore
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Direttore
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Progetto Grafico Studio temp
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