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Simplifying for improving
We learn from experience; and, in the case of MG2 - Italian excellence in the field of capsule filling machines - we can truly say that this is not a cliché. We met Manuela Gamberini, General Director of the Pianoro company at interpack, who told us how the tough experience of the pandemic imposed a reflection on how to run the business at global level. It was then a short step to a paradigm change in the machine design strategy..
S.L.
«We are finally physically together again, in Düsseldorf. There are visitors from all over Europe, especially from the eastern countries, including, surprisingly, from Ukraine, and also from Egypt, Jordan, Korea … and above all, new enterprises, companies that we didn’t know. The world is changing».
Manuela Gamberini, with her brother Saverio at the helm of MG2 - the company founded by their father - specialized in the construction of capsule machines, finds it difficult to hide her satisfaction.
«Finalmente siamo di nuovo tutti riuniti, in presenza, a Düsseldorf.
Ci sono visitatori da tutta Europa, specialmente dai paesi dell’est, tra cui, inaspettatamente, anche dall’Ucraina; poi dall’Egitto, Giordania, Corea… e soprattutto nuove realtà, aziende che non conoscevamo. Il mondo sta cambiando».
Non cela la propria soddisfazione Manuela Gamberini che, col fratello Saverio, guida la MG2 - l’azienda fondata
Il primo risultato tangibile è la presentazione in fiera di “Essentia”, un’opercolatrice di nuova generazione che rappresenta la sintesi della nostra tecnologia, ulteriormente innovata con un approccio di Human-Centered Design.». MG2 è sempre stata conosciuta e apprezzata per il livello tecnologico dei prodotti, per le performance, l’affidabilità e la durabilità, ma la Gamberini sottolinea che con Essentia è stato fatto un passo
«A good sign after the years of Covid which, I won’t deny, had a negative effect on the sales trend, in particular because, given the impossibility of travel, we couldn’t rely on branches abroad but a network of multi-firm agents. This situation effectively led us to question the way we do business and to revolutionise many things, including our sales structure, as well as our internal organization in order to quickly recuperate lost terrain.
The first tangible result is the presentation in the trade fair of “Essentia”, a newgeneration capsule-filling machine that represents a synthesis of our technology, further innovated with a Human-Centred Design approach».
MG2 has always been known and appreciated for the technical level of its products, for performance, reliability and durability, but Gamberini underlines that with Essentia a step of particular interest for end-users has been made, simplifying the machine, facilitating its use, cleaning and maintenance and, not to be taken for granted, thereby reducing costs and market prices.
«Everything has been caused by a simple modification of a mechanical handling component that then allowed us, with a cascading effect, to review all the main avanti di notevole interesse per gli end user, semplificando la macchina, facilitandone l’utilizzo, la pulizia e la manutenzione e, cosa non scontata, riducendone costi e prezzi al mercato.
«Tutto si è generato grazie ad una semplice modifica di un componente della movimentazione meccanica che ci ha consentito, a cascata, la revisione di tutte le principali componenti di questo modello, mettendo al centro le reali esigenze degli utilizzatori e con un’estetica davvero moderna e accattivante.
La sua caratteristica principale è proprio quella di essere essenziale, senza inutili complicazioni, nonostante la grande attenzione all’ergonomia e al design. Un risultato raggiunto grazie ad un lavoro preparatorio del progetto che ha previsto un confronto con un campione di tutti i soggetti, sia interni che esterni, coinvolti nel ciclo di vita di una nostra macchina: dai nostri tecnici di montaggio a quelli che fanno assistenza, come pure gli ope ratori dei clienti, i loro responsabili di pro duzione, qualità ecc. Un’essenzialità che, tuttavia, non intacca le prestazioni: Essentia produce fino a 100mila capsu le ora nello stesso ingombro occupato
GET READY FOR THE MUST-ATTEND LUXURY PACKAGING TRADE SHOW dal nostro precedente modello per 48mila capusle/ora». Un bel risultato di cui la Gamberini è giustamente orgogliosa, anche perché si tratta solo del primo tassello di una vera e propria piattaforma costruttiva che sarà condivisa tra più modelli di opercolatrici con caratteristiche incrementali. Già il prossimo anno verrà presentato al mercato il secondo modello della nuova piattaforma. Come dire: “Chi non muove il primo pas- components of this model, focusing on the real needs of users, and giving the machine a really modern and attractive look. Its main characteristic is that of being essential, without unnecessary complications, despite the great attention paid to ergonomics and design. It’s a result achieved thanks to preparatory work for the project which involved discussion with a sample of all the interested parties, both internal and external, involved in the life-cycle of our machine: from our assembly technicians to assistance technicians, as well as the operators of our customers, their production and quality managers, etc. The essential nature of the machine does not, however effect its performance: Essentia produces up to 100 thousand capsules per hour in the same space as occupied by the previous model for 48 thousand capsules/hour». A great result which Gamberini is rightly proud of, also because it is only the first step of an
Ampiamente diffusi tanto nel food & beverage quanto nel non food, gli imballaggi di plastica occupano una posizione di rilievo nell’industria globale del packaging: dato che si tratta di imballaggi molto leggeri, in termine di tonnellate rappresentano circa il 20% del totale, ma la loro rappresentatività supe-
Food 52% Food
Bevande 22,7% Beverage
Shopper 5,8% Shopper
Prodotti chimici (1) 5,5% Chemical products (1)
Cosmetica e farmaceutica 3,6% Cosmetics and pharmaceuticals
Altro non food (2) 9,9 % Other non food (2)
Totale 100% Total
Fonte/Source: Istituto Italiano ra il 50% se ragioniamo in termini di fatturato.
(1) Lubrificanti, colori, vernici e chimici vari/ Lubricants, paints, varnishes and various chemicals.
(2) Elettromeccanica, macchinari industria tessile, elettronica ecc./ Electromechanics, textile machinery, electronics, etc.
Tali percentuali comprendono anche i film in plastica destinati all’accoppiamento e alla produzione di imballaggi flessibili da converter (circa il 2% in termini di peso e circa il 6% in termini di fatturato).
La presente analisi prende in esame gli imballaggi rigidi, gli imballaggi flessibili non accoppiati (shopper, film, pluriball di protezione, ecc.) e gli accessori, vale a dire chiusure, corde, reggette; sono esclusi invece gli imballaggi flessibili da converter.
Nonostante i numerosi attacchi di cui è fatto oggetto sul fronte ambientale e da parte dell’opinione pubblica, non va dimenticato che il settore degli imballaggi di plastica ha una consolidata natura tecnologica, che porta in dote propensione alla ricerca e all’innovazione. Il che ha consentito di raggiungere traguardi importanti nella lotta allo spreco alimentare e nella produzione di packaging con plastiche provenienti da riciclo o bioplastiche.
Il trend positivo del mercato Nel 2022 questo settore registra un tasso di crescita pari al +5,1% per quanto riguarda la produzione, che arriva a 2.973 t/000; si conferma quindi un recupero parziale delle perdite registrate nel 2021, quando la produzione calò del 6%. L’impiego di plastica da riciclo continua a crescere, ampliando la gamma di prodotti in cui viene impiegata. Ricordiamo che gli imballaggi di plastica si suddividono in tre grandi categorie.
- Imballaggi rigidi: contenitori “soffiati” come bottiglie e flaconi, vaschette termoformate utilizzate per il confezionamento di prodotti alimentari, taniche, pallet e contenitori di grandi dimensioni.
- Imballaggi flessibili: shopper, sacchi, pluriball di protezione, ecc., film termoretraibili per pallettizzazione (con l’esclusione dei film accoppiati flessibili per il converting).
- Accessori di imballaggio: chiusure, corde, reggette, chips di protezione, ecc. Tutte queste tipologie di imballaggi di plastica registrano un andamento tendenziale positivo.
Se si analizzano i dati del 2022, troviamo al 45,7% gli imballaggi flessibili, che crescono del 3,6% rispetto al 2021. Il 45,2% del segmento è rappresentato dagli imballaggi rigidi (+ 5,6%) e il 9,1% dagli accessori (+3%).
Per quanto riguarda il commercio estero
Tabella 3. Ripartizione della produzione di imballaggi di plastica per tipologie (compresi flessibili da converter e film per accoppiati rigidi). Anno di riferimento: 2022.
Table 3. Breakdown of plastic packaging production by type (including converter flex and rigid laminate films). Reference year: 2022.
Imballaggi flessibili
(film, sacchi e sacchetti)
Imballaggi rigidi
(bottiglie, fusti, cassette, pallet)
Accessori per imballaggio
Flexible packaging
45,7% (films, bags and sacks)
Rigid packaging
45,2% (bottles, drums, crates, pallets)
Packaging accessories
(tappi, chiusure varie, film a bolle, reggette, (caps, various closures, bubble films, strapping, chips espansi, lastre, nastri adesivi ecc.)
Totale
Fonte/Source: data processing Imballaggio in Cifre
9,1% foamed chips, slabs, adhesive tapes, etc.)
100,0% Total
Tabella 4. Segmentazione per area geografica del commercio estero degli imballaggi di plastica. Valori % riferiti alle quantità di imballaggi espresse in tonnellate.
Table 4. Segmentation by geographical area of foreign trade in plastic packaging. Values % referred to packaging quantities expressed in tons.
Paese Export Import Country
Europa 89,1% 81,6% Europe
Africa 3,4% 6,3% Africa
America 4,2% 0,7% America
Asia 3,0% 11,3% Asia
Oceania 0,4% 0,01% Oceania
Mondo 100,0% 100,0% World
Fonte/Source: elaborazioni dati ISTAT
I settori di utilizzo
Come per gli imballaggi in carta e cartone, anche per quelli realizzati in plastica gli impieghi sono molteplici. Facilmente adattabili a qualsiasi esigenza, trovano ampia applicazione sia in campo alimentare che non: grazie alla natura e alle diverse caratteristiche dei vari polimeri possono essere utilizzati per confezionare sia liquidi che solidi.
RECUPERO E RICICLO. Secondo i dati elaborati da COREPLA, il consorzio di filiera che nell’ambito del sistema CONAI si occupa di gestire il recupero e riciclo degli imballaggi in plastica, sono circa il 63% gli imballaggi in plastica immessi sul mercato che vengono avviati a riciclo e il 27% inviati a recupero energetico.
va registrato il forte aumento delle importazioni, che crescono a doppia cifra già da due anni: +20,9% nel 2021, cui va aggiunto il +12,6% registrato nel 2022. Tale fenomeno si spiega con la presenza massiva di aziende multinazionali che hanno progressivamente spostato le produzioni all’estero, dove risulta più conveniente produrre rispetto all’Italia. Le esportazioni nel 2022 calano del 5,1%. Come per l’intero comparto packaging, il maggior flusso di scambi commerciali avviene con i paesi europei, Francia e Germania in testa: l’Europa assorbe infatti l’89,1% delle nostre esportazioni. Per quanto riguarda le importazioni, esse provengono dal Vecchio Continente per l’81,6%.
Il fatturato del settore registra un tasso di crescita intorno al +6/7% circa; si tratta di un andamento tendenziale dovuto essenzialmente all’aumento dei costi di produzione, in relazione alle materie prime ma anche, e soprattutto, ai costi energetici. Stando alle prime stime disponibili, nel 2022 in Italia la produzione di materiali bioplastici dovrebbe registrare un tasso di crescita superiore al 20%, assestandosi intorno alle 101.000 tonnellate contro le 80.000 tonnellate del 2021. Al primo posto, per l’utilizzo di bioplastiche, troviamo i sacchetti per il trasporto di merci (62% del totale), seguiti dai sacchetti ultraleggeri utilizzati per confezionare i prodotti ortofrutticoli sfusi (17,5%). Il restante 20,5% si suddivide tra sacchi per la raccolta dell’umido (15%), articoli per l’agricoltura (3%), la ristorazione (stoviglie monouso), l’imballaggio alimentare (vaschette) e l’igiene della persona (2,5% in totale).
Nel 2022 si riconferma che il loro massimo sbocco è l’ambito alimentare: il 75,2% degli imballaggi in plastica è stato destinato a confezionare cibi e bevande, il 52,5% per i primi (in crescita rispetto al 2021) e il 22,7% per le seconde, che risultano però essere in calo rispetto all’anno precedente.
Le motivazioni di tale andamento vanno ricercate nel movimento del mix del packaging in alcuni settori di utilizzo: per esempio, negli ultimi anni, vetro e brick hanno eroso quote di mercato nei piccoli formati alle bottiglie in plastica. Il 5,5% degli imballaggi in plastica è destinato al settore chimico e il 3,6% a quello farmaceutico e cosmetico. Il restante 15,7% si riferisce al settore “altro”, ovvero una molteplicità di aree manifatturiere come abbigliamento e accessori o materiali da costruzione ecc. Rientrano nella voce “altro” anche gli shopper, che da soli rappresentano il 5,5%.
In ambito bevande, molto rilevante è la quota delle bottiglie destinate al confezionamento di acqua minerale: da sola rappresenta il 16% del totale imballaggi in plastica.
Barbara Iascone Istituto Italiano Imballaggio