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DOVEVIAGGI.IT mensile anno 25 n°9 settembre 2015

€5,90

SPECIALE WEEKEND Vienna, Bolgheri, Londra, Venezia, Lisbona... 12 idee per sentirsi ancora in vacanza

MILANO EXPO La nostra guida per una visita a colpo sicuro

TIROLO SPORT Con le nuove e-bike, tutto è più comodo

GALIZIA FOOD Giovani chef e trionfo di crostacei

MEDIAGROUP S.P.A. POSTE ITALIANE Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 Conv. L. 46/2004, art. 1, comma 1 DCB Milano Canada Cad. 12.50 Francia € 7,00 Germania € 7,00 Grecia € 7,00 Portogallo Cont.: € 7,00 Spagna € 7,00 Svizzera C. Ticino Chf. 10,50 USA $ 12.50

LUNGO IL PO Tra antiche locande e oasi naturali





Editoriale

Settembre 2015

È tempo di pensare al tempo Simona Tedesco

“Come sopravvivere alla sindrome da rientro”. ecco il titolo-tormentone che a settembre ritroviamo puntuale sui siti e sui giornali. del resto, il vero Capodanno per tutti noi è il botto di traffco che impazzisce con la riapertura delle scuole, con le code al supermercato del sabato e con le cascate di email che inondano la posta 24 ore su 24. ma cosa resta di quello che abbiamo appena vissuto in vacanza? Così, sotto l’onda d’urto del pensiero del rientro, abbiamo progettato il numero di settembre rifettendo sul senso del tempo quando si cambiano ritmi e scenari. In vacanza non è vero che il tempo vola: a volte corre, a volte crea vuoti, a volte ti lascia solo pensare. Nessuno si isola più, diciamocelo, ma sapere che il nostro smartphone deve gareggiare con un tramonto in riva al mare o con un’escursione tra i boschi, ci regala un sottile piacere nei confronti di quel perfdo schermo che si illumina in continuazione. e quella sensazione di un tempo speso bene, di libertà, di benessere, quasi di pura felicità, vorresti ritrovarla nella valigia quando torni a casa. Anzi, ti aggrappi a quel pensiero e prometti che quest’anno sarà la volta buona, che la lezione l’hai imparata: elenco delle priorità, paletti saldi con il lavoro, spazio per passioni, libri al posto della tv… Poi, bastano quattro giorni a casa e tutto inizia a sbiadire, come l’abbronzatura. Però, a nostra discolpa, si può dire che rispetto ai nostri genitori, abbiamo qualche problemino in più: tra un tweet e un post viviamo nel “secolo breve”. In un’intervista su la Repubblica, bruno Giussani, uno dei 100 uomini più infuenti d’europa (secondo Wired UK), direttore europeo di ted, organizzazione mondiale no proft di conferenze sulle idee che cambiano il

mondo, ha spiegato: “Questo è il secolo della brevità... è una scure violenta, a volte una condanna. Che cosa porta in dote? Il desiderio di gratifca immediata. L’incapacità di aspettare. È la forza dominante della vita contemporanea nelle sue declinazioni non assolute ma quotidiane”. e il prezzo pagato alla brevità, conclude Giussani, è altissimo: la mancanza di concentrazione e la distrazione. Così, anche i nostri buoni propositi si frantumano nello spezzatino del fusso quotidiano e i progetti si sciolgono con le prime piogge. bene, in questo numero di Dove c’è tutto il nostro desiderio di interrompere questo circolo vizioso. Come? Primo: non dimenticare. Abbiamo lanciato la campagna social #dovetorneresti, per continuare a farvi rivedere e rivivere i luoghi che vi sono rimasti nel cuore (mandateci le vostre foto, tutte le info per vederle pubblicate le trovate a pag. 23). secondo: ripartire appena possibile.Anche solo per un weekend. Abbiamo realizzato uno speciale di 33 pagine raccogliendo idee per famiglie, single, amici, coppie, sportivi o pigroni. In Italia e in europa. Anche il nostro viaggio sul Po è un elogio alla lentezza, così come l’originale itinerario in Galizia parla di morbidi piaceri in terre dove vivere è sinonimo di passione. Nel dossier troverete un’interessante rifessione su come è cambiata la percezione dello scorrere delle ore e abbiamo eletto Lipsia come simbolo di un ritrovato umanesimo del tempo: giovane, creativa, green, la città punta con forza alla qualità della vita. Certo, a casa si torna sempre, ma i viaggi smetteranno di essere solo una parentesi, il tempo ‘umano’ non più un ricordo sbiadito. e la sindrome da rientro sarà per noi solo un titolo-tormentone privo di signifcato. Ci proviamo? d ove

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Seza parole. In ogni linua del mondo.

Yas Viceroy Abu Dhabi Hotel

Dove il fascino incontra lo splendore. Dove la magnificenza incontra il mistero. Un rifugio brilla tra le stelle. In un luogo dove la bellezza è luce. Il giorno è magia, la notte è meraviglia. E lo skyline ridefinisce i confini del cielo. Pensavate di aver fatto tutto? Abu Dhabi. Travellers welcome.

Scopri di piú. visitabudhabi.ae/it


In barca lungo il Po. Sugli argini una parata di pioppi tremolanti. Alti e dal portamento fiero, sono i custodi senza tempo di un passaggio che regala al fiume

piccoli fremiti palpitanti di vita. Procedo lungo un percorso fatto di scorci indescrivibili. Dall’acqua la mia Emilia è sorprendente e inaspettata. Perfino commovente.

a pagina 106 A bordo della motonave Stradivari (1976), che propone navigazioni sul Po di uno o più giorni. Anche abbinate a passeggiate, degustazioni in acetaie, cantine, caseifici. È la più grande barca fluviale d’Italia.

La strada è iL viaggio

Elogio della lentezza Tre province a cavallo del po. Un itinerario dove si lascia spesso l'auto per salire su barche e battelli sintonizzati con il pacato respiro del fiume. E in mezzo, antiche locande, sapori dimenticati e recuperati e oasi naturali. Per immergersi nel silenzio dell'autunno di R i t a B e R t a z z o n i foto di M a s s i M o D a l l ’a R g i n e

Rita Bertazzoni 106

Nelle prime ore del mattino, nei prati di papaveri e margherite fra lo Spazio Caritas e il Padiglione Zero, ho spesso notato numerose farfalle. Qualcuno si è poi premurato d’informarmi che la sera avrei potuto

scorgere un gran numero di bruchi muoversi in attesa della metamorfosi. A Expo cercavo l’estasi davanti a piatti improbabili di cucine inverosimili e mi sono invece innamorato di un’inattesa lezione di entomologia.

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a pagina 138 La nostRa inchiesta

Expo a colpo sicuro Quali Paesi hanno saputo interpretare meglio il tema “Nutrire il Pianeta”? Per rispondere, siamo andati sul campo. E abbiamo stilato la nostra Top 10. Per puntare dritti ai padiglioni da non perdere di P a o l o G a l l i a n i - foto di B e P P e C a l G a r o

Paolo Galliani

In questa foto, l'interno del grande alveare, nucleo del Padiglione del Regno Unito: una riflessione sul ruolo delle api, che sono minacciate da inquinamento, malattie e antiparassitari, nella catena alimentare globale.

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Per la prima volta mi trovo faccia a faccia con un piatto di pregiati percebes: buffi e strani crostacei galiziani. Mi intriga l’idea di fotografarli, ma allo stesso tempo sono preoccupato di come renderli attraenti, invitanti

e pubblicabili, perché tutto si può dire, ma belli proprio non sono. Non è stato così difficile immortalarli, ancora più facile mangiarli: talmente buoni che sono finiti all’istante. Ne avrei voluti ancora.

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il cibo è cultura 1. A o loxe Mareiro, ristorantino a bordo mare di Carril, i molluschi si gustano anche in abbinamento ai cocktail. 2. Punta barcela, nella penisola di o Grove, considerata il paradiso dei frutti di mare.

Profumo di mare La rinascita della cucina della Galizia? Merito di bravi chef, certo. Ma anche di ingredienti strepitosi, regalati dall'oceano: crostacei, molluschi, frutti di mare. Si gustano nei ristoranti stellati o nelle taverne pieds dans l'eau. Nella stagione in cui danno il meglio di sé di G i u l i a n a G a n d i n i foto di G i o v a n n i T a G i n i 2

Giovanni Tagini 9 4

Per salire dalla Capanna Alpina di San Cassiano al Lagazuoi (2778 m), i sentieri indicano un tempo di percorrenza di 3, 50 ore. Io ce ne ho messe cinque. E mi sono pure fermata per una sosta gourmet al

rifugio Scotoni. Tutto tempo guadagnato in bellezza, in profumi di erbe e rocce, in cieli infiniti. Perché in fondo, il tempo, se lo sai usare, si allunga. Almeno credo. P.s. Nella foto sono ancora in salita. Ma in ascensore.

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Tempo al tempo di M a n u e l a M i M o s a R a v a s i o

Pochi se ne saranno accorti, ma la notte tra il 30 giugno e 1 luglio scorsi, abbiamo avuto un secondo di tempo in più. Lo ha deciso, come gli compete, l’International Earth Rotation and Reference Systems Service che ha compensato con il così detto “secondo intercalare”, la differenza di 0,9 secondi tra il tempo basato sugli orologi atomici e quello, astronomico, basato sull’osservazione della rotazione terrestre. Negli ultimi trentatré anni è successo venticinque volte. venticinque secondi in più che sono serviti a rendere “armonico” il nostro tempo universale coordinato (UtC), il tempo uffciale del pianeta, con il ritmo della terra. D’altra parte, lo diceva Aristotele, “il tempo è un artifzio umano così come il bello e il giusto”. Una convenzione insomma, che pure governa, e non solo misura, la nostra esistenza. Come insegnano i flosof, che sull’argomento non hanno mai smesso di dissertare, dal greco ricaviamo due differenti modi per indicare il tempo: Chronos, che è poi la divinità che ha il compito di numerare e quantifcare gli eventi, e Aìon, l’eterno presente, l’attimo che si ripete, che eraclito descriveva come “un bambino che gioca spostando delle pedine”. In due parole, il tempo della scienza e il tempo della vita. Il tempo meccanico e reversibile, per quanto fascinosamente relativo, e quello della dimensione psicologica che si dispiega tra esperienza, memoria e desiderio. ora, se neppure Albert Einstein e Henri Bergson, due che al fuire degli istanti si sono ampiamente dedicati, sono riusciti a dipanare il dilemma su quale dei due sentimenti del tempo più si avvicini al “vero”, con una storica seduta, il 6 aprile 1922 presso la société Française de Philosophie di Parigi, entrata nella storia, non potremo certo noi venirne a capo. Forse ha

New York, il Flatiron Building sulla Fifth Avenue fra il traffico del giorno e le luci della notte

ragione il fsico francese Etienne Klein quando ci ammonisce dicendo che “Pensare il tempo è come arare il mare” e che quindi, più di pensarlo, dovremmo goderlo. Quello che è certo è che, in un determinato momento della storia dell’umanità, il tempo, o almeno parte di esso, si è trasformato in una sorta di rivendicazione. Non è stato più, come succedeva nelle abitudini contadine, un ritmo cosmico non programmabile a cui conformarsi e soggiacere, ma abbiamo dovuto, con perizia e tecniche da signori del tempo, regolarlo, strutturarlo, contarlo, con la stessa precisione con cui cominciavamo a sfornare prodotti. Il tempo si è così moltiplicato (o forse diviso, chissà), originando diversi tempi: del lavoro, della famiglia, della vita, e infne, il tempo libero. La “conquista” di quest’ultimo, ben descritta da Alain Corbin in L’invenzione del tempo libero (ed. Laterza) ha segnato uno spartiacque. Qualcuno dice che da allora abbiamo cominciato a divertirci sul serio, ad andare in vacanza, a svagarci, a godere di quell’otium una volta destinato a pochi. Altri, che quello che pensavamo fosse divertimento e libertà, era invece solo istigazione al consumo, mentre la cultura di massa invadeva spazi e tempi individuali (edgar morin, Lo spirito del tempo, ed. meltemi). rimane invariato il fatto che il tempo, o il nostro modo di rapportarci ad esso, è specchio dei tempi. e mentre noi ci affanniamo a riordinare giorni, settimane e pure stagioni; mentre le riviste annunciano che la domenica è il nuovo sabato (essendo il sabato un rigurgito ansioso del venerdì), ancora non sappiamo decidere se il nostro, di tempo, sia meglio rappresentato dagli orologi liquidi di Salvador Dalì ne La persistenza della memoria, o dalla dinamica ed effcace simultaneità del manifesto futurista. sarà un caso, d o v e

fotocamere in una grande vetrina dedicata al kit della spia perfetta, mi ha fatto pensare alla fine di un’epoca, al tramonto della fotografia come documento, dove il fotografo era una specie di poliziotto della realtà.

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C'è quello della scienza, quello della flosofa e il nostro ritmo, sempre meno naturale. Ma, dopo le vacanze, tutti vogliamo rimanere in una dimensione più umana, di qualità. Ci riusciremo o dovremo aspettare il prossimo viaggio?

Manuela Ravasio Le ho cercate per anni sulle bancarelle, alcune le ho possedute. Ricordo le introvabili Lomo, le Kiev così squadrate, le Zenith che qualche amico usava. Rivedere a Lipsia, al museo della Stasi, tutte quelle

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© stephen wilkes

I nostri reporter

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5 1. Il gruppo di musicisti del Klezmer Muskelkater al Westwerk. 2. Il negozio di oggetti e mobili d’epoca HinrichSINNdreissig. Si trova nel cortile interno dell’Hotel Fregehaus, albergo boutique ricavato da un palazzo Anni 20. 3. Il tempio dei pasticcini artigianali? Mintastique. 4. Una panoramica di Lipsia. 4. La hall del Pentahotel. Gli interni portano la firma di Matteo Thun. Vanta una grande spa, aperta 24 ore su 24, dove fare in notturna un tuffo in piscina o una sauna. 6. Ricavato da un vecchio teatro, Ut Connevitz è uno dei locali più alla moda. Dell’edificio orginario conserva ancora la struttura e i decori: délabré, ma di grande fascino.

doSSIer TeMPI ModerNI

Beppe Calgaro

Al ritmo giusto

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Era la città più inquinata della Germania. Oggi Lipsia, piccola, green, giovane, creativa, è un laboratorio dove si sperimenta la cosa più diffcile e sfuggente: la qualità della vita. Senza fretta di I l a r I a S I m e o n e - foto di B e p p e C a l g a r o d o v e

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Direzione e redazione Via Angelo Rizzoli 8, 20132 Milano tel. 02.25.84.68.36, fax 02.25.84.68.78 Direttore responsabile SIMONA TEDESCO simona.tedesco@rcs.it tel. 02.25.84.31.52 Caporedattore centrale GIOVANNI MORO giovanni.moro@rcs.it, tel. 02.25.84.68.44 Caporedattore FABIO SIRONI fabio.sironi@rcs.it, tel. 02.25.84.68.31 Coordinamento web GIANFRANCO RAFFAELLI (vicecaposervizio) gianfranco.raffaelli@rcs.it, tel. 02.25.84.68.47 Redazione immagine e grafica FRANCESCO REMONATO (vicecaporedattore) francesco.remonato@rcs.it, tel. 02.25.84.68.30 RENZO POLI (vicecaposervizio) renzo.poli@rcs.it, tel. 02.25.84.68.29 MARCO STINGO marco.stingo@rcs.it, tel. 02.25.84.68.28 Photoeditor MARIA GIOVANNA ACETI giovanna.aceti@rcs.it, tel. 02.25.84.68.00 Redazione SUSANNA PERAZZOLI (caposervizio) Lifestyle e Attualità susanna.perazzoli@rcs.it, tel. 02.25.84.68.34 FAUSTA FILBIER Viaggi e Vacanze fausta.filbier@rcs.it, tel. 02.25.84.68.42 CARLOTTA LOMBARDO (caposervizio) carlotta.lombardo@rcs.it, tel. 02.25.84.60.34 MAURIZIA BONVINI maurizia.bonvini@rcs.it, tel. 02.25.84.68.35 Consulente editoriale MARIELLA GROSSI Segreteria di direzione e redazione CINZIA BACCHETTA Cinzia.Bacchetta@rcs.it, tel. 02.25.84.68.36 Amministrazione collaboratori, tel. 02.25.84.68.36 In redazione: CINZIA BRUNONE VECCHIATTO (caporedattore) Creative Consultant, ANTONIO PETRONE, IVANA ZAMBIANCHI (caporedattore) Hanno collaborato a questo numero: Paolo Artemi, Silvia Audisio, Elena Bauer, Maura Bertanzon, Rita Bertazzoni, Davide Blasigh, Maria Broletti Dal Lago, Beppe Calgaro, Simo Capecchi, Giovanni Caprara, Pietro Cheli, Michele Ciavarella, Massimo Dall’Argine, Stefano De Grandis, Davide Forleo, Carla Fundarotto, Paolo Galliani, Giuliana Gandini, Daniele Guido Gessa, LS International, Barbara Lacchini, Piera Lombardo, Alessandra Maggi (web), Alessandra Mattanza, Mari Mollica (web), Michela Moro, Valeria Palieri, Chiara Pasqualetti Johnson, Simone Pazzano, Fabrizia Postiglione, Manuela Mimosa Ravasio, Carmen Rolle, Marco Santini, Ilaria Simeone, Eva Speier, Luisa Taliento, Giovanni Tagini, Silvia Ugolotti, Paola Vallatta, Augusto Veroni, Martina Villa Progetto grafico STEFANO DOMIZI - DEBORAH DI LEO Editore Rcs MediaGroup S.p.a. Brand manager Gabriella Marotta gabriella.marotta@rcs.it, tel. 02.25.84.68.66 Advertising manager Francesca Moroni francesca.moroni@rcs.it, tel. 02.25.84.65.56 International Editions Maria Francesca Sereni mariafrancesca.sereni@rcs.it Content syndication press@rcs.it Coordinamento tecnico Chiara Banfi L’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. È ovviamente a piena disposizione per assolvere quanto dovuto nei loro confronti.

Stampa: Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche Spa, via Zanica 92, 24126 Bergamo. Distribuzione in Italia e all’estero: m-dis Distribuzione Media S.p.A., via Cazzaniga 1, 20132 Milano, tel. 02.25.821. ARRETRATI I numeri arretrati possono essere richiesti direttamente alla propria edicola, oppure a Corena S.r.l, email: info@servizi360.it, fax 02.91.08.93.09. Qualora invece venga richiesta una rivista con un allegato (CD, DVD, un libro, un gadget), il costo sarà pari al prezzo di copertina maggiorato di 2 euro per costi di spedizione. L’importo deve essere inviato anticipatamente, tramite bollettino di c/c postale n. 36248201. La disponibilità delle copie arretrate è limitata, salvo esaurimento scorte, agli ultimi 12 mesi. COME ABBONARSI RCS MEDIAGROUP S.P.A. Servizio abbonamenti, Via Angelo Rizzoli 8, 20132 Milano Sped. Abb. Post. 45% - art. 2 comma 2/b comma 20/b, legge 662/96 Filiale di Milano. Per informazioni, telefonare allo 02/63.79.85.20 (lun.-ven. 7-18.30, sab. e dom. 7-15); inviare un fax al numero 02/25.84.42.14; inviare una e-mail a abbonamenti@rcs.it, precisando il proprio recapito postale e in caso di abbonamento attivo anche il codice cliente. La segreteria di Dove non è in grado di dare informazioni. Estero: per le seguenti nazioni: Austria, Australia, Belgio, Canada, Germania, Grecia, Paesi della ex Iugoslavia, Lussemburgo, Usa, chiedere informazioni al Servizio Abbonamenti RCS Mediagroup S.p.A. Per il resto del mondo, le modalità vanno richieste direttamente a: SASS srl, via Portuense 1555 “Commercity Isola N/47”, 00148 Ponte Galeria (RM), Italia, tel. 06.65.00.08.08, fax 06.65.00.03.67, e-mail: subscriptions@sassmags.com, www.sassmags.com. PUBBLICITÀ RCS MediaGroup S.p.A. - Dir. Communication Solutions Sede Legale via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano, rcs.communication.solutions@rcs.it – www. rcscommunicationsolutions.it. Vendite Estero tel. 02.25.84.63.54/69.51. Piemonte/Valle d’Aosta/Liguria C.so Galileo Ferraris 124, 10129 Torino, tel. 011.50.21.16, fax 011.50.36.09. Lombardia via Recchi 2, 22100 Como, tel. 031.22.87.911, fax 031.26.22.72. Veneto piazza Salvemini 12, 35131 Padova, tel. 049.69.96.311, fax 049.78.11.380; via della Valverde 45, 37122 Verona, tel. 045.80.11.449, fax 045.80.10.375; Via G. D’Annunzio 19 - Scala a, 31100 Treviso, tel. 0422.58.06.27, fax 0422.58.05.43. Emilia Romagna Via Campagnoli 11, 40128, Bologna, tel. 051.42.01.711, fax 051 63.33.320. Toscana lungarno delle Grazie 22, 50122 Firenze, tel. 055.55.23.41, fax 055.55.23.42.34. Marche/Abruzzo/Molise corso Matteotti 113, 61032 Fano (PU), tel. 0721.80.88.43, 0721.80.65.58, fax 0721.82.74.42. Lazio/Sardegna via V. Mazzola 66/D, 00142 Roma, tel. 06.68.82.81, fax 06.68.82.86.80. Campania/Sicilia/ Calabria vico II S. Nicola alla Dogana 9, 80133 Napoli, tel. 081.49.77.761, fax 081.49.77.785. Puglia/Basilicata via P. Villari 50, 70122 Bari, tel. 080.57.60.111, fax 080.57.60.126. RCS MediaGroup S.p.A. - Divisione Pubblicità all’estero. Via Angelo Rizzoli 8, 20132 Milano - tel. 02.25.84.63.54/02.25.84.69.51. REGISTRATO AL TRIBUNALE DI MILANO CON IL NUMERO 778/13.12.90 Certificato n. 7963 del 09.02.2015

ISSN 1121-1792

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Sommario

mensile anno 25 n°9 settembre 2015

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SPECIALE WEEKEND Vienna, Bolgheri, Londra, Venezia, Lisbona... 12 idee per sentirsi ancora in vacanza

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MILANO EXPO La nostra guida per una visita a colpo sicuro

TIROLO SPORT Con le nuove e-bike, tutto è più comodo

GALIZIA FOOD Giovani chef e trionfo di crostacei

LUNGO IL PO Tra antiche locande e oasi naturali

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IN COPERTINA Il Sofitel Vienna Stephansdom, progettato da Jean Nouvel. Foto: Klemens Horvath

MEMBER

DOVE • l’unica rivista italiana membro di ATTA, African Travel and Tourism Association, la pi• grande associazione di specialisti di viaggi in Africa, attiva da decenni, con oltre 470 membri

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SPECIALE WEEKEND ARTE E CULTURA

26 Palermo. Il Flauto illuminato 44 Vienna. Asburgo, auf Wiedersehen 52 Aarhus. Benvenuti in paradiso BENESSERE E SALVACOPPIA

34 Lago di Garda. Acque benedette 56 Venezia. Giorni (e notti) da leone 64 66

ON THE ROAD Olanda. Cambiare canale Alta Badia. Tutta un’altra strada

UNA

V O LTA N E L L A V I TA

78 N U O V A Z E L A N D A La primavera dell’altro emisfero. Dune, ghiacciai,

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ACTIVE Lisbona. Uno swing vista oceano Monza. Da zero a 300 chilometri Londra. Quando il gioco si fa duro...

vulcani... un pianeta selvaggio e primordiale. E i consigli di Allianz per una vacanza senza inconvenienti e problemi

IL

C I B O È C U LT U R A

CON I FIGLI

62 Friuli. Albergo? No: albero 38 48

FOOD Gent. Il paradiso dei vegetariani Bolgheri. Maremma, che vini!

94 G A L I Z I A Profumo di mare. Dietro la rinascita gastronomica di questa terra ci sono bravi chef e ingredienti strepitosi (crostacei, molluschi...). Da gustare in ristoranti stellati e taverne pieds dans l’eau D OVE

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106 E m I L I A R O m A g n A Elogio della lentezza. Tre provincie a cavallo del Po. Un itinerario dove si lascia spesso l’auto per salire su barche e battelli

Lo spoRt

Rende feLici

124 T I R O L O Pedalando (con il trucco). Stanchi di arrancare su sentieri e mulattiere? Con le nuove e-bike salire sui pendii più ripidi diventa quasi un gioco da ragazzi

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n o st R a i n c h i e sta

138 L ' E v E n T O D I m I L A n O Expo a colpo sicuro. Quali Paesi hanno saputo interpretare meglio il tema “Nutrire il Pianeta?” Ecco, secondo Dove, i padiglioni da vedere assolutamente

RubRiche 5 7 14 16 19 21 23 68 70 73 75 76 168 175 177

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EDITORIALE cOnTRIbuTORs IL mOnDO DI DOvE whAT's On ARTE EvEnTI sOcIAL mILAnO ExpO LE cOsE cOnTAnO bEsT hOTEL bEsT REsTAuRAnT DOvE cLub FAshIOn spY LIbRI In bIcI LungO IL pO

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156 L I p s I A Al ritmo giusto. Era la città più inquinata della Germania. Oggi è green e creativa

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DOvE, IL pRImO sIsTEmA muLTImEDIALE DEDIcATO ALLE vAcAnzE E AL TEmpO LIbERO

Volete ricevere tutti i mesi il giornale a casa risparmiando? Per l’edizione cartacea telefonate al servizio abbonamenti di Rcs, tel. 02.63.79.85.20 (dal lun. al ven. dalle 7 alle 18.30). Su abbonamentircs.it è possibile abbonarsi anche all’edizione digitale. A settembre sconto speciale del 54% sull’abbonamento a Dove (edizione digitale inclusa): 29,90 € (anzichè 64,90). Info: abbonamenti.it/estatedove.

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Tempo al tempo. Dopo le vacanze, tutti vogliamo rimanere in una dimensione più umana, di qualità



SEttEMBRE

i l m o n d o d i d ov e Rischio meteo sulle spiagge nel Golfo del Messico: si è nel pieno della stagione degli uragani. È invece il momento giusto per avvistare le balene sulle coste sudafricane. Ecco dove andare e i Paesi da evitare

Stati Uniti

di

I boschi del New Hampshire, nel New England, vincono la Palma d’oro per il migliore spettacolo del Fall foliage, che qui inizia alla fine di settembre. Per l’occasione sono organizzati photo tour e workshop su come catturare al meglio i caldi colori dell’autunno (visitnh.gov).

Luisa TaLienTo

Groenlandia Un mese perfetto per godere ancora della luce del sole, di temperature miti e dello spettacolo, fino a ottobre, dell’aurora boreale. Una terra di fiordi, iceberg e minuscoli insediamenti di Inuit, gli indigeni delle coste artiche, popolazione che conta ormai poco più di 100.000 individui, il cui territorio si estende sino all’Alaska (greenland.com).

i viaggi dEL MESE 1 Una volta nella vita: nuova zelanda a pagina 78.

I meteorologi pensano che quest’anno, viste le straordinarie ondate di caldo globale, le tempeste tropicali non saranno particolarmente devastanti. Attenzione però, si è nel pieno della stagione degli uragani caraibici, fenomeno che interessa il Golfo del Messico e le coste della Florida (weather.com).

il cibo è cultura: GalIzIa a pagina 94. 2

3 La strada è il viaggio: lunGo Il Po a pagina 106. 4 Lo sport rende felici: austrIa a pagina 124. 5 inchiesta: eXPo MIlano a pagina 138. 6

dossier: lIPsIa a pagina 156.

Galapagos LEGENDA Paesi e luoghi dove è consigliato andare questo mese

Paesi e luoghi dove è sconsigliato andare questo mese

Pagine chiuse in redazione il 10 agosto.

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Un arcipelago senza plastica. È entrato in vigore da poco il divieto dell’uso di sacchetti e bicchieri usa-e-getta. Un modo per proteggere questo fragile ecosistema costituito da 13 isole e 25 mila abitanti, che porta il nome delle sue tartarughe giganti. Settembre è il periodo migliore per partire, con temperature di 21,5 gradi, sia dell’aria, sia del mare, e buone condizioni di navigazione (galapagos.org).

ELLEN EDERSHEIM/NHDttD, tHINKStOCK, MOHAMMAD REZA DOMIRI GANJI, COURtESY CORtADE'ARt FRANCE

Messico


Marocco

Iran

Marrakech Marrakech come New York, ma con un tocco esotico in più. L’Oasis Fest, dall’11 al 13 settembre, porta sul palco band e dj internazionali. Ma è anche l’occasione per degustare la cucina marocchina o imparare l’arte del tatuaggio con l’henné (theoasisfest.com).

Dopo i recenti accordi sul nucleare, si va più volentieri alla scoperta dei tesori di Persia. Con la fine dell’estate inizia poi il periodo migliore che continua fino a novembre: qui le estati sono bollenti, gli inverni gelidi (tourismiran.ir/en)

Tagikistan Sconsigliati viaggi in questo Paese, inclusa la capitale Dushanbe per l’elevata minaccia di atti di terrorismo. Le autorità locali consigliano di evitare in particolare la regione del GornoBadakhshan (regione geografica del Pamir, Sud-Est del Paese. (viaggiaresicuri.it)

Thailandia Bangkok Il ricco cartellone del Bangkok Music & Dance Festival, dall’11 settembre al 18 ottobre, mette in scena spettacoli che arrivano da tutto il mondo. Da non perdere il Butterfly Lovers, interpretato e realizzato dalla Grand Chinese Opera, considerata la migliore compagnia tutta al femminile della Cina (bangkokfestivals.com).

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Libano

Sud Africa Così grandi, così vicine. Nel periodo tra fine settembre e inizio ottobre le balene si danno appuntamento nella baia di Hermanus per accoppiarsi. Ogni anno l’intera città celebra l’evento con il Whale Festival (dal 2 al 4 ottobre) a base di uscite in barca per incontri ravvicinati, di concerti e di enogastronomia. (whalefestival.co.za).

Beirut Più di 40 gallerie, prevalentemente dal mondo arabo, per conoscere artisti famosi ed emergenti. L’occasione è quella della Beirut Art Fair, dal 17 al 20 settembre, appuntamento di grande richiamo anche per chi vuole investire nell’arte contemporanea (beirut-art-fair.com).

Papua Nuova Guinea Si parte solo una volta all’anno. L’occasione è quella del Goroka Festival che si svolge dall’11 al 13 settembre. È il più importante del Paese, e richiama decine di tribù locali che si esibiscono con costumi, canti e danze, a oltre 2.000 metri sul livello del mare (papuanewguinea.travel).

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Egitto Agli stranieri la terra dei faraoni va sempre più stretta. Fuori dai resort all inclusive del Mar Rosso e della costa mediterranea la vacanza può essere rischiosa, soprattutto nelle città e nella regione al confine con la Striscia di Gaza (viaggiaresicuri.it).

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What’s on

a Cedegolo (bS), tutti in riga All’appello hanno risposto circa cento artisti italiani e internazionali, chiamati a interpretare, matita alla mano, l’estro di Osvaldo Cavandoli, disegnatore meccanico di origine bresciane (con un passato all’Alfa Romeo) ma soprattutto genio del linguaggio pubblicitario, noto al grande pubblico per aver creato La Linea, l’omino in marcia che pubblicizzava il marchio Lagostina per Carosello. Oggi celebrato nella mostra omaggio VivaCavandoli!, allestita nelle sale del Musil, il Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo (fino al 4/10, musilbrescia.it).

linee di pensiero Il linguaggio pubblicitario di Cavandoli e il suo celebre omino stilizzato, il nuovo glamping e le strategie social dell’università di Singapore. Mentre a Bordeaux si surfa in un caffè A

curA di

SuSAnnA PerAzzoli

Storie fiorentine: panerai È da pochi giorni nelle librerie il nuovo volume Panerai, un affresco inedito e completo sulla storia e il presente (hanno appena inaugurato il loro primo flagship nel Design District di Miami) di Officine Panerai, il marchio fiorentino di alta orologeria sportiva. Cinque saggi, firmati da altrettanti nomi della cultura e del giornalismo (Philippe Daverio, Paolo Galluzzi, Giampiero Negretti, Simon de Burton, Fabio Pozzo e le illustrazioni di Victor Togliani), svelano le tappe di questa maison (dal 1997 del Gruppo Richemont) e le sue eccellenze, fin da quando Giovanni Panerai aprì, nel 1860, a Firenze. la prima bottega di orologeria della città. Panerai, Rizzoli International (90 €).

A New York, le start up del futuro Aprirà i battenti la prossima estate il nuovo campus high-tech della Cornell University di New York. Progettata dal celebre studio Weiss/Manfredi, l’innovativa area didattica sorgerà a Roosevelt Island – tra Manhattan e il Queens- e proporrà aule e spazi dedicati alle start up più originali. In cantiere anche strutture abitative e un grattacielo di 26 piani che sarà certificato dalla Passive House Institute, che prende in considerazione solo edifici in grado di provvedere autonomamente al proprio fabbisogno energetico ( thebridgeatcornelltech.com).

Hanno collaborato: Paola Vallatta, Valeria Palieri 16

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IN PROVENZA, CIELI STELLATI L’ultima frontiera del glamping (il camping glamour) ecosostenibile è quella di dormire immersi nel verde in grandi bolle trasparenti dotate di ogni comfort. Come quelle chic e a impatto zero proposte dal b&b Attrap’Revês (letteralmente acchiappasogni), che ha allestito queste camere in diverse località del sud-est della Provenza. Dotate di qualità tecniche elevate, le singolari strutture tondeggianti sono tutte ignifughe, con tanto di sistema di aerazione (attrap-reves.com, da 109 € a notte).

Da non perdere Nuove vetrine, in Costa Azzura Costumi in microfibra che si asciugano in pochi minuti, camicie in piquet e maglioni leggerissimi in cashmere. Da poche settimane le collezioni swim& wear dello storico marchio milanese Fedeli si acquistano nel nuovo concept store aperto nel quartiere dello shopping di Saint Tropez, Rue Gambetta, fedelicashmere.com.

Corpi in conflitto, a Rovereto

A Singapore, l’università 3.0 Nell’era digitale, dove gli studenti seguono le lezioni anche dal salotto di casa, la Nanyang Technological University di Singapore ha commissionato allo studio londinese Heatherwick uno spazio polifunzionale dove giovani, docenti e professionisti possano incontrarsi e interagire. Il risultato è l’avveniristico Learning Hub: un centro didattico caratterizzato da dodici torri cilindriche che circondano un ampio atrio pubblico. Nell’edificio anche innovative aule open space e terrazze dall’appeal informale per i momenti di svago (50 Nanyang Ave, Singapore, ntu.edu.sg).

È la bellezza della diversità e della biodiversità il tema del festival Oriente Occidente, dal 28 agosto al 6 settembre nei teatri e nei musei di Rovereto e Trento. Tante le prime nazionali che raccontano la biodiversità minacciata nell’Oceano Indiano, i drammi del Medio Oriente, le conquiste delle primavere arabe, la fragilità della società occidentale, orienteoccidente.it.

Viaggi e percorsi, in Veneto Asolo, la “Città dei cento orizzonti”e tra i Borghi più belli d’Italia, ospiterà il 25, 26, 27 settembre la prima edizione del Festival del Viaggiatore. Sono viaggiatori provenienti dalla narrativa, dalla saggistica ma anche dal teatro e dalla musica. I luoghi: giardini e ville private.

COCKTAIL & SURF, A BORDEAUX L’acqua ha la temperatura ideale (24°) e l’onda è perfetta, ma sottovetro. A partire dagli otto anni d’età (e dal metro e dieci di altezza) chiunque può cavalcare sull’onda artificiale e tutto l’anno. È l’idea di due appassionati di surf, Philippe e Damien che hanno inaugurato a Bordeaux il primo surf indoor di Francia con snack-bar incluso, wave-surf-cafe.fr. A Milano, invece, le tavole più nuove si trovano da North Shore (northshoremilano.it), dove pure organizzano corsi carver skateboard (allenamento urbano per surfisti).

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L’ARTE AIUTA A PENSARE

I L P OT E R E DELLE DONNE La rappresentazione della maternità e la condizione femminile a Palazzo Reale. I nuovi lavori di Ai Weiwei a Londra. E Berlino mette a confronto Impressionismo e Espressionismo DI

MICHELA MORO

In primo piano MILANO - PALAZZO REALE 26 AGOSTO – 15 NOVEMBRE

La Grande Madre Un formidabile gineceo che contempla madri e figlie, muse ispiratrici e storiche rivoluzionarie,

una Grande Madre che abbraccia anche le maternità del Novecento e del Ventunesimo Secolo. Una vertiginosa narrazione del potere femminile, quello creativo e quello conquistato, attraverso una scelta di più di centoventi

artisti, femmine ma anche maschi, da Carla Accardi e Dora Maar a Edvard Munch e Lucio Fontana. Già, perché la Grande Madre è sempre inclusiva, parola del curatore Massimiliano Gioni, fondazionenicolatrussardi.com.

Da non perdere

installazione di semi di girasole alla Tate Modern di Londra nel 2010, arriva nella più formale istituzione della Royal Academy con un’antologica che racconta la solidità del suo lavoro, dai soggiorni americani del 1993 fino ad oggi. Gli antichi vasi cinesi polverizzati, le fotografie, e nuove installazioni occupano cortile e gallerie, con lavori realizzati in marmo e acciaio ma anche di tè – sì quello da bere – e vetro, royalacademy.org.uk.

LONDRA - ROYAL ACADEMY OF ARTS 19 SETTEMBRE – 13 DICEMBRE

Ai Weiwei Politico e romantico, controverso, coraggioso e delicato. Agli occhi occidentali Ai Weiwei rimane sempre un artista speciale, oltre che uno dei più rappresentativi della Cina contemporanea. Conosciuto al grande pubblico per la grande

Ultima occasione BERLINO - ALTE NATIONALGALERIE FINO AL 20 SETTEMBRE

Impressionism – Expressionism: Art at a Turning Point Visitare Imex è la felicità di veder raccolte una grande quantità di opere che nel tempo lontano hanno rappresentato modi lontani di intendere l’arte, ma che oggi sono soprattutto dei capolavori. L’impressionismo è avviluppato

alla cultura francese con artisti come Claude Monet, Edgar Degas, Auguste Renoir. L’Espressionismo tedesco mostra i muscoli con le opere, tra gli altri, di Ernst Ludwig Kirchner, Emil Nolde. Due visioni del mondo che offrono una riflessione sulle apparenti diversità culturali dei due paesi, tenendo conto che la Nationalgalerie fu uno dei primi musei al mondo ad acquisire opere impressioniste già nel 1896, e che a ragione può ospitare da Im(pressionismo) a Ex(pressionismo), imexinberlin.de. D OVE

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Palazzo di Varignana Resort & Spa, Varignana, Bologna, Italia

The Stafford London, Londra, Regno Unito

La Trémoille, Parigi, France

Parco dei Principi Grand Hotel & Spa, Roma, Italia

Il mondo è grande. What do you Prefer? 650 alberghi. 85 paesi. Un numero infinito di esperienze uniche. Immagina il tuo mondo su PreferredHotels.com.

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eventi

S F I DA A L L ' U LT I M O G R E E N È alle battute finali il Mario Mele & Partners Tour 2015. Le tappe conclusive dell'esclusivo circuito golfistico. Con la collaborazione di Dove e Style magazine di

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GRAN FINALE

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6 settembre – Golf Club Monticello (Como) 13 settembre – Golf Club Bergamo «L’Albenza» 11 ottobre – Invitational: Golf Club Milano (Monza Brianza)

CRISTIAnA CASOTTI - AnDREA OLDAnI

Info: Milleeventi Golf Tel. 02.46.77.63.91 e-mail: milleeventigolf@ milleeventi.it Web: milleeventigolf.it

Rush fnale. dopo aver toccato alcuni tra i campi più belli d’Italia in rapida successione, il circuito golfstico Mario Mele & Partners Tour 2015 è salito anche in quota, lo scorso luglio, per una giocata a Courmayeur, sotto le vette delle Grandes Jorasses. ora torna in Lombardia per chiudere con tre sfde da open. La prima è a Monticello (Como), sul tracciato che di open d’Italia ne ha ospitati ben sette, frmati tra gli altri da campioni come Billy Casper, Sam Torrance e Greg Norman. Seconda tappa, Bergamo. Anche l’Albenza ha avuto il suo momento

magico nel 1996, quando volle il massimo torneo italiano in onore di Costantino Rocca, nato e cresciuto a un passo dal green. e dei suoi successi di quegli anni. Non vinse, ma fu un grande torneo. Bello e diffcile il tracciato, sempre impeccabile. Il gran fnale del Tour è al Parco di Monza dove, dal 17 al 20 settembre, andrà in scena l’open d’Italia numero 72. e, tre settimane più tardi, il Tour Invitational. Glamour, mondanità e golf. Quella che si svolgerà al Golf Club Milano il prossimo 11 ottobre, sarà una giornata dal ricco menu, che vedrà

impegnati in campo i vincitori delle precedenti tappe (i primi nelle tre categorie e il primo lordo) e gli ospiti di Mario Mele & Partners. Per loro un percorso da sfda internazionale: preparato al meglio. La festa continuerà negli ambienti eleganti del circolo e sulla terrazza affacciata sul campo, con le consuete mille attenzioni che i partner del circuito (Gaggenau e Givenchy, La Rinascente e Lindt) sanno offrire agli ospiti. Con loro anche i media partner Dove e Style magazine, le due testate Rcs che accompagnano il Mario Mele & Partners Tour dall’inizio del suo percorso. d ove

1. La partenza sulla buca 1 del circolo golf Torino La Mandria. Da sinistra: Mario Mele (presidente Mario Mele & Partners), Federico Goj (responsabile MilleEventi Golf), Monica Ferreri (marketing and communication director di La Rinascente), Osvaldo Cella, commercialista. 2. Il Golf Club Courmayeur et Grandes Jorasses (Aosta). 3. I Ciliegi Golf Club (Torino). 4. Consegna degli omaggi degli sponsor.

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CAMPAGNA SOCIAL

#DOVETORNERESTI

MASSIMO DLL'ARGINE - GIORGIO MARCHIORI - MARISA MONTIBELLER - ALDO PAVAN - ROBERTO ROCCA - GIOVANNI TAGINI / DOVE

Continua la nostra iniziativa per scoprire i luoghi delle vacanze che vi piacerebbe rivedere. Inviate le vostre foto entro il 12 settembre: le migliori saranno pubblicate sul giornale di ottobre, su doveviaggi.it e sulla pagina Facebook "Dove Viaggi"

Avete ancora tempo per partecipare alla campagna Facebook #DoveTorneresti. Inviate entro il 12 settembre la foto del luogo dove vi piacerebbe tornare all’indirizzo dovetorneresti@rcs.it, scrivete una breve didascalia che indichi il luogo dello scatto, la data, il tipo

di fotocamera utilizzato (reflex, compatta, smartphone, GoPro…), il ricordo che vi lega alla foto e il vostro nome, il tutto senza superare i 300 caratteri. Le immagini più belle e significative saranno pubblicate su Dove, sul sito doveviaggi.it e sulla pagina Facebook "Dove Viaggi".

COSA C’È DA SAPERE Saranno accettate soltanto immagini originali scattate dalla persona che desidera partecipare all'iniziativa #DoveTorneresti. Con l’invio dell’immagine all’indirizzo e-mail, il mittente si assume la responsabilità circa la proprietà intellettuale della stessa e ne cede a Dove l’utilizzo a titolo gratuito e senza nessuna pretesa economica presente e/o futura. Partecipando a #DoveTorneresti l'utente dichiara, inoltre, di essere

informato che sta fornendo le proprie informazioni a Dove. Per l'utilizzo delle immagini di minori o in cui siano presenti minori, dovrà essere conferito il consenso scritto e firmato di entrambi i genitori. Le foto pubblicate verranno scelte a insindacabile giudizio dalla redazione di Dove. Per le immagini pubblicate sulla pagina Facebook, saranno rispettate le policy sul trattamento dati garantite dal social network.

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Settembre S P E C I A L E

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ARTE E CULTURA - BENESSERE E SALVACOPPIA - ON THE ROAD - ACTIVE - CON I FIGLI - FOOD

visitgent.com

Uno degli angoli segreti di Gent: il parco Appelbrug.

PALERmO - Al Teatro massimo LISBONA - Il grande golf LAGO DI GARDA - A tutto relax GENT - La cucina vegetariana mONzA - A piedi e in pista VIENNA - Capitale contemporanea BOLGHERI - Vini e mare AARHUS - Nuovi musei VENEzIA - Fuga per due LONDRA - Il grande rugby FRIULI - Vita sugli alberi OLANDA - A nord di Amsterdam ALTA BADIA - In auto tra le valli


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Palermo

i l F l a u t o i l l u m i n at o Al Teatro Massimo va in scena l'opera di Mozart. Con l'offerta di DoveClub (biglietto incluso) è l'occasione per un tour fra mostre e palazzi. E per un tuffo a Mondello di

Aspettando l’inizio della nuova stagione, il Teatro Massimo di Palermo si prepara a rivivere la storia del principe tamino e della bella Pamina, contesa tra le regina della notte e il gran sacerdote sarastro. Per la regia di roberto Andò, il sipario della più grande opera architettonica d’Italia, frutto del genio dell’architetto Giovan battista Filippo basile, si aprirà (dal 21 al 27 ottobre, info biglietti, tel. 091.60.53.580) per il Die Zauberföte, meglio noto come Il Flauto Magico. di Wolfgang Amadeus mozart. e nel teatro di Piazza verdi, terzo per ordine di grandezza dopo l’opéra Na26

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Carla andrea Fundarotto

tional di Parigi e lo staatsoper di vienna, fervono già i preparativi per la nuova stagione. “Abbiamo un un cartellone che tiene fede alla tradizione, ma con un occhio all’innovazione”, spiega Francesco Giambrone, sovrintendente della Fondazione teatro massimo. “La Cenerentola di rossini, per esempio, nella versione di Giorgio barberio Corsetti, utilizza la tecnica del chroma key (schermi che riproducono immagini preregistrate o la scena stessa). Abbiamo anche opere come l’Attila di Giuseppe verdi, che manca dagli anni settanta”. Gli altri titoli: la conclusione della tetralogia di Wagner, iniziata nel 2013

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weekend arte e cultura 3

ROSELLINA GARBO, G.MALTINTI/DOVE, RAMENNA&GIANNESE

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per il bicentenario della nascita del compositore, che prosegue con Il crepuscolo degli dei, con la regia di Graham vick; Madama Butterfy, con il soprano cinese Hui He, che ritorna in teatro dopo il successo di Tosca, nel 2014. dal Giappone di Cio-Cio-san alla spagna del toreador, con la Carmen di Georges bizet. Non manca uno sguardo alla musica d’avanguardia con Le streghe di Venezia di Philip Glass, un salto in scozia con Lucia di Lammermoor di Gaetano donizetti. due i balletti: Lo schiaccianoci e Soirée di roland Petit, con l’étoile dell’opera di Parigi, la palermitana eleonora Abbagnato. “Nuova”, sottolinea il sovrintendente, “è la politica dei prezzi: contenuti, con vendite online e promozioni last minute. Un’ora prima dello spettacolo si potranno acquistare a metà prezzo i biglietti rimasti invenduti al botteghino”. Chiuso il sipario, è d’obbligo un bicchiere di prosecco nelle sale del nuovo Caffè del Teatro. da sorseggiare nell’atmosfera liberty di quello che ne-

gli anni venti fu la buvette della belle Époque, che ha di recente riaperto dopo lunghi lavori di restauro (caffedelteatromassimo.it). singolare, e sui tempi lunghi, anche la storia del teatro massimo: progettato dall’architetto Giovan battista Filippo basile nel 1864, fu inaugurato il 16 maggio 1897. I lavori infatti iniziarono solo nel 1875 e furono portati a termine dal fglio di basile, ernesto, architetto e maestro del Liberty. Accanto, il boutique hotel Palco Rooms & Suites offre suite vista teatro (palcorooms.it. doppia da 130 €, suite da 250 €), attorno al quale si intrecciano storie. Come quella del Flauto Ma-

1. Il Teatro Massimo apre la stagione con Il Flauto Magico di Mozart. 2. Un allestimento dell’opera con la piramide, simbolo di ispirazione massonica. 3. - 4. Il salone e l’ingresso di Palazzo Conte Federico. 5. Notti silenziose sul Biligu, si prenota nel Porto della Cala.

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gico di mozart, la cui trama, è risaputo, fa chiari riferimenti alla massoneria, e porta fn dentro la chiesa di San Giuseppe dei Teatini, al fanco della quale si trova il seicentesco Oratorio di San Giuseppe dei Falegnami (vi si accede dalla facoltà di Giurisprudenza, in via maqueda). Qui, proprio sull’altare, vi sono due puttini, uno con in mano una riga e l’altro con in mano un compasso. Poco più in là, nei pressi del mercato di ballarò, in via dei biscottari, c’è Palazzo Conte Federico (si visita su prenotazione: tel. 091.65.11.881) nelle cui stanze, si narra, Giuseppe Garibaldi fu insignito della funzione di gran maed ove

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1. La spiaggia di Mondello. 2. Specialità siciliane all'antica Focacceria san Francesco. 3. Piazza Pretoria, con le statue scolpite in marmo bianco di Carrara. 2

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stro della massoneria italiana. Nelle antiche scuderie si trova il b&b di charme Il giardino di Ballarò (da 80 €, ilgiardinodiballaro.it). A pochi passi, nella stessa via, Giuseppe Cadili e la moglie valeria Giarrusso, giornalisti, qualche anno fa ristrutturando la propria abitazione hanno scoperto una camera tutta blu, decorata con scritte arabe, destinata, nell’800 a riti iniziatici della massoneria e all’esoterismo islamico. La famiglia Cadili la apre alle visite in occasione di eventi a scopo benefco (le date vengono pub-

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blicate nella sezione online Città da Vivere de Il Giornale di Sicilia, gds.it). Un luogo magico e ricco di stupore è l’Oratorio di Santa Cita, in via valverde, con gli stucchi candidi dello scultore Giacomo serpotta. Per scoprire altre opere dell’artista si segue il percorso serpottiano attraverso l’Oratorio dei 3

Bianchi in via dello spasimo, l’Oratorio di San Lorenzo, in via dell’Immacolatella, la Chiesa del Gesù in piazza Casa Professa, l’Oratorio del Carminello in Porta sant’Agata, l’Oratorio di San Mercurio nel cortile san Giovanni degli eremiti. In piazza bellini, i mosaici della chiesa bizantina di Santa Maria


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weekend arte e cultura Percorsi notturni di tradizione, ville con collezioni, le tele di botero BOterO a PaLazzO È l'unica tappa italiana per la mostra firmata dall'artista colombiano Fernando Botero, a Palermo con la mostra Via crucis. La pasión de Cristo, nelle Sale Duca di Montalto di Palazzo dei Normanni. Esposti 27 dipinti a olio e 17 disegni, sul percorso di un Gesù Cristo immerso nella contemporaneità, in cui la Madonna ha le vesti di una suora e i centurioni

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romani quelle di soldati nazisti. "Per raffigurare la storia di Cristo ho preso spunto da scene di vita quotidiana che vedevo da piccolo a Medellìn, il paese in cui sono nato", ha spiegato l'artista colombiano, "ma anche dalla storia dell'umanità fino ai giorni nostri. Con forme generose, perché penso che generino nell'uomo una sensazione di benessere (Orari: 8.15-17.40, sab. e dom. 8.15-21. Ingresso: 6 €, federicosecondo. org. Fino al 30/10). 6

GIOVANNI SIMEONE/SIME, ROSELLINA GARBO, ANTONIO BARTUCCI/SIME

4. La cupola del Teatro affrescata da Ettore De Maria Bergler, Michele Cortegiani e Luigi Di Giovanni. 5.Il bistrot di anna Maria Bisso. 6. Fernando Botero, Il bacio di Giuda. 7. Il living del b&b il Giardino di Ballarò.

dell’Ammiraglio, nota come La martorana, ricordano il cielo che fa da sfondo alla dimora della regina della notte de Il Flauto Magico. Una pausa del gusto? da Anna Maria Bisso, bistrot a conduzione familiare (via maqueda 172, cell. 328.13.14.595. da 14 €), per la pasta fresca con zucchine e menta, piatto di punta del ristorante, molto noto in città per i vent’anni di lotta contro il pizzo. Per un panino con panelle e crocché, di gran tradizione, si entra all’Antica Focacceria San Francesco (via Alessandro Paternostro 58, tel. 091.32.02.64). Arancine speciali, anche con pesce, le prepara invece Gagini (gaginirestaurant.it,). Al Giardino Garibaldi di Piazza marina ci si ristora sotto i rami di uno dei più vecchi, e grandi, Ficus d’Italia (30 metri di altezza e 20 di circonferenza). Nei pressi Palazzo Abatellis, dove si trovano L’Annunziata di Antonel-

lo da messina e il celebre Trionfo della morte di anonimo (via Alloro 4, tel. 091.62.30.033). Alla Galleria D’Arte Moderna si ammirano le grandi tele di Giuseppe sciuti, i paesaggi di Francesco Lojacono, e testimoni del Novecento come renato Guttuso e Giorgio de Chirico (gampalermo.it). Un posto unico per la notte è la galleria d’arte e microhotel di design N38E13 (n38e13. com. doppia b&b da 80 €). Non lontano dal teatro, le camere dagli arredi minimali del b&b delle Vittorie (bbdellevittorie.it. doppia b&b da 100 €). È un tuffo nella Palermo arabo-normanna la visita alla reggia di ruggiero II, Palazzo Dei Normanni (federicosecondo.org): lasciano senza fato i decori barocchi della Cappella Palatina. L’emozione in più? dormire sulla biligu, barca a vela di diciotto metri ormeggiata nel porticciolo della Cala (doppia da 20 €, cell. 320.08.27.512).

restauri e iNauGuraziONi Mille metri quadri, che racchiudono quattro secoli di pittura. Ha riaperto a Palermo dopo 18 mesi di restauro la Pinacoteca di Villa zito, dove si ammirano le tele di Marc Chagall, i paesaggisti siciliani Francesco Lojacono, Antonino Leto, Michele Catti, opere di renato Guttuso (via Libertà 52, fondazionesicilia.it). Feste tradiziONaLi La notte del 3 settembre, i fedeli di Palermo festeggiano la patrona santa rosalia, con l'acchianata, la salita a piedi, anche scalzi, di 4 km fino al santuario in cima al Monte Pellegrino. 7

DOVE CLUb Si può acquistare su doveClub. it il weekend descritto in questo servizio e tutto dedicato a Il Flauto Magico, l'opera di Mozart che dà il via alla stagione autunnale del Teatro Massimo di Palermo. Lo spettacolo sarà in scena dal 21 al 27 ottobre, con Gabriele Ferro sul podio e la regia di Roberto Andò. Il pacchetto proposto, Il Flauto Magico di Mozart, oltre all'opera prevede 2 notti in camera doppia con prima colazione all'Hotel Mercure Excelsior (4 stelle).

Due le opzioni di partenza: dal 22 al 24/10, con 2 biglietti di ingresso al Teatro Massimo (terzo settore) per il 22 allo spettacolo delle 18.30, oppure dal 23 al 25/10, con 2 biglietti (terzo settore) per lo spettacolo del 24 alle 20.30. Prezzo: 305 € a coppia. Plus doveClub: drink di benvenuto, early check-in, centro fitness, 15 per cento di sconto al ristorante, free upgrade in camera superior. Prenotazioni: doveClub.it, tel. 02.89.29.26.87.

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UNO SWING VISTA OCEANO Green disegnati da archistar, resort con suite sull'Atlantico e Spa eccellenti. Il Portogallo è una destinazione ideale per il golf. Da Cascais alla capitale, le dritte 2

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Da Obidos a Setubal, le onde diventano pareti e le spiagge infnite. Lungo la costa atlantica e in un raggio di 80 chilometri verso l’interno, sono 18 i campi da golf di cui gode Lisbona, a nord e a sud del fume Tago: tutti si raggiungono con trasferimenti di pochi minuti o al massimo in un’ora d’auto. Battuti da un fastidioso vento d’estate, offrono il meglio da settembre a novembre e propongono un ricco menu con tradizione (il Club do Estoril è stato fondato nel 1945) - e frme famose di ieri e di oggi. Un lungo weekend da queste parti impone scelte precise e Cascais è la sosta perfetta: glamour, con golf, spiag30

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ge, parchi protetti a meno di mezz’ora d’auto. In mezz’ora si raggiunge anche Lisbona, ben collegata persino in treno. Del resto già nei primi anni del Novecento il villaggio di pescatori era frequentato dalla nobiltà di mezza Europa. La sosta di charme, a picco sulla baia, è al The Albatroz Hotel Seafront (albatrozhotels.com, doppia da 208 €, collection room da 260 €). Al Cafe Galeria House of Wonders, tra le viuzze del paese, la terrazza è coloratissima, come i piatti vegetariani che propone: centrifughe di frutta, ma anche sapori mediorientali, con cuscus

FABIO TOMMASI/DOVE, JOSE MANUEL/TURISMO DE PORTUGAL

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1. L'Oitavos Dunes Golf, sull'oceano. 2. La rosa dei venti in Piazza del monumento alle Scoperte. 3. Lisbona e la cittˆ alta sul mare. 4-6. La Spa e il ristorante del resort Quinta da Marinha. 5. Il golf del Penha Longa Resort.

e hummus preparati dallo chef siriano (largo do Misericordia 53, tel. 00351.91.17.02.428. Prezzi: da 25 €). Per una serata speciale, invece, si cena da Hemingway, al porto: vista e cucina imperdibili (Marina Cascais 58, tel. 00351.91.62.24.452, hemingwaycascais.com. Prezzi: 50 €). Alle spalle del paese, dove la costa si fa più selvaggia, c’è Oitavos Dunes Golf. Il percorso è classifcato tra i primi 100 del mondo. Qui l’oceano si gode dalle

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alture e accompagna ogni buca. Tutto naturale, senza forzature artifciali e appariscenti, il tracciato valorizza le dune e i pini del parco, proponendo la sfda di un links dove il vento cambia di continuo e detta legge. The Oitavos (theoitavos.com) è un Luxury Hotel con camere a cinque stelle e a cento metri dal tee della buca uno. Linee moderne, vetro e acciaio, bianco e grigio giocati su arredi essenziali e grandi spazi; una Spa con piscina d’acqua salata e, per cena,

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anche un sushi bar. Tante le proposte per chi gioca, come Tee Off (3 notti in b&b doppia superior, prima colazione, 2 green fee a Oitavos Dunes, da 398 € a persona, fno al 14 ottobre), ma ci sono anche formule per principianti che comprendono lezioni (5 notti in b&b doppia superior, 4 ore di lezione privata, di cui 2 in campo, per 3 giorni, da D OvE

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weekend ACTIVe 1. Una suite vista mare del Luxury Hotel The Oitaovs. 2. Il "bunker shot”, colpo dal bunker di sabbia: un classico per i golfisti. 3. Praça do Comércio, a Lisbona. 4-6. Una suite e la lobby del resort Quinta da Marinha, a Cascais. 5. Un caratteristico tram della capitale portoghese.

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I TRE GREEN DA NON PERDERE. E PER UNA LUNGA NOTTE DI GOLF... I CAMPI TOP Oitavos Dunes Golf 18 buche, par 71, metri 6.372 green fee: 97 € in settimana, 132 € il weekend (Casa da Quinta 25, Cascais, oitavosdunes.com). Tróia Golf 18 buche, par 72, metri 6.320 green fee: 57 € settimana e weekend (Carvalhal, troiagolf. com). Penha Longa Golf Resort Atlantico, 18 buche, par 72, metri 6.290 Mosteiro, 9 buche, par 35, metri 2.588 Green fee: 72 € (Quinta da Penha LongaEstrada da Lagoa Azul, Linhó, Sintra, penhalonha. com). GOLf PAssPORT CAsCAIs Permette una full immersion nei

campi della zona a prezzi scontati. Fino al 31/10: 196 € per 3 green fee, 307 € per cinque round di golf. Si gioca in settimana scegliendo tra i 18 buche di Belas Clube de Campo, Golf do Estoril, Lisbon Sports Club, Penha Longa Atlantico, Quinta da Beloura, Quinta da Marinha e Oitavos Dunes. PROnTA COnseGnA Portare la sacca in aereo costa sempre di più e Lisbona si organizza per un noleggio, con consegna a domicilio, nell’area di Cascais, Estoril e Sintra. Sacca e bastoni, rigorosamente taylor made, vengono consegnati in

albergo o al golf: il servizio costa 30 € per un giorno, 90 € per 4, 115 € per una settimana. Disponibili anche carrelli elettrici: 10 € per un giorno, 56 € la settimana. Info e prenotazioni: rentalclubs@ portugalgolf.net. ALL nIGHT LOnG Un affarone, per chi non lascerebbe mai il campo, è Unlimited Golf Package, proposto dal Penha Longa: una notte di golf, finché si riesce a giocare, per 300 €. COn DOVeCLUB Volo (da Roma) e hotel (4 gg/3 notti) da 220 €. Il Plus? aeroporto free a Milano e Roma, doveclub.it 5

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care: 18 buche, par 71, metri 6.100 green fee: 79 €): pare di toccarlo quando la macchia e i pini marittimi si diradano per fare spazio al green della 13 che lambisce gli scogli. venti minuti d’auto verso nord e cambia la scena: il Penha Longa Resort (penhalonha.com. doppia da 190 €) ha il tracciato di campionato, The Atlantic Course: sospeso tra le montagne di sintra, il percorso è un continuo saliscendi. Proprio come Lisbona, dove ci si arrampica da un quartiere all’altro in tram, in funicolare e persino in ascensore, fno al punto più alto della città, il Castello di san Giorgio. da qui il tago e l’Atlantico riempiono gli occhi e poi si frantumano in piccoli scorci scendendo tra le viuzze dell’Alfama, un labirinto di panni stesi: è l’antica kasba araba che difendeva il castello.

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FABIO TOMMASI/DOVE, THINKSTOCK

785 € a persona). Grandiosa la proposta Oitavos by air: 4 notti in b&b doppia superior, 2 green fee a oitavos dunes, 1 green fee a tróia Golf, con transfer in elicottero e tour lungo la costa di Cascais, dinner allo Chef’s table con vini inclusi, da 1.354 € a testa (minimo 4 persone). Ad attendere l’ospite su una selvaggia lingua di sabbia, nell’estuario del fume sado, sono le 18 buche del Tróia Golf, frmate dal maestro robert trent Jones senior e disegnate lungo la spiaggia. da non perdere, secondo l’architetto: la 3, fra le sue creazioni migliori, e la 18, con vista superba e diffcoltà estrema. Più dolce l’incontro col mare a Quinta da Marinha (sempre opera di trent Jones sr., r. do Clube, Casa 36, tel. 00351.21.48.60.180, quintadamarinha.com. doppia da 139 €. Per gio-


CAYO SANTA MARÍ A Spiagge e insenature, sabbie bianche e acque cristalline. Natura allo stato puro in una zona ecologica dichiarata riserva naturale della biosfera.

C UBA , PIA CER E TOTA L E

CAYO SANTA MARÍA Meliá Buenavista I Meliá Cayo Santa María Meliá Las Dunas I Sol Cayo Santa María


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Lago di Garda

Ac q ue b ened et t e A tutto relax. Nelle Spa di ultima generazione. Fra piscine termali, docce cromatiche ed emozionali, percorsi Kneipp. Per affrontare l'autunno con energia 1. Il giardino privato, con piscina infinity, della Royal suite del Lefay Resort & Spa: privacy totale. 2. Trattamenti ayurvedici al Caesius Therme & Spa. 3. Una veduta del centro storico di Sirmione. 4-5. La vista lago e la camera da letto di un appartamento dell'Ecolodge San Giorgio.

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Maria Broletti dal lago

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Clima mite tutto l’anno e posizione geografca invidiabile. Non c’è bisogno di allontanarsi troppo per ritemprare corpo e spirito. Basta andare sul lago di Garda, una delle mete wellness più quotate, con medical Spa, resort ecofriendly e centri termali di ultima generazione. La prima tappa è Gargnano, sulla sponda bresciana dove, all’interno del Parco dell’Alto Garda si trova il Lefay Resort & Spa, l’unico con piscina a sforo vista lago, undici ettari di parco naturale e una Spa all’avanguardia. Il posto giusto per il recupero bioenergetico e per disintossicarsi con trattamenti che coinvolgono tutti i sen-

THINKSTOCK

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weekend BeneSSeRe

si. “Secondo la medicina classica cinese e la naturopatia, prima di qualsiasi trattamento è necessario eliminare le tossine accumulate”, spiega Maurizio Corradin, direttore del Comitato scientifco della Spa. Magari iniziando con “La vita nei sensi”, un rituale energetico relax e bellezza corpo, che impiega pietre vulcaniche, premiato agli European Health & Spa Award 2014 come miglior trattamento Spa in Italia (lefayresorts.com. Junior Prestige Suite in b&b e accesso alla Spa da 425 €). Nel piccolo borgo di Fornìco (2 km da Gargnano), un palazzo secentesco ospita il b&b Loggia Martì. “Mi piace pensare che gli ospiti vengano da noi perché qui il sonno è sereno, il risveglio è piacevole e i momenti di convivialità un rito”, racconta Alessandra Locatelli, la padrona di casa, che ha abbandonato la vita metropolitana votandosi al piacere dell’accoglienza. Solo quattro came-

re arredate con luci calde, legno, pietra e, a rendere ancora più piacevole il soggiorno, appuntamenti come il tè del pomeriggio, un buon bicchiere di vino al tramonto, la tisana della buonanotte (loggiamarti.it. doppia b&b da 90 €). Fa parte del benessere anche trovare davanti alla porta della camera il paniere della prima colazione con pane appena sfornato e croissant. È quello che offre l’Ecolodge San Giorgio accanto al Golf Bogliaco (convenzionato con sconto green fee del 20 per cento) nei suoi appartamenti vista lago o con giardino. Per il relax c’è la piscina; poi, tutti nei boschi a fare nordic walking o con le mountain bike gratuite per gli ospiti (sangiorgioresort.com. Appartamento da 160 € al giorno). Il lago di Garda è anche palcoscenico di vari eventi. Al Vittoriale di Gardone fno al 31 ottobre continua la mostra D’Annunzio e i Giardini di Pan, il cui 3

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weekend benessere cucina del territorio relax e trattamenti wellness

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tema è “Nutrire la mente e il corpo tra oriente e occidente”. ma la casa-museo merita una visita anche per i nuovi allestimenti: due sezioni, una dedicata a “d’Annunzio segreto”, che raccoglie quanto era rimasto chiuso nella casa del poeta; l’altra a “d’Annunzio eroe” e legata alla sua esperienza militare. Considerata dal New York Times tra i cinque posti da vedere in Italia, Sirmione è nota per la villa di Catullo, le terme e, oggi, anche per il Centro Benessere Aquaria. dove sguazzare in 10 mila metri quadrati fra piscine termali, docce aromacromatiche e vasche idromassaggio (termedisirmione.com/aquaria). sulla sponda veronese del lago, a Peschiera del Garda, il wellness è assicurato nelle tre piscine esterne arricchite di grotta emozionale e idromassaggio e nella spa di Le Ali del Frassino-The Nature’s way 36

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Resort. È una villa padronale immersa tra i vigneti del Lugana e l’oasi protetta del Laghetto del Frassino, un incontaminato parco naturale di oltre 70 mila metri quadrati (lealidelfrassino.it, doppia b&b da 203 €). I fan della vacanza active, invece, possono praticare kayak o barca a remi sul canale dove si affacciano le mura storiche della cittadina. A pochi chilometri, a Lazise, nella Spa Aquavitae dell’Hotel Principe di Lazise Wellness & spa (hotel principedilazise.com. doppia b&b da 215 €) ci si ritempra con trattamenti olistici e lezioni di yoga. o nella stanza relax, dove i lettini ad acqua riscaldati sciolgono le tensioni muscolari. Fra i trattamenti, da provare l’Orto forito Speciale Expo 2015, un impacco al corpo a base di burro e estratti di erbe aromatiche seguito da un massaggio riattivante all’olio d’oliva.

ForMula Beauty Il weekend al caesius therme & Spa resort di Bardolino combina regime depurativo e cure estetiche: gommage corpo, trattamenti modellanti, pressoterapia, massaggi circolatori. Con soggiorno in camera doppia, 534 € a persona (hotelcaesiusterme. com).

comprende 3 notti in prestige junior suite, pensione completa con menu detossinante, l'ingresso al Mondo Lefay Spa, scrub, impacco di alghe, un lago salino, due massaggi di cui uno con fango caldo, fito-aromaterapia specifica. Da 890 € a persona (lefayresorts.com). con dovecluB Al centro benessere La dolce vita dell'hotel le Balze di tremosine, su un altopiano sulla sponda bresciana, docce emozionali, saune, bagni turchi, percorsi Kneipp, e piscina coperta riscaldata. Con DoveClub, pacchetto di due notti in camera doppia con vista lago, in mezza pensione, costa 244 € a notte in due. In più, 20 per 3

cento di sconto sui trattamenti Spa, bottiglia di vino e frutta in camera e kit Spa in omaggio. Doveclub.it, tel. 02.89.29.26.87. notte Sul lago Con il pacchetto "giardino estivo" dell'hotel principe di lazise si trascorre una notte in camera doppia con prima colazione e cena con menu à la carte. Inoltre, accesso al centro benessere Aquavitae e alla piscina, un massaggio viso di 25 minuti e un trattamento purificante corpo di 40 minuti per lei, un massaggio schiena e cervicale con olio profumato all’aloe e bambù di 40 minuti per lui. Prezzo: 190 € a persona (hotel principedilazise. com). 4

pacchetto detox Al lefay resort & Spa il pacchetto Spa Detox 5

FABIANA MARINÓ

1. Arredi eclettici nelle camere del b&b di charme loggia Martì. 2. Terme di Sirmione: il centro Benessere aquaria. 3. Un'opera di Enrico Mazzolani al vittoriale. 4-5. Hotel Principe di Lazise: un piatto del menu à la carte; giardini e percorsi d'acqua.

Sapori doc All’agriturismo il Bagnolo, cucina casalinga con proposte come manzo all’olio, arrosti, e paste e dolci fatti in casa. Tutto di produzione propria, carne compresa (Frazione Serniga, Salò, tel. 0365.20.290; ilbagnolo.it. Prezzo: 30 €). Specialità a base di pesce di lago all’osteria di Mezzo. Piatto forte, i tagliolini con farine bio al pesce persico (via di Mezzo 10, Salò, tel.0365.29.09.66 osteriadimezzo.it. Prezzo 38 €).



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Gent

il paradiso dei vegetariani Nella città belga, il giovedì è il giorno della cucina green. Da questa iniziativa si sono moltiplicati ristoranti e locali. E se pensate alla triste insalatina siete fuori strada... Il viaggio ideale a Gent dovrebbe cominciare di giovedì, il giorno migliore per capire lo spirito di una città che ha scelto di essere vegetariana in un Paese, il Belgio, che ama molto la carne. È iniziato tutto quando l’EVA (Ethical Vegetarian Alternative) ha lanciato il Donderdag veggiedag (giovedì vegetariano) convincendo con successo scuole, mense e ristoratori a proporre pasti green, appunto, ogni giovedì. Ma non immaginate ricette tristi e punitive (in Italia aumenta il consumo di prodotti a base vegetale e circa il 3 per cento delle persone fra i 18 e i 64 anni si ispira ai principi vegan, secondo

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Simone Pazzano

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un’indagine Eurisko-treValli): la città offre indirizzi dove esplodono sapori e profumi, grazie a ricette creative e mani sapienti. Un fenomeno in crescita. Lo stesso centro di accoglienza turistica fornisce una mappa per trovare in un batter d’occhio i ristoranti che propongono, in modo esclusivo o prevalente, menu veggie. Passeggiare per la città è un viaggio nel viaggio: nel tempo, nei colori e nei sapori. dopo l’imperdibile visita alla Cattedrale di San Bavone e al suggestivo Castello medievale dei Conti di Fiandra, la scoperta dei sapori comincia sicuramente da Avalon (restauran-

VISITGENT.COM, PIET DE KErSGIETEr

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weekend FOOd

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tavalon.be, menu da 19,50 €), all’interno di una vecchia casa di fronte alla fortezza. La scelta cade sul dagschotel piatto unico, senza uova e latticini - dal sapore vario: gli ingredienti cambiano di volta in volta. Ma, come la maggior parte dei locali veggie, Avalon è aperto solo a pranzo. Per provarlo a cena bisogna andare il primo venerdì e il primo sabato del mese, quando lo chef Storms Kevin offre un menu gastronomico di cinque portate. Un’esperienza

del gusto. Un ottimo indirizzo dove cenare ogni giorno è invece Vrijmoed (vrijmoed.be/en, menu 64 €), elegante ristorante dove lo chef Michaël Vrijmoed propone piatti della cucina franco-belga con una forte predilizione per la la verdura, i prodotti locali, la stagionalità e la pesca sostenibile, con una carta dei vini che include anche i biologici. Creatività e selezione delle materie prime sono alla base delle ricette proposte dal giovane team del

Naturell (naturell-gent.be, menu da 59 €). Si può scegliere il menu oppure ordinare alla carta: in entrambi i casi è una vera gioia per tutti i sensi, a cominciare dalla vista. Chi ha voglia di un club sandwich o di una caesar salad deve andare da Greenway (greenway. be), imbattibile nella versione bio di questi due piatti. Ai vegetariani, ma anche agli amici onnivori, si consiglia l’esperienza di assaggiare le preparazioni gourmand d oVE

1. Verdura e pesce al Volta, in un'ex centrale elettrica. 2. Ottime materie prime al Naturell. 3. Il Festival of Flanders comincia il 12 settembre. 4. La Cattedrale di San Bovone. 5. Pani bio da De Superette. I proprietari hanno aperto il De Vetrine.

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weekend FOOd oi, la zuppa tipica con pesce o pollo. Il belgio è anche il Paese delle patatine fritte (per la gioia dei più piccoli), da acquistare ancora bollenti nei chioschi ai bordi della strada, passeggiando magari lungo la Werregarenstraatje, la via dei Graffti, coloratissimo vicolo dedicato a opere di street art. Non lontano c’è Het Waterhuis aan de Bierkant, il tempio della birra. L’esperienza nel gusto non può che terminare con i Cuberdons, dolcetti al lampone a forma di naso che si trovano solo a Gent. mentre i waffe migliori si gustano nello storico Etablissement Max. Per immergersi nello spirito della città si può prenotare il b&b Aanaajaanaa (aanaajaanaa.be, doppia b&b da 90 €). ecologico, biologico e vegetariano, il locale di Carol Gheeraert e marc van Paassen è all’insegna dell’ecosostenibilità: dai materiali usati per ristrutturarlo alla prima colazione. Un’alternativa più lussuosa è l’Hotel Harmony (hotel-harmony.be doppia b&b da 154 €), che vanta una posizione strategica, in pieno centro, davanti al fume Leie, e ogni comfort.

ConCerti, b&b di Charme, dipinti e un Capolavoro del quattroCento 3

guidato, e gratuito, in battello oltre al noleggio di una bici, sempre gratuito. I giovani fino a 18 anni compiuti entrano liberamente nei musei di Gent.

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1 1. Ricette vegetariane al de vetrine. 2. Uno scorcio del centro storico. 3. Colore e arredi minimal al b&b aanaajaanaa. 4. La violinista americana esther Yoo, al Gent Festival of Flanders. 5. Effetti speciali animano l'apertura del Festival. 2

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classica e jazz Dal 12 al 26 settembre la musica invade la cittˆ con il Gent Festival of Flanders, un mix unico di diversitˆ e creativitˆ. Ogni anno sono previsti oltre 180 concerti, tra musica classica, jazz e world music, con lÕesibizione di pi• di 1500 artisti nazionali e internazionali. Imperdibile OdeGand, lÕevento dÕapertura durante il quale la cittˆ risplende di luci e note uniche provenienti da tutto il mondo. Salendo su un battello ci si pu˜ spostare da un evento allÕaltro e, la sera, godersi lo straordinario

spettacolo dei fuochi dÕartificio. cOme muOversi Con la citycard Gent (48 ore/30 €, 72 ore/35 €) si ha accesso libero ai principali monumenti storici, musei, attrazioni, e ai mezzi pubblici. La carta offre anche un tour 5

da vedere Nella Cattedrale di San Bovone si pu˜ ammirare il capolavoro assoluto dellÕarte fiamminga: il Polittico dellÕAgnello Mistico di Jan van Eyck. LÕopera, seppur in fase di restauro, • in gran parte visibile. I lavori sui pannelli mancanti si possono osservare al Museo delle Belle Arti con la CityCard.

VISITGENT.COM, CHRISTOPHER VANDER EECKEN, MARCO BORGGREVE, PIET DE KERSGIETER

dei famosi Flemish foodies. Così sono soprannominati gli chef di successo che, cresciuti insieme con la stessa grande passione per la cucina, hanno promosso in città una cucina di prodotti semplici e bio. Il più rappresentativo di questa new wave famminga di giovani talenti è sicuramente lo stellato Kobe desramaults: a capo del De Vitrine (indewulf.be/devitrine, menu da 45 €), una vecchia macelleria, propone piatti creativi con prodotti di stagione. da J.e.f. (j-e-f.be) di Jason blanckaert, il venerdì sera dalle 22.30 all’1 di notte, è possibile provare i cinque goestjes (assaggini) al prezzo ragionevole di 20 €. Pesce e verdura, in combinazioni coloratissime, scenografche e gustose, sono protagonisti ai tavoli del Volta (volta-gent.be, menu 69 €), in un’ex centrale elettrica dove ora regna lo chef davy de Pourcq. tra le case medievali e le strade acciottolate del Patershol, quartiere tipicamente fammingo, si trovano ristoranti per tutti i gusti: dal giapponese al thailandese, fno alla buona cucina locale che propone il Waterzo-



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1. Lo scrittore, installazione di Giancarlo Neri, nel parco di Monza. 2. La Mezza Maratona si svolge il 2 settembre. 3. La Color Run, corsa all’insegna del divertimento e dei colori. 4. Il Gran Premio di Formula 1. 5. Postazioni interattive al Museo della Velocità. 6. La Cappella Teodolinda durante i restauri conclusi.

Monza

DA Z E R O A 3 0 0 C H I LO M E T R I Dalle cascine bio nel parco, uno dei più grandi d'Europa, alle corse in Gran Turismo nell'autodromo, il tempio della Formula 1. Relax e velocità a 20 minuti da Milano “La vita è una bici a 10 velocità: la maggior parte di noi ha marce che non usa mai”. Parola di Charles M. Schulz, il papà del mitico Snoopy. Mai come in vacanza torna il gusto di riappropriarsi del contachilometri delle proprie giornate. Passando dai ritmi tranquilli di una passeggiata all’adrenalina di una corsa in auto sulla Parabolica. La meta giusta? Monza, tutta nuova, laboratorio della velocità a una ventina di minuti da Milano (in treno). Qui, anche nei giorni della Formula 1 Gran Premio d’Italia (in programma dal 4 al 6 settembre) - ognuno sceglie il suo passo. A bassi giri e in relax si può anda42

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Gianfranco raffaelli

re alla scoperta di un centro storico tutto rinnovato, tra le vie dello shopping, decongestionate dalla ZTL, fno al Duomo e allo spettacolare ciclo di affreschi tardogotici sulla Regina Teodolinda, da poco restaurato e riaperto al pubblico. A passo di jogging ci si avvia poi verso Villa Reale (reggiadimonza.it), la Fontanebleau brianzola, voluta dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria per il fglio Ferdinando a fne XvIII secolo. dopo i restauri (2014), è tutta nuova e polo di mille iniziative. Si può fare un spuntino nelle Cucine di Villa Reale (lecucinedivillareale.it); tra elementi di design e dettagli d’epoca si

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REDA & co, RoBERTo MANDELLI

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ordina risotto alla monzese, oltre a gustosi panini e insalate. La villa è anche un polo artistico-culturale: nelle aree restaurate si ammirano i magnifci 200 scatti sui luoghi di culto di tutto il mondo del giapponese Kazuyoshi Nomachi (fno all’8 novembre) e i capolavori, dipinti e sculture, della rassegna Italia. Fascino e mito. Dal Cinquecento al contemporaneo (fno al 6 settembre). I giardini all’inglese (dove la domenica si fa tai chi) e il parco monzese costituiscono 700 ettari di storia ben integrati con la città. Il parco, impreziosito da alberi secolari e cascine dal tocco ora neogotico ora palladiano, si esplora con il trenino bianco che piace ai bambini, ma anche a piedi, in bicicletta, con i cavalli del maneggio, inseguendo canali e frutteti ed esplorando i sentieri che sconfnano nel Parco del Lambro (parcovallelambro.it). da qui, in teoria, si potrebbe esplorare la Brianza tutta, seguendo la bike map di Monza Bike Friendly - si trovano negli infopoint locali - o gli opuscoli del Consorzio Parco reale e Villa di Monza che indicano percorsi storici, botanici o esoterici. Quanti milanesi, e no, sanno che nel Parco ci sono oggi un ostello, un campo di bocce e un celebre golf, una piscina e un parco giochi con altalene atossiche tra installazioni d’arte contemporanea open air? Una scoperta. Come pure l’allevamento di 200 mucche pezzate, il miele di fori locali e un mulino ad acqua dove i bambini fanno la pizza (info alla Scuola di Agraria del parco, creda.it). Lì, come in molte altre cascine rinate del parco (da citare almeno il Chiosco della Montagnetta e l’Osteria del Dosso), si possono prenotare pranzi ed eventi con ingredienti a chilometro zero: mai assaggiato il risotto all’aglio orsino di bosco? e la luganega di Monza? La città brianzola è celeberrima in tutto il mondo per il Gran Premio d’Italia, che si corre all’Autodromo (tempiodellavelocita.it). A pochi metri dalla pista del Mondiale, il nuovissimo Museo della velocità fa provare l’emozione di corsa virtuale in bici e in moto e racconta con postazioni interattive, video e suoni il mondo della Formula 1. e prepara allo scatto fnale. oggi l’autodromo si può infatti visitare in sella a una mountain bike o a una fat bike (c’è anche quella con il seggiolino baby),

TuTTi gli evenTi da non perdere: Formula 1 e Tornei di golF FORZA FERRARI Dal 4 al 6 settembre scatta all'Autodromo di Monza la gara di Formula 1 Gran Premio d'Italia 2015: gli ultimi biglietti si trovano su monzanet.it. MTV DIGITAL DAY L'11 e 12, sui prati della Reggia le serate di musica elettronica di MTV (digitaldays. mtv.it).

divertirsi tutti assieme correndo nel parco. Tutto su thecolorrun.it. MEZZA MARATOnA Il 13 settembre, con un percorso di 30, 21 o 10 km, la "mezza" di Monza

è davvero per tutti: mezzadimonza.it. CAMPIOnI In BUCA Dal 17 al 20/9 va in scena sul green del Golf club di MIlano nel Parco di Monza il 72° open d'Italia. Info: openditaliagolf. com.

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CORSA A COLORI È attesa il 12/9, la corsa più colorata del mondo, per 5

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da noleggiare all’ingresso. Un pulmino con guida spiega poi il percorso. Spingendo fno in fondo sul gas, l’emozione della velocità è, accanto a un pilota esperto, su un’auto Gran Turismo che sfreccia sulla Parabolica e sulla chicane Ascari. Monza regala tutto questo, dal km zero ai 300, e basta un weekend. di emozioni. d ove

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Vienna

A SBU RGO , A UF WIED ERSE H E N La capitale austriaca non si adagia sugli allori imperiali, ma si apre al futuro, senza nostalgie. Locali, gallerie, terrazze: il nuovo che avanza è qui di

Vienna d’autunno dimentica la storia, le feste per i 150 anni della sua monumentale Ringstrasse e apre la stagione del contemporaneo. Con centinaia di eventi, che culmineranno nell’Art Week di novembre. Fino al 4 ottobre, Ideas for change è la prima Biennale che non coinvolge solo arte, ma anche design e architettura. Il concept è: si vive una nuova modernità e la rivoluzione digitale permea tutti gli aspetti dell’esistenza. Mostre, performance, visual art, itinerari a tema da scoprire in 44 luoghi e musei (viennabiennale. org). Una maratona di cultura e di emozioni, come l’appuntamento con Vien-

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Mariella Grossi

DoVe

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nacontemporary, dal 24 al 27 settembre: 94 gallerie d’europa e degli emirati Arabi Uniti partecipano a uno degli appuntamenti più attesi per collezionisti e curatori nella nuova sede (20 mila mq) di archeologia industriale, il Marx Halle, prima struttura in ferro battuto della città, costruita a fne ‘800 (viennacontemporary.at). sceglie il contemporaneo anche Open House Wien (1213 settembre), quando si visitano palazzi di solito chiusi al pubblico. Quest’anno non si aprono solo dimore del passato, ma anche il quartier generale della Microsoft, l’edifcio Com, dove i sofftti sono decorati dalla Berlin University


weekend arte e cultura

of Arts e le fnestre traforate con versi di Rainer Maria Rilke. Altro indirizzo, Bread Factory: la storica fabbrica del pane ora ospita accademie di musica e cinema, studi d’artisti, un’agenzia fotografca con bookshop dove trovare volumi rari e autografati dai guru dell’immagine (openhouse-wien.at). Un drink da Jean Nouvel: è un must salire al 18° piano del Softel Vienna Stephansdom, progettato dal celebre architetto francese, per l’aperitivo e per il più strepitoso panorama su Vienna. Dal Bar&lounge Das Loft, il cuore monumentale della città si dispiega davanti agli occhi come un ologramma di palazzi e cupole (softel.com). Al di là del canale, Motto Am Fluss ha la forma di un megayacht e si specchia nel Danubio. È bar, attracco per battelli, ristorante dove si servono solo piatti regionali con ingredienti di stagione e bio, come il salmone wild, non d’allevamento (motto.at/mottoamfuss). Ma il locale di grido è Kussmaul (kussmaul. at), dello chef Mario Bernatovic: panifcio, pasticceria (serve il miglior bre-

1. La terrazza del 25 Hours Hotel, frequentata dai viennesi per cene e aperitivi. 2. Il MuseumsQuartier, 90 mila mq consacrati alla cultura e all'arte. 3. Hotel Beethoven: la statua del compositore. 4. Motto Am Fluss, bar e ristorante sul Danubio. 5. Le stanze del 25 Hours Hotel si ispirano ai personaggi del circo.

akfast di Vienna), è anche rinomato ristorante di cucina modern, con piatti happening imprevedibili (menu attorno ai 100 €). Può capitare un gelato alla senape, una minestra di funghi liquidi ed erbe, un antipasto di scorzonera e latte da feno. In bella vista, sugli scaffali di acciaio, i vasi di piante aromatiche usate per cucinare. si trova a Spittelberg, quartiere centrale vicino al MuseumsQuartier, eppure deflato, con le stradine lastricate e senz’auto, il lindore degli edifci Biedermeier, i locali con giardino frequentati da studenti. Non è di design, il Zum Schwarzen Kameel, locale storico da non mancare per calarsi nello spirito gaudente di Vienna, votata come la miglior città dove vivere nel 2015. C’è un ristorante elegante, ma è il suo sandwich bar il più affollato a mezzogiorno per un lunch a base di canapè (da 20 €): prosciutto e kren, uova, verdure, scampi, con ingredienti di qualità. trasformismo: anche i nuovi alberghi si lasciano alle spalle il passato per l’avanguardia. Das Triest, ex stazione delle carrozze che collegava4

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weekend arte e cultura Dal PoP alle tecno-avanguarDie. festival, mostre, concerti

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no vienna e trieste, è un design hotel con gli interni rivoluzionati da sir terence Conran (dastriest.at, doppia da 140 €). Così un edifcio d’inizio ‘900, con giardino, ora è The Levante Parliament, art hotel con installazioni in vetro di Ioan Nemtoi e foto di Curt themessl: le opere sono in vendita. È stato una casa di tolleranza l’Hotel Beethoven, di fronte al theater an der Wien, dove il compositore visse. oggi ci si sente ospiti di una famiglia colta e accogliente. e lo è barbara Ludwig, che parla benissimo italiano. Alla domenica, alle 18.30, aperitivo e concerto di pianoforte, viola e violino. Le stanze di design da prenotare sono le suite (da 182 €, hotel46

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beethoven.at); le altre sono più tradizionali. Gli ingredienti della colazione biologica arrivano dal vivacissimo Naschmarkt, al di là della strada, 120 bancarelle con cibi di tutto il mondo. C’è chi trasforma in ironia la passione viennese per gli spettacoli: il 25 hours hotel ha stanze affrescate con i personaggi del circo, dalla cavallerizza ai clown. e la fama di avere i letti più comodi della città (da 80 €, 25hourshotels/com/en/museumquartiers). È a due passi il MuseumsQuartier, 90 mila mq di spazi consacrati alla cultura, con i musei più importanti. e suoi negozi di grafche d’arte, design. e papere da bagno con la testa di mozart e Freud. Per non dimenticare la storia.

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per le meraviglie tecnologiche e cinetiche. Oggetti che si muovono comandati dal cervello, telefoni con robot la cui faccia esprime i sentimenti degli interlocutori. L’albergo giusto è lo spitz Hotel (spitzhotel.at), dove ogni ambiente è legato alla cultura di Linz, grazie al contributo di artisti locali. (Claudio Agostoni) aL voLo Ultimi giorni per godersi, al mumok, la mostra Ludwig Goes Pop (fino al 13 settembre): in scena la collezione di Irene e Peter Ludwig, con cento capolavori e opere di Pop Art (mumok.at). Dura un giorno in più, fino al 14, tracey

emin-egon schiele, where i want to go, al Leopold: confronto fra due provocatori dell’arte (leopoldmuseum. org). notte dei musei Inizia il 3 ottobre alle 18 e continua fino alla notte del giorno successivo. Coinvolge 100 musei e spazi culturali aperti: incontri con artisti, concerti live. Il biglietto, 13 €, vale anche per i trasporti. Con doveCLuB Volo da Milano e hotel (4 gg, 3 notti) solo 234 € a persona. Il Plus di doveClub? Parcheggio gratis in aeroporto. Info: tel. 02.89.29.26.87, DoveClub.it.

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GILLES TRILLARD, PATRICIA GAPP OPEN HOUSE WIEN, HERBERT LEHMANN

1. Il Bar&lounge das Loft, del sofitel stephansdom. 2. open house Wien: per due giorni si visitano edifici e architetture anche contemporanee, come il condominio Bike&Swim, in zona Prater. 3. La pasticceria zum schwarzen Kameel. 4. La suite baronessa rossa, all'hotel Beethoven.

media arts a Linz Linz, Patrimonio dell’Umanità Unesco, è la capitale della Media Arts. Per i musei ad alta tecnologia. Per eventi che stupiscono, come le nuvole musicali: concerti alla Brucknerhaus, mentre all’esterno ologrammi, luci e proiezioni aiutano a visualizzare la musica (5, 12 e 13/9). Sono laboratori del futuro le centinaia di appuntamenti dell’ars electronica Festival (3-7/9). Tema del 2015: Habitats for the 21 century, progettare città e spazi urbani in un domani in cui i robot saranno più numerosi delle persone. Le manifestazioni sono in vari musei, soprattutto all’ars electronic Centre, l'aeC (aec. at), uno dei più moderni al mondo. Perfetta location per un festival dall'approccio interdisciplinare, il cui menu declina l'elettronica alla tecnologia, nell'arte e nella musica. Una kermesse a base di bit e led, installazioni sonore, video interattivi. L'AEC è da visitare



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Toscana

MAREMMA, CHE VINI! Intorno a Bolgheri c'è un grande tesoro: 40 cantine che custodiscono rossi pluripremiati. Un itinerario fra barrique, enoteche, trattorie e spiagge. Per un ultimo mare di stagione Qui argilla, ciottoli e brezza di mare s’incontrano in un bicchiere. Di Bolgheri Doc, naturalmente. I flari di Cabernet (Sauvignon e Franc) e Merlot pettinano le colline dell’alta Maremma e del suo litorale fatto di dune protette da pini, lecci e macchia mediterranea. Non è raro incontrare caprioli, scoiattoli e uccelli acquatici, tutti animali che trovano rifugio nell’Oasi faunistica di Bolgheri, la prima istituita in Italia dal Wwf. In questo paesaggio dell’anima dipinto dai Macchiaioli tra Otto e Novecento è nato, molti anni più tardi, il Sassicaia, il vino giovane, ma nobile, che ha fatto la fortuna di 48

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Mari Mollica

questa landa livornese. Meta perfetta per godersi la prima vendemmia e un ultimo weekend di mare a breve raggio: le acque limpide lottano contro le scogliere granitiche di Baratti, a sud, o di Castiglioncello, a nord, o lambiscono dolcemente la sabbia fne e bianca di San Vincenzo (porta del parco costiero di rimigliano), o quella più scura di Cecina e delle marine di Bibbona e Castagneto. Quest’ultima è dominata dall’antico forte militare e da venti meridionali che ne fanno lo spot più frequentato per windsurf e kitesurf sulla Costa degli Etruschi. Ma qui si viene soprattutto per i gran-

di vini rossi. Se i big come Guado al Tasso (la principale azienda per superfcie della zona, di proprietà Antinori), Ornellaia, Ca’ Marcanda, Tenuta San Guido e Le Macchiole sono nomi universalmente noti, vale la pena scoprire tutti e 40 i produttori riuniti nel Consorzio Bolgheri Doc (bolgheridoc.com), per un totale di 1.220 ettari coltivati e di 5,6 milioni di bottiglie prodotte nel 2014 (export al 75 per cento). Le diverse etichette si degustano tutte all’Enoteca Tognoni di Castagneto Carducci, insieme a robusti piatti a base di cinghiale (enotecatognoni. it. Menu da 30 €).

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Più delicate le fantasie di pesce di Lorenzo Fabbri, chef di San Guido (enotecasanguido.com. Prezzo medio: 40 €), ristorante a pochi passi dall’omonima tenuta, patria del Bolgheri Sassicaia (tenutasanguido.com), il vino fglio dell’intuizione del marchese Mario Incisa della rocchetta, che nel 1944 volle piantare nella Maremma livornese le prime viti di Cabernet Sauvignon, in una regione storicamente votata al Sangiovese. visitato il caseggiato di San Guido, un angolo d’Inghilterra ottocentesca scaldato dal sole, si sale a monte contando i cipressi lungo il celebre viale, fno all’arco del castello di Bolgheri, che fu dei conti Della Gherardesca e che abbraccia tutto il borgo. Corre, invece, parallela alla costa la via Bolgherese, con le sue querce secolari, i vigneti intervallati da fle di ulivi (l’olio locale ha il marchio Igp), le case coloniche ristrutturate e i poderi dove fermarsi per le degustazioni. e per dormire: sempre più produttori offrono

1. La spiaggia di sabbia di San Vincenzo, orlata dalla pineta. È Bandiera Blu da dieci anni. 2. Il borgo di Castagneto Carducci. 3. La barriccaia della cantina Campo alla Sughera. 4. La Tenuta Argentiera regala la miglior vista sul Bolgherese.

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ospitalità, sull’onda dell’enoturismo. Come Giovanni Chiappini, che dalle sue origini marchigiane e contadine si porta dietro un frutteto immerso nelle vigne, cui ha via via affancato sei appartamenti e una stanza b&b. Con tanto di piscina in travertino e orto aziendale (tutto bio) a disposizione degli ospiti (giovannichiappini.it. Prezzi: camera, 80 € a notte; appartamento, circa 900 € a settimana). dalle camere dell’Agriturismo Ceralti si vede la torre di donoratico, che la leggenda vuole dimora del conte Ugolino, citato da dante. Il soggiorno nei cinque appartamenti è piacevole, tra bagni di sole nella vicina spiaggia e corse lungo l’anello verde di 3,5 chilometri che cinge la tenuta (ceralti.com. Prezzi per appartamento: da 350 a 700 €). In alternativa, si può prenotare al Tombolo Talasso Resort (vicino alla riserva biogenetica dei tomboli), famoso per i trattamenti alle alghe e per i percorsi di talassoterapia nelle cinque piscine di acqua marina coperte in grotta (tombolotalasso.it. Prezzi da 233 € a camera a notte). Altri produttori puntano sulle visite 1

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guidate e su percorsi enogastronomici per happy few. Campo alla Sughera (campoallasughera.it) porta anche la street art tra i flari, con un progetto di installazioni che verrà inaugurato a marzo 2016. In attesa, la scenografa è già spettacolare: il salottino da degustazione con il caminetto si affaccia sulle vigne e giù, nella suggestiva barricaia, spicca, incorniciato, l’“Arnione”, un ovulo di alabastro che dà il nome al bolgheri superiore della cantina, in omaggio alle cave di gesso della famiglia Knauf. Tenuta Argentiera (argentiera.eu) regala la migliore vista sul bolgherese: dalla sommità della collina che fu miniera d’argento per gli etruschi l’occhio arriva fno all’elba, Capraia, Gorgona, e, nelle giornate più limpide, fno alla Corsica. ma il vero tesoro sta nell’imponente cantinafortino dove vengono custodite 1.200 barrique di rovere francese. Non solo vino, però: da bolgheri si porta a casa un ricco bottino di shopping altrettanto doc. Come i gioielli dell’Asinbigio (asinbigio.it), bottega d’arte, in cui s’intrappolano per l’eternità (in un bagno di argento, oro rosa o rame) conchiglie, pigne e ogni frutto della natura maremmana. e gli interessanti profumi artigianali che racchiudono le note olfattive di mare e colline. mentre nella Boutique Leopolda (cashmere-italia.it), bolgheri diventa la cimosa parlata della stola extra lusso (70 per cento cashmire e 30 per cento seta) dedicata al borgo. A Castagneto Carducci si fa tappa nell’Antica Sartoria Arte e Moda (tel. 0565.76.36.94), dove già all’inizio dell’ottocento si

cucivano le giacche alla maremmana per le battute di caccia e i cappotti alla Casentina, apprezzati da marcello mastroianni. Nella storica fabbrica di liquori Emilio Borsi (borsiliquori.it) si sorseggia un bicchierino di China Calisaja e di Gran Liquore del pastore. e nello store di Peperita (peperita.it) si scoprono ben 16 varietà di peperoncino, coltivate con metodo biologico nella vicina azienda agricola di bibbona.

1. All'osteria San Guido si degusta il Bogheri Sassicaia. 2. La piscina all'Azienda Agricola Chiappini 3. Filari a perdita d'occhio nella Tenuta Argentiera. 4. Colori caraibici alla spiaggia di Vada.

percorsi in bicicletta e hotel bike friendly 4

TRA I VIGNETI SU DUE RUOTE Su e giù per le colline, tra torri, castelli e filari. Complice un clima sempre temperato (la media annua è di 15 gradi), la Costa degli Etruschi (costadeglietruschi. it) è tra le mete più apprezzate per il cicloturismo, con hotel bike friendly, punti di noleggio, guide e ben 28 itinerari mappati. Ideali per le famiglie quelli costieri, lungo le spiagge di Vada e delle marine di Bibbona, Cecina e Castagneto. O quelli, a lieve

pendenza, che si avventurano appena nell’entroterra, puntando su Donoratico e Bolgheri. Chi, invece, è di pedalata forte può spingersi sulle colline di Segalari. PASSEGGIATE LETTERARIE Non solo il viale dei cipressi, che “alti e schietti van da San Guido in duplice filar”. Sono tanti, e tutti da scoprire, i luoghi del Parco letterario Giosuè Carducci (info e visite guidate, tel: 0565.76.50.32). A cominciare

dalla casa del poeta, a. Qui visse nell’infanzia e vi tornò nella maturità, trovando ispirazione per quelle opere di cui il Museo Archivio conserva memoria: scritti autografi, vecchie fotografie e cimeli vari. Si scende lungo le vie del borgo, si passa sotto lo sguardo severo del poeta, cristallizzato in un busto di bronzo, e si arriva al piazzale Belvedere, per abbracciare con gli occhi tutta la pianura sottostante, fino al mare.

LuCIANO mACCherONI

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Danimarca

B E N v E N u t i i N pa r a d i s o Un museo che si ispira alla Divina Commedia e spazi high-tech. Aarhus è una sorpresa: design, buon cibo, festival. Da visitare prima che ci arrivino tutti...

sarà la Capitale della Cultura d’europa nel 2017. Finendo, certamente, sotto i rifettori di giornali e tv. ma per ora Aarhus (si pronuncia orus), seconda città della danimarca e principale porto del Paese, è sconosciuta ai più. eppure sono tanti gli spunti che spiegano la scelta dell’Unione europea e invitano al viaggio. Come un’effervescente scena artistica, edifci entrati nella storia dell’architettura e, soprattutto, uno dei principali musei dell’europa del Nord, l’Aros. Ispirato alla divina Commedia, è un cubo color mattone che svela all’interno una 52

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scenografca struttura curvilinea e una scala ellittica di grande impatto, simbolo dell’ascesa attraverso i gironi danteschi. Nel foyer, stupisce Boy, l’enorme statua raffgurante il corpo di un ragazzo rannicchiato, divenuta uno degli emblemi del museo: alta 4 metri e mezzo per 500 kg, è dell’australiano ron mueck. salendo, la collezione, che conta 1100 dipinti, 200 video, 7000 disegni, 400 sculture e installazioni, si alterna a mostre temporanee. Fino a dicembre lavori di bill viola, tony oursler, Carsten Höller, miwa Yanagi, James turrell vanno in scena con From

Abildgaard to Kirkeby, che propone lo sviluppo dell’arte danese da fne ‘700 a oggi, Out of the darkness, particolare presentazione della collezione, e Aarhus Focus New Nordic, dedicata ai giovani artisti debuttanti. Alla sommità ecco il sorprendente Your Rainbow Panorama, a rappresentare il Paradiso: 150 metri di galleria circolare, creati da olafur eliasson, che regalano la vista della città dipinta dai colori dell’arcobaleno. A decretare il successo dell’Aros e a farne il terzo museo più visitato del Paese non è solo la ricchezza delle opere, ma l’innovativo pro-

OLE HEIN PEDERSE, WILLY GRAUBY, JACOB DUE

’ ’ di Carmen rolle


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getto, frmato da schmidt Hammer Lassen, vincitore del prestigioso rIbA Award nel 2011 (aros.dk). Lo studio di architettura è uno dei maggiori del Nord europa, come AArt, Cebra, Henning Larsen Architects, tutti con sede in città. d’altronde lo stile è di casa a Aarhus: il municipio, progettato da Arne Jacobsen and erik møller nel 1941, è un’icona della storia dell’architettura, da vedere per l’uso del legno degli interni che si contrappone agli esterni fortemente modernisti (rådhuspladsen 2). ma il museo più nuovo in città è il Moesgaard Museum, aperto lo scorso ottobre in un singolare edifcio disegnato da Henning Larsen Architects. dedicato alla preistoria e all’etnografa, offre esposizioni archeologiche e laboratori che rivelano i ritrovamenti con un modo nuovo e tecnologico.

Fino al 1° ottobre c’è Il primo imperatore - I guerrieri di terracotta della Cina, la speciale mostra del debutto con le statue volute da Qin shi Huang, l’imperatore che unifcò la Cina (moesgaardmuseum.dk). tutt’altro clima al Den Gamle By, il museo della Città vecchia. si passeggia tra vie su cui si affacciano orti, giardini, antiche dimore e botteghe del ’700, ’800 e ’900. divertente è soprattutto la parte che riporta agli anni settanta, con uno shop di radio e tv ancora funzionanti, appartamenti borghesi e comuni hippy (dengamleby.dk). L’arte ritorna all’Aarhus Festival, kermesse che si tiene tra fne agosto e la prima settimana di settembre, quest’anno dedicata alla luce. A annunciarla è Intrude, opera dell’artista australiana Amanda Parer: cinque enormi conigli candidi lumine-

1. L’architettura curvilinea del museo Aros. 2. Ron Mueck, Boy: la scultura è nel cuore del museo Aros. 3. Harald Giersing, Sophus header: è in mostra fino a dicembre. 4-5. I guerrieri di terracotta cinesi, in mostra al nuovo Moesgaard Museum fino all'1 ottobre.

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scenti, nel parco del municipio. oltre a concerti e spettacoli, si tengono mostre in gallerie, negozi, spazi culturali, come We Will Meet in the Blind Spot alla Galleri Image (galleriimage.dK), o Oneone, installazioni dello neozelandese daniel bel3

1. Il Festival intrude propone performance, spettacoli, mostre. 2. CaffŽ e locali nellÕarea di Vadestedet. 3. Il Den gamle By, dedicato alla storia antica di Aarhus. 4. Il pane servito al ristorante sjette Frederisk Kro.

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ton, al Dokk1, il nuovissimo centro multifunzione disegnato da schmidt Hammer Lassen, aperto a giugno sul porto. sarà questa profusione artistica, sarà l’atmosfera giovane delle sue università o il forte senso di comunità, ma Aarhus si è più volte guadagnata i primi posti della classifca dei luoghi più felici al mondo. Ha pure una fortunata posizione: a 150 chilometri da Copenhagen, sulla costa dello Yutland, si affaccia su un tratto di mare, dove si passeggia, si nuota, si fa vela, e su un porto industriale, oggetto di ampie e avveniristiche revisioni in vista del 2017. Passeggiare per le vie è un piacere, anche per lo shopping. da 1+1 Textil si trovano ceramiche e elementi per la casa frmati dai principali designer danesi (1x1textil.dk), mentre nel Hornvarefabrikken si scoprono gli oggetti in corno creati artigianalmente a bøvlingbjerg (hornvarefabrikken.dk).

ricette steLLAte Per comprendere la ricchezza naturalistica dei dintorni di Aarhus si va al sjette Frederisk Kro, ristorante in una dimora del 1826 al limitare del bosco di Risskov, con splendida vista sul mare e sulla baia (sjettefrederikskro. dk). In cittˆ invece 4

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si assaggiano i tipici sm¿rrebr¿d, i panini di segale aperti su cui si impilano i pi• svariati ingredienti, da F- høj. Ristorante e gastronomia con 20 posti, • stato creato da quello che • considerato il migliore chef cittadino, Wassim Hallal, del ristorante Frederikshøj (frederikshoj.com). Il cuoco si • appena aggiudicato la stella Michelin, insieme ad altre due new entry gastromé (gastrome. dk) e substans (restaurantsubstans. dk). Un premio importante, perchŽ • la prima volta che la celebre rossa pubblica Nordic Cities, una guida dedicata alle tavole del Nord, anche in provincia. Si dormono sonni tranquilli al nuovo comwell Aarhus, hotel nato da una collaborazione con hay, azienda di design danese che ha curato lÕinterior design e l'arredamento. Tutti gli oggetti nelle camere e nelle parti comuni sono in vendita (comwellaarhus.dk). con DoVecLUB Da prenotare subito il pacchetto volo (da Roma) e hotel proposto da Doveclub: 4 giorni/3 notti da 525 € a persona. Plus: parcheggio in aeroporto a Roma e Milano gratuito. Info: tel. 02.89.29.26.87, DoveClub.it.

RODNEY CAMPBELL, CEES VAN ROEDEN, DEM GAMLE BY

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ArtigiAni techno Indossati da Robert De Niro, Bill Gates, Giorgio Armani, Fran•ois Hollande. Sono gli occhiali Lindberg, azienda specializzata in montature leggerissime e su misura. Grazie a un modello realizzato con corno di bufalo, una colla dalla ricetta segreta e parti in titanio, si • aggiudicata il Wallpaper Design Award 2015. Le montature testimoniano la produzione artigianale e allo stesso tempo ipertecnologica dellÕazienda, che ad Aarhus, oltre alla sede, ha un elegante shop (lindberg. com, lindberg-optik. dk). Semplicitˆ e funzionalitˆ, le chiavi dello stile danese, contraddistinguono pure ecco, calzaturificio fondato nel 1963 nel borgo danese di Bredebro. Si trovano ovviamente in cittˆ e pure in Italia (ecco.com e global. ecco.com).



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Venezia

GIORNI (E NOTTI) DA LEONI Sarà banale e scontata quanto si vuole, ma la Serenissima resta al top per una fuga romantica. Gondole, Spa, bacari e botteghe: nuove dritte per non farsi mancare nulla

1. Il leone di San Marco, sulla sommità del frontone della Basilica. 2. Una suite del Cà Nigra Lagoon Resort. 3. La Casa dei Tre Oci, alla Giudecca. 4. Programmi di coppia alla Spa del Gritti Palace. 5. Il Vecio Fritolin riprende l'antica tradizione del cartoccio da asporto di pesce fritto.

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La parola “romantico”? A Venezia è usata, abusata e, irrimediabilmente, perfetta: la Serenissima la veste senza incertezze, come una diva indossa un abito seducente. È fn troppo facile lasciarsi avvolgere dalla luce dorata che settembre regala alle facciate moresche dei palazzi, perdersi nei sentieri del cuore come nel dedalo di calli e corti scónte (nascoste), cedere al gioco di rifessi di una città che confonde spazio e tempo in magiche allucinazioni. E avventurarsi alla scoperta di itinerari insoliti e sensuali, o affdarsi a una guida esclusiva in grado di personalizzare il percorso rendendolo indimenticabi-

GIOVANNI TAGINI/DOVE, GABRIELE CROZZOLI, ALESSANDRA ChEmOLLO

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le. Come quello proposto da Giordana Losi, titolare di Top Venice: un photography tour con immancabile passeggiata in gondola, ma con l’assistenza di un fotografo che cattura le immagini più belle della giornata, consegnando un book digitale (su richiesta anche cartaceo) e lasciando la libertà di godersi la città. Con tutte le possibili declinazioni del tête-à-tête, dal water taxi con champagne a bordo, ai fori, alla location d’eccezione per ambientare una cena superromantica sul Canal Grande, chef privato compreso (topvenice.com, cell. 345.39.798.03; da 300 € per 2 ore di tour e book di 50-80 foto). Scenari meno classici e di sicuro effetto nell’isola di Burano, dove l’enoteca Rivarosa unisce l’ottima cucina locale a una raffnata intimità (tel. 041.73.08.50, rivarosa.it). Per gli acquisti del corredo, i famosi merletti buranelli si trovano nell’elegante, e romanticissimo, Atelier Emilia (emiliaburano.it). A Venezia, amore fa rima con serenata: Ubiserenade esaudisce ogni deside-

rio, mettendo a disposizione cantanti e musicisti per la colonna sonora dei momenti più poetici, senza, o quasi, limiti anche nelle location, da ogni tipo di imbarcazione, al ristorante, al party privato (ubi-serenade.it). La nuovissima terrazza Riva Lounge del Gritti Palace, realizzata con lo stile e i materiali delle luxury boat simbolo dell’eccellenza italiana, è lo scenario perfetto per un aperitivo con vista sulla basilica della Salute e tramonto sul Canal Grande. relax di coppia nella Spa dell’hotel, con il percorso per due “Fuga di benessere” proposto da blu mediterraneo di Acqua di Parma. The Gritti epicurean school svela i segreti della cucina veneziana in una one-day experience con lo chef daniele turco che inizia il mattino presto tra i banchi del mercato di Rialto (thegrittiepicureanschool.com; 250 €). Notti da sogno anche al Ca’ Nigra Lagoon Resort, 22 suite dallo charme orientale e un prezioso giardino delle rose affacciato sull’acqua (hotelcanigra.com, doppia d ovE

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weekend salva coppia TRA CAsAnovA E PRoFUMI D’AUToRE. Con LA DRITTA DI DovECLUB 1. Si pranza con vista laguna all'enoteca Rivarosa, a Burano. 2. Tour in gondola: Top Venice lo propone con l'assistenza di un fotografo. 3-4. L'antica farmacia di San Fantin, vicino al teatro La Fenice, è sede della boutique monomarca The Merchant of Venice: essenze d'autore in flaconi che sono capolavori d'arte. 2

Per le sue libagioni, tra un convegno amoroso e l’altro, Casanova frequentava la taverna dei Do Mori o le Poste Vecie, locali storici attivi dal ‘500 nella zona di Rialto. Iniziato all’arte della seduzione dal poeta erotico Giorgio Baffo, il giovane Giacomo divenne leggendario nelle sue gesta, ispirando cinema, letteratura e uno degli itinerari a tema di maggior successo di Litera Tours, associazione culturale che sposa la passione letteraria di Monica Poli all’amore per la sua città. L’idea è quella di percorsi sensuali, alla scoperta dei luoghi di Casanova, come il famoso Ridotto (oggi parte dell’hotel Monaco & Gran Canal), 3

b&b da 210 a 370 €). Il b&b di charme Aqua B, a Castello, è perfetto per un weekend sentimentale nella venezia più nascosta (aquab.net, doppia da 110 a 290 €), alla ricerca dei luoghi cari agli innamorati, come la chiesa di Santa Maria della Consolazione, tra San Lio e San Bartolomeo, dove la leggenda vuole si celebrasse il matrimonio tra Gregorio e il fantasma della sua diletta maria, costretta a un’unione infelice e morta di crepacuore. Chi vuole assicurarsi amore eterno, si conceda un bacio passando sotto il più celebre Ponte dei Sospiri, naturalmente in gondola, magari sgranocchiando la frittura da asporto dello storico ristorante Vecio Fritolin: un cartoccio di carta da forno ripieno di pesce. Nuova, la proposta (sempre da asporto) del baccalà e delle sarde in saòr, insaporite cioè con la cipolla secondo l’uso marinaresco (veciofritolin.it, 10 €). Per gli acquisti del cuore, le Sorelle Sforza propongono i 58

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profumi realizzati da dante Ferro: Caro è la fragranza più pregiata, omaggio alla poesia Per te, caro amore mio di Jacques Prévert (ruga degli oresi 74, s. Polo; tel. 041.24.109.12). Al Lido, Munaretto Flowers è il top del foral design (via doge michiel 30/32, munarettofowers.com), ma il miglior souvenir “per sempre” rimane il gioiello, magari uscito dalle mani di maestri oraf come Costantini e reso unico dalla tecnica della diamantatura (Costantini Gioielli, calle dei stagneri, s. marco 5237/a; tel. 041.27.706.62). veri capolavori sono i “moretti” veneziani, preziosi talismani in forma di orecchini, spille, anelli usati fn dai tempi dei confitti con i turchi. Li prediligevano Liz taylor, Hemingway ed elton John. si trovano, come allora, dagli oraf della zona di San Marco (Missaglia, accanto al caffè Quadri; Codognato; Orefceria Dogale, ruga sant’Apollonia, Castello 4318; tel. 041.52.875.49).

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un tempo casa da gioco e privé dei nobiluomini veneziani, o il convento di Santa Maria degli Angeli, a Murano, teatro della relazione più audace, quella con la misteriosa monaca di clausura M. M. Botteghe e mestieri trasformano la visita guidata in un tour esperienziale affascinante. Realizzare una maschera in cartapesta o sorseggiare una cioccolata preparata con le spezie fa assaporare la Venezia del '700 più di tante parole (litera-tours.com; cell. 328.92.609.13; 2 ore con guida, 180 € per 2 persone). Percorsi sensoriali anche al Museo del Profumo di Palazzo Mocenigo,

a San Stae, dove un laboratorio accoglie corsi aperti al pubblico. Il progetto, frutto della collaborazione tra la storica azienda veneziana Mavive e la Fondazione Musei Civici di Venezia, comprende anche una linea di profumi: The Merchant of Venice. CON DOVECLUB Due notti all'Hotel Santa Chiara e 2 ingressi al museo costano, a ottobre, da 350 € a camera. Il plus? Una bottiglia di prosecco in camera (doveclub.it, tel. 02.89.29.26.87). La mostra da non perdere è Sguardo di donna, alla Casa dei Tre Oci, sull'isola della Giudecca, da sempre luogo di produzione culturale e studio per artisti (da Morandi e Fontana a Dario Fo): 300 opere di 25 autrici, tra cui Diane Arbus e Yoko Ono, e il coinvolgente allestimento di Antonio Marras (11 sett.-8 dic., treoci.org).


VC a er wzi t hzd or i v le r i


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Londra

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO… Parte il 18 settembre il campionato mondiale di Rugby: i fan possono divertirsi iscrivendosi a partite e corsi. Per il dopo partita, mostre e risto-pub di

Respirare l’atmosfera dei grandi stadi britannici per la Rugby World Cup, il campionato mondiale di uno sport sempre più amato anche in Italia. Che sbarcherà in forze in Inghilterra e in Galles, dal 18 settembre al 31 ottobre. Le partite si svolgeranno un po’ in tutto il regno di Sua Maestà, ma è soprattutto a Londra, dove saranno coinvolti ben tre stadi, che si registreranno le folle più festose, pur con la tipica compostezza dell’organizzazione britannica. La cerimonia di apertura, il 18 settembre, sarà nel tempio londinese del rugby, lo stadio di Twicken60

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daniele Guido Gessa

ham, nel sud-ovest della capitale. In questo gigante da oltre 80mila posti, giochi e coreografe daranno il calcio d’inizio a un campionato scintillante. Poi, ancora, a Londra si giocherà nello stadio di Wembley, noto per aver ospitato concerti-mito, e a Stratford, quello olimpico di Londra 2012, a pochi passi dal centro commerciale più grande d’europa. Chi decidesse di prolungare la vacanza seguendo il campionato, può entrare in campo iscrivendosi a un corso sportivo di rugby. Londra è una delle capitali mondiali del tag rugby, sport non agonistico,

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weekend ACTIVe 4

1. Le partite della Rugby World Cup si svolgono in quasi tutta la Gran Bretagna. 2. Londra è la città più visitata al mondo: 19 milioni di turisti. 3. Richmond Green: una strada Old Britain. 4. L‘Hilton di Wembley, vicino allo stadio. 5. Il museo del rugby, a Twickenham. 6. Una stanza del Bingham hotel. 7. Il Richmond Theatre (1899). 5

BIGLIETTI, SOGGIORNI CON DOVECLUB, APPUNTAMENTI IN CITTà

VISITLONDONIMAGES, PAWEL LIBERA

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praticato in squadre di quattro-sette persone, indossando una cintura di velcro alla quale sono legate due etichette. La difesa avversaria deve strappare l’etichetta a chi avanza con la palla, azione che prende il posto del placcaggio. Così si potrà fermare la rincorsa verso la meta. L’occasione può essere quella di prendere parte a una tag rugby league di fne estate. Sul sito trytagrugby.com si trovano tutte le informazioni su corsi, partite, attrezzatura, prezzi. Chi è più esperto e già gioca a rugby consulti il sito rugbycamps.co.uk, che riassume le offerte di corsi più professionali. Nelle vicinanze degli stadi della World Cup sono tante le attrazioni turistiche, spesso ignorate a favore della Londra classica. A Wembley si potrà scoprire il tempio induista Baps Shri Swaminarayan Mandir, costruito con 1.200 tonnellate di marmo italiano. o l’Ace Café, dal 1938 luogo di ritrovo per motociclisti (ace-cafe-london.com). Nell’area

di Stratford il Westfeld Stratford City è il paradiso degli shopper londinesi con oltre 250 negozi e una vitalità che sta trasformando una zona un tempo dimenticata (uk.westfeld. com/stratfordcity). Nelle vicinanze, da provare assolutamente la Emirates Airline Cable Car (emiratesairline.co.uk), una cablovia sul Tamigi. Ancora, da non perdere è l’architettura contemporanea del Siemens Crystal (thecrystal.org), che ospita una mostra sulle città del futuro. Infne, Twickenham e la vicina Richmond. Lo stadio, visitabile, è anche la sede del World Rugby Museum, tempio di questo sport e un mito per gli appassionati (englandrugby.com/ twickenham/world-rugby-museum). A Richmond, shopping indipendente e ricercato nelle stradine di Brewers Lane, Paved Court e Golden Court, con cioccolaterie, negozi di abbigliamento vintage, gioiellerie. Una Richmond un po’ glamour, e posh, di sicuro molto affascinante.

I BIGlIettI L’organizzazione ufficiale del campionato (rugbyworldcup. com) consiglia di comprarli dai rivenditori autorizzati o sul sito Internet della World Cup, sul quale saranno rimessi in vendita anche i biglietti di tifosi che non possono più assistere al campionato. Con DoveCluB Soggiorno a Londra con i biglietti per le partite. Voli aerei esclusi. Dal 18 al 20 settembre, due notti in hotel tre stelle, doppia b&b, biglietto di categoria D per Italia-Francia:

da 489 € a testa. Dal 3 al 5 ottobre, due notti in un tre stelle, doppia b&b, biglietto cat. D per Italia-Irlanda: da 489 €. Info: tel. 02.89.29.26.87, DoveClub.it.

fiume, il cocktail bar e le stanze arredate con gusto. le moStRe Fino al 18/10, alla National Portrait Gallery (npg.org. uk) si visita la rassegna Audrey Hepburn: Portraits of an Icon. Fino al 25/9, i segreti degli inviti di stato a Buckingham Palace, nella mostra A Royal Welcome. 7

Dove DoRmIRe Nell’area di Wembley, l’Hilton london Wembley (hilton.com/en/ hotels/unitedkingdom/hiltonlondon-wembley). A Stratford, una buona scelta è la Railway tavern, in mano alla stessa famiglia da 40 anni: railwaytavernhotel. co.uk. A Richmond, il Bingham Hotel (thebingham. co.uk/) è famoso per il giardino sul

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Friuli Venezia Giulia

ALbergo? No: ALbero Meglio di un campeggio e più affascinante di un resort di lusso, la treehouse è la tendenza del momento: una notte sospesi e la vacanza diventa un gioco di

1. e 4. Il Tree Village, a Claut, in Valcellina (Pn), è il primo villaggio sugli alberi d’Italia. Ai bambini sono dedicate molte attività. 2. Il Centro di Recupero rapaci, ad Andreis. 3. I canyon della Riserva naturale dal Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. 5. Il ristoro Casera Casavento, raggiungibile da Claut.

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Case sull’albero. Una cultura dell’abitare che si trasmette costante nella biografa e nella geografa dell’umanità, per piacere o per necessità: dagli antichi romani, che le costruivano come location di banchetti, alle tribù contemporanee della Papua, che le posizionano a 40 metri da terra per proteggersi dai cacciatori di teste. “Io la vorrei progettare tutta di vetro a specchio, così rifette le foglie che danzano al vento”, immagina Ariel, 8 anni. “e per scendere a terra mi piacerebbe disegnare uno scivolo”, aggiunge Ruben, 5 anni. Quasi tutti, nei sogni d’infanzia, hanno favoleggiato una casa sull’albero, mentre i progettisti ne realizzano di fabesche o avveni-

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ElEna BauEr

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G i ova n n i C a p r a r a

ristiche, con le forme più paradossali e con i materiali più ricercati e originali. L’ospitalità in treehouse è di tendenza in tutto il mondo, anche in Italia, dove ci si può concedere l’esperienza di una notte, avventurosa o romantica, in un pertugio abbarbicato sugli alberi. Per un weekend con famiglia il posto ideale è il Tree Village (montagna.es/ tree-village) di Claut, in Friuli Venezia Giulia, dove la flosofa arboricola, ovvero un’esperienza totalizzante nel verde, è stata interpretata nella formula più ancestrale, senza vasca idromassaggio o altri comfort: un rifugio semplice e totalmente ecocompatibile, a stretto contatto con la natura e i suoi sussulti notturni. Immerso nella wilderness in-

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weekend cOn i figli

THINKSTOCK, REDA & CO, WWW.PARCODOLOMITIFRIULANE.COM

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contaminata dell’Alta Valcellina, all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Friulane (parcodolomitifriulane. it), è incorniciato dal proflo delle Guglie dei Monfalconi. Il Tree village si articola in una decina di strutture (da 49 €, 25 € i bimbi) in legno d’abete di varie dimensioni sospese a 2-4 metri da terra, sistemate attorno a pini e abeti di grosso fusto, raggiungibili con ponticelli, scale a pioli o di corda. ognuna ha un nome di battesimo e una fsionomia geometrica, essenziale nell’estetica e negli spazi: praticamente delle canadesi lignee dove gustare il profumo della notte avvolti in un sacco a pelo. La mattina, la colazione è sul prato o nella casetta comune a terra. Novità della prossima stagione invernale è una casa-sauna dove si può completare l’esperienza arboricola con una calda coccola. Renzo, il proprietario e “papà” del primo villaggio sugli alberi italiano, ha progettato e seguito la realizzazione degli alloggi. Gli ospiti possono partecipare a un workshop intensivo e imparare così le migliori tecniche di realizzazione. L’esplorazione del mondo del legno continua con

il Museo del Boscaiolo del Tree village: un percorso open air per conoscere da vicino il mestiere e gli strumenti del taglialegna. Per imparare il “glossario” della fora dolomitica ci si avventura invece nel giardino botanico alpino. L’escursione da non perdere? Al geosito di Casera Casavento dove, sotto lo scrosciare della Cascata del Ciòl di Cjasavent, ci si fa stupire da una paleomemoria quasi surreale, impressa in un masso di dolomia: due enormi impronte tridattili di dinosauro, risalenti a 215 milioni di anni fa, quando la superfcie era ancora costituita da fanghi e sabbie carbonatiche morbide come plastilina. Singolare, il rinvenimento di queste importanti testimonianze, avvenuto per caso nel 1994 da un gruppo scolastico in gita d’istruzione. L’ultima emozione è ad Andreis, l’affascinante borgo dei Daltz (le singolari facciate di case con architravi e ballatoi a vista), che sorge su una terrazza alluvionale con una visuale mozzafato sulle dolomiti. Una posizione ideale per apprezzare l’enrosadira, quando le cime si colorano di rosso e poi di viola. Nel territorio di Andreis è attivo un ospedale speciale: un centro di recupero dove vengono ricoverati, curati e poi reintrodotti nell’ambiente rapaci diurni e notturni rimasti feriti: falchi pellegrini, aquile reali, sparvieri, guf, poiane e barbagianni. È anche possibile partecipare alle attività didattiche e visitare con le guide la voliera dei rapaci irrecuperabili, per ascoltare le loro avventure. Un’esperienza tra terra e cielo da ricordare, tornando a casa.

RICETTE TRADIZIONALI, ANTICHE MALGHE E UN RIFUGIO SOLFOROSO Gli iNDiRizzi Del GusTo I sapori dell’Alta Valcellina? Si gustano da Batatocs & Crathule, a Claut: Petuccia, salume a base di carne speziata e affumicata , rivestito di farina da polenta; risotto ai mirtilli di bosco; torta di mele. Sulla strada del Tree Village, nella valle percorsa dal torrente Settimana, si scoprono i segreti del malgaro nelle malghe della famiglia Lorenzi, dove gustare formaggi, ricotta fresca e affumicata. In fondo alla valle, sosta al rifugio Pussa,

così battezzato per la vicinanza dell’omonima sorgente di acqua solforosa (da assaggiare). Per chi è alla ricerca di menu e feste d’altri tempi, Valvassone, vicino a Pordenone, è uno dei più bei borghi medievali d’Italia, amato da Pier Paolo Pasolini. Dall’11 al 13 settembre si vive nel Medioevo, tra giochi antichi, sfilate in costume, artigiani. La sera, la cena è a tema, ma ci sono anche i chioschi con le antiche ricette. La notte? All'Hotel Miramonti (tel. 0427.87.80.29), del Tree Village e sede dell’Accademia

Alpina: un ambiente tradizionale con prodotti dell’orto bio, fatti in casa (provare la grappa Tormentilla: liquirizia selvatica e luppolo di monte). CoN DoVeCluB Bello anche il b&b Tenuta luisa, a Mariano del Friuli (Go), che vanta una splendida e antica cantina dove è iniziata la storia della tenuta (1927). Con DoveClub l'appartamento (ospita 2 adulti e 2 bambini) costa 110 € a notte, con visita guidata di 60 minuti alla cantina e degustazione vini. Info: doveclub.it, tel. 02.89.29.26.87). 5


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Paesi Bassi

CambiaRE CaNaLE A nord di Amsterdam, un affascinante viaggio "dove gli olandesi crearono l'Olanda”: spiagge, mulini, villaggi di pescatori. Da scoprire in bici o in auto Un paesaggio che cambia e sorprende. Spiagge battute dal vento, villaggi da faba baciati dal sole, canali che serpeggiano tra campi e centri urbani che raccontano una storia millenaria d’amore e odio. È l’Olanda del nord, o Noord 2

BarBara Lacchini

Holland, una regione che seduce e invita alla scoperta on the road. L’ideale è atterrare ad Amsterdam e spingersi a 30 km dal centro verso la “spiaggia della città”, Zandvoort, cittadina affacciata sul Mare del Nord. Para-

diso del kite e windsurf, Zandvoort accoglie con profonde distese di sabbia e stabilimenti balneari alla moda. Si afftta la bici per avventurarsi sulle ciclabili che portano all’esclusiva spiaggia di Bloemendaal o tra le dune sabbiose delle due riserve naturali che delimitano la città: l’Amsterdamse Waterleidingduinen e il Parco Nazionale Zuid Kennemerland. da soli o con i tour guidati di Behind the beach (behindthebeach. nl. Tour da 17,50 € tutto il giorno). La notte? All’Amsterdam Beach Hotel, fronte mare: look nordico e camere essenziali ma confortevoli (amsterdambeachhotel.nl. doppia b&b da 110 €).

ROBERT GORT, OLYCOM, NETHERLANDS BOARD OF TOURISM, ALKMAAR PRACHSTAD

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weekend On THe ROAd

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1. De Hoorn: dal suo porto sono salpati per l’Oriente e il Sudafrica i più celebri navigatori. 2. La lunga spiaggia di Zandvoort. 3. Le case dal tetto a punta di De Rijp. 4. Il Grand Hotel Alkmaar, ad Alkmaar. 5. Enkhuizen. 6. L’Olanda del nord è costellata di mulini a vento. 7. Lo storico mercato del formaggio, ad Alkmaar.

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di nuovo on the road, verso nord, per raggiungere in 40 minuti d’auto la vivace cittadina di Alkmaar. ogni venerdì, da aprile a settembre, rivive in piazza Waagplein lo storico (XIv sec.) mercato del formaggio, spettacolo folkloristico che illustra regole di commercio rimaste invariate nel tempo: dalla trattativa secondo il metodo del “battimano” alla pesa delle forme di Gouda - il tipico formaggio locale - con particolari slitte in legno. d’obbligo, un giro in barca per i canali (rondvaartalkmaar.nl, da aprile a ottobre, 6 €), per toccare i punti più suggestivi del centro brulicante di negozi, caffè con terrazza e ristoranti. Abby’s è ottimo: propone light lunch a base di zuppa di pomodoro e sandwich all’aringa (restaurantabbys.nl, da 15 €). Centralissimo, il Grand Hotel Alkmaar ha travi a vista, un ristorante e una cantina del XIX secolo (grandhotelalkmaar.nl, doppia da 110 €). Rotta verso lo Zuiderzee, il “mare interno” sempre battuto dal vento, attraverso una campagna romantica punteggiata da mucche e greggi. A 10 km fanno capolino i mulini di Schermerhorn. Si entra nel Mulino-museo (museummolen.nl) e nella storia del Paese. “dio creò il mondo, ma gli olandesi crearono l’olanda”, recita un vecchio proverbio raccontando di come l’uomo sia riuscito a strappare queste terre al mare grazie a un eccezionale sistema di dighe e mulini a vento (1.100 in tutto il Paese). A 7 km De Rijp è il classico borgo fabesco con casette dal tetto appuntito e giardini curati. villaggio di pescatori nel Cinquecento, oggi, con l’interramento dovuto alle dighe, si trova al centro della regione e distante dal mare. delizioso. Ispira romanticismo una passeggiata tra i vicoli di Edam, a 20 minuti d’auto, famosa per l’omonimo formaggio e il relativo mercato storico, nonché per la chiesa di San Nicola, riconosciuta tra i cento monumenti più belli d’olanda. Ancora 15 minuti d’auto ed ecco Volendam, vivace località balneare con deliziose casette colorate e un dedalo di viuzze che portano al vecchio quartiere dei pescatori. A 40 km, tornando verso Amsterdam, è doverosa la sosta nella suggestiva Enkhuizen, ricca di monumenti e palazzi che testimoniano un passato da membro della Compagnia delle Indie, come il “dromedario”, antica porta d’accesso che domina la darsena.

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muSeI, gIOchI per bImbI e cAmere SuL cAnALe C’era una volta In viaggio con i bambini? Lo Zuiderzeemuseum, a enkhuizen, oltre a mostre e a un’esposizione permanente sulla storia locale, ha un villaggio-museo all’aperto con figuranti in costume e 130 edifici storici, originali, del 1900. Per i pi• piccoli abiti tradizionali e giochi d’un tempo (zuiderzee museum.nl, 15 €).

spaander, a volendam, unisce lo stile olandese a quello moderno. Eccezion fatta per la camera n. 1, intatta dal 1881 (hotelspaander. nl. Doppia da 80 €). A De rijp, l’het Pakhuys • una canonica secentesca trasformata in un b&b di charme: sei doppie deluxe, salotto e vista

sul centro storico (pakhuysderijp.nl. Doppia da 108,50 €). Con DoveClub Un long weekend ad haarlem? Con DoveClub volo e hotel (3 notti), a ottobre, costano da 235 € a persona (da giov. a dom.). Plus: il parcheggio in aeroporto a Roma e Milano • gratuito (doveclub.it, tel. 02.89.29.26.87). 7

notti storiChe Romantica, la location del ristorante dell'hotel diffuso De Fortuna sui canali di edam, dove si dorme in 23 camere dislocate in cinque case olandesi del Seicento (fortunaedam.nl. Doppia b&b da 112,50 €). Nato, nell'Ottocento, come luogo d’incontro per artisti, l’art hotel

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Alta Badia

T U T TA U N ' A LT R A ST R A DA Rifugi-belvedere e baite gourmand, da scoprire in auto, curva dopo curva. E su doveviaggi.it, l'itinerario completo e le riprese realizzate con i droni dall'inviato di Dove di

In divisa e schioppo in spalla, è la guida più ricercata in quota. Presente ogni giorno sulla magnifca terrazza del Rifugio Lagazuoi (rifugiolagazuoi.com), un belvedere a quasi 3000 metri, questo storico della montagna rivela ai tanti turisti sentieri e postazioni della Grande Guerra. Il centenario snocciola fno a settembre un rosario di eventi ricchissimo, ma qui, in Alta Badia, si viene pure per gli scenari, la buona tavola e quella cornice di vette dolomitiche che bucano l’orizzonte a 360 gradi. Uno spettacolo. d’estate, poi, ci si muove facilmente in auto, come abbiamo fatto noi a bordo di una Citroën C4 Cactus giallo fammante, inseguendo le curve di Passo Falzarego e scivolando lungo la strada panoramica che porta a Valparola, il primo gioiello di questo itine66

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Marco Santini

rario nel mondo ladino dell’Alta Badia, che su doveviaggi.it è documentato attraverso riprese effettuate con un drone. È sempre un piacere guidare su questi tornanti e il tetto panoramico della C4 Cactus regala vedute e scenari unici: valparola è una gemma verde smeraldo di un’intensità rara alle nostre latitudini. Con ampie radure ondulate e grandi boschi, è il territorio perfetto per una gita in carrozza trainata dai cavalli avelignesi (armentarola.com). Sempre in valparola, in località Armentarola, l’hotel Ciasa Salares (ciasasaleres.it) offre atmosfere tradizionali e sofsticate, ideali per calarsi nella natura serena della valle. Imperdibile la cena al suo ristorante, La Siriola, dove Matteo Metullio, il più giovane chef 2

stellato d’Italia, propone una cucina di grande classe senza dimenticare riferimenti al territorio: roastbeef di cervo con crema di pistacchi e risotto al feno e polvere di speck. Superlativa la carta dei vini. Poco più avanti, San Cassiano è il borgo più deflato e autentico dell’Alta Badia e meta gourmand: semplice e raffnatissima la cucina dello stellato Norbert Niederkofer, la mente del ristorante St. Hubertus (rosalpina. it). In paese, poi, si fa scorta di prodotti tipici da Delizius (delizius.it) e di formaggi da Lüch da Pcëi (luchdapcei.it). Sempre con la Citroën C4 Cactus è divertente arrivare a La Villa, dove prendere la cabinovia che sale al Piz la Ila, un balcone panoramico nel cuore della valle. da qui parte un reticolo di facili

1. Il Rifugio Lagazuoi, in Alta Badia. 2. La Citro‘n C4 Cactus accanto a una carrozza a cavalli verso la Valparola. 3. La Baita Boconara, ideale per uno spuntino. 4. Il Museo Ladino di San Martino. 5. Veduta sulla Val Badia dalla cima del Lagazuoi. 6. Si fa scorta di formaggi da Lüch da Pcëi, a San Cassiano.


con CITRoËN

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sentieri che si perdono in questo altopiano incorniciato da montagne simbolo, come il Sassongher. Pochi chilometri, ed ecco la mondana Corvara: da qui partono due strade fantastiche per tracciato e paesaggio: quella classica, che passando per Colfosco sale fno al Passo Gardena regalando scorci straordinari, e quella che raggiunge passo di Campolongo. Sono percorsi che fanno venir voglia di andare in macchina. Curva dopo curva si prende confdenza con quest’auto, comoda e agile da guidare ma dal look così personale. Tornando dal Passo di Campolongo in direzione di Corvara merita una sosta la piacevolissima baita Boconara (boconara.com) con vista sul Sassongher. Ci si può fermare per l’aperitivo o per 5

apprezzare le carni di produzione propria. A Corvara l’appuntamento per gli appassionati di vino è alla La Stüa de Michil, il ristorante gourmet dell’hotel La Perla (hotel-laperla.it), con la sua spettacolare cantina e collezione di Sassicaia. Sempre da Corvara, una cabinovia sale al Rifugio Piz Boè, quindi si prosegue a piedi o in seggiovia fno al vallon (2500 m.). da qui un facile sentiero conduce in 15 minuti al Franz Kostner: unico il panorama sulla Marmolada. Il viaggio prosegue verso nord e raggiunge Badia (ottima la cucina del maso Runch), dove si lascia l’auto per risalire le due tratte di seggiovia che portano all’Ospizio Santa Croce (santa-croce.it). Al pomeriggio si ammira la luce che pennella la splendida parete del Sasso Croce e si gustano i famosi Kaiserschmarren, la tradizionale merenda a base di uova e marmellata di mirtilli rossi. Ultima tappa, San Martino. dopo i primi tornanti che risalgono verso il Passo delle erbe, ecco il Ciastel de Tor, che ospita il Museo Ladino: oggetti e ambienti tradizionale raccontano la storia del turismo e i viaggi nel mondo ladino.

serate gourmet tra gli orsi e sentieri del gusto PeRcoRsi e saPoRi La novità culinaria dell’estate in alta Badia (altabadia. org) si chiama GourMete (fino al 27/9). Valorizza alcuni dei sentieri più affascinanti esaltando la gastronomia delle baite aperte lungo i percorsi. Otto chef stellati sono stati abbinati ad altrettante baite: ognuno ha creato un piatto gourmet prendendo spunto dal tema del sentiero. Il Tour GourMete Unesco, per esempio, parte dalla Capanna Alpina, in località Armentarola, per finire al lago Lech de Lagació, per poi raggiungere il rifugio Scotoni.

Qui Norbert Niederkofler propone ravioli al caprino liquido, ortiche e animelle. In un’ora di cammino lungo la pista da sci Lagació si ritorna al punto di partenza. Difficoltà: mediaimpegnativa. Tempo: 4-5 ore. ceNa aL MUseo Nella cornice del Museo Ladin Ursus ladinicus di san cassiano (museumladin.it), dedicato all’orso preistorico delle Dolomiti, si terrà il 1° settembre la prima edizione

4 della cena al museo. Sei ristoranti dell’Alta Badia (St.Hubertus, La Siriola, La Stüa del Michil, La Gana, Hotel Diana e Hotel Gran Ander) presentano un menu a tema tra le sale e la ricostruzione della caverna del Conturines. Info, altabadia.org. 6


GIOTTO FA IL BOTTO Dopo Van Gogh e Leonardo, a Palazzo Reale arrivano 13 veri capolavori della pittura medievale. Due ruote e un bicchiere di vino, il ristorante a tempo, il nuovo che avanza a Chinatown di

Appuntamenti

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dal 2, Giotto, l’Italia porta a Palazzo Reale una sequenza di 13 capolavori, riuniti insieme per la prima volta: dalla tavola con Dio Padre in trono, che proviene dalla Cappella degli Scrovegni, al Polittico Stefaneschi, dipinto per l’altare maggiore della Basilica di San Pietro, fno al Polittico Baroncelli di Santa Croce a Firenze, che per l'occasione viene riunito alla sua cuspide, raffgurante il Padre eterno, conservata nel museo di San diego in California (p.za duomo 12, tel. 02.88.46.52.30. Ingresso: 12 €. Fino al 10/1). dal 5 al 29 la città si riempie di musica con gli oltre 180 concerti di MiTo. da non perdere l’esibizione di Stefano Bollani, il 16 alle 21 al Teatro degli Arcimboldi, con i brani del suo nuovo album, e il concerto conclusivo del 21 al Teatro Dal Verme, con le colonne sonore di Alexandre desplat, premio oscar per Grand Budapest Hotel (info e biglietti: mitosettembremusica.it). dal 17, all'hotel Boscolo Milano, la mostra The New Faces of Africa presenta 25 scatti del fotografo e videoreporter Stefano Scalenghe, che ha viaggiato in compagnia di Steve McCurry, impegnato nel 3

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Chiara Pasqualetti Johnson

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progetto del calendario Lavazza 2015 The Earth Defenders (c.so Matteotti 4/6. Ingresso libero. Fino al 16/10). Nella sede della Fondazione Pomodoro, in vicolo Lavandai, inaugura il 22 Omaggio a Giovanni Carandente. Ritorno a Spoleto, che celebra con fotografe e opere d’arte lo storico museo a cielo aperto creato per il Festival dei due Mondi di Spoleto nel 1962, quando cento sculture di importanti autori italiani e internazionali furono collocate in ogni angolo della città (ingresso da via vigevano 9, tel. 02.89.07.53.94. Ingresso libero). Il 24 all’Hangar Bicocca viene presentato l’ampliamento dell’installazione permanente I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer, con quattro nuove opere pittoriche e una scultura (via Chiese 2, tel. 02.66.11.15.73). Perfetto da vedere con i bambini, il concerto Star Wars: a musical journey, con i brani più celebri della saga eseguiti dal coro

1-2. Due opere esposte alla mostra The New Faces of Africa, al Boscolo Hotel. 3. Giotto, particolare del Polittico Baroncelli, proveniente dalla basilica fiorentina di Santa Croce ed esposto a Palazzo Reale. 4. Bruno Fael, Italia.

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e dall’orchestra sinfonica Giuseppe verdi all’Auditorium, il 3 alle 20.30 e il 6 alle 18 (largo Gustav Mahler, tel. 02.83.38.94.01, biglietti da 25 a 50 €). Fino al 31/10, in piazza del duomo nella sede del Wecc, il club internazionale dei commissari dei Paesi expo, la mostra Fael: energia dell'anima per il pianeta propone 148 opere dell’artista friulano Bruno Fael, che interpretano il tema delle bandiere e delle terre delle nazioni invitate all'expo (p.za duomo 21, ingresso libero).


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5 5. Ciclosfuso, il bar-officina in zona Navigli: mentre si lascia la bicicletta in riparazione, si possono degustare vini sfusi. 6. Avery Perfume Gallery, all’interno dello Spazio Excelsior: profumi d’autore e opere d’arte. 6

Locali God save the Food raddoppia e, dopo il successo della sede di via Tortona, ha aperto un nuovo bistrot in zona Brera, con un menu a base di pizze preparate con farina macinata a pietra e uno speciale impasto con lievitazione lenta, da accompagnare con insoliti cocktail à la carte, come il Wheat Field, a base di centrifugato 7

di cetriolo, o It’s Thyme for Bellini, con pesca marinata in Porto bianco e timo e spumante (p.za del Carmine 1, tel. 02.22.22.94.40, sempre aperto dalle 8 a mezzanotte). Ciclosfuso è un curioso bar-offcina in zona Navigli: in uno spazio industriale di 230 metri quadrati si porta la bici per riparare e si gustano vini sfusi, da accompagnare a taglieri di salumi e formaggi (via vigevano 43, tel. 02.58.10.96.40, ciclosfuso.com). Per tutta la durata di expo, Al Cortile, in zona Bligny-Università Bocconi, è il bio temporary restaurant inaugurato da Food Genius Academy, scuola di formazione professionale di Alta Cucina: eventi, pranzi, cene, con la partecipazione di chef di rango internazionale. Gli ospiti avranno un approccio diretto con gli chef, osservando la preparazione dei piatti e dei cocktail e chiedendo

le dritte Milano d’autore il 26/9, alle 16.45, itinerario guidato tra le case di Luigi Caccia dominioni con gli esperti dell’ordine degli Architetti (25 €. Prenotazione obbligatoria: tel. 02.62.53.43.90). Orologi d’epoca Per revisionarli e aggiustarli, l’esperto è Giorgio Gregato, collezionista e mercante capace di ridare vita a qualsiasi modello (via San Fermo della Battaglia 1, tel. 02.65.99.692).

utili consigli (via Giovenale 7, tel. 02.89.09.30.79, alcortile.com). L’apertura di locali glamour ha trasformato il cuore di Chinatown. Tra le novità più interessanti c’è Otto, uno spazio in stile nordico con pareti bianche, piante e tavoli vintage, con uno spazio dedicato al co-working (via Paolo Sarpi 10, tel. 02.83.41.72.49, sarpiotto.com. orari: 8-2, chiuso lun).

Personal shopper All'interno della spazio excelsior è stata ristrutturata la Avery Perfume Gallery, un concept store dedicato principalmente alla profumeria artistica, ma anche a prodotti per la cura del corpo e per il trucco. Lo spazio è decorato con oggetti di design e d’arredo esclusivi (Galleria del Corso 4, tel. 02.76.34.13.54).

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7. Al Cortile, un bio temporary restaurant vicino all’università Bocconi. 8. In Piazza del Carmine ha aperto il nuovo God Save The Food.

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GOLOSITÀ HIGH-TECH Si chiama Chocolatier la batteria ai polimeri di litio per smartphone a forma di barretta di cioccolato. Una sferzata di energia (e buonumore) ricaricabile, disponibile nella versione bianca, fondente o multicolor. Il mini-ingresso e l’uscita usb free plug permettono di inserire comodamente il jack in qualsiasi direzione. Basta scuoterla, poi, per verificarne il livello di carica! (69,95 €, l10trading.com, tel. 030.26.20.355).

PASSIONE RÉTRO

G LO B A L S H O P P I N G Tecnologia che sposa ghiottonerie gourmand. Armadi stampati in 3d e sculture di carta. Il back to the city è pieno di colore. E di sapore A

CURA DI

SUSANNA PERAZZOLI

Sapori di fumetto vintage nei cinturini di orologio firmati da Andy Rementer per il collettivo belga Komono. Prima che designer si definiscono “sognatori con le radici nella tradizione”. Di Rementer dicono: “Non è ancora nella storia, ma sa trasformare qualsiasi cosa, dalla carta da imballaggio alle tele, in oggetti desiderabili” (komono.com).

FIABE CONTEMPORANEE Sono le favole, quelle classiche, o gli spettacoli circensi di un tempo a ispirare le creazioni dello studio Roof, team di creativi olandesi con il pallino per i figurini in 3D. Come quelli in cartone riciclato della serie Boulevard, da mettere in scena come piccole sculture o da regalare agli amici come segnaposti per una cena (da 14.95 €, studio roof.com).

FANTASIE MESSICANE Dalle tavolette che riproducono celebri opere d’arte, come quelle di Jackson Pollock, alle barrette aromatizzate con petali di fiori e custodite in colorate scatole dall’appeal romantico. Coniugano estetica e dolcezza le prelibatezze firmate Unelefante, brand messicano nato dall’estro della designer Tatiana Sanchez. Confezionate per appagare vista e palato, supportano una tradizione locale (unelefante.mx, da 80 dollari).

RACCONTARSI CON I BEADS I Trollbeads nascono alla fine degli anni Settanta da un’intuizione dell’orafo danese Svend Nielsen: creare gioielli componibili che raccontino le storie e le esperienze di chi li indossa. Ogni bracciale, infatti, è personalizzabile con i beads, ciondoli in argento, vetro, pietre, oro e perle, dotati di un significato diverso. Dal simbolo “dell’amore eterno” a quello “dell’anima libera”, fino ai pendenti in malachite che proteggono dalle energie negative (trollbeads.com, collana da 142 €, beads da 28 €).

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LE COSE CONTANO

LUMINOSI TÊTE-À-TÊTE Che cosa c’è di meglio, con i primi freddi, di una partita a lume di candela? Strizza l’occhio a quanti amano i classici giochi da tavola, ma in versione romantica e chic, il set porta lumini DOMINO. Le tessere, componibili e scomponibili all’infinito, sono realizzate in ceramica smaltata nelle tonalità blu, verde, oro, bianco, platino e viola (info, tel. 00358.50.51.84.624, da 288,75 €).

TUTTO IN ORDINE Diritto, ondulato e in versione modulare. Si chiama Dino l’appendiabito a cremagliera, con tanto di ruote e freni, progettato dal designer finlandese Lincoln Kayiwa. Frutto di otto anni di lavoro e avanzate stampe 3D, il guardaroba è dotato di ganci in poliammide su cui riporre abiti di diverse lunghezze (Fredrikinkatu, 24 Helsinki, kayiwa.fi).

GIOCHI DI LEGNO

JUNGLE FEVER Aiuta a combattere la sindrome da “rientro in ufficio” la poltrona girevole Jungle Fever, firmata Kare-Design, brand specializzato da trent’anni in mobili e complementi d’arredo ad alto tasso di creatività. La seduta, dalla stampa vitaminica, con tanto di pappagallo e piante tropicali, è dotata di un pratico meccanismo di regolazione e pesa 15 kg (kare-design.com, 565,50 €).

La prima di una lunga serie è stata una piccola cucina in legno realizzata interamente a mano, per hobby, nel 2010. Oggi, dopo anni di sperimentazione e successo, Macarena Bilbao, artigiana di Tenerife, ha trasformato la sua passione per i giocattoli in un vero e proprio lavoro. A questi si sono aggiunti pezzi unici come scrivanie, case per bambole, macchine fotografiche e chitarre, costruite solo con legnami certificati FSC (Forest Stewardship Council), associazione no-profit contro la deforestazione (macarenabilbao.com, da 24 €).

Hanno collaborato: Maura Bertanzon, Valeria Palieri D OVE

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Billy Costacurta veste un abito in lane di Tasmania in vendita a 390 euro anziché 780.

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1. la piscina a sfioro. 2. la North tower, una delle sette suite. 3. la sala ristorante. 4. Suite South tower: il living. 5. West Room: il bagno.

i l m i g l i o r e è . . . m o r AVo l A Lei è una designer scozzese. Lui è un architetto inglese, allievo del grande Tadao Ando. Insieme hanno trasformato una torre medievale in Umbria in un’oasi di pace francescana. Con piccoli e grandi lussi di

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È un luogo quasi mistico, sperduto nel verde. Perfetto per staccare la spina: vista spettacolare sulla valle, accoglienza da 5 stelle.

atmosfera ★★★

Giuliana Gandini

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PerchÉ ★★★★★

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Silenzio e privacy tra le mura medioevali. Le camere hanno l'accesso riservato e diretto sia ai terrazzi esterni, sia agli spazi comuni all’interno della torre. Qui è stata ricavata la suite più bella, la Main tower (220 metri quadri), che offre una vista strepitosa.

servizi ★★★ Wi-fi gratuito, parcheggio, piscina. I proprietari forniscono dritte preziose sui migliori indirizzi della zona.

Una torre di guardia in pietra del XII secolo, nel cuore dell’Umbria francescana. sorge sulla cima di un colle che domina la valle del Carpina, tra Gubbio e l’incantevole montone, uno dei borghi più belli d’Italia. Attorno, un paesaggio immutato da secoli, dalla bellezza rasserenante: un ecosistema unico, sei ettari di uliveti, cerri, pini neri, frutteti, la piscina a sforo con il fondo di un raffnato color nero e la vista a 360 gradi sulla vallata. Un coup de foudre per i cosmopoliti proprietari, la designer scozzese seonaid mackenzie e l’architetto inglese Christopher Chong, allievo del giapponese tadao Ando, che l’hanno trasformata

La dritta: gli ospiti possono noleggiare un cavallo e andare alla scoperta della campagna umbra in una suggestiva maison d’hôtes country chic. La vera sorpresa sono gli interni contemporanei e avveniristici: ferro e vetro, scale aeree, giochi di luce che rischiarano gli angoli più scuri grazie ai lucernari, pezzi di design nelle sette suite su due piani. Il giardino, profumato di macchia mediterranea, segue il crinale allineato con l’edifcio. Pannelli solari forniscono energia per l’acqua calda e riscaldano le piscine, mentre l’acqua piovana è riutilizzata per irrigare. La dimora, al centro di una

riserva naturale, è l’avamposto per un’infnità di passeggiate dove si avvistano cinghiali, cervi, uccelli rari e falchi. L’autunno è il momento del leaf peeping, l’osservazione dei colori delle foglie, e della raccolta dei tartuf e dei funghi, che sono la base della cucina locale e gli ingredienti degli eccellenti piatti a chilometro zero di Christopher Chong, serviti a pranzo e a cena. Indirizzo: san Faustino, montone(Pg), tel. 075.94.60.965. Web: moravola.com. Prezzi: doppia b&b da 245 a 765 €. d ove

food ★★★★ La colazione, a base di prodotti del territorio, è internazionale. A pranzo e a cena si gustano prelibatezze a base di ricette tradizionali rivisitate e piatti innovativi, come il “nido di quaglia al tartufo”.

Posizione e dintorni ★★★★★ A pochi chilometri si raggiungono il borgo medioevale di Montone e Città di Castello. A una trentina di chilometri, ecco Gubbio, Cortona, Perugia.

difetti Il prezzo degli extra è un po’ elevato.

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i M ag n i f i c i q u at t r o di setteMbre i-FAME - Rimini Perché: dalla tradizione romagnola, l'amore per i prodotti del territorio; dal futuro, la voglia di rielaborare ogni ricetta con originalità e creare accostamenti nuovi e curiosi con preparazioni insolite. Il re di questa cucina è Daniele Succi, riminese doc. Il protagonista dei suoi piatti è il pesce fresco dell'Adriatico. Specialità: tonno nel barattolo, servito con pane tostato, cipollotto fresco, fagiolini, maionese e insalatina, o il fletto di tonno tataki in crosta di sesamo nero, con ratatouille scomposta e profumo al fnocchietto selvatico. eccellenti anche le carni nostrane, come la tagliata di scottona romagnola con spinaci croccanti, aglio candito e sale di Cervia alle erbe aromatiche. Sfziose le proposte vegetariane che completano i menu. La pasta è fatta in casa, il pane fresco è prodotto con lievito madre. Imperdibili i dessert: crema di panna rappresa aromatizzata al cardamomo con frutti rossi, sorbetto allo yogurt magro e biscotto integrale. ambiente: una location raffnata, total white, con un gioco di light design e qualche tocco di

verde acido. Sinuosi giochi di specchi e un bel giardino dove cenare guardando il mare. Servizio: eccellente, in linea con le cinque stelle dell'hotel i.SUITe, di cui fa parte. Curato nei minimi dettagli da camerieri esperti, ma con il tipico calore romagnolo. Aperto tutte le sere. Piccoli Difetti: alla sera è poco

illuminato e si fatica un po' a leggere il menu. Molto richiesto: bisogna prenotare con abbondante anticipo. indirizzo: Lungomare Murri 65, Rimini. tel. 0541.38.63.31. Web: ristoranteifame.eu. menu medio: 55 €.

ristorante

perché

ambiente

servizio

piccoli difetti

l'anima del gusto milano indirizzo: via dei Fontanili 2. tel. 02.89.51.15.78. Web: lanimadelgusto.it. menu medio: 50 €.

Cucina mediterranea con pescato del giorno e menu di terra. specialità: i calamari ripieni di funghi porcini e i tagliolini neri con pomodorini e alici di Cetara.

Una locanda di charme con pochi tavoli, in un vecchio quartiere di periferia, arredata con gusto dalla padrona di casa venere miceli: toni chiari, tocchi floreali e perfetta mise en place.

Ci si sente come a casa. Accoglienza calorosa del personale e grande passione dello chef alfonso trezza nel descrivere le sue ricette.

Non è immediato trovare e riconoscere il locale, aperto da meno di sei mesi: l'insegna è poco chiara e nascosta. La musica di sottofondo è molto piacevole e soft, ma ripetitiva.

cascina capuzza desenzano del garda (brescia) tel. 030.99.10.279. Web: selvacapuzza.it. menu medio: 35 €.

Cucina che recupera ricette antiche e povere del territorio. specialità: pasta fatta in casa, bigoli, salumi locali da accompagnare a un Garda classico superiore o a un Lugana.

Una cascina del '400 in una tenuta tra vigneti, ulivi e una tartufaia. Taverne con soffitti a volta e tavoli in giardino. Aperitivo sotto il portico con vino della tenuta, servito su carri antichi.

Gentile, efficiente e attento, ma spesso senza tante concessioni alle spiegazioni dei menu e dei vini prodotti nella tenuta.

Le taverne sono rumorose e spesso affollate. Se si approfitta del clima mite del lago e si mangia nel bel giardino, attenzione alle zanzare.

agriturismo torrevecchia san pancrazio salentino (brindisi) indirizzo: via per Avetrana. tel. 338.82.87.360 Web: torrevecchia.com. menu medio: 25 €.

Solo prodotti biologici dell’azienda. specialità: orecchiette con ricotta e fiori di zucchine, salumi, formaggi, torte casalinghe, vini della casa Negroamaro e Primitivo.

Azienda agricola con una masseria del '300 e, a fianco, una cripta basiliana a pitture bizantine. Mobili antichi e volte a botte nella severa architettura della pietra leccese.

Il servizio ai tavoli è forse un po’ lento, ma nessuno se ne lamenta. Accurata la spiegazione degli ingredienti dei piatti.

Nel bene e nel male soltanto i genuini prodotti stagionali dell’azienda. Tutto, compresi vini e liquori, sono sempre quelli della casa. Scelta a volte un po' limitata.

A cura di Fausta Filbier. Hanno collaborato: Elisabetta Paseggini, Silvia Iaia, Anna Maria Gheroni, Anna Maria Arnesano

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N O N D I S FAT E L A VA L I G I A Beauty farm e terme, relais di campagna e alberghi diffusi. In Italia e in Europa, otto proposte speciali firmate doveclub ischia OFFERTa On linE Dal 31 agOsTO al 14 sETTEMBRE UNA NOTTE ALL’HOTEL LE QUERCE, A SETTEMBRE E OTTOBRE.

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In Campania, un angolo di paradiso immerso nella macchia mediterranea e affacciato sul blu. L’Hotel Le Querce è collegato al mare e alla scenografca Spiaggia di Cafero da una scalinata privata. Non mancano la beauty farm e il centro termale, vanto della struttura: le proprietà benefche delle acque dell’isola Flegrea sono note fn dall’antichità.

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In Toscana, nel primo hotel design a 5 stelle di Montecatini Terme, meta ideale per gli amanti del silenzio e delle cure termali. Nella Monté Spa, bagni sensoriali, cascate di ghiaccio, bagno turco e trattamenti personalizzati, mentre, la sera, al ristorante gourmet interno, si degustano tartare di chianina e cappellacci di baccalà. 7 6

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Vacanza active in albergo diffuso in Liguria, a ridosso delle Alpi Liguri e nell’antico borgo di Maro. Il relais, composto da camere e appartamenti distribuiti in tre edifci storici con arredi artigianali e tessuti fatti a mano, è il punto ideale per trekking lungo la Riviera dei Fiori a piedi, in bici e in barca. Anche fotosafari in elicottero.

THINkSTOCk

Un eremo ristrutturato secondo i dettami della bioedilizia in Umbria, a pochi chilometri da Orvieto, ma in una selva di 3.000 ettari. Le camere sono “celluzze”, di ispirazione monastica; la cucina è vegetariana e la Spa un’oasi di quiete con una vasca scavata nella roccia. Un posto dell’anima, semplice e raffnatissimo.


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Parigi è da molti reputata la città più bella e romantica del mondo. Oltre all’atmosfera sognante che la porta a essere spesso sinonimo di amore e sentimentalismo, la capitale francese gode di un patrimonio culturale, artistico e storico con pochi eguali al mondo. Tra le strade percorse un tempo da Monet, Degas e Hugo, si trovano meraviglie quali la Torre Eiffel, NotreDame, lo spirito bohémien di Montmartre, l’eccentrico quartiere di Pigalle, l’imponenza dell’Arco di Trionfo, nonché alcuni dei musei più famosi e importanti del mondo.

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Il modo migliore per scoprire Amsterdam è in bicicletta, per vivere non da turisti, ma da abitanti di una delle città più a vocazione ecologica d’Europa. Si parte da Piazza Dam, cuore pulsante della capitale olandese, passando per il Museum Square, la piazza dei musei, su cui si affacciano il Rijksmuseum, il Van Gogh Museum e lo Stedelijk Museum of Modern Art. Immancabile un giro in battello sulla cerchia dei canali e una puntata nel quartiere Oud-Zuid, uno dei più trendy, con le vetrine degli stilisti e dei designer in ascesa.

DA 225 € A PERSONA, VOLO (TASSE AEROPORTUALI INCLUSE), HOTEL 3 STELLE PlUs DOVEclUB: parcheggio gratis in aeroporto a Milano e Roma

In Svezia, il Paese di Pippi Calzelunghe, tutto è a dimensione di bambino: autobus e battelli gratuiti, ingressi liberi ai musei, baby menu scontati e laboratori d’arte e scienza.

Stoccolma? Divertentissima, per tutti. A cominciare da Skansen, il museo open-air con casette storiche, fguranti in costume e fattorie di animali. Imperdibile anche l’Abba The Museum, dedicato al celebre gruppo musicale degli anni Settanta. Tra schermi interattivi e ologrammi, ci si diverte con il mitico quartetto. Il posto più caratteristico dove mangiare? Il mercato coperto in piazza Östermalmstorg: gamberetti e aringhe sottaceto.

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Nella capitale dell’Ungheria, la Parigi dell’Est, divisa tra antico (buda) e moderno (Pest), un tempo città distinte. Un castello Patrimonio Unesco, il Palazzo Reale, splendidi palazzi Art Nouveau e l’isola Margherita, piccolo polmone verde sospeso in mezzo al Danubio… C’è anche il tempo di dedicarsi alle cure termali, celebri nel Paese: a budapest ci sono ben 130 bagni. I più celebri? Gli scenografci bagni Gellér. inFO, DETTagli E PREnOTaziOni: DOVEclUB.iT, TEl. 02.89.29.26.87, E-Mail: inFO@DOVEclUB.iT Tutte le proposte hanno prezzi e disponibilità soggetti a riconferma al momento della prenotazione. D OVE

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Spiagge infinite di sabbia chiara affacciate su acque trasparenti, protette da dune e verde a perdita d'occhio. Ăˆ il Far North, la punta settentrionale della North Island.

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UNA VOLTA NELLA VITA

La primavera dell’altro emisfero Dune di sabbia dorata battute del vento. Ghiacciai che si specchiano nel mare. Vulcani protagonisti di cult movie. La Nuova Zelanda è un pianeta selvaggio e primordiale. La meta ideale per sfuggire all'arrivo dell'autunno (e dell'inverno) boreale testo e foto di F a b r i z i a P o s t i g l i o n e

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È sulla “cintura di fuoco”, la linea di confne tra la zolla continentale Indo-Australiana e quella del Pacifco, la Nuova Zelanda. Terra estrema, tra le ultime parti del globo a essere scoperta e colonizzata. dai Maori prima, arrivati dalla Polinesia verso l’anno Mille, dagli inglesi poi. Il primo esploratore europeo, Abel Tasman, sbarcò nel 1642, seguito da James Cook, che nel 1769 circumnavigò l’arcipelago e ne fece la mappa. Aprendo la rotta a commercianti, avventurieri e conquistatori. Per secoli il Paese fornì infatti lana e granaglie all’Impero Britannico. Ma la Nuova Zelanda del terzo millennio non è più terra di contadini e pecore: il 72% della popolazione (4,6 milioni di abitanti) vive in città, il 53% tra Auckland, Christchurch, Wellington e Hamilton. Il turismo rappresenta l’8,6% del Pil e impiega il 10% della popolazione. Nel 2011 i visitatori hanno fatto affuire 9,7 miliardi di dollari neozelandesi (5,8 miliardi di €. Fonte: Immigration New Zealand). Il Ministero dell’economia prevede l’arrivo di 3 milioni di turisti nel 2015, il 5% in più dell’anno scorso (Fonte: Statistic New Zealand). Attirati anche da cinema e pop music: la Nuova Zelanda è stata infatti il set dei flm di Peter Jackson, la trilogia de Il Signore degli Anelli e The Hobbit, e è balzata al top delle classifche mondiali grazie a Lorde, la cantautrice di Auckland che nel 2013 ha venduto 7 milioni di copie dell’hit Royals. Quest’anno il Paese ha elevato il suo proflo internazionale diventando membro non permanente nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il 2015-2016.

NORTH ISLAND: SpIAgge e vuLcANI Il viaggio da Auckland, la città delle vele, all’estremità settentrionale della North Island è lungo e conviene dividerlo in tappe. Si può fare un primo beach stop al Waipu Cove, fra le più belle spiagge della east Coast: sabbia candida e mare di giada. È attrezzata con tavoli da picnic, docce e spogliatoi, ma ci sono anche un paio di chilometri di arenile deserto. Le onde si arricciano perfette, per la gioia dei surfsti, al largo si staglia Taranga Island. valgono una sosta le Whangarei Falls: con un sentiero ad anello si raggiunge il belvedere, poi la base delle cateratte. L’insenatura di Whangarei, profonda e frastagliata, è chiusa dal promontorio di Whangarei Heads, dove inizia Ocean Beach, spiaggia molto popolare tra i giovani Kiwi (la popolazione della Nuova Zelanda, dal nome dell’uccello simbolo del paese) e le famiglie, perché dotata di bagnini e noleggio tavole da surf. Proseguendo verso nord, la costa, con le colline basse ricoperte di prati, è interrotta qua e là da anse sabbiose. S’incontrano villaggi come Pataua e Ngunguru. Baie rocciose annunciano il marina di Tutukaka, affollato di barche per la pesca d’altura e gruppi di subacquei, Matapouri bay e Sandy Bay, teatro di gare di surf. La celebre Bay of Islands è ormai vicina. Si raggiunge Russell con la panoramica Russell Road. oggi la città ha seppellito il passato turbolento da “inferno del Pacifco” come era chiamata nell’800, ha case chiare con verande, tetti rossi, negozietti di souvenir, un waterfront alberato e la chiesa più antica del paese (Chri-

1. L'Addington coffee coop a christchurch. 2. Le dune di Ninety Mile Beach: ci si può divertire con tavole da surf. 3. Le Whangarei Water Falls. 4. Il Nordland: costa frastagliata e i rilievi verdi che si tuffano nel mare. 5. Matauri Bay. 6. Il faro di cape Reinga, sito sacro dei Maori di fronte al Mar di Tasmania.

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UNA VOLTA NELLA VITA

NUOVA ZELANDA

1. Escursione tra i crateri al Tongariro National Park. 2. Il vulcano Ngauruhoe, un cono nero che si staglia nella radura: è il Monte Fato ne Il Signore degli Anelli. 3. Il Parco Geotermale di Rotorua, con le pozze d'acqua bollente. 4. Maschera maori all'ingresso dello stesso parco.

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stchurch, datata 1836). Nata come villaggio Ngapuhi, nell’800 Russell divenne la prima colonia britannica, ma si trasformò in ritrovo per ceff di galera, marinai ubriachi e balenieri. di fronte, Paihia è il centro turistico della Bay of Islands. da esplorare dal mare o dall’aria: in elicottero, su uno yacht in charter (greatescape.co.nz) o con una crociera durante la quale nuotare coi delfni (explorenz.co.nz). Più a nord si scopre la solitudine selvaggia di Matauri Bay: mare caraibico, ma acqua fredda. Si devia dalla State Highway 1 sulla mezzaluna di Doubtless Bay, che culmina nella Karikari Peninsula, per un tuffo a Matai Beach. A nord, l’Aupouri Peninsula fa da spartiacque tra l’oceano Pacifco e il Mar di Tasmania. Sulla costa occidentale si allunga l’interminabile Ninety Mile Beach. diverse stradine conducono al bagnasciuga (si percorre anche in 4x4), ma la più spettacolare concentrazione di dune è a Te Paki, dove si noleggiano tavole da surf per scivolare sulle gobbe dorate. Poi la strada panoramica si fa tortuosa, ma in una manciata di chilometri arriva al Te Rerenga Wairui (Cape Reinga). Il sito sacro dei maori è un luogo mistico. Qui, secondo la mitologia, le anime dei defunti si lanciano

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nel viaggio verso l’aldilà. Il faro che campeggia sul promontorio sorveglia il matrimonio tempestoso tra i futti del maschio Te Moana-a-Rehua (il Mar di Tasmania) e quelli della femmina Te Tai-o-Whitirea (l’oceano Pacifco). A est del Capo si spalancano le anse di Taputupotu e Kapowairua, accessibili sia in auto, sia attraverso il Cape Reinga Coastal Walkway: 53 chilometri di tramping (trekking, in gergo locale) panoramico. A Kapowairua (Spirit Bay) c’è una magnifca spiaggia bianca, dove si può campeggiare, pagando il permesso all’uffcio dei parchi nazionali (doc.govt.nz/parks-and-recreation). L’epicentro del vulcanismo è nel cuore della North Island, fra Rotorua e il Lake Taupo, nella caldera di un vulcano, e si estende a tutto il plateau centrale, inglobando il Mount Ruapehu, nel Tongariro National Park, la cima più alta della North Island (2.797 metri). L’odore di zolfo, i geyser, le piscine termali sono l’attrattiva del Wai-OTapu Geothermal Park a Rotorua. Invece al Tongariro National Park si va per l’Alpine Crossing, lo strepitoso trekking di 8-10 ore attraverso paesaggi lunari, rocce nere, crateri rossi e gialli, laghi color smeraldo. Protagonista è


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Crateri trasformati in laghi, geyser, piscine naturali, vulcani, monti e ghiacciai sul mare. Luoghi scelti come set de Il Signore degli Anelli 3


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Coromandel: relax nelle acque calde La penisola di Coromandel, che nel XIX secolo subì uno sfruttamento forestale massiccio e persino una “corsa all’oro”, chiude a est l’ampio golfo di Haruaki ed è una delle mete estive preferite dagli abitanti di Auckland, grazie alle splendide spiagge affacciate sul pacifico. Da evitare nel weekend: si rischia di passare ore nel traffico. Percorrendo la State Highway 25 in senso orario si costeggia il litorale ovest della penisola, all’inizio paludoso. Poco prima di entrare nel paesino di coromandel ci si può fermare al Mangrove Manor B&B. Su un’altura panoramica, ha solo tre camere, una lounge per gli ospiti e il deck vista mare. Al risveglio si viene viziati dai padroni di casa, Anne e Peter Gray, che preparano un breakfast goloso a base di pane appena sfornato, uova e bacon, marmellate e yogurt fatti in casa. Per raggiungere Whitianga, sul versante oceanico della penisola, dove il leggendario navigatore polinesiano Kupe sbarcò prima dell’anno Mille, è meglio continuare a percorrere la panoramica SH25 (invece della 309 Road), perché è asfaltata e offre diverse deviazioni verso baie isolate. Da questa cittadina votata alla pesca d’altura si arriva a Hahei, beach reporta d’ingresso verso la famosa cathedral cove, tra i più bei litorali del mondo, che si raggiunge solo via mare o con una passeggiata di mezz’ora. Per godersi la luce migliore, le acque blu, la sabbia fine, l’arco roccioso e la cascata naturale bisogna andarci la mattina prestissimo, prima che venga invasa dalle gite organizzate. Un’altra buona opzione è visitarla in kayak (seakayaktours.co.nz). Hot Water Beach, otto chilometri a sud di Hahei, è più selvaggia. L’arenile è flagellato dai cavalloni, e la folla si concentra soprattutto verso il parcheggio principale. Occorre munirsi di una paletta per scavare nella sabbia, liberare le sorgenti calde e crearsi una piscina termale privata, dove rilassarsi osservando i surfisti.

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il vulcano Ngauruhoe, il Monte Fato ne Il Signore degli Anelli. Prima di raggiungere Wellington si devia verso est e si fa sosta a Napier, una bella cittadina art deco. La capitale è ventosa, con un’atmosfera frizzante: cocktail bar, boutique, ristoranti. Si cena da Ortega Fish Shack con pesce e frutti di mare. Qui il salotto è il waterfront, dove si passeggia, si fa jogging, si pedala e si ammirano le installazioni dello Sculpture Trail o quelle del Writers Walk, una collezione di 19 opere testuali, citazioni che autori famosi, come Katherine Mansfeld o Robin Hyde, hanno dedicato alla città. Tra Civic Square e Chaffers Marina si staglia il Te Papa Tongarewa (tepapa.govt. nz), il museo della Nuova Zelanda, dove scoprire la storia umana, geologica e naturalistica della nazione. davanti i ragazzi fanno gare di tuff dal trampolino.

La sala da pranzo con camino del peppers Awaroa, eco-lodge immerso nel verde sulla Awaroa Beach, nella South Island. Ci si arriva solo via mare o con un lungo trekking a piedi.

SOUTH ISLAND: DAI pArcHI AI gHIAccIAI Te Waipounamu, la South Island, è più estesa del 33% rispetto alla North Island, ma solo il 23% dei neozelandesi ci vive. I suoi paesaggi drammatici e selvaggi hanno fatto da sfondo alle Cronache di Narnia e a Il Signore degli Anelli. È la destinazione preferita per gli sport estremi: con cime che superano i tremila metri e ai ghiacciai è perfetta per sci alpino, snowboard, heliski, sci nordico, arrampicata. Per il mare invece si punta a nord: l’Abel Tasman National Park è una cartolina di baie dalla sabbia dorata, colline che si tuffano in acque tiepide, cascate e piscine naturali nascoste nella foresta. Il Peppers Awaroa è un eco-lodge fra gli alberi sopra Awaroa Beach che si raggiuge solo a piedi o in barca. È il solo hotel nel parco, scelto anche da chi esplora l’area percorrendo lo splendido, ma spartano, coastal walk, di 51 chilometri (4-5 giorni).


SKYLINE Una metropoli pulsante. Una giungla che non dorme mai. Luci accecanti, contrasti, rumori, vita. Per chi riesce a sopravvivere offre infinite possibilità.

“Niente mi arricchisce come viaggiare. Niente mi emoziona come guardare da lontano l o s k y l i n e d i u n a c i t t à .” LARA S T U D E N T E S SA D I A N T R O P O LO G I A

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ARCIPelAGO In CIFRe

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Il popolo wiki

4,600 milioni

la popolazione nel 2015 (fonte: Wikipedia). Come l’Italia

269 mila i km ² di superficie del Paese, di poco inferiore a quella dell’Italia (301.340 kmq). Pochi abitanti

15,2 la densità di popolazione per km ², quella media in Europa è di 202 abitanti per km ². On the road

94 mila circa i km circa di strade (di cui però solo 199 km di autostrade). Reddito

32 mila euro pro capite, la stima per il 2014 (fonte: CIA World Factbook) Un Paese in sviluppo

3,6% è la crescita del Pil per il 2014 (fonte: stima CIA World Factbook). Cellulari ,

4,922 milioni praticamente, più di uno per abitante. 86

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1. Passeggiata nel bosco a Milford Sound, fiordo incuneato tra il verde della South Island. 2. Escursione al Fox Glacier, sulle Southern Alps, si sale lungo i sentieri accompagnati da guide specializzate. 3. In barca lungo Milford Sound si costeggiano pareti di roccia coperte da verde, con anfratti e cascate..

Christchurch mostra ancora le ferite del sisma del 2011, però la movida si è ripresa e la città più grande della South Island attrae un turismo giovane e cool. In un’ex offcina, l’Addington Coffee Coop è il riferimento per viaggiatori e locali. Si naviga gratis sul web, sorseggiando caffè equo e solidale, gustando torte fatte in casa o un robusto breakfast. All’interno ci sono: torrefazione, corner vendita di indumenti di cotone naturale e lavanderia self service. verso sud, la luce assume una nuance artica, gelida. Colpisce quando si guida sulle sponde del Lake Tekapo, in cui si rifettono Mount dobson e Mount Cook. Sono le Southern Alps, spartiacque tra l’est e l’ovest dell’isola, con ghiacciai a pochi chilometri dal Mar di Tasmania. Meglio puntare sul Fox Glacier, meno affollato del Franz Josef, e affdarsi a guide esperte (foxguides.co.nz) per trekking. Se si è fortunati, si riesce a visitare il Lake Matheson in un pomeriggio limpido, e a fotografare i picchi innevati di Mount Cook e Mount Tasman, che al tramonto si rifettono nell’acqua. vale una sosta il Lake Matheson Café. La caffetteria-ristorante dal décor contemporaneo e aperta a colazione, pranzo e cena. Si assaporano pollo grigliato con miele e mostarda, patate dolci e anacardi tostati; o si fa shopping di stampe e oggetti di design nel gift store. Seduti ai tavolini all’aperto o, di sera, all’interno, vicino alle vetrate, per evitare gli insetti. All’estremità sud dell’isola, il


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Al sicuro, in Nuova Zelanda Dal clima all’abbigliamento, alle garanzie sanitarie. i consigli e le proposte Di allianz global assistance per assicurare i lettori Di Dove Una natura variegata e a tratti selvaggia, culture antiche, un lungo viaggio che offre tante opportunità: per coglierle al meglio è bene partire preparati per la nuova Zelanda. Un buon periodo per visitare il Paese è l’estate australe, da dicembre a marzo, quando su gran parte del territorio le piogge sono meno frequenti. La valigia sarà diversa secondo il periodo e la zona: in generale il sud è più fresco del nord. Prevedete un abbigliamento più leggero durante l’estate locale e più pesante nel resto dell’anno, fino ai vestiti da neve per la montagna. Anche nei mesi più caldi è bene portare felpa per la sera, giacca a vento, impermeabile e ombrello: il tempo in Nuova Zelanda può cambiare rapidamente ed è importante ricordarlo soprattutto in caso di escursioni. Per immergersi nella natura sono indispensabili scarpe con

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comode, anche da trekking, cappello e occhiali da sole. Tra le onde, invece, attenzione alle correnti e alla presenza di squali. Non perdete l’occasione per “tuffarvi” anche nella cultura Maori, informandovi bene sui comportamenti da tenere quando visitate le comunità locali. Le strutture sanitarie sono di buon livello nelle aree urbane, meno in quelle rurali. I costi delle cure per i viaggiatori sono piuttosto alti. Si consiglia di stipulare un’assicurazione sanitaria che preveda copertura delle spese mediche, rimpatrio aereo sanitario o trasferimento in un altro Paese. Una delle soluzioni studiate da Allianz Global Assistance è Travel Care, la polizza che garantisce assistenza sanitaria 24/24h e massimali elevati per le spese mediche. Oltre alla salute è possibile proteggere con apposite coperture il bagaglio, lo smartphone, il tablet o la fotocamera. Per prenotare senza pensieri invece c’è Travel Cancel, che tutela contro le penali di annullamento del viaggio per malattia o infortuni. Per scoprire l’offerta Allianz Global Assistance: http://www. allianz-assistance.it/assicurazione-viaggi. Per altri approfondimenti: www.doveviaggi.it/allianz-assistance.


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1. Case in legno, verande e arredi di recupero: ricorda l'old west style americano lo stile di vita a South Island. 2-3. Si sosta per un tuffo nella Cleopatra's Pool, durante il trekking lungo Abel Tasman Coastal Walk. Il percorso passa anche in riva all'oceano.

Fiordland National Park è un territorio dentellato da picchi brumosi, con anse e fordi, lavato da cascate, rifesso in laghi e acquitrini. due le attrazioni naturali da non perdere: Milford Sound e Doubtful Sound, canali profondi, incuneati fra promontori lussureggianti che emergono da acque indaco. di origine glaciale, il Lake Te Anau è il secondo più esteso della Nuova Zelanda. Sulle sue sponde Te Anau è l’ultima cittadina prima della Anau-Milford Highway. Gli uffci del parco, lungo Lakefront drive, forniscono brochure, permessi di campeggio e trekking, al Fiordland i-Site si prenotanno crociere o escursioni in kayak. Conviene dormire al Loch Vista: le camere guardano il lago, e Pam, la proprietaria prepara un’ottima colazione. In 120 chilometri la Anau-Milford Highway conduce a Milford Sound (Piopiotahi, in maori). Meglio partire molto presto per evitare i bus turistici e fare carburante in città: poi non ci sono stazioni di servizio. La strada attraversa

poderi sulla morena glaciale, poi si tuffa tra faggi rossi e argentati, boschi di mata (pino nero) o rimu, kahikatea e totara (altri alberi autoctoni), pianure alluvionali, praterie. dalle aree di sosta partono sentieri per passeggiate. da fare: il boardwalk dei Mirror Lakes e il Chasm Walk. Il meglio però è arrivare a Milford Sound quando la nebbia si dirada e svela un paesaggio duplice, perfettamente speculare, rifesso nell’acqua scura. Piopiotahi, secondo un mito indigeno, è l’opera del semidio Ta Te Rakiwhanoa che, per creare Fiordland, affettò con l’ascia le montagne, aprendo vie d’acqua e baie, per poi popolarle di pesci e uccelli. Cominciando da sud, si fece strada verso nord e terminò col suo capolavoro: Milford Sound, il sedicesimo fordo. Per proteggere questo paradiso dall’invasione umana, Hinenui-te-Po, la dea della notte, liberò le fastidiosissime sandfy. In maori “te namu”, piccoli diavoli. Un nome, una missione… e non c’è repellente che tenga. d ove

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All Blacks da primato

Hot Water Beach, sulla penisola del Coromandel, nella North Island, è il paradiso dei surfisti.

Bulgari, Omega, Swatch: tre modelli interessanti che si ispirano alla Nuova Zelanda e agli sport in cui il Paese eccelle: le competizioni di vela e il rugby

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Il Paradiso: se, come sembrano sostenere gli studiosi, la Nuova Zelanda è stata colonizzata da popolazioni polinesiane solo verso la metà del 1200, allora stiamo davvero parlando dell’ultimo paradiso terrestre. Un paradiso vero, se ancor oggi viene considerato il quarto Paese più pacifico al mondo. Eppure l’immagine della Nuova Zelanda è fortemente legata all’apparentemente feroce haka, la danza di guerra Maori. Durante la Seconda guerra mondiale gli europei hanno imparato a conoscerla, perché da Gallipoli a Creta, da Cassino a El Alamein la presenza di battaglioni neozelandesi ha dato un grande contributo dalla vittoria degli Alleati, salvo capirne il valore simbolico solo quando gli All Blacks, la squadra nazionale di rugby, l’hanno adottata per impressionare gli avversari prima delle partite. Proprio agli All Blacks, e alla cultura Maori, Bulgari ha dedicato un esemplare unico: nel 2011 (donato per beneficenza) e, lo scorso anno, un’edizione speciale del suo Octo, solido orologio adatto a tutte le stagioni e tutte le occasioni. E non è finita: in settembre Guido Terreni, responsabile della business unit orologi della maison, premierà i 18 giocatori/ dirigenti/membri storici scelti tra i migliori 100 selezionati per la nazionale della Nuova Zelanda con l’orologio Octo All Blacks personalizzato, che verrà poi indossato durante la Coppa del mondo. Cassa e bracciale realizzati in acciaio,

l’Octo è un orologio tosto e raffinato al tempo stesso: la cassa richiede lavorazioni preziose e il movimento di manifattura è una caratteristica pregiata. L’impermeabilità, garantita fino a dieci atmosfere, consente di utilizzare il Bulgari Octo anche nello snorkeling, senza rinunciare a un’estetica da occasioni mondane. La qualità è ai massimi livelli. Rende omaggio alla Nuova Zelanda sportiva anche il cronografo Omega ETNZ (Emirates Team New Zealand), dedicato ai fortissimi velisti di Coppa America con i quali Omega collabora fin dal 1995. Quest’anno Omega ha realizzato un cronografo a elevata impermeabilità (ben 30 atmosfere: adatto anche a immersioni impegnative, pur se è sempre bene non utilizzare sott’acqua i pulsanti crono) con la possibilità di attivare un conto alla rovescia per i 5 minuti di battaglia che precedono il taglio della linea di partenza. Il metodo scelto (una lancetta triangolare nel totalizzatore al tre) consente una leggibilità eccezionale anche nelle concitate fasi che precedono l’inizio della regata. Da sottolineare la presenza di dispositivi di serraggio a vite per impedire l’azionamento

accidentale dei pulsanti quando si è in immersione. La lunetta girevole unidirezionale è conformata per poter essere azionata anche con i guanti della muta, e per non danneggiare il polsino della camicia o l’imboccatura della tasca: un progetto ben concepito, “condito” da un movimento meccanico a carica automatica di qualità elevatissima, al punto di rendere questo cronografo un acquisto conveniente, sebbene il prezzo non sia contenuto in termini assoluti. Assolutamente ragionevole, invece, il costo dello Swatch Scuba, qui in livrea nera sempre per rendere omaggio al nerissimo kiwi simbolo della Nuova Zelanda. Livrea all black, comunque, spezzata da indici verdi bel visibili in ogni situazione. L’impermeabilità è garantita fino a ben 20 atmosfere, il movimento è al quarzo e il prezzo non potrebbe essere più conveniente. Augusto Veroni

BuLgAri Octo Solotempo

OmegA Seamaster Diver 300m etNZ

SwAtch Scuba Libre Dark water

Cassa in acciaio (38 mm di diametro), con fondello trasparente e corona impreziosita da dettagli in ceramica. Impermeabile fino a 10 atmosfere (100 metri). Movimento meccanico a carica automatica (con doppio bariletto, riserva di carica di 50 ore) di manifattura, con datario. Quadrante laccato e vetro in zaffiro, bracciale in acciaio. Unico, raffinato, elegante e al tempo stesso pronto all’avventura. 6.600 euro.

Cronografo con cassa in titanio grado 5 (44 mm di diametro), impermeabile fino a 30 atmosfere e con valvola per l’elio. Movimento meccanico a carica automatica, di manifattura, con scappamento CoAxial, componenti in silicio, conto alla rovescia (5 minuti) e secondi continui. Lancette e indici luminescenti, lunetta girevole unidirezionale in ceramica, vetro zaffiro, cinturino in caucciù. Dedicato a Emirates Team New Zealand. 6.400 euro.

Ha cassa in plastica con un diametro di 44 mm, impermeabile fino a 20 atmosfere. Il nuovissimo Scuba Libre dark Water Suub403, vanta inoltre un movimento al quarzo Swiss made con datario. Sul quadrante stampato, spiccano le lancette luminescenti, la lunetta è girevole e unidirezionale. Funzionale il cinturino in silicone. Impermeabilità, lunetta girevole e prezzo, 80 euro, ne fanno un pezzo imbattibile.

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Lodge vista vulcano e spiagge da surf CoMe ARRIvARe Etihad (etihad.com) vola da Malpensa ad Auckland con scalo a Abu Dhabi e Perth (tariffe a/r da 1149 €), da Roma impiega 32-35 ore e il biglietto a/r costa da 1139 €. Con Emirates (emirates.com ) si fa stop over a Dubai e Melbourne. Volo a/r da 1235 €. Il transfer durasempre 32-35 ore. Singapore Airlines (singaporeair.com) offre collegamenti con un solo scalo, a Singapore, il prezzo parte da 1670 € a/r, un po' più costoso, ma il volo di andata è più breve: dura 24 ore. Da Roma Fiumicino, China Southern (global.csair.com) offre opzioni economiche: a/r via Amsterdam e Canton da 1089 €, ma il viaggio dura circa 47 ore.

DA SAPeRe La Nuova Zelanda, Aotearoa in maori, che significa “la terra della lunga nube bianca”, è sperduta in Oceania, agli antipodi dell’Italia, conta più di 15 mila chilometri di coste e una superficie di poco inferiore a quella del nostro Paese, distribuita fra North Island e South Island, le due isole principali, separate dallo Stretto di Cook, e vari isolotti minori. L’orografia montuosa (alternata qua e là da grandi pianure) raggiunge l'apice con l’Aoraki-Mount Cook, nella South Island, la cui cima tocca i 3.754 metri. La Nuova Zelanda divenne ufficialmente una colonia inglese nel 1840 col trattato di Waitangi, stipulato con 40 capi delle tribù Māori dell’Isola del Nord. Il 26 Settembre 1907 ottenne poi l’indipendenza dal Regno Unito. Oggi è una democrazia parlamentare, ma appartiene sempre al Commonwealth britannico. Il capo di Stato è la Regina Elisabetta II d’Inghilterra, il capo del governo è invece il Primo Ministro, John Phillip Key, leader del Partito Nazionale. Eletto la prima volta nel 2008, ha vinto le consultazioni anche l’anno scorso. Fuso Orario: + 13 ore rispetto all’Italia, + 12 quando da noi vige l’ora legale. Clima: oceanico temperato e molto ventoso, più mite sull’isola del Nord, la cui estremità settentrionale può essere considerata subtropicale, e molto più fresco e umido al sud e nelle zone occidentali. Il tempo cambia spesso, anche nella stessa giornata. Le piogge sono frequenti soprattutto

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in inverno, ma in alcune aree meridionali (come a Invercargill ) vi sono molte precipitazioni anche d’estate. La neve copre i monti dell’isola del Nord, per esempio nel Tongariro National Park - capita di sciare a luglio e agosto - ma è più frequente al Sud, dove arriva anche a base quote. Nelle zone centromeridionali dell’Isola del Sud, dalle cime originano lingue di ghiaccio che scendono quasi fino al livello del mare. Sulle Alpi Meridionali le nevi perenni si trovano a partire dai 2.000 metri. La Nuova Zelanda è nell’emisfero Australe, per cui le stagioni sono invertite rispetto all’Europa. Il periodo migliore per un viaggio in entrambe le isole è nella stagione estiva, che qua va da novembre/dicembre a marzo compreso. Dicembre è il mese più caldo, luglio quello più freddo. Wellington, la capitale, è considerata la città più ventosa. Visto: per entrare in Nuova Zelanda il passaporto deve avere validità residua di almeno tre mesi. Dal 1° novembre 2010, però se si va come turisti e per periodi inferiori ai 90 giorni non è necessario il visto, ma sono richiesti alcuni requisiti: il biglietto di a/r, disponibilità finanziaria per la durata del soggiorno. Info: viaggairesicuri.it, immigration. govt.nz. Vaccinazioni: nessuna obbligatoria. Lingua ufficiale: inglese e maori. Tasso di cambio: 1 € = 1.6477 NZD (dollaro neozelandese) Viabilità: si guida a sinistra, è necessaria la patente internazionale da richiedere in Italia, prima della partenza con largo anticipo.

Dove Prenotare Il tour proposto nel reportage di Dove si può acquistare su Doveclub.it, che offre diversi viaggi in New Zealand con itinerari e prezzi differenti. Il self drive Nuova Zelanda essenziale in 9 giorni (8 notti), porta da Auckland a Queenstown e permette di esplorare i luoghi più sorprendenti del Paese. Il prezzo (da 3000 € a persona, valido per partenze fino al 31 marzo 2016), include: pernottamenti, pasti ed escursioni come da programma, noleggio auto, voli intercontinentali a-r Singapore Airlines da Milano e Roma, voli interni dove previsto, tasse aeroportuali, quota iscrizione e assicurazione medico-bagaglio. Plus: chi compra il viaggio su Doveclub.it avrà in omaggio una visita al villaggio Tamaki Maori a Rotoura. Luogo sacro, considerato “la casa spirituale” delle popolazioni aborigene dell’intera Nuova Zelanda. La zona è punteggiata da piscine d’acqua

calda che i Maori usano per rilassarsi e per cucinare. La sera, nella chiesetta anglicana maori di St. Faith, si assiste ai caratteristici spettacoli di danza folkloristica. L’itinerario parte da Auckland, la “città delle vele” per le tante barche transitano o sono alla fonda nella baia a qualsiasi ora del giorno; nei giorni seguanti passa a Matamata e Rotorua. d’obbligo la tappa a Wellington, la capitale, prima di proseguire per la South Island, verso Christchurch. da qui inizia la parte spettacolare del tour, con il Lake Tekapo e le Southern Alps, Wanaka, Queentown, fino al fiordo di Milford Sound. Interessante e pensata per esplorare anche la gastronomia dell’arcipelago è la variante del tour Gourmet New Zealand. Una soluzione dedicata ai curiosi del gusto che prevede 13 giorni (12 notti) in self drive da Auckland a Queenstown alla scoperta dei sapori, oltre che dei luoghi, che rendono unico questo Paese agli antipodi dell’occidente. Plus: chi il viaggio su Doveclub. it avrà in omaggio una visita al


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villaggio Tamaki Maori a Rotoura. Prezzo: da 3.170 euro a persona. Alla ricerca delle location dei film che hanno reso celebre il New Zealand nel mondo si può prenotare il self drive Lord of the Rings, e passare 15 giorni (14 notti) alla ricerca di laghi, geyser e vulcani star nella trilogia de Il Signore degli Anelli o The Hobbit. Plus: chi prenota con Doveclub. it ha in omaggio visita al villaggio Tamaki Maori. Prezzo: da 4.650 euro a persona.

Dove Noleggiare Nel caso ci si volesse organizzare il viaggio e/o gli spostamenti interni da soli è bene sapere che per esplorare la Nuova Zelanda è indispensabile avere un’auto. Apex (apexrentals.co.nz/) è stata votata la migliore compagnia di rent-a-car nel Paese e offre veicoli a due e quattro ruote motrici. Non applica tariffe extra sul secondo guidatore, sull’uso delle carte di credito o sui noleggi one-way. Una Ford Focus nuova costa da 26 € al giorno (inclusa assicurazione base e chilometraggio illimitato) se la si affitta per due settimane. Per modelli di berline più vecchiotti il costo scende a 15 € al giorno. È consigliabile scegliere una copertura assicurativa totale (senza franchigia) e prendere il navigatore satellitare. Apex offre soluzioni interessanti anche per noleggi prolungati.

Dove Dormire

MARK CORNELLISON

1 ThE wATErfrONT

SUITES - hErITAgE bOUTIqUE cOLLEcTION

Per una vista strepitosa chiedere quelle fronte mare al terzo piano. Indirizzo: 100 Marsden Road, Paihia, tel. 0064.9.40.25.665.

Web: thewaterfrontpaihia.co.nz. Prezzi: doppia da 119 €, con accesso a Spa, sauna e piscine riscaldate.

2 MANgrOVE MANOr b&b

Prenotate la Sea view Room: più piccola, ma si vede il tramonto. Indirizzo: 2710 Tiki Rd, Coromandel Town, tel. 0064.21.26.70.914. Web: mangrovemanor.co.nz. Prezzi: doppia b&b da 88 €.

3 SkOTELALpINE rESOrT

Per l’Alpine Crossing, il day trek fra i vulcani, di 8 ore, si prenotano almeno due notti. Superior double e le Twin, rinnovate, affacciano sul monte Ngauruhoe. Indirizzo: Ngauruhoe Place, Whakapapa village, Mt Ruapehu, tel. 0064.7.89.23.719. Web: skotel.co.nz. Prezzi: doppia da 85 €.

4 pEppEr AwArOA LOdgE

1. Il Peppers Awaroa Lodge. 2. L'Ortega Fish Shack a Wellington. 3. Il Mangrove Manor, b&b, a Coromandel. 4. L'Addington Coffee Coop a Christchurch.

Web: www.lochvista.co.nz. Prezzi: doppia b&b da 161 €.

Dove Mangiare 6 pEppEr TrEE

Gigantesche bistecche, paella di pesce o pollo. Indirizzo: 31 Kapanga Road, Coromandel, tel. 0064.7.86.68.211. Web: peppertreerestaurant.co.nz. Prezzi: da 40 €.

7 OrTEgA fISh ShAck

da provare la tartare di pesce spada della West Coast, con papaya, lychee, cocco e lime. Indirizzo: 16 Majoribank Street, Wellington tel. 0064.4.38.29.559. Web: ortega.co.nz. Prezzi: da 65 €.

8 AddINgTON cOffEE cOOp

Si raggiunge con un lungo trek o via mare, è isolato e non c’è Tv. Meglio le superior dei family lodge. Indirizzo: 11 Awaroa Bay, Awa-iti, tel. 0064.3.52.88.758. Web: peppers.co.nz/awaroa. Prezzi: doppia b&b da 202 €.

Ristorante-caffeteria che serve cibi e caffè equo e solidale. da provare l’abbondante vegetarian Breakfast. Indirizzo: 297 Lincoln Rd, Addington, Christchurch, tel. 0064.3.33.94.581. Web: addingtoncoffee.org.nz. Prezzi: da 10 €.

5 LOch VISTA

9 LAkE MAThESON cAfE

Le camere Rata e Kowhai sono tra quelle con la vista lago più bella. Indirizzo: 454b Te Anau Milford Highway, Te Anau, tel. 0064.3.24.94.343.

& rEfLExION NZ gALLEry

ottima cucina locale rivisitata. Mitico il Salmon Bagel Benedict: salmone affumicato, pesto, uova in camicia, salsa olandese. La galleria

vende foto e oggetti di design. Indirizzo: Lake Matheson Road tel. 0064.03.75.10.878. Web: lakematheson.com. Prezzi: da 30 €.

Dove Comprare 1 dEcOrUM Of ArT dEcO

Abiti, gioielli e accessori vintage in stile Art deco. Indirizzo: 4 Herschell Street, Napier, tel. 0064.6.83.58.951.

1 STArfISh

Moda etica e sostenibile made in NZ e capi eco-friendly di designer internazionali. Indirizzo: 128 Willis Street, Wellington. Facebook: starfish. Tasso di cambio utilizzato: 1 € = 1,64679 NZd (dollaro neozelandese)

Il tuo consulente

Dove CLUB 02.89.29.26.87 vacanze in Nuova Zelanda: i consulenti di doveClub sono a disposizione per informazioni e preventivi gratuiti. orari: lun.-ven. 9-20; sab 10-19. Costo di una chiamata nazionale. d ove

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1. A o loxe Mareiro, ristorantino a bordo mare di Carril, i molluschi si gustano anche in abbinamento ai cocktail. 2. Punta barcela, nella penisola di o Grove, considerata il paradiso dei frutti di mare.

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il cibo è cultura

Profumo di mare La rinascita della cucina della Galizia? Merito di bravi chef, certo. Ma anche di ingredienti strepitosi, regalati dall'oceano: crostacei, molluschi, frutti di mare. Si gustano nei ristoranti stellati o nelle taverne pieds dans l'eau. Nella stagione in cui danno il meglio di sĂŠ di G i u l i a n a G a n d i n i foto di G i o v a n n i T a G i n i 2

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1 IL CIBO Ăˆ CULTURA

Galizia

1. piazza dell'obradoiro, a Santiago de Compostela. 2. Tapas a base di prosciutto e formaggi locali alla Jamoneria Jaqueyvi, a Baiona. 3. Banco di pesce al mercato di Baiona.

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il mercato del pesce di Vigo è il più importante d’Europa. E l’asta di la Coruña uno spettacolo imperdibile Prima di andare in cucina esplora gli scogli davanti al suo ristorante e raccoglie prelibati molluschi, alghe profumate di mare. Non ha dubbi Javier olleros, chef dello stellato Culler de Pau, sulla costa ovest della Galizia. “La nostra ricchezza sono gli ingredienti che arrivano dal pescosissimo Atlantico, ma anche dalle colline punteggiate di fattorie e vigneti”. In Galizia è nata una nuova generazione di cocineros. Apripista il Grupo Nove, oggi 22 chef pluripremiati che hanno reinterpretato le ricette della tradizione. Le premesse c’erano tutte. Vigo è il più importante mercato del pesce d’europa, l’asta di La Coruña, uno spettacolo imperdibile. verso l’interno, si scoprono i pueblos sperduti dove nascono meraviglie come il lacòn gallego, lo squisito prosciutto crudo, il saporito formaggio tetilla, mentre lungo la Ruta del vino, l’Albariño, un bianco locale, ricorda i migliori Gewürztraminer.

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La Bretagna spagnoLa È un pellegrinaggio del gusto, celebrato in 300 feste gastronomiche, quello che attraversa il nord-ovest della spagna, bretagna spagnola, Finis terrae celtico. si bypassa Santiago de Compostela, tappa del celebre cammino religioso, ci si inoltra lungo le rias baixas, i fordi profondi in cui il mare diventa fume, si sforano le scogliere a picco sull’oceano furibondo, le spiagge scenografche di sabbia bianca a perdita d’occhio. L’avamposto è Baiona, con il centro storico popolato di viuzze e pulperias, dove va in scena sua maestà il polpo. reinventato con fantasia a Enxebre A Pinta, il ristorante del Parador affacciato sulla baia. spettacolare anche la vista dell’hotel Talaso Atlantico, con l’immensa terrazza che si spinge verso l’oceano, dove si fa colazione. si ispirano al mare anche le celebri ceramiche della Galizia , dai disegni bianchi e blu, in vendita alla galleria Sargadelos. dal porto di baiona si salpa per raggiungere le isole Cies, disabitate, selvagge, racchiuse attorno a una laguna, Parco nazionale delle Isole Atlantiche, dove l’acqua ha colori tropicali, le spiagge bianche sembrano borotalco. La star è Praia das Rodas, la più bella del mondo, secondo il quotidiano The Guardian. solo 2.000 turisti al giorno condividono il privilegio di passare una giornata in questo antico rifugio di pirati. Ci si può immergere nell’acqua trasparente per un ultimo bagno settembrino, arrampicarsi lungo i sentieri tra i pini e gli eucalipti, fare birdwatching. e ancora, scoprire villaggi preromani, monasteri nascosti, d ove

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le bellissime dune di Mucieiro e scorci sulle scogliere occidentali dai fari delle isole come Cies o Monteagudo, che spaziano sull’orizzonte. davanti, tra l’oceano e la pineta, il faro bianco e blu di Capo Home dal 1853 segnala il grande porto di vigo. L’oceano ha scritto la storia, dettato i riti della Galizia. ma è soprattutto lungo la Costa de la Morte, battezzata così per i secoli di naufragi, che si ritrova il paesaggio aspro, estremo, su cui si affacciano gli strategici miradores. borghi decadenti sembrano aggrapparsi alle rocce per non cadere in mare, l’aria salmastra si mescola all’odore di pesce che sale dal porto. si respira la saudade, inguaribile malinconia che qui si chiama morriña, nei volti intensi dei galiziani, una vita di emigrazione alle spalle. si è avvolti dal silenzio e dalla luce dorata a Combarro, piccolo villaggio di pescatori annunciato dagli horreos, i granai in pietra e legno su palaftte affacciati sul mare e dai cruceros, antichi crocifssi sparsi nelle piazze. C’è tutta la settemb r e

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I re dei fornelli il Financial Times lo ha appena eletto tra i cinque ristoranti migliori di Spagna. Una bella soddisfazione per Casa Solla, il ristorante stellato di Pepe Solla, tra i fondatori nel 2003 del celebre Grupo Nove (così chiamato dal numero dei soci che lo formavano all’inizio, ora diventati 22), cui si deve il rinascimento gastronomico della Galizia. Ed è proprio lo chef di Pontevedra il riferimento di questa innovativa brigata dei fornelli che con creatività e un pizzico di follia rielabora materie prime eccellenti, primi fra tutti crostacei e pesce. incalzato da Javier Olleros che nel suo Culler de Pau sulle Rías Baixas, mette in tavola pettini di mare e porri con zabaione di mais, branzino con funghi, tuorlo al limone e sedano rapa. Mentre il ventisettenne Diego Lopez di la Molinera, a lalín, piccolo borgo tra Santiago e Ourense, si esibisce nel cocido gallego, celebrazione del maiale di alta qualità. “Non cerco l’effetto, ma l’equilibrio fra tradizione e innovazione. Sarebbe un peccato mortale cucinare voltando le spalle alla nostra storia culinaria”. 2

Galizia nella cena al Mar Viva, ristorante e pescheria, in una casetta in pietra nel borgo marinaro di Corcubion. È una festa per gli occhi e per il palato il bancone dove sono in mostra i pesci, appena sbarcati dai pescherecci, pronti per essere serviti a tavola. Sua maeStà iL POLPO Protagonista il polpo cucinato “a gallega” (o “a feira”): bollito, tagliato a pezzi e condito con olio, sale e paprica, accompagnato dalle patate. Le telline invece sono servite come primo piatto cotte in un tegame di coccio. mentre le cozze premiate con la denominazione d’origine mexillón de Galicia si preparano al vapore con limone o al forno con salsa di pomodoro. Corme, dalle stradine su cui si affacciano case variopinte, è la patria dei percebes, piccoli frutti di mare dall’aspetto poco invitante, ma saporiti e costosi, vista la diffcoltà di raccoglierli. Qui, dalle scogliere

di O Roncudo, si possono osservare i percebeiros all’opera. Armati di muta, si calano in mare con corde fssate alle rocce e li estraggono con uno scalpello di metallo. Nel fascinoso porticciolo di Muros, invece, e a Noia, le specialità sono i tartuf di mare. Pontevedra conserva uno dei più suggestivi centri storici della Galizia con le facciate delle case decorate da blasoni nobiliari: dalla Plaza del teucro a Las cinco calles, dalla plaza de mugartegui alle terrazze di plaza de la verdura. Lì di fronte, sembra un’isola caraibica Guidoiro Areoso, una striscia di sabbia e dune bianche rifugio di uccelli marini che si scopre con una delle barche di Amare turismo nautico. A qualche chilometro c’è Casa Solla, il regno di Pepe solla, del Grupo Nove, che il Financial Times ha appena eletto tra i cinque migliori chef di spagna. spiega solla: “La tradizione è forte grazie anche all’eccellenza delle materie prime, ma dobbiamo d ove

1. acque dai colori tropicali e spiagge bianche: sulle isole Cies, oggi Parco nazionale, l'accesso è limitato a 2.000 turisti al giormo. 2. lo chef Pepe Solla, fra gli artefici del rinascimento gastronomico galiziano. 3. Un piatto del Culler de Pau, ristorante stellato a O Grove.

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reinterpretarla con tecniche nuove. mollando gli ormeggi e avventurandoci nell’insidioso mare della creatività.” La penisola di O Grove, il “paradiso dei frutti di mare”, ogni anno nel mese di ottobre ospita la Festa dei mariscos. ma tutto l’anno è un appuntamento imperdibile D’Berto, miglior ristorante spagnolo di pesce nel 2014. In tavola compaiono cannolicchi, percebes, bruños (una specie di granseola), santiaguiño, come qui si chiama la capasanta, emblema del pellegrinaggio a santiago de Compostela. Il must è il cantil, una specie di canocchia extralarge che si pesca a 700 metri di profondità. alla fine del cammino A Capo Finisterre, sulla spiaggia della Lagosteira ci si ferma per una grigliata al ristorante Tira do Cordel accompagnata dai classici pimiento, peperoni verdi, piccoli, gustosissimi, tipici di Padròn, un piccolo paese galiziano dove, secondo la leggenda, approdò la barca che conteneva il corpo e la testa decapitata di san Giacomo: i pellegrini venivano fn qui al termine del cammino per raccogliere la conchiglia simbolo del pellegrinaggio. A Muxia termina il viaggio del protagonista del flm Il Cammino per Santiago, ma anche di molti pellegrini che raggiungono il settecentesco Santuario della Vergine della Barca, su un promontorio a picco sul mare: un posto magico, dove godersi lo spettacolo del mare in tempesta. C’è chi sostiene che la mitica bouillaibaisse sia nata in Galizia. I gastronomi gallegos assicurano che, di ritor2

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doveclub.it

Un soggiorno fra storia e charme in Galizia con dove Viaggi, dormendo in hotel di charme a prezzi convenienti. Come il Parador Hostal dos Reies catolicos, a Santiago de Compostela: un cinque stelle in un palazzo del XV secolo in pieno centro, di fronte all'ingresso della Cattedrale. Gli interni conservano molti dettagli originali, dai soffitti a volta agli arazzi appesi alle pareti le stanze sono confortevoli e arredate in modo classico, e il ristorante fa onore alla rinata cucina gallega (due notti in camera doppia a settembre da 208 € a persona). altro stile per l'Hotel aln do mar, a Finisterre. immerso in una pineta a pochi metri dal mare, è un edificio moderno ma raccolto e accogliente, con 11 camere luminosissime, dotate di ampie vetrate aperte sul paesaggio. Un indirizzo indicato sia per godersi qualche giorno di puro relax, sia per esplorare i dintorni, e con un eccellente rapporto qualità/prezzo: in settembre, 2 notti in camera doppia da 69 € a persona. Plus: a chi insieme al pernottamento acquista anche il volo con partenza da Milano e Roma, DoveClub offre il parcheggio in aeroporto per la durata del soggiorno. 100

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1. Veduta di Baiona, celebre anche per le pulperias che animano le vie del centro storico. 2. Una preparazione del ristorante enxebre a Pinta, nel centro della cittĂ . 3. i suggestivi interni di novavila, relais del vino a Sanxenxo.

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Spiagge da sogno “la miglior spiaggia del mondo” secondo The Guardian, entusiasta della sabbia finissima, l’acqua turchese insospettabile in un arcipelago sperduto nel nord della Spagna. E un plus: solo 2.000 persone al giorno possono godersela perché l’accesso è limitato per garantire la conservazione di un ambiente naturale spettacolare. Ma Playa las Rodas, nel Parco marino di las Cies, non è che una delle tante meraviglie della costa galiziana. Come Praia Das Catedrals, a Ribadeo, una mezzaluna di un chilometro e mezzo annunciata da pinnacoli, archi e falesie di oltre trenta metri simili a chiese gotiche. Mentre a Playa de Barona, vicino a la Coruńa, si scoprono le rovine dell’antica città celtica di Barona, alle spalle pinete ed eucalipti. Nella penisola di Pontevedra, Playa de aguieir, spazzata dal vento, è un appuntamento imperdibile per i surfisti. Carnota, invece, sulla Costa della Morte, vanta l’horreo (tipica costruzione galiziana adibita a magazzino agricolo) più lungo della regione, e una favolosa spiaggia oceanica a cui si accedere tramite un lungo pontile in legno che attraversa la riserva naturale.

no dal pellegrinaggio a santiago e Finisterre, i pellegrini importarono in Francia la ricetta di una zuppa di pesce chiamata bule a baixa (quando bolle, abbassa il fuoco), eccellente zuppa di pesce che si può gustare al ristorante O Coral, oltre a calamari “en su tinta”, baccalà, cozze, tonno, cascate di gamberi, capesante, accompagnati da verdure, ma anche miele e uva passa. villaggi gioiello Per raggiungere Cabo Touriñan ci si inoltra in un labirinto di stradine fno al promontorio dove il faro lancia pennellate di luce sul mare. A Ezaro si scopre l’unica cascata d’europa che cade direttamente in oceano. vivono quasi tutti di mare i mille abitanti di Carril, borgo marinaro vicino a vilagarcia. sulla spiaggia, quando l’acqua si ritira per la marea, centinaia di mariscadoras setacciano la sabbia alla ricerca di vongole e molluschi serviti ai tavoli pieds dans l’eau del suggestivo ristorante O Loxe Mareiro, dove si è in dubbio tra sushi imperfetto, percebe servito 102

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nella sua schiuma, cozze con mojito di avocado. Il tutto accompagnato da pane artigianale fatto con acqua di mare e Albariño di piccole cantine locali. Per portarsi a casa qualche bottiglia del rinomato bianco ci si sposta a Cambados, paesino gioiello pieno di cantine e palazzi storici. Al Pazo de Fefñáns ci si ritrova nella sede di una delle bodega più antiche, la prima ad avere imbottigliato questo vino fruttato, cugino del vinho verde portoghese, ottimo accompagnamento di cozze e vongole. mentre a Sanxenxo, sulla ruta do vino, l’indirizzo giusto è la bodega Adega Eidos. A qualche chilometro ci si sente a casa a Novavila, un suggestivo relais del vino, poche camere affacciate sul giardino e l’accoglienza dei proprietari, che possiedono anche Vilanova Pena, show room dove acquistare oggetti di design spagnolo. spazia sulla distesa di vigneti La Quinta de San Amaro, altro fascinoso relais su una collina, con la bella piscina e il ristorante dove vanno in scena piatti tradizionali rivisitati. Anche chi resiste al richiamo di santiago e del suo Cami-

1. Sulle isole Cies ci si può bagnare in acque trasparenti, arrampicarsi lungo sentieri fra pini e eucalipti, godere della vista delle scogliere lungo la terraferma. 2. Tavolini sulla piazzetta di Muros: qui la specialità sono i tartufi di mare.



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1. Uno scorcio della costa fra Muxia e Finisterre: un luogo magico, da cui godersi lo spettacolo del mare in tempesta. 2. L'hotel San Francisco, a Santiago, è monumento nazionale. 3. Una camera dell'albergo Quinta da Agua, ricavato in una cartiera settecentesca. 4. la tempura di pesce e verdure del ristorante interno al relais Quinta de San Amaro, immerso nei vigneti.

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no sarà sedotto dalle strade medioevali lastricate, la straordinaria cattedrale purtroppo in restauro in vista dell’Anno santo 2021. ma santiago è anche una città universitaria, animata di locali, taverne, concerti open air. si dorme alla Quinta da Agua, in un’ex cartiera settecentesca alle porte della città, immersa in un giardino. mentre in pieno centro storico si può scegliere il San Francisco, monumento nazionale ricavato in un antico convento. da qui in pochi minuti si raggiunge il mercato de Abastos, il luogo più visitato dopo la Cattedrale. Qui ha preso il via progetto gastroculturale Abastos 2.0 che prevede menu preparati dagli chef con ingredienti del giorno dai banchi del pesce e delle verdure. Una vera e propria cucina del mercato con piatti come il sushi gallego, piccoli assaggi del ricettario tradizionale, ma con un forte tocco di avanguardia. Abastos è anche una miniera per portarsi a casa il formaggio san simòn a forma di trottola o la tetilla, cremosa e uniforme. e naturalmente il lacòn gallego, i peperoni di Padròn, la tarta de santiago a base di mandorle: i veri sapori della Galizia.


Wine resort e mariscos CoMe arrivare In aereo: collegamenti diretti da Bergamo Orio al Serio per Santiago de Compostela tre volte a settimana con Ryanair (ryanair.com). alitalia (alitalia.com), Vueling airlines (vueling.com/it), iberia (iberia.com/it) e Easyjet (easyjet.com/it) collegano diverse città italiane agli aeroporti della Galizia - Santiago, Vigo e la Coruna - con scali a Madrid o Barcellona.

Dove Dormire 1 TALAsO ATLAnTICO

vista spettacolare sull’oceano, da provare la talassoterapia. Indirizzo: Faro silleiro, Carretera de baiona, oia, tel: 0034.986.38.50.90. Web: talasoatlantico.com. Prezzi: doppia b&b da 166 a 202 €.

2 nOVAVILA

Un’oasi di buongusto lungo la ruta do vino. scegliere le camere che si aprono sul giardino. Indirizzo: meis, Pontevedra, tel. 0034.609.11.10.23. Web: novavilariasbaixas.com. Prezzi: doppia b&b da 175 €.

3 QUInTA De sAn AMARO

Un relais in mezzo ai vigneti dove si è ospiti di Nacho Crespo e Julio ouviña, una miniera di consigli su come muoversi in zona. Indirizzo: rúa san Amaro 6, meaño, tel. 0034.986.74.89.38. Web: quintadesanamaro.com. Prezzi: doppia b&b da 90 a 162 €.

4 A QUInTA DA AGUA

Appena fuori città, ricavato in una storica cartiera restaurata. Indirizzo: Paseo da Amaia 23b, santiago de Compostela, tel. 0034.981.53.46.36. Web: aquintadaauga.com. Prezzi: doppia b&b da 175 €.

5 sAn FRAnCIsCO

In un antico convento, a 150 metri dalla Cattedrale. Indirizzo: Campillo de san Francisco 3, santiago de Compostela, telefono: 0034.981.58.16.34. Web: sanfranciscohm.com. Prezzi: doppia b&b da 179 a 194 €.

membro del Grupo Nove, a cui si deve il rinascimento della cucina galiziana. menu a base di pesci de las rias, i fiordi della costa. Con tocchi esotici del suo secondo, lo chef giapponese takahide tanala. Indirizzo: calle reboredo 73, o Grove, tel. 0034.986.73.22.75. Web: cullerdepau.com. Prezzo medio: 55 €.

7 enxeBRe A PInTA

ristorante del Parador de baiona. Il must è la vista sulla baia, ma anche i piatti di pesce rivisitati con sapienza. Indirizzo: monte real, baiona, tel. 0034.986.35.50.00. Web: parador.es/es/paradores/ parador-de-baiona. Prezzo medio: 35 €.

8 MAR VIVA

si mangia in pescheria, scegliendo il pesce preferito sul bancone all’ingresso. Indirizzo: Praza Castelao 16, Corcubión, tel: 0034.981.70.64.53. Web: peixeriamarviva.com. Prezzo medio: 25 €.

9 CAsA sOLLA

1 O’ CORAL

sul lungomare, la specialità è il polpo flambeado. Indirizzo: Calle de la rua marina 22, muxia, tel. 0034.981.74.25.01. Prezzo medio: 35 €.

1 O LOxe MAReIRO

A pochi passi dall’acqua, è la taberna marinera di Abastos, progetto gastronomico legato al mercato di santiago de Compostela. Indirizzo: rúa Aduana 56, Carril, tel. 0034.986.51.06.67. Web: facebook.com/pages/oLoxe-mareiro/. Prezzo medio: 25 €.

Il patron è Pepe solla, del Grupo Nove. Il Financial times lo ha appena eletto tra i migliori cinque chef di spagna. Indirizzo: Avenida sineiro 7, san salvador de Poio, tel. 0034.986.87.28.84. Web: restaurantesolla.com. Prezzo medio: 55 €.

Dove Comprare

1 D’BeRTO

1 GALeRIA sARGADeLOs

Dove Mangiare

Nella penisola dei mariscos, premiato nel 2014 come il miglior ristorante spagnolo di pesce. Imperdibili i cannolicchi e i pregiati percebes. Indirizzo: rúa teniente domínguez 84, o Grove, tel.0034.986.73.34.47. Web: dberto.com. Prezzo medio: 40 €.

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1 TIRA DO CORDeL

È il ristorante di Javier olleros,

dalla spiaggia. Indirizzo: Lugar de san roque 2, Fisterra, tel: 0034.981.74.06.97. Web: tiradocordel.com. Prezzo medio: 35 €.

Grigliate e aperitivi a pochi passi

Qui si vendono le tipiche ceramiche bianche e blu rigorosamente made in Galizia. Indirizzo: Avenida ramón y Cajal 4, baiona, tel.0034.986.35.69.02. Web: sargadelos.com.

1 PAzO De FeFIñáns

È la cantina dell’Albarino, eccellente vino fruttato della zona, perfetto per accompagnare i crostacei.

Indirizzo: Plaza Feniñans, Cambados. tel. 0034.986.52.48.77. Web: efinanes.com.

1 ADeGA eIDOs

sulla ruta do vino, ottima scelta di etichette di produttori locali. Indirizzo: Padrinan 65, sanxenxo, tel. 0034.986.69.00.09. Web: adegaeidos.com.

1 MUeBLes VILAnOVA PenA design spagnolo di ottimo livello. Indirizzo: Cruceiro vello 8, ribadumia, tel. 0034.986.71.00.39. Web: vilanova-p.com.

1 MeRCADO De ABAsTOs

si assaggiano tapas e menu preparati al momento con ingredienti dei banchi di pesce e verdure. e si acquistano prodotti tipici, dal formaggio al prosciutto. Indirizzo: rúa das Ameas, santiago de Compostela, tel. 0034.981.58.34.38. Web: mercadodeabastosde santiago.com.

il tuo consulente

dove CLUb 02.89.29.26.87 Un soggiorno in Galizia? I consulenti di doveClub forniscono informazioni e preventivi gratuiti. orari: lun.-ven. 9-20; sab 10-19. Costo di una chiamata nazionale. d ove

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La strada è iL viaggio

Elogio della lentezza Tre province a cavallo del Po. Un itinerario dove si lascia spesso l'auto per salire su barche e battelli sintonizzati con il pacato respiro del fiume. E in mezzo, antiche locande, sapori dimenticati e recuperati e oasi naturali. Per immergersi nel silenzio dell'autunno di R i t a B e R t a z z o n i foto di M a s s i M o D a l l ’ a R g i n e

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A bordo della motonave Stradivari (1976), che propone navigazioni sul Po di uno o più giorni. Anche abbinate a passeggiate, degustazioni in acetaie, cantine, caseifici. È la più grande barca fluviale d’Italia.

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1. il centro storico di Guastalla, per due secoli signoria dei gonzaga. 2. il ristorante La Buca, uno dei santuari del Culatello. 3. il Labirinto della masone, il più grande del mondo: sette ettari, 200 mila piante di bambù.

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La barca solca, lenta e solitaria, le acque calme del fume. Lungo gli argini, i contorni dei pioppi si stagliano nella timida nebbia di fne estate. Un viaggio lungo il Po è un’esperienza antica, magica. Costringe ad allentare la tensione per sintonizzarsi con il respiro naturale del fume. Che detta un ritmo a cui è diffcile sottrarsi. Tornano in mente gli scenari di Novecento di Bernando Bertolucci, la voce di Don Camillo narrata da Giovannino Guareschi o le pagine de Il Mulino del Po di Riccardo Bacchelli. Ricordi che si fondono con le immagini reali di luoghi protagonisti di una grande storia atristico-letteraria. oggi il Po viene rilanciato dall’evento Viaggio verso Expo, che valorizza le vie d’acqua e di terra dell’emilia-Romagna. Molti gli appuntamenti che si aggiungono a mostre importanti (Antonio Ligabue) e mercati di piante perdute (riquadro a pag.

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117). Settembre è il mese perfetto per un viaggio fatto di rispettosi silenzi, in un continuo intrecciarsi di terra e di acqua, ecosistemi naturali con una varietà di scenari che cambiano al procedere verso il mare. e si sviluppano fra l’asse della via emilia e la lunga autostrada d’acqua che da Piacenza arriva all’Adriatico. La Sponda parmenSe L’itinerario inizia a Polesine Parmense, tra le province di Parma, Cremona e Piacenza. Il borgo sorse su un polesine, piccola isola del Po che, trascinata dalla corrente, arrivò a congiungersi con la riva destra. Le inondazioni distrussero il villaggio, poi sommerso da acque insieme a due chiese e al Castello, i cui resti sono esposti nella sede municipale. “Ancora oggi afforano nel Po fossili di mammut e anfore


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antichissime” racconta Stefano Barborini, che da 15 anni trasporta i turisti sulla sua barca (e che in questa fetta d’emilia è rimasto ormai l’unico). Sulla sua Francj (max 12 persone) si parte ogni domenica dal porticciolo del paese per escursioni (su richiesta, si arriva a venezia) e raggiungere insenature recondite. Sulla parete delle sponde si scoprono i buchi fatti dai gruccioni che nidifcano a centinaia, e in autunno è fssa la presenza di cormorani. Prima si ammirano dal fume, poi si esplorano a terra laghi artifciali, ruderi di mulini ad acqua, spiagge dove raccogliere conchiglie rare. e ambienti rigogliosi come il Parco Fluviale Isola Giarola, dove dedicarsi a birdwatching, pesca sportiva, raccolta di erbe spontanee. e a invitanti déjeuner sur l’herbe con Parmigiano Reggiano e culatello di Zibello dop. Il migliore indirizzo per gustarli e

acquistarli è l’Antica Corte Pallavicina, dove i fratelli Luciano e Massimo Spigaroli hanno piantato le loro radici e il loro cuore. Una tenuta nella golena del fume con un castello fortifcato del XIv secolo che, dopo 20 anni di restauri, è diventato un relais de charme. “Per avere un futuro bisogna guardare al passato, amava ripetere nostro padre”. A parlare è Massimo, una stella Michelin e mille idee per valorizzare la cultura del luogo e la cucina superlativa che lui defnisce gastrofuviale “perché ha il sentore del fume e delle terre basse del Po”. Nel menu stagionale, anguille marinate e storioni, pasnada (anatra ripiena di pesce) e faraona alla creta del Po, cotta nella terra e coperta di culatello. Il pregiato salume qui ha il suo Museo: 5.000 culatelli di Zibello dop e di suino nero di Parma stagionano nelle cantine. Il percorso termina nell’ex stalla, dove a d ove

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“Ha il sentore del fiume e delle terre basse del Po, è morbida e sa di umido”: è la cucina gastrofluviale, secondo Massimo Spigaroli, chef stellato e re del culatello settembre apre l’Osteria del Maiale, ristorante e bottega che offre i prodotti della azienda agricola: carni, formaggi, salumi, cereali, vino. Si visita, si mangia su taglieri di legno (all’osteria), si fa la spesa; per chi si ferma a dormire, le camere del relais hanno mobili antichi e fnestre sui pascoli e sul Grande Fiume. “Sapete perché si chiama Culatello di Zibello? Perché è nato qui, nelle nostre cantine dove ancora stagioniamo i nostri salumi” sottolinea Miriam Leonardi della trattoria La Buca di Zibello. Una storia di conduzione familiare tutta al femminile che da oltre cento anni si trasmette di madre in fglia. Miriam e la fglia Laura ripropongono da sempre le ricette della bisnonna “grande cuciniera dei Pallavicino di Zibello”. Fra le specialità, culatello con mostarde di mele, pasticcio di maccheroni in crosta dolce, la mariola (una specie di cotechino) con zabaione all’aceto. Si dorme nella locanda di fronte, vicino all’argine del Po. In mezz’ora si arriva a Fontanellato nel Labirinto della Masone, il più grande al mondo, ideato da Franco Maria Ricci. Ci si perde e ci si ritrova in un dedalo di tre chilometri realizzato con circa 200 mila piante di 1

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bambù. Nel complesso di oltre sette ettari, anche spazi museali con la collezione d’arte privata (500 tra pitture e sculture dal ‘500 al ‘900), la biblioteca e la mostra Arte e Follia curata da vittorio Sgarbi (riquadro a pag. 117). “Masone è la realizzazione di un sogno nato dalle mie chiacchierate con Jorge Luis Borges” spiega l’editore-designer, “la pianta tradizionale dei labirinti è il bosso e l’avrei usato se fossi più giovane, ma cresce lentamente, mentre il bambù è velocissimo”. Tra reggio eMilia e la foce A circa mezz’ora d’auto, è in provincia di Reggio emilia che “l’unico fume rispettabile in Italia”, come amava ripetere Guareschi, raggiunge la sua massima ampiezza, regalando un paesaggio golenale inaspettato, tra isolotti, stagni e boschi umidi dove vivono uccelli acquatici e animali selvatici. Sulle sue rive si affacciano porti e cittadine d’arte. Per conoscere questi luoghi e le loro storie dal porto di Boretto ci si imbarca sulle motonavi Padus e Stradivari, che propongono escursioni sul fume da poche ore a qualche giorno, anche abbinate a passeggiate nella natura, visite guida-


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1- 2. l’Antica Corte Pallavicina: ristorante stellato, relais di charme, e santuario del Culatello, dove stagionano anche i salumi destinati al Principe carlo. A settembre apre l’osteria con la bottega di delizie gastronomiche.

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1. La motonave Stradivari è l'unica a coprire l'intera rotta PiacenzaDelta del Po. 2. Il Il ristorante La Cantoniera S.S. n.32 è un'ex casa cantoniera, accanto a un ex convento degli Agostiniani. È rinomata per i Caplèt in brodo di cappone.

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te alle città, degustazioni in acetaie, cantine, caseifci. Si scopre l’isola degli Internati, uno dei luoghi invisibili della Bassa reggiana. Un lembo di terra bagnato dal Po che costeggia l’argine di Gualtieri, dove il pittore Antonio Ligabue trascorse parte della sua tormentata esistenza. “L’isola oggi è oasi naturalistica, ma nel 1945 fu data in gestione a ex prigionieri di guerra perché potessero avere un reddito con lo sfruttamento del legname”. A svelarne il segreto è Giuliano Landini, ex campione di motonautica, oggi capitano della Stradivari, la più grande motonave fuviale d’Italia (62 x 10 mt.). dopo l’acquisto e il restyling, Stradivari è rimasta l’unica a navigare sull’intero tratto Piacenzadelta del Po. “da 108 anni, la mia famiglia presidia il Grande Fiume. Ho realizzato il mio sogno, acquistando la motonave che, ragazzino, inseguivo nelle mie corse sugli argini” spiage Landini. Tra Boretto e Gualtieri, a piedi o in bici, si visitano la golena fuviale

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e i paesaggi della bonifca, con itinerari naturalistici e multimediali fra antiche chiaviche, strade sterrate e canali (ilpaesaggiodellabonifca.it). da non perdere la scenografca piazza rinascimentale di Gualtieri, chiusa su un lato da Palazzo Bentivoglio e, nell’ala sinistra, dal teatro sociale. Ripreso il viaggio sul fume si sbarca al Lido Po di Guastalla, da esplorare lungo sentieri segnalati dove è facile incontrare persone a cavallo. Il Lido guastallese è sempre pieno di gente a qualunque ora del giorno e della notte. Ci vengono per far flòs (chiacchierare), allenarsi sulle canoe, prendere un cocktail al Peace in Po, barettino all’aperto con musica, zattere per rilassarsi, tronchi di legno per sedersi. I mobili sono l’opera di Guido Chiericati, che vent’anni fa aprì un chiosco per pescatori: “Poi, da appassionato di legni e intagli, ho fabbricato buona parte degli arredi”. A pochi passi, lo Chalet da Marzio, costruito su palaftte per resistere alle piene, offre baccalà e rane


on the road

LunGo IL Po

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3. La motobarca di Odino Passarella si inoltra nei labirinti d’acqua della laguna di Gorino e nell’oasi naturale di Mezzanino. 4. Risale al 1500 la Delizia del Verginese, a Portomaggiore, residenza ducale degli Estensi. 3

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LUnGo IL Po

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fritte. Bastano due chilometri di passeggiata su una ciclabile tra i pioppi per raggiungere Guastalla, capitale gonzaghesca dall’atmosfera signorile con il Palazzo ducale, la Torre Civica, la Cattedrale. Sotto portici seicenteschi, l’Osteria La Fratelansa è un indirizzo storico per un menu di cappelletti in brodo, tortelli, carrello dei bolliti con cappone ripieno. Fra i dolci, la sbrisolona con un bicchierino di grappa, come ai vecchi tempi. di fronte, si dorme alla Locanda Argine della Cerchia, due stanze in una casa, con il bellissimo loggiato su tre piani, che un tempo formavano il quadriportico di un’abbazia. Appena fuori porta, in campagna, si prenota a L’Ulma e l’Opi (l’olmo e la 114

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1. I vini del ristorante La Buca. 2. Gamberi serviti in una delle trattorie sul Po. 3. La specialità dell’ Osteria La Fratelansa è il carrello dei bolliti. 4. Un piatto a Le Occare, locanda, e unico ristorante dove assaggiare il caviale ferrarese. 5. Lo storico teatro Ruggeri a Guastalla.

pioppella). Le camere hanno nomi in dialetto: il fom (il fume), li rais (le radici), la vida (la vite). L’ultima tappa fuviale nel reggiano è Luzzara, paese natale di Cesare Zavattini con argini ideali per escursioni a cavallo. In centro si fa incetta di pasta fresca e carne di qualità alla Gastronomia Sereni: tortelli verdi e di zucca, passatelli, cappelletti, cotechini, faraona arrosto. Per mangiare, poi, il consiglio è di fermarsi al ristorante La Cantoniera S.S. n. 62, di fanco all’ex convento degli Agostiniani, e ordinare culatello con mostarda di mele campanine, guancialino di maiale con salsa di marasche. Ma soprattutto i caplèt in brod, i migliori della zona, in brodo di cappone. Il Po si ad-


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on the road LUnGO IL PO

Di sponda in sponda verso il Delta A bordo della Renault Kadjar per godersi al meglio i paesaggi del Po. E al volante della Smart ForFour per muoversi con agilità sulle strette strade che costeggiano gli argini. Per un viaggio fra acqua e terra finestrini, parabrezza, lunotto decisamente generosi. In questo viaggio a cavallo tra le province di Cremona, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, non occorre puntare sulla sofisticata Kadjar 4x4, basta la versione con la trazione anteriore (l’altezza da terra, tra l’altro, è di 20 cm), poiché il Polesine è una regione del tutto pianeggiante, che degrada leggermente da ovest a est, formata nel corso delle varie ere geologiche da alluvioni minute (argille e sabbie), con acque abbondanti. Lo stile della nuova Renault è fluido, con movimenti delle lamiere che ricordano i muscoli del corpo umano. Il muso è familiare, perché richiama Clio e Captur, l’ultima generazione delle Renault di successo. Un tocco di eleganza lo dà l’uso di cornici di metallo cromato per mascherina, cristalli, fiancate, in netto contrasto con la plastica nera leggermente goffrata utilizzata per le finiture che proteggono la carrozzeria, i paraurti e i sottoporta. Lo spazio nell’abitacolo è notevole, i vari rivestimenti di gusto e qualità, il baule squadrato e molto capace. La Kadjar è omologata per cinque, ma in vacanza meglio viaggiare in quattro, ricordando ai passeggeri dei posti posteriori di allacciare sempre le cinture, o, se sono bambini, di usare con Citycar scrupolosità i seggiolini 4 porte 4 posti di sicurezza. Su strada le guidatrici apprezzeranno DIMENSIONI la silenziosità di marcia, il Lunghezza 350 cm comfort delle sospensioni Larghezza 167 un po’ soft, alla francese, Altezza 155 cm e la potenza del motore Baule 185 litri. diesel 1.6 da 130 cv, che consente riprese molto MOTORE CONSIGLIATO pronte soltanto sfiorando 0,9 litri benzina da 90 cv il pedale del gas. Le più attente ai consumi e TRASMISSIONE all’ambiente saranno felici Trazione posteriore di percorrere anche 17-18 Cambio automatico sei km con un litro di gasolio marce (optional 1.450 €) disperdendo poca CO e ² il minimo di particolato PREZZO nell’atmosfera. Da 12.640 euro.

Sono belle strade. Strette e spettacolari. Entrano ed escono dal Delta del Po, seguono le anse del grande fiume e lo incorniciano. Sono da percorrere tenendo saldo il volante e con il corpo ben appoggiato allo schienale del sedile di guida. La Renault Kadjar (foto sotto), una Suv-crossover sorella maggiore di Captur (modello acquistato al 60 per cento dalla clientela femminile), se la cava bene in questo compito per un paio di pratici motivi. Il sedile di guida è abbastanza alto per consentire a chi sta al volante di godere degli scenari bucolici che si incontrano sul cammino, esperienza condivisa con gli altri passeggeri grazie alla visibilità assicurata da

RENAULT KADJAR Suv-Crossover 5 porte 5 posti DIMENSIONI Lunghezza 445 cm Larghezza 184 Altezza 160 cm Baule 537 litri MOTORE CONSIGLIATO 1.6 turbodiesel da 130 cv TRASMISSIONE Trazione anteriore o integrale Cambio manuale 6 marce . PREZZO Da 20.250 euro.

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SMART FORFOUR

PICCOLA È MEGLIO SULLE RIVE DEL PO Quasi tutte le strade storiche si trovano spesso sugli argini dei vari corsi d’acqua e sono rialzate rispetto al piano della campagna circostante. Si tratta di sentieri asfaltati, con i quali vanno a nozze i modelli “small”, in grado di invertire marcia in poco più di tre metri come la Smart ForFour (foto in alto) grazie al favorevole rapporto tra passo e carreggiata, la trazione e il motore posteriori. Regina in città, è da poco in vendita con il cambio automatico sei marce doppia frizione e per dimensioni, immagine e agilità se la cava bene se si decide di esplorare questo paradiso d’Italia sconosciuto a molti. La ForFour Twinamic (l’automatica si chiama così) nella versione sport ha le paddle per cambiare marcia senza togliere le mani dal volante scegliendo con un tasto tra due modalità di guida (comfort o sport). Lo spazio a disposizione dei passeggeri è adeguato alla “mole” della vettura in particolare in larghezza, bene davanti, sorprendente dietro, un po’ meno il baule che ha una capacità limitata a 185 litri, mentre sul lato destro del tunnel si trova un cassettino estraibile per riporre chiavi, telefono, portafoglio oltre ai portaoggetti nelle portiere. Il cambio automatico (optional, 1.450 €) è un piccolo capolavoro realizzato da Getrag, gestito da un’intelligenza elettronica capace all’occorrenza di non limitarsi a scalare le marce ma inserire direttamente il rapporto più adeguato. Con Mirror Link si può collegare il telefono al display da cinque pollici di bordo e trasferire le app per ascoltare musica o informazioni. Ad aumentare la sicurezza pensano il sensore che avverte in caso di rischio di tamponamento e quello che segnala che si sta cambiando la corsia senza mettere la freccia, particolarmente utile quando si corre il rischio del colpo di sonno. Ma su queste strade, davanti a panorami così inusuali, è molto difficile che ciò accada. Paolo Artemi


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dentra in Lombardia nelle fertili terre mantovane per poi ritornare in emilia nel Ferrarese, dove il suo percorso termina nell’emozionante scenario del delta, tutelato dall’Unesco. Un paesaggio che muta continuamente, nelle forme e nei colori, dilatandosi verso il mare tra valli, canali e canneti, mentre lingue di terra si insinuano nelle acque salmastre. vale la pena di esplorare le aree meno note, per il loro delicato equilibrio di acqua, fora e fauna. Come l’Oasi di Campotto ad Argenta, una delle più vaste zone umide d’Italia, stazione 6 del parco del delta, l’unica con acqua dolce. Ci si arriva in auto, ma è più divertente in bicicletta lungo la ciclovia di Primaro sul vecchio ramo del Po, tra delizie estensi, come quella di Belvignante, e antiche pievi rurali. L’oasi, 1600 ettari di prati, boschi idrofli e laghi, è un paradiso per bir-

dwatcher con postazioni fsse di osservazione. Tenuta come un giardino, si percorre a piedi, in bici, golf car e con barche elettriche silenziosissime. A pochi chilometri, il Museo della Bonifca, presso lo stabilimento idrovoro di Salarino, è un bellissimo esempio di archeologia industriale. Il miglior indirizzo per la notte? L’agriturismo Le Occare, a Runco di Portomaggiore, fattoria del ‘700 con mobili di famiglia, salotti pieni di libri e buona musica. È l’unico posto dove assaggiare (e acquistare) il caviale ferrarese, specialità perduta e ritrovata. Merito di Cristina Maresi, la padrona di casa, ribattezzata “La Signora del Caviale” perché dopo anni di puntigliose ricerche e sperimentazioni, è riuscita a recuperare e realizzare l’originale ricetta ebraica. Per riempirsi l’anima di emozioni, Cristina consiglia un’escursione in barca

1. Peace in Po, baretto sul fiume con musica, zattere per rilassarsi, mobili fatti a mano dal proprietario Guido Chiericati, appassionato di legni e intagli. 2. A cavallo lungo gli argini di Lido Po a Luzzara.

2

Eventi d’autunno A GUASTALLA, il 20 settembre: l' Impavida Emilia, manifestazione cicloturistica con bici d'epoca sulle strade bianche che corrono lungo argini e golene del Po (impavida. info); il 27 settembre: Piante e animali perduti, mostramercato di piante ormai introvabili e rarità gastronomiche come il Culatello delle Mora Romagnola o il Lambrusco di uva fogarina (pianteeanimaliperduti.it). A GUALTIERI, nel Salone dei Giganti di Palazzo Bentivoglio fino al 30 novembre: Antonio Ligabue (1899-1965), 180 opere fra dipinti, disegni, incisioni, sculture, (tel.0522.22.18.69). A FONTANELLATO, nel Labirinto di Franco Maria Ricci, fino al 31 ottobre: la mostra Arte e Follia, a confronto 30 opere di Antonio Ligabue e 50 del pittore e scrittore Pietro Ghizzardi (labirintodifrancomariaricci.it). d ove

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oN the road

Lungo IL po

con Odino Passarella, nella laguna di Gorino, sacca di Goro e oasi naturale di Mezzanino, uno dei luoghi più incantevoli e meno noti del Parco del delta. Con la sua piccola motobarca in legno (max 5 passeggeri), riesce a raggiungere angoli e labirinti d’acqua fra canne di erbe palustri. “È l’ultima barca in legno rimasta da queste parti, era di mio padre e non la lascerò mai” puntualizza odino, discendente da una famiglia di pescatori. L’incontro è al porto di Gorino, da cui si parte per un giro di circa due ore e mezzo che regala la visione di una

Barche, tortelli & culatelli Dove Navigare sul Po Il Parco del delta è attraversato da decine di imbarcazioni turistiche, mentre sul Po restano poche imbarcazioni e qualcuno 118

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che, per passione e spesso su richiesta, accompagna chi vuole scoprire la ricchezza del paesaggio fuviale. Non esiste un trasporto di linea, ma tour operator che propongono la

colonia di fenicotteri rosa. “Saranno almeno 400 ed è la prima volta che si avvistano da queste parti”. Si avanza lentamente e nel silenzio ecco il canto di usignoli di fume, beccacce di mare, di gru che in autunno arrivano a migliaia. Soli in mezzo all’acqua, si ammirano cavalieri d’Italia, aironi bianchi. Finché si arriva al Faro di Goro, circondato da dune e da una lingua di sabbia, l’Isola dell’Amore, una spiaggetta selvaggia dove guardare il mare. È qui che il Po fnisce la sua corsa per perdersi nell’abbraccio inarrestabile delle onde.

navigazione, giri in canoa, trekking, cicloturismo, visite a centri d’arte abbinate a esperienze gastronomiche.

1 stefaNo barborINI

Barca Francj, porticciolo di Polesine Parmense (Pr) cell. 338.59.51.432. Web: www.fumepo.eu

2 motoNave stradIvarI Giuliano Landini, porto turistico fuviale Lido Po. Indirizzo: via Argine Cisa, Boretto (Re), cell. 333.36.16.208; 335.75.90.480. Web: motonavestradivari.it

3 motoNave Padus


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1. Il b&b l’Ulma e l’Opi che offre noleggio gratuito di bici. 2. Palazzo Bentivoglio di Gualtieri ospita una mostra con 180 opere di Antonio Ligabue. 3. La colazione della Locanda Argine della Cerchia. 3

escursioni organizzate sul fume. Indirizzo: via Argine Cisa 11, porto turistico fuviale, Boretto (Re), cell. 335.53.35.139. Web: infrastrutturefuviali.it

4 Il Nuovo vIaggIatore

Tour organizzati sul Po. Indirizzo: viaMattei 20, Cortemaggiore (Pc), tel. 0523.07.37.45, cell. 333.90.43.539. Web: navigazionepiacenza.it

9 argINe della cerchIa

due stanze: Terra d’ombra ha il soffitto a travi. La Sempreverde è riscaldata da un camino a legna. Indirizzo: corso Garibaldi 25, Guastalla (Re), cell. 340.74.65.745. Web: locandaarginedellacerchia.it. Prezzi: doppia b&b 70 €.

1 l’ulma e l’oPI

Turismo enogastronomico, culturale e naturalistico sul Po. Tel. 0522.82.43.23, cell. 348.82.05.790. Web: terredelfume.com

La camera Al Fiom ha un oblò con magnifica vista sulla campagna. Noleggio e ricovero bici con assistenza e manutenzione. Indirizzo: via Sacco e vanzetti 5/B, Guastalla (Re), tel. 0522.82.20.08. Web: ulmaeopi.it Prezzi: doppia b&b 70-100 €.

6 va PeNsIero vIaggI

1 le occare

5 terre del fIume

escursioni sul Po. Indirizzo: via Leoncavallo 26, Busseto (Pr), tel. 0524.92.272, cell. 366.87.54.841. Web:vapensieroviaggi.com

7 motobarca marco

La barca di odino Passarella. Indirizzo: porto di Gorino (Fe), cell. 333.65.61.161. Web: deltadelpooasi.it

Dove Dormire 8 relaIs aNtIca corte

PallavIcINa

Chiedere della suite Galeazzo per dormire nella torretta con le piccole feritoie militari e vista sul Fiume Indirizzo: Strada del Palazzo due Torri 3, Polesine Parmense, tel. 0524.93.65.39. Web: acpallavicina.com. Prezzi: doppia b&b 120-280 €. Ristorante, menu degustazione di 7 portate 70 €, à la carte da 55 €.

Fattoria del 700‚ tra boschi, campi e tartufaie. L’unico posto dove assaggiare il caviale ferrarese. Indirizzo: via Quartiere 156, Runco di Portomaggiore (Fe), tel. 0532.32.91.00; cell. 348.56.33.162. Web: leoccare.com Prezzi: doppia b&b 120 €. Ristorante: menu da 32 €, e 40 €, à la carte 45 €.

Dove Mangiare 1 la buca

tel. 0522.82.41.69. Prezzi: 25 €.€

1 osterIa la fratelaNsa

da provare, il carrello dei bolliti. Indirizzo: Corso Garibaldi 34/A, Guastalla (Re), cell. 331.12.05.567; 331.10.20.396. Web: osterialafratelansa.com Prezzi: 25 €.

1 la caNtoNIera s.s. N. 62

Culatello e mostarda di mele campanine, semifreddo al nocino. Indirizzo: via villa Superiore 30, Luzzara (Re), tel. 0522.97.68.09 Prezzi: 30 €.

Dove Comprare 1 gastroNomIa sereNI

I passatelli, fatti di pane, uova e formaggio, sono una specialità. Indirizzo: via Circonvallazione est 23, Luzzara (Re), tel. 0522.97.77.97.

1 Il caNtoNe

Solo qui si trova il pregiato Parmigiano Reggiano delle vacche rosse razza reggiana. Indirizzo: via Cantone 5, San Martino, Guastalla (Re), tel. 0522.21.97.65; cell. 340.37.47.015. Web: ilcantonevaccherosse.it

In cantina stagionano centinaia di culatelli. Indirizzo: via Ghizzi 6, Zibello (Pr), tel. 0524.99.214. Web: trattorialabuca.com Prezzi: 35 €, locanda, doppia b&b, 90-130 €.

1 foNdo PossIoNcella

1 chalet da marzIo

1 acetaIa saN gIacomo

Tortelli di zucca alla mantovana. Indirizzo: viale Lido Po 15, Guastalla (Re),

Formaggi e Parmigiano, yogurt e gelato con latte intero fresco. Indirizzo: via Longarini 17, Guastalla (Re), tel. 0522.82.52.98. Web: fondopossioncella.com Aceto balsamico tradizionale: visitare il Museo e l’antica acetaia. Indirizzo: Strada Pennella 1,

Novellara (Re), tel. 0522.65.11.97. Web: acetaiasangiacomo.com

Dove verso expo da Rimini a Piacenza, un viaggio attraverso l’emilia-Romagna e le sue tre direttrici storiche: le vie d’acqua (Po) e di terra (via emilia e Alta via dei Parchi) dedicato a cibo di qualità, biodiversità, sostenibilità. e alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico dell’intera regione. Molti gli eventi in calendario che coniugano cene stellate, street food e cucina nella natura. La motonave Stradivari assicura il tragitto sul Po e, a ogni tappa fuviale, si prenotano cene di degustazione con i prodotti del territorio, interpretate dai cuochi di cheftochef (cheftochef.eu) Nelle piazze cittadine lungo la via emilia, saranno i food truck e le bicitriciclo a servire assaggi speciali di street food. Nei rifugi e nei borghi appenninici infne è protagonista la cucina di montagna.Il viaggio termina dentro Expo, il 22 settembre, con cuochi e sfogline che tirano una sfoglia di pasta da Guinnes. Web: viaggioversoexpo.it

Il tuo consulente

dOvE CLUB 02.89.29.26.87 Gli esperti di doveClub sono a disposizione per dare informazioni su alberghi e indirizzi lungo il Po. e fare preventivi gratuiti. orari: lun.ven. 9-20; sab. 10-19. Costo di una chiamata nazionale. d ove

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Lo sport rende feLici

Pedalando (con il trucco) Stanchi di arrancare su sentieri e mulattiere? Niente paura. Con le nuove e-bike, salire sui pendii pi첫 ripidi diventa quasi un gioco da ragazzi. Le abbiamo provate in Austria, a Kitzb체hel e dintorni. Ma la tendenza si sta diffondendo lungo tutto l'arco alpino. Ecco dove di C a r m e n r o l l e foto di S t e f a n o D e G r a n D i S

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piace a tutti, perchÊ adatta a tutte le età . L’e-bike, anche in versione mountain bike, permette di percorrere sentieri un tempo adatti solo a sportivi esperti. Sullo sfondo il massiccio del Wilder Kaiser.

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1 lo sport rende felici

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1. trekking sul Kitzbüheler Horn (1.996 m.). 2. Una stanza dell’hotel Kitzhof, a Kitzbühel. 3. in sella, tra prati, boschi e villaggi con le escursioni organizzate dal maneggio Henntalhof di Kitzbühel.

Ascese in quota, tour guidati, incontri con gli esperti, escursioni notturne: sono alcuni degli eventi che hanno animato il primo e-bike festival, tra il 10 e il 12 luglio scorso, sulle Kitzbüheler Alpen. Appena nato, è stato capace di attirare sulle Alpi che circondano Kitzbühel, celebre località tirolese, un mare di visitatori, testimoni dell’attuale appeal delle biciclette elettriche. vere star del mercato del ciclo europeo, godono di dati di vendita sorprendenti, con una crescita addirittura a doppia cifra. In Tirolo ne vanno giustamente feri. Pionieri nell’utilizzo di questa moderna due ruote, sfoggiano la rete di percorsi per ebike più estesa al mondo: ben 1.000 chilometri di piste ciclabili che si inerpicano su prati e valli, lambendo fumi e laghi e spingendosi in quota, tra le più belle vette della regione. ma la bici con pedalata assistita è solo uno dei tanti mezzi per andare alla scoperta della natura spettacolare all’ombra (o in vetta) dei massicci del Wilder Kaiser e del Loferer Steinberge, che guardano il Grossglockner e gli Alti Tauri spesso imbiancati anche in estate. trekking in quota, mountain bike, rafting, canyoning, parapendio, arrampicate, passeggiate a cavallo: Kitzbühel e le piste del Kitzbüheler Alpen sono un inno alla vita outdoor. e la palestra ideale per divertirsi all’aria aperta. L’aiutino trendy L’esercizio fsico, si sa, fa bene. dalla riduzione dello stress all’aumento delle difese immunitarie, dal buonu-

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more alla linea, sono tante le conferme scientifche che foccano sull’argomento. su una cosa, però, gli esperti sono d’accordo: meglio non esagerare. Picchi di attività molto intensa, se non allenati, possono essere controproducenti. ecco, allora, la scelta di tendenza: l’e-bike, che mette d’accordo movimento e salute. Contrariamente a quel che pensano i più, la bici elettrica non è un motorino e non fa tutto lei. Costringe alla pedalata, ma con la piacevole sensazione di avere un vento favorevole che “spinge” nei momenti più diffcili. “L’e-bike è il futuro”, spiega thomas dunkan, inglese con un passato nel settore giovanile della Juventus e ora maestro di sci e guida di mountain bike ed e-bike per Element3, a Kitzbühel. “si può praticare a qualsiasi età, con tutta la famiglia, nonni compresi”. Il suo consiglio è un itinerario che parte dal centro, percorre la tranquilla pista ciclabile che sfla lungo il Kitzbuhler Ache, il fume cittadino, salendo dolcemente per cinque chilometri fno a Aurach, pittoresco paese dominato dalla chiesa e dal tipico campanile a cipolla. Poi tre chilometri di salita fno ai 1.100 metri del Wildpark, dove hanno trovato casa oltre 200 animali, tipici e no: linci, cervi, daini, marmotte convivono con scimmie di montagna, canguri, lama e yak tibetani. Il momento clou per i bimbi è alle 14.30, quando si alimentano gli animali. ma a conferma della sportività del mezzo, il tour più ambito è quello che si inerpica sull’Hahnenkamm, da cui parte la cattivissima streif, la discesa più


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1. Thomas Duncan, guida di Element3, accompagna nelle escursioni in mountain bike. 2. Tre chilometri di salita da Aurach e si arriva al Wildpark, dove vivono cervi, daini, linci, canguri e yak tibetani. 3. il motore e il pacco batteria di una e-bike all’Alpengasthof Labalm, a Kirchberg: vicino alla malga c’è una stazione di ricarica.

ardua della Coppa del mondo di sci. Quasi 900 metri di dislivello che richiedono un buon allenamento, ma lo sforzo è ricompensato dalla vista che si apre dalla terrazza panoramica: lo sguardo vola sul Wilder Kaiser, scenografco massiccio dalle fattezze quasi dolomitiche, sulle Chiemgauer Alpen, già in Germania, sul Kitzbüheler Horn, l’altra vetta simbolo di Kitz, e il Grossglockner, la montagna più alta d’Austria (3.798 m). meno impegnativo, ma altrettanto scenografco, è il percorso fno ai 1.800 metri dell’Ehrenbachhöhe, dove si trova refrigerio con il percorso Kneipp nel laghetto spettacolare. La sosta d’obbligo è alla vicina Berghaus Tirol, costruita nel 1927 come casa privata dal pittore e architetto di Kitzbühel, Alfons Walde: legato al movimento artistico di schiele e Klimt, progettò case e mobili e dipinse tele oggi conservate nel museo cittadino. Gestita da 40 anni dalla signora Krimbacher e dalla sua famiglia, colpisce per l’uso moderno delle scandole in legno e per lo stile essenziale degli interni (tel. 0043.53.56.62.470, berghaustirol.at). La streif è una calamita anche per i camminatori: affacciarsi dalla partenza della gara sciistica è un’emozione pure davanti ai prati, tanto è ripido il tratto. si scende per oltre 1.000 metri, lungo tratti mitici come la mausefalle, dove la pista raggiunge una pendenza dell’85%. su queste vette si arrampica pure uno dei tour più amati per la bici da corsa, il Kitzbüheler Horn, il più ripido del Paese. sale di 865 metri in appena sette chilometri, con pendenze medie del 12,5% che superano il 22% nell’ultimo tratto, sopra la Goinger Alm: non per nulla è la tappa regina dell’Österreich-Rundfahrt, il giro ciclistico d’Austria. KITZBŰHEL: LodEn E STAnZE Con VISTA In paese, si passeggia con piacere sulle strade in pietra tra le case dai tetti ricamati, le facciate color pastello, le insegne artistiche in ferro battuto. d’estate, Kitzbühel (Kitz per gli habitué) perde un po’ della patina glam e dello spirito altamente mondano dell’inverno, quando si ve-

dono gli swarovski, schwarzenegger o beckenbauer. ma l’eleganza e l’aspetto gourmet rimangono intatti. si entra volentieri da Frauenschuh: Kaspar e theresia continuano una tradizione di famiglia, la conceria dei genitori che produceva capi in pelle molto apprezzati. oggi le loro creazioni combinano lusso e discrezione, unendo tagli attuali 3

Tendenza e-bike: dove si pedala facile sulle Alpi È un vero boom: dal 2013 in Europa si vendono più bici elettriche che moto. Nel Vecchio Continente la produzione ha toccato il milione di pezzi, contro i 400.000 del Giappone e i 250.000 degli Stati Uniti. Con un aumento del 40% pure in italia, secondo i dati di Confindustria ANCMA. “Anche i primi sei mesi del 2015 confermano il fermento dell’elettrico”, spiega Piero Negrelli, direttore del settore ciclo dell’Associazione. “Hanno 128

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successo soprattutto le mountain bike: nate pochi anni fa, hanno conquistato zone montane e piste da sci, convertite in bike park“ (foto a destra). Con le Mtb elettriche si sale in quota e si seguono i percorsi a cospetto delle vette, aiutati dal motore. Che però, per legge, funziona solo con la pedalata e non può superare i 250W: una potenza sufficiente a superare (quasi) senza fatica piccole salite e pendii più pronunciati. in tutte


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ai tradizionali motivi tirolesi e ai tessuti locali: loden, lana cotta, morbida pelle di daino. si fa incetta di gourmandise alla Metzgerei Huber, che da oltre 200 anni produce speck, salsicce, salame di cervo e di camoscio, lardo con aglio e peperoncino. La novità culinaria è allo Schwarzer Adler, hotel a cui è stato aggiunto un ultimo piano

le Alpi sono oggi attivi itinerari e tour, adatti a tutti. In Alta Badia, l’elettrica è in bike sharing: si affitta a valle agli uffici del turismo a Corvara, la Villa e la Valle o in quota agli impianti del Col Alt, Piz la ila, Piz Sorega e si restituisce dove è più comodo. Tra gli itinerari spicca il Tour GourMete Family: sul vasto altopiano, si snodano numerosi sentieri verso i rifugi che propongono un piatto ideato da chef famosi (altabadia. org). da quest’anno si fa sulla Mtb elettrica anche il mitico Sellaronda, che in inverno si circumnaviga con gli sci: in compagnia di una guida si pedala intorno ai quattro passi (Gardena, Campolongo, Pordoi e Sella) per 60 o 65 (a seconda

del verso) km impegnativi, con alcune salite irte e molte discese importanti (sellarondahero.com). Anche sulla MTB natural Trail Area di La Thuile in Valle d'Aosta si sta in sella davanti a cime del mito: Monte Bianco, Cervino, gruppo del rosa. Con le elettriche si percorrono itinerari su asfalto e strade bianche che si allontanano dal centro abitato risalendo i versanti delle montagne (lathuile.it). A Livigno, in Valtellina, la scuola BikeLivigno.com propone corsi per e-Mtb. Si va dal semplice itinerario tra i larici all’arduo tour ai laghi di Cancano: 30 km con quasi 1.000 metri di dislivello, tra panorami d’alta montagna e valichi alpini (livigno.eu).

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ultra contemporaneo, sovrastato da una panoramicissima piscina, premiati con lo State Prize for Architecture 2008. È il Neuwirt, nelle sale a pianterreno con legni color pastello, dove un ristorante esisteva già nel 1844. da poco è il regno di Christian Winkler: nel 2002, a 28 anni, si è aggiudicato con il fratello markus, allora ventunenne, il prestigioso Newcomer dell’anno di Gault millau, seguito nel 2005 dalla stella michelin. Al Neuwirt propone una cucina con prodotti locali bio, interpretati con creatività. biologico, locale e naturale sono anche le parole chiave del Q! Resort, uno dei primi hotel di Kitzbühel, realizzato con l’arrivo della vicina ferrovia, a fne ottocento. dietro alla facciata originale si aprono ambienti resi moderni dall’uso sapiente di materiali nativi: il larice e la quercia di pavimenti e pareti, il loden e il cuoio di divani e poltrone. Per riscaldare l’atmosfera, ci sono camini, foto in bianco e nero, e grandi corna di cervo disseminati un po’ ovunque. Niente piscina, ma un laghetto di acqua sorgiva da cui sono banditi gli elementi chimici e un ristorante dove assaggiare gustose ricette vegetariane e vegane. È all’interno invece la scenografca piscina della spa del Kitzhof, circondata, però da ampie vetrate che danno sul verde del d ove

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giardino. Non a caso l’albergo è parte dei design Hotels: tutti gli elementi dei lodge tradizionali, legno, pezzi d’albero, pelli di capra, corna, coperte di loden e tappeti di lana, sono combinati con gusto ultracontemporaneo.

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doveclub.it

Kitz e Seefeld: il Tirolo scontato Amata dal jet set internazionale, la mondana Kitzbühel diventa più abbordabile grazie a dove club. A settembre e ottobre, per esempio, tre notti (da giov. a dom.) nel boutique hotel (ha solo 14 stanze) Kitz Garni, vicino all'area sciistica di Kitzbüheler Horn, costano a partire da 334 € a camera. Bella anche la proposta per seefeld, nel Tirolo. Qui il "pacchetto" prevede 4 notti allo storico Hotel Wetterstein, con colazione, drink di benvenuto, bottiglia di vino in camera, una cena per due, parcheggio, wi-fi gratuito e City Card da 126 € per persona. l'offerta è valida per settembre e ottobre. info: DoveClub.it, tel. 02.89.29.26.87. 130

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TuTTi in bici, cOn LA RicARicA Anche a Kirchberg, a una manciata di chilometri da Kitz, le due ruote sono di casa. set del primo e-bike Festival (tre giorni dedicati a conferenze, corsi di sicurezza, presentazioni di nuovi modelli, corse in salita), il paese è al centro di una rete di percorsi per bici elettriche che si estende per 1.000 chilometri su una superfcie di 1.800 chilometri quadrati, con oltre 70 stazioni di ricarica. Per affttarle si va da Gerry Sport, poi, in sella, si corre lungo il sentiero ciclopedonale che costeggia il fume e che porta ad Aschau e alla Labalm, tra boschi e prati. Le tappe da non perdere? Le fragorose cascate di Aschau e il caseifcio Kasplatzl per assistere, al mattino, alla preparazione del formaggio di montagna, da portare a casa con il burro e lo yogurt. Una breve e intensa salita porta alla meta: il ristorante Alpengasthof Labalm (con stazione di ricarica delle e-bike), che propone canederli, gnocchetti e insalate preparati con ingredienti provenienti da contadini e produttori locali, come in tutti i locali aderenti all’associazione di ristoratori brixentaler Koch Art. Kirchberg è amata anche dagli appassionati della mountain bike, che si raccolgono intorno alla Bike Academy, la prima scuola di mtb in Austria. Gli istruttori e il fondatore Kurt exenberger insegnano i trucchi per affrontare al meglio le diffcoltà, accompagnando in tour più o meno impegnativi. tra gli oltre 50 percorsi, spiccano il Lisi-Osl-Trail (prende il nome dalla vincitrice austriaca della Coppa del mondo di cross country ed è lungo 2,6 km), il Gaisberg Trail, e il FleckalmTrail, sette chilometri e mezzo su antichi sentieri e ponti in legno, con oltre 1.000 metri di dislivello. Il downhill, la discesa a valle, è di gran moda: si sale con gli impianti di risalita, aperti anche in estate, grazie alla comoda Kitzbüheler Alpen sommercard. i sApORi RiTROvATi di simOn Non solo esercizio fsico: a Kirchberg lavora uno dei cuochi più apprezzati d’Austria. simon taxacher, dopo una serie di esperienze lontane, è tornato nel paese natio e ha aperto un ristorante che si è guadagnato due stelle michelin e ben 4 cappelli della Gault millau, a cui si è poi aggiunto l’hotel di 26 stanze, gestito con la moglie sandra. La cena gourmet è una vera esperienza, un susseguirsi di portate che combinano décor e gusto e che rivelano la capacità di simon di sperimentare accostamenti inconsueti e tecniche culinarie sofsticate, usando spesso ingredienti dimenticati. Anche la colazione, dopo la notte in una delle camere dall’elegante design, rivela un alto tasso di creatività, così come i piatti del Bistrot, più informale e


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Tirolo

il Tirolo è pioniere nell’uso dell’e-bike, ma qui lo sport si vive a 360 gradi 4

conveniente. Poi, per rimanere in linea, ci pensa la guida Patrizia Isbetcherian, che accompagna alle escursioni e intrattiene gli ospiti in lingua italiana. A piedi, in vOLO O cOn iL sup Per ritrovare il benessere, non servono soluzioni radicali: basta cambiare ritmo, e avere la giusta guida. si chiama proprio balance uno dei percorsi in compagnia di magdaleine Isbetcherian, guida di Kitzbühel tourism: un giro ad anello dominato dall’imponente presenza del Wilder Kaiser. Parte (e ritorna) dallo Schwarzsee, lago tra i più caldi del Paese, e prosegue verso lo specchio d’acqua del Gieringer Weiher; l’Erber Kreuz, masso erratico da sempre considerato un punto energetico; e il Vogelsberg Weiher, piccolo lago al limitare della foresta. Grazie alla temperatura dell’acqua, il lago è un po’ la piscina all’aria aperta di Kitz: si nuota, si fa canoa e si impara a pagaiare in equilibrio sul sup, lo stand Up Paddle, in piedi sulla

tavola da surf scivolando sul blu sotto l’occhio esperto di Isabella Kortschak, di element3. Lo schwarzsee è la “piscina” anche del vicino Seebichl, bikehotel dalla tipica facciata coperta di fori, con interni in gran parte ristrutturati in chiave contemporanea, giunto alla terza generazione con il ventisettenne sebastian Witzmann. Appassionato sportivo, dispensa consigli su ben 25 specialità, dalla mountain bike alla bici da corsa, dal nordic walking allo yoga, dal paragliding all’alpinismo, accompagnando nei tour più originali. Come quello che unisce la bicicletta al cammino, attraverso prati, boschi, alpeggi. Con l’e-bike o la mountain bike si sale a Oberaurach lungo il fume Aurach per arrampicarsi all’Hochwildalmhütte, rifugio alpino a quota 1.557 metri, gestito dall’ex calciatore Wolfgang Feiersinger (tel. 0043.67.63.03.36.31). Qui si lasciano le bici e, a piedi, si raggiungono i 2.057 metri della vetta del monte Gebra. da lassù, lo spettacolo dei monti tirolesi spalancato davanti a sè toglie il fato. d ove

1. l’e-bike è sempre più diffusa: costringe alla pedalata, ma aiuta nelle salite più impegnative. 2. il sup, lo Stand Up Paddle: una tavola da surf a remi per pagaiare in piedi sullo schwarzsee. 3. Rafting a Lofer con Motion outdoor Center. 4. Rosi schipflinger, proprietaria del ristorante sonnbergstuben, a Kitzbühel, intrattiene gli ospiti con la chitarra.

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Non solo le Kitzbüheler alpen. Oltre alla rete di percorsi per bici più estesa al mondo, ci si diverte lanciandosi nei fiumi

Voglia di adrenalina? L’avventura continua sull’acqua: a lofer, nel Salisburghese, si fa canyoning accompagnati dal team di Motion.

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emozioni forti: in roccia e sulle rapide Appassionati di cavallo? Il maneggio Henntalhof di Kitzbühel organizza escursioni in sella e passeggiate in carrozza sui sentieri ombreggiati dai boschi che salgono al Wildpark. La pausa pranzo è da Rosi Sonnbergstuben, non lontano dal maneggio, accanto alla stazione intermedia della seggiovia bichlalm, da poco riaperta. si viene qui, come i tanti personaggi famosi che compaiono nelle foto alle pareti, per il pollo alla griglia e per le serenate della proprietaria rosi schipfinger. decisamente più adrenalinico, il volo in paragliding (parapendio) con element3 dall’alto della partenza della streif. sulla parete nord del Kitzbüheler Horn si può invece provare il brivido della via ferrata inaugurata un paio di anni fa: 150 metri di dislivello per 350 di salita. È una via piuttosto facile e molto panoramica, da scoprire in compagnia delle

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brave guide alpine di Kitzbühel tourism, tra cui engelbert Prohaska. Più impegnativa la via ferrata di un centinaio di metri sopra Oberkarseralm, alla cima Tristkogel: con scale e cavi d’acciaio, ha passaggi C/d e richiede una camminata di quasi 10 chilometri. Giunti alla cima, lo sguardo vola sulle vette degli Alti Tauri, sul Wilder Kaiser, le montagne di Leogang, di Lofer e del Dachstein. L’avventura continua sull’acqua: a Lofer, non lontano dalle Kitzbüheler Alpen ma già nel salisburghese, si fa rafting con l’ex campione europeo Andreas voglstätter e il team di motion. si scivola sul gommone sulle acque del Saalach, che alternano tratti tranquilli a rapide e massi nel tour adatto a tutti, a passaggi molto stretti e vere gole in quelli solo per esperti. Alla ricerca di altri palpiti? Con motion ci si dedica anche a canyoning, canoa, kayak e hydrospeed.


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6 motion outdoor center rafting di varia diffcoltà, canoa, kayak, canyoning. Indirizzo: Lofer, tel. 0043.65.88.75.24. Web: motion.co.at.

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rob Pearce afftta mountain bike ed e-bike e organizza escursioni guidate per tutti i livelli. Indirizzo: Quellenberg str. 24, Kirchbichl, tel. 0043.65.07.20.35.00. Web: mountainedge.co.uk.

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escursioni, malghe e formaggi CoMe ArrivAre IN AUTO Da Bolzano: imboccare la A22, la A13 e la A12 in direzione di Wörgl, uscita 17-Wörgl-Ost, quindi E641 e B170. IN TRENO Deutsche Bahn e Österreichische Bundesbahnen offrono 10 collegamenti giornalieri tra il nord Italia e l’Austria, da Verona, Venezia e Bologna. I biglietti si acquistano alle biglietterie di Trenitalia, le agenzie di viaggio partner o su megliointreno.it. PER INFORMAZIONI Kitzbühel Tourismus: kitzbuehel.com; Tourismusverband Kitzbüheler Alpen-Brixental: kitzbueheler-alpen.com; Tirol Info: tirolo.com.

Dove Active 1 kitzbÜheler alpen

È la rete di percorsi per e-bike più estesa al mondo, con 1.000 km di tracciati ciclabili. Web: kitzbueheler-alpen.com.

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markus Noichl e il suo team organizzano escursioni di 134

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trekking, mountain bike, e-bike, paraglading, sup e canyoning. Indirizzo: Klostergasse 8 (vicino all’Aquarena), Kitzbühel, tel. 0043.53.56.72.301. Web: element3.at.

3 Gerry Sport Gmbh

Afftto di mountain bike ed e-bike; riparazioni bici. Indirizzo: Aschauer straße 39, Kirchberg,

tel. 0043.53.57.35.704. Web: gerry-sport.com.

4 bike academy

Lezioni di mountain bike e downhill; escursioni in bici, riparazioni. Indirizzo: Klausen 10, Kirchberg, cell. 0043.66.48.85.13.097. Web: bikeacademy.com.

riparazione bici da corsa, afftto materiali Gps. Indirizzo: Josef-Pirchl-str. 42, Kitzbühel, tel. 0043.53.56.62.549. Web: radservice.at.

Dove Dormire 9 Q! reSort health & Spa

Le camere nella parte vecchia sono un bel mix di antico e moderno. Indirizzo: bahnhofplatz 1, Kitzbühel, tel. 0043.53.56.62.136. Web: qresort.at. Prezzi: b&b da 144 a 296 €.

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1. Con l’e-bike al Wildpark, ad Aurach. 2. Il bistrot del ristorante dell’hotel Rosengarten, a Kirchberg, regno dello chef Simon Taxacher. 3. Speck e salame di cervo alla macelleria Huber, a Kitzbühel. 4. Vetro e larice per il Q! Resort, a Kitzbühel. 4

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1 relaiS & châteaux roSenGarten Lasciarsi del tempo per l’ottima colazione. Al ristorante simon taxacher non farsi sfuggire la carpa declinata con radici e ibisco, cervo locale con kohlrabi e abete, semifreddo di rabarbaro con asperula e cioccolato bianco. Indirizzo: Aschauerstrasse 46, Kirchberg, tel. 0043.53.57.42.01. Web: rosengarten-taxacher.com. Prezzi: da 100 a 163 € in mezza pensione a persona nel rosengarten Light; al ristorante simon taxacher, menu 7 portate 165 €.

1 hotel Seebichl

Chiedere le camere Alpin I Nival che si affacciano sul Wilder Kaiser. Indirizzo: seebichlweg 37, Kitzbühel, tel. 0043.53.56.62.525. 5. La torta al cioccolato del ristorante dell’Hotel Seebichl, a Kitzbühel. 6. L’hotel Schwarzer Adler, a Kitzbühel. Vale una sosta per il nuovo ristorante Neuwirt, nelle sale al pianterreno.

Web: hotel-seebichl.at. Prezzi: doppia b&b da 133 a 154 €.

Indirizzo: Florianigasse 15, Kitzbühel, tel. 0043.53.56.69.11-58. Web: restaurant-neuwirt.at. Prezzi: 45 €.

tirolesi a tagli attuali. Indirizzo: Josef-Herold-straße 13-15, Kitzbühel, tel. 0043.53.56/64.261. Web: frauenschuh.com.

1 alpenGaSthof labalm

1 kitzbÜheler metzGerei

Chiedere il tris di canederli al burro. Indirizzo: Unterer Grund 85, Kirchberg, tel. 0043.67.66.45.03.42. Web: labalm.at. Prezzi: 30 €.

1 hotel kitzhof

Un vero mountain design resort accanto al centro. Chiedere le camere streif: la vista è sulla mitica discesa. Indirizzo: schwarzseestraße 8-10, Kitzbühel, tel. 0043.53.56.63.21.10. Web: hotel-kitzhof.com. Prezzi: doppia b&b da 190 a 370 €.

JoSef huber

speck, salsicce e salami di cervo, di camoscio e paté di lardo. Indirizzo: bichlstraße 14, Kitzbühel, tel. 0043.53.56.62.480.

1 kaSplatzl

1 roSi SonnberGStuben

dimostrazioni di preparazione del formaggio di montagna. Yogurt e burro di malga. Indirizzo: Hintenbach, Kirchberg, tel. 0043.664.87.11.739. Web: kasplatzl.at.

La specialità sono le serenate alla chitarra e il pollo butterfy, grigliato su legno di cocco. Indirizzo: oberaigenweg 103, Kitzbühel, tel. 0043.53.56.64.652. Prezzi: 40 €.

Dove Mangiare

Dove vedere

Dove Comprare

1 reStaurant Winkler’S im neuWirt

da provare l’insalata di avocado, frutti di bosco, trota salmonata di Kirchbichl e crescione dell’orto, la spalla di bue bollita con patate e purè di sedano rapa. 5

1 Wildpark

1 frauenSchuh

Animali locali, e no, in libertà. Indirizzo: Wildparkweg 6, Aurach, tel. 0043.53.56.65.251. Web: wildpark-tirol.at.

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La nostRa inchiesta

Expo a colpo sicuro Quali Paesi hanno saputo interpretare meglio il tema “Nutrire il Pianeta�? Per rispondere, siamo andati sul campo. E abbiamo stilato la nostra Top 10. Per puntare dritti ai padiglioni da non perdere di P a o l o G a l l i a n i - foto di B e P P e C a l G a r o

In questa foto, l'interno del grande alveare, nucleo del Padiglione del Regno Unito: una riflessione sul ruolo delle api, che sono minacciate da inquinamento, malattie e antiparassitari, nella catena alimentare globale.

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La nostra inchiesta L’expo di dove

La sindrome di Alice nel Paese delle meraviglie è in agguato, ma lo sono anche i dubbi alla bruce Chatwin quando si domanda “Che ci faccio qui?” (romanzo edizione Adelphi, 13 €) sempre pervaso da un senso di inadeguatezza durante i suoi tanti viaggi dall’Asia al porto di marsiglia, ma anche alle cene con diana vreeland o con Werner Herzog. A quattro mesi dalla sua inaugurazione, è un’evidenza: l’on the road dentro l’Esposizione Universale 2015 si porta appresso tutto, applausi e critiche, emozioni ma anche delusioni, entusiasmo e sconcerto. È comunque un’esperienza intrigante, da vivere senza pregiudizi, ma nemmeno con superfcialità, perché se quella di milano è condannata a essere una grande Fiera globale dell’alimentazione e un enorme Luna Park del cooking show, 140

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è anche una straordinaria occasione per mettere in discussione un pianeta abitato per metà da gente sovrappeso e per l’altra metà da chi non ha l’essenziale. Il benvenuto è emblematico e arriva con l’iperbole del Padiglione Zero: dodici sale trasformate in racconto visivo sul rapporto millenario tra uomo e cibo, un’immensa biblioteca che è un archivio dei ricordi e un tronco che sfonda il sofftto, esce all’aperto e richiama la trascendenza. Niente da dire: wow! ma è solo una prima impressione: va verifcata. Perché è vero che l’intelligenza, come l’originalità, contagia tutti, si fa notare, solleva dubbi, reclama risposte. ma è anche vero che diventa il fltro per scoprire spazi e padiglioni che più di altri onorano la grande parola d’ordine Nutrire il pianeta. e spiega il nostro viaggio dentro expo a occhi aperti.


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cibo per tutti (con un’occhio aLL’etica) Il gioco di sponda già all’inizio del decumano dà risultati sorprendenti: il meglio di expo in pochi metri. Anche nel piccolo spazio della Caritas, un cubo spezzato che all’interno sfoggia una delle immagini simbolo dell’esposizione Universale: l’opera Voglia di pace dell’artista Wolf vostell, una Cadillac vecchia e arrugginita, assediata da un muro di baguette, a ricordare il contrasto fra il consumo irragionevole e lo strumento – il pane – per ristabilire equilibrio. L’emozione si rinnova nel vicino Villaggio di Save The Childen, l’organizzazione internazionale impegnata nella protezione dell’infanzia nel mondo. Al visitatore viene chiesto di lasciare alle spalle la propria identità, prendere quella di bimbo che vive in un Paese povero e seguire un percorso interattivo per aiutarlo a sopravvive-

re. Forte e tosto, anche se presentato in modo garbato. La stessa sensazione si prova a Cascina Triulza, autentica costruzione rurale, il solo edifcio preesistente tra tanti padiglioni allestiti per l’esposizione. L’atmosfera è quella delle tenute agricole con un diffuso senso dell’ospitalità: spazi per i bambini e per le mamme, laboratori, stand, iniziative promosse dalla Fondazione omonima che aggrega un’ottantina di ong (organizzazioni non governative), organismi della società civile e del terzo settore, dove ogni giorno si propongono incontri, confronti e attività per promuovere modelli di vita più sostenibili, la lotta allo spreco e il coworking. si assaggiano cose buone, con una morale sottintesa: siamo quello che mangiamo e il cibo è certamente caro allo stomaco. ma bisogna avere gli occhi per ammirarlo, la mente per parlarne, il cuore per apprezzarlo. d ove

1. La grande parete fatta di schermi televisivi del padiglione Zero. 2. Uno scorcio del padiglione basmati nel cluster riso. La raccolta (simbolica) del cereale si farà a settembre. 3. L'opera Voglia di pace, dell'artista Wolf vostell, all'interno dello spazio della caritas.

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1. La "cascata" di scatolette di latta nel Padiglione della Corea del Sud, invito alla riflessione sull'eccessivo uso di alimenti confezionati. 2. Si balla al tramonto sul Decumano, di fronte al padiglione della Slovenia. 3. All'interno di Palazzo Italia. 3. L'ingresso del Padiglione Germania.

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fra aPI, alvearI e SCatolette dI latta La sagoma bianca del Padiglione della Repubblica di Corea irrompe nell’esposizione Universale come una passeggiata introspettiva fra tradizione e innovazione tecnologica. All’ingresso, la frase “Quale cibo preferisci?” indaga sulle abitudini dei visitatori, prima di accendere i rifettori sulle consuetudini alimentari dell’uomo moderno e sulla crisi planetaria del cibo. L’informe massa di palloncini gonfati su cui vengono proiettate sagome di omini ricorda il tema del consumo eccessivo di cibo, la montagna di scatolette abbandonate rimanda al preoccupante aumento di alimenti preconfezionati. La soluzione è lapidaria: affdarsi all’Hansik, cibo coreano fondato su equilibrio, fermentazione, conservazione. e l’inchino fnale dei padroni di casa è di rigore: in Asia anche la forma ha un’anima. se è per quello, ce l’ha anche lo spazio del Regno Unito, allusivo, allegorico, bellissimo, specie dopo il tramonto, quando migliaia di piccole luci accendono la grande sfera

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dorata d’acciaio, un alverare, che troneggia sul Padiglione, con effetti sonori che riproducono il ronzio delle api e l’organizzazione delle celle, allertando i presenti sul dramma latente di un mondo che rischia di perdere questi straordinari insetti operosi e dalla proverbiale organizzazione comunitaria. sensoriale e maledettamente british. Il GIGante Che non Parla Per dogma il centro di expo è proprio lui, l’Albero della Vita, simile a un faro cosmico e fotogenico, specie all’imbrunire, quando i giochi di luce lo rendono una sorta di grande totem protettivo per l’intera esposizione Universale. La carica simbolica è evidente. ma è un gigante che non parla, un’attrazione strepitosa che stenta a lanciare messaggi forti e forse avrebbe dovuto e potuto farlo. tant’è. segna l’inizio e la fne del Cardo su cui si affaccia il Padiglione Italia, foresta urbana che si presenta come una piazza aperta dove ritrovare le radici solide, l’orgoglio,


I dieci padiglioni scelti da DOVE PadIGlIone Zero – Nonostante il formato kolossal riesce a conciliare la spettacolarizzazione del rapporto “uomo e cibo” e la denuncia di sprechi, sperequazioni ed eccessivo sfruttamento delle risorse. SvIZZera – È il padiglione nazionale più educativo di expo. Concetti semplici e un messaggio forte che coinvolge il pubblico: il tuo comportamento condiziona e le risorse disponibili e i diritti degli altri. GermanIa – Sorprendente e insieme innovativo, con spunti che vanno dritti alla responsabilizzazione dei consumatori. franCIa – L’orto meglio organizzato di expo, e un evidente sforzo di declinare il grande patrimonio nazionale in materia di cibo con una visione globale del problema “alimentazione”. CaSCIna trIulZa – Si è imposta come la principale vetrina di expo per ong, società civile e terzo settore. Con un’infinità di iniziative educative ed etiche: laboratori per grandi e piccini, dibattiti e stand sulla cooperazione. CarItaS – piccolo spazio, grandi idee. e un messaggio critico lanciato alla grande folla di expo: il mondo è ingiusto, i nostri comportamenti devono cambiare.

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reGno unIto – La suggestione di un alveare (e del ruolo della api nella catena alimentare globale) riprodotto attraverso suoni, colori e prospettive resterà una delle cose più belle ed emozionanti di expo. rePubblICa dI Corea – La grande sorpresa: questo padiglione è davvero imperdibile. Messaggi di forte umanesimo e responsabilità attraverso tecnologie e innovazione: una meraviglia. Santa Sede – Minimalista e serioso, senza l’ombra di un piatto o di una ricetta: una vera rarità all’interno di expo. il padiglione punta il dito contro le ingiustizie e i conflitti che l’umanità alimenta nella corsa all’accaparramento delle risorse. Slow food – Se c’è un padiglione che onora più di altri il tema di expo “Nutrire il pianeta” è proprio questo. Un po’ troppo periferico: peccato.

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la saggezza, il saper fare del belpaese, anche se l’impressione, ancora una volta, è quella di una carente incisività su temi più globali, universali ed etici. A pochi passi, le compensazioni non mancano. In parte nel Padiglione d’Israele, con il suo orto verticale che permette di risparmiare territorio e acqua e l’invenzione dell’irrigazione a goccia per addomesticare il deserto. Ancora meglio in quello della Francia, che si fa apprezzare per gli orti all’ingresso (sottolineati dai tre carciof, bianco, rosso e blu, scultura di Patrick Laroche), ma anche per le postazioni interattive che invitano a ripensare alla catena alimentare e a sanare le iniquità del pianeta. In un sorta di catarsi, il vicino Padiglione minimalista della Santa Sede compie un prodigio che non ha nulla di miracoloso, ma che è coraggioso, questo sì: parlare di prodotti alimentari senza mai mostrarli e invece evocarli perché attorno al cibo si consumano grandi tragedie dell’umanità. Impatto duro, anche senza indugiare sul dolore. sulla parete sinistra, decine di fotografe raccontano di confitti, disequilibri, errori che alimentano il gap tra chi ha tanto e chi non ha nemmeno il minimo. e su una lunga tavolata interattiva ci si ritrova a animare scene e stimolare interventi risolutivi ispirati al lavoro, all’amore, alla cura, al gioco e alla creazione. Commovente. All’uscita, il realismo prende la rivincita su una certa retorica dell’expo più commerciale e diventa momento di consapevolezza: se dio è morto, l’uomo non se la passa molto bene. L’icona deL consumo responsabiLe La domanda troneggia all’ingresso di costruzioni che ricordano vagamente i silos agricoli: “Ce n’è per tutti?”. e l’arcano si svela appena un giovane volontario del Padiglione Svizzera si rivolge ai visitatori: “All’interno troverete quattro torri, ognuna riempita con prodotti di cui potrete servirvi: bicchieri per l’ac-

Granoturco e pomodori: l'ingresso al padigione francese è un percorso tra coltivazioni di frutta e verdura. Al quale introduce la scultura di patrick Laroche: tre carciofi iridescenti che richiamano i colori della bandiera francese. Nell'altra pagina, sono 130 i paesi del mondo che partecipano all'esposizione universale. Nelle foto, rappresentanti di: 1. Corea; 2. Giappone; 3. Nepal; 4. Ghana; 5. Ancora Giappone; 6. Costa d'Avorio; 7. emirati Arabi Uniti; 8. Thailandia; 9. vietnam.

qua fresca, cubetti di sale, rondelle di mele disidratate e bustine di caffè. ma attenzione, sono state riempite solo all’inizio di expo e tali rimarranno: ricordate che dopo di voi, verranno altri ospiti”. Il tono non ha accenti moralistici, ma lascia il segno: a mano a mano che i contenitori a cassetto si svuotano, le piattaforme su cui poggiano si abbassano, modifcando la struttura stessa del Padiglione. e gli effetti dell’ingordigia diventano subito palpabili. C’è chi si accaparra di più confezioni perché è tutto gratuito. risultato: a fne luglio sono già stati svuotate due delle quattro torri, quella delle rondelle di mele e delle scorte d’acqua fresca. Gli organizzatori confermano: “Al ritmo registrato nelle prime sei settimane, avremmo rischiato di non avere nulla per i visitatori di settembre e ottobre. Lo abbiamo segnalato e la gente ha cominciato a consumare in modo più responsabile, senza eccedere”. Capolavoro di un padiglione che non sfoggia maxi-schermi e alte tecnologie, ma riesce a imporsi come icona del consumo responsabile: le risorse del pianeta non sono infnite, nel mondo reale la ripartizione corretta può sanare le sperequazioni. Nel corridoio che porta alla terza torre, una scritta pone un quesito che rimane sospeso e diventa il regalo ad expo di una nazione tanto benestante quanto sostenibile: “Hai paura di restare senza?”. A expo i confni esatti tra i Padiglioni sono così impalpabili che a volte si stenta a individuarne i contorni. Per una sorta di affnità linguistica, ti ritrovi a curiosare nella vicina Austria e nel suo bosco alpino, allestito per inserire nel dibattito di expo un concetto originale: senza cibo e senza acqua non si sopravvive, ma senza aria non si vive. e quando fnisci sotto le vele bianche della Germania, che è a un passo, ti sorprendi per la sua capacità di presentare contenuti profondi ma intuitivi per tutti, grandi e piccini. slogan diretto: d ove

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1. il grande alveare del padiglione del regno Unito, che di notte si illumina riproducendo la vita e l'attività di un vero alveare. 2. Addetti ai lavori sul decumano. 3. il padiglione di slow Food: si trova in una posizione defilata, ma vale la pena di andarlo a visitare. È disegnato dal celebre studio di architetti Herzog & de Meuron.

“be active”, siate attivi, in un ampio contenitore che si autodefnisce “Fields of Ideas” (Campi di idee) e ha l’ambizione di offrire la risposta tedesca al quesito Nutrire il pianeta. Energia per la vita. La tesi è rigorosa: i progetti e le soluzioni per risolvere i problemi della terra esistono. e infatti durante la visita vengono proposti attraverso l’ausilio di un “seeboard”, cartoncino all’apparenza banale che, avvicinato alle varie postazioni, si trasforma in schermo che intercetta immagini, video, notizie e messaggi etici. Il fnale è una sorpresa: il paesaggio tedesco visto dall’alto, attraverso due grandi occhi d’ape. suggestivo. e si fatica a credere che tanta bellezza sia destinata a essere smontata. tutto previsto: a inizio novembre sparirà tutto. senza malinconia: pura sostenibilità. scoprire (aL tatto) sementi e cereaLi se in ogni romanzo arrivare all’ultima pagina è fondamentale, allora la porzione più remota del decumano merita il riguardo dovuto. Anche se per la verità è sconcertante che uno spazio come quello di Slow Food si ritrovi sistemato in una posizione così deflata, da apparire anche punitiva. Fra tanti padiglioni in cinemascope, la dimensione low profle di questa costruzione frmata dallo studio Herzog & de meuron

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e ispirata alle cascine lombarde è una parabola laica sulla sobrietà, sull’agricoltura eroica, sull’importanza di non sprecare cibo perché produrlo costa fatica. si accede a una costruzione piana e volutamente senza vanità che compone un triangolo di edifci modulari dominato al centro da un orto-agro ecologico nel quale si materializzano un teatro, una mostra sulla biodiversità, uno spazio per degustazioni di qualità. Il percorso è sensoriale, ma anche didattico: il naso si avvicina a una fessura per riconoscere dall’odore il prodotto della terra, la mano fnisce in un barattolo per dare un nome ai diversi cereali e gli spunti di rifessione sono in puro stile slow Food: le scelte individuali si ripercuotono su tutto il mondo. L’obiettivo è esplicito: provocare rifessioni, mettere in discussione i comportamenti poco virtuosi, chiedere alla gente di non chiudere gli occhi, di avere una visione più consapevole. Il dubbio diventa un valore, l’anticamera del cambiamento. È forse la vera essenza del nostro viaggio a expo. vista da slow Food, la lunga e diritta trama del decumano, che all’estremo opposto vira idealmente a sinistra per ricongiungersi al Padiglione Zero, sembra comporre un noto segno tipografco di punteggiatura. È la grande eredità dell’esposizione Universale: un gigantesco e metaforico “punto di domanda”.



PUBLI DOVE

Il bel Nord

Brema, la liBera Nella Germania settentrionale, una città antica, fiera del suo passato ma capace di aprirsi verso il futuro. Con bellezze parte del Patrimonio Unesco, vecchi quartieri, il fiume che la collega al mare e industrie modernissime, Brema invita al viaggio 1

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1. La piazza del mercato. 2 . La curiosa statua dei musicanti, che ricorda la fiaba dei Grimm. 3. La Böttcherstraße, con gli edifici in mattoni. 4. La statua di Rolando, simbolo della libertà di Brema. 5. L’antico Schnoor, scampato alla guerra. 6. L'Alexander von Humboldt, scenografico veliero costruito a inizio '900 a Brema, intitolato al famoso esploratore; oggi è stato trasformato in hotel

Le antiche case del quartiere Schnoor, gli edifici in mattoni rossi della Böttcherstrasse, la statua dei musicanti della favola dei fratelli Grimm, il municipio e la statua di Orlando, parte del Patrimonio Unesco. Ma anche un modernissimo museo della scienza e la Stazione Spaziale Internazionale. Brema, libera città anseatica, è legata al mare dal fiume Weser con un porto fluviale che è stato per secoli il suo centro vitale. Oggi attira il visitatore con i suoi 1200 anni di storia, a cui si sono aggiunti innesti modernissimi, che creano contrasti interessanti. Passeggiando nel suo centro storico, mirabilmente ricostruito dopo la distruzione della guerra, si ammira la facciata del municipio in stile rinascimentale con la statua di Rolando, simbolo della libertà della città, e la statua in bronzo formata dall’asino, il cane, il gatto e il gallo, i musicanti protagonisti della nota 5

favola dei Grimm. Altrettanto scenografica è la Böttcherstraße, la strada dei bottai, quartiere dalle tipiche costruzioni in mattoni rossi che risale al 1920 e in cui si sosta volentieri tra negozi e ristoranti. Il più antico angolo di Brema è lo Schnoor, labirinto di case del XV e XVI secolo, strette le une alle altre e affacciate su pittoresche strade in pietra. Da non perdere anche la Schlachte, la passeggiata lungo il fiume Weser, su cui si affacciano birrerie all’aperto, terrazze e giardini. Per coglierne l’aspetto più moderno della città si va invece alla Stazione Spaziale Internazionale, dove si scopre come vivono gli astronauti nello spazio, o all’Universum Bremen, l’innovativo museo scientifico in un edificio d’acciaio dall’architettura futuristica, dove si entra in contatto con il mondo della scienza attraverso i cinque sensi. Info: www.bremen-tourism.de/it

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illustrazione di davide forleo

Tempi moderni

Tempo perduto Come governare l’inarrestabile trascorrere delle ore e riappropriarsi della vita

Tempo ritrovato Viaggio a Lipsia, la cittĂ che ha trovato il giusto ritmo. E oggi attira giovani e artisti

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Tempo al tempo C'è quello della scienza, quello della flosofa e il nostro ritmo, sempre meno naturale. Ma, dopo le vacanze, tutti vogliamo rimanere in una dimensione più umana, di qualità. Ci riusciremo o dovremo aspettare il prossimo viaggio? di M a n u e l a M i M o s a R a v a s i o

Pochi se ne saranno accorti, ma la notte tra il 30 giugno e 1 luglio scorsi, abbiamo avuto un secondo di tempo in più. Lo ha deciso, come gli compete, l’International Earth Rotation and Reference Systems Service che ha compensato con il così detto “secondo intercalare”, la differenza di 0,9 secondi tra il tempo basato sugli orologi atomici e quello, astronomico, basato sull’osservazione della rotazione terrestre. Negli ultimi 33 anni è successo 25 volte. venticinque secondi in più che sono serviti a rendere “armonico” il nostro tempo universale coordinato (UtC), il tempo uffciale del pianeta, con il ritmo della terra. D’altra parte, lo diceva Aristotele, “il tempo è un artifzio umano così come il bello e il giusto”. Una convenzione insomma, che pure governa, e non solo misura, la nostra esistenza. Come insegnano i flosof, che sull’argomento non hanno mai smesso di dissertare, dal greco ricaviamo due differenti modi per indicare il tempo: Chronos, che è poi la divinità che ha il compito di numerare e quantifcare gli eventi, e Aìon, l’eterno presente, l’attimo che si ripete, che eraclito descriveva come “un bambino che gioca spostando delle pedine”. In due parole, il tempo della scienza e il tempo della vita. Il tempo meccanico e reversibile, per quanto fascinosamente relativo, e quello della dimensione psicologica che si dispiega tra esperienza, memoria e desiderio. ora, se neppure Albert Einstein e Henri Bergson, due che al fuire degli istanti si sono ampiamente dedicati, sono riusciti a dipanare il dilemma su quale dei due sentimenti del tempo più si avvicini al “vero”, con una storica seduta, il 6 aprile 1922 presso la société Française de Philosophie di Parigi, entrata nella storia, non potremo certo noi venirne a capo. Forse ha ragione

New York, il Flatiron Building, sulla Fifth Avenue, fra il traffico del giorno e le luci della notte.

il fsico francese Etienne Klein quando ci ammonisce dicendo che “Pensare il tempo è come arare il mare” e che quindi, più di pensarlo, dovremmo goderlo. Quello che è certo è che, in un determinato momento della storia dell’umanità, il tempo, o almeno parte di esso, si è trasformato in una sorta di rivendicazione. Non è stato più, come succedeva nelle abitudini contadine, un ritmo cosmico non programmabile a cui conformarsi e soggiacere, ma abbiamo dovuto, con perizia e tecniche da signori del tempo, regolarlo, strutturarlo, contarlo, con la stessa precisione con cui cominciavamo a sfornare prodotti. Il tempo si è così moltiplicato (o forse diviso, chissà), originando diversi tempi: del lavoro, della famiglia, della vita, e infne, il tempo libero. La “conquista” di quest’ultimo, ben descritta da Alain Corbin in LÕinvenzione del tempo libero (edizioni Laterza) ha segnato uno spartiacque. Qualcuno dice che da allora abbiamo cominciato a divertirci sul serio, ad andare in vacanza, a svagarci, a godere di quell’otium una volta destinato a pochi. Altri, che quello che pensavamo fosse divertimento e libertà, era invece solo istigazione al consumo, mentre la cultura di massa invadeva spazi e tempi individuali (edgar morin, Lo spirito del tempo, ed. meltemi). rimane invariato il fatto che il tempo, o il nostro modo di rapportarci a esso, è specchio dei tempi. e mentre noi ci affanniamo a riordinare giorni, settimane e pure stagioni; mentre le riviste annunciano che la domenica è il nuovo sabato (essendo il sabato un rigurgito ansioso del venerdì), ancora non sappiamo decidere se il nostro, di tempo, sia meglio rappresentato dagli orologi liquidi di Salvador Dalí ne La persistenza della memoria, o dalla dinamica ed effcace simultaneità del manifesto futurista. sarà un caso, d ove

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Londra, il Tamigi e il London eye fotografati dal Savoy Hotel.

ma proprio in questo periodo il quotidiano francese Le Monde, ritenendo il “Tempo” una delle coordinate culturali messe in crisi dal presente, ha chiamato fsici, sociologi e flosof a fare qualche rifessione in merito. Tra Jean viard, etienne Klein, erik orsenna e Carlo Rovelli, ciò che emerge è il sempre più frequente fraintendimento tra i concetti di tempo e cambiamento, quasi che si desse valore a ciò che passa solo in virtù delle azioni che in esso riusciamo a imprimere. I dati, in questo senso, ci verrebbero incontro, poiché secondo le ultime indagini Istat, il cruccio diffuso parrebbe proprio quello della qualità del tempo: “Il tempo libero è sempre più percepito non come tempo residuale, alternativo al lavoro, ma tempo per sé, spazio di vita individuale. Certo, lavoro, vita, famiglia, si sovrappongono, ma in realtà, a essere più insoddisfatti del proprio tempo sono coloro che ne hanno troppo. Per i giovani neet, per esempio, gestirlo è un problema. Il rischio, se mai, è che tutto diventi un tempo vuoto o svuotato. Un tempo privo di qualità”, dice Isabella Mingo, responsabile scientifca del LoisirLab dell’Università La Sapienza di Roma, dove è docente di Statistica Sociale, nonché autrice di numerosi libri sul tema e curatrice del questionario dell’indagine in corso Istat “Cittadini e Tempo Libero” i cui dati saranno pubblicati a inizio 2016. Insomma, non è tanto la quantità del tempo disponibile a fare la differenza, ma il potere di scegliere come, e quando, goderne. Rispetto al lusso profetizzato dell’intellettuale tedesco Hans Magnus Enzensberger nel suo famoso articolo su Der Spiegel del 1996,

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Il giorno e la notte in unÕunica foto "Ho cercato di immaginare il tempo che passa e di rappresentarlo in una singola immagine. Utilizzando le nuove tecnologie digitali, sono riuscito a espimere quest'idea affascinante nella serie intitolata Day to Night". Così il fotografo stephen Wilkes (stephenwilkes.com) sintetizza la genesi del suo lavoro, che abbiamo scelto per raccontare per immagini la parte iniziale di questo dossier. Le foto sono state realizzate posizionando la macchina fotografica per ore (fino a 15 ) e facendo scatti ripetuti in diversi momenti del giorno e della notte della stessa inquadratura, fusi poi digitalmente in un'unica immagine finale. Per chi volesse vedere dal vivo una selezione di foto del progetto di Wilkes, il 5 novembre sarà inaugurata la mostra Day to Night presso la Bryce Wolkowitz Gallery (brycewolkowitz.com) di New York.

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© sTephen wilkes Parigi, la cattedrale di Notre dame e l’Île de la Cité viste dal ponte de la Tournelle.

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forse quell’idea che la libertà di spendere liberamente la propria vita fosse appannaggio dei meno professionalmente impegnati, è stata archiviata. Sottrarsi al bombardamento digitale è quasi impossibile, l’accesso alle tecnologie non così scontato, e nonostante noi dormiamo in media tre ore in meno dei nostri nonni e le nostre giornate si siano allungate di un dieci per

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cento, avere tutto questo tempo in più a disposizione rischia di non essere così piacevole. Già negli anni delle salvifche “35 ore”, Daniel Mothé parlava infatti di un vero e proprio incubo (L’utopia del tempo libero, ed. Bollati Boringhieri) e, oggi, molte sono le voci che puntano l’indice sulla relazione tra ripartizione del tempo, nuove economie e nuove diseguaglianze. oggi


che da più parti si viene invitati a progettare le proprie ore non in contrapposizione le une alle altre, ma fanco a fanco, in un continuum di vita, lavoro, famiglia, cosa che dovrebbe, ancora non si sa come, renderci persino più creativi. diceva il professor Brand (alias Michael Caine) in Interstellar, l’ultima rifessione cult dei cinefli sull’immanenza dell’Uomo: “Non ho

paura della morte, sono un fsico, ho paura del tempo”. Che, per inciso, per quanto ci si sforzi di dilatare, sceneggiare o rendere più sentimentale, nel nostro caso rimane non reversibile. e così vengono in mente eraclito, Aìon, e il bambino che gioca con le pedine. di quel bambino, concludeva il flosofo greco, è il regno del mondo. d ove

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Al ritmo giusto Era la città più inquinata della Germania. Oggi Lipsia, piccola, green, giovane, creativa, è un laboratorio dove si sperimenta la cosa più diffcile e sfuggente: la qualità della vita. Senza fretta di I l a r I a S I m e o n e - foto di B e p p e C a l g a r o


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5 1. Il gruppo di musicisti del Klezmer Muskelkater al Westwerk. 2. Il negozio di oggetti e mobili d’epoca HinrichSINNdreissig. Si trova nel cortile interno dell’Hotel Fregehaus, albergo boutique ricavato da un palazzo anni Venti. 3. Il tempio dei pasticcini artigianali, Mintastique. 4. Una panoramica di Lipsia. 5. La hall del Pentahotel. Gli interni portano la firma di Matteo Thun. Vanta una grande Spa, aperta 24 ore su 24, dove fare in notturna un tuffo in piscina o una sauna. 6. Ricavato da un vecchio teatro, Ut Connevitz è uno dei locali più alla moda. Dell’edificio orginario conserva ancora la struttura e i decori: délabré, ma di grande fascino.

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1. la Galerie eigen + art, spazio creativo all’interno della spinnerei. la gigantesca ex filanda è il più grande polo artistico della città, simbolo della sua rinascita. 2. l’interno di café cantona, club dove si venerano la squadra di casa, l’RB leipzig (gioca in seconda divisione) e il cibo internazionale (imperdibili i noodles).

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C’è una città, in Germania, che ha rubato il palcoscenico e l’anima a Berlino: Lipsia. Piantata in mezzo alla Sassonia, nel cuore della vecchia DDR, a poco più di un’ora di treno dalla capitale tedesca, proprio come lei un ventennio fa è piena di appartamenti e magazzini che costano poco, di giovani artisti e designer che hanno colonizzato ex fabbriche, di studenti che affollano teatri e locali underground, di aziende made in Germany che aprono qui le loro sedi. Il nomignolo di Nuova Berlino però le sta stretto. Non ha il paesaggio urbano, verticale e drammatico, della città ricucita dopo la caduta del Muro, non ha l’aura ampollosa da capitale ritrovata e soprattutto, è morbida, rilassata, aristocratica. Il posto ideale per ritrovare un umanesimo del tempo, per riconciliarsi con i ritmi giusti della vita. Perché Lipsia è piccola (basta una bicicletta per attraversarla tutta), è creativa (non solo artisti ma stilisti, artigiani, web designer…), è giovane (l’età media è di 40 anni, e nei quartieri emergenti come Plagwitz e Südvorstadt scende a 37, quasi un record nella vecchia europa), è verde (quello che un tempo era un territorio inquinato e pieno di miniere ora è ricco di parchi e laghi). Insomma, se non fosse vietato usare luoghi comuni (ma a volte ci stanno), si potrebbe dire che è una città a misura d’uomo. Ma, come Berlino, Lipsia è una metropoli rinata. Prima della Seconda guerra mondiale aveva 700 mila abitanti, nel periodo della ddR ne contava 500 mila e, dopo la caduta del Muro, oltre centomila persone la lasciarono e presero la via dell’Ovest alla ricerca di lavoro e di una vita migliore. Nei primi anni Novanta era una città fantasma, con centinaia di edifci vuoti e interi quartieri abbandonati come il distretto industriale di Plagwitz (allora inquinatissimo), che fece dire all’architetto capo della città “È irresponsabile che ci sia gente che ancora ci abita”. Si pensò di raderlo al suolo e invece è proprio da Plagwitz che è partita la rinascita. Simbolo del rinnovamento è la Spinnerei (Leipziger

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Baumwollspinnerei), gigantesca ex flanda (era la più grande d’europa). “Non si sapeva che farne di uno spazio del genere, sarebbe stato perfetto per loft di lusso, ma a Plagwitz c’erano troppi edifci vuoti e nemmeno le banche se la sentivano di investire qui” racconta Michael Ludwig, del centro visitatori dell’ex cotonifcio. Questi immensi capannoni di mattoni rosso sangue, con le loro grandi vetrate attirarono un artista tedesco, il pittore Neo Rauch, alla ricerca di uno studio a basso costo. dopo di lui arrivarono i suoi compagni del movimento della Neue Leipziger Schule e altri artisti, poi la prima galleria, la Eigen+Art di Gerd Harry Lybke. Nella ex filaNda atelier, musei, locali oggi la Spinnerai conta 120 atelier d’arte, undici gallerie, laboratori, residenze per giovani artisti di tutto il mondo, un’area no-proft per produzioni artistiche d’ogni tipo e una lunga lista d’attesa per affttare uno spazio (che non è certo ridotto: occupa 90 mila metri quadrati). e non basta. Ci sono anche un bar, il Cafè Versorgung, un cinema (il Luru), un piccolo museo che raccoglie memorabilia del cotonifcio e negozi di design, moda, artigianato. Come il Salon 21_Spinnerei dove Angela Wandelt e Heike Müller realizzano abiti e cappelli dal design originale. o il Porzellanatelier di Claudia Biehne, che crea lampade, sculture e oggetti d’arredo lavorando la porcellana come se fosse carta o stoffa. “Ho cominciato qui, undici anni fa” racconta Claudia “e ho visto la Spinnerei crescere e cambiare. C’è qualcosa di esotico in questo luogo che mette insieme galleristi grandi e piccoli, artisti per mestiere o per hobby, gente che viene da ogni angolo del mondo o che è nata qui come me. Mi piace molto Berlino, lì c’è tutto, ma per lavorare ho bisogno di Lipsia, dove non devo correre continuamente da un luogo all’altro e ho tempo per inseguire le mie idee”. Alla Spinnerai si può anche passare la notte: le


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arredi di epoca socialista, solida fede calcistica (fan della rB leipzig) e cucina creativa: cafÊ cantona è un ristorante da provare

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I consigli di Titus il pittore “Se Lipsia fosse un quadro sarebbe una tela a tratti colorata e a tratti grigia, un affresco storico e incompiuto perché c’è sempre qualcosa di nuovo da aggiungere”. Riassume così la sua città titus schade, classe 1984, pittore allievo di neo rauch che lavora alla spinnerai ed espone alla galleria eigen+art. “È una città piccola, ma con una storia importante, una grande tradizione culturale, una nota scuola d’arte. Insomma, è perfetta per un artista. Non c’è la confusione di Berlino e ci sono posti unici come la Spinnerai dove puoi trovare tutto quel che serve: studio, materiali, galleristi e altri artisti”. A chi vuole scoprirla consiglierebbe una passeggiata in centro per farsi un’idea del passato e una gita ai parchi e ai laghi alle porte della città come i Leipziger neuseenland perché “è difficile credere che questa, un tempo, fosse la città più inquinata della Germania”. D’obbligo poi un giro nei quartieri occidentali “un vero concentrato di locali interessanti come il reinhard tempel, in Merseburger Str. 46 a Plagwitz”.

1. Il pittore titus shade. 2. Una delle meisterzimmer nella Spinnerei. 3. Bottiglie “griffate” Lipsia. 4. interieurteam, negozio di interior design. 5. Porzellanatelier, il regno di claudia Biehne. 6. I cappelli gela Hüte si comprano da salon_21 alla Spinnerai.

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Meisterzimmer sono quattro appartamenti nel cuore dell’ex fabbrica dallo stile un po’ austero con sofftti alti, grandi fnestre, quadri e graffti alle pareti, arredi vintage e di recupero, wi-f gratuito e bici a noleggio. si dorme circondati dall’arte anche alla Galerie für Zeitgenössische Kunst (GfZK, Galleria d’Arte Contemporanea), che espone opere realizzate dopo il 1945. La galleria ospita due camere d’artista. La prima, Paris Syndrom, del cinese Jun Yang, è un’ironica rappresentazione della sindrome che colpisce i giapponesi in visita alla capitale francese: l’incapacità di conciliare la Parigi del loro immaginario con quella reale. La seconda, frmata dall’americana Christine Hill, Volksboutique Hotel, è un divertente apologo del fai da te: tappezzeria, pa-

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vimenti, bagno, mobili sono creati con un mix di pezzi differenti, un campionario (con tanto di marchio di fabbrica e prezzo) di materiali da costruzione e d’arredo. Griffato anche il bar della GfZK, che viene completamente rifatto ogni due anni; la versione attuale (è del 2014), il Cafè Bau Bau, è opera di Céline Condorelli. Biergarten e case Di moDa A Plagwitz gli stabilimenti industriali dismessi riconvertiti in fucine d’arte sono molti. L’ex fabbrica di carta da parati Tapetenwerk: oggi ospita atelier di artisti, designer e architetti. “È un’impresa privata che vive grazie agli introiti degli afftti, non si regge su fnanziamenti istituzionali o donazioni” spiega la proprietaria Jana Reichenbach-Behnisch. “Per questo non abbiamo fatto grandi interventi di ristrutturazione e, ora, siamo autosuffcienti. riusciamo anche a mantenere bassi i prezzi: qui sono la metà di quelli medi”. Un posto perfetto per i giovani artisti. “Qui posso permettermi uno studio grande e luminoso e ho tutto quello che mi serve: visibilità, spazi per esporre, eventi e altri artisti con i quali scambiare idee o prendere semplicemente un caffè” racconta la pittrice Hjördis Baacke. La vicina Westwerk è più poliedrica: qui convivono atelier, laboratori artigianali, una casa di moda, una libreria di seconda mano, un affollato pub e un biergarten. L’anno scorso la designer francese Catherine Chalk ha aperto qui un piccolo opifcio tessile: “Creiamo circa 300 tipi di tessuti che poi


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Nel suo Porzellanatelier, claudia Biehne crea oggetti d’arredo e sculture lavorando la porcellana come fosse stoffa o carta 4

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doveclub.it

Stelle in terrazza Una fuga per un long weekend a lipsia? doveclub.it propone l'hotel markgraf leipzig, quattro stelle nel cuore della città (markgraf-hotel-leipzig.com). Ottima la posizione, sulla Karl liebknecht strasse, a due quattro passi dal centro. Un albergo classico con centro benessere e sauna, una ricca colazione servita nel Wintergarten o in terrazza (da pagare extra rispetto al prezzo della notte: 11 € a persona), wi-fi, e la possibilità di scegliere tra diversi tipi di cuscino. Nell'hotel anche ristorante, lounge bar, area barbecue. Volo da milano malpensa dal 10 al 13 settembre (da giovedì a domenica) e pernottamento in hotel, da 358 € a persona. info: DoveClub.it, tel. 02.89.29.26.87.

1. Lipsia è piccola: basta una bici per girarla tutta senza fatica. 2. dr. seltsam, caffè, birreria, officina e bike store (seltsamleipzig.com). 3. goldstein interieur, fabbricalaboratorio di mobili di recupero (goldsteininterieur.com). È stata ricavata da un vecchio magazzino abbandonato.

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vendiamo a stilisti o agli interior designer”. dall’altro lato del cortile arrivano le note di un clarinetto e di una fsarmonica: sono i Klezmer Muskelkater, un gruppetto di musicisti che vengono dai quattro angoli del mondo (Italia, repubblica Ceca, Germania, Iran) uniti dalla passione per le melodie ebraiche dell’europa orientale che hanno al Westwerk il loro studio. Un paio di strade più in là c’è Chinabrennen, uno dei ristoranti più amati del momento: il proprietario, Thomas Wrobel, ha importato dalla regione cinese dello Sichuan una serie di ricette che ripropone, in versione rivisitata, in questo grande locale ricavato da un’ex fonderia. Più a nord, appena dopo il canale che divide il centro da Plagwitz, c’è un luogo che, da solo, racconta un pezzo importante della storia di Lipsia, il Museum für druckkunst: un centinaio di macchine, tutte funzionanti, che ripercorrono la storia della carta stampata (a Lipsia sembra sia stato pubblicato, nel 1640, il primo quotidiano al mondo). “Un museo che è anche una sorta di laboratorio: organizziamo corsi di incisione e di litografa per i visitatori” dice la direttrice Susanne Richter “ma soprattutto cerchiamo di spiegare perché questa una volta era la Città dei libri”. Nella sua storia Lipsia si è guadagnata molti sopran-

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nomi, ma quasi tutti l’hanno fraintesa. Goethe, nel Faust, la defnisce la Piccola Parigi (ma non ne ha né la grandeur né la presunzione), poi fu detta la Venezia del Nord (ha la stessa vocazione mercantile ma è lontana dal mare). d’altra parte Lipsia è molto terragna. È una città piena di buchi. Lasciati dalla guerra, dalle fabbriche dismesse, dalle miniere di carbone abbandonate. buchi riempiti ma ancora ben visibili. dove caddero le bombe ci sono bei palazzi di vetro e acciaio privi però dell’arroganza dei grattacieli. se ne stanno spalla a spalla con le vecchie case Gründerzeit, ne ricalcano mole e proporzioni, raccontano una nuova Lipsia dall’architettura minimalista mentre rispecchiano sulle loro vitree facciate i giochi barocchi e i fasti di quella vecchia. Le ex fabbriche hanno conservato la loro ossatura e quella presunzione d’essere città nella città, un tempo fucine della rivoluzione industriale, ora di quella artistica. Le statue barocche guardano compiacenti quelle in stile realismo socialista e perfno i Plattenbau (i prefabbricati della ddr) non assomigliano ai loro fratelli d’altre città: alcuni sono pieni di cortili, fregi e d’una anacronistica eleganza borghese, altri sfoggiano colori arditi (rame, oro, argento) e si circondano di parchi. dove la terra aveva crateri, lasciati aperti dopo la chiusura delle miniere, ora ci sono laghi cinti da un paesaggio bucolico. stile guglielmino e archistar strana architettura quella di Lipsia, dove convivono senza scosse quartieri di un’eleganza antica (il Waldstrassenviertel con le sue ville in stile guglielmino, i canali, i giardini, i locali art nuoveau) e i futuristici edifci frmati da archistar come il quartiere feristico o le nuove sedi di Bmw (progettata da Zaha Hadid) e Porsche (di von Gerkan Marg). dove il piccolo centro storico mette insieme, in armonica confusione, settecenteschi cortili dei commercianti come il barocco Barthels Hof, antichi caffè-museo (Zum Arabischen Coffe Baum), modernissimi musei tipo quello delle Arti Figurative. Anche gli alberghi qui mescolano epoche e gusti di-


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Nei tanti magazzini abbandonati della cittĂ nascono nuove attivitĂ . Come goldstein interieur, laboratorio di oggetti e mobili di recupero 3

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La città della musica La musica, da secoli, ha un ruolo di primo piano a Lipsia. Johann sebastian Bach vi abitò per 27 anni, richard Wagner vi nacque nel 1813, come Clara Wieck (nel 1819), celebre pianista che restò in città anche dopo il matrimonio con robert schumann, mentre Felix Mendelssohn Bartholdy diresse l’accademia musicale e fondò il primo conservatorio cittadino. Oggi la città vanta una delle migliori orchestre di musica classica del mondo (la Gewandhausorchester), il più antico coro di voci bianche (il Thomanerchor, nato otto secoli fa) e una miriade di festival, compresi il Jazztage e la Wawe-Gotik-Treffen. A Lipsia si può fare un vero pellegrinaggio musicale seguendo la Notenspur, la Strada delle Note, un percorso di 5 km, segnalato da piccoli simboli in acciaio, che collega i luoghi più importanti per la storia musicale della città sassone, dal palazzo dell’Opera alla casa degli Schumann, dal quartiere che ospitava i produttori di carta da musica al Grassi Museum (grassimuseum.de), secondo museo di strumenti musicali d’Europa dopo quello di Bruxelles. Colpisce soprattutto quel senso d’intimità borghese che ancora si respira nelle case-museo dei suoi musicisti. Come Mendelssohn-Haus (Mendelssohn-haus.de): ci sono alcuni mobili e oggetti originali, il suo studio, gli acquerelli che, come un diario illustrato, il musicista dipinse per ricordare i luoghi visitati, la sua sagoma a grandezza naturale, una raccolta delle sue ricette di cucina. E ogni domenica mattina, alle 11, appuntamento nel Musiksalon per il concerto di musica da camera. Oppure il Bach-Museum (bachmuseumleipzig.de). Il luogo più affollato? Un locale ingombro di divanetti, cuffie e visitatori insoliti per un museo, venuti non per vedere ma per ascoltare. Proprio come nel salotto di casa.

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versi. Il Fregehaus è un boutique hotel ricavato da un palazzo degli anni venti, con camere dagli arredi di design e una luminosa sala colazione dai divanetti rosso acceso. Poco lontano, il Pentahotel è un monumentale quattro stelle con interni frmati Matteo Thun, stanze dai motivi foreali, spa e lounge bar con divani in pelle e camino. Nel cuore di Lipsia stanno fanco a fanco eleganti gallerie coperte, come il Mädler Passage con i suoi negozi griffati (Bazar Royal, Interieurteam), la taverna amata da Goethe che ci ambientò una delle scene del Faust, l’Auerbachs Keller, piazze dal gusto vagamente surreale. Augustusplatz è un lungo squadrato rettangolo dove si fronteggiano l’Università (un avveniristico palazzo di vetro che ricalca la forma della gotica chiesa di Paulinerkirche demolita nel 1968), l’unico grattacielo cittadino che al 29° piano ospita il ristorante Panorama Tower, l’Opera e l’auditorium del Gewandhaus, piccolo capolavoro dell’era socialista, un guscio di vetro dalle linee essenziali e dall’acustica perfetta. Lipsia è morbida, misurata, borghese, opulenta pur


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Nell’ex cotonificio spinnerei oggi si trovano 11 gallerie, un cinema, un museo, 120 atelier d’arte, negozi e bar 4

essendo semplice. È un luogo, forse unico in Germania, che non ha conti in sospeso con il passato. Persino le rivoluzioni qui hanno una loro dolcezza: i suoi eroi sono quelli del 1989, protagonisti della rivoluzione Pacifca, cominciata a maggio con piccoli gruppi di protesta e fnita a ottobre con settantamila persone in marcia dalla chiesa di San Nicola (la più antica della città, quest’anno celebra il suo 850° compleanno) alla stazione centrale che bloccarono l’esercito e la Stasi incapaci di sparare contro famiglie, studenti e operai. volevano cambiare la vita della ddr e invece dettero la prima, piccola, pacifca, spallata che divenne valanga e trascinò giù il Muro e tutta la vecchia europa, che per identità aveva due punti cardinali: est e ovest. A ricordarli resta il Runde Ecke, il quartiere generale della stasi, oggi museo, dove tutto è ancora come ai tempi della polizia segreta. vent’anni di veloce rinascita hanno regalato alla città un’incorruttibile armonia. Così come armonici sono diventati i quartieri emergenti. Plagwitz con le sue vecchie fabbriche che ospitano centri culturali, ma anche lumi-

nosi appartamenti. Il quartiere di Südvorstadt, regno degli studenti, che s’allarga attorno a Karl-LiebknechtStrasse. Lungo i suoi marciapiedi e nelle vie che lo intersecano s’affollano curiosi negozi, dall’atelier di Enzo Forciniti, che crea singolari occhiali di legno, a Tschau Tschüssi, che vende oggetti d’autore, dalla Patisserie des Café Maitre, dove francesissimi macarons fanno compagnia ai tradizionali Leipziger Lerche (dolcetti di mandorle) a Röskant, ex manifattura dove il caffè si tosta ancora con metodi artigianali, e Fussgänger, laboratorio che fa scarpe su misura. Per un pranzo tra arredi originali della ddr e trofei del football, ci si può fermare a Cafè Cantona, club calcistico dove si venerano la squadra di casa e il cibo internazionale (da provare i noodles). sosta golosa invece a Mintastique, tempio dei dolci statunitensi, corretti per piacere ai palati europei (frutta fresca, poco zucchero, niente coloranti). e per chi non vuole rinunciare al divertimento c’è, ancora più a sud, la zona di Connewitz, famosa per le feste underground e i club come Kulturfabrik e Ut Connewitz. d ove

1. Musica sulla Grimmaische strasse. 2. La Galleria d’Arte Contemporanea propone due camere d’artista dove soggiornare: il Volksboutique Hotel e Paris syndrom (nella foto). 3. Lo scultore Carlo Leopold von Broschewitz, artista della Spinnerei. 4. scissory, parrucchiere creativo (scissory. de). Se non si è patiti dei colori accesi, meglio evitare.

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Suite d’arte e bistrot

Web: panorama-leipzig.de. Prezzi: 55 €, a pranzo menu fsso 9,90 €.

CoMe ArrivAre In aereo: Lufthansa (lufthansa.com) raggiunge Lipsia da Roma Fiumicino e Milano Linate, con scalo a Francoforte e tariffe che partono da 224 euro a settembre per il volo a/r. Info utili: Ente Nazionale Germanico per il Turismo, germany.travel/it, Sassonia Turismo, sassoniaturismo.it, Leipzig Tourimus, leipzig.de.

Dove Dormire 1 MeisterziMMer

stanze spartane, molto grandi (ospitano fno a otto persone), luminosissime all’interno della spinnerai. Per un’immersione totale nella scena artistica della città. da prenotare le più piccole: fanno meno ostello. Indirizzo: spinneraistrasse 7, tel. 0049.34.14.98.02.70. Web: meisterzimmer.de. Prezzi: camera per due persone 75 €, camera per 6 persone, 95 €.

2 Paris syndroM Volksboutique Hotel Le due camere d’albergo più originali. Colazione al bar della galleria, il bau-bau. da non perdere un giro nell’attigua galleria d’arte contemporanea. Indirizzo: Galerie für Zeitgenössische Kunst, Karltauchnitz-strasse 9-11, tel. 0049.34.11.40.810. Prezzi: doppia 120 €.

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Interni frmati matteo thun e un ristorante dove ordinare la classica Wiener schnitzel. spa sempre aperta: approfttatene per una nuotata notturna in piscina o una sauna all’alba. Indirizzo: Grosser brockhaus 3, tel. 0049.34.11.29.20. Web: pentahotels.com/leipzig. Prezzi: doppia da 94 a 209 €.

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può ordinare il menu per l’intero tavolo e assaggiare così i numerosi piatti e le diverse specialità. Indirizzo: Giesserstrasse 18, tel. 0049.34.14.92.77.15. Web: chinabrenner.de. Prezzi: 40 €.

6 auerbaCHs keller

Fondato nel 1525, è forse il ristorante più famoso della Germania. È la locanda in cui Faust e mefstofele fanno baldoria con alcuni studenti. da evitare la Grosse Keller, molto turistica: meglio prenotare nell’Historisches Wienstuben, la parte originale. Indirizzo: mädler Passage, Grimmaische strasse 2-4, tel. 0049.34.12.16.100. Web: auerbachs-keller-leipzig. de. Prezzi: menu da 55 €.

7 PanoraMa tower

Dove Mangiare Perfetto se si è in gruppo: si

In una vecchia casa di dove

4 PentaHotel

5 CHinabrenner

3 Hotel FregeHaus

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commercianti, ha una splendida sala colazioni. Imperdibile il cortile, con un negozio di fori e uno d’oggetti e mobili d’epoca, HinrichsINNdreissig, gestito da una coppia di antiquari berlinesi. Indirizzo: Katharinenstrasse 11, tel. 0049.34.12.63.93.157. Web: hotel-fregehaus.de. Prezzi: da 76 € (la doppia più piccola) a 130 € (appartamento con due camere da letto e cucina). Colazione 10 €.

da andarci per pranzo: menu a prezzo ridotto. vista dalle vetrate, spettacolare. Indirizzo: Augustusplatz 9, tel. 0049.34.17.10.05.90.

8 CaFè Cantona

Arredi dell’epoca socialista, solida fede calcistica e cucina creativa che mescola ricette di diversa provenienza. A pranzo il fan club della squadra locale, la rb Leipzig (ex Lokomotive Leipzig) diventa un insolito, divertente, ristorante. Indirizzo: Windmühlenstrasse 29, tel. 0049.34.12.25.43.02. Web: cafecantona.com. Prezzi: pranzo 25 €.

Dove Comprare 9 salon 21_sPinnerei

Abiti e cappelli frmati. Le stiliste, Angela Wandelt e Heike müller, sono quasi sempre presenti: merita farsi raccontare cosa piace ai giovani di Lipsia. Indirizzo: spinneraistrasse 7, Haus 21, tel. 0049.34.19.12.80.50. Web: gela-huete.de, saxonyducks.de.

1 Porzellanatelier

Porcellane, oggetti d’arredo, lampade e pezzi da collezione frmati dall’artista Claudia biehne. Indirizzo: spinneraistrasse 7, Haus 10, tel.


dossier teMPi Moderni

Lipsia

0049.34.12.60.85.30. Web: biehne-porzellan.de.

1 bazar royal

Capi griffati in una delle boutique dal decor più scenografco del mädlerpassage. Indirizzo: mädlerpassage 18, tel. 0049.34.14.62.35.95. Web: bazarroyal.com.

1 interieurteaM

elegante negozio di interior design all’interno della più celebre galleria coperta di Lipsia. Indirizzo: mädlerpassage Grimmaische str. 2–4, tel. 0049.34.13.19.12.60. Web: interieurteam.de.

1 enzo ForCiniti Holzbrillen aus leiPzig Italiano di nascita e abitante di Lipsia d’adozione, enzo Forciniti si è inventato un mestiere tutto suo: crea, su misura, occhiali con la montatura in legno. Indirizzo: sternwartenstrasse 6, tel. 0049.34.13.92.98.619. Web: enzoforciniti.com.

1 tsCHau tsCHüssi

Qui si trovano oggetti d’arredo e souvenir d’autore: tutto quello che c’è nel negozio è frmato da artigiani e designer locali. Indirizzo: Hartelstrasse 4, tel. 0049.17.93.29.11.74. Web: tschau-tschuessi.de.

1 Patisserie des CaFé Maitre Pasticceria-caffè dove fermarsi per una pausa golosa (o un pranzo veloce, ci sono anche delle ottime quiche e torte salate). da assaggiare assolutamente il re dei dolci locali, il Leipziger Lerche, qui preparato a regola d’arte. Indirizzo: Karl-Liebknechtstrasse 62, tel. 0049.34.13.03.28.925. Web: cafe-maitre.de.

La sala colazioni dell’Hotel Fregehaus, ricavato da un’antica casa di commercianti.

storia. vale la pena di farsela raccontare dalla proprietaria, diana Guglina, ex violinista alla flarmonica di sofa. Indirizzo: strasse des 17 Juni 11, tel. 0049.34.12.24.58.735. Web: mintastique.de.

Dove Divertirsi 1 gewandHaus orCHestra leiPzig

tempio della musica classica quest’edifcio in raffnato stile socialista vanta un’acustica perfetta e una delle più celebri orchestre d’europa. Indirizzo: Augustusplatz 8, tel. 0049.34.11.27.00. Web: gewandhaus.de.

1 kulturFabrik

ex fabbrica trasformata in locale a Connewitz. Concerti ma anche teatro indipendente, atelier creativi e un frequentatissimo pub. Indirizzo: Kochstrasse 132, tel. 0049.3413080140, Web: kulturfabrik-leipzig.de.

2 ut Connewitz

ricavato da un vecchio teatro (di cui conserva ancora struttura e decori anche se un po’ délabré) è uno dei locali più trendy della città. Indirizzo: Wolfgang-Heinzestrasse 12a, tel. 0049.34.14.62.67.76. Web: utconnewitz.de.

1 Fussgänger

scarpe fatte a mano su misura lungo la Karli, la via più frequentata di südvorstadt, famosa per negozi e locali. Indirizzo: Karl-Liebknecht-str. 36, tel. 0049.34.11.49.96.66. Web: fussgaenger.jimdo.com.

1 Mintastique

tempio dei pasticcini artigianali (preparati solo con ingredienti naturali), questa sontuosa pasticceria ha una curiosa

Dove vedere 2 sPinnerei FroM Cotton to Culture

L’ex cotonifcio della spinnerai è oggi il più grande polo artistico di Lipsia. Prenotate una visita guidata ma poi andate anche in giro da soli alla scoperta degli studi di artisti e creativi. Indirizzo: spinneraistrasse 7, tel. 0049.34.14.98.02.70.

Web: spinnerei.de. Prezzi: visite guidate di un’ora, 10 €.

2 taPetenwerk

Artisti, designer e architetti hanno ridato nuova vita a questa vecchia fabbrica non lontana dalla spinnerai. Indirizzo: Lützner strasse 91, tel. 0049.34.14.92.82.36. Web: tapetenwerk.de.

2 westwerk

studi di registrazione, atelier creativi, stilisti alternativi, negozi di second hand, un caffè, l’Albert, un biergarten. e una piccola chicca, il Webervoge Leipzig, laboratorio tessile della stilista Catherine Chalk. Indirizzo: Karl-Heine-strasse 93, tel. 0049.34.19.26.17.00. Web: westwerk-leipzig.de.

2 MuseuM Für druCkkunst La storia della carta stampata da Gutenberg alle litografe d’artista passando dalla carta da musica. da non perdere i tanti piccoli laboratori organizzati dal museo. Indirizzo: Nonnenstrasse 38, tel. 0049.341231620. Web: drukkunst-museum.de, Prezzi: 6 €.

2 MuseuM der bildenden künste

Un cubo di vetro accoglie il museo delle belle Arti e la sua collezione di dipinti dal Xv secolo a oggi (con opere, tra gli altri, di Cranach, tiepolo, el Greco, monet). da andarci soprattutto per vedere le sale riservate agli artisti nati a Lipsia: max Klinger, max beckmann e Neo rauch. Fino al 13 settembre la mostra “Good Neighbours. richness and diversity from 25 Leipzig Collection”. Indirizzo: Katharinenstrasse 10, tel. 0049.34.12.16.990. Web: mdbk.de. Prezzi: 5 € per il museo, 6 € per le esposizioni temporanee.

2 runde eCke

L’ex sede della stasi, la polizia segreta della ddr. Qui nulla è cambiato, ci sono ancora gli uffci, le celle, gli strumenti usati per raccogliere informazioni. si consiglia di prendere un’audioguida (c’è anche in italiano) e visitarlo con calma. Indirizzo: dittrichring 24, tel. 0049.34.19.61.24.43. Web: runde-ecke-leipzig.de. Prezzi: ingresso 4 €.

Dove Fare 2 liPzi tours

si organizzano escursioni a tema della città, a piedi e (soprattutto) in bicicletta. e, volendo ci si può far costruire un itinerario su misura. Anche con guida in italiano. Info: Johannes ommeln, tel. 0049.34.12.23.94.82. Web: lipzitours.de. Prezzi: un tour privato di tre ore con bici e guida costa 135 €.

2 eat-tHe-world

Insoliti tour della città a caccia di ristoranti, pasticcerie, caffetterie e negozi di generi alimentari poco conosciuti anche dagli abitanti di Lipsia. sono previste sette tappe con degustazione. Indirizzo: Carl-maria-von-Weberstrasse 4, tel. 0049.34.19.98.56.730. Web: eat-the-world.com. Prezzi: il tour dura 3 ore e costa 33 € a persona.

il tuo consulente

Dove CLUb 02.89.29.26.87 Un long weekend nella cittaà tedesca? I consulenti DoveClub sono a disposizione per preventivi e consigli. Lun.-ven. 9-20, sab. 10-19. Al costo di una chiamata nazionale. d ove

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Una It Bag per sopportare l’autunno Non c’è metodo migliore per sopportare il rientro che comprare una borsa, antidoto a ogni sindrome di abbandono. Del luogo o dell’amore vacanziero. Ci si può consolare con una borsa, chiamandola perfino con il nome. Ecco, allora, le complici dell’autunno. La nuova it-bag di Versace si chiama #GREEK ed è contraddistinta da un nuovo motivo trapuntato che unisce la classica Greca e gli emojis. E poi: V Shoulder di Loëwe, disegnata dall’osannato J.W. Anderson, è in camoscio verde e profili in pelle nera, con catenella azzurra a contrasto; 3Baguette è l’icona di Fendi che si reinventa con nuovo logo doppia F e due tracolle a catena regolabili, per indossare la borsa anche cross body; per le amanti delle stelle, la it-bag anni ‘60 di Roger Vivier, Miss Viv Stars, si porta a spalla o anche a mano, grazie alla cinghia che chiude la tasca frontale e fa da manico in cui infilare il polso; la Mini Belt Bag di Céline, blu e borgogna, è in vitello; double color la borsa Coach, che mixa due pellami e colori differenti come l’arancio e il blu notte; Alessandro Michele per Gucci stupisce anche sugli accessori e propone Dionysus, la shoulder bag che mescola la stampa geranio al celebre motivo doppia GG Supreme; Alessandra Facchinetti per Tod’s applica motivi futuristici sulla sua Wave bag di vitello da indossare a mano o in spalla, con gli iconici gommini antiscivolo inseriti sotto il manico.

VERSACE

FASHION SPY DI

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BORSA TRASFORMISTA Guston come GUided, STructure, ONe piece è la nuova it bag di Issey Miyake. Realizzata da un unico pezzo di cuoio, in linea con la filosofia del designer “a piece of cloth”, la borsa è caratterizzata da una stampa laminata e dalla reversibilità. Due borse in un unico pezzo: sia la handbag sia quella totebag si trasformano completamente quando la struttura monocolore interna viene capovolta. Basta aprire la zip, girarla e quindi richiudere la zip e la borsa cambia forma. All’interno anche un astuccio per contenere gli oggetti indispensabili. La superficie interna è decorata con motivi grafici, tanto cari al designer giapponese.

TOD’S

CELINE D OVE

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DOLCE & GABBANA Linee pulite, colori pastello, colletti bon ton, stampe check, rombi e plissé: con questi ingredienti nasce il New Preppy 2015, stile rassicurante con qualche malizia nascosta proprio tra le pieghe del plissé, nel tacco di una scarpa, in una decorazione innocente. Cioè, proprio in quegli elementi che, invece, dovrebbero definire lo stile collegiale raffinato. Gli abiti ricordano i grembiuli, rigorosi con fantasia (come le rondini sulla cintura dell’abito di Rochas by Alessandro Dell’Acqua), le mise da ufficio si ispirano alle divise dei college (rosso e blu il binomio pull – gonna a pieghe Jil Sander Navy, stile Oxford) Le gonne in seta al ginocchio omaggiano i primi giorni d’asilo senza la mamma (Dolce & Gabbana). Uno stile bon ton da gioventù anti-Woodstock anni ‘70 che si accosta a qualche tocco dei ‘60: gli accessori. Rétro rivisitato l’occhiale Miu Miu Wink, che ha un taglio netto ultra moderno sulla parte superiore. Nuovi classici, gli stivaletti alla caviglia con tacco largo (Tory Burch, Victoria Beckham), un passepartout necessario per costruire quel look da Audrey Hepburn di oggi a cui piace spiazzare un po’.

Il Preppy che parla anche al neo-femminile

TORY BURCH

MIU MIU

JIL SANDER NAVY

ROCHAS

VICTORIA BECKHAM


FASHION SPY PAUL SMITH

Classico con fantasia PRADA

Un cadetto senza divisa. O con una divisa tutt’altro che solita, senza alcun riferimento militare ma neanche con una deriva eccessivamente neoborghese. Anzi, un po’ eccentrico rispetto alla formalità dell’abito grigio da lavoro. È così lo stile dell’uomo del primo autunno, costruito con capispalla asciutti dalle linee essenziali e pantaloni diritti dove la linea prevale sulla forma e sui volumi. Con una connotazione monocromatica, una tinta scura che passa dal grigio profondo al nero, come a voler spogliare di ogni frivolezza l’abito maschile che altro non può esprimere se non un messaggio chiaro, che qui si chiama eleganza e sobrietà (Prada e Marni). È la camicia, però, che svia da questa severità (o questo neo minimalismo semi ascetico) grazie a motivi floreali, geometrici, optical, astratti o, come la camicia di Paul Smith, stampata a fiori che acquisiscono l’astrattezza delle macchie cromatiche dell’inchiostro sbiadito. I mocassini di pelle blu con dettaglio matelassé a contrasto (Gucci) danno il tocco overdressed per una figura maschile eccentrica ma piena di sé, che ama farsi notare ma non adulare.

MARNI

GUCCI

D OVE

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FASHION SPY

WOOLRICH

DRIES VAN NOTEN

Strati versatili Dall’abito iperfemminile al giubbotto sovragiacca, lo smanicato è il più versatile dei capi dell’autunno e prende il posto dei tailleur, degli abiti e dei capispalla. O si sovrappone. Per il guardaroba femminile: ha la forma di un mini tuxedo nero, adatto al giorno e alla sera quello di Maison Margiela; quello di Marc by Marc Jacobs è una nuova versione del robe-manteau. Per il guardaroba maschile: Dries Van Noten ne fa uno dei capi di punta, come Eleventy e Woolrich ne fanno una versione adatta a vivere da sola o a sovrapporsi alla giacca. Elemento versatile che si presta al gioco sottile della morbidezza, come morbido è l’effetto cushioning della scarpa Nebula di Geox.

MARC JACOBS

ELEVENTY

GEOX

MAISON MARGIELA 172

DOVE

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Trasversale come un blazer Il blazer è l’unico capo del guardaroba maschile e femminile che si perpetua senza stagionalità. È il capo assolutamente prêt-à-porter che va bene per i primi freddi come per i primi caldi. Con notevoli variazioni sul tema, la moda ora li vuole rigorosi per lei, bilanciati da tessuti e colori preziosi (il verde smeraldo di Jil Sander) o con dettagli gold (il doppiopetto con bottoni d’oro di Balmain) che, a dispetto della forma severa, riescono a esprimere femminilità. Sempre più rilassati, invece, i modelli per lui, come quella in bouclé di Baracuta) e in patchwork di Moncler Gamme Bleu.

BALMAIN

BARACUTA

JIL SANDER MONCLER GAMME BLEU

MIRABILIA CULT COLLECTION È una capsule celebrativa, Mirabilia Romae, che i direttori creativi di Valentino, Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, hanno creato per raccontare la loro visione della città da dove è partita e dove prosegue la storia di Valentino. Dal bomber alle sneaker, la collezione, con la sua testa di aquila tatuata, è già un cult. Forse, quindi, vale la pena andare nel negozio di Roma, dove è in esclusiva, per comprarla.

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LIbrI

O G N I V I AG G I O H A L A S U A ST O R I A di

Pietro Cheli

GALIZIA: l’incendio della cultura

manuel rivas, I libri bruciano male, traduzione di enrico Passoni, Feltrinelli

Agosto 1936: un mese dopo il golpe, le milizie franchiste bruciano libri per le strade di La Coruña. E dal capoluogo della Galizia parte un’allarme, che percorre tutta la penisola iberica, sulla violenza della dittatura. Galiziano di nascita e di residenza, Manuel Rivas ama esplorare quel periodo della sua terra per restituirlo con storie piene di pathos, che lo rendono uno delle voci più interessanti della letteratura spagnola contemporanea.

L’articolo sulla Galizia è a pag. 94

nUoVA ZELAnDA: cieli stellati e miniere d’oro eleanor Catton, I luminari, traduzione di Chiara brovelli, Fandango

ToscAnA: indagine (golosa) in Maremma Eleanor Catton (nata in Canada da famiglia neozelandese e di domicilio australiano) aveva solo 25 anni quando concepì questo romanzo con cui, nel 2013, a 28 è stata la più giovane vincitrice (e con il romanzo più lungo: 970 pagine) del Man Booker Prize (il più importante riconoscimento per gli autori di lingua inglese). Numeri che dicono quanto questa bella ragazza abbia senza dubbio talento e ambizione. In questa storia ci sono un delitto, una donna magica, molti complotti e uno sguardo alle stelle (in senso astrologico). Ma soprattutto c’è la Nuova Zelanda. Si comincia nel 1866 e si esplora tutto, sopra e sotto (nel senso di miniere) con un intrico di vicende molto ben congegnato, carico di tensione, che esplora il mondo selvaggio della corsa all’oro, ma parla anche di sentimenti universali. Bellissimo.

marco malvaldi, Odore di chiuso, sellerio

In un castello della Maremma, a due passi dai cipressi alti e schietti del Carducci (certi poeti si citano solo col cognome) arriva a fine Ottocento Pellegrino Artusi. Lo precede la fama di gourmet e bon vivant che spaventa gli ospiti. Finché non arriva un delitto a distrarre tutti. Marco Malvaldi, con questo romanzo, per la prima volta aveva lasciato in pace i suoi vecchietti del Barlume, protagonisti di altri libri, e si era goduto (condividendo il piacere con i lettori) un bel giallo, dove si ride parecchio.

Il weekend in Maremma è a pag. 48

L’articolo sulla Nuova Zelanda è a pag. 78

EMILIA: piedi per terra e testa sulla luna Giuseppe Pederiali, L’Osteria della Fola, Garzanti

AUsTRIA: un’altra Vienna C’era una volta Vienna, la grande capitale di un grande impero, sensazione che si prova passeggiando in zone storiche. Ben altre sensazioni suscita questo romanzo, il più celebre della scrittrice Elfriede Jelinek, Premio Nobel 2004. Erika, la protagonista, porta a spasso le sue inquietudini e le sue incertezze tra gli squallidi peepshow della periferia, nei cinema a luci rosse come tra le siepi del Prater, il parco più celebre della città austriaca.

“Catturare un foionco era ormai un’ossessione e l’unico scopo della vita di Ottavio Parmeggiani, detto Betonica. Se lo sognava la notte, ne parlava con gli amici, pensava di continuo a quale avrebbe potuto essere la maniera per catturare la bestia senza nuocerle”. In quella lingua di terra vivono persone che sanno “tenere i piedi bene dentro la propria terra e la testa tra le nuvole, magari fino a sfiorare la luna”. Così li vedeva in questa raccolta di racconti, e in tanti romanzi, Giuseppe Pederiali.

Il weekend a Vienna è pag. 44

Il viaggio on the road in Emilia è a pag. 106

elfriede Jelinek, La pianista, traduzione di rossana sarchielli, einaudi

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BILANCIO D’ESERCIZIO di RCS MEDIAGROUP S.P.A. al 31.12.2014 In applicazione alla legge del 5 agosto 1981 n.416 e dell’art.1, comma 34, del D.L. 545/96 convertito con legge 23 dicembre 1996 n.650 (Valori in Euro)

PROSPETTO DI CONTO ECONOMICO(^) I

Note Ricavi delle vendite.................................................. 13 Ricavi diffusionali .................................................... 13 – di cui verso parti correlate..................................... 14

Ricavi pubblicitari ................................................ 13 – di cui verso parti correlate..................................... 14

II II

9.184.336

Note Accantonamenti....................................................... 20

V VI VII VIII IX

Svalutazione crediti................................................. Ammortamenti attività immateriali......................... Ammortamenti investimenti immobiliari ................ Ammortamenti immobili, impianti e macchinari . Svalutazione immobilizzazioni..............................

– di cui non ricorrenti ................................................. 27

21 22 22 22 22

Esercizio 2014 (9.248.577) (4.358.000)

(5.578.876) (18.331.277) (263.806) (13.963.843) (16.988.073)

Esercizio 2013 (6.351.591) (870.446)

(5.080.300) (16.274.418) (263.806) (19.509.397) (37.671.717)

35.427.645

35.946.367

14.066.997

14.391.350

483.815 (445.358.104) (135.693.438)

(1.059.116) (422.177.254) (114.460.298)

X

Risultato operativo Proventi fnanziari ................................................... 23

(26.626.091)

X

(Oneri) fnanziari..................................................... 23

(52.714.495)

(33.428.064)

– di cui verso parti correlate..................................... 14

(31.742.209)

(18.381.975)

Variazione delle rimanenze prodotti fniti, semilavorati e prodotti in corso ............................. 15 Acquisti e consumi materie prime e servizi .......... 16 Acquisti e consumi materie prime e merci ........ 16 – di cui verso parti correlate..................................... 14 – di cui non ricorrenti .............................................. 27

Costi per godimento beni di terzi ...................... 16

II

9.533.041

252.517.970

292.494.892

IV

– di cui verso parti correlate..................................... 14

– di cui verso parti correlate..................................... 14

II

249.492.919

305.522.789

Esercizio 2013 629.689.464 301.248.205

Ricavi editoriali diversi ........................................ 13

Costi per servizi.................................................... 16

III

Esercizio 2014 630.720.040 289.769.606

– di cui verso parti correlate..................................... – di cui non ricorrenti .............................................. Costi per il personale.............................................. – di cui verso parti correlate..................................... – di cui non ricorrenti .............................................. Altri ricavi e proventi operativi .............................. – di cui verso parti correlate..................................... – di cui non ricorrenti .............................................. Oneri diversi di gestione ........................................ – di cui verso parti correlate..................................... – di cui non ricorrenti ..............................................

14 27

(46.962.052)

(261.677.113) (54.529.608) (557.403)

(268.673.220) (40.392.465) (635.623)

(47.987.553)

(39.043.736)

(732.791) -

(2.431.722) (200.000)

17

(166.346.431)

14 27

(4.629.150) 5.097.300

(258.107.693) (4.980.174) (59.833.373)

18

32.114.794

27.002.254

14 27

13.329.249 -

12.617.875 500.000

19

(19.768.175)

(27.847.709)

14 27

(418.927) -

(660.670) (9.800.000)

– di cui non ricorrenti .............................................. 27

XI

– di cui verso parti correlate..................................... 14

Altri proventi ed oneri da attività e passività fnanziarie (*) ............................................ 24 – di cui verso parti correlate..................................... 14

Risultato ante imposte XII Imposte sul reddito .................................................. 25 Risultato attività destinate a continuare XIII Risultato attività destinate alla dismissione e dismesse (*) ....................................... 26 – di cui verso parti correlate..................................... 14

Risultato dell’esercizio

(3.466.573)

(32.528.513) 4.105.336 2.944.628

(24.506.002) (22.052.013)

(105.643.674) 10.777.024 (94.866.650) (22.703.543) (24.770.668)

(117.570.193)

(22.588.322)

(137.651.283) 7.526.687 5.729.188

8.924.486 8.924.913

(154.628.174) 34.375.625 (120.252.549) (28.184.221) (19.321.912)

(148.436.770)

(^) Anche ai sensi della Delibera CONSOB n. 15519 del 27 luglio 2006. (*) Il risultato delle attività destinate alla dismissione e dismesse dell’esercizio 2013 comprende la riclassifca della svalutazione della partecipazione in Gruppo Finelco S.p.A., per 18,2 milioni.

PROSPETTO DI CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO importi in euro Note Utile/(perdita) dell’esercizio 40 Altre componenti di conto economico complessivo: - saranno successivamente riclassifcate nell’utile (perdita) d’esercizio Utili (perdite) su copertura fussi di cassa................. Riclassifcazione a conto economico di utili (perdite) su copertura fussi di cassa .................................... Effetto fscale su copertura fussi di cassa ................ Utili (perdite) derivanti dalla valutazione a fair value attività fnanziarie disponibili per la vendita ............

Esercizio 2014 (117.570.193)

Esercizio 2013 (148.436.770)

(6.361.732)

910.835

8.757.079 (658.720)

10.443.222 (3.122.366)

(8.330)

32.110

importi in euro Note Riclassifcazione a conto economico di utili (perdite) derivanti dalla valutazione a fair value delle attività fnanziarie disponibili per la vendita ...................... - non saranno successivamente riclassifcate nell’utile (perdita) d’esercizio (Perdita)/utile attuariale su piani a benefci defniti ... Effetto fscale su attuarizz. Piani a benefci defniti....

Esercizio 2014

Esercizio 2013

(2.940.246) 808.568

1.970.144 (541.790)

Totale altre componenti di conto economico complessivo Totale conto economico complessivo

(403.381) (117.973.574)

9.692.155 (138.744.615)

Note 31-12- 2014 40 475.134.602 40 118.646.973 40 (27.150.528) 40 (43.703.707) 40 (117.570.193) 40 405.357.147 38 380.830.604

31-12-2013 475.134.602 73.174.786 (27.150.528) 26.720.646 (148.436.770) 78.012.417 477.455.153 767.245.186

PROSPETTO DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA(^) (Valori in Euro)

ATTIVITÀ XIV XVI XV XVII

Immobili, impianti e macchinari .......................... Investimenti immobiliari ........................................ Attività immateriali ................................................ Partecipazioni valutate al costo...........................

Note 31-12- 2014 31-12-2013 28 69.201.964 117.007.825 29 3.500.000 4.500.000 30 57.999.479 63.541.360 31 1.227.617.169 1.283.570.398

– di cui verso parti correlate....................................... 14

1.227.617.169

– di cui verso parti correlate....................................... 14 Crediti fnanziari non correnti ............................. 33 – di cui verso parti correlate....................................... 14 Altre attività non correnti ...................................... 34 Attività per imposte anticipate ............................. 25 Totale attività non correnti ....................................

25

XVII Attività fnanziarie disponibili per la vendita ..... 32 XXVII Attività fnanziarie per strumenti derivati............ 38 XVII XVII XVII

XVIII Rimanenze ............................................................. 35 XIX Crediti commerciali ............................................... 36 XXI XXI XXVII XXVII

– di cui verso parti correlate....................................... 14

4.265.839 25 3.043.607 168.199

15.776.407 69.202.927 1.450.607.417 12.684.498 230.462.955 52.574.143

1.283.570.398

5.526.688 2.303 2.290

4.230.215 -

15.644.223 65.659.680 1.559.682.692 18.406.792 221.673.162

PASSIVITÀ E PATRIMONIO NETTO XXVI XXVI XXVI XXVI XXVI XXVI

Capitale sociale .................................................... Riserve .................................................................... Azioni proprie ....................................................... Utili (perdite) portati a nuovo............................... Utile (perdita) dell’esercizio ................................. Fondo perdita in fomazione ................................ Totale patrimonio netto ......................................... XXVII Debiti fnanziari non correnti ...............................

– di cui verso parti correlate....................................... 14

16.563.132

– di cui verso parti correlate....................................... 14 Benefci relativi al personale ................................ 41 Fondi per rischi e oneri ........................................ 42 Passività per imposte differite .............................. 25 Debiti diversi e altre passività non correnti ........ 43 – di cui verso parti correlate....................................... 14 Totale passività non correnti.................................

15.073.840

XXII XXIII XXIV XXI

41.629.898

Crediti diversi e altre attività correnti.................. 37

35.313.621

39.248.881

– di cui verso parti correlate....................................... 14 Attività per imposte correnti ................................. 25 – di cui verso parti correlate....................................... 14 Crediti fnanziari correnti ..................................... 38 – di cui verso parti correlate....................................... 14 Disponibilità liquide e mezzi equivalenti ........... 38 Totale attività correnti............................................

262.656

796.108

XXVII Debiti verso banche .............................................. 38

209.753

XXVII Debiti fnanziari correnti....................................... 38

9.191.341 2.103.258

47.866.551 47.866.551

9.073.105 42.607.101 41.692.614

XXV Attività non correnti destinate alla dismissione.. 39

709.229 336.228.195 36.850.000

956.526 331.965.567 24.740.717

– di cui verso parti correlate....................................... 14

37.550.000

-

1.823.685.612

1.916.388.976

TOTALE ATTIVITA’

160.928.202

XXVII Passività fnanziarie per strumenti derivati ......... 38

– di cui verso parti correlate....................................... 14

XXVII XXI XX XXIII XXI

(^) Anche ai sensi della Delibera CONSOB n. 15519 del 27 luglio 2006. – Le Note richiamate negli schemi di bilancio costituiscono parte integrante del bilancio depositato presso il Registro delle Imprese di Milano e reso pubblico ai sensi di legge. – Il bilancio è stato redatto secondo i principi contabili internazionali.

– di cui verso parti correlate....................................... Passività fnanziarie per strumenti derivati ......... Passività per imposte correnti .............................. – di cui verso parti correlate ...................................... Debiti commerciali ................................................ – di cui verso parti correlate....................................... Quote a breve term. fondi rischi e oneri ............ Debiti diversi e altre passività correnti................ – di cui verso parti correlate....................................... Totale passività correnti ........................................

41.925.575 16.798.586 913.382 2.191.695 1.953.696

459.222.974 36.798.754 13.165.843

519.259.258

15.627.131 15.266.853

44.606.774 37.426.474 3.845.170 1.893.655 1.880.656

870.644.390 24.311.100 8.762.504

585.230.045

201.535.554

14

547.198.126

193.058.171

14

6.405.014

38 25

6.451.090

1.510.706 9.385.503 9.339.427

44

207.448.397

186.500.055

14

36.283.283

23.281.138

42 45

42.497.805 80.679.400

14

4.283.312

959.105.491 Passività associate ad attività destinate alla dismissione – TOTALE PASSIVITA’ E PATRIMONIO NETTO 1.823.685.612

59.159.551 85.886.964 9.585.473

568.289.433 – 1.916.388.976

PROSPETTO DI DETTAGLIO DELLE VOCI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO AL 31.12.2014 Da pubblicare ai sensi dell’art. 1, comma 33, del decreto-legge 23 ottobre 1996 n°545 convertito con legge 23 dicembre 1996 n°650 (Valori in Euro) RICAVI DELLE VENDITE: 01 Vendita di copie ...................................................... 02 Pubblicità.................................................................. 03 Diretta ............................................................ 04 Tramite concessionaria ................................ 05 Ricavi da editoria on line .......................................

277.631.683 245.361.220 241.482.729 3.878.491 73.060.298

06 07 08 09 10

Abbonamenti................................................. Pubblicità ....................................................... Ricavi da vendita di informazioni ......................... Ricavi da altra attività editoriale ........................... Totale voci 01+02+05+08+09 ...............................

11.897.239 61.163.059 2.690.091 31.976.748 630.720.040


RCS MEDIAGROUP S.P.A - CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ 2014 Elenco delle testate servite in esclusiva (In applicazione alla legge del 5 agosto 1981 n. 416 e dell’art.1, comma 34, del D.L. 545/96 convertito con Legge 23 dicembre 1996 n. 650) Sette Sette Green Vivimilano Corriere della Sera Corriere Economia Corriere Motori La lettura La Gazzetta dello Sport

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BILANCIO CONSOLIDATO DELLA RCS MEDIAGROUP S.p.A. AL 31 DICEMBRE 2014 Da pubblicare ai sensi dell’articolo 1, comma 33, del D.L. 23 ottobre 1996 n° 545, convertito con legge 23 dicembre 1996 n° 650

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO (in milioni di Euro)

ATTIVITÀ

Note XVII Immobili, impianti e macchinari ......................... 32 XVIII Investimenti Immobiliari ....................................... 33 XVI Attività immateriali ............................................... 34 XIX Partecipazioni in società collegate e joint venture... 35 XIX Attività fnanziarie disponibili per la vendita .... 36 XXVIII Attività fnanziarie per strumenti derivati........... 37 XIX Crediti fnanziari non correnti ............................ 38 - di cui verso parti correlate...................................... 17

XIX XIX

Altre attività non correnti ..................................... Attività per imposte anticipate ............................ Totale attività non correnti Rimanenze ............................................................ Crediti commerciali ..............................................

XX XXI XXIII XXIII XXVIII XXIX XXIX

- di cui verso parti correlate...................................... Crediti diversi e altre attività correnti................. - di cui verso parti correlate...................................... Attività per imposte correnti ................................ Attività fnanziarie per strumenti derivati........... Crediti fnanziari correnti .................................... - di cui verso parti correlate...................................... Disponibilità liquide e mezzi equivalenti .......... - di cui verso parti correlate......................................

Totale attività correnti Attività non correnti destinate alla dismissione TOTALE ATTIVITA’

31 dicembre 2014 118,7 24,9 508,8 48,5 4,6 5,6

31 dicembre 2013(^) 132,1 30,3 504,4 114,4 5,9 7,6

0,2

-

40 41

19,3 147,8 878,2 78,8 392,6

19,2 148,3 962,2 85,4 393,6

17

40,0

41,4

39 27

42 17

99,1

0,1

104,6 4,3

31 dicembre 2014 475,1 (27,1) (23,2) (45,6) (110,8) 268,4 4,6 273,0 393,8

31 dicembre 2013(^) 475,1 (27,1) 7,7 94,6 (218,5) 331,8 3,1 334,9 430,6

- di cui verso parti correlate...................................... 17

161,9

179,2

- di cui verso parti correlate...................................... 17 Benefci relativi al personale ............................... 51 Fondi per rischi e oneri ....................................... 52 Passività per imposte differite ............................. 27 Altre passività non correnti ................................. 53 - di cui verso parti correlate...................................... 17

15,1

PASSIVITÀ E PATRIMONIO NETTO

Note XXV Capitale sociale ................................................... 44 XXV Altri strum. fnanz. rappres. patrimonio............. XXV Azioni proprie ...................................................... 46 XXV Riserve ................................................................... 46/49 XXV Utili (perdite) portati a nuovo.............................. XXV Utile (perdita) dell’esercizio ................................ Totale patrimonio netto di gruppo XXV Patrimonio netto di terzi ...................................... Totale XXVI Debiti e passività non correnti fnanziarie ........ 43 XXVI Passività fnanziarie per strumenti derivati ........ 37 XXIV XXIII XXIII XXIII

16,5

15,6 15,3

53,7 28,5 75,6 3,3

51,3 42,8 89,6 3,1

27 37 43

8,7 11,8

10,6 15,8

17

10,2

11,4

Totale Passività non correnti XXVII Debiti verso banche ............................................. 43

0,6

XXVII Debiti fnanziari correnti .................................... 43

58,8

26,9

- di cui verso parti correlate...................................... 17 Passività fnanziarie per strumenti derivati ........ 37 Passività per imposte correnti ............................. 27 Debiti commerciali ............................................... 54 - di cui verso parti correlate...................................... 17 Quote a breve term. fondi rischi e oneri ........... 52 Debiti diversi e altre passività correnti............... 55

14,4

14,8

43 17

13,7

1,1

604,7 36,9 1.519,8

10,7 620,7 20,1 1.603,0

- di cui verso parti correlate...................................... 17

XXVII XXIII XXII XXIII XXVII

Totale passività correnti Passività associate ad attività destinate alla dismissione TOTALE PASSIVITA’ E PATRIMONIO NETTO

-

0,6

571,4 38,9

633,0 26,2

14,4

11,2

1,1 395,2

28,6

55,2 126,2 675,4 1.519,8

1,5 0,5 373,1 22,4

77,1 129,8 635,1 1.603,0

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO (in milioni di Euro)

I II II II II II II V IV VI VII VIII IX

Note Ricavi delle vendite ................................................. 16 - di cui verso parti correlate...................................... 17

Incremento immobilizzazioni per lavori interni .. Variazione delle rimanenze prodotti fniti, semilavorati e prodotti in corso ............................. 40 Consumi materie prime e servizi ........................... 18 - di cui verso parti correlate......................................... - di cui non ricorrenti .................................................. Costi per il personale.............................................. - di cui verso parti correlate......................................... - di cui non ricorrenti .................................................. Altri ricavi e proventi operativi .............................. - di cui verso parti correlate......................................... - di cui non ricorrenti .................................................. Oneri diversi di gestione ........................................ - di cui non ricorrenti .................................................. - di cui verso parti correlate......................................... Accantonamenti....................................................... - di cui non ricorrenti .................................................. Svalutazione crediti commerciali e diversi ........... - di cui non ricorrenti .................................................. - di cui verso parti correlate......................................... Ammortamenti attività immateriali......................... Ammortamenti immobili, impianti e macchinari .. Ammortamenti investimenti immobiliari ................ Svalutazione immobilizzazioni.............................. - di cui non ricorrenti ..................................................

Risultato operativo

17 31

Progressivo al 31 dicembre 2014 2013(^) 1.279,4 1.314,1 272,1

-

368,3

-

0,7 (889,2)

(3,9) (928,6)

(87,8) (8,6)

(94,0) (2,4)

19

(325,5)

(412,0)

17 31

(18,4) (19,5)

(8,3) (79,3)

17 31

1,6 -

2,8 0,5

20

29,8

32,8

21

(31,4)

(46,6)

31 17

(0,2)

(15,7) (0,1)

52 31

(15,2) (7,8)

(11,9) (4,5)

22

(18,6)

(27,3)

31 17

(4,2) (3,1)

(9,2) (0,6)

23 23 23 23

(39,3) (21,5) (1,0) (21,7)

(43,7) (24,7) (1,4) (48,0)

31

(3,5)

(22,6)

(53,5)

(201,2)

Progressivo al 31 dicembre 2014 2013(^) 2,4 3,2

X

Note Proventi fnanziari ................................................... 24

X

Oneri fnanziari ....................................................... 24

(43,8)

(35,9)

- di cui verso parti correlate......................................... 17

(18,6)

(16,4)

(2,3)

0,7

(1,4) (98,6) 4,3

(2,5) (235,7) 28,5

XI

- di cui verso parti correlate......................................... 17

Altri proventi ed oneri da attività e passività fnanziarie............................................. 25 Quote proventi (oneri) da valutazione partecipazioni con il metodo del patrimonio netto ................................................ 26 Risultato ante imposte XIII Imposte sul reddito .................................................. 27 XII

- di cui non ricorrenti .................................................. 31

Risultato attivita destinate a continuare XIV Risultato attività destinate alla dismissione e dismesse ................................... 28 - di cui verso parti correlate......................................... 17

Utile/(perdita) dell’esercizio Attribuibile a: XV Utile/(perdita) attribuibile ai terzi ......................... Utile/(perdita) attribuibile ai soci della Capogruppo ..................................... Utile/(perdita) dell’esercizio Risultato delle attività destinate a continuare per azione base in euro .................. Risultato delle attività destinate a continuare per azione diluito in euro ................ Risultato delle attività destinate a dismissione e dismesse per azione base in euro ..................... Risultato delle attività destinate a dismissione e dismesse per azione diluito in euro ...................

0,3

-

(94,3)

1,0

(2,5)

(207,2)

(16,1) (0,7)

(11,6) -

(110,4)

(218,8)

0,4

(0,3)

(110,8) (110,4)

(218,5) (218,8)

30

(0,20)

(0,82)

30

(0,20)

(0,82)

30

(0,03)

(0,05)

30

(0,03)

(0,05)

29

(^) I dati al 31 dicembre 2013 sono stati rivisti per rifettere gli effetti retroattivi dell’adozione dei principi contabili IFRS 10 e IFRS 11 relativi al perimetro di consolidamento in vigore a partire dal 1° gennaio 2014. - Le note richiamate negli schemi di bilancio costituiscono parte integrante del bilancio depositato presso il Registro delle Imprese di Milano e reso pubblico ai sensi di legge. - Il bilancio consolidato è stato redatto secondo i principi contabili internazionali.


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insieme a

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EurothermenResorts

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EurothermenResorts

1. Nella piscina open air dell'EurothermenResort Bad Ischl si fa il bagno circondati dalle montagne. 2. In coppia alle Therme Mediterrana di Bad Hall. 3. Trattamenti personalizzati per alleviare i problemi alla schiena all'EurothermenResort di Bad Schallerbach. 4. Relax nella tranquillità del parco termale di Bad Hall.

UN TUFFO NEL DIVERTIMENTO Un covo di pirati nel cuore dell’Alta Austria? Si chiama Aquapulco e si nasconde a Bad Schallerbach, a due passi dalle terme: al suo interno scivoli vertiginosi, rapide, grotte e giochi interattivi. Aquapulco è il parco acquatico più adatto a chi al soggiorno benessere vuole abbinare un po’ di sano divertimento, magari in compagnia dei bambini. Qui si trovano attrazioni per tutte le età, come Capitain Splash, con oltre 200 giochi acquatici, la Baia del pirata, con spiaggia e scivoli, e il Percorso Avventura, per provare l’ebbrezza di arrampicarsi su funi e scale di corda. In più, un cinema 5D, l’Aquaplex, per assistere a spettacoli ricchi di effetti speciali e di colpi di scena. E per chi proprio non vuole rinunciare al relax, c’è un’area dedicata con solarium.

Oberösterreich Tourismus/Weissenbrunner

Dalle sorgenti di Bad Hall sgorga acqua ricca di iodio, indicata nelle infiammazioni e nei disturbi degli occhi. Ma all’EurothermenResort, un parco di 35 ettari, l’accento è posto sul relax. Al suo interno, l’Hotel Miraverde è un’oasi di quiete dotata di un’area wellness esclusiva, ma chi cerca un ambiente più vacanziero alle Therme Mediterrana trova piscina e vasche idromassaggio open air. Ai bagni termali Tropicana di Bad Schallerbach l’atmosfera è sorprendentemente esotica: fra allestimenti di palme e lettini in bambù ci si sente come nei Mari del Sud. Eccezionale, almeno quanto il tetto della struttura, che si apre nei giorni di bel tempo offrendo agli ospiti la possibilità di usufruire di trattamenti all’aperto. Qui si viene per rilassarsi tra saune, bagni turchi e passeggiate nel parco botanico. Ma anche per curare la propria salute, sfruttando le proprietà antinfiammatorie e rilassanti dell’acqua sulfurea che sgorga da queste sorgenti: nel Physicarium vengono messi a punto trattamenti personalizzati a base di bagni e massaggi per alleviare i più comuni disturbi dell’apparato scheletrico e muscolare. Info: EurothermenResort Bad Schallerbach, Promenade 1, Bad Schallerbach, tel. 0043.7249.44.07.20, paradiso@eurothermen.at, eurothermen.at EurothermenResort Bad Ischl, Voglhuberstraße 10, Bad Ischl, tel. 0043.6132.20.42.600, royal@eurothermen.at, eurothermen.at Hotel Miraverde, Parkstraße 4, Bad Hall, tel. 0043.7258.79.96.600, miraverde@eurothermen.at EurothermenResort Bad Hall, Kurpromenade 1, Bad Hall, eurothermen.at.


BENESSERE

SORGENTI DI VITA Paesaggi spettacolari, aria pura, natura incontaminata. E acque dalla proprietà terapeutiche. Le località termali di Bad Ischl, Bad Hall e Bad Schallerbach sono la meta ideale per chi cerca una vacanza fra relax e wellness. Perfetta per rigenerare corpo e spirito Prendersi una pausa dalla vita di ogni giorno e concedersi una vacanza fra relax e wellness. È il sogno di molti che diventa realtà nelle località termali dell’Alta Austria, dove la bellezza dei paesaggi, l’aria pura, la natura incontaminata sono già di per sé una promessa di benessere e le caratteristiche delle acque, diverse da una sorgente all’altra, si rivelano efficaci nel trattamento di specifici disturbi. Nel Salzkammergut, dove il sottosuolo è ricco di salgemma, le proprietà terapeutiche dell’acqua salmastra sono note da tempo e sono all’origine di rituali di cura che a Bad Ischl si ripetono da quasi due secoli. Dagli anni Venti

dell’Ottocento, quando Josef Götz, un medico locale, intuì che le abluzioni nell’acqua salmastra alleviavano i dolori reumatici. Ma a consolidare la fama della città fu la voce che attribuiva alle proprietà delle sue sorgenti la gravidanza dell’arciduchessa Sofia da cui sarebbe nato Francesco Giuseppe. Tradizione e modernità si incontrano oggi all’EurothermenResort Bad Ischl Hotel Royal e nelle vicine Salzkammergut Therme: si sperimentano le soste nelle grotte di sale e le immersioni in vasche d’acqua salmastra, dall’effetto rilassante sui muscoli, mentre è puro godimento il bagno nella piscina esterna, circondati dalle montagne.

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EurothermenResorts


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LA MAGIA DELL'AVVENTO La neve, il profumo del vin brûlé e i canti nell’aria: le settimane che precedono il Natale sono ricche di magia e i paesi del Salzkammergut si animano per l’occasione con i tipici Christkindlmarkt, i mercatini natalizi. Sul Wolfgangsee sono addirittura tre, allestiti nei villaggi di Sankt Gilgen, Strobl e Sankt Wofgang (foto sopra). A Bad Ischl ci si prepara al Natale con una mostra di presepi e il mercato degli artigiani, mentre a Gmunden le bancarelle sono allestite sotto i portici del castello di Ort. A Mondsee, le celebrazioni sono incorniciate dalla barocca ex-basilica abbaziale e sulle rive del Fuschlsee va in scena “l’Avvento dei borghi”, con sette mercatini organizzati in altrettanti paesi: a Fuschl am See si ascoltano i cori di Natale, a Faistenau c’è il presepe vivente, mentre negli altri villaggi ci s’imbatte nella processione dei Perchten, tradizionali figure pagane. 4

Oberösterreich Tourismus/Röbl

alla vecchia piazza delimitata da case pastello, sia le recenti, avveniristiche architetture, come l’ormai celebre Ars Electronica Center, il “museo del futuro”, regno della robotica e delle nuove tecnologie, che ha fatto guadagnare alla città il titolo di Unesco city of Media Arts. Il fiore all’occhiello? Il Cave, la sala della realtà virtuale, dove ci si muove circondati da proiezioni 3D. Non solo Linz. Il Danubio è il filo rosso che attraversa tutta la storia della regione e la sua valle ne conserva tracce, fra antiche abbazie - come quelle di Engelszell, unico monastero trappista dell’Alta Austria famoso per la produzione di un delizioso liquore, e di Wilhering, in stile rococò – e cittadine gioiello come la medievale Enns, e Grein, dominata dal vecchio castello. Sulle orme della Storia ci si sposta nel Salzkammergut. La prima sosta è a Gmunden, affacciata sul Traunsee, il lacus felix che ispirò Brahms e Schubert su cui svetta il castello di Ort, costruito su un’isoletta. Più a sud, Bad Ischl conserva l’allure imperiale di quando era il luogo di villeggiatura prediletto dagli Asburgo. Seguendo il corso del fiume Traun fino al lago di Hallstatt, si scorge l’omonimo borgo, incastonato tra i pendii boscosi della costa. Questa è stata la culla di una delle civiltà più antiche d’Europa, come prova la necropoli che risale fra l’VIII e V secolo a. C., e qui si trovano le miniere di sale più antiche del mondo. Ma Hallstatt, entrata nell’elenco dei patrimoni Unesco, incanta per la bellezza di quel grumo di case in pietra lambite dall’acqua, che si apprezza appieno con un giro in battello. Info: Tourismusverband Linz-Tourist Information Hauptplatz 1, Linz, tel. 0043.732.70.70.20.09 tourist.info@linz.at, linztourismus.at, linztermine.at. WGD Donau Oberösterreich Tourismus GmbH Lindengasse 9, Linz, tel. 0043.732.72.77.800 info@donauregion.at, donauregion.at. Salzkammergut Tourismus, Salinenplatz 1, Bad Ischl, tel. 0043.6132.26.909, info@salzkammergut.at, salzkammergut.at

ÖW/Burgstaller


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Linz Tourismus/Johann Steininger Linz Tourismus/Röbl

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1. Una veduta di Linz, attraversata dal Danubio nelle cui acque si riflettono le avveniristiche architetture del Lentos Kunstmuseum e del Ars Electronica Center. 2. Ogni anno, la capitale dell'Alta Austria ospita il Festival delle arti di strada. 3. Una veduta di Hallstatt, patrimonio Unesco. 4. La Kaiservilla di Bad Ischl, residenza estiva degli Asburgo per oltre mezzo secolo. 3

Oberösterreich Tourismus/Röbl

CULTURA

TRADIZIONE 2.0 A Linz, nuova Unesco city of Media Arts e sede di musei e manifestazioni d'avanguardia. E, poi, alla scoperta di piccole città gioiello, borghi storici, antiche abbazie. Dalla valle del Danubio al Salzkammergut, un itinerario culturale fra passato e futuro La storia millenaria ha regalato all’Alta Austria un ricco patrimonio artistico e culturale. Chi in vacanza cerca cibo per la mente, qui troverà di che saziare il proprio appetito fra città d’arte, borghi storici, testimonianze del passato. Si parte da Linz, il capoluogo della regione e terza città del Paese, una piccola metropoli in piena metamorfosi che, lasciati alle spalle i trascorsi industriali, si è convertita in vivace centro culturale, sede di festival internazionali come il suggestivo Höhenrausch, che trasforma i tetti

degli edifici dell’OÖ Kulturquartier, il distretto dei musei, in una galleria d’arte a cielo aperto dove vanno in scena opere e installazioni di giovani artisti di tutto il mondo. Ma l’apertura al futuro convive con il legame al proprio passato. Per questo Linz è una città dalla doppia anima. Che si manifesta lungo il Danubio, nelle cui acque, all’ombra dello Schloss, il castello dell’imperatore Francesco III, si specchiano sia le costruzioni barocche dell’Altstadt, il nucleo storico, tutto raccolto attorno


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Oberösterreich Tourismus/Hochhauser

WGD Donau Oberösterreich Tourismus GmbH/Hochhauser

Dai pittoreschi laghi del Salzkammergut alla scenografica valle del Danubio, dalle maestose montagne che circondano il Parco Nazionale Kalkalpen alle dolci distese collinari del Mühlviertel, non si può dire che madre natura sia stata avara con l’Alta Austria. Un paesaggio così vario si offre a molte forme di esplorazione, dal trekking all’alpinismo. Ma il modo forse più popolare è in sella a una bicicletta, pedalando lungo la fitta rete di piste ciclabili che attraversano gran parte della regione. La più frequentata e suggestiva corre lungo il Danubio. Si parte da Passau, appena oltre il confine con la Germania, e si arriva a Grein, toccando borghi storici, pittoreschi villaggi rurali, e vivaci centri culturali come Linz, il capoluogo. Il percorso è in prevalenza pianeggiante, attrezzato con punti di sosta, e gli itinerari sono ben segnalati, il che rende la ciclabile del Danubio adatta anche ai meno esperti. Un itinerario che sa emozionare, soprattutto nei pressi di Schlögen, dove il grande fiume disegna la celebre ansa. Più avanti, il Danubio prosegue deciso, lambisce Aschach e Ottensheim, indugia presso il monastero di Wilhering e raggiunge Linz, ricca di musei e di architetture d’avanguardia. Lasciata la capitale, la pista punta verso la cittadina medievale di Enns e il selvaggio Strudengau, dove un tempo i vortici e le correnti costringevano i naviganti a fare sosta a Grein. Dalla valle del Danubio al Salzkammergut: anche qui gli spostamenti sulle due ruote hanno una lunga tradizione, tant’è che ogni anno si svolgono gare ciclistiche di rilievo internazionale, come la Mountainbike Trophy, la più importante mountain bike marathon in Austria, con oltre 4.500 partecipanti; la Mondsee 5-Seen Radmarathon, gran-fondo che costeggia cinque laghi; e la Eddy Merckx Classic, che si tiene in settembre. In sella alla bicicletta, seguendo la pista asfaltata lunga 345 chilometri, si costeggiano ben tredici laghi, toccando le località più suggestive della zona, da Bad Ischl al santuario di Sankt Wolfgang sul Wolfgangsee, da Hallstatt, patrimonio Unesco, con le sue caratteristiche case in pietra che si rispecchiano nelle acque del Hallstattsee, a Gmunden, sul lago Traunsee, dove vale la pena fare una sosta per assaggiare i piatti tipici a base di pesce, magari accompagnati da una delle ottime birre prodotte artigianalmente dai piccoli birrifici locali.

1. La spettacolare ansa del Danubio, a Schlögen, vista dal punto panoramico di Schlögener Blick. 2. In bicicletta lungo le rive del Gosausee, nel Salzkammergut. 3. Sosta con prodotti tipici lungo la valle del Danubio. 4. La pista ciclabile del Danubio nei pressi di Grein: sullo sfondo il castello.

SULLE ORME DEGLI ASBURGO “Monarchia danubiana” erano definiti gli Asburgo per sottolineare il rapporto fra il loro impero e il fiume. Il tratto compreso tra Passau e Vienna conserva ancora le tracce di questo legame e agli appassionati di storia e di dinastie reali è dedicato il tour che verrà inaugurato nel 2016 e che, abbinando tratti lungo la ciclabile che costeggia il Danubio e traversate in battello, porta alla scoperta dei luoghi amati dagli imperatori. Come il castello di Linz, dove Federico III trascorse gli ultimi anni di vita, la foresta Kürnberger, luogo di caccia dei reali, il monastero di Sankt Florian, con gli appartamenti imperiali di Maria Teresa. E, poi, Melk, patrimonio dell’Unesco, e l'arrivo nella città imperiale per eccellenza, Vienna. 4

WGD Donau Oberösterreich Tourismus GmbH/Erber

Qui anche gli appassionati di mountain bike hanno vita facile: per loro è stata istituita una rete di infrastrutture e servizi, il Mountainbike-Zentrum Salzkammergut, che offre un’assistenza completa: dagli hotel con deposito per le bici e lavanderia ai tour guidati su due ruote, ai corsi di formazione tecnica per chi voglia imparare ad andare in mountain bike. Info: WGD Donau Oberösterreich Tourismus GmbH, Lindengasse 9, Linz, tel. 0043.732.72.77.800, info@donauregion.at, donauregion.at Salzkammergut Tourismus, Salinenplatz 1, Bad Ischl, tel. 0043.6132.26.909, info@salzkammergut.at, salzkammergut.at


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NATURA

UN FIUME DI EMOZIONI Grandiosi corsi d'acqua e laghi pittoreschi. E, poi, maestose montagne e distese di dolci colline. La natura in Alta Austria regala scenari sempre diversi. Tutti da scoprire. Magari in sella alle due ruote. Lungo la fitta rete di piste ciclabili facili e attrezzate che attraversa la regione

WGD Donau Oberรถsterreich Tourismus GmbH/Hochhauser


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PROSPETTIVA INFINITA Magnifici paesaggi, località pittoresche e Linz, capitale all’avanguardia, proiettata verso il futuro. In Alta Austria si trova tutto quello che può rendere la vacanza un’esperienza da ricordare. Si possono praticare sport all’aria aperta, circondati da una natura incontaminata; fare un viaggio nella storia e nella cultura d’Austria e d’Europa; o, in alternativa, cercare benessere e relax negli efficienti centri termali. Nella valle del Danubio, percorsa da una delle piste ciclabili più famose e frequentate d’Europa, natura e cultura convivono: meraviglie naturali come l’ansa di Schlögen accanto a vivaci poli della creatività come Linz. A sud, nel Salzkammergut costellato da decine di laghi racchiusi in suggestive vallate, si nasconde il borgo gioiello di Hallstatt, patrimonio Unesco, mentre il monte Dachstein, la

Linz Tourismus Balon Kest 2014

cima più alta della regione, domina questo paesaggio incantato. E più a est il Parco nazionale Kalkalpen è un oceano verde circondato da montagne. Quanto al relax, è assicurato agli EurothermenResort di Bad Ischl, Bad Hall e Bad Schallerbach, insieme al benessere che deriva dalle proprietà terapeutiche delle acque. E poi c’è la proposta gastronomica, ricca, gustosa, tutta da provare. Sia nelle preparazioni più classiche come i knödel, i canederli, proposti in una infinità di versioni, anche dolci. Sia in quelle meno scontate, come i piatti a base di pesce di lago. Ad accompagnare gli uni o gli altri, irrinunciabile, un boccale di ottima birra, una delle eccellenze del territorio, prodotta localmente dai molti birrifici artigianali. E per chiudere in dolcezza, niente di meglio di una fetta di Linzer Torte.

Il Donaupark di Linz, il parco artistico lungo il Danubio, con sullo sfondo il Lentos Kunstmuseum

INFORMAZIONI UTILI COME ARRIVARE

In auto: attraverso il valico del Brennero, in autostrada, via Innsbruck e Salisburgo; oppure dal confine di Tarvisio, sempre in autostrada, via Villach e Salisburgo. In Austria, per il pagamento del pedaggio autostradale vige il sistema del bollino, al costo di 8,70 € per dieci giorni. In aereo: Austrian Airlines collega diverse città italiane all’aeroporto di Linz “Blue Danube Airport” via Vienna con la combinazione volo + treno. Info: austrian.com. In treno: la stazione ferroviaria di Linz è collegata con tutte le maggiori città austriache e dei paesi limitrofi. Info: obb-italia.com.

Ufficio Turistico dell’Alta Austria Freistädter Straße 119, Linz tel. 0043 732 221022 info@oberoesterreich.at www.altaaustria.it

Servizio Informazioni Austria Turismo: Numero Verde 800 17 50 70 vacanze@austria.info www.austria.info


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Linz, il futuro è qui In sella lungo il Danubio Sui laghi del Salzkammergut Nei centri termali un mondo di benessere


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