design diffusion Bagno e Benessere
PROGETTO COVER CAIRO LIGHTING, INCIDERE IL BUIO LE INTERVISTE PERSONE A CONFRONTO
il progetto, che fatica ceramic futures come vincere il green good design award design daily water DDB Design Diffusion Bagno Rivista bimestrale anno VII n.70 settembre-novembre 2013 Taxe percue (tassa riscossa) uff. CMP/2 Roserio_MI Sped. a. p. 45% Decreto legge 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano € 5,00 (Italy only) - A € 17,60 - F € 9,80 D € 10,50 - GR € 9,00 - P € 8,40 E € 8,00 - GB BP. € 5,70 - N NKr. 100,00 S SKr. 108,00 - CH SFr. 14,50
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DDW srl | Via Lucano, 3 | 20135 Milano | Italy Tel. +39 02 5516109 - Fax +39 02 5456803 - e-mail: info@designdiffusion.com internet: www.designdiffusion.com - web tv: www.designdiffusion.tv
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70 ottobre/novembre/dicembre
Direttore Responsabile Carlo Ludovico Russo Redazione Claudio Moltani c.moltani@ddworld.it Progetto e Realizzazione Grafica Fabio Riccobono f.riccobono@ddworld.it
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Collaboratori Francesca Russo, Francesca De Ponti, Barbara Delmiglio, Chiara Naldini, Elviro Di Meo, Mary Marchesano, Daniela Bonaretti
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Casa Editrice DDW S.r.l. Design Diffusion World via Lucano 3 - 20135 Milano T 02 55 16 109 F 02 54 56 803 www.designdiffusion.com www.designdiffusion.tv Pubblicità DDA S.r.l. Design Diffusion Advertising via Lucano 3 20135 Milano T. 02 54 530 09 F. 02 54 568 03 dda@ddadvertising.it
CAMMINARE SULL’ACQUA
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L’impronta idrica è un indicatore del consumo di acqua dolce che include sia l’uso diretto che indiretto di acqua da parte di un consumatore o di un produttore. L’impronta idrica di un singolo, una comunità o di un’azienda è definita come il volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, misurata in termini di volumi d’acqua consumati (evaporati o incorporati in un prodotto) e inquinati per unità di tempo. Nella definizione dell’impronta idrica è data inoltre rilevanza alla localizzazione geografica dei punti di captazione della risorsa. Il water footprint assessment si sviluppa in tre fasi: - quantificazione e localizzazione dell’impronta idrica di un prodotto o di un processo nel periodo di riferimento; - valutazione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’impronta idrica; - individuazione delle strategie di riduzione della stessa.
Fotolito e Stampa Color Art S.r.l. Rodengo Saiano (Bs) colorart@colorart.it CODICE ISSN 1592-3452 Design Diffusion World comprende le testate DDN Design Diffusion News, OFARCH, Cucine International, DHD Hospitality, DDB Design Diffusion Bagno, D Lux, Avant Garde Design Selection Köln, Italian Design Selection Milano, DDN guide, Casa Di
Una conferma del valore del sistema Stone BathWear, di Stone Italiana, è recentemente arrivata con la commessa da 11 milioni di euro per il più grande progetto luxury degli ultimi dieci anni: il Nova/Victoria, di Londra, dove ben 305 bagni StoneBathWear saranno inseriti in 170 appartamenti extra-lusso di concezione ultra-moderna, collocati in 5 edifici magnificamente ingegnerizzati, che sorgeranno di fronte a Victoria Station con vista sui giardini di Buckingham Palace.
Che cosa è la Water footprint? Il ministero dell’Ambiente lo chiarisce…
Economia 14 Dalla via Emilia al West Profili
Stone BathWear, che, lo ricordiamo, è contemporaneamente nome del prodotto e della controllata da Stone Italiana SPA che ha firmato l’accordo commerciale, rappresenta la fusione perfetta tra flessibilità, velocità di installazione, garanzia del risultato, rapporto qualità-prezzo e quel design Made in Italy tailor-made tanto apprezzato nel mondo. Ma cosa è Stone BathWear? In sintesi, è un bagno monoblocco chiavi in mano che oltre a razionalizzare i processi costruttivi e ottimizzare i tempi per realizzazioni di grandi strutture ricettive, offre un ambiente bagno personalizzato e altamente connotato dalla variabile design. Lo Stampone che gli fa da base è un pezzo unico ed uniforme, privo di fughe e già dotato delle giuste pendenze per lo scarico dell’acqua in corrispondenza del piatto doccia. Allo Stampone, dotato di un telaio perimetrale di contenimento e sostegno dell’intera struttura, viene facilmente agganciata la struttura verticale a griglia costituita da montanti e traversi in acciaio zincato già preforati per il passaggio dell’impianto elettrico ed idraulico. Grazie alla ricca gamma di finiture e colori del catalogo Stone Italiana, il piano dello Stampone, il rivestimento delle pareti e il piano per lavabo sono davvero più che personalizzabili: più di 70 varianti per le lastre di quarzo ricomposto, da coordinare o da scegliere a contrasto, in dimensioni modulari secondo il progetto, che sono autoportanti e vengono direttamente incollate sui montanti della struttura, già forate nei punti dove saranno collocati sanitari e punti luce, installazione dopo la quale il sistema è pronto ad essere utilizzato.Inoltre, Stone BathWear è di facile manutenzione perché le lastre Stone Italiana sono realizzate in materiale completamente anassorbente e antibatterico, inalterabile nel tempo, atossico e personalizzabile nel colore e design.
Il computo globale della water footprint è dato dalla somma di tre componenti: - Acqua blu: si riferisce al prelievo di acque superficiali e sotterranee destinate ad un utilizzo per scopi agricoli, domestici e industriali. È la quantità di acqua dolce che non torna a valle del processo produttivo nel medesimo punto in cui è stata prelevata o vi torna, ma in tempi diversi; - Acqua verde: è il volume di acqua piovana che non contribuisce al ruscellamento superficiale e si riferisce principalmente all’acqua evapo-traspirata per un utilizzo agricolo; - Acqua grigia: rappresenta il volume di acqua inquinata, quantificata come il volume di acqua necessario per diluire gli inquinanti al punto che la qualità delle acque torni sopra gli standard di qualità. L’utilizzo delle tre componenti di acqua virtuale incide in modo diverso sul ciclo idrogeologico. Ad esempio, il consumo di acqua verde esercita un impatto meno invasivo sugli equilibri ambientali rispetto al consumo di acqua blu. La water footprint offre quindi una migliore e più ampia prospettiva su come il consumatore o produttore influisce sull’utilizzo di acqua dolce. Essa è una misura volumetrica del consumo e dell’inquinamento dell’acqua. Non misura quindi la gravità dell’impatto a livello locale, ma fornisce un’indicazione sulla sostenibilità spazio-temporale dalla risorsa acqua utilizzata per fini antropici.
Diamogli Carte Blanche sovvertire le regole tradizionali dell’interior in cui la struttura portante, le opere accessorie e le finiture si fondono, grazie alle tecnologie più innovative della stampa 3D. Creati in base allo spessore variabile delle pareti e dei mobili, con fini strati materici – plastica e sabbia, ma si stanno sperimentando altri materiali come il cemento – gli oggetti e le strutture si fondono strato dopo strato, per dar vita, nel caso I due designer francesi hanno esteso il loro campo dindagine presentato, ad un modulo abitativo formato da camera, fino alle strutture più complesse, una operazione che vuole cabina doccia e dressing, per un totale di 15 mq. Il progetto della start up francese Carte Blanche (www.via.fr), di Francois Brument e Sonia Laugier ha inteso indagare lo strumento e le potenzialità della stampa digitale e la sua capacità di sviluppare una sorta di “filiera”, che va dal concept alla produzione vera e propria
Interviste 16 Il progetto? O è intelligente o non è… 18 I love Italy. E il design. E il rock…
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X intervisteXmassimo iosa ghini Testo di Elviro Di Meo - Projects: Iosa Ghini Associati - Portrait Massimo Iosa Ghini: Photo by Enrico Basili for Dogma - Schizzi Disegni e immagini: courtesy, Atelier Iosa Ghini Associati
e museali, aree e strutture dedicate al trasporto pubblico, nonché nel design di catene di negozi realizzate in tutto il mondo. Tra i lavori più recenti: i Ferrari Store in Europa, Stati Uniti e Asia; le aree aeroportuali della compagnia Alitalia; i vari hotel che rendano ancora più belle città come Budapest, Nizza e Bari. Un universo progettuale eterogeneo che non tralascia la cellula abitativa e la sua evoluzione formale. Iosa Ghini ne studia i cambiamenti. Li interpreta attraverso il suo personale linguaggio per dar vita a soluzioni che variano a seconda del contento. Architetto, la casa, ma più in generale, il modo di viverla, hanno subito una radicale evoluzione negli ultimi anni. Perché l’ambiente bagno sta diventando sempre più ricco e colorato? A volte, sembra il living e non una semplice stanza di servizio. “E’ una tendenza che si è sviluppata nel tempo, grazie all’attenzione che si ha per la cura della persona e del proprio corpo. Oggi il bagno, che è aumentato anche in termini di spazio, è il luogo del benessere psicofisico, in cui l’individuo, anche in una casa di dimensioni modeste, cerca l’ambiente ideale per rilassarsi e stare bene con se stesso. Un risultato che si ottiene attraverso lo studio del colore, della luce e
della funzionalità del design. Spesso, laddove ci sono le condizioni per farlo, s’individua un tipo di arredo non seriale, ma realizzato su misura. I progettisti, quindi, non potevano restare indifferenti rispetto a un cambiamento così evidente. Hanno adeguato i loro standard alle esigenze del mercato e della committenza”. Quanto incide la componente cromatica sulla qualità dello spazio e sull’intera composizione? Penso al rapporto che s’instaura tra il bagno e le altre parti di un progetto: sia esso una casa, un albergo o un qualsiasi ambiente pubblico. “Per ciò che mi riguarda, devo distinguere l’attività di designer di prodotto da quella di progettista completo. Nel primo caso, la mia ricerca si focalizza sull’oggetto: rubinetterie, elementi di arredo, vasche; per lo più, sanitari. Ovviamente, questi oggetti sono pensati per essere inseriti in un contesto. Non vivono autonomamente, ma sono disegnati in relazione ad altri. Per questo, ma anche per un bisogno di visibilità del prodotto, il tema cromatico non ha un grande margine di espressione. Il colore predominante è il bianco. Nel secondo caso, quando mi confronto anche con l’involucro architettonico, penso alla progettazione
di una spa, ai bagni di un hotel, alle aree collettive di una stessa struttura, la paletta cromatica ha un ruolo fondamentale. Da un lato riveste una valenza estetica, dall’altro concorre a rafforzare l’identità del progetto. Spesso, il colore contribuisce a sottolineare l’appartenenza a un luogo o a un marchio specifico”. Si riferisce a un suo progetto in particolare? “Si, ne ho diversi che potrei citare. Mi piace, però, ricordare l’intervento che ho fatto per le aree aeroportuali e le sale vip lounge di Alitalia, realizzato nei principali scali italiani. Il progetto trova nel colore la sua chiave di lettura. Il verde, da sempre il colore rappresentativo dell’azienda, è stato portato su tonalità più intense, più calde ed eleganti, così da confermare lo stile del brand e dare maggiore ‘spessore’ nella percezione visiva del marchio. Ho immaginato uno spazio morbido, dall’andamento a nastro con piani ondulati, risolto grazie alle fluorescenze e a un’illuminazione appositamente studiata”. Il colore e non solo: immagino che anche i materiali siano stati fondamentali per il concept. Non è così? “I materiali aiutano a esprimere l’idea progettuale. Ho inserito nei gate d’imbarco, così come nelle biglietterie e nei banchi per il check-in, lastre di cristallo opacizzato,
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19 Teuco, un passo importante 20 Siamo unici perché… 22 Guardiamo fuori dalla scatola! 24 Ritorno alla normalità 26 Nuovi orizzonti, nuove emozioni 28 Trasversalmente operando 30 Guardiamo verso il futuro
IL BAGNO CHE VERRA “LA TENDENZA GIÀ AVVIATA È DESTINATA A CRESCERE. DA UN LATO, SI CONTINUERÀ A CONSIDERARLO NON COME UN SEMPLICE AMBIENTE DI SERVIZIO ISOLATO, MA INTERAGIRÀ SEMPRE DI PIÙ CON IL RESTO DELLA CASA, DALL’ALTRO LE AZIENDE ITALIANE POTENZIERANNO LA LORO OFFERTA IN TERMINI DI PRODOTTI FUNZIONALI E SICURI, MA, SOPRATTUTTO, ECOCOMPATIBILI”. PARLA MASSIMO IOSA GHINI, ARCHITETTO E DESIGNER ITALIANO PREMIATO NEL MONDO PER LA SUA RICERCA PROGETTUALE. Non ama i colori assoluti: una paletta cromatica netta, priva di sfumature, non trasmette emozioni. Preferisce costruirli, aggiungendo tono su tono, fino a ottenere il risultato desiderato. Il blu è la tinta che lo incuriosisce poco; forse per niente. Decisamente out nella stanza da bagno. “Fa troppo l’effetto piscina”, benché l’uso indistinto proposto in qualsiasi spazio, dove igiene e salute evocano il tema dell’acqua. E’ una scelta in controtendenza quella di Massimo Iosa Ghini, architetto e designer impegnato in vari ambiti progettuali. Una decisione in contrasto con
Ufficio Traffico Daniela D’Avanzo Barbara Tommasini d.davanzo@ddadvertising.it
Poste Italiane spa Spedizione in abbonamento postale 45% decreto legge 353/2003 (conv in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, LO/MI Registrazione Tribunale di Milano n. 140 del 16 marzo 2001
Il bagno con le chiavi in mano
Testi a cura della redazione
Magazine
Amministrazione Norberto Mellini
Ufficio abbonamenti Office Numero Verde 800 318216
magazineXaziende
le logiche stringenti del mercato che non è l’unica. Ed è forse questo, il suo uscire dal coro, il suo modo di interpretare e proporre l’architettura che lo rendono un punto di riferimento nel panorama internazionale. Il suo atelier, fondato nel 1990, con sede a Bologna e a Milano, dove lavorano architetti, ingegneri e designer di varie nazionalità, ha acquisito nel tempo una particolare competenza nello sviluppo di progetti per grandi gruppi, che operano su scala planetaria. L’evoluzione professionale s’incentra nella progettazione di spazi architettonici commerciali
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32Il progetto è fatica… A SINISTRA, IL RADIATORE VU, DI ANTRAX; SOPRA, L’AREA VIP DI ALITALIA A ROMA
34 Personal SPA 36 Riscopriamo il Made in Italy
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38 Vade retro, acqua!
40 Il Tempo, come variabile del progetto 42 Il bagno che verrà Progetti 46 Perché si vince il Good Design Award 52 Eco vacanze sul lago di Garda 56 Quella Spa sul lago di Garda 62 Pane ed Acqua 66 La flat green di Napoli 68 A casa di Simone 72 Nero Mediterraneo 76 La Casa sull’Albero
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IN QUESTE PAGINE: SCORCI DELLO STABILIMENTO SAMBONET
DI VERCELLI, COSTITUITO DA VOLUMI LINEARI IN DIALOGO CON
L’AMBIENTE E FORTEMENTE CARATTERIZZATO DA UNA FACCIATA
A cura di Francesca De Ponti
PIXELATA CHE È SUBITO DIVENTATA UN’ICONA.
SLOW ARCHITECTURE VERA E PROPRIA FILOSOFIA PROGETTUALE, LA SLOW ARCHITECTURE CONNOTA CON SUCCESSO LE RECENTI ARCHITETTURE FIRMATE DALLO STUDIO FRIGERIO DESIGN GROUP, FORTEMENTE LEGATE AL CONTESTO IN CUI SI INSERISCONO E PARTICOLARMENTE ATTENTE ALLA QUALITÀ E ALL’EFFICIENZA ENERGETICA
Visioni 78 Slow Architecture Interiors
NUOVI UFFICI E STABILIMENTO SAMBONET, VERCELLI Luogo: Vercelli, Italia Data: incarico 2001 – consegna ultima fase 2012 Committente: Sambonet spa Superfici: lotto 120.000 m2; stabilimento 19.400 m2; magazzino 13.000 m2; uffici 4.900 m2 Gruppo di progettazione: Frigerio Design Group con ing. R. Casalegno (uffici e stabilimento): E. Frigerio e R Casalegno con con F. Biassoni (capo progetto), K. Scott, M. Reale, L. Bigi, D. Reimondo, C. Castelli - magazzino: E. Frigerio e R. Casalegno con A. Capurro (capo progetto), G. Rossi Staff/Consulenti: Coordinamento, engineering e direzione lavori: IRCI srl (ing. R. Casalegno, arch. G. Bivona) Impianti meccanici: ing. C. Mosca Impianti elettrici : ing. G. Del Bo Project manager e linee di produzione: ing. F. Coppo
Fondato nel 1991 da Enrico Frigerio (torinese, classe 1956) Frigerio Design Group è un gruppo di lavoro interdisciplinare che basa il proprio lavoro sulla qualità e il rapporto con l’ambiente. Lo studio si occupa di slow architecture, un’architettura progressiva che vive nel tempo e trae dal contesto le risorse per la sua definizione. Un’architettura lenta per metodo, tempi e processi, da vivere nella qualità totale, efficiente energeticamente, socialmente ed economicamente. Tra i lavori più importanti figurano la tribuna ecologica dell’Autodromo di Imola, Bologna (1991-1992); il palazzo ad uso uffici per il gruppo RAS Assicurazione a Milano (1996-1998); la sede della Sambonet a Orfengo, Novara (2000-2004) e le centrali elettriche del gruppo svizzero EGL (2002-2008). Nel 2009 Libria ha pubblicato ‘Slow Architecture istruzioni per l’uso’, un piccolo saggio sul tema del costruire ‘lento’.
territorio - una campagna coltivata a risaie - e insieme caratterizzata da un’immagine internazionale. I volumi, compatti e lineari, con tetti piani articolati su differenti livelli, degradano e si riducono per concludersi verso il fronte strada con una grande vetrata protetta da ‘palpebre’ in lamiera forata. Ai pannelli di tamponamento delle facciate, modanati con doghe, si sovrappongono impianti, scale di sicurezza, tubazioni, a loro volta schermati da pannelli in lamiera forata. Un ponte sospeso vetrato collega le due ali degli uffici al primo piano e termina in un percorso aereo ideale per la visita della fabbrica monopiano. La prefabbricazione pesante in cemento armato e quella leggera in acciaio inox insieme all’alluminio anodizzato hanno consentito di contenere i costi e i tempi di cantiere. Nella parte terminale l’edificio, connotato dalla massima superficie vetrata, si smaterializza e quasi si dissolve, diventando un tutt’uno con il paesaggio circostante.
Realizzata nell’ambito di un importante programma di ristrutturazione e rilancio del marchio Sambonet, la nuova sede dell’azienda risulta fortemente legata al suo
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PERCHE SI VINCE IL GREEN GOOD DESIGN AWARD 2013
progettoXleafy resort & spa Testo di Claudio Moltani
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IL LEFAY RESORT & SPA LAGO DI GARDA DI GARGNANO È L’UNICO VINCITORE ITALIANO, NELLA CATEGORIA GREEN ARCHITECTURE, DI QUESTO PRESTIGIOSO PREMIO, E, QUESTA ESTATE, HA ULTERIORMENTE AMPLIATO LA STRUTTURA CON LA SUITE PIÙ GREEN D’ITALIA
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designXadi Testo di Francesca Russo
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Extrasettore 88 Finestre Casa dolce Casa
LA... CONDANNA
AD ESSERE VISIONARI
ABBIAMO SCELTO QUESTA (BELLA) FRASE DI LUISA BOCCHIETTO, PRESIDENTE DI ADI, PER PRESENTARE LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO ADI 2013. LIBRO CHE, PER LA PRIMA VOLTA, OLTRE ALLA SUA VERSIONE CARTACEA E A QUELLA WEB, SI AVVALE DI UNA PARTE “REALE”, OVVERO LA PRESENZA DI 139 PRODOTTI SELEZIONATI IN UNO SPAZIO ALLA TRIENNALE, OVVIAMENTE APERTO AL PUBBLICO
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FOLD, DI LORENZO DAMIANI PER CERAMICA FLAMINIA
92 ADI – La… condanna ad essere visionari
Saranno dunque ben 418 i prodotti che saranno sottoposti alla valutazione delle giuria internazionale che dovrà assegnare il prossimo Compasso d’Oro ADI; gli oltre cento esperti di ogni settore, hanno compiuto il loro (prezioso) lavoro, con la pubblicazione del volume che ogni anno ADI pubblica per segnalare i migliori prodotti del design italiano. La mostra “fisica” dei prodotti anticipa poi quello che sarà una consuetudine a partire dal 2015, quando la nuova sede ADI, e con essa la collezione storica del Compasso d’Oro, sarà operativa e visitabile dal pubblico. Noi abbiamo tratto, dal volume, una serie di prodotti attinenti alla filosofia guida della rivista.
Tendenze 94 Tile Trend A/I 2013 98 Ceramic Futures al Cersaie
ERGO, ANTONIO PASCALE PER GALASSIA
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newsXdalmondo
DESIGNDAILY WATER
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METTETEVI COMODI
Con il Pergobeach di BT Group, una struttura autoportante, piana, in alluminio, con strisce di telo fisse, disposte in modo alternato sui traversi di copertura. Ideale per l’arredamento di piscine, spiagge, giardini ed esterni di ristoranti e hotel.
LA BOTTIGLIA PERFETTA
A cura di Claudio Moltani
COM’È PROFONDO IL MARE
E’ stata premiata al Red Dot Design Award questa “bottiglia perfetta” prodotta dall’olandese Dopper e dal designer Rinke van Remortel; suddivisa in due parti, per acqua naturale e minerale, si trasforma anche in un comodo bicchiere.
SMOKE ON THE WATER
FLOWER POWER
Stile minimal e colore nero per il nuovo camino elettrico ad acqua Redway di Maisonfire. Per rinnovare un ambiente con uno stile caratterizzante e, al tempo stesso, riscaldare in modo economico gli ambienti fino a 30 mq. Tecnologia opti-myst by Glen Dimplex: l’effetto tridimensionale utilizza una consolidata tecnologia ad ultrasuoni per creare una finissima nebulizzazione dell’acqua che viene illuminata per creare un effetto “fiamme e fumo”.
I fiori acquatici ispirano arredi outdoor dedicati al piacere di vivere all’aperto e non solo. Loto e Ninfea sono realizzati con materiali riciclabili al 100% e rigorosamente Made in Italy. La resina termoplastica di Nardi è di prima qualità ed ha standard prestazionali garantiti, non sviluppa fumi tossici nocivi alla salute ed è additivata con antistatici e anti-UV per proteggere colore e materiale. Il colore, infatti, è realizzato “in massa” cioè inglobato dentro la materia pertanto impossibilitato a scrostarsi. Il design è di Raffaello Galiotto.
Eventi
SOLO PER MOTOCILISTI Ceramic Beverage Dispenser with Nostalgic Graphic. Dispenser in ceramica dotato di rubinetto erogatore ed impugnatura con logo Bar & Shield. Una colorata decalcomania in puro stile vintage personalizza la proposta firmata Harley Davidson. Il dispenser contiene circa 1.5 galloni.
SCUSI DOV’È IL BAGNO?
Barry Rosenthal, fotografo newyorchese, e la sua Ocean Blue, una serie di raccolte materiche e fotografiche dedicate a quanto c’è sopra e sotto la superficie marina.
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Greco Design, uno studio di design di Belo Horizonte, in Brasile, si è fatto notare al Red Dot Design Award con questa proposta di segnaletica fortemente visiva e multifunzionale, facile da utilizzare per creare qualsiasi tipo di segnalazione, grazie a pochi elementi in metallo e ai relativi fermi magnetici.
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100 Lo stato dell’arte italiana Design Daily Water 104 New dal mondo
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Aiuti d’arredo
Ideo Bain · Paris 4-8 Novembre Hall 4 - G70 www.goman.it
Ausili e sanitari per comunità e terza età
Xeditoriale
DOPO BOLOGNA, MILANO… Concluso il Cersaie è già tempo di pensare al Salone del Mobile, che quest’anno ripropone l’accoppiata fra la cucina e il bagno. Un doppio appuntamento che vedrà coinvolte molte delle aziende di riferimento per la nostra rivista. E che, ovviamente, seguiremo con grande interesse. Per verificare se quei segnali di ripresa, già avvertiti a Bologna, si riconfermeranno anche a Milano. Un numero, questo, che abbiamo poi voluto dedicare a molti dei protagonisti della manifestazione bolognese, aziende e designer, per sottolineare lo stretto rapporto fra il progetto e il prodotto (anche e forse soprattutto alla luce della situazione di mercato), e che viene rafforzato dalla presentazione del sempre interessante ADI Design Index. E poi, una bella e interessante selezione di progettualità ricettiva, non a caso concentrata in alcune delle zone turistiche del nostro Paese che hanno dimostrato come sia possibile essere innovativi, anche in situazioni non facili a livello generale, e ricevere il consenso e in molti casi il plauso a livello internazionale. E ancora, le tendenze e le vision provenienti dal mondo dei rivestimenti, con le interessanti iniziative emerse dal Cersaie. E, infine, con una panoramica sui prodotti e le soluzioni più innovativi. Buona lettura Claudio Moltani
progetto coverXcairo lighting A cura di Claudio Moltani
M J J JJJ
CAIRO ENERGY CONSULTING È UNA AZIENDA 100% ITALIANA, CHE OPERA NEL SETTORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI, CON L’OBIETTIVO DI OFFRIRE UN SERVIZIO GLOBALE AD ENTI PUBBLICI E PRIVATI, PARTENDO DALLA PROGETTAZIONE ED ARRIVANDO FINO ALLA INSTALLAZIONE DI IMPIANTI. IL TUTTO IN UN’OTTICA DI MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA. NE PARLIAMO CON IL SUO AMMINISTRATORE DELEGATO, DANIELE CAIRO…
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IN QUESTE PAGINE: L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI CAIRO ENERGY CONSULTING, DANIELE CAIRO, E LE PROPOSTE DI CAIRO LIGHTING PER L’ARREDOBAGNO, SOLUZIONI DI ILLUMINAZIONE IN ACCIAIO CROMATO, FONTE LUMINOSA LED, SERIE MIRROR, IDEALE SIA PER L’UTILIZZO SU SPECCHI CHE PER INSTALLAZIONI CONTRACT
Siete una realtà molto giovane… Sì, la nostra società è nata nell’ottobre del 2012, ma pensiamo già… in grande! Abbiamo un programma molto ambizioso, sia a livello di comunicazione, che di presenza fieristica (siamo appena rientrati dal MADE Expo ed ora prepariamo gli appuntamenti del 2014, che ci vedranno sia a MCE che al Salone del Mobile). Inoltre, a testimonianza del fatto che intendiamo davvero lasciare una nostra impronta sul mercato, fra pochissimi mesi, all’inizio del 2014, apriremo la nostra nuova sede nel centro storico di Alessandria. Sarà la nostra sede operativa, con annesso show room dove saranno presenti i prodotti e le soluzioni dei nostri partner (Stocco, Rapsel, Domotecnica, Florim, Gran Tour Bagno, Deltacalor, Newline, Rainbox e poi NIC design, Yngli Solar, Duschhlux, Sbordoni). Ma non è finita qui: Cairo Energy Consulting, infatti, sta avviando un progetto di apertura di punti vendita sul territorio, sia a livello regionale che nazionale… E l’estero? Non ci dimentichiamo certo questo aspetto! Lo stiamo definendo anche grazie alla collaborazione con delle aziende leader nel settore, e, con l’obiettivo di promuovere i valori e i prodotti del Made in Italy approcceremo sia il mercato europeo che quello statunitense e cinese. Con quali servizi? La nostra mission è semplice: vogliamo offrire al cliente delle soluzioni globali, partendo dalla progettazione fino alla realizzazione
finale. Grazie alla nostra conoscenza di tutti gli aspetti normativi e tecnici dei sistemi, e all’attenzione verso nuovi prodotti e le tendenze e, non ultimo, con un ottimo rapporto fra qualità e prezzo, Cairo Energy Consulting vuole diventare in breve tempo uno dei più qualificati punti di riferimento per gli studi di professionisti, per le aziende, per gli enti pubblici e privati che vogliano affrontare, con serietà, il tema delle efficienza eneregetica. E con quali soluzioni? In primis, la luce. Siamo ormai a tutti gli effetti dei produttori di sistemi illuminotecnici, con la divisione Cairo Lighting, e intendiamo far conoscere e apprezzare le nostre proposte di illuminazione, partendo dal bagno ma volendo offrire anche proposte più complesse, nel settore contract. Ma non vi fermate alla luce… Certamente no! E per rispondere a questa domanda, basta guardare la nostra suddivisione merceologica e organizzativa: ci occupiamo infatti, con delle vere e proprio divisioni, di illuminazione a Led, impianti elettrici (domotica e software), impianti termoidraulici, solare termico, arredo bagno, impianti di climatizzazione, efficienza energetica e, infine, vogliamo essere anche attivi come general contractors. Per questo ci siamo strutturati in Cairo Lighting, Cairo Electrical, Cairo ThermoHydraulic, Cairo Renewable, Cairo Bathroom, Cairo Cooling, Cairo Energy Efficiency e, infine, Cairo General Contractor.
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magazineXaziende Testi a cura della redazione
CAMMINARE SULL’ACQUA Che cosa è la Water footprint? Il ministero dell’Ambiente lo chiarisce… L’impronta idrica è un indicatore del consumo di acqua dolce che include sia l’uso diretto che indiretto di acqua da parte di un consumatore o di un produttore. L’impronta idrica di un singolo, una comunità o di un’azienda è definita come il volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, misurata in termini di volumi d’acqua consumati (evaporati o incorporati in un prodotto) e inquinati per unità di tempo. Nella definizione dell’impronta idrica è data inoltre rilevanza alla localizzazione geografica dei punti di captazione della risorsa. Il water footprint assessment si sviluppa in tre fasi: - quantificazione e localizzazione dell’impronta idrica di un prodotto o di un processo nel periodo di riferimento; - valutazione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’impronta idrica; - individuazione delle strategie di riduzione della stessa. Il computo globale della water footprint è dato dalla somma di tre componenti: - Acqua blu: si riferisce al prelievo di acque superficiali e sotterranee destinate ad un utilizzo per scopi agricoli, domestici e industriali. È la quantità di acqua dolce che non torna a valle del processo produttivo nel medesimo punto in cui è stata prelevata o vi torna, ma in tempi diversi; - Acqua verde: è il volume di acqua piovana che non contribuisce al ruscellamento superficiale e si riferisce principalmente all’acqua evapo-traspirata per un utilizzo agricolo; - Acqua grigia: rappresenta il volume di acqua inquinata, quantificata come il volume di acqua necessario per diluire gli inquinanti al punto che la qualità delle acque torni sopra gli standard di qualità. L’utilizzo delle tre componenti di acqua virtuale incide in modo diverso sul ciclo idrogeologico. Ad esempio, il consumo di acqua verde esercita un impatto meno invasivo sugli equilibri ambientali rispetto al consumo di acqua blu. La water footprint offre quindi una migliore e più ampia prospettiva su come il consumatore o produttore influisce sull’utilizzo di acqua dolce. Essa è una misura volumetrica del consumo e dell’inquinamento dell’acqua. Non misura quindi la gravità dell’impatto a livello locale, ma fornisce un’indicazione sulla sostenibilità spazio-temporale dalla risorsa acqua utilizzata per fini antropici.
Diamogli Carte Blanche Il progetto della start up francese Carte Blanche (www.via.fr), di Francois Brument e Sonia Laugier ha inteso indagare lo strumento e le potenzialità della stampa digitale e la sua capacità di sviluppare una sorta di “filiera”, che va dal concept alla produzione vera e propria
sovvertire le regole tradizionali dell’interior in cui la struttura portante, le opere accessorie e le finiture si fondono, grazie alle tecnologie più innovative della stampa 3D. Creati in base allo spessore variabile delle pareti e dei mobili, con fini strati materici – plastica e sabbia, ma si stanno sperimentando altri materiali come il cemento – gli oggetti e le strutture si fondono strato dopo strato, per dar vita, nel caso I due designer francesi hanno esteso il loro campo dindagine presentato, ad un modulo abitativo formato da camera, fino alle strutture più complesse, una operazione che vuole cabina doccia e dressing, per un totale di 15 mq.
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Il bagno con le chiavi in mano Una conferma del valore del sistema Stone BathWear, di Stone Italiana, è recentemente arrivata con la commessa da 11 milioni di euro per il più grande progetto luxury degli ultimi dieci anni: il Nova/Victoria, di Londra, dove ben 305 bagni StoneBathWear saranno inseriti in 170 appartamenti extra-lusso di concezione ultra-moderna, collocati in 5 edifici magnificamente ingegnerizzati, che sorgeranno di fronte a Victoria Station con vista sui giardini di Buckingham Palace. Stone BathWear, che, lo ricordiamo, è contemporaneamente nome del prodotto e della controllata da Stone Italiana SPA che ha firmato l’accordo commerciale, rappresenta la fusione perfetta tra flessibilità, velocità di installazione, garanzia del risultato, rapporto qualità-prezzo e quel design Made in Italy tailor-made tanto apprezzato nel mondo. Ma cosa è Stone BathWear? In sintesi, è un bagno monoblocco chiavi in mano che oltre a razionalizzare i processi costruttivi e ottimizzare i tempi per realizzazioni di grandi strutture ricettive, offre un ambiente bagno personalizzato e altamente connotato dalla variabile design. Lo Stampone che gli fa da base è un pezzo unico ed uniforme, privo di fughe e già dotato delle giuste pendenze per lo scarico dell’acqua in corrispondenza del piatto doccia. Allo Stampone, dotato di un telaio perimetrale di contenimento e sostegno dell’intera struttura, viene facilmente agganciata la struttura verticale a griglia costituita da montanti e traversi in acciaio zincato già preforati per il passaggio dell’impianto elettrico ed idraulico. Grazie alla ricca gamma di finiture e colori del catalogo Stone Italiana, il piano dello Stampone, il rivestimento delle pareti e il piano per lavabo sono davvero più che personalizzabili: più di 70 varianti per le lastre di quarzo ricomposto, da coordinare o da scegliere a contrasto, in dimensioni modulari secondo il progetto, che sono autoportanti e vengono direttamente incollate sui montanti della struttura, già forate nei punti dove saranno collocati sanitari e punti luce, installazione dopo la quale il sistema è pronto ad essere utilizzato.Inoltre, Stone BathWear è di facile manutenzione perché le lastre Stone Italiana sono realizzate in materiale completamente anassorbente e antibatterico, inalterabile nel tempo, atossico e personalizzabile nel colore e design.
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Aria da bagno Alcune fra le ultime proposte per un ambiente bagno confortevole in termini di temperatura, di igiene e qualità dell’aria, di controllo dell’umidità. Il tutto caratterizzato da valenze estetiche e funzionali attentamente studiate
DeLonghi Il termoventilatore Caldobagno Elite, specificatamente progettato per l’ambiente bagno, tre livelli di potenza, base oscillante con comando a pedale, protezione contro spruzzi d’acqua, termostato ambiente, funzioni antigelo e ventilazione estiva Olimpia Splendid Dalla collezione Fluo il termoventilatore Radical, con interruttore antiribaltamento, utilizzabile anche in bagno, potenza 2.200 Watt, omologato IP 21, nella versione Radical Torre dotato della funzione Eco Dyson Termoventilatore senza pale AM05, con raffreddamento ad alta velocità, trascina 2 litri d’aria al secondo grazie al rotore a flusso misto, nove alette allineate asimmetricamente, con minuscoli fori, riducono la frizione causata dalla collisione fra alta e bassa pressione dell’aria Vortice Microcomfort, termoventilatore da parete indicato per il bagno anche grazie alla funzione scalda salviette, due potenze, resistenza ad aghi, termostato ambiente, funzione antigelo, massima silenziosità
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AL BANDO L’UMIDITÀ Domodry® è un sistema economico, efficace, totalmente biocompatibile. Il sistema agisce attraverso un apparecchio di piccole dimensioni – 28x17x6cm- installato all’interno dell’abitazione e semplicemente collegato ad una presa elettrica domestica. Una volta in funzione, Domodry® neutralizza la carica dell’acqua presente nel terreno a contatto con il muro, interrompendo la risalita di nuova acqua e permettendo al muro di asciugarsi tramite evaporazione. L’apparecchio è disponibile in cinque diversi modelli, con un differente raggio d’azione sferico da 6 a 15 metri, e risulta efficace su tutte le strutture ricadenti all’interno del suo raggio d’azione, a prescindere dalla presenza di muri interni che non costituiscono una barriera al sistema. Gli impulsi generati da Domodry®, inferiori a quelli di un normale elettrodomestico, sono totalmente innocui sia per le persone che per gli animali (l’apparecchio è certificato come bio-edile). Domodry® offre invece un risultato garantito indipendentemente dallo spessore del muro e dal tipo di materiale, in modo definitivo e permanente. Il sistema Domodry® beneficia della detrazione fiscale del 50% e gode di Iva agevolata al 10%.
Inattaccabile dalla corrosione Una canalina di raccolta dell’acqua facile da installare e interamente Made in Italy Da Progress Profiles il sistema PROSHOWER SYSTEM che fa defluire l’acqua da docce e lavandini. Si tratta di una canalina di raccolta dell’acqua, realizzata interamente in acciaio inox, disponibile in 5 diverse lunghezze e corredate da 6 diverse griglie di finitura. Grazie alla elettrolucidatura e alla passivazione il sistema è inattaccabile da qualsiasi tipo di corrosione, mentre la canalina è modulare: si può montare in sequenza ottenendo qualsiasi misura. La sua pendenza interna fa defluire l’acqua verso lo scarico evitando ristagni maleodoranti e garantendo una facile pulizia del sifone. I prodotti sono realizzati integralmente negli stabilimenti di Asolo e costituiscono un Made in Italy di eccellenza essendo costituiti da materiali di prima scelta anche atossici, che uniscono l’estetica raffinata all’ alta tecnologia. Progress Profiles, forte del suo successo nei mercati di tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Russia fino agli Emirati Arabi, Qatar ed Arabia Saudita, continua a credere nell’elevato livello di specializzazione, nell’innovazione, nella creatività e soprattutto nella qualità del materiale impiegato, espressione del migliore made in Italy.
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Semplici e avvolgenti
Vincenzo Catoio e Alessandro Lasferza hanno realizzato una collezione caratterizzata da un’estrema semplicità formale ed altrettanta autenticità, la linea I Catini. Formata da tre serie (Bagnera, Dolina e Madia), questi lavabi d’appoggio sono realizzati in pasta di cemento, disponibili in varie forme (tondeggianti o squadrate) e in diverse cromie, grazie all’aggiunta di pigmenti, o, ancora, decorati o levigati in un unico colore.
Superficialmente sono finiti ad olio o cera, e l’effetto complessivo dei lavabi è tanto armonioso quanto avvolgente. Grazie a queste lavorazioni totalmente artigianali, e all’utilizzo della pasta di cemento, i lavabi risultano poi soluzioni ideali sia per l’abitazione che per un ambiente contract (si tratta di prodotti personalizzabili e adattabili alle specifiche esigenze, sia estetiche che funzionali).
IL PACCHETTO DI MAGGIORANZA DEL GRUPPO GROHE ACQUISITO DA LIXIL CORPORATION TPG e DLJ cedono la loro partecipazione nel Gruppo Grohe, pari al 87,5% delle azioni, a LIXIL e alla Development Bank of Japan. Con una valutazione complessiva dell’Azienda di 3,06 miliardi di euro, si tratta del maggiore investimento in Germania da parte di una società giapponese. Si prevede che l’operazione sarà perfezionata entro il 1º trimestre dell’anno fiscale 2014. Grohe e la consociata Joyou manterranno la loro autonomia all’interno di LIXIL Corporation. L’attuale CEO di Grohe, David Haines, ha firmato il rinnovo dell’incarico per ulteriori cinque anni. Il Gruppo Grohe tra i principali leader mondiali di rubinetterie e idrosanitari, ha raggiunto un accordo con LIXIL Corporation e la Development Bank of Japan per la cessione della quota di partecipazione del 87,5% nel gruppo Grohe detenuta dalla private equity TPG e da DLJ Merchant Banking Partners (Gruppo Credit Suisse). Questa operazione rappresenta il più grande investimento mai effettuato in Germania da parte di una società giapponese. Le attività combinate dei due gruppi nel campo dell’industra degli idrosanitari produrranno un giro d’affari annuo complessivo di oltre 4 miliardi di euro, rappresentando così il più grande operatore mondiale del settore. LIXIL e la Development Bank of Japan acquisiranno Grohe attraverso una compartecipazione in cui ciascuna parte sarà titolare di un interesse di voto del 50%. Il Presidente di LIXIL, Yoshiaki Fujimori, ha dichiarato: “La struttura dell’acquisizione congiunta consente a LIXIL di cogliere quest’ opportunità strategica, pur mantenendo elevata flessibilità finanziaria nel perseguire altre opportunità strategiche future.”
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La valutazione di mercato del Gruppo Grohe, comprensiva dell’assunzione del debito, è pari a 3,06 miliardi di euro. L’operazione è soggetta all’approvazione delle autorità antitrust e si prevede che sarà perfezionata nel primo trimestre dell’anno fiscale 2014.
una sottile guarnizione trasparente che consente un’ottima tenuta dell’acqua. La sua versatilità, inoltre, gli permette di comporre diverse soluzioni: ad angolo con 2 ante scorrevoli o nicchia con ante scorrevoli, a bilico, a saloon o a soffietto. Inoltre Virgo è disponibile anche nelle versioni speciali grazie alla possibilità di inserire un lato aggiuntivo. Il vetro in cristallo temperato, di spessore 6 mm, è disponibile nelle finiture satinato, piumato o trasparente.
Flessibili ed eleganti Due le proposte di Arblu per l’ambiente bagno, all’insegna della più totale fruibilità Time è il nuovo box doccia salvaspazio, presentato da Arblu, che si adatta a qualsiasi tipo di ambiente. Sua principale caratteristica è un sistema di apertura totale, sia verso l’interno che verso l’esterno, che permette di accedere al piatto doccia dall’angolo; le ante infatti, piegandosi su se stesse, si aprono in un solo gesto raccogliendosi a muro, dimostrandosi ideale anche nelle soluzioni a parete aperta per ambienti come spogliatoi o centri benessere. Time è disponibile anche in un’altra versione, progettata pensando al problema della disabilità, che si caratterizza per la divisione dell’anta in due parti, che permette la parziale apertura della parte
superiore o inferiore. Completano la proposta una serie di accessori e aiuti d’arredo, come i maniglioni di sostegno, i piatti doccia a filo pavimento che consentono un agevole accesso alla doccia. Time è un box doccia con telaio in alluminio, h 190 cm, disponibile nella finitura bianco; ha una chiusura magnetica e può avere 2 o 3 ante pieghevoli. Virgo è l’elegante box doccia con telaio, h 190 cm, dalle forme lineari che si contraddistingue per la cura nei dettagli; un’originale diamantatura infatti impreziosisce i profili e la maniglia “V”, dove troviamo serigrafato il marchio Arblu. Il nuovo box doccia cela i suoi meccanismi dietro a soluzioni di grande eleganza, come la perfetta chiusura delle ante con profilo calamitato, i carrelli sganciabili per una perfetta pulizia della superficie e
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economiaXapertura cersaie Testo di Claudio Moltani
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IL PARADOSSO ITALIANO: SU 143 DISTRETTI (CERAMICO COMPRESO) I NUMERI DELL’EXPORT BATTONO, DI GRAN LUNGA, LA COSIDDETTA LOCOMOTIVA EUROPEA, LA GERMANIA. MA POI, TUTTO RISCHIA DI ESSERE VANIFICATO DA UN “SISTEMA CENTRALE” MIOPE E INCAPACE DI INTERVENIRE SUI PROCESSI LEGATI ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE. E’ con manifestazioni di questo tipo che si fa una politica industriale vera. E’ con queste parole che, nella sua doppia veste di presidente di Confindustria ed espositore, in quanto CEO di Mapei, Giorgio Squinzi ha inaugurato la 31° edizione di Cersaie. Una rassegna, quella bolognese, che rappresenta, e bene, un Made in Italy “pesante” 6,6 miliardi di giro d’affari, formato da aziende capaci di raggiungere l’80% di quota export nel loro fatturato e che, nel loro insieme, rappresentano una delle punte di diamante del Sistema Italia. Sono una ventina le realtà industriali del la filiera ceramica che, poi, lavorano direttamente sui mercati internazionali, aziende nate e partire da quel distretto di Sassuolo che ancora oggi, nonostante una situazione comunque non ancora di uscita dalla crisi, accentra oltre l’80% della produzione italiana di piastrelle. Aziende quali Marazzi, Panaria, Ricchetti, Florim, Concorde, Area Ceramica, Graniti Fiandre, Dado, Emilceramica, Gambini, che schierano ben 33 siti produttivi e quasi 8.000 dipendenti fra gli USA e il Portogallo, la Spagna e la Francia, e poi la Germania, Finlandia, Polonia, Ucraina e Russia. Ma a Cersaie, fra i circa 900 espositori, non potevano certo mancare gli stranieri, oltre 300, provenienti da più di 35 diverse nazioni, ma è soprattutto sulla situazione italiana che si accentrata la lente d’ingrandimento del presidente di Confindustria e di quello di Confindustria Ceramica, Vittorio Borelli, che ha sottolineato come la leadership italiana non si limiti ai numeri, più che positivi, dell’export, ma significhi anche “vera internazionalizzazione”, intendendo con questo che un quarto della produzione viene ormai realizzata all’estero (per stare più vicini alle esigenze dei mercati locali, è il mantra poi ripetuto, nel corso di vari interventi, interviste e articoli, da tutti i rappresentanti delle aziende coinvolte). E’ poi da sottolineare come l’intero distretto bolognese, che comprende anche filiere produttive di altri settori, tutte a loro modo leader europeo o mondiali, a meno di due anni dal terremoto siano riusciti a tornare pienamente operative ancor prima dell’arrivo degli aiuti stanziati dal Governo. Un fatto, questo, che è passato inspiegabilmente sotto tono e che la dice lunga su quale sia una delle leve che contribuiscono a rendere questo territorio un vero unicum nel panorama mondiale, ovvero la capacità di “fare squadra” fra i vertici aziendali, le maestranze nel loro insieme e le rappresentanze istituzionali locali. Il… punto debole, dunque, è altrove, e riguarda la capacità del Governo nazionale di saper intervenire a livello di politica industriale e di supporto per le politiche legate all’internazionalizzazione: l’ICE (morto e poi rinato nel giro di un anno) ha avuto 30 milioni di euro nel 2013 e (in previsione) 50 nel 2014, mentre il suo corrispettivo spagnolo (una delle nazioni che contende all’Italia il primato non solo quantitativo nel settore della produzione ceramica) spende ben 150 milioni di euro l’anno per il sostegno alle proprie imprese. E che la forza dell’intero Sistema Italia stia proprio negli unicum distrettuali, lo dimostra (ancora una volta) un raffronto con la locomotiva d’Europa, la Germania, un raffronto che vede molti dei nostri distretti industriali surclassare, di gran lunga, la capacità manifatturiera tedesca, con un aumento del 3% a fronte di un calo germanico del 2,1%. Certo, la crescita non è omogenea per tutti i 143 distretti nazionali, ma sono ben 90 quelli che, crisi o non crisi, segnano numeri positivi, che riescono a compensare i 53 negativi. Certo, poi le vendite all’estero, in molti casi, non bastano a compensare il cattivo andamento del mercato domestico, e qui avviene il controsorpasso tedesco, ma i numeri, e le performance, non si possono certo nascondere o sottostimare.
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IL CERSAIE E IL DESIGN E’ naturalmente riduttivo, e ingeneroso, affidare a queste brevissime note il compito di indicare una tendenza o una sorta di “medaglia d’oro” al prodotto o all’idea che più di ogni altro hanno caratterizzato l’edizione di quest’anno del Cersaie. Premesso questo, prendiamoci questo rischio, e indichiamo in Axor l’azienda che, anche grazie all’apporto creativo delle Front Design e di Nendo Design, secondo il nostro modesto parere ha saputo essere un vero e proprio punto di riferimento della manifestazione bolognese.
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IL DESIGNER ANTONIO LUCCHESE E LE LINEE SINUOSE E MATERICHE DELLA RUBINETTERIA SINERGY
Testo di Claudio Moltani
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CORIAN E OTTONE, PER UNA LINEA FLUIDA E ORGANICA, DISEGNATA DA FRANCESCO LUCCHESE PER FIR. PER UNA LINEA DI RUBINETTERIA CHE Ăˆ STATA UNA DELLE PRINCIPALI NOVITĂ€ DEL CERSAIE A Bologna, una delle novitĂ piĂš interessanti è stata presentata da FIR, una delle pochissime aziende italiane di rubinetteria che non solo produce ancora e interamente in Italia, ma anche una delle pochissime realtĂ di settore che presenzia a tutte e tre le principali manifestazione dedicate all’area bagno (ish, Cersaie e Salone del Mobile, anche se l’azienda dopo la prossima edizione del Salone farĂ una punto su tutte queste presenze). Si tratta della collezione Sinergy, di cui abbiamo parlato a lungo (la presentazione della linea alla stampa era avvenuta qualche giorno prima del Cersaie) con il titolare Alessandro Piesco e con il designer Francesco Lucchese. Sinergy è una collezione “organicaâ€?, tridimensionale, fluida, giocata matericamente sull’accostamento fra ottone cromato e Corian (che subentra al primo materiale sia parzialmente, ad esempio nelle maniglie, che interamente, fin nel corpo del
miscelatore). Tre le interpretazioni, tre le maniglie (classic, trendy, original), 20 i mesi di ingegnerizzazione per le tre aree stilistiche. Lucchese e FIR hanno fortemente voluto un progetto (e non solo “un prodottoâ€?) tridimensionale e organico, superando le “difficoltĂ interpretativeâ€? dell’area lavabo con l’utilizzo dei due materiali. Il risultato è davvero positivo. E, hanno assicurato i due protagonisti, “non ci fermeremo quiâ€? (cucina e accessoristica sono, probabilmente, i prossimi “campi d’azioneâ€?). Il costo, come scelta “politicaâ€?, ricalcherĂ quello del bestseller Plyone. A questo punto, e con il 25% del fatturato investito in innovazione di prodotto, FIR si dichiara “ottimistaâ€? nell’affrontare il giudizio del mercato, sia italiano che europeo, convinti anche dai primi riscontri positivi su Sinergy e dalla forza di un catalogo ormai strutturato in 5.000 articoli finiti.
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intervisteXsergio mori
PER BONOMI CONTEMPORANEO ITALIANO SERGIO MORI
HA REALIZZATO NON UNA LINEA DI PRODOTTI, MA UN VERO E
PROPRIO SISTEMA CHE NE GENERA PIĂ™ DI 150 IN TERMINI DI
Testo di Claudio Moltani
COMBINAZIONI. NELLE ALTRE IMMAGINI, LA MATERICITĂ€ DEI
BOTTONI E DEI POLSINI DISEGNATI DALLO STESSO DESIGNER
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ECLETTICO, GIROVAGO (HA AVUTO ESPERIENZE IN UK, CANADA, USA), PREMIATO (CON IL COMPASSO D’ORO NELLA CATEGORIA GIOVANI), ATTUALMENTE SERGIO MOTI INSEGNA INTERIOR DESIGN ALL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI LABA, A BRESCIA, E COORDINA L’IMMAGINE DI NUMEROSE AZIENDE DEL SETTORE CASA Cersaie, cosa hai visto? Di bello, di brutto, di significativo‌oppure, cosa avresti voluto vedere? Purtroppo quest’anno cose da vedere!?! Veramente poche. Il famoso padiglione 35 addirittura chiuso. E gli espositori superstiti?...riposizionati in lotti a loro inediti come a voler riempire i vuoti lasciati. Preferisco pensare che le aziende non stiano andando tutte male e che quindi semplicemente molte si stiano rivolgendo ad esposizioni fuori dal territorio nazionale – magari proprio in quei paesi che ancora “paganoâ€?, dando cosi una sorta di servizio porta a porta. Per quelli che invece credono ancora nell’importanza dell’esporre in Italia e che quindi erano presenti al Cersaie dico solo che se non ci sono novitĂ importanti forse non varrebbe nemmeno la pena di spendere cosi tante energie in una fiera. Dove si vedono prodotti degli anni precedenti spennellati
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di colore o con la semplice aggiunta di inserti in cristallo, il messaggio è chiaro – o sono finite le idee o son finiti i soldi. Ma in uno scenario che ha dell’apocalittico le cos, invece, si fanno veramente semplici per chi ha ancora da raccontare (forse le stesse che lo hanno sempre fatto). Bisazza ad esempio che ha aperto le porte al mondo della piastrella proponendo un progetto interessante modulare e tridimensionale di Marcel Wanders che con i suoi consueti toni onirici e decorativi si sposa perfettamente al linguaggio inconfondibile della maison, o AXOR che con coraggio, dopo il complesso progetto dell’anno precedente presentato da Starck, propone ben due progetti inediti e accattivanti, o ancora, Flaminia che da anni completa il mondo della ceramica con segni e linguaggi “rubatiâ€? ad altri ambienti ottenendo come risultato un’atmosfera (quella di Flaminia) unica, versatile e non preconfezionata.
Attualmente a cosa stai lavorando nel settore del bagno? Oppure, a cosa vorresti lavorare? Nel settore del bagno sto lavorando ancora per Bonomi Contemporaneo Italiano, un sodalizio che dura ormai da più di tredici anni nell’arco dei quali non ho disegnato una linea di prodotto ma bensì un sistema che ne genera più di 150 in termini di combinazioni, dove spiccano ARCO e ELLE (i primi rubinetti a sezione piatta – anno 2002) LIGHT (il primo soffione doccia con led integrati – anno 2005) FLUID (l’unico rubinetto scorrevole al mondo) e TUBE (rubinetto a cascata nominato al GrandesignEtico 2012). Per il nuovo anno
invece ho pensato “Y” una linea di accessori bagno. Come caratteristica la capacità di sposarsi con molti dei prodotti già a catalogo, il tutto nel rispetto di un etica produttiva basata sul gioco di un solo modulo che come un puzzle compone l’intera collezione. Ma mi cimento spesso anche in altri ambiti: dai sistemi per tende alle door handles, dal trasportation design alle sedute, dagli accessori moda alle techno/maglie per me lo spirito è sempre lo stesso, prediligo il progetto “intelligente” e pur non dimenticando l’elemento di phatos (fondamentale), ritengo che l’idea di sistema ne sia la sintesi.
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intervisteXdan brunn Testo di Claudio Moltani
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SI CHIAMA DAN BRUNN, Ăˆ UN GIOVANE ARCHITETTO AMERICANO, CHE CONOSCE BENE L’ITALIA PER AVERVI STUDIATO, CHE AMA IL ROCK (HA UNA SUA BAND E UNA NOTEVOLE COLLEZIONE DI CHITARRE ELETTRICHE) E NATURALMENTE IL DESIGN
Ti presenti? Semplicemente, io sono un ‘amante del design’, quello che si esprime in tutte le sue forme: dall’architettura al prodotto, dai gioielli alle automobili o anche la progettazione di strumenti musicali. Sono un appassionato musicista, con una bella collezione di chitarre; le adoro, mi intriga la forma e mi interessa il processo evolutivo molto lento che si plasma intimamente attorno al corpo umano. Sono nato in Israele, cresciuto tra Tel Aviv e Los Angeles, vissuto un po’ in Italia, fino a tornare a casa dopo la scuola di specializzazione ad Harvard. Ora, il mio studio ha otto anni, tanti i progetti realizzati: da uno showroom a San Francisco, un paio di case sulla spiaggia a Venice Beach, fino a un ristorante a Beverly Hills e alcuni lavori di ristrutturazione residenziale, per non parlare della mia linea di arredo e complementi per la stanza da bagno. Conosci bene l’Italia? Ho vissuto in Italia durante i miei anni da studente per circa un anno e mezzo, viaggiando da una cittĂ a un’altra, osservando le opere piĂš importanti per poi ridisegnare nuove geometrie. Passavo diverse ore camminando per realizzare le mappe stesse dei luoghi che studiavo. Ho avuto modo di conoscere profondamente ogni cittĂ e forse anche piĂš degli stessi abitanti, nonostante sia stato molto impegnativo. Dopo questa esperienza e dopo essermi reso conto della famigliaritĂ culturale con il territorio israeliano, ho trascorso in Italia i successivi cinque anni, per imparare la lingua e la professione nell’ambito del design. Hai lavorato con qualche azienda italiana? Non ho ancora avuto incarichi in Italia, questo sarebbe un sogno! Speriamo in un prossimo futuro. Sono riuscito però a ottenere la progettazione di un ristorante italiano a Los Angeles: ho dovuto miscelare le diverse filosofie di ristorante Made in Italy con quello che è il concetto americano di locale all’italiana. Il tutto mixato con la mia idea di progetto e linguaggio nell’ambito del
design. E’ andato tutto bene e l’idea ha funzionato. Quanta della tua personalitĂ entra in un tuo progetto? Tutto ciò che progetto viene pensato in base a ciò che sono e al mio modo di vivere. Amo il ‘segno’ pulito, purchĂŠ resista nel tempo. Ho visto come vivono le persone e l’abuso che viene fatto degli oggetti. Trovo che ci siano oggetti di design contemporaneo che non riescono a invecchiare con la stessa eleganza di alcuni ‘pezzi classici’. In questo, l’Italia è stata un’ottima scuola per avere spunti utili, mi piace giocare con le idee per poter creare oggetti surreali come la collezione EasyEdge, la cui caratteristica è quella di essere una fioriera all’interno di un supporto per la televisione. Quando progetti pensi a chi utilizzerĂ o vivrĂ in uno spazio da te disegnato? Certo. Tutto il mio lavoro di progettazione deriva dall’utente e da questo, si delinea la forma. Non si può compromettere la funzione di un prodotto per poterne godere. Io credo che il ‘buon design’ sia quello che può essere utilizzato e non solo quello che si può apprezzare da una foto o da un libro. Hai progettato tu la tua casa? Certo, e particolare cura ho riservato al mio bagno. Un anno fa circa ho acquistato una casa a Los Angeles, e ho rinnovato completamente gli interni, pur mantenendo intatto l’esterno. Mi piace il dialogo tra vecchio e nuovo, si ha una grande sorpresa quando si apre la porta di casa. Il bagno è come una mini oasi, o un centro benessere in un resort. Ho una bellissima vasca Agape Spoon, la pavimentazione è composta da grandi piastrelle in gres porcellanato e il lavabo l’ho progettato personalmente. Il mio lavello EasyIncline è in Caesarstone. Il bagno è concepito come un luogo di serenitĂ e calma. Ho scelto i colori e le texture che si confondono con i toni della pelle per creare un momento di totale equilibrio. Mi piace inoltre che non vi sia confusione sui piani, il disordine viene celato grazie a contenitori posti intorno ai lavandini o dietro gli specchi: amo i trucchi del design, qualcosa di sublime.
NELL’IMMAGINE, I BAGNI DEL YOJISAN, UN RISTORANTE A BEVERLY HILLS PROGETTATO DA DAN: RIVESTIMENTI DI IRIS CERAMICA, SANITARI DURAVIT E TOTO
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intervisteXteuco
NELLA FOTO, VASCA OUTLINE RETTANGOLARE IN VERSIONE CENTROSTANZA FREESTANDING IN DURALIGHTÂŽ BIANCO, IL MATERIALE COMPOSITO IN SOLID SURFACE, BREVETTATO, PLASMABILE AL 100%, IDEATO, PRODOTTO E LAVORATO IN ESCLUSIVA DA TEUCO, CHE PERMETTE MASSIMA PERSONALIZZAZIONE E FLESSIBILITĂ€ ESTETICA E FUNZIONALE. LA VASCA Ăˆ DOTATA DELL’ESCLUSIVO BREVETTO HYDROLINE, PRIMATO MONDIALE: IL PRIMO IDROMASSAGGIO INVISIBILE GRAZIE AL
Testo diClaudio Moltani
SISTEMA BREVETTATO IN CUI LE CLASSICHE BOCCHETTE SONO SOSTITUITE DA SOTTILI FESSURE CHE SCOMPAIONO ALLA VISTA, PER UN NUOVO QUOTIDIANO DALL’IMPATTO EMOTIVO
ELEGANTE. TALI FESSURE PERMETTONO UN SISTEMA DI CRO-
MOEXPERIENCE ALL’AVANGUARDIA: NON PIÙ IL TRADIZIONALE
FARO CHE EMANA DIVERSE COLORAZIONI DI LUCE IN QUANTO SONO LE STESSE INCISIONI AD ESSERE RETROILLUMINATE CONSENTENDO ALLA LUCE COLORATA, MODULABILE IN OTTO
DIFFERENTI TONALITĂ€, DI ILLUMINARE IN UN CONTINUUM
L’AMBIENTE BAGNO. INOLTRE HYDROLINE GARANTISCE GLI
STANDARD SIA DI EFFICACIA SIA DI SILENZIOSITÀ DELL’IDRO-
MASSAGGIO TEUCO. RUBINETTERIA SKIDOO GRUPPO BORDO
VASCA CON DOCCETTA PER EROGAZIONE DA LAMA D’ACQUA.
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TEUCO RI-ORGANIZZA LA PROPRIA STRUTTURA CON L’INGRESSO DI UN NUOVO A.D. E UN NUOVO PRESIDENTE. PER UNA SFIDA IMPRENDITORIALE A TUTTO CAMPO Enrico Bracesco è il nuovo A.D. di Teuco. La notizia, , vede anche l’ingresso di Andrea Sasso nel ruolo di Presidente dell’azienda. Cambiamenti importanti, dunque, in relazione anche al contesto economico globale. Ne parliamo proprio con lui‌ â€œĂˆ con grande orgoglio ed entusiasmo che ho accettato questo nuovo prestigioso incarico ad un anno dal mio ingresso in azienda come Managing Director. Si tratta di un cambiamento significativo che ha visto anche l’ingresso di Andrea Sasso nel ruolo di Presidente, al quale è stata contestualmente affidata la carica di Amministratore Delegato del Gruppo FIMAG (iGuzzini illuminazione - F.lli Guzzini - Teuco), la holding industriale che riunisce le partecipazioni della famiglia Guzzini nelle varie societĂ operative. Per Teuco è un passo importante, soprattutto rispetto all’attuale congiuntura economica globale, che racchiude in sĂŠ sfide imprenditoriali di grande importanza: prima fra tutte quella di sostenere le prospettive di ulteriore sviluppo del brand e crescita della quota di mercato mondiale in un’ottica di sempre maggiore internazionalizzazione. State valutando nuovi approcci al mercato ed alle relative fiere? Come detto a livello strategico spingiamo sull’export e, in quanto brand globale, ci concentriamo sulla diversificazione dei prodotti puntando su una gamma sempre piĂš ampia ed articolata. Il connubio “Made in Italy-innovazioneâ€? è alla base di ogni nostra riflessione e ne sono testimonianza i costanti investimenti in R&D su materiali e tecnologia che vedono l’azienda reinvestirvi ogni anno circa il 6% del fatturato che ci hanno portato al raggiungimento di 60 brevetti interazionali. Fra le piĂš recenti intuizioni ricordiamo l’idromassaggio invisibile HydrolineÂŽ, nostra esclusiva mondiale, inizialmente applicato alle vasche in DuralightÂŽ, altro materiale brevettato da Teuco, e da quest’anno disponibile anche su quelle in acrilico. Per quanto riguarda la partecipazione alle fiere,
quest’anno siamo stati presenti all’ISH di Francoforte, manifestazione leader a livello mondiale, mentre è giĂ confermata per il 2014 la nostra partecipazione al Salone del Bagno di Milano che raccoglie le eccellenze produttive del nostro settore. Innovazione, ricerca sui materiali, rapporto con i designer‌ Teuco non è certo seconda a nessuno in base a questi parametri. Queste specificitĂ bastano ancora per affrontare mercati sempre piĂš complessi? Od occorrerĂ inventarsi qualcosa di “nuovoâ€?? Lavoriamo come sempre senza sosta a nuovi progetti che verranno presentati al mercato entro la fine dell’anno e che ci permetteranno di dialogare sempre piĂš con i mercati esteri. Tutto questo è possibile da un lato grazie al rapporto di collaborazione con i nomi piĂš noti dell’architettura e del design internazionale e dall’altro grazie all’impegno costante della nostra contract division che ci permette di essere partner delle piĂš importanti realizzazioni worldwide offrendo soluzioni custom al servizio del mondo del progetto. Fra le reference piĂš recenti ricordiamo i progetti per Autogrill, il concept dei bagni per l’Aeroporto di Fiumicino con l’architetto Talocci e la fornitura per le Trump Towers in India con l’architetto Nunziati. Qui il protagonista è il DuralightÂŽ, il composito in solid surface che produciamo e lavoriamo internamente, con un sensibile vantaggio competitivo che ci permette di ridurre i tempi e i costi ed intervenire in tempo reale a livello progettuale e produttivo, assicurando la massima libertĂ del design unita alla totale flessibilitĂ produttiva. E sono state proprio le piĂš recenti collezioni in DuralightÂŽ, che ci hanno permesso di ottenere importanti premi sia a livello internazionale, come l’‘Interior Innovation Award - Winner 2013’ e il ‘Red Dot Award: Product Design 2012’, sia nazionale come il ‘Best Design’ al Best Company Award. Per tutte queste ragioni siamo convinti che proseguire in questa direzione ci darĂ grandi soddisfazioni, continuando ad investire nello sviluppo di soluzioni uniche, sempre piĂš
interpreti della nostra attitudine all’innovazione e della profonda vocazione al design. I vostri prodotti sono presenti in molti Paesi del mondo. C’è qualche mercato che, per un motivo o per l’altro, non siete ancora riusciti a raggiungere e che, invece, “dovreste proprioâ€? conquistare? Siamo presenti in 60 paesi coprendo i principali mercati europei, ma la nostra strategia punta sulla diversificazione, con una particolare attenzione ai paesi in via di sviluppo. Quelli che attualmente rivestono per noi maggiore importanza sono Sud America - in particolare Brasile -, Russia, India, Far East e alcuni stati dell’Africa.
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