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)33. s n ! â‚Ź n 0 â‚Ź n % â‚Ź n '" "0 n )TALY ONLY â‚Ź n " â‚Ź Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano

HOSPITALITY CONTRACT

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HOTEL DESIGN DIFFUSION

Ayutthaya Sala Hotel Bagaces Rio Perdido New York Boro Hotel Amsterdam INK Valencia Nozomi restaurant


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47 Direttore responsabile/Editor in chief Carlo Ludovico Russo

Editoriale

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Franco Mirenzi

News

6 Books

Luisa Castiglioni,

8 Exhibition

Francesca De Ponti,

Consulente di redazione Editorial consultant Luisa Castiglioni

14 Restaurant

Francesca Tagliabue

Progetto grafico e consulenza artistica Graphic layout & art consultant Franco Mirenzi

24 Contract

Direttore/Editor Franco Mirenzi

Realizzazione grafica/Graphic designer Laura Sansotera Contributi/Contributors Arianna Callocchia Francesca De Ponti Elviro Di Meo Stella Ferrari Paolo Imolesi Francesca Tagliabue DHD Architecture in USA Bradley Wheeler Ufficio traffico/Traffic department Daniela D’Avanzo Ufficio abbonamenti/Subscription office Francesca Casale Traduzioni/Translations Chiara Omboni

16 Hotel

Report

28 Mobart Ben

Ayutthaya

32 Le due facce dello stesso hotel/Two faces of the same hotel

Francesca Tagliabue

Bagaces

40 Into the wild

Francesca Tagliabue

New York

46 L’altro lato di New York city/The other side of NYC

Stella Ferrari

Los Angeles

50 Café L.A.

Paolo Imolesi

London

52 Sentirsi a casa/Feeling at home

Stella Ferrari

Amsterdam

56 Mille e una storia/The thousand and one stories

Elviro Di Meo

Amsterdam

66 Starbucks Rembrandt SQ.

Stella Ferrari

Amsterdam

68 La rivoluzione dell’ospitalità/A revolution in the hospitality

Francesca Tagliabue

München

72 Uno stile unico/Unique style

Francesca Tagliabue

Valencia

76 Incontro di culture/Meeting cultures

Francesca Tagliabue

Firenze

80 Sapore di tempi andati/A taste of past time

Stella Ferrari

Roma

86 MiVà

Arianna Callocchia

Roma

92 Deco-simbolismi/Deco-symbolisms

Francesca Tagliabue

Zafferana Etnea

96 Dormire nell’arte/Sleeping in the art

Francesca Tagliabue

Lošinj

102 Uno sguardo al passato/A view on the past

Francesca Tagliabue

Copertina/Cover: INK hotel, Amsterdam Photo: Ewout Huibers

Design Diffusion World srl Redazioni/Editorial Offices Direzione, amministrazione, pubblicità Management, Administration, Advertising Via Lucano 3 20135 Milano Tel. 02/5456102 – Fax 02/54121243 www.designdiffusion.com

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Ufficio abbonamenti Numero Verde 800/318216 Tel. 02/5516109 – Fax 02/5456803

Stampa/Printer Color Art Via Industriale 24/26 25050 Rodengo Saiano (BS) Tel. 030/6810155

Editorial Office, Chicago Judith Jacobs P.O. Box 3342 Merchandise Mart 60654, 0342 Chicago IL – USA Tel. 001/3128361005 – Fax 3128361006

Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano Reg. Tribunale Milano n./Milan Court Reg.No. 245 del 13 Aprile 2004

Agenti/Agents Paolo Bruni, Teo Casale

Editorial Office, Osaka Intermedia TS Bldg. 3-1-2 Tenma Kita-ku Osaka, Japan Tel. 00816/3571525 Fax 3571529

Amministrazione/Administration Norberto Mellini

Trimestrale/Quarterly magazine Prezzo/Price Euro 10,00

Printed in Italy )33. s Distribuzione all’estero Sole agent for distribution Abroad A.I.E. – Agenzia Italiana di Esportazione spa Via Manzoni, 12 – 20089 Rozzano (Mi) Tel. 02/5753911 Fax 02/57512606 e-mail: info@aie-mag.com www.aie-mag.com

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Design Diffusion World comprende le testate/ includes the heads: DDN Design Diffusion News, OFARCH, Cucine International, DDB Design Diffusion Bagno, D Lux, Avant Garde Design Selection Köln, Italian Design Selection Milano, DDN guide, Casa Di


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Il sistema dell’ospitalità nelle sue svariate declinazioni, legate ai territori in cui si colloca, riesce a stare al passo con i tempi, fornendo servizi diversificati in base alle tipologie delle attività alberghiere. La ristorazione, gli eventi congressuali, gli spazi curativi o di divertimento vengono coadiuvante da adeguati strumenti informatici in grado di supportare gli ospiti nelle attività che desiderano svolgere. L’impostazione architettonica e il design degli interni rappresentano, in prima istanza, le espressioni delle funzioni specifiche dei luoghi; in seconda istanza, tutte le necessità, che nel tempi si formano e si consolidano, devono amalgamarsi e dare carattere al sistema. Nei luoghi dell’ospitalità si è sempre cercato qualcosa di diverso, che non fosse la copia di quello che abitualmente viene vissuto nella propria casa; gli alberghi e i ristoranti per loro natura hanno sempre rappresentato un’alternativa all’abitazione. Oggi però la standardizzazione, in funzione di regole economiche e di sicurezza, ha vincolato in gran parte la creatività progettuale: dalle capsule-loculo alle spaziose suite, manca completamente l’espressione di una modernità, in veloce formazione, che esige di essere virtualmente in ogni luogo e in ogni momento.

Franco Mirenzi

The hospitality system in its different forms, tied to the territories in which is developed, is able to get in line with the times, supplying differentiated services, depending on the hospitality activities. The catering and conferences industries, as well as treatment or entertainment centers, are supported by suitable IT tools able to help the guests in their activities. The architectural layout and interior design should, on one hand, represent the specific functions of the places; on the other hand, all the emerging and strengthening needs, should harmonize, bringing out the character of the system. In the hospitality field, people are in search of something new, far from a copy of their own dwellings; hotels and restaurants have always, innately, represented an alternative to the private apartments. Nevertheless, today’s standardization, due to economic and safety rules, has greatly limited the design creativity: from the recesses-capsules, to spacious suites, the expression of a, fast developing, modernity, is completely lacking, although this latter should be – always and everywhere – virtually present.

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BOOKS L’ITALIA INSEGNA

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In un mondo sempre più digitale sembra crescere a ogni livello la passione per quegli oggetti che, pur facendo parte della nostra storia recente, stanno inesorabilmente scomparendo. James Clough, londinese di nascita ma milanese di adozione e laureato in typographic design, ha girato l’Italia per fotografare iscrizioni e targhe sparse sul territorio. Il suo lavoro è poi confluito nel volume L’Italia Insegna, un vero e proprio viaggio per immagini che tocca oltre 100 luoghi. Immediatamente gli scatti mostrano come non ci sia alcun tipo di standardizzazione in queste iscrizioni. Si passa dallo stile ornato di fine 800 alle grafie Liberty, dallo stampatello degli anni 30 alla totale libertà compositiva del secondo dopoguerra. Anche i supporti utilizzati sono quanto mai vari: se le insegne di bar e latterie erano spesso dipinte su lastre di metallo, non mancano negozi che hanno optato per segnaletica in legno, alberghi con scritte di cemento e iscrizioni pubbliche di pietra. Interessante il testo di accompagnamento, un saggio storico-critico a firma di Clough che racconta la storia dei cartelli trattandoli come delle vere e proprie opere di arte applicata. Da notare infine la copertina realizzata dal calligrafo Luca Barcellona, che attraverso il suo lavoro desidera riportare in auge il fascino di questa antica arte. James Clough, L’Italia Insegna. Viaggio fra scritte, targhe e iscrizioni dello Stivale, Lazy Dog Press.

In an increasingly digital world, is also growing the passion for those items that, even if part of a recent past, are relentlessly disappearing. James Clough was born in London but has been living in Milan for many years; he graduated in typographic design, and travelled throughout Italy to photograph inscriptions and signs spread over the country. His work has been turned into a book entitled L’Italia Insegna (Signs of Italy), a real story told in pictures, taken in over 100 different places. His shots immediately highlight the unique character of these signs. From the adorned style of the late Nineteenth Century, to Art Nouveau graphics, from the block letters of the Thirties, to total compositional freedom of the postwar period. Not to mention the diverse supports used: whereas bar and dairy stores signs were painted on metal sheets, some shops preferred signs made of wood, hotels concrete ones, and public inscriptions were often made on stone. Very interesting also the attached text, an historical-critical essay edited by Clough on signs, which are here meant as an authentic form of applied art. To be highlighted the cover designed by the calligrapher Luca Barcellona who, through his work, aims at bringing back to the top this charming and ancient art.James Clough, L’Italia Insegna. Viaggio fra scritte, targhe e iscrizioni dello Stivale, Lazy Dog Press.

THE SHOPKEEPERS Negli ultimi anni la tendenza imperante in ogni campo – dal design alla moda, passando per la grafica e il lifestyle in generale – pare essere quella di guardare al passato. La modernità imperante e la tendenza alla globalizzazione e alla standardizzazione viene combattuta a suon di vintage ed estetica d’antan. Non fanno eccezione i negozi. Accanto a una crescita esponenziale di catene e centri commerciali, si fanno spazio piccole realtà che fanno dell’unicità la loro forza. Si tratta di vecchi negozi di famiglia riportati in auge dalla seconda (o terza, o quarta!) generazione di proprietari o di nuove aperture che puntano su un servizio impeccabile, su un’attenta selezione dei prodotti e su interni unici studiati in ogni minimo dettaglio. Così, nelle grandi città come nei piccoli centri, nascono vetrine dal sapore tradizionale che portano nuova linfa alle standardizzate zone dello shopping o fanno rinascere quartieri

dimenticati. Ma non si deve dimenticare che dietro a questi negozi unici ci sono sempre delle persone che – con le loro idee e il loro costante lavoro – giorno dopo giorno assistono e consigliano i clienti. E proprio agli shopkeepers è dedicato il libro di Gestalten. Pagina dopo pagina, vengono raccontate le interessanti storie dei proprietari e dei loro negozi. Barbieri, caffetterie, sarti, punti vendita di accessori moda, complementi per la casa, tisane… Perfino lavanderie automatiche: qualsiasi prodotto merita un piccolo showroom dove si trova solo il meglio in una dimensione, senza dubbio, umana e rassicurante. Insomma: il futuro del retail pare essere il suo passato. Robert Klanten, Sven Ehmann, Sofia Borges, The Shopkeepers. Storefront Businesses and the Future of Retail, Gestalten.

In the last years, the dominating trend in every field – from design to fashion, from graphics to lifestyle in general – is looking at the past. The ruling modernism, and the tendency toward globalization and standardization, are fought through vintage and aged aesthetics. The shops are no exception. Alongside a stunning increase of chain of stores and shopping malls, are also developing small activities whose uniqueness is their strong point. We are talking about ancient family businesses brought back to the fore to a second (or third, or fourth) generation of owners, or new ones, whose objective is a flawless service, an accurate products selection, and an unique interior design studied to the smallest detail. Therefore, both in big and smaller towns, traditional shops are arising and instilling new life into standardized shopping areas, or making forgotten neighborhoods rise again. Not to be forgotten the fact that, these unique stores are always supported by people that – thanks to their ideas and incessant work – take care of their clients, giving them any suggestions needed. Exactly to the shopkeepers is dedicated the book published by Gestalten. In its pages are narrated interesting stories concerning the owners and their shops. Barbers, coffee shops, tailors, fashion accessories, home accessories, herbal teas selling points… Even automatic laundries: every product deserves a little showroom where the best products available are displayed, within a human, and very reassuring, dimension. In a word: the future of retail is perhaps its past. Robert

Klanten, Sven Ehmann, Sofia Borges, The Shopkeepers. Storefront Businesses and the Future of Retail, Gestalten.

GRAFICA E INDUSTRIA La grandezza di un’impresa va costruita anche attraverso la comunicazione. A questo scopo immagini pubblicitarie, fotografie promozionali, cataloghi e pubblicazioni aziendali sono lo strumento per consolidare un marchio. Lo sanno da sempre le aziende italiane di design che, fin dai loro esordi, hanno collaborato con grafici e creativi del calibro di Ettore Sottsass Jr, Enzo Mari, Gio Ponti. Grafica e Industria è stato curato curato da Bruno Tonini – libraio antiquario e collezionista specializzato in pubblicazioni del 900 – e raccoglie molti esempi di cataloghi commerciali e depliant dal 1906 al 2002: variopinto campionario di idee che dimostra come l’innovazione passi anche attraverso la carta stampata. Il volume esce in concomitanza con la mostra omonima, in programma fino al 24 dicembre presso la Bibliotèque des Arts Décoratifs di Parigi. Bruno Tonini, Grafica e IndustriaCorraini Edizioni.

A company’s greatness should be grounded through communication. For this purpose, advertorial images, promotional pictures but, mostly, catalogues and house organs represent the most effective tool to strengthen the brand image. This is well-known by Italian design companies which have been working with graphic designers and artistes of the likes of Ettore Sottsass Jr, Enzo Mari, Gio Ponti for creating their books and brochures. The book Grafica e Industria (Graphics and Industry) has been edited by Bruno Tonini, bookseller, antique dealer and collector who specializes in Twentieth’s Century publications, gathering many examples of commercial catalogues and flyers, from 1906 to 2002. It is a colorful foundry of ideas, showing how innovation might also originate from printed paper. The book has been published in conjunction with the same name exhibition, scheduled up to December 24th at Bibliotèque des Arts Décoratifs in Paris.



EXHIBITION INEDITO SINCRONISMO

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L’innovativa idea alla base della mostra SYNCRONICITY è quella di inserire, all’interno di un percorso museale permanente, delle opere di autori ed epoche differenti in modo da proporre un’inedita lettura della collezione. Nel caso del Museo di Palazzo Pretorio a Prato, le raccolte spaziano dal Rinascimento fino al XIX secolo e comprendono dipinti di Filippo Lippi e Donatello. A queste, nell’ambito dell’esposizione, sono stati aggiunti più di trenta lavori di artisti come Marcel Duchamp, Andy Warhol, Daniel Spoerri, Michelangelo Pistoletto, Matthew Barney e Vanessa Beecroft (solo per citarne alcuni tra i più conosciuti). Tutte le aree museali, dall’ingresso alle sale vere e proprie, sono interessate dalle nuove installazioni. Vale la pena citare la generale apertura della città di Prato verso le ultime frontiere dell’arte contemporanea, perfettamente incarnata dal centro Luigi Pecci. Il dialogo tra passato e presente è dunque non solo esperibile nella cornice di Palazzo Pretorio, ma è un’esperienza intrinseca del territorio stesso. (F. T.)

AN ORIGINAL SYNCRONISM The exhibition SYNCRONICITY is based on the original idea of inserting, within a permanent museum path, artworks realized by authors from different time periods, in order to display the collection in an original manner. When it comes to Museo di Palazzo Pretorio (Pretorio Palace Museum) in Prato, Tuscany, the collections range from Renaissance art, to the XIX Century, including paintings by Filippo Lippi and Donatello. To these, within the exhibit, have been added over thirty artworks by artistes such as Duchamp, Andy Warhol, Daniel Spoerri, Michelangelo Pistoletto, Matthew Barney and Vanessa Beecroft (just to mention the most popular ones). All the museum areas, starting from the entry, passing to the real halls, display the new installation works. It is worth mentioning the general openness of the city of Prato toward new contemporary art frontiers, perfectly embodied by Luigi Pecci. The dialogue between past and present is not merely displayed within Pretorio Palace, but is rather an intrinsic experience of the territory itself (F. T.)


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EXHIBITION

emiliano Giovanni Lanfranco. È noto a tutti come Viola guardi spesso alle opere del passato traendone ispirazione sia per il contenuto, sia per l’iconografia e la costruzione dell’immagine. In questo caso il visitatore non può fare a meno di notare la similitudine dei panneggi che coprono parzialmente i corpi, ma anche l’accettazione fiera del proprio destino da parte delle due donne sospese in una dimensione ultra-terrena. L’alto profilo culturale dell’evento è sottolineato dalla pubblicazione di un inedito saggio di Salvatore Settis che ha dichiarato: “Bill Viola pensa se stesso come un pittore, vive la propria arte nel dialogo con l’arte del passato... Attraverso l’opera di Bill Viola noi, osservatori ora stupefatti ora commossi ora increduli, dobbiamo fare i nostri conti con l’arte, la sua e quella del passato”. (F. T.)

EPOCHE A CONFRONTO Continua il progetto “Arte in Agenda. A tu per tu con…”, il ciclo di mostre ospitate da Palazzo Magnani a Reggio Emilia dove due opere di secoli e stili differenti vengono messe a confronto. Il contemporaneo e l’antico sono rappresentati da l’Ascensione di Isotta (La forma della luce nello spazio dopo la morte), 2005, di Bill Viola, in dialogo diretto con il dipinto La Maddalena assunta in cielo, 1604-1605 circa, del maestro

COMPARED AGES 10

It is going on the project “Arte in Agenda. A tu per tu con…” (Scheduled art shows. Face to face with…), a series of exhibitions housed at Palazzo Magnani in Reggio Emilia, near Bologna, where two artworks from different centuries and styles are compared. Contemporary and Antiques are represented by l’Ascensione di Isotta (La forma della luce nello spazio dopo la morte) (Isolde’s Ascension. The Shape of Light in the Space after Death), 2005, by Bill Viola, directly compared to La Maddalena assunta in cielo (Santa Maria Maddalena carried into the sky), 1604-1605 circa, by Emilian Giovanni Lanfranco. Everybody knows that Viola looks at the past artworks for drawing his - content, iconographic and image construction inspiration. Here the visitor can’t avoid noticing the similarity of the draperies partially covering the bodies, as well as the proud acceptance of their destiny by

the two women suspended in a otherworldly atmosphere. The high cultural profile of the event is highlighted by the new essay by Salvatore Settis who stated that: “Bill Viola represents himself as a painter, lives his art in an endless dialogue with past art… Through his art, we – amazed, moved and sometimes doubting spectators – have to come to terms with his art, as well as with the past one”. (F. T.)



EXHIBITION DESIGN MUSEUM 1880-1980

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Il nuovo ‘Museo del Design 1880-1980’ raccoglie una collezione tra le più importanti d’Europa con l’obiettivo di raccontare cento anni di storia attraverso i capolavori dei più grandi maestri della scena internazionale del design. Il progetto museale risale agli anni Ottanta da un’idea di Raffello Biagetti, con impianto curatoriale di Giovanni Klaus Koenig che, insieme a Filippo Alison e Giuseppe Chigiotti, e coinvolgendo personaggi come Gae Aulenti e Dino Gavina, costruì la collezione creando un percorso fortemente didattico. Oggi finalmente prende forma grazie a Musei Italiani, organizzazione nata di recente con l’obiettivo di promuovere il patrimonio culturale italiano, valorizzando i giacimenti esistenti e coinvolgendo imprese e istituzioni, in Italia e nel mondo. Il museo ha aperto i battenti nel giugno scorso in via Borsi 9 a Milano, in uno spazio di grande impatto architettonico ed espressivo in grado di accogliere e valorizzare la ricostruzione dell’allestimento originale. Il museo propone attività mirate a divulgare il tema del progetto, con l’intento di diventare punto di incontro e scambio, oltre che uno spazio dedicato alla vendita di oggetti di design d’autore. (L. C.)

The new ‘Design Museum 1880-1980’ gathers together one of the major European art collections, and aims to narrate one hundred years of history, through the masterpieces of design international scene. Its project dates back to the Eighties, it was conceived by Raffaello Biagetti, and initially curated by Giovanni Klaus Koenig who, together with Filippo Alison and Giuseppe Chigiotti, involving also celebrities such as Gae Aulenti and Dino Gavina, developed the collection within an intensely educational frame. The initiative has finally taken shape thanks to Musei Italiani (Italian Museums Association), a recently established organization which aims at promoting the Italian cultural heritage, highlighting the existing artworks, and involving enterprises and public organizations, in Italy and abroad. The museum has finally opened its doors in June in via Borsi 9 (in Milan), within an extremely evoking and meaningful architectural context, which aims at

becoming a meeting and exchange point, as well as a space to sell author design supplies. (L. C.)


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RESTAURANT COME UNA VOLTA

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Un ambiente semplice con pochi fronzoli che fa da sfondo a genuini piatti italiani: questa l’essenza de La Bottega Trattoria di Ginevra. Situata in una delle zone più chic della città svizzera, quella delle gallerie d’arte, La Bottega ha quel sapore di tempi andati sempre più spesso ricercato. Ma non si tratta di una finta riproposizione di una vecchia osteria, quanto di citazionismo d’alto livello. Le due sale da pranzo hanno pavimento di parquet e muri bianchi (i mattini rossi a vista sono stati dipinti per dare maggiore ampiezza allo spazio), l’arredamento è essenziale ma di gran gusto. Tavoli quadrati e sedie sono tutti prodotti artigianalmente. Tra questi sono particolarmente interessanti i mobili prodotti da Sestini e Corti, duo toscano che realizza oggetti originali partendo interamente da materiale di recupero che – opportunamente trattato e rilavorato – rinasce a seconda vita. Oltre al ristorante, La Bottega dispone di un corner dove vengono venduti prodotti alimentari italiani di eccellenza. (F. T.; ph: Alex Teuscher)

THE OLD FASHIONED WAY An easy, with no frills, environment is the background for natural, Italian dishes: this is the core of La Bottega Trattoria, in Geneva. Located in one of the most elegant areas of the Swiss town, full of art galleries, La Bottega is characterized by an – increasingly sought after by people – old-fashioned atmosphere. However, it is not an artificial revival of an old tavern, but rather an elegant cross-reference.

The two dining rooms display parquet flooring and white walls (the red exposed bricks have been painted in order to broaden the space), the furnishing is essential yet stylish. Square tables and chairs are all handcrafted. Among these, stand out the furnishing produced by Sestini and Corti, a twosome from Tuscany crafting original objects made of recycled materials that – when conveniently treated and remanufactured – get a new lease on life. Apart from the restaurant, La Bottega is equipped with a shop to purchase refined Italian food. (F. T.; ph: Alex Teuscher)


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HOTEL ELOGIO DELL’IMPERFEZIONE

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All’interno di un edificio in stile razionalista su Köpenicker Strasse trova spazio l’Hotel Berlin Mitte. Se la facciata appare identica a quella di tantissimi altri palazzi in città, gli interni progettati dallo studio Denys & von Arend sono una vera sorpresa. Negli spazi comuni – lobby, reception e ristorante – sono state tolte tutte le sovrastrutture e le finiture aggiunte nel tempo, fino a ottenere uno spazio imperfetto e affascinante. I tubi sono stati riportati a vista, così come le ventole dell’impianto di condizionamento; i pilastri e i muri sono stati privati del loro rivestimento. Sembra quasi di fare un salto indietro nel tempo, fino ai primi anni Novanta, quando il Muro era appena caduto e in città gli spazi in stato di semiabbandono erano a ogni angolo. È davvero curioso pensare che oggi uno spazio così ruvido sia considerato accogliente! L’atmosfera underground è rafforzata anche dai graffiti che decorano alcune pareti del ristorante e dei corridoi. Il sapore delle camere è (purtroppo) completamente differente. Qui i designer hanno optato per soluzioni più tradizionali, scegliendo essenziali arredi di legno chiaro abbinati a imbottiti scuri e pratici all’uso. (F. T.)

IN PRAISE OF IMPERFECTION The Berlin Mitte Hotel is located inside a rationalist building in Köpenicker Strasse. Whereas its façade seems identical to many other buildings in town, the interiors designed by Denys & von Arend, are amazing. In the common areas – hotel lobby, reception desk, and restaurant – all superstructures and finishes added over the time have been eliminated, finally resulting in an imperfect yet charming environment. Old pipes and the air conditioning fans has been put to light; pillars and walls covering have been removed. It is something similar to a trip back in time,

to the early Nineties, when the Berlin Wall had been just demolished, and almost every corner of the town had been left in state of neglect. It’s funny thinking that, nowadays, such a rough space can be considered cozy! The underground atmosphere is highlighted by wall painting decorating some walls of the restaurant and the hallways. The rooms are characterized by a completely (unfortunately!) different style. Designers have here preferred more traditional solutions, choosing essential, light wood furnishing, matching with dark and handy, soft furniture. (F. T.)



HOTEL ELEGANZA SENZA TEMPO All’interno dell’hotel NH Collection Piazza Carlina di Torino si trova il ristorante Carlina. Concepito come luogo da vivere tutti i giorni per tutto l’arco della giornata, il locale occupa una porzione del piano terra del palazzo, un edificio del XVII secolo dove tra gli altri visse anche Antonio Gramsci. Aperto verso il cortile interno (parte della sala da pranzo comprende infatti il portico verandato), il ristorante Carlina si rifà all’eleganza classica da grand hotel. A partire dalla scelta dei materiali utilizzati: parquet e graniglia d’antan per i pavimenti, ottone e legno per gli arredi, velluto per gli imbottiti. Ogni zona è trattata in maniera differente a seconda della destinazione d’uso. Sotto il luminoso portico vengono servite le colazioni in maniera più informale, nell’area bar con saletta attigua vengono organizzati i pranzi e gli aperitivi, nella sala da pranzo più grande vengono anche fatte accomodare le persone per la cena. L’illuminazione, risolta attraverso lampadari minimal e piantane, viene calibrata a seconda dell’atmosfera desiderata passando con facilità da una luce piena e una più soffusa e intima. (F. T.)

TIMELESS ELEGANCE The Carlina restaurant is located inside the NH Collection Hotel, in piazza Carlina, Turin. Designed as a place to be daily lived and in every moment of the day, the location occupies part of the ground floor of the palace, a building which dates back to the XVII Century inhabited, among the others, by Antonio Gramsci. Facing the internal courtyard (part of the dining room actually includes the veranda), the Carlina restaurant is inspired by classic, grandhotel elegant style. Starting from the chosen materials: parquet and ancient granulated crystal for the flooring, velvet for the soft furniture. Every area is differently arranged depending on the use. Under the veranda, breakfasts are served in a more casual manner, in the bar area and adjoining drawing room, lunches

and cocktails are arranged, while in the main dining room guests are settled for the dinner. The lighting system, provided by minimalist chandeliers and floor lamps, is set depending on the setting required. You can easily shift from a full light, to a dim and intimate one perfect for elegant soirees. (F. T.)

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HOTEL CLUB PRIVATO Si chiama Library il nuovo circolo più esclusivo di tutto il West End di Londra. Una piccola porticina su St. Martins’ Lane si apre su un luogo privato che guarda indietro al mondo della tradizione dei club per gentlemen, ma ne rinnova completamente l’atmosfera. Library è di proprietà di un gruppo di soci che desiderano offrire alloggi e la possibilità di un ‘soggiorno culturale’ a chi si trova a visitare la città. Frequentato da scrittori, letterati e designer, è dotato di spazi comuni e di stanze a disposizione di tutti (ma i membri hanno priorità nella prenotazione). Gli interni – firmati da Marc Peridis e studio 16 Greek Street – sono colorati ed eclettici. Al piano terra si trova la zona lounge con il bar, il palco per spettacoli e la biblioteca. Interessante la scelta delle sedute, coloratissime e una diversa dall’altra. Nelle camere – cinque in tutto: due queen, due superior e una penthouse a duplex – l’atmosfera cambia drasticamente. Si passa ai toni pastello e a linee vicine allo stile vittoriano, che si sposano bene con mobili e complementi dichiaratamente ispirati al movimento Arts and Crafts. Ma il Library non finisce qui. Il club è anche dotato di ristorante, St Luke, e di una sala privata, Room Seven, appositamente concepita per la degustazione di vini e whisky. (S. F.)

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A PRIVATE CLUB The most exclusive club in the West End of London is called Library. A small door in St. Martins’ Lane, unveiling a private space similar to a traditional gentlemen’s club, in a totally renovated atmosphere. Library is owned by a group of partners who offer to people visiting London, an accommodation combined with a ‘cultural journey’. Frequented by writers, intellectuals and designers, it is equipped with common areas and rooms available to all (even if to members priority booking is guaranteed). The bright and eclectic interiors have been designed by Marc Marc Peridis and studio 16 Greek Street. On the ground floor are placed the lounge area including bar, a show stage, and a library. Stunning are also the seats, brightly colored and different one to the other.


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In the rooms – five in total: two queen-size, two superiors and a duplex penthouse, the atmosphere is diametrically opposed. Here you can find pale nuances and Victorian style, harmonizing with furniture pieces and

accessories overtly inspired by the Arts and Crafts movement. This innovative club is also equipped with St. Luke restaurant, and a private hall, the so called Room Seven, expressly conceived for wine and whisky tasting. (S. F.)


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