ISSN 1120•9720 - Mensile -TAXE PERCUE (TASSA RISCOSSA). UFFICIO CMP/2 ROSERIO - MILANO. Spedizione in abbonamento postale - 45% - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano
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MILANO DESIGN WEEK
NATEVO BY FLOU
A.D. NATALIA CORBETTA / FOTOGRAFIA MARIO CIAMPI
“made in italy”
F L E X F O R M SPA INDUSTRIA PER L’ARREDAMENTO 20821 MEDA (MB) I TA L I A VIA EINAUDI 23.25
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CONTENTS DDN Design Diffusion News Direttore editoriale/Managing Editor Carlo Ludovico Russo c.russo@designdiffusion.com Direttore responsabile/Editor Rosa Maria Rinaldi r.rinaldi@ddworld.it Progetto graďŹ co e consulenza artistica Graphic layout & art consultant Franco Mirenzi
Editorial Spot Cover project Report
Event Milan Design Week
Designer/Imprese
Allievo/ Maestro
Emirati Arabi
Reallyitalian.it
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Realizzazione graďŹ ca Graphic designer Antonietta Scuotri a.scuotri@ddworld.it
Inviato speciale/Special correspondent Luciana Cuomo luciana_cuomo@yahoo.it
Traduzione/Translation ITS, Monza, Olga Barmine Studio Traduzioni Vecchia Fiona Johnston
Redazione/Editorial staff Manuela Di Mari m.dimari@ddworld.it Production&fashion/lifestyle Laura Galimberti l.galimberti@ddworld.it Technology & Research
Monica Pietrasanta monica@pallavicini.it Report Giulia Bruno giulia.bruno.r@alice.it Ecodesign Bradley Wheeler CoolNewProjects.com Architecture and design in the USA
Hanno collaborato a questo numero: The following contributed to this issue: Michele Weiss, Cristina Fiorentini, Valentina Dalla Costa
Milano e il design Le news di DDN Massimiliano Messina/Natevo by Flou Minusco CIFF Furniture China Racconti D’acqua I Saloni 2013: innovazione e creativitĂ Triennale: la sindrome dell’inuenza Global Design Summit World trends Le stanze dell’ufďŹ cio e del design Trends d’impresa ManualitĂ & tecnica Knowledge=Sustainability Design in un tweet Gabriele e Oscar Buratti GamFratesi Ludovica e Roberto Palomba Daniele Lago Toan Nguyen/Citterio Alessandro Marelli/Mari Gordon Guillaumier e Francesco Beghetto/Dordoni Philippe Nigro/De Lucchi La biblioteca dell’universitĂ Zayed ad Abu Dhabi Design Days Dubai Villa in stile liberty per Consonni a Kuwait City Nuovo spazio Skema a Dubai Progetti di RWA_Architetti nel Qatar Un Sanlorenzo per lo sceicco di Dubai Pininfarina CarbongraďŹ te per Visconti ‘[a casa] project’ ‘Che storie!...’ Icone del design italiano in mostra
Rosa Maria Rinaldi V. Dalla Costa, L. Cuomo, M. Pietrasanta Laura Galimberti Valentina Dalla Costa Valentina Dalla Costa Valentina Dalla Costa Valentina Dalla Costa A cura di Cosmit Luciana Cuomo Luciana Cuomo Luciana Cuomo Luciana Cuomo Luciana Cuomo Giulia Bruno Giulia Bruno Manuela Di Mari, Laura Galimberti Manuela Di Mari Manuela Di Mari Manuela Di Mari Manuela Di Mari Laura Galimberti Laura Galimberti Laura Galimberti Laura Galimberti Valentina Dalla Costa Valentina Dalla Costa Valentina Dalla Costa Valentina Dalla Costa Michele Weiss Michele Weiss Michele Weiss Michele Weiss Michele Weiss Nuvola di Luce armchair Design Thesia Progetti Manufactured by Natevo by Flou
Cover
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collage studio - photo tommaso sartori
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EDITORIAL
MILAN AND DESIGN È un fenomeno unico ed universale quello che si realizza a Milano durante il Salone del Mobile. Ogni edizione della design week conferma e amplia la visione della nostra città come quella di una piazza mondiale del design, in cui il soggetto non sono più o non solo il progetto e i suoi dintorni, ma diventa una sorta di laboratorio vivente di conoscenza della creatività di tutta la Terra. In quest’ambito, la progettualità trasformata dall’industria in prodotto funzionale mantiene la porzione maggiore in grado di transitare nei mercati forti, quelli che oggi garantiscono vitalità alle imprese italiane ed europee. In ogni caso, si tratta di un processo fluido che interessa ogni Paese, non solo l’Italia, arricchendo la nostra cultura nazionale attraverso scambi e confronti. L’evoluzione di tutto quanto accade dentro e fuori il Salone in un evento di portata mondiale provoca a cascata una serie infinita di idee e di soluzioni creative, che non ha uguali. Questo il tema che caratterizza il nostro numero, interamente dedicato alla design week. Partendo dal Summit tra grandi architetti cinesi, brasiliani, indiani e italiani, abbiamo individuato i trend del mondo, cercando le espressività più singolari di Paesi vicini e lontanissimi, dal Belgio alla Lapponia, passando attraverso Africa, Brasile, Corea e molti altri. È emerso come argomento comune il tema della ‘stanza’ di design, applicato sia alla casa che all’ufficio, di cui vi mostriamo gli esempi migliori, che mettono in luce gli aspetti innovativi delle imprese, alla continua ricerca di modelli evolutivi, sia in termini di partnership che di soluzioni di marketing ad oggi sconosciute nel mondo dell’arredo. Per quanto riguarda architetti e designer, ne abbiamo esaminati alcuni sotto il profilo storico-didattico, individuando il flusso da maestri ad allievi. Di altri abbiamo raccolto prodotti e progetti realizzati da aziende differenti, ritrovandone il linguaggio comune. Infine, come in un tweet, una panoramica di prodotti si raccontano in ‘140’ caratteri. Un piccolo speciale dedicato ai Paesi Arabi completa l’internazionalità di DDN. Buona lettura During the Salone del Mobile Milan hosts unique, universal events. Each edition of the Design Week substantiates and amplifies the approach to the city as a world design marketplace, where the subject is no longer just design and its environs; it rather becomes a sort of living workshop on the knowledge of the creativity of the entire planet. In this respect, design as transformed by industry into a functional product keeps the largest share that can penetrate the main markets - that is, the ones that allow Italian and European companies to remain dynamic. However, it is a smooth process which involves every country, and not only Italy, enriching the national culture through exchanges. Everything that happens in and out of the Salone in a global event results in countless, unparalleled ideas and creative solutions. This is the theme of our issue, which is entirely devoted to the Design Week. We relied on the summit of leading Chinese, Brazilian, Indian and Italian architects to identify the world’s trends, finding the peculiarities of nearby and far-off countries, including Belgium, Lapland, Africa, Brazil and Korea. A shared theme came out, namely ‘designer rooms’, applied to both homes and offices; we are showing you the best examples, which highlight the innovative aspects of businesses, which keep searching for evolutionary models, in terms of both partnerships and marketing solutions which have been unknown to the furniture world so far. In addition, we examined a few architects and designers from a historical and educational point of view, concentrating on the flow from masters to pupils. As far as others are concerned, we collected products and projects developed by different companies, identifying a shared language. Finally, like in a tweet, some products tell about themselves in “140” characters. The international nature of DDN is further emphasized by a small special on the Arab countries. Enjoy your reading!
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INTERNATIONAL MAGAZINE OF ARCHITECTURE AND DESIGN
OF
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Trimestrale di architettura e design '2 € 0 € % € ! € & € " € )TALY ONLY € Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (con.in L. 27/02/2004) art. 1, comma 1, DCB Milano. (TASSA RISCOSSA)
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ARCH
È USCITO IL NUOVO NUMERO DI OFARCH ARCHITETTURA E DESIGN DISCOVER THE NEW ISSUE OF OFARCH DESIGN & ARCHITECTURE
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AD: Michael Loos Photo: Max Rommel
CUBO by Achille e Pier Giacomo Castiglioni Showroom: Via Durini, 23 Milano meritalia.com
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GIANLUIGI LANDONI/VIBIEFFE
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ACHILLE E PIER GIACOMO CASTIGLIONI PER MERITALIA
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CESAR C_DAY LIVING SYSTEM
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NATEVO BY FLOU
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MODULO DI ABBONAMENTO ITALIA RIVISTE E USCITE/ANNO
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IN USCITA IL PROSSIMO SETTEMBRE IL NUOVO NUMERO DI DDN FREE SPECIALE CERSAIE! THE NEW ISSUE OF DDN FREE SPECIAL CERSAIE IS COMING OUT IN SEPTEMBER!
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SPECIALE S PECIALE CERSAIE CERSA AIE 2012 2012
A PIÃ&#x2122; VOCI: IL BAGNO CHE SCONFINA INCONTRI: YOUNG BATHROOM DESIGN
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DDN DESIGN VIEW A NEW WAY TO LIVE THE FUORISALONE Una città ideale. Una città che tende alla ricerca di nuove prospettive, nuove soluzioni di vita e di progettazione. È il tema che accomuna gli spazi nei quali questa città ideale è stata raccontata, all’interno dell’area Mad – Mecenate Area Design – partner dell’operazione che insieme a ddn ha voluto raccontare in modo diverso il fuorisalone durante la Design Week milanese. Il lungo percorso si è articolato attraverso 6000 mq tra design e creatività, urbanistica, food, moda: architetti di fama internazionale, artisti, stilisti, showcooker hanno mostrato al pubblico nuovi prodotti, idee, interpretati e realizzati dai migliori brand italiani. Una vera città ideale priva di traffico, che contribuisce a creare una soddisfacente qualità ambientale, dove hanno spazio solo i VIP, Very Important Pedestrians. Particolarità di questa nuova proposta l’orario, che ha reso lo spazio fruibile dalla chiusura della fiera sino a tarda notte. Ad arricchire ogni serata di ddn Design View sono stati i Salotti sul design, conferenze intitolate Intrecci Creativi, che alle 20 di ogni giorno hanno animato lo spazio dell’Urban Lab. Il tema comune di tutti
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gli allestimenti proposti è stato ‘smart’, in perfetta sintonia con la casa di oggi e del futuro: un concetto applicato alle cucine e agli elettrodomestici, dove chef stellati hanno promosso la sensibilizzazione verso un’alimentazione equilibrata unita all’estetica contemporanea. Inoltre, visibili in mostra, soluzioni di domotica per vivere più facilmente la casa, l’lluminazione, l’arredobagno. Le soluzioni scenografiche ben si sposano agli allestimenti e agli arredi proposti all’interno dei loft tipici di Mecenate Area Design. Spazio anche al contract e al mondo marino, con lo yacht di Fabio Rotella per Sessa Marine (volete che la città ideale non abbia il mare?), all’artigianato e ai tour enogastronomici. Un grande coro di idee coordinate da Alessia Galimberti, art director di ddn Design View. www.designdiffusion.com www.mecenateareadesign.it
An ideal city. A city connected with the search for new prospects, new living and design solutions. This is the common thread throughout the spaces where this ideal city was told about, from within Mad - Mecenate Area Design - partner to the project. Together with ddn, they wanted to deal with the Fuorisalone events during Milan’s Design Week in a different way. The long path wound through an area of 6,000 square metres, with the focus on design and creativity, town planning, food and fashion, Italian brands, starred chefs, internationally famous architects, artists, fashion designers, cooking shows and design parties taking life and showing the general public their perspective, their new products, their idea and interpretation of design which helps create satisfactory environmental quality, a real, ideal, traffic-free city, where only VIPs - Very Important
Pedestrians - are given space. The opening hours changed from the previous editions: from 5.00pm to 1.00am (except for Sunday, when visitors were admitted in the afternoon, namely from 12.00pm to 5.00pm). In addition, each night ddn Design View was enriched by design salons, conferences titled ‘Intrecci creativi’ (creative intertwining) held in the Urban Lab area at 8.00pm every day. ‘Smart’ was the theme shared by all the mounting projects, in perfect harmony with present and future homes. This concept applies to kitchens and household appliances, where starred chefs recommend and promote awareness of healthy food as matched with contemporary elegance; it applies to domotics, which helps people to better enjoy their homes, lights and bathroom furniture, which, with their spectacular solutions, harmonize with the mounting projects and furniture displayed in the typical lofts of Mecenate Area Design. The emphasis was also on the contract market and the sea world, with the yacht designed by Fabio Rotella for Sessa Marine (an ideal city cannot but have the sea), crafts and food and wine tours. A wide array of ideas, under the supervision of Alessia Galimberti, art director of ddn Design View. www.designdiffusion.com www.mecenateareadesign.it
Dall’alto: party di chiusura della settimana del mobile di Milano, FUTURAMI 2013; performance artistica urbana by Luminanda; showcooking allo spazio Albodesign, in collaborazione con il ristorante Viola di Alassio e Rossello Vini, casa fondata nel 1920; un momento di Urban Lab, conferenze serali organizzate da Alessia Galimberti e Gabriele Pasqui. A sinistra, un momento di FUTURAMI. Pagina accanto, vista notturna della location di ddn Design View: in primo piano, lampade Paloma by Eero Aarnio per Serralunga.
From the top: official closing party of the milanese design week: FUTURAMI 2013; urban artistic performance by Luminanda; showcooking at Albodesign, in cooperation with the restaurant Viola in Alassio and Rossello Vini, founded in 1920; a moment of Urban Lab, evening lectures organized by Alessia Galimberti and Gabriele Pasqui. Left, a moment of FUTURAMI. Opposite page, night view of the location of ddn Design View: foreground lamps Paloma by Eero Aarnio for Serralunga.
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In alto, da sinistra: Afolki Berber Rugs, tappeti berberi originari del Medio Atlante; Spazio Vivo by Bongio, sedute Sweet_In_Grid by Mario Bongio; sistemi componibili Le Zie di Milano in massello di rovere e faggio. Qui a sinistra, arredi per la cucina con texture camouflage, cappe aspiranti di ultima generazione e librerie antropomorfe di Albodesign. In basso: a sinistra, un modello del tablet di Hp con cover rossa, tavolo di Albodesign e complementi per la tavola Sambonet realizzati in collaborazione con Albodesign; a destra, novità delle aziende Tahuma e Co-edizioni Contaminazioni Contemporanee.
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Top, from the left: Afolki Berber Rugs, made in Middle Atlas; Spazio Vivo By Bongio, Sweet_In_Grid chairs by Mario Bongio; modular systems Le Zie di Milano in solid oak and beech. Here, left, kitchend furniture with camouflage texture, cooker hoods of the latest generation and anthropomorphic libraries, by Albodesign. Below: left, model of the tablet Hp with red cover, table of Albodesign and Sambonet products in collaboration with Albodesign; right, new products by Tahuma and Co-edizioni - Contaminazioni Contemporanee.
In alto: a sinistra, Sedute d’artista, progetto di Luminanda in cui Miss Gunza reinterpreta poltrone e divani di design; a destra, le creazioni di Mario Gorini (Giraffa, Medusa, Metamorfosi e Plumonia), in equilibrio tra geometria e dinamismo. Qui a sinistra, Booking Art, itineriario che raccoglie opere di natura differente, curato da Alessia Galimberti. In basso, Illusions Marine, progetto Made in Italy di Fabio Rotella per Sessa Marine.
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Top: left, Sedute d’artista, project by Luminanda where Miss Gunza redesigns chairs and sofas; right, Mario Gorini’s creations (Giraffa, Medusa, Metamorfosi and Plumonia), in balance between geometry and dynamism. Here on the left, Booking Art, exhibitions that collects works of different nature, organized by Alessia Galimberti. Below, Illusions Marine, Made in Italy project by Fabio Rotella for Sessa Marine.
A sinistra, seduta Tayuta e Green Kit di Bubble Design, sullo sfondo Rometta di Altridea. Sotto, in pietra di Lecce, Bianco Design fonde luce e materia in prodotti armonici.
Al centro, stand Bolda, che, in collaborazione con Toshiyuki Kita, realizza la collezione Milca. Qui sopra, nuovi sistemi divisori Steel Line by Bosca Arredi, design Studio S. A destra, Bencore Black Caos Experience, parete retroilluminata con effetti luminosi generati dalla diversa angolazione dellâ&#x20AC;&#x2122;occhio.
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Middle page, Bolda stand, they designed the Milca collection in cooperation with Toshiyuki Kita. Here above, new partition systems Steel Line by Bosca Arredi, design Studio S. Right, Bencore Blak Caos Experience, backlit wall with black light effects generated by the different angle of the human eye.
Left, Tayuta chair and Green Kit by Bubble Design, on the background Rometta by Altridea. Below, in Lecceâ&#x20AC;&#x2122;s stone, Bianco Design blends light and stone in textural and harmonic products.
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Dall’alto, in senso orario: lampada di Spittler, azienda tedesca del gruppo Performance in Lighting; Cavicchi, Luxury Billiards, all’interno dello spazio Italiano Originale; cucina Lando disegnata da Enzo Berti, Convivio si compone di diverse madie con ante ad apertura a pacchetto mentre Dolmen è composta da un piano cottura, cappa e lavello; abiti La Petite Robe di Chiara Boni; Ponticello e Principe disegnati da Vincenzo Catoio per Racconti d’Acqua.
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From the top, clockwise: Spittler lamp, german company of the group Performance in Lighting; Cavicchi, Luxury Billiards, in the space of Italiano Originale; Lando kitchen by Enzo Berti, Convivio has different cuboards with sliding doors and Dolmen has a hob, hood and a sink; La Petite Robe’s dressed by Chiara Boni; Ponticello and Principe designed by Vincenzo Catoio for Racconti d’Acqua.
Design: Arch. Federico Rossi
www.spaziovivodibongio.it - info@spaziovivodibongio.it
bongio.it
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In alto: a sinistra, Vittoria, concept car di Umberto Palermo su progetto di Up Design (la sovrastano i pannelli solari disegnati da Dario Milana, in arte D Tao, e sullo sfondo Urban Square, progetto di socializzazione firmato da Alessia Galimberti con Gruppo Bonomi Pattini e Galimberti MAG); a destra, le ultime novità di Colico Design. Above: left, Vittoria, concept car by Umberto Palermo projected by Up Design (above it, solar panels by Dario Milana, nom de plume D Tao, and on the background Urban Square, urban social project by Alessia Galimberti in cooperation with Gruppo Bonomi Pattini and Galimberti MAG); right, latest products of Colico Design.
Qui sopra, un’opera di Maurizio Marcato, che ha esposto i suoi lavori all’interno di ddn Design View. L’immagine fa parte della collezione Namibia, One African Photoway. A sinistra, Younique Plus, azienda bresciana che realizza modelli eleganti e modulari, resistenti all’usura ed ecosostenibili. Here above, an artwork by Maurizio Marcato, who exhibited his works inside ddn Design View. The image is part of the collection Namibia, One African Photoway. Left, Younique Plus, a company from brescia that manifactures modular and elegant models, strong and environmentally sustainable.
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Chiarissima.it
EXTRA ORDINARY
DESIGN
c o l i c o d e s i g n . c o m
sediamilano2015design: W. Colico & Bestetti associati
from past to the future
DDN DESIGN VIEW
MINIMO&SOSTENIBILE ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ _hmh @bZgiZheh ?bgbsbh ^g]lmZkmiahmh Un workshop di Gino Finizio organizzato da ddn Design View, con Jan Bayo, Vivara Finizio, Vincenzo Granata, Elena Porcari, Marcello Sebis e Rossana De Paola, rivolto a giovani progettisti. La missione? Sviluppare un design concept basato sul concetto di minimo come antidoto allâ&#x20AC;&#x2122;esuberanza espressiva e al modus vivendi del popolo contemporaneo. A workshop held by Gino Finizio, organized by ddn Design Viewwith Jan Bayo, Vivara Finizio, Vincenzo Granata, Elena Porcari, Marcello Sebis and Rossana De Paola, for young designers. What is the mission? Developing a design concept based on the idea of minimum as an antidote to expressive exuberance and the way of living of contemporary people.
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A genuine Starck! The bathroom by Philippe Starck.
More nuances. More elegance. More versatility: The Starck bathroom series with the coordinating furniture programme. Just one example from the comprehensive Duravit range â&#x20AC;&#x201C; sanitary ceramics, bathroom furniture, accessories, bathtubs, wellness products and saunas. Free brochure available from Duravit AG, export@duravit.de, www.duravit.com
La necessità è quella di ricondurre l’uomo verso un rapporto più onesto con la natura. I centri urbani sono congestionati. Si deve progettare un futuro migliore, tutelando il patrimonio sociale e culturale del pianeta e dell’umanità. La comunicazione virtuale ha rivoluzionato il rapporto tra distanza e dimensione. L’idea di questo workshop, durato dal 9 all’11 aprile 2013, è quella di liberare la città dal traffico, di ripensare alla dimensione umana, di studiare e analizzare il problema dimensionale individuato nel volume dei veicoli, nelle risorse energetiche alternative: la città deve attrezzarsi per ricevere un mezzo di trasporto ‘minimo&sostenibile’. Le vetture diventano semplici, intelligenti, veloci, sicure. Ogni partecipante ha ricevuto un brief in busta chiusa legato al tema in questione: in tre giorni i designer hanno sviluppato il progetto confrontandosi con le tecnologie esistenti, i settori di riferimento e la possibile credibilità futura sul mercato. Molti i professionisti che sono intervenuti in supporto ai ragazzi, tra cui Daniela Aleggiani, Claudio Bellini, Gianpaolo Finizio, Cherubino Gambardella, Masaya Hashimoto, Toshiyuki Kita, Pietro Palladino, Gianni Pasini e Federico Ramponi. In queste pagine i risultati, le idee, le speranze e i miglioramenti nati dai tre giorni di progetto all’interno degli spazi di ddn Design View, al termine dei quali è stato presentato il libro di Gino Finizio ‘Minimo&Sostenibile. La città ha raggiunto la montagna, umanesimo disegnativo’, edito da Skira.
Dall’alto: gruppo di lavoro con Masaya Hashimoto; nel progetto di Zhong Wanping, designer di Beijing, l’ispirazione viene dalla natura, il risultato è un capo versatile ed ecologico con materiali performanti per lo sportswear. From top: working group with Masaya Hashimoto; in the Zhong Wanping’s project, from Beijing, ispiration came from nature, the result is a versatile and eco dress, made of performance materials, perfect for sportswear.
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The need is to bring man back to a more honest relationship with nature. Cities are congested. A better future should be designed, preserving the social and cultural legacy of the planet and mankind. Virtual communication has revolutionized the relationship between distance and dimension. The idea of this workshop, which lasted from April 9 to April 11, 2013, was to free the city from trafďŹ c, think of the human dimension again, investigate and analyse the dimensional problem relating to the volumes of vehicles and alternative energy resources: the city should get ready to receive a â&#x20AC;&#x2DC;minimal & sustainableâ&#x20AC;&#x2122; means of transport. Cars become simple, smart, fast, safe. Each participant was given a sealed envelope containing a brief about the theme involved: the designers developed the project in three days, approaching the existing technology, the benchmark sectors and future credibility in the market. Many professionals took an active part in supporting the young attendants, including Daniela Aleggiani, Claudio
In alto e in basso, schizzi e tavole preparatorie di alcuni ragazzi partecipanti. A sinistra, Sakaki Elhamsadat, designer di Tehran: studio di texture derivanti dalla cultura del luogo, applicazioni industriali e fashion design. Al centro, gruppo di lavoro con Rossana De Paola, Cherubino Gambardella, Marcello Sebis e Gianni Pasini. Above and below, sketches and projects of some young designers. Left, Sakaki Elhamsadat, designer in Tehran: study of texture resulting from local culture, both industrial and fashion design application. In the center, working group with Rossana De Paola, Cherubino Gambardella, Marcello Sebis and Gianni Pasini.
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Bellini, Gianpaolo Finizio, Cherubino Gambardella, Masaya Hashimoto, Toshiyuki Kita, Pietro Palladino, Gianni Pasini and Federico Ramponi. On these pages you will find the results, the ideas, the hopes and the improvements resulting from the three days of design
A sinistra, dall’alto, tavole di Clementine Le Goic e la sua giacca digitale. Al centro, Ettore Ambrosio, Napoli: la città è schiava dei rumori e dei prodotti che la abitano e una metropoli solo di biciclette risulterebbe noiosa; l’idea progettuale è la trasformazione della cassetta di trasmissione della bicicletta in un elemento in grado di produrre musica. Accanto, gruppo di lavoro. Left, from top, Clementine Le Goic’s work on a digital jacket. Centre, Ettore Ambrosio, Napoli: the city is slave of the noises and products that inhabit it, a bicycle-city becomes boring, the idea is the transformation of the bike chain in an element capable of producing music. Right, working group.
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at the facilities of ddn Design View. At the end, they presented the book by Gino Finizio, ‘Minimo&Sostenibile. La città ha raggiunto la montagna, umanesimo disegnativo’ (Minimal&Sustainable. The city has reached the mountains, design humanism), published by Skira.
IL MAROCCO TRA LE MURA DOMESTICHE Afolki Berber Rugs, azienda fondata da Mohamed El Alami, propone una collezione di tappeti berberi di tipo Ben Ouarain, con l’obiettivo di diffondere la cultura berbera e il patrimonio artigianale marocchino a livello internazionale. Con sede a Bassano del Grappa (VI), Afolki Berber Rugs non solo propone tappeti originari del Medio Atlante, ma importa e seleziona anche una serie di pezzi d’antiquariato berberi e tuareg, personalmente acquistati da El Alami. Nei tappeti, i contrasti di colore e la particolarità della trama, il design geometrico e la tradizione, si mescolano, per rendere ogni pezzo un tesoro prezioso a cui dare spazio nella propria casa. www.afolki.com Valentina Dalla Costa
MOROCCO AT HOME Afolki Berber Rugs, founded by Mohamed El Alami, produces a collection of Ben Ouarain Berber carpets with a view to spreading Berber culture and Moroccan craft heritage worldwide. Based in Bassano del Grappa (VI), Afolki Berber Rugs makes original Middle Atlas carpets available, and also imports and selects a range of Berber and Tuareg antiques, personally purchased by El Alami. In the carpets, colour contrasts and peculiar wefts, geometric designs and tradition blend with each other, to make each piece a precious treasure which can stand out in your home. www.afolki.com
METAMORFOSI
Lieta Metamorfosi è la nuova scultura luminosa alta 4 metri firmata da Mario Gorini, designer eclettico che lavora al progetto Metamorfosi dal 2011, definendolo ‘Design ad Elementi Finiti’, dove le forme reali non esistono, ma derivano dall’accostamento sequenziale di tanti elementi dotati di piccole differenze. La scultura rappresenta una figura sinuosa, riconducibile al profilo elegante del corpo di una donna. La luce, che esce dalle fenditure aperte tra uno strato e l’altro della struttura illuminata dall’interno, è simbolicamente presenza di speranza e segno di fertilità. Frutto di una magica alchimia fatta di abbinamenti e di contrasti di luce, colori, decori e di un ardito utilizzo della tecnologia, la scultura, realizzata appositamente per il Fuori Salone 2013, si presenta in diversi colori come omaggio alla donna e alla primavera. www.mariogorini.eu V.D.C.
METAMORPHOSIS
Lieta Metamorfosi is the new 4-metre-tall lighted sculpture by the versatile designer, Mario Gorini, who has been working on the Metamorfosi project since 2011, defining it as ‘Design with Finished Elements’, where there are no real forms, and everything is the fruit of the sequential combination of many elements slightly differing from each other. The sculpture represents a sinuous figure, thereby evoking the sinuous and elegant silhouette of a woman’s body. Light, which comes out of narrow openings between the layers of the structure lighted from the inside, symbolizes hope and is a sign of fertility. The fruit of a magic alchemy made of combinations and contrasts of lights, colours, decorations and bold use of technology, the sculpture, specially made for the Fuori Salone 2013, is colourful, to pay homage to both women and spring. www.mariogorini.eu
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DESIGN EMOTIVO Artigiani tecnici. Artigianalità e gusto contemporaneo. Qualità dei materiali e matericità moderna. Queste le caratteristiche di Albodesign, dietro al quale si celano le brillanti idee di Gianluca Calderoni e Flavio Crepaldi, che creano un contatto diretto con l’attualità, il costume e l’arte. L’ambito è quello tradizionale, i materiali insoliti così come le tecnologie sono assolutamente all’avanguardia, i progetti nuovi, assolutamente inediti, che quasi spiazzano. Il mobile nell’immagine è uno scrigno che si mimetizza nell’arredo domestico, un camouflage da dining room che sembra un’opera d’arte accostata alla parete. Una volta aperta, le ante mostrano (e celano, a seconda dei punti di vista) il contenuto, che trova ampio spazio all’interno dei vani ben organizzati. Un tocco moderno, ma anche uno che guarda al passato: il sostegno della madia ricorda le linee tondeggianti e rassicuranti di pezzi d’antiquariato, forme stabili riprese da mobili in stile di fine ‘800. www.albodesign.it Valentina Dalla Costa
EMOTIONAL DESIGN Technical artisans; craftsmanship and contemporary taste; high-quality, modern materials: these are the hallmarks of Albodesign, which is the name for brilliant ideas developed by Gianluca Calderoni and Flavio Crepaldi. They establish a direct connection with trends, customs and art. The focus is on tradition, peculiar materials and state-of-the-art technology, brand-new, surprising projects. The furniture in the photo is a casket which blends into the home furnishings, dining room like camouflage which looks like a work of art near the wall. When opened, the doors reveal (or hide, depending on one’s point of view) the contents, which have much room available in the well-organized compartments. A modern touch, while looking to the past: the sideboard support is evocative of rounded, reassuring antiques, firm shapes borrowed from furniture in the late 19th century style. www.albodesign.it
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TECHNOLOGY & GREEN-DESIGN ‘Milca’ si riferisce al cartone del latte, quel materiale molto resistente derivato dalla carta che può essere riciclato. Bolda e Toshiyuki Kita hanno unito creatività e know-how per creare una collezione dall’elevato potenziale tecnico e creativo. MILCA Series è un progetto che arriva dal Giappone, e consiste in una serie di sedute, sgabelli e tavolini con forme che si adattano alla forma anatomica del corpo umano, montabili con pochi e semplicissimi passaggi, senza l’ausilio di colle o fissaggi particolari. Il materiale utilizzato è riciclato al 100%, durevole nel tempo, e si presta ad essere stampato con disegni e grafiche studiate ad hoc per ogni cliente. MILCA Series è un progetto e un prodotto ecofriendly, come dimostra il certificato ottenuto dall’FSC (Forest Stewardship Council), e a breve sarà anche un marchio registrato. www.bolda.jp Valentina Dalla Costa
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‘Milca’ refers to the milk carton package, the durable, recyclable material derived from paper. Bolda and Toshiyuki Kita have joined their creativity and know-how to create a collection with a remarkable technical and creative potential. The MILCA Series project from Japan is composed of a set of seats, stools and coffee tables whose shapes are suited to the anatomical form of the human body, taking just a few steps to be assembled, without requiring any glue or fixing techniques. The material being used is 100% recycled, durable and can be printed with designs and graphics specially developed for each customer. MILCA Series is an eco-friendly project and product, as testified to by FSC (Forest Stewardship Council) certification, and will soon be a registered trademark as well. www.bolda.jp
SERATA VINTAGE SUI NAVIGLI MILANESI
Lo scorso aprile, in una mite serata primaverile, l’evento di le Zie di Milano era ormeggiato sul Naviglio Grande di Milano, ospitando in una lounge arredata in stile vintage le case editrici Il Gioco di Leggere, Neos Edizioni, Carisch edizioni musicali e l’Associazione Movimento Turismo del Vino Lombardo, insieme all’azienda Agricola Riserva San Massimo e Fumagalli Salumi. Una serata all’insegna del divertimento tra i complementi del brand Le Zie di Milano: eleganti, semplici ed eclettiche, pronte ad entrare in casa, ma anche in ufficio, in studio, in negozio. Si tratta di librerie e sistemi giorno componibili, realizzati pensando alla versatilità di cui gli ambienti contemporanei hanno bisogno. www.ziedimilano.com V.D.C.
VINTAGE SOIRÉE ON MILAN’S CANALS
Last April, on a mild spring night, Le Zie di Milano berthed and floated on Milan’s Naviglio Grande canal, accommodating the publishing houses, Il Gioco di Leggere, Neos Edizioni, Carisch edizioni musicali, and Associazione Movimento Turismo del Vino Lombardo, together with Azienda Agricola Riserva San Massimo and Fumagalli Salumi, in their vintage style lounge. A fun focused soirée among the furnishing complements of the brand, Le Zie di Milano: elegant, with character, simple and eclectic, suited to homes as well as to offices, studios and shops. Modular bookcases and systems, with the emphasis on versatility, as required by contemporary rooms. www.ziedimilano.com
CONTAMINAZIONI CONTEMPORANEE Linee curve, disegni che si intrecciano, trame salde che sorreggono, dinamicità e leggerezza. Una seduta che sembra danzare nello spazio, alleggerita da pieni e vuoti che si alternano. È Mobius di Co-edizioni, seduta versatile adatta alla zona living come ad una sala riunioni, elegante nei materiali e della scelta delle forme. Altri prodotti dell’azienda sono la seduta imbottita Afrodite e il tavolo Petal 4 Flat, disegnati da Salvatore Corbetta, caratterizzati da funzionalità, praticità ed innovazione. I materiali sono l’acciaio, l’eco pelle e il cuoio, seduta e tavolo possono arredare uffici, bar, sale d’attesa in modo elegante. www.corbettasalvatore.com V.D.C.
CONTEMPORARY CONTAMINATIONS Curved shapes, interlaced designs, firm, supporting wefts, dynamism, lightweightedness. A seat which looks as if it is dancing in space, lightened by alternating full and empty spaces. Mobius by Co-edizioni is a versatile seat suited to both the living area and meeting rooms, based on elegant materials and shapes. The company’s other products include the upholstered seat, Afrodite, and the table, Petal 4 Flat, designed by Salvatore Corbetta, synonymous with functionality and innovation. Steel, imitation leather and leather are the materials; the seat and table can be used to elegantly furnish offices, bars and waiting rooms. www.corbettasalvatore.com
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Radisson Slavyanskaya Hotel, Moscow | LIGHTBEN Kaos 3D Black, backlit with LED
Bencore S.r.l. | www.bencore.it
A GREEN SOUL
“La sostenibilità ambientale – spiega Walter Colico, titolare dell’omonina azienda – rappresenta oggi una sfida che l’imprenditore deve saper cogliere studiando insieme al suo team nuove soluzioni e prodotti che abbiano un minor impatto a livello mondiale. È un percorso lungo ma altresì necessario se vogliamo lasciare alle future generazioni una società più equa e rispettosa dell’ambiente che ci circonda.” La forte sensibilità nei confronti dell’ecosistema fa parte anche dell’anima di Italia 150 by Colico (in foto), proposta per il Salone del Mobile 2013 in versione Recycled. Nuova vita grazie al polipropilene recuperato e riciclato, per la seduta icona della tradizione italiana. Anche nella seduta Milano 2015 è presente la rivisitazione green, grazie ad una sapiente lavorazione artigianale derivata dall’utilizzo di lana di riciclo. www.colico.com Valentina Dalla Costa “Nowadays environmental sustainability - explained Walter Colico, owner of the homonym company – means a challenge which the entrepreneur should be able to take up, studying new solutions and products with a lower impact worldwide with his or her team. This is a long course, but it is necessary, if we are to leave future generations with a fairer society which is respectful of the surrounding environment.” Remarkable sensitivity to the ecosystem is also part and parcel of the soul of Italia 150 by Colico (in the photo), which was displayed at Salone del Mobile 2013 in a recycled version. The emphasis is also on reutilized and recycled polypropylene, for the seat that is an icon of Italian tradition. Milano 2015 is also the name for a green project, based on exquisite craftsmanship, as derived from the use of extract wool. www.colico.com
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CUCINA SCULTOREA
Convivio è un progetto di Enzo Berti per Lando Cucine, un concept che ripensa al modo di vivere la cucina e si contraddistingue per il suo impatto scultoreo che valorizza gli spazi e rende possibili diverse modalità di progettazione e modulazione: a parete, o al centro della stanza. Le linee sono scolpite, geometriche, assolute, i materiali sono indiscussi protagonisti. La matericità e il calore del legno, disponibile in noce o larice, contrasta con il marmo del modulo Dolmen e l’acciaio del modulo Forgia. Per un progetto con combinazione centro stanza è possibile avere una soluzione che prevede tavoli della stessa linea. Un unico imponente e importante monolite, il sistema cucina è composto da madie, ante ad apertura a pacchetto, ognuna destinata ad una specifica funzione, dal contenimento allo stoccaggio sino al modulo cottura. www.madeinlando.it Valentina Dalla Costa
A SCULPTURAL KITCHEN
Convivio, a concept developed by Enzo Berti for Lando Cucine, has meant thinking about the way of enjoying the kitchen. It stands out for its sculptural impact, which has resulted in enhanced spaces and makes several different ways of design and modulation possible - either wall-mounted or in the middle of the room. The emphasis is on sculpted, geometric, absolute shapes, and the materials as well. Warm wood - that is, walnut or larch - contrasts with the marble Dolmen module and the steel Forgia module. For a project with a middle-of-the-room combination, a solution is available with tables from the same range. One imposing monolith, the kitchen system is comprised of cupboards with folding doors, each performing a certain function, from containment to storage and even cooking. www.madeinlando.it
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performanceinlighting.com
Prisma Architectural è un brand di PERFORMANCE IN LIGHTING S.p.A.
SPAZIO VIVO
Una riflessione sulle emozioni, che stanno alla base, all’origine di un concept. “Ho pensato ad un ambiente spazioso, con pochi oggetti di grande pregio. Per raggiungere il vero benessere, oltre al piacere estetico, esigo carattere, desidero uno spazio che mi racconti la sua storia, che stimoli la mia immaginazione per un ‘ascolto’ in divenire, uno spazio dove poter compiere rinnovate azioni/riflessioni, pensato per essere un vero e proprio distributore di emozioni”. Così definisce il suo progetto Federico Rossi, che arricchisce il concept Spazio Vivo di Mario Bongio. Sono eleganti collezioni di rubinetterie e docce Pure Glam in barra d’ottone con Swarosky Elements e di sedute ricoperte in morbida pelle rossa, della collezione Sweet In.Grid, personalizzabili nel rivestimento e nelle finiture tra cui oro, rame, bronzo, argento. www.bongio.it Valentina Dalla Costa Thinking about emotions, as the foundation for, and origin of, a concept. “I focused my attention on a spacious room, with just a few fine objects. To achieve real wellness, as well as aesthetic pleasure, I also expect character; I want a space which tells me about its history and stirs up my imagination, with a view to changing ‘listening’, a space where new actions/ thoughts can become ‘bricks and mortar’ reality, designed to be a veritable dispenser of emotions”. This is how Federico Rossi defined his project, which has enriched Mario Bongio’s concept Spazio Vivo. The emphasis is on elegant Pure Glam collections of taps and showers, with brass bars and Swarovsky elements, and seats covered in soft red leather, from the Sweet In.Grid collection, available with customized covers and finishes, including gold, copper, bronze and silver. www.bongio.it
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0:00 - 24:00
www.clei.it
Itâ&#x20AC;&#x2122;s
time
FORESTA DEI FANTASMI DI LUCE
Tra le novità di Tahuma, Foresta dei Fantasmi di Luce è una fonte di luce definibile scultura, opera d’arte, oltre che progetto di design. Fa parte della divisione Alternative Interior Lighting, progetto derivato dall’interpretazione di oggetti di recupero industriale, trasformati in apparati illuminanti. Claudio Lopasso ha studiato la sua forma insieme a Tahuma, ed è un prodotto che ben si inserisce nelle novità della collezione dell’azienda, in continua evoluzione. Ogni elemento ha alla base uno studio di sistemi collegati con cavi, barre e tubi la cui estrema flessibilità d’utilizzo permette un’ampia scelta compositiva, anche una volta completata l’installazione. Lo spazio si trasforma, diviene altro spazio, vuoto o composto da volumi che si modificano al cambiare dell’esigenza e del desiderio di chi sceglie Tahuma. I sistemi di fissaggio sono nuovi, valorizzano i progetti architettonici e si adattano con semplicità ad ogni ambiente. www.tahuma.it Valentina Dalla Costa
A FOREST OF LIGHT GHOSTS
Tahuma’s new products include Foresta dei Fantasmi di Luce (forest of light ghosts), a light source which can be defined as a sculpture, a work of art as well as a design project. It is part of the Alternative Interior Lighting division, a project derived from the interpretation of industrial recycled objects converted into lighting fixtures. Claudio Lopasso studied its shape in tandem with Tahuma. This product matches the new items of the company’s ever-evolving collection. Each piece is based on a study of systems connected to each other by means of cables, bars and tubes. Remarkable flexibility results in a wide range of arrangements - for example, after installation has been completed. Space is transformed into another space - either empty or composed of volumes which change as the requirements or desires of those who choose Tahuma change. The new fixing systems enhance the architectural projects and simply suit any room. www.tahuma.it
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CONCORSO DI DESIGN PER UMEÅ
Porta della Lapponia, Umeå, città universitaria sulla costa settentrionale della Svezia, è stata designata Capitale Europea per la Cultura 2014 (www.umea2014.se). Per far meglio conoscere al mondo cultura e tradizioni svedesi e sami, lancia un concorso internazionale a partecipazione gratuita, aperto a tutti quei maggiorenni che vogliono contribuire con la loro creatività alla stesura del programma di Capitale della Cultura Umeå 2014. Artists Caught by [Umeå] che si presenta come uno dei più grandi concorsi non commerciali in Europa, invita a partecipare con fotografie, filmati e design, ispirati alle otto stagioni sami e alle peculiarità della regione, compresa la formidabile natura del Nord. I lavori saranno selezionati e giudicati da una giuria internazionale (http://www.caughtbyumea.com/juri/) che sceglierà le opere semifinaliste raccolte in tre categorie, cultura progressista, cocreatività e passione. La proclamazione del vincitore in ogni categoria per Paese avverrà tramite votazione pubblica. Una mostra virtuale sul sito Caught By Umeå esporrà i lavori migliori, portati poi in otto città europee nell’autunno 2013 durante il tour Caught by [Umeå]. Termine ultimo per l’iscrizione, il 30 giugno 2013. www.caughtbyumea.com Giulia Bruno
A DESIGN COMPETITION FOR UMEÅ The gate to Lapland, Umeå, a university city on Sweden’s northern coast, has been appointed European Capital of Culture 2014 (www.umea2014.se). To make the Swedish and Sami culture and traditions better known worldwide, they have launched an international competition with free entry for all those aged over 18 who are interested in taking an active part in drawing up the programme of Umeå Capital of Culture 2014, through their creativity. Artists Caught by [Umeå], which is one
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of Europe’s biggest non-commercial competitions, invites you to provide photographs, film clips and designs, inspired by the eight Sami seasons and the peculiarities of the region, including the amazing nature of the North. The works will be selected and assessed by an international jury (http://www.caughtbyumea. com/juri/), who will choose the semifinalist works, collected in three categories, namely progressive culture, co-creativity and passion. The winner of each category for each country will be announced by public vote. A virtual exhibition on the Caught By Umeå site will display the best works which will then be taken to eight European cities in autumn 2013, during the Caught by [Umeå] tour. Final entry deadline: June 30, 2013. www.caughtbyumea.com
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REPORT
MERITALIA
INNOVAZIONE E RICERCA INNOVATION & RESEARCH ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ Voglia di comunicare qualcosa di nuovo. Dopo aver festeggiato i 25 anni di attività, Meritalia esprime ancora l’intento di produrre collezioni in collaborazione con designer entusiasti, in grado di esprimere la medesima politica dell’azienda. Ecco quindi la collaborazione con Giulio Iacchetti che disegna Newcastle, sistema di sedute giovanili in Duraform®, e reinterpreta Stripe-Tease, progetto del 2006 ora giunto alla sua versione definitiva per esterni. C’è poi Carletta, di Tobia Scarpa, seduta avvolgente, e infine Cubo, progetto assolutamente inedito dei fratelli Castiglioni che risale al 1957, ora reso attualissimo ma allo stesso tempo prestigioso. Gli eventi durante l’appena trascorsa Design Week milanese hanno confermato il dna dell’azienda comasca: qualità, ricerca, innovazione e ironia, il tutto sapientemente amalgamato dal genio di Giulio Iacchetti, che per l’allestimento dello showroom in via Durini ha pensato ad un “multi-palco su cui divani, poltrone e nuovi elementi d’arredo, saranno protagonisti assoluti dello spettacolo messo in scena durante il Salone del Mobile” – afferma lo stesso designer -. “Le novità
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Meritalia brilleranno come star moltiplicando la loro immagine riflessa in grandi specchi sospesi derivati dalle tipiche specchiere che arredano i camerini degli attori…”. Il 10 aprile è andato in scena, all’interno dello showroom, The New Reality of Theatre, un happening mondano in cui Meritalia ha affiancato la presentazione dei nuovi prodotti, illuminati scenograficamente con led wall, alla musica di Joe T Vannelli, dj internazionale, remixer e produttore discografico. Anche quest’anno, dopo il successo riscontrato lo scorso Salone, Meritalia ha collaborato con la Boutique Rolex di Pisa Orologeria allestendo due spazi in due diverse giornate, con l’ausilio di Antonio Vittorio Carena – Se77e: il 9 aprile, presso l’Orologeria Pisa di via Verri, è stata presentata la poltrona Carrousel, primo prototipo realizzato sulla medesima forma del meccanismo del tempo degli orologi Blancpain; l’11 aprile, alla boutique Rolex, Meritalia ha proposto in esclusiva le proprie nuove collezioni attraverso un allestimento di forte impatto scenico dal titolo ‘Attraversare il tempo’, in cui le creazioni dell’azienda sono state esposte direttamen-
te sulla facciata esterna dell’edificio, grazie ad elementi a sbalzo che si sono trasformati in contenitori per i nuovi prodotti, e all’interno della boutique i protagonisti sono stati dei fusti in legno risalenti al 1800 e 1900, parte di una collezione privata Meritalia, che ha raccontato l’evoluzione del design attraverso lo scorrere del tempo. www.meritalia.it
A desire to communicate something new. After celebrating their 25th year in business, they at Meritalia further prove that they are going to produce collections in collaboration with impatient, enthusiastic designers, who can express the same policy as the company. Here comes the collaboration with Giulio Iacchetti, who has designed the youthful seating system, Newcastle, made of Duraform®, and reinterpreted StripeTease, a project dating from 2006, now at its final version for outdoor use. Stress should also be laid on the enveloping seat, Carletta, designed by Tobia Scarpa, and, finally, Cubo, an unknown project by the Castiglioni brothers; dating from 1957, it now looks an up-to-the-minute though prestigious one. The events during the recent Design Week in Milan showed, again, the hallmarks of the Como-based
company: quality, research, innovation and irony, as skilfully blended by Giulio Iacchetti. For the mounting project for the showroom in via Durini, he thought of a “multi-stage where sofas, armchairs and new furniture will be playing leading roles in the show put on during the Salone del Mobile – said the designer -. Meritalia’s new products will be shining like stars, multiplying their images as reflected in big hanging mirrors derived from the typical dressing tables found in actors’ dressing rooms...”. On April 10, in the showroom they staged The New Reality of Theatre, a society event where Meritalia supported the presentation of the new products, spectacularly lit with LED walls, with music by Joe T Vannelli, an international DJ, remixer and record producer. This year, as in the previous years, following the success met with at the previous Salone, Meritalia worked with the Rolex Boutique by Pisa Orologeria, mounting two spaces in collaboration with Antonio Vittorio Carena - Se77e, on two different days: on April 9, at Pisa Orologeria in via Verri, they presented the Carrousel armchair, the first prototype shaped like the time mechanism of the Blancpain watches; on April 11, at the Rolex boutique, Meritalia staged an exclusive display of its new collections through a mounting project with a major scenic impact, titled ‘Attraversare il tempo’ (going through time): the company’s creations were exhibited on the exterior façade of the building, through cantilevered pieces converted into containers for the new products; in the boutique the emphasis was on wood frames dating from the 19th and 20th centuries, as part of a Meritalia private collection which tells about the evolution of design through the passing of time. www.meritalia.it
In alto, momento della serata The New Reality of Theatre, allo showroom Meritalia, animata dal dj Joe T Vannelli. A sinistra, poltrona prototipo Carrousel, Meritalia per Pisa Orologeria, design by Se77e. In basso, immagine dello showroom di via Durini Pagina accanto: in alto, particolare dell’allestimento ‘Attraversare il tempo’ presso la boutique Rolex; in basso, Joe T Vannelli - al centro - con l’intera famiglia Meroni, titolare dell’azienda. Top, the party night at Meritalia’s showroom during the event ‘The New Reality of Theatre’, with Joe T Vannelli playing. Left, Carrousel armchair, Meritalia for Pisa Orologeria, design Se77e. Bottom, the showroom in via Durini from above. Opposite page: top, detail of the exhibition ‘Attraversare il tempo’ at the Rolex boutique; bottom, Joe T Vannelli - at centre - with Meroni family, owner of Meritalia.
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BAGNO 2013
NUOVE ESPERIENZE SENSORIALI NEW SENSORY EXPERIENCES ]b Fhgb\Z Ib^mkZlZgmZ Anche quest’anno il settore del bagno ha partecipato alla kermesse del design milanese nell’ambito del fuorisalone, proponendo atmosfere stimolanti, dovute alla vivacità dei progetti e allo sviluppo di nuovi contenuti, cromie, estetica, sensazioni tattili, in mostra nei più importanti showroom della città e in originali location. In via Tortona, in particolare, nell’ambito dell’edizione Home Spa Design 2013, cinque architetti/designer italiani - Fabrizio Batoni, Filippo Cannata, Marco Piva, Massimo Roj e Toti Semerano - si sono misurati sul tema del ‘design emozionale’ con inedite ambientazioni all’insegna della sostenibilità. Il Gruppo Zucchetti.Kos è stato invece tra i protagonisti dell’allestimento Watercolors, curato dall’architetto Diego Grandi, all’interno del progetto Urban Stories, ambientato nel nuovo quartiere di Porta Nuova. Qui, sotto i nuovi svettanti grattacieli, Michele De Lucchi, Diego Grandi e Kengo Kuma hanno creato ‘suggestioni metropolitane’ abbinando tra loro importanti prodotti di design. In centro, nello showroom di via Durini, Lea Ceramica in collaborazione con Effegibi ha presentato Slim Hammam: ispirazioni ottomane e pattern digitali. Una vera e propria arte ludica ha connotato l’evento ‘Caution Architects at Play’ di Ceramiche Refin in Foro Buonaparte 68, dove un nuovo gioco da tavolo, ideato da Danilo Premoli, ha interpretato la capacità della collezione Cromie di stimolare la libertà progettuale. Nel nuovo e scenografico Concept Lab di Gessi, in via Manzoni 16/A, sette installazioni hanno proposto infine sette diverse atmosfere ispirate ad altrettante culture del mondo legate alla stanza adibita alla cura del corpo. Un altro viaggio visionario e insieme concreto è stato quello proposto nello showroom Stone Italiana, in via degli Arcimboldi 5, con Stone Circus, il nuovo progetto di Lorenzo Palmeri: un’esplorazione nelle possibilità del quarzo ricomposto con nuovi progetti per Stone Italiana (più Agape, Alpi, Brix, Jannelli&Volpi, Moroso, Nodus). Molte altre, infine, le aziende che hanno presentato negli showroom le loro novità tra cui Agape, Boffi, Grohe, Villeroy&Boch.
This year, as in the previous years, the bathroom sector took part in Milan’s design extravaganza within the Fuori Salone events, suggesting attractive atmospheres, resulting from lively projects and the development of new contents, shades of colour, appearances and tactilities, on display in the city’s main showrooms as well as in original locations. In Via Tortona in particular, within Home Spa Design 2013, five Italian architects/designers (Fabrizio Batoni, Filippo Cannata, Marco Piva, Massimo Roj and Toti Semerano) approached the theme of “emotional design” with new sustainability-focused settings. Whereas Zucchetti.Kos stood out in the Watercolors mounting design, supervised by architect Diego Grandi, under the Urban Stories project, set in new Porta Nuova district. There, under the new towering skyscrapers, Michele De Lucchi, Diego Grandi and Kengo Kuma created “urban charms”, matching major designer products with each other. In the city centre, namely in the showroom in via Durini, Lea Ceramica presented Slim Hammam in partnership with Effegibi: ottoman inspirations and digital patterns. A veritable playful art had a major impact on the event “Caution Architects at Play” by Ceramiche Refin, staged in Foro Buonaparte 68, where a new board game, invented by Danilo Premoli, interpreted the ability of the Cromie collection to encourage design freedom. Finally, in the new, spectacular “Concept Lab” by Gessi, in via Manzoni 16/A, seven installations suggested seven different “atmospheres” inspired by as many world cultures connected with the room used for body care. Another visionary yet real “journey” was staged in the Stone Italiana showroom, in via degli Arcimboldi 5, with Stone Circus, the new project by Lorenzo Palmeri: exploring the possibilities of recomposed quartz with new projects for Stone Italiana (+ Agape + Alpi + Brix + Jannelli&Volpi + Moroso + Nodus). Finally, many more companies displayed their new products in their showrooms; these included Agape, Boffi, Grohe and Villeroy&Boch.
CIELO Più che una nuova collezione, Terre del Cielo è una gamma cromatica e di superfici, adattabile all’elemento ceramico di design proposto da Cielo, che viene reinterpretato con nuovi colori e sensazioni tattili. Alla base della collezione, uno studio molto attento sull’uso dei colori delle terre e degli elementi vegetali e minerali. La tradizionale composizione chimica degli smalti è stata declinata in una ricca gamma cromatica, integrabile con tonalità nuove studiate in risposta alle specifiche esigenze dei progettisti. Nei cromatismi: Pomice, Brina, Arenaria, Creta, Cacao, Basalto, Tufo, Limo, Tabacco, Agave, Salvia, Muschio. Terre del Cielo is a range of colours and surfaces, rather than a new collection. It suits the designer ceramic element developed by Cielo, as reinterpreted with new colours and tactilities. The collection is based on a careful study of the use of earth colours and vegetable and mineral elements. The traditional chemical composition of glazes has resulted in a rich range of colours, matching new shades developed to meet designers’ individual requirements. Available in the following colours: Pomice, Brina, Arenaria, Creta, Cacao, Basalto, Tufo, Limo, Tabacco, Agave, Salvia, Muschio.
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NEUTRA Disegnata da Luca Martorano, la credenza della Neos Collection è realizzata con una struttura in legno massello di noce e i frontali in marmo di Carrara. La collezione comprende anche tavoli e contenitori di varie misure. Pietra e marmo connotano invece il lavabo Duo abbinato, disegnato da Matteo Thun.
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Designed by Luca Martorano, the cabinet from the Neos Collection is fitted with a solid walnut frame and Carrara marble fronts. The collection also includes tables and cabinets varying in size. Whereas stone and marble are the main materials used for the matching Duo washbasin, designed by Matteo Thun.
KALDEWEI Xetis è un piatto doccia smaltato con scarico integrato a parete. Nessun foro di scarico interrompe la superficie in acciaio smaltato, consentendo al piatto doccia di fondersi ancora più armoniosamente con il pavimento della stanza da bagno. Garantisce semplicità di installazione, montaggio rapido e comodità di pulizia, aprendo inedite opportunità di progettazione per l’area doccia. Xetis è disponibile in 13 diversi formati, da 90x90 cm a 120x120 cm, fino a 100x180 cm. In Bianco Alpino lucido e nei colori della Coordinated Colours Collection che consentono di coordinare Xetis con tutte le superfici in legno e in pietra.
Xetis is an enamel shower tray with integral exhaust to wall. No drain hole breaks the surface in steel enamel, thereby allowing the shower tray to fuse even more seamlessly with the floor bathroom. The innovative technical features ensure ease of installation, quick assembly and ease of cleaning, opening new opportunities for shower design. Xetis is available in 13 different sizes, from 90 x 90 cm to 120 x 120 cm, up to 100 x 180 cm. In addition to the glossy alpine white, the colours of the Coordinated Colours Collection enable you to coordinate Xetis with all surfaces in wood and stone.
STONE ITALIANA/AGAPE Dall’incontro tra Stone Italiana e Agape, nasce il lavabo in pietra On-stage, disegnato da Lorenzo Palmeri. Dotato di un’ampia ‘plancia di comando’, una zona di prima emergenza su cui disporre gli oggetti in uso, prevede una zona d’ombra, per tutto ciò che serve sempre a portata di mano. On-stage ha un piano sul piano e rappresenta uno studio sull’accessibilità, sullo status, sui livelli di priorità che diamo agli oggetti quotidiani.
The stone washbasin, On-stage, designed by Lorenzo Palmeri, is the fruit of a shared project between Stone Italiana and Agape. It is fitted with a large “control panel”, a first-aid area accommodating the objects in use, and a shaded area, so that you can have everything you need within reach. On-stage has a top on the top, and epitomizes a study of accessibility, the status, the levels of priority we give to everyday objects.
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AGAPE Dal progetto di fioriere da giardino di Angelo Mangiarotti del 1970 deriva Bjhon, una collezione di lavabi realizzati in Cristalplant® biobased bianco o in marmo: oggetti dall’aspetto scultoreo con una colonna tronco conica, che contiene lo scarico centrale, a sorreggere 2 diverse forme di catini. Utilizzati singolarmente, i lavabi si possono collocare sui piani dei programmi Flat XL e Evoluzione.
GRUPPO COSENTINO Beyond The Wall di Daniel Libeskind è un progetto di design e architettura realizzato con la superficie in quarzo Silestone®, nella finitura opaca Suede. L’installazione, che si basa sulle infinite possibilità della spirale, è una struttura unica. Le superfici in quarzo Silestone® presentano l’esclusiva proprietà batteriostatica che garantisce la massima igiene. Sono composte per oltre il 90% di quarzo naturale e vantano un’altissima resistenza a macchie, urti e graffi, oltre ad essere caratterizzate da un basso coefficiente di assorbimento di liquidi; sono disponibili in più di 60 colori e diversi formati.
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Beyond The Wall by Daniel Libeskind is a design and architecture project created with Silestone® quartz surface in the matte “Suede” finish. The installation, based on the infinite possibilities of the spiral, is a unique structure. Silestone® quartz finishes feature the unique Silestone bacteriostatic property, which guarantees maximum hygiene in all its applications. Silestone consists of more than 90% natural quartz and is highly resistant to stains, knocks and scratches, and has a low level of fluid absorption. Silestone® comes in over 60 colours and several different formats.
REFIN CERAMICHE La collezione Cromie si distingue per il modo in cui i colori vengono organizzati e gestiti. Si articola in tre famiglie, Polvere, Terra, Fango, più una dedicata alle Tendenze. All’interno della struttura di ciascuna famiglia i nove colori sono organizzati secondo una duplice lettura: una orizzontale, in cui i colori risultano declinati dal più chiaro al più scuro, e l’altra verticale per tinta, al centro le tinte neutre, sopra i colori più freddi e sotto quelli più caldi. I formati tradizionali si arricchiscono di altre due dimensioni: la forma rettangolare di 75x150 cm con spessore di 10 mm e la variante quadrata di 75x75 cm con spessore di 10 mm. L’estrema duttilità del prodotto e la gamma cromatica hanno dato spunto al nuovo gioco da tavolo PLAY5, un progetto di Danilo Premoli.
A project that retrieves an idea by Angelo Mangiarotti of 1970. The collection, made in white Cristalplant® Biobased or marble, calls to mind garden planters. This sculptural piece, with a truncated cone shaped column containing the central wastepipe, can support two different basin shapes. Used individually, they can be placed on the Flat XL and Evoluzione ranges.
The aspect which characterises the Cromie collection is the way in which the shades are organized and managed. It develops over three families – Polvere, Terra, Fango - plus an additional one dedicated to trends (Tendenze). Within each family, there are nine colours organized to offer a twofold reading: a horizontal reading of darkness, arranged from light to dark, and a vertical reading based on the hue, with the neutral colours in the middle, the coldest in the level above and the warmest below. The traditional sizes have been supplemented with two additional ones: the rectangular shape, 75x150 cm, 10 mm in thickness, and the square variant, 75x75 cm, 10 mm in thickness. The remarkable ductility of the product and the colour palette have resulted in the new board game, “PLAY5”, conceived from an idea by architect Danilo Premoli.
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EVERYTHING IS A WEAVE Tutto è trama. Tutto è originato da un diritto e un rovescio. Da un sopra e un sotto. La consapevolezza che esiste amplifica il significato delle cose. Everything is like a weave. All is originating from a right and opposite side. Everything have an above and a below. The consciousness of its presence amplifies the meaning of things.
VILLEROY&BOCH Arte e ceramica s’incontrano in un progetto unico in cui l’artista fonde materiali, colorazioni, segni grafici e tecniche decorative in una composizione chiamata Second Glance, decoro originale che dà vita alla collezione esclusiva di lavabi LoopArt. Composta da 100 pezzi unici numerati e firmati dall’artista Ebon Heath, la collezione a prima vista appare come una composizione astratta ed è solo attraverso un secondo sguardo più attento che rivela le diverse iconografie d’ispirazione tipografica legate alla storia dell’azienda.
NEWFORM Variante di Ergo Q, il miscelatore Ergo Open è caratterizzato da un’elegante bocca a cascata aperta. Il design rigoroso è addolcito dal particolare fluire dell’acqua. Nella finitura cromata, in metallo dorato o in metallo verniciato nero o bianco. Il miscelatore può inoltre essere arricchito con inserti nei colori nero, rosso o bianco o impreziosito dai cristalli Swarovski nelle versioni crystal, nero o rosso.
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Art and ceramics meet in a unique project where the artist fuses materials, colours, graphic signs and decorative techniques in a product called “Second Glance”, an original decoration translating into the exclusive washbasin collection, LoopArt. Composed of 100 single numbered pieces signed by the artist Ebon Heath, at first glance the collection looks like an abstract composition, and it is only at second glance that it reveals the different iconographies of typographical inspiration connected with the company’s history.
A variant of Ergo Q, the Ergo Open mixer is enhanced by an elegant open cascade spout. The rigorous design is softened by the peculiar water flow. Available in chrome finish, golden metal or black or white painted metal. In addition, the mixer can be enriched with black, red or white inserts or enhanced by Swarovski crystals in the crystal, black or red versions.
LEA CERAMICHE La lastra ultraleggera in gres laminato di soli 3 mm di spessore e dai formati oversize Slimteck è proposta nelle nuova versione che rilegge una tradizionale stoffa ottomana per evocare il mondo dell’hammam. Attraverso colori e linee in trasparenza la stampa digitale supera la bidimensionalità del supporto ceramico creando effetti tipici della trama tessile. La tecnica della stampa digitale a freddo consente di stampare su gres laminato qualsiasi immagine in alta definizione con risultati cromatici di altissima qualità e di realizzare superfici di design personalizzate anche in quantitativi minimi. L’uso di inchiostri anziché smalti permette una definizione puntuale del minimo dettaglio.
The ultralightweight and oversized slab of laminated porcelain, no more than 3 mm in thickness, Slimtech, is now available in a new version which has meant reinterpreting the traditional ottoman fabric to evoke the hammam world. Based on transparent colours and lines, digital printing goes beyond the two-dimensional ceramic support, creating effects which are typical of the textile weft. Cold digital printing allows any high-definition image to be printed on laminated porcelain, with ultrahigh-quality chromatic results, and customized designer surfaces to be created, even in small quantities. The use of ink instead of glaze makes it possible to take care of the smallest details.
ANTONIOLUPI Firmato da Nevio Tellatin, è un soffione doccia posizionabile a soffitto senza necessità di opere murarie. Proposto in forma quadrata o rettangolare, si fonde con la superficie sulla quale viene installato, verniciabile con la stessa finitura e colore. La presenza del soffione, anche se discreta, è visibile anche quando non è in funzione. Nelle versioni con carter esterno e soffione bianco, oppure con carter esterno bianco e soffione acciaio lucido. La versione rettangolare è disponibile anche con soluzione a cascata. Dimensioni: quadrato 35x35x13h cm; rettangolare 35x52x13h cm.
Designed by Nevio Tellatin, this showerhead can be positioned on the ceiling without any need for masonry work. Available in both square and rectangular versions, it merges with the surface in which it is installed, painted with the same finish and colour as the ceiling. The presence of the showerhead, even if discreet, is tangible, visible even when not in operation. Available in the versions with white outer casing and white showerhead, or white outer casing and polished steel showerhead. The rectangular version is also available with a waterfall solution. Dimensions: square 35x35x 13H cm; rectangular 35x52x13H cm.
ZUCCHETTI.KOS È stata tra i protagonisti dell’allestimento Watercolors, a cura dell’architetto Diego Grandi, all’interno del progetto Urban Stories, la vasca Geo 180 di Kos, firmata da Ludovica+Roberto Palomba. Prodotto che ha re-inventato l’oggetto vasca sul piano morfologico, Geo è realizzata in metacrilato con forme pure e avvolgenti che garantiscono la massima ergonomicità, in diverse dimensioni. È disponibile anche per l’installazione outdoor.
The Geo 180 bath, designed by Ludovica+Roberto Palomba for Kos, stood out in the Watercolors mounting design, supervised by architect Diego Grandi, under the Urban Stories project. This product has meant re-inventing the bath object morphologically. Geo is made of methacrylate, with pure, enveloping shapes resulting in remarkable ergonomic properties, in different sizes. Also available for outdoor installation.
GEBERIT AquaClean Sela è un vaso in ceramica con sofisticate funzioni di igiene intima. Il vaso è dotato di un dispositivo che - azionato tramite un telecomando - fuoriesce dal bordo della seduta completamente igienizzato. La doccetta intima permette di variare potenza e posizione del getto così da personalizzare al massimo l’utilizzo. Un sensore impedisce la funzione bidet quando il vaso non è utilizzato. Infine l’alimentazione elettrica è integrata nell’elemento in ceramica così da aumentare la sicurezza, mentre i consumi sono minimi anche nella modalità standby. EFFEGIBI Logica Hammam è la versione ridotta a solo hammam e doccia di Logica twin, firmata da Talocci design, che combina il rito della sauna finlandese e quello dell’hammam. Costruita abbinando alluminio verniciato, lastre di Slimtech e vetro temperato, prevede un generatore di vapore Aquasteam con pannello di comandi touch, fonte a caduta e ciotola, tutti retroilluminati, posto all’interno della cabina. Il soffione doccia con illuminazione a LED è posizionato in un ampio spazio che funge da vano di accesso. Cromoterapia di serie.
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Logica Hammam is the hammam and shower version of Logica Twin, by Talocci design, matching the rite of Finnish sauna with that of the hammam. Based on a combination of painted aluminium, Slimtech sheets and tempered glass, it is fitted with an Aquasteam generator complete with touch control panel, fall source and bowl, all backlit, in the cabin. The LEDlit showerhead stands in a large area functioning as access compartment. With chromotherapy feature.
AquaClean Sela by Geberit is a ceramic shower toilet with sophisticated personal hygiene features. The toilet is fitted with a device - operated by remote control - which comes out of the seat edge fully sanitized. The hand shower allows the strength and position of the jet to be adjusted, for customized use. A sensor prevents the bidet feature from being enabled when the toilet is not in use. Finally, the power supply mechanism is built into the ceramic part, for enhanced safety, and consumption is minimized - for example, in the standby mode.
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GROHE Il corpo del miscelatore non è né squadrato né rotondo, peculiarità che ha fatto coniare il termine ‘squircle’. I brillanti riflessi di luce e l’angolo di 7 gradi in cui è posizionata la leva di azionamento invitano ad interagire con il miscelatore. La collezione comprende dai miscelatori monocomando ai classici rubinetti per il lavabo, dai rubinetti per la vasca da bagno e alle combinazioni con doccetta e mensola in ceramica integrate. Ideale per qualsiasi arredamento bagno - classico, contemporaneo o moderno - nelle varianti cromo e cromo/oro.
The mixer body is neither square nor round; this peculiarity has caused the term “squircle” to be coined. The vivid reflections of light, as well as the seven-degree angle of the operating lever, encourage interaction with the mixer. The collection comprises everything from single-lever mixers and classical basin taps to tub fillers and tub combinations with an attached hand spray and a ceramic shelf. Easy to combine with any bathroom decor - be it classical, contemporary or modern - in the chrome and chrome/ gold variants.
GESSI Ambientazioni affascinanti dei prodotti Gessi divenuti icone del design consentono di creare spazi unici anche con complementi e arredi ‘hors série’, oggetti preziosi e materiali rari, innovativi o lavorati in modo inedito, raccolti in tutto il mondo. Lo studio si estende dai materiali più preziosi come il marmo e la pelle a metalli, carte, impasti naturali, resine, pietra e il legno. Tra le proposte partizioni a griglia marocchine in cui l’intaglio tradizionalmente in legno è realizzato in marmi diversi e i capitonné russi in cui la morbidezza della pelle viene resa in pietra. Design Gessi Style Studio.
Charming settings for Gessi’s products, which have grown into design icons, make it possible to create unique spaces - for example, with custom-built complements and furnishings, precious objects and rare materials, whether innovative or worked in new ways, collected around the world. All types of materials are studied, from more precious ones, like marble and leather, to metal, paper, natural mixtures, resins, stone and wood. The products include Moroccan criss-cross partitions where carvings are made of different types of marble, instead of traditional wood, and Russian capitonné, where the softness of leather is rendered in stone. Designed by Gessi Style Studio.
TEUCO È disegnata da Carlo Colombo la vasca Outline rettangolare in versione centrostanza freestanding, in Duralight® bianco, materiale composito in solid surface, brevettato, plasmabile al 100%. È dotata dell’esclusivo brevetto Hydroline, il primo idromassaggio invisibile grazie al sistema brevettato in cui le classiche bocchette sono sostituite da sottili fessure che scompaiono alla vista. Tali fessure permettono un sistema di Cromoexperience all’avanguardia: retroilluminate, consentono alla luce colorata, modulabile in otto differenti tonalità, di illuminare in un continuum l’ambiente bagno. Rubinetteria Skidoo gruppo bordo vasca con doccetta per erogazione da lama d’acqua.
TEUCO GUZZINI: NUOVO ORGANIGRAMMA Con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo del brand e affrontare meglio le nuove sfide sul mercato, Teuco Guzzini annuncia l’ingresso di Andrea Sasso (a sinistra) nel ruolo di presidente dell’azienda e di Enrico Bracesco in quello di amministratore delegato, carica che si aggiunge a quelle di managing director e membro del CdA, che continuerà a mantenere. I nuovi manager avranno il compito di accelerare il processo di internazionalizzazione dell’azienda e succedono a Luca e Mauro Guzzini, chiamati ad occuparsi di altri incarichhi strategici all’interno del gruppo. www.teuco.com L.G. A NEW ORGANIZATION CHART
To support the development of the brand and effectively take up new market challenges, Teuco Guzzini has announced the arrival of Andrea Sasso (left), as chairman of the company, and Enrico Bracesco, as managing director, which adds to the positions as managing director and member of the board of directors, which he is going to keep. The new managers, who will have a mission to fulfil in speeding up the company’s internationalization process, have succeeded Luca and Mauro Guzzini, who have been entrusted with other strategic tasks within the group. www.teuco.com
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The Outline rectangular free-standing bathtub, designed by Carlo Colombo, is available in white Duralight®, the patented solid surface composite material that is 100% pliable. It can boast the exclusive Hydroline patent, the first invisible whirlpool thanks to the patented system where the classic nozzles have been replaced by minimalist slits which disappear from sight. These slits also feature a cuttingedge Cromoexperience system: backlit, they allow the coloured light, which can be modulated in eight different shades, to light the bathroom in continuation. Skidoo bathtub tap set with hand shower for water blade outlet.
CUCINE: ALL’INSEGNA DELLA CONVIVIALITÀ Soluzioni intelligenti, spesso combinabili all’infinito e personalizzabili con tagli sartoriali, ambientazioni fortemente emozionali aperte sulla zona giorno e alla convivialità e soluzioni materiche e di finitura orientate ai valori della tradizione e dell’innovazione ma anche della sostenibilità ambientale sono i nuovi comuni denominatori della cucina del 2013. In occasione del fuorisalone alcuni tra i più importanti marchi di riferimento del settore ce lo hanno dimostrato con scenografiche installazioni. Elmar, in collaborazione con AEG, ha presentato nel cuore di Brera, presso lo showroom Il Piccolo, un allestimento realizzato da Ludovica+Roberto Palomba per raccontare progetti iconici in una veste inedita e rinnovata. Si è svolto invece nelle Officine Savona, in via Savona 35, nell’ambito di una suggestiva rappresentazione del tema Innovative Tradition Time to Connect il fuorisalone Whirlpool, connotato da una magica atmosfera per consentire ai visitatori di vivere lo straordinario viaggio temporale tra passato, presente e futuro. Una pura energia di colori è emersa dalla nuova linea Kitchen Collection Enrico Coveri Living presentata da Aster Cucine nell’ambito dell’evento Home spa design - Good emotion - di via Tortona. Interessante anche il progetto espositivo di Del Tongo Machine con l’installazione dei Lab 81 presso il Superstudio di via Tortona dove le componenti di una cucina servivano da innesco per un sistema meccanico sincronizzato. Numerosi in occasione della design week, gli show cooking organizzati nei più importanti show room del centro quali Scic, Bulthaup e Valcucine. Monica Pietrasanta
KITCHENS: FOCUS ON CONVIVIALITY
Smart solutions, which can often be combined endlessly and customized with fine details, highly emotional settings opening onto the living area and conviviality, and material and finish solutions focused on the values of tradition and innovation, as well as on environmental sustainability, are the new common threads throughout 2013 kitchens. In conjunction with the
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Fuori Salone events, some leading brands of kitchens showed this trend with spectacular installations. Elmar, in partnership with AEG, presented a mounting project by Ludovica+Roberto Palomba in the heart of the Brera district, namely at the Il Piccolo showroom, to tell about iconic projects in a new way. Whirlpool had its Fuori Salone event staged at Officine Savona, in via Savona 35, within a charming representation of the theme “Innovative Tradition Time to Connect”, the emphasis being on a magic atmosphere, to allow the visitors to enjoy an amazing journey into the past, present and future. Pure colour energy is the hallmark of the new Kitchen Collection Enrico Coveri Living, displayed by Aster Cucine within the event Home Spa Design Good Emotion - in via Tortona. Del Tongo Macchine’s exhibition project also looked challenging, with the Lab 81 installation at Superstudio in via Tortona, where the parts of a kitchen functioned as a hook for a synchronized mechanical system. The Design Week featured many cooking shows organized in the main showrooms in the city centre, including Scic, Bulthaup and Valcucine.
DEL TONGO Firmata da Prospero Rasulo, Milano è connotata dal sistema compositivo aperto che rivoluziona il concetto tradizionale di cucina, trasformandola in un progetto sartoriale. Con i mobili dai forti tagli verticali accostati a contenitori non vincolati dalle dimensioni tradizionali, consente di gestire lo spazio in modo innovativo mettendo l’uomo al centro del progetto. All’ergonomia variabile e all’ottimizzazione della capacità contenitiva, il programma abbina inedite combinazioni cromatiche e soluzioni high tech.
Designed by Prospero Rasulo, Milano stands out for the open system that revolutionizes the traditional concept of kitchen, transforming it into a fine tailoring project. With the vertically styled cupboards matched with storage units unrelated to traditional dimensions, it allows space to be managed innovatively, man being the focus of the project. The variable ergonomic properties and the optimized containing capacity harmonize with new colour combinations and hi-tech solutions.
ARRITAL Disegnato da Franco Driusso, il sistema cucina AK04 utilizza materiale riciclato e riciclabile quali carta e legante naturale senza nessun rilascio di formaldeide, coadiuvato da telai ed elementi in alluminio, anch’essi riciclabili. Il sistema amplia inoltre la modularità compositiva che da sempre caratterizza la produzione Arrital, con i nuovi moduli da 75 cm e 105 cm. I frontali delle ante hanno uno spessore di soli 6 mm che, come nell’antica arte nipponica dell’origami, richiamano il concetto di ‘foglio’. Designed by Franco Driusso, the AK04 kitchen system is made up of recycled and recyclable material, including paper and natural binders, without use of formaldehyde, along with recyclable frames and elements in aluminium. In addition, the system further increases modularity as typical of Arrital’s production, with the new 75 cm and 105 cm modules. The door fronts are no more than 6 mm in thickness; like in the old Japanese art of origami, they call to mind the concept of “sheet”.
PHILIPS SAECO Macchina da caffè automatica in grado di offrire grandi capacità (1,8 lt, 250 g e 15 porzioni) in dimensioni compatte. La caldaia a riscaldamento rapido garantisce un caldo caffè in pochi istanti. Il brevettato Intelligent adapting system Saeco regola automaticamente la macinatura di ogni tipo di caffè. Inoltre 5 impostazioni di macinatura, dalla più fine alla più grossolana consentono di ottenere una bevanda personalizzata. L’erogatore della macchina è regolabile per adattarsi a qualsiasi tazza. Nella finitura Full black. Classe energetica A.
An automatic coffee machine synonymous with a large capacity (1.8 l, 250 g and 15 servings) and compact dimensions. The quick heating system delivers hot coffee in just a few seconds. Saeco’s patented Intelligent adapting system automatically adjusts grinding for each type of coffee. In addition, 5 grinding levels, from the finest to the coarsest, allow you to get a customized drink. Coffee supply can be adjusted to any cup size. In Full black finish. A rated energy efficiency.
BIZZOTTO Diamond propone un ambiente cucina contemporaneo, caratterizzato da geometrie e forme continue ma soprattutto dalla reinterpretazione del diamante tipico delle superfici bugnate dei palazzi rinascimentali. Il programma prevede la possibilità dell’installazione di un’isola centrale, un cubo sospeso con piano e basamento in cristallo trasparente, con cassetti e attrezzature interne a vista. Nelle finiture Ebano o Madre Perla Lucido.
Diamond means a contemporary kitchen style, characterized by geometries and continuity in terms of form, and, above all, by the reinterpretation of the diamond shapes typical of the ashlar work found on Renaissance buildings. The range is completed by the central island option, a suspended cube with a transparent glass worktop and openfronted base, with drawers and kitchen equipment inside. Finish: Ebony or Glossy Mother-of-Pearl.
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WHIRLPOOL Dopo il piano cottura, iXelium Supreme si estende anche a forni, forni a microonde e gocciolatoi dei lavelli delle linee estetiche Fusion e Ambient. iXelium è il rivoluzionario materiale esclusivo di Whirlpool che garantisce la massima resistenza all’ingiallimento, ai graffi e alla corrosione causati da agenti chimici e meccanici. Questo nuovo tipo di materiale impedisce ai residui di cibo di attaccarsi alla superficie dei piani cottura garantendo una rapida pulizia. Nei forni, forni a microonde e nei lavelli, invece, mantiene la bellezza nel tempo, resistendo maggiormente a graffi ed usura. As well as hobs, iXelium Supreme now also includes ovens, microwave ovens and sink drains from the aesthetic ranges, Fusion and Ambient. iXelium is Whirlpool’s exclusive revolutionary material which has unparalleled resistance to yellowing, scratching and corrosion caused by chemical and mechanical agents. This new type of material prevents food residues from becoming attached to the hob surface, making it quick and easy to clean. Whereas in the ovens, microwave ovens and sinks, it remains beautiful in time, while providing increased resistance to scratching and wear.
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ELLEDUE Si chiama Quattrocento il nuovo programma di cucine sartoriali connotate dalla cura del dettaglio, frutto della collaborazione con Andrej Vega, emergente designer moscovita. Il programma garantisce la totale flessibilità nella scelta dei materiali e delle composizioni, l’alta qualità della ferramenta e dei meccanismi di apertura e degli accessori interni, la totale innovazione delle linee estetiche. La collezione reinterpreta in modo del tutto innovativo i decori del passato nella finitura ciliegio Milano e bronzo. The new range of fine kitchens, Quattrocento, which is synonymous with the greatest care for details, is the fruit of a collaboration with Andrej Vega, an up-and-coming designer from Moscow. The range is the name for unique flexibility in the choice of the materials and arrangements, high-quality iron fittings, opening mechanisms and interior accessories, and totally new appearances. The collection reinterprets the decorations of the past in the Milano cherrywood and bronze finishes in an absolutely innovative way.
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SCIC Attraverso il concorso CKSCompact Kitchen Station indetto da Garagedesign, è nata Taak, una cucina estremamente compatta (solo 1,80 m di lunghezza) dotata di tutti i comfort e gli accessori di una cucina di alta gamma. Disegnata da Matteo Nativo, si caratterizza per il pannello retrostante che funge da quinta, proposto con diversi rivestimenti, un tavolo estraibile e una fascia luminosa. Il tavolo, posizionato sopra il top, può essere traslato dal blocco cucina verso l’ambiente domestico. La fascia luminosa è pensata come una grande mensola porta oggetti, realizzata in vetro e acciaio, capace di contenere diversi accessori. Taak è una cucina full optional, comprendente piano cottura, rubinetto, lavello, cappa, e due elettrodomestici da scegliere tra frigo, forno e lavastoviglie. Per le finiture sono previste sei combinazioni.
The extremely compact Taak kitchen was designed for the competition CKS - Compact Kitchen Station - launched by Garagedesign. No more than 1.80 m in length, it is equipped with all the comforts and accessories of a high-end kitchen. Designed by Matteo Nativo, it stands out for the back panel which functions as a background, available with several different coverings, an extractable table and a lighted strip. The table, placed over the top, can be moved from the kitchen unit to the home. The lighted strip has been conceived as a large shelf, made of glass and steel, accommodating several accessories. Taak is a fully equipped kitchen complete with hob, tap, sink, extractor hood, and two household appliances to choose between fridge, oven and dishwasher. Six combinations are available for the finishes.
ELMAR Firmato da Ludovica + Roberto Palomba, il progetto Slim propone, in aggiunta alle finiture esistenti in rovere tranché scuro e naturale, acacia affumicato, acciaio inox, look total white ed Ecomalta, le nuove essenze rovere affumicato e laccato bianco lucido con top in LG Hi-macs bianco. Le nuove dimensioni per basi e isole consentono composizioni articolate anche in ambienti ridotti. In spazi più importanti, l’alternanza di profondità standard (64/67 cm) e contenute (50/53 cm) permette particolari effetti volumetrici. L’isola (disponibile anche con una profondità di soli 54 cm) è accessoriabile con Wing Table, un piano di lavoro a ribalta. Le colonne sono dotate di ante rientranti, diventando così piani di lavoro a scomparsa, ideali per ottimizzare lo spazio.
Designed by Ludovica + Roberto Palomba, as well as the existing finishes in sliced dark and natural oak, smoked acacia, stainless steel, total white and Ecomalta, Slim now also comes in new smoked oak and glossy white lacquer with white LG Hi-macs tops. The new dimensions for the bases and islands make complex arrangements possible, in both large and small rooms. In larger areas, the alternation of standard depths (64/67 cm) and smaller depths (50/53 cm) produces peculiar volumetric effects. The island (which is also available with a depth of no more than 54 cm) can be accessorized with the folding work surface, Work Table. The towers are fitted with receding doors, which can thus be used as foldaway work surfaces, thereby optimizing the available space. ASTER CUCINE Partner del noto marchio italiano di abbigliamento Enrico Coveri, che lo ha selezionato per realizzare e distribuire la linea Kitchen Collection Enrico Coveri Living, Aster Cucine presenta un nuovo concetto di cucina, all’insegna della creatività e della fantasia. La vitalità del colore e il dinamismo di stampe originali danno vita ad una serie di proposte di grande impatto emozionale. Nell’immagine la texture Zebra, presentata in anteprima al pubblico del fuorisalone nell’installazione ideata da Fabrizio Batoni per l’evento Home Spa Design. A partner of the well-known Italian clothing brand, Enrico Coveri, which selected it to develop and distribute the Kitchen Collection Enrico Coveri Living, Aster Cucine presents a new concept of kitchen, as synonymous with creativity and imagination. Lively colours and dynamic original prints translate into a range of emotionally impactful products. Photo, Zebra texture, which could be previewed in the installation designed by Fabrizio Batoni for Home Spa Design, within the Fuori Salone events.
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Host nel mondo www.fhwexpo.com
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COVER
NATEVO
LA LUCE DENTRO
LIGHT INSIDE ]b EZnkZ @Zebf[^kmb
Flou lancia il marchio Natevo, già un successo a pochi mesi dal suo esordio. Ne parliamo con Massimiliano Messina, che ha fortemente creduto nel progetto e ne ha intuito le potenzialità. Flou launches the brand Natevo, which is already a success only a few months after its debut. We talk about it with Massimiliano Messina, who strongly believed in the project and sensed its potential.
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Due i concetti innovativi che sottendono il marchio Natevo. Il primo riguarda la tipologia di prodotti offerti, ovvero mobili che illuminano. Il secondo coinvolge la produzione, che diventa ‘partecipata’ e si avvale di nuovi modelli di business e di strumenti legati al web. Partiamo dalla tipologia. “Tutto è nato da una considerazione semplice, che peraltro è sotto gli occhi di tutti – ci dice Massimiliano Messina, presidente di Flou –. Nel campo dell’illuminazione l’avvento dei LED ha rivoluzionato tutto. È una luce che non brucia, che dura all’infinito, che si può realmente inserire ovunque. I primi a coglierne valenze e opportunità sono state ovviamente le aziende di illuminotecnica. Anche noi, in Flou, l’avevamo già capito lo scorso anno, quando abbiamo lanciato con successo Essentia, il letto luminoso nato dall’intuizione di due giovani designer dello studio ThesiaProgetti. L’idea di Natevo è stata
la naturale evoluzione di questo concetto. Ci siamo chiesti perché non mettere anche nei mobili una luce funzionale e non solo estetica. E ci siamo poi confrontati con l’Università di Genova per valutare come questo potesse cambiare il modo di costruire le case”. È nata così la prima collezione di mobili Natevo, realizzata in collaborazione con tre progettisti con cui Flou lavora da anni: Carlo Colombo, ThesiaProgetti e Pinuccio Borgonovo. “Tre designer portatori di linguaggi diversi, che hanno interpretato il concetto in modo originale. Per iniziare dovevamo proporre una prima serie da mettere on-line. Attraverso il sito www.natevo.com la collezione andrà ad arricchirsi di pezzi nuovi, realmente basati sulle richieste e aspettative del pubblico, pensati da architetti, designer e da semplici appassionati. L’innovazione riguarda anche la modalità di vendita/distribuzione. Infatti, solo dopo
l’esame di una commissione, che valuterà se il progetto corrisponde ai valori del marchio, ne verrà realizzato il prototipo da mettere in rete. A quel punto il pubblico esprimerà il proprio gradimento ‘sponsorizzando’ il prodotto attraverso la prenotazione della pre-serie. Raggiunto l’obiettivo verrà messo in produzione, in caso contrario il prototipo sarà donato al progettista. In sintesi, entrerà in produzione solo quello che il pubblico realmente vuole”. Un bilancio tutto positivo quello di Natevo, a pochi mesi dal suo esordio al Salone di Milano. “Natevo ha suscitato notevole interesse nel mondo dei professionisti ma anche dei privati. Ci conforta che designer e architetti ne abbiano condiviso i valori e si siano entusiasmati per la possibilità concreta di esprimersi progettando nuove tipologie di prodotti. Non solo, hanno anche intravisto le enormi opportunità di applicazioni in campo architettonico. Mobili e oggetti ‘che fanno luce’ potranno influire positivamente sul modo di progettare l’impiantistica delle nuove costruzioni. Tutto sta avvenendo molto più velocemente di quello che pensavamo”. www.natevo.com There are two innovative concepts underlying the Natevo brand. The first concerns the typology of products it offers: furniture that lights up. The second involves production, which becomes ‘crowd participation’ and relies on new business models and tools based on the web. Let’s start with typology. “It all began with a simple consideration, which is under everyone’s eyes– says Massimiliano Messina, president of Flou. In the field of lighting the advent of LEDs has been a total revolution. This is a light source that doesn’t burn, lasts forever, and can
fit anywhere. The first to have understood the value and opportunities they offer were obviously lighting companies. But we in Flou understood it last year when we successfully launched Essentia, the luminous bed that followed the intuition of two young designers from the ThesiaProgetti studio. The idea of Natevo was simply a natural evolution of this concept: we wondered why not build a functional and not just aesthetic light into furniture? E we worked with the University of Genoa to assess how this might change the way we build houses”. This is how the first collection of Natevo furniture was developed, in collaboration with three designers with whom Flou has worked for years: Carlo Colombo, ThesiaProgetti and Pinuccio Borgonovo. “Three designers who work with different languages, who have interpreted the concept in an original way”. “To get started, we had to propose an initial collection to put ‘on-line’. Our new website www.natevo.com will feature this collection, constantly adding new pieces, based on the real demands and expectations of the public, conceived by architects, designers and laymen. The innovation will also involve the methods of sale and distribution. The project will be submitted to the examination of a commission, which will evaluate whether it corresponds to the values of the brand, and approve the development of a prototype to put online. At this point the public will express its approval by ‘sponsoring’ the product and reserving the purchase of the initial series. Once the goal has been reached, the object will be put in production, otherwise the
prototype will be donated to the designer. In synthesis, we will produce only what the public really wants”. So far the results are positive, only a few months after the debut at the Salone in Milano. “Natevo aroused significant interest among professionals as well as consumers. We are comforted by the fact that designers and architects share our values and are enthusiastic about the concrete possibilities of expression offered by the design of new product typologies. And that is not all, they have also perceived the enormous opportunities for architectural applications. Furniture and objects that ‘make light’ can positively influence the way we design the electrical systems of new constructions. It is all happening much faster than we anticipated”. www.natevo.com
In queste pagine, screenshot dal sito www.natevo.com con i prodotti ‘sponsorizzabili’ della prima collezione e lo stand Natevo al Salone di Milano 2013. On these pages, a screenshot from the website www.natevo.com, with the products that can be ‘sponsored’ from the first collection and the Natevo stand at the Salone di Milano 2013.
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NATEVO LAB
Nell’ambito del progetto Natevo, il ruolo del rivenditore cambia e diventa molto più importante. Per questo, all’interno dei tradizionali negozi di arredamento, sono nati gli spazi ‘Natevo Lab’. Il loro scopo principale è quello di mostrare fisicamente al pubblico i prodotti in sponsorizzazione e quelli che, superato l’obiettivo, entrano stabilmente in collezione. I Natevo Lab si propongono anche un obiettivo più ambizioso: quello di diventare luoghi di incontro in città per architetti, designer o semplici appassionati di arredi illuminanti. Un luogo dove sia possibile un proficuo interscambio di idee, proposte e informazioni, che porti a proporre progetti e prodotti sempre migliori, in linea con i valori del marchio. Il primo spazio è stato inaugurato con successo a Milano il 6 giugno scorso presso lo showroom Galbiati Arreda dove, in anticipo sull’arrivo degli ospiti, si è anche per la prima volta riunita la commissione di esperti preposta alla selezione dei progetti che in settembre verranno messi in sponsorizzazione sul sito www.natevo.com. A breve altri Natevo Lab verranno inaugurati sia in Italia che a New York e a Hong Kong. Within the Natevo project, the role of the retailer is transformed to become more significant. This is why the ‘Natevo Lab’ spaces were created to be set up inside traditional furniture stores. Their main purpose is to physically display to the public the products looking for sponsorship and those that have reached their goal and become part of the permanent collection. The Natevo Lab spaces also have a more ambitious goal: to become meeting places in the city for architects, designers, or simply fans of lighting furniture. A place that can foster a fertile exchange of ideas, proposals and information, to encourage
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new projects and better products, coherent with the values of the brand. The first space was successfully inaugurated in Milan on June 6 at the Galbiati Arreda showroom where, before the guests arrived, the commission of experts nominated to select the projects met for the first time, to assess those that will be put up for sponsorship in September on the website www.natevo.com. Other Natevo Lab spaces will soon be inaugurated in Italy, New York and Hong Kong.
In queste pagine, l’allestimento Natevo Lab durante la presentazione presso lo showroom Galbiati Arreda di Milano. Tra gli ospiti, riconoscibili nell’immagine in alto a sinistra, Susanna Legrenzi, Marva Griffin, Arturo Dell’Acqua Bellavitis, Massimiliano Messina (da sinistra).
On these pages, the Natevo Lab space during the presentation at the Galbiati Arreda showroom in Milan. The guests, who may be seen in the image at top left, included Susanna Legrenzi, Marva Griffin, Arturo Dell’Acqua Bellavitis, Massimiliano Messina (from left).
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REPORT
COLCOM/MINUSCO
DESIGN DELL’ESSENZIALE ESSENTIAL DESIGN ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ Azienda bresciana specializzata nella produzione di cerniere, serrature e fissaggi per porte e pannelli in vetro temperato, Colcom garantisce anche esecuzioni speciali su disegno del cliente, diventando così negli anni riferimento per operatori dell’edilizia e dell’arredamento, e facendosi riconoscere per i prodotti innovativi dall’estetica minimale. Biloba e Triloba, pensate per essere utilizzate su porte esterne ed interne, sono l’evoluzione delle cerniere ‘automatiche-meccaniche’ e dei chiudiporta idraulici già presenti sul mercato. Si distinguono per la loro sicurezza, la durata nel tempo, l’ottimo rapporto qualità/prezzo e la loro versatilità. Biloba Unica invece, in uno spazio di soli 56 mm d’altezza, amplia la gamma delle cerniere oleodinamiche Triloba, coniugando alta qualità tecnica e semplicità di installazione ad un design minimale. Bilobina è una novità assoluta: prima cerniera oleodinamica per box doccia, presentata in anteprima allo scorso Made Expo, oggi disponibile sul mercato nella versione per fissaggio vetro-vetro e vetro-muro. Ultima novità in casa Colcom è Slash, sistema per box doccia con apertura pivottante e meccanismo oleodinamico incorporato, caratteristiche che permettono un passaggio molto ampio ed un ingombro esterno ridotto. Tutti i prodotti Colcom sono distribuiti in esclusiva da Minusco, nata nel 2004 e attiva a livello nazionale e internazionale con numerose filiali. Partecipa ad importanti eventi fieristici esteri come il Glasstec di Düsseldorf, il Mosbuild di Mosca, l’IBCTF di Shanghai, il Batimatec in Algeria, il Bakubuild in Azerbaijan e, a livello nazionale, il Made Expo di Milano. www.minusco.it A Brescia-based company which specializes in the production of hinges, locks and clamps for doors and panels made of tempered glass, Colcom also provides customized designs. Hence over the years they have developed into a benchmark company for building and interior design, and stand out for their innovative and minimal products. Biloba and Triloba, designed for use on both outer and inner doors, mean an upgrading of ‘automatic-mechanical’ hinges and hydraulic door closers available in the market. They are the name for unique safety and durability, a remarkable price/quality ratio and unparalleled versatility. Whereas Biloba Unica - which is no more than 56 mm high - has allowed the Triloba range of hydraulic hinges to be expanded, matching high technical quality and user-friendly installation with minimal design. Bilobina is a brand-new product: the first hydraulic hinge for shower cubicles, it could be previewed at the latest edition of Made Expo, and is now commercially available in the glass-glass and glass-wall fixing versions. Slash is Colcom’s latest product: a shower cubicle system with pivoting opening and built-in hydraulic mechanism, allowing for wide passage and compactness externally. All of Colcom’s products are solely distributed by Minusco, which was established in 2004 and can boast many branches, both nationwide and worldwide. They take part in major foreign fairs, including Glasstec in Düsseldorf, Mosbuild in Moscow, IBCTF in Shanghai, Batimatec in Algeria, Bakubuild in Azerbaijan and, nationally, Made Expo in Milan. www.minusco.it
Dall’alto: Biloba Unica, Bilobina, Slash e in basso a destra, dettaglio Bilobina singola e Unica, particolare del meccanismo interno.
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From top: Biloba Unica, Bilobina, Slash, and bottom right, detail of Bilobina singol piece, left, Unica, detail of the inner mechanism.
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preview, © Cyril Lagel. DCWE © Ian Scigliuzzi. Kristalia s.r.l © Paolo Contratti. © Qui est Paul ? © Francis Amiand. SAFI organisation, a subsidiary of Ateliers dâ&#x20AC;&#x2122;Art de France and Reed Expositions France. Tel. +33 (0)1 76 21 18 39. maison-objet@badgeonline.net
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REPORT
CIFF
UN APPUNTAMENTO IMPORTANTE A MAJOR EVENT ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ In scena lo scorso marzo, Ciff (China International Furniture Fair) è diventata un appuntamento importante ed è riconosciuta come la più grande fiera al mondo per l’arredo ufficio e il settore terziario, con i suoi 900 espositori, 680.000 metri quadri di superficie espositiva e gli oltre 60.000 visitatori (di cui 1/3 buyer provenienti da tutto il mondo). Un evento in continua crescita, grazie anche all’aumento del 13% dell’esportazione di mobili per ufficio dalla Cina e l’aumento del 18% della produzione cinese (fonte CSIL). Se si pensa invece all’aspetto ambientale, ai valori e alla preservazione ecologica del pianeta, l’aspetto green per CIFF è preso in considerazione molto attentamente: informazioni per migliorare le condizioni di lavoro, materiali attenti all’ambiente, atmosfere studiate ad hoc per contribuire ad elevare la qualità degli spazi domestici e pubblici. Suddivisa in due tranches, CIFF ha proposto l’arredo per la casa in concomitanza con Homedecor&Housewares China 2013, International Trade Fair for Home Textiles 2013, e con China International Outdoor&Leisure Fair 2013, creando così una valida piattaforma professionale di ricerca per l’interior design. La seconda parte di CIFF ha messo in mostra, sempre a marzo, tutte le novità riguardanti mobili per ufficio e servizi, contemporaneamente alla China International Woodworking Machinery&Furniture Raw Materials Fair. Prossimo appuntamento, primavera 2014. www.ciff-gz.com
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Held during the last March Ciff (China International Furniture Fair) has grown into a major event, and is acknowledged as the world’s largest office furniture and tertiary sector fair, with 900 exhibitors, a display area of 680,000 square metres, and over 60,000 visitors (one third of whom being buyers from any part of the world). A growing event, as the result, for example, of a 13% increase in office furniture exports from China, and an 18% increase in Chinese production (source: CSIL - Centre for Industrial Studies). Whereas if you think of environmental protection, values and the ecological preservation of the planet, at CIFF the green factor receives much emphasis: information aimed at improving working conditions, environmentally friendly materials, atmospheres specially conceived to help enhance the quality of home and public spaces. Divided into two events, CIFF was on from March 18 to March 21 with home furniture, concurrently with Homedecor & Housewares China 2013, thereby creating a sound professional research platform for interior design, always in March, with office furniture and services, concurrently with the China International Woodworking Machinery & Furniture Raw Materials Fair. The next edition is scheduled for spring 2014. www.ciff-gz.com
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REPORT
FURNITURE CHINA
UNA FIERA DI SUCCESSO A SHANGHAI A SUCCESSFUL FAIR IN SHANGHAI ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ Giunta alla sua 18esima edizione, China International Furniture Expo guarda all’ultima edizione per prepararsi all’appuntamento del prossimo settembre 2013. At its 18th edition, China International Furniture Expo looks to the previous edition to get ready for the event scheduled for September 2013.
I risultati dell’ultima edizione, svoltasi a Shanghai lo scorso settembre, non possono che essere positivi. Le previsioni per il futuro anche. Nonostante le difficoltà e le pressioni economiche mondiali, Furniture China rimane forte, una delle più grandi fiere internazionali del mondo. Durante la scorsa edizione, 5 giorni di fiera, 750.000 mq espositivi, 71.980 visitatori provenienti da 140 Paesi e regioni, inclusi 52.287 visitatori locali e 19.693 provenienti da altri continenti. In aggiunta alle già presenti aziende locali, quasi 200 realtà imprenditoriali internazionali hanno deciso di partecipare come espositori, raggruppate in padiglioni di provienienza: Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Indonesia, Filippine, Malesia e aziende originarie della provincia singaporiana. Le sezioni della fiera si dividevano tra design contemporaneo, arredo per la cucina, per i bambini, per l’outdoor (con un focus speciale sull’arredo realizzato in rattan), passando per il design classico, l’arredo ufficio, l’illuminazione, i rivestimenti, i materiali con una interessante sezione chiamata DoD (Design of Designers), dove solamente i designer, e non le aziende, hanno potuto esporre le loro novità. La prossima edizione è vicina, dall’11 al 15 settembre 2013 Furniture China 2013 riaprirà le porte ai visitatori, continuando a rinforzare i punti di forza di questa manifestazione, incrementando la qualità e la dimensione della fiera, per far fronte alle continue domande di visitatori provenienti da tutto il mondo. Ad ogni padiglione espositivo verrà dedicato uno specifico focus prodotto, con qualità aggiunta sia nei prodotti che nella manifattura degli oggetti e delle novità presentate. www.furniture-china.cn
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The results of the latest edition, held in Shanghai in September 2012, cannot but be positive, and so are future prospects. Despite the difficulties and economic pressure worldwide, Furniture China 2012 proved a major success, as one of the world’s largest international fairs: 5 days’ exhibition, a display area of 750,000 square metres, 71,980 visitors from 140 countries and regions, including 52,287 local visitors and 19,693 from other overseas continents. As well as the local companies, nearly 200 international businesses also decided to join in as exhibitors, divided into halls according to provenance: France, Italy, Spain, Portugal, Belgium, Indonesia, Philippines, Malaysia, and Singapore. The fair was divided into several sections: contemporary furniture, kitchen furniture, children furniture, outdoor furniture (with a special focus on rattan furniture), classic furniture, office furniture, lighting, covers, materials and an interesting section called DoD (Design of Designers), where only designers, and not companies, could exhibit their latest products. The next edition is at hand. Furniture China 2013 will be open to visitors from September 11 to September 15, 2013, and will keep reinforcing the strengths of this event, improving the quality and dimensions of the fair, to deal with the ongoing requests made by visitors from all over the world. Each hall will be focused on a certain product type, with added quality both in the products and in the manufacture of the new objects and projects on display. www.furniture-china.cn
REPORT
RACCONTI D’ACQUA
RITUALI DA SCOPRIRE RITUALS TO DISCOVER ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ Una collezione che abbraccia vari ambienti della casa nasce dall’esperienza nelle opere edili e di interni di Alessandro Lasferza, che, in collaborazione con il designer Vincenzo Catoio, è riuscito a trasferire la sua filosofia progettuale sulla collezione di Racconti d’Acqua, dove ogni elemento oscilla tra modernità e tradizione. Lontani dalla cultura seriale del prodotto, i dettagli sono curati, i materiali naturali e le forme svelano l’importanza dell’intelligenza manuale che si cela dietro ogni pezzo della collezione. Tadelakt, ferro e legno sono i materiali utilizzati, naturali al 100%, calibrati per dare un’anima naturale all’intera linea. Un rapporto stretto tra tecnicismo e artigianalità, ogni elemento è modellato a mano e presenta lievi differenze rispetto agli altri: questo rende ogni pezzo unico e irripetibile, completato da una tavolozza di colori e diversi tipi di finiture del legno che danno vita a consolle, lavabi, specchi e altri complementi arredo per il bagno. www.raccontidacqua.it A collection which embraces various rooms of the home, it is the fruit of Alessandro Lasferza’s expertise in building and interior projects. In collaboration with the designer Vincenzo Catoio, he has managed to transfer his design philosophy into the Racconti d’Acqua collection, with each piece hovering between modernity and tradition. Unrelated to mass production culture, accurate details, natural materials and shapes reveal the importance of manual dexterity as hidden behind each piece of the collection. Tadelakt, iron and wood are the materials used, 100% natural, tailored to provide the entire range with a natural soul. Based on a close relationship between technology and craftsmanship, each piece is shaped by hand and slightly differs from the others: this results in unique, one-off pieces, enhanced by a colour palette and several wood finishes, for console tables, washbasins, mirrors and other bathroom furnishing complements. www.raccontidacqua.it
In alto, lampada Elle. A destra, una proposta bagno completa di lavabo, consolle, lampada e specchio. Design Vincenzo Catoio. Top, Elle lamp. Right, a complete set with sink, console, lamp and mirror. Design Vincenzo Catoio.
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Upholstery, Window & Wall Coverings
International Trade Fair for producers of
moodbrussels.com facebook.com/moodbrussels twitter.com/moodbrussels
MoOD is organised by Textirama vzw, Poortakkerstraat 90, BE-9051 Gent, Belgium - Phone +32 9 24 38 450 - fax +32 9 24 38 455 - email: info@moodbrussels.com
52° SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE:INNOVAZIONE E CREATIVITÀ 52ND SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE: INNOVATION AND CREATIVITY Si è svolta a Milano la manifestazione più importante dell’anno The most important trade fair of the year took place in Milan
330.671 i visitatori provenienti da 162 paesi. Più che internazionale, il Salone è una fiera globale e “si conferma- dichiara il presidente di Cosmit Claudio Luti - il più importante strumento di promozione dell’eccellenza creativa dove impresa e progetto trovano il loro naturale punto di incontro e di presentazione privilegiata del nostro saper fare”. La 52a edizione del Salone Internazionale del Mobile, con il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, il SaloneSatellite e le biennali Euroluce, il Salone Internazionale dell’illuminazione, e SaloneUfficio, si è conclusa con un “successo oltre ogni aspettativa” per citare nuovamente Claudio Luti. Risultato eccellente anche per “Progetto: ufficio da abitare” di Jean Nouvel, l’evento collaterale dei Saloni 2013 dedicato al SaloneUfficio. Cinque scenari lavorativi unici e singolari hanno dimostrato come un ambiente di lavoro possa trasmettere, per la sua singolarità, non solo ispirazione, ma anche piacere di vivere. Ufficio, contract e residenziale, con offerte che spaziano dal classico al design presentate in anteprima dagli oltre 2.500 espositori italiani e stranieri, hanno ampiamente soddisfatto le aspettative degli operatori. Arrivederci a Milano dall’8 al 13 aprile 2014.
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330,671 visitors from 162 different countries. The Salone has become more than just international – it has now gone global - and, as Cosmit president Claudio Luti says “has yet again proved itself to be the most effective promotional tool for creative excellence, a natural coming together of business and design, and an unparalleled platform for our tremendous expertise.” The 52nd edition of the Salone Internazionale del Mobile, together with the International Furnishing Accessories Exhibition, SaloneSatellite and the biennial Euroluce / International Lighting Exhibition and SaloneUfficio, drew to a close having “exceeded all expectations,” to quote Claudio Luti again. The Saloni 2013 collateral event, Jean Nouvel’s “Project: office for living,” showcasing five unique and singular work scenarios proving that a working environment has to be able to transmit creativity, inspiration and enjoyment, was also a resounding success. Office, contract and home furnishing, ranging from classic to design and showcased for the very first time by over 2,500 Italian and foreign exhibitors, more than fulfilled the operators’ expectations. See you in Milan from 8th to 13th April 2014.
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DDW srl | Via Lucano, 3 | 20135 Milano | Italy Tel. +39 02 5516109 Fax +39 02 5456803 e-mail: info@designdiffusion.com internet: www.designdiffusion.com web tv: www.designdiffusion.tv
Design Diffusion World
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LA SINDROME DELL’INFLUENZA ]b En\bZgZ <nhfh _hmh IZheh Khll^eeb Sesta edizione del Triennale Design Museum. La TDM6, sesta edizione del museo del design italiano in Triennale, guarda alla storia del design italiano dall’inedito punto di vista dell’influenza’ che lo ha reso tale agli inizi, e che continua a renderlo vincente ancora oggi. Perchè c’è e perchè dura tanto il design italiano? Ecco la domanda da cui il curatore della nuova edizione, Pierluigi Nicolin, ha preso avvio per sviluppare il nuovo museo in Triennale. Perchè proprio a noi è toccata la leadership di questa bellissima avventura che ci ha visto all’avanguardia, e, tuttora, in prima fila nello scenario globale? Per dirla semplicemente, sembra che noi italiani, peraltro pieni di difetti, diffidenti, scarsamente metafisici, molto politiciz-
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zati abbiamo dalla nostra una forte predisposizione a guardarci in giro, ad aprirci al resto del mondo., a farci influenzare e, ovviamente, ad influenzare. La sesta edizione è dedicata appunto a queste attitudini proprie del design italiano, che sono la capacità di assimilazione, la curiosità e il desiderio di confrontarsi con altri linguaggi e altre culture, per avviare nuovi progetti ed elaborazioni. La mostra è organizzata in tre parti che descrivono l’invenzione del design italiano, la fase della distruzione creatrice e il nuovo contesto , dedicate, in sequenza, ai maestri del periodo aureo del dopoguerra, ai successivi anni ‘60-‘70, caotici e ribollenti di oggetti da design di massa e società dei consumi, ed infine, al presente, rappresentato dalle vetrine di 12 brand d’im-
presa, espressivi del vitalissimo design italiano. Sono le aziende del gotha del progetto, che hanno incorporato quella attitudine aperta, un tempo propria dei grandi maestri dell’inizio. Qualche nome? Zanuso, Magistretti, i Castiglioni, Carlo Scarpa, Roberto Sambonet, Sottsass, Munari, Gio Ponti, Franco Albini, Joe Colombo sono i maestri interpretati da altrettanti designer contemporanei. Per i brand del Made in Italy, interpretati ciascuno da una figura carismatica, citiamo: Alessi by Mendini, Artemide by Margherita Palli, B&BItalia by Citterio; Cassina by Mario Bellini, Danese by Matali Crasset, Driade by Miki Astori, Flos by Ron Gilad, Kartell by Laviani, Luceplan by Rizzatto, Magis by Matteo Vercelloni, Moroso by Urquiola e Unifor by Pierluigi Cerri. Quest’ultimo ha firmato il progetto di allestimento e grafica del TDM6; Silvana Annichiarico ne è la direttrice; Pierluigi Nicolin il curatore scientifico. Il catalogo è Corraini Edizioni.
Sesta edizione del Triennale Design Museum, direttore Silvana Annichiarico. A cura di Pierluigi Nicolin; allestimento e grafica Pierluigi Cerri. Nella pagina accanto, la cover del catalogo Corraini Edizioni. Sopra, installazione ‘L’attimo delle idee’, dedicata a Vico Magistretti su progetto di Paolo Ulian con disegni di Arianna Vanini.
Sixth edition of the Triennale Design Museum, directed by Silvana Annichiarico. Curator Pierluigi Nicolin; exhibition and graphic design, Pierluigi Cerri. Page across, the cover of the catalogue published by Corraini Edizioni. Above: the installation ‘L’Attimo delle Idee’, dedicated to Vico Magistretti, designed by Paolo Ulian with drawings by Arianna Vanini.
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Sixth edition of the Triennale Design Museum. TDM6, the sixth edition of the Museum of Italian design at the Triennale, looks at the history of Italian design from the original point of view of the “influence” that made it what it is from the very beginning, and that continues to make it number one still today. Why does Italian design exist, and how has it lasted so long? That is the question on which the curator of the new edition, Pierluigi Nicolin, based his concept for the development of the new museum at the Triennale. Why is it that we have led this fantastic adventure that has brought us to the avant-garde and continue to play a leading role in the global scenario? In simpler words, it seems that we Italians, so flawed, so suspicious, scarcely metaphysical, highly politicized have to our credit a
In questa pagina: in alto, la scalinata della Triennale; accanto, la vetrina Danese, progetto di Matali Crasset. Pagina accanto: sopra, vetrina Magis, progetto Matteo Vercelloni con Stefano De Feudis. Sotto, vetrina Artemide, progetto Margherita Palli con Valentina Dellavia. On this page: at top, the staircase of the Triennale; across, the Danese display case, design by Matali Crasset. Page across: above, the Magis display case, project by Matteo Vercelloni with Stefano De Feudis. Below, the Artemide display case, designed by Margherita Palli with Valentina Dellavia.
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strong tendency to look around us, and to open up to the rest of the world. To be influenced, and in turn to influence. The sixth edition is therefore dedicated to these attitudes that are inherent to Italian design: they include the capacity for assimilation, curiosity and the desire to address new languages and other cultures, to initiate new projects and to elaborate them. The Exhibition is organized in three parts which describe the invention of Italian design, the phase of creative destruction and the new context, dedicated, in sequence, to the masters of the golden postwar era, to the 1960’s-70s, chaotic and brimming with design objects for the masses and the consumer society, and finally, the present day, represented by the display cases for 12 company brands, which express the incredible vitality of Italian design. These companies are the gotha of design, they
have absorbed this open attitude, which once belonged to the great masters of early design. The names? Zanuso, Magistretti, the Castiglioni brothers, Carlo Scarpa, Roberto Sambonet, Sottsass, Munari, Gio Ponti, Franco Albini, Joe Colombo are the masters, each interpreted by a contemporary designer. The brands made in Italy, each of them interpreted by a charismatic figure, include: Alessi by Mendini, Artemide by Margherita Palli, B&BItalia by Citterio; Cassina by Mario Bellini, Danese by Matali Crasset, Driade by Miki Astori, Flos by Ron Gilad, Kartell by Laviani, Luceplan by Rizzatto, Magis by Matteo Vercelloni, Moroso by Urquiola and Unifor by Pierluigi Cerri. The latter designed the exhibition and the graphics of TDM6; Silvana Annichiarico is the director; Pierluigi Nicolin the scientific curator. The catalogue is published by Corraini Edizioni.
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In alto. A sinistra, installazione dedicata a Munari ‘Percorsi a mezz’aria’, progetto Matilde Cassani, Francesco Librizzi. A destra, Joe Colombo (nella foto) interpretato dal progettista Italo Rota, con il filmato Futuri senza futuro, regia di Umberto Spinazzola; riconoscibile la poltrona Elda, 1965. A destra, vetrina di B&B Italia, progetto Antonio Citterio Patricia Viel Interiors. At top. Left, the installation dedicated to Munari ‘Percorsi a mezz’aria’, designed by Matilde Cassani, Francesco Librizzi. At right, Joe Colombo (in the photo) interpreted by designer Italo Rota, with the video Futuri senza futuro, directed by Umberto Spinazzola; recognizable, the Elda chair, 1965. Right, the B&B Italia display case, project by Antonio Citterio Patricia Viel Interiors.
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In alto, stanza Zanuso, ‘BUM! Urto di Materie’, progetto Blumerandfriends; in mostra il televisore Black ST201, Marco Zanuso e Richard Sapper, Brionvega 1969. A sinistra, vetrina Luceplan, progetto Paolo Rizzatto con Paola Girola, Luca Salas Bassani Antivari, Amedeo Guidobono Cavalchini. Sopra, vetrina Alessi, progetto Alessandro Mendini.
On top, the Zanuso room, ‘BUM! Urto di Materie’, project by Blumerandfriends; on display the Black ST201 television set, Marco Zanuso and Richard Sapper, Brionvega 1969. Left, the Luceplan display case, design by Paolo Rizzatto with Paola Girola, Luca Salas Bassani Antivari, Amedeo Guidobono Cavalchini. Above, Alessi display case, design Alessandro Mendini.
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GLOBAL DESIGN SUMMIT ]b En\bZgZ <nhfh _hmh <kblmbgZ ?bhk^gmbgb
Le opportunità del Made in Italy nei paesi emergenti: Brasile, India e Cina. Il primo design Summit, organizzato dal Corriere della Sera con la Scuola del Design del Politecnico di Milano e con Borsa Italiana, ha illuminato lo scenario globale, indicando nuove strategie di internazionalizzazione alle imprese italiane, attraverso il contributo di personalità di primo piano del mondo delle imprese, dell’economia, della formazione e del design. L’evento patrocinato dal Comune di Milano si è focalizzato soprattutto su India, Cina e Brasile. Conduttori del dibattito Ferruccio de Bortoli e Alessandro Cannavò.
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The opportunities for Italian design in the emerging countries: Brazil, India and China. The first design Summit, organized by the daily newspaper Corriere della Sera with the School of Design of the Politecnico di Milano and with the Italian stock market, shed light on the global scenario, indicating new
internationalization strategies for Italian manufacturers, with the contribution of major personalities from the world of manufacturing, economics, education and design. The event, sponsored by the City of Milan, focused primarily on India, China and Brazil. The debate was led by Ferruccio de Bortoli and Alessandro Cannavò.
INDIA
BRASILE
NIPA DOSHI, architetto e designer dello Studio Doshi Levien di Londra. “L’India ha una forte tradizione artigiana ma il design non si lega indissolubilmente con le imprese, come avviane qui”. “È bello lavorare in Italia, perché viene dato ascolto ai giovani. Occorre avere una visione globale per creatività e business.” “Ai giovani direi: andate all’estero, tornate e date un contributo al vostro paese”.
Marcio Kogan, architetto fondatore dello Studio MK27. Noi siamo buoni clienti dell’industria italiana, ma la grande difficoltà sono i prezzi. Molti clienti comprano direttamente qui in Italia, saltando distributori e commercianti. L’industria brasiliana è all’inizio, è ancora molto protetta e ha buone prospettive produttive nel Sud del Brasile. Per l’industria italiana c’è assoluta necessità di fare rete per raggiungere il Brasile, che rappresenta un’irrinunciabile opportunità commerciale.
the problems. It must include the excluded. We need sustainable and empathic design not only from an environmental point of view, but also to foster the social and economic progress of the masses.
NIPA DOSHI, architect and designer from the Doshi Levien Studio in London. “India has a strong handcrafting tradition but it does not have a sense of design which must find its place in the manufacturing industry”. “Working in Italy makes you feel like people are interested in what young people have to say. You need a global vision of creativity and business”. “To young people I would say: go abroad, then come back and contribute to your country”. SHEILA SRI PRAKASH, architetto fondatrice di SHILPA Architects. Da giovane, a Milano, mi sono innamorata del design, conquistata dai dettagli. Oggi tutto il mondo è in crisi, ci sono dei problemi e il design deve farsene carico. In India guardiamo ai Big Brothers, ai paesi sviluppati e copiamo le cose fatte da loro. Anche se la pizza italiana la correggiamo co il curry. Il design funziona solo se include tutte le problematiche. Deve includere gli esclusi. C’è bisogno di un design sostenibile ed empatico dal punto di vista non solo ambientale, ma del progresso sociale ed economico delle masse. SHEILA SRI PRAKASH, architect and founder of SHILPA Architects. As a young girl in Milan, I fell in love with design, captivated by the details. Today the world is experiencing a deep crisis, there are problems and design has to do its part. In India we look to the Big Brothers, to the developed countries, and we copy what they do. Even if we correct Italian pizza with curry. Design doesn’t work unless it includes all
RAJ SINGH, vice rettore dell’Ansal University, Gurgaon. L’India è un paese di innovazione ‘frugale’. Gli indiani vogliono migliorare lo stile di vita con prodotti frugali, meno costosi ma di qualità. Il design per me è dare all’India ciò di cui ha bisogno, con processi e progetti che portino il design in ogni aspetto della vita. Nel 2014 l’India avrà il 25% della forza lavoro del mondo, potrebbe emergere come base di produzione e l’Italia potrebbe dare formule di successo. Importante il Design for Social Innovation, per prodotti e servizi.
Marcio Kogan, architect and founder of Studio MK27. We are good clients of Italian industry, but our real problem is the price. Many clients buy directly in Italy, skipping the distributors and retailers. Brazilian industry is just getting started, it still enjoys significant protections and has excellent production prospects in the South of Brazil. Italian industry must work as a perfect network to be introduced into Brazil, which represents a commercial opportunity that is not to be missed. José Roberto Moreira do Valle, fondatore di Brazil s/a. Da pochi anni crea uno scambio culturale facendo conoscere in Italia il design brasiliano, attraverso la sua attività di scouting che gode del sostegno del governo brasiliano. Ora pensa anche di portare in Brasile il design italiano
RAJ SINGH, assistant rector of Ansal University, Gurgaon. India is a country of ‘frugal’ innovation. Indians want to improve their lifestyle with frugal products that cost less, but are nevertheless of good quality. To me, design means giving India what it needs, with processes and projects that carry design into every aspect of life. In 2014, India will have 25% of the total workforce in the world… it could emerge as a production base and Italy could offer formulas for success. Design for Social Innovation is important, for products and services.
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- forse i designer stessi, con l’evento Italia s/a che sta organizzando -. “Oggi il Brasile vuole aprire le porte all’Italia, non vuole copiare. Brazil s/a porta a Milano i talenti che provengono da radici artigianali legate al legno”. José Roberto Moreira do Valle, founder of Brazil s/a. In recent years he has created a cultural exchange to introduce Brazilian design in Italy, with a scouting programme supported by the Brazilian government. He is now thinking of bringing Italian design to Brazil – perhaps the designers themselves, with the Italian s/a event he is organizing. “Today Brazil wishes to open its doors to Italy, it does not wish to copy. Brazil s/a brings talents to Milan rooted in a craftsmanship based on wood”.
LI HU, architetto fondatore dello studio Open Architecture. La Cina non va vista solo come un enorme mercato. Si sono create 300 nuove città negli ultimi 10 anni, con evidenti problemi di urbanizzazione. Sarebbe utile instaurare un rapporto duraturo di collaborazione per condividere esperienze e problematiche che i paesi occidentali hanno già affrontato, creando best practices utili a livello globale.
CINA Beatrice Leanza, direttore creativo di Beijing Design Week. Il design oggi in Cina è una leva strategica economica e un importante messaggio sociale e culturale che il governo sostiene con impegno, attraverso istituzioni dedicate alla sua promozione e divulgazione. Il valore del Made in Italy in Cina è sicuramente rappresentato dalle dimensioni storica e narrativa che stanno dietro al prodotto, tuttavia le aziende italiane devono pensare al futuro, agire contestualmente e uscire dall’autoreferenzialità.
LI HU, architect and founder of the firm Open Architecture. China must not be considered as just an enormous market. Three hundred new cities have been created in the past 10 years, with clear problems of urbanization. It would be helpful to establish a lasting relationship of collaboration to share experiences and problems that the western countries have already addressed, creating best practices that are useful at the global level.
di riappropriarci del nostro saper fare, sorta di smart artigianato del nuovo millennio. Progresso, ma con uno sguardo al passato, progettando città con una rete d’infrastrutture intelligenti su larga scala, che si trasformeranno così in computer a cielo aperto. CARLO RATTI, director of the MIT Senseable City Lab and Carlo Ratti Associates. He theorizes a better future thanks to the Third Industrial Revolution which, relying on the new digital technologies and a new approach to collaboration inspired by the contemporary culture of online sharing, will allow us to regain possession of our know-how, a sort of smart craftsmanship for the new millennium. Progress, but with an eye to the past, designing cities with a network of large-scale intelligent infrastructures, which will thereby be transformed into a computer under the open sky. FRANCESCO ZURLO, direttore delegato dipartimento INDACO, Politecnico Milano. Riflette sul design italiano che si posiziona naturalmente nella fascia alta del mercato globale, senza per questo rinunciare ad essere portatore di valori quali l’innovazione sociale. Il tessuto imprenditoriale italiano deve sempre di più dare un contributo originale alle problematiche di sostenibilità sociale e ambientale, che potranno essere il motore di sviluppo globale nei prossimi decenni.
ITALIA CARLO RATTI, direttore del MIT Senseable City Lab e Carlo Ratti Associati. Prospetta un futuro migliore grazie alla Terza Rivoluzione Industriale che, attraverso nuove tecnologie digitali e un nuovo approccio alla collaborazione ispirata dalla cultura contemporanea di condivisione di rete, ci consentirà Beatrice Leanza, creative director of Beijing Design Week. Design in China today is a strategic economic lever and an important social and cultural message that the government supports with great commitment, through institutions dedicated to its promotion and dissemination. The value of Italian design in China is surely represented by the historic and narrative dimensions that stand behind the product, however Italian manufacturers must look to the future, act at the same time and abandon their self-referential attitude.
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FRANCESCO ZURLO, executive director INDACO department, Politecnico Milan. He reflects on Italian design that is naturally positioned at the highest levels of the global market, without nevertheless giving up its role as the bearer of values such as social innovation. The fabric of Italian entrepreneurship must intensify its original contribution to the issues of social and environmental sustainability, which can be the engine of global development in the coming decades.
Identità e tendenze emergenti dallo scenario globale del design nella Milano Design Week 2013. Emerging identities and trends in the global scenario of design at Milan Design Week 2013
AFROFUTURE
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Adventure with Africa’s makers, thinkers and dreamers. Le nuove frontiere del secondo continente del mondo, un viaggio nella cultura afrofuturistica del design. La grande tradizione africana di narratori di storie vive nelle vetrine, portali multimediali del racconto, con 6 storie scritte dai maestri del genere pulp africano - i Jungle Jim -. L’illustratrice londinese Emily Forgot dà vita alle storie con tecniche scenografiche che dinamizzano le illustrazioni immobili del fumetto. New media, eventi e performance danno voce alla straordinaria rivoluzione tecnologica africana e al modo in cui sta radicalmente definendo nuove nozioni di design. Beatrice Galilée, curatrice dell’evento in Rinascente, dice: Afrofuture ci farà immaginare l’Unione Africana come la più potente area economica del mondo. Dopo il boom tecnologico, l’Africa sta sviluppando la propria estetica grazie a talenti visionari e geniali che lavorano a un re-branding degli spazi urbani. ADVENTURE WITH AFRICA’S MAKERS, THINKERS AND DREAMERS The new frontiers of the second largest continent in the world, a journey into the afro-futuristic culture of design. The great African tradition of narrators of living stories in the display cases, the multimedia portals of narration, with 6 stories written by the masters of African pulp – the Jungle Jims. The illustrator Emily Forgot from London brings the stories to life with scenographic techniques that make the motionless illustrations of comic books more dynamic. New media, events and performances give a voice to the extraordinary technological revolution of Africa and the way it is radically defining new notions of design. Beatrice Galilée, curator of the event at the Rinascente says: Afrofuture will help us imagine the African Union as the most powerful economic area of the world. After the technological boom, Africa is developing its own aesthetic, thanks to the brilliant visionary talents that are working on rebranding urban spaces.
Evento Afrofuture alla Rinascente, a cura di Beatrice Galilée. Nana Ocran (in foto), scrittrice specializzata nella cultura africana contemporanea. The Afrofuture event at the Rinascente, curated by Beatrice Galilée. Nana Ocran (in the photo), a writer specialized in contemporary African culture.
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In questa pagina, alla Rinascente, Afrofuture Hub, scenograďŹ a progettata da Ereignis&Emiliy Forgot. Pagina accanto, una delle Afrofuture windows, allestite alla Rinascente, con storie pulp scritte da Jungle Jim e illustrate da Emily Forgot.
On this page, at the Rinascente, Afrofuture Hub, an installation designed by Ereignis&Emily Forgot. Page across, one of the Afrofuture windows at the Rinascente, pulp stories written by Jungle Jim and illustrated by Emily Forgot.
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JAPAN DESIGN LEXUS: I MAESTRI E I GIOVANI In mostra l’installazione firmata da Toyo Ito con il designer Akihisa Hirata, entrambi Leone d’Oro alla Biennale di Venezia dello scorso anno, e i progetti dei giovanissimi vincitori del concorso indetto dalla casa giapponese. Inaho e Origami sono i prototipi realizzati con l’assistenza di noti mentori del design, come Sam Hecht e Junya Ishigami. Così Lexus promuove la creatività e il talento dei giovani. Tutto si fonde in uno spazio in movimento, in cui persone, auto e oggetti interagiscono in uno scenario del futuro.
A destra, dall’alto: i vincitori del Lexus Design Award 2013, Hideki Yoshimoto e Yoshinaka Ono, con il progetto Inaho Tangent; e Hitomi Igarashi con il progetto ‘Making a porcelain with origami’. In basso, installazione Lexus Amazing Flow by Toyo Ito+Akihisa Irata.
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LEXUS: THE MASTERS AND THE YOUNG TALENTS On display the installation designed by Toyo Ito with designer Akihisa Hirata, both winners of the Golden Lion at the Biennale di Venezia last year, and the projects by the young winners of the competition launched by the Japanese company. Inaho and Origami are the prototypes created with the help of renowned mentors of design, such as Sam Hecht and Junya Ishigami. Thus Lexus promotes the creativity and talent of young people. Everything blends in a space in motion, in which people, automobiles and objects interact in a future scenario.
Right, from top: the winners of the Lexus Design Award 2013, Hideki Yoshimoto and Yoshinaka Ono, with the Inaho Tangent project; and Hitomi Igarashi
FROTTAGE-NATURAL STORY
BJDW CHINESE DESIGN
SETSU&SHINOBU ITO Frottage, piccola mostra poetica firmata dal delicato design di Setsu&Shinobu Ito (in foto, sotto), si tiene nello spazio Material Connexion alla Triennale. Il frottage è una tecnica che produce imprevedibili disegni chiaroscuro e sfumati. I designer Setsu e Shinobu, Studio I.T.O., lavorano da molti anni tra il Giappone e l’Italia. L’idea della mostra nasce dalla voglia di “toccare la natura e sentirne il profumo. Il Giappone è un paese convinto che ogni materiale naturale abbia un dio e un’anima”. Material Connexion, che ospita la mostra, è il più grande centro di ricerca e consulenza su materiali e processi produttivi innovativi e sostenibili, con sedi nelle capitali del mondo, tra cui Milano, con il ricco archivio della Materials Library.
DESIGN AROUND THE TABLE Organizzata dalla Beijing Design Week, la mostra ‘A taste of China - Design around the table’ (in foto, qui sotto) espone i lavori di 30 designer e creativi contemporanei, aziende e studi, provenienti da Cina, HongKong e Taiwan, in un percorso tematico che si ispira alla molteplicità culturale legata al cibo e alla complessità dei rituali conviviali. Un viaggio di oggetti e immagini che porta a riflettere su nuovi lifestyle, mode e scelte stilistiche emblematici di trasformazione di usi e costumi, fra tradizione e contemporaneità, pubblico e privato, nuovi nuclei familiari. Allestimento dello studio dotdotdot con la supervisione di Beatrice Leanza, nuovo direttore creative della BJDW. In basso, Yuezhu Collection, Wen Hao.
Frottage, a small poetic exhibition created to the delicate design of Setsu&Shinobu Ito (in photo, here above), is being held in the Material Connexion space at the Triennale. Frottage is a technique that produces unpredictable chiaroscuro nuanced designs. Designers Setsu and Shinobu, Studio I.T.O., have worked for many years between Japan and Italy. The idea of the exhibition arose from their wish to ‘touch nature and enjoy its scent. Japan is a country that is convinced that every natural material has a god and a soul.’ Material Connexion, which is hosting the exhibition, is the largest centre for research and consultancy on innovative and sustainable materials and production processes, with offices in the major world capitals, including Milan, which boasts the rich archives of the Materials Library.
Organized by Beijing Design Week, the exhibition ‘A taste of China – Design around the table’ (in photo, here above)displays the works of 30 contemporary designers and creative professionals, manufacturers and firms from China, Hong Kong and Taiwan, in a thematic itinerary inspired by the cultural multiplicity inherent in food and the complexity of convivial rituals. A journey through objects and images that leads to considerations on new lifestyles, fashions and stylistic choices emblematic of the transformation in lifestyle and customs, from traditional to contemporary, from public to private, of new family units. The exhibition design is by the firm dotdotdot, under the supervision of Beatrice Leanza, the new creative director of BJDW. Bottom, Yuezhu Collection, Wen Hao.
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VITTORIO SUN QUN GENERAL MANAGER DELLA BJDW Cosa prevede la BJDW 2013 per le aziende italiane? La fiera dello scorso anno verrà sostituita da un’azione promozionale delle aziende italiane dell’arredamento nei negozi. Abbiamo fatto un book per il B2B con 23 distributori selezionati, che vendono il made in Italy in tutta la Cina. L’esperienza dello scorso anno ha dimostrato che Pechino non è pronta per una fiera. Inviteremo quindi le aziende, puntando a lavorare con i loro distributori. Altre anticipazioni sull’evento? Amsterdam sarà la Guest City. L’evento si terrà, probabilmente, dal 26 settembre al 3 ottobre, e sarà sempre di più mirato ai problemi per lo sviluppo, l’ambiente, la sostenibilità, la sicurezza nel cibo, la stabilità sociale, lo sviluppo dell’industria creativa, tutti temi in cui il design può essere un elemento di modernizzazione. Beatrice Leanza è il nuovo Creative Director dell’evento.
GENERAL MANAGER OF BJDW What does the BJDW 2013 have in store for Italian companies? Last year’s fair will be replaced by a promotional action by the Italian furniture manufacturers in the showrooms. We published a book for B2B with 23 selected distributors who sell Made in Italy throughout China. Last year’s experience demonstrated that Beijing simply isn’t ready for a fair. We will therefore invite the companies, making an effort to work with their distributors. Can you give us any other previews of the event? Amsterdam will be the Guest City. The event will probably be held from September 26th through October 3rd and will have greater focus on the issues of development, the environment, sustainability, food safety, social stability, the development of the creative industry, all themes for which design could provide an element of modernization. Beatrice Leanza is the new Creative Director of the event.
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DANISH CHROMATISM DESIGN THROUGH COLOR L’innovativa esibizione del design danese, progettata da Signe Byrdal Terenziani e disegnata da GamFratesi, attraverso un’interpretazione cromatica inusuale, introduce una selezione di oggetti di design tradizionali e contemporanei provenienti da 30 aziende danesi. L’installazione (foto qui sotto) si ispira al lavoro di Josef Albers, in cui l’artista gioca con l’interazione di colori posti su differenti livelli spaziali. Dicono i designer del duo italianodanese GamFratesi, autori dell’installazione: tradizionalmente il danish design è associato al materiale legno e ai colori naturali. Noi vogliamo reinterpretare l’estetica tradizionale attraverso l’uso del colore, per creare una nuova esperienza della relazione tra prodotti classici e moderni.
The innovative exhibition of Danish design, conceived by Signe Byrdal Terenziani and designed by GamFratesi, relies on an unusual chromatic interpretation to introduce a selection of traditional and contemporary design objects from 30 Danish companies. The installation (in photo, below) was inspired by the work of Josef Albers, in which the artist plays with the interaction of colours placed on different spatial levels. As stated by the designers of the Italian-Danish duo, GamFratesi, authors of the installation: Danish Design is traditionally associated with wood as a material and with natural colours. We wanted to reinterpret the traditional aesthetic by using colour, to create a new experience of the relationship between classical and modern products.
KIELA DESIGN DALLA LAPPONIA Proveniente dal nord della Finlandia, ‘Kiela, il Design della Lapponia’, ha come ingredienti il freddo e i paesaggi primitivi del circolo polare artico, le tradizioni e la tecnologia d’avanguardia, il contatto diretto con la natura artica e i suoi materiali, l’idea di sostenibilità. Kiela espone i lavori di alcune aziende e degli studenti dell’Università della Lapponia. In foto, Ari Kangasniemi, designer di tavolo e candelabro. DESIGN FROM LAPLAND From the North of Finland, “Kiela, Design from Lapland” blends the ingredients of the cold and primitive landscapes of the Arctic polar circle, the traditions and cutting-edge technology, direct contact with Arctic nature and its materials, the idea of sustainability. Kiela exhibits the works of several companies and of the students from the University of Lapland. In photo, the designer Ari Kangasniemi.
KOREAN DESIGN CONSTANCY&CHANGE Come creare il nuovo emulando il vecchio. Come operare cambiamenti, a partire dalla tradizione. Secondo Confucio: comprendere il passato per guardare al futuro. Lo show, curato da Sohn Hye-Won e organizzato da Korea Craft&Design, presenta le radici della cultura coreana, attraverso il lavoro di 16 maestri (in foto, a destra), artisti-artigiani noti nel mondo. Ciascuno fa il suo racconto, a partire dai materiali naturali, ecologici e locali - legno, ceramica, tessuti, argento, carta e lacca - e dal proprio talento. Ne risultano 11 oggetti e forme, di astratta, armoniosa bellezza e contemporaneità. Nell’immagine qui sotto, consolle laccata di Kimsangsu.
How to create the new by emulating the old. How to make changes, but based on tradition. As Confucius says: understand the past to look to the future. The show, curated by Sohn Hye-Won and organized by Korea Craft&Design, presents the roots of Korean culture, through the work of 16 masters (in photo, right), world-famous artist-artisans. Each of them develop their story, starting with natural, ecological and local materials – wood, ceramics, fabric, silver, paper and lacquer – and their own talent. The final product consists in 11 objects and shapes, with an abstract harmonious and contemporary beauty. Here below, laquered console table by Kimsangsu.
HANDMADE IN HANGZHOU RONG ‘Handmade in Hangzhou’ è un brand culturale della città che parte dalla tradizione per esplorarne il futuro e che potrà diventare un marchio doc di fascia alta. ‘Rong’ in cinese significa ‘fondere’. Un concetto su cui si basa la filosofia delle mostra Handmade in Hangzhou, curata dai Pinwu (ritratto qui sotto). 13 designer destrutturano i tradizionali manufatti in bamboo di Hangzhou e li utilizzano nel design contemporaneo. Cinque anni, cinque materiali. A partire dal 2013: l’anno del bamboo. ‘Handmade in Hangzhou’ is a cultural brand from the city that starts with tradition to explore its future, and which could become an upscale certified trademark. Rong in Chinese means fuse. A concept that is the basis for the philosophy of the exhibition Handmade in Hangzhou, curated by Pinwu (in photo, here below). 13 designers deconstruct the traditional bamboo artefacts made in Hangzhou and use them in contemporary design. Five years, five materials. Starting in 2013, the year of bamboo.
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BELGIUM IS DESIGN THE TOOLBOX Dice Giovanna Massoni (ritratta qui sotto), curatrice della mostra belga: “Ispirati dalle celebrazioni di Henry van de Velde, e dalla sua etica del design, abbiamo voluto mettere in scena l’oggetto onesto, semplice, autentico, ironico, che racconta la sua storia senza nascondere nulla. Una storia di processo e di maestranze. E così abbiamo creato uno spazio vivente, dove l’oggetto sia vissuto, usato per una funziona precisa e non messo in mostra. A ciascun designer abbiamo chiesto di darci uno strumento del proprio fare, per creare, appunto, uno spazio simbolico che rappresenta il lavoro”. nella foto in basso, il designer belga Xavier Lust con Le Banc di MDF.
Says Giovanna Massoni (here below), curator of the Belgian exhibit: “Inspired by the celebrations of Henry van de Velde, and by his design ethic, we wanted to spotlight the honest, simple, authentic, ironic object that tells its story without concealing anything. A story of process and working skills. We therefore created a living space, where the object is part of life, used for a precise function, and not just placed on exhibit. We asked each designer to give us a tool that he uses to make things, to create a symbolic space that represents work”.Below, left, belgian designer Xavier Lust with Le Banc by MDF.
TURKISH STONES SEI PROGETTI CON IL MARMO TURCO Sei progetti di grandi firme partono dal marmo, elemento che fa parte di una tradizione plurimillenaria, per creare opere in un mix di design contemporaneo, tradizione e miti turchi. Nella mostra Bathing in Light, marmo, acqua e luce si uniscono in una ideale perfezione di purezza nelle installazioni che appaiono portatrici di leggende e miti. La mostra organizzata dall’Istanbul Mineral Exporters Association, è curata dallo studio turco Demirden Design. In foto, Become Marble di Arik Levy.
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SIX PROJECTS MADE WITH TURKISH MARBLE Six projects by name designers start with marble, an element that is part of a tradition going back thousands of years, to create works in a blend of contemporary Turkish design, tradition and myth. In the exhibition ‘Bathing in Light’, marble, water and light blend in an ideal perfection of purity, in the installations that appear as the bearers of legends and myths. The exhibition organized by the Istanbul Mineral Exporters Association, was curated by the Turkish firm Demirden Design. In photo, Become Marble designed by Arik Levy.
BRASIL S/A REFLESSI Viaggio nella cultura del design e del food, che esprime l’incontenibile creatività brasiliana. A diversi livelli. La mostra Reflessi mette in luce riflessi, similitudini e contaminazioni tra cultura brasiliana ed europea-mediterranea. Importanti designer brasiliani interpretano dieci lampadari della collezione Baccarat. Nella mostra promossa da Sindmoveis - associazione dei mobilieri di Bento Goncalves - si esibiscono 14 studi di design top con i relativi progetti. Ancora luce nella foresta brasiliana, piena di lampade e sistemi realizzati con perle di vetro, come insegna l’artigianato indigeno delle tribù Yavanawa’. La mostra unisce il progetto di rinomati designer brasiliani con il lavoro di 78 artigiani indigeni, dando vita a forme di significato mitologico: pitoni, serpenti boa, coccodrilli, nidi e riti della foresta. Il tutto addolcito dalla scultura commestibile Mandacaru, firmata dallo chef Dalton Rangel con il designer Marcelo Rosembaum. Evento ideato da Josè Roberto Moreira do Valle (a destra) con Ricardo Caminada.
REFLECTIONS A journey through the culture of design and of food, expressing the irrepressible creativity of Brazil. On various levels. The exhibition ‘Reflections’ highlights the reflections, similarities and crossfertilization between the Brazilian and the European-Mediterranean cultures. Important Brazilian designers interpret ten chandeliers from the Baccarat collection. The exhibition sponsored by Sindmoveis-the association of furniture manufacturers of Bento Goncalves – will exhibit the projects by 14 top design firms. More light in the Brazilian forest, full of lamps and systems made with glass beads, as taught by the native craftsmanship of the Yavanawa’ tribes. The exhibition brings together the projects by renowned Brazilian designers and the work of 78 native craftsmen, giving life to forms that have mythological significance, pythons, boa constrictors, crocodiles, nests and forest rituals. All sweetened by the edible sculpture of Mandacaru, by chef Dalton Rangel with designer Marcelo Rosembaum. The event
was conceived by José Roberto Moreira do Valle (below) with Ricardo Caminada. Rosembaum. Evento ideato da Josè Roberto Moreira do Valle con Ricardo Caminada.
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RIO + DESIGN IDENTITA’ DEL DESIGN CARIOCA Organizzata dal Governo dello Stato di Rio de Janeiro, la mostra raccoglie oggetti progettati da 30 studi di design che esprimono l’identità della produzione carioca: forte personalità, materiali sostenibili, innovativi e strategia di marketing focalizzata sul licensing (produzione su licenza). Non solo arredamento ma packaging, moda, e altro. Curatori: Guto Indio da Costa, Zanini de Zanine e Claudio Magalhaes.
THE IDENTITY OF BRAZILIAN DESIGN Organized by the Government of the State of Rio de Janeiro, the exhibition gathers objects by 30 design studios that express the identity of Brazilian production: strong personality, sustainable and innovative materials, and marketing strategies based on licensing. Not just furniture, but packaging, fashion and more. Curators: Guto Indio da Costa, Zanini de Zanine and Claudio Magalhaes.
JOSE ROBERTO MOREIRA DO VALLE FONDATORE DI BRASIL S/A Quali sono i risultati concreti dell’evento? Una crescita ininterrotta di popolarità e di ritorni che si verifica da 4 anni. Per noi essere presenti a Milano è irrinunciabile per mostrare la crescita e divulgare il prodotto brasiliano in Italia e nel mondo. Adesso stiamo pensando di portare il design italiano, anzi proprio i designer italiani in persona, a lavorare e realizzare i propri progetti in Brasile. Abbiamo problemi di tasse troppo alte, e portare i designer fisicamente, può essere un modo per aggirare il problema e produrre design al giusto prezzo. Italia e Brasile hanno molto da scambiarsi: prodotti, design, tecnologia, un po’ di tutto.
FOUNDER OF BRASIL S/A What are the practical results of the event? An uninterrupted growth in popularity and returns that has developed over the past 4 years. It is essential to us to be in Milan to demonstrate this growth and to disseminate Brazilian products in Italy and in the world. We are currently thinking of bringing Italian design, even Italian designers in person, to work and develop their projects in Brazil. We have the problem of excessive taxes, and bringing designers there physically can be a way of circumventing the problem and producing design at the right price. Italy and Brazil have a lot to exchange in terms of products, design, and technology, a bit of everything.
In questa pagina: qui sopra, Vidigal, design Lattoog (Leonardo Lattavo e Pedro Moog); a sinistra, i designer Paulo Biacchi, Marcelo Rosenbaum, Carolina Armellini, Andrea Bastos, Guilherme Leite Ribeiro (da sinistra). Pagina accanto, viste d’insieme dell’evento Brazil con la mostra promossa da Sindmoveis. On this page: above, Vidigal, design Lattoog (Leonardo Lattavo and Pedro Moog); at left, the designers Paulo Biacchi, Marcelo Rosenbaum, Carolina Armellini, Andrea Bastos, Guilherme Leite Ribeiro (from left). Page across, overviews of the Brazil event with the exhibition sponsored by Sindmoveis.
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FROM YUHANG DESIGN BAMBOO PAPER Il gruppo Pinwu Design - Zhang Lei, Christoph John, Jovana Bogdanovic - presenta i frutti di 2 anni di ricerca nell’antico distretto di Yuhang (non lontano da Hangzhou) per esplorare materiali e saperi della tradizione locale. I 10 progetti in mostra sono il risultato della loro sperimentazione con materiali locali come il bambù, la porcellana, la seta, la bamboo paper. La loro tecnica di incollaggio permette di assemblare oggetti resistenti e flessibili, come sedie e poltrone di carta. Il bianco e gli ovattati effetti di luce sono linee guida della collezione di paralumi, tessuti e arredi ( adestra). The group Pinwu Design – Zhang Lei, Christoph John, Jovana Bogdanovic – presents the results of 2 years of research in the ancient district of Yuhang – not far from Hangzhou – to explore the materials and knowledge of the local tradition. The 10 projects on exhibit are the result of their experimentation with local materials such as bamboo, porcelain, silk, bamboo paper. Their gluing technique makes it possible to assemble flexible and durable objects, such as chairs and armchairs made of paper. White and muted lighting effects are the guidelines for the collection of lamp shades, fabrics and furniture (right).
EDIT BY DESIGNJUNCTION Edit trasferisce a Milano il popolarissimo show Designjunction che si tiene nella capitale inglese durante il London Design Festival. La mostra raccoglie alla Pelota di Brera 25 aziende internazionali di design, tra cui molte inglesi. Se ne occupa Raffaella Previtera head of communication team UKTI, UK Trade&Investment, del consolato inglese a Milano (in foto con James Bartlett, project manager di Innermost, produttore delle lampade Glaze di Corinna Warm): “UKTI è l’agenzia governativa che ha la missione di sostenere le società britanniche e italiane che intendano aprirsi ai due rispettivi mercati. In questo caso, aiuta le aziende inglesi a trovare agenti e rappresentanti per operare sul mercato italiano. Siamo molto soddisfati di questa sede e, con Designjunction, prepariamo un grande progetto per l’anno prossimo”. Dice Deborah Spencer, direttrice dell’evento Edit: “Il design inglese è sempre più apprezzato dal pubblico e dal mercato italiano, a suo favore gioca l’ottima formazione ricevuta dai designer nelle scuole del Regno Unito”.
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Edit brings the highly popular show Designjunction held in the English capital during the London Design Festival, to Milan. At the Pelota in in the Brera district, the exhibition brings together 25 international design companies, many of them English. It is run by Raffaella Privitera, head of the communication team for UKTI, UK Trade & Investment, at the English consulate in Milan (page across, in photo with James Bartlett and lamps Glaze, disegned by Corinna Warm and manufactured by Innermost): “UKTI is the government agency whose mission is to help British and Italian companies open up to their respective markets. In this case, it helps English companies find agents and representatives to operate on the Italian market. We are very satisfied with this venue and, with Designjunction, we are preparing a major project for next year”. Says Deborah Spencer, director of the Edit event: “English design is increasingly appreciated by the Italian public and market, and it has in its favour the excellent training received by designers in the schools of the United Kingdom”.
CREATIVE SPACE SERBIA YUROPE THE 3rd DOMESTIC LANDSCAPE La mostra, promossa dall’agenzia governativa ‘Siepa-Serbia investment and export promotion agency’, presenta progetti espressivi di nuovi linguaggi e sensibilità, nati grazie al dialogo e alla sinergia tra giovani progettisti e industria. Doppia missione: scoperta di nuovi talenti e creazione di alleanze produttive tra finalisti e aziende. Punto di partenza, la memoria, il bagaglio culturale che la Serbia, candidata ad entrare nell’UE, porta con sé. Ogni designer collabora a creare una nuova generazione di contenitori che riflettono sull’apporto dell’identità nazionale serba nella dimensione europea. Art direction di Mirko Tattarini - Lagos Design Studios -. In foto, Matrioshka, design Sasa Mitrovic.
The exhibition, promoted by the government agency “Siepa – Serbia investment and export promotion agency”, presents projects that express new languages and sensibility, which were generated by the dialogue and the synergy between young designers and industry. A double mission: to discover new talents and create productive alliances between the finalists and the manufacturers. The starting point is memory, the cultural baggage that Serbia, which is a candidate to enter the EU, carries with it. Each designer collaborates to create a new generation of containers that reflect on the contribution of the Serbian national identity to the European dimension. Art direction by Mirko Tattarini – Lagos Design Studios. In photo, Matrioshka, design Sasa Mitrovic.
THAI-A-SPICE SLOW HAND DESIGN Progetto curato da Eggarat Wongcharit, studioso e designer tailandese, che presenta l’artigianato e l’arredo legati alla tavola e al Thai food, attraverso un percorso multisensoriale che conduce i visitatori a conoscere nuovi sapori, insieme a manufatti, elementi di arredo, ceramiche di altissimo design, accanto ai progetti vincitori del DEmark, premio tailandese ai prodotti eccellenti per design, innovazione, funzionalità. Mostra organizzata dal Department International Trade PromotionDITP- Ministero del Commercio thailandese.
TAIWAN
Project curated by Eggarat Wongcharit, a Thai scholar and designer, who presents the craft industries and furniture for the Table and for Thai Food, in a multisensorial sequence that introduces visitors to new tastes, new artefacts, furniture, ceramics designed with great sophistication, along with the projects that won the DEmark, the Thai award for products that excel in design, innovation and functionality. Exhibition organized by the Department International Trade Promotion –DITP-Ministry of Thai Commerce.
CONTEMPORARY CHAIRS Dedicata alla rinascita dell’artigianato Taiwanese nel mondo del design contemporaneo, la mostra fa leva su tecniche tradizionali come tessitura, flessione e incisione, utilizzate in chiave ambientale nel rispetto dei nuovi valori emergenti. Organizzata da Taiwan Craft Research Institute. Art direction di Giulio Ceppi. Bravi i giovanissimi designer. In foto, Flow, design Cheng-Tsungfeng, Kao-Mingchen.
by the Taiwan Craft Research Institute. Art Direction by Giulio Ceppi. The young designers show great talent. In photo, Flow, design Cheng-Tsungfeng, Kao-Mingchen.
Dedicated to the renascence of Taiwanese craftsmanship in the world of contemporary design, the exhibition relies on traditional techniques such as weaving, bending and engraving, used with an environmental approach that respects emerging new values. Organized
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SINGAPORE LAH! THE DESIGN SHOWCASE Organizzata e curata dal Singapore Furniture Industries Council - SFIC - la mostra collettiva di designer provenienti dalla piccola repubblica asiatica, scelti tra i più giovani e talentosi. 7 studi di design e 61 nuove creazioni made in Singapore, di tutte le tipologie domestiche, esprimono grande eclettismo progettuale, fondendo le tradizioni artigiane con le capacità produttive locali, all’interno di un lifestyle vivo che armonizza Est ed Ovest. In foto, la poltrona in fibra di vetro Paperfold, disegnata da Kelvin Teo, Kapsule.
POLISH DESIGN GIOVANI BRAND Mostra collettiva di giovani marchi polacchi: Astrini, Landor e Planika che espongono le ultime collezioni firmate, tra l’altro, da Arik Levy, Christophe Pillet, Planika Studio. Organizzata da Dorota Koziara Studio e da Istituto Adam Mickiewicz, consolato generale della Repubblica di Polonia a Milano. In foto, il designer Michal Bartkoviak. YOUNG BRANDS Collective exhibition of young Polish brands: Astrini, Landor and Planika exhibit their latest collections designed, among others, by Arik Levy, Christophe Pillet, Planika Studio. Organized by Dorota Koziara Studio and by the Adam Mickiewicz Institute, the general consulate of the Republic of Poland in Milan. In photo, the designer Michal Bartkoviak.
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Organized and curated by the Singapore Furniture Industries Council –SFIC – this is a collective exhibition of designers from the small Asian republic, selected among the youngest and most talented. 7 design firms and 61 creations made in Singapore, covering all domestic typologies, express great eclecticism in their design, fusing the craft traditions with local production capacity, within a lively lifestyle that creates harmony between East and West. In photo, Paperfold Chair by Kelvin Teo, Kapsule.
DESIGN FROM CROAZIA SOLID ACTS Ventinove designer con 32 opere in 9 sezioni tematiche - nascita dell’architettura, quotidianità, forme di luci, dormire è anche vivere, tradizione rivisitata... - raccontano altrettante storie di design in nome di un nuovo artigianato, dell’uso di materiali e manifatture locali, dando alla tradizione un’espressione contemporanea e una prospettiva di sviluppo sostenibile. Mostra organizzata dal Centro di design della Camera di Commercio croata e curata da Tatjana Bartakovic. In foto, Hula Hula Chair, di Svjetlana Despot.
Twenty-nine designers with 32 works in 9 thematic sections – birth of architecture, everyday life, shapes of light, sleeping is also living, revisiting tradition… - tell their stories of design in the name of a new craftsmanship, of the use of local materials and industries, giving tradition a contemporary expression and the prospect of sustainable development. Exhibition organized by the Centre of Design of the Croatian Chamber of Commerce and curated by Tatjana Bartakovic.ign Svjetlana Despot.
PACKDESIGN FROM WIELKOPOLSKA ART OF PACKAGING Designer e produttori della regione polacca di Wielkopolska si presentano in mostra sul tema del packaging, con molteplicità di forme, colori, materiali, immagini e suono. Tra gli espositori c’è la prestigiosa Università di Poznan, Arte e Tecnologia. Organizzazione: Marshal Office della Regione. Art Director: Piotr Welniak. In foto, Bouli, design Pawlikowska Mezinska Burgel. Designers and manufacturers from the Polish region of Wielpolska, present an exhibition on the theme of packaging, with a multiplicity of forms, colours, materials, images and sound. The exhibitors include the prestigious University of Poznan, Art and Technology. Organization: Marshal Office of the Region. Art Director: Piotr Welniak. In photo, Bouli, design Pawlikowska Mezinska Burgel.
AMERICAN PROJECTS EMERGE ITALY Premiati i vincitori del concorso Emerge Italy, progetto di promozione della filiera legno-arredo made in Italy in Nord America, organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico con Federlegno-Arredo. Sono gli studi: CO Architects di Los Angeles, Head Turner Designs di Kitchener e Studio Brovhn di Vancouver, scelti tra i più prestigiosi e internazionali studi nordamericani che hanno ideato nuovi prodotti pensati specificatamente per le aziende italiane che li metteranno in produzione. Gli studi premiati, a loro volta, ospiteranno per uno stage un gruppo scelto di giovani progettisti italiani under 35. The prizes have been awarded to the winners of the competition Emerge Italy, a project to promote the wood-furnishings industry Made in Italy within North America, organized by the Ministry for Economic Development with Federlegno Arredo. They include: CO Architects of Los Angeles, Head Turner Designs in Kitchener and Studio Brovhn in Vancouver, selected among the most prestigious international firms in North America, who have designed new products conceived specifically for the Italian manufacturers that will put them in production. The winning firms – in turn – will offer an internship to a selected group of young Italian designers under the age of 35.
Premiazione dei vincitori del concorso Emerge Italy. Da sinistra, Roberto Snaidero, presidente FederlegnoArredo, Cheryl Durst, vice presidente e CEO di IIDA-International Interior Design Association, Angel Beale, Studio CO Architects, Los Angeles.
Awards ceremony for the winners of the Emerge Italy competition. From left, Roberto Snaidero, president of Federlegno-Arredo, Cheryl Durst, vicepresident and CEO of IIDA-International Interior Design Association, Angel Beale, CO Architects, Los Angeles.
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I progetti americani premiati. In alto, O-Series (cat. Residential), design Miguel Brovhn, dello studio Brovhn, Vancouver. Al centro, il primo classificato Fold Series (cat. Hospitality), design Angel Beale, dello studio CO Architects, Los Angeles. In basso, Flight (cat. Residential) design Sarah Turner, dello studio Head Turner Designs, Kitchener.
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The winning American projects. At top, O-Series (cat. Residential), design Miguel Brovhn, from the firm Brovhn, Vancouver. At centre, first prize winner Fold Series (cat. Hospitality), design Angel Beale, from the firm CO Architects, Los Angeles. Below, Flight (cat. Residential) design Sarah Turner, from the firm Head Turner Designs, Kitchener.
LE STANZE DEL LAVORO THE WORK ROOMS ]b En\bZgZ <nhfh _hmh <kblmbgZ ?bhk^gmbgb
L’UFFICIO SECONDO NOUVEL/COSMIT È un ufficio da abitare, in cui vivere con piacere. “Lavorare è abitare” secondo l’architetto francese, chiamato da Cosmit a immaginare le trasformazioni degli spazi di lavoro nei prossimi anni. Parole chiave? Evitare la ripetizione, la clonazione, la spersonalizzazione di spazi volutamente uguali e, troppo spesso, periferici. Guerra allo ‘zoning’, all’abitudine di costruire zone urbane dedicate a una singola attività. “Sono certo che la produttività crescerebbe enormemente, se le persone non fossero costrette a perdere almeno due ore del loro tempo per andare sul posto di lavoro”. Nel progetto in fiera, ci sono 5 ipotesi di trasformazione: dall’appartamento classico milanese all’open space, dal lavoro a casa propria al capannone industriale, all’ufficio a pianta libera. Un laboratorio della luce, curato da Carlotta de Bevilacqua, suggerisce un’illuminazione artistica e pittorica degli ambienti . Il progetto di Nouvel (in foto) rende omaggio anche agli ar-
redi dei grandi maestri e alle visioni dei maestri contemporanei. Un monolito riporta il punto di vista di alcuni saggi sui luoghi di lavoro nel Terzo Millennio.
THE OFFICE IN THE VISION OF NOUVEL/COSMIT This is an office to inhabit, to enjoy living in. “Working is living” according to the French architect, asked by Cosmit to imagine the transformation of workspaces in the coming years. Key words? Avoid the repetition, cloning, standardization of spaces that are deliberately all the same, and too often, suburban. War on ‘zoning’, on the habit of building urban zones that concentrate one single activity. ‘I am certain that productivity would grow enormously, if people weren’t forced to waste at least two hours of their time to reach their place of work”. The project at the fair develops 5 hypotheses
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for the transformation: from the classic Milan apartment to the open space, from the home office to the industrial warehouse, to the free-plan office. A lighting workshop, organized by Carlotta de Bevilacqua, suggests a painterly sort of artistic lighting of spaces. The project by Nouvel also pays tribute to the furniture by the great masters and the visions of the contemporary masters. A monolith exposes the point of view of several wise men on the workplaces of the Third Millennium.
Pagina precedente, appartamento d’epoca con tavoli Unifor e lampade Artemide e Danese. In questa pagina. In alto, la ‘stanza del presidente’ con parete Tecno. Al centro, ‘progettare il proprio spazio’ con pareti acustiche Walls c-ss Citterio spa, progetto Mirenzi/ Parigi. In basso, nella foto: da destra, Jean Nouvel, Claudio Luti, Roberto Snaidero; da sinistra, Marco Sabetta e il Sindaco di Milano Pisapia. Previous page, period apartment with tables by Unifor and lamps by Artemide and Danese. On this page. Top, the ‘president’s room’ with Tecno wall. Centre, ‘designing your own space’ with acoustic panels by Walls c-ss Citterio spa, design by Mirenzi/ Parigi. Below, in the photo: from right, Jean Nouvel, Claudio Luti, Roberto Snaidero; from left, Marco Sabetta and the mayor of Milan Pisapia.
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Sopra ‘nuovi spazi per lavorare’ arredati con tavoli Archiutti e Caimi, poltrone Fantoni, sedie e librerie Kartell, lampade Luceplan, Danese e Nemo. Accanto, ‘il laboratorio di luce’, curato da Carlotta de Bevilacqua. Zoom su Quadricromia Grey, design Jean Nouvel per Danese. Above ‘new working spaces’ furnished with tables by Archiutti and Caimi, armchairs by Fantoni, chairs and bookcases by Kartell, lamps by Luceplan, Danese and Nemo. Across, ‘the light laboratory’, organized by Carlotta de Bevilacqua. Close-up of Quadricromia Grey, design Jean Nouvel for Danese.
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TOOLS FOR LIFE KNOLL BY STUDIO OMA Un pezzo di forte impatto della nuova collezione di arredi Tools for Life, (foto sotto) segna l’ingresso dello spazio Knoll al Salone del Mobile. Progettata da OMA, studio cofondato da Rem Koolhas, la collezione si propone come un’interfaccia contemporanea tra le persone e gli arredi, che stimola la comunicazione tra l’attività lavorativa e la vita sociale. Lo studio OMA, con l’artista Petra Blaisse, ha firmato anche il progetto dello stand. A piece with great impact from the new furniture collection called Tools for Life, highlights the debut of the Knoll space at the Salone del Mobile. Designed by OMA, the firm co-founded by Rem Koolhas, the collection is intended as a contemporary interface between people and furniture, which stimulates the communication between work and social life. The OMA firm, with artist Petra Blaisse, also designed the project for the stand. DEMETRIO APOLLONI PRESIDENTE KNOLL EUROPE Il nostro spazio al Salone mostra l’anima innovativa del design di Knoll attraverso le nuove creazioni di OMA e Barber&Osgerby, ma allo stesso tempo celebra la storia passata e futura del brand. L’obiettivo della nostra presenza qui è di comunicare in modo visibile che Knoll è un’azienda che fa parte della storia, ma che al tempo stesso vuole proporsi per quanto riguar-
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da il futuro. L’anniversario dei 75 anni era l’occasione migliore per presentarsi al Salone, perchè ritengo che un’azienda che fa parte del mercato debba essere qui, dove c’è la competizione. Senza contare che l’azienda ha ben 2 stabilimenti di produzione in Italia: quello a Foligno, dove realizziamo i prodotti residenziali, è l’ex fabbrica di Gavina disegnata da Achille Castiglioni. Io mi sento di rappresentare un’azienda italiana che contribuisce allo sviluppo di questo settore in cui credo molto. Our space at the Salone demonstrates the innovative spirit of design at Knoll in the new creations of OMA and Barber&Osgerby, but at the same time celebrates the past and future history of the brand. The objective of our presence here is to visibly communicate that Knoll is a company that is part of history, yet at the same time it wishes to present itself in terms of the future. Its 75th anniversary was the best opportunity to make its debut at the Salone, because I believe that a company that works on the market must be here, where the competition is. And remember that the company has 2 production facilities in Italy – the one in Foligno, where we make residential products, is the former Gavina factory designed by Achille Castiglioni. And this is something that the company has stopped communicating. In a way, I feel
like I represent an Italian company that contributes to the development of this sector, which I strongly believe in.
STUDIO MAKKINK&BEY: WORKSTATION PROOFF LAB Nuovo progetto di workstation firmato dallo studio Makkink&Bey realizzato da ProoffLab, linea sperimentale dell’azienda olandese Prooff. E’ una unità di lavoro mobile che può essere installata, quindi aggiunta in casa, e rimossa quando non è più necessario. Il prototipo azzurro ha una scrivania, un posto letto con un ripiano e una piccola stufa. Nella foto in basso, il progettista Jurgen Bey.
New project for a workstation designed by the Makkink&Bey firm and produced by ProoffLab, the experimental collection by the Dutch manufacturer Prooff. It is a mobile work unit that can be installed, therefore added to the home, and removed when it is no longer necessary. Below, portrait of Jurgen Bey.
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LE STANZE DEL DESIGN THE ROOMS OF DESIGN ]b En\bZgZ <nhfh _hmh ]b <kblmbgZ ?bhk^gmbgb
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LUALDI TRA IL BAUHAUS E MONDRIAN Grandi cubi luminosi, cromie brillanti, eleganza e rigore disegnano ambienti in pieno stile Bauhaus. La compenetrazione tra gli spazi, l’uso del rettangolo, i colori primari, il non colore riportano a Mondrian e Van Doesburg. L’immagine è elegante, rigorosa, sofisticata come si addice a questa azienda di porte e sistemi divisori, leader nel mondo. Rosso fuoco sul sistema boiserie L16 di Piero Lissoni, autore anche della scenografia. Lacche brillanti blu e verdi, alluminio e vetro sui sistemi Wall&Door e sulla porta pivotante Compass (in foto, pagina accanto).
BETWEEN THE BAUHAUS AND MONDRIAN Large lit cubes, brilliant colours, elegance and austerity create atmospheres in perfect Bauhaus style. The interpenetration of spaces, the use of the rectangle, primary colours and non-colour are all references to Mondrian and Van Doesburg. The image is elegant, rigorous, sophisticated, appropriate to this company that makes doors and partition systems, and is the world leader in its field. Fiery red for the L16 boiserie system by Piero Lissoni, who is also the author of the scenography. Brilliant blue and green lacquers, aluminium and glass on the Wall&Door systems and on the Compass pivoting door (in photo, opposite page).
HERMÈS LO SPIRITO DEL LUSSO L’universo per la casa di Hermès è, prima di tutto, una questione di spirito. Lo afferma il direttore artistico Pierre-Alexis Dumas, e aggiunge: “Fedele al suo spirito di artigiano contemporaneo, Hermès continua a esplorare l’universo della casa, creando oggetti provvisti di un’intelligenza funzionale e di un’eleganza discreta, che offrono un supplemento d’anima alla vita di ogni giorno”. Hermès presenta una nuova collezione di mobili - firmati da Philippe Nigro - che gioca d’astuzia, tessuti d’arredamento e carte da parati che narrano storie, progetti su misura che fanno a gara in quanto a savoir-faire e capacità di sorprendere. Philippe Nigro firma anche l’elegante allestimento Hermès presso il Circolo Filologico milanese di via Clerici (qui a sinistra). THE SPIRIT OF LUXURY The universe of the home by Hermès is, above all, a question of spirit. So says the artistic director Pierre Alexis Dumas, and adds: “Faithful to its spirit of contemporary craftsmanship, Hermès continues to explore the universe of the home, creating objects that possess a functional intelligence and discreet elegance, that offer a supplement of spirit to everyday life”. Hermès presents a new collection of furniture designed by Philippe Nigro – using his cunning to create decorator fabrics and wall paper that tell stories, custom designs that compete in terms of savoir-faire and the ability to leave one breathless. Philippe Nigro designed the elegant Hermès exhibition at the Circolo Filologico Milanese in Via Clerici (here left).
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MERITALIA A SUON DI MUSICA E DI DESIGN L’azienda non cessa di stupire e fa teatro. In fiera, con scenografia di Giulio Iacchetti: personaggi e interpreti, Jacchetti stesso, art director e designer innovativo, e, ai massimi sistemi, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, che fanno meraviglia e innovazione, ancora oggi, con il progetto inedito della poltrona Cubo. ‘La nuova realtà del teatro’ si esprime a tutto tondo nello showroom di via Durini, dove regista e attore di un esclusivo evento cool, è Joe T Vannelli, DJ di fama internazionale, nonché remixer e produttore discografico, convinto che: “La musica è l’unica arte che ti fa muovere”. STEFANO MERONI GENERAL MANAGER CONTRACT, GRUPPO MERITALIA In due parole, le linee Meritalia 2013: “Con Giulio Iacchetti dimostriamo che ricerca e innovazione sono le parole chiave irrinunciabili della nostra azienda. Nel nuovo sistema di sedute Newcastle, c’è grande ricerca nei materiali, come il tessuto Duraform, usato per libri, copertine, etichette per jeans e, per la
prima volta, qui nell’arredo, come rivestimento di sedute. Con i Castiglioni, la scelta è di produrre la poltrona inedita Cubo, per legarci comunque alla storia, volutamente senza toccare nulla del progetto originale, ma alleggerendo la struttura da metallo ad alluminio, e attualizzando il tipo di poliuretano, rispetto a quello del 1957”. Ritratti in foto, Stefano e Francesca Meroni (in alto), e Giulio Meroni con Roby Facchinetti dei Pooh.
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WIELDING MUSIC AND DESIGN This company never ceases to amaze, and it now tries theatre. At the fair, with set design by Giulio Iacchetti: the characters and the actors, Iacchetti himself, art director and innovative designer, and in charge of the chief world systems, Achille and Pier Giacomo Castiglioni, who create wonder and innovation with the previously unreleased project for the Cubo chair. ‘The new reality of the theatre’ is expressed in all its aspects in the showroom in Via Durini, where the director and star of an exclusive ‘cool’ event is Joe T Vannelli, the internationally renowed DJ, remixer and record producer, who is convinced that ‘Music is the only art that makes you move’. In photos, Stefano and Francesca Meroni (top), and Giulio Meroni with Roby Facchinetti of the band Pooh.
STEFANO MERONI GENERAL MANAGER CONTRACT, GRUPPO MERITALIA Summarize the 2013 Meritalia collection: “With Giulio Iacchetti we demonstrate that research and innovation are the essential key words for our company. In the new seating system, Newcastle, there is research into materials, such as the Duraform fabric, used for books, covers, jeans labels and for the first time, in furniture, as upholstery fabric for the seating. With the Castiglioni project, the decision was to produce the previously unreleased Cubo chair, to tie our company to history, by deliberately making no changes to the original project, but lightening the structure from metal to aluminium, and updating the type of polyurethane with respect to the type used in 1957’.
BOFFI
BACCARAT
NEW MATERIALS Ricerca profonda sui materiali e sperimentazione di nuove possibilità estetiche e funzionali. Ricerca come necessità profonda, impulso al miglioramento in relazione alla storia e all’identità dell’azienda. Fil rouge: offrire al cliente la possibilità di realizzare uno spazio vitale su misura, attraverso un ventaglio di soluzioni sempre più flessibili e interessanti. Centralità al legno e, in particolare alla pietra naturale e ai metalli per pregiate finiture di cucina e bagno. In foto, sopra, Roberto Gavazzi (a sinistra) con Andrea Illy, C.E.O. rispettivamente di Boffi e Illy Caffè.
FUSION Con una storia fra patrimonio e innovazione, raffinatezza e nuove tecnologie, dalla metà del secolo scorso Baccarat continua a scrivere la storia della luce. I nuovi progetti, firmati dai talenti internazionali del design, illuminano una scenografia che celebra l’art de vivre francese, la magia del cristallo e i suoi molteplici riflessi: Starck, Arik Levy, Philippe Nigro, Louise Campbell, i fratelli Campana. Questi ultimi, autori dell’ardita collezione ‘meticcia’ Fusion (a sinistra), tra cristallo, rattan e bamboo, a cavallo tra vecchio e nuovo mondo. Combinazione dell’art de vivre francese con la forza della natura brasiliana, attraente incontro di culture e territori creativi diversi.
Extensive research into materials and experimentation with new aesthetic and functional possibilities. Research as a deep necessity, an impulse to improve the story and the identity of the company. Fil rouge: to offer clients the possibility of creating a custom-made vital space, with a range of solutions that are increasingly flexible and interesting. A central role is attributed to wood, and in particular to natural stone and metal, to create the finest of finishes for kitchen and bath. In photo, top, Roberto Gavazzi (left), C.E.O. Boffi, with Andrea Illy, Illy Caffè.
With a history that blends legacy and innovation, refinement and new technologies, since the middle of the past century Baccarat has continued to write the history of light. The new projects, by the international talents of design, illuminate a scenography that celebrates the French art of living, the magic of crystal and its myriad of reflections: Starck, Arik Levy, Philippe Nigro, Louise Campbell, the Campana brothers. Authors of the daring ‘metis’ Fusion collection (left), between crystal, rattan and bamboo, between the old and the new world. A combination of the French Art de vivre and the power of Brazilian nature, the attractive encounter of different creative cultures and territories.
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GIORGETTI STANZE ESCLUSIVE “Materia plasmata con amore e rispetto, dandole un’anima”. Questo il fil rouge dichiarato che lega le nuove collezioni Giorgetti all’interno di una scenografia, ideata da Daniele Lo Scalzo Moscheri, tra natura e architettura. Il concetto è di una Glass House a grandi vetrate, che racchiude un percorso di stanze esclusive, intime ed eleganti. Le stanze del vivere, le stanze della vita, living e pranzo, zone di conversazione, boudoir contemporanei, executive office, sale da musica, camere da letto con dress lounge, stanze wellness. Tutto armonizzato nei toni naturali e nelle cromie di tendenza, in linea con i materiali. I designer, come sempre architetti di altissimo profilo internazionale, plasmano la materia, dandole il soffio vitale. In foto, Roberta Giorgetti ritratta sulla poltrona Magica, design Toshiyuki Kita. EXCLUSIVE ROOMS “Matter shaped with love and respect, to give it a soul”. This is the stated fil rouge that ties together the new Giorgetti collections within a scenography conceived by Daniele Lo Scalzo Moscheri, between nature and architecture. The concept of a Glass House with large windows, composed of a sequence of exclusive, intimate and elegant rooms. The rooms of living, the rooms of life, living and dining rooms, conversation areas, contemporary boudoirs, executive offices, music rooms, bedroom with a dressing lounge, wellness rooms. All harmonized using natural tones and the latest colours, to match the materials. The designers, as always highly renowned international architects, shape the material, giving it the breath of life. In photo, Roberta Giorgetti and Magica armchair, by Toshiyuki Kita.
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FLEXFORM SALOTTI CONTEMPORANEI Carlo Colombo (in foto, sotto) è la new entry di quest’anno in Flexform e si affianca alla storica presenza progettuale di Antonio Citterio, autore di molti best seller mondiali dell’azienda, nonché della scenografia al Salone. Pensato per stanze tematiche, lo spazio ospita diversi salotti, realizzati con pezzi inediti e legati dal filo di una cifra aziendale che si confronta continuamente con la propria storia e con il futuro. Passando per una elegante contemporaneità, giocata sull’attenzione ai materiali, che, anche quest’anno, si confermano protagonisti della collezione.
CARLO COLOMBO UN LUSSO DEMOCRATICO C’era da fare una collezione dining e living, per un concetto di casa giovane, molto smart, in linea con la mentalità e la cultura di Flexform, con un design più disinvolto, per un mercato globale, elegante, ma non necessariamente opulento, a cui offrire estetica, qualità e mood, a costi competitivi. Non è detto che il lusso debba essere solo in case gigantesche. Si può dare un lusso democratico, si possono fare cose eleganti, ma appetibili, per un pubblico più ampio. La nuova collezione è un po’ la somma di tre materiali: metallo, tessuto e
pietra. Il punto di partenza è la struttura in tubolare metallico, cromata. Divani, tavoli, sedie sono poi fasciati da materiali differenti, trattati in modo analogo. Un nastro di materiali avvolge e ne scandisce le forme. Nei divani Edmond (in foto, pagina accanto, con Carlo Colombo) sono visibili gli intrecci di tessuto, nei tavoli Clarke, la piegatura del marmo, e, nella sedia Isabel , il rivestimento in cuoio. Sono soddisfatto del risultato, che mi sembra in linea con l’identità dell’azienda e con la mia: i nostri linguaggi sono simili, come i nostri alfabeti fatti di eleganza, giochi di materiali e sofisticazione del prodotto e dei dettagli. CONTEMPORARY PARLOURS Carlo Colombo (in the photo, opposite page) is the new entry at Flexform this year, and joins the historic design contribution of Antonio Citterio, the author of many of the company’s international best-sellers, and of the exhibition design at the Salone. Conceived by thematic rooms, the space contains a series of parlours, created with original pieces related to one another by the stylistic identity of the company, which is constantly pondering its history and its future. Developing a contemporary elegance, based on careful attention to materials which are confirmed again this year as the protagonists of the collection. CARLO COLOMBO DEMOCRATIC LUXURY There was a dining and living room collection to be designed, for a youthful concept of home, very smart, in line with the mentality and culture of Flexform, with a more casual design for a global market: elegant but not necessarily opulent, offering aesthetics, quality and mood at competitive prices. It’s not true that luxury is only made for gigantic homes. There is such a thing as democratic luxury, things that are made to be elegant, but are attractive to a wider public. The new collection is in a way the sum of three materials: metal, fabric and stone. The point of departure is chromeplated metal tube. Sofas, tables, chairs are then clad in different materials, treated in analogous fashion. A ribbon of material wraps around them to highlight their forms. In the Edmond sofas (in photo, opposite page, with Carlo Colombo), the weaving of fabrics is visible, in the Clarke tables, the folds of the marble, and in the Isabel chair, the leather upholstery. I am satisfied with the result, which seems to reflect the identity of the company and my own: our languages are similar, like our alphabets, developed with elegance, playing on materials and the sophistication of the product and the details.
CASSINA BY LAGERFELD Scenografia speciale (qui sopra) nello showroom per l’evento ‘Karl Lagerfeld fotografa Cassina’. In mostra le gigantesche opere - alte 2/3 metri e larghe più di 1 metro - di un fotografo ‘dilettante’ e talentoso, direttore creativo di Chanel, stilista di Fendi e del marchio che porta il suo nome. Icone su Icone. Lagerfeld, il mitico brand Cassina, gruppo Poltrona Frau, e i ritratti di una selezione che va dai progetti storici dei Maestri, Le Corbu, Perriand, Rietveld, Gio Ponti, Vico Magistretti... fino alle novità contemporanee by Massaud, Lissoni e Dordoni.
A special exhibition design in the showroom (here above) for the event ‘Karl Lagerfeld photographs Cassina’. On exhibit the gigantic works – 2 to 3 metres tall and more than 1 metre wide – by an ‘amateur’ but talented designer, the creative director of Chanel, fashion designer for Fendi and the brand that carries his own name. Icon on Icon, Lagerfeld, the legendary Cassina brand, Poltrona Frau group, and the portraits of a selection that starts with the historic projects of the great Masters, Le Corbusier, Perriand, Rietveld, Gio Ponti, Vico Magistretti, and ends with the new contemporary works by Massaud, Lissoni and Dordoni.
PATRICIA URQUIOLA THE REVOLVING ROOM Con il progetto The Revolving Room (a sinistra), Patricia Urquiola con Moroso vince il Milano Design Award per la migliore installazione ‘fuorisalone’. Sequenze di pannelli che si muovono dentro una stanza geometrica, rivelano la nuova collezione di tessuti disegnata da Urquiola per Kvadrat, e da lei utilizzata per le sedute progettate per Moroso. Il Milano Design Award è promosso da Elita, con La Repubblica, IED, Future Concept Lab, fuorisalone.it, e con i ‘distretti’ milanesi. With her project The Revolving Room (left), Patricia Urquiola with Moroso won the Milano Design Award for the best installation at the Fuorisalone fringe events. Sequences of panels that move inside a geometric room, exhibiting the new collection of fabrics designed by Urquiola for Kvadrat, which she used on the seating she designed for Moroso. The Milano Design Award is promoted by Elita, with La Repubblica, IED, Future Concept Lab, fuorisalone.it, and with the ‘districts’ of Milan.
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DESALTO MAGIA DI TOKUJIN Ma dov’è il baricentro dei tavoli Element creati dal designer giaponese Tokujin Yoshioka? (in foto, a sinistra). Stanno in piedi su un’unica gamba inclinata, un parallelepipedo in metallo, che ricorda minerali e quarzi, in bilico tra base e piano, monoliti magicamente sospesi tra terra e cielo. Sculture certo nate, come ha voluto l’autore, dall’armonia e dalla bellezza casuali della natura. Non dal nulla, ma da molti esperimenti e ricerche compiute per il ‘Crystallized project’ avviato nel 2007. Tanti anni di lavoro, ma ne è valsa la pena. Bravo il designer e coraggiosa Desalto, l’azienda che ha accettato la sfida della complessità per ingegnerizzare Element, forte del suo knowhow nella lavorazione dei metalli. MAGIC BY TOKUJIN So where is the centre of gravity of the Element tables created by Japanese designer Tokujin Yoshioka? (in the photo, left). They stand up on a single inclined leg, a metal parallelepiped, which is reminiscent of minerals and quartz, balanced between the base and the top, monoliths suspended magically between earth and sky. Sculptures that were undoubtedly born, as the author desired, from the random harmony and beauty of nature. Not from nothing, but from the many experiments and research studies for the ‘Crystallized project’ which he began in 2007. It took many years of work, but it was worth it. The designer is talented and the company, Desalto, courageous, for accepting the challenge of the complexity of engineering Element, secure in its knowhow in the field of metalworking.
CESAR FOOD&DESIGN Nel flagship store di via Larga, si incontrano felicemente Food&Design. Il design pervade l’intero spazio con l’elegante nuova cucina Cloe (a destra), profilo a 30 gradi delle ante - si apre senza maniglie - finiture materiche in rovere nodato ed ecocemento, carattere deciso e contemporaneo. Design e versatilità anche nella prima collezione living di Cesar, C_Day K14. Quanto al Food, disegnato anch’esso dal senso estetico e ricercatore dello chef Giovanni Ruggeri ha unito modelli di alta cucina e gioie del palato, per un ghiotto pubblico convenuto nello showroom (sopra). In the flagship store in Via Larga, Food&Design meet successfully. Design pervades the entire space with the elegant new Cloe kitchen (right), featuring the angled 30-degree silhouette of the doors – which open without handles – material finishes in knotted oak and eco-cement, with a determined contemporary character. Design and versatility also characterize the first living collection by Cesar, C_Day k14. As for the Food, also designed to the aesthetic and experimental taste of chef Giovanni Ruggeri, it brought together models of haute cuisine and the joys of the palate, for a gourmet public that crowded the showroom (above).
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MATTEOGRASSI L’IDEA DI PATRICK JOUIN Il successo di un progetto - come da tempo sappiamo - nasce da un buon incontro tra designer e azienda. In questo caso, Patrick Jouin (nella foto), progettista francese a tutto tondo, con un grande studio, per design, interior, architettura globali, si è messo in cerca del produttore giusto per realizzare un pezzo speciale, una poltrona disegnata specificamente per il Ministero della Difesa francese. “Il mio incontro con Matteograssi comincia da un materiale, il cuoio vegetale, a cui pensavo da tempo. È proprio il ‘tannage vegetal’ che fa la differenza e dona al materiale uno spessore più consistente e morbido al tempo stesso. Matteograssi sa come lavorare questo materiale pregiato e indistruttibile e sa come trasformarlo in una vera e propria scultura. Io volevo creare un oggetto bello a vedersi, da qualsiasi punto di vista”. L’idea della elegante sedia lounge Leaf (in foto con il designer Patrick Jouin), con la sua declinazione a ponte, il volume avvolgente e un po’ architettonico, è quella di un foglio di cuoio piegato e ripiegato. Così lo schienale mostra una elegante impuntura da selleria che assembla le pelli utilizzate sui lati e sul retro. L’esterno è fatto del famoso cuoio, l’interno è in pelle morbida per il comfort di seduta. Per la gioia dei futuri fruitori al Ministero della Difesa, che, a breve, ci si siederanno. AN IDEA BY PATRICK JOUIN The success of a project – as we have long been aware – starts with the right encounter between designer and company. In this case, Patrick Jouin (in the photo), a French designer who works all-around, with great dedication, on design, interiors, and global architecture; he went in search of just the right manufacturer to make a special piece, a chair designed specifically for the French Ministry of Defence. “My meeting with Matteograssi started with a material. Vegetable leather, which I had been thinking of using for a long time. It is the ‘vegetable tanning’ that makes the difference and gives the material a softer yet more consistent thickness. Matteograssi knows how to work with this fine indestructible material and to transform it into an authentic sculpture. I wanted to create an object that was beautiful to see, from any point of view”. The idea of the elegant Leaf lounge chair (in photo with Patricl Jouin), with its bridge version, the wrap-around somewhat architectural volume, is that of a leaf made of folded and bent leather. The backrest therefore displays an elegant saddler stitching that unites the leather on the sides and on the back. The outside is made of the famous cowhide, the inside of soft leather for comfortable sitting. For the joy of future users of the Ministry of Defence, who will soon be sitting on them.
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GUNJAN GUPTA
BAGATTI VALSECCHI
STANZE INDIANE Firmate dalla designer indiana, le due stanze nell’Erastudio Apartment-Design Gallery di Brera (qui sopra), riconfigurano gli iconici sacchi di juta e le anfore in terracotta in arredi scultorei di grande fascino.
NACHO CARBONELL Al Bagatti Valsecchi un evento a più mani messo in scena da Rossana Orlandi che inaugura il nuovo design shop e una mostra di pezzi inediti di designer-artisti, tra i quali lo spagnolo Nacho Carbonell (autore della scultura in foto). Scenografia di Massimiliano Locatelli.
INDIAN ROOMS Created by the Indian designer, the two rooms of the Erastudio Apartment – Design Gallery in Brera (here above), reconfigure the iconic sacks of jute and the clay amphorae in sculptural interiors that are extremely fascinating.
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At Bagatti Valsecchi, a group event staged by Rossana Orlandi inaugurated the new design shop and an exhibition of original pieces by designer-artists, including Nacho Carbonell from Spain (author of the sculpture in the photo). Exhibition design by Massimiliano Locatelli.
GAE AULENTI GLI OGGETTI E GLI SPAZI Triennale ricorda Gae Aulenti - medaglia d’oro alla carriera - attraverso una selezione dei suoi oggetti-icone di design realizzati dal 1962 al 2008. La mostra ripercorre la storia progettuale di Gae Aulenti, capace di guardare al razionalismo e al good design attraverso la lente del Neoliberty e dell’Art Déco e di reinventarli con eleganza, come nel Pipistrello o nello Sgarsul, ma anche capace di recuperare con ironia la pratica dell’assemblage e la lezione delle avanguardie, come nel tavolo con ruote. A cura di Vanni Pasca, con progetto di allestimento dello studio Gae Aulenti Architetti Associati. In foto, lampada Kingsun, disegnata per Kartell nel 1967.
OBJECTS AND SPACES The Triennale remembers Gae Aulenti – a gold medal for lifetime achievement – with a selection of her iconic design objects made between 1962 and 2008. The exhibition documents the design career of Gae Aulenti, who looked at rationalism and good design through the lens of Neo-Art Nouveau and Art Deco, and reinvented them with elegance – as in the Pipistrello o the Sgarsul – but also borrowed the practice of assembly and the lessons of the avant-garde – as in the table with wheels. Curated by Vanni Pasca, with the exhibition design by Studio Gae Aulenti Architetti Associati. In photo, Kingsun lamp, Kartell, 1967.
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TRENDS D’IMPRESA MANUFACTURING TRENDS
POLIFORM LIFESTYLES GLOBALI La casa secondo Poliform, o meglio progetti di arredo ideati con uno sguardo ampio e aperto sul mondo, in particolare sui mondi emergenti, via via più ricchi e alla ricerca di una offerta abitativa che nei rispettivi paesi
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non è presente: India, Cina, Brasile, Russia e i nuovissimi mercati. La strategia Poliform punta con decisione all’alto di gamma, all’insegna di un’offerta che sostanzi l’head line “scegli il tuo stile e fai la differenza”. I progetti di arredo armonizzano l’ideale di interior design con la libertà di scelta individuale. Gli
strumenti per questa operazione ci sono tutti. Nuove proposte percorrono le case degli abitanti del mondo, spaziando dall’area living alla zona notte, attraverso sistemi e complementi e la riaffermata bravura dei designer. La new entry, Rodolfo Dordoni, interpreta lo straordinario best seller Wall System e lo fa volare
alto. Nella zona notte Poliform, si riafferma la creatività di Jean Marie Massaud, che firma la collezione Ipanema, letto e poltrona in pelle e legno. La qualità e la ricerca si percepiscono nell’intera produzione, come pure il senso di armonia complessiva e di coerenza che emanano dall’insieme delle proposte. Marta Anzani, corporate manager gruppo Poliform, sottolinea i contenuti e i dettagli del nuovo sistema giorno Wall Items: il top finale che va a riprendere anche la spalla, gli inserti, le mensole, i contenitori, le vetrine che alternano materiali, finiture e profondità differenti. Dordoni lo ha ripreso in mano completamente, reinterpretando il prodotto storico in chiave contemporanea e secondo la sua sensibilità progettuale. La collaudata collaborazione con Massaud ha dato nuovi frutti nel divano Bristol, manifesto dichiarato di comfort, grazie alla doppia cuscinatura.
POLIFORM GLOBAL LIFESTYLES The house according to Poliform, or better yet decorating projects conceived with a wider perspective open to the world, in particular to emerging worlds, which are becoming increasingly richer and
crave for products for the home that their own country does not offer: India, China, Brazil, Russia and the brand-new markets. Poliform’s strategy aims clearly for the top-of-the-line, to offer products that substantiate its slogan “choose your style and make the difference”. The furniture projects harmonize the ideal of interior design with the freedom of individual choice. Using all the tools required for this operation. New proposals take into account the entire home of inhabitants around the world, from the living area to the bedroom area, starting with systems and accessories and the
reliable talent of the designers. The new entry, Rodolfo Dordoni, interprets the extraordinary best seller, the Wall System, and takes it higher. In Poliform’s sleeping area, the creativity of Jean Marie Massaud outdoes itself in the Ipanema collection, featuring a bed and armchair made of wood and leather. The quality and research may be perceived throughout Poliform’s production, along with the sense of overall harmony and coherence that emanate from the totality of its proposals. Marta Anzani, corporate manager for the Poliform group, highlights the contents and details of the new Wall Items system for the living area: the top shelf that takes in the side, the insets, the shelves, the cabinets, the display cases that alternate materials, finishes and a range of depths. Dordoni has completely restyled the system, reinterpreting this historic product in a contemporary mode, sustained by his design sensibility. The time-tested collaboration with Massaud has brought its fruits in the Bristol sofa, a stated manifesto of comfort, featuring double cushioning.
PROGETTI RUSSI Evento congiunto organizzato negli showroom di Piazza Cavour, da Poliform/Varenna con Hall Oscar, partner privilegiato sul mercato russo, con i flagship stores di Mosca e San Pietroburgo, in presenza di un grande numero di architetti e progettisti, intervenuti al Design Week Milanese. A joint event organized in the showroom in Piazza Cavour by Poliform/Varenna with Hall Oscar, a privileged partner on the Russian market with the flagship stores in Moscow and Saint Petersburg, was attended by a large number of architects and designers, who participated in Milan’s Design week.
Pagina accanto. Marta Anzani, corporate manager Gruppo Poliform su poltrona Ipanema, design Jean Marie Massaud. Accanto Mad Chair, design Marcel Wanders. In alto, sistema giorno Wall Items design Rodolfo Dordoni. In questa pagina, evento Hall Oscar Poliform negli showroom Poliform Varenna a Milano. A sinistra: Yaw Boakye, Poliform-Ghana, tra Alberto Spinelli - a destra - e Franco Galli, rispettivamente CEO ed export manager del Gruppo Poliform.
Page across. Marta Anzani, corporate manager of the Poliform Group on the Ipanema armchair, design Jean Marie Massaud. Across Mad Chair, design Marcel Wanders. Above the bookcase system Wall Items design Rodolfo Dordoni. On this page, the Hall Oscar Poliform event in the Poliform Varenna showroom in Milan. At left: Yaw Boakye, Poliform-Ghana, between Alberto Spinelli - at right - and Franco Galli, respectively CEO and export manager of the Poliform Group.
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ARSENIY LEONOVICH
VADIM KONDRASHEV Architetto capo dello studio di architettura e design Archi-do, San Pietroburgo, coordina un gruppo di architetti su progetti di architettura d’interni e design, soprattutto nell’area uffici e spazi collettivi. Da tempo utilizza i marchi Poliform e Varenna perchè con la loro produzione è in grado di soddisfare le richieste della clientela, soprattutto grazie alle cucine e alla completezza di gamma offerta, anche nell’ambito delle sedute, che sono andate ad aggiungersi all’offerta di sistemi, pareti, librerie, tradizionale punto di forza del brand italiano. “Oggi - dice l’architetto russo - con Poliform/Varenna è possibile arredare tutti gli spazi, da pavimento a soffitto. Da 15 anni Kondrashev visita la fiera di Milano e quest’anno ha apprezzato particolarmente alcune mostre dedicate ai grandi maestri. Ha di recente realizzato uno stimolante progetto residenziale, completo di biblioteca, musica e minibar, per una coppia di clienti che lo ha voluto in puro stile anni ‘60, in onore al periodo della loro giovinezza, in cui il design, nelle capitali russe, non era ancora accessibile Chief architect of the architecture and design firm Archi-do, Saint Petersburg. He coordinates a group of architects in the development of interior architecture and design projects, especially in the field of office and collective spaces. He has long relied on the Poliform and Varenna brands, because their production is capable of satisfying the demands of the clientele, thanks especially to the kitchens and to the complete array offered by the company, even in the area of seating, which has grown alongside the collection of wall systems and bookcases, the traditional strong point of the Italian brand. “Today – says the Russian architect – Poliform/Varenna makes it possible to furnish these spaces from floor to ceiling”. Kondrashev has been visiting the fair in Milan for 15 years, and this year he particularly appreciated some of the exhibitions dedicated to the great masters. He recently developed a stimulating residential project, complete with bookcase, music and minibar, for a pair of clients who wanted it in pure Sixties style, in honour of their youth, a time when design was not yet accessible in the major Russian cities.
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Panacom, progetti di architettura, interior, furniture, Mosca. Ha molti anni di carriera nell’area dell’architecture design e dell’interior : oggi, accanto ai progetti residenziali, cresce l’interior design di banche e spazi collettivi. Con Poliform si sente di affrontare ogni tipo di progetto, soprattutto residenziale e contract: di recente ha arredato ristoranti e una grande villa fuori Mosca. Poliform è adatta ai grandi progetti, ma esige molta professionalità dell’architetto, soprattutto nella capacità di combinare materiali e finiture. In compenso consente al progettista di esprimere le proprie idee. “Io mi confronto anche con l’attività di designer, e alcuni miei progetti - come le workstations Islands - sono esposti da Nayada, l’unica azienda russa presente al Salone Ufficio in fiera a Milano. Spero che anche Poliform possa apprezzare qualcuna delle mie idee. Insisterei sul design moderno che i russi non valutano ancora abbastanza. Si facevano cose bellissime nel dopoguerra e adesso si può tornare a questo passato: Ico Parisi, Gio Ponti, Ignazio Gardella… conosco tutti i Maestri e torno sempre a Milano per conoscerli meglio. Panacom, architecture, interior and furniture design, Moscow. He boasts a lengthy career in the fields of architecture, design and interiors: today, in addition to his residential projects, his interior design work is evolving into the fields of banks and collective spaces. With Poliform, he feels confident that he can satisfy any type of project, especially residential and contract: he has recently decorated restaurants and a large home outside of Moscow. Poliform is perfect for large projects, but requires the architect to possess advanced professional capacity, in the sense of matching materials and finishes. On the other hand it allows the designer to represent his own ideas. “I also work as a designer, and some of my projects, like the Islands workstations – have been displayed by Nayada, the only Russian manufacturer showing at the Office Furniture section of the Salone in the fair in Milan. I hope that Poliform might appreciate some of my ideas as well. I would insist on modern design that the Russians don’t appreciate enough yet. Beautiful things were created in the postwar period and we can now return to that past: Ico Parisi, Gio Ponti, Ignazio Gardella … I am familiar with all of the Masters and I continuously return to Milan to understand them better”.
YANA MALYGINA Direttore dello showroom monobrand Poliform/ Varenna, Gruppo Hall Oscar di Mosca, spiega: “ I nostri clienti sono privati e, sempre di più, architetti per progetti importanti di residenze e grandi spazi, anche pubblici, da arredare in stile classico e moderno. Perchè la gente russa ama ancora lo stile ricco. Per fortuna i brand Poliform/Varenna permettono di arredare tutti gli spazi, residenziali e comuni. I nostri progettisti lavorano molto con il mobile, ma anche con l’ interior design: pannellature, sistemi, boiseries. Tra I progetti recenti realizzati con Poliform c’è il W hotel di San Pietroburgo, oltre ad alcune residenze private. I clienti vogliono un interno ben progettato e facile da vivere. La Russia sta cambiando: i clienti – persone abbienti di fascia alta - si stanno facendo la seconda casa, e, spesso, sono i figli a cercare Poliform/Varenna, per arredare la prima abitazione. Per lo showroom, la nostra idea è di creare un’isola di design, quasi un volto di Poliform a Mosca, come quello di Milano, Parigi, New York, per avere una sede internazionale. Director of the single-brand showroom Poliform/Varenna, Hall Oscar Group from Moscow. Our clients are private customers and increasingly, architects for important residential projects and large, even public, spaces to decorate in the classical or modern style. Because Russians still like a rich style. Fortunately, the Poliform/Varenna brands give us the possibility of decorating all spaces, residential and common. Our designers work a great deal with furniture, but also with interior design: paneling, systems, boiserie. Our recent projects with Poliform include the W hotel in Saint Petersburg, as well as several private homes. The clients want a well-designed interior that is easy to live in. Russia is changing: the customers – upscale and wealthy – are furnishing their vacation homes and often it is their children who come looking for Poliform/Varenna, to furnish their main home. For the showroom, our idea is to create an island of design, an image for Poliform in Moscow, like the one in Milan, Paris or New York, to provide an international headquarters.
IITTALA SBARCA IN ITALIA Il brand sinonimo di design nordico, nato in Finlandia nel 1881, dal 2007 in portfolio del Gruppo Fiskars, presente sul mercato da 360 anni e quotato in Borsa ad Helsinki, sbarca in Italia con i suoi prestigiosi prodotti dal design senza tempo. Per Iittala hanno disegnato i maestri storici, Alvar e Aino Aalto, Kaj Frank, Tapio Wirkkala e Timo Sarpaneva, ed ora disegnano i maestri contemporanei, come Harri Koskinen e Alfredo Haberli. Quest’ultimo ha perfezionato e ampliato le collezioni di bicchieri Essence Plus e di ciotole e piatti Origo, entrambi best seller di lunga data. Svizzero-argentino, Haberli ha firmato prodotti di successo in diversi ambiti progettuali, con marchi top tra cui Aliase Schiffini. Con Iittala, per la prima volta, ha lavorato il vetro. ALFREDO HABERLI, industrial designer La nuova collezione Essence Plus deriva direttamente dalla capostipite Essence, apprezzato best seller dal 2001, che ha riscosso grande successo per la linea contemporanea di una tipologia classica come i bicchieri, e per una inconsueta sottigliezza e morbidezza dello stelo. Entrambi fattori che collocano la collezione in linea diretta con l’elegante modernità del design finlandese di Iittala. “Io sono figlio di ristoratori e ho accolto con gioia l’idea di progettare una collezione di bicchieri, anche se – confesso - ho dovuto affrontare alcune complesse problematiche produttive. Ci sono voluti due anni, 5 ingegneri, 20 stampi e un forte investimento, ma ho avuto la soddisfazione, grande per un industrial designer, di vedere produrre 5000 bicchieri al giorno. Mi piace avere disegnato un progetto per tutti”.
MOVING INTO ITALY The brand that is synonymous with Nordic design, founded in Finland in 1881, which since 2007 has been in the portfolio of
RENAULT By LOVEGROVE the Fiskars Group, on the market for 360 years and listed on the Stock Exchange in Helsinki, is moving into Italy with its prestigious and timeless design products. Iittala boasts products designed by the great historic masters, Alvar and Aino Aalto, Kaj Frank, Tapio Virkkala and Timo Sarpaneva, and now by contemporary masters, such as Harri Koskinen and Alfredo Häberli. The latter has perfected and expanded the collections of Essence Plus goblets and Origo bowls and plates, both longtime bestsellers. Of Swiss-Argentine origin, Häberli had designed successful products in many fields of design, for top brands including Alias and Schiffini. For Iittala he approached glass for the first time. ALFREDO HABERLI, industrial designer The new Essence Plus collection derives directly from the original Essence collection, a cherished bestseller since 2001, which garnered particular success because it applied contemporary design to a classical typology such as the goblet, and thanks to the unusual slenderness and softness of the stem. Both of these factors bring the collection in line with the direct legacy of modern elegance in Iittala’s Finnish design. “I am a son of restaurateurs and I happily accepted the idea of designing a collection of goblets, even though – I confess – I had to address a number of complex production issues. It took two years, 5 engineers, 20 moulds and a significant investment, but I had the satisfaction, which is very important for a designer, to see a production of 5000 goblets per day. I am glad to have designed a project for everyone”.
Renault e Ross Lovegrove presentano in Triennale la nuova concept car Twin’z, frutto della nuova strategia di design del brand francese. Insieme hanno collaborato all’esplorazione di nuovi linguaggi attraverso lo studio della natura, la sua struttura e le sue transazioni di energia. La comprensione di questi fenomeni e del loro impatto sta alla base del nuovo progetto. La concept car prefigura le linee stilistiche di una piccola, ludica e moderna auto, con motore posteriore al 100% elettrico. Renault ha chiesto a Lovegrove di esaltare gli esterni, tra tecnologia e raffinatezza, e gli ha dato carta bianca sull’abitacolo, che si presenta come uno spazio di vita interno. Renault and Ross Lovegrove present the new Twin’z concept car at the Triennale, a product of the French brand’s new design strategy. Together they collaborated in the exploration of new languages by studying nature, its structure and its energy transactions. The understanding of these phenomena and their impact are the basis for this new project. The concept car prefigures the stylistic design of a small, playful modern car, with the motor at the back, and 100% electric. Renault asked Lovegrove to enhance the outside, which is both technological and refined, and gave him carte-blanche for the cabin, which was developed as a space for indoor life.
Pagina accanto: Vadim Kondrashev e Arseniy Leonovich, architetti russi e Yana Malygina, direttore dello showroom Poliform/Varenna, Gruppo Hall Oscar di Mosca. In questa pagina, Alfredo Haberli, designer per Iittala. Sopra, Ross Lovegrove (a sinistra) e Laurens van den Acker, direttore Design Renault presentano la nuova concept car TWIN’Z.
Page across: Vadim Kondrashev and Arseniy Leonovich, Russian architects and Yana Malygina, director of the Poliform/Varenna showroom, Hall Oscar Group of Moscow. On this page, Alfredo Häberli, designer for the Finnish brand Iittala. At top, designer Ross Lovegrove (left) and Laurens van den Acker, Senior director of Design Renault, present the new concept car TWIN’Z.
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FLOU/NATEVO UN BRAND ILLUMINATO
Tante novità in casa Flou, prima fra tutte la nascita di un brand: Natevo, che sta per Natural Evolution, ‘accende’ i mobili, poltrone, tavoli, librerie e quant’altro, e illumina, non solo le stanze degli uomini, ma anche i processi produttivi di un’azienda, fondata da Rosario Messina nel 1978, sul concetto di innovazione nella cultura del dormire. Per la prima volta un brand, nella veste di una sorta di realizzatore di idee, chiede a progettisti, architetti, designer, e, soprattutto, appassionati, di partecipare al progetto creativo, produttivo e di mercato. Il nuovo marchio - parola di Manuela Messina, che dirige Ricerca e Sviluppo in Flou - sarà ecologico ed economico, perchè farà risparmiare su trasporti e imballaggio, e, soprattutto, sulle strategie produttive affidate ad una precisa volontà del mercato. “Non vogliamo contribuire ad affollare il mondo di cose inutili”. Ogni prodotto è anche una sorgente luminosa - a tecnologia led, a maggior risaparmio -. Natevo sarà un marchio ‘alto’, ma democratico in vendita in spazi dedicati, che apriranno, a partire da Milano e Roma. I designer del nuovo marchio - dopo i top che hanno firmato la prima collezione - saranno giovani creativi, nuovi talenti, autori di oggetti secondo concetti precisi di risparmio e funzionalità. Arredi e oggetti che, via internet, saranno sottoposti al consenso del pubblico. Insomma, Natevo chiederà il parere del pubblico prima di mettere in produzione un oggetto, dopo l’approvazione di una giuria di esperti. Internet sarà parte integrante del nuovo progetto attraverso una piattaforma di ‘crowdsourcing’ sul sito dedicato. “Noi vogliamo essere collettori di idee - dice Manuela Messina -. Una buona idea può venire da chiunque. Con internet possono partecipare tutti i progetti inediti che illustrano idee di mobili nei quali è inserita la luce, non come semplice valore aggiunto estetico, ma funzionale, a condizione che prevedano di ottimizzare l’uso dei materiali in chiave di sostenibilità. Flou è trasversale per gusti e tasche, Natevo andrà a un cliente più giovane e tecnologico”. “Quanto alla strategia Flou, procede in termini di arricchimento e di specializzazione dell’ offerta cultura del dormire e benessere del corpo, che - insiste Cristiana Messina, responsabile trade marketing Flou - equivale a bellezza e qualità della vita. Concetti che si traducono in un nuovo trasformabile, che, per trasformarsi in letto, si affida a un unico gesto, e in alcuni rivoluzionari, segretissimi e brevettatissimi tecnosistemi di imbottitutra di materassi e piumini orfginali Flou, come Total Body”. Top secret , ma non del tutto, dal momento che dichiarano di dovere a microfibre in bioceramica e argento, le preziose innovative performances sulla qualità del riposo”.
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In questa pagina lo Studio Thesia Progetti, autore del tavolo per Natevo, nuovo brand di Flou, con Manuela Messina, al centro: da sinistra, Donatella Santangelo, Sara Bertoldo, Mino e Nicolò Bressan. In basso, Cristiana Messina sul divano letto PiazzaDuomo, design Giulio Manzoni per Flou. Pagina accanto, la prima collezione illuminata del nuovo brand Natevo firmata da Carlo Colombo, Pinuccio Borgonovo e Thesia Progetti.
On this page, Studio Thesia Progetti, authors of the table for Natevo, the new brand by Flou, with Manuela Messina at the centre: from left, Donatella Santangelo, Sara Bertoldo, Mino and Nicolò Bressan. Below, Cristiana Messina on the PiazzaDuomo sofa-bed, design Giulio Manzoni for Flou. Page across, the first lighting collection for the new brand Natevo designed by Carlo Colombo, Pinuccio Borgonovo and Thesia Progetti.
AN ILLUMINATED BRAND There is a lot happening at Flou, first and foremost the birth of a brand: Natevo, which stands for Natural Evolution, “turns on” the furniture, armchairs, tables, bookcases and more, and lights up people’s rooms, as well as the production processes of a company founded by Rosario Messina in 1978, with the concept of innovating the culture of sleeping. For the first time a brand, in the role of a sort of concretizer of ideas, asked designers, architects, and most of all enthusiasts, to participate in the creative, productive and marketing project. The new brand – take it from Manuela Messina, who directs Research and Development at Flou – will be ecological and economical, because it will allow savings on shipping and packing, and above all, on the production strategies developed to respond to a precise market demand. “We are not interested in helping crowd the world with useless items”. Each product is also a light source – with LED technology, which saves most of all. Natevo will be an “upscale” brand, but democratic and sold in dedicated
spaces that will open soon, starting with Milan and Rome. The designers of the new brand – following the top names who designed the initial collection – will be young creative talents, who will create objects based on precise concepts of savings and functionality. Furniture and objects that will be submitted to the consensus of the public, via Internet. Natevo will ask for the opinion of the public before putting an object in production, following the approval of a jury of experts. Internet will be an integral part of the new project with a platform of “crowdsourcing” on a dedicated website. “We want to be collectors of ideas – says Manuela Messina. A good idea can come from anyone. Internet allows me to work with everyone and I can’t wait to get global design projects, at 360°. Participation is open to all original projects that illustrate ideas for furniture which also include a light, not simply as an aesthetic added value, but as a function, under the condition that they optimize the use of materials and aim at
sustainability. Flou is for every taste and every pocket, Natevo is addressed to a younger and more technological client”. “As for Flou’s strategy, it continues to pursue its goal of enriching and specializing the proposals for the culture of sleeping and the wellbeing of the body, which –insists Cristina Messina, responsible for Flou’s trade marketing – means beauty and quality of life. Concepts that translate into a new transformable, which requires one simple gesture to change into a bed, and in a few revolutionary, super-secret and super-patented techno-systems for the cushioning of original Flou mattresses and quilts, such as Total Body”. Top secret but not completely, because they do declare that bioceramic and silver microfibers are responsible for the valuable innovative performance level in the quality of sleep. Significant wellbeing. Isn’t it true that life starts over every day after a good night’s sleep? That, if you think about it, that is what the beauty of the body and the spirit truly depends on?
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ARTEMIDE BY ELLIOTT ERWITT “Quando è ben fatta, la fotografia è interessante. Quando è fatta molto bene, diventa irrazionale e persino magica. Non ha nulla a che vedere con la volontà o il desiderio cosciente del fotografo. Quando la fotografia accade, succede senza sforzo, come un dono che non va interrogato né analizzato forse perché aveva pensato che l’istante colto dalla fotografia è molto simile a uno squarcio di luce nelle nuvole” Sono parole del grande fotografo chiamato da Artemide a sviluppare i temi del design e della qualità della luce. Nelle immagini della campagna ‘A tribute to light’, ogni personaggio è presentato con una sua lampada, nello stile di Erwitt, e cioè in un rapporto a un tempo affettivo e ironico. “When it is done well, photography is interesting. When it is done very well, it becomes irrational and even magical. This has nothing to do with the will or the conscious desire of the photographer. When photography happens, it happens effortlessly, like a gift that is neither to be questioned nor analysed”, perhaps
because you thought that the moment captured by photography is very similar to light piercing the clouds”. These are the words of the great photographer who was asked by Artemide to develop the themes of design and the quality of light. In the images of the campaign “A tribute to light”, each person is presented with his lamp, in Erwitt style, i.e. in a relationship that is both emotional and ironic.
KARTELL By LAUFEN Debutta a Milano il progetto integrato per il bagno, ispirato al design iconico di Kartell unito alla qualità di Laufen nella produzione di ceramiche. 60 anni di esperienza Kartell nella plastica e 120 anni di know how dell’azienda svizzera nella produzione di sanitari. I partner condividono la dimensione industriale, la ricerca di innozione, l’idea di design, la vision di etica e sostenibilità e la scelta dei progettisti Ludovica+Roberto Palomba, come leadership creativa. La costante ricerca Kartell ha reinventato le materie plastiche. Laufen ha introdotto nel nuovo bagno la SaphirKeramik, che consente lavabi sottili come lame, leggere la metà del normale e resistenti. La collezione, ad altissimi investimenti, sarà distribuita su larga scala, attraverso i canali Laufen nel mondo. L’approccio alla sostenibilità, “cradle to grave”, dalla culla alla tomba, riguarda l’intero processo, oltre al prodotto. Milan marks the debut of the integrated project for the bathroom, inspired by the iconic design of Kartell combined with the quality of Laufen in the production of ceramics. 60 years of experience in plastics for Kartell and 120 years of know-how in the production of bathroom fixtures on the part of the Swiss company. The partners share an industrial dimension, the search for innovation, the idea of design, the vision of ethics and sustainability and the choice of the designers Ludovica+Roberto Palumba, as creative leaders. Kartell’s constant research reinvented plastics. Laufen introduced SaphirKeramik in the new bath, which makes it possible to produce sinks thin as blades, with half the weight of traditional sinks and durability. The collection, which required extremely important investments, will be distributed at a wide scale, through the Laufen channels throughout the world. The approach to sustainability, “cradle to grave”, refers to the entire process, not just the product.
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LASVIT BOHEMIAN LANDSCAPE Maestria e tradizione secolare boema nella lavorazione del vetro dispiegano un grande fascino negli scenari Lasvit, in fiera e fuori, popolati da straordinari pezzi firmati da designer internazionali. Tra questi il progetto Jar RGB di Arik Levy unisce le tecniche del vetro soffiato sottile colorato con il concetto colore RGB. Usando il vetro bianco per uno dei calici rovesciati si riesce a trasformarlo in una grande lampada chiara che genera luce per tutto l’impianto ed esalta la caleidoscopica sovrapposizione dei colori. The centuries-old mastery and tradition of Bohemian glasswork exercise enormous fascination in the Lasvit scenario, in the trade fair and outside, populated by extraordinary pieces created by international designers. They include the Jar RGB project by Arik Levy, which combines the techniques of thin coloured blown glass with the concept of RGB colour. Using white glass for one of the upside-down goblets, it is possible to then transform it into a large lamp that generates light and highlights the kaleidoscopic layering of the colours. Pagina accanto. In alto, il fotografo Elliott Erwitt tra Carlotta de Bevilacqua, Danese, ed Ernesto Gismondi, Artemide Group, e, sulla destra, la nuova lampada Objective di Jean Nouvel. Sotto: Alberto Magrans, senior managing director Laufen, nel flagship store milanese Kartell; design Ludovica e Roberto Palomba.
BONALDO ECLETTISMO METROPOLITANO Tante novità nel grande spazio espositivo Bonaldo in fiera, che Mauro Lipparini ha progettato in 4 ambienti, interpreti di altrettanti stili metropolitani. Tra i nuovi letti, Contrast Bed, firmato Alain Gilles, si propone come contemporanea rivisitazione del letto tessile. Larga testata morbida e versatile e struttura leggera in metallo. Il letto - dice il designer - è un incontro di opposti. Una struttura leggera, squadrata, maschile convive con un’ampia te-
stata rivestita e accogliente, che recita il lato femminile del letto. La testata, decorativa e funzionale insieme, si può inclinare offrendo comfort per chi lavora e legge a letto. E per chi dorme, naturalmente!
METROPOLITAN ECLECTICISM So much is new in the great Bonaldo exhibition space at the fair, which Mauro Lipparini designed as 4 spaces, interpreting four metropolitan styles. The new beds include the Contrast Bed,
Page across. On top, photographer Elliott Erwitt, between Carlotta de Bevilacqua, Danese, and Ernesto Gismondi, Artemide Group, and, on the right, Next to them the new Objective lamp by Jean Nouvel. Below: Alberto Magrans, senior managing director Laufen, in the Kartell flagship store in Milan; design Ludovica and Roberto Palomba.
designed by Alain Gilles, a contemporary reinterpretation of the textile bed. A soft wide versatile headboard and a lightweight metal structure. The bed – says the designer - is a meeting of opposites. A light, angular male structure, coexists with a large warm upholstered headboard, which recites the feminine part of the bed. The headboard, which is both decorative and functional, can tilt to offer comfort while working or reading in bed. And sleeping, of course!
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HYUNDAI FLUIDIC CAR DESIGN Installazione luminosa, firmata dallo Hyundai Advanced Design Center con Whitevoid, che consolida il legame tra Hyundai e il mondo di design e innovazione e trasmette l’essenza della filosofia stilistica del brand, attraverso uno spettacolo di luci, laser e media interattivi. Tutto si ispira alla natura e alla trasformazione, in chiave interattiva e sensoriale con il pubblico che crea e ricrea curve e figure. A lighting installation, designed by the Hyundai Advance Design Center with Whitevoid, consolidates the relationship between Hyundai and the world of design and innovation, and conveys the essence of the brand’s style philosophy, featuring a show of lights, lasers and interactive media. All inspired by nature and transformation, with an interactive sensorial perspective that allows the public to create and recreate curves and figures.
B&B ITALIA ALL by DESIGN A tutto design naviga B&B Italia, ma anche a tutto contract e strategiche partnership. Prima di tutto le novità di prodotto 2013, tante in tutte le aree, notte, giorno e outdoor. Grandi le firme: Urquiola, Fukasawa, Citterio, i fratelli Buratti, Barber Osgerby, Atelier Oi. Di quest’ultimo è il progetto Hive, piccoli complementi, pouf e tavolini, creati dallo studio svizzero, con mano originale e poetica e con mente capace di ideare una soluzione complessa e green, fatta con l’assemblaggio di piccoli petali di pelle, ritagli di lavorazione. Il pouf ha base in tondino d’acciaio cromato con montanti in pelle e i tavolini nascono da un foglio ripiegato di metallo verniciato(in foto). Quanto al contract, B&B Italia firma 3 importanti hotel a Londra, collaborando con Foster+Partners per ME London, con David Chipperfield Architects per Café Royal, hotel di lusso a 5 stelle, con Antonio Citterio Patricia Viel&Partners, per il Bulgari Hotel a Londra. Il recente accordo strategico con il gruppo nordamericano Teknion, arredi per ufficio, riguarda distribuzione, licensing e manufacturing per il mercato nordamericano, dei prodotti B&B Italia, Project Collection, finalizzati alle esigenze del mercato contract, uffici, aree pubbliche, hotel. Obiettivo: avanzare sul mercato nordamericano, facendo leva su forza commerciale e produttiva Teknion, e indirizzare competenza e know how verso un ampliamento di gamma e uno sviluppo di nuovi prodotti. Le strutture degli imbottiti saranno realizzate a Novedrate-Italia - mentre taglio e confezionamento dei rivestimenti avverrano in Teknion, con sede a Clayton, North Carolina. Per B&B Italia la nuova frontiera è, senza dubbio, americana. Design across the board at B&B Italia, plus contract and strategic partnerships. First the new products for the year 2013, so many in every area, night, day and outdoor. By the great names of design: Urquiola, Fukasawa, Citterio, I Buratti, Barber Osgerby, Atelier Oi. The latter designed the Hive project,
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small accessories, footrests and tables created by the Swiss firm, with an original poetic touch and a mind capable of conceiving a complex and sustainable solution, made by assembling small petals of leather, left-over from the production process. The footrest has a base in chrome-plated metal rod with leather vertical structures; the tables are created out of a bent sheet of painted metal. As for contract, B&BItalia has furnished 3 important hotels in London, collaborating with Foster+Partners for ME London, with David Chipperfield Architects for Café Royal, a luxury 5-star hotel, with Antonio Citterio Patricia Viel&Partners, for the Bulgari Hotel in London. The recent strategic agreement with the north-American group Teknion,
office furniture, concerns distribution, licensing and manufacturing for the NorthAmerican market, of B&B Italian products from the Project Collection, which respond to the requirements of the contract market for offices, public spaces and hotels. The goal: to advance on the North-American market, relying on Teknion’s commercial and productive strength, and to focus competence and know-how on expanding the range and developing new products. The structures for the upholstered seating will be made at Novedrate – Italy while the upholstery fabrics will be cut and sewn at Teknion, which is headquartered in Clayton, North Carolina. For B&B Italia the new frontier is without a doubt, American.
CAIMI BREVETTI COMFORT ACUSTICO
VISTOSI TOTAL WHITE Il Total White dello spazio espositivo ad Euroluce esalta lo stile Vistosi fatto di eleganza senza tempo, di sobrietà essenziale che si addice a tutti gli ambienti e le situazioni. Lo stile non è acqua, viene di lontano, attraverso generazioni di Maestri, in vetreria e poi nel design. Il vetro è una materia unica che richiede tecniche evolutive, mosse da continua evoluzione tecnologica. Tra le ‘opere’ esposte, Tahoma Round, design Andrea Lazzari, fa parte di una collezione di lampade dalla complessa geometria. La forma floreale ispirata alla
Dalia, è realizzata alternando e ruotando singole corolle di vetro, che, sovrapposte, filtrano la luce, in un gioco attraente di pieni e vuoti. Il vetro è bianco lucido e si abbina al nickel satinato. Intanto una mostra in città rende omaggio al maestro Angelo Mangiarotti protagonista ancora una volta con Giogali, dalle sempre nuove e moderne espressività progettuali, della nuova campagna pubblicitaria Vistosi 2013.
Nuovo traguardo raggiunto da Caimi Brevetti nel mondo dei pannelli fonoassorbenti. Flap (in foto) unisce la tecnologia brevettata Snowsand alla brillante performance progettuale di Alberto e Francesco Meda. L’ idea è quella di un modulo fonoassorbente che non si deve camuffare o nascondere. Tanti moduli aggregati in massima libertà dall’utente finale, creano sculture aeree a parete o soffitto di grande espressività. La tecnologia Snowsand, incorporata in pannelli sottili e leggeri, permette un assorbimento selettivo alle diverse frequenze e ottimizza l’acustica. Flap è integralmente riciclabile.
ACOUSTIC COMFORT New achievements by Caimi Brevetti in the world of sound-absorbing panels. Flap brings together the patented Snowsand technology with the brilliant design performance of Alberto and Francesco Meda. Our idea is for a soundabsorbing module that does not need to be disguised or hidden. A number of modules assembled freely by the final user, create aerial sculptures on the wall or ceiling that display great expressivity. The Snowsand technology, incorporated within thin and lightweight panels, makes it possible to selectively absorb a variety of frequencies and optimize the acoustics. Flap is totally recyclable.
The Total White of the exhibition space at Euroluce highlights the Vistosi style, with its timeless elegance and essential sobriety that may fit any space and any situation. Style is a rare quality, it comes from far away, through generations of Masters working in glass and in design. Glass is a unique material that requires unique and evolutionary techniques, which do not stand still bu on the contrary, move forward in a continuous technological evolution. The works on exhibit include Tahoma Round, designed by Andrea Lazzari, which is part of a collection of lamps with a complex geometry. The floral form inspired by the Dahlia, is created by alternating and rotating individual corollas of glass, which one on top of the other, filter the light, in an attractive play of solids and voids. The glass is polished white and matched with satin-finish nickel. An exhibition in the city pays tribute to the master Angelo Mangiarotti, the protagonist again with the Giogali, in new and increasingly modern design expressions, in the new Vistosi 2013 advertising campaign.
In alto: Matteo Moretti, CEO Vetreria Vistosi, con Tahoma Round di Andrea Lazzari. At top: Matteo Moretti, CEO Vetreria Vistosi, with Tahoma Round by Andrea Lazzari.
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BRÜHL SOSTENIBILITA’ DELL’JO Inevitabile il gioco di parole nell’incrociare uno dei temi portanti del noto brand tedesco con l’ultimo poliedrico, multifunzionale sofà progettato, con la consueta intelligenza, dalla designer Kati Meyer-Brühl. A proposito della sfida della sostenibilità, il comunicato Bruhl dichiara: “lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che incontra le esigenze del presente, senza compromettere l’abilità delle future generazioni di incontrare le loro stesse esigenze”. Quanto all’aspetto estetico e funzionale, il sistema Jo è un inno al principio di dualità, perchè con due elementi, declina tutti I possibili e inimmaginabili colori e modi di sedersi, da soli o in compagnia. Sulla pelle o sul tessuto.
THE SUSTAINABILITY OF ‘JO There is an inevitable play of words that intersects one of the major themes of the famous German brand with the latest multifaceted, multifunctional sofa designed, with her usual intelligence, by designer Kati Meyer-Brühl. As for the challenge of sustainability, the Bruhl press release declares: “Sustainable development is development that meets the needs of the present without compromising the ability of future generations to meet their own needs”. As
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for the functional and aesthetic aspect, the Jo system is a hymn to the principle of duality, because using only two elements, it develops all possible and unimaginable colours and ways of sitting, alone or in company. On leather or on fabric.
RIVA 1920 CEDAR WOOD COLLECTION È solo una delle forme che assume la passione per il legno nella filosofia Riva 1920, raccontata per intero nello spazio espositivo al Salone. È uno scenario di oggetti/arredi ricavati da tron-
chi di cedro profumato, italiani, caduti a causa di eventi atmosferici. I legni di riuso sono una parte centrale della strategia dell’azienda, che ha reso note al mondo le briccole veneziane e la loro reincarnazione in design purissimo di alto profilo. Accanto c’è la storia del legno Kauri millenario, estratto dalle torbiere della Nuova Zelanda, anch’esso rinato grazie al design, in forma di arredi, tavoli e anche violini, e, quest’anno, in forma di occhiali. Poi c’è il capitolo di Grand Cuisine Electrolux, installata nella cucina Only One design Terry Dwan - art director dell’azienda- con Claudia Caponetto. La nuova collezione di pezzi firmata dalla intrigante cifra progettuale del designer australiano Jamie Durie e la Fiamma Lamp di Karim Rashid. Tutti i prodotti sono interamente naturali, in legno massello e listellare lavorato con collanti e sostanze non dannose per uomo e ambiente, e finito solamente con oli naturali. Sono legni di riforestazione di matrice americana o di riuso, come appunto il cedro del Libano, il kauri millenario neozelandese e il rovere delle Briccole. Prodotto 100% made in Italy. Parola di Maurizio Riva, che sostiene - e gli crediamo - di “parlare” al legno.
PENTA I VOLTI DELLA LUCE Nuove collezioni legate dal phil rouge di un design accattivante con lavorazioni e scelte materiche di altissima qualità. In nome di un concetto di luce che sa essere, prima di tutto, uno straordinario elemento di arredo, tra visione high tech e creatività made in Italy. Design come luce, spazio, movimento e sensazioni. L’esperienza di Penta si legge nella capacità di manipolare un ampio ventaglio di materiali: legno, metallo, vetro freddo, tessuti, vetro soffiato compongono le collezioni firmate da altrettanti interpreti di alto profilo. Come Umberto Asnago, art director dell’azienda e designer che ha firmato, tra l’altro, la collezione Mamì, rivisitazione tra memoria e attualità tecnologica, di forte impatto arredativo. La maxi sospensione ha un solo attacco e 6 misure di braccia che consentono ampia personalizzazione.
THE FACES OF LIGHT New collections bound by the fil rouge of a captivating design with processes and choices of materials of the finest quality. In the name of a concept of light that knows, above all, how to be an extraordinary decorating element, combining visions of high tech and creativity made in Italy. Design as light, space, movement and feeling. Penta’s experience may be seen in its capacity to handle a wide range of materials: wood, metal, cold glass, fabrics, blown glass compose the collections designed by many high-profile authors. Such as Umberto Asnago, art director of the company and a designer who created, among others, the Mamì collection, which brings together memory and advanced technology, with strong decorative impact. The giant suspension has only one point of suspension and 6 sizes of arms that offer ample potential for customization.
This is just one of the forms that the passion for wood takes on in the philosophy of Riva 1920, fully narrated in the exhibition space at the Salone. This is a scenario of objects/ furniture, made out of scented trunks of Italian cedar wood which were brought down by meteorological phenomena. Reusing wood is a central element in the company strategy, which introduced the Venetian briccole to the world with their reincarnation into pure high-profile design. This was followed by the story of the thousand-year old Kauri wood, extracted from the peat bogs in New Zealand, which was also regenerated by design, in the form of furniture, tables and even violins, and this year in the form of eyeglasses. Then there is the chapter on the Grand Cuisine Electrolux, installed in the Only One kitchen designed by Terry Dwan, the company’s art director, with Claudia Caponetto. The new collection of pieces designed with the intriguing design style of Australian Jamie Durie and the Fiamma Lamp by Karim Rashid. All these products are entirely natural, made of solid and laminated wood processed with glues and substances that are not harmful to man and the environment, and finished only with natural oils. These are woods from American reforestation or reused woods, and include the Lebanon cedar, the millenary New Zealand kauri and the oak from the briccole. The products are 100% made in Italy. Guaranteed by Maurizio Riva, who sustains – and we believe him –that he “talks” to wood. Pagina accanto: sopra, Roland Meyer-Brühl sul sistema Jo, design Kati Meyer-Brühl. Sotto, Maurizio Riva, Riva 1920. In questa pagina: Renata e Carola Minotti, Penta, con la nuova lampada Mamì di Umberto Asnago. Page across: above, Roland Meyer-Brühl on the Jo system, design Kati Meyer- Brühl. Below, Maurizio Riva/Riva 1920. On this page: Renata and Carola Minotti, Penta, with the new Mamì lamp by Umberto Asnago.
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MANUALITÀ & TECNICA MANUAL DEXTERITY & TECHNOLOGY Il fare artigianale, l’arte, la tecnica e il pensare industriale si intrecciano in contenuti che aziende grandi e piccole, designer emergenti ed altri più affermati interpretano, dando vita ad una vetrina internazionale in cui le opere, nate dall’istinto o dalla necessità del momento o dai reali bisogni della popolazione, si mostrano al mondo. Craftsmanship, art, technology and industrial thought are intertwined in contents which small and large sized businesses, up-and-coming and established designers interpret, thereby providing an international showcase where works, which result from one’s instinct or the need of the moment or the population’s actual requirements, are shown to the world.
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Che si tratti di sperimentazione, di produzione industriale, di limited edition o di auto produzione il tema dell’artigianalità invade il campo della creatività. Il fatto a mano secondo tradizioni consolidate nei secoli, spesso accostato alla più sofisticata tecnologia contemporanea, diventa base dell’innovazione. Si assiste alla realizzazione di progetti su misura, quasi un ritorno alla bottega rinascimentale, in cui culture e competenze diverse si mescolano allo studio di opere non ancora realizzate, anticonvenzionali, frutto di menti differenti. Gli oggetti raccontano storie di mondi che sconfinano, di percorsi fra inventori, artisti, designer, tutti costantemente alla ricerca del nuovo, in cui il concetto di design sfuma in quello di arte e la tecnologia è usata per velocizzare e alleviare la fatica del lavoro manuale. “L’oggetto - afferma Alessandro Mendini nella presentazione di Bla Bla, mostra di auto produzione - va inteso come monade all’interno di un sistema tecno estetico che lo comprende e che nell’insieme deve diventare un lavoro socialmente perfetto”.
La cucina SineTempore di Gabriele Centazzo per Valcucine presenta le superfici in legno arricchite da lavorazioni artigianali che recuperano tecniche antiche, pirografia, intarsio, intaglio e mosaico; le superfici degli schienali del piano di lavoro realizzati in marmo o porfido sono leggermente corrugati grazie alla bocciardatura, tipica lavorazione superficiale che conferisce un aspetto simile al materiale naturale. Le lavorazioni artigianali personalizzano la cucina, conferendo a SineTempore quel valore estetico che contribuisce alla maggiore esistenza utile dell’oggetto e quindi ad un ciclo di vita più lungo, aumentandone l’ecocompatibilità. www.valcucine.it In the SineTempore kitchen, designed by Gabriele Centazzo for Valcucine, the wood surfaces are defined by exquisite craftsmanship which has involved relying on old handicraft techniques, pyrography, inlays, carvings, and mosaics; the surfaces of the worktop back panels, made of either marble or porphyry, are slightly corrugated, as the fruit of bushhammering, a typical surface working technique which provides an appearance similar to the natural material.
Whether the focus is on experimentation, industrial production, limited editions or self-production, the theme of craftsmanship invades the field of creativity. Handmade techniques based on traditions which have grown stronger over the centuries, often matched with the most sophisticated contemporary technology, become the foundation for innovation. Customized projects are carried out; the Renaissance workshop is somehow revived, different cultures and skills mixing with the study of works still to make, unconventional ones, produced by different minds. Objects tell stories about boundless worlds, paths among inventors, artists, designers, all striving for the new, where the concept of design shades off into the concept of art, and technology is used to speed up processes and ease the fatigue of manual work. When Alessandro Mendini introduced the self-production exhibition, Bla Bla, he emphasized that “the object should be understood as a monad within a technical/aesthetic system which should become a socially perfect achievement on the whole”.
Craftsmanship results in a customized kitchen boasting an aesthetic plus, which translates into a longer usable life of the object, i.e. a longer lifecycle, reducing its impact on the environment and increasing its environmental friendliness. www.valcucine.it
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Giovanni Somaschini, tornitore di Mariano Comense, illustra il proprio mestiere ad un giovane architetto in visita al SaloneSatellite. Titolare con il fratello di una piccola azienda ereditata dal nonno, in cui accanto ai figli e ai nipoti lavorano 15 dipendenti, è un convinto assertore dell’importanza della manualità nella prototipia: il primo pezzo va sempre fatto a mano, racconta, per individuarne i difetti. Solo quando il pezzo di campionatura è perfetto si può mettere sulle macchine, copiatrici od elettroniche, molto utili alla riproduzione. Foto Giulia Bruno. Giovanni Somaschini, a turner from Mariano Comense, illustated his craft to a young architect visiting SaloneSatellite. The co-owner, with his brother, of a small-sized business inherited from his grandfather, where his children and grandchildren work with 15 employees, he is a fervent advocate of the importance of manual dexterity in prototyping: according to him, the first piece should always be made by hand, to find its defects. Only when the sampling piece is perfect, you can put it onto machines, whether copying or electronic machines, which are very useful for reproduction. Photos by Giulia Bruno.
La panca ‘molletta’ di Baldessari e Baldessari per Riva 1920 è la rivisitazione fuori scala di un capolavoro di design anonimo, immancabile oggetto del paesaggio domestico. Michela e Paolo Baldessari, architetti designer trentini, hanno permesso un’altra funzione alla molletta da biancheria, esaltandone la forza nel materiale usato. In legno massello, molletta è ricavata dal cedro lasciato al naturale e lavorato con tagli obliqui per evidenziarne venature, sfumature e profumo. www.baldessariebaldessari.it
Il giovane olandese Ties van der Heijden presenta la collezione T’s boards, longboards dalla semplice linea aerodinamica, realizzata completamente a mano con antiche tecniche di lavorazione del legno. Esposti per la prima volta nella zona di Lambrate Ventura dedicata al FuoriSalone, le tavole di van der Heijden rivelano la passione e l’impegno del designer-artigiano nella ricerca della trasformazione di materiali naturali in oggetti unici, personalizzati da piccoli intarsi a motivi geometrici. www.tsboards.com The young Dutch designer, Ties van der Heijden, presented the T’s boards collection, which comprises hand-made, simple, streamined longboards based on old woodworking techniques. Displayed in the Lambrate Ventura area, devoted to FuoriSalone events, for the first time, Ties van der Heijden’s longboards reveal the designer-artisan’s passion and commitment to turning natural materials into unique objects, customized through the use of small inlays with geometric patterns. www.tsboards.com
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The ‘molletta’ bench, designed by Baldessari e Baldessari for Riva 1920, is an out-of-scale version of an anonymous design masterpiece, an object which everyone has at home. The architects and designers Michela and Paolo Baldessari, of Trento, provided the clothes pin with another function, thereby emphasizing its strength in the material used. Made of solid wood, the clothes pin was designed out of cedar, which was left natural and worked with oblique cuts to enhance its grain, shades and scent. www.baldessariebaldessari.it
Un giovane artigiano olandese, Aart van Asseldonk, esprime il proprio saper fare nella collezione Modern Times. Ispirandosi alla tecnologia e mescolando saperi antichi e contemporanei, trasforma oggetti della tradizione come lampade, cassaforti o stufe, nel dotarli di una nuova pelle attraverso un possibile diverso utilizzo. Foto Giulia Bruno. www.aartvanasseldonk.com A young Dutch artisan, Aart van Asseldonk showed his manual dexterity in the Modern Times collection. Deriving inspiration from technology and mixing old and contemporary techniques, he transformed such traditional objects as lamps, safes and stoves, giving them a new skin through a possible different use. Photos by Giulia Bruno. www.aartvanasseldonk.com Duilio Forte è stato il protagonista della mostra Bla Bla Milano Makers, che ha allestito negli spazi di Fabbrica del Vapore, esponendo all’esterno Sleipnir Ciclofono, scultura ispirata al mito di Odino e realizzando all’interno della ‘cattedrale’ un’installazione nata dall’idea dell’accampamento romano. Una strada percorre l’intera lunghezza del Castra Exemplorum, dando accesso alle singole sezioni della mostra curata da Alessandro Mendini. Al centro, Sleipnir Praetorius, scultura in legno di AtelierForte, ispirata al cavallo di Odino. Foto Giulia Bruno. www.atelierforte.com Duilio Forte mounted the Bla Bla Milano Makers exhibition at Fabbrica del Vapore, displaying Sleipnir Ciclofono, a sculpture inspired by the Odin myth, outdoors, and an installation derived from the idea of a Roman camp in the ‘Cathedral’. A road ran along the entire Castra Exemplorum, giving access to the individual sections of the exhibition curated by Alessandro Mendini. In the middle, Sleipnir Praetorius, a wooden sculpture by AtelierForte, inspired by Odin’s horse. Photos by Giulia Bruno. www.atelierforte.com
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Pinocchio di Alessandro Mendini (sopra, in basso a sinistra), Liberty di Atelier Zav, tavolini T90171 – T90173 di Marco Zanuso Jr, sono solo alcuni esempi delle opere esposte alla mostra Totem, voluta da MISIADMilano si Autoproduce Design, ispirata e dedicata ad Aldo Rossi ed Ettore Sottsass. Oggetti simbolici, sviluppati attorno a semplici geometrie volumetriche, riprendono l’architettura della Rotonda decagonale dell’attuale Ambrosianeum, ex scuderia dell’Arcivescovado milanese, disegnata nel Cinquecento dal Pellegrini e ristrutturata da Luigi Caccia Dominioni. Totem è il naturale proseguimento di Misiad, che nel 2012 ha presentato 202 fra botteghe, gallerie, micro imprenditori, fabbri, falegnami, vasai, laccatori, meccanici. Mini eccellenze culturali, come sono definite nel volume edito Corraini, che li racconta attraverso le immagini di Carlo Lavatori. www.milanosiautoproducedesign.com Pinocchio by Alessandro Mendini (above, in the front row, on the left), Liberty by Atelier Zav, and the T90171 – T90173 coffee tables by Marco Zanuso Jr are but a few examples of the works on display at the Totem exhibition, organized by MISIAD-Milano si Autoproduce Design, inspired and dedicated to Aldo Rossi and Ettore Sottsass. Symbolic objects developed around simple volumetric structures were reminiscent of the architecture of the decagonal Rotunda of current Ambrosianeum, the former stable of the Archbishop’s Palace in Milan, designed in the 16th century by Pellegrino Pellegrini and renovated by Luigi Caccia Dominioni. Totem is the natural continuation of Misiad, which, in 2012, presented 202 workshops, galleries, microentrepreneurs, smiths, carpenters, potters, lacquerers, mechanics…, mini cultural excellences, as defined in the volume published by Corraini, where they are told about through pictures by Carlo Lavatori. www.milanosiautoproducedesign.com
Mauro Mori, creatore di pezzi quasi unici ricavati da essenze pregiate, rame, corten, marmo, realizzati personalmente e pressoché del tutto a mano, con la collezione Evergreen presenta sculture, oggetti, mobili d’alto artigianato. La Consolle Fondente è realizzata in rame opportunamente trattato per preservare il metallo dalle ingiurie del tempo e per fargli assumere un insolito, caldo aspetto brunito. www.mauromori.it Mauro Mori, the creator of almost single pieces designed out of fine wood, copper, Corten steel and marble, personally made nearly entirely by hand, presented the Evergreen collection, which comprises sculptures, objects and finely handcrafted furniture. Consolle Fondente is made of copper, as duly treated to protect metal from the ravages of time and give it a peculiar, warm, burnished appearance. www.mauromori.it
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Maria Christina Hamel espone, presso gli spazi di Fabbrica del Vapore, in occasione della mostra Bla Bla curata da Alessandro Mendini, due vasi luminosi in ceramica e neon, Fiore di luce gialla e Vaso doppio. Foto Giulia Bruno. www.mariachristinahameldesign.com Maria Christina Hamel displayed two lighted ceramic and neon vases, Fiore di luce gialla and Vaso doppio at Fabbrica del Vapore, in conjunction with the Bla Bla exhibition curated by Alessandro Mendini. Phots by Giulia Bruno. www.mariachristinahameldesign.com
Ugo La Pietra da anni si fa promotore della cultura del progetto per il rinnovamento delle tradizioni artigianali tipiche dei diversi territori italiani. In occasione delle Giornate Europee dei Mestieri d’Arte, Le Teste Simboliche dell’artista designer hanno riportato alla ribalta il genius loci del territorio siciliano. Una serie di porta vasi, oggetto simbolico della storia della lavorazione della ceramica di Caltagirone, raffigura le Professioni e i 12 Segni Zodiacali, realizzati in ceramica modellata a mano da artisti-ceramisti calatini su progetto di Ugo La Pietra. www.ugolapietra.com
Ugo La Pietra da anni si fa promotore della cultura del progetto per il rinnovamento delle tradizioni artigianali tipiche dei diversi territori italiani. In occasione delle Giornate Europee dei Mestieri d’Arte, Le Teste Simboliche dell’artista designer hanno riportato alla ribalta il genius loci del territorio siciliano. Una serie di porta vasi, oggetto simbolico della storia della lavorazione della ceramica di Caltagirone, raffigura le Professioni e i 12 Segni Zodiacali, realizzati in ceramica modellata a mano da artisti-ceramisti calatini su progetto di Ugo La Pietra. www.ugolapietra.com
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Andrea Brena, studente del Design Academy di Eindhoven, lavora “alla creazione di un dialogo tra dinamiche sociali e reazioni sulla vita quotidiana contemporanea”. Propone Knitted Army, pezzi d’arredo realizzati con tecniche inusuali di maglia con le braccia e uncinetto con le mani, utilizzando materiale tessile di scarto industriale. Organizzando workshops sul tema, Andrea Brena si propone di costituire una cooperativa di lavoro, in cui ogni artigiano produca, per la vendita, oggetti unici legati a gusti, motivazioni, abilità diverse, realizzabili anche in 3D. Foto Giulia Bruno. www.andreabrena.com Andrea Brena, a student at Eindhoven’s Design Academy, tries his best to “create a humble dialogue between social dynamics and reactions on nowadays living”. He is the creator of Knitted Army, a series of furnishings based on peculiar arm-knitting and handcrochet techniques, and the reuse of discarded materials (off-cuts from textile factories). Organizing workshops on the theme, Andrea Brena aims to establish a work cooperative, where each artisan can produce unique objects to be sold, connected with different tastes, reasons and skills, and also making it possible to shape 3D objects. Photos by Giulia Bruno. www.andreabrena.com
La passione per il ferro spinge Daniele Mingardo, venticinquenne carpentiere, a produrre artigianalmente, presso l’officina di famiglia, una collezione di complementi per interni in metallo progettati da studio Parisotto+Formenton e 5 designer esordienti, tutti under 35. Il candeliere Folio, di Antigone Acconci+Riccardo Bastiani in delicato rame trattato, fa parte di Mingardo L | E 2013, edizione di design in tiratura limitata e numerata, presentata presso lo studio Parisotto+Formenton con la direzione artistica di Aldo Parisotto. www.mingardo.com Passion for iron urges Daniele Mingardo, a 25-year-old carpenter, to produce, at the family workshop, a handcrafted collection of interior complements made of metal, designed by Parisotto+Formenton and 5 designers making their debut, all aged under 35. The Folio candle holder, designed by Antigone Acconci+Riccardo Bastiani, made of delicate treated copper, belongs to Mingardo L | E 2013, a limited and numbered design edition, presented at Parisotto+Formenton’s under the artistic direction of Aldo Parisotto. www.mingardo.com
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Presso l’OCA, Officine Creative Ansaldo, il Gruppo Donne Impresa di APA Confartigianato Milano e Monza ha creato un giardino metaforico in cui ogni aiuola, realizzata con tecniche e materiali della quotidianità, vede trasformarsi il lavoro di piccole imprese in opere di design. L’installazione collettiva evidenzia le capacità manifatturiere delle singole artigiane: per esempio, Elena Natali costruisce un’oasi fiorita utilizzando cerniere lampo d’alta sartoria. Il brand DI donne, ideato in occasione della prima esposizione al Fuori Salone 2011, ha presentato mostre richieste in varie sedi italiane ed estere e potrebbe ottenere la concessione per il marchio EXPO. Foto Giulia Bruno. www.apamilano.it At OCA, Officine Creative Ansaldo, Gruppo Donne Impresa of AGA Confartigianato Milan and Monza, created a metaphorical garden, where each flower bed, made with everyday techniques and materials, saw the work of small-sized businesses converted into designer works. The collective installation showed the manufacturing skills of the single women artisans: for example, Elena Natali built an oasis in bloom, using haute couture zip fasteners. The brand DI donne, launched in conjunction with the first exhibition at Fuori Salone 2011, staged displays requested in several Italian and foreign venues, and might get the authorization for the EXPO brand. Photos by Giulia Bruno. www.apamilano.it
Gli artigiani della Voce del legno, marchio della falegnameria Effegieffe di Gallarate (Va), hanno realizzato l’installazione con cui Paolo Ulian, nel giardino della centenaria Cascina Cuccagna, ha presentato L’essenza e l’eccesso, lavoro per Goodesign 2013. Accompagnata da una pubblicazione edita Corraini, su una serie di tavolini-bilancia in legno d’abete, si danno risposte essenziali a proposte eccessive, incoraggiando alla consapevolezza nel mostrare la differenza fra alcuni prodotti di mercato ed altrettante soluzioni più naturali. Foto Giulia Bruno. www.goodesign.tumblr.com; www.paoloulian.it
The artisans of Voce del legno, a brand of the carpenter’s, Effegieffe, based in Gallarate (Varese), made the installation Paolo Ulian relied on to present, in the garden of centenarian Cascina Cuccagna, ‘L’essenza e l’eccesso’ (essence and excess), a work for Goodesign 2013. Accompanied by a publication brought out by Corraini, on a series of coffee tables/balances made of fir, essential answers were given to excessive proposals, encouraging awareness in showing the difference between some market products and as many more natural solutions. Photos by Giulia Bruno. www.goodesign.tumblr.com; www.paoloulian.it
Il design Made in Puglia affonda il proprio essere nella tradizione con lo sguardo rivolto al futuro e all’innovazione. La mostra hAbitapulia, curata da Studio De Lucchi presso la Triennale di Milano, racconta le migliori espressioni del fare pugliese in un percorso fra oggetti decorativi in ceramica, complementi d’arredo in pietra leccese, cucine in legno di noce regia e Corian DuPont con sistema elettronico per il sollevamento e l’apertura di cestoni e cassetti. Corvasce Savino di Barletta utilizza il cartone per realizzare poltrone leggerissime e assolutamente solide. Foto Giulia Bruno. www.sistema.puglia.it; www.corvasce.it Apulian-made design has its origins in tradition, while looking to the future and innovation. The hAbitapulia exhibition, curated by Studio De Lucchi at the Milan Triennale, was about the best expressions of Apulian design, in a path among decorative objects made of ceramic, furnishing complements made of Lecce stone, kitchens made of walnut and Corian DuPont with an electronic system for lifting and opening baskets and drawers. Corvasce Savino of Barletta uses cardboard to make ultralightweight and absolutely firm armchairs. Photos by Giulia Bruno. www.sistema.puglia.it; www.corvasce.it
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Artigianato al servizio di un’arte rivolta alla cura della natura quello del maestro orafo Marco Meli. I gioielli di design, diventati piccoli contenitori di muschio da innaffiare e curare, sono realizzati in argento, bronzo, legno o resina. Jewelry Green, da un progetto di Clelia Stincheddu, sono gioielli ‘vivi’, disegnati da Giulietta Piccioli e Clelia Stincheddu, trasformabili in ornamenti domestici, se appoggiati sul tavolo o appesi con un filo al soffitto. www.jewelrygreen.it The master goldsmith, Marco Meli, is the name for crafts as made to work for an art focused on the care of nature. The designer jewels, which function as small musk containers to water and watch, are made of silver, bronze, wood or resin. Jewelry Green, The ‘living’ jewels designed by Giulietta Piccioli and Clelia Stincheddu, derived from a project by Clelia Stincheddu, can be converted into home ornaments, if laid on the table, or hung from the ceiling with a thread. www.jewelrygreen.it
Il particolare ed esclusivo artigianato colombiano si lega al riciclo di bottiglie di plastica usate nella creazione di coloratissime lampade. Il progetto Pet Lamp, attraverso l’Asociación Artesanías de Colombia, ha interessato la popolazione indigena di due regioni del Dipartimento di Cauca: una ricca di palme, da cui si ricavano le fibre per i tradizionali intrecci; l’altra nella zona montuosa andina, dove i tessuti di lana e cotone riproducono simboli risalenti alle tradizioni Incas. Alvaro Catalán de Ocón, industrial designer spagnolo, formatosi presso l’Istituto Europeo di Design di Milano e poi a Londra, studiando la struttura lavorabile e trasparente delle bottiglie realizzate in PET, ha ideato il progetto che, sponsorizzato da Coca Cola, ha dato vita ad oggetti unici che conservano l’antico sapere e aiutano l’economia di comunità impoverite dalle guerriglie locali. Foto Giulia Bruno. www.petlamp.org
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Peculiar, one-of-a-kind Columbian crafts and the recycling of plastic bottles used in the creation of colourful lamps: through the Asociación Artesanías de Colombia, the Pet Lamp project involved the indigenous population of two regions of the Cauca Department, a coastal one, rich with palms, from which the fibres for the traditional weavings are extracted, and one in the Andean mountainous area, where wool and cotton fabrics reproduce symbols dating back to Incan traditions. Alvaro Catalán de Ocón, a Spanish industrial designer, who was trained first at the European Design Institute in Milan and then in London, studied the workable and transparent structure of PET bottles and drew up the project - sponsored by CocaCola - which has translated into unique objects which preserve old knowledge and support the economy of communities impoverished by local guerriglia warfare. Photos by Giulia Bruno. www.petlamp.org
Al Salone Satellite, la bottega di artigianato digitale ha esposto un modulo del Foto-bio reattore, coltivatore di alghe fatte crescere in un’ampolla di vetro, alimentate da acqua e luce, regolate da dispositivi elettronici. Raccolte e spremute, le alghe producono un olio utilizzabile come bio carburante per bio diesel. Il progetto è realizzato dall’Associazione FabLab di Torino, che ne ha curato anche la parte elettronica, gestionale e di design, affidandosi alle officine Arduino per la parte tecnologica. Il Foto-bio reattore esteso alla facciata di un palazzo potrebbe procurare grandi quantità di bio carburante e, funzionando da isolante termico, contribuire al risparmio energetico. Foto Giulia Bruno. www.fablabtorino.org At SaloneSatellite, the digital crafts workshop displayed a module of the photobioreactor, a grower of seaweeds in a glass cruet, supplied with water and light controlled by electronic devices. Picked up and squeezed, seaweeds produce oil which can be used as biofuel for biodiesel. The project was carried out by the Turin-based FabLab Association, which also supervised the electronic, management and design part, relying on Officine Arduino for the technological part. If extended to the façade of a building, the photobioreactor could provide large amounts of biofuel and, functioning as a heat insulator, help to save energy. Photos by Giulia Bruno. www.fablabtorino.org
Presentata presso la Galleria Plusdesign di via Ventura a Milano, la collezione di Mario Minale e Kuniko Maeda esplora le possibilità di tanti piccoli elementi modulari dalla forma semplice, componibili in strutture leggere e multifunzionali. In bilico fra artigianato e industria, Wrong Colours propone soluzioni a problemi concreti rispettando le identità culturali. www.minale-maeda.com; www.plusdesigngallery.com Presented at Galleria Plusdesign in via Ventura, Milan, the collection designed by Mario Minale and Kuniko Maeda investigates the possibilities of many small, simply shaped modular parts making up lightweight, multifunctional structures. Hovering between crafts and industry, Wrong Colours offers solutions to real problems, while respecting cultural identities. www.minale-maed.com; www.plusdesigngllery.com
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Designer, architetti, aziende lavorano per richiamare l’attenzione dei consumatori sui cambiamenti climatici in atto. Benché la moda eco stia diventando un trend globale, non si sono ancora raggiunti livelli di consapevolezza sufficienti al radicale mutamento delle abitudini e dei comportamenti umani. Qui di seguito, alcuni modi diversi con cui il design può influenzare le nuove tendenze in termini di funzionalità. Sono esempi grandi e piccoli, raccolti al Fuori Salone milanese. Designers, architects and companies are working to draw consumers’ attention to the climatic changes that are underway. Although eco-fashion is developing into a global trend, the degree of awareness that is required for human habits and behaviour to change drastically has not been reached yet. Below you will find different examples of how design can influence new trends in terms of functionality. They are big and small examples, collected at Milan’s FuoriSalone.
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La domanda di come possa il design influire sulle abitudini umane, ha avuto adeguate risposte durante Alcantara Dialogues. Connect4Climate: Re-Think, Re-Design, Re-New, serie di tavole rotonde organizzate dalla World Bank Connect4Climate e da Alcantara, azienda 100% Carbon Neutral, presso il Temporary Museum for New Design al Superstudio Più di via Tortona. I dibattiti si sono svolti in uno spazio di circa 300mq progettato da Giulio Cappellini, art director di
Alcantara, con materiali ecosostenibili; una parte dello spazio è stata dedicata ad una video installazione di Jared Mezzocchi con fotografie e video di realtà catturate da giovani di tutto il mondo nell’ambito del progetto C4C. Connect4Climate, promossa da World Bank, Ministero Italiano dell’Ambiente e Global Environment Facility, con più di 150 partner, attraverso i social network ha raggruppato attorno a sé una vasta community internazionale, desiderosa di contrastare
i cambiamenti climatici. Corrado Clini, all’epoca Ministro dell’Ambiente, ha sottolineato la potenza amplificatrice di C4C, che consente ai policy maker di ascoltare le voci locali, riunendo cittadini lontani fra loro. Personaggi di spicco del mondo d’architettura, design, politica, arte, moda, spettacolo, di aziende socialmente responsabili, della global advocacy e della World Bank hanno partecipato ai dibattiti, dichiarandosi d’accordo sull’importanza del coinvolgimento di un pub-
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blico vasto e diversificato, con l’obiettivo di affrontare insieme concretamente il tema del cambiamento climatico. Architetti, interior designer, product designer, case di moda, business leader possono avere grande influenza sulle consuetudini generali, per esempio ripensando il processo di produzione, compiendo scelte sostenibili in tutto il ciclo di vita del prodotto per ridurne l’impatto sull’ambiente, ponendo maggiore attenzione all’uso di energie rinnovabili, far capire alla gente che i piccoli cambiamenti, tutti insieme, possono fare la differenza. Resta tuttavia fondamentale la ricerca di un vantaggio, anche economico, per le aziende impegnate nella promozione di consapevolezza e responsabilità ambientale, perché la sostenibilità deve essere un’opportunità e non un costo (www.alcantara.com). Il global design oggi si concentra su tutto ciò che ruota attorno alla persona e lavora per una migliore qualità della vita. Fabrizio Batoni e Massimo Roj hanno usato materiali e tecnologia in modo consapevole per suscitare ‘buone’ emozioni, dando forma alle proprie idee di sostenibilità, l’uno progettando un lounge tutto in cartone riciclabile, l’altro esponendo uno spazio esperienziale, Cocoon, che risponde alle contemporanee esigenze di benessere (presso HSdesign di via Tortona). Che sia il cartone usato da Batoni o il mattone in composto di canapa e calce – il Biomattone® di Equilibrium usato per Cocoon sarà donato ad un’associazione de L’Aquila per la ricostruzione di un centro di aggregazione - o gli elementi d’arredo presenti, come il caminetto ideato da Fabio Vannini per Vanixa, tutte le proposte trasmettono l’urgenza di una coscienza critica rispetto all’impatto dell’uomo sull’ambiente (www.studiobatoni.com; www.progettocmr.com;
In questa pagina, mappa per Alcantara Dialogues. In apertura, Roman Mokrov, Swim in to the Summer, presso Galleria Nina Due, Milano. This page, map for Alcantara Dialogues. Opening page, Roman Mokrov, Swim in to the Summer, at Galleria Nina Due, Milan.
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www.vanixa.com). Di rinnovato umanesimo parla CasaBio, eco-loft di Tortona Design Week, contenitore di idee ed iniziative dedicate al vivere green (www.casabioclimatica.it). Progetto di Chocolat Pubblicità, Studio Longrand Design, Studio Pixel, è una vera abitazione di design family friendly, che, attraverso 30 aziende del settore tra bioarchitettura e bioedilizia, esorta a scelte consapevoli. Fra i numerosi prodotti rigorosamente eco, il tappeto imbottito Blandito di OradariaDesign Studio per Barzaghi (www.blandito.it ), distribuito in Italia da Belnotes.it, è multifunzionale, trasformandosi in poltrona, divano, pouf, culla, letto o tana. Parentesi Quadra ha presentato tappeti leggerissimi, riciclabili, funzionali, accessibili per gusto e costo ad un pubblico giovane e nomade, realizzati in fibra di cellulosa lavorata a mano in Toscana da artigiani locali (www.parentesiquadra.eu). Grande artigianalità, rispetto per l’ambiente e sapienza caratterizzano il tavolo Dritto, di Piero Lissoni per Salvatori, presentato in via Solferino: la struttura geometrica in ferro sorregge il piano in marmo, pietra naturale o in Lithoverde, materiale interamente riciclato da sfridi di lavorazione e assemblato con resine naturali (www.salvatori.it). Richiami filosofici e progettuali alla responsabilità della bellezza e dell’essenzialità vengono da Ortofabbrica, il progetto con cui Angelo Grassi riunisce creativi, imprese, artigiani che con il recupero di antichi mestieri, il riuso di materie prime, il riciclo di cemento o ferro danno vita a prodotti rigenerati o serie industriali (www.angelograssi.it). Se si decide di vivere con il minimo indispensabile si può prendere spunto dalla casetta prefabbricata in legno, poetica ed essenziale, costruita nel giardino di Cascina Cuccagna dal giovane de-
signer olandese Martijn Koomen dell’Academy di Eindhoven (www.martiinkoomen.com). Dieci designer della prestigiosa scuola si sono uniti per arredare questo piccolo padiglione: dalle porcellane realizzate a mano con gli scarti alle lampade ricavate da vecchie bombole del gas, dalle cime dei tetti trasformate per ospitare vegetazione alla panca di canne o ai delicati ricami di città immaginarie dell’unica italiana del gruppo, l’artista Giulia Berra, ogni lavoro esprime sostenibilità, calore, innovazione, artigianato e onestà. Poco lontano, l’architetto Giuditta De Vecchi ha proposto una struttura in bamboo per pannelli solari, completamente smontabile, compostabile e riciclabile, con produzione energetica collegabile alla rete o cumulabile in batterie (www.systemabamboo.com). Dall’Olanda arrivano a Milano le biciclette in legno di quercia Bough Bikes, ideate per uso urbano da Jan Gunneweg, designer formatosi presso l’Amsterdam Wood and Furniture College. Presentate presso lo store Olmo di Piazza della Vetra, le biciclette di legno sono state l’emblema della mobilità sostenibile, promossa da The Green Bike: il modello olandese, progetto di Claudia Banfi - direttore dell’associazione culturale aMAZElab - in collaborazione con l’Ambasciata e il Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi a Milano (www.amaze.it). E infine Ted, lampada da tavolo in cartone, Art Toy di Roberto Giacomucci per Kube Design, regala un sorriso fra la tecnologia in 3D e il difficile problema della sostenibilità ambientale (www.kube-design.it).
+ 0 – lounge, progetto di Fabrizio Batoni presso Hsdesign. + 0 – lounge, designed by Fabrizio Batoni at Hsdesign.
The question of how design can influence human habits was properly answered during Alcantara Dialogues. Connect4Climate: Re-Think, Re-Design, Re-New, a series of panel discussions organized by World Bank Connect4Climate and 100% carbon-neutral Alcantara, at the Temporary Museum for New Design, Superstudio Più, Via Tortona. The discussions were held over an area of approximately 300 square metres designed by Giulio Cappellini, art director of Alcantara, with eco-sustainable materials; part of it was devoted to a video installation by Jared Mezzocchi, with photographs and videos of situations captured by young people from any part of the world under the C4C project. Connect4Climate, promoted by the World Bank, the Italian Ministry of the Environment and the Global Environment Facility, with over 150 partners, relied on the social networks to gather a large international community eager to fight climatic changes. Corrado Clini, the then Minister of the Environment, emphasized the amplifying power of C4C, which allowed policy makers to listen to local opinions, getting citizens who are far from each other together. Big shots in architecture, design, politics, art, fashion, and show business, of socially responsible companies, global advocacy and the World Bank, attended the discussions, declaring themselves for the importance of involving a large and diversified public, with a view to effectively dealing with the theme of climatic changes. Architects, interior designers, product designers, fashion houses, and business leaders can have a major impact on general habits - for example, by rethinking the production process, making sustainable choices throughout the life cycle of a product, to reduce the impact on the environment, paying more attention to the use of renewable energies, making people understand that small changes can together make a difference. However, seeking an edge - for example, in economic terms - for the companies that are committed
Sopra, Cocoon, progetto di CMR Massimo Roj Architects presso Hsdesign. A sinistra, particolare del caminetto ideato da Fabio Vannini per Vanixa. Above, Cocoon, designed by CMR Massimo Roj Architects at Hsdesign. Left, detail of the fireplace designed by Fabio Vannini for Vanixa.
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Dall’alto: tappeto in fibra di cellulosa di Parentesiquadra; Dritto, coffee table-round di Piero Lissoni per Salvatori; Transfilm, lampada in pellicole cinematografiche 35mm riutilizzate da PA.MOU design. From top: carpet made of cellulose fibres, by Parentesiquadra; Dritto, coffee table-round designed by Piero Lissoni for Salvatori; Transfilm lamp, made of 35-mm films reused by PA.MOU design.
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to promoting environmental awareness and responsibility was, and still is, of the utmost importance, because sustainability should mean an opportunity, and not a cost (www.alcantara.com). Nowadays global design concentrates on everything that revolves around the person and works for a better quality of life. Fabrizio Batoni and Massimo Roj used materials and technology consciously, to arouse ‘good’ emotions, giving shape to their own ideas of sustainability, designing a lounge made entirely of recyclable cardboard and displaying the experiential space, Cocoon, which answers the contemporary need for wellness (at HSdesign, in via Tortona), respectively. Whether the emphasis was on the cardboard used by Batoni or the brick made up of a mixture of hemp and lime - Equilibrium’s Biomattone® used for Cocoon will be donated to a L’Aquila based association to rebuild a meeting centre or the available furniture, including the fireplace designed by Fabio Vannini for Vanixa, all of the pieces transmitted the urgency of critical awareness of the human impact on the environment (www.studiobatoni.com ; www.progettocmr.com www.vanixa.com). The CasaBio eco-loft of Tortona Design Week, a container of ideas and projects focused on green living, dealt with a new type of humanism (www.casabioclimatica.it). A project by Chocolat Pubblicità, Studio Longrand Design, Studio Pixel, it was a veritable family friend designer house, which relied on thirty companies active in bioarchitecture and biobuilding to encourage conscious choices. The many strictly eco-friendly products included the Blandito padded carpet, designed by OradariaDesign Studio for Barzaghi (www.blandito.it ), distributed in Italy by Belnotes.it, a multifunctional item which can be converted into an armchair, sofa, pouf, cradle, bed or den. Parentesi Quadra displayed ultralight carpets, recyclable, functional, accessible to young, nomadic people in both taste and cost, made of cellulose fibres hand-worked in Tuscany by local artisans (www.parentesiquadra.eu). Exquisite craftsmanship, environmental protection and knowledge are the key ingredients of the Dritto table, designed by Piero Lissoni for Salvatori, on display in via Solferino: the geometric iron frame supports the top made of marble, natural stone or Lithoverde, a material entirely recycled from scrap and assembled with natural resins (www.salvatori.it). Philosophy and design focused references to responsibility for beauty and simplicity came from Ortofabbrica; under this project, Angelo Grassi gathered together designers, companies and artisans, to revive old crafts, reuse raw materials, recycle concrete and iron, which translated into regenerated products or industrial series (www.angelograssi.it). If you should decide to live with the bare minimum, you can be inspired by the
prefabricated, poetic, basic wood cottage built in the garden of Cascina Cuccagna by the young Dutch designer, Martijn Koomen, of the Eindhoven Academy (www.martiinkoomen.com). Ten designers from the prestigious school joined forces to furnish the small pavilion. From china made by hand with scrap to lamps obtained from old gas cylinders, from rooftops transformed to accommodate plants to the rattan bench or the delicate embroidery of imaginary cities by the only Italian artist of the group, Giulia Berra: each work suggested sustainability, warmth, innovation, craftsmanship and honesty. Near them, the architect Giuditta De Vecchi displayed a bamboo frame for solar panels, which can be disassembled and recycled, with energy production to be connected to the mains or accumulated in batteries (www.systemabamboo.com). From Holland, the oak Bough Bikes, designed for urban use by Jan Gunneweg, who was trained at the Amsterdam Wood and Furniture College. Presented at the Olmo store in Piazza della Vetra, the wood bicycles were the emblem of sustainable mobility, as promoted by Sopra, modello di Our House, casagiardino-serra di Martijn Koomen. A sinistra, Sheaves (Our House) di Steven Banken: seduta in canne decomponibili e riassorbibili dall’ambiente in autunno, sostituibili in primavera. Sotto, New Dutch Roofing Tile (Our House) di Roel de Boer: spazi protetti per l’insediamento del biotopo sulle cime dei tetti. Foto Giulia Bruno. Above, model of Our House, a housegarden-glasshouse by Martijn Koomen. Left, Sheaves (Our House) by Steven Banken: a seat made of rattan which can be decomposed and reabsorbed by the environment in autumn, and replaced in spring. Below, New Dutch Roofing Tile (Our House) by Roel de Boer: protected spaces for the settling of the biotope on rooftops. Photos by Giulia Bruno.
The Green Bike: the Dutch model, designed by Claudia Banfi - director of the cultural association, aMAZElab - in collaboration with the Embassy and Consulate General of the Kingdom of the Netherlands in Milan (www.amaze.it). Finally, Ted, a cardboard table lamp, an art toy designed by Roberto Giacomucci for Kube Design, gave a smile between 3D technology and the tough problem of environmental sustainability (www.kube-design.it).
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In questa pagina: Bough Bike di Jan Gunneweg; Ted, lampada di Roberto Giacomucci per Kube Design; Labirinti Urbani, pallets ricoperti di vegetazione a simboleggiare la cittĂ contemporanea, di Stefano Gargiulo per FDV LAB. Foto Giulia Bruno. Pagina accanto, Bamboo Solare di Giuditta De Vecchi. Foto Giulia Bruno.
This page: Bough Bike by Jan Gunneweg; Ted lamp, designed by Roberto Giacomucci for Kube Design; Labirinti Urbani, vegetation-covered pallets symbolizing the contemporary city, designed by Stefano Gargiulo for FDV LAB. Photo by Giulia Bruno. Opposite, Bamboo Solare by Giuditta De Vecchi. Photo by Giulia Bruno.
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DESIGN IN A TWEET 140 caratteri (piĂš o meno) per raccontare alcuni protagonisti della design week milanese. Taggati secondo inclinazione e personalitĂ . 140 characters (more or less) to tell the story of some of the protagonists of design week in Milan. Tagged according to inclination and personality.
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]b EZnkZ @Zebf[^kmb ^ FZgn^eZ =b FZkb
PROGETTI@ALESSIA GASPERI Longtime, bianco, rosso, verde o nero, ha struttura cubica in legno per l’orologio e un lungo pendolo. Longtime, white, red, green or black, has a cube-shaped wood structure for the clock and the long pendulum. #smart
MOOOI@LORENZA BOZZOLI La forma aggraziata e poetica delle acconciature delle geishe riprodotta in Juuyo, con all’interno fantasie koi carp tattoo e peach flowers. In ceramica lucida. The graceful poetic shape of a Geisha’s hairdo reproduced in Juuyo with, on the inside, patterns of koi carp tattoos and peach flowers. In glossy ceramic. #smart
SANCAL@IONNA VAUTRIN Si ispira alle figure degli scacchi la collezione Pion, un trio colorato composto da due tavolini e uno sgabello. Inspired by chess figures, the Pion collection is a colourful trio composed of two side tables and a stool. #colours
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BUDRI@PATRICIA URQUIOLA Frammenti di marmo e pietre semipreziose, provenienti da lastre danneggiate dal recente sisma in Emilia, utilizzati per la collezione Earthquake 5.9. In foto, Bookcase. Fragments of semi-precious marble and stone, made out of slabs damaged by the recent earthquake in Emilia, are used for the Earthquake 5.9 collection. In the photo, Bookcase. #smart
AM Casa/FD Collection by DOLFI @ALESSANDRO MARTORANA Eccellenza delle materie prime ed esperienza artigianale nella collezione di valigeria Suitcases. Risultato sartoriale. Excellence of raw materials and handcrafting experience in the Suitcases collection for a tailor-made result. #luxury
CAPDELL@CARLOS TÍSCAR Una struttura complessa, come uno scheletro, forte e stabile, su cui appoggiarsi. La sedia Eco è quasi una scultura.
SEGIS@ARCHIRIVOLTO DESIGN La sedia tradizionale riveduta e corretta: è Cult, struttura in acciaio ad alta resistenza con conificatura all’estremità del tubo. Impilabile.
A complex structure, like a skeleton, strong and stable, to rest on. This is the Eco chair, almost a sculpture.
The traditional chair reinterpreted and corrected. This is Cut, a steel structure with particular resistance, with metal tube legs conified at the end. Stackable.
#wood
#colours
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MDF@BRUNO FATTORINI & PARTNERS Mensola, montante, contenitore: tre gli elementi che compongono la libreria in alluminio Minima 3.0. Rivisitata e attualizzata. Shelf vertical element cabinet: three elements compose the Minima 3.0 aluminium bookcase. Restyled to be more contemporary. #useful
DEESAWAT IntegritĂ ambientale e rispetto ecologico nella lampada per esterni Up Lamp, realizzata con materiali riciclabili e processi sostenibili. Per vivere la natura con etica. Environmental integrity and ecological awareness in the Up Lamp for the outdoors, made with recyclable materials and sustainable processes, to live ethically within nature. #wood
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RES@MASSIMO CAVANA Non più vincoli legati ai montanti per la cabina armadio Ray. Gli elementi sono fissati a parete e posizionati liberamente. Accessoriata e personalizzabile. No more constraints caused by vertical elements in the Ray closet system. The elements are fastened to the wall and may be arranged as desired. Accessorized and customizable. #useful
CARL HANSEN&SON@TADAO ANDO Scultorea, rappresenta l’incontro tra artigianato danese e tradizioni del design giapponese: Dream Chair spinge i limiti della lavorazione del legno. Un omaggio a Hans J. Wegner. Sculptural, it represents the encounter between Danish craftsmanship and Japanese design traditions: Dream Chair stretches the limits of woodwork. A tribute to Hans J.Wegner. #archistar
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RUGIANO Linee ricche e voluminose per il divano Leon, con lavorazione matelassé sui piedini portanti e sui lati esterni dei braccioli. Rich and ample design for the Leon sofa, with matelassé work on the structural feet and on the outer sides of the armrests. # fe eel g oo o od #feel good
KOHRO Una collezione di tessuti d’alta gamma per decorazione tessile, Inspiring Interiors, frutto di una filiera manufatturiera interamente controllata e di un servizio di progettazione su misura. A collection of high-range fabrics for textile decoration, Inspiring Interiors, the result of a fully controlled manufacturing chain and custom design service. #luxury
SABA@SERGIO BICEGO Due anime per New York: la struttura in tondino di ferro verniciato accoglie un cuscino a base ottagonale reversibile. Sfoderabile. Two souls for New York: the frame made out of painted metal rod carries a reversible pillow with an octagonal base. With removable covers. #multi-use
BIBA SALOTTI@DANILO BONFANTI Volumi importanti e ampia profondità di seduta: Joy è in grado di esaltare valore estetico e funzionale con molteplici possibilità di componibilità. Significant volumes and ample seating depth: Joy enhances its aesthetic and functional value with many possibilities for modular composition. #useful
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REXITE@BRUNO MUNARI Riduttivo chiamarlo letto: Abitacolo è una struttura ludico-educativa estremamente contemporanea. Compasso d’Oro nel 1979. It is reductive to call it a bed: Abitacolo is a play-learning structure that remains extremely contemporary. Winner of the 1979 Compasso d’Oro. #re-edition
DORELAN@ENRICO CESANA Samoa ha forme inconsuete: tagli e spigoli sono addolciti da morbide imbottiture e la cucitura a effetto impuntura trasforma il rivestimento in un abito sartoriale. Complementi e tessile in abbinamento. Samoa features unusual forms: forms and corners are softened by soft cushioning and the quilted stitching transforms the covers into tailored dress. With matching accessories and textiles. # fe eel g oo o od d #feel good
BROSS@ENZO BERTI Completamente rivestita in tessuto o pelle, Eclipse si distingue per lâ&#x20AC;&#x2122;imbottitura trapuntata sul retro dello schienale. Completely clad in fabric or leather, Eclipse is distinguished by the quilted upholstery on the back of the backrest.
CAMPEGGI@EMANUELE MAGINI Lazy Basketball è una seduta con struttura in metallo e schienale in rete sintetica. Per chi ama la pallacanestro. Lazy Basketball is a chair with a metal structure and a backrest in synthetic mesh. For basketball lovers. #smart
#modern
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COCO-MAT@EDWARD VAN VLIET In Alkistis, strati multipli di materiali naturali - fibra di cocco, crine di cavallo, gomma naturale, lana, cotone, alghe marine, seta, lino, legno e piuma d’oca - offrono un supporto per il corpo senza l’utilizzo di molle metalliche. In Alkistis, multiple layers of natural materials – coconut fibres, horsehair, natural rubber, wool, cotton, seaweed, silk, linen, wood and goose feathers – offer support for the body without the use of metal springs. #feel good
NATUZZI Duse è un chester rivisitato dalle dimensioni contenute. Schienale trapuntato, anche esternamente, da centro stanza. Duse is a reinterpretation of the Chester, in a more compact size. Quilted backrest, on both sides, to be placed at the centre of a room. #modern
ARKETIPO@MANZONI-TAPINASSI Letto Windsor Dream, in velluto o pelle, posizionabile a centro stanza grazie alla lavorazione capitonné nella parte posteriore della testata. Windsor Dream bed, in velvet or leather, it may be positioned at the centre of the room to display the capitonné work on the back of the headboard. #rétro
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ÉLITIS Della Collezione Pleats, Hallelujah, carta da parati stampata su tessutonon-tessuto, tinte unite e disegni su carta kraft piegata con delicato pizzo che si proietta ingrandito sulle pareti. 3 colori. From the Pleats Collection, Hallelujah, wallpaper printed on non-woven fabric, solid colours and designs on folded kraft paper with delicate lace that is projected on the walls at a larger scale. 3 colours. #smart
NOCTIS@VITTORIO PRATO Tolò, come la località balneare greca, si ispira alla sdraio da spiaggia. Il letto è proposto in due finiture, legno naturale o laccato bianco. Tolà, like the Greek vacation resort, is inspired by a beach lounge chair. The bed is available in two finishes, natural or white-painted wood. #democratic
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EMMEBI@STEFANO BIGI Chronos, tavolo con piano in cristallo e base centrale in massello di frassino poggiata su piastra in metallo color alluminio. Chronos, a table with a glass top and a central base made of solid ash wood resting on a metal aluminiumcoloured plate. #luxury
ITLAS@ARCHEA ASSOCIATI/MARCO CASAMONTI Serie limitata, solo 999 pezzi, per Tavolo Quadro, collezione I Massivi, in rovere massiccio, realizzato e trattato a mano con olio a base naturale. Legno di provenienza europea certiďŹ cata. Limited series, only 999 pieces, for Tavolo Quadro, I Massivi collection, made of solid oak, built and treated by hand with natural oil. Wood certiďŹ ed European origin. #wood
ICONS@ARA-KI Rovere recuperato dalle briccole, pali lagunari di Venezia, per la libreria modulare Paradigma con struttura in metallo portante non verniciato. Oak reclaimed from briccole, the pylons of the Venetian lagoon, for the Paradigma modular bookcase with a bearing metal structural, unpainted. #wood
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COLOMBOSTILE@HIERRO DESVILLES Mobile bar con struttura in legno rivestita in nabuk, ante in coccodrillo, vano interno e basamento in foglia d’oro, decoro in bronzo.
CIA INTERNATIONAL Libreria modulare, ad incastro e incasso, ideale per contenere o dividere gli spazi, sia nella zona giorno che notte.
Bar with a wood structure upholstered in nabuk, crocodile doors, cabinet interiors and base in gold leaf, bronze décor.
Modular bookcase, slotted or recessed, ideal for storage or to divide spaces, both in the living or night area. #useful
#luxury
MUUTO@DAVID GECKELER Materiale e maestria artigiana rimandano ai valori del design scandinavo classico: Nerd, in rovere oppure frassino verniciato è distribuito da Trend-House. Material and crafting mastery refer to the values of classic Scandinavian design for Nerd, made of oak or painted ash wood. Distributed by Trend-House. #colour
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PAOLA LENTI@FRANCESCO ROTA Smile è una poltroncina da interno completamente sfoderabile, rivestita con Sailor, tessuto lavorato a maglia, espressamente sagomato per adattarsi a questo modello. Smile is a chair for the indoors with removable slipcovers, upholstered with Sailor, a knit fabric especially shaped to adapt to this model. #feel good
DRIADE@FRANCESCO BOLIS La fotografia diventa oggetto con Miro, paravento da un lato, specchio a trittico dall’altro. Photography becomes an object with Miro, a screen room divider on one side, a triptych mirror on the other. #smart MD HOUSE Contenitori notte Wafer: collezione di elementi sovrapponibili con coperchio in tinta o in contrasto con le altre finiture. Nelle versioni laccato opaco o lucido e frassino tinto o laccato. Wafer night cabinets: collection of stackable elements with a lid in matching colour, or in other contrasting finishes. In matte or glossy painted finishes, and stained or painted ash. #useful
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SERRALUNGA@NAOTO FUKASAWA Polietilene stampato in rotazionale, il vaso Cup è pensato come una ciotola per fiori e piante. Semplice ed essenziale. Made with rotational moulding out of polyethylene, the Cup vase is conceived mainly as a pot for flowers and plants. Simple and essential #colours
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INSIDE NORWAY/NOTHERNLIGHTING@ MORTEN & JONAS Per cambiare la lampadina di ‘Bake me a cake’ basta alzare la campana di vetro fumé. In legno di quercia, è realizzato da detenuti norvegesi. To change the light bulb of ‘Bake me a cake’, just lift the smoked glass bell. Made of oak wood, it is produced by Norwegian inmates. #smart
POINT@ARTER&CITTON In polipropilene con telaio in alluminio pressofuso, Eva è disponibile in differenti varianti di seduta, sia nei colori che nella struttura delle gambe. Made out of polypropylene with a frame in die-cast aluminium, Eva is available in several seating versions, in different colours and types of leg frames.
OASIS@MASSIMILIANO RAGGI La poltroncina Jill ha scocca curva impiallacciata in rovere moka e cuscino imbottito in poliuretano a quote differenziate, rivestita in velluto con cuscini in tessuto bouclè. The Jill armchair has a curved shell with a moka oak veneer and a cushion made of with polyurethane with differentiated densities, upholstered in velvet with pillows in bouclé fabric.
feel good #modern
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RUCO LINE@JEAN NOUVEL Tra le eccellenze promosse dalla Regione Umbria, un esempio di design industriale: Pure, la ‘capsule collection’ di sneakers di alta qualità realizzate in un pregiatissimo pellame. Among the excellences promoted by the Umbria Region, an example of industrial design: Pure, the ‘capsule collection’ of high-quality sneakers made out of the finest leather. #archistar
MODUS@ARIK LEVY Geta è un sistema di contenitori modulare con elementi singoli, aperti o con ante. Disponibile in una vasta gamma di legni masselli, laccati e impiallacciati.
EXPORMIM@BENEDETTA TAGLIABUE EMBT Tondino d’acciaio e rattan per la poltrona Tina: tutto il sapore del prodotto artigianale su un disegno da grande architetto.
Geta is a modular system of storage units with individual elements, open or with doors. Available in a vast array of solid woods, painted or veneered.
Steel rod and rattan for the Tina armchair: all the flavor of a handcrafted project designed by a great architect.
#useful
#archistar
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BONALDO@BARTOLI DESIGN Kime è un tavolo allungabile grazie allo scorrimento laterale delle gambe e alle prolunghe in Doluflex® laminato. Struttura di alluminio, piano anche in cristallo. Kime is an extendable table with legs that slide out sideways and two extensions made of laminated Doluflex®. Aluminium structure, top also available in glass. #new materials
COLICO DESIGN @GIOVANNA AZZARELLO Exit Line (poltrona, poltroncina, divano, tavolo e tavolino), collezione in&out realizzata in legno di teak di recupero proveniente da Giava. Exit Line (armchair, small armchair, sofa, table and side table), in&out collection made out of reused teak wood from Java. #wood
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EMU@ARIK LEVY Interamente in alluminio, con braccioli e top in teak, è la collezione Shine. Versatile, adatta sia al residenziale che al contract. The Shine collection is made entirely out of aluminium, with top and armrests made of teak. Versatile, it adapts both to residential and contract jobs.
KETTAL@JASPER MORRISON Village, sedia impilabile, in alluminio. Un tributo ai classici per esterni, con un look delicatamente rinnovato. Village, a stackable chair, made of aluminium. A tribute to the outdoor classics, with a delicately restyled look. #useful
#colours
SAI INDUSTRY@ATELIER STUDIO BORELLA Il cemento è plasmato per il piano e il suo volume incorniciato nel legno massello delle gambe e della struttura: collezione GIO, tavolo fisso con colore a scelta. The concrete is shaped for the top and its volume framed in the solid wood of the legs and the structure: GIO collection, table in a choice of colours. #new materials
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LA CIVIDINA@PIERRE PAULIN Osaka, 1967, prototipato da Mobilier National per l’Esposizione Universale di Osaka del 1970 come prodotto rappresentativo francese. Osaka, 1967, prototyped by Mobilier National for the Osaka Universal Exposition in 1970 as a representative French product. #re-edition
LUALDI@PIERO LISSONI L16 è un sistema boiserie che in soli 16 mm di spessore può velare un’apertura della parete o una nicchia, intervenendo sul muro intero. L16 is a boiserie system that in a thickness of just 16 mm can hide an opening in the wall or a niche, working with the entire wall. #useful
VONDOM@ROSS LOVEGROVE Il disegno a spina dorsale caratterizza la collezione per esterni Biophilia, che rimanda a forme organiche espresse con la più avanzata tecnologia rotazionale. The spinal design characterizes the Biophilia collection for the outdoors, reminiscent of organic forms expressed with the most advanced rotational technology. #shape
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TON@THOMAS FEICHTNER Una combinazione di processi industriali moderni e di curvatura manuale tradizionale del legno: Tram ricorda i binari dei pi첫 famosi mezzi di trasporto pubblico. A combination of modern industrial processes and traditional handbending of wood: Tram is reminiscent of the tracks of the most famous means of public transportation. #shape
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CLEI@ANGELO ROVENTA ElasticLiving: un sistema di elementi modulari attrezzati e scorrevoli contengono e nascondono tutte le stanze della casa. ElastiLiving: a system of accessorized sliding modular elements store and conceal all the rooms of a house. #multi-use
PARRI@MARCO MARAN Ha dimensioni importanti OIOI, struttura in metallo rivestita in poliuretano espanso ignifugo stampato a quote differenziate ad alta resistenza. Piede in acciaio cromato, rivestimento in tessuto. OIOI has signiďŹ cant dimensions, a metal structure covered in ďŹ&#x201A;ameresistant polyurethane foam moulded at differentiated densities and highly resistant. Foot made of chrome-plated steel, covered in fabric. #Colour
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DÉSIRÉE@EDOARDO GHERARDI One Flo ha rivestimento sfoderabile in tessuto, pelle o Déco, nuovo materiale realizzato in tessuto nella parte interna e pelle nella parte esterna. One Flo has removable covers in fabric, leather or Déco, a new material made out of fabric on the inside and leather on the outside. #new materials
EMMEMOBILI@FERRUCCIO LAVIANI Tiberio, contenitori con sofisticate lavorazioni matelassé, a cornice o in essenze preziose, che poggiano su una semplice struttura bronzea. Tiberio, cabinets with sophisticated matelassé work, with a frame or in precious wood essences, resting on a simple bronze-coloured structure. #luxury
CHAIRS&MORE@DARIO DELPIN Sapore d’altri tempi per la collezione Cacao: sedia, sgabello e poltroncina completamente in legno o con sedile in tessuto di lana e canapa. A taste of times gone by for the Cacao collection: chair, stool and armchair made entirely out of wood and with a seat in wool or hemp. #wood
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CREAZIONI BY SILIK Evoca i profumi dei fiori e la brezza della natura la poltrona Gioconda rivestita in particolare tessuto fiorito. Collezione Rapsodia in Blu. The Gioconda armchair, in a special flowered fabric, is reminiscent of the scent of flowers and the breeze of nature. From the Rapsodia in Blu collection. #luxury
VIBIEFFE@NIKO GÖTTSCHE Four.Six: pouf rivestiti in pelle o tessuto a pianta quadrata, pentagonale ed esagonale, agganciabili grazie ad asole in cuoio e bottoni in legno. Four.Six: footrest upholstered in leather or fabric, with a square, pentagon or hexagon shape; they can be hooked together with leather loops and wood buttons. #multi-use
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DESIGNER Gabriele e Oscar Buratti
cazioni del marketing, ma quelle che le anticipano, quelle che tracciano percorsi personali, che costruiscono collezioni non guardando a quello che chiede il mercato, ma quelle che puntano a vendere un’idea ed un modo proprio di proporre prodotti. Vi siete misurati con materiali diversi, c’è stato un apprendimento nuovo da parte vostra? Un commento su questa esperienza. La ricerca sul materiale è una delle componenti del progetto, in alcuni casi tutto parte dalla personale interpretazione del materiale alla ricerca di un valore nuovo. Un tema interessante che caratterizza i nostri progetti di quest’anno è quello di lavorare sulla mono-matericità, di esaltare l’uso di un materiale specifico usandolo da solo senza contaminazioni: il cuoio imbottito per il letto di B&B Italia ed il vetro colorato per il tavolo di Gallotti&Radice. Con Antoniolupi il progetto prevede l’utilizzo del Corian termoformato per piani, lavabi e vasche così da avere elementi integrati senza giunti. www.burattibattiston.it
IL VALORE DEL PROGETTO THE VALUE OF DESIGN Il loro stile è sobrio. Serio e professionale nell’approccio al progetto. Nessun fronzolo, sbavatura, eccesso. A Gabriele e Oscar Buratti non interessa il protagonismo da primadonna, concentrazione e sostanza traspaiono nei loro elementi ed è, non a caso, il trait d’union con gli imprenditori che li hanno scelti per interpretare al meglio stile e filosofia aziendali. Uno statement sempre presente nei diversi campi d’intervento dello studio Buratti+Battiston Architects, che, oltre al design, toccano architettura, interni, contract, allestimenti. Com’è nata la collaborazione con le aziende con cui avete lavorato per il Salone di Milano? Sia con B&B Italia che Antoniolupi e Galloti&Radice lavoriamo da qualche anno; sono aziende molto diverse, per dimensione, tipologia di prodotto, organizzazione. B&B Italia, una tra le più importanti aziende di design, abbraccia tutte le tipologie dell’arredo contemporaneo coordinandole in una particolare visione di ambiente domestico moderno, elegante e ricercato. Gallotti&Radice è, invece, una piccola azienda che si è sempre concentrata su progetti dove il vetro è protagonista. Antoniolupi è una storica azienda di arredobagno che nel tempo ha saputo rinnovarsi concentrandosi sulla ricerca e l’innovazione, attraverso non solo i singoli prodotti ma lavorando sull’ambiente e la spazialità del bagno. Avete ricevuto particolari input o richieste? Il nostro rapporto con loro è nato e si sviluppa intorno ad occasioni progettuali, ad idee che ci sembra possano inserirsi nel percorso delle singole aziende. Sapevamo che la zona notte era per B&B Italia un’area da sviluppare e ci siamo concentrati su questo tema, proponendolo al momento appropriato il progetto del letto Alys. Gallotti&Radice ci ha chiesto di lavorare sulla ti-
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pologia del tavolo tondo di grandi dimensioni ed è nato il tavolo Yol. Il sistema Exelen per Antoniolupi nasce dalla pratica quotidiana di architetti: nei nostri lavori ci siamo spesso scontrati con quello che per noi è sempre stato un problema, quello dell’aggregazione e dell’integrazione tra le parti, cercando di risolverlo progettando mobili ed elementi a misura, tra loro integrati. Qual è stata la relazione con i centri ricerche aziendali e quanto ha inciso sul progetto iniziale? Lavorare con il Centro Ricerche B&B Italia è un‘esperienza esaltante, sia dal punto di vista degli stimoli che da quello dello sviluppo di un progetto. È uno studio/azienda dentro l’azienda dove il progetto si trasforma in prodotto, dove tecnica, estetica, funzionalità, comunicazione sono amalgamati con competenza e passione. Quale è stato il punto di incontro tra voi e le aziende? In tutte le nostre esperienze progettuali, e con tutte le aziende con cui collaboriamo, il punto di incontro tra noi progettisti e loro è il valore del progetto, la condizione e la consapevolezza, cercata e trovata, che il progetto ha un valore spendibile e comunicabile. Se c’è, un aggettivo che possa accomunarle? Quasi impossibile. Credo che l’unico elemento che possa accomunarle è forse la passione di lavorare su progetti per produrre buoni prodotti. Da stretti osservatori, in che direzione vanno le aziende in questo momento in termini di strategia di prodotto? Credo che dal punto di vista del prodotto le aziende italiane debbano ritrovare la strada del progetto e del design, che, insieme alla tecnica e alla tradizione del saper fare, possono ritornare a fare la differenza. Mi piacciono le aziende che non seguono le indi-
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Sono firmati da Gabriele e Oscar Buratti (in foto), dello studio Buratti+Battiston Architects, i progetti per Antoniolupi e B&B Italia: Exelen, moduli per il bagno che si aggregano, intersecano e fondono con piani continui e senza giunti; e Alys, letto realizzato con tecnologia del cuoio imbottito e caratterizzato dalla piegatura del ‘foglio’ di testata che diventa tratto distintivo morbido e avvolgente.
Designed by Gabriele and Oscar Buratti (in the photo), from the firm Buratti+Battiston Architects, the projects for Antoniolupi and B&B Italia: Exelen, modules for the bath that aggregate, intersect and blend together with continuous seamless tops; and Alys, a bed made with upholstered leather technology, distinguished by the fold of the headboard ‘leaf’ which becomes its distinguishing feature, soft and embracing.
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Their style is sober. Serious and professional in their approach to design. No frills, no sketchiness, no excess. Gabriele and Oscar Buratti are not interested in being prima donnas, concentration and substance are what their elements convey and it is no coincidence that this is what bonds them to the entrepreneurs who have chosen this firm to interpret their company style and philosophy. There is always a statement in the various fields of inquiry of the firm Buratti+Battiston Architects, who in addition to design, are active in the fields of architecture, interiors, contract, exhibition design. How did your collaborations begin with the companies you worked with for the Salone in Milan? We have been working for several years with B&B Italia, Antoniolupi and Gallotti&Radice; they are all very different companies in terms of size, product typology and organization. B&B Italia is one of the most important design companies in the world, it embraces every typology in contemporary home furnishings, coordinating them in a particular vision of the modern home environment, both elegant and sophisticated. Gallotti&Radice is a small company that has always concentrated on design objects made primarily of glass. Antoniolupi is a historic bathroom furnishings company which over time has renewed itself by concentrating on research and innovation, not only in the individual products but by working on the space and the idea of the bath space. Were you given any particular input or demands? Our relationship with these companies Disegnato per Gallotti&Radice da Gabriele e Oscar Buratti, Yol, tavolo di grandi dimensioni e forte presenza, con piano tondo in vetro e basamento centrale a forma stellare composto da quattro triangoli che annullano gli spessori a linee nette e si rispecchiano uno nell’altro.
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began and developed around design opportunities, around ideas that we thought could fit into the plans of each one of them. We knew that the sleeping zone was an area that B&B Italia needed to develop and we concentrated on this theme, by proposing our project for the Alys bed at just the right time. Gallotti&Radice asked us to work on the typology of the large round table, and that was the origin of the Yol table. The Exelen system for Antoniolupi arose from our daily practice as architects: in our jobs we have often had to deal with what has always been a problem for us, the issue of aggregating and integrating the parts, which we tried to resolve by designing custom furniture and elements, that fit together. What was your relationship with the company research divisions and how important was their contribution to the initial projects? Working with the B&B Italia Research Centre was an amazing experience, both from the point of view of stimulus and that of project development. It is a studio/company within the company where the project becomes product, where technique, aesthetics, functionality and communication all merge together with competence and passion. What was the meeting ground between you and the companies? In all our design experiences, and with all the companies we collaborate with, the meeting ground between us as designers and them is the value of the design project, the condition and the awareness, which we seek and find, that the project carries a value that may be enhanced and communicated. If there is one, what adjective do you
Designed for Gallotti&Radice by Gabriele and Oscar Buratti, Yol, a large-size table with great impact, features a round glass top and central base in the shape of a star, composed of four triangles that blur the clear lines of thickness and reflect off one another.
think can describe them all? That’s practically impossible; I believe the only element they share is perhaps their passion for working on projects that produce good products. Strictly as observers, in what direction are the companies moving at this time in terms of project strategy? I believe that from the point of view of the product, Italian companies need to rediscover planning and design, which along with technique and the tradition of know-how, can again make the difference. I like companies that don’t follow the instructions of their marketing department, but the ones that anticipate them, that draft their own itineraries, that build collections without regard to market demand, but seek to sell their own ideas and methods for proposing products. Have you worked with different materials, did you have some new learning to do? We would like a comment on your experience. Research into materials is one of the components of a design project; in some cases it all starts with a personal interpretation of the material, as the search for a new value. An interesting theme that characterizes our projects this year is working on single-material products, on highlighting the use of a specific material, using just that with no further contaminations: the upholstered leather for the B&B Italia bed and the coloured glass for the table by Gallotti&Radice. For Antoniolupi the project used thermoformed Corian for the countertops, sinks and bathtubs in order to have integrated elements without joints. www.burattibattiston.it
DESIGNER GamFratesi
Sopra, Stine Gam e Enrico Fratesi, e, accanto, Nubo, scrittoio a muro disegnato per Ligne Roset, in quercia e tessuto di lana sull’anta esterna. Above, Stine Gam and Enrico Fratesi, and across, Nubo, a wall desk designed for Ligne Roset, made of oak with wool fabric on the outer door.
IL FASCINO DELL’OGGETTO COMUNE THE FASCINATION OF THE EVERYDAY OBJECT ]b FZgn^eZ =b FZkb Danese lei. Italiano lui. Entrambi architetti, con master rispettivamente in furniture design e industrial design. Le basi sono ottime per scandagliare natura e forma di quell’oggetto troppo frettolosamente considerato d’uso comune, banale per definizione superficiale. A Stine Gam e Enrico Fratesi, invece, interessa eccome. Affascina la personalità e il potenziale di ciò che asseconda la gestualità del quotidiano ed è a completo servizio di ogni personale necessità, sino a considerarlo quasi un’entità a se stante, carica di tradizione, storia, simbologia, substrato culturale. Nel loro studio di Copenhagen mirano ad ottenere pezzi che lascino trapelare e mostrino essi stessi processi e tecniche che li hanno attraversati e creati, e che riflettano quella perpetua ricerca
che fluttua come un’onda sulla zona di confine tra armonia e disarmonia. Com’è nata la collaborazione con le aziende con cui avete lavorato per il Salone milanese? Alcune collaborazioni sono con aziende con cui lavoriamo regolarmente da qualche anno: per esempio Ligne Roset, Casamania, Swedese e Gubi. I progetti luce con FontanaArte e Light Years sono invece nuove collaborazioni. Con entrambi siamo stati invitati nel realizzare un progetto insieme. Avete ricevuto particolari input o richieste? Nel caso dei prodotti luce, abbiamo seguito dei briefing abbastanza precisi, per gli altri siamo stati invitati a progettarne nuovi, rimanendo
comunque liberi nella tipologia e materiale. Quali differenze avete osservato tra aziende italiane e straniere? Le aziende italiane sono generalmente veloci nello sviluppo e possiedono una rete di fornitori molto preparati che permettono sperimentazioni e utilizzo di tecnologie avanzate. Con le aziende scandinave abbiamo un rapporto intimo, frutto di un lavoro nato insieme nel workshop. Quali aspetti amate o cambiereste in entrambe? Sono le differenze che rendono interessante lavorare in luoghi diversi e con metodi differenti, per questo desideriamo mantenere queste duplici collaborazioni. Come si comportano in fatto di strategia
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di prodotto? Per tradizione gli scandinavi accettano nel prodotto l’introduzione di elementi artigianali e tanta manualità per la sua realizzazione, il loro focus rimane qualità ed estetica, anche se la conseguenza è che queste lavorazioni fanno aumentare il prezzo del prodotto. Possiamo quindi dire che la strategia si basa nel realizzare un prodotto con la maggior qualità possibile. Per gli italiani, la spinta verso l’innovazione, attraverso una continua ricerca sul prodotto, sembra essere la direzione che le aziende intendono seguire. Il desiderio di riuscire a comunicare un pensiero davvero innovativo attraverso il prodotto pensiamo sia la loro strategia. Sempre in entrambi i casi, qual è la re-
lazione con i centri ricerche aziendali e quanto ha inciso sul progetto iniziale? Nei due progetti luce il reparto ricerca e sviluppo dell’azienda ha giocato un ruolo fondamentale, le avanzate tecnologie e l’utilizzo di stampi complessi ad iniezione richiedevano un confronto e collaborazione reciproca. Nei vostri progetti, gestualità e interazione con essi saltano in primo piano, tanto da assumere valenze animate come la lampada Cheshire di FontanaArte, che paragonate ad un gatto che ozia; la scopa Baffi di Swedese, che con la sua ergonomia diventa parte integrante di chi la usa. Qual è il punto di partenza in fase creativa? Il punto di partenza è guardare gli oggetti co-
muni attorno a noi. Racchiudono caratteristiche uniche, vanno solo scoperte. Qual è, tra quelli presentati quest’anno, il pezzo che preferite? I materiali che prediligete? Diciamo che la lampada Cheshire per FontanaArte è stato un progetto/sfida particolarmente interessante. Il risultato, presentato come prototipo in fiera, ma in versione definitiva a settembre, sarà una lampada che racchiude in una tipologia classica con un’estetica molto gentile. Forme e proporzioni sono state portate al minimo dimensionale grazie all’utilizzo della plastica per riuscire ad ottenere sproporzioni tra gli elementi tipici del nostro linguaggio. www.gamfratesi.com
they have undergone and which created them, reflecting the ongoing research that fluctuates like waves on the border area between harmony and imbalance. How did your collaboration begin with the companies you worked with for the Salone in Milan? Some of our collaborations were with companies we have been working with regularly for several years: for example Ligne Roset, Casamania, Swedese and Gubi. The lighting projects with FontanaArte and LightYears are new collaborations. Both of them invited us to develop a project together. Were you given any particular input or demands? In the case of the lighting products, we followed rather precise briefing sessions, for
the other products we were invited to design something new, but were left free to choose our own typologies and materials. What difference do you see between Italian and foreign companies? The Italian companies are generally rather quick in developing the projects and have a network of highly prepared suppliers that make it possible to experiment and to rely on advanced technology. With the Scandinavian companies we have an intimate relationship that developed during the workshops we did together. What aspects do you love or would you change in either? The differences are what make it interesting to work in different places and with different methods, that is why we wish to continue
L’idea della lampada Cheshire di FontanaArte prende spunto, per GamFratesi, da un gatto che ozia pigro su una credenza: allo stesso modo doveva essere accogliente ed amichevole. The idea of the Cheshire lamp by FontanaArte was inspired, for GamFratesi, by a cat lying lazily on a credenza: it was to be just as warm and friendly.
She is Danish, he is Italian. Both are architects, with Masters’ Degrees respectively in furniture design and in industrial design. The bases are excellent for exploring the nature and form of an object that is too hastily considered to be commonplace, banal and by definition superficial. But Stine Gam and Enrico Fratesi are interested, really interested. They are fascinated by the personality and potential of everything that sustains the gestures of everyday life and is completely at the service of every personal need, to the point of being considered an entity in and of itself, laden with tradition, history, symbolism, cultural meaning. In their firm in Copenhagen they hope to make pieces that both reveal and illustrate the processes and techniques
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these double collaborations. How do they approach their product strategy? Traditionally the Scandinavians accept the introduction of handcrafted elements in the product, as well as a significant hand-making component in its production. Their focus remains quality and aesthetics, even if the consequence is that these processes increase the price of the product. We might therefore say that the strategy is based on the production of a product with the greatest possible quality. For Italians, the drive towards innovation, by means of constant research into the product seems to be the primary direction that the companies are following. The desire to successfully communicate a truly innovative thought in a product is what we believe to be their strategy. Again in both cases, what is your relationship with the company research centres and how important was their contribution to the initial project? In both the lighting projects the research and development offices of the company played a fundamental role, the advanced technologies and the use of complex injection moulds required mutual collaboration and joint effort.
In your projects, what stands out are the gestures and interaction with the products, which even acquire animation value as in the Cheshire lamp by FontanaArte, which you compare to a sleeping cat; the Baffi broom for Swedese, with ergonomics that make it an integral part of those who use it. What is the starting point for the creative phase? The starting point is looking at the everyday objects around us. They all have unique characteristics, which are just waiting to be discovered. Which, among the pieces you presented this year, is your favourite? And the materials you prefer? Let’s say that the Cheshire lamp for FontanaArte was a particularly interesting project/challenge. The result, presented at the fair in prototype form, and in its definitive form in September, will be a lamp that combines a classic typology and a very nice aesthetic. The forms and proportions were brought down to a minimal dimension thanks to the use of plastic that made it possible to obtain a disproportion between the typical elements of our language. www.gamfrastesi.com
‘Divagazioni’ progettuali di GamFratesi. In Volume lamp, prodotta da Light Years, la funzione è enfatizzata dal cappello, volutamente sproporzionato, che invita la mano al tatto e alla regolazione dell´intensitá della luce con un semplice gesto rotatorio. La scala è ri-pensata da dettaglio tecnico funzionale in elemento grafico: Compass, produzione Casamania, è proposta in rovere naturale, bianca e nera, con dettaglio circolare in metallo e fascia in cuoio. La venatura dei tavolini Paper tables di Gubi, in legno laminato, cambia direzione secondo il taglio e si ispira agli aloni dei bicchieri su fogli alla rinfunsa. Nuova gestualità per la scopa Baffi di Swedese, con presa a due mani, gancio integrato nel doppio manico, da appendere alla spalla per gli spostamenti e al muro dopo l’uso. Design ‘daydreams’ by GamFratesi. In Volume lamp, produced by Light Years, the function is emphasized by the deliberately disproportionate shade, which invites the hand to touch it and to adjust the intensity of the light with a simple gesture of rotation. The ladder reconsidered - from functional detail to graphic element: Compass, produced by Casamania, is available in natural oak, white and black, with the circle detail made of metal and a leather strap. The wood grain of the Paper tables by Gubi, made of laminated wood, changes direction depending on the cut and is inspired by the rings left by goblets on scattered sheets of paper. New gestures for the Baffi broom by Swedese, to be held with two hands: it features a hook built into the double handle, so that it may be hung on your shoulder as you move and on a hook when you are finished.
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DESIGNER Ludovica e Roberto Palomba
UN VIAGGIO CHE ARRICCHISCE A JOURNEY OF ENRICHMENT ]b FZgn^eZ =b FZkb Quello di Ludovica e Roberto Palomba è un itinerario, di vita e di lavoro, che vede macinare i chilometri. Chi scrive li ha visti muoversi nel loro studio/abitazione di Milano (ps+a) con dinamismo e scioltezza, consumare le suole sui gradini tra privato e professione, in una amalgama frenetica e armonica. Architetti e designer, hanno snocciolato passi lungo una carriera all’insegna della progettazione, fatta di design, architettura, esposizioni in tutto il mondo, art direction per alcuni tra i marchi più affermati, guadagnando numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Prima che sul segno creativo amano soffermrsi sul metodo. Dicono di voler progettare long seller e sono long lasting. Com’è nata la collaborazione con aziende per voi ‘nuove’, come Kenzo, Pimar, …? Riceviamo molte proposte e cerchiamo di scegliere non tanto in base all’importanza dell’azienda, ma all’affinità e ai valori da condividere. Avete ricevuto particolari input, richieste, limiti?
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No, generalmente condividiamo e discutiamo il brief insieme, c’è un rapporto paritetico. Qual è stata la relazione con i centri ricerche aziendali e quanto ha inciso sul progetto iniziale? Abbiamo buoni rapporti con chi si occupa di ricerca e sviluppo, è una parte fondamentale del progetto. Bisogna lavorare a stretto contatto, in un certo senso la paternità è condivisa, il nostro lavoro si integra a quello svolto internamente. Un esempio può essere quello di Zanotta, con loro condividiamo i progetti in modo totale. È importante il confronto ed è capitato spesso che ci venissero fornite soluzioni importanti per il risultato estetico finale frutto dell’esperienza dell’azienda. Quale è stato il punto di incontro tra voi e le aziende? Solitamente abbiamo un rapporto piuttosto ‘empatico’ con le aziende con cui lavoriamo, arriva ad esserci un legame profondo e di grande condivisione. Se non sussistono queste condi-
zioni difficilmente la collaborazione va avanti. Da stretti osservatori, in che direzione vanno le aziende in questo momento in termini di strategia di prodotto? È un momento di confusione. Malgrado la crisi, però, credo che fare una buona strategia per un’azienda sana non sia così difficile. Certo altra cosa è imporla poi sul mercato e saperla gestire e portare avanti. Ci sono grandi opportunità in questo settore, noi abbiamo la fortuna di poter condividere il nostro lavoro con imprenditori che hanno una grande visione strategica e dai quali abbiamo anche potuto imparare, come ad esempio Claudio Luti. Con lui abbiamo lavorato a stretto contatto, condividendo il progetto strategico per la creazione della collezione bagno Kartell by Laufen. Vi siete misurati con tipologie di prodotto molto diverse tra loro (bagno, luce, yacht, outdoor, indoor): ce n’è una in particolare che preferite o un materiale col quale vi sentite più a vostro agio?
Non ci sono preferenze, ogni progetto è un viaggio che ti arricchisce e ti fa scoprire nuove potenzialità e ti aiuta in alcuni casi a superare dei limiti. Trai insegnamenti per i prodotti che verranno anche se apparentemente non hanno aspetti in comune. Fare design è questione di metodo, non di tipologia o materiali. Questa visione ci ha dato la possibilità di spaziare da un settore a un altro. Qual è la caratteristica progettuale che vi permette di spaziare in questi termini? E quale, se pensate ci sia, il segno riconoscibile in ognuno? Il nostro scopo è quello di creare dei prodotti che siano dei long seller, non dei best seller. Disegniamo degli oggetti perché siano vissuti, non sono dei puri esercizi di stile. Le caratteristiche che li accomunano sono la semplicità e il rigore, senza mai rinunciare alla sensualità. www.palombaserafini.com Nella pagina accanto, ritratto di Ludovica e Roberto Palomba e schizzo di Isola Cross progettata per Elmar, sistema per cucina in acciaio con piede a cavalletto, abbinabile a tutte le collezioni dell’azienda. In alto, Galatina, lampada da tavolo o da terra in pietra e lamiera traforata e verniciata, di Pimar. A destra, dalla collezione Paraggi di Exteta, Beach Chair, in mogano sapelli massello e tessuto sunbrella. Page across, portrait of Ludovica and Roberto Palomba and sketches of Isola Cross designed for Elmar, a kitchen system made of steel with sawhorse feet, which may be used for all the company collections. At top, Galatina, a table or floor lamp made of painted pierced sheet steel, by Pimar. At right, from the Paraggi collection by Exteta, Beach Chair, made of solid mahogany with sunbrella fabric.
Ludovica and Roberto Palomba share an itinerary, in their life and their work, that makes them stack up the kilometres. This author has seen them move through their studio/home (ps+a) in Milan at an easy dynamic pace, wear out their shoes on the steps between their private and professional life, in a frenetic yet harmonic balance. Architects and designers, they have journeyed for miles along a career founded on a design practice that spans product design, architecture, exhibitions
around the world and art direction for some of the most established brands, for which they have won international awards and acknowledgments. Before addressing the creative side, they prefer to dwell on method. Their wish is to design longlasting long-sellers. What prompted your collaboration with companies that are ‘new’ for you, such as Kenzo, Pimar, …? We receive a lot of requests and try to make a selection that is based not on the
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Disegni e schizzi progettuali di Ludovica e Roberto Palomba. A sinistra, Agorà comprende sia rubinetteria, per Zucchetti, che vasca e lavabi, per Kos. Al centro, divano modulare Blocks di Driade. In basso, prodotta in edizione limitata, Grandtour, lounge chair Maserati by Zanotta, nata dalla collaborazione tra le due aziende.
importance of the company, but on our affinity with it and on the values we share. Have you received any particular input, requests, constraints? No, we generally work out and discuss the brief together, our relationship is based on equal footing. How do you relate to the company research centres and how important has their contribution been to your initial projects? We have excellent relations with the research and development staff, they are fundamental to the project. It is important to work closely, in a certain sense we share the paternity, our work keys into the work developed in-house. One example could be Zanotta, our projects are shared in a total sense. Discussion is important and we have often been given important solutions to achieve the final aesthetic result, which are the product of the company’s experience. What is the meeting ground between you and the company? Usually our relationship with the companies we work with is rather ‘empathetic’, often leading to deep ties and joint experiences. When these conditions are lacking, it is hard to pursue the collaboration.
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Strictly as observers, what direction are companies adopting at the present time, in terms of product strategy? This is a moment of confusion. Despite the crisis, however, I believe it is not that hard for a company in good health to pursue a positive strategy. Another thing of course is to impose it on the market, and to be able to manage and advance it as required. There are great opportunities in this field, we are lucky to work together with entrepreneurs who have an ample strategic vision and from whom we have learned a great deal, such as Claudio Luti for example. We worked very closely with him, jointly developing the strategic project for the creation of the Kartell bath collection by Laufen. You have had to approach very different product typologies (bath, lighting, yacht, outdoor, indoor): is there one in particular that you prefer, or a material you feel most comfortable with? We do not have any preference, each project is a journey that enriches you and allows you to discover new potential; in some cases it helps you overcome certain limits. You can learn from products that will come even if they have no apparent factors in common. Designing is a question of method, not of typology or materials.
Drawings and design sketches by Ludovica and Roberto Palomba. At left, Agorà includes both the faucets, for Zucchetti, and bathtubs and washbasins, for Kos. At centre, the Blocks modular sofa for Driade. Below, produced in a limited edition, Grandtour, the Maserati lounge chair by Zanotta, a product of the collaboration between the two companies.
This vision has made it possible for us to jump from one sector to another. What design characteristic of yours allows you to work across such a wide range? And what is, if you think there is one, the recognizable sign in each one of them? Our goal is to create products that are longsellers, not best-sellers. We design objects that you can live with, they are not pure exercises in style. The characteristics they share are simplicity and rigour, but they never lack sensuality. www.palombaserafini.com
www.palombaseraďŹ ni.com
Design di Ludovica e Roberto Palomba per Orly (sopra), divano con basamento in metallo rivestito in pelle colorata, di Kenzo, e per White, lettino outdoor di Fendi Casa.
Design by Ludovica and Roberto Palomba for Orly (above), sofa with a metal base upholstered in coloured leather, by Kenzo, and for White, an outdoor cot by Fendi Casa.
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DESIGNER Daniele Lago
CONTAMINARE L’IMPRESA CROSSBREEDING THE COMPANY ]b FZgn^eZ =b FZkb Il caso è singolare: un’azienda affermata, con un brand ben riconoscibile, inizia a sviluppare, e produrre, prodotti con altrettante imprese forti sul mercato. Il tutto senza sfiorare il rischio di cannibalizzare né l’una né l’altra parte, ma al contrario, dando vita ad un florilegio di elementi freschi e con personalità propria. È la storia di Daniele Lago, creativo della propria omonima azienda, e del suo ‘design sistemico’, come lo chiama lui, un’operazione messa in moto da qualche anno che vede commistioni con Listone Giordano, Lea Ceramiche, Jannelli&Volpi, Oikos, ed un’ultima contaminazione con il mondo dell’artigianato. Puoi spiegarci cosa intendi per ‘design sistemico’ e perché ne sei un appassionato sostenitore per la tua azienda?
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È una visione allargata del fare design, uno ‘zoom out’ che porta a vedere un oggetto, un materiale, un dettaglio in una visone di insieme. Ne sono affascinato perché qualsiasi progetto, azione, pensiero trova significato se collocato in un certo paradigma o sistema, appunto. Credo che il mondo sia sistemico e che il microsistema Lago debba trovare delle ragioni per cui essere utile al sistema mondo. Com’è nata la collaborazione con queste aziende e con che criterio le hai scelte? La prima collaborazione è nata da una richiesta specifica di Andrea Margaritelli di Listone Giordano che mi ha chiesto di progettargli un pavimento in legno. È stata questa l’occasione per entrare in contatto con una realtà molto interessante, da lì abbiamo pensato di trovare dei
In foto, Daniele Lago, titolare e mente creativa dell’omonima azienda. In alto, Filodolce, collezione di oggetti realizzati da Giovanni Casellato plasmando il filo di ferro: un nuovo progetto, Lago Objects, che vede la commistione con il mondo dell’artigianato e dei maker. Pagina accanto, pavimento Slide, design Daniele Lago per Listone Giordano: un rettangolo tagliato in due da una diagonale genera due trapezi rettangoli che, combinati fra loro in modalità diverse, danno vita a moltissime altre configurazioni. In the photo, Daniele Lago, owner and creative mind behind the company of the same name. At top, Filodolce, a collection of objects made by Giovanni Casellato with shaped wire: a new project, Lago Objects, that seeks to bring together the world of craftsmen and makers. Page across, the Slide floor, design Daniele Lago for Listone Giordano: a rectangle cut in half generates two trapezoid rectangles that may be combined in many different ways to create a wide variety of new configurations.
partner in altre tipologie di prodotto che avessero a che fare con il mondo dell’abitare. Abbiamo cercato aziende eccellenti con le quali dialogare, partendo da intenti comuni: noi di Lago ci saremmo occupati del design e con loro avremmo sviluppato i prodotti. Come avete scelto i prodotti da realizzare? Abbiamo cercato di portare i valori del nostro design su prodotti ai quali non avevamo mai pensato come carte da parati e rivestimenti in genere, modularità, ironia e altri aggettivi ci hanno portato e ripensare prodotti con grande appeal, ricchi di significato. Qual è la relazione con il centro ricerche aziendale Lago e quanto incide sul progetto iniziale? Come sempre dal concept al prodotto finito ci sono passaggi, danze intorno ai prototipi e chiacchierate che toccano aspetti produttivi e relativi anche al marketing, alla distribuzione. Il reparto di R&S di Lago è coinvolto marginalmente. Risultano, invece, centrali quelli delle aziende partner che sanno fare molto bene il loro lavoro e dialogano, in questo caso, con il mio team di design. Quale è stato il punto di incontro tra te e le aziende? La cosa più importante per le aziende sono le relazioni e noi cerchiamo sempre di alimentarle. Se c’è, un aggettivo che possa accomunarle a Lago? Saper pensare e fare bene. In che direzione va Lago e le aziende con cui collabora in questo momento in termini di strategia di prodotto? Lago continua una strategia intrapresa molti anni fa, che in tempi non sospetti ha spostato la tensione dall’oggetto statico e bloccato, all’ideazione di alfabeti che le persone possono interpretare a loro piacimento. Un design che ascolta e capisce l’umanità piuttosto che il contrario. Nella collezione Interior, che abbiamo sviluppato con i partner, spaziamo dai pavimenti ai rivestimenti, dalle carte da parati alle finiture murali portando avanti la stessa strategia. Per quanto riguarda i partner, non siamo arrivati ancora a condividere in profondità tutti gli aspetti legati ai loro brand. Nelle recenti collaborazioni: quali le difficoltà incontrate, i risultati raggiunti? Di quali progetti, tra questi, ti ritieni più soddisfatto? Le difficoltà sono sempre legate alle persone e al tuning valoriale tra di esse. Ho scoperto recentemente che i mercanti veneziani del ‘700 costruivano le loro relazioni con i partner mettendo al centro la persona, sottolineando e cercando atteggiamenti costruttivi e cooperativi, virtù morali e fratellanza. Ecco, in questo caso, senza saperlo siamo stati poco innovativi ma fa capire che alla fine sono le cose semplici ed elementari che fanno funzionare o meno le cose. Per noi, la persona al centro è un elemento fondante di tutta l’azienda. Credo che tutti i prodotti siano ad un buon livello, forse Slide con Listone Giordano e Luci e Ombre con Jannelli&Volpi sono i due che hanno forti contenuti innovativi ed una forte affinità con il modo di vedere il design di Lago. Un commento sulla collezione Lago Objects: come hai scelto gli artigiani? Cosa intendevi realizzare? Come si svi-
lupperà il progetto nel futuro, o è un caso isolato? Per lanciare la collezione Objects abbiamo pensato di coinvolgere una nuova generazione di artigiani/designer, i makers appunto. L’abbiamo fatto perché crediamo in questo tipo di pensiero, sono sempre stato affascinato da Carmelo Bene quando diceva che “bisogna smetterla di fare opere d’arte, bisogna essere opere d’arte”. Con i makers il processo di costruzione dell’oggetto diventa di per sé bello. Le macchine poi, non hanno i polpastrelli e ci piace ancora di più mettere al centro il creatore di questi oggetti. Tutti i negozi Lago, nei prossimi mesi, saranno completati con questa collezione di Objects e cercheremo anche di animare gli spazi attraverso dimostrazioni con i makers stessi, che potranno raccontare e far vedere come li costruiscono. Abbiamo già lanciato una collezione che si chiama Filodolce, ma ne abbiamo pronte altre 4, selezionate all’interno del workshop fatto in Appartamento durante il Salone del Mobile. Quindi non è assolutamente un caso isolato, ma una volontà di offrire ai nostri consumatori oggetti che mostrino fatica e personalità di chi li produce. www.lago.it
This is a rather singular case: an established company, with a particularly recognizable brand, starts to develop and produce products with companies that are equally strong on the market. And this occurs without any danger of cannibalizing either one or the other party, but on the contrary, bringing to life a flurry of fresh elements each with their own personality. This is the story of Daniele Lago, the creative director of his own homonymous company, and his ‘systemic design’, as he calls it, an operation that he initiated several years ago and which has led him to work with Listone Giordano, Lea Ceramiche, Jannelli&Volpi, Oikos, and to start the latest cross-breeding with craftsmen. Can you explain what you mean by ‘systemic design’ and why you sustain it so strongly for your company? This is a wider vision of what it means to design, a ‘zoom-out’ that leads you to look at an object, a material or a detail from a comprehensive point of view. It fascinates me because any project, action or thought can find meaning if it fits within a certain paradigm or system, as in this case. I believe that the world is systemic and that the Lago microsystem must find motivations that will make it useful to the system of the world. How did your collaboration with these companies begin and on what basis did you select them? The first collaboration began with a
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specific request by Andrea Margaritelli of Listone Giordano, who asked me to design a wood flooring for him. This became an opportunity to come into contact with an extremely interesting company, and after that we decided to look for partners within other product typologies that had to do with the world of living. We chose excellent companies with which to establish a dialogue, based on common intentions: we at Lago would be responsible for the design, and would develop the products with them. How did you choose which products to develop? We tried to apply the values of our design to products we had never considered such as wallpaper or wall and floor finishes in general, modularity, irony and other adjectives led us to rethink products with significant appeal, rich in meaning. What is the relationship between the Lago company research centre and how important is its contribution to the initial design? As always, between the concept and the finished product there is a series of steps, pirouettes around the prototypes and conversations regarding the aspects of production and marketing or distribution. The R&D division of Lago is only marginally involved. Whereas those of the partner companies are central to the project, because they are very good at their work and in this case dialogue with my design team. What was the meeting ground between you and the companies? The most important thing for companies are relationships and we do our best to nurture them. If there is one, what adjective do you think that they share with Lago? Good thinking and good work. What direction are Lago and the companies it works with taking at this moment in terms of product strategy? Lago is pursuing a strategy it began many years ago, when before it became the rule it
shifted its attention from the static blocked object, to the conception of alphabets that people can interpret as they please. A type of design that listens to and understands humanity, rather than the opposite. In the Interior collection we developed with our partners, we range from floors to wall coverings, from wallpaper to mural finishes as we pursue the same identity. As for our partners, we haven’t yet reached the point of sharing to the fullest all the aspects tied to their brands. In your recent collaborations: did you encounter any problems? What results did you achieve? What projects, out of all of them, are you most satisfied with? The problems always involve people and fine-tuning the values they share. I recently discovered that eighteenth-century Venetian merchants built their relationships with their business partners by placing the person at the centre of their approach, emphasizing and seeking constructive and cooperative attitudes, moral virtues and brotherhood. There, in this case without even knowing it we weren’t particularly innovative but this helps to understand that in the end, the simple and elementary things
are the ones that make everything work. We believe that the person at the centre is a founding element of our company. I believe that all the products represent an excellent level, maybe Slide with Listone Giordano and Luci e Ombre with Jannelli&Volpi are the two most innovative ones, demonstrating a particular affinity with the way Lago envisions design. A comment on the Lago Objects collection: how did you choose your craftsmen? What was your intent? How will you develop this project in the future? Or was this an isolated case? To launch the Objects collection we decided to involve a new generation of artisan/ designers, the ‘makers’. We did it because we believe in this kind of thinking, I was always fascinated by the actor Carmelo Bene when he used to say “we have to stop making art works, we have to be art works”. With the makers, an object’s building process becomes beautiful in and of itself. Machines don’t have fingertips, and we still like to put the creator of these objects at the centre. In coming months all the Lago stores will be completed with this collection of Objects and we will also try to animate
the stores by presenting demonstrations by the makers themselves, who will illustrate and show how they build the pieces. We have already introduced a collection called Filodolce, and we have another 4 ready, selected from a workshop that we held in the Apartment during the Salone del Mobile. So this is nothing like an isolated case, it’s the desire to offer our customers objects imbued with the ‘positive sweat’ of the person who produces them. www.lago.it Altre due collabarazioni firmate Lago: a sinistra, Drunk di Lea Ceramiche, pareti e superfici pavimentali con effetto ottico di dislivello; sopra, Luci e Ombre di Jannelli&Volpi, suggestiva carta da parati che ricrea l’effetto della luce filtrata dalle finestre. Two other collaborations by Lago: at left, Drunk by Lea Ceramiche, walls and floor surfaces create an optical effect that makes them look like they are at different heights: above, Luci e Ombre by Jannelli&Volpi, a suggestive wallpaper that recreates the effect of light filtering through the windows.
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DESIGNER CON SIGILLO
ANTONIO CITTERIO
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Il marchio, il sigillo appunto, è quello che il maestro lascia indelebile ‘sulla mano’ del proprio allievo. Lo abbiamo cercato in alcuni dei progettisti emersi al Salone di quest’anno. Se è vero il detto che un buon maestro fa un buon allievo… The brand, the seal, is the indelible mark that the master leaves on his ‘student’s hand’. We looked for it in some of the designers who emerged at the Salone this year. If it’s true as the saying goes that a good teacher makes a good student…
TOAN NGUYEN “L’insegnamento principale ricevuto da Antonio Citterio riguarda la disciplina. Grazie a lui ho sviluppato l’attitudine ad affrontare tutte le problematiche legate al progetto e ad esigere sempre il massimo da me stesso e dagli altri. Mi riconosco nella cura quasi maniacale che Citterio mostra per i dettagli, mentre io personalmente credo che il design non debba avere complessi nei confronti dell’architettura, come fosse un’arte minore rispetto ad una maggiore. Il Salone del Mobile di quest’anno mi ha permesso di presentare prodotti fra loro molto eterogenei. La collezione Contemporary per Fendi Casa punta sulle caratteristiche
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proprie del Made in Italy e sulle qualità artigianali del prodotto. Lagunitas, che ho pensato per l’azienda americana Coalesse, è un sistema di imbottiti componibili che integra pareti divisorie e si caratterizza per un sofisticato movimento dello schienale, che definisce due posizioni di seduta, e dunque per una particolare attenzione all’ergonomia. WA, seduta per esterni di Dedon ha una struttura essenziale in fusione di alluminio, seduta e schienale in fibra intrecciata. Per Varaschin ho disegnato Pois, collezione di divani in&out, con struttura che raggiunge i 4 metri di lunghezza interamente in lamiera di acciaio tagliata al laser. Wow è un tavolo di Lema realizzato interamente in legno, senza viti a vista. Infine,
gli imbottiti Taylor di Busnelli sono pensati in modo ‘sartoriale’, per offrire al cliente la possibilità di scegliere non solo il tessuto o la pelle, ma anche diversi tipi di cuciture”. Toan Nguyen è nato a Parigi e si è diplomato in disegno industriale all’ENSCI-Les Atelier, nel 1995. Dopo le esperienze in diversi studi di Parigi, Barcellona e Milano, approda da Antonio Citterio, con cui inizia una proficua collaborazione di oltre 10 anni come design director e design partner. Nel 2008 fonda il suo studio a Milano. www.toannguyenstudio.com
Qui a sinistra, Antonio Citterio, con alcuni dei prodotti disegnati per il Salone 2013: il letto Erik di B&B Italia e il divanetto Guscio di Flexform. At left, Antonio Citterio, with some of the products he designed for the 2013 Salone: the Erik bed for B&B Italia and the Guscio sofa by Flexform.
Nella pagina accanto e qui sopra, Toan Nguyen, allievo di Citterio, con un imbottito disegnato per Fendi Casa e il tavolo Wow per Lema.
Page across and above, Toan Nguyen, Citterioâ&#x20AC;&#x2122;s student, with upholstered seating designed for Fendi Casa and the Wow table for Lema.
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“The most important thing I learned from Antonio Citterio was the question of discipline. Thanks to him I developed an approach that requires me to address all the issues related to the project and always demand the most of myself and the others. I recognize myself in the almost maniacal attention that Citterio pays to detail, whereas I personally believe that design need not have an inferiority complex with regards to architecture, like a minor art towards a major one. This year the Salone del Mobile allowed me to present particularly heterogeneous products. The Contemporary collection for Fendi Casa focuses on the specific characteristics of Made in Italy and on the handcrafted quality of the product. Lagunitas, which I designed for the American company Coalesse, is a system of modular upholstered seating that includes wall partitions and is characterized by a sophisticated movement of the backrest, which can be set into two different positions, and as a result by its particular attention to ergonomics. WA, outdoor seating by
Dedon has an essential structure made with an aluminum fusion, with the seat and backrest in woven fibre. For Varaschin I designed Pois, a collection of in&out sofas, with a structure that can be up to 4 metres long made entirely out of laser-cut plate steel. Wow is a table by Lema made entirely out of wood, without any visible screws. Finally, the Taylor upholstered seating by Busnelli was conceived as ‘tailor-made’, to offer the client the possibility of choosing not only fabric or leather, but also different types of stitching”. Toan Nguyen was born in Paris and graduated in industrial design at ENSCILes Ateliers in 1995. After chalking up experience in various firms in Paris, Barcelona and Milan, he went to work for Antonio Citterio, with whom he began a prolific collaboration which lasted over 10 years, as design director and design partner. In 2008 he founded his own firm in Milan. www.toannguyenstudio.com
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In queste pagine, ancora prodotti disegnati da Toan Nguyen e presentati questâ&#x20AC;&#x2122;anno a Milano. Qui sopra, poltroncina Wa di Dedon. A destra e nella pagina accanto, in basso, due versioni della collezione Lagunitas dellâ&#x20AC;&#x2122;azienda americana Coalesse. Qui sotto, divano Taylor di Busnelli. Nella pagina accanto, in alto e al centro, divano della collezione Pois di Varaschin. On these pages, more products designed by Toan Nguyen and presented in Milan this year. Above, the Wa armchair by Dedon. At right and page across, below, two versions of the Lagunitas collection by American company Coalesse. Below, the Taylor sofa by Busnelli. Page across, at top and at centre, a sofa from the Pois collection by Varaschin.
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ENZO MARI
ALESSANDRO MARELLI
“Ho lavorato nello studio di Enzo Mari per diversi anni e qui ho ricevuto molti insegnamenti, tutti peculiari alle diverse problematiche del progetto (e non solo). L’insegnamento più pragmatico è stato sicuramente: ‘progetta come se dovessi produrre’. Credo che in tutti i miei lavori traspaiano i suoi insegnamenti. Certamente, rispetto al mio maestro, ancora non ho elaborato un progetto dalla forte carica utopica. Al Salone ho presentato Lanx, una lampada da tavolo che utilizza gli Oled come sorgente di illuminazione. Una delle caratteristiche di questa innovativa tecnologia è la sottigliezza estrema, che ho voluto evidenziare utilizzan-
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A sinistra, il ‘maestro’ Mari e alcuni vasi della collezione ‘Lezione di Enzo Mari’ disegnata per Corsi Design Factory e presentata alla Galleria Blanchaert di Milano. At left, the ‘master’ Mari and some of the vases from the ‘Lezione di Enzo Mari’ collection designed for the Corsi Design Factory and presented at the Galleria Blanchaert in Milan.
do un semplice foglio di alluminio tagliato al laser dello spessore di 3 mm, impiallacciato con lastre di noce e successivamente curvato. Una struttura esile e leggera, che permette di alloggiare gli Oled e i cavi di alimentazione, oltre che dar vita a un oggetto etereo, dal profilo sottilissimo”. Alessandro Marelli è nato in Brianza, noto distretto del legno, dove ha l’opportunità di approfondire la conoscenza della materia. Fin da giovanissimo si avvicina al mondo del progetto collaborando con aziende e laboratori di architettura. Durante gli studi al Politecnico di Milano, ha l’occasione di conoscere Enzo Mari, con cui inizia a collaborare. Dopo la laurea in Disegno Industriale, lavora per un breve periodo da Prospero Rasulo. Richiamato da Enzo Mari, rimarrà nel suo studio come unico collaboratore per diversi anni. Dopo questa esperienza, apre il suo studio a Mariano Comense. www.alessandromarelli.it Laura Galimberti
I worked in Enzo Mari’s studio for many years and he taught me many things, all specific to the various issues of design (and more). The most pragmatic of them was no doubt: “Design as if you had to produce”. I believe that his teachings are revealed in all of my works. Certainly, compared to my mentor, I have not yet developed a project with a powerful utopian significance. At the Salone I presented Lanx, a table lamp that uses Oled as its light source. One of the characteristics of this new and innovative technology is its extreme slenderness, which I wanted to underline by using a simple laser-cut sheet of aluminium only 3 mm thick, veneered with walnut, and then curved. A slender and lightweight structure, which makes it possible to fit the Oled and the electrical wires within in, to create an ethereal object, with a very thin silhouette”. Alessandro Marelli was born in Brianza,
the famous woodworking district, where he had the opportunity to explore this ‘material’. At a very early age he approached the world of design in his collaborations with companies and architectural firms. During his studies at the Politecnico di Milano he met Enzo Mari, with whom he began to collaborate. Following his degree in Industrial Design, he worked briefly for Prospero Rasulo. Called back by Enzo Mari, he remained in his firm as his sole collaborator for many years. Following this experience, he opened his own firm in Mariano Comense. www.alessandromarelli.it
In queste pagine, Alessandro Marelli, ritratto con la lampada Stringimi, e alcune delle sue autoproduzioni: la lampada Lanx, che sfrutta la tecnologia Oled, il tavolo Travi, ottenuto da un raffinato gioco di incastri, e i vassoi Split, in massello curvato. On these pages, Alessandro Marelli, portrayed with the lamp Stringimi, and some of his self-productions: the Lanx lamp, that relies on Oled technology, the Travi table, obtained with a refined joinery design, and the Split trays, made of bent solid wood.
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RODOLFO DORDONI
GORDON GUILLAUMIER “Tra i tanti insegnamenti professionali ricevuti dal mio mentore Rodolfo Dordoni, quello di ‘non mollare, per ogni problema esiste una soluzione’ è certo il più significativo. Nonostante siano passati molti anni da quando lavoravamo insieme, sento che mi è rimasto ancora molto del suo insegnamento e ne sono contento. Tuttavia, mi accorgo che sta emergendo lentamente un approccio più personale che si rifà alle mie origini e alle esperienze maturate in
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paesi diversi come Malta, l’Italia, l’Inghilterra e la Svizzera. Un mix di culture che attraverso il passato mi permettono di avvicinarmi con facilità al futuro. Al Salone ho presentato per Roda un’importante collezione di mobili da giardino in teak, il cui pezzo forte, il tavolo Brick, allungabile fino a 4,20 metri, è un vero esempio di industrializzazione ad alto livello. Per Tacchini ho disegnato il divano Chill Out, sistema modu-
lare concepito per spazi pubblici. Lema mi ha coinvolto in un nuovo progetto di imbottiti dalla connotazione scandinava. Per De Sede, infine, una serie di divani in pelle, dove particolare attenzione è stata rivolta ai dettagli”. Gordon Guillaumier è nato a Malta. Ha studiato a Malta, in Svizzera, in Inghilterra e in Italia. Si è diplomato in disegno industriale a Milano, allo IED, e conseguito un master alla Domus
A sinistra, Rodolfo Dordoni e alcuni dei suoi progetti 2013. Da sinistra: lampada Volt di Flos; libreria Dalton di Minotti; lettini outdoor O/K di Kartell; collezione di imbottiti Danny di Minotti; tavolo Host di Poliform. At left, Rodolfo Dordoni and some of his 2013 projects. From left: the Volt lamp by Flos; the Dalton bookcase by Minotti; outdoor cots O/K by Kartell; the Danny collection of upholstered seating by Minotti; the Host table for Poliform.
In queste pagine, Gordon Guillaumier, allievo di Dordoni, con DS-48, imbottito disegnato per De Sede, e il sistema componibile di divani Chill-Out di Tacchini (qui sopra). On these pages, Gordon Guillaumier, a student of Dordoni, with DS-48, an upholstered seating system designed for De Sede, and the Chill-Out system of modular seating by Tacchini (above).
Academy. Nel 1993, dopo l’apprendistato con Baleri Associati, collabora con Rodolfo Dordoni disegnando i suoi primi pezzi. Nel 2002 apre il suo studio di design a Milano. www.gordon-guillaumier.com Laura Galimberti
“ Of the many professional teachings I received from my mentor Rodolfo Dordoni, the most significant one is without a doubt ‘never give up, there is a solution to every problem’. Though it has been many years since we worked together, I feel that a lot of what he taught me has stayed with me and this makes me happy. However I realize that little by little a more personal approach is emerging that has to do with my origins, and my experiences in different countries such as Malta, Italy, England and Switzerland. A blend of cultures that through my past helps me approach the future more easily. At the Salone I presented an important collection of teak garden furniture for Roda, the most important piece of which is the Brick table, which may be extended to a length of 4.20 metres, and is a true
example of high-level industrialization. For Tacchini I designed the Chill Out sofa, a modular system conceived for public spaces. Lema involved me in a new project for upholstered seating with a Scandinavian feel. For De Sede, finally, a series of leather sofas, in which particular attention was paid to the details”. Gordon Guillaumier was born in Malta. He studied in Malta, in Switzerland, in England and in Italy. He earned his diploma in industrial design in Milan, at the IED, and a master at the Domus Academy. In 1993, after an apprenticeship with Baleri Associati, he began to collaborate with Rodolfo Dordoni, and designed his first pieces. In 2002 he opened his own design studio in Milan. www.gordon-guillaumier.com
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Qui sopra, ancora disegnati da Gordon Guillaumer, il tavolo allungabile Brick di Roda e il divano Mustique di Lema. Above, also designed by Gordon Guillaumier, the Brick extendable table by Roda and the Mustique sofa by Lema.
FRANCESCO BEGHETTO “Paragonarmi al mio maestro Rodolfo Dordoni è un po’ pretenzioso. Sicuramente nei miei progetti metto sempre il massimo impegno, cercando – come insegnatomi – di valorizzare forma, materiale, funzione. Lavorando con lui ho sicuramente imparato a prestare particolare attenzione ai dettagli: un prodotto apparentemente semplice può racchiudere dettagli inediti, che danno forza e valore all’oggetto. Io ho un approccio al progetto più ludico rispetto al mio maestro. Oggi le aziende si aspettano da un giovane progettista oggetti coraggiosi, fuori dagli schemi. Per il Salone ho progettato tre tavoli. 900 è allungabile, pensato per gli spazi ristretti e composto da due scatole in metallo che scorrono svelando un piano in multistrato di faggio. Un oggetto presentato dall’azienda AL2698, insieme al sistema di tavoli Pick, dotato di un particolare supporto che consente di adattare le gambe in faggio a diverse strutture che possono dare vita a tavoli allungabili rotondi e rettangolari. Il tavolino Saia è stato presentato invece da Miniforms e la sua forma, nella base, riprende la trama di un tessuto attraverso l’incrocio di tubi metallici. Il piano è in vetro”. Francesco Beghetto si è diplomato nel 2005 in disegno industriale all’Europeo di Design
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a Milano, città in cui si è formato nel campo della progettazione lavorando con Gordon Guillaumier e con Rodolfo Dordoni. Nel 2010 ha aperto il suo studio a Padova, dal quale collabora con diverse aziende. www.francescobeghetto.com Laura Galimberti “To compare myself to my mentor Rodolfo Dordoni is somewhat pretentious. I definitely approach my projects with the utmost commitment, and try – as he taught me – to fully develop form, material, function. Working with him, I certainly learned to pay particular attention to details: an apparently simple product can feature original details that give strength and value to the object. My approach to the project is certainly more playful than that of my mentor. Today the companies expect bold, out of the box projects from young designers. For the Salone I designed three tables. 900 is extendable, conceived for tight spaces and composed of two metal boxes that slide to reveal a table top in beech plywood. An object presented by the company AL2698, along with the Pick system of tables, which have a particular
frame that makes it possible to adapt the beech wood legs to various structures, to create round or rectangular extendable tables. The Saia table was presented with Miniforms, and its form, for the base, borrows the weave of a fabric by intersecting metal pipes. The top is made of glass”. Francesco Beghetto earned his diploma in industrial design in 2005 at the Istituto Europeo di Design in Milan, the city in which he received his training in the field of design with Gordon Guillaumier and Rodolfo Dordoni. In 2010 he opened his own firm in Padua, where he collaborates
Progetti di Francesco Beghetto (ritratto nella pagina accanto), allievo di Rodolfo Dordoni ma anche di Gordon Guillaumier. Qui sopra, tavolo Pick prodotto da AL2698. Sotto, coffee table Saia di Miniforms. Projects by Francesco Beghetto (portrayed on page across), a student of Rodolfo Dordoni but also of Gordon Guillaumier. Above, the Pick table manufactured by AL2698. Below, the Saia coffee table by Miniforms.
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MICHELE DE LUCCHI
PHILIPPE NIGRO “La capacità, la necessità e la libertà di cambiare idea. Per esplorare al meglio ogni dettaglio del progetto, per renderlo migliore, per soddisfare le esigenze del cliente. E per inserire, infine, quella componente ‘inaspettata’ che lo renderà speciale. Questo l’insegnamento principale che ho ricevuto dal mio maestro. Sono nato e ho studiato in Francia, dove il design viene insegnato in modo analitico. Lavorando con Michele De Lucchi ho imparato il ‘modo italiano’: sperimentale, pazzo ma ragionevole, imprenditoriale, coraggioso, innovativo... Mi sento ricco di questa doppia cultura, che cerco di sfruttare al meglio nei miei lavori. Tra i tanti progetti che ho presentato al Salone, molti dei quali rivisti e corretti, devo soffermarmi sulla collezione Les Nécessaires d’Hermès, mobili in grado di comunicare una sensazione di leggerezza ed eleganza attraverso forme originali, funzioni a sorpresa dissimulate e materiali nobili che fanno riferimento alla tradizione di Hermès. Anche per Céleste di Baccarat, la sfida è stata quella di pensare a una lampada che rispettasse i codici estetici della manifattura secolare, pensando ad una forma innovativa (bombata, difficilissima da realizzare con le loro tecniche) e a un utilizzo insolito (rendere facilmente maneggiabile un oggetto in cristallo preziosissimo)”. Philippe Nigro nasce a Nizza e studia arti applicate a Lione. Dal 1999 lavora come designer free-lance. Nello stesso periodo collabora con lo studio De Lucchi a Milano, con cui partecipa a numerosi progetti. È stato selezionato da Philippe Strack tra i dieci designer del futuro. www.philippenigro.com Laura Galimberti
Philippe Nigro, ritratto qui a sinistra, e, a destra, la sua collezione Les Nécessaires d’Hermès.
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Philippe Nigro, portrayed on the left, and, at right, his collection Les Nécessaires d’Hermès.
A sinistra, il ‘maestro’ Michele De Lucchi con le lampade Technospot di Artemide e Acquatinta di Produzione Privata (da sinistra). Qui sotto, sedia Donzella, disegnata per De Padova.
At left, the ‘master’ Michele De Lucchi with the Technospot lamps by Artemide and Acquatinta by Produzione Privata (from left). Below, the Donzella chair, designed for De Padova.
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“The capacity, the need and the freedom to change your mind. To explore every detail of the project to its fullest, to make it better, to satisfy the needs of the client. And to add that “unexpected” component that will make it special. This is the most important teaching I received from my master. I was born and studied in France, where design is taught analytically. Working with Michele De Lucchi I learned the “Italian way”: experimental, crazy but reasonable, entrepreneurial, courageous, innovative… I feel the richness of this double culture, which I try to exploit as well as I can in my works. I presented many projects at the Salone, some of which have been revised and corrected: one of the highlights is the collection Les Nécessaires d’Hermès, furniture that communicates a feeling of lightness and elegance, by means of original forms, surprise functions concealed within them and noble materials that refer to the tradition of Hermès. For Céleste, by Baccarat, the challenge was also to conceive a lamp that respected the aesthetic codes of the centuries-old manufacturing tradition, thinking of an innovative form (a bulbous form, very hard to make with their techniques) and an unusual use (to make it easy to handle an object made of valuable crystal)”. Philippe Nigro was born in Nice and studied applied arts in Lyon. He has worked as a freelance designer since 1999. Over the same period he collaborated with the Studio De Lucchi in Milan, participating in a wide range of projects. He was selected by Philippe Starck as one of the ‘ten designers of the future’. www.philippenigro.com
Disegnati da Philippe Nigro, allievo di De Lucchi, la sedia Smusso di Discipline e la lampada Celeste di Baccarat.
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Designed by Philippe Nigro, a student of De Lucchi, the Smusso chair by Discipline and the Celeste lamp by Baccarat.
LA BIBLIOTECA DELL’UNIVERSITÀ ZAYED AD ABU DHABI THE LIBRARY OF ZAYED UNIVERSITY, ABU DHABI ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ _hmh :A>< La biblioteca prende il nome dal principe emiro Zayed, progettata da Hadi Teherani, architetto tedesco di fama internazionale. A new library for Zayed University in Abu Dhabi, named after the Prince and Emir, Zayed, designed by the internationally famous German architect, Hadi Teherani.
Un progetto basato sui disegni dei tradizionali anfiteatri, dove il materiale predominante è il noce americano: “Abbiamo deciso di usare questo materiale in tutta la biblioteca (una delle più grandi del Medio Oriente, n.d.r) per le sue forti caratteristiche, come la venatura dritta e la durevolezza, essendo questa specie molto resistente al deterioramento del durame. La nuova biblioteca vive, respira ed emana la fondamentale bellezza di un legno di latifoglia forte e durevole. Il noce americano infatti crea un look moderno pur evocando una certa nostalgia, propria delle biblioteche storiche. Riscalda l’ambiente e allo stesso tempo conferisce una sensazione di modernità, classicità e accoglienza”. A parlare è Carrie Das, Design Manager di AHK Interiors, società di interior design che si è occupata dei lavori di falegnameria per il nuovo campus di Abu Dhabi. Dopo ben sette mesi di lavori, il risultato finale è una struttura sferica calda e accogliente, con grandi librerie alte quattro metri e pannelli visibili dai piani superiori, installati in modo da conferire un senso di continuità alla venatura del legno. www.americanhardwood.org A project based on the designs of traditional amphitheatres, with American walnut as the prevailing material: “We decided to use American walnut throughout the library (one of the largest in the Middle East, editor’s note), for its marked peculiarities, like straight grain and durability, since this species is highly resistant to heartwood decay. This new library enjoys, breathes and emanates the essential beauty of sturdy,
durable broad-leaved wood, including American walnut. Indeed, walnut results in a modern appearance, while evoking a certain nostalgia as typical of old libraries. This type of wood warms rooms, while arousing a feeling of modernity, harmony and welcome”, said Carrie Das, Design Manager of AHK Interiors, an interior design company which was
involved with the cabinetmaking jobs for the new campus in Abu Dhabi. After no less than seven months’ work, the final result is a warm, cosy spherical structure, with big bookcases (four metres in height) and panels which can be seen from the upper floors, installed in such a way as to provide a sense of grain continuity. www.americanhardwood.org
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DESIGN DAYS DUBAI ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ
La seconda edizione annuale di Design Days Dubai ha messo in mostra i lavori e le novità di gallerie internazionali, con lavori contemporanei e di modernariato, adatti ad essere oggetto d’investimento per i compratori interessati. The second annual edition of Design Days Dubai featured the works of international galleries, with contemporary and modern antique pieces, as significant investments for interested buyers.
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Sotto il patrocinio di H.H. Sheikh Hamdan Bin Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, Crown Pince di Dubai, ha preso vita la manifestazione all’nterno di Venue, Downtown Dubai, definita per modernità ed energia ‘The Centre of Now’, meta per gli amanti del lifestyle, nata e supportata da importanti brand come Emaar, Van Cleef&Arpels, Audi, Dubai Culture & Arts Authority. Giunta alla sua seconda edizione, la fiera ha invitato i visitatori a scoprire lavori che oscillano tra l’arte e il design, opere preziose e importanti, ma anche oggetti funzionali, innovativi, da collezione, che fanno parte della cultura del progetto, creati da più di 135 designers internazionali (Unione Europea, Messico, India, Sudafrica) e molti giovani emergenti dal Middle East e da altri Paesi. Tra le novità per l’edizione del 2013, i tour organizzati all’interno della fiera: tre professionisti provenienti dal mondo del design hanno accompagnato visitatori e collezionisti interessati a brand e designer, facendo scoprire loro i segreti, le caratteristiche più nascoste, i dettagli di centinaia di pezzi disponibili. “In soli due anni, Design Days Dubai è diventata una fiera internazionale trasversale e diversa, con lavori provenienti da sei continenti, che attirano l’attenzione di collezionisti e appassionati, dalle famiglie che vogliono arredare casa a quanti vogliono investire nelle stelle del design emergente. Il calibro dei lavori disponibili nella manifestazione, supportato dal programma di eventi e l’accesso ai prodotti dei progettisti più importanti al mondo, ha reso l’edizione del 2013 un ‘must-attend event’ per tutti gli appassionati e gli amanti del design” afferma Cyril Zammit, direttore di Design Days Dubai. Altra testimonianza arriva da Khali Abdulwahid, Manager of Visual Arts, Dubai Culture & Arts Authority: “Design Days Dubai ha giocato un ruolo fondamentale nel panorama internazionale, riuscendo a rafforzare la
posizione della città e della sua proposta di prodotti di design a livello internazionale. La fiera è stata un terreno di incontro senza pari per designer affermati e professionisti del settore ed è servita come trampolino di lancio per i progettisti con sede negli Emirati Arabi, che possono così entrare in contatto con studi d’architettura e aziende internazionali, portando le loro conoscenze al di là del loro paese”. Una manifestazione fieristica per tutti, arricchita anche da installazioni create ad hoc, alcune delle quali firmate da Andrea Mancuso, Emilia Serra, Jihoon Ha e Humans Since 1982. Inoltre, per i visitatori più curiosi, alcune sessioni di lavoro live dove i designers Khalid Shafar, Jens Praet e altri progettisti inglesi dello Studio Swine hanno trasformato materiali e riciclato oggetti, seguendo l’amato tema del sustainable design, per ottenere lavori in serie limitata, preziose serie estemporanee nate sul momento. www.designdaysdubai.ae
In alto, Space Croft, Seoul. Sotto, Victor Hunt Designart Dealer, Brussels. Pagina accanto, vista esterna del padiglione espositivo su Mohammed bin Rashid Boulevard, Downtown Dubai.
Top, Space Croft, Seoul. Bottom, Victor Hunt Designart Dealer, Brussels. Opposite page, outdoor view of the tent on Mohammed bin Rashid Boulevard, Downtown Dubai.
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Sopra/above, Fernando & Humberto Campana, Sushi Mirror 2012. Pagina accanto/opposite page: in alto/top, Andrea Branzi, Tree 3, 2010; in basso/bottom, Johanna Grawunder, Corner, 2011. Tutti lavori della/all artworks of Carpenters Workshop Gallery.
Under the aegis of H.H. Sheikh Hamdan Bin Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, Crown Prince of Dubai, this major exhibition was open at Venue, Downtown Dubai, which has been defined as ‘The Centre of Now’ because of its modernity and energy, a popular destination among lifestyle lovers, supported by such leading brands as Emaar, Van Cleef & Arpels, Audi, Dubai Culture & Arts Authority. At its second edition, the fair invited visitors to discover works hovering between art and design, fine, important pieces, and also functional, innovative collector’s objects which are part of design culture, created by over 135 international designers (from the European Union to Mexico, from India to South Africa) and many young, up-and-coming designers from the Middle East and other countries. The tours organized within the fair meant a major new project for the 2013 edition: three professionals from the design world took interested visitors and collectors on a discovery tour of the exhibiting brands and designers, allowing them to find out about the secrets, the most hidden characteristics, the details of hundreds of available pieces. “In just two years, Design Days Dubai has become the most globally diverse design fair in the world, with works from six continents which appeal to an incredibly broad range of collectors, from families buying works for their homes to longstanding collectors looking to invest early in the design stars of the future. The calibre of works on offer at Design Days Dubai, supported by our extensive programme of events and the access we deliver to the leading lights of the regional and international design landscape, qualify our 2013 event as a must-attend event for anyone who loves design”, said Cyril Zammit, Director of Design Days Dubai. Khalil Abdulwahid, Manager of Visual Arts, Dubai Culture & Arts Authority, said: “Design Days Dubai has played an integral role in strengthening the position of Dubai’s design scene internationally. The fair serves as an unmatched meeting ground for established designers and industry professionals and as a springboard for UAE-based designers who are at the start of their careers, to further their skills in design and gain wider acclaim.” A fair for everybody, also enriched by specially designed installations, including those by Andrea Mancuso, Emilia Serra, Jihoon Ha and Humans Since 1982. What is more, more curious visitors could enjoy live work sessions, where Emirati designer Khalid Shafar, Jens Praet and designers from the UK’s Studio Swin transformed materials and recycled objects based on the beloved theme of Sustainable Design, to obtain limited edition works, fine extemporary ranges created on the spot. www.designdaysdubai.ae
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A sinistra/Left, Coletivo Amor de Madre, Guto Requena, Noize Chair, Lina 3. In basso/bottom Random International, You Fade to Light, 2009. Pagina accanto/opposite page, Art Factum Gallery, Marilyn Massoud e/ and Rasha Nawam, buildings 3.
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VILLA A KUWAIT CITY A HOUSE IN KUWAIT CITY ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ Azienda canturina che si propone come leader di mercato nella fornitura di progetti chiavi in mano per il settore hospitality, ville private e yacht, Consonni International Contract offre indistintamente diverse tipologie di soluzioni d’arredo, dal classico al design innovativo, non sottovalutando la qualità artigianale. Con la sua divisione dedicata alle residenze private (Erre Studio), ha progettato una residenza su tre piani in stile liberty a Kuwait City, occupandosi dell’esecuzione, dell’installazione dei manufatti, delle decorazioni ad affresco, trompe l’oeil o altre tecniche decorative. La realizzazione comprende 2000 metri quadri con una scenografica piscina realizzata in mosaico blu, seminterrato in stile liberty , piano terra e primo piano, dove soffitti con decorazioni pittoriche sono stati abbinati ad arredi di stili differenti, dal rinascimentale della sala da pranzo al ‘700 di salone e camera principale. Per i pavimenti sono stati scelti marmi bianchi, calacatta oro e palissandro con inserti e decori
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in marmi pregiati. Nei bagni sono stati impiegati intarsi in pietre preziose come viola charaite, verde malachite, agata e rosso diaspro. Nei mobili e nella boiserie della sala da pranzo fa da protagonista il noce con parti in radica. Legni intarsiati e pannelli decorativi lavorati a intarsio costituiscono, invece, gli arredi dello studio. Nella camera principale e nel salone, la boiserie è stata realizzata in legno laccato e patinato con decorazioni fatte a mano. Nella camera orientale sono stati prodotti intagli, intarsi e decori policromi di ispirazione siriana. I mobili Liberty del seminterrato sono in mogano lucido. Infine, tutte le parti dorate sono finite in oro zecchino. Per le pareti il tessuto che domina è la seta mentre per i tendaggi sono stati scelti lampassi di seta e velluti operati. www.consonni.it
A Cantù-based company which leads the market in the supply of turnkey projects for the hospitality sector, private houses and yachts, Consonni International Contract provides a variety of furnishing solutions, ranging from more classic ones to innovative design and more advanced ones, while placing emphasis on craftsmanship. The division that specializes in private residences (Erre Studio) has designed a three-storey Liberty style house in Kuwait City, being involved with the execution, installation of structures, fresco decorations - trompe l’oeil or other decorative techniques. A 2,000 square metre area, including a spectacular swimming pool, in blue mosaic, a Liberty style basement contrasting with the pictorial decorations of the ground and first floors, where ceilings with pictorial decorations have been matched with
furnishings in different styles, from the Renaissance dining room to the 18th century main bedroom. For the floors, they have chosen white and Calcutta gold marble and rosewood with inserts and decorations in fine Siena gold, Brown Emperador and Portoro black. In the bathrooms, as well as marble, they have also used inlays with precious stones, like purple charoite, green malachite, agate, and red jasper tops. Walnut stands out in the cabinets as in the wood panelled wall in the dining room. Whereas the furniture in the study is made of inlaid wood and decorative panels made of fine inlaid wood. In the main bedroom and in the lounge, the panelled walls are made of lacquered and coated wood with handmade decorations. The Oriental bedroom is enhanced by carvings, inlays and multicoloured decorations of Syrian inspiration. The Liberty style furniture in the basement is made of polished mahogany. Finally, all the golden parts are finished in fine gold. Silk is the prevailing fabric for the walls; whereas silk lampas and damask velvet have been chosen for the curtains. www.consonni.it
Al centro/centre, Marco Consonni, CEO. Nelle altre immagini, particolari della villa a Kuwait City/in the other pictures, details of the villa in Kuwait City.
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SKEMA A DUBAI ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ
Skema, azienda veneta specializzata in sistemi integrati per rivestimenti a pavimento e pareti, guarda agli Emirati Arabi per la propria espansione, portando il know-how dell’azienda e il design dei suoi prodotti a Dubai. Lo spazio espositivo è di oltre 150 metri quadrati, si estende all’interno di un prestigioso spazio espositivo di un’area complessiva di 3000 metri quadrati dove trovano espressione anche aziende come Molteni & C., Armani, Dada, Citterio, Gandia Blasco, Varaschin, Sagsa e Colombini. All’interno dello showroom, inaugurato lo scorso 6 febbraio, è possibile toccare con mano gran parte della produzione realizzata dalla factory italiana, fatta di pavimenti e pareti di alta qualità, specie legnose pregiate, laminati, pavimenti tecnici sopraelevati, pareti fonoassorbenti e superfici per l’esterno. Lo spazio è stato realizzato grazie al lavoro della società locale Gargash, insieme a Finasi LLC, specializzata nella commercializzazione di arredi di design contemporaneo e di alta gamma e ad Erhan Veliju, ingegnere e project manager. “Siamo particolarmente soddisfatti di questa iniziativa – afferma l’Amministratore Delegato Domenico Barabas – che ci consente di essere presenti su una piazza molto importante come quella di Dubai, città molto attenta all’evoluzione del comfort e del design. Finasi LLC è un partner importante e di alto prestigio e siamo certi che i nostri prodotti saranno apprezzati da coloro che amano il gusto e il benessere abitativo”. www.skema.eu
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Veneto-based Skema, which specializes in integrated floor and wall covering systems, looks to the Arab Emirates with a view to expanding, taking its know-how and the design of its products to Dubai. The display area, which exceeds 150 square metres, stretches within a prestigious exhibition area (3,000 square metres) which accommodates products by such companies as Molteni & C., Armani, Dada, Citterio, Gandia Blasco, Varaschin, Sagsa and Colombini. In the showroom, which was inaugurated on February 6, you can see most of the products made by the Italian factory for yourself. These comprise high-quality floors and walls, fine wood species, laminates, raised technical floors, soundproofing walls and outdoor surfaces. The showroom is the fruit of a collaboration among the local company, Gargash, Finasi LLC, which specializes in marketing contemporary and high-end designer furniture, and together with Erhan Veliju, enjineer and project manager. “We are extremely satisfied with this project - said the Managing Director, Domenico Barabas -, which allows us to be active in such a major market as Dubai, a city where much emphasis is placed on comfort and design. Finassi LLC is an important and prestigious partner, and we are confident that our products will be appreciated by those fond of good taste and living wellness”. www.skema.eu
Gli spazi del nuovo showroom Skema a Dubai: in primo piano, essenze pregiate, laminati, pavimenti tecnici sopraelevati, pareti fono-assorbenti e superfici per l’esterno. Rooms of the new showroom in Dubai: focus on high-quality floors, laminates, raised technical floors, soundproofing walls and outdoor surfaces.
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ITALIAN ARCHITECTS IN QATAR ]b Fb\a^e^ P^bll
RWA_Architetti, ensemble di progettazione attivo da quindici anni in Italia e all’estero, ha appena aperto uno studio multifunzionale e multidisciplinare a Doha, misurandosi con progetti legati all’architettura tradizionale araba e ad altri di ispirazione più contemporanea. RWA_Architetti, a design team who has been active in Italy and abroad for fifteen years, has just set up a multifunctional and multidisciplinary practice in Doha, working on projects connected with traditional Arab architecture and others of contemporary inspiration.
Per Ruffo Wolf - titolare dello studio RWA_Architetti, attivo da oltre quindici anni con sedi a Rovereto, Milano e da poco a Doha, Qatar, e professore incaricato presso la Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano e RIBA Chartered Member - quella dell’architetto non è una professione isolata, ma piuttosto un tessuto connettivo di professionalità, o un ‘imbuto’ in cui si condensano tutta una serie di conoscenze e specificità non per forza riconducibili a quello che, una volta, era l’hortus conclusus della progettazione e adesso, al contrario, è un crogiuolo di dati, competenze, esperienze diverse, relazioni umane e percorsi professionali, come scrive tra l’altro Wolf nel suo ultimo libro, ‘RWA_WIP – citogenesi e altri progetti’ (2007). Questo approccio è proprio quello che caratterizza lo studio, nato con l’ambizione di non confinare la propria attività al territorio nazionale e in un solo ambito di riferimento e di poter essere protagonista anche all’estero, divenendo parte del network internazionale dei nuovi professionisti ‘nomadi’, in grado di operare in tutto il mondo perché il mondo intero è la loro vera casa. L’attività di ricerca è un aspetto inalienabile dall’attività di RWA_Architetti, fulcro del quale resta l’impegno universitario, che ha portato Wolf & co a porsi come ideale punto di riferimento di tutto il variegato insieme di settori coinvolti nella progettazione. All’estero lo studio ha appena
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aperto una nuova sede nel sempre più cruciale Middle East, in Qatar per la cronaca, convinto che proprio qui vi siano le energie necessarie per poter continuare a sperimentare dando vita anche alle utopie e alle visioni legate a un mestiere così complesso e affascinante come quello dell’architetto. RWA_Architetti fa della versatilità settoriale la vera arma con cui affronta la sfida dell’architettura 2.0, quella profondamente rivoluzionata dall’avvento del digitale: residenziale, commerciale, ricettivo, terziario, beauty&wellness, sportivo, ricettivo e outdoor sono solo alcuni dei vasti campi in cui sono convogliati gli sforzi progettuali dello studio, impegno visibile in progetti quali l’allestimento della Wang Fui Jing Street a Pechino (2006), oppure, sempre in Cina, l’ampliamento della biblioteca dell’Università di Whuan (2009), in partnership con l’Architectural Design & Research Institute of Tongji University – Shanghai. Insieme a ‘Insitu landscape design’ dell’architetto paesaggista Luca Baroni, RWA_Architetti ha fondato in Qatar ‘In&out design’, un team internazionale ma italiano di testa e cuore, multifunzionale e multidisciplinare, per offrire soluzioni di progettazione a tutto campo che spazino dall’interior design – all’insegna del meglio del Made in Italy – alla progettazione di spazi e centri commerciali, hotel con una spiccata propensione a fare degli ambienti esterni l’altro polo fondamentale intorno a cui sviluppare il progetto. Uno dei frutti recenti del sodalizio è il progetto di riqualificazione paesaggistica di un’azienda agricola a Doha in Qatar, in cui spiccano la realizzazione di un parco che funga da residenza di campagna e la riorganizzazione delle produzioni agricole. RWA_Architetti invece ha appena curato, sempre in loco, la progettazione di un ‘Majlis’ a Doha, una sala di rappresentanza per una figura di spicco della politica qatarina nel prestigioso palazzo di sua proprietà. Sviluppato su una superficie di 180 mq, l’intervento è una riflessione semantica che organizza lo spazio
in base all’importanza dell’ospite, e ai canoni dell’architettura tradizionale islamica, come si riscontra dalla cupola e dal tavolo sottostante, caratterizzati da una decorazione riccamente elaborata a tema. Nel progetto, i temi ornamentali ritrovati in altre aree del palazzo sono stati studiati e riproposti, ad esempio come modulo dei quadrotti del controsoffitto, sorretti da un delicato sistema di aggancio e come tema per le decorazioni in legno. www.rwarchitetti.it
In queste pagine. In alto, alcuni rendering del progetto di riqualificazione paesaggistica per un’azienda agricola a Doha, in Qatar, che comprende un parco per residenza di campagna e la riorganizzazione delle produzioni agricole – a cura di Luca Baroni/INSITU (in&out design) + RWA_Ruffo Wolf Architect. In basso, rendering di una ‘Majlis’, a Doha, una sala di rappresentanza per una figura di spicco della politica qatarina nel prestigioso palazzo di sua proprietà, progetto a cura di RWA_Ruffo Wolf Architect. These pages. Top, renderings of the landscape rehabilitation project for a farm in Doha, Qatar, which includes a country house park and reorganized agricultural production – by Luca Baroni/INSITU (In & Out Design) + RWA_Ruffo Wolf Architect. Bottom, rendering of a ‘Majlis’, in Doha, a representative hall for a leading figure in Qatar politics, in the prestigious building he owns, by RWA_Ruffo Wolf Architect.
According to Ruffo Wolf, who is the owner of RWA_Architetti, which has been active for over fifteen years, with offices in Rovereto, Milan, and now in Doha, Qatar as well, and a temporary lecturer at the School of Architecture and Society, Politecnico di Milano, and a RIBA Chartered Member, architects do not practice an isolated profession; on the contrary, they are related to a connective tissue of professional competence or a “funnel”, where a whole range of notions and specifications concentrate, without being necessarily referable to what used to be the hortus conclusus of design and is now, instead, a melting pot of data, skills, experiences, human relations and professional careers, as Ruffo Wolf wrote, for example, in his latest book, “RWA_WIP - Cytogenesis and other projects” (2007). Indeed, this is a typical approach for the practice, which is not meant to only work in Italy and in one sector; the goal is to stand out abroad as well, thereby becoming part of the international network of new “nomadic” professionals, who can work worldwide, because the entire world is their real home. RWA_Architetti is committed to research and university work, which has led Wolf & Co to function as an ideal benchmark for the
varied sectors involved in design. Abroad the practice has just set up a new branch, in the increasingly crucial Middle East, namely in Qatar, since they believe that the energies required to keep experimenting, generating, for example, the utopias and visions connected with such a complex and charming profession, are to be found there. RWA_Architetti relies on sectional
versatility as the real weapon to take up the challenge of architecture 2.0, the one that has been profoundly revolutionized by the advent of digital technology: residences, trade, accommodation, services, beauty & wellness, sports, and outdoor facilities are but some of the extensive fields they direct their design efforts to. Their engagement can be easily recognized in such projects as the one for Wang Fui Jing Street in Beijing (2006), or the enlargement of the library of Whuan University (2009) in China, in partnership with the Architectural Design & Research Institute of Tongji University – Shanghai. Together with “Insitu landscape design”, set up by the landscape architect, Luca Baroni, RWA_Architetti has formed the international multifunctional and multidisciplinary team, “In & Out Design”, which can boast an Italian mind and heart, to provide comprehensive design solutions ranging from interior design - connected with the best Italian-made products - to the design of shopping centres and malls, hotels with a marked propensity to make exteriors the other key ingredient projects pivot around. The landscape rehabilitation project for a farm in Doha, Qatar, is one of the recent results of the partnership, the emphasis being on the making of a park designed to function as a country house and the reorganization of agricultural production. RWA_Architetti supervised the project for a “Majlis” in Doha, a representative hall for a leading figure in Qatar politics, in the prestigious building he owns. The project, which covers an area of 180 square metres, is a semantic reflection which organizes space according to the importance of the guest, and the rules of traditional Islamic architecture, as testified to by the dome and the table below, which are enhanced by a thematic, elaborate decoration. In the project, the ornamental motifs found in other areas of the building have been studied and reproposed, for example, as a module of the squares of the false ceiling, supported by a delicate hooking system, and as a theme for the wooden decorations. www.rwarchitetti.it
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Negli ultimi anni, come tanti altri settori, anche quello della nautica è stato colpito dalle dure conseguenze della crisi economica globale, col risultato di mettere in seria difficoltà i produttori di tante meraviglie galleggianti. Nonostante la congiuntura severa i cantieri Sanlorenzo Spa mantengono il terzo posto mondiale nella produzione di scafi di lunghezza superiore ai 24 metri (Global Order Book), mantenendo invariato nel 2012 il numero dei natanti prodotti e la lunghezza complessiva messa in acqua. E c’è anche una ciliegina – e che ciliegina –: i cantieri, che possono vantare ben tre sedi produttive dislocate tra l’ultima parte della costa ligure e la prima di quella toscana, in Versilia (Ameglia, Viareggio e Massa) hanno appena consegnato un superyacht allo Sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, Primo Ministro e Vice Presidente degli Emirati Arabi Uniti, oltre che Emiro di Dubai. Il nuovo sfavillante modello, un 40 Alloy, è stato consegnato al prestigioso committente durante il recente Dubai International Boat Show, la manife-
L’EMIRO SCEGLIE SANLORENZO THE EMIR CHOOSES THE SANLORENZO SHIPYARD ]b Fb\a^e^ P^bll Lo sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, emiro di Dubai, ha scelto un superyacht italiano, un 40 Alloy, relizzato dai cantieri navali Sanlorenzo di Viareggio per le sue gite in mare: la barca è stata appena consegnata all’armatore durante il recente Dubai International Boat Show. Sheikh Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, the Emir of Dubai, has chosen an Italian superyacht, a 40 Alloy one, built in the Sanlorenzo shipyard in Viareggio, for his sea excursions: the boat was delivered to the owner during the recent Dubai International Boat Show.
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stazione nautica più importante di tutto il Middle East. Lo yacht durante la kermesse è stato per tutto il tempo in bella vista, ormeggiato presso lo stand Sanlorenzo: immediatamente riconoscibile per le quattro terrazze che si aprono sul mare, il 40 Alloy dell’armatore locale è stato realizzato con decor interno moderno e elegante, che prevede una combinazione di essenze pregiate a contrasto, frassino olivato per i mobili e rovere bruciato per i pavimenti. Tutti i bagni sono realizzati con pietra Fossena e Malayat levigato mentre i tessuti selezionati per tendaggi, rivestimenti e imbottiti sono stati il lino naturale, la pelle fiore e il nabuk scamosciato. L’armatore non ha voluto alcun tavolo da pranzo sul ponte principale, preferendoli invece sull’upper deck: uno all’interno
e uno all’esterno, a geometria variabile a seconda della necessità, in grado di ospitare comodamente dieci/dodici ospiti. La zona notte è stata collocata nel lower deck e consiste di due cabine doppie e due triple che possono accogliere fino a dieci ospiti contemporaneamente, mentre l’equipaggio è composto da sei persone oltre il comandante. Per quanto riguarda le prestazioni, con i due motori MTU da 2775 HP ciascuno, la velocità massima raggiungibile dal Sanlorenzo 40 Alloy è di 28 nodi mentre quella di crociera è di 25 nodi. L’imbarcazione dello Sceicco è stata costruita presso i cantieri navali Sanlorenzo di Viareggio a un anno dall’ordine e è stata trasportata in Medio Oriente su un apposito cargo, partito da
In queste pagine, alcune immagini del nuovo superyacht 40 Alloy Sanlorenzo acquistato di recente dall’Emiro di Dubai: sotto, il salone e una delle cabine superlusso del natante. A sinistra: in alto, il 40 Alloy durante la navigazione; in basso, il ponte superiore con la sala da pranzo.
Genova, che ha attraversato il Mar Mediterraneo e lo Stretto di Suez, per entrare nel Mar Rosso e approdare a Dubai: un tragitto durato in totale una quindicina di giorni di navigazione. Nati nel 1958 e divenuti nel tempo un marchio icona della nautica italiana, i cantieri Sanlorenzo hanno come mission quella di costruire yacht sempre diversi e personalizzati in base allo stile alle esigenze dell’armatore, con linee e design classici e senza tempo, basandosi su progetti all’avanguardia ingegneristica realizzati da manodopera altamente qualificata: questi valori associati a una cura totale per i dettagli, alle finiture artigianali e all’impiego di materiali pregiati rendono unico ogni superyacht della casa. www.sanlorenzoyacht.com
Over the last few years, the boat industry, as many other industries, has been affected by the harsh consequences of the global economic crisis, which has been creating serious difficulties for the builders of many floating wonders. Despite the unfavourable trend, the Sanlorenzo Spa shipyard still ranks as the world’s third largest manufacturer of hulls exceeding 24 metres in length (Global Order Book), having kept the number of boats produced and the overall length launched unchanged in 2012. There is a cherry on the cake as well - and what a cherry! -: the shipyard, which can boast no less than three production sites placed
These pages, the new Sanlorenzo superyacht, 40 Alloy, recently purchased by the Emir of Dubai: below, the lounge and one of the ultra luxury cabins of the craft. Left: top, 40 Alloy while sailing; bottom, the upper deck with the dining room.
between the last part of the Ligurian coast and the first part of the Tuscan coast, in Versilia (Ameglia, Viareggio and Massa) has just delivered a superyacht to Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Prime Minister and VicePresident of the United Arab Emirates and Emir of Dubai as well. The new, flashing model, a 40 Alloy, was delivered to the prestigious customer during the recent Dubai International Boat Show (5-9 March), the most important nautical event in the Middle East; the yacht stood out all the time during the extravaganza, having been moored at Sanlorenzo’s stand: immediately recognizable for the four bathing terraces that can be opened to the sea, the local owner’s 40 Alloy has modern, elegant interiors, made from a combination of fine, contrasting wood materials, olive ash for the furniture and burnt oak for the floors. All the bathrooms are made from Fossena stone and limestone Malayat; the upholstery and curtains are made of natural linen, full-grain leather and nubuck. The owner did not want any dining table on the main deck; whereas he wanted two of them on the upper deck: one inside and one outside, differently arranged according to the requirements, seating up to ten/twelve guests. The sleeping area, which is located in the lower deck, is composed of two double cabins and two triple cabins which can accommodate up to ten guests, who are looked after by a crew of six professionals in addition to the skipper. As far as performance is concerned, the two 2275-horsepower MTU engines allow a maximum speed of 28 knots and a cruising speed of 25 knots to be reached. The Sheikh’s yacht was built at the Sanlorenzo shipyard in Viareggio a year after being ordered, and was taken to the Middle East on a special freighter, which sailed from Genoa, crossed the Mediterranean Sea and the Strait of Suez, then entered the Red Sea and finally landed at Dubai: overall, the voyage took a fortnight. Sanlorenzo SpA, which was established in 1958 and has grown into an iconic brand of the Italian boat industry, has a mission to fulfil in building everdifferent yachts, tailored to cater to the owner’s style and requirements, with a classic, timeless shape and design, based on state-of-the-art engineering projects carried out by highly skilled workers: these hallmarks, combined with the greatest care for details, craft finishes and the use of fine materials, translate into one-of-a-kind superyachts. www.sanlorenzoyacht.com
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STILOGRAFICA DI DESIGN DESIGNER FOUNTAIN PEN ]b Fb\a^e^ P^bll
L’esperimento, tutto italiano, consiste nel mettere insieme uno dei brand più avanguardistici nella progettazione e nel design di auto e interior – Pininfarina – con un’azienda rinomata per la creazione di penne stilografiche di pregevole fattura. Risultato: Pininfarina Carbongrafite, la prima penna disegnata dalla casa torinese per quella fiorentina di Visconti. Appena presentata al Baselworld, il Salone Mondiale dell’Orologeria e della Gioielleria di Basilea, Pininfarina Carbongrafite è una penna stilografica dalle caratteristiche uniche tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello estetico: il design si distingue per linee pure e decise caratterizzate da un marcato dinamismo. Supportata dal know how tecnologico di Visconti, la penna può vantare un range di soluzioni tecniche innovative messe a punto per esaltare la ‘pulizia’ del design, quali il meccanismo di estrazione del pennino tramite rotazione, che ha permesso l’eliminazione del coperchio, e la clip con il meccanismo incorporato. Inoltre, da menzionare anche il sistema di tenuta aria a chiusura e apertura automatica, il pennino Smartouch tubolare in cromo 18 e, per finire, il materiale stesso impiegato, la carbongrafite monodirezionale, che, oltre ad alleggerire l’oggetto, crea un link con il mondo auto Pininfarina regalandogli al contempo un’elegante sportività. http://www.pininfarina.it
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The 100% Italian test consists in bringing together one of the most state-of-the-art brands in car and interior design Pininfarina - and a company renowned for its beautifully crafted fountain pens: their partnership has translated into Pininfarina Carbongrafite, the first pen designed by the Turin-based company for Florence-based Visconti. Just launched at Baselworld: The World Watch & Jewellery Show, Pininfarina Carbongrafite is a fountain pen featuring unique technical and stylistic characteristics: the design is based on an elegant, clean-cut, markedly dynamic shape. Supported by Visconti’s technological know-how, the pen can boast a range of groundbreaking technical solutions developed to emphasize the “neat” design. These include the rotating nib extraction mechanism, which has made it possible to eliminate the cap, and the mechanism that is incorporated into the clip. Other important innovations are the airtight system that opens and closes automatically, the chromium 18 Smartouch tubular nib and the material chosen, unidirectional carbon graphite, which gives the pen a perfect weight, with overtones of Pininfarina’s automotive activities and a touch of sporty elegance. http://www.pininfarina.it
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LIFESTYLE
A CASA ]b Fb\a^e^ P^bll La settimana del Fuorisalone milanese è stata animata da un’iniziativa curiosa, ‘[a casa] project’, un progetto sperimentale che vede seduti intorno a un tavolo in residenze di pregio per una cena prelibata: designer, creativi, giornalisti e filosofi che non si erano mai conosciuti fino ad allora. Creare un corto circuito virtuoso nella comunicazione e nella pubblicità e contemporaneamente ideare un modo nuovo per mettere insieme cibo prelibato, le novità di design e qualche importante mente creativa del settore: è il motivo che ha spinto lo studio di comunicazione FBR Francesca Ballini Richards a inventare letteralmente questo nuovo format tre anni fa, e che ha rinnovato l’abituale spartito del Fuorisalone milanese. Gli ingredienti? Una casa di pregio messa a disposizione da qualche amico collezionista, aziende del settore arredamento interessate a presentare novità in un contesto insolito, tanto cibo genuino e voilà, ecco fatta la terza edizione di ‘[a casa] project’: ciclo di incontri organizzato durante la settimana del mobile di Milano e quest’anno dedicato al tema dell’assenza, ovvero all’irruzione feconda di momenti in cui il pieno lascia il campo al vuoto, e quindi a situazioni come la distanza, lo spostamento, l’irrequietezza, e, come nuova modalità d’essere, l’erranza e il nomadismo. Argomento interessante in un periodo in cui l’eccesso satura, il progetto ‘[a casa] in absentia’ ha offerto la possibilità di riempire il vuoto con la scoperta di una Milano diversa da quella, all’apparenza, avara di emozioni, panorami e calore. E per raccontare il tema e le serate, il giovane ma già noto fotografo Roberto Boccaccino ha consacrato una parte degli scatti chiedendo agli ospiti e ai protagonisti delle soirée di restare a occhi chiusi, cogliendoli quindi in un insolito momento di debolezza, o assenza di controllo, in un ‘mo-
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mento altro’ come ha detto lui. In particolare, ‘[a casa] project’ ha puntato sulla necessità di rompere con la modalità di osservazione passiva dell’oggetto di design, per passare a quella attiva, ovvero al suo utilizzo diretto in situazioni autentiche, quotidiane, vere: per far questo era necessario approntare tavole in case uniche, ricche di spunti artistici ma anche di vita vissuta, luoghi che non si palesano nella loro bellezza e cultura attraverso i normali circuiti del Salone in cui si tengono le feste e gli eventi, oppure i classici e ormai noiosetti showroom. Una rivoluzione? Questa è l’intenzione, e le cose sembrano andare bene, visto che dopo Milano il format parte per un giro del mondo che lo porterà in luoghi come New York, Beirut, Parigi e Santiago del Cile. Le tre case scelte per l’edizione 2013 sono quelle della Famiglia Fornasetti, testimonianza del genio creativo di Piero, inizialmente un laboratorio dove sperimentare colori e motivi, oggi ancora piena di progetti, mobili e arredi unici; poi quella di Ignazio Gardella, nel famoso condominio ‘Ai Giardini d’Ercole’, da lui stesso progettato nei primi anni Cinquanta; e infine, la dimora di Piero Gemelli, fotografo, luogo dove i confini tra lavoro e vita sfumano in un melange ricco e stimolante. In queste cornici di insolita bellezza sono stati presentati e utilizzati ad hoc gli arredi per la tavola IIttala, le luci di Davide Groppi, i tavoli Leftover, i tessili per la casa Society e i complementi d’arredo Gervasoni. Nelle serate, accompagnate dal catering tutto naturale di “Tittacucinaitinerante” sono stati toccati argomenti quali: In Absentia di Gnam Box; le amicizie nate con Instagram; viaggi e cucina; maternità difficili e il nuovo film di Alina Marazzi, ‘Tutto parla di te’, e l’importanza del rapporto umano nelle attività professionali. www.acasaproject.com
Accanto, nuova collezione di arredi per la casa IItala e dei tessili Society, presentati in occasione di una serata di ‘[a casa] project’ durante il Fuorisalone milanese 2013. Sopra due cene organizzate da ‘[a casa] project’: a sinistra, nella residenza Gardella, a destra in quella di Francesca Ballini Richards. Left, new home furniture by IItala and Society textiles, launched in conjunction with a ‘[a casa] project’ soirée at Milan’s Fuorisalone 2013. Above, two dinners organized by ‘[a casa] project’: left, in Gardella’s home; right, in Francesca Ballini Richards’.
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Milan’s Fuorisalone week was enlivened by an odd experimental project, “[a casa] project”, with designers, creatives, journalists and philosophers who had never met before sitting around tables, in fine homes, for delicious dinners. Creating a virtuous short circuit in communications and advertising, while conceiving a new way of putting together choice food, what is new in design and some creative minds active in the design industry: this was what urged the communications company, FBR Francesca Ballini Richards, to literally invent this new format three years ago, thereby changing the usual layout of Milan’s Fuorisalone events. What about the ingredients? A first-class home made available by some collectors and friends, interior design companies interested in displaying new products in an unusual setting, plenty of genuine food, and there you were with the third edition of “[a casa] project”: a series of meetings organized during Milan’s Furniture Week; this year it was devoted to the theme of absence, namely the fruitful incursion of moments when full parts leave the way to empty parts, and thus to such situations as distance, moving, restlessness and, as a new way of being, wandering and nomadism. An intriguing theme at a time when our world is saturated with excess, the “[a casa] in absentia” project offered an opportunity to fill the void, discovering a Milan other than a city which is apparently sparing of emotions, landscapes and warmth. To tell about the theme and the parties, the young, yet well-known photographer, Roberto Boccaccino, consecrated part of the photos asking the guests and those participating in the soirées to keep their eyes shut, thereby catching them in an unusual moment of weakness, or lack of control, in “another moment”. In particular [a casa] project emphasized the need to switch from the passive observation of
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designer objects to active observation - that is, direct use in authentic, daily, real situations: to achieve this goal, tables needed to be prepared in one-of-akind homes, rich with artistic and real life ideas, places which do not reveal themselves in their beauty and culture through the normal circuits of the Salone where the parties and events are held, or classic, somewhat boring showrooms. Is a revolution underway? This is the goal, and things seem to be going well, since, after Milan, the format will be repeated around the world - for example, in New York City, Beirut, Paris and Santiago del Cile. The three homes chosen for the 2013 edition belong to: Famiglia Fornasetti, as evidence of Piero’s creative genius, initially a workshop for testing colours and motifs, now still full of projects, and unique furnishings; Ignazio Gardella, in the well-known “Ai Giardini d’Ercole” block of flats, which he photographed in
Casa di un collezionista a Lambrate, Milano. Nella pagina a fianco: in alto da sinistra, Francesca Ballini Richards e Giorgio Colombo, ideatori di ‘[a casa] project’, e due ospiti, i designer Gentucca Bini e Antonio Piccirilli con il loro ‘Chiavatappi’; al centro, Beatrice Rossetti. Sotto, cuscini e lampade Davide Groppi e tappeti Alberto Levi Gallery. A destra, le tappezzerie sono di Caterina Saban.
A collector’s home in Lambrate, Milan. Opposite: from top left, Francesca Ballini Richards and Giorgio Colombo, who have launched ‘[a casa] project’, and two guests, the designers Gentucca Bini and Antonio Piccirilli with their ‘Chiavatappi’; centre, Beatrice Rossetti. Below, cushions and lamps by Davide Groppi and carpets by Alberto Levi Gallery. Right, upholstery by Caterina Saban.
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the early Fifties; finally, the photographer, Piero Gemelli, where the boundary between work and life fades into a rich, stimulating mélange. These magnificent settings were relied on to display and use the tableware by Iittala, the lights by Davide Groppi, the Leftover tables, the Society home textiles and the Gervasoni furnishing complements. During the soirées, which were accompanied by the 100% natural “Tittacucinaitinerante” catering, they covered such themes as: In Absentia by Gnam Box; friends with Instagram; travelling and cooking; tough maternities, the new film by di Alina Marazzi, “Tutto parla di te”, and the importance of human relationships in the working world. www.acasaproject.com
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In questa pagina, design e cibi presentati e offerti durante ‘[a casa] project’, vino San Filippo e lampada Teteatete di Davide Groppi. Nella pagina a fianco, dall’alto, tavoli Leftover, una fase della lavorazione del catering di Tittacucinaitinerante, e un piatto con i fiori commestibili di Perugini.
This page, design and food presented and offered during ‘[a casa] project’, San Filippo wine and Teteatete lamp by Davide Groppi. Opposite, from top, Leftover tables, Tittacucinaitinerante catering, and a dish with Perugini’s edible flowers.
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EXHIBITION
CHE STORIE!
THE HISTORY OF ITALIAN DESIGN ON SHOW ]b Fb\a^e^ P^bll _hmh <kblmbgZ ?bhk^gmbgb
Durante il Fuorisalone 2013, nella cornice prestigiosa del Palazzo della Ragione, si è tenuta la mostra ‘Che storie! Oggetti miti e memorie dai musei e dagli archivi d’impresa’: promossa dalle istituzioni cittadine e da enti privati di settore, illumina il dietro le quinte storico-culturale delle grandi icone del design italiano. Held in conjunction with Fuorisalone 2013, in the prestigious setting of Palazzo della Ragione, the exhibition “Che storie! Oggetti miti e memorie dai musei e dagli archivi d’impresa” (What histories! Objects, myths and memories from business museums and archives”) was promoted by city institutions and private design organizations, lighting up the historical and cultural background of major Italian design icons.
Il successo del Made in Italy, com’è stato battezzato il fenomeno dell’operosità creativa italiana nel mondo cominciato nel secolo scorso, non è stato casuale ma, al contrario, frutto di una cultura imprenditoriale innovativa. Questa ha fatto in modo che alle esigenze dell’industria e del commercio moderni si sposassero valori, visioni e storie epiche che hanno reso mitici e leggendari i prodotti che nascevano a getto continuo nello
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Stivale all’epoca. Durante il Fuorisalone della settimana del mobile milanese 2013, una mostra preziosa ha inquadrato il fenomeno del Made in Italy dal punto di vista dei personaggi e delle leggende che l’hanno reso quello che è ancora oggi: ‘Che storie! Oggetti miti e memorie dai musei e dagli archivi d’impresa’, promossa dal Comune di Milano - Cultura - Palazzo della Ragione, e da Museimpresa - Associazione Nazionale Musei e Archivi d’Impresa. L’evento che è un approfondito percorso attraverso le collezioni delle più importanti aziende del Paese, ha avuto un’importanza cruciale per la città di Milano in occasione dell’evento clou dell’anno nel capoluogo lombardo, come ricorda l’assessore alla Cultura milanese Filippo Del Corno: “I musei d’impresa sono scrigni che conservano la storia del design italiano, oggetto di studio, ammirazione e addirittura di culto in tutto il mondo. Per questo Che Storie! ha un grande valore storico e documentario, perché testimonia quell’intrecciarsi di creatività, innovazione e capacità produttiva che ha fatto il successo dell’Italia nel mondo e che ancora oggi attira a Milano per la Settimana del Mobile l’attenzione di migliaia di produttori, artigiani, buyer e turisti”. In pratica, nella prestigiosa sede di Palazzo della Ragione, attraverso film e fotografie, oggetti e prototipi, bozzetti, manifesti, lettere e disegni provenienti da oltre cinquanta ricchissime collezioni di proprietà dei Musei d’Impresa del Paese – dal food/beverage ai motori; dalla moda al design –, viene raccontata la storia della rinomata Impresa italiana, proprio quella con la I maiuscola. Curata da Davide Ravasi, professore di Management presso la Cass Business School di Londra, la rassegna è divisa in quattro aree tematiche:
Alcuni pezzi esposti nella mostra ‘Che storie! Oggetti miti e memorie dai musei e dagli archivi d’impresa’ allestita a Palazzo della Ragione: la macchina da scrivere Valentine Olivetti e, sopra, modello di scarpa realizzato da Salvatore Ferragamo per Marilyn Monroe. Nella pagina accanto, una serie di celebri manifesti pubblicitari italiani del Novecento.
Pieces on display at the exhibition ‘Che storie! Oggetti miti e memorie dai musei e dagli archivi d’impresa’ (What histories! Objects, myths and memories from business museums and archives), staged at Palazzo della Ragione: Valentine Olivetti typewriter and, above, shoe model designed by Salvatore Ferragamo for Marilyn Monroe. Opposite, well-known Italian advertising posters dating from the 20th century.
la prima fa il punto sulla Storia/Memoria delle imprese focalizzando metodi e strumenti attraverso cui i musei e gli archivi conservano le tracce dei cambiamenti industriali documentandone l’evoluzione. La seconda racconta come alcune icone tipiche del Made in Italy (citando, tanto per fare un esempio, la macchina da caffè degli anni Cinquanta, la Ferrari o la Vespa) siano diventate veri e propri oggetti culturali, in grado di popolare e caratterizzare buona parte degli usi e costumi di una società e del suo immaginario collettivo, contribuendo a creare passioni condivise da tutto un popolo. Stuzzicante anche la terza sezione, Scoperta e Meraviglia, dedicata al dietro le quinte degli oggetti più celebri che fanno parte del nostro mondo: spazio quindi alle loro origini, ai creatori/produttori, e qui le storie, le testimonianze e gli aneddoti ancora poco noti abbondano. Focus sul rapporto passato-presente è invece la quarta sezione, Identità e Innovazione, messa a punto per evidenziare come i musei e gli archivi e i musei d’impresa siano importanti non solo per conservare e valorizzare il patrimonio storico industriale della Penisola, ma anche come fondamentale fonte di ispirazione per lo sviluppo delle nuove strategie aziendali. Chiusura con una parte dedicata alla valorizzazione di Museimpresa – Associazione Italiana dei Musei e Archivi d’Impresa, nata a Milano nel 2001 per volontà di Assolombarda con l’obiettivo di individuare, promuovere e mettere in rete le imprese che hanno scelto di privilegiare la cultura nelle proprie strategie di comunicazione, come strumento di sviluppo economico e valore aggiunto per l’azienda. www.museimpresa.com www.comune.milano.it/palazzoreale
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Il musetto di una Ferrari impegnata in un recente mondiale di F1. Nella pagina a destra, in alto, alcuni modelli in uso nel famoso Centro Stile Alfa Romeo. Sotto, a sinistra, la ‘bicicletta del pompiere’ proveniente dal Museo Nicolis; a destra alcuni bolidi a due ruote Ducati partecipanti al Motomondiale. The nose cone of a Ferrari racing in a recent F1 World Championship. Opposite, top, models used in the well-known Alfa Romeo Style Centre. Below left, the ‘fireman’s bicycle’ from Museo Nicolis; right, Ducati motorbikes racing in the Motorcycling World Championship.
For Italian creative work, worldwide success did not come overnight in the 20th century. On the contrary, it was the fruit of innovative entrepreneurial culture, which allowed the requirements of modern industry and trade to harmonize with values, visions and epic histories, thereby making the products that were being churned out in Italy prove fabulous and legendary. In conjunction with the Fuorisalone events of the 2013 Milan Design Week, a fine exhibition set Italian design in relation to the figures and legends who made it what it is still like today: “Che storie! Oggetti miti e memorie dai musei e dagli archivi d’impresa”, promoted by the Municipality of Milan - Culture - Palazzo della Ragione, and Museimpresa - National Association of Business Museums and Archives. The event, an in-depth journey through the collections of Italy’s leading companies, played a crucial role for the city of Milan as Italy in conjunction with the chief event of the year in the Lombard capital, as emphasized by Milan’s councillor responsible for culture, Filippo Del Corno: “Business museums are like caskets storing the history of Italian design, which is studied, admired and even venerated around the world. Therefore, Che Storie! plays a major historical and documentary role, because it testifies to the intertwining of creativity, innovation and production capacity, which is the secret for Italy’s success worldwide and still draws the attention of thousands of manufacturers, artisans, buyers and tourists to Milan for the Furniture Design Week”. Basically, at the prestigious Palazzo della Ragione, through films and photographs, objects and prototypes, scale models, posters, letters and drawings from over fifty extremely rich collections owned by Italy’s Business Museums - from food/beverages to motor vehicles; from fashion to design -, they told about the history of well-known Italian businesses, indeed those with a capital b. Curated by Davide Ravasi, a lecturer in management at London’s Cass Business School, the exhibition was divided into four thematic areas. The first one dealt with businesses’ History/Memory, defining the methods and instruments museums and archives rely on to preserve the signs of industrial changes, providing evidence of evolution. The second was about how some icons of Italian design (the coffee machine of the Fifties, Ferrari or Vespa are
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just a few examples) have grown into veritable cultural objects, which have an impact on most of the customs and traditions of a society and its collective imagination, helping to create passions shared by an entire nation. The third section, Discovery and Wonder, also looked intriguing, being centred on the background of the best-known objects that are part of our world: hence the emphasis was on their origins, the creators/manufacturers, with a wealth of hardly known stories, evidence and anecdotes. Whereas in the fourth section, Identity and Innovation, the focus was on the relationship between the past and the present,
with a view to showing that museums, archives and business museums are key to preserving and enhancing Italy’s industrial legacy and also mean a fundamental source of inspiration for developing new company strategies. The final part was aimed at enhancing Museimpresa - Italian Association of Business Museums and Archives, established by Assolombarda in Milan in 2001, to find, promote and network the businesses that have chosen to favour culture in their communication strategies, as an instrument of economic development and a plus for a company. www.museimpresa.com
Un modello di tecnigrafo in uso negli anni Sessanta con uno spaccato di trattore. Nella pagina a fianco, in alto, a sinistra l’orologio da torre a ricarica elettrica della parrocchiale di Murialdo (anni Trenta) , la poltrona 4801 di Joe Colombo per Kartell e la panca Sagsa del 1932.
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Model of a drafting machine used in the 1960s, with a cutaway view of a tractor. Opposite, top left, the electrically charged tower clock of Murialdo’s parish church (dating from the 1930s) the 4801 armchair by Joe Colombo for Kartell and Sagsa bench, 1932.
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DDN INTERNATIONAL DISTRIBUTORS BELGIO A.M.P. LENNIKSEBAAN 451 ROUTE DE LENNIK 1070 ANDERLECHT Tel. + 32 22 525 14 09 Fax + 32 22 525 18 06 BRASILE MAGAZINE EXPRESS CML IMP EXP DE REVISTAS LTDA AVENDIA DR. GASTAO VIDIGAL, 620 - SALA 1 CEP: 05314-000 LEOPOLDINA 000 SAO PAULO Tel. + 55 11 3789-2562 Fax + 55 11 36447722 CIPRO KRONOS PRESS DISTRIBUTION AG PLC NISSOU IND AREA - LIMASSOL AVE 345° 2571 NISSOU, NICOSIA Tel. + 357 22711111 Fax + 357 22323942 DUBAI JASHANMAL NATIONAL CO.(L.L.C.) - NPP DIVISION P.O.BOX 1545 DUBAI Tel. + 971 4 2665964 Fax + 971 4 2650939
GRAN BRETAGNA COMAG SPECIALIST DIVISION (distributore classico) TAVISTOCK WORKS TAVISTOCK ROAD WEST DRAYTON, MIDDL. UB7 7QX Tel. +44 1895 433811 Fax +44 1895 433801 HONG KONG FOREIGN PRESS DISTRIBUTORS LTD 328 KWUN TONG ROAD, G/F WANDA INDUSTRIAL CENTRE. KOWLOON - HONG KONG Tel. +852 2566 4885 Fax +852 27998840 FASHION CONSULTANT 20/FI FLAT B CAUSEWAY TOWER 16-22 CAUSEWAY RD CAUSEWAY BA - HONG KONG Tel.+ 852 25761737 Fax + 852 28950062 ISLANDA PENNINN-IB PRESS DISTRIBUTION GRENSASVEGUR 11 108 - REYKJAVIK ALFHEIMUN 74 Tel. +354 540 2000 Fax +354 568 0411
FRANCIA PRESSTALIS 30 RUE RAOUL WALLENBERG 75019 PARIS Tel. + 33 1-49287042 Fax + 33 1 149287622
KOREA UPA - UNIVERSAL PUBLIC. AGENCY UPA BUILDING II SUITE 1002 - 20 HYOJE-DONG, CHONGRO-KU SEOUL Tel. + 82 2 36720044 Fax + 82 2 36721222
GERMANIA W.E. SAARBACH GMBH HANS BOCKLER STRASSE 19 D-50354 HURTH-HERMUELHEIM Tel. +49 2233 7996-0 Fax +49 2233 799-610
WORLD MAGAZINES CO. LTD. YUJIN BLDG. 101, 13-7 NONHYUNDONG, KANGNAM-GU 135-010 SEOUL Tel. + 82 2 529 9123 Fax + 82 2 529 9124
GIAPPONE KINOKUNIYA CO. LTD. BOOK IMPT DEPT.-3-7-10 SHIMOMEGURO, 153-8504 MEGURO -KU, TOKYO Tel. + 81 3-6910-05301 Fax + 81 3-6910-05301 hidai@kinokuniya.co.jp
KOREA PUBLICATIONS SERVICE INC MAPO P.O.BOX 227 SEOUL (121-600) Tel. + 82 2 31419293 Fax + 82 2 31419291
KAIGAI INC. SANKO BLDG. 2F, 3-4-14,MINAMIKYUHOJI-MACHI, CHUO-KU OSAKA Tel. + 81 6-62440755 Fax + 81 6-662440757
YES BOOK INC. 3F, DAEKWANG BLDG, 62-67, CHANCHEN-DONG SEODAEMOONKU SEOUL Tel. +82 2 31414300 Fax +82 2 31410092 TYM CO. LTD OCS 339-1, AHYUN - 2 DONG MAPO-GU, SEOUL 121-859 Tel. + 82 2 3133322 Fax + 82 2 3641341 DESIGNNICE INC. 2F 491-10 BUN-JI DAEHEONGDONG, JUNG-GU 301-803 DAEJEON Tel. + 82 422523151 Fax + 82 422523153
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LITUANIA UAB “PRESS EXPRESS” M. SLEZEVICIAUS 7 06326 VILNIUS Tel. +370 5-2304402 Fax +3705-2304397 OLANDA BRUIL EN VAN DE STAAY POSTBOX 75 7940 MEPPEL Tel. + 31 522 261303 Fax + 31 522 257827 POLONIA POL-PERFECT SP Z.O.O UL. STAGIEWNA 2C 03-117 WARSZAWA Tel. + 48 225193951 Fax +48 225193950 PORTOGALLO INP - INTERNATIONAL NEWS Portugal ED. SMART ALAMEDA DOS OCEANOS RUA POLO NORTE, 1° FRACCAO 1E PARQUE DA NACOES 1990-075 LISBOA Tel. + 351 21 8982010 Fax + 351 21 8982029 SINGAPORE BASHEER GRAPHIC BOOKS BLK 231 - 04 - 19, BAIN STREET, BRAS BASAH COMPLEX 180231 SINGAPORE Tel. + 65 63360810 Fax + 65 6334 1950 ALLSCRIPT ESTABLISHMENT (SINGAPORE) PTE LTD 605A, MACPHERSON ROAD #04-04 CITIMAC INDUSTRIAL COMP 368240 SINGAPORE Tel. + 65 62877090 Fax + 65 63833057 SPAGNA IBERPRESS ESPANA S.L. AVDA. CANADA REAL DE LAS MERINAS, 1-3 28042 MADRID Tel. +34 91.748.13.70 Fax +34 91.746.24.31 TAIWAN SUPER TEAM TECHNOLOGY CO., LTD. NO.13 ALLEY 58, LANE 278, YONG JI. ROAD TAIPEI Tel. +886 2 7685950 Fax +886 2 2765 4993 CHII MAW ENTERPRISE CO.LTD. NO. 6, LANE 101, SEC. 1, DA AN RD TAIPEI Tel. +886 2-27781768 Fax +886 2-7685950 MULTI ARTS CORPORATION NO.4 LANE 25 - SUNG CHIANG RD TAIPEI 104 Tel. + 886 22505 2288 Fax + 886 22516 8366
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DDN INTERNATIONAL DISTRIBUTORS BELGIO A.M.P. LENNIKSEBAAN 451 ROUTE DE LENNIK 1070 ANDERLECHT Tel. + 32 22 525 14 09 Fax + 32 22 525 18 06 BRASILE MAGAZINE EXPRESS CML IMP EXP DE REVISTAS LTDA AVENDIA DR. GASTAO VIDIGAL, 620 - SALA 1 CEP: 05314-000 LEOPOLDINA 000 SAO PAULO Tel. + 55 11 3789-2562 Fax + 55 11 36447722 CIPRO KRONOS PRESS DISTRIBUTION AG PLC NISSOU IND AREA - LIMASSOL AVE 345° 2571 NISSOU, NICOSIA Tel. + 357 22711111 Fax + 357 22323942 DUBAI JASHANMAL NATIONAL CO.(L.L.C.) - NPP DIVISION P.O.BOX 1545 DUBAI Tel. + 971 4 2665964 Fax + 971 4 2650939
GRAN BRETAGNA COMAG SPECIALIST DIVISION (distributore classico) TAVISTOCK WORKS TAVISTOCK ROAD WEST DRAYTON, MIDDL. UB7 7QX Tel. +44 1895 433811 Fax +44 1895 433801 HONG KONG FOREIGN PRESS DISTRIBUTORS LTD 328 KWUN TONG ROAD, G/F WANDA INDUSTRIAL CENTRE. KOWLOON - HONG KONG Tel. +852 2566 4885 Fax +852 27998840 FASHION CONSULTANT 20/FI FLAT B CAUSEWAY TOWER 16-22 CAUSEWAY RD CAUSEWAY BA - HONG KONG Tel.+ 852 25761737 Fax + 852 28950062 ISLANDA PENNINN-IB PRESS DISTRIBUTION GRENSASVEGUR 11 108 - REYKJAVIK ALFHEIMUN 74 Tel. +354 540 2000 Fax +354 568 0411
FRANCIA PRESSTALIS 30 RUE RAOUL WALLENBERG 75019 PARIS Tel. + 33 1-49287042 Fax + 33 1 149287622
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WORLD MAGAZINES CO. LTD. YUJIN BLDG. 101, 13-7 NONHYUNDONG, KANGNAM-GU 135-010 SEOUL Tel. + 82 2 529 9123 Fax + 82 2 529 9124
GIAPPONE KINOKUNIYA CO. LTD. BOOK IMPT DEPT.-3-7-10 SHIMOMEGURO, 153-8504 MEGURO -KU, TOKYO Tel. + 81 3-6910-05301 Fax + 81 3-6910-05301 hidai@kinokuniya.co.jp
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