)33. s n ! â‚Ź n 0 â‚Ź n % â‚Ź n '" "0 n )TALY ONLY â‚Ź n " â‚Ź Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano
HOSPITALITY CONTRACT
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HOTEL DESIGN DIFFUSION
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DISCOVER THE NEW ISSUE OF DDN PRODUCT DESIGN & MARKETING STRATEGIES
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46 Direttore responsabile/Editor in chief Carlo Ludovico Russo
Editoriale
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Franco Mirenzi
News
6 Books
Luisa Castiglioni,
8 Exhibition
Francesca De Ponti,
Direttore/Editor Franco Mirenzi Consulente di redazione Editorial consultant Luisa Castiglioni Progetto grafico e consulenza artistica Graphic layout & art consultant Franco Mirenzi Realizzazione grafica/Graphic designer Laura Sansotera Contributi/Contributors Luisa Castiglioni Francesca De Ponti Elviro Di Meo Claudio Moltani Antonietta Radaelli Francesca Tagliabue DHD Architecture in USA Bradley Wheeler Ufficio traffico/Traffic department Daniela D’Avanzo Ufficio abbonamenti/Subscription office Francesca Casale Traduzioni/Translations Chiara Omboni
Copertina/Cover: Steirereck, Wien Project: PPAG Architects Photo: Helmut Pierer Design Diffusion World srl Redazioni/Editorial Offices Direzione, amministrazione, pubblicità Management, Administration, Advertising Via Lucano 3 20135 Milano Tel. 02/5456102 – Fax 02/54121243 www.designdiffusion.com
14 Project
Claudio Moltani,
26 Product
Antonietta Radaelli,
30 Hotel
Francesca Tagliabue
36 Report Paris
40 Ritorno alla Belle Époque/Back to Belle Epoque
Francesca Tagliabue
Wien
46 Quinte tetrali/Theatrical backstage
Luisa Castiglioni
Barcelona
52 Ceramica trasformista/Transformist ceramic
Francesca Tagliabue
Beograd
58 Dicotomia stilistica/Style dichotomy
Francesca Tagliabue
Amsterdam
66 Nostalgia del passato/Missing the past
Francesca Tagliabue
Roma
70 Contaminazioni stilistiche/Style contaminations
Elviro Di Meo
Helsinki
76 Open air
Francesca Tagliabue
Tampere
80 Un ostello di categoria superiore/A superior hostel
Francesca Tagliabue
Noordwijk Aan Zee
84 Racconto attraverso i dettagli/Telling details
Antonietta Radaelli
Tokyo
90 Sapore industriale/Industrial taste
Francesca Tagliabue
San Paolo
94 A due metri sopra l’acqua/Two meters above the water
Francesca Tagliabue
Melbourne
96 Un posto per tutti/A place for everyone
Antonietta Radaelli
Liverpool
100 Un passato importante/A meaningful past
Francesca Tagliabue
Milwaukee
104 Un albergo ‘di spirito’/A hotel ‘rich in spirit’
Francesca Tagliabue
Nha Trang
108 Grande lanterna/Big lantern
Francesca Tagliabue
Singapore
112 Un drink nella giungla/A drink in the jungle
Antonietta Radaelli
Floda
114 Albergo mimetico/Mimetic hotel
Francesca Tagliabue
Knokke
118 Fascino bucolico/Bucolic charm
Francesca Tagliabue
Jesolo
124 Razionalismo contemporaneo/Contemporary rationalism
Elviro Di Meo
Mallorca
130 Mare da scoprire/Sea to be discovered
Francesca Tagliabue
Parrano
134 Rigore monastico/Monastic rigour
Francesca Tagliabue
Seoul
138 Edificio-gioiello/Jewel building
Francesca De Ponti
Ufficio abbonamenti Numero Verde 800/318216 Tel. 02/5516109 – Fax 02/5456803
Stampa/Printer Color Art Via Industriale 24/26 25050 Rodengo Saiano (BS) Tel. 030/6810155
Editorial Office, Chicago Judith Jacobs P.O. Box 3342 Merchandise Mart 60654, 0342 Chicago IL – USA Tel. 001/3128361005 – Fax 3128361006
Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano Reg. Tribunale Milano n./Milan Court Reg.No. 245 del 13 Aprile 2004
Agenti/Agents Paolo Bruni, Teo Casale
Editorial Office, Osaka Intermedia TS Bldg. 3-1-2 Tenma Kita-ku Osaka, Japan Tel. 00816/3571525 Fax 3571529
Amministrazione/Administration Norberto Mellini
Trimestrale/Quarterly magazine Prezzo/Price Euro 10,00
Printed in Italy )33. s Distribuzione all’estero Sole agent for distribution Abroad A.I.E. – Agenzia Italiana di Esportazione spa Via Manzoni, 12 – 20089 Rozzano (Mi) Tel. 02/5753911 Fax 02/57512606 e-mail: info@aie-mag.com www.aie-mag.com
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Il nutrimento è la condizione assoluta per la sopravvivenza; nel tempo i sistemi alimentari si sono evoluti seguendo le modificazioni dei climi e dei luoghi; la conoscenza ha determinato l’uso degli ingredienti naturali adatti all’alimentazione. Un continuo processo di ricerca, da prima empirico e più tardi scientifico, fino ai nostri giorni, ci presenta soluzioni alimentari innovative, spesso rivoluzionarie e non sempre innocue. L’enorme sviluppo delle multinazionali dell’alimentazione e della ristorazione si fonda su domande di cibi standardizzati, internazionalizzati che la moda-business ha reso sempre disponibili in tutto il mondo e in ogni stagione. Nutrirsi, anche con poco, è una funzione sacra che esalta la propria esistenza e alimenta lo spirito. I cibi semplici dai sapori naturali, riconoscibili tra i molti, presenti sulle tavole dei ristoranti o delle nostre case, soddisfano gli aspetti nutrizionali, senza il ricorso spettacolare nell’assemblaggio degli ingredienti, firmato da cuochi-divi dediti più al marketing che alla buona e sana cucina. I ristoranti si devono certamente distinguere con motivazioni convincenti e attraenti. Le possibilità di successo sono legate a moltissimi fattori: la cucina, l’ambiente, il servizio ecc… Solo un progetto globale, che affronti ogni particolare di quello che si intende raggiungere, sia in termini culinari che architettonici, potrà ottenere risultati convincenti e funzionali.
Franco Mirenzi
Food is fundamental for life; food systems have been evolving over the time accordingly to climate and environmental changes; better information has promoted the use of natural ingredients suitable for nutrition. A continuous, up to this day, research process, at first empirical, then scientific, offers innovative nutritional solutions which are often revolutionary but sometimes potentially dangerous. The great development of multinational food and food service companies is based on a demand for standardized and globalized food items which business-fashion has made always available all over the world regardless of season. Nourishment, even if humble, has the holy function to exalt our life and to feed our souls. Genuine and natural foods, which are recognizable at a glance, and which can be found both at families’ and restaurants’ tables, comply with nutritional requirements without any crazy ingredients combination performed by chef-stars more to marketing than to healthy food oriented. Restaurants are compelled to stand out with convincing and appealing motivations. Their possible success is related to many factors: their cooking, spaces, service and so on. Only a global project tackling each issue that must be achieved – both from an architectural and a from a culinary point of view – may reach convincing and effective results.
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BOOKS
WORLD ATLAS OF SUSTAINABLE ARCHITECTURE
EXPO MILANO 2015
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L’area espositiva di EXPO 2015 di oltre un milione di metri quadrati è un ensemble eterogeneo di suoni e odori, di stimoli e sensazioni. A metà strada tra un grande parco divertimenti e una mostra, alterna momenti ludici ad altri di profonda riflessione. Certamente, quello che non manca è la buona architettura: i paesi partecipanti hanno chiamato i migliori progettisti a realizzare il proprio padiglione, hanno scommesso su materiali semplici o su edifici scenografici, su rimandi alla propria cultura oppure su realizzazioni sperimentali che, allineate lungo il Decumano, non possono che lasciare a bocca aperta anche il più scettico dei visitatori. Se alcuni stati hanno capito appieno il tema di EXPO 2015 – Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita – altri hanno semplicemente allestito stand di promozione turistica o ristoranti nazionali. Ma, nel complesso, dopo una visita a EXPO si esce stanchi per la lunga camminata ma arricchiti. E ognuno può scegliere cosa ricordare, quali immagini fare sue, pescando anche dagli spettacoli offerti nell’Arena (Cirque du Soleil) o all’Albero della Vita simbolo dell’evento. Una domanda sorge però spontanea: cosa resterà di tutto questo a EXPO concluso? Il destino dell’area è ancora nebuloso, la sua destinazione indefinita, pare rimarranno i due assi viari principali e il grande Palazzo Italia. Certamente, a ricordo dei sei mesi di apertura,
rimarranno i volumi editi per l’occasione da una joint venture composta da Electa e 24 Ore Cultura. Tre le pubblicazioni concepite per destinatari differenti: una Guida Breve all’Esposizione, una sorta di guida turistica con Itinerari d’autore tra il sito espositivo e la città e il catalogo ufficiale di EXPO 2015. Si tratta di un volume di grande formato, con fotografie scattate ad hoc da fotografi professionisti, che racconta la storia delle Esposizioni Universali e poi scende nel dettaglio dell’edizione attuale con un racconto sul tema e l’assegnazione a Milano, descrizioni dei padiglioni e dell’area, ma anche un’attenta analisi delle singole zone tematiche (Padiglione Zero, Children Park, Future Food District, Biodiversity Park e la mostra Arts and Food in Triennale) e citazioni di tutti gli sponsor tecnici. Si tratta di una pubblicazione che manterrà viva la memoria di Expo 2015, e per questo viene proposta in tante lingue diverse: italiano, inglese, francese e – solo nella versione ebook – anche cinese, russo e spagnolo. Catalogo Ufficiale Nutrire il Pianeta – Energia per la vita. Electa & 24 Ore Cultura.
The exhibition area Expo 2015, extending over one million square meters, is a comprehensive union of sounds and tastes, inspirations and sensations. Half a funfair, half a exhibition, it combines amusing and in-depth reflective moments. Beyond the shadow of a doubt, it is not lacking in good architecture: countries involved have employed for their pavilion the best designers, using either very basic materials or amazing buildings, either recalling their own culture or experimentalist that, lined up on the decumanus, are able to astonish even the more skeptical guest. Provided that some countries have fully understood the theme of EXPO 2015 “Feeding the planet, Energy for life”, other have just organized promotional tourist stands or ethnic restaurants. Although, on the whole, after being at EXPO you feel exhausted for the long walk but mentally enriched. Each one can select
favorite memories or images to keep in his or her heart, also choosing among the shows in the arena (Cirque du Soleil), or at the Albero della Vita (The life tree), which is the symbol of the whole event. However this question springs to mind: what’s the future of this site once the event will be over? The future of the place is still unclear, unresolved its purpose, and the two main street axis will probably remain and the big Palazzo Italia (Italy palace). As a memory of this event lasting six months, will survive the books published for this occasion thanks to a business agreement between Electa and 24 Ore Cultura. Among the publications addressed to different subjects there are: A brief guide to the exhibition (Guida Breve all’Esposizione), a kind of tourist guide with unusual itineraries in both site and in the city of Milan, and the official EXPO 2015 catalogue. It is a big-size volume, with pictures specially taken by skilled photographers, telling the story of Universal Exhibitions, than going into details concerning the current exhibition with a central topic, as well as the Milan’s assignment, descriptions of the pavilions and of the area, and a detailed examination of various topics (Padiglione Zero, Zero Pavilion, Children Park, Future Food District, Biodiversity Park and the exhibition Arts and Food in Triennale), and quotations from all the sponsors. This publication will keep the memories of EXPO alive, that’s why it is offered in many different language – Italian, English, French and, as e-book, also in Chinese, Russian and Spanish. Catalogo Ufficiale Nutrire il Pianeta – Energia per la vita. Electa & 24 Ore Cultura. Official catalogue “Feeding the planet, Energy for life”. Electa publishing house and 24 Ore Cultura.
Il volume mira a favorire la consapevolezza della sostenibilità, in tutte le aree di pianificazione e progettazione, e la capacità di pensare e agire basandosi su questo assunto, cercando di coinvolgere architetti, ingegneri, istituti di ricerca, università e istituzioni. Il libro di Ulrich Pfammatter esplora in profondità le strategie sostenibili che potrebbero essere applicate nel prossimo futuro insieme a una visione completa in grado di accogliere anche gli aspetti virtuosi delle culture tradizionali e del passato. I 333 progetti descritti all’interno del libro rappresentano tappe importanti nel processo di progettazione architettonica e ingegneristica, in una strategia di sostenibilità per il paesaggio e l’ambiente costruito. Ulrich Pfammatter, World Atlas of Sustainable Architecture. Building for a Changing Culture and Climate, DOM publisher.
The book aims to promote a sustainability consciousness, in all planning and designing fields, and the ability to think and act basing on this ideas, trying to involve architects, engineers, institutes of research, universities and institutions. The book written by Ulrich Pfammatter exstensively investigates sustainable strategies which may be exploited in the next future together with an overall vision able to embrace virtuous elements of traditional cultures and of the past. The 333 projects described in the book represent important stages in the architect and engineer planning, in a sustainable strategy for the landscape and the built environment. Ulrich Pfammatter, World Atlas of Sustainable Architecture. Building for a Changing Culture and Climate, DOM publisher.
to live as new nomads. Temporary houses, shared offices, fast relocations but always high-tech oriented and extremely comfortable to be shaped in amazing and innovative designarchitectural experimentations. As for instance the ones collected by Gestalten in “New Nomads”: bouncy or detachable houses, houses on wheels… Flexible spaces that, like snail shells, can be moved to any place you wish. The dream to call home the whole world is becoming true! Robert Klanten, Sven Ehmann, Michelle Galindo, New Nomads. Temporary Spaces and a life on the move, Gestalten..
THE NEW NOMADS
L’ARTE DECORATIVA
Nel periodo storico in cui stiamo vivendo la parola mobilità sembra essere un imperativo imprescindibile in qualsiasi campo: ci viene richiesta mobilità lavorativa, si auspica una disponibilità alla mobilità nello spazio, la mente deve essere veloce e in grado di muoversi da un punto ad un altro. I più ambiziosi perseguono come fine ultimo quello della mobilità sociale, le persone libere da legami e preconcetti assimilano il concetto di mobilità a quello di libertà e provano in ogni modo a vivere come nomadi di nuova generazione. Case temporanee, uffici condivisi, spostamenti repentini ma sempre all’insegna dell’high tech e del comfort estremo si traducono in sperimentazioni progettuali e architettoniche sorprendenti e innovative. Come quelle raccolte da Gestalten in New Nomads: case gonfiabili, smontabili, su ruote… Spazi flessibili che, come il guscio di una lumaca, possono essere portati in qualsiasi luogo si desideri. Il sogno di chiamare casa il mondo intero per qualcuno sembra essersi avverato! Robert Klanten, Sven Ehmann, Michelle Galindo, New Nomads. Temporary Spaces and a life on the move, Gestalten.
Ci sono scritti che sono vere e proprie pietre miliari del mondo della progettazione, saggi che appassionati, studenti e professionisti di architettura e design non possono non conoscere e non avere nella propria biblioteca privata. Tra questi L’arte decorativa di Le Corbusier, una raccolta di articoli critici risalente al 1935 e oggi riproposta in una nuova edizione da Quodlibet, curata da Domitilla Dardi e accompagnata da foto d’epoca in bianco e nero. In questi saggi Le Corbusier applica ai mobili i criteri del Movimento Moderno, auspicando una produzione in serie di complementi utili e proponendo
In our time, the word “mobility” seems to be a essential imperative in any field: we must be mobile in work, in space, our mind has to be quick and able to constantly move. Most ambitious ones aim to social mobility, singles and people without prejudices relate mobility to freedom and attempt
una categorica distinzione tra oggetti decorativi superflui e utensili e attrezzature che soddisfano i bisogni in maniera corretta. Complementare a Urbanistica, questo libro propone la soluzione delle stesse questioni su scala minore, auspicando perfino una purificazione della casa e del suo arredamento. Tra gli assunti che si imprimono maggiormente nella memoria la visione dell’antico data da Le Corbusier: il passato non è un’identità infallibile. Ha in sé cose belle e brutte. Massime universali e insegnamenti attuali da (ri)scoprire pagina dopo pagina. Le Corbusier, L’arte decorativa. A cura di Domitilla Dardi, Quodlibet.
Some books represent a milestone in the designing world, essays that all design lovers, students and professionals in the field of architecture or design definitely know and have in their own private bookcases. Among which “The Decorative Arts”, a collection of short stories written by Le Corbusier, edited by Domitilla Dardi with black and white vintage pictures. In these essays Le Corbusied applies to furniture the rules of the Modern Movement, hoping for a mass production of useful accessories and introducing a strict division between useless and ornamental objects and useful tools and equipment which meet all needs. Complementary to the city planning, this book offers a solution for all issues on a lower scale, also wishing for a home purification, including the furniture. Among the most impressive hypotheses, there is Le Corbusire idea of the antiqueness: past is not infallible. It consists of beautiful and ugly things. These are universal principles and current precepts to be rediscovered page by page. Le Corbusier, L’arte decorativa. A cura di Domitilla Dardi, Quodlibet (Le Corbusier, “The Decorative Arts”, edited by Domitilla Dardi, Quodlibet).
HOTEL BUILDINGS Per questo manuale, Manfred Ronstedt e Tobias Frey hanno raccolto una cospicua mole di informazioni per la pianificazione, la progettazione e la costruzione di un hotel di successo. Includendo, in contemporanea, le esigenze di imprenditori e progettisti. Hotel Buildings è quindi rivolto ad architetti, interior designer, project manager, così come sviluppatori di progetti, promotori immobiliari e operatori alberghieri. Le 300 pagine del volume forniscono preziosi consigli su come evitare tipici errori di pianificazione. Accompagnato da disegni e spiegazioni particolareggiate, il libro presenta case history di successo e analizza nel dettaglio le diverse componenti da prevedere in fase di progettazione e pianificazione di un hotel: dalle camere da letto all’illuminazione, dall’insonorizzazione all’ottimizzazione dei costi, dai requisiti per la gestione della sicurezza a un glossario in 3 lingue sulle parole chiave da sapere. Manfred Ronstedt, Tobias Frey, Hotel Buildings. Construction and Design Manual, DOM publisher.
For writing this handbook, Manfred Ronstedt and Tobias Frey have gathered lots of information for the planning, designing and construction of a successful hotel. White at the same time meeting entrepreneurs’ and designers’ requirements. Hotel Building is thus addressed to architects, interior designers, project managers, as well as to project developers, real estate developers and hotel managers. 300 pages including some useful suggestions to avoid typical planning mistakes. Completed with drawings and detailed explanations, the book displays successful case histories, and analyzes in detail different components to be foreseen while designing a hotel: from the rooms to the lights, from insulation to price optimization, from security requirements to a 3 languages dictionary with all the key words. Manfred Ronstedt, Tobias Frey, Hotel Buildings. Construction and Design Manual, DOM publisher.
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EXHIBITION
Ferrari di Maranello – a chi ha fissato l’inquinamento prodotto della nostra società – come Mitch Epstein nelle sue ciminiere fumanti. Presenza immancabile, una fotografia di Sebastião Salgado che parla della fatica manuale che molti uomini sono ancora costretti a compiere. Società pre-industriali e luoghi del futuro coesistono e la mostra è un modo interessante per scoprirlo e riflettere sul tema. Oltre alle fotografie, sono presentati anche il film-work ...Stromness... dedicato allo scheletro abbandonato di una vecchia stazione baleniera e il lavoro del 2010 The Forgotten Space di Allan Sekula e Noël Burch che documenta i danni provocati all’ambiente da sistemi industriali obsoleti. (F. T.)
INDUSTRIAL REVOLUTION IN OUR TIME The transformation of the industrial world, its contradictions and the social inequalities caused by different ways of production: these are just a few of the issues tackled at the exhibition Industria Oggi, organized at the Bologna’s Mast Photo Gallery. 24 pictures taken by contemporary artists and photographers which examine several main themes to mass production related. In the past, pictures showing architectures and installations were used for promoting the company and its know-how, while nowadays
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE AI GIORNI NOSTRI
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Le trasformazioni del mondo industriale, le sue contraddizioni e le disuguaglianze sociali favorite proprio dalle modalità produttive sono solo alcuni degli argomenti affrontati dalla mostra Industria Oggi, organizzata presso la MAST PhotoGallery di Bologna. 24 scatti di fotografi e artisti contemporanei raccontano le diverse anime della produzione su larga scala. Se in passato le foto di architetture e impianti erano utilizzate per propagandare un’azienda e il proprio saper fare, oggi le immagini a tema industriale mostrano paesaggi, edifici e interni diversi sia nell’apparenza, sia nella sostanza. E così si va da chi documenta la rivoluzione high tech – come Olivo Barbieri, reporter all’interno degli stabilimenti
industry related pictures show landscapes, buildings and interiors, different both in their shape and in their essence. That’s why some artists have interpreted high-tech revolution – for instance Olivo Barbieri, reporter at Ferrari’s headquarter in Maranello, near Bologna – some have immortalized the pollution produced by our society, like Mitch Epstein with his smoking chimneys.
As usual, a picture taken by Sebastião Salgado explaining hard work many people still have to fulfil. Preindustrial societies live together with places of the future, and this exhibition represents an interesting occasion to reflect on this issue. Besides pictures, there are also the movie ...Stromness... dedicated to the old frame of a whaler, and the work The Forgotten Space (2010) by Allan Sekula, and
also Noël Burch who documents the environmental degradation caused by obsolete industrial systems. (F. T.)
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EXHIBITION
Food is the main theme for EXPO 2015, that’s why this topic has been analyzed, exhibited and tested from different perspectives. And also through a multidisciplinary exhibition at the Triennale di Milano (Triennale of Milan), the only official Expo area in the city of Milan. The exhibition “Arts & Food. Rituali dal 1851” (“Arts&Food. Rituals since 1851”, cured by Germano Celant, is a journey in the “Nutrition universe”, following multiple paths: everyday life objects, the nutritional rituals, the arts (from the genre paintings, to the Mrs. Abramovich’s performances), the architecture and the evolution of the kitchen, toys for kids, literature. Divided into three time sections with an addition in the garden, this exhibition
ARTS&FOOD
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Il cibo è il tema portante di EXPO 2015, per questo viene analizzato, mostrato, indagato da qualsiasi punto di vista. Perfino attraverso un’esposizione multidisciplinare alla Triennale di Milano, unica area EXPO ufficiale in città. La mostra “Arts&Food. Rituali dal 1851”, a cura di Germano Celant, propone un viaggio attraverso “l’universo della nutrizione” seguendo differenti strade: gli oggetti di uso comune, i riti del nutrirsi, l’arte (dai dipinti di genere alle performance della Abramovic), l’architettura e l’evoluzione dell’ambiente cucina, i giochi per i bambini, la letteratura. Divisa in tre sezioni temporali con appendice nel giardino esterno, la mostra è l’occasione per scoprire come l’universo del cibo abbia stimolato la fantasia di designer, pittori, scultori, come sia stato la molla di tante evoluzioni tecniche e come nei periodi di carestia la sua mancanza abbia portato le persone a ingegnarsi per sopravvivere. Tra i momenti topici della visita, un bar viennese di inizio Novecento, un meuble cusine atelier di Le Corbusier e la ricostruzione in dimensioni reali de la Maison des jours meilleur di Jean Prouvé. (A. R.)
represents the perfect occasion to understand how the universe of food products has boosted designers’, painters’, and sculptors’ fantasy, being the driving force for many technical innovations, and how, during famines, the lack of food has pushed people to live by their wits. Among best topics, a Viennese bar dating back from the early 1900, a meuble cuisine atelier by Le Corbusier, and the actual-size reconstruction of the Maison des jours meilleur by Jean Prouvé. (A. R.)
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EXHIBITION SAPER FARE TUTTO ITALIANO
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Doppia sede – Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia a Milano e Padiglione 127 al sito EXPO 2015 – per la mostra “Make in Italy” dedicata agli ultimi 50 ani di innovazione tutta italiana. Proposta in anteprima durante la Maker Faire di Roma a ottobre 2014, l’esposizione è nata come evento itinerante. Per questo motivo tutto l’allestimento, progettato dallo studio multidisciplinare milanese dotdotdot, è stato concepito come un sistema modulare fatto con casse di imballaggio e altri materiali di recupero in “puro stile maker” che può essere facilmente smontato, spostato e ricomposto. La mostra racconta l’evoluzione della tecnologia nel nostro Paese attraverso una selezione di oggetti e prodotti considerati vere e proprie pietre miliari: dalla mitica macchina da scrivere Olivetti Valentine alla scheda elettronica Arduino Uno, passando per la prima sim telefonica prepagata di TIM al prototipo per macchina per caffè espresso a cialde. I manufatti sono raggruppati per decadi e contestualizzati da grafiche e colori (anche questi progettati da dotdotdot) per avere una lettura integrata che unisce le eccellenze esibite al contesto storico generale. La mostra al sito EXPO si concentra maggiormente sull’evoluzione delle tecnologie digitali, con elenco di progetti in continua evoluzione e aggiornamento. (F. T.)
ITALIAN STYLE KNOW-HOW Two sites – Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia (National museum of science and technology of Milan) and Pavilion 127 at EXPO 2015 – for the exhibition “Make in Italy”, devoted to the Italian innovation over the last 50 years. The exhibition was previewed during the Rome’s Maker Faire in October 2014, and was conceived as a touring event. That’s why the whole setting up, planned by the multidisciplinary firm dotdotdot, was conceived as a modular system made of packing cases and other recycling materials in a pure “maker-style” , that can be easily disassembled, removed and reassembled. The exhibition is dedicated to the evolution of technology in Italy by the means of a selection of objects and products regarded as a milestone: from the legendary Olivetti Valentine typewriter, to the Arduino Uno electronic board, to the first prepaid Tim’s SIM card, to the prototype of the capsule coffee machine.
Manufactured goods are grouped in decades and set with graphics and colors, also developed by dotdotdot studio, in order to obtain a integrated reading connecting displayed excellences and the overall historical context. The exhibition at EXPO mainly
focuses on the evolution of digital technologies, with a list of constantly evolving and up-do-date projects. (F. T.)
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PROJECT
A WONDERFUL WORLD
UN MONDO FANTASTICO
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Per completare la cena con un dolce, gli chef Albert e Ferran Adrià (considerati i padri della cucina molecolare) hanno deciso di affiancare al loro celebre Ticket Restaurant di Barcellona uno spazio dedicato unicamente ai dessert chiamato La Dolça. Concepito dal team di El Equipo Creativo come un universo parallelo, simile a quelli di Alice nel Paese delle meraviglie e La fabbrica di cioccolato, questa pasticceria stupisce con colori, oggetti macroscopici e fuori-posto inaspettati. Il soffitto de La Dolça è rivestito da mockup di deliziosi frutti – fragole, mirtilli, more e ciliegie – e fiori che rendono lo spazio magico e coloratissimo. Al pavimento di piastrelle e alle pareti dipinte di verde scuro si contrappongono gli arredi dalle delicate tinte pastello e dal gusto vicino allo shabby chic. Sedie di legno stile Windsor e adorabili gabbiette per uccellini (ovviamente vuote!) si accompagnano a tavoli dal piano originale che ricorda le tovagliette traforate su cui vengono servite torte e pasticcini. La Dolça è un luogo a sé, dove i golosi fanno festa e in cui gli adulti tornano bambini. (F. T.)
To end your dinner with desserts, chefs Albert and Ferran Adrià (who are considered to be the fathers of molecular gastronomy), have decided to add to their famous Ticket Restaurant in Barcelona, a space to sweet courses devoted called La Dolça. Conceived by the team of El Equipo Creativo as a parallel universe similar to Alice’s wonderland and to Charlie’s factory, this cake shop is stunning thanks to its colors and unexpected, microscopic odd objects.
The ceiling is covered with delicious fruit mockups – strawberries, blackberries, cherries – and flowers making the space magically colored. The tiles floor and the green walls contrast with pastel colors and with its shabby-chic taste. Windsor wooden chairs and lovely birdcages (which are obviously empty!) go with tables with their original tops recalling those openwork tablecloths where cakes and pastries are usually served. La Dolça is a unique place where gourmands are happy as a clam and able to takes adults back to their childhood. (F. T.)
PROJECT TRADIZIONE E INNOVAZIONE
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In una delle zone più vive della movida milanese, nelle vicinanze del Parco Sempione, ha inaugurato Madera, un bar ristorante intimo che scommette sul recupero di particolari architettonici del passato. Si tratta in realtà di una ristrutturazione, perché il locale era già aperto da diversi anni, ma la sua estetica datata ha convinto i proprietari a intervenire. Il lavori sono stati diretti dallo studio R19 AD di Omar Berri, che ha riportato in vista alcune finiture tipiche delle abitazioni di Milano a inizio 900, come i muri di mattoni grezzi a vista nascosti troppo a lungo sotto l’intonaco. I 112 metri quadrati dell’interno si organizzano attorno a un bancone centrale con piano di legno massello. Il banco è utilizzato sia per servire bevande e caffetteria sia come spazio per mangiare. Sul piano sono appoggiate delle lampade Ascent di Luceplan che risolvono parzialmente l’illuminazione. Degna di nota la bottigliera di ottone che guarda indietro agli anni Cinquanta, realizzata su disegno. La sala del Madera è arredata con tavoli di noce e sedute rivestite di pelle color blu Cina. Il parquet chiaro scelto per il pavimento dona ampiezza e respiro alo spazio. Sorprende la presenza di alcuni alberi, sfruttati come espediente decorativo ma che fungono anche da sottile rimando al cocktail speciale della casa realizzato, appunto, con succo di betulla. Completa il locale un dehor che si affaccia sulla piazza antistante (piazza Gramsci) protetto da due tende nere avvolgibili. (F. T.)
TRADITION AND INNOVATION In one of the more lively areas of Milan, not far from Sempione’s park, Madera – a cozy restaurant-bar based on the restoration of past architectures – was launched. More exactly it is based on a redecoration, since the place has opened a few years ago, but its owners have later decided to make it more attractive. Works have been entrusted to R19 AD studio owned by Omar Berri, that has brought out some finishing typical of
the early 1900 Milan’s apartments, like exposed bricks walls which had been hidden under plaster for a long time. These are 112 square meters with a solid wood top counter in the middle. The counter is used both to serve dishes and drinks and to eat your food. Over its top are placed Luceplan’s Ascent light which partially illuminate the place. Very remarkable is the wine cellar made of brass recalling the Fifties. The Madera’s
hall is furnished with walnut tables and seats covered with electric blue fabrics. The light parquet on the floor widen and air all spaces. Very amazing are the trees used to decorate the spaces but which also subtlety remind the special Madera’s cocktail made with birch juice. Finally, there is a dehor facing the opposite square (piazza Gramsci) protected by two black retractable patio awnings. (F. T.)
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